Superfici urbane

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Politecnico di Milano Scuola di Architettura e Società corso di Laurea Magistrale in Architettura superficie urbana, relazioni effimere costellazione di micro spazi relatore Prof.re Gennaro Postiglione correlatore Prof.re Carles Muro Alice Babini - matricola 798671 Anna Pierotello - matricola 786704 anno accademico 2014 / 2015

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Superfici urbane, Alice Babini e Anna Pierotello (POLIMI APR2015). Intervenire nello spazio pubblico e sull’urbanità attraverso il progetto di una costellazione di micro spazi. Un intervento site specific che si modella sulle specificità dell’area scelta a Berlino. Il progetto si compone di una prima parte di studio in cui sono state sintetizzate cartografie critiche a macro scala dei processi di stratificazione storica e delle migrazioni urbane dovuti agli avvenimenti dell’ultimo secolo. Si è proseguito con la compilazione di matrici sociali e la produzione di mappature a microscala con cui sono stati registrati elementi significanti come il rilievo di superficie urbana, ombre e rumori.

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Politecnico di Milano

Scuola di Architettura e Società

corso di Laurea Magistrale in Architettura

superficie urbana, relazioni effimerecostellazione di micro spazi

relatore Prof.re Gennaro Postiglione

correlatore Prof.re Carles Muro

Alice Babini - matricola 798671

Anna Pierotello - matricola 786704

anno accademico 2014 / 2015

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abstract

berlino

metodo

glossario

mappare l’invisibile . pattern nascosti

spazi tristi . spazi felici

nuove abitudini . matrici sociali

strategia

scenario

mancanze

kaiser’s

istmi

bibliografia

sitografia

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indice

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parte uno : studio

parte due : strategia

parte tre : scenario

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abstract

I

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tesi

ntervenire nello spazio pubblico e sull’urbanità attraverso il progetto di una costellazione di

micro spazi.

Un intervento site specific che si modella sulle specificità dell’area scelta a Berlino.

Il progetto si compone di una prima parte di studio in cui sono state sintetizzate cartografie

critiche a macro scala dei processi di stratificazione storica e delle migrazioni urbane dovuti

agli avvenimenti dell’ultimo secolo. Si è proseguito con la compilazione di matrici sociali e la

produzione di mappature a microscala con cui sono stati registrati elementi significanti come il

rilievo di superficie urbana, ombre e rumori.

Attraverso queste mappature si è potuto catalogare la qualità degli spazi pubblici individuando

alcuni spazi tristi che sono divenuti i punti di progetto della costellazione e produrre una strategia

di rigerarchizzazione e caratterizzazione di tali microspazi, suddivisi nelle categorie di mancanze,

istmi e kaiser’s, per assecondare ed incrementare le effimere relazioni e i flussi che attraversano

la città.

Per tradurre la strategia sviluppata in una proposta concreta che mostri una delle configurazioni

spaziali possibili è stato utilizzato lo strumento dello scenario.

Rispettando regole di progetto e restrizioni preposte per questo scenario, si è sviluppato un

sistema di quattro spazi riconfigurati modellando la microtopografia della superficie urbana o

innestando microstrutture. Sono state pertanto sperimentate soluzioni diverse in relazione alle

necessità degli spazi rilevati, ottenendo nuove e inaspettate varianti di usi e utenze.

parte uno : studio

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P

I

remessa

Da sempre Berlino è campo di sperimentazione urbanistica ma anche porto di mare, centro europeo in fermento con un continuo passaggio di persone, che immigrano ed emigrano da questa incredibile metropoli. Proprio per questo Berlino è forse l’unica città europea in continuo cambiamento radicale, di certo è la città dove prima che in ogni altro luogo si vedono velocemente le trasformazioni. E’ una città non ancora finita, non ancora solidificata. Essendosi ricostruita totalmente e più volte nell’ultimo secolo, Berlino ha quella plasmabilità e malleabilità che permette di sperimentare quanto più possibile. Conseguenze di queste continue distruzioni e ricostruzioni traspaiono anche sul tipo di società che la vive e la attraversa ogni giorno, sempre pronta ai cambiamenti e a vivere spazi nuovi, sottolineando ancora l’importante rapporto di continuo scambio tra architettura e società. Nessuna città può raccontare la storia del XX secolo come Berlino, il ruolo che ha avuto durante tutti i più importanti conflitti mondiali del secolo ne ha disegnato la sua complessità.

nquadramento storico - politico

“The history of Berlin is the history of the transformation of one type of city into another. In the course of 700 years, Berlin has been several different cities. It began by being two cities, Berlin and Kolln, the one for fishermen, the other for traders. It soon became a market city, then a residential one, a capital and, in the XIX century, an industrial city. Finally, it became a metropolis and ultimately, once again, a double city.”

Oswald Mathias Ungers (1)

Berlino comincia ad espandersi già dai primi anni dell’Ottocento, la forte crescita industriale e la conseguente espansione urbanistica la portano a diventare capitale dell’Impero Germanico; il numero degli abitanti cresce in modo esponenziale e Berlino si trasforma in metropoli. In questi anni la costruzione di edifici

residenziali raggiunge numeri elevatissimi tanto da essere chiamata la “più grande città di caserme d’affitto”.

Non partecipa in modo diretto alla Prima Guerra Mondiale ma assume il ruolo di centro di progettazione e produzione di armamenti. Nel 1920 la città ingloba molti dei comuni adiacenti formando così quella che viene chiamata la “Grande Berlino”.

Però in tutta Berlino dopo il blocco degli affitti del 1917, sono venuti a mancare gli investimenti privati nel settore edilizio. Per affrontare la grave carenza di abitazioni, al termine della Prima Guerra Mondiale si sono formate varie società ed associazioni per creare alloggi economici a Berlino. Si ebbero così i famosi grandi quartieri residenziali come il Berlin-Britz di Bruno Taut e la Siedlung Siemensstadt di Walter Gropius.

Il boom economico porta alla nascita della società del benessere ma già intorno agli anni ‘30 la disoccupazione raggiunge numeri altissimi. In questo stato di incertezza il regime nazista prende il sopravvento e cominciano così le campagne contro “i nemici dello stato” che continuarono e peggiorarono durante tutta la Seconda Guerra Mondiale. Questo lasciò una fortissima cicatrice sul tessuto urbano. Si possono ancora oggi notare come i quartieri un tempo ebraici come Mitte, siano stati completamente rinnovati, segno di grandi distruzioni belliche.

La capitale tedesca uscì dalla Guerra distrutta, subì bombardamenti continui e devastanti, che la trasformarono in una città di macerie. Nel dopoguerra si trovò sotto il controllo delle quattro potenze mondiali: Unione Sovietica, Stati Uniti d’America, Gran Bretagna e Francia. Non trovando un accordo la città fu divisa in due, in un primo momento solo politicamente, ma nel 1961 fu innalzato il Muro che isolava la Berlino Ovest dal resto della Germania. Nelle settimane e nei giorni successivi gli sbarramenti di filo spinato ai confini con Berlino Ovest furono sostituiti da un muro

berlino

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citazione

Oswald Mathias Ungers,

The city in the city. Berlin.: a green archipelago

(1)

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di lastre di cemento costruito da lavoratori edili di Berlino Est controllati pesantemente da sentinelle di frontiera della RDT. Edifici di abitazione furono coinvolti nelle fortificazioni di confine, come in Bernauer Straße, dove i marciapiedi appartenevano al distretto di Wedding (Berlino Ovest), mentre la fila di edifici a sud apparteneva al distretto di Mitte (Berlino Est). Il governo della RDT fece murare le entrate delle case e le finestre al piano terra. Gli abitanti potevano accedere alle loro abitazioni solo passando dalla parte dei cortili che si trovavano a Berlino Est. Già nel 1961 si arrivò a numerosi sfratti forzati non solo in Bernauer Straße ma anche in altre zone di confine.Per permettere la costruzione del muro, nella parte Nord di Mitte, furono demoliti interi caseggiati.

Oltre alla devastante situazione di divisione, a incidere sul tessuto urbano, già gravemente distrutto dalla IIGM, furono politiche di ricostruzione sbagliate o mal distribuite. Per le due parti le scelte furono molto diverse. Ad Ovest, grazie ad aiuti economici europei come il piano Marshall, si promossero piani di pianificazione e di ricostruzione dei quartieri danneggiati, progettati dai più grandi architetti dell’epoca.Ad Est i piani di recupero e ripristino dei quartieri erano gestito da società ad esempio lo S.T.E.R.N.MITTE, quindi portarono ad interventi di minori dimensioni e all’introduzione di tecniche di costruzione a basso costo, come i prefabbricati.Inoltre con la rigida divisione della città molte aziende rischiavano di chiudere a causa della mancanza di manodopera e di mercato. Venne quindi promossa una grande immigrazione di manodopera dell’Europa. Nacquero così le grandi comunità turca (a Kreuzberg vivono oltre 80.000 turchi), polacca e jugoslava presenti tutt’oggi nella capitale.

Nel 1989 il muro fu abbattuto e per la prima volta dopo la guerra la città ebbe la possibilità di decidere autonomamente le proprie politiche interne e cominciare un serio progetto di ricostruzione della metropoli.Da oltre venticinque anni Berlino è un cantiere aperto, è stata soggetta a diversi piani di

ricostruzione e tutt’ora continua ad essere in via di trasformazione. Berlino oggi ha sostituito il ruolo centrale che aveva Londra fino a qualche anno fa e che sia diventando l’attuale centro d’Europa, attrae e ospita persone da tutto il mondo, per periodi e motivi diversi. Attualmente Berlino ospita 3,5 milioni di abitanti ed è considerata una delle città più giovani ed internazionali d’Europa. Il 40% dei residenti ha meno di 35 anni e il 14,5% proviene da 186 paesi stranieri. Ogni anno la città aumenta di circa 40 mila residenti che migrano sia dalle nazioni industrializzate dell’Ovest Europa, sia dal Sud e dall’Est. Oltre ai residenti dobbiamo tenere in considerazione che ogni giorno la città è visitata da circa 135 mila turisti.

BA

Le intense vicissitudini che si sono susseguite per tutto il XX secolo hanno fatto in modo che Berlino diventasse una città molto complessa, sia dal punto di vista urbanistico-architettonico, che da quello sociale. Il susseguirsi di politiche diverse e continui cambiamenti ha portato alla formazione di una società molto flessibile, sempre pronta a modificarsi ed adattarsi. Inoltre il fermento della ricostruzione degli ultimi anni ha fatto sì che Berlino diventasse il nuovo centro d’Europa, l’intera città è un grande laboratorio che ogni anno accoglie migliaia di immigrati da diverse parti del mondo e d’Europa.Considerato il continuo aumento della popolazione e l’incremento previsto nel prossimo decennio, le amministrazioni hanno iniziato a riflettere su piani di urbanizzazione e pianificazione più critici della città.

Se fino ad ora si è puntato a una ricostruzione più quantitativa che qualitativa, vista la necessità di realizzare nuove abitazioni, gli organi amministrativi si sta lavorando su una terza IBA.

Cos’è l’IBA?Acronimo di Internationale Bauaustellung ossia mostra internazionale di edilizia, è uno strumento per la progettazione urbana e architettonica in Germania, col fine di mostrare nuovi argomenti e soluzioni su temi sociali,

I

M

ecologici e culturali.Sia nella prima edizione del 1957 che durante la seconda nel 1984, hanno dato vita importanti complessi residenziali progettati dai più grandi architetti del tempo.La prima IBA produsse nel 1957 il quartiere modernista Hansa Viertel e l’Unité d’Habitation a Berlino-Westend e la seconda consentì nel 1984 la costruzione di ben 350 nuovi edifici e la ristrutturazione più imponente del patrimonio architettonico danneggiato nella Seconda Guerra Mondiale.

Se le prime due edizioni avevano come obiettivo la ricostruzione della città distrutta dai bombardamenti, il programma della prossima vuole porre l’attenzione su quegli spazi che negli anni non sono stati oggetto d’intervento. Aree localizzate sia all’esterno del ring che nel centro città, le quali per le loro carenze di strutture vengono percepite negativamente. Un piano di intervento che omogeneizzi la qualità degli spazi pubblici e delle strutture di tutti i quartieri. La continua attrazione che la città ha nei confronti dei cittadini tedeschi e stranieri sta portando ad un aumento degli abitanti con conseguente richiesta di nuove abitazioni. Risulta quindi necessaria una programmazione urbana che trasformi in appetibili quei quartieri che per diversi motivi sono stati esclusi dai piani d’intervento passati e di conseguenza dalla rete pubblica. Da qui la volontà di migliorare la rete dei trasporti, aumentare il numero e la qualità degli spazi pubblici e metterli in connessione con quelli esistenti, contribuendo ad innescare nuovi flussi di gentrificazione urbana.Per fare questo l’IBA propone di lavorare ad ampia scala cercando di riallacciare in sistema tutti i quartieri e abbattendo i limiti e le barriere costruite negli anni, intervenendo però con progetti puntuali che rispondano e si modellino in modo flessibile alle diverse possibili tipologie di residenti e utenti.

(*)

itte e prenzlauerberg

Berlino è divisa in 12 distretti, chiamati “Bezirk”, che a loro volta sono divisi in quartieri “Ortsteil”. Ogni distretto ha un proprio municipio e una

propria amministrazione comunale con proprie normative e regolamentazioni.Proprio questa conformazione urbana di Berlino, che è composta da macro quartieri ognuno dei quali potrebbe essere una città indipendente e conclusa, ma che nel complesso mantengono un carattere di grande metropoli ultra connessa, ci aiuta ad agire in un’area finita e delimitata ma con delle forti caratteristiche. L’area d’intervento su cui insiste il nostro progetto appartiene a due distinti quartieri, Mitte e Prenzlauer Berg, facenti parte rispettivamente di due diversi distretti, Mitte e Pankow.L’intervento avrà infatti dimensioni contenute concentrate su un solo quartiere. Agire in un’area delimitata ci aiuterà a rimanere alla scala dell’uomo che vive la città quotidianamente e ad individuare flussi e counter-point in modo più immediato per poter poi progettare interventi mirati che attiveranno nuove reazioni e relazioni.

Durante la divisione del muro tutti e due questi quartieri appartenevano alla Berlino Est, ma si trovavano in condizioni molto differenti. Se dopo la IIGM Prenzlauer Berg risultava essere il quartiere che aveva subito meno danni del centro di Berlino, Mitte, essendo il quartiere-ghetto ebraico, era stato raso al suolo per quasi il 70% dei suoi edifici, ed il resto era fortemente danneggiato.

Nei quarant’anni che hanno seguito la fine della guerra, gli interventi di ricostruzione e i fondi dispensati per la ristrutturazione da parte del potere sovietico a Prenzlauer Berg sono stati nulli visti i pochi danni subiti. Gli edifici dell’800 erano comunque danneggiati e non rispondevano agli standard di igiene richiesti, non avevando il bagno o l’elettricità. Sono stati quindi introdotti affitti vincolati a costi molto bassi, situazione che è continuata fino a 5 anni fa. Questo portò ad una grande immigrazione nel quartiere da parte di giovani europei.Inoltre gli edifici che erano stati demoliti non furono rivendicati dai proprietari, quasi sicuramente morti o scappati durante la guerra, quindi queste aree vuote sono state donate alla città come spazio pubblico, ma non essendo mai state progettate, sono state recuperate ed usate in modo informale dagli abitanti del

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quartiere.

Mitte invece è stata oggetto di una forte ricostruzione, dovuta principalmente alla sua posizione centrale rispetto alla città e agli alti tassi di interesse sugli affitti nel quartiere che apparteneva a famiglie ebraiche molto ricche, i cui sopravvissuti, scappati in Israele, ne rivendicarono la proprietà. Anche gli edifici danneggiati furono rasi al suolo per costruire grandi edifici residenziali i cui affitti assicuravano ottime rendite. Si diffuse così a partire dagli anni ‘60 nella Berlino Est la costruzione per mezzo la tecnica costruttiva del “plattenbau“, ossia a pannelli prefabbricati.

Dal 1989, dopo la caduta del muro, vista la posizione strategica e il grande valore storico architettonico degli edifici resistiti alla guerra, Prenzlauer Berg sta subendo uno dei più grandi piani di risanamento. Dopo quarant’anni di incuria da parte del potere politico sovietico sono stati attivati interventi di ripristino, sia per gli edifici pubblici che per le residenze private. Per evitare che i miglioramenti apportati al quartiere azionassero il fenomeno delle gentrificazione l’Ufficio Distrettuale aveva mantenuto fisso il tetto massimo degli affitti. In questo modo i residenti sarebbero stati più invogliati a partecipare al risanamento del quartiere anche con piccoli investimenti.

Mitte invece sta continuando l’intervento di ricostruzione agendo soprattutto sulle aree distrutte dal passaggio del muro, e su quei vuoti urbani che non erano mai stati oggetto di riqualificazione, ripristinando così l’intera maglia del quartiere. pazio pubblico a berlino

Berlino, pur essendo caratterizzata da condizioni climatiche relativamente ostiche e limitanti, da continue distruzioni e continui piani di ricostruzione, sin dal passato ha avuto una grande attenzione per il progetto dello spazio pubblico e per la sua estetica.Da sempre i paesaggisti e gli ingegneri berlinesi si sono dedicati alla cura del livello del suolo, della superficie pubblica della città, con lo stesso dettaglio usato per le facciate degli edifici. La cultura dello studio e del disegno della pavimentazione urbana è da sempre oggetto

della storia architettonica, si pensi solo ai grandi disegni delle piazze rinascimentali o barocche italiane o alle splendide calçadas portoghesi. Ma a Berlino questa condizione va oltre la mera esteticizzazione del livello zero. Il progetto delle pavimentazioni come elemento strutturante e caratterizzante della città, l’uso di pavimentazioni differenti per dividere in aree i grandi marciapiedi, ma anche l’utilizzo di piastrelle circolari nere inserite equidistanti al fine di misurare le strade, o il cambio di pavimentazione delle strade carrabili più interne ai Kietz per renderle più private.

Da sempre i marciapiedi berlinesi sottolineano le divisioni d’uso. Differenti disegni, materiali, colori contribuiscono a suddividere i flussi lenti sui marciapiedi, come pedoni e ciclisti, ma ancor di più sottolineano il sottile rapporto pubblico-privato nella città.Spesso si vede davanti a portoni e portali un rapido cambio di pavimentazione, quasi a segnare l’uscita da casa. Questo avviene perchè Berlino nella storia è sempre stata quella che possiamo definire una “città orizzontale”. Se a Parigi è sempre stata strutturata secondo una divisione in verticale del rapporto pubblico\produttivo-privato, ossia gli spazi a livello strada erano dedicati a produzione, quindi al pubblico, mentre più si saliva nell’edificio più si arrivava a un livello maggiore di privacy; a Berlino, al contrario, l’edificato urbano si struttura a corti. I lotti sono così composti da un susseguirsi di edifici disposti a corte che accolgono funzioni sempre più private. Le attività più pubbliche erano poste adiacenti alla strada mentre le abitazioni degli artigiani e dei lavoratori si trovavano all’interno degli isolati.Ancora oggi il tessuto urbano si compone di grandi isolati attraversabili entro i quali si sviluppano sistemi a corte, che spesso ospitano scuole, o attività produttive, o addirittura parchi gioco per bambini. Questo, unito all’altezza fissa degli edifici a 22 metri, altezza massima raggiungibile dai mezzi dei vigili del fuoco dell’epoca, contribuisce a fare di Berlino una città orizzontale, facilmente attraversabile a piedi. L’alto grado di walkability porta come conseguenza positiva un uso più informale e spontaneo della città. I percorsi non progettati, scorciatoie che tagliano interi isolati, ma anche punti di ritrovo e socializzazione sorti spontaneamente,

caratterizzano i quartieri di Mitte e Prenzlauerberg. Se a questo si unisce la forte cultura del Kietz berlinese, capiamo il carattere di dinamismo sociale e le numerose attività socio-culturali continuamente auto-organizzate nei quartieri. Anche se gli utenti della città hanno subito le conseguenze delle gravi vicende storiche e spesso provengono da culture europee differenti, i berlinesi amano sentirsi parte di una comunità, sentono e vivono la città con un profondo senso di vita da piccolo paese. Kietz significa appunto villaggio e sono piccole aree non definite politicamente ma composte da pochi isolati che si sviluppano attorno ad una piazza centrale, cuore e anima del quartiere. I Kietz accolgono e propongono tante attività socioculturali, le vere e proprie attività di vicinato. La parola stessa, Kietz, è utilizzata dai berlinesi per indicare il luogo in cui vivono e, in particolare, quello che li fa sentire “a casa”. Ogni cittadino si affida al proprio Kietz per passeggiare, fare la spesa di tutti i giorni, uscire a bere qualcosa la sera.Questa la forte cultura dello spazio pubblico a Berlino.

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*

IBA

2020

berli

no

Topics

In many areas, the outer city has the great advantage that the city

is not yet finished in these areas, still providing space for testing new

approaches, strategies and solutions for a sustainable city that is ready

to embark on the future. This involves creating living space that is

affordable over the long term, while at the same time addressing climate

change and the turnaround in energy policy as well as challenges in

architectural culture. It also involves organising, in an intelligent manner,

structural development, the development of free spaces and material

cycles and optimising the use of the limited space in the city for all of

society. Finally, it involves giving space to a diverse society, a variety

of different needs and the desire of an ever growing part of the urban

population to take an active role in shaping urban development. The IBA

Berlin 2020 starts from a position of analysing the future of housing. In

the 21st century, this is inextricably linked to education, lifelong learning,

jobs, mobility, communications and experiences. The starting assumption

of the IBA Berlin 2020 is that urbanity is strongly linked to plurality, the

diversity of structures, functions, usages, building typologies and actors.

The “City of diversity” topic is primarily an urban development approach.

“Housing drives development” shifts the focus onto future housing as

well as housing and living models. “City builds city” concentrates on the

actors in the housing sector, particularly new models of organisation

and financing.

City of diversity

In many areas, the outer city is characterised by a patchwork-like pattern

of largely separated functional areas and urban structures. It is hard to

find common elements in the concatenation of large housing estates,

single-family dwellings, specialist retail centres, overdimensioned traffic

spaces, industrial and commercial areas as well as fallow spaces. How

can such insular landscapes be integrated into an urban concept? How

can one develop from this a hybrid and solid city that lives up to the

varied and ever diverging usage demands and the many different user

groups of the city?

The IBA Berlin 2020 is looking for models for promoting diversity in

the outer city, increasing the number of synapses within and between

the districts and, at the same time, developing “rules of the game” for

neighbourhoods of potential conflicts. New forms of urban expression

must be found for the increasing interlocking of living and work, living

and education, work and recreation, while opening up urban spaces for

social diversity. This involves careful structural enhancement, functional

enrichment, linkage and integration in terms of urban development

and function, redesign of streetscapes and free spaces, new forms of

mobility and, finally, the opening up of flexibility for residents’ processes

of appropriation. For this discussion to take place, one must analyse

intensively the specific qualities and potentials of the individual urban

spaces.

Housing drives development

Owners’ and investors’ expectations of high yields, a low level of

willingness to innovate among builders and the orientation of the housing

sector to financially strong groups with relatively uniform ideas of living

and housing produce an ever smaller supply of affordable housing

space and supply for specific target groups with a limited budget. The

ever more diverging living models of the city society, the challenges

posed by the turnaround in energy policy, the social polarisation

and demographic change raise the question as to how one can and

must respond to these challenges in terms of housing stock and new

construction. Which housing, which typologies, which housing and

living models, which standards are sustainable? How can the diversity

of differentiated housing needs be accommodated intelligently and in a

socially responsible manner?

The IBA Berlin 2020 wants to focus on the diversity of housing. It

involves the search for new qualities, available supply for “family

housing”, “housing for senior citizens”, “multi-generational housing”,

“gender-appropriate housing” or “multiethnic communal housing” or

new connections between housing and work. At the same time, this

is about standards, ecological standards, equipment features, housing

sizes and technological innovation. Not least, this requires a courageous

commitment to mass products. The concept of a “series” must not be in

opposition to a building exhibition, but must morph instead into a seal of

quality. Reproducibility is to demonstrate that special qualities are not just

exclusive to unique buildings.

City builds city

Diversity in housing can be generated only through a diversity of actors

in the housing sector. Particularly the potential of local groups and

initiatives has thus far been underestimated and ignored. Cooperatives,

builders’ groups, associations or foundations invest capital not for the

purpose of short-term profit expectations. Self-organised and with

a great willingness to shape, they implement ideas of new living and

housing models. Some of the projects have set themselves sustainable

social and ecological tasks that hold out the promise of long-term benefit

for the city also in economic terms.

“City builds city” is about developing further organisation and financing

models to turn more local actors into players in the housing sector and

to strengthen the local potential for innovation. Berlin is seeing the growth

of the group of “new city-makers”. This could provide impulses for new

urban development. One can rely on a long tradition of cooperative

organisation and, thus, of a building, housing and management model

that is gaining increased traction again. The intersection of innovation

potential of self-organised builders’ groups and principles and experiences

of cooperatives harbours an opportunity of creating affordable housing

of a wider quantitative impact and finding ways of perpetuating such

voluntary tasks and programmes also over generations.

Tools

Spacious city

Land and soil are resources that cannot be increased or multiplied. It

follows, therefore, that urban space must be managed carefully. For IBA

Berlin 2020, this means:

The many small free corners and gaps, the many fallow spaces

and vacancies in the city make up an enormous potential for the

implementation of new ideas, for processes of appropriation and

neighbourhood involvement or for temporary uses.

In project areas, one must consider carefully which areas are to be

developed, which areas are to be kept free - for example, for climate

change mitigation - and qualified for open space planning, which spaces

are to be secured for the unforeseen, and which areas are first to be

examined more closely in terms of suitability.

A smart way of managing areas entails the necessity of densifying the

city in certain areas. The IBA Berlin 2020 will show that this can be

linked to new qualities, thus increasing acceptance of such measures.

At the same time, one must address the fears of those affected in the

surrounding area and conduct a city-wide discussion about how to deal

with NIMBY attitudes in decision-taking processes.

Instant city

More and more people want to be included directly in urban development,

that is, they want to be part of the “city-making” and implement their

ideas. Creativity and commitment are forces in urban society on which

the IBA Berlin 2020 wants to build.

Planning processes are long and convoluted and still - and often because

of that - produce premature action. The objective is to use artistic and

cultural actions and temporary projects to target such intermediate

phases specifically to determine the specific talents of urban spaces and

the bandwidth of possible uses.

A main aspect of urban spaces is the fact that conflicts exist. This requires

tolerance for what is foreign or different. The instant city is testing new

formats of participation, local dialogue and negotiation in order to find a

constructive and creative way of dealing with conflict. It is about giving

residents an option to become active and to participate in the discussion

with experts, bodies implementing measures and administrators. This is

a challenge, especially in the outer city, for which experience has yet

to be gained first.

Dynamic communication, development and appropriation processes are

to be set in motion through an artistic, direct and enthusiastic approach.

These, too, are deemed key aspects of a new form of urbanity in the

outer city in the understanding of the IBA Berlin 2020.

City as a forum

It is essential for an IBA to be a public forum for as many people as

possible. Dialoguing with city and international experts is just as crucial

as the inclusion of interested stakeholders from the city’s general public

when it comes to achieving progress on issues that concern the “city

of the future”. The IBA and IBA projects draw upon the experience,

expertise and ideas of all those involved. As part of a broad-based

social discourse, the IBA will connect the know-how of different scientific

disciplines and occupations with each other.

At the same time, though, the IBA will not just leave it at the fundamental

discussion of future issues. An increasing number of citizens are

demanding access to the planning processes and participation in

the decisions. How does a democratic society deal with the inertia of

decision-takers and opponents, with inflexible laws, with competing

concepts, with attempts at monopolisation by particular interests, and

with the assertiveness of the experienced? How can local neighbourhoods

and users be included, while still taking into account the interests of the

overall city? The IBA wants to develop new methods for negotiation and

decision-taking processes - including through the use of the internet.

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metodo

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glossario

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dal latino isthmus - passaggio, andare, sottile e fragile lingua di terra tra due mari che serve da passaggio

Gli istmi sono gli spazi tristi della città perchè privi di funzioni d’uso. Spesso sono risultanti dall’incontro di due strade non perpendicolari, si creano così larghi spazi triangolari inusati. la loro posizione rispetto alla strada fa si che questi spazi siano pieni di possibilità.

La mancanza è ciò che meglio esemplifica il concetto di intrerstizio, si può descrivere come un’interruzione nel denso tessuto urbano. Appartengono a questa categoria spazi di medie dimensioni che permetterebbero l’inserimento di un nuovo edificio. All’interno dell’area di intervento molte delle mancanze mappate sono di natura amministrativa in quanto il comune le ha regolamentate imponendo che alcuni vuoti urbani lasciati da edifici distrutti durante la guerra non fossero costruiti ma lasciati in gestione alla comunità.Lavorano con orario 7-Eleven ma per users e usi differenti, in modo tale da creare reti di usi e flussi tra loro, e con le attività esistenti. Funzionano come nuove piazze contemporanee per la vita di quartiere.

Il pavimento è considerato come elemento strutturante del vuoto, ne caratterizza la conformazione e funge da base per ospitare i flussi che attraversano la città. In base al tipo di pavimentazione presente e progettata il suolo guadagna la quarta dimensione, quella del tempo, scandita in momenti fatti di pause, accelerazione, distensioni. Da superficie bidimensionale, il suolo acquista così una proprio natura e autonomia tridimensionale. I bordi fanno intravedere diversi limiti che rinnovano le visuoni tra interni e esterni urbani.

I Kiez di Berlino sono minuscoli quartieri, talvolta composti da poche manciate di vie, non riconosciuti dalle mappe ufficiali ma dotati di una grande anima peculiare.La parola stessa, Kiez, è utilizzata dai berlinesi per indicare il luogo in cui vivono e, in particolare, quello che li fa sentire “a casa”. Ogni cittadino si affida al proprio kiez per passeggiare, fare la spesa di tutti i giorni, uscire a bere qualcosa la sera.

Letteralmente “bagno di sole”, è il tipico comportamento dei paesi nordici, in cui ci si sposta all’aria aperta appena esce la bella stagione, alla ricerca del sole.

Paesaggio progettato per essere di grande attratività per l’uomo grazie alla possibilità di interattività con esso.

Appendici della strada che permettono attività ludiche, ricreative, o pause di breve durata durante gli spostamenti a bassa velocità, quindi a piedi o in bicicletta.

Il playground viene inteso come il generico parco giochi.

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7-Eleven

Kaiser’s

mancanzakietz

sunbathing

playground

24h/7d

sunday only

spazio triste

spazio felice

playscape

attività volontarie

attività necessarie

attività sociali

sosta immediata

pavimentazione

E’ una catena di convenience store che possiede il maggior numero di punti vendita al mondo (oltre 32.000), caratterizzata dal noto orario di apertura dalle 7.00 am alle 11.00 pm.Questo concetto viene utilizzato per evidenziare i tempi d’uso delle mancanze.

Definizione utilizzata per indicare la continuità delle attività. Quindi 24 ore al giorno per 7 giorni a settimana. Nel nostro caso questa è una caratteristica degli istmi, che essendo appendici stradali lavorano, come le strade e con i flussi delle strade.

catena di supermercati tedesca, aperti dalle 7.00 am alle 00.00 pm, chiusi di domenica e nei giorni di festa.

Chiamiamo Kaiser quegli spazi di servizio dei supermercati, come parcheggi e spazio antistante inutilizzati nei giorni di chiusura che si accendono per possibili attività informali dei residenti.

Definizione usata per attività aperte solo di domenica e festivi. Nel nostro caso questa caratteristica si riferisce ai Kaiser, sottolineando come si inverte l’accezione di questi spazi, prima completamente inattivi proprio in tali giorni.

(mappa 3)Per spazi tristi si intendono tutti gli spazi nulli, di nessuno, tristi, alle volte amorfi e asettici, inespressivi o inattivi. Pertanto sono spazi che nonostante le piccole dimensioni, hanno la capacità di influenzare negativamente l’immagine del quartiere.

Sono attività necessarie quelle azioni più o meno indispensabili o obbligatorie quali l’andare a scuola, al lavoro o fare la spesa. Quelle attività che appartengono al gruppo delle incombenze e dei doveri quotidiani e si svolgono comunque durante tutto il corso dell’anno e prescindono dalle condizioni climatiche. (1)

Sono attività volontarie quelle a cui ci si dedica soltanto se lo si desidera e se il tempo e il luogo lo consentono. Possiamo chiamare così la passeggiata all’aria aperta e lo stare seduti al sole.(2)

Sono attività sociali che dipendono dalla presenza di altre persone nei medesimi spazi pubblici, si possono definire tali i giochi dei bambini, le attività collettive di varia specie. (1)

(mappa 3)Per spazi felici si intendono tutti gli spazi progettati, connotati da forti caratteristiche e che siano mantenuti in buono stato. Felici perchè sono spazi che funzionano e non necessitano di riattivazione od ulteriori interventi.

citazioneJan Gehl, Vita in città

definizioneEnciclopedia Treccani

(2)

(1)

1) Gruppo di stelle poste in posizioni apparentemente vicine sulla volta celeste e tradizionalmente associate tra loro;2) Gruppo di rappresentazioni associate secondo le leggi della contiguità spaziale e temporale, della somiglianza, del contrasto;3) In psicologia gruppo di rappresentazioni mentali collegate da particolari legami associativi. (1)Il concetto di costellazione per indicare l’insieme di spazi di progetto e le forze che sviluppano tra essi, attrazioni e gravitazioni per cui innestano dinamismi urbani

costellazione

17

Page 10: Superfici urbane

Distretto. la città di berlino è divisa in 12 distretti ognuno dei quali con una propria amministrazione autonoma.

Una carta tematica è un tipo di carta geografica che fornisce informazioni su uno o più aspetti particolari del territorio rappresentato, utilizzando opportuni simboli e colori in modo da permettere una visione d’insieme immediata del fenomeno o del territorio. Una carta tematica può mettere in rilievo gli aspetti fisici, antropici, economici, archeologici e dell’utilizzo del territorio

Rappresentazioni cartografiche che non si limitano a raffigurare la distribuzione di oggetti geografici, ma mirano a illustrare gli assetti di potere cui è soggetto un territorio, in essere oppure potenziali.

Gli scenari si collocano tra i metodi sistemici, sono un’investigazione delle possibili linee evolutive di determinati fenomeni e possono percorrere anche traiettorie divergenti elaborando ipotesi ed immagini di contrasto. (3)

Per pattern invisibile si intende quel layer urbano relativo a un determinato carattere non sempre facilmente percepibile poichè agisce alla macroscala. Ad esempio può essere un patter invisibile la pavimentazione, alla microscala umana non percepiamo il grande disegno ma allo stesso tempo siamo reattivi alla capacità invisibile di dividere lo spazio tridimensionale attraverso un disegno bidimensionale.

Quartiere. Nel contesto berlinese il termine ortseil si usa per indicare la suddivisione dei distretti in frazioni più piccoli.

Edificio di grande dimensioni costruito con pannelli prefabbricati. tecnica costruttiva fu introdotta nella Repubblica Democratica Tedesca all’inizio degli anni ‘60 per la costruzione di nuovi edifici residenziali.

Strumento di pianificazione della città interna di Berlino che si pone come obiettivo uno sviluppo urbano sostenibile e qualitativo dello spazio pubblico conservando e riqualificando gli spazi esistenti.

Termine tedesco per definire una situazione di co-housing o condivisione tra due o più persone di una casa dove gli spazi comuni della casa diventano luogo di scambio e di vita della stessa.

Spazio aggiuntivo o accessorio della strada che ne definisce un prolungamento della stessa, integrandola con funzioni altre

Un parco tasca è un piccolo parco accessibile al pubblico. I parchi tasca sono spesso creati su un unico lotto edificio vacante o in piccoli pezzi irregolari di terreni. Essi possono anche essere creati come componente del requisito spazio pubblico di grandi progetti di costruzione.

Zona di oscurità o minore luminosità prodotta dall’interposizione di un corpo opaco tra essa e la sorgente di luce.

Denominazione generica di qualsiasi fenomeno acustico dovuto a vibrazioni irregolari, che produce una sensazione sgradevole.

Livello, strato. Piano che mette in relazione elementi che hanno caratteristiche in comune.

Internationale bauausstellung, mostra internazionale dell’edilizia. strumento di pianificazione che promuove una ricostruzione consapevole della città chiamando i migliori archittetti dell’epoca ad intervenire sulla stessa. la prime due edizioni svoltesi rispettivamente nel 1957 e nel 1984hanno interessato solo il settore ovest dellà città mentre la prossima edizione del 2020 agirà sull’intera area della innen stadt.

carta tematica

layer

scenario

invisible pattern

pocket park

bezirk

ortsteil

plattenbau

planwer innenstadt

IBA

rumore

ombra

carta geopolitica

wg

appendice urbana

Conversare, specialmente su argomenti leggeri e frivoli.

Modello per l’integrazione di attività diverse su qualsiasi altra scala. Nel soggiorno ogni membo del nucleo familiare può dedicarsi contemporaneamente alla propria occupazione, ma le singole attività possono essere anche condivise e possono funzionare assieme. (2)

Nell’800 la casa borghese ha il suo centro nel salotto, lo spazio dove si svolge la vita sociale e si accolgono gli invitati.

L’edificio per Leon Battista Alberti viene rapportato alla scala umana, ma anche il contesto urbanistico. Una delle sue idee è quella del “palazzo in forma di città” e della “città in forma di palazzo” che vede la casa come una piccola città e la città come una grande casa. Introduce quindi il concetto di domesticità dello spazio urbano.

E’ la qualità di uno spazio urbano di essere progettato nel dettaglio alla scala dell’interno architettonico, quindi trasformare l’ambiente urbano in un superinterno.

fare salotto

soggiorno urbano

superinterior

salotto borghese

domesticità

Approssimativamente la distanza di 100 metri, ossia quando le persone cominciano ad assumere la fisionomia di individui determinati. (2)

campo visivo sociale

Periodo di tempo in cui una determinata area rimane in un stand-by funzionale, in attesa che vengano attuati i progetti che sono stati definiti da piano urbanistico. Si può dunque intervenire dunque con progetti temporanei in queste pause di attività degli spazi.

I percorsi sorti col tempo, senza alcun tipo di progettazione volontaria, ma per flussi incidentali. Allo stesso modo di quelli che si vanno creando nei parchi Inglesi, anche nello spazio della città si possono trovare.

time gap

white pathways

citazionePaola Viganò, I territori dell’urbanistica

(2)

(3)

citazioneJan Gehl, Vita in città

L’allotment garden sono spazi verdi che da oltre 150 anni vengono destinati alla produzione di scorte alimentari. Berlino ne conta oltre 833 derivati dai lunghi periodi di guerra, oggi però destinati al relax e all’avvicinamento alla natura, sebbene in città.

Letteralmente “riparare con l’oro”, è una pratica giapponese che consiste nell’utilizzo di oro o argento liquido o lacca con polvere d’oro per la riparazione di oggetti in ceramica, usando il prezioso metallo per saldare assieme i frammenti aumentando il valore dell’oggetto rotto.

Scala per la misurazione delle dimensioni degli oggetti microscopici. In contesti urbani si parla di micro scala quando si prendono in considerazioni porzioni di città inserite in un ampio contesto.

Configurazione altimetrica di un ambiente a piccola scala. In ambito progettuale si parla di microtografia quando diventano elementi di progetto anche i dislivelli più piccoli.

Ground level, ossia il piano zero inteso come la superficie zero della città. Il piano che copre il suolo e si compone di orografia naturale ma anche artificiale.

Utilizzatore, utente, colui che usufruisce un bene o un servizio che solitamente è al servizio della collettività.In quanto attori umani, gli utenti partecipano attivamente alla costruzione dello spazio pubblico e dell’atmosfera pubblica stessa

Confine, linea terminale o divisoria, qualsiasi contrassegno che ha la funzione di determinare il confine di spazi. Nel nostro caso l’analisi del limite ci serve per capire come cucire i nuovi interventi all’esistente, in particolare nel caso delle pavimentazioni.

In matematica, in particolare in algebra lineare, una matrice è una tabella ordinata di elementi.Le matrici sono ampiamente usate in matematica e in tutte le scienze per la loro capacità di rappresentare in maniera utile e concisa diversi oggetti matematici, come valori che dipendono da due parametri o anche sistemi lineari.

Insieme di procedimenti e di regole suggeriti dalla geometria descrittiva per il taglio e per il disegno dei conci di una progettata struttura in pietra da taglio, o anche in legno e in altri materiali da taglio.

Qualità materico tattile conseguende alla conformazione superficiale del materiale stesso o derivante dal trattavento o disegno artificiale applicatogli.

( mappa 3)Il poché si rivela come ci dice C. Rowe in “Collage City” come un ente affogato all’interno di un altro spazio, senza però elidersi reciprocamente. Nel significato più proprio di tasca è interessante scoprire come sia uno spazio che si deforma solo quando contiene degli oggetti e rimane nascosta quando è vuota. Rappresenta la manifestazione di una relazione indiretta tra la struttura e la forma. In architettura quindi è un dispositivo spaziale capace di “essere coinvolto o coinvolgere dai vuoti adiacenti, di fungere tanto da vuoto che da pieno a seconda delle circostanze”.

Il vuoto non caratterizzato è adattabile e declinabile ad usi infiniti.

allotment garden

kintsugi

matrice

tasca

flessibilità

frammento

comfort

gentrification

alienazione

heterotopia

Il comfort è una sensazione puramente soggettiva percepita dall’utente, nell’ambiente di lavoro o in determinate condizioni di servizio e serve ad indicare il “livello di benessere” percepito. Nello spazio pubblico variabili influenti sono rumore, rapporto ombra-sole, temperatura e texture e matericità dell’enviroment.

Una parte fondamentale del tutto, che può funzionare solo in sistema, in relazione con la totalità.

Processo socio-urbano teorizzato da Ruth Glass duvuto al progressivo svuotamento dei quartieri centrali delle grandi città a favore delle zone periferiche ed in sviluppo, quindi economicamente favorevoli e che possono offrire qualità di vita e di spazi verdi maggiori.

Il termine fa riferimento a colui o a ciò che è altro, straniero, ci è estraneo. Altre volte, infine, il termine viene utilizzato per indicare genericamente il disagio dell’uomo nella moderna civiltà industriale.

Heterotopia è un concetto della geografia umana elaborato dal filosofo Michel Foucault per descrivere luoghi e spazi che funziona in condizioni non-egemoniche. Questi spazi di otherness, che non sono nè qui nè la, che sono simultaneamente fisici e psicologici, come lo spazio di una telefonata o il momento in cui ci si guarda allo specchio.

soul-less

place-less

Caratteristica delle moderne città come Dubai la cui mancanza di profonde radici storico-culturali si rispecchia nella forma spaziale.

Tutto è sempre sembrato avere una posizione, spesso non saremo capaci di riconoscere cose estraniate dal luogo di origine e dalle suo caratteristiche. Ma oggi si ha la condizione di non-spazi, non-luoghi, in cui non ritroviamo caratteristiche riconducibili a nessuna esperienza precedente. Questo non preclude la possibilità che esista una qualità in questi non-luoghi.

vuoto vs spazio/interstizio

La parola vuoto sottolinea l’elemento in sé, isolandolo dal fitto sistema di relazioni in cui è inserito e ne cancella le caratteristiche e le specificità. Sostituendo la parola “vuoto” con la parola interstizio o intervallo, smettiamo di parlare di vuoto assoluto, ma di vuoto tra le cose o dentro le cose. Un interstizio è uno spazio non isolabile in se stesso: esso acquista un significato proprio per il suo essere intervallo tra elementi diversi, da cui deriva le sue qualità.

users\human actors

stereotomia

limite

texture

microtopografia

piano del suolo

microscala

19

Page 11: Superfici urbane

Sostituire, relocare, riposizionare. Pratica di assestamento spaziale causato dalla sempre maggiore mobilità sociale.

Muovere o spostare dal luogo o dalla posizione iniziale, forzare a lasciare l’origine. Spostamento di cose, di azioni e della conseguente immagine architettonica.

Integrare, inserire, completare uno spazio esistente, una attività o un edificio con un nuovo intervento. Non architettura parassita ma collaborante.

Il residuo è uno spazio di medio-piccole dimensioni che per le sue caratteristiche formali o funzionali non ospita interventi architettonici.

Lo spazio vuoto, non occupato e non caratterizzato è un luogo disponibile, è il territorio della casualità.

Elemento che si diparte da un corpo principale a causa della forza centrifuga dello stesso, che si ripropone come elemento attivo indipendente.

Spazi/porzioni/angoli di città senza alcuna particolare funzione che proprio per la loro conformazione spaziale articolata e spesso atipica hanno la forza di caratterizzare piccole aree pertinenti. Posso essere “attaccati” da architetture parassite che sfruttano la loro conformazione.

Spazio, luogo, elemento, capace di ospitare ma anche attivare e sviluppare una reazione.

Un catalizzatore è una specie chimica che interviene durante lo svolgimento di reazione chimica aumentandone la velocità, rimanendo comunque inalterato al termine della stessa. L’uso di catalizzatori fa sì che processi che avverrebbero molto lentamente si compiano e si concludano in tempi relativamente brevi.

re-place

dis-place

innesto

residuo

possibilità

spin-off

eccezioni

incubatore

catalizzatore

Che dura un solo giorno, che ha breve durata, fugace. Ciò che è transitorio, inconsistente.

Insieme di pratiche urbane che prescindono regole, progettazione e predisposizione. Ultimamente metodi di uso informale diffusesi nelle metropoli sono parkour o skateboarding.

Gli spazi non programmati forniscono ricco potenziale per le città affollate e complesse che sono difficili da gestire. Il tessuto urbano diventa vibrante e vivace quando esposti ad attività dense di cittadini. Spazio non programmato non significa necessariamente uno spazio lasciato vuoto per usi flessibili, ma che può essere trasformata e improvvisato dagli utenti.

effimero

informal urban use

architetturanon programmata

E’ un termine che sta ad indicare un insieme di disturbi psico-fisici che si verificano in determinate condizioni e variazioni del tempo meteorologico o delle condizioni climatiche stagionali.

meteopatia

Concetto danese che significa creare un’atmosfera accogliente, piacevole, intima.

hygge

enjamin scrisse: “Interior was not only the private citizens universe, it was also his casing. Living means leaving traces. In the interior these were stressed.” La comprensione di cosa è un “interno” diventa quindi un tema complicato. Non è solo questione di metodo di intervento, di progettare a una scala differente, ma sembra quasi un concreto elemento, l’interno urbano, su cui le tracce di vita si accumulano. Non sono più solamente gli spazi privati, le nostre case, i nostri nidi ad accogliere e raccogliere le tracce delle nostre vite ma anche la città stessa.Stiamo assistendo a una continua generazione e rigenerazione di metodi e approcci di uso dello spazio pubblico, di pratiche e necessità nuove. Non sono solamente le mobilità che cambiano, non sono solamente i nuovi tipi di mobilità, dalla grande scala con l’annullamento della dimensione spazio tempo, o alla piccola scala con la sempre maggiore introduzione di mezzi e pratiche alternative, dalla ultra diffusione della bicicletta, allo skate al parkour.

Queste modificano la percezione dello spazio delle città in cui viviamo. Per la rapidità con cui le vediamo mentre le attraversiamo, questione di dettagli percepiti, ma anche per come rileviamo i rumori o contribuiamo a crearne di nuovi e diversi, o per come percepiamo l’attrito col suolo, e tanti altri micro particolari che assieme contribuiscono a darci uno specchio analitico dei luoghi in cui ci troviamo. Come per ogni composto chimico possiamo scomporne gli elementi e le percentuali che lo compongono senza però avere la percezione totale degli effetti e delle atmosfere che il composto produce, così di un determinato luogo possiamo scomporre in tanti elementi che singolarmente presi appaiono invisibili ma dobbiamo comunque unirci altro, situazioni, azioni, emozioni, vite.

Per la prima parte di strategia ci siamo posti come obbiettivo il rilievo materico e la deframmentazione dei pattern nascosti che compongono lo spazio urbano. Superficie urbana, situazioni climatiche e diffusione sonora. Questi gli elementi rilevati.La superficie urbana a sua volta è stata scomposta secondo scale differenti di studio, dal rilievo di materiali, pattern e stereotomia degli elementi minimi che compongono il suolo, alla loro ricomposizione in sezioni urbane, dove possiamo riscontrare come flussi differenti corrispondano a pavimentazioni differenti, e per ultima la topografia.Studiare le situazioni climatiche è stato importante per capire gli usi involontari dello spazio. Un’ombra ci rivela una stanza invisibile ed effimera, con un microclima ed un microecosistema differente rispetto all’intorno. Questo porta ad azioni inconsapevoli, come scegliere una panchina all’ombra o al sole in base alla stagione. Sono tutti dettagli ed elementi da studiare non solo per progettare con consapevolezza, ma anche per raffinare la propria visione dello spazio urbano come elemento statico e dinamico, vivo ed attivo su di noi.Allo stesso modo mappare la diffusione sonora come ultimo elemento che incide sul grado di comfort ambientale ma anche come modificatore della percezione di privatezza e interiorità di uno spazio urbano.

Questi tre elementi sono stati scelti come fattori primari di creazione di microatmosfere urbane, e la loro scomposizione usata per studiare e la ricomposizione per progettare.

Livello zero, ground floor o livello del suolo, superficie urbana sono tutti sinonimi per definire quella pelle continua che, compone e riveste la città, su cui questa prende forma e si configura, ciò che ci permette di percorrerla e attraversarla. E’ l’insieme

dei caratteri che definiscono la qualità dello spazio che viviamo. E’ teatro di tutte le relazioni e i flussi urbani generati dagli attori umani.

Oltre alle caratteristiche fisiche dello spazio abbiamo situazioni climatiche e diffusione sonora. Due mappature fondamentali per scomporre e capire i microecosistemi che si susseguono nello spazio urbano. Sono elementi che agiscono sul comfort percepito

dell’utente, sia con un’azione diretta (temperature, ombre, rumori troppo forti), che indirettamente ad esempio donando allo spazio un’immagine di privatezza o sicurezza maggiore, o creando sottili confini spaziali invisibili.

a) superficie urbana b) situazioni climatiche c) diffusione sonora

mappare l’invisibile . pattern nascosti

04

defr

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parte due : strategia

21

B

Page 12: Superfici urbane

1

cata

logo

pav

imen

tazi

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te

materiale | cementoposa | regolare dimensioni | 40x40 cmmaggior utilizzo | marciapiede attraversamenti attrito | alto

materiale | pietra naturaleposa | bernburg mosaic dimensioni | 7x9 cmmaggior utilizzo | marciapiede attrito | alto

materiale | pietra naturaleposa | regolare dimensioni | 50x90 cmmaggior utilizzo | percorso pedonaleattrito | basso

materiale | pietra naturaleposa | regolare dimensioni | 8x18 cmmaggior utilizzo | marciapiede in corrispondenza passaggio carrabileattrito | basso

materiale | pietra naturaleposa | regolare dimensioni | 9x11 cmmaggior utilizzo | strada carrabileattrito | basso

materiale | cementoposa | regolare dimensioni | 40x40 cmmaggior utilizzo | percorsi ciclabiliattrito | medio

materiale | ghiaiaposa | irregolare dimensioni | variemaggior utilizzo | percorsi pedonaliattrito | alto

materiale | asfaltoposa | regolare dimensioni | -maggior utilizzo | strade carrabili attrito | alto

materiale | cementoposa | regolare dimensioni | 30x30 cmmaggior utilizzo | percorsi pedonali attrito | medio

materiale | cementoposa | regolare dimensioni | 50x90 cmmaggior utilizzo | percorso pedonaleattrito | basso

materiale | pietra naturaleposa | regolare dimensioni | 8x20 cmmaggior utilizzo | cordoli aiuoleattrito | basso

materiale | pietra naturaleposa | regolare dimensioni | 30x90 comaggior utilizzo | cordoli marciapiedeattrito | medio

(2)

(1)

(4)

(6)

(5)

(8)

(10)

(9)

(12)

(3)

(7)

(11)

superficie urbana

1) Matericità e attritoTipo di pavimentazione, materiale usato, grana e attrito suggeriscono la metodologia di attraversamento, stabilendo delle regole implicite che dividono marciapiedi e strade in base al mezzo su cui stiamo viaggiando. Cambiando materiale nelle pavimentazioni inoltre si provoca una discontinuità visiva, percettiva e tattile che definisce un limite invisibile. Se per i percorsi ciclabili si prediligono piastrelle in cemento per permettere un maggiore scorrimento delle ruote, per i percorsi pedonali si utilizza superficie pavimentata con pavè. Il cambio di attrito e scorrimento che le ruote delle bici possono subire passando su questi due materiali fa in modo che i ciclisti siano scoraggiati a passare sui percorsi pedonali. Questo vale anche per le strade carrabili, usare asfalto o pavimentazione ciottolata incide sulla velocità delle auto, usando così nelle vie centrali al quartiere una superficie del secondo tipo si prediligerà un traffico pedonale perché le automobili procederanno ad una velocità più lenta, mentre per quanto concerne le vie esterne usando l’asfalto i flussi carrabili saranno più veloci.

2) Calpestabile/Non calpestabileInserire piccole aree verdi all’interno del tessuto pavimentato innescherà nell’utente una reazione di inutilizzo della stessa, verrà percepita come discontinuità e in base al tipo di vegetazione prenderà significati diversi.Vegetazioni basse molto fitte possono essere usate come filtri per ottenere maggiore privacy ed evitare così l’attraversamento di queste aree, infatti anche se è possibile vedere oltre a queste, l’utente visto il cambio di pavimentazione sarà scoraggiato ad utilizzarle come percorsi calpestabili.

3) Micro orografia. Limite/PossibilitàIncontrare piccoli dislivelli e cambi di quote che possono essere percepiti come limite visivo o fisico da parte di alcuni utenti perché non sono nelle condizioni di riuscire a superarli. Altri invece possono vederli come possibilità, quindi spunti per azioni insolite, come usare un gradino per sedersi e sostare o azioni più informali come parkour e skateboarding che per loro stessa natura sfruttano le configurazioni della città per creare nuovi percorsi.

4) Stereotomie. Continuità/DiscontinuitàStereotomie diverse di materiali uguali suggeriscono azioni diverse. Anche se inizialmente l’immagine percepita è quella di una superficie continua, cambiando stereotomia la linea d’incontro tra i due pattern diventa limite che definisce così una discontinuità, introducendo una suddivisione in possibili stanze invisibili.

23

Page 13: Superfici urbane

2

cata

logo

sez

ioni

str

adal

i rile

vate

Strade ad alto traffico, ampia sezione e gerarchia degli spazi. La divisione oltre che fisica è anche data dal progetto del disegno della pavimentazione (come nella tipologia 01). I rumori sono forti. Queste strade funzionano come barriera tra i due fronti sia per la ampia sezione e l’isola centrale recintata e attraversabile solo in determinati punti, diventano i limiti tra i diversi Kietz berlinesi.

tipo (2) \ asse corsie diversificate + tram

1.2m

2.8m

6.0m

2.5m

0.5m

2.8m

3.2m

(8)(1) (1)(8) (10)(9)

Arterie urbane ossia strade ad alta densità di traffico, che si relazionano a scala maggiore con il territorio. Caratterizzate per la rigorosa divisione degli spazi a seconda dei diversi flussi, questa divisione è spesso evidenziata attraverso l’uso di diverse pavimentazioni. Ultraprogettate e regolamentate, sono spesso usate per delimitare e definire i diversi quartieri.

tipo (1) \ arteria corsie diversificate + isola spartitraffico + tram

2.0m

1.5m

6.0m

1.5m

4.5m

1.2m

4.3m

(1)(8) (12) (9) (11) (8)

A sezione minore questa tipologia è considerabile un’eccezione. Non si hanno gerarchie spaziali, la sede del tram si sovrappone alle carreggiate, le quali contengono anche lo spazio parcheggio. Parallelamente pista ciclabile e percorso pedonale sono in continuità spaziale, unite anche alle isole con vegetazione.

tipo (4) \ S1 carrabile e pedonale + tram

Strada urbana dalla sezione tradizionale. Perde lo spazio apposito per la pista ciclabile e le sedi tramviarie. Il traffico è ridotto al minimo. Il silenzio costante. Luminose poichè abbastanza ampie da distanziare gli edifici e con una vegetazione ridotta al minimo. I materiali usati nella superficie si riducono all’asfalto, si perdono le gerarchie spaziali, la progettazione forte e le divisioni a terra. Il tipo 7 è la variante con spazio parcheggi definito da pavimentazione in sanpietrini.

tipo (7) \ S2 carrabile e pedonale

tipo (6) \ S2carrabile e pedonale

3.0m

2.5m

1.0m

1.0m

0.5m

(5)(1)(8)(1) (9)5.5m

1.0m

1.0m

0.5m

(1)(8)(1) (9)5.5m

1.2m

1.0m

0.3m

2.0m

(8)(1) (1) (9)(5)

legendaStrade urbane con sede tramviaria parallela e senza divisioni fisiche, alle carreggiate per lo scorrimento automobili. Rimane ancora, ma meno forte, la gerarchizzazione degli spazi, in particolare si nota nel disegno della pavimentazione che separa pista ciclabile da percorso pedonale. Si perdono barriere e ostacoli visivi, la sezione stradale si riduce, la vegetazione acquista spessore e presenza, il che comporta maggiore ombra.

tipo (3) \ ramo corsie diversificate

(5)(1)(8) (9) 6.0m

2.0m

1.5m

4.5m

0.5m

Strade che trasmettono una profonda atmosfera di interno e privatezza. L’ombra molto forte causata dalla vicinanza tra gli edifici e dalla vegetazione folta la cui chioma arriva a coprire quasi totalmente la sede stradale contribuisce, a rendere privato lo spazio. La pavimentazione continua tra carreggiata e marciapiede (in san pietrini di granito, non più asfalto) crea una continuità tra l’accesso agli edifici e la strada. Il traffico quindi si riduce al minimo flusso di residenti.

tipo (5) \ residenziale pavimentazione continua

5.0m

1.2m

1.5m

0.8m

(8) (1)(1) (5)

% comfort% ombra% rumore

% vegetale% minerale

25

Page 14: Superfici urbane

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+37.5

+37.5

+37.5

+42.5 +40

rilie

vo top

ogra

fico3

27

Page 15: Superfici urbane

situazioni climatiche

3 4 8 14 19 23 24 24 19 14 7 3-3

-12

510

14 1514

117

30

8.02 6.56 6.05 5.20 4.44 4.35 4.34 5.25 5.57 6.30 7.07 7.34

16.34 17.51 18.12 18.58 19.29 19.48 19.38 19.00 18.08 17.18 16.44 16.42

42 33 41 37 54 69 56 58 45 37 44 55

temperature massime e minime . °C

outdoor life .%

precipitazioni . mm

berlino

orari di alba e tramonto

G F M A M G L A S O N D

Se gli elementi della superficie urbana possono essere strumento o oggetto di progetto, essere modificati per ottenere diverse azioni-reazioni, il fattore climatico invece è una condizione data che influisce considerevolmente sul modo di utilizzare lo spazio pubblico all’aperto. Clima, temperature, condizioni metereologiche, numero di ore di sole, posizione delle ombre, sono tutti fattori che possono rapidamente trasformare la città.

Se durante l’inverno lo spazio pubblico si fossilizza, durante la primavera e l’autunno la vita si riversa nelle strade e nelle piazze assolate mentre d’estate si cerca riparo dal caldo nelle zone in ombra. Per non modificare i ritmi interessanti di successione inverno-estate che scandiscono l’utilizzo della strada, si è scelto di rilevare le situazioni climatiche e di progettare rispettandone l’esistenza.

5) Effimero/PermanenteLe ombre si riflettono sul livello zero che è base della loro proiezione, aggiungendo linee e stratificazioni alle già complicate divisioni dei pavimenti. Si crea una forte relazione tra effimero e permanente, modificando ciò che è fisso e predefinito. Le ombre proiettate modificano colore, aspetto e temperatura sia della superficie urbana che dello spazio atmosferico stesso. Sono materialmente invisibili ma

fortemente presenti soprattutto per la loro caratteristica di continuo mutamento orario, giornaliero, settimanale, mensile e annuale.Dividono lo spazio e formano stanze temporanee che influiscono sugli spostamenti e, in maggior modo, sulle soste degli utenti della strada. Assumono ancora più importanza in una città nordica come Berlino, dove la ricerca del sole, il sunbathing, è fondamentale per la vita all’aria aperta.

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berlino

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Page 17: Superfici urbane

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40dB

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diffusione sonora

6) Movimento e pavimentazioni/RumoriPensando ai rumori solitamente non si ha un rimando diretto alla superficie che chiamiamo livello zero della città.Possiamo invece dire che questa incide in modo considerevole sulla qualità di uno spazio in senso acustico.Tipologie di pavimentazioni diverse suggeriscono velocità dei flussi di macchine che percorrono una strada. Prendendo sempre

l’esempio delle strade in pavè rispetto a quelle asfaltate e considerando che le automobili sono la causa maggiore del rumore nelle città, prediligere all’interno del quartiere strade ciottolate permetterà di diminuire i rumori in modo tale da avere una sensazione di silenzio e tranquillità. Un altro fattore da tenere in considerazione è il posizionamento all’interno del Kiez delle attività pubbliche quali bar, ristoranti e

negozi spesso riunite tutti agli incroci delle strade quasi a voler delimitare all’esterno delle zone residenziali eventuali schiamazzi, creando così all’interno del quartiere delle suddivisioni invisibili tra luoghi dove il rumore è più forte, più pubblici, e altri dove invece è minore, più private, residenziali.

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Page 18: Superfici urbane

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N. nome - name categoria - gruppe

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brunnenstrasse

lottumstrasse

saarbruckerstrasse

kollowitzstrasse

rykestrasse\sredkistrasse

rykestrasse

anklamerstrasse

griebenowstrasse

kastanienallee

kastanienallee

chorinerstrasse

knaackstrasse

schonhauserallee

kaiser’s fustenberk

kaiser’s fehrberlliner

bernauerstrasse

arkonaplatz

weinsbergsweg

tautoburger platz

kollowitzplatz

wasserturm platz

playground oderbergerstrasse

zehdenickerstrasse

chorinerstrasse

playground schwedterstrasse

playground kollowitzstrasse

playground kollowitz

playground metzer strasse

spielplatz veteranenstrasse

kulturbrauerei

schonholzerstrasse

schule am senefelderplatz

ruppiner strasse

pfefferberg

zionskirche

platoon kunsthalle

fehrbellinerstrasse

shonhauserallee

schonhauser allee + corner

metzerstrasse streap

schonhauserallee corner

spazi tristi . spazi felici

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sint

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erlino è sempre stata conosciuta per la presenza di ampi spazi pubblici come parchi e piazze che scandiscono in maniera diretta il tessuto della città. La presenza di piani urbani che definissero le quantità e le qualità degli spazi pubblici si può ritrovare già nei primi programmi di pianificazione a metà ‘800.Basta pensare che ad oggi la città presenta 6500 ha di spazi aperti suddivisi in grandi parchi, playground per bambini, playground per giovani e adolescenti, aree gioco adiacenti a scuole, percorsi pedonali attrezzati, orti urbani e cimiteri. Nel 2013 il governo del territorio ha definito una fornitura di almeno un metro quadro di playground per abitante. Ogni distretto, vista la continua crescita della città, sta cercando di colmare i deficit con la progettazione di nuovi playground o la riqualificazione degli esistenti.L’area di intervento, come tutta la città, è caratterizzata da sistemi casuali di diverse tipologie di spazi pubblici con caratteristiche, funzioni e elementi altrettanto diversi.Durante il processo di mappatura e di rilievo dell’area abbiamo definito dei parametri per capire quali fossero gli spazi esistenti su cui intervenire, quali potessero avere delle potenzialità per un futuro progetto e quali invece funzionassero già senza il bisogno di ulteriore intervento, sempre nell’ottica di un progetto urbano non invasivo, che attraverso piccoli gesti riconfigura.

Categoria, struttura e uso sono stati i parametri che ci hanno aiutato a definire quali fossero gli spazi felici e quali invece fossero spazi tristi. Definiamo spazi felici quegli spazi che rispondono in modo positivo almeno a due di questi parametri, quindi con un ruolo attivo all’interno del sistema degli spazi aperti, che vengono utilizzati e che presentano un alto tasso di comfort.Spazi tristi invece sono quelli che rispondo in modo positivo a solo uno o a nessuno dei parametri analizzati, si presentano come spenti rispetto ai flussi della strada ma per la loro forma o posizione sono pieni di possibilità e potrebbero entrare nel sistema.Per categoria si intende la presenza o meno di una precisa destinazione funzionale dell’area. E’ possibile catalogare come spazi felici aree la cui natura non è quella di parco, playground, piazza ma grazie alla loro posizione o agli elementi progettati diventa un ottimo spazio per la sosta. Al contrario spazi con una precisa funzione possono risultare tristi per una mancanza di cura negli elementi e progettazione della struttura che li rende quindi inutilizzabili.La variabile della struttura si può dividere in tre parti: elementi caratterizzanti presenti, qualità e adeguatezza delle superfici orizzontali e presenza di vegetazione. La presenza di elementi progettati o l’alto grado di progettazione del livello zero dello spazio, solitamente è indice positivo per uno interno urbano, talvolta però può risultare non adeguato alla funzione che deve ospitare e per rispondere a tutte le tipologie di utenti che usufruiscono dello spazio.Con l’uso invece si vuole misurare sia la quantità di utilizzo di uno spazio, quindi se risulta essere un catalizzatore rispetto alla rete, ma anche la capacità di questo di ospitare un diverso numero di funzioni, rispondendo in modo flessibile.Dopo aver individuato quali fossero gli spazi tristi, li abbiamo divisi in categorie tenendo in considerazione la loro conformazione esistente, la posizione rispetto alla strada e la tipologia di strada su cui questi insistono per attuare quindi una strategia di intervento.

35

Classificazione di uno spazio in base alla destinazione d’uso predominante.E’ la caratteristica che descrive il tipo dei gruppi di azioni che si possono svolgere in uno spazio.

Insieme di elementi di diversa natura che compone e caratterizza uno spazio.

Indice di utilizzo di uno spazio. Ci rivela sia le tipologie di azioni possibili che la quantità e qualità delle stesse.

a) categoria b) struttura c) uso

B

Page 19: Superfici urbane

nuove abitudini . matrici sociali

e vicende storiche di tutto il 1900, le continue immigrazioni di giovani Europei, gli affitti bloccati per anni in alcune zone della città, la grande quantità di lavoro disponibile hanno portato alla formazione di particolari nuove classi sociali, e alla creazione di nuove dinamiche urbane. Tra le aree della città che hanno accolto maggiori cambiamenti a livello sociale ci sono i quartieri di Mitte e PrenzlauerBerg.

Analizzare le nuove tipologie di utenti che attraversano ogni giorno la città, mappare i metodi di appropriazione del tessuto urbano e le diverse tipologie di flussi che nascono e che sovrapponendosi ed intersecandosi danno vita ad inaspettate relazioni. Questo l’obbiettivo di questa parte di progetto, individuare le nuove abitudini.Matrici sociali invece indica la metodologia con cui abbiamo scelto di studiare il rapporto tra tipologie di utenti e città. La scelta di uno strumento matematico come la matrice è stata necessaria per poter creare un sistema stagione dell’anno, ora del giorno, persona, azioni, che se opportunamente rapportati, ci possono spiegare la vita tra le strade di questi due quartieri.

Ad esempio questi diagrammi ci hanno permesso di capire come qui sia presenta una categoria di lavoratori da casa tra i 25-40 anni che attraversa e utilizza lo spazio pubblico in modo continuo e costante durante tutto l’arco della giornata. Questo influisce fortemente sulla qualità della città perché innesca un fenomeno di attrazione di altri utenti passanti. Lo spostarsi con mezzi lenti, prediligendo spostamenti pedonali o ciclabili permette di incontrare altre persone. Fermarsi in un luogo piuttosto che in un altro è dovuto principalmente alla presenza di altre persone in quel posto.Inoltre il confronto tra attività necessarie e volontarie e orari di svolgimento, è stato utile per progettare, ipotizzando diversi usi per ogni spazio e, soprattutto, collocandoli temporalmente, sfruttando al massimo tutti i momenti della giornata. Questo processo di programmazione ha come fine ultimo il mantenimento di uno spazio pubblico vivo dove la comunità è l’attore umano che può intervenire con modifiche temporanee o permanenti. Lasciare questo grado di libertà aumenta il senso di appartenenza ad una comunità ma anche la possibilità di modellare lo spazio per attività individuali trasformandolo in base ai proprio interessi.Queste le nuove tipologie di utenti mappate, che contribuiscono a generare e modificare flussi e usi dello spazio pubblico. Proprio il loro nuovo modo di vivere la città, le densità di uso e i nuovi orari, sono stati dato fondamentale per riprogettare la superficie urbana partendo dalle azioni effimere ed istantanee che accoglierà.

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Statistica popolazione media per età a Mitte e Prenzlauerberg

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dom\picnnic+barbecue area

dom\picnnic+barbecue area sera\barbecue areaven h8.00\creativemorning

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sunbathingkiosk

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( feste di compleanno)(recite scolastiche)

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h8.00(walk the dog)h13.00(walk the dog)

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week end art maggio

week end art maggio

week end art maggio

week end art maggio

week end art maggio

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week end art maggio

week end art maggio

1°we sett concerti berlin music week

1°we sett concerti berlin music week

1°we sett concerti berlin music week

week end art maggio

week end art maggio

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giov (mercato)

h18.00(walk the dog)

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merc h21.00\cinema

merc h21.00\cinema

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ven h21.00\concerti

ven h21.00\concerti

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zehdenickerstrasse \ christinenstrasse

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( feste di compleanno)

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sett/contemporary art

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sett/contemporary art

mag/open gallery wegiu/open air art

sett/contemporary art

mag/open gallery wegiu/open air art

sett/contemporary art

mag/open gallery wegiu/open air art

sett/contemporary art

mag/open gallery wegiu/open air art

sett/contemporary art

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sett/contemporary art

mag/open gallery wegiu/open air art

sett/contemporary art

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sett/contemporary art

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sett/contemporary art

mag/open gallery wegiu/open air art

sett/contemporary art

mag/open gallery wegiu/open air art

sett/contemporary art

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sett/contemporary art

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sett/contemporary art

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sett/contemporary art

h13.00(walk the dog)week end art maggio week end art maggio

giugno giovedì\ cineforum

giugno giovedì\ cineforum

giugno giovedì\ cineforum

giugno giovedì\ cineforum

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12.00/14.00 14.00/18.00 18.00/20.00 20.00/23.00

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lottumstrasse

WORK FROM HOME BLOGGERSIl sempre più diffuso lavoro via computer ha contribuito a delocalizzare gli spazi produttivi consentendo ai lavoratori maggiore flessibilità e permettendo loro di lavorare ovunque. Hanno inoltre preso piede nuove figure lavorative come bloggers, creativi freelance e micro imprenditori della rete che non necessitano di un ufficio; lavorano a casa propria o in un bar, l’unico requisito che lo spazio deve avere è una connessione wi-fi. Il lavoratore da casa vive intensamente il quartiere, gli spazi e le relazioni sociali che questo offre. Come spiega J. Gehl: “Chi lavora a casa trascorre in media il triplo del tempo di chi lavora fuori casa, a fare spese. Uscite distribuite equamente durante tutta la settimana invece che concentrate in una sola volta. Uscire a fare spese costituisce contemporaneamente una necessità e un pretesto per trovare all’esterno occasioni di stimolo e di contatto”.

STAY AT HOME PARENTSMitte e PrenzlauerBerg sono due quartieri che nell’ultimo decennio sono stati soggetti al fenomeno della gentrificazione. Questo ha portato al trasferimento nell’area di una nuova categoria di giovani famiglie. I lavori flessibili uniti alle leggi tedesche in materia di maternità e paternità permettono a uno dei genitori di lavorare da casa per lunghi periodi. Questo come, la categoria work from home, crea un forte dinamismo del quartiere unito alla grande quantità di bambini che crescono nell’area.

STARTS UP CREATIVESL’area è costellata di piccole gallerie d’arte, studi di architettura e design e co-working di giovani creativi, che qui non solo lavorano ma vivono anche attivamente la vita di quartiere. Impegnati culturalmente e socialmente hanno contribuito alla nascita di associazioni culturali che si prendono cura della zona, organizzando eventi e sfruttando al massimo gli spazi pubblici che il quartiere offre.

DOGGERSLa grande presenza di parchi e il carattere pedonale dell’area, porta i residenti a possedere animali domestici, fenomeno che solitamente è difficile da riscontrare nelle grandi metropoli.Questo obbliga i doggers a vivere una più costante e diretta relazione con lo spazio pubblico attraversandolo lentamente e a piedi.

CITY USERS Mitte e Prenzlauerberg sono due quartieri con un’alta concentrazione di uffici ed attività produttive e culturali tale da attirare ogni giorno un gran numero di turisti, lavoratori, ma anche studenti e giovani laureati che scelgono Berlino come meta per tirocini.Questa tipologia di utenti non solo sfrutta il quartiere in riconoscibili fasce orarie, di giorno secondo gli orari lavorativi, come pause pranzo o dopo le sei di sera, ma si può anche circoscrivere in determinate aree. Aumentano quindi le differenze di uso dello spazio pubblico tra zone a

carattere residenziale e zone più produttive grazie anche a tali flussi.

PEDONI.CICLISTI.SKATERS. PARKOURERIl forte carattere di vita da quartiere dei kiez studiati stimola ad un attraversamento lento.Sono spazi che si vivono a piedi, iper serviti in cui tutto il necessario è raggiungibile percorrendo brevi distanze. Inoltre a Berlino è molto diffuso l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto tanto da essere progettata per essere una città bike friendly e con percorsi ciclabili studiati, alcuni dei quali attraversano la nostra zona.La forte presenza di utenti giovani e creativi ha sviluppato anche attraversamenti informali dello spazio pubblico con la diffusione di pratiche come lo skate e il parkour suggerendo nuovi flussi e percorsi urbani.

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festivi feriali festivi

16 furstenberkerstrasse 17 fehrbellinerstrasse

parcheggiodeposito parcheggio

deposito

parcheggiodeposito parcheggio

deposito

parcheggiodeposito parcheggio

deposito

parcheggiodeposito parcheggio

deposito

parcheggiodeposito parcheggio

deposito

baskettiro al bersaglio

squashbowling

bowling

bowlingsquash

squashbasket

basket

campanacalcio

calcio

calcio

minigolfcorsa

minigolf

minigolf

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Page 21: Superfici urbane

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[sosta + piazza]

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info point turisti info point turisti info point turisti info point turisti info point turisti

info point turisti info point turisti info point turisti info point turisti info point turisti

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info point turisti info point turisti info point turisti info point turisti info point turisti

giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk

giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk

giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk

giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk giugno/luglio kiosk

[sosta + piazza]

gara pupazzi neve

12.00/14.00 14.00/18.00 18.00/20.00 20.00/23.00

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brunnenstrasseprogramma temporaneo

gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale

gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale

gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale

gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale gennaio/padiglione berlinale

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[salotto urbano + lettura]

[salotto urbano + lettura]

[salotto urbano + lettura]

[salotto urbano]

[salotto urbano]

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[sala lettura e studio]

settembre/eventi berlin music festival

settembre/eventi berlin music festival

[playground+basket + pingpong]

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12.00/14.00 14.00/18.00 18.00/20.00 20.00/23.00

02

chorinerstrasse

h.8.00(walk the dog)

h.8.00(walk the dog)

h.8.00(walk the dog)

h.8.00(walk the dog)

(walk the dog)

(walk the dog)

(walk the dog) h.18.00(walk the dog)

h.18.00(walk the dog)

h.18.00(walk the dog)

h.18.00(walk the dog)

h.23.00(walk the dog)

h.23.00(walk the dog)

h.23.00(walk the dog)

h.23.00(walk the dog)

we maggio/48h stunden we maggio/48h stunden we maggio/48h stunden we maggio/48h stunden we maggio/48h stunden

giugno/exhi progetti anno accademico

giugno/exhi progetti anno accademico

luglio/workshop luglio/workshop luglio/workshop luglio/workshop

giugno/exhi progetti anno accademico

giugno/exhi progetti anno accademico

giugno/exhi progetti anno accademico

giugno/exhi progetti anno accademico

giugno/exhi progetti anno accademico

agosto/concerti

agosto/concerti

giugno/exhi progetti anno accademico

giugno/exhi progetti anno accademico

[sun bathing]

[sun bathing]

[basket+pingpong]

[basket+pingpong]

[basket+pingpong]

[basket+pingpong]

07.00/12.00

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(p)(e)(a)(i)

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(p)(e)(a)(i)

(p)(e)(a)(i)

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[playground] [playground]

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12.00/14.00 14.00/18.00 18.00/20.00 20.00/23.00

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saarbruckerstrasse\strassburgerstrasse

h.8.00(walk the dog)

h.8.00(walk the dog)

h.8.00(walk the dog)

h.8.00(walk the dog)

(walk the dog)

(walk the dog)

(walk the dog)

(walk the dog) h.18.00(walk the dog)

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h.18.00(walk the dog)

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h.23.00(walk the dog)

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[piazza]

[piazza]

[piazza]

[piazza]

[piazza]

[piazza]

[piazza]

[piazza]

[piazza]

[piazza]

[lunch break]

[lunch break]

[lunch break]

[piazza]

[piazza]

[piazza]

[piazza]

[piazza]

[salotto urbano][mercato]

[mercato]

[mercato]

[mercato]

[salotto urbano]

[salotto urbano]

[salotto urbano]

[salotto urbano]

[salotto urbano]

[salotto urbano]

[salotto urbano]

[salotto urbano]

[salotto urbano]

[salotto urbano]

[salotto urbano]

[open air gym]

[open air gym]

[open air gym]

[open air gym]

07.00/12.00

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(p)(e)(a)(i)

(p)(e)(a)(i)

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[sosta + piazza]

[sosta + piazza] [sosta + piazza] [sosta + piazza] [sosta + piazza] [sosta + piazza]

[sosta + piazza] [sosta + piazza] [sosta + piazza] [sosta + piazza] [sosta + piazza]

[sosta + piazza] [sosta + piazza] [sosta + piazza] [sosta + piazza]

[sosta + piazza] [sosta + piazza] [sosta + piazza] [sosta + piazza]

[sosta + piazza]

[oasi acqua]

pista pattinaggio

pista pattinaggio

pista pattinaggio

mercatini di natale

mercatini di natale

mercatini di natale

mercatini di natale mercatini di natale mercatini di natale mercatini di natale

mercatini di natale

mercatini di natale

mercatini di natale

mercatini di natale

mercatini di natale

mercatini di natale

mercatini di natale

mercatini di natale

mercatini di natale

pista pattinaggio

pista pattinaggio

pista pattinaggio

pista pattinaggio

pista pattinaggio

pista pattinaggio

pista pattinaggio

pista pattinaggio

pista pattinaggio

pista pattinaggio

12.00/14.00 14.00/18.00 18.00/20.00 20.00/23.00

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kollowitzstrasse

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Page 22: Superfici urbane

07.00/12.00

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(p)(e)(a)(i)

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(p)(e)(a)(i)

(p)(e)(a)(i)

(p)(e)(a)(i)

[basket+velodromo]

[basket][sosta]

[basket+velodromo] [basket+velodromo]

venerdì giugno luglio\spettacolo teatrale

[salotto urbano + lettura]

[salotto urbano + lettura]

[salotto urbano + sosta][mercato]

[mercato]

[mercato]

[salotto urbano + sosta]

[salotto urbano + sosta][salotto urbano + sosta]

[salotto urbano + sosta]

[salotto urbano][lunch break]

[lunch break]

[lunch break]

h13.00(walk the dog)

12.00/14.00 14.00/18.00 18.00/20.00 20.00/23.00

07

rykestrasse/sredzkistrasse

h.8.00(walk the dog)

h.8.00(walk the dog)

h.8.00(walk the dog)

h.8.00(walk the dog)

(walk the dog)

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(walk the dog)domenica estate\barbecue

domenica estate\barbecue

h.18.00(walk the dog)

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h.18.00(walk the dog)

h.18.00(walk the dog)

h.23.00(walk the dog)luglio-agosto/lun-mart

torneo basket a 3

merc-giov\teatro e conferenze

merc-giov\teatro e conferenze

merc-giov\teatro e conferenze

merc-giov\teatro e conferenze

ciclo conferenza legate alla kulturbrauerie

ciclo conferenza legate alla kulturbrauerie

ciclo conferenza legate alla kulturbrauerie

h.23.00(walk the dog)

h.23.00(walk the dog)

h.23.00(walk the dog)

[sun bathing]

[sun bathing]

[basket]

[basket] [basket]

[basket][sosta]

discesa col bob

07.00/12.00

0-12

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(p)(e)(a)(i)

(p)(e)(a)(i)

(p)(e)(a)(i)

(p)(e)(a)(i)

(p)(e)(a)(i)

[climbing + tennis + skate] [climbing + tennis + skate]

[climbing + tennis + skate]

[climbing + tennis + skate]

[climbing + tennis + skate]

[climbing + tennis + skate]

[climbing + tennis + skate]

giugno\corso climbing estate\feste compleanno

[sosta + piazza]

[sosta + piazza]

[sosta + piazza]

[sosta + piazza]

[sosta + piazza + chiosco]

[sosta + piazza + chiosco]

[sosta + piazza + chiosco]

[sosta + piazza + chiosco]

[sosta + piazza + chiosco]

[sosta + piazza + chiosco]

[sosta + piazza + chiosco]

[sosta + piazza + chiosco]

[sosta + piazza + chiosco]

[sosta + piazza + chiosco]

[sosta + piazza + chiosco]

[sosta + piazza + chiosco]

[lunch break]

[lunch break]

[lunch break]

[sun bathing]

[sun bathing]

[sun bathing]

12.00/14.00 14.00/18.00 18.00/20.00 20.00/23.00

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rykestrasse

h.8.00(walk the dog)

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h.8.00(walk the dog)

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(walk the dog)

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estate lunedì\karaoke

estate lunedì\karaoke

giugno\corso climbing

giugno\corso climbing

strategia

07

Dopo aver scomposto la materia di progetto, la superficie urbana, gli elementi modificabili ed immodificabili, e gli attori di progetto, procediamo a ricostruire l’esistente strutturandolo e solidificandolo, spostando frammenti e ricucendoli al tessuto urbano.Attraverso la progettazione di una doppia strategia poniamo le basi per un nuovo sviluppo e una riattivazione dell’area di progetto.

Una prima carta strategica mostra la costellazione di counterpoint “boa” come le attività necessarie e di counterpoint “effimeri” come eventi, gli spazi felici mappati e gli spazi tristi, e tutti gli elementi puntuali attivi.Si possono così ricostruire le forze gravitazionali attrattive e repulsive dello spazio urbano, le rigidità e i fronti deboli, in particolare in relazione agli spazi tristi, i quali sono oggetto di progetto. Gli spazi tristi sono stati suddivisi in categorie per tipologia di struttura, origine e metodo di intervento.

Intensificazione è la caratteristica comune a tutti progetti innestati negli spazi tristi, l’intensificazione di anonimi spazi e luoghi invisibili ora, che sono sorprendentemente disponibili per le azioni collettive. Diventando così luoghi per condividere le pratiche di incontro o di attività personali e collettive che si configurano come elementi strutturanti nella geometria dei flussi, agendo proprio da “boa”. “Funzione principale è formare un luogo per la vita tra gli edifici per le attività quotidiane non pianificate dal passaggio dei pedoni alle brevi soste al gioco ad altre attività sociali elementari dalle quali possono scaturire momenti di vita comune.” (1)

Le azioni si svolgono in un determinato arco di tempo con la presenza di partecipanti temporanei. Gli spazi si attivano a intermittenza occupando una breve porzione di tempo nella sequenza di una giornata di abitante della città. In quasi tutti i casi, si tratta di un intervallo ristretto di spazio e di tempo che si infila tra una serie di ambienti.

Una seconda carta strategica ci mostra gli

scapes innescati. Per scape si intende un paesaggio comune, flussi allo stesso orario della giornata o di utenti di una medesima categoria o per un determinato tipo di azioni.Questi scapes sono strutturati a layer che si sovrappongono e si intersercano, dando vita così al dinamismo urbano. Progettualmente una volta rilevati gli elementi strutturanti del paesaggio urbano, si può agire modificando i layer, intensificando scapes, o introducendo nuovi flussi e scoraggiandone altri.La sovrapposizione dei layer ottenuti con le mappature risponde a un duplice imperativo: della complessità e della casualità. Complessità perché sovrapponendo le funzioni si ottengono ambienti stimolanti e non monotematici. Casualità proprio per la scelta effettuata nel mappare. Si percepiscono quindi dimensioni e relazioni nuove. I flussi si riescono a leggere come fili invisibili che attraversano la città, influenzati della dimensione architettonica dello spazio. I fenomeni che scaturiscono nella città derivano da questa stretta relazione tra attraversamento degli spazi e configurazione degli spazi stessi. Si ottengono così schemi sempre diversi in cui è possibile vedere la città, l’architettura, il paesaggio e il territorio attraversato dai flussi di mobilità e necessità. Si possono cogliere i diversi livelli di intimità con lo spazio in base ai diversi usi, alla durata dell’uso o dell’attraversamento o della permanenza. Quindi quando ci si pone la domanda “quali attività servono o possono funzionare in questa micro rete”, si capisce come la necessità fondamentale sia ancorarle al tessuto urbano e renderle visibili. Le funzioni che sorgono non possono essere altre che attività informali o sportive autonome indipendenti non regolamentate o controllate, o spazi sociali di supporto a uffici o a abitazioni per poter incontrarsi e passar tempo fuori casa, così come luoghi liberi per bambini o ragazzi o per i proprietari di animali in una grande città.Allo stesso tempo saranno spazi sì ultra strutturati e progettati ma anche funzionalmente malleabili ossia adattabili e rinnovabili, per poter ospitare attività effimere e temporanee di qualsiasi tipo.

43

citazioneJan Gehl, Vita in città

(1)

Page 23: Superfici urbane

parte tre : scenarioscenario

08

prog

etto

di u

n po

ssib

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cena

riopr

oget

tare

app

lican

do il

met

odo

ella strategia sviluppata si è deciso di progettare un microsistema al fine di avere un possibile scenario della trasformazione progettata. Lo scenario che mostra una delle tante configurazioni spaziali possibili è un metodo sistematico, un’investigazione delle possibili linee evolutive di determinati fenomeni.

“Costruzione di una riflessione sul futuro, “procedimento in grado sia di creare immagini del futuro, sia - e soprattutto - di far emergere sistematicamente le possibili conseguenze di alcune situazioni”, sequenze ipotetiche di eventi, “prefigurazione di situazioni ipotetiche, interamente coerenti sotto esplicite ipotesi”: è questo il ruolo importante che lo scenario può assumere nel riconfigurare, oggi, il progetto della città e del territorio.”

Lo scenario che è stato sviluppato è relativo ad un sistema di quattro spazi appartenenti a tutte e tre categorie di spazi tristi identificati: mancanze, istmi e kaiser’s.Per ognuna di queste categorie è stato definito un insieme di regole e limitazioni per progettare questo determinato scenario.

L’intervento dovrà pertanto rispondere agli studi fatti relativamente ai pattern invisibili e alle matrici sociali, ma anche attivare il processo di stratificazioni e complicazione dei layer di flussi e usi dello spazio pubblico.I punti progettati si relazionano tra loro e con l’esistente dando vita a un grande numero di variabili di usi, utenze nuove ed inaspettate per l’area.

Avere un’insieme di regole diverso per ogni tipologia di spazio, da seguire nella progettazione, porta ad avere dei caratteri generali di intervento comuni a tutti gli spazi appartenenti alla stessa categoria e al contempo delle unicità forti che caratterizzano ogni specifico spazio rispetto all’altro.

In questo scenario si è scelto di proporre tre tipologie di intervento completamente differenti. Per gli istmi, ovvero le appendici

stradali, si propone il progetto di microstrutture non invasive, piccoli interventi puntuali che innestino una sola funzione forte che collabori con i flussi della strada su cui insistono. Degli hotspot o pitstop urbani.

Per i Kaiser’s si è scelto di intervenire in modo quasi invisibile, in questi spazi che sono attivi un solo giorno a settimana e solo per volontà degli utenti. Si progettano disegni nelle pavimentazioni tali da trasformare un parcheggio in un campo gioco se attivati.

Nel caso più complesso delle mancanze le attenzioni di progetto riguardano prevalentemente la superficie urbana. Attraverso la modellazione del livello del suolo, la microtopografia e la scelta dei materiali e dei disegni stereometrici e della disposizione di essi, si creano topografie che uniscono e che dividono, per esprimere tutte le possibilità del suolo. Il piano del suolo si modella creando pieghe e nuove ergonomie e modi di sedersi o stendersi o attraversarlo.Inoltre per tutte le categorie fondamentale è mantenere alta la percentuale di casualità e di non progettato. Significa progettare predisponendo possibili funzioni effimere ma anche attività spontanee. Il tema del disuso dello spazio di progetto inoltre è fondamentale In una città come Berlino dove il clima impedisce per lunghi periodi l’uso degli spazi aperti.Cosa rende felice uno spazio nonostante non sia usato? Lo scenario diventa strumento ipotizzando una possibile risposta a questa domanda.

45

D

Page 24: Superfici urbane

orario d’uso 7.00h / 11.00h

7/Eleven - E’ una catena di convenience store che possiede il maggior numero di punti vendita al mondo

(oltre 32.000), caratterizzata dal noto orario di apertura dalle 7.00 am alle 11.00 pm.

tempo di sosta medio per utentesoste alternate periodi di durata variabile, dalla breve pausa pranzo all’intero pomeriggio stesi al sole

attività innestatele mancanze sono spazi strutturati per accogliere diverse attività e diverse utenze.ospitano attività che si relazionano ed entrano in sistema con i maggiori punti d’interesse del quartiere, collaborando ad esempio con spazi culturali ospitano eventi e allestimenti temporanei. lavorano come piazze cittadine accogliendo quindi mercati, bar e chioschi pop-up. vi si innestano inoltre playground per bambini o per adulti, ed in alcuni casi sono strutturati come spazi per attività sportive. sono le piazze della contemporaneità, pronte a trasformarsi e a ospitare momenti di vita e situazioni effimere.

tema le mancanze sono spazi che derivano da vuoti urbani dovuti ai bombardamenti della IIGM. lavorano pertanto come arcipelagi urbani, vuoti, distaccati, che devono essere ricuciti alla città ma mantenendo un forte contrasto con l’esistente.saranno progettati da una struttura invisibile di spazi e stanze urbane, pronte ad accogliere eventi e situazioni. gli assi costruttivi derivano da misure e dimensioni necessarie ad ospitare determinate funzioni, dalle linee di proiezione delle ombre, dalle dimensioni dei materiali e le diverse stereotomie usate.andranno quindi a interagire con il comportamento sociale delle persone negli spazi pubblici, guidandolo a determinate aree e determinate azioni.quando il clima è avverso non si oppongono ma seguono il ciclo delle stagioni, fossilizzandosi temporaneamente.hanno una predisposizione per elementi aggiunti, come chioschi ipotizzati o strutture di supporto alle attività.

regole di intervento1) lavorare solo sul livello zero; attraverso la micro orografia strutturare lo spazio ad accogliere le attività individuate;2) cucire lo spazio al marciapiede progettando sia limiti che continuità con l’esistente;3) bloccare il numero di stereotomie utilizzabili e sperimentare le possibilità di queste;4) utilizzare le linee di proiezioni dell’ombra come direttrici per organizzare e quindi modellare lo spazio per ospitare le diverse attività;5) inserire il minor numero di arredi urbani, come sedute e panchine, cercando invece di strutturare il suolo per rispondere a queste funzioni;6) lavorare sulle pareti verticali che delimitano lo spazio continuando la pavimentazione o strutturandole con elementi caratterizzanti.

le mancanze

4747

Page 25: Superfici urbane

i kaiser’s

Catena di supermercati tedesca, aperti dalle 7.00 am alle 00.00 pm, chiusi di domenica e nei giorni di

festa.

Chiamiamo Kaiser’s quegli spazi di servizio dei supermercati, come parcheggi e spazio antistante,

inutilizzati nei giorni di chiusura, che si accendono per possibili attività informali dei residenti.

orario d’uso sunday only

Definizione usata per indicare attività aperte solo di domenica e festivi. Nel nostro caso questa

caratteristica si riferisce ai Kaiser, sottolineando come si interviene invertendo gli orari d’uso di questi

spazi, prima completamente inattivi proprio in tali giorni.

tempo di sosta medio per utentesoste medie alcune ore durante le mattine o i pomeriggi in relazione al tipo attività ludica svolta

attività innestatepredisposizione di campi da gioco come calcetto, minigolf, bowling, bocce, squash, corsa, tiro al bersaglio.

tema un intervento effimero e temporaneo ma costante. coprire un time gap di inutilizzo come può essere nel caso di un supermercato il disuso del parcheggio nel giorno di chiusura. un grande spazio che si riattiva grazie alla volontà degli utenti e se rimane spento risulta totalmente invisibile.i parcheggi dei Kaiser’s lavorano come spazio pubblico di domenica e nei giorni festivi, e vengono sfruttati come aree gioco alternative al parco. lavorano quindi in parallelo ai grandi parchi e integrano le loro funzioni proponendo attività differenti. essendo spazi privati non sono possibili interventi invasivi, proponendo però un intervento minimo, si può rapidamente dare vita a situazioni di gioco inaspettate. basterà predisporre semplici segni grafici sulla pavimentazioni per adattare lo spazio a giochi come calcetto, minigolf, i quali per essere attivati sono sufficienti i limiti del campo e piccoli accessori facilmente portabili da casa. inoltre sono spazi che agiscono su strade di tipo 6 e tipo 7, quindi quelle a carattere più residenziale, le più interne al cuore dei Kietz. sono strade principalmente pedonali, che vengono vissute ed attraversate a piedi, e che di domenica sono estremamente calme e prive di traffico. i bambini possono scendere da soli sotto casa a giocare.

regole di intervento1) mantenere tutto l’esistente e non modificarne forme e materiali;2) inserimento di fughe colorate e segni grafici per ottenere i campi da gioco;3) utilizzare fughe o segni grafici per differenziare i diversi campi da gioco;4) predisporre sulle pareti verticali eventuali supporti per accessori quali canestri o reti.

4949

Page 26: Superfici urbane

gli istmi

Dal latino isthmus ossia passaggio, andare o sottile e fragile lingua di terra tra due mari che serve da

passaggio.

Gli istmi sono tutte le appendici stradali inutilizzate che vengono reinserite nella rete di flussi urbani.

orario d’uso 24h / 7d

Definizione utilizzata per indicare la continuità delle attività. quindi 24 ore al giorno per 7 giorni a

settimana.

tempo di sosta medio per utentesosta immediata

attività innestatepit-stop urbani che sopperiscono a necessità immediate degli utenti della strada. collaborano con gli assi stradali su cui insistono ed i flussi che li attraversano. sono micro strutture progettate ad esempio con attività come pit-stop per ciclisti, walk the dog o fermate degli autobus.

temagli istmi sono gli spazi tristi della città perchè privi di funzioni d’uso. spesso sono risultanti dall’incontro di due strade non perpendicolari, si creano così larghi spazi triangolari inusati. la loro posizione rispetto alla strada fa si che questi spazi siano pieni di possibilità. possono accogliere micro interventi puntuali che in modo semplice e minimo incentivano e catalizzano un particolare uso della città. come supportare i flussi di persone che vanno al lavoro in bicicletta, che utilizzano i mezzi pubblici come autobus e tram, ma anche flussi più informali come quelli degli skater o attività più di quartiere come portare a spasso il cane. la città si struttura e adatta per accogliere questi nuovi utenti che attraversano lo spazio urbano.

regole di intervento1) sfruttare le queste isole stradali come appendici della strada, mantenendo le forme e i materiali esistenti;2) inserire micro strutture che rispondano e favoriscano determinati flussi urbani;3) ristrutturare i flussi in quel determinato crocevia inserendo segni grafici sulla pavimentazione.

5151

Page 27: Superfici urbane

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