SUM - Volume 3

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Book con tutti i musicisti e fotografi che hanno partecipato alla terza edizione di SUM.

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SUMEravamo un “gruppo di lavoro informale”, oggi siamo una “associazione culturale”. Se un cambiamento c’è stato, è stato solo nella forma. La sostanza di SUM rimane la sua matematicamente indeterminata, precisa, ferrea volontà di trovare spazi fisici e virtuali per promuovere creatività. Così il nostro sito è sumproject, in quest’inglese fastidioso ma efficacemente privo di nazionalità. Così SUM ha perduto l’essere acronimo di... boh, chi si ricorda più?, per diventare semplicemente SUM, un nome che nel Salento, nell’etere e on line comincia davvero a dire qualcosa. Così la musica non ci è bastata più.Abbiamo provato a descriverci in cinque righe cinque. Ci siamo riusciti: SUM promuove eventi artistici partendo da due semplici idee. La prima: abbiamo intorno una quantità di giovani creativi che, lavorando assieme, potrebbero dar vita a progetti esaltanti. La seconda: esiste un universo artistico più libero e meno costoso di quello vincolato al diritto d’autore. Ecco perché SUM lavora per creare network tra creativi e studia ogni possibile metodo freeware e open source applicabile alle creazioni artistiche.Abbiamo letteralmente partorito cd musicali distribuiti gratuitamente, tracce audio liberamente scaricabili, seminari sulle licenze creative commons, una quantità di live di cui siamo orgogliosi, incontri ormai mitici tra gruppi musicali che forse non si sarebbero mai sognati di mettersi a parlare di certe questioni (li abbiamo chiamati sum-meet), “antenne” disseminate in tutto il Salento per diffondere la nostra “filosofia” (associazioni culturali, centri sociali e via così), due book (con questo che avete tra le mani) sulle band emergenti che partecipano al bando musicale e, quest’anno – come vedrete nelle prossime pagine – una selezione di immagini che allargano i nostri orizzonti verso forme di creatività diverse dalla musica. Il tutto con denaro appena sufficiente a coprire le spese (many thanks to Consiglio degli Studenti dell’Università del Salento), e soprattutto uno staff che ci auguriamo continui ad avere tutte queste energie per raccogliere fan e appassionati del nostro amato-odiato-amato Progetto SUM. Vi aspettiamo su www.sumproject.org.

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LA SCELTA DI SUMIl musicista del Duemila è come la dea Kali: ha quattro braccia. A dir poco, deve saper fare un mare di cose: deve saper suonare (ça va sans dire); deve saper usare un mixer; deve saper smanettare con vari software; deve avere un gusto minimo per farsi un sito; deve curare il proprio facebook; deve trovarsi le serate; deve mantenere il networking. I musicisti presenti in questo CD, poi, ne hanno una in più: sono universitari; studiano (ça va sans dire) filosofia, legge o ingegneria. E matricole entusiaste, fuori corso impenitenti o geni stravaganti che siano, a tutti loro SUM – con un lavoro ormai rodato e robusto – fornisce una chance in più, un riconoscimento per l’impegno, la forza, la pervicacia artistica. Senza distinzioni di genere né di tendenza, SUM ha raccolto qui, per la terza edizione, sedici brani di altrettante band, per offrire uno spaccato, per illuminare un dettaglio del ricchissimo universo musicale pugliese. Un dettaglio minimo ma indispensabile, tanto è vero che proprio dalle università (del Salento e non solo) sono nate alcune tra le più affascinanti avventure musicali degli ultimi anni. SUM non ha certo il potere di lanciare nuovi talenti. Questo sia chiaro. E forse non ha neanche questa ambizione. Tuttavia, offre a chi ha le capacità, il talento e la fortuna, un’opportunità in più: la possibilità di raggiungere produttori, discografici, direttori di riviste, organizzatori di festival con un CD che vive del contributo dell’Università del Salento. Un contributo non solo economico ma anche scientifico, giacché è proprio un laboratorio universitario, il Laboratorio delle Musiche Popolari (conosciuto anche come LA.M.PO.), a esaminare le canzoni concorrenti e a scegliere le più idonee. Per la prima volta, tra le band partecipanti sono state selezionate – e inserite nel disco – solo quelle ritenute più meritevoli. Senza nulla togliere agli esclusi, SUM e LA.M.PO. si assumono la responsabilità di scegliere; così facendo forniscono uno stimolo maggiore a tutti i partecipanti (vincitori e vinti) e una garanzia in più all’effettiva utilità del progetto.Ma la selezione è solo la prima delle due forti novità della terza edizione di SUM.

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Consapevoli che l’arte è vasta, eterodossa e (oggi, soprattutto) multimediale, i ragazzi di SUM hanno aggiunto quest’anno un settore visivo al loro concorso. Ciò ha permesso di pubblicare alcune tra le più belle foto pervenute. È il primo passo di un nuovo corso, da cui già traspare la volontà di espandere i confini del proprio microcosmo, partendo dalle tendenze artistiche più diffuse e più inserite nel reticolo sociale contemporaneo.« Questo è il momento di investire »: con questo suggerimento alle istituzioni si chiudeva la presentazione della scorsa edizione. Ma da un’analisi più approfondita ci si rende conto che non sono gli investimenti a mancare, quello che manca alle istituzioni è la visione, il contatto con il territorio. Gli investimenti, infatti, puntano alla formazione tradizionale del musicista, ma dimostrano di non aver compreso quanto il musicista di oggi ha bisogno di tante altre competenze, appena accennate qui sopra ma vieppiù fondamentali per la sopravvivenza della sua arte. Oppure, d’altro canto, troviamo istituzioni culturali che si ostinano a finanziare eventi imponenti (molto spesso gestiti da agenzie non locali), la cui reale ricaduta culturale sul territorio è ancora tutta da verificare: e che il futuro porti il giudizio!SUM parte da un’ottica diversa. SUM conosce alla perfezione le necessità e gli impedimenti, i pregi e i difetti dei musicisti. I ragazzi che portano avanti il progetto SUM sono consapevoli che non esiste Popular Music senza una “scena”, senza il confronto, la condivisione, il contributo di tutti. È nella creazione di questa scena che SUM riversa tutti i suoi desideri e profonde i suoi sforzi. In questa direzione, SUM si offre come ganglio principale di un distretto musicale. Un distretto piccolo piccolo, ma fervido e sempre multiforme. La speranza è che questo distretto cresca – in grandezza e in efficacia – e che per la quarta edizione si riesca ad abbracciare musicisti di altre università: musicisti universitari del Duemila, con le medesime difficoltà e con il medesimo talento.

Gianpaolo Chiriacò

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Andrea R.Capoccia (Italia) - Untitled

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Alessandro COLAZZO (Italia) - Untitled

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Egger Felicitas - Panevezys (Lituania) - Postbox

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Ianni Raffaella - (Italia) - Untitled

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Mancini Enzo - (Italia) - Soma

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Manfreda Stefania - (Ghana) - Accra

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Rutigliano Antonella - (Italia) - Target

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Tangolo Matteo - (Italia) - Untitled

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ACCANITOFAN“Places to go”

Una band dalle antenne altissime, e potenti, in grado di captare quanto di più moderno e innovativo viaggia nell’aria. Il loro suond è un mix di soul, elettronica, dub e lounge, che mantiene nonostante tutto un altissimo grado di originalità. Sarà l’approccio fresco, contemporaneo, disinvolto (fossimo inglesi, lo diremmo in una parola: “cool”) o sarà la famelicità con cui gli Accanitofan digeriscono qualsiasi nuova tendenza, ma questo pezzo è una di quelle cose che mettono d’accordo tutti: un distratto avventore di un club così come il critico più puntiglioso.

www.sumproject.org/accanitofan

MONSTERPUSSY “Bluola”

Sebbene non ci sia una corrispondenza definita, i Monsterpussy fanno venire in mente un genio assoluto del nuovo millennio: Sufjan Stevens. Non ne condividono (del tutto) le direzioni musicali, ma posseggono una visione estetica simile; e più di ogni altra cosa hanno in comune una personalità bulimica e vagabonda. La strada, per i Monsterpussy, è ancora lunga ma le tracce da seguire ci sono già tutte: la spiccata duttilità timbrica, la predilezione per le sonorità ampie, visionarie, la ricchezza melodica (corroborata dalla presenza di un violino), e anche – al momento giusto – una considerevole grinta.

www.sumproject.org/monsterpussy

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BUBBLE BULLET “Bazù”

Un sound che riesce a essere, al contempo, straordinariamente rozzo e straordinariamente solare. Dispettosi, intriganti, curiosi, furbetti, ammalianti imbonitori di provincia, i Bubble Bullet guardano alla California. Alla California del surf, dei Primus e di Charles Manson. A quella California che è fatta dalle tette di Pamela Anderson (bubble) e dalle rivolte di Los Angeles (bullet). Con la loro musica, mettono il dito ovunque. E benché di ogni piccolo dettaglio si possa dire: «mi ricorda questo!»; «è uguale a quell’altro!», “Bazù” rimane nel complesso inqualificabile, insolito, inaspettato, innovativo, irresistibile.

www.sumproject.org/bubblebullet

QCK “Lecce violenta”

I QCK sono una formazione fondata su basi tanto precise quanto multiformi. Le atmosfere ricreate tendono a inglobare l’andante ballabile e le colonne sonore (ansiogene e fumose) dei poliziotteschi. E, tanto per ingarbugliare ancor di più la faccenda, i cinque rinunciano alla presenza della voce e lasciano a dj kosmik, agli scratch e alle miscele di vinili, il ruolo del solista. Il risultato è oltremodo affascinante: come potrete comprendere ascoltando “Lecce violenta” si tratta di musica per il corpo – perché cadenzata, vivace, danzereccia – e per la mente, perché il turbinio di immagini filmiche a cui sarete sottoposti non vi lascerà indifferenti.

www.sumproject.org/qckmusic

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DANILO SECLÌ & SAVI VINCENTI “And then Beat on the Drums”

Universitari e vita notturna! Un connubio pericoloso ma esaltante quant’altro mai. Anzi, c’è un filo sottile che lega la movida salentina e la sua università: entrambe sono state fattori decisivi per lo sviluppo economico e sociale del tacco d’Italia negli ultimi quindici anni. Di questo legame Daniele Seclì e Savi Vincenti rappresentano una luminosa risorsa. Non solo perché sono tra i principali animatori della vita notturna salentina (da universitari e per universitari), ma soprattutto perché nella loro musica si colgono i tasselli del mosaico pugliese: la solarità, i suoni liquidi, il fascino delle linee percussive. Tutto questo viene fuso con grande sapienza artistica in un mix che li pone tra le punte di diamante della Warm House Music.

www.sumproject.org/daniloseclidj www.sumproject.org/savivincenti

AT OLIMPIO’S GRANDMOTHER “Il gigante cresce storto”

Acidi e dissacranti, dissonanti e intelligenti, passionalmente pungenti. La sezione ritmica martella senza sosta; la chitarra si scioglie nell’ipnosi; la voce si abbandona al falsetto. Non fatevi ingannare dall’allucinata psichedelia di cui si ammanta questo testo: è fumo, che vogliono buttare negli occhi e nelle orecchie di ascoltatori distratti. La verità è un’altra: gli AOG sono una band seria. Attenta nella produzione, dotata di una notevole cooperazione fra i musicisti, e soprattutto forte di una crescita tanto rapida quanto fruttuosa. E che – ci auguriamo – non si ferma qui.

www.sumproject.org/atolimpiosgranmother

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O-SIDE “Last Chance”

Raffinati, scrupolosi, inappuntabili. Un trio dalla compattezza sonora abbagliante e dirompente. E alla loro perizia tecnica (intesa come coesione di gruppo e non come velocità sullo strumento, e scusate se è poco!) sanno aggiungere una vena compositiva encomiabile, in cui scorre rock melodico ma con tanto di cervello. Canzoni ben scritte e ben suonate. E sorprende come, nonostante la cura del dettaglio, gli O-Side riescano a conservare sempre una grande attenzione nei confronti degli aspetti emotivi, di quel coinvolgimento istintivo, passionale, epidermico, che è condizione indispensabile per fare del buon rock.

www.sumproject.org/o-side

ILL HEAVEN “At a Blue Traffic Light”

“Il semaforo blu” è un delizioso, quanto breve, racconto di Gianni Rodari. Non so se gli Ill Heaven hanno tratto ispirazione da quello scritto (scommetto di sì), ma è certo che il brano e il racconto condividono la stessa aura di levità, di poesia tenue, di intimità leggera, nonché una sfumatura malinconica mitigata dalla scorrevolezza. A questo il gruppo aggiunge una grande competenza nella scrittura compositiva e nell’esecuzione. Di mirabile fattura, l’architettura del pezzo è un oggetto di grande design: ben levigato, dai profili netti (gustatevi gli incastri di strofe e ritornelli), dalle sfumature minuscole ma studiate fin nel minimo dettaglio.

www.sumproject.org/illheaven

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LA RESISTENZA “Non dimenticarlo”

“Non dimenticare” è l’idea cardine del progetto musicale delLa Restistenza, il loro vessillo, il loro motto. Da una parte c’è il significativo impegno civile (il testo tratta degli eventi del G8 genovese), e in quel caso “non dimenticare” significa mantenere viva la memoria sociale; significa continuare a difendere i diritti e a indicare le colpe. Dall’altra c’è l’attitudine artistica del gruppo. La loro musica, infatti, è come un diario: ci puoi trovare appunti di reggae, schizzi di cantautorato, distillati di rock d’autore, suggestioni di canti popolari. E La Resistenza non dimentica nessun contributo del passato, pur rileggendo tutto in chiave odierna, originale, illuminata: godibile e appassionata.

www.sumproject.org/laresistenza

RISONANZE FOLK “La festa del paese”

Una descrizione ironica e vivace, colorata, caciarona, allegra, spensierata ma iperattiva, di una festa del paese. Le Risonanze Folk si sono alimentati a tutto spiano di quanto sia stato prodotto sotto l’etichetta folk (dal rimpasto irlandese dei Modena City Ramblers all’impeto balcanico di Goran Bregović), passando però da una ricerca rigorosa delle radici tradizionali. L’organico strumentale è variegato ed energico; ma ciò che fa veramente vibrare è la capacità di dipingere una scena con le parole e con la musica, un quadro – popolare eppure sottile – di una giornata di festa nel meridione d’Italia ai tempi di internet.

www.sumproject.org/risonanzefolk

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KAOTICA “Away”

Non c’è niente di caotico nei Kaotica. La loro produzione è sontuosa, rotonda, densissima. E ciò nonostante, è brillante e chiara: merito di un lavoro certosino. Sono un nome conosciuto ai fan di SUM, ma non mancheranno di stupire dal momento che propongono per quest’edizione un brano incentrato perlopiù sul pianoforte, screziato da tocchi di chitarre e di archi. Su tutto svetta la voce di Elena Shiva Tarighinejad, giunta a un significativo grado di maturità e consapevolezza. La cura e la grazia con sui “Away” è stata elaborata la rendono un anello quanto mai prezioso di questo disco.

www.sumproject.org/kaotica

EN’SEF “Out Law”

Gli En’Sef sanno colpire. Hanno la qualità essenziale degli autori sopraffini, indispensabile per scrivere grandi canzoni: la capacità di stupire. Occorre ascoltare “Out Law” per capire l’avvincente architettura messa in piedi dalla band. Il brano inizia in maniera convenzionale, ma proprio quando sembra destinato a declinare cambia completamente rotta; e la coda si trasforma in un crescendo di grande potenza, e poi ancora in un ritornello carico di passioni. Il tutto in soli cinque minuti. Si percepiscono ancora le influenze di partenza, Audioslave su tutti (del resto, paragonarsi ai grandi è segno di umiltà non di pochezza), ma l’abilità di scrittura è un’ottima garanzia per il futuro.

www.sumproject.org/ensef

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BURNING SEAS “The Day Has Come”

I Burning Seas si pongono oggi tra i principali rappresentanti della scena metal pugliese, da sempre viva, attiva e pulsante. Ma ciascun componente della band ha alle spalle esperienze e interessi disparati, che convergono in un sound dalla forza inconfondibile. Taglienti e aggressivi, sofisticati senza perdere un grammo del loro temperamento. La grande vitalità ritmica, l’energia esplosiva degli strumenti a corde, e l’imbarazzante potenza vocale – fili tenuti insieme con una precisione impressionante – sono le qualità lampanti nel loro “The Day Has Come”.

www.sumproject.org/burningseas

HISTORIA “Il volo”

Già nella scorsa edizione di Sum, gli Historia si erano distinti per robustezza e precisione. Con “il volo” ci offrono le prove di saper essere anche delicati, leggeri, eterei. Ed evocativi: il brano infatti riesce a descrivere immagini, a raccontare emozioni, a declinare sensazioni. Tutta la prima parte del pezzo è uno squarcio intimo. A cui segue, però, tutta la potenza di cui sono capaci gli Historia, con punte di grande virtuosismo. Si dimostrano i migliori nel lasciar fiorire una canzone, nel dispiegarla nel tempo come fosse un atto teatrale, nel farla scorrere per darle il valore che merita.

www.sumproject.org/historia

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GUALEVE “La N.° 6”

Nel serbatoio musicale dei Gualeve confluiscono un gran numero di esperienze: italiane, prima di tutto, dacché si intuisce un retrogusto fatto di C.S.I. e Cesare Basile, ma anche internazionali, provenienti dal miglior rock dal sapore acido. Il brano è come un’agopuntura: pur non essendo invasivo, si inserisce nei meandri fisiologici del ricordo. Ogni strumento possiede un’esemplare autonomia espressiva, ma ciò che emerge è merito di tutti: la mente creativa dei Gualeve è attenta, accorta, riflessiva ma viva. Un gruppo con radici ben piantate nel passato ma gli occhi puntati sul futuro.

www.sumproject.org/gualeve

AMINTORE FARFUGLIA “Per un pugno di linden”

“Per un pugno di linden” è un brano aereo, carezzevole. L’uso dell’elettronica è sapiente, minimale, finalizzato a creare spazi sonori più che a riempirli. Ed è questo che rende Amintore Farfuglia un unicum in questa compilation; il suo spirito, più che pugliese, sembrerebbe scandinavo, amante di paesaggi enormi, di sconfinati silenzi, di profondissima quiete. Ma è questo il lato imprevedibile dell’arte e della creatività. Facendosi tenere per mano da Moby, o dai Telefon Tel Aviv, “Per un pugno di linden” ci accompagna in un’esplorazione di mondi paralleli, in un viaggio fantascientifico ancorché intimista.

www.sumproject.org/amintorefarfuglia

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La terza edizione di SUM, attualmente sostenuta finanziariamente dal Consiglio Degli Studenti, Commissione Diritto allo Studio, EDISU, dell’Università del Salento, è patrocinata dalla Provincia di Lecce, dal Comune di Lecce, di Galatina e di Collepasso.

Partner di questa edizione sono le associazioni Progetto Universitas, Salento Università, Tha Piaza, U.D.U. Lecce, Area Cosmica, Smuju, Progetto Giovani di Galatina, La Resistenza, Circolo Arci di Maruggio “Paisà”, piazzavittoria.net, La.M.Po (Laboratorio delle musiche popolari dell’Università del Salento), Laboratorio multimediale Gecko Lab, Radio Popolare Salento.

Grazie anche a Zei, Paz, SaLUG!, Fondo Verri, U.D.U. Taranto, Nuovi Ingranaggi, Fondazione Città del Libro di Campi Salentina, Vincenzo Vinciguerra, Danilo Prete, Laura Ricchiuti, Emanuele Augieri, Stefania Semeraro, Andera Litti, Patrizio Longo, Ezekiel Pub, Clara Longo, Paolo Aprile, Lucia Viola, Marco Scrimieri, Cristina Simeone, Mino Pica, debbosc house, lo staff birraaa!, tutti i gruppi, i fotografi che hanno messo a disposizione i loro occhi e a tutti coloro di cui ci stiamo senz’altro dimenticando ma che ci hanno vivamente supportato (e sopportato!).

...ai sogni, alle illusioni, alle favole e alla nuda realtà, all’amore e al tormento. Ai motori di sum.

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Coordinatore generaleAndrea Verardi

CoordinamentoAlessandra Bisconti, Lorenzo Caleca, Luca Cavallo, Loredana De Vitis, Gregori Dimitri, Diego Mancarella, Andrea Riezzo, Matteo Tangolo, Vincenzo Urso.

TestiGianpaolo Chiriacò

Copertina e retrofoto di Marzia Quarta

Impaginazione e graficaDiego Mancarella

Ufficio stampa e comunicazioneLoredana De VitisMatteo TangoloAndrea Verardi

Edizioni SUM 2009

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SUM Vol. 3

Traccia 01 - ACCANITOFAN - Places to go

Traccia 02 - MONSTERPUSSY - Bluola

Traccia 03 - BUBBLE BULLET - Bazù

Traccia 04 - QCK - Lecce violenta

Traccia 05 - DANILO SECLÌ & SAVI VINCENTI - And then Beat on the Drums

Traccia 06 - AT OLIMPIO’S GRANDMOTHER - Il gigante cresce storto

Traccia 07 - O-SIDE - Last Chance

Traccia 08 - ILL HEAVEN - At a Blue Traffic Light

Traccia 09 - RISONANZE FOLK - La festa del paese

Traccia 10 - LA RESISTENZA - Non dimenticarlo

Traccia 11 - EN’SEF - Out Law

Traccia 12 - KAOTICA - Away

Traccia 13 - HISTORIA - Il volo

Traccia 14 - BURNING SEAS - The Day Has Come

Traccia 15 - GUALEVE - La N.° 6

Traccia 16 - AMINTORE FARFUGLIA - Per un pugno di linden

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