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Studio promosso dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Offanengo tramite la Commissione Comunale Ambiente e Territorio Tecnici e coordinatori: dott. agr. Cabini Emanuele dott. agr. Maccoppi Attilio

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Studio promosso dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Offanengo

tramite la Commissione Comunale Ambiente e Territorio

Tecnici e coordinatori:

dott. agr. Cabini Emanuele

dott. agr. Maccoppi Attilio

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ORGANIZZAZIONE MONITORAGGIO

Gli odori molesti, in particolare quelli di origine organica sono un problema che affligge da anni il Comune

di Offanengo. Per valutare l’attuale entità dei fenomeni odorigeni sul territorio comunale, già

indicativamente monitorati nel 2005 con un precedente monitoraggio, la Commissione Comunale Ambiente

e Territorio ha predisposto e organizzato un ulteriore monitoraggio volontario per il quadrimestre estivo,

giugno-settembre 2010.

La prestazione professionale, comprendente il coordinamento del monitoraggio e lo studio analitico del

fenomeno odori molesti è stata offerta gratuitamente dai tecnici dott. agr. Emanuele Cabini e dott. agr.

Attilio Maccoppi.

Uno lavoro professionale simile, affidato a studi tecnici privati sarebbe costato qualche migliaia di euro,

denaro che in questo caso l'amministrazione comunale ha risparmiato. Il vantaggio che deriva da questo

studio è poter capire concretamente l'origine del problema odori molesti e quindi poter intervenire di

conseguenza per prevenirlo, prima che questo provochi danni ambientali il cui costo di ripristino successivo

sarebbe enormemente più elevato.

Sono stati utilizzati per il monitoraggio 24 rilevatori offanenghesi, ricercati su base volontaria, residenti in

zone omogenee del territorio comunale:

- CENTRO, corrispondente al centro storico;

- OVEST, corrispondente alla zona dei quartieri a Ovest di via Ferrè (es. Dossello);

- NORD-EST, corrispondente ai quartieri a Nord di via Cabini e a Est di via IV Novembre;

- SUD, corrispondete ai quartieri a Sud dell’asse Via San Lorenzo, Via De Gasperi, Via Madonna del Pozzo

e Via Brescia;

Ogni rilevatore volontario ha completato le schede di osservazioni per 4 mesi, per un totale di 96 schede

totali, che con 438 osservazioni, hanno fornito una consistenza di dati sufficiente a fare valutazioni

attendibili del problema odori. E’ stata scelto il metodo del monitoraggio volontario perché al momento non

sostenibile economicamente un’analisi con il “naso elettronico”.

Figura 1: grafico del numero rilevazioni di fenomeni odorigeni.

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COMPOSIZIONE DATI RILEVATI

Leggenda tipologie odori: 1 odore chimico, 2 odore organico, 3 odore misto;

Tabella 1: dati monitoraggio giugno 2010.

Tabella 2: dati monitoraggio luglio 2010.

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Tabella 3: dati monitoraggio agosto 2010.

Tabella 4: dati monitoraggio settembre 2010.

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ANALISI MENSILE, STAGIONALE E PER ZONE DEGLI ODORI MOLESTI

Le seguenti tabelle aggregano i dati del monitoraggio a livello mensile e stagionale, evidenziando la

tipologia e la distribuzione spaziale del rilevamento degli odori molesti nelle quattro zone in cui è stato

diviso il territorio comunale, con relativa incidenza percentuale. I grafici della pagina seguente esplicitano

ulteriormente il fenomeno.

Tabella 5: descrizione mensile e stagionale dei fenomeni odorigeni.

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Figura 2: grafico della distribuzione spaziale dei fenomeni odorigeni.

Figura 3: grafico delle tipologie dei fenomeni odorigeni.

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Dai grafici è possibile notare che gli odori molesti sono prevalentemente (94%) di tipo organico, ossia quello

provocato dalle deiezioni animali suine o bovine. L’impatto è stato percepito prevalentemente nel settore

Nord-Est del paese. Analizzando la dislocazione degli allevamenti è possibile capire come un gruppo

consistente di allevamenti ricadenti nel Comune di Offanengo o in territorio appena limitrofo sono ubicati in

tale zona.

Figura 4: localizzazione degli allevamenti a Offanengo e dintorni.

Figura 5: distribuzione delle zone di campionamento.

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DATI METEOROLOGICI

Non essendo presente una stazione meteorologica direttamente nel Comune di Offanengo, sono stati richiesti

al Servizio Meteorologico Regionale gestito dall’ARPA Lombardia, le serie di dati orari delle stazioni

prossimali, le cui variabili (direzione e velocità del vento, temperatura, precipitazioni totali e umidità

relativa) sono state interpolate per ottenere un serie di dati medi di riferimento per il Comune di Offanengo.

Essendo l’area da analizzare in pianura e con caratteristiche morfologiche simili, non si rilevano grandi

differenze tra i dati meteorologici rilevati dalle diverse stazioni.

Id_Stazione Nome_Stazione

128 Capralba

901 Crema - via Camporelle

629 Crema - via XI febbraio

895 Soncino

In seguito i dati medi aggregati del periodo di riferimento, dal 01 giugno 2010 al 30 settembre 2010:

Direzione Gradi

Giugno MEDIA 175 SUD

Luglio MEDIA 156 SUD-SUDEST

Agosto MEDIA 184 SUD

Settembre MEDIA 152 SUD-SUDEST

Media Direzione m/s

Giugno MEDIA 0,73

Luglio MEDIA 0,58

Agosto MEDIA 0,57

Settembre MEDIA 0,44

Temperatura °C

Giugno MEDIA 22,22

Luglio MEDIA 25,82

Agosto MEDIA 23,32

Settembre MEDIA 19,28

Umidità %

Giugno MEDIA 69,15

Luglio MEDIA 72,94

Agosto MEDIA -

Settembre MEDIA -

Giorni Pioggia Numero Precip. Totale Mensile

Giugno 8 84,1

Luglio 10 27,7

Agosto 10 135,9

Settembre 10 125,0

TOTALE 38 372,7

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Figura 6: grafico trend della velocità vento nel periodo di riferimento.

La direzione del vento si analizza a livello orario, poco rilevante la media giornaliera. I venti dominati sul

territorio di Offanengo soffiano prevalentemente verso i quadranti meridionali (S-SE). La velocità è

compresa tra 0,30-1,5, cioè costantemente nel 1° grado della scala Beaufort "bava di vento". Il fatto che la

percezione maggiore sia stata avvertita dagli abitanti a Nord-Nord-Est, essendo i venti soffianti verso Sud,

sta a significare che le emissioni odorigene si trovano a monte dei percettori quindi a Nord, da dove soffia il

vento dominante.

Figura 7: grafico trend delle temperature medie giornaliere nel periodo di riferimento.

Le temperature medie sono state nella normalità, i picchi inferiori si è verificato che corrispondono a giorni

di pioggia in cui l’atmosfera per conseguenza fisica si è raffreddata. Le escursioni termiche notturne sono

state di 3-4 °C.

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ANALISI PER FASCE ORARIE DELLE VARIABILI METEOROLOGICHE

Le principali variabili meteorologiche per il periodo di riferimento sono state aggregate per fasce orarie,

sapendo che i fenomeni odorigeni si concentrato in particolari ore della giornata. Sono state evidenziate solo

le fasce orarie in cui sono stati rilevati odori molesti.

Tabella 6: dati aggregati mensili per fasce orarie delle principali variabili meteorologiche.

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ANALISI GIORNALIERA DELLE VARIABILI METEOROLOGICHE

Di seguito i dati aggregati delle medie giornaliere delle principali variabili meteorologiche per il periodo di

riferimento. Sono state evidenziati i giorni in cui sono state maggiori le rilevazioni di odori molesti.

Tabella 7: dati aggregati giornalieri delle principali variabili meteorologiche.

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ANALISI DEI GIORNI DI PIOGGIA

E’ considerato giorno di pioggia qualsiasi giorno con precipitazioni superiori a 1 mm.

Tabella 8: dati giornalieri di precipitazione totale.

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CONFRONTI METEOROLOGICI

I seguenti grafici mensili rappresentano il numero di osservazioni giornaliere (presenza di odore) confrontate

parallelamente con le due variabili meteorologiche che influenzano in pianura il fenomeno dell’inversione

termica al suolo, cioè le precipitazioni totali e la temperatura. Il ristagno e l’amplificazione degli odori

molesti si verifica maggiormente in condizioni di atmosfera stabile, cioè quando ci sono alte temperature

nelle ore serali e l’assenza di precipitazioni (umidità inferiore), situazione meteorologica tipica delle estati

padane.

Figura 8: schema di inversione temica in pianura.

I più intensi episodi di inquinamento odorigeno si verificano appunto in condizioni di inversione termica. In

questi casi gli inquinanti emessi dall’uomo nello strato inferiore alla quota di inversione rimangono bloccati

in prossimità del suolo (cioè per alcuni metri d’altezza sotto la “cappa” delimitata dalla barriera termica).

In pratica, gli inquinanti incombono sul centro abitato perché non riescono ad innalzarsi e disperdersi negli

strati alti dell’atmosfera, perché risalendo si trovano subito bloccati da strati più freddi e dunque più pesanti

dell'aria circostante.

Questo fenomeno è fortemente influenzato dal vento, anche se debole come in pianura. Questa variabile è

importante nella valutazione dell’inquinamento atmosferico perché in alcune zone può avere un effetto

positivo disperdendo gli inquinanti, in altre come nel nostro caso, invece può avere un effetto negativo

spostando le masse d'aria inquinata in zone meno inquinate, ovvero sul centro abitato. Anche le

precipitazioni hanno un ruolo molto importante per la qualità dell'aria, infatti riescono ad intrappolare gli

inquinanti dispersi negli strati bassi dell’atmosfera, portando così le microparticelle al suolo e ripulendo di

conseguenza l'aria. Purtroppo succede raramente di avere lunghi e intensi temporali nelle estati padane.

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Figura 9: confronto variabili Giugno 2010.

Figura 10: confronto variabili Luglio 2010.

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Figura 11: confronto variabili Agosto 2010.

Figura 12: confronto variabili Settembre 2010.

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CONCLUSIONI TECNICHE DELL’ANALISI

Le zone del Comune di Offanengo maggiormente afflitte dagli odori molesti sono risultate il centro storico

(33%) e i quartieri a Nord-Est (44%). La tipologia odorigena prevalente è quella organica (94%), quindi

derivante da effluenti del comparto zootecnico.

Dall’analisi meteorologica è risultato che le masse d’aria si spostano prevalentemente da Nord a Sud e quindi

i punti di origine degli odori che colpiscono l’abitato sono sicuramente a Nord. Si sono rilevati fenomeni

odorigeni anche in giorni di pioggia, quando non dovrebbero naturalmente esserci perché l’atmosfera

instabile e fresca tende a ripulire l’aria ed evitare il ristagno. Quindi sicuramente non si può imputare

questi odori esclusivamente a fenomeni naturali di inversione termica e di ristagno delle masse al suolo

tipici della pianura Padana. Molto probabili sono azioni colpose o dolose attribuibili all’uomo. Le fasce

orarie di maggiore rilevazione odori sono quelle tra le 04.00 e 08.00 del mattino e le ore 20.00 e 24.00 della

sera, normalmente orari in cui difficilmente vengono effettuate le operazioni di distribuzione in campo o non

sono presenti controlli della polizia locale. Il problema è quindi molto probabilmente riconducibile a una

cattiva gestione/movimentazione dei reflui in stoccaggio o a episodi di apertura irregolare delle vasche.

Probabilmente anche il reticolo idrografico delle rogge orientato Nord-Sud favorisce e amplifica la

diffusione degli odori, soprattutto in caso di sversamenti abusivi di effluenti in acqua a monte del Comune di

Offanengo, però difficilmente rintracciabili.

Consigliabile un deciso intervento dell’Amministrazione comunale per promuovere le MTD (migliori

tecniche disponibili) per la gestione dei reflui zootecnici e vigilare sul rispetto delle normative vigenti in

materia di emissioni inquinanti in atmosfera (IPPC). E’ auspicabile affrontare il problema della prevenzione

degli odori molesti in abbinamento alle azioni per prevenire l’inquinamento da nitrati di origine zootecnica,

essendo tematiche ambientali strettamente collegate.