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INNOVAZIONE URBANA ATTRAVERSO IL RECUPERO DELLE PERIFERIE. IL PROGETTO DEL NUOVO IDEA HOTEL Z3 È UN CONTRIBUTO ALLA “RIGENERAZIONE” DI UNA ZONA SEMIPERIFERICA DELLA CAPITALE. UN ALBERGO CHE “APRE ALLA CITTÀ” CONNOTANDOSI COME LUOGO D’INTEGRAZIONE SOCIALE

Lucia Uggè

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Nelle camere design minimalista, materiali naturali trattati con tinte chiare e un colore in contrasto. Per ogni piano una diversa tonalità/ The minimalist style of the rooms. All the materials are natural and light-coloured, whereas the tone of the floor is darker (each floor has a distinguishing colour).

I l complesso alberghiero “Collatina z3” sorge in una zona semiperiferica della città, compresa tra le vie Prenestina e Tiburtina, in un’area utilizzata già in età pre-romana, con-

notata da successive mutazioni territoriali. Dopo l’unità d’Ita-lia, con la grande fase di edilizia della Roma capitale, le mae-stranze impegnate nei lavori, costruirono qui le loro baracche, sostituite nell’ultimo dopoguerra da case abusive. A questo aspetto di attività edilizia spontanea si unirono interventi mirati di lottizzazione, legati agli ultimi piani regolatori, che portarono alla realizzazione delle prime borgate di Centocel-le, Torpignattara e Gordiani. Attualmente, è una zona in forte espansione edilizia, vicino l’uscita dell’autostrada A24, dotata di tutti i servizi, ben collegata con la viabilità circostante e a ridosso del centro città. È nato qui anche il Tecnopolo Tibur-tino, il primo della città di Roma, un progetto innovativo il cui obiettivo è quello di realizzare un sistema organizzato capace di attrarre iniziative imprenditoriali ad alto contenuto tecno-logico, rilanciando settori industriali e post-industriali avanza-ti. A fronte di investimenti sostenuti per circa 400 milioni di euro, attualmente sono più di 80 le società che hanno scelto di insediarvisi, determinando un’occupazione diretta di circa 1.200 unità. A regime è previsto un investimento complessivo di oltre 600 milioni di euro che comporterà un notevole in-cremento in termini di aziende insediate e di unità impiegate. Una posizione strategica quindi per l’attività alberghiera legata tanto al business incoming quanto alla ricettività turistica.

Innovazione urbana“L’inserimento di questo nuovo hotel - spiega Ermanno Ca-roppi dello studio milanese CaberlonCaroppi Hotel&Design - ha indubbiamente cambiato le sorti di una zona che soffriva di una crescita disordinata, complessa e difficilmente ricono-scibile. Il progetto ha, infatti, il merito di tagliare decisamen-te i ponti con il passato, inserendo attraverso un linguaggio architettonico diverso, elementi nuovi, materiali innovativi ed espressivi, ma anche una nuova vocazione all’aggregazione e alla socialità.

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Arredi e complementi di design contemporaneo e un attento gioco di luci rendono gli ambienti accoglienti e funzionali /Contemporary designer accessories and furniture and a clever pattern of lights make all areas welcoming and functional.

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Ed è anche grazie a questo che la zona ha acquistato una nuova identità e da periferica e mal frequentata si sta trasformando in area residenziale e terziaria, con l’apertura di due importanti cantieri per la realizzazione di abitazioni, uffici e negozi. L’Idea Hotel Z3, infatti, non è nato per essere solo un buon progetto di architettura contemporanea a vocazione business, ma già ne-gli obiettivi della proprietà, del management di gestione e dei progettisti, voleva rappresentare uno strumento di riqualificazio-ne o meglio di “rigenerazione” di un territorio e un contribuito all’integrazione sociale. Del resto l’intervento è perfettamente in linea con il Prg (Piano Regolatore Generale) di Roma, orientato al passaggio da città radio-centrica a città policentrica. A una città cioè che guarda al recupero delle periferie, attraverso la riquali-ficazione, intesa come valore aggiunto attraverso l’ausilio anche di un’architettura consapevole e responsabile, la ricentralizza-zione, considerata più come individuazioni di nuove aree indi-pendenti e multifunzionali, la riconnessione intesa come rete di scambio con le altre comunità. Noi siamo in sintonia con questi concetti e da tempo il nostro studio è orientato verso un “pen-siero differente” per l’abitare contemporaneo, che guarda alla reinterpretazione delle periferie, come un’imperdibile occasione per l’innovazione urbana”.

Ponte relazionale Il progetto di interior design, firmato dallo studio milanese Ca-berlonCaroppi Hotel&Design, esprime nel suo insieme un conti-nuo alternarsi di contrasti materici e cromatici, di stili tra nuovo-etnico e tecnico-high-tech, di armonie tra naturale e artificiale, di rapporti tra vuoti e pieni. “La nostra idea, infatti - spiega Chiara Caberlon - era proprio quella di riuscire a dare movimento alle

Progettazione Progetto interni CaberlonCaroppi Hotel&Design

Progetto architettonico BM Engineering

Arredi e Complementi

Mobili e complementi Tino SanaArredo Camere FornasarigArredo Aree Comuni Moroso, Serralunga, Bonaldo, FornasarigArredamento Tessile Crdi Illuminazione Zonca Porte Camera Fael, Assa AbloyPavimenti Graniti Fiandre

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ambientazioni per stimolare l’ospite ma anche il visitatore alla scoperta delle diverse funzionalità, assumendo il ruolo di attore e non spettatore. Il piano terra è stato concepito come una sorta di “ponte relazionale” con ampie vetrate e doppio ingresso per comunicare con la città, diventandone parte attiva, punto di con-vergenza e convivenza fra gli ospiti e il pubblico esterno. Lobby, ristorante e bar sono, infatti, luoghi di aggregazione aperti agli abitanti della zona e a tutti quelli che la frequentano. Confortevoli salotti ma anche vetrine proiettate verso l’ester-no, spazi pubblici ma nel contempo intimi, resi accoglienti dalla

Arredi e complementi di design contemporaneo e un attento gioco di luci rendono gli ambienti accoglienti e funzionali / Contemporary designer accessories and furniture and a clever pattern of lights make all areas welcoming and functional.

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Pianta primo piano

Pianta piano terra

La facciataIl rivestimento ester-

no è realizzato con lamiere di

zinco-titanio e di alluminio. Queste, ultime trattate con vernici micacee, cambiano secon-do le inclinazioni

dei raggi solari

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presenza di oggetti di design, dall’abbinamento dei colori, da un’illuminazione calda e studiata. Date le modeste dimensioni delle camere, abbiamo pensato a una configurazione “alcova” accogliente e quasi protettiva, con luci e colori caldi e avvolgen-ti, arredi funzionali ed ergonomici. Abbiamo cercato d’inserire, facendoli dialogare fra loro, tutti gli elementi di arredo, di servizio e di comfort, indispensabili per il viaggiatore dei nostri tempi. I materiali sono tutti naturali trattati con tinte chiare, in contrasto con un colore dominante diverso secondo il piano. La differen-ziazione dei piani camere in cinque diverse tonalità rende la percezione della struttura gradevole ma anche più facilmente riconoscibile da parte dell’ospite. L’albergo dispone di un cen-tro fitness e il piano meeting, ospita un vero e proprio centro congressi con cinque sale attrezzate intorno a un foyer ampio e funzionale. Tutti gli arredi su disegno, dagli spazi comuni e alle camere sono stati realizzati da Tino Sana, un partner con cui la-voriamo da tempo in perfetta sintonia”.

Progetto architettonico L’intervento, affidato alla BM Engineering srl di Roma, è stato condizionato da una struttura di fondazione già eseguita e suc-cessivamente adeguata per la realizzazione di un piano ulteriore che, con l’abbassamento dei piani destinati alle parti comuni, ha permesso di ricavare una capienza complessiva finale di 270 ca-mere. L’impianto prevede un unico corpo di fabbrica a L, le cui estremità sono state tagliate a 45°. Il piano terra è stato destina-to agli spazi comuni, il primo al congressuale con sale riunioni e sala conferenze, dal 2° al 6° alle camere, l’ultimo alle suite. In fase di progettazione, si è voluta sottolineare la rigorosità della massa volumetrica, cercando di contrapporla alla disomogenei-tà del contesto edilizio circostante. Si è optato quindi per una

Bar e spazi pubblici sono resi accoglienti dalla presenza di oggetti di design, dall’abbinamento dei colori, da un’illuminazione calda e studiata/Designer items, a good combination of colours and warm, carefully studied lighting make the bar and common areas welcoming.

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“There is no doubt that this new hotel changed the fate of an area that was expanding in an untidy, complex way that is difficult to recognise,” explains Ermanno Caroppi, from the Milanese firm CaberlonCaroppi Hotel&Design. “The project has nothing to do with the past. New elements and innovative expressive materials have been added to this area in a different architectural language. The hotel helps people meet and encourages social activities. It has contributed to the new identity of the area that is no longer a subur-ban district in which anti-social behaviour is common. It is turning into a residential area with offices. The Idea Hotel Z3 was designed to be a good project of modern architecture focused on business. The aims of the owners, the management and the designers included turning this hotel into a tool to “regenerate” this area and to contribute to social integration. The project is perfectly in line with the Town General Plan of Rome, which is focused on improving suburban areas by increasing their added value. This is to be achieved in a number of ways, including responsible and enlight-ened architecture, re-centralisation (in the sense of finding new, independent, multi-functional areas) and re-connection (a network with other communities).”

A bridge for relationships As a whole, the interior design project (created by the Milanese firm CaberlonCaroppi Hotel&Design) expresses a constant series of contrasts between materials and colours, between new-ethnic and high-tech styles, as well as harmony between natural and artificial elements and empty and full volumes. “Our idea was to create move-ment in every setting, to stimulate guests and visitors to discover the various functions, thus becoming actors and not being just viewers,” explains Chiara Caberlon. “The ground floor was designed to be a kind of “bridge for relationships”. Its large glass windows and double doors are the means to communicate with the city and be actively part of the city’s life – it is a convergence point in which guests and the external public can interact in. The hotel lobby, restaurant and bar are meeting points for locals and for the people who come to this part of the city. Because the rooms are not very large, we thought of an “alcove-like” setting, which is welcoming and almost protective. The rooms have warm, comforting colours and practical, ergonomic furniture. We tried to make all the furniture, services and facilities needed by modern travel-lers blend in together and, in some way, communicate. All the materials are natural and much lighter in colour

than the dominant tone of the floor (every floor has its own distinguishing colour).”

The architectural project The renovation works, executed by the company BM Engineering srl from Rome, have led to the creation of 270 rooms. The hotel is a single, L-shaped block and the ends have a 45 degree slope. The common areas are on the ground floor. There are meeting halls and conference halls on the first floor and bedrooms on all the other floors (second to seventh). During the design phase, the aim was to highlight the solid volume of the building and use it to counterbalance the inhomogeneous building style of the surrounding area. The hotel’s shape is a bit like the bow of a ship - the sharp point, geometrically arranged series of openings and specifically designed cuts in the outer metal covering make the walls look like the flanks of a ship. The tall building stands out against its surroundings, as if it were ready to sail away and create its own history. To enhance certain features of the design, titanium-zinc sheets and aluminium sheets treated with micaceous paint were used. The colours of these sheets change and they turn red, orange or golden depending on the inclination of the sun’s rays.

prosecuzione lineare verso l’alto di quella che era l’area di sedi-me già predisposta, cercando di ottenere un volume stereome-trico estruso, evitando accuratamente inutili esercizi di stile che potessero, in qualche maniera, mimetizzarsi nel “disordine” del pre-esistente. Anche il sistema di bucature risponde alla stessa logica: una partitura ritmica di aperture che si susseguono una dopo l’altra. Percorrendo la vicina via Palmiro Togliatti in dire-zione nord così come l’adiacente via Perlasca, si percepisce la sagoma dell’edificio quasi fosse una prua navale: il netto taglio della punta, il susseguirsi geometrico delle aperture, i tagli stu-diati nel rivestimento metallico esterno, fanno percepire le pareti quasi come fossero le murate di una nave. L’edificio si staglia

e si erge sul suo contesto, come a volerlo far salpare verso un nuovo decorso storico. Cercando di enfatizzare le intenzioni progettuali, per il rivestimento esterno si è optato per lamiere di zinco-titanio e lamiere di alluminio, queste ultime trattate con vernici micacee, che rispondono in maniera differente alle diver-se inclinazioni dei raggi solari, assumendo colorazioni e tonali-tà che virano dal rosso, all’arancio all’oro, secondo le ore della giornata e del punto di osservazione. Tutte le lamiere sono state montate a doghe orizzontali, scandite da ricorsi marcapiano leg-germente arretrati, una sorta di “pentagramma” su cui è stato composto il gioco dei tagli dei diversi tipi di lamiera e delle loro sovrapposizioni.

Il piano terra è concepito come una sorta di “ponte relazionale” con ampie vetrate e doppio ingresso per comunicare con la città /The ground floor was designed to be a kind of “bridge for relationships”, with large glass windows and double doors, to communicate with the city.

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o studio milanese CaberlonCaroppi Hotel&Design e le aziende che hanno realizzato il progetto “My Suite, My World”, presentato con successo al Salone del Mobile di

Milano, hanno scelto la nostra rivista come media partner per partecipare alla 50° edizione di Equip’Hotel, una delle più im-portanti vetrine internazionali del settore hôtellerie, che si terrà al Parc des Expositions de Paris Nord Villepinte dal 14 al 18 no-vembre prossimi. Grande visibilità dunque per “Room 2.0” che è il cuore di “My Suite, My World”, un progetto avveniristico destinato a rivolu-zionare il mercato dell’hospitality. L’idea degli architetti Chiara Caberlon ed Ermanno Caroppi introduce, infatti, il concetto di camera “a misura di ogni ospite”, personalizzabile attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Un percorso nuovo che guarda al futuro dell’ospitalità andando oltre il comfort e l’estetica, e che si rivolge al mondo dell’informatica per favorire l’interazione tra ospite e ambiente.

ROOM 2.0, AVVENIRISTICO PROGETTO DELLO STUDIO CABERLONCAROPPI HOTEL&DESIGN, PARTECIPA ALLA 50° EDIZIONE DI EQUIP’HOTEL. MEDIA PARTNER, LA NOSTRA RIVISTA SUITE

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E V E N T I

Room 2.0 a ParigiRoom 2.0 sarà presentato, con un’installazione di 120 mq, al Padiglione 3 di Equip’Hotel

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PartnerTinoSana, Flos, CRDI, Fornasarig, Gessi, Apir, Flou, Sony,SonyEricsson, Beckhoff, MosaicoDigitale, |A|E|G|LegnoUn ringraziamento a Teamwork e Hospitality Project Software developer Lesta Media Partner Suite Ufficio stampa Communication Juice

Gli altri attori del progetto

Il progetto“Il mercato globale - spiega Chiara Caberlon - punta alla sod-disfazione delle esigenze più disparate dell’individuo. Internet ha reso tutto accessibile e raggiungibile in tempo reale. La tec-nologia punta alla semplificazione in modo che chiunque sia in grado di utilizzare i dispositivi attraverso interfacce user friendly e intuitive. Su queste premesse si fonda la nostra idea di creare un applicativo funzionale all’accoglienza. Room 2.0 è, infatti, l’ap-plicativo che permette all’ospite di configurare la sua atmosfera ideale prescindendo dalla struttura. Predisponendo la stanza e centralizzando le funzioni principali a un sistema integrato, attra-verso un qualsiasi dispositivo smart phone l’ospite può utilizzare i terminali e, paradossalmente, tutta la stanza, per creare o ricre-are il “suo mondo”.

Semplicità d’utilizzo“È stato un must che abbiamo imposto agli sviluppatori del sof-tware - spiega Ermanno Caroppi - e la flessibilità del sistema implementato nella stanza deve poter rispondere e interagire con qualunque apparecchio, qualunque sia il sistema operati-vo, Android, iOS, RIM, symbian, per citarne solo alcuni. Room 2.0 presuppone pertanto un menu di navigazione a icone essen-ziale e intuitivo che sottintende una serie di azioni legate alla permanenza all’interno della struttura alberghiera”.

Room 2.0 è un ap-plicativo funzionale all’accoglienza, che permette all’ospite di configurare la sua atmosfera ideale, prescindendo dalla struttura, con un qual-siasi “smart phone”

Room 2.0: un menu intuitivo permette di

personalizzare la stanza, le luci, i colori, i profumi, le musiche,

il clima