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DETOUR OFFCINEMA - 1998/2008 - 10 ANNI DI ATTIVITA’ PROGRAMMA DI OTTOBRE 2008 dal 23 al 30 oobre: BACKDOOR - FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA Il cineclub Detour è lieto di comunicare la ripresa delle sue avità con due semane intense di appuntamen per tu gli appassiona del cinema più nascosto e inconsueto: - Grand Tour_focus Turchia , dal 17 al 29 oobre, un ciclo di rassegne che intende proporre al pubblico romano selezioni di lm provenien da fesval di cinema internazionali. Quest’anno oriremo una nestra sulla realtà in fermento del nuovo cinema turco, in collaborazione con il Bursa Internaonal Silk Road Film e con il Patrocinio dell’Ucio Cultura dell’Ambasciata di Turchia. - Backdoor_Fesval Internazionale del Film di Roma. Anche quest’anno il cineclub Detour accoglie la sezione “L’altro Cinema - Extra” del Fesval, dal 23 al 30 oobre 2008. Una semana ricca di proiezioni, mostre ed even collaterali. Nei suoi 11 anni di avità abbiamo sempre cercato le realtà più nascoste ed innovave del cinema italiano ed è proprio dalla collaborazione con piccole produzioni e distribuzioni indipenden che nasce Backdoor, una selezione di opere low budget di giovani regis italiani. In programma: il lm del giovanissimo Davide Sibaldi, vincitore all’European Indipendent Film Fesval di Parigi, in collaborazione con L’associazione milanese Lo Scrioio; il Dogme95 di Mauro John Capece, una selezione di lavori de La Malastrada Film, anomala casa di produzione dal basso e centro autonomo di creazione e diusione di cinema di ricerca; e ancora, un omaggio al documentarista Luigi Di Gianni di Simone del Grosso e uno a Steno di Maite Carpio. Sul fronte internazionale, oltre ai lm turchi del Grand Tour, un concerto-sonorizzazione di Mike Cooper che darà voce al lm Tabù di Murnau, una selezione di opere degli studen del California Instute of the Arts e una serata dedicata al cinema del Paese Basco a cura dell’Associazione Culturale Euskara, La rassegna si aprirà con un evento in anteprima: l’ulmo brillante lm di Lloyd Kaufman, il musical horror Night of the Chicken Dead. Inne, nei suoi spazi esposivi, Detour ospita Festa d’Arsta (Vernice 23 oobre 2008 ore 20.00), una mostra colleva di arte contemporanea mulculturale. Partecipano all’evento 23 ars. S uperga Off-Cine OF-FESTIVAL i luoghi odella Festa del lm di Roma INTERVISTA Steve Della Casa RED CARPET cinema & passerella COFFE AND CIGARETTES Alessandro Palazzi OUTL00K espandendo il cinema Periodico di crica e controcultura cinematograca In aesa di registrazione - anno 0 n.0 - Oobre 2008 www.supergacinema.it Superga Off-Cine Superga Off-Cine numero 0bis.indd, Pagine affiancate 1 di 6 - Pagine (12, 1) 15/10/2008 19.17

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DETOUR OFFCINEMA - 1998/2008 - 10 ANNI DI ATTIVITA’

PROGRAMMA DI OTTOBRE 2008

dal 23 al 30 ott obre: BACKDOOR - FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA

Il cineclub Detour è lieto di comunicare la ripresa delle sue atti vità con due setti mane intense di appuntamenti per tutti gli appassionati del cinema più nascosto e inconsueto:

- Grand Tour_focus Turchia , dal 17 al 29 ott obre, un ciclo di rassegne che intende proporre al pubblico romano selezioni di fi lm provenienti da festi val di cinema internazionali. Quest’anno off riremo una fi nestra sulla realtà in fermento del nuovo cinema turco, in collaborazione con il Bursa Internati onal Silk Road Film e con il Patrocinio

dell’Uffi cio Cultura dell’Ambasciata di Turchia.

- Backdoor_Festi val Internazionale del Film di Roma. Anche quest’anno il cineclub Detour accoglie la sezione “L’altro Cinema - Extra” del Festi val, dal 23 al 30 ott obre 2008. Una setti mana ricca di proiezioni, mostre ed

eventi collaterali. Nei suoi 11 anni di atti vità abbiamo sempre cercato le realtà più nascoste ed innovati ve del cinema italiano ed è proprio dalla collaborazione con piccole produzioni e distribuzioni indipendenti che nasce Backdoor, una selezione di opere low budget di giovani registi italiani. In programma: il fi lm del giovanissimo Davide Sibaldi, vincitore all’European Indipendent Film Festi val di Parigi, in collaborazione con L’associazione

milanese Lo Scritt oio; il Dogme95 di Mauro John Capece, una selezione di lavori de La Malastrada Film, anomala casa di produzione dal basso e centro autonomo di creazione e diff usione di cinema di ricerca; e ancora, un

omaggio al documentarista Luigi Di Gianni di Simone del Grosso e uno a Steno di Maite Carpio. Sul fronte internazionale, oltre ai fi lm turchi del Grand Tour, un concerto-sonorizzazione di Mike Cooper che

darà voce al fi lm Tabù di Murnau, una selezione di opere degli studenti del California Insti tute of the Arts e una serata dedicata al cinema del Paese Basco a cura dell’Associazione Culturale Euskara, La rassegna si aprirà con un

evento in anteprima: l’ulti mo brillante fi lm di Lloyd Kaufman, il musical horror Night of the Chicken Dead.Infi ne, nei suoi spazi espositi vi, Detour ospita Festa d’Arti sta (Vernice 23 ott obre 2008 ore 20.00), una mostra

colletti va di arte contemporanea multi culturale. Partecipano all’evento 23 arti sti .

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OF-FESTIVAL i luoghi off della Festa del fi lm di Roma

INTERVISTA Steve Della Casa

RED CARPET cinema & passerella

COFFE AND CIGARETTES Alessandro Palazzi

OUTL00K espandendo il cinema

Periodico di criti ca e controcultura cinematografi caIn att esa di registrazione - anno 0 n.0 - Ott obre 2008

www.supergacinema.it

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« Tutti hanno diritt o di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritt o e ogni altro mezzo di diff usione. La stampa non può essere sog-gett a ad autorizzazioni o censure. »(Costi tuzione della Repubblica Italiana, Arti colo 21)

“Superga” è una realtà in conti nuo divenire! Nell’ul-ti mo anno, cari lett ori, vi abbiamo abituato a cam-biamenti e rivoluzioni, ci siamo rifatti il look diverse volte (da fanati ci quali siamo) tanto da farvi credere di non avere una vera e propria identi tà… fanzina, free press, rivista di culto e poi di nuovo fanzina… a me piace pensare che la nostra ormai non più tanto giovane rivista di giovani è un’idea di cinema troppo complessa per poter trovare spazio su un formato piutt osto che un altro, per poter essere “eti chett a-ta”… e allora ecco l’ulti ma “creatura” targata Su-perga: “Off -Cine”, un foglio di libera espressione arti sti ca, di criti ca e controcultura cinematografi ca, un ritorno alle origini, quando con pochi mezzi e la forza delle idee questo gruppo di cinefi li incalliti e un po’ testardi guardava il cinema con occhi diversi cercando di dare voce a quegli sperimentatori ed autori che sentono propria l’esigenza di non assog-gett arsi a convenzioni o stereoti pi imposti da un certo modo di fare cinema. In realtà è sempre stata questa la nostra mentalità, anche quando abbiamo provato ad aff acciarci alla fi nestra per “sbirciare” il mondo variegato delle riviste di cinema, un mon-do non facile da focalizzare, poiché conti nuamente mutante per la nascita o per la morte di qualche rivista. Questo foglio, non vuole essere un semplice espe-rimento, ma una realtà che ha come fi nalità il rag-giungimento dell’indipendenza della forma e dei contenuti , della libertà di espressione: quella libertà di vedere le cose con occhi diversi ed avere la possi-bilità di esprimere, nel rispett o degli altri, la propria idea, senza nessun fi ltro né vincoli economici. Una volta un tale ha dett o: “Cambia prima di essere co-strett o a farlo”… Noi l’abbiamo preso in parola!!!

a cura del Dirett ore Arti sti co Luca Imperiale

Il Festival che e stato, il Festival che sara’di Alessio TrerotoliDopo due edizioni di Festa del Cinema di Roma sot-to l’att enta guida di Goff redo Betti ni, è arrivato il momento di Pierluigi Rondi, il quale non ha perso tempo a trasformare la Festa del Cinema nel Festi val Internazionale del Cinema. A parte la nominazione uffi ciale, che diff erenze ci saranno rispett o alle pas-sate edizioni? Da un punto di vista politi co il cambio di poltrona avvenuto quest’anno in Campidoglio di certo coinvolgerà anche il Festi val, come tutti sap-piamo voluto fortemente dall’ex sindaco Veltroni. Ma lasciando da parte la politi ca e i giochi di potere che si muovono dietro il Festi val, c’è da chiedersi che cinema vedremo in questa terza edizione. In due anni il lustro cinematografi co della manifesta-zione romana è salito alle stelle grazie alle presenze, tra gli altri, di Marti n Scorsese, Francis Ford Coppo-la, Sean Connery, Sophia Loren, oltre alla qualità delle pellicole proposte, che in fondo è quello che ci interessa veramente: la scoperta di Juno (premiato come miglior fi lm), l’anteprima mondiale di Un’Altra Giovinezza di Coppola e la premiere di Into The Wild di Sean Penn, solo per citarne qualcuno. Quest’an-no è previsto grande spazio al cinema italiano (che aprirà e chiuderà il Festi val con le pellicole di Maria Sole Tognazzi e Maurizio Scaparro), senza lasciare da parte il fascino delle premiere internazionali e la presenza di illustri personaggi: Al Pacino è il grande nome di questa edizione.

In coperti na: David Cronenberg

EDITORIALE

Superga Off-CineDirett ore Responsabile: Alessandro Valenti ni Dirett ore Arti sti co: Luca Imperiale Caporedatt ore: Riccardo

Iannaccone Vice caporedatt ore: Giulio Della Rocca Relazioni esterne e Uffi cio Stampa: Roberta Alessandrini Redazione: Germano Boldorini, Francesco Bonerba, Francesco Di Serio, Francesca Merli, Stefano Monti ,

Michela Rossitti , Pasquale Russo, Alessio Trerotoli, Marina Zabati noProgett o Grafi co: LuDo! ([email protected]) Editrice: Stampa:

Web: www.supergacinema.it

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Superga Off -Cine è andata a trovare sul posto di lavoro Alessandro Palazzi: fi lmaker indipendente, poco più che trentenne, che all’ulti ma edizione del MArteLive, con il cortometraggio “Clean Man”, è riuscito a portare a casa ben due premi.

Alessandro vorresti parlarci della tua esperienza con il MArteLive?

Io sono molto favorevole all’iniziati va e penso che sia una cosa positi va. Mi è piaciuta molto la ras-segna e credo che abbia degli otti mi margini di miglioramento. Dico questo perché mi è sembrata impostata molto meglio sugli eventi musicali piutt o-sto che su quelli audiovisivi. Non come tempo, ma come cura. Ovviamente, la criti ca potrebbe esten-dersi alla maggior parte dei festi val di cortome-traggi in Italia, ai quali pochi riservano l’att enzione necessaria alla visione delle opere. In sostanza, ad un festi val cinematografi co i fi lm si devono, come minimo, vedere e senti re bene. Per quanto riguarda il MArteLive quindi, mi aspett avo solo una qualità delle visioni migliore ma per il resto sono soddisfat-to. Penso che siano stati selezionati degli otti mi pro-getti e confi do che in futuro la manifestazione possa ampliarsi molto e svilupparsi in maniera adeguata anche sul versante cinematografi co.

L’intervista completa è presente sul sito:

www.supergacinema.it

Le visioni di

Alessandro Palazzidi Pasquale Russo

Sei “In” o sei

?Quando il cinema supera perfino se stessodi Marina Zabati no

Si parla spesso di una “nuova era”, svecchiata dal digitale e prima ancora annunciata da esplosioni di spiriti trans-generazionali in fermento, iniziatori di forme diverse e più personali di cinema, quali la video-art e/o il cinema underground. Sodalizio tra arte e vita, questo cinema - che tanto spesso “te-miamo”- c’era anche negli anni ’60 (e prima ancora nelle sue forme “tabù”) e il suo nuovo linguaggio, non più sott omesso alle logiche di profi tt o dell’en-tertainment della commedia, era libero da una re-ferenzialità forzata e veicolo di miriadi di signifi cati : padre di un’ontologia visuale. Oggi, il nostro cinema vive in un’epoca di transizio-ne in cui il pubblico tradizionale, amante dei fi lm di-simpegnati , sbaglia nel senti rsi assalito dai fi lmaker d’avanguardia, pionieri di un cinema violentemen-te vero, arti sti camente innovati vo ma considerato spesso solo un rigurgito di trasgressioni adolescen-ziali. Al contrario le iniziati ve che “Outlook” ci propone, a ri-parti re dal mese di Ott obre, regno di sperimenta-tori e autori apostoli di un cinema “espanso”- dice Valenti no Catricalà, uno dei fondatori assieme a Fabrizio Caldarelli - infondono in noi il desiderio di esplorare “il nuovo” come quello di forgiare un punto di vista diverso, perché il cinema evada dalla gabbia del fi lm e ci regali varie e diverse forme di visione; un cinema che, più che “Avant”, dovremmo con orgoglio defi nire :“Over”.

Info: www.oul00k.net

“COFFE AND CIGARETTES”Le conversazioni di Superga Off -Cine

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UN GIOCO DA RAGAZZEIl primo lungometraggio firmato Matteo Roverea cura di Giulio Della Rocca

“Con Un Gioco da Ragazze ho cercato di realizzare una pellicola sul lato più oscuro dell’adolescenza contemporanea.”

Queste le parole di Matt eo Rovere sul suo primo lungometraggio che verrà presentato in Anteprima alla terza edizione del Festi val Internazionale del Film di Roma e che sarà nelle sale a parti re dal 7 Novembre.L’att esa è tanta, sia per il tema che ad oggi non sem-bra essere stato aff rontato con la dovuta att enzio-ne, se non in toni allarmisti ci da parte di giornali e telegiornali che non spiegano il fenomeno, piutt o-sto limitandosi ad accentuarne gli aspetti morbosi, cioè gli eff etti di qualcosa che sembra parti re da lontano e avere moti vazioni che ai più appaiono inspiegabili.L’att esa è tanta perché alla regia c’è un ragazzo di venti cinque anni che ha all’atti vo diversi cortome-traggi che hanno raccolto consensi e premi in giro per l’Italia, tra cui il Nastro d’Argento 2007 del SN-GCI per il bellissimo “Homo Homini Lupus” – la sto-ria, vera, di un parti giano (un Filippo Timi immenso) torturato e poi ucciso dai tedeschi.L’att esa è tanta perché alla realizzazione di questo fi lm hanno preso parte alcuni tra i migliori nomi che può vantare oggi il cinema italiano: il produtt ore

Maurizio Totti (“Puerto Escondido”, “Nirvana”, “Io non ho paura”), gli sceneggiatori Teresa Ciabatti (autrice dei romanzi “L’estate del mio primo bacio”, Einaudi, da cui è stato tratt o l’omonimo fi lm e “I giorni felici”, Mondadori), Andrea Cotti (“L’alba di Luca”, “L’Ispett o-re Coliandro”), Sandrone Dazieri (“La cura del Gorilla” fi lm tratt o dal suo romanzo), un “Guru” della fotogra-fi a come Arnaldo Cati nari (“Almost Blue”, “Caterina va in citt à”, “Il Caimano”)…Interessante poi la scelta di dare alle protagoniste i vol-ti di tre ragazze – Chiara Chiti , Desirèe Noferini, Nadir Caselli – alla loro prima esperienza cinematografi ca, forse proprio per suggerire che questa storia non vera, ma verosimile, è la storia di tante giovani della media e alta borghesia della ricca provincia italiana che un po’ la noia un po’ l’ambizione spingono ad andare sempre oltre per senti rsi vive…

DIETRO LE QUINTE

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di Alessio Trerotoli

Nato con l’obietti vo di sti molare un avanzamento culturale nella Roma contemporanea, permett endo allo stesso tempo di rendere la Festa del Cinema accessibile e fruibile in tutt a la capitale, il progett o Extra/Large si è imposto all’interno della sezione Extra della passata edizione della Festa del Cinema di Roma come una ventata di freschezza per la pe-riferia romana e sopratt utt o ha rappresentato una scommessa vinta per tutti coloro che avevano cre-duto nel progett o. Extra/Large si è sviluppato att ra-verso cinque diff erenti temi ideati e autogesti ti da sett e centri sociali della capitale e da sei gruppi di produzione indipendenti , coinvolgendo in lungo e in largo il territorio urbano: da San Lorenzo ad Ana-gnina, passando per Collati no, Tiburti na, Trastevere e l’ex Fiera di Roma. L’att enzione dei cinque progetti è stata rivolta alle nuove tecnologie, alla multi disci-plinarietà, alle novità in fatt o di fruizione cinemato-grafi ca, copyleft , e in parti colar modo al cuore del progett o: una cultura atti va e accessibile, verso un abbatti mento delle fronti ere culturali sul territorio romano.Delle pellicole proposte, che in fondo è quello che ci interessa veramente: la scoperta di Juno (premiato come miglior fi lm), l’anteprima mondiale di Un’Altra Giovinezza di Coppola e la premiere di Into The Wild di Sean Penn, solo per citarne qualcuno. Quest’an-no è previsto grande spazio al cinema italiano (che aprirà e chiuderà il Festi val con le pellicole di Maria Sole Tognazzi e Maurizio Scaparro), senza lasciare da parte il fascino delle premiere internazionali e la presenza di illustri personaggi: Al Pacino è il grande nome di questa edizione.

di Riccardo Iannaccone

Luoghi Off del Festi val del Cinema di Roma; chiudo gli occhi, vaga l´immaginazione, sento profumo di Cinema! Cosa desiderare da un possibile - impos-sibile “rivesti mento” esterno della nuova Kermesse più discussa del momento? Quali potrebbero esse-re questi luoghi nascosti tanto sognati ? Immagina-re ancora... non ci rimane che questo; con Morfeo pronto ad abbracciarci nell’ “across the universe” dell’ impensabile, creando desiderio da tempesta. E quindi vedo ruote panoramiche con mini-scher-mi sul tett o, e fi lm in concorso proiett ati su di essi. Vedo cinema d´Essai colmi di poster e locandine, dove suona la musica dal vivo, e la pellicola acqui-sisce senso profondo, rispecchiandosi nello sguardo di Al Pacino. Vedo retrospetti ve nott urne sul campo del Flaminio, o baci rubati in riva al Tevere, men-tre veli da proiezione passano seconde e terze vi-sioni, da puro appassionato. Ma sopratt utt o vedo una pellicola che nuota nel cemento dal Colosseo all´Auditorium, passando per il Gianicolo o Pizzeria fanno poca diff erenza in questi casi, il mondo del Cinema è ovunque, basta saperlo assaporare, o alla peggio... mangiare. Non mi rimane dunque che au-gurare un Grande in bocca al lupo alla nuova dire-zione. La Festa sta per iniziare. Si spengano le luci in sala. E vi prego: basta con l´aria condizionata.

Luoghi Off del Festival... come sarebbe bello...

EXTRA/LARGE 2007: Le nuove frontiere della cultura

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cinematografi a mondiale ci resti tuisce un panorama arti -sti co alquanto sconcertante.Sempre di più le uscite in sala, prendiamo a caso il nostro (Bel) Paese, seguono una tendenza comune: opere (ope-runcole per la verità) che si portano in dote investi menti

faraonici e batt age pubblicitari a stelle e strisce degni di una campagna elett orale riempiono sale in ogni dove e ammazzano i campionati del box offi ce. Le regole del mer-cato hanno completamente reimpastato quelle che sono le regole non scritt e dell’arte. Il gusto dei fruitori moderni è, un po’ per scelta un po’ per imposizione, piatt o e sen-za variazioni. Fenomeni da baraccone, da reality, da web social porno o da serie tv su chissà quale reparto di un ospedale statunitense sono i migliori bacini di ‘talenti ’ da blockbuster. Il paradosso di un’industria monopolizzatrice è quello che ci costringe a cercare con il lanternino tra le piccole ed or-mai rare (mono)sale le opere degli autori e dei cineasti in-ternazionali più validi, di quelli che hanno scritt o a caratt eri cubitali le regole del cinema contemporaneo per cifra sti -listi ca ed impatt o sociale nelle loro creature perfett e (vedi Lynch, Van Sant, ecc…), mentre il cubitale materiale viene uti lizzato per innalzare a capolavori lavori targati major che annoverano dietro la macchina da presa illustri sconosciuti provenienti dal mondo dei videoclip musicali o delle pub-blicità commerciali. Dove andremo a fi nire?

Davide contro Goliadi Tommaso Ranchino (un no global del cinema internazionale)

IL PUNTO CRITICO

Fronte d’Indipendenzadi Francesco Di Serio

Delle formule di detassazione per il sett ore, ci siamo già occupati un paio di mesi fa. Ora vi teniamo al corrente delle ulti me importanti evoluzioni avvenute, e suggeriamo l’approfondimento a coloro che da sempre vorrebbero prender casa in “ via del fare cinema”, e che ora saranno incenti vati da queste nuove.Nelle matti nate cinematografi che veneziane appena tra-scorse s’è trovato il tempo di parlare dei problemi produtti -vi dell’industria italiana. In un piccolo salott o all’aperto si è tenuto un rendez vous (la cui registrazione sulla Rai è fi nita ovviamente a nott e inoltrata!) in cui l’onorevole Gabriella Carlucci ha fatt o il punto su una industria che nel 2007 ha contato quasi 120 milioni di spett atori, e rappresenta un livello tra i più alti nella storia del cinema nazionale, oltre che una delle quote economiche più importanti .Che errore quindi non ferti lizzare questo ambito culturale. Che errore non prepararsi ed essere pronti alla sfi da della costanza e della crescita. La spinta del Ministero è proprio quella che cerca di indiriz-zare tutti verso la creazione di un “fronte d’indipendenza” (l’espressione che ci siamo permessi di formulare) di pro-dutt ori aff ermati e di giovani leve, un solco in cui immet-tere la semina.La prospetti va è quella di svincolare dai fi nanziamenti

statali (che ad ogni modo non dovranno mancare) le pro-duzioni del cinema e di far crescere le realtà produtti ve ancora a ridott e dimensioni, per strutt urare una industria forte, di cooperazione, che possa far fronte alla chiamata del mercato internazionale. Basse, si indica, sono ancora le spese di marketi ng e promozione e la Tv pubblica investe poco in ricerca e formazione.Per non essere costretti ad att raversare quel vicolo stret-ti ssimo che è il fi nanziamento statale, che implica discre-zionalità, parzialità politi che, soggetti vità e quante altre componenti condizionanti .In questa scia si inserisce il progett o, su cui lavoreranno il Ministero del Lavoro e quello della Cultura, che prevede la creazione di un portale, luogo di incontro tra le imprese private pur diverse, e anche gli enti bancari, che vorranno investi re gli uti li detassati nel cinema e i produtt ori che cercano fondi. Nel portale, ha annunciato l’on. Carlucci, tutt e le imprese interessate potranno iscriversi e immet-tere i propri dati e contatti , e tutti gli operatori del cinema, produtt ori ma anche giovani del sett ore, registi , esercenti e chiunque volesse investi re, potranno cercare, presentare progetti , e trovare affi liati e soggetti interessati .Un po’, ci permetti amo, come il ritrovo del Calcio Merca-to applicato al cinema. Il che esalta e allo stesso tempo fa venir voglia di prepararsi ed impegnarsi con dedizione alla conoscenza degli strumenti adatti . La strada è aperta, ora rendiamoci indipendenti .

2008. Ormai le batt aglie per l’emancipazione culturale sono un vecchio fantasma. Il bouquet, termine fi glioccio della new industry digitale, ci-nematografi co sembra essere arrivato ad un punto di satura-zione diffi cilmente rientrabile. La religione del denaro, il culto dell’incasso a tutti i costi , della massifi cazione sti listi ca della

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Quattro chiacchiere con Steve Della Casaa cura di Stefano Monti

Steve Della Casa, criti co cinematografi co, diret-tore del Torino Film Festi val, condutt ore televi-sivo ed ora dirett ore arti sti co del Roma Ficti on Fest. E’ stata una sfi da per te, far appassionare la gente ad un linguaggio diverso come quello della fi cti on? Era la gente che era diversa rispett o a quella del cinema: il pubblico era molto popolare ed i gior-nalisti che sono venuti , erano per l’80% giornalisti di televisione. E’ un mondo ancora molto sepa-rato, nonostante siano almeno 40 anni che c’è un travaso conti nuo dal cinema alla televisione e viceversa. In Italia ci sono stati due grandi registi che sono Rossellini e Cott afavi che a metà degli anni ‘60 hanno smesso di fare cinema ed hanno iniziato a fare TV. E viceversa in America ci sono stati registi che hanno cominciato con la televi-sione e poi sono diventati grandi registi di cinema come Michael Mann, per me uno dei più grandi registi viventi , che viene da Miami Vice. Poi ulti -mamente i crossover sono sempre più frequenti : in America c’è Taranti no che dirige CSI. (…) Quindi considerare i due mondi separati mi sembra un po’ un errore, tutt avia c’è questa tendenza.

I ritmi narrati vi sono ormai cambiati . Negli anni ’90 c’era un modo di concepire le serie ad episo-di, ognuno di essi con un tema disti nto. Adesso,

sopratt utt o le lunghe serie americane, sono diventate corali, con un arco narrati vo esteso per tutt a la stagione. Elementi ancora non presenti nelle fi cti on italiane. Che diff erenza c’è tra le nostre e le loro pro-duzioni?Il problema della fi cti on italiana è che, salvo delle rarissime eccezioni, è una cosa per la prima serata, quindi per un pubblico che va dai 2 agli 80 anni. Quindi la fi cti on è considerata il sosti tuto di quello che era il cinema popolare di una volta e perciò è una cosa che deve riguardare tutt a la famiglia e in cui tutt e le fasce d’età devono essere rappresentate. In America le serie hanno dei target molto diversi, alcune hanno un target molto giovanile, altre hanno un target più ampio, ma magari non arrivano all’Italia perché ritenute meno interessanti per noi. (…) La diff erenza tra fi cti on italiane ed americane è di contenuti , ma perché è diverso il pubblico a cui si rivolge la serie.

Sarai dirett ore del Roma Ficti on Fest anche il prossimo anno?Si. Sti amo discutendo sul periodo, volevo vedere se si poteva spostare a sett embre.

Il testo completo dell’intervista è sul sito www.supergacinema.it

L’INTERVISTA

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Una scatola chiusadi Francesca Merli

Da sempre “I grandi della storia” vollero conservare l’arte dei popoli all’interno “ Di una scatola chiusa”, la tanto chiamatasi memoria colletti va o meglio autocelebrazione. E’ proprio dal “Complesso della Mummia” analizzato da Andrè Bazìn che compren-diamo la naturale tendenza dell’uomo a fi ssare tutt o in immagine. Dall’arte rupestre prevenutaci dalla preistoria, allo studio dell’otti ca e della foto-grafi a fi no al raggiungimento della setti ma arte con la fascinazione del cinema. La propensione degli in-tellett uali nello studio criti co, storico e teorico delle arti ha sempre proposto una chiara atti tudine nel-l’analizzare, grazie alla carta stampata movimenti e orientamenti arti sti ci infl uenzati dall’immaginario colletti vo di ogni epoca. E’ con i Cahiers du Cinema che vengono predisposte le basi della criti ca e del-l’editoria cinematografi ca. Grazie al pamphlet di Truff aut e il suo arti colo po-lemico “Una certa tendenza del cinema francese” pubblicato nel 1954, non venne solamente dise-gnata la tesi principale dell’esteti ca della Nouvelle Vague, quanto piutt osto fu una prima spinta criti ca al cinema di tradizione e di qualità.

L’ATLANTE

Questa carica esaltante dell’editoria cinemato-grafi ca prese piede negli anni ’60 in Italia, grazie all’infl uenza di Zavatti ni. Vivendo probabilmente ancora di rifl esso di una stagione cinematografi -ca notevole. Bisogna ricordare che al centro della vita culturale e della forma menti s del tempo il ci-nema era luogo di dibatti to, avendo una posizione importante nel quoti diano che ora sta perdendo. Inoltre, sfortunatamente la carta stampata sem-bra non essere più suffi ciente a ricoprire l’infor-mazione, ora si opta alla simultaneità, alle noti zie in tempo reale a discapito di una criti ca più appro-fondita del nostro cinema.

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La 65° mostra del cinema di Venezia non delude le aspett ati ve di pubblico e criti ca, presentandosi anche quest’anno con un programma ricco di ap-puntamenti imperdibili ma nel contempo meno istericamente aff ollato di proposte rispett o all’anno scorso. Le sezioni in cui si è organizzata la propo-sta di Muller, riconfermato Dirett ore della mostra, sono quelle che già conosciamo: Concorso, Fuori Concorso, Orizzonti , Setti mana Internazionale della Criti ca, Giornate degli autori, oltre all’immancabile Corto corti ssimo e a una sezione “extra” dedicata al Cinema italiano tra il 1946 e 1975. Sebbene la strut-tura della mostra appaia leggermente cristallizzata in questi consueti canali, si percepisce tutt avia una volontà, sia nell’off erta fi lmica che nelle parole di Muller, di cambiare rott a facendo sganciare Vene-zia dalla pretesa di essere l’ulti mo basti one a sal-vaguardia del cinema “Alto”. La kermesse lagunare, pur restando ancorata alla sua consolidata tradi-zione di qualità e ai suoi presti giosi nomi, sembra volersi lanciare verso nuovi orizzonti , resti tuendo al cinema quella caleidoscopica ma anche contrad-ditt oria varietà di colori, forme ed espressioni che ne fanno un’eccezionale strumento di analisi della contemporaneità. Che il leone d’oro assegnato al-l’insolita ma gradita coppia Aronofsky - Rouke per “The Wrestler”, fi lm decisamente diverso dal vir-tuosisti co e ampolloso “Se, je” di Ang Lee, vincitore dello scorso anno, sia un segno di questo radicale cambiamento? Ci auguriamo di si.

Roma vs Veneziadi Francesco Bonerba

Grande att esa per la terza edizione dell’appunta-mento romano con il cinema, rinominato da Gian Luigi Rondi, succeduto a Goff redo Betti ni alla dire-zione della Fondazione Cinema per Roma, “Festi val Internazionale del Film di Roma”. Le sezioni in cui è stata suddivisa l’off erta rimangono quelle dei due anni precedenti : Premiere, Concorso, L’altro cinema (Extra), Alice nella citt à, L’occhio sul mondo (Focus). Tra le iniziati ve più rilevanti , una rassegna sul cine-ma Brasiliano e una giornata dedicata alla cinema-tografi a e documentaristi ca ti betana, alla quale sarà presente anche il Dalai Lama. Tra gli altri ospiti che calcheranno il red carpet dell’auditorium, già confer-mati Al Pacino, Michael Cimino, Toni Servillo, Carlo Verdone, Monica Bellucci e David Cronenberg. Nelle intenzioni dei nuovi organizzatori, la volontà di valo-rizzare att raverso questo appuntamento sopratt ut-to il cinema italiano; non a caso, il Festi val si aprirà e si concluderà con due opere nostrane, “L’uomo che ama” di Maria Sole Tognazzi e “L’ulti mo Pulcinella”, con Massimo Ranieri. Quello che non è ben chiaro è quali scompensi provocherà questo cambiamen-to, in un’iniziati va parti ta da Veltroni nelle vesti di “festa popolare”; talmente popolare da aver propo-sto l’esperimento di una giuria di non professionisti (scomparsa in quest’edizione). Riuscirà Rondi a non snaturare i bei propositi delle prime due edizioni, creando nel contempo un’off erta valida ed eteroge-nea? Le premesse sembrano buone, rimandiamo il giudizio a fest(a)-ival concluso.

VERSUS

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STRADE PERDUTECimino piu’ grande del cinema

Il cinema mutante:David Cronenberg

“Il cinema della mutazione” è defi nizione da sem-pre att ribuita al cinema del canadese David Cronen-berg in virtù dei temi e ossessioni che caratt erizzano la sua fi lmografi a.La carne, il contagio e la metamorfosi sono gli impe-rati vi sui quali il regista ha costruito il suo cinema, in angosciante equilibrio fra trasgressione e classicità. Ma il cinema di David Cronenberg è cinema della mutazione anche e sopratt utt o a livello sti listi co: dai rozzi e quasi amatoriali ”Il demone sott o la pelle” e “Rabid” al manifesto esteti co di questa “mutazione conti nua” “Videodrome” per approdare alla secca e gelida maturità del fondamentale tritti co “Il pasto Nudo”, “M.Butt erfl y” e “Crash”. E proprio in que-sto secondo fi lm, sott ovalutato e dimenti cato dai più, risiedono i germi della recente rinascita in un cinema fortemente classico, ma sempre reinventa-to secondo istanze assolutamente personali, degli ulti mi due “A history of violence” e “La promessa dell’assassino”.Il Premio Speciale della Giuria al Festi val di Cannes vinto con Crash “per l’audacia, la capacità di osare e l’originalità” è testi monianza concreta di un talen-to senza compromessi, fi gura di riferimento per la cinematografi a internazionale la cui importanza e infl uenza (basti pensare a Tsukamoto) è ormai uni-versalmente riconosciuta.

Ciò che rende Michael Cimino uno dei più grandi re-gisti della storia del cinema è anche la caratt eristi ca che ha fi nito con il tenerlo defi niti vamente lontano dal mondo del cinema: se si esclude il suo breve contributo al fi lm colletti vo “Chacun Son Cinèma” sono passati 12 anni dal suo ulti mo lavoro, “Verso Il Sole”. Cimino è un regista a cui il cinema non è mai bastato: i rigidi steccati di ordine produtti vo, esteti -co o le convenzioni narrati ve sono tutti ostacoli con i quali, fi n da “Una Calibro 20 per lo specialista”, ha sempre combatt uto. Dopo il grande successo de “Il Cacciatore”, Cimino si imbarca ne “I Cancelli Del Cie-lo”, progett o folle, immenso, dispendiosissimo: 44 milioni di budget e circa uno e mezzo di incasso. Da quel momento sarà ostracizzato da tutt e le grandi major statunitensi. Cimino concepisce i suoi fi lm come delle lunghe macrosequenze, con una cura maniacale per i dett agli e con la capacità, straordi-naria, di trasfi gurare in simbolico questo realismo; realizza sempre delle opere che sembrano degli aff reschi, pieni di dett agli, parti colari, personaggi sullo sfondo. Vedere un fi lm di Michael Cimino si-gnifi ca ogni volta vedere un “oltre” del cinema ed una sua possibile, ipoteti ca forma “altra”.

di Germano Boldorini

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Personalmente non direi: “è una crisi”; più che al-tro oserei chiamarlo... un cambio di interessi; ma oramai è un dato di fatt o: quando si accendono i rifl ett ori su un Festi val del Cinema (Roma, Venezia o Cannes, fate voi) i fi lm si ritrovano sempre più oscu-rati dalla presenza degli stessi att ori che rendono vivo quel lavoro tanto att eso. L´opera, pellicola o ca-polavoro che si appresta ad illuminare la Kermesse, arriva quindi (da oramai qualche anno), ad essere dominata totalmente dalle stesse star che popola-no passerelle regali o tappeti rossi tanto amati dal pubblico presente. Un Festi val dunque, che cerca spesso con successo la qualità e “l´eff ett o autore”, deve inchinarsi con un pizzico di tristezza (ben vela-ta e poco visibile) a quei media poco cinematografi -ci che amano atti rare, il più delle volte, l´att enzione tra gossip stellari e vesti ti da primato. Accarezzando il divo del momento (Clooney? Pitt ? Scamarcio?) e rendendolo mortale, immortale e nuovamente mor-tale nel giro di poche riprese. L´Arte però (incarnata in chi fa con passione il proprio mesti ere) può contro-

Red Carpet: Cinema e passerelladi Riccardo Iannaccone

Superga Off-Cine scommette su...di Michela Rossitti

Chi sarà quest’anno il vincitore della Festa… ops… del “Festi val Internazionale del fi lm di Roma”?Tanti sono i cambiamenti rispett o all’edizione pas-sata, a parti re dai nomi delle sezioni, e quest’anno il cinema italiano si prenota il primo e ulti mo posto all’interno del programma con “L’uomo che ama” di Maria Sole Tognazzi e “L’ulti mo Pulcinella” di Mau-rizio Scaparro.Nonostante il presunto rischio “fl op” di questa terza edizione, “Superga Off -Cine” è pronta a scommett e-re al buio su alcuni fi lm promett enti .Il primo giorno sarà proiett ato in anteprima mon-diale “8” (“Huit”), che si batt erà per la causa della povertà nel mondo, dirett o da ott o registi , (Jane Campion, Gael García Bernal, Jan Kounen, Mira Nair, Gaspar Noé, Abderrahmane Sissako, Gus Van Sant e Wim Wenders) e sarà certamente un succes-so, anche se fosse solo per la delicatezza del tema tratt ato.Enorme scalpore farà “Il sangue dei vinti ” di Miche-le Soavi, tratt o dal romanzo di G. Pansa, e rifi utato dal Festi val di Cinema di Venezia: inevitabili saranno gli schieramenti politi ci.“Eff edià: sulla mia catti va strada”, per la sezione L’Altro Cinema, rievoca immagini e interviste del cantautore più amato: a Fabrizio De Andrè non si può dire “no”!Tanto pubblicizzato quanto stroncato al Festi val di Toronto “The Duchess” di Saul Dibb, e in ulti mo ma non per ulti mo l’att esissimo, sopratt utt o dagli ado-lescenti , terzo capitolo di “High School Musical”.

Forse quest’anno non avremo nuovi “Into the Wild”, “Accross the Universe” o “Juno”, ma la speranza è ulti ma a morire.

FINEPRIMOTEMPO

batt ere quest´ingiusti zia mediati ca regalando poesia da veri scritt ori, e donando così vendet-ta all´organizzazione del Festi val, troppe volte trascurato a discapito dell´Eroe di giornata, che poi nel suo piccolo (questo è il buff o del cinema) è fondamental-mente Principe di que-sto magico mondo della fantasia.

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