Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti 2012 Trend e performance delle aziende italiane ed europee in un confronto globale SERVIZI D’OGNI SPECIE PER DAR VITA ALLE TUE DECISIONI

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www.studiopagamenti.com Lo Studio Pagamenti è l'Osservatorio annuale di CRIBIS D&B sulle abiltudini di pagamento delle imprese italiane e internazionali. Quali sono i settori in cui si paga più puntualmente? quali sono i meno virtuosi? Lo Studio Pagamenti offre anche una visione delle performance a livello regionale

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Studio Pagamenti 2012

Trend e performancedelle aziende italiane ed europee in un confronto globale

SERVIZI D’OGNI SPECIE PER DAR VITA ALLE TUE DECISIONI

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Indice

Studio Pagamenti

CRIBIS D&B e il programma CRIBIS iTRADE ............... Pag. 04 Introduzione, metodologia e legenda ............................ Pag. 06

1. Cina NOVITÀ ................................................................... Pag. 08

2. Taiwan ............................................................................. Pag. 13

3. Hong Kong ....................................................................... Pag. 18

4. Messico ........................................................................... Pag. 23

5. Stati Uniti ........................................................................ Pag. 29

6. Canada ............................................................................. Pag. 35

7. Europa .............................................................................. Pag. 41

8. Belgio............................................................................... Pag. 50

9. Olanda.............................................................................. Pag. 56

10. Francia ........................................................................... Pag. 62

11. Germania ....................................................................... Pag. 68

12. Regno Unito .................................................................. Pag. 74

13. Spagna ........................................................................... Pag. 80

14. Portogallo...................................................................... Pag. 86

15. Svizzera ......................................................................... Pag. 92

16. Polonia........................................................................... Pag. 98

17. Slovenia NOVITÀ ........................................................ Pag. 104

18. Ungheria NOVITÀ......................................................... Pag. 110

19. Austria NOVITÀ ............................................................ Pag. 116

20. Italia ............................................................................... Pag. 121 20.1 Termini di pagamento 20.2 Analisi dei pagamenti

Conclusioni ......................................................................... Pag. 140

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La fonte dei dati: il D&B Paydex e le esperienze di pagamento

I dati presentati in questo Studio nascono dal patrimonio informativo di CRIBIS D&B, realtà specializzata nelle business information, il cui obiettivo è garantire i più elevati standard qualitativi e la massima copertura delle informazioni economiche e commerciali su aziende italiane e estere. In particolare, le valutazioni sui pagamenti si basano sull’analisi delle posizioni per cui è disponibile il D&B Paydex, l’indica-tore statistico che valuta la performance storica dei pagamenti verso i fornitori e permette di delineare il profilo dell’azienda come pagatore in modo solido e affidabile.Il D&B Paydex viene generato solo se sono presenti almeno tre diverse

esperienze di pagamento provenienti da tre diversi fornitori.Questo perché si tratta di un indicatore che consente di valutare le abi-tudini medie nei pagamenti dei clienti e necessita dell’identificazione di un trend e di osservazioni omogenee, garantite dall’utilizzo di una chiara e corretta definizione dell’esperienza di pagamento.L’esperienza di pagamento è generata dall’analisi congiunta di tutte le transazioni commerciali (fatture, pagamenti, insoluti, ecc.) intercorse tra un’azienda cliente e il suo fornitore, nel corso degli ultimi 12 mesi. Si tratta di una media ponderata mobile, perché:• nasce dall’analisi di 12 mesi di dati • dipende dal credito analizzato, cioè dagli importi di credito che sono risultati regolari o in ritardo ogni mese• si aggiorna mensilmente.

4 CRIBIS D&B E IL PROGRAMMA CRIBIS ITRADE

CRIBIS D&B e il programma CRIBIS iTRADE

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Il programma CRIBIS iTRADE

Le esperienze di pagamento derivano da CRIBIS iTRADE, la prima soluzione in Italia per la condivisione tra CRIBIS D&B e le aziende partecipanti, volto a raccogliere dati, analisi e valutazioni sulle abitudini di pagamento delle aziende, in Italia e nel mondo.Di seguito, alcuni numeri di CRIBIS iTRADE:

MONDO• Attivo a livello mondiale dal 1972• Oltre 5 miliardi di movimenti raccolti • Oltre 27 milioni di aziende su cui sono disponibili esperienze di pagamento nei confronti dei propri fornitori

ITALIA• 45 anni di esperienza nei sistemi di condivisione delle informazioni• Oltre 140 milioni di movimenti raccolti in Italia• 1 milione di aziende su cui sono disponibili esperienze di paga-mento nei confronti dei propri fornitori• Nel 65% delle richieste è disponibile il Paydex.

Condividere all’interno di un sistema come CRIBIS iTrade significa accedere ad un patrimonio informativo oggettivo e gestito da un soggetto “neutrale”, cioè non influenzato da conflitti di interessi o da dinamiche strettamente settoriali. In questo modo l’informazione che viene restituita è un profilo oggettivo dell’azienda come pagato-re di transazioni B2B.

CRIBIS iTrade, infatti, consente di:• Accedere a informazioni oggettive, consistenti e facili da utilizzare• Confrontare le performance di un’azienda verso le performance del settore e verso le performance del proprio portafoglio• Analizzare l’andamento delle performance di una azienda nel tempo• Monitorare efficacemente le variazioni nel comportamento di pa-gamento del cliente• Avere visibilità della distribuzione del rischio in funzione della pro-pria esposizione• Analizzare il portafoglio clienti nel suo complesso o segmentato in base a criteri come la posizione geografica, il settore e il livello di rischio• Gestire tempestivamente le criticità e stimare le possibili perdite.

5CRIBIS D&B E IL PROGRAMMA CRIBIS ITRADE

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Lo Studio, pubblicato con dati aggiornati al 31 dicembre 2011 per tutti i Paesi, con l’unica eccezione dell’Italia per cui viene fornito anche un outlook al 31 marzo 2012, ha l’intento di delineare il pa-norama internazionale dei pagamenti, con un focus particolare sulla nostra penisola e sull’Europa. Inoltre, grazie all’appartenenza di CRIBIS D&B al D&B Worldwide Network, è stato possibile raccogliere ed elaborare i dati sui paga-menti di Taiwan, Hong Kong, Messico, Stati Uniti, Canada, Belgio, Olanda, Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Polonia e Svizzera. Inoltre, quest’edizione dello Studio si è arricchita dei dati relativi a Cina, Slovenia, Ungheria, e Austria. Per ogni Paese le modalità di regolazione delle transazioni commer-ciali vengono analizzate in maniera dettagliata, prestando attenzio-ne ai cambiamenti verificatisi rispetto agli anni precedenti.

Le principali Fonti informative utlizzate in questo osservatorio sono i dati sui pagamenti provenienti dal Programma CRIBIS iTRADE e dal D&B Paydex per l’Italia e dal programma DUNTRADE del D&B Worldwide Network per gli altri Paesi.

Inoltre, per chiarezza espositiva, si specifica quanto segue:

Legenda Analisi per tipologia di azienda

ITALIAMicro (Fatturato <=2 mln di € o dipendenti <=10)Piccole (Fatturato <=10 mln € o dipendenti <=50)Medie (Fatturato <=50 mln di € o dipendenti <=250)Grandi (Fatturato >50 mln di € o dipendenti >250)

6 INTRODUZIONE, METODOLOGIA E LEGENDA

Introduzione, metodologia e legenda

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7INTRODUZIONE, METODOLOGIA E LEGENDA

Studio Pagamenti

CINA, TAIWAN, HONG KONG, MESSICO, STATI UNITI, CANA-DA E PAESI EUROPEIMicro (Dipendenti <=5)Piccole (Dipendenti >5 e <=50)Medie (Dipendenti >50 e <=260)Grandi (Dipendenti >260)

Legenda Analisi per macroarea geografica in Italia

Nord Est (Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto)Nord Ovest (Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta)Centro (Lazio, Marche, Toscana e Umbria)Sud e Isole (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia,

Sardegna e Sicilia)

Note

AUSTRIA E CINAPer questi due Paesi sono state analizzate solo le abitudini di paga-mento relative al 2011 data la nascita recente dei loro programmi di condivisione delle informazioni sui pagamenti.

TAIWAN e HONG KONGNell’analisi delle abitudini di pagamento per macrosettore merceo-logico sono stati esclusi i comparti dell’Agricoltura e dell’Industria estrattiva perché poco rappresentativi in questi due Paesi.

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8 CINA

Di seguito, l’opinione di Jessie Liu, Product Development & DunTrade Manager di Huaxia Dun & Bradstreet China, sullo scenario economico e la situazione dei pagamenti in Cina.

“With the “4 Trillion Investment Project” slowly fading out and the tight monetary policy in 2011, currently lots of companies have the liquidity problem. Due to the slow-down growth of overseas markets and the inflated cost in China, the export market was shrunk and lots of Chinese Small & Medium enterprises were facing the server market risk during the second half of 2011. In another hand, the previous tight monetary policy worked well (the whole 2011 year’s growth rate of CPI is 5.4%, while this rate has already dropped to 4.1% in Decem-ber, 2011), so the government may not insist the tight monetary policy in the following year. Actually the reserve requirement ratio has already dropped 0.5% in December 2011 and more loose mon-etary actions could be expected in following year. In 2011, some of Chinese enterprises have bankrupted, while oth-ers were struggling for surviving. They turned more and more part of their business to the local market, shut down the old plant and organized product & technologies innovation. Meanwhile a liberal economic environment could be expected and government would promote more simulation plan. Hence the survived enterprises would be more healthy and competitive.

In this situation, we could expect a liberal economic environment and the suppliers might be granted longer payment terms in 2012.Most common payment terms in China are still Credit 30 to 60 days. From the study of payment in the five key industries (Elec-tronic & Electric, Medical Distribution, Machinery Manufacturing, Logistics and Plastic Product), credit 30-60 days accounts over 60% in four ones, while the Medicine Distribution Sector is generally adopted Credit 60-90 days. According to our PAYDEX data, more companies paid within term in Dec. 2011, compared with the percentile in Aug. 2011. That could

be explained by the loose monetary policy and better economic environment caused by the simulation actions.

There are discernible differences across industry and different sized business. At the end of 2011, compared with a average of 32.5% for prompt payments, as always the worst has been the large sized business (25.9% of payments were prompt in Dec, 2011); while the micro (44.4% prompt in Dec, 2011) & small (39.5% prompt in Dec, 2011) business is much better. Since in China the large companies usually have already at least dominating the re-gional market, this situation enhances their capability of negotiat-ing the payment terms, and also makes them have the power to lengthen their actual payment terms. However, this in turn adds to pressure on the cash-flows of smaller suppliers and make them more cautious about the payment terms of their own business, even in the more generous credit environments of the next year. In China, the consistently prompt paying industries are trad-ing (38.8% prompt in Dec, 2011) and manufacturing (33.0% prompt in Dec, 2011) section. The relatively worse sections are transportation&energy (23.2% prompt in Dec, 2011) section and finance section (25,3% prompt in Dec, 2011). This situation may caused by the extended global recession; the shrinking global mar-ket and economic slowdown trend around the world makes the in-vestment behaviour would be more cautious. And traditional pay-ment habits of the buyers and credit management skills in different sections are also affect the payment performance.

Most large sized enterprises would not have the serious problem about their liquidity, but the small&medium enterprises may need to pay more attention about their credit management procedures according to the market recession and tight monetary policy in 2011. They may need to adjust their credit policies, offer more cash discount and avoid granting long payment terms. In this way they could avoid facing sever liquidity risk and prepare for the possible worse economic environment”.

1 Cina

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CINA

Analisi dei pagamenti

Il Grafico 1.1 fotografa nel dettaglio le abitudini di pagamento in Cina attraverso l’analisi della distribuzione delle sue imprese in clas-si di ritardo.Nel 2011 la percentuale di pagatori puntuali si assesta solo al 33,1% del totale, mentre la maggioranza delle imprese tende a regolare le transazioni commerciali con un ritardo medio compreso fra 1 e 30 giorni (50,3%).

Le classi di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) mostra-no una quota pari all’8,7%, mentre i “cattivi pagatori” (oltre 90 giorni medi) rappresentano il 7,9% del campione analizzato.Infine, si segnala che il 5,4% delle aziende cinesi paga mediamente i propri fornitori con più di 120 giorni di ritardo.L’elevata concentrazione in corrispondenza dei gravi ritardi e il conte-nuto pagamento puntuale rendono lo scenario dei pagamenti cinesi uno dei meno performanti fra quelli individuati per i Paesi analizzati in questa edizione dello Studio.

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN CINA PER CLASSI DI RITARDO, 2011

GRAFICO 1.1 FONTE: CRIBIS D&B

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Valutiamo, ora, le performance di pagamento delle imprese cinesi in relazione alla dimensione aziendale (Grafico 1.2).Sono le Micro realtà a registrare il comportamento di pagamento più equilibrato con il 44,4% del totale in corrispondenza del paga-mento regolare (+11,3 punti percentuali rispetto alla media nazio-nale). Seguono in seconda posizione le Medium, per le quali la percen-tuale in questione raggiunge il 39,5%. La tipologia Large, invece, è interessata da una situazione decisamente più problematica con

solamente un quarto delle imprese (25,9%) che riesce a rispettare i termini pattuiti e una concentrazione del 55,6% nella classe di ritardo “Up to 30 days”.I ritardi compresi fra 30 e 90 giorni medi registrano delle quote più elevate nelle categorie Medium e Large, con rispettivamente il 9,3% ed il 10,1% del totale nella fascia di ritardo in oggetto.Per quanto riguarda i ritardi gravi la performance peggiore spetta ancora una volta alle aziende di grandi dimensioni: l’8,4% supera mediamente i 90 giorni di ritardo.

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN CINA PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 1.2 FONTE: CRIBIS D&B

CINA

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Il Grafico 1.3 consente di identificare e confrontare le abitudini di pagamento che i diversi macrosettori merceologici hanno esibito in Cina nel corso del 2011.Dall’analisi settoriale emerge un contesto abbastanza eterogeneo, con performance piuttosto differenti fra i vari comparti considerati. Il settore che si contraddistingue per un comportamento di paga-mento più equilibrato è “Wholesale”: in questo caso, infatti, le aziende riescono a pagare entro i termini previsti in oltre il 40% dei casi analizzati, mentre per gli altri comparti non si supera il 33,1%.

Il pagamento in ritardo si concentra nella classe “Up to 30 days” con percentuali più elevate per “Transport, distribution” (59,3%), “Re-tail trade” (55,4%) mentre le classi intermedie (fra 30 e 90 giorni medi) registrano una maggiore concentrazione in corrispondenza del macrosettore “Mining” con il 19,4% del totale. Infine, il pagamento con un ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) mostra situazioni più critiche nei comparti “Mining”, con una quota del 23,4% in questa classe (+15,5% rispetto alla media nazionale) e “Construction”, con una quota del 21,2% (+13,3% rispetto alla media nazionale).

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN CINA PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 1.3 FONTE: CRIBIS D&B

CINA

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Nelle Tabelle 1.4 e 1.5 viene riportata la graduatoria dei microsettori che hanno esibito nel corso del 2011 le migliori e peggiori perfor-mance nei pagamenti in Cina. Il gruppo merceologico “Apparel and other textile products” occupa la prima posizione nella classifica dei microsettori più virtuosi con il 51,4% di aziende che pagano entro la scadenza degli accordi com-merciali concordati. Seguono in seconda e terza posizione “Whole-sale trade – Nondurable goods” (51%) e “Social services” (48,5%).Il comparto “Health services” si distingue, invece, per il comporta-mento meno virtuoso della Cina, con una quota di gravi ritardatari (più di 90 giorni medi) pari al 34,3% e superiore di 26,4 punti per-centuali alla media nazionale. Completano le prime posizioni della graduatoria i gruppi “General building contractors” (24,7%) e “Heavy contractors, except building” (24,3%).

Lo scenario dei pagamenti 2011 individuato per la Cina evidenzia una situazione complessa con performance non particolarmente effi-cienti (specialmente in alcuni comparti merceologici).Sono, infatti, meno di un terzo le aziende cinesi che riescono a gesti-re le transazioni commerciali nei termini prestabiliti (33,1%), mentre i ritardi gravi (oltre 90 giorni medi) interessano il 7,9% del totale e collocano il Paese al di sotto delle medie osservate nel contesto internazionale.Dall’approfondimento settoriale emergono comportamenti di paga-mento piuttosto divergenti fra i comparti analizzati. In particolare, le situazioni più critiche si riscontrano in corrisponden-za dei settori “Mining” e “Construction” che mostrano percentuali di “cattivi pagatori” nettamente al di sopra della media nazionale (oltre il 21%).

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN CINA, 2011

SectorRanking

2011

Apparel and other textile products 1

Wholesale trade - Nondurable goods 2

Social services 3

Building materials & garden supplies 4

Services 5

Miscellaneous retail 6

Amusement & recreation service 7

Miscellaneous repair services 8

Educational services 9

Printing and publishing 10

TABELLA 1.4 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN CINA, 2011

SectorRanking

2011

Health services 53

General building contractors 52

Heavy construction, except building 51

Real estate 50

Administration of economic programs 49

Executive, legislative and general 48

Special trade contractors 47

Electric, gas and sanitary services 46

Stone, clay and glass products 45

Communications 44

TABELLA 1.5 FONTE: CRIBIS D&B

CINA

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Di seguito, l’opinione di Kelly Lu, DUNSRight team leader di Dun & Bradstreet Taiwan, sullo scenario economico e la situazione dei pagamenti di Taiwan.

“Companies have taken more conservative terms dealing with eco-nomic down trends. As much as 52% of Taiwan’s businesses are granted averagely using 0-30 days open accounts. Following by the term 31-90 days, it is accounting 42% as a yearly average in 2011. The Paydex score for all companies available in the D&B Taiwan data-base was on average 75 in 2011, an increase from the average of 74 in 2010. The increasing trend was parallel to the yearly growth % of Taiwan’s export shipment of 7.23% in 2011, full year dollar value was USD 463.13 billion, up by USD 29.41 billion from 2010.

Overall, the nation-wide out of business (OOB) rate declined to 4.66% in 2011 from 5.08% in previous year. As Taiwan’s GDP forecast for 2012 is around 3.85%, down approximately by 0.2% from 4.04% of 2011, companies are continuously using conservative terms of 0-30 days at the beginning of 2012. In the mean time, the Taiwan’s SMEs (Small- and medium-sized enterprises) are diagnosed having ability to

response quicker to the economical revival. For example, in terms of inventory-to-current asset-ratio, SMEs were improved greater by 232 basis points to 15.57% from 17.89% previous year, whereas large companies, on the contrary, deteriorated by 144 basis points to 7.19% from 5.75% previous year.

SMEs also showed better performances than large companies in terms of current asset-to-total asset-ratio across industries from manufactur-ing, transport distribution, wholesale, retail trade to financial services and other services. As compared against previous year, this ratio of SMEs improved by 62 basis points to 50.38% from 49.76% while large companies fell by 180 basis points to 60.54% from 62.34%.

Entering into 2012, the outlook is getting optimistic quarter by quarter. In particular, the forecast of Taiwan’s export shipment is to increase by 4.9% year-on-year (y-o-y) starting from the second quarter as predict-ed by the Ministry of Economic Affair. Top three exporting products are namely (i) information & communication devices, (ii) electronics de-vices and (iii) precision instruments with primary exporting territories into the Mainland China, the U.S. continent and the Europe continent”.

2 Taiwan

TAIWAN

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14 TAIWAN

Analisi dei pagamenti

Prima di procedere con l’analisi dettagliata delle abitudini di pagamen-to di Taiwan nel corso del 2011, valutiamo quali sono stati i trend delle percentuali di aziende puntuali e con un ritardo medio superiore ai 90 giorni (Tabelle 2.1 e 2.2).Per il pagamento regolare prosegue il trend positivo degli ultimi anni, che interessa nel 2011 il 69,3% delle imprese di Taiwan e lo rende uno dei best performer fra i Paesi oggetto di indagine dello Studio.Anche in relazione alla percentuale di aziende che paga con oltre 90 giorni medi di ritardo si osserva un dato più che positivo, con un livello pari solamente all’1% del totale.Per riuscire a comprendere meglio quelli che sono stati i cambiamenti avvenuti nel corso degli ultimi anni, valutiamo le variazioni che hanno interessato la distribuzione delle aziende per classi di ritardo e che sono riportate nella Tabella 2.3.Rispetto al 2010, si riscontra un miglioramento di circa 2 punti per-centuali nella classe di pagamento regolare, controbilanciata da una riduzione del 2,2% nella fascia di ritardo “Up to 90 days”.Le variazioni più consistenti si osservano nel confronto con i dati del 2008. Infatti, rispetto a quattro anni fa i “buoni pagatori” sono cresciu-ti di ben 10,7 punti percentuali, passando dal 58,6% del 2008 (record negativo) al 69,3% del 2011. Nello stesso intervallo temporale la clas-se intermedia di ritardo (fino a 90 giorni medi) ha subito una riduzione dell’8,8%.Per i ritardi gravi, invece, si osserva una distribuzione piuttosto stabi-le nel tempo, con un’oscillazione massima del -2,3% rispetto al dato 2007.

TABELLA 2.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE A TAIWAN CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Taiwan 64,7% 58,6% 60,6% 67,4% 69,3%

TABELLA 2.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE A TAIWAN CON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Taiwan 3,3% 2,9% 2,1% 0,7% 1,0%

TABELLA 2.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO A TAIWAN, 2007 - 2011

Variation2007/2011

Variation2008/2011

Variation2009/2011

Variation2010/2011

By due date 4,6% 10,7% 8,7% 1,9%

Up to 90 days -2,3% -8,8% -7,6% -2,2%

Over 90 days -2,3% -1,9% -1,1% 0,3%

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TAIWAN

Il Grafico 2.4 permette di approfondire nel dettaglio le modalità di pa-gamento di Taiwan per classi di ritardo attraverso un’analisi del trend 2007-2011.Le imprese di Taiwan hanno manifestato una continua crescita del pagamento puntuale negli ultimi quattro anni e nel 2011 registrano il record positivo con una percentuale che supera il 69% del totale.I ritardi tendono a concentrarsi nella classe “Up to 30 days” con una concentrazione pari al 27,1% del totale.

Inoltre, si può osservare come oltre il 96% delle aziende di Taiwan si collochi in corrispondenza del pagamento puntuale e del ritardo mo-derato e inferiore ai 30 giorni, a dimostrazione dell’ottima perfomance di pagamento del Paese analizzato. Il 2,6% delle imprese rimanenti esibisce un ritardo medio compreso fra i 30 e 90 giorni con un divario di 7,5 punti percentuali dal valore più alto (10,1%) registrato nel 2008.Infine, i “cattivi pagatori” rappresentano l’1% del campione e perdono 2,3 punti percentuali rispetto al dato del 2007.

ABITUDINI DI PAGAMENTO A TAIWAN PER CLASSI DI RITARDO, 2007 – 2011

GRAFICO 2.4 FONTE: CRIBIS D&B

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Nel Grafico 2.5 è possibile analizzare il dettaglio delle abitudini di pa-gamento suddivise per dimensione aziendale e cogliere, così, le diffe-renze esistenti tra le quattro tipologie considerate.Le imprese Micro, Small e Medium si contraddistinguono per un com-portamento più equilibrato nei pagamenti, con percentuali di paga-mento puntuale superiori al 65% per tutte e tre le categorie (73% per le Small).Situazione più problematica per le grandi aziende che riescono a ge-stire le transazioni commerciali entro i termini previsti nel 52,7% dei casi analizzati e registrano, invece, una concentrazione pari al 44% del totale nella fascia di ritardo moderato (“Up to 30 days”).Nelle classi di ritardo intermedio (fra 30 e 90 giorni di ritardo) si osser-vano percentuali omogenee in tutte le tipologie, con quote che oscilla-

no fra il 2,3% delle Micro e il 2,8% delle Medium.Infine, le Micro realtà mostrano una maggiore concentrazione nella fa-scia di ritardo grave (oltre 90 giorni medi) che si assesta al 3%, mentre negli altri casi non supera l’1% del totale.

Con riferimento alle modalità di pagamento dei macrosettori merce-ologici, è possibile osservare nel Grafico 2.6 un comportamento piut-tosto omogeneo. Le buone performance del sistema dei pagamenti a Taiwan sono confermate anche dal focus settoriale. Infatti, tutti i comparti mostrano una maggiore percentuale di aziende in corrispondenza del pagamento puntuale con valori superiori al 67% (raggiunge il 79% nel caso dei “Finance services”).I settori “Transport, distribution” e “Manufacturing” mostrano con-

ABITUDINI DI PAGAMENTO A TAIWAN PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 2.5 FONTE: CRIBIS D&B

TAIWAN

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centrazioni più alte di aziende che pagano mediamente con un ritardo compreso fra 1 e 30 giorni, con quote rispettivamente del 30,6% e del 28,6%. Il ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) registra il li-vello più elevato in corrispondenza del comparto “Construction” (3,9% del totale). Discorso analogo per le imprese che esibiscono un ritardo medio superiore ai 90 giorni: è il settore edile con una quota del 4,3% a mostrare la peggiore performance (3,3 punti percentuali al di sopra della media nazionale).

Le precedenti analisi confermano, anche per il 2011, l’ottimo stato di salute del sistema dei pagamenti di Taiwan, che registra nelle diverse classi di ritardo esaminate risultati migliori rispetto alle medie osser-vate nel contesto internazionale.

La quota di aziende puntuali si assesta, infatti, al 69,3% (il valore più elevato dal 2007) e registra il secondo livello più elevato fra tutti i Paesi oggetto di indagine nello Studio, superato solo dalla percentuale di pagamento regolare in Germania (74,7%).Ottima performance anche in corrispondenza del ritardo medio supe-riore ai 90 giorni che interessa, invece, solo l’1% del totale e mostra una sostanziale stabilità rispetto ai valori degli anni precedenti.A livello settoriale è possibile osservare una certa omogeneità e un diffuso miglioramento, con percentuali di pagamento alla scadenza superiori al 67% del totale per tutti i comparti. La performance meno positiva è quella del settore “Construction”, che registra percentuali superiori alla media nazionale sia nelle classi di ritardo intermedio sia in quelle del ritardo grave.

ABITUDINI DI PAGAMENTO A TAIWAN PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 2.6 FONTE: CRIBIS D&B

TAIWAN

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Di seguito, l’opinione di Dun & Bradstreet (HK) Ltd sullo scenario economico e la situazione dei pagamenti di Hong Kong.

“Market fears and concerns about European Sovereign Debt Crisis prevailed in 2011. Confidence on European markets was lost for the fear of default debt repayment. European Union members were urged to deploy effective measures on tackling challenges of high national debt level. Protest and strike against the measures in cer-tain countries will be another challenge to the governments.

According to the data collected from DUNTrade programme, it is found that more than half of the participants recorded an increase in the number of credit records for daily business activities. The to-tal numbers of payment experience were expanded by 10% when compared to 2010. During 2011, they intended to loosen their credit policy by offering more credit sales to new customers in order to expand their businesses. However, DUNTrade participants generally anticipate a weaker demand from Europe and US markets in 2012,

where their major trading partners located in. They are not optimistic on the recovery of the economy in a short period of time.

They have a stronger preference on re-implementing prudent credit policy in this year to minimize their credit risk until the economic recovery is on the right track. On one hand, they plan to lower the credit amounts granted to customers. On the other hand, they will tighten the terms offered to new customers or customers with short history of business relationship so as to ensure the credit quality. Another purpose of shortening terms and cash sales is that they are able to enrich the cash flow conditions.

Preventive measures on their daily credit management activities are also important. Reviewing credit reports provided by credit agen-cies and buying insurance from insurance agencies are the common measures. In addition, they will actively monitor customers payment behaviour so that prompt action could be taken when delays of pay-ment happen in their portfolio”.

3 Hong Kong

Page 19: Studio pagamenti 2012

19

Studio Pagamenti

HONG KONG

Analisi dei pagamenti

La Tabella 3.1 evidenzia il trend 2007-2011 della percentuale di aziende di Hong Kong che hanno pagato puntualmente i propri forni-tori, rispettando i termini pattuiti.Hong Kong conferma anche per il 2011 un comportamento di paga-mento non particolarmente efficiente con una concentrazione nella classe “By due date” pari al 34,5% del totale. Nella Tabella 3.2 si possono osservare i ritardi più gravi (“Over 90 days”) che quest’anno hanno interessato solo il 2,1% delle imprese (la stessa percentuale del 2010).Possiamo, inoltre, identificare quali sono le variazioni che hanno in-teressato la distribuzione delle aziende per classi di ritardo rispetto agli anni passati tramite l’analisi della Tabella 3.3.Rispetto al 2007, aumenta del 5,4% la quota di aziende con un comportamento regolare, mentre si osserva una riduzione in corri-spondenza della fascia di ritardo più grave con un calo di 4,7 punti percentuali.La variazione più consistente nella fascia di ritardo intermedio “Up to 90 days” si registra nel confronto con il 2009: in questo caso, infatti, la concentrazione è aumentata del 4,5%.Risultano minimi, invece, i delta rispetto ai valori del 2010 con oscil-lazioni che non superano lo 0,3%.

TABELLA 3.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE A HONG KONG CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Hong Kong 29,1% 31,1% 35,8% 34,8% 34,5%

TABELLA 3.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE A HONG KONG CON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Hong Kong 6,8% 6,0% 5,3% 2,1% 2,1%

TABELLA 3.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO A HONG KONG, 2007 - 2011

Variation2007/2011

Variation2008/2011

Variation2009/2011

Variation2010/2011

By due date 5,4% 3,4% -1,3% -0,3%

Up to 90 days -0,7% 0,5% 4,5% 0,3%

Over 90 days -4,7% -3,9% -3,2% 0,0%

Page 20: Studio pagamenti 2012

20

Studio Pagamenti

Possiamo analizzare nel dettaglio lo scenario dei pagamenti 2011 di Hong Kong con il Grafico 3.4, che suddivide le aziende in classi di ritardo e confronta le loro performance di pagamento con quelle relative agli anni passati.Come già osservato nell’analisi precedente, le modalità di pagamen-to sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto al 2010 e il delta maggiore (+1,4%) viene riscontrato in corrispondenza della classe di ritardo intermedio (fra i 30 e 90 giorni medi). Le imprese di Hong Kong si concentrano prevalentemente nella clas-se di ritardo moderato (“Up to 30 days”) con una quota che si assesta

al 52,8% nel 2011 e registra un incremento di 19 punti rispetto al dato del 2009. Le restanti classi di ritardo mostrano percentuali più contenute: in particolare, il 7,6% delle aziende tende a pagare i for-nitori con un ritardo medio compreso fra 30 e 60 giorni, il 3% si collo-ca nella fascia “60-90 days”, mentre il 2,1% supera mediamente i 90 giorni di ritardo. I ritardi intermedi (“30-60 days” e “60-90 days”) si sono notevolmente ridotti rispetto a cinque anni fa (-17%) e questo decremento è stato in gran parte controbilanciato dalla crescita dei ritardi moderati. Infine, il pagamento puntuale interessa nel 2011 il 34,5% del totale e conferma le performance già osservate nel corso

ABITUDINI DI PAGAMENTO A HONG KONG PER CLASSI DI RITARDO, 2007 – 2011

GRAFICO 3.4 FONTE: CRIBIS D&B

HONG KONG

29.1

%

36.2

%

18.9

%

9.0%

4.2%

2.6%

31.1

% 36

.4%

18.2

%

8.3%

3.4%

2.6%

35.8

%

33.8

%

17.5

%

7.6%

2.8%

2.5%

34.8

%

53.9

%

6.8%

2.4%

1.1%

1.0%

34.5

%

52.8

%

7.6%

3.0%

1.3%

0.8%

0.0%

10.0%

20.0%

30.0%

40.0%

50.0%

60.0%

70.0%

By due date Up to 30 days 30-60 days 60-90 days 90-120 days Over 120 days

2007 2008 2009 2010 2011

Page 21: Studio pagamenti 2012

21

Studio Pagamenti

dei tre anni precedenti (-0,3% vs 2010 e -1,3% vs 2009). Tuttavia, è importante evidenziare l’aumento di 5,4 punti percentuali che si rileva per questa classe nel confronto con il 2007.

Nel Grafico 3.5 è possibile analizzare le abitudini di pagamento sud-divise per dimensione aziendale e cogliere le differenze esistenti fra le diverse tipologie considerate. Anche nel focus sulle tipologie dimensionali emerge una diffusa tendenza da parte delle imprese di Hong Kong a regolare le transazioni commerciali con un ritardo medio compreso fra 1 e 30 giorni. La percentuale più elevata in questa clas-

se di ritardo appartiene alle grandi aziende con il 60,3% del totale, seguite dalle Medium con il 58,7%. Le imprese Micro e Small eviden-ziano, invece, un comportamento di pagamento più equilibrato con, rispettivamente, il 38,8% e il 36,4% di aziende che pagano i partner commerciali entro i termini stabiliti (solo il 15,7% per le Large). Infi-ne, le Large mostrano una situazione più problematica per quello che riguarda i pagamenti più dilazionati nel tempo: più del 18% di esse, infatti, paga i propri fornitori con un ritardo medio compreso fra i 30 e i 60 giorni, mentre il 5,9% supera mediamente i 90 giorni (+3,8 punti percentuali rispetto alla media nazionale).

HONG KONG

ABITUDINI DI PAGAMENTO A HONG KONG PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 3.5 FONTE: CRIBIS D&B

Micro Small Medium Large By due date 38.8% 36.4% 26.0% 15.7% Up to 30 days 49.1% 52.4% 58.7% 60.3% 30-60 days 7.5% 7.0% 7.8% 12.8% 60-90 days 2.7% 2.7% 3.9% 5.3% 90-120 days 1.1% 1.0% 2.3% 3.3% Over 120 days 0.8% 0.5% 1.3% 2.6%

0.0%

20.0%

40.0%

60.0%

80.0%

Page 22: Studio pagamenti 2012

22

Studio Pagamenti

Il Grafico 3.6 riporta le abitudini di pagamento delle aziende di Hong Kong per classi di ritardo, tenendo in considerazione anche il macro-settore merceologico di appartenenza.Tutti i comparti mostrano una maggiore percentuale di aziende in corrispondenza della classe di ritardo moderato e limitato ai 30 gior-ni, con valori superiori al 60% nel caso dei settori “Retail trade” e “Transport, distribution”.La migliore performance di pagamento regolare spetta, invece, al gruppo “Manufacturing” con il 38,8% nella classe considerata, se-guito in seconda posizione da “Other services” con il 38,2%.In relazione alle classi di ritardo intermedio, si contraddistinguono negativamente i macrosettori “Construction” e “Finance services” con oltre il 18% di imprese che pagano con un ritardo compreso fra 30 e 90 giorni. Inoltre, entrambi i comparti registrano i valori più elevati in corrispondenza del ritardo grave con, rispettivamente, il 12,7% e l’8,4% di aziende che pagano con oltre 90 giorni medi di

ritardo (+10,6% e +6,3% rispetto alla media nazionale).

Lo scenario dei pagamenti di Hong Kong non delinea cambiamenti significativi rispetto alle recenti edizioni dello Studio. Si conferma, infatti, stazionaria e non particolarmente elevata la percentuale di aziende che riesce a gestire gli accordi commerciali nei termini pat-tuiti (34,5% nel 2011). I ritardi gravi (oltre 90 giorni medi), dopo il netto calo osservato nel 2010, restano invariati su un livello piuttosto contenuto (2,1%). All’interno di un contesto settoriale eterogeneo, si osserva una posizione più difficoltosa nei comparti “Construction” e “Finance services”, che riportano concentrazioni più elevate della media nazionale nelle classi di ritardo intermedio e grave. In conclu-sione, le imprese di Hong Kong non evidenziano segnali di discon-tinuità nei confronti del recente passato e continuano a mostrare un comportamento di pagamento più problematico rispetto ai livelli medi osservati nei Paesi oggetto di indagine nello Studio.

ABITUDINI DI PAGAMENTO A HONG KONG PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 3.6 FONTE: CRIBIS D&B

HONG KONG

Page 23: Studio pagamenti 2012

23

Studio Pagamenti

MESSICO

Di seguito, l’opinione di Gerado Sosa, IT Manager di Dun & Brad-street Mexico, sullo scenario economico e la situazione dei paga-menti in Messico.

“In Mexico in 2011 the companies have reacted to handle difficulties arising from Crisis taking risk decisions not only by the finance situ-ation but considering other issues like trade tape, suits, commercial references. The Macro-economic situation in Mexico is in very good health and this reduces the impact.

The payment terms granted by Mexican companies are 30 – 45 days and they haven’t increase a lot in the last years.Some of the most important causes of delay in payments are bad and not enough information, and wrong credit process. These causes could be some issues in just some sectors like construction.To improve their DSO and Working Capital the companies are trying to analyze in detail the process of credit, following the collection per

week and work with sales departments in other to solve the problems.

Estimations show that the Mexican economy has continued growing during Q3 2011 as 1% quarterly approximately, very close to the prior quarter. Also, inflation remains practically stable in a quarter aver-age of 3.4%. Although Mexico is away from the source of European uncertainty, negative effects in our economy are not dismissed if the European risk has an impact in USA, reducing the demand from this country.Episodes of global volatility that may depreciate the Peso are not dismissed, but as long as these events are not too far from positive growing perspectives in Mexico and the commitment with the deficit and public debt goals is not in risk, it would be reasonable that the exchange rate remains close to 12.0 – 12.5 ppd in average for the following quarters.All this perspective give some certainly in the business in Mexico that means we most no have any problem in 2012.”

4 Messico

Page 24: Studio pagamenti 2012

24 MESSICO

Analisi dei pagamenti

La Tabella 4.1 riporta il trend negli ultimi due anni della percentuale di aziende messicane che sono riuscite a far fronte ai propri impegni entro i termini stabiliti.Nel corso del 2011 la variabile in oggetto ha registrato un valore pari al 59,3% del totale, confermando l’ottima performance del Messico individuata già nella precedente edizione dello Studio.Le aziende che, invece, tendono a pagare con oltre 90 giorni medi di ritardo rappresentano solamente lo 0,9% dei casi analizzati (Tabella 4.2).Per avere maggiori dettagli sulle variazioni avvenute negli ultimi 12 mesi in relazione alla distribuzione delle aziende messicane per clas-si di ritardo analizziamo la Tabella 4.3.Rispetto all’anno precedente, si riscontra un netto calo dei pagatori puntuali (classe “By due date”). Nel dettaglio, la percentuale in que-stione si riduce di quasi 11 punti percentuali, passando dal 70% del 2010 al 59,3% del 2011.Al forte decremento dei pagamenti regolari ha corrisposto un deciso aumento della concentrazione di imprese nella fascia di ritardo com-preso fra 1 e 90 giorni (+10,6% sul 2010), mentre la concentrazione nelle classi di ritardo grave è rimasta sostanzialmente invariata.

TABELLA 4.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN MESSICO CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2010 - 2011

2010 2011

Mexico 70,0% 59,3%

TABELLA 4.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN MESSICO CON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2010 - 2011

2010 2011

Mexico 0,8% 0,9%

TABELLA 4.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN MESSICO, 2010 - 2011

Variation2010/2011

By due date -10,7%

Up to 90 days 10,6%

Over 90 days 0,1%

Page 25: Studio pagamenti 2012

25

Studio Pagamenti

MESSICO

Consideriamo, ora, le modalità di pagamento del Messico per classi di ritardo per il 2011 e confrontiamole con quelle relative al 2010 (Grafico 4.4). Si osserva un consistente incremento della concentra-zione delle imprese messicane in corrispondenza della classe “Up to 30 days” che si assesta al 37,3% e supera di 10 punti percentuali il dato 2010.

In corrispondenza del pagamento regolare, invece, si osserva una variazione in senso contrario con una riduzione di 10,7 punti per-centuali rispetto all’anno precedente. Le percentuali delle classi di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) e del ritardo grave (oltre 90 giorni medi) restano sostanzialmente stabili rispetto al 2010 e aumentano complessivamente dello 0,8%.

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN MESSICO PER CLASSI DI RITARDO, 2010 – 2011

GRAFICO 4.4 FONTE: CRIBIS D&B

Page 26: Studio pagamenti 2012

26

Studio Pagamenti

Il Grafico 4.5 riporta un’analisi dettagliata delle abitudini di paga-mento per tipologia di azienda in Messico.Le imprese Small sono quelle che esibiscono un comportamento di pagamento più equilibrato con il 67,2% del totale che paga i propri fornitori entro la scadenza stabilita. Nelle Large, invece, si osserva la situazione più problematica con il 48,2% dei casi analizzati che riesce a gestire le transazioni commerciali nei termini concordati (-11,1% rispetto alla media nazionale). Si tratta, tuttavia, di un valo-re elevato se confrontato con la performance delle aziende di grandi dimensioni della maggior parte dei Paesi analizzati nello Studio Pa-

gamenti. Con riferimento al pagamento in ritardo, si osservano mag-giori concentrazioni nella classe “Up to 30 days”, mentre risultano relativamente bassi i valori associati alle classi di ritardo più grave.I ritardi compresi fra 1 e 30 giorni medi, infatti, interessano quasi il 50% delle Large, con un gap sfavorevole di circa 12 punti dal dato aggregato Messico. Molto contenute le differenze fra le quattro tipologie dimensionali in corrispondenza delle fasce di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”), con quote che oscillano fra l’1,9% delle Small ed il 2,7% delle Micro. Infine, tutte le categorie evidenziano percentuali

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN MESSICO PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 4.5 FONTE: CRIBIS D&B

MESSICO

Page 27: Studio pagamenti 2012

27

Studio Pagamenti

moderate nelle classi di ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) con valori che non superano l’1,2%.

Con riferimento alle abitudini di pagamento dei macrosettori mes-sicani nel 2011, è possibile osservare nel Grafico 4.6 un comporta-mento abbastanza eterogeneo. Le migliori performance di pagamen-to spettano ai macrosettori “Construction” e “Agriculture, forestry, hunting and fishing” con, rispettivamente, il 77,4% e il 76,5% di pagatori regolari. Situazioni meno positive per “Finance services” e “Retail trade”, testimoniate dalla minore percentuale di imprese

puntuali (non oltre il 51%). In modo simmetrico entrambi i comparti evidenziano i valori più elevati nella classe di ritardo moderato (”Up to 30 days”) con concentrazioni del 47,3% e del 44,1%.In relazione alle classi di ritardo intermedio (fra i 30 e i 90 giorni medi di ritardo), si osserva una maggiore concentrazione per il ma-crosettore “Transport, distribution” con il 4,3% del totale, seguito dal “Retail trade” con il 4%.Infine, per i “cattivi pagatori” (ritardo medio superiore ai 90 giorni) viene confermato il trend individuato a livello nazionale con valori contenuti in tutti i diversi comparti esaminati.

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN MESSICO PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 4.6 FONTE: CRIBIS D&B

MESSICO

Page 28: Studio pagamenti 2012

28

Studio Pagamenti

Restringiamo, ora, il campo di indagine ai microsettori che esibiscono le performance di pagamento migliori e peggiori in Messico nel 2011 (Tabelle 4.7 e 4.8). Nella graduatoria dei settori più virtuosi troviamo in prima posizione “Agricultural production - Crops” con l’81,3% di aziende che rispettano i termini pattuiti con i partner commerciali. Seguono in seconda e terza posizione “General building contractors” con il 78,2% di pagatori puntuali e “Special trade contractors” con il 77,1%. I ritardi maggiori nei pagamenti, invece, sono registrati dal comparto “Legal services”, le cui imprese pagano mediamente con oltre 90 giorni di ritardo nel 4,2% dei casi esaminati. Completano il podio dei “cattivi pagatori” i microsettori “Executive, legislative and general” (2,7%) e “Social services” (2,2%).

Lo scenario dei pagamenti 2011 in Messico mostra un peggiora-mento in relazione alla percentuale di aziende che riesce a gestire le transazioni commerciali entro i termini prestabiliti. Il pagamento puntuale, infatti, cala di 10,7 punti percentuali rispetto al 2010 e interessa il 59,3% del totale. Nonostante ciò, le imprese messicane

registrano la terza percentuale più elevata di pagatori regolari fra tutti i Paesi oggetto di indagine dello Studio, superata solamente dalla Germania (74,7%) e da Taiwan (69,3%). Si conferma molto contenuta la concentrazione nelle classi di ritardo grave pari a solo lo 0,9% del totale e risulta anch’essa fra le più basse dell’intero panorama dei Paesi analizzati.A livello settoriale si osserva una riduzione generalizzata delle quote di pagamento entro la scadenza, ma le percentuali continuano co-munque a superare il 50% in quasi tutti i comparti. I risultati migliori, in particolare, spettano ai gruppi merceologici “Agriculture, forestry, hunting and fishing” e “Construction” con oltre il 76,5% delle loro imprese che pagano i fornitori entro la scadenza concordata (circa 17 punti percentuali in più rispetto alla media na-zionale). Il Messico nel 2011 continua, quindi, a esibire delle migliori performance rispetto alle medie registrate nel contesto internazio-nale (sia in corrispondenza del pagamento puntuale sia del ritardo grave), ma il consistente calo dei pagamenti regolari consiglia un monitoraggio più attento dello scenario dei prossimi anni.

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN MESSICO, 2011

SectorRanking

2011

Agricultural production - Crops 1

General building contractors 2

Special trade contractors 3

Miscellaneous repair services 4

Personal services 5

Heavy construction, except building 6

Paper and allied products 7

Engineering & management services 8

Business services 9

Services 10

TABELLA 4.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN MESSICO, 2011

SectorRanking

2011

Legal services 50

Executive, legislative and general 49

Social services 48

Eating and drinking places 47

Membership organizations 46

Apparel and accessory stores 45

Stone, clay and glass products 44

Amusement & recreation services 43

Electronic & other electric equipment 42

Trucking and warehousing 41

TABELLA 4.8 FONTE: CRIBIS D&B

MESSICO

Page 29: Studio pagamenti 2012

29

Studio Pagamenti

STATI UNITI

Di seguito, l’opinione di Dun & Bradstreet Inc. United States of America sullo scenario economico negli Stati Uniti.

“D&B’s latest data (as reported in the February 2012 US Business Trends Report) shows that that overall business failures decreased by 9.5% year on year in the 12 months to September 2011. In that same time period, all major industries experienced double-digit decreases in failure rates. The top three industries with the highest failure rates in-clude Construction, Transportation, and Automotive industries. While these industries registered decreases in their failure rates of 17%, 27%, and 14% respectively, they were still significantly higher than other industries. These industries are coping with very weak demand as the country’s quarterly personal income registers a sluggish upturn. Nevada, California, and Washington were the states with the highest failure rates with Nevada significantly higher than any other state.

Also in its February 2012 US Business Trends Report, D&B shows that overall business delinquency rates decreased by 5% year on year in the 12 months to September 2011. Manufacturing, Construction, and Transportation industries have the highest delinquency rates, while Natural resources, Real Estate, and Insurance have the lowest delinquency rates. This pattern reflects the unevenness of the U.S. economic recovery and sever impact the Great Recession had on key

sectors of the U.S. economy. However, overall delinquency levels are considerably lower than the beginning of 2010, suggesting the worst of the storm has clearly abated.

In aggregate both business failures and business delinquency is de-creasing. With that said, the current economic cycle in the U.S. has been the most unique in recent history due to the severe imbalances that preceded the downturn and drove the severity of the contraction. History has shown that the process of correcting for extreme imbal-ances usually takes time and is not a linear journey. With 2012 also being a Presidential election year, the U.S. economy will continue to slowly heal and the impending recovery is estimated to take another 3 - 5 years until pre-crisis levels are attained. It is expected that after the election, lawmakers will make significant policy changes heading into 2013 that will improve the U.S fiscal stability. March 2012 unem-ployment figures are at approx. 8.2% which are the lowest levels since January, 2009. Consumer confidence is slowly gaining momentum while the housing sector also shows signs of improvement. The Fed will continue to support the economy with quantitative easing policies to keep interest rates low however inflation cautions particularly from oil and gasoline price increases could negatively impact the overall recovery. Overall caution with slow improvement is the 2012 trend for the U.S. economy”.

5 Stati Uniti

Page 30: Studio pagamenti 2012

30 STATI UNITI

Analisi dei pagamenti

Nella Tabella 5.1 viene riportato il trend della percentuale di aziende che hanno pagato puntualmente i propri fornitori negli Stati Uniti, disponendo così di una prima importante informazione sull’entità delle imprese che hanno mostrato negli ultimi anni una buona per-formance di pagamento.Nel 2011 i “buoni pagatori” si assestano al 51% del totale, regi-strando così il record positivo degli ultimi cinque anni e uno dei livelli più elevati fra i Paesi oggetto di indagine dello Studio.Situazione più problematica quella riguardante le classi di ritardo più grave (oltre 90 giorni medi), in cui le imprese statunitensi riportano una percentuale pari al 6,6% (Tabella 5.2).Con la Tabella 5.3 possiamo avere una maggiore percezione dei cam-biamenti avvenuti nel corso del 2011 rispetto agli anni precedenti, valutando le variazioni subite dalla distribuzione delle aziende per classi di ritardo.Rispetto al 2007, si riscontra un netto miglioramento del pagamento puntuale (classe “By due date”) con un incremento di 7,5 punti per-centuali nella classe in oggetto.Sempre in riferimento allo stesso intervallo temporale, si osserva un forte calo della quota della fascia “Up to 90 days” (-9,2%) ed un leggero incremento dei ritardi gravi (+1,7%).Infine, rispetto al 2010 si rilevano variazioni decisamente più con-tenute che non superano l’1,1% in nessuna delle classi esaminate.

TABELLA 5.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE NEGLI STATI UNITI CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

United States 43,5% 45,9% 47,3% 50,0% 51,0%

TABELLA 5.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE NEGLI STATI UNITI CON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

United States 4,9% 6,2% 7,8% 6,5% 6,6%

TABELLA 5.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO NEGLI STATI UNITI, 2007 - 2011

Variation2007/2011

Variation2008/2011

Variation2009/2011

Variation2010/2011

By due date 7,5% 5,1% 3,7% 1,0%

Up to 90 days -9,2% -5,5% -2,5% -1,1%

Over 90 days 1,7% 0,4% -1,2% 0,1%

Page 31: Studio pagamenti 2012

31

Studio Pagamenti

STATI UNITI

Il Grafico 5.4, grazie al dettaglio per classi di ritardo e al confronto con gli anni precedenti, fornisce un’analisi più completa dell’evo-luzione delle abitudini di pagamento negli Stati Uniti nel corso del 2011. Si osserva una maggiore concentrazione delle imprese statu-nitensi in corrispondenza del pagamento puntuale con il 51% del totale ed una crescita di un punto percentuale rispetto a quanto indi-viduato per l’anno precedente.La classe di ritardo moderato (“Up to 30 days”) si assesta al 37,1% e

riporta un calo di 6,3 punti percentuali sul 2007.Resta, invece, più stabile nel tempo la quota di aziende che pagano con un ritardo compreso fra i 30 e i 90 giorni medi e interessa nel 2011 il 5,3% del campione statunitense (-3,5% vs. 2009).Infine, il pagamento con un ritardo più grave non subisce variazio-ni rispetto all’anno precedente: sono, infatti, il 6,6% del totale le aziende che pagano con oltre 90 giorni medi di ritardo contro il 6,5% registrato nel 2010.

ABITUDINI DI PAGAMENTO NEGLI STATI UNITI PER CLASSI DI RITARDO, 2007 – 2011

GRAFICO 5.4 FONTE: CRIBIS D&B

Page 32: Studio pagamenti 2012

32

Studio Pagamenti

Analizziamo, ora, la capacità delle imprese statunitensi di gestire le transazioni commerciali entro i termini stabiliti in relazione alla classe dimensionale di appartenenza (Grafico 5.5).Sono le Micro realtà a mostrare delle abitudini di pagamento più equilibrate, con una quota del 55,1% di pagatori puntuali (l’unica categoria con un delta positivo rispetto al 2010). Situazioni decisa-mente più critiche si osservano per le Medium e per le Large che registrano in corrispondenza del pagamento regolare solo il 25,1% (la metà della media nazionale) e il 12,2% (un quarto della media

nazionale).Ad eccezione delle Micro, le altre tipologie mostrano concentrazio-ni maggiori nella classe di ritardo moderato (“Up to 30 days”) con percentuali che raggiungono e superano il 68,2% per le dimensioni più grandi. Infine, per il ritardo grave (oltre 90 giorni medi) si posso-no distinguere due scenari distinti. Da un lato, le Micro e le Small registrano una concentrazione di “cattivi pagatori” superiori al 6%; dall’altro le tipologie Medium e Large mostrano, rispettivamente, il 2,7% e lo 0,9% delle loro imprese nella classe di ritardo considerata.

ABITUDINI DI PAGAMENTO NEGLI STATI UNITI PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 5.5 FONTE: CRIBIS D&B

STATI UNITI

Page 33: Studio pagamenti 2012

33

Studio Pagamenti

Se andiamo a studiare le modalità di pagamento delle aziende statu-nitensi con attenzione al macrosettore merceologico di riferimento, possiamo riscontrare dinamiche piuttosto differenti. Dall’analisi del Grafico 5.6, infatti, si osservano comportamenti divergenti fra i vari comparti esaminati per quanto riguarda la gestione delle transazioni commerciali con i propri partner.Le migliori performance vengono riscontrate nei settori “Agriculture, forestry, hunting and fishing”, con il 61,1% di pagatori puntuali, e “Finance services” con il 57,7%.

Il pagamento in ritardo, invece, si concentra nella classe “Up to 30 days”. I comparti che evidenziano delle quote più elevate in questa classe di ritardo sono “Manufacturing” e “Mining” con, rispettiva-mente, il 51,1% e il 46,1% del totale.Infine, si distingue negativamente il macrosettore “Construction” per cui si osservano le percentuali più elevate sia in corrispondenza delle fasce di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) con oltre il 7% del totale, sia per quelle di ritardo grave (oltre 90 giorni medi) con una quota del 9,8% (+3,2% rispetto alla media nazionale).

ABITUDINI DI PAGAMENTO NEGLI STATI UNITI PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 5.6 FONTE: CRIBIS D&B

STATI UNITI

Page 34: Studio pagamenti 2012

34

Studio Pagamenti

Nelle Tabelle 5.7 e 5.8 si riportano le classifiche dei microsettori che hanno esibito la migliore e peggiore performance di pagamento negli Stati Uniti nel corso del 2011.Le prime tre posizioni della graduatoria dei settori più virtuosi sono rimaste immutate negli ultimi tre anni e sono occupate da: “Agri-cultural production - Crops”, “Agricultural production – Livestock” e “U.S. Postal service”, con quote di pagatori puntuali superiori al 70%. La peggiore performance di pagamento, invece, spetta al com-parto “Nondepository institutions” che presenta una percentuale di “cattivi pagatori” pari al 16,7% del totale, seguito da “Local interur-ban passenger transit” (14%) e “Auto repair, services and parking” (10,9%).

Lo scenario dei pagamenti 2011 negli Stati Uniti mostra una sostan-ziale stabilità rispetto a quello dell’anno precedente, confermando una buona performance per il pagamento puntuale ed alcune critici-tà nei ritardi gravi (soprattutto in certi settori merceologici).La percentuale di aziende puntuali si assesta al 51% (livello record

degli ultimi cinque anni) con un delta favorevole di 7,5 punti percen-tuali rispetto al valore registrato nel 2007.La concentrazione nelle classi di ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) nel 2011 è pari al 6,6% e colloca le aziende statunitensi in una posizione intermedia all’interno del contesto internazionale. A livello settoriale emerge una forte eterogeneità fra i comparti ana-lizzati con comportamenti di pagamento piuttosto differenti gli uni dagli altri.Le performance meno positive sono quelle dei settori “Construction” e “Manufacturing”: nel primo caso il 9,8% delle aziende si concentra nella classe di ritardo più grave (oltre 90 giorni medi), nel secondo solo il 36,8% delle imprese riesce a gestire le transazioni commer-ciali entro i termini concordati.In conclusione, il trend positivo osservato negli anni più recenti per gli Stati Uniti subisce un leggero rallentamento, ma il sistema si conferma abbastanza performante in relazione alla percentuale di aziende che riescono a regolare le transazioni commerciali entro i termini pattuiti.

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI NEGLI STATI UNITI, 2011

SectorRanking

2011

Agricultural production - Crops 1

Agricultural production - Livestock 2

U.S. Postal service 3

Holding and other investment offices 4

Orestry 5

Fishing, hunting and trapping 6

Business services 7

Engineering & management services 8

Security and commodity brokers 9

Insurance agents, brokers & service 10

TABELLA 5.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI NEGLI STATI UNITI, 2011

SectorRanking

2011

Nondepository institutions 82

Local and interurban passenger transit 81

Auto repair, services and parking 80

Furniture and homefurnishings stores 79

Miscellaneous repair services 78

Special trade contractors 77

Personal services 76

Transportation services 75

General building contractors 74

Furniture and fixtures 73

TABELLA 5.8 FONTE: CRIBIS D&B

STATI UNITI

Page 35: Studio pagamenti 2012

35

Studio Pagamenti

CANADA

6 Canada

Di seguito, l’opinione di Dun & Bradstreet Inc. Canada sullo sce-nario economico in Canada.

“Since the global financial crisis and recession of 2009, the Canadian has economy fared reasonably well by global standards. This good performance has been underpinned by strong global commodity prices (commodities account for over 50% of exports), a strong, stable finan-cial sector and the government’s relatively favourable fiscal position. By early 2011, the country had already recouped all the jobs lost dur-ing the 2009 recession. Nevertheless, economic growth has steadily slowed from the early phase of the recovery. In 2012, growth will slow yet further. Households are beginning strain under high levels of in-debtedness, while manufacturers continue to struggle from the strong currency.

With domestic borrowing costs at record lows since early 2009, households have continued to ratchet up their overall debt levels. By Q3 2011, household indebtedness reached a new high (153% of dis-posable income) and now represents the largest short-term domestic threat to the Canadian economy. Although D&B does not expect a sharp spike in delinquencies or consumer bankruptcies, we do expect a process of deleveraging to begin in 2012. Consequently, private con-sumption, typically the main driver of Canadian GDP growth, will slow. This process will be triggered by softer labour and housing markets. Job growth stagnated in late 2011 and got off to a poor start in 2012. In January the economy created just 2,300 jobs, and with the labour force continuing to expand the unemployment rate rose for the third time in four months to 7.6% after hitting a near-term low of 7.2% in September 2011. The Canadian manufacturing sector, traditionally a

key source of well-paid jobs, will continue to struggle in 2012. Down-side risks are considerable. Renewed uncertainty and financial market volatility stemming from the unresolved euro-zone debt crisis could create significant headwinds. Given this, alongside the economy’s in-creased domestic sluggishness, the government has already eased its fiscal consolidation plans and could implement further targeted stimu-lus measures if the economy deteriorates more rapidly than expected. Meanwhile, the Canadian central bank will refrain from raising inter-est rates before 2013; this will help to avoid putting any significant upward pressure on consumers’ debt servicing costs and limit further appreciation of the already strong currency.

Inward investments for resource sector projects and robust commodity export earnings will continue to support the strong Canadian dollar. However it is likely to see continued volatility in 2012 in line with glob-al financial market activity as a result of ongoing euro-zone debt prob-lems. Volatility could undermine the ability of some firms to service their liabilities in a timely manner. D&B recommends open account terms for the majority of transactions with Canadian customers. How-ever, extra vigilance is required, especially when trading with firms in those sectors prone to delinquencies and failures. In the 12 months to October 2011, firms in the construction (17.0% of all bankruptcies), retail trade (13.6%), accommodation and food services (13.1%) and manufacturing (11.2%) sectors registered the largest numbers of bankruptcies. While overall business insolvencies fell by 9.4% year on year (y/y) in October 2011, they rose rapidly in the manufacturing (up by 46.7% y/y), construction (25.4%) and accommodation and food ser-vices (39.0%) sectors. Firms that are exposed to the heavily indebted consumer sector will also face increased risks throughout 2012.”

Page 36: Studio pagamenti 2012

36 CANADA

Analisi dei pagamenti

La Tabella 6.1 fornisce una prima informazione sulla capacità delle aziende canadesi di far fronte ai pagamenti entro i termini stabiliti attraverso un’analisi del trend 2007-2011 della concentrazione in corrispondenza di questa categoria.Nel corso del 2011 la variabile in questione si assesta al 44,9% del totale, confermando il trend positivo già evidenziato negli anni pre-cedenti.Anche in relazione ai ritardi più gravi il Canada continua a esibire una buona performance: infatti, è solo l’1% del totale a regolare le transazioni commerciali con un ritardo medio superiore ai 90 giorni e si tratta di uno dei valori più bassi tra quelli rilevati per tutti i Paesi analizzati nello Studio (Tabella 6.2). Maggiori informazioni sui cambiamenti avvenuti negli ultimi cinque anni sono fornite dalla Tabella 6.3, in cui si riportano le variazioni della distribuzione delle aziende per classi di ritardo. Rispetto al 2007, si riscontra un deciso miglioramento in relazione ai “buoni pagatori” (classe “By due date”) pari a 6,4 punti percentua-li, cui corrisponde un rilevante decremento per la classe intermedia “Up to 90 days” (-4,1%) e una riduzione di minore entità per la clas-se “Over 90 days” (-2,3%). Confrontando i dati del 2011 con quelli dell’anno precedente, invece, si osservano variazioni più moderate e inferiori a 2 punti percentuali per tutte le classi considerate.

TABELLA 6.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN CANADA CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Canada 38,5% 38,7% 41,0% 43,3% 44,9%

TABELLA 6.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN CANADA CON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Canada 3,3% 2,7% 2,7% 1,0% 1,0%

TABELLA 6.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN CANADA, 2007 - 2011

Variation2007/2011

Variation2008/2011

Variation2009/2011

Variation2010/2011

By due date 6,4% 6,2% 3,9% 1,6%

Up to 90 days -4,1% -4,5% -2,2% -1,6%

Over 90 days -2,3% -1,7% -1,7% 0,0%

Page 37: Studio pagamenti 2012

37

Studio Pagamenti

CANADA

Esaminiamo, ora, nel dettaglio le abitudini di pagamento del Canada con il Grafico 6.4 in cui le aziende sono state suddivise in classi di ritardo.A fronte di un incremento dei pagatori regolari che passano dal 43,3% del 2010 al 44,9% nel 2011, si riscontra un calo dei ritardi moderati (fra 1 e 30 giorni medi) che si assestano al 48,8% (-1,3% vs 2010). In particolare, il gap fra le due classi si è notevolmente ridotto rispetto al picco osservato nel 2008 (7,5 punti percentuali contro i 3,9 dell’ultimo anno).

Diminuisce la percentuale di aziende che pagano con un ritardo compreso fra i 30 e i 90 giorni medi e raggiunge nel 2011 il livello più basso degli ultimi cinque anni (5,3%), con un delta favorevole di quasi 8 punti percentuali rispetto alla concentrazione registrata in questa classe nel 2007 (13,1%).La concentrazione nella classe di ritardo grave (oltre 90 giorni medi) resta invariata rispetto al 2010 con una quota pari all’1% del totale, un valore piuttosto ridotto se paragonato a quello di altri Paesi og-getto di indagine dell’osservatorio.

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN CANADA PER CLASSI DI RITARDO, 2007 – 2011

GRAFICO 6.4 FONTE: CRIBIS D&B

Page 38: Studio pagamenti 2012

38

Studio Pagamenti

Il Grafico 6.5 approfondisce il quadro dei pagamenti canadesi at-traverso un’analisi dettagliata della distribuzione delle abitudini di pagamento per tipologia di azienda.Lo scenario delle aziende canadesi si contraddistingue per una for-te eterogeneità, con valori piuttosto diversi fra le quattro categorie analizzate.Le Micro realtà sono le uniche a registrare una quota superiore al 50% in relazione ai pagamenti regolari. Le imprese con meno di 6 dipendenti, infatti, raggiungono nel 2011 un livello del 52,6% con

un incremento di 4,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Con l’aumentare della dimensione cala drasticamente la concentra-zione di aziende nella classe di pagamento puntuale fino ad arrivare ad un minimo dell’8,3% per la tipologia Large.Il pagamento in ritardo, invece, si concentra nella classe “Up to 30 days” con percentuali che si assestano al 75,7% per le Medium e all’88,9% per le Large.Per quanto riguarda i ritardi intermedi (compresi fra i 30 e i 90 giorni medi) il valore più elevato si osserva in corrispondenza delle Micro

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN CANADA PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 6.5 FONTE: CRIBIS D&B

CANADA

Page 39: Studio pagamenti 2012

39

Studio Pagamenti

imprese con una percentuale pari al 6,1% del totale.Infine, le concentrazioni nella classe di ritardo più grave (più di 90 giorni medi) mostrano livelli ridotti in tutte e quattro le tipologie esa-minate con valori che non superano l’1,2% (solo 0,2% per le Large).

Si può osservare la forte eterogeneità delle performance di paga-mento in Canada anche in relazione alla distribuzione delle aziende per classi di ritardo e per macrosettore merceologico di appartenen-za (Grafico 6.6). Le migliori perfomance di pagamento puntuale si

registrano nei gruppi “Agriculture, forestry, hunting and fishing” e “Finance services” con rispettivamente il 58,9% e il 53,8% di paga-tori regolari. Il dato peggiore spetta, invece, al comparto “Manufac-turing”, le cui aziende pagano solo nel 25,8% dei casi entro i termini contrattuali previsti (-19% rispetto alla media nazionale).La maggior parte dei settori tende a regolare i rapporti commerciali con una dilazione media compresa fra 1 e 30 giorni di ritardo e la concentrazione in questa classe di ritardo supera il 63% per “Who-lesale” e “Manufacturing”.

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN CANADA PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 6.6 FONTE: CRIBIS D&B

CANADA

Page 40: Studio pagamenti 2012

40

Studio Pagamenti

La Tabella 6.7 riporta una graduatoria dei microsettori più virtuosi nei pagamenti in Canada nel corso del 2011.Sul podio di questa classifica troviamo i comparti: “Insurance agents, brokers & services” (66% di pagatori alla scadenza), “Agricultural production – Livestock” (64,2%) e “Agricultural production – Crops” (62,6%). Esaminando, invece, la Tabella 6.8, possiamo vedere nel dettaglio quali settori hanno avuto maggiori problematiche nella ge-stione delle transazioni commerciali con i fornitori. Il comparto meno virtuoso è quello relativo al comparto “Leather and leather products” con il 5,3% di imprese che pagano mediamente con oltre 90 giorni di ritardo, seguito da “Printing and publishing” (5,2%) e “Apparel and accessory stores” (4,8%).

Il trend positivo delle abitudini di pagamento in Canada, osservato

nelle precedenti edizioni dello Studio, viene confermato anche nel 2011. Lo scenario emerso dall’analisi evidenzia, infatti, una discreta performance nel pagamento puntuale con il 44,9% delle aziende ca-nadesi che riesce a gestire le transazioni commerciali entro i termini concordati. Discorso analogo per la percentuale di ritardi oltre i 90 giorni medi che si conferma stazionaria e su livelli piuttosto bassi (1%).All’interno di un quadro settoriale molto eterogeneo, si individuano comportamenti più problematici della media nei comparti “Manufac-turing” e “Wholesale” con quote di pagamento regolare non supe-riori al 30,2% per entrambi i gruppi.In conclusione, il Canada continua a collocarsi in una posizione inter-media all’interno del contesto internazionale con delle performance di pagamento in lieve, ma costante miglioramento.

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN CANADA, 2011

SectorRanking

2011

Insurance agents, brokers & service 1

Agricultural production - Livestock 2

Agricultural, production - Crops 3

Business services 4

Legal services 5

Engineering & management services 6

Educational services 7

Museums, botanical, zoological gardens 8

Agricultural services 9

Railroad transportation 10

TABELLA 6.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN CANADA, 2011

SectorRanking

2011

Leather and leather products 72

Printing and publishing 71

Apparel and accessory stores 70

Communications 69

Apparel and other textile products 68

Miscellaneous manufacturing industries 67

Depository institutions 66

Transportation services 65

Business services 64

Eating and drinking places 63

TABELLA 6.8 FONTE: CRIBIS D&B

CANADA

Page 41: Studio pagamenti 2012

41

Studio Pagamenti

EUROPA

Analisi dei pagamenti

Nell’edizione 2012 lo Studio Pagamenti amplia il proprio osservato-rio sulla scena internazionale includendo (oltre alla Cina) tre nuovi Paesi europei: Austria, Slovenia e Ungheria. Quest’anno sono ben 13 le nazioni europee poste a confronto e per le quali sono stati analizzati i trend di pagamento degli anni più recenti, anche in relazione alla dimensione aziendale e ai principali settori merceologici.Attraverso i Grafici 7.1 e 7.2 è possibile analizzare in maniera detta-gliata le modalità di pagamento che hanno contraddistinto nel 2011

i Paesi europei oggetto d’indagine dell’osservatorio.A livello aggregato Europa, è possibile osservare in corrispondenza del pagamento puntuale una percentuale del 37,8%, mentre la con-centrazione maggiore si rileva nella classe di ritardo moderato (“Up to 30 days”) pari al 53,2%.Il ritardo più grave (oltre i 90 giorni medi), invece, interessa solamen-te il 3,1% delle aziende e di queste l’1,8% supera i 120 giorni.La best performer di questa edizione è la Germania che raggiunge una quota del 74,7% di pagatori puntuali, con un netto miglioramen-to rispetto al 2010 (+14,2%). Completano il podio delle nazioni più virtuose nei pagamenti la Sviz-

7 Europa

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN EUROPA PER CLASSI DI RITARDO, 2011

GRAFICO 7.1 FONTE: CRIBIS D&B

Page 42: Studio pagamenti 2012

zera (la migliore del 2010) con il 55,3% delle sue aziende nella clas-se considerata e l’Olanda con il 46,7%.Le imprese italiane riescono nel 45,7% dei casi analizzati a gestire le transazioni commerciali entro i termini concordati, collocandosi al di sopra della media europea di quasi 8 punti percentuali e mostran-do un trend in deciso miglioramento rispetto all’anno precedente (+8,2%). Sono, invece, Regno Unito e Portogallo a riportare le quote più basse di “buoni pagatori” con solo il 26,3% ed il 21,8% del tota-le. In relazione al ritardo compreso fra 1 e 30 giorni medi, sono Re-gno Unito, Austria e Francia a contraddistinguersi per livelli superiori alla media europea (53,2%), con valori superiori al 60% in tutti e tre i Paesi. Le classi di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) registrano risultati al di sopra del livello medio continentale (6%) per

Portogallo e Slovenia, con rispettivamente l’11,4% e il 7,9% nella fascia considerata.Infine, per i ritardi superiori ai 90 giorni medi è possibile identificare due gruppi ben distinti tra loro. Se da un lato si osservano Paesi con un valore molto contenuto di ritardi gravi (sotto l’1% del totale) come Olanda, Germania, Svizzera e Italia, dall’altro ci sono nazioni europee (Polonia, Spagna e Portogallo) per cui i “cattivi pagatori” superano il 9,2% e registrano un gap sfavorevole di oltre 6 punti percentuali rispetto al valore medio continentale.

Il Grafico 7.3 permette di analizzare più nel dettaglio lo scenario dei pagamenti europei del 2011 attraverso un’analisi delle performance nazionali in termini di pagamento puntuale e di ritardi gravi superiori

42 EUROPA

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN EUROPA PER CLASSI DI RITARDO, 2011

GRAFICO 7.2 FONTE: CRIBIS D&B

Page 43: Studio pagamenti 2012

43EUROPA

Studio Pagamenti

ai 90 giorni medi. In Europa, la percentuale di aziende che hanno esibito una buona performance di pagamento, rispettando i termi-ni pattuiti con i fornitori, si assesta al 37,8% del totale e sette dei tredici Paesi analizzati si contraddistinguono per un valore superiore alla media europea. Rispetto all’anno precedente, la maggiore quota di pagatori regolari spetta alla Germania, che supera la Svizzera con un delta di 16,4 punti percentuali. Seguono Olanda (46,7%) e Italia (45,7%) con valori superiori al dato europeo aggregato di 8 punti circa, mentre Belgio (41,6%), Spagna (41,1%) e Ungheria (40,8%) si posizionano leggermente al di sopra della media continentale.Per Slovenia, Polonia, Francia e Austria si osservano valori più in linea con il dato medio continentale, che oscillano fra il 33,3% del totale e il 36,2%. Situazione decisamente diversa per Regno Unito e

Portogallo: i due Paesi, infatti, continuano a mostrare le maggiori dif-ficoltà nella gestione delle transazioni commerciali con i propri part-ner con un gap di oltre 11,5 punti percentuali dalla media europea.Se spostiamo il confronto delle performance di pagamento sui ritardi superiori ai 90 giorni medi, possiamo individuare due scenari ben distinti. Al di sopra della media continentale (3,1%) si posizionano Polonia (10,8%), Spagna (9,4%) e Portogallo (9,2%). I tre Paesi con-tinuano a esibire uno stato di salute dei pagamenti particolarmente critico in relazione a questa fascia di ritardo e non segnalano alcun segnale di ripresa significativo. Le restanti nazioni, invece, si collocano tutti al di sotto del dato aggregato Europa con percentuali decisamente ridotte ed inferiori all’1% per Italia, Germania, Olanda e Svizzera.

CONFRONTO DEI PAGAMENTI PUNTUALI E DEI PAGAMENTI CON RITARDI SUPERIORI AI 90 GIOR-NI FRA I PAESI EUROPEI, 2011

GRAFICO 7.3 FONTE: CRIBIS D&B

Page 44: Studio pagamenti 2012

Il Grafico 7.4 permette di osservare come sono variate le abitu-dini di pagamento puntuale in Europa negli ultimi quattro anni.Il confronto fra i dati 2011 e quelli del 2008 evidenzia andamenti piuttosto differenti tra i Paesi europei considerati nello Studio.La nazione che ha migliorato in maniera più decisa la propria performance rispetto a quattro anni fa è la Germania. Infatti, la concentrazione di imprese tedesche nella fascia di pagamento alla scadenza ha subito un incremento di ben 20,3 punti percentuali, passando dal 54,4% del 2008 al 74,7% del 2011. Notevoli miglioramenti anche per il Belgio (41,6% di pagato-ri regolari nel 2011) e per l’Olanda (46,7%) che mostrano una

crescita superiore a 6,5 punti nell’intervallo temporale consi-derato.È la Polonia, invece, ad aver registrato la riduzione più consi-stente di “buoni pagatori”. Il pagamento puntuale, infatti, interessa il 34,5% delle impre-se polacche nel 2011, con una diminuzione del 12,5% rispetto al 2008. Performance negativa anche per la Spagna, per cui si osserva un decremento di 9,8 punti in relazione alla quota di aziende che rispettano gli accordi contrattuali con i propri forni-tori entro i termini pattuiti. Per l’Italia, infine, si osserva una diminuzione di quasi 4 punti percentuali (dal 49,6% del 2008 al 45,7% del 2011).

44

Studio Pagamenti

EUROPA

VARIAZIONE DEI PAGAMENTI PUNTUALI IN EUROPA, 2008 - 2011

GRAFICO 7.4 FONTE: CRIBIS D&B

Page 45: Studio pagamenti 2012

Il Grafico 7.5 permette di identificare il trend 2010-2011 dei diversi Paesi europei in relazione alla percentuale di aziende che presentano una performance di pagamento positiva (pagamento alla scadenza). A livello europeo, si osserva un peggioramento della percentuale di “buoni pagatori” che nel 2011 stabilisce il record negativo degli ultimi anni e si assesta al 37,8%, con una riduzione del 2,6% nei confronti del dato 2010 e del 3,2% rispetto a cinque anni fa (era il 41% nel 2007). A livello nazionale, invece, si individuano dinamiche decisamente differenti fra i tredici Paesi europei oggetto di indagine dello Studio. La Germania migliora nettamente la performance di pa-gamento regolare con un incremento di 14,2 punti percentuali, che le permette di raggiungere uno dei livelli più elevati pari al 74,7% del

totale. L’Italia riporta la seconda variazione più consistente (+8,2%) e registra nel 2011 una quota del 45,7% nella classe considerata. Pagamento regolare in crescita anche per Belgio e Polonia con au-menti superiori al 4,9% rispetto all’anno precedente.Dinamica opposta, invece, quella delle aziende di Svizzera ed Olanda che negli ultimi 12 mesi hanno registrato un forte calo della con-centrazione nella classe di pagamento alla scadenza con, rispetti-vamente, diminuzioni di 9,9 e 7,9 punti percentuali rispetto a quanto rilevato nel 2010.Situazione sostanzialmente statica per gli altri Paesi analizzati: la quota di aziende che esibisce una buona performance di pagamento non ha subito cambiamenti notevoli (oscillazione massima del 2%).

45

Studio Pagamenti

EUROPA

TREND DEI PAGAMENTI PUNTUALI IN EUROPA, 2010 - 2011

GRAFICO 7.5 FONTE: CRIBIS D&B

Page 46: Studio pagamenti 2012

46

Studio Pagamenti

EUROPA

Attraverso il Grafico 7.6 è possibile analizzare come è variata la con-centrazione fra il 2008 e il 2011 delle classi di ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) nei Paesi Europei. La media europea in questa cate-goria di ritardo mostra un evidente miglioramento rispetto al valore rilevato quattro anni fa, facendo registrare un decremento di quasi 3 punti percentuali (3,1% nel 2011). Sono le imprese del Regno Unito a riportare i cambiamenti positivi più rilevanti: la percentuale dei “cattivi pagatori” è passata dal 6,4% al 2,2%, perdendo così 4,2

punti percentuali in quattro anni. Miglioramenti significativi anche per Germania e Belgio che riducono la quota in questa categoria, rispettivamente, di 3,7 e 3,2 punti percentuali. Risulta, invece, nega-tivo il trend della Spagna, la cui concentrazione nel ritardo grave è cresciuta di 5 punti netti (4,4% nel 2008 vs. 9,4% nel 2011). Discorso simile per la Polonia: con un aumento di 4 punti percentuali circa ri-spetto a quattro anni fa è il Paese che registra in questa edizione del-lo Studio la peggior percentuale in questa fascia di ritardo (10,8%).

VARIAZIONE DEI RITARDI DI PAGAMENTO IN EUROPA SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2008 - 2011

GRAFICO 7.6 FONTE: CRIBIS D&B

Page 47: Studio pagamenti 2012

47

Studio Pagamenti

EUROPA

Il Grafico 7.7 rappresenta il trend 2010-2011 della percentuale di aziende che hanno esibito una performance di pagamento negativa (ritardo medio superiore ai 90 giorni) in relazione ai tredici Paesi europei analizzati.A livello aggregato Europa, la percentuale dei “cattivi paga-tori” rimane stabile passando dal 2,9% del 2010 al 3,1% del 2011.Anche considerando i singoli Stati, non si notano cambiamenti

significativi rispetto all’anno precedente con un range di varia-zione della fascia oggetto d’analisi compreso fra il +1% della Polonia e il -1,5% della Germania. Restano evidenti le differenze del gruppo composto da Polonia, Spagna e Portogallo rispetto agli altri Paesi europei: per i primi si registrano percentuali superiori al 10%, mentre per i secondi si registrano quote decisamente inferiori (con ben 4 nazioni al di sotto dell’1%).

TREND DEI RITARDI DI PAGAMENTO IN EUROPA SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2010 - 2011

GRAFICO 7.7 FONTE: CRIBIS D&B

Page 48: Studio pagamenti 2012

Studio Pagamenti

48 EUROPA

Andiamo a studiare nel dettaglio le modalità di pagamento eu-ropee a livello settoriale, attraverso la distribuzione del 2011 delle abitudini di pagamento suddivise per classi di ritardo e macrosettore merceologico (Grafico 7.8).“Agriculture, forestry, hunting and fishing” e “Construction” evidenziano una maggiore percentuale di pagatori puntuali su-periore al 40%, mentre la situazione più difficile è quella delle aziende del settore “Transport, distribution” con solo il 30,2% del totale nella classe considerata. In generale, per tutti i com-parti si osserva una tendenza diffusa a pagare le transazioni commerciali con un ritardo medio compreso fra 1 e 30 giorni oltre i termini, con i valori più elevati in corrispondenza dei

gruppi merceologici “Transport, distribution” (59,6%) e “Mi-ning” (58,3%). Per le classi di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) si segnala un livello al di sopra del dato medio europeo (6%) in corrispondenza del “Retail trade” con una con-centrazione complessiva nella classi in questione che sfiora l’8% del totale. Inoltre, le imprese del commercio al dettaglio registrano la seconda peggiore perfomance per quanto riguar-da il ritardo grave (oltre 90 giorni medi), superate solamente dal comparto “Mining” che raggiunge nel 2011 una quota del 3,8%. Negli altri macrosettori si osservano livelli piuttosto omogenei e non particolarmente elevati (solo l’1,9% per “Agri-culture, forestry, hunting and fishing”).

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN EUROPA PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 7.8 FONTE: CRIBIS D&B

Page 49: Studio pagamenti 2012

Studio Pagamenti

49EUROPA

In conclusione, sulla base di quanto emerso dalle analisi pre-cedenti si possono individuare i seguenti punti chiave in rela-zione allo scenario dei pagamenti 2011 in Europa:

• I tredici Paesi europei esaminati hanno esibito anche quest’anno un comportamento sul fronte dei pagamenti piut-tosto eterogeneo.Analizzando la perfomance di pagamento puntuale è possibile suddividere i Paesi europei in quattro diversi gruppi, ben di-stinti fra loro:

º Germania e Svizzera sono interessate dal maggior numero di aziende che riescono a pagare i partner entro i termini contrattuali pattuiti con, rispettivamente, valori pari al 74,7% ed al 55,3% del totale. E’ opportuno sottolineare il forte miglioramento dei pagamenti puntuali in Germania rispetto al 2010 (+14,2%) e la decisa contrazione delle imprese svizzere (-9,9%).

º Olanda, Italia, Belgio, Spagna e Ungheria mostrano una performance superiore alla media continentale, sempre in termini di pagamento alla scadenza. In questo caso si tratta, però, di concentrazioni più modeste che variano fra il 40,8% ed il 46,7%. In relazione ai delta rispetto all’anno precedente, si segnalano la performance negati-va dell’Olanda (-7,9%) e, al contrario, i miglioramenti di Italia (+8,2%) e Belgio (+6,5%).

º Percentuali leggermente al di sotto del dato medio euro-peo per Slovenia, Polonia, Francia e Austria che, inoltre, mostrano un quadro dei pagamenti piuttosto stabile ri-spetto al recente passato.

º Il quarto e ultimo gruppo è formato da Regno Unito e Por-togallo. Entrambi i Paesi continuano a mostrare difficoltà nella gestione delle transazioni commerciali e rilevano percentuali inferiori di oltre 11,5 punti rispetto al valore aggregato Europa.

• Dall’analisi della percentuale delle aziende che pagano con un ritardo grave (superiore ai 90 giorni medi) emerge uno scenario ben distinto fra i Paesi europei analizzati. Le azien-

de di Polonia, Spagna e Portogallo presentano una situazione decisamente più critica con percentuali comprese fra il 9,2% ed il 10,8%. Spagna e Portogallo riducono dell’1,3% la con-centrazione in questa categoria; la Polonia, invece, peggiora la propria situazione (+1%) diventando lo stato europeo meno virtuoso in questa fascia di ritardo.Si confermano stabili e più contenuti i valori percentuali dei dieci Paesi rimasti, con quote che oscillano fra il 2,4% dell’Un-gheria e lo 0,3% della Svizzera. Le variazioni rispetto al 2010 sono tutte inferiori a un punto percentuale, ad eccezione delle imprese tedesche che riducono dell’1,5% la concentrazione in questa classe di ritardo.

• Nell’approfondimento settoriale si rileva una generale omo-geneità delle performance di pagamento fra i vari comparti merceologici analizzati.I settori per cui si individuano percentuali di pagamento pun-tuale più elevate sono “Agriculture, forestry, hunting and fi-shing”, “Construction” e “Other services” (quote almeno pari al 39,2%), mentre “Trasport, distribution” e “Mining” registrano concentrazioni inferiori al 31,4% nella categoria considerata.In relazione ai ritardi più gravi, invece, tutti i comparti eviden-ziano livelli abbastanza simili, con percentuali leggermente al di sopra della media europea per “Mining” e “Retail trade”.

Nel 2011 le aziende europee peggiorano nella gestione dei pa-gamenti entro la scadenza, esibendo nella classe in questione un livello pari al 37,8% del totale (record negativo dal 2007) e registrando un calo di quasi 3 punti percentuali rispetto all’an-no precedente.Anche quest’anno continuano ad emergere andamenti e dina-miche molto diverse fra un Paese e l’altro.L’instabilità diffusa che contraddistingue il quadro internazio-nale e le difficoltà economiche con le quali aziende e le nazio-ni saranno costretti a fare i conti anche nel 2012 impongono una sempre maggiore attenzione rispetto ai comportamenti di pagamento dei propri partner commerciali e un adeguato mo-nitoraggio delle situazioni più critiche.

Page 50: Studio pagamenti 2012

50 BELGIO

Di seguito, l'opinione di Jan Vernaillen, Marketing Manager di D&B Belgium & Luxemburg, sullo scenario economico e la situazi-one dei pagamenti in Belgio.

“Belgium companies have reacted to the crisis in a defensive way. Ne-gotiations about payments terms will be consider to be extended. They are conducting a more in-depth research before a prospect is accepted as a customer. Companies want a better and more thorough follow-up of existing customer portfolio and finally increasing the number of warranties before delivery.

Belgium will go through difficult times (not as bad as the PIIGS coun-tries), but economy will eventually recover. We believe that domestic demand will become the main driver of GDP growth over 2012: private demand will be the leading contributor, supported by business invest-ment. We base these forecasts on the indicators for consumer and business sentiment. Stronger private consumption will also see import

demand increase.

Most common payment terms in Belgium are between 30-60 days. Increase was noticeable during last years, but at own risk because of stringent Belgian legislation putting the risk of non-payment when other conditions are negotiated partly with the creditor.

The main reason why there’s a delay in payments it’s because the eco-nomic crisis has led to an increase in cash problems as well as working capital problems.The delay in payments has mainly increase the number of warranties. More requirements of payment terms are being discussed, and finally some companies have consider payment before delivery.

Mainly the Belgium companies have integrated the credit data into their ERP and as far as the working capital problem, companies are doing a more thorough follow-up of their customers portfolio.”

8 Belgio

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51

Studio Pagamenti

BELGIO

Analisi dei pagamenti

L’analisi del trend delle concentrazioni delle aziende nelle classi di ritardo estreme (pagamento puntuale e ritardi medi superiori ai 90 giorni) permette di individuare dei miglioramenti significativi dello scenario dei pagamenti in Belgio (Tabella 8.1 e Tabella 8.2).Infatti, la percentuale di aziende belghe che paga regolarmente i propri fornitori ha raggiunto nel 2011 il 41,6% del totale, superando per la prima volta dal 2007 il dato medio europeo.Infatti, se cinque anni fa il Belgio registrava il 10,5% in meno di aziende puntuali rispetto all’Europa, nel 2011 il gap diventa positivo e pari al 3,8%.Le aziende che, invece, tendono a pagare con oltre 90 giorni medi di ritardo rappresentano solo l‘1,2% del totale, con un vantaggio di quasi 2 punti percentuali sul dato aggregato Europa (nel 2010 il gap era dell’1,3%). I miglioramenti individuati per lo scenario dei pagamenti in Belgio sono confermati anche dalla Tabella 8.3, in cui si riportano le varia-zioni della distribuzione delle aziende fra il 2007 e il 2011 in termini di classi di ritardo.La quota di “buoni pagatori” (classe “By due date”) è aumentata del 6,5% rispetto al 2010 e di oltre 11 punti percentuali rispetto al 2007. A questi incrementi ha corrisposto una riduzione della concentrazio-ne del campione nelle altre classi di ritardo: in particolare, nel 2011 i pagatori con un ritardo medio inferiore ai 90 giorni sono diminuiti di oltre il 6% sull’anno precedente e del 9,4% rispetto a cinque anni fa, mentre il decremento nella classe “Over 90 days” è stato più contenuto e ha raggiunto il valore massimo (-3,2%) nel confronto con il 2008.

TABELLA 8.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN BELGIO CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Belgium 30,5% 35,1% 35,8% 35,1% 41,6%

Europe 41,0% 40,0% 39,4% 40,4% 37,8%

TABELLA 8.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN BELGIO CON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Belgium 2,9% 4,4% 4,3% 1,6% 1,2%

Europe 4,1% 6,0% 5,8% 2,9% 3,1%

TABELLA 8.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN BELGIO, 2007 - 2011

Variation2007/2011

Variation2008/2011

Variation2009/2011

Variation2010/2011

By due date 11,1% 6,5% 5,8% 6,5%

Up to 90 days -9,4% -3,3% -2,7% -6,1%

Over 90 days -1,7% -3,2% -3,1% -0,4%

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52

Studio Pagamenti

BELGIO

Approfondiamo, ora, il quadro dei pagamenti belgi con il Grafico 8.4 in cui sono riportate le abitudini di pagamento per classi di ritardo.Si osserva un significativo miglioramento del pagamento puntuale che registra nel 2011 il 41,6% e raggiunge il valore più alto dal 2007 (+11,1 punti percentuali). Diminuisce, invece, la concentrazione del campione nella fascia di ritardo “Up to 30 days” che passa dal 56,1% del 2010 (il livello più alto nell’intervallo temporale oggetto di inda-

gine) al 51,9% del 2011. Le classi di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) registrano una concentrazione pari al 5,4% del tota-le e perdono circa 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente e ben 6,4 punti nei confronti del dato 2007.Infine, si segnala che i ritardi più gravi (oltre i 90 giorni medi) inte-ressano solo l’1,2% delle aziende in Belgio e che si tratta di uno dei valori più bassi rilevati fra tutti i Paesi analizzati nello Studio.

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN BELGIO PER CLASSI DI RITARDO, 2007 – 2011

GRAFICO 8.4 FONTE: CRIBIS D&B

Page 53: Studio pagamenti 2012

53

Studio Pagamenti

BELGIO

Nel Grafico 8.5 è possibile analizzare nel dettaglio le abitudini di pa-gamento suddivise per dimensione aziendale e per classi di ritardo.In Belgio è la tipologia Small a esibire un comportamento di pa-gamento più equilibrato con il 45,6% del totale che paga i propri fornitori entro i termini stabiliti, mentre la percentuale più bassa si osserva per le grandi imprese con un livello pari al 14%.Per le aziende appartenenti alle categorie Medium e Large i ritardi

si concentrano nella fascia “Up to 30 days” con, rispettivamente, l’81,8% e l’84,3% del totale. Nelle classi di ritardo intermedio (fra 30 e 90 giorni medi di ritardo) la quota maggiore è registrata dalle imprese Small con una percentuale del 7,4% e 2 punti percentuali in più della media nazionale. Per tutte le tipologie resta contenuta la quota di aziende nelle classi di ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) con valori che non superano l’1,6% (solo 0,1% per le Large).

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN BELGIO PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 8.5 FONTE: CRIBIS D&B

Page 54: Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti

BELGIO

Focalizziamo, ora, l’attenzione sulle abitudini di pagamento che i di-versi macrosettori merceologici hanno esibito nel corso del 2011 in Belgio (Grafico 8.6). Il comparto che mostra la migliore performance di pagamento è quello dei “Finance services”, le cui aziende pagano nel 49,1% dei casi entro i termini concordati (dato in aumento di ol-tre 9 punti percentuali rispetto all’anno precedente). Seguono i grup-pi “Other services” con il 48,4% di pagatori puntuali e “Agriculture, forestry, hunting and fishing” con il 46,6%. Il pagamento in ritardo, invece, si concentra nella classe “Up to 30 days” e le percentuali più elevate sono registrate dai settori “Mining” e “Manufacturing” con, rispettivamente, il 61,8% e il 62,9% del totale. La maggiore concen-trazione nelle classi di ritardo intermedio spetta al comparto “Con-struction”, in cui il 6,2% delle imprese tende a pagare mediamente

con un ritardo compreso fra i 30 e i 90 giorni. Infine, il pagamento con grave ritardo (oltre 90 giorni medi) interessa solo una piccola parte delle aziende belghe: infatti, anche nell’approfondimento settoriale, le percentuali in questa classe oscillano fra lo 0,8% e l’1,8%.

Nelle Tabelle 8.7 e 8.8 viene riportata la graduatoria dei microsettori che hanno esibito nel corso del 2011 la migliore e peggiore perfor-mance nei pagamenti in Belgio. Il gruppo merceologico “Legal ser-vices” occupa la prima posizione nella classifica dei microsettori più virtuosi con il 64,8% di aziende che pagano entro la scadenza degli accordi commerciali concordati. Seguono in seconda e terza posizio-ne “Insurance agents, brokers & service” (64%) e “Health services” (59,9%). Il comparto “Communications” si contraddistingue come il

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN BELGIO PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 8.6 FONTE: CRIBIS D&B

Page 55: Studio pagamenti 2012

meno virtuoso del Belgio negli ultimi 12 mesi, con una quota di gravi ritardatari (oltre 90 giorni medi) pari al 3,3% e superiore di 2,1 punti alla media nazionale. Completano le prime posizioni della classifica i gruppi “Miscellaneous manufacturing industries” (1,9%) e “Tran-sportation equipment” (1,9%).

Dopo tre anni in cui i pagamenti puntuali sono rimasti sostanzial-mente stabili e hanno mostrato difficoltà di crescita, nel 2011 il Bel-gio migliora in maniera significativa la propria performance. Negli ultimi 12 mesi, infatti, la percentuale di imprese che paga regolar-mente è aumentata di 6,5 punti percentuali, raggiungendo il record positivo degli ultimi cinque anni (41,6%) e superando per prima volta il dato medio europeo.

Risultati positivi anche in relazione alle classi di ritardo grave: la quota di aziende che tende a pagare con oltre 90 giorni medi di ri-tardo si conferma una delle più basse fra tutti i Paesi oggetto di indagine dello Studio e si assesta nel 2011 all’1,2% (quasi 2 punti percentuali al di sotto della media europea). A livello settoriale, la performance migliore spetta al comparto “Finance services” con ol-tre il 49% di pagatori puntuali, mentre i settori “Manufacturing”, “Mining” e “Construction” evidenziano le situazioni più critiche per quanto riguarda la gestione delle transazioni commerciali entro i termini pattuiti. Il quadro dei pagamenti belgi mostra, quindi, degli sviluppi positivi rispetto a quanto osservato negli ultimi anni, anche in relazione alla media europea, e potrebbe verificarsi un ulteriore consolidamento di questa posizione nei prossimi anni.

55

Studio Pagamenti

BELGIO

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN BELGIO, 2011

SectorRanking

2011

Legal services 1

Insurance agents, brokers & service 2

Health services 3

Services 4

Depository institutions 5

Security and commodity brokers 6

Nondepository institutions 7

Insurance carriers 8

Membership organizations 9

Agricultural production - Livestock 10

TABELLA 8.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN BELGIO, 2011

SectorRanking

2011

Communications 64

Miscellaneous manufacturing industries 63

Transportation equipment 62

General building contractors 61

Special trade contractors 60

Real estate 59

Holding and other investment offices 58

Building materials & garden supplies 57

Electric, gas and sanitary services 56

Local and interurban passenger transit 55

TABELLA 8.8 FONTE: CRIBIS D&B

Page 56: Studio pagamenti 2012

56 OLANDA

Di seguito, l’opinione di Sabine Besselink, Marketing Manager di D&B Netherlands, sullo scenario economico e la situazione dei pagamenti in Olanda.

“In response to the crisis many Dutch companies have reduced credit lines to customers. More stringent controls on acceptance of new cus-tomers and closer follow up in case of overdue invoices. Some compa-nies have reduced export activity to countries like Greece.A slow recovery of the crisis is expected in the second half of 2012 with small growth numbers for 2013. As a strong exporting country the Netherlands is very dependent on global economic recovery of

countries. 30 days are the usual terms agreed between companies in the Netherlands. Companies are indeed experiencing requests for extended terms, especially from SME customers.Lack of cash has resulted in slower payments. Of course this is the result of the economic crisis. More and more companies are experiencing financial stress, with negative sales growth numbers: Q1 has seen a strong increase in bankruptcies versus 2011.The real strong trend we see is automation and integration. More and more companies are moving over to automated decisioning and to credit management software to professionalise collections.”

9 Olanda

Page 57: Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti

OLANDA

Analisi dei pagamenti

La Tabella 9.1 riporta il trend degli ultimi anni relativo alla percen-tuale di aziende che riesce a far fronte ai propri impegni entro i ter-mini stabiliti in Olanda.Nel corso del 2011 la variabile in oggetto ha registrato un valore pari al 46,7% del totale con un gap rispetto al dato medio europeo dell’8,9% a favore dell’Olanda, che continua a mostrare una mag-giore quantità di aziende con un comportamento equilibrato nei pa-gamenti.Tuttavia, occorre sottolineare come il gap fra i pagatori puntuali olandesi e quelli europei si è ridotto di 5,3 punti percentuali rispetto al 2010 e come questo dato sia legato principalmente alla forte ridu-zione registrata dai primi.La quota di imprese con un ritardo nei pagamenti superiore ai 90 giorni medi mostra un trend positivo: i “cattivi pagatori” olandesi nel 2011 rappresentano solamente lo 0,7% del totale con un delta del 2,4% dal dato aggregato Europa (Tabella 9.2).Per avere maggiori dettagli sulle variazioni avvenute negli ultimi anni in relazione alla distribuzione delle imprese per classi di ritardo analizziamo la Tabella 9.3. Rispetto all’anno precedente, si riscontra un netto calo dei pagatori puntuali (classe “By due date”). Nel dettaglio, la percentuale in que-stione si riduce di quasi 8 punti percentuali, passando dal 54,6% del 2010 al 46,7% del 2011. Tuttavia, resta ancora consistente il divario nei confronti del valore registrato nel 2008, pari al 39,1%.Al forte decremento dei pagamenti regolari ha corrisposto un deciso aumento della concentrazione di imprese nella fascia di ritardo com-preso fra 1 e 90 giorni (+8,1% sul 2010).Infine, si osserva una riduzione sistematica della quota di aziende olandesi nella classe di ritardo grave (“Over 90 days”) dal 2008 ad oggi. In particolare, a fine 2011 è stato raggiunto il valore più basso con una percentuale dello 0,7% e una diminuzione del 2% rispetto a quanto osservato tre anni fa.

TABELLA 9.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN OLANDA CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

The Netherlands 39,8% 39,1% 45,1% 54,6% 46,7%

Europe 41,0% 40,0% 39,4% 40,4% 37,8%

TABELLA 9.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN OLANDA CONRITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

The Netherlands 2,5% 2,7% 2,2% 0,9% 0,7%

Europe 4,1% 6,0% 5,8% 2,9% 3,1%

TABELLA 9.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN OLANDA, 2007 - 2011

Variation2007/2011

Variation2008/2011

Variation2009/2011

Variation2010/2011

By due date 6,9% 7,6% 1,6% -7,9%

Up to 90 days -5,1% -5,6% -0,1% 8,1%

Over 90 days -1,8% -2,0% -1,5% -0,2%

Page 58: Studio pagamenti 2012

58

Studio Pagamenti

Il Grafico 9.4 permette di analizzare le modalità di pagamento in Olanda nel 2011 per classi di ritardo e di confrontarle con quelle relative agli anni precedenti.Al contrario di quanto osservato nei tre anni precedenti, nel 2011 si registra una maggiore concentrazione delle imprese in corrispon-denza della classe di ritardo “Up to 30 days” con un incremento rispetto al 2010 di 8,2 punti percentuali. In particolare, la quota toccata nel 2011 nella fascia di ritardo moderato, pari al 49,9%, rappresenta il livello più alto raggiunto dal 2007.Si riduce considerevolmente la percentuale di aziende olandesi

che riesce a far fronte ai pagamenti entro la scadenza e si assesta al 46,7% del totale. Nonostante l’evidente riduzione dei pagamenti puntuali, che ritornano a dei livelli in linea con quelli riscontrati nel 2009, il valore registrato dall’Olanda è il terzo più elevato in Europa, superato solamente da Germania e Svizzera.Le percentuali delle classi di ritardo intermedio e del ritardo grave restano, invece, stabili rispetto all’anno precedente e calano com-plessivamente dello 0,3%.Infine, si segnala che i ritardi più gravi (oltre i 90 giorni medi) inte-ressano solo lo 0,7% delle aziende olandesi e che si tratta di uno

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN OLANDA PER CLASSI DI RITARDO, 2007 – 2011

GRAFICO 9.4 FONTE: CRIBIS D&B

OLANDA

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59

Studio Pagamenti

dei livelli più bassi fra tutti quelli registrati dai Paesi analizzati nello Studio.

Analizziamo, ora, le abitudini di pagamento in Olanda per dimen-sione aziendale e per classi di ritardo con il Grafico 9.5.La tipologia Small è l’unica a mostrare un comportamento di paga-mento puntuale in oltre la metà dei casi analizzati. Il 54,8% delle aziende appartenenti a questa categoria, infatti, riesce a pagare entro i termini pattuiti con i partner commerciali (percentuale in aumento di 11,8 punti rispetto al 2010). Il livello minimo viene,

invece, registrato dalle imprese di maggiori dimensioni con solo il 17,3% di pagatori regolari. In corrispondenza delle classi di ritardo, si osserva una maggiore tendenza a pagare mediamente con una dilazione compresa fra 1 e 30 giorni (almeno il 41,3% del totale) e oltre il 73% delle imprese Medium e Large mostra un comportamento di questo tipo.Nelle classi di ritardo superiore ai 30 giorni medi si riscontrano livelli simili, piuttosto ridotti, in tutte e quattro le tipologie esami-nate, con valori che oscillano fra il 2,5% delle Medium e il 3,9% delle Small.

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN OLANDA PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 9.5 FONTE: CRIBIS D&B

OLANDA

Page 60: Studio pagamenti 2012

60

Studio Pagamenti

ll Grafico 9.6 riporta un’analisi dettagliata delle abitudini di paga-mento in Olanda per macrosettore merceologico.I due comparti che mostrano le migliori performance di pagamento sono i gruppi “Agriculture, forestry, hunting and fishing” e “Con-struction” con percentuali di pagamento puntuale superiori al 52% (circa 6 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale).I restanti settori (“Other services” esclusi) registrano le concentra-zioni più elevate in corrispondenza della classe di ritardo interme-dio compreso fra 1 e 30 giorni medi. In particolare, i valori maggiori nella fascia considerata si osservano per i macrosettori “Mining” (65%) e “Manufacturing” (60,7%). Il settore “Retail trade”, invece, evidenzia l’incremento più elevato in corrispondenza di questa ca-tegoria (+15,3% sul 2010).Infine, i “cattivi pagatori” (ritardo medio superiore ai 90 giorni) con-

fermano il trend individuato a livello nazionale e risultano moderati in tutti i diversi gruppi analizzati, con percentuali che oscillano fra lo 0,6% del comparto “Manufacturing” e l’1,1% dell’“Agriculture, forestry, hunting and fishing”.

Restringiamo, ora, il campo di indagine ai microsettori che hanno esibito le performance di pagamento migliori e peggiori in Olanda nel 2011 (Tabelle 9.7 e 9.8). Nella graduatoria dei settori più vir-tuosi troviamo in prima posizione i “Personal Services” con una percentuale di pagamento alla scadenza del 56,9%, seguita dal gruppo “Agricultural production - Crops” con il 54,8% di pagatori regolari. Le “Nondepository institutions” sono il comparto che evi-denzia la peggiore performance di ritardo grave: in questo gruppo, infatti, le aziende pagano mediamente con più di 90 giorni di ritar-

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN OLANDA PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 9.6 FONTE: CRIBIS D&B

OLANDA

Page 61: Studio pagamenti 2012

di nel 37,3% dei casi esaminati. Il podio dei microsettori con un comportamento di pagamento più problematico è completato dai gruppi “Nonmetallic minerals, except fuels” e “Agricultural pro-duction – Livestock”.

Il sistema dei pagamenti in Olanda nel 2011 denota un peggioramen-to per quello che riguarda la percentuale di aziende che riescono a gestire le transazioni commerciali entro i termini prestabiliti. Il pa-gamento puntuale, infatti, ritorna al livello del 2009 e registra una quota di aziende che rispettano la scadenza pari al 46,7% del totale, annullando il consistente miglioramento riscontrato nel 2010 (-7,9 punti percentuali). Nonostante ciò, le imprese olandesi mantengono una buona perfomance di pagamento regolare, superando la media europea e classificandosi al terzo posto fra i Paesi più virtuosi. La

distanza dalla best performer del 2011 (la Germania) è comunque consistente, con un gap di 28 punti netti a sfavore dei Paesi Bassi.Si conferma molto contenuta la concentrazione nelle classi di ritardo grave, con una percentuale dello 0,7%, che risulta fra le più basse dell’intero panorama dei Paesi analizzati nello Studio.A livello settoriale, i risultati migliori spettano ai gruppi “Agriculture, forestry, hunting and fishing” e quello “Construction” con percentua-li di pagamento puntuale superiori al 52% (circa 6 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale).Le imprese olandesi nel 2011 continuano, quindi, ad esibire delle migliori performance rispetto alle medie registrate nel contesto eu-ropeo (specialmente nel ritardo grave), ma il consistente calo dei pagamenti entro la scadenza fa emergere un quadro ancora non del tutto stabile.

61

Studio Pagamenti

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN OLANDA, 2011

SectorRanking

2011

Personal services 1

Agricultural production - Crops 2

Miscellaneous repair services 3

Business services 4

Special trade contractors 5

Agricultural services 6

Legal services 7

Motion pictures 8

Health services 9

Trucking and warehousing 10

TABELLA 9.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN OLANDA, 2011

SectorRanking

2011

Nondepository institutions 66

Nonmetallic minerals, except fuels 65

Agricultural production - Livestock 64

Fishing, hunting and trapping 63

Transportation by air 62

Water transportation 61

Apparel and accessory stores 60

Electric, gas and sanitary services 59

Security and commodity brokers 58

Heavy construction, except building 57

TABELLA 9.8 FONTE: CRIBIS D&B

OLANDA

Page 62: Studio pagamenti 2012

62

Di seguito, l’opinione di Thierry Millon, Responsable des études di Altares, sullo scenario economico e la situazione dei pagamenti in Francia.

"La force de la crise en 2008 et surtout en 2009 avait sonné de nom-breux acteurs économiques. 63 000 défaillances étaient prononcées en France. Un record ! La reprise molle et inégale de 2010 avait permis, difficilement, de ra-mener les défaillances sous la barre des 60 000. En 2011, la question des dettes souveraines a convaincu les entrepreneurs de rester en mode « gestion de crise ». Recrutements bloqués, Investissements reportés… 60 000 entreprises passent, en 2011 encore, devant le tribunal faute de trésorerie, de manque de cash.

Comme en 2010, plus de 68 % des jugements sont des liquidations judiciaires, preuve que les entreprises continuent de se présenter devant les juges exsangues. Et pas seulement, les petites entre-prises. Les PME de plus de 50 salariés sont plus nombreuses, qu’en 2010, à défaillir. 409 sociétés de plus de 50 salariés ont déposé le bilan en 2011. A l’exception de l’année 2009, il faut remonter à 2004 pour trouver un chiffre plus important.Toutefois, si durant la crise, la brusque disparition de 30 % voire 50 % des carnets de commande expliquait les brutales défaillances de PME, en 2011 ces sociétés sont davantage des sociétés à bout de souffle, en difficulté depuis de nombreux mois voire plusieurs années. Pertes récurrentes, publication de comptes irrégulière ou absente, retards de paiements fournisseurs sont autant de signaux confirmant leur vulnérabilité. Ces PME réglaient leurs fournisseurs

tardivement. Aujourd’hui, le recours au crédit interentreprises reste, en dépit des efforts des branches professionnelles ou de la règlementation, l’alternative courante et même privilégiée au manque de cash. Le montant des créances clients est voisin de 600 milliards d’euros ; il est le premier mode de financement court terme des entreprises loin devant les crédits courts terme bancaires. L'entreprise qui accepte des délais de paiement joue le rôle de banquier pour des clients dont elle mesure imparfaitement la solvabilité, s’exposant ainsi à un risque d’impayé sérieux.

La question est pourtant bien là ! Comment faire pour trouver de la trésorerie alors que l’accès au financement est très compliqué ? Des crédits plus rares, assortis de contraintes nouvelles, sur la base de montants moindres et à des taux plus élevés ! C’est vrai pour l’entreprise privée mais aussi l’entreprise publique et les collectivi-tés territoriales. Retarder les règlements fournisseurs dans l’espoir de faire de la trésorerie n’est pourtant évidemment pas une solution. Rappelons-le, une défaillance sur quatre est due à des retards de règlement. Les retards de paiement accroissent les problèmes de trésorerie des entreprises plutôt que ne les soulagent.

Se faire payer par ses clients, trouver des fournisseurs pérennes, faire des affaires en toute transparence sont des méthodes simples et très efficaces pour se remettre sur le chemin d’une croissance rentable. Celles-ci participent au bon pilotage du cash permettant ainsi aux décideurs d’être en position de pouvoir prendre les bonnes décisions au bon moment."

10 Francia

FRANCIA

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Studio Pagamenti

Analisi dei pagamenti

Prima di analizzare nel dettaglio le abitudini di pagamento delle aziende francesi nel 2011, soffermiamoci sullo studio delle dinami-che relative al pagamento puntuale e alle classi di ritardo più gravi emerse negli ultimi cinque anni (Tabella 10.1 e 10.2).In Francia la percentuale di imprese che è riuscita a far fronte ai propri impegni entro i termini stabiliti si assesta nel 2011 al 33,4%. Il dato si conferma stabile nell’intero periodo di tempo considerato, con un’oscillazione fra il 2007 e il 2011 di solamente un punto per-centuale.Il gap rispetto al dato aggregato dei pagamenti puntuali in Europa raggiunge il livello minimo degli ultimi cinque anni pari a 4,4 punti percentuali. Tuttavia, questa riduzione è dovuta prevalentemente al peggioramento del dato medio europeo che perde 2,6 punti percen-tuali nei confronti del valore registrato un anno fa.Osservando, invece, la quota di ritardi gravi (oltre 90 giorni medi) la Francia si trova anche nel 2011 in una posizione migliore rispetto alla media europea. Nel dettaglio la concentrazione di “cattivi pagatori” raggiunge solamente l’1,5%, un valore pari all’incirca alla metà del dato europeo aggregato (3,1%).Per avere maggiori dettagli sulle variazioni avvenute negli ultimi anni in relazione alla distribuzione delle aziende francesi per classi di ritardo analizziamo la Tabella 10.3.Come evidenziato in precedenza le variazioni risultano molto con-tenute in tutte le classi considerate. Il divario maggiore si osserva nella categoria “Over 90 days” in cui la concentrazione è diminuita dell’1,1% fra 2007 e 2011.

TABELLA 10.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN FRANCIA CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

France 32,4% 33,4% 33,2% 33,6% 33,4%

Europe 41,0% 40,0% 39,4% 40,4% 37,8%

TABELLA 10.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN FRANCIA CONRITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

France 2,6% 2,5% 2,7% 1,4% 1,5%

Europe 4,1% 6,0% 5,8% 2,9% 3,1%

TABELLA 10.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN FRANCIA, 2007 - 2011

Variation 2007/2011

Variation 2008/2011

Variation 2009/2011

Variation 2010/2011

By due date 1,0% 0,0% 0,2% -0,2%

Up to 90 days 0,1% 1,0% 1,0% 0,1%

Over 90 days -1,1% -1,0% -1,2% 0,1%

FRANCIA

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Studio Pagamenti

Lo scenario dei pagamenti in Francia nel corso del 2011 conferma la sua stabilità anche nell’analisi dettagliata delle abitudini di pa-gamento ripartite secondo le diverse classi di ritardo (Grafico 10.4).Si osserva una maggiore concentrazione in corrispondenza del pa-gamento con un ritardo medio compreso fra 1 e 30 giorni (“Up to 30 days”) che mostra una percentuale pari al 60,6% del totale, a fron-te di una quota di pagamenti puntuali non particolarmente elevata (33,4%).Le classi relative ai ritardi intermedi mantengono percentuali so-stanzialmente invariate rispetto all’anno passato, mentre si possono

osservare cambiamenti più rilevanti confrontandole con gli anni pre-cedenti. La fascia “30-60 days” e quella “60-90 days” comprendono nel 2011 complessivamente il 4,5% delle aziende francesi con un decremento di quasi 6 punti percentuali rispetto al valore rilevato nel 2007 (10,4%).Anche le classi di ritardo più gravi mantengono livelli simili a quelli del 2010 con una quota complessiva dell’1,5%. Nonostante il range di variazione sia estremamente ridotto la tendenza negli ultimi cin-que anni è comunque positiva, con una riduzione di 1,1 punti percen-tuali rispetto al dato del 2007 (2,6%).

FRANCIA

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN FRANCIA PER CLASSI DI RITARDO, 2007 – 2011

GRAFICO 10.4 FONTE: CRIBIS D&B

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Studio Pagamenti

Il Grafico 10.5 riporta un’analisi dettagliata delle abitudini di paga-mento in Francia per dimensione aziendale e permette di identificare le differenze più significative esistenti nel comportamento delle di-verse tipologie considerate.Le Micro imprese si confermano la realtà con il comportamento di pagamento più virtuoso con il 40% del totale che paga i propri for-nitori entro la scadenza dei termini stabiliti (+6,6% sulla media na-zionale). Al crescere della dimensione cala progressivamente la per-centuale di pagatori puntuali fino a raggiungere un minimo dell’8,5% per le Large.

Nelle aziende di dimensione media si riscontra il maggiore calo nella quota di pagatori regolari con una diminuzione netta di 3 punti per-centuali rispetto al livello osservato nel 2010 (18,2%).Per le imprese appartenenti alle categorie Medium e Large i ritardi si concentrano nella gran parte dei casi nella fascia “Up to 30 days”, con rispettivamente l’81% e l’88% del totale. La quota di pagatori fra i 30 e i 90 giorni medi registra il valore più elevato in corrispondenza delle Micro aziende con il 4,8% del totale, cosi come il ritardo più grave (oltre i 90 giorni medi) che colpisce 1,7% delle imprese con meno di 6 dipendenti.

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN FRANCIA PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 10.5 FONTE: CRIBIS D&B

FRANCIA

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Studio Pagamenti

Con il Grafico 10.6 è possibile analizzare nel dettaglio le abitudini di pagamento delle aziende francesi in relazione al macrosettore mer-ceologico di appartenenza.La quasi totalità dei gruppi merceologici oggetto di indagine tende a regolare le transazioni commerciali con una dilazione media com-presa fra 1 e 30 giorni. In tutti i comparti, ad esclusione del settore “Construction”, si registra una concentrazione di aziende nella clas-se “Up to 30 days” superiore al 55%.Come nel 2010 il macrosettore “Construction” si conferma best per-former per quanto riguarda i pagamenti puntuali con una quota di pagatori alla scadenza che raggiunge il 46,4%. Percentuali decisa-mente inferiori si rilevano, invece, nel comparto “Transport, distribu-tion” (20,1%) e in quello “Finance Services” (26,8%).Questi ultimi due settori si contraddistinguono, inoltre, per concen-

trazioni al di sopra della media nazionale sia nelle classi di ritardo intermedio (“30-60 day” e “60-90 days”) sia nelle fasce di ritardo grave (oltre i 90 giorni medi). I “Finance Services” registrano il 2,2% del totale nelle classi ”90-120 days” e “Over 120 days”, seguiti dai comparti “Transport, distribution” e “Retail Trade” entrambi con un livello pari all’1,7%.

La Tabella 10.7 riporta una graduatoria dei 10 settori più virtuosi nei pagamenti in Francia nel corso del 2011.Il gruppo merceologico “Special trade contractors” si classifica al primo posto nella classifica dei microsettori francesi con le migliori performance di pagamento puntuale con il 48% di aziende che paga-no entro la scadenza degli accordi commerciali concordati. Seguono in seconda e terza posizione i comparti “Miscellaneous rapair servi-

FRANCIA

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN FRANCIA PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 10.6 FONTE: CRIBIS D&B

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Studio Pagamenti

ces” e “Executive, legislative and general”.Nella Tabella 10.8 troviamo sempre una classifica, ma questa volta l’oggetto di analisi sono i settori che hanno esibito una peggiore performance nei pagamenti.Il risultato più negativo appartiene al comparto “Forestry” che mo-stra una quota di gravi ritardatari (oltre 90 giorni medi) pari al 3,5%, valore di 2 punti superiore alla media nazionale (1,5%). Il podio dei “cattivi pagatori” è completato dal gruppo “Communications” (3,2%) e dal settore “Eating and drinking places” (2,9%).

Nel 2011 il sistema di pagamenti in Francia evidenzia una situazione estremamente stabile rispetto all’anno precedente in tutte le classi di ritardo analizzate. La percentuale di aziende che paga puntual-mente è rimasta pressoché invariata e si assesta al 33,4% del totale.

Dopo il miglioramento avvenuto nel 2010, anche la concentrazione delle imprese francesi nelle fasce di ritardo grave (oltre 90 giorni medi) non registra cambiamenti significativi e interessa l’1,5% del totale, valore che conferma il vantaggio francese rispetto al dato medio europeo (3,1%).L’analisi settoriale, all’interno di un quadro omogeneo delle abitu-dini di pagamento, mostra una migliore performance per il settore “Construction” con il 46,4% di pagatori puntuali, mentre si rilevano prestazioni al di sotto della media nei comparti “Finance Services” e “Transport, distribution”, in particolare in corrispondenza dei ritardi superiori ai 90 giorni medi.In conclusione, anche nel 2011 la Francia si colloca in una posizione intermedia rispetto alle performance di pagamento osservate per gli altri Paesi analizzati nello Studio.

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN FRANCIA, 2011

SectorRanking

2011

Special trade contractors 1

Miscellaneous repair services 2

Executive, legislative and general 3

Miscellaneous retail 4

Agricultural production -Livestock 5

Fishing, hunting and trapping 6

Agricultural production - Crops 7

Auto repair, services and parking 8

Furniture and fixtures 9

Building materials & garden supplies 10

TABELLA 10.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN FRANCIA, 2011

SectorRanking

2011

Forestry 72

Communications 71

Eating and drinking places 70

Real estate 69

Motion pictures 68

Food stores 67

Insurance agents, brokers, & service 66

Legal services 64

Personal services 63

Health services 62

TABELLA 10.8 FONTE: CRIBIS D&B

FRANCIA

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Di seguito, l’opinione di Markus Gottschlich, Product Manager DunTrade di Dun & Bradstreet Germany, sullo scenario econo-mico e la situazione dei pagamenti in Germania.

“Germany lies in the center of Europe. As the most populous country and largest economy in Western Europe, Germany is a key member of the EU.

Germany has an advanced economy; its elevated standard of living is underpinned by high levels of productivity and a world-class capi-tal stock, including public infrastructure. Although services account for over two-thirds of output, the economy is driven by the export-oriented manufacturing sector, which specialises in high-tech capital goods. The global financial crisis affected Germany deeply, although the economy has not been driven by debt or a housing boom. Its posi-tion as the world’s second largest merchandise exporter has made the country vulnerable to fluctuations in global demand.

D&B’s proprietary payments trends data show that German firms’ payments performance remains favourable despite the global slowdown and uncertainty about the euro-zone debt crisis. Accor-ding to Germany’s D&B Payment Index, German firms’ domestic payments performance improved steadily in 2011, with just one set back in August. In December the D&B Payment Index shows a value of 87.75 points, which is a new all time high. Nearly 9 of 10 German companies pay their invoices in time, making use of cash incentives for early payment or pay net within the usual period of 30 days . Reason for that is the ongoing strong domestic growth.

Meanwhile, credit constraints for German industry and trade increased slightly in September but remained at a very low level, according to the Ifo Credit Constraint Indicator. Hence, despite uncertainty about financial stability in the wake of the euro-zone debt crisis, companies’ payments performance is still supported by benign bank lending conditions.”

11 Germania

GERMANIA

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Studio Pagamenti

Analisi dei pagamenti

Prima di analizzare nel dettaglio le abitudini di pagamento tedesche nel 2011, valutiamo alcune delle principali dinamiche che hanno contraddistinto la Germania negli ultimi 5 anni.La Tabella 11.1 evidenzia il trend della percentuale di aziende che hanno regolato mediamente le transazioni commerciali entro i ter-mini pattuiti.Nel 2011 la Germania spicca un ulteriore balzo in avanti per quel che riguarda la percentuale di imprese che riescono a rispettare i termini di pagamento stabiliti, migliorando significativamente le già ottime performance riscontrate negli ultimi anni. Infatti, ben il 74,7% delle aziende rientra in questa categoria, una percentuale che equivale circa al doppio del dato medio europeo che nel 2011 si assesta al 37,8%.La Germania diventa la best performer europea per i pagamenti pun-tuali, distanziando nettamente tutti gli altri Paesi considerati nell’a-nalisi. La Svizzera, seconda nazione nella graduatoria europea delle percentuali di pagamento regolare, raggiunge un livello del 55,3% e mostra un gap di 19,4 punti percentuali rispetto al dato tedesco.Anche la quota di imprese con un ritardo nei pagamenti superiore ai 90 giorni mostra un trend positivo: i “cattivi pagatori” tedeschi nel 2011 rappresentano solamente lo 0,7% del totale contro il 2,2% osservato nel 2010 e con un divario del 2,4% dal dato aggregato Europa (Tabella 11.2).Attraverso l’analisi della Tabella 11.3 è possibile determinare l’enti-tà delle variazioni subite dalla distribuzione delle aziende per classi di ritardo in relazione agli anni passati.Rispetto al 2010 crescono di oltre 14 punti percentuali i “buoni pa-gatori” (classe “By due date”), mentre si riduce del 12,7% la concen-trazione nella classe “Up to 90 days” e dell’1,5% quella nella classe “Over 90 days”.Le variazioni sono ancora più rilevanti se considerano gli anni meno recenti. In particolare, rispetto al 2007 si registra un incremento di 20,8 punti percentuali della proporzione di aziende che pagano pun-tualmente e una riduzione del 18,3% per la classe intermedia “Up

to 90 days”. Per la percentuale di gravi ritardatari (oltre 90 giorni medi) la varia-zione maggiore si osserva confrontando 2011 e 2008 (-3,7%).

TABELLA 11.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN GERMANIA CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Germany 53,9% 54,4% 55,2% 60,5% 74,7%

Europe 41,0% 40,0% 39,4% 40,4% 37,8%

TABELLA 11.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN GERMANIACON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Germany 3,2% 4,4% 3,1% 2,2% 0,7%

Europe 4,1% 6,0% 5,8% 2,9% 3,1%

TABELLA 11.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN GERMANIA, 2007 - 2011

Variation 2007/2011

Variation 2008/2011

Variation 2009/2011

Variation 2010/2011

By due date 20,8% 20,3% 19,5% 14,2%

Up to 90 days -18,3% -16,6% -17,1% -12,7%

Over 90 days -2,5% -3,7% -2,4% -1,5%

GERMANIA

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Studio Pagamenti

I miglioramenti dello scenario dei pagamenti tedeschi nel corso del 2011 sono confermati anche dal Grafico 11.4, in cui si riporta l’analisi dettagliata delle abitudini di pagamento per classi di ritardo.Prosegue il trend positivo individuato negli anni precedenti per la percentuale di pagatori puntuali in Germania: nel 2011, infatti, la quota nella classe di ritardo considerata ha raggiunto il 74,7% del totale (si tratta del valore più elevato registrato dal 2007).La crescita del pagamento alla scadenza è stata continua dal 2007 ad oggi, ma il delta rilevato nel corso degli ultimi 12 mesi (14,2%) è stato decisamente più consistente rispetto alle variazioni registrate

in precedenza e per le quali il valore massimo era stato il 5,3% (cor-rispondente al confronto tra 2009 e 2010). Tutte le classi di ritardo, invece, registrano una diminuzione del numero di aziende ad esse associato: la riduzione più rilevante è avvenuta nella categoria “Up to 30 days” (11,2 punti percentuali sul 2010). In corrispondenza del ritardo superiore ai 30 giorni medi si osserva una riduzione comples-siva del 3,0%. Per i pagamenti con ritardi superiori ai 60 giorni medi si osserva una diminuzione significativa in relazione al confronto fra 2011 e 2008. Infatti, la somma delle tre classi (“60-90 days”, “90-120 days” e “Over 120 days”) quattro anni fa era pari al 6,1%, mentre a

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN GERMANIA PER CLASSI DI RITARDO, 2007 – 2011

GRAFICO 11.4 FONTE: CRIBIS D&B

GERMANIA

Page 71: Studio pagamenti 2012

71

Studio Pagamenti

Dicembre 2011 la medesima percentuale raggiunge solamente l’1%.

Nel Grafico 11.5 è possibile analizzare il dettaglio delle abitudini di pagamento per tipologia di azienda. In Germania le aziende appar-tenenti alle diverse tipologie dimensionali continuano a mostrare ottime performance di pagamento e tutte in miglioramento rispetto all’anno passato. Le Micro imprese mostrano il livello più alto in re-lazione al pagamento puntuale e raggiungono nel 2011 il 77,2% del totale; seguono le Small con il 75,4%, le Medium con il 70,9% ed infine le Large con il 62,6%. In particolare, le aziende di dimensione

più grande mostrano il gap più elevato rispetto al livello del 2010, realizzando un incremento della percentuale di pagatori regolari di 7,1 punti percentuali. I ritardi si concentrano prevalentemente in corrispondenza della categoria “Up to 30 days”. Le percentuali in questa classe di ritardo oscillano fra il 20,8% delle Micro ed il 36,7% delle Large. La concentrazione nelle classi di ritardo più gravi risulta piuttosto contenuta e mostra valori abbastanza omogenei per le di-verse tipologie dimensionali: la percentuale di aziende che paga con un ritardo medio compreso fra i 60 e i 90 giorni medi oscilla fra lo 0,1% e lo 0,4%, quella oltre i 90 giorni medi tra lo 0,2% e lo 0,8%.

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN GERMANIA PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 11.5 FONTE: CRIBIS D&B

GERMANIA

Page 72: Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti

Il Grafico 11.6 permette di valutare le performance di pagamento delle aziende tedesche in relazione al macrosettore merceologico di riferimento.In tutti i comparti analizzati, la percentuale di aziende che riescono a rispettare i termini pattuiti nella gestione delle transazioni commer-ciali raggiunge e supera il 68,0%. Le eccellenze sono rappresentate dal settore “Agriculture, forestry, hunting and fishing” (81,8%), dal settore “Construction” (79,7%) e dal “Retail Trade” (78,5%). Il fa-nalino di coda è rappresentato dai “Finance Services” con il 68,0% di pagatori regolari e un delta di 6,7 punti percentuali con la media nazionale (74,7%). Il settore “Transport, distribution” è quello che evidenzia il mutamento più significativo della percentuale di paga-tori puntuali, passando dal 45,1% rilevato nel 2010 ad un valore del 71,1% nel 2011 (+26 punti percentuali).Anche in questo caso il pagamento in ritardo tende a concentrarsi

nella classe “Up to 30 days”, con valori che oscillano fra il 17,0% del settore “Agriculture, forestry, hunting and fishing” ed il 29,8% dei “Finance Services”.In tutti i comparti merceologici oggetto di indagine le tre classi di ritardo maggiore (“60-90 days”, “90-120 days” e “Over 120 days”) mostrano complessivamente concentrazioni molto contenute e in sostanziale miglioramento rispetto al 2010. Il valore più elevato è registrato dai settori “Transport, distribution” e “Finance Services” con l’1,3% del totale.

Nelle Tabelle 11.7 e 11.8 si riporta la classifica dei 10 microsettori che hanno registrato, nel 2011, le migliori e le peggiori performance di pagamento in Germania.Il gruppo merceologico “Justice, public order and safety” occupa, come nel 2010, la prima posizione nella classifica dei microsetto-

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN GERMANIA PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 11.6 FONTE: CRIBIS D&B

GERMANIA

Page 73: Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti

ri tedeschi più virtuosi con l’87,2% di aziende che pagano entro la scadenza degli accordi commerciali concordati. Seguono in seconda e terza posizione i microsettori “Forestry” e “Trucking and warehou-sing”. Per entrambi i gruppi si osserva un notevole miglioramento rispetto agli anni precedenti.Sono, invece, i settori "Security and commodity brokers", "Apparel and accessory stores" e "Transportation Services" ad esibire le mag-giori percentuali nelle classi di ritardo grave. Tutti e tre i gruppi erano inclusi nel ranking dei settori meno virtuosi nel 2010, anche se negli ultimi 12 mesi le quote di coloro che pagano con ritardi superiori ai 90 giorni medi risultano in forte diminuzione.

Nel 2011 la Germania conquista la leadership europea per quanto riguarda le performance di pagamento, superando la Svizzera (best performer 2010) e confermandosi fra i Paesi più virtuosi a livello

internazionale. Nonostante l’instabilità finanziaria e la crescente crisi del credito che ha colpito la zona dell’Euro, le performance di pagamento delle aziende tedesche sono state caratterizzate da un notevole miglioramento, sia in termini di pagamento puntuale sia in relazione alle classi di ritardo grave.Infatti, la percentuale di imprese che paga alla scadenza è aumenta-ta di 14,2 punti percentuali e ha raggiunto nel 2011 il livello record degli ultimi cinque anni, assestandosi al 74,7%.Positivo anche il trend dei ritardi più gravi: nel 2011 solo lo 0,7% delle aziende tedesche tende a pagare con più di 90 giorni medi di ritardo contro il 2,4% registrato a livello aggregato Europa.Le analisi effettuate confermano la solidità del sistema dei paga-menti tedeschi e la Germania, a differenza di altre realtà europee ed internazionali, non sembra risentire della situazione congiunturale dell’economia mondiale.

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN GERMANIA, 2011

SectorRanking

2011

Ustice, public order and safety 1

Forestry 2

Trucking and warehousing 3

Miscellaneous retail 4

Agricultural services 5

General building contractors 6

Agricultural production-Crops 7

Furniture and homefurnishings stores 8

Executive, legislative and general 9

Special trade contractors 10

TABELLA 11.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN GERMANIA, 2011

SectorRanking

2011

Security and commodity brokers 73

Apparel and accessory stores 72

Transportation services 71

Apparel and other textile products 70

Trucking and warehousing 69

Furniture and fixtures 68

Real estate 67

Auto repair, services and parking 66

Eating and drinking places 65

Primary metal industries 64

TABELLA 11.8 FONTE: CRIBIS D&B

GERMANIA

Page 74: Studio pagamenti 2012

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Di seguito, l’opinione di Kate Davies, Customer Operations Lea-der di Dun & Bradstreet, sullo scenario economico e la situazione dei pagamenti nel Regno Unito.

“Payment terms showed some improvement in the UK over the course of 2011, with late payments declining slightly and prompt payments (i.e. payment within an agreed term) increasing. By the end of 2011, 25.2% of payments were prompt, up from 22.9% at the start of the year; while late payments correspondingly declined from 76.9% at the start of the year to 74.8% by the end. In terms of payments 30 or more days overdue, these declined from 9.8% in January 2011 to 8.2% by December.

While these improvements are welcome, the payment environment remains harsh compared with pre-crisis levels, when prompt pay-ments typically accounted for around 30% of payments. Moreover, there is little prospect for improvement going forward, given the weakening outlook for the economy: the UK struggled in 2011, with real GDP estimated to have grown by less than 1%, and is expected to continue to suffer in 2012, with real GDP forecast to grow by just 0.4% and a very real possibility of recession or at least one quarter of contraction occurring during the year.

The only positive note is around inflation, which is expected to slow somewhat (from an estimated 4.5% in 2011 to a forecast 2.8%), partly due to the January 2011 increase in VAT (to 20%) falling out of the year-on-year figures. If this is borne out, companies will face less upward pressure on input prices. This will benefit some companies, but is unlikely to offset the effect of weak consumer demand for domestically facing companies reliant on consumers. Payment sta-tistics for 2011 reflect the pressure that such industries have been under: less than 19% of payments by the consumer manufacturing sector were paid promptly in 2011; while eating and drinking places paid just 21% of payments promptly – a sector that is typically being paid in cash. The statistics also show that larger businesses conti-nued to pay their bills in a much slower manner that their smaller counterparts. This places a huge burden on small businesses and while the government continues to promote the ‘prompt payment code’, introduced in 2009, there appears to be little evidence that this is being subscribed to by larger businesses.

For cross-border payments, D&B recommends the use of Sight Drafts, with Open Account as minimum terms. Credit periods are usually set at 30-60 days, and there are negligible banking, currency or regulatory delays.”

12 Regno Unito

REGNO UNITO

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Studio Pagamenti

Analisi dei pagamenti

Prima di analizzare nel dettaglio le abitudini di pagamento del Regno Unito nel corso del 2011, valutiamo qual è stato l’andamento della percentuale di aziende puntuali, confrontandolo con quanto accadu-to nel contesto europeo (Tabella 12.1).Nell’ultimo anno la concentrazione di imprese britanniche nella clas-se di pagamento alla scadenza è stata pari al 26,3%, un valore oltre 11 punti percentuali al di sotto del dato aggregato Europa. Il delta nei confronti del valore medio continentale si è ridotto di circa 4,6 punti rispetto al 2010, sia per un lieve miglioramento del dato ingle-se sia per la riduzione della media europea di pagamento puntuale (-2,6%).

La Tabella 12.2 riporta invece il trend 2007-2011 relativo alla quota di ritardi gravi (oltre 90 giorni medi). Nel 2011 il Regno Unito miglio-ra la propria performance di pagamento e registra solo il 2,2% del totale in questa classe di ritardo (-0,9% rispetto alla media europea).La Tabella 12.3 fornisce maggiori dettagli sui cambiamenti avvenuti negli ultimi cinque anni attraverso un’analisi delle variazioni relative alla distribuzione delle imprese inglesi per classi di ritardo.Dal confronto con i dati dell’anno precedente emergono risultati po-sitivi sia in relazione al pagamento regolare sia alle fasce di ritardo grave. La quota dei “buoni pagatori” è cresciuta negli ultimi 12 mesi di 1,6 punti percentuali, ma la distanza dal livello di pagamento pun-tuale rilevato nel 2007 resta ancora consistente (oltre 6 punti per-centuali). La percentuale di aziende che paga mediamente con ritardi superiori ai 90 giorni si riduce, invece, dello 0,5% e raggiunge nel 2011 il valore più basso degli ultimi 5 anni (2,2%). La variazione mag-giore nell’intervallo temporale considerato si osserva nella classe di ritardo intermedio: fra 2007 e 2011 la quota di imprese che paga con un ritardo medio inferiore ai 90 giorni ha subito un incremento di oltre 9 punti percentuali, cui ha corrisposto una riduzione del 6,3% del pagamento regolare e del 3,1% dei ritardi gravi.

TABELLA 12.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE NEL REGNO UNITO CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

United Kingdom 32,6% 28,4% 24,3% 24,7% 26,3%

Europe 41,0% 40,0% 39,4% 40,4% 37,8%

TABELLA 12.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE NEL REGNO UNITO CON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

United Kingdom 5,3% 6,4% 7,5% 2,7% 2,2%

Europe 4,1% 6,0% 5,8% 2,9% 3,1%

TABELLA 12.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO NEL REGNO UNITO, 2007 - 2011

Variation 2007/2011

Variation 2008/2011

Variation 2009/2011

Variation 2010/2011

By due date -6,3% -2,1% 2,0% 1,6%

Up to 90 days 9,4% 6,3% 3,3% -1,1%

Over 90 days -3,1% -4,2% -5,3% -0,5%

REGNO UNITO

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Studio Pagamenti

Approfondiamo, ora, le abitudini di pagamento del Regno Unito con l’analisi dettagliata della distribuzione delle imprese per classi di ritardo.Come è evidente dal Grafico 12.4, si osserva una generale stabilità delle performance di pagamento rispetto al 2010, con variazioni in-feriori al 2%. Il confronto diventa più significativo se si considerano gli anni precedenti e in particolare il 2007.Infatti, da un lato la concentrazione delle aziende nella classe di ritardo “Up to 30 days” è aumentata di oltre 13 punti percentuali (64,2% nel 2011); dall’altro i ritardi intermedi (“30-60 days” e “60-90

days”) e i ritardi gravi (oltre 90 giorni medi) hanno subito riduzioni superiori ai 3 punti percentuali e si assestano, rispettivamente, al 7,3% e al 2,2% (il valore più basso degli ultimi cinque anni).Infine, i pagamenti regolari (“By due date”) raggiungono il 26,3% del totale e registrano un miglioramento dell’1,6% sul 2010, ma conti-nuano a confermarsi uno dei valori più bassi individuati fra i Paesi oggetto di indagine dello Studio.

Il Grafico 12.5 analizza il quadro dei pagamenti 2011 delle imprese britanniche per classi di ritardo e dimensione aziendale.

ABITUDINI DI PAGAMENTO NEL REGNO UNITO PER CLASSI DI RITARDO, 2007 – 2011

GRAFICO 12.4 FONTE: CRIBIS D&B

REGNO UNITO

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Studio Pagamenti

Tutte le imprese del Regno Unito tendono a regolare gli scambi com-merciali con un ritardo medio compreso fra 1 e 30 giorni medi. In particolare, si osservano delle concentrazioni maggiori in corrispon-denza delle aziende Medium e Large con, rispettivamente, il 79,6% e l’85,1% del totale (oltre 15 punti percentuali al di sopra della media nazionale).Le Micro imprese, invece, si contraddistinguono per una gestione dei pagamenti più equilibrata con quasi il 30% di pagatori puntuali e una crescita di circa 3 punti rispetto al livello raggiunto nel 2010. E’ importante sottolineare, però, che si tratta di un valore piuttosto

basso se paragonato a quello degli altri Paesi analizzati.Situazione più complessa quella delle aziende più grandi che mo-strano solo l’8,6% del totale nella classe relativa al pagamento alla scadenza.In relazione alle fasce di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) e di ritardo grave (oltre 90 giorni medi) si osservano dei valori più elevati per le Micro realtà. Nello specifico, la quota di imprese con meno di 6 dipendenti che pagano mediamente con oltre 90 giorni di ritardo sono il 2,4% del totale, con un delta di oltre 1 punto per-centuale rispetto alle altre tre tipologie analizzate.

ABITUDINI DI PAGAMENTO NEL REGNO UNITO PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 12.5 FONTE: CRIBIS D&B

REGNO UNITO

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Studio Pagamenti

Con il Grafico 12.6 è possibile analizzare più nel dettaglio le moda-lità di pagamento 2011 nel Regno Unito con riferimento al settore merceologico di appartenenza. I pagamenti puntuali presentano una distribuzione omogenea in quasi tutti i comparti analizzati, con valori piuttosto contenuti. L’unica eccezione è rappresentata dal gruppo “Agriculture, forestry, hunting and fishing”: in questo caso la per-centuale di aziende che mediamente riesce a pagare entro il termine stabilito raggiunge il 41,1% (+14,8 punti rispetto alla media naziona-le). Nei restanti macrosettori, invece, il pagamento regolare oscilla fra il 19,4% del comparto “Manufacturing” ed il 28,5% degli “Other services”. La diffusa tendenza delle imprese britanniche a regolare i pagamenti con un ritardo medio compreso fra 1 e 30 giorni viene confermata anche nell’approfondimento sulle categorie merceolo-giche con valori superiori al 54% in tutti i settori ed un massimo del 73,3% rilevato nel settore manifatturiero. Per le classi di ritardo intermedio (fra 30 e 90 giorni medi) si segnalano i valori più elevati

osservati in corrispondenza del “Retail trade” con il 13,6% e dei “Fi-nance services” con il 9,7%. Ad entrambi i settori spettano anche le peggiori performance di pagamento in relazione al ritardo più grave con, rispettivamente, il 3% e il 2,6% di imprese che tendono a supe-rare i 90 giorni medi di ritardo. Infine, anche il gruppo “Transport, distribution” mostra una concen-trazione più elevata nella classe di ritardo in oggetto (2,6%), ma evi-denzia un miglioramento di un punto percentuale rispetto a quanto osservato nel corso del 2010.

La Tabella 12.7 riporta la graduatoria dei microsettori inglesi più vir-tuosi nei pagamenti nel corso del 2011.Come già osservato nel 2010, il podio della classifica è occupato dai due principali gruppi merceologici agricoli. In particolare, le aziende appartenenti al gruppo “Agricultural production – Crops” riescono a far fronte ai propri impegni rispettando gli accordi stabiliti con i

ABITUDINI DI PAGAMENTO NEL REGNO UNITO PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 12.6 FONTE: CRIBIS D&B

REGNO UNITO

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Studio Pagamenti

propri partner commerciali nel 45,4% dei casi. In terza posizione tro-viamo il settore “Membership Organizations” che migliora significa-tivamente la percentuale di pagamento regolare, arrivando nel 2011 al 38,3% del totale.La Tabella 12.8, invece, consente di individuare i settori che hanno assunto un comportamento meno equilibrato nella gestione del-le transazioni commerciali. In questo caso, la prima posizione del ranking settoriale è occupata da “Eating and drinking places” con il 4% di imprese che pagano con più di 90 giorni medi di ritardo; seguono “Apparel and accessory stores” (3,9%) e “Depository Insti-tutions” (3,4%).

Dall’analisi dello scenario dei pagamenti nel Regno Unito nel 2011 emergono alcuni deboli segnali di miglioramento. La percentuale di imprese che pagano puntualmente arriva a quota 26,4% e cresce di 1,6 punti percentuali sull’anno precedente, mentre la concentrazione

di aziende nella classe di ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) si riduce di mezzo punto, assestandosi al 2,2% (il livello più basso degli ultimi 5 anni). Nell’approfondimento sui macrosettori merceologici si osservano situazioni più critiche nei gruppi “Retail trade” e “Finance services”, che confermano il trend negativo degli anni precedenti e registrano nelle classi di ritardo grave delle percentuali elevate e superiori alla media nazionale. Nonostante i leggeri miglioramenti esibiti dalle aziende inglesi nel corso del 2011, la distanza dal livello di pagamento puntuale rilevato nel 2007 (32,6%) rimane consisten-te; così come resta considerevole il gap britannico rispetto alla me-dia europea e ad alcuni Paesi del continente. In particolare, il Regno Unito mostra un delta di quasi 50 punti percentuali dalla Germania, best performer europeo con oltre il 74% di pagatori regolari.In conclusione, il Regno Unito continua a collocarsi in una posizione sfavorevole all’interno del contesto europeo e a mostrare delle diffi-coltà nella gestione dei pagamenti alla scadenza.

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI NEL REGNO UNITO, 2011

SectorRanking

2011

Agricultural production - Crops 1

Agricultural production - Livestock 2

Membership organizations 3

Agricultural services 4

Private households 5

Health services 6

Educational services 7

National security and intl.Affairs 8

Nondepository institutions 9

Forestry 10

TABELLA 12.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI NEL REGNO UNITO, 2011

SectorRanking

2011

Eating and drinking places 73

Apparel and accessory stores 72

Depository institutions 71

Food stores 70

Trucking and warehousing 69

General merchandise stores 68

Business services 67

Real estate 66

Railroad transportation 65

Local and interurban passenger transit 64

TABELLA 12.8 FONTE: CRIBIS D&B

REGNO UNITO

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Di seguito, l’opinione di Nathalie Gianese e José Antonio Teije-lo, Quality & Analysis Director e International & Corporate Development Director di INFORMA D&B, sullo scenario econo-mico e la situazione dei pagamenti in Spagna.

“By the end of 2010 it seemed that the worst part of the crisis had been left behind except for some countries that, as Spain, had indeb-tedness problems. Nevertheless 2011 events have damaged growth and have brought back to the first scene the economic crisis scenario that begun back in 2008, bringing back the ghost of a new recessive phase.After some growing figures, moderate but positive, in the second half of 2010 and in 2011, it was from the fourth quarter of this year that the growing rate slowed its pace again. Even in those countries as Germany and France, that earlier on had an activity increase that forebode that the first steps have been done on the recovery path, growing signs begun to weaken. This growing slow down has also taken place in the other countries in other peripheral countries as Spain, even in this case they were already below their potential.The main cause of this growth slowing down in Spain was the Debt crisis that from March on influenced the private and public sector financing conditions, even if it was less virulent than in other econo-mies of the Euro peripheral area. Doubts on a possible effect of the crisis mainly in the European financial system and the gradual expec-tations deterioration extended the crisis to the stronger countries that earlier on seemed to have started their recovery.These growth slowing down extension to other countries as Ger-many and France affected undoubtedly the incipient growing rates in Spain, as all throughout 2011 the external sector represented the source of all the observed growth in the Spanish economy. In fact, it even compensated the slight negative tenths growth experienced by the internal demand. This contribution was due mainly to exports increase because imports decrease slowed down all throughout

the year. The international business increase allowed a positive behaviour in the external sector. Real exports of goods increased in around 11% while imports maintained at similar levels to the previous year. Tourist services exports also increased considerably, mainly during the summer campaign. Tourists entrance figures and hotel overnight stays recover notably up to reaching levels very simi-lar to the ones observed before the crisis.

About the payment behaviour of the Spanish companies, at 31 De-cember 2011, the average payment delay of the Spanish companies was of 102.47 days. This amount is formed by the average of the agreed conditions in Spain that in 2011 was of 80.22 days, and the average payment delay that was of 22.25 days. This figure is an improvement of 1.64 days in comparison with that of the third quarter, mainly due to the decrease of the average days ne-gotiated, motivated by the promulgation of the Law 15/2010 against the defaults of payments. Taking apart private companies and the public sector, we can indi-cate that the average of the payment conditions of the private com-pany has been 80.41 days, while the law requires 75 days. Even if it does not fulfil the law the delay reduced from the third quarter on in 2.85 days.On the contrary, the average payment delay over negotiated condi-tions in Spain was of 22.25 days. This indicates a deterioration of 1.26 day with respect to the same data of the third quarter 2011 that had been of 20.99 days. It is as well the worst data observed since the fourth quarter 2010, when the payments behaviour study begun. Therefore, the improvement of the payment delay in the last quarter of 2011 is due to the negotiated times decrease, as well in the public as in the private sector; while delays on these negotiated times have been enlarged for both categories. It seems to show a tendency of the economic agents in complying with the legislation but they are not capable of facing their commitments.”

13 Spagna

SPAGNA

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Studio Pagamenti

Analisi dei pagamenti

La Tabella 13.1 riporta il trend della percentuale di aziende spagnole che negli ultimi cinque anni sono riuscite a far fronte ai propri impe-gni entro i termini stabiliti.Nel corso del 2011 la percentuale di pagamento puntuale si assesta al 41,1% del totale, un valore superiore di oltre 3 punti percentuali rispetto alla media europea. Questo dato evidenzia, come avvenuto nelle precedenti edizioni dello Studio, un comportamento di paga-mento più regolare da parte delle imprese spagnole in confronto al valore medio continentale.Situazione decisamente più problematica quella relativa alle classi di ritardo più grave (oltre 90 giorni medi): la Spagna registra una percentuale pari al 9,4% ed evidenzia un gap di 6,3 punti dal dato aggregato Europa (Tabella 13.2).Per avere ulteriori dettagli sulle variazioni avvenute negli ultimi anni in relazione alla distribuzione delle aziende spagnole per classi di ritardo analizziamo la Tabella 13.3.In Spagna, fra il 2008 e il 2011, la quota di aziende che è riuscita a rispettare i termini contrattuali concordati è diminuita costantemen-te. La riduzione negli ultimi quattro anni è stata complessivamente di 9,8 punti percentuali e ha raggiunto nel 2011 il valore più basso dal 2007 (41,1%).La percentuale di “cattivi pagatori” (oltre 90 giorni medi) mostra un leggero miglioramento rispetto all’anno passato e diminuisce di 1,3 punti percentuali. Tuttavia, il divario con i valori registrati nel 2007 e nel 2008 resta consistente e supera i 5 punti percentuali, a dimo-strazione di uno scenario critico anche in relazione ai ritardi gravi.

TABELLA 13.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN SPAGNA CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Spain 49,4% 50,9% 46,6% 43,1% 41,1%

Europe 41,0% 40,0% 39,4% 40,4% 37,8%

TABELLA 13.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN SPAGNA CON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Spain 4,0% 4,4% 9,6% 10,7% 9,4%

Europe 4,1% 6,0% 5,8% 2,9% 3,1%

TABELLA 13.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN SPAGNA, 2007 - 2011

Variation 2007/2011

Variation 2008/2011

Variation 2009/2011

Variation 2010/2011

By due date -8,3% -9,8% -5,5% -2,0%

Up to 90 days 2,9% 4,8% 5,7% 3,3%

Over 90 days 5,4% 5,0% -0,2% -1,3%

SPAGNA

Page 82: Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti

Consideriamo, ora, nel dettaglio le modalità di pagamento della Spa-gna per classi di ritardo e confrontiamole con quelle relative agli ul-timi anni (Grafico 13.4). Nel 2011 la percentuale di imprese spagnole nella classe di ritardo “Up to 30 days” raggiunge e supera, per la pri-ma volta, quella dei pagatori puntuali (classe “By due date”). Infatti, le aziende che regolano le transazioni commerciali con una dilazione media compresa fra 1 e 30 giorni rappresentano il 41,9% del totale, mentre solo il 41,1% riesce a pagare entro la scadenza concordata.Le fasce di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) man-

tengono, negli ultimi 12 mesi, valori percentuali piuttosto stabili, passando dal 6,4% del 2010 al 7,6% del 2011.Infine, si osserva un leggero miglioramento in relazione alla quota di aziende che paga mediamente con più di 120 giorni di ritardo: se nel 2010 le imprese appartenenti a questa categoria rappresentavano l’8,3% del totale, nel 2011 diminuiscono di 1,6 punti percentuali e registrano un valore più basso rispetto anche al 2009.Tuttavia, il dato riferito ai “cattivi pagatori” mantiene il suo distacco sia dai best performer europei, sia dai valori spagnoli pre-crisi (2,4%

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN SPAGNA PER CLASSI DI RITARDO, 2007 – 2011

GRAFICO 13.4 FONTE: CRIBIS D&B

SPAGNA

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Studio Pagamenti

nel 2007 e 2,5% nel 2008).Il Grafico 13.5 riporta un’analisi dettagliata delle abitudini di pa-gamento per tipologia di azienda in Spagna. Le Micro imprese si confermano la realtà con il comportamento di pagamento più equili-brato con il 46,9% del totale che paga i propri fornitori entro la sca-denza dei termini stabiliti (+5,8% sulla media nazionale); a seguire troviamo le Small con una percentuale del 37,6%. Tuttavia, le due tipologie subiscono un netto calo della percentuale di pagamento puntuale rispetto a quanto rilevato nel 2010 con un delta che supera

in entrambi i casi i 6,5 punti percentuali.Per le aziende appartenenti alle categorie Medium e Large i ritardi si concentrano nella classe “Up to 30 days”, con quote rispettivamente del 65,5% e del 78,8%. La quota di pagatori fra i 30 e i 90 giorni medi registra il valore più elevato in corrispondenza delle Micro aziende con il 7,9% del totale, cosi come il ritardo più grave (oltre i 90 giorni medi). Infatti, sono il 10% delle imprese con meno di 6 dipendenti a mostrare una dilazione media superiore ai 90 giorni, mentre risulta più contenuta per le imprese di grandi dimensioni (4,3% del totale).

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN SPAGNA PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 13.5 FONTE: CRIBIS D&B

SPAGNA

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Studio Pagamenti

Per approfondire le abitudini di pagamento dei macrosettori merceo-logici spagnoli nel 2011 è possibile osservare il Grafico 13.6.I settori oggetto di indagine fanno registrare performance di paga-mento piuttosto differenti. La leadership dei pagamenti puntuali ap-partiene al settore del “Retail trade” con oltre la metà delle aziende che riesce a rispettare i tempi stabiliti (52,2%). Anche il comparto “Wholesale” esibisce una buona performance in relazione al paga-mento regolare raggiungendo, una percentuale del 44,5%. Il risulta-to peggiore, invece, si riscontra nel gruppo “Transport, distribution”, in cui meno di un terzo delle aziende è in grado di saldare il paga-mento entro la scadenza concordata (27,8%).Escludendo il “Retail trade”, nei settori spagnoli si osserva una diffusa tendenza a regolare le transazioni commerciali con un ritar-do medio compreso fra 1 e 30 giorni, con valori che oscillano fra il 41,0% delle “Construction” e il 50,3% del macrosettore “Transport, distribution”.

Nelle classi di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) sono i settori “Transport, distribution” e “Mining” a contraddistinguersi per livelli più elevati della media nazionale (7,6%). In queste classi di ritardo i due gruppi raggiungono, rispettivamente, il 12,4% e il 10,6%.Infine, le performance peggiori in termini di ritardo più grave spetta-no ai comparti “Construction” e “Finance Services”. Nel primo ma-crosettore si osserva, infatti, una percentuale del 15,7% di imprese che tendono a regolare le transazioni commerciali con una dilazione media superiore ai 90 giorni, mentre nel settore finanziario la quota è pari al 12,4% del totale.

Le Tabelle 13.7 e 13.8 permettono di identificare i microsettori che hanno esibito le performance di pagamento migliori e peggiori in Spagna nel 2011. Nella graduatoria dei settori più virtuosi troviamo in prima posizione il gruppo “Miscellaneous retail”, le cui aziende

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN SPAGNA PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 13.6 FONTE: CRIBIS D&B

SPAGNA

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Studio Pagamenti

pagano nel 66,5% dei casi entro la scadenza degli accordi commer-ciali concordati. Seguono i “Miscellaneous repair services” (54,4% di pagatori regolari) e il comparto “Leather and leather products” (53,2%). In tutti gli altri comparti i pagamenti in ritardo superano il 50% del totale.I ritardi maggiori, invece, sono stati registrati dal settore “General building contractors” con il 20,4% delle imprese con un ritardo su-periore ai 90 giorni medi. In seconda posizione, nella classifica dei microsettori spagnoli che mostrano le maggiori difficoltà nel rispet-tare i termini stabiliti, troviamo il gruppo ”Executive, legislative and general” (16,3%), seguito dal “Real estate” (15,5%).

In conclusione, il 2011 si dimostra un altro anno difficile per il siste-ma di pagamento spagnolo. Prosegue, infatti, il trend sfavorevole dei pagamenti puntuali che nel 2011 interessa il 41,1% del totale, con un calo di 2 punti netti rispetto all’anno precedente e di 9,8 rispetto

al 2008. Un piccolo miglioramento si registra nella percentuale di aziende che pagano con più di 90 giorni medi di ritardo. In questa classe, infatti, si rileva una riduzione di 1,3 punti percentuali sul 2010, ma il gap con la media europea resta rilevante. Inoltre, la percentuale individuata per la Spagna in corrispondenza di questa fascia di ritardo (9,4%) continua a essere fra le più elevate dell’intero panorama dei Paesi oggetto di indagine dello Studio.A livello settoriale le quote inferiori di pagamento regolare si riscon-trano nei macrosettori “Transport, distribution” e “Mining”, in cui si possono notare situazioni più problematiche rispetto alla media nazionale. Per i ritardi più gravi, come già osservato nel 2010, la condizione più critica emerge nei comparti “Construction” e “Finan-ce services”. In generale, il quadro spagnolo individuato sulla base dell’analisi dei pagamenti nel 2011 non mostra segnali di ripresa e la situazione, specialmente nelle fasce di ritardo grave, resta fra le più delicate del contesto internazionale.

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN SPAGNA, 2011

SectorRanking

2011

Miscellaneous retail 1

Miscellaneous repair services 2

Leather and leather products 3

Furniture and homefurnishings stores 4

Instruments and related products 5

Legal services 6

Building materials & garden supplies 7

General merchandise stores 8

Chemicals and allied products 9

Wholesale trade - Nondurable goods 10

TABELLA 13.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN SPAGNA, 2011

SectorRanking

2011

General building contractors 62

Executive, legislative and general 61

Real estate 60

Eating and drinking places 59

Forestry 58

Motion pictures 57

Trucking and warehousing 56

Special trade contractors 55

Apparel and accessory stores 54

Transportation by air 53

TABELLA 13.8 FONTE: CRIBIS D&B

SPAGNA

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Di seguito, l’opinione di Teresa Lima e Maria do Carmo Prates, Project Director e Communication Director di INFORMA D&B, sullo scenario economico e la situazione dei pagamenti in Portogallo.

“The public sector is the main catalyst for the expansion of the average payment in Portugal. The poor rate payment in Portugal is mainly explained by the behavior of the public sector, with an ave-rage payment period significantly higher for public entities. Regar-ding the high volume of commercial transactions between business and public entities and therefore the blur of the behavior of public authorities to the rest of the economy there have been implemented a number of initiatives by the Portuguese authorities to reduce the payment time to suppliers for goods and services by public entities. The program “Paying on Time” was created in 2008, with a long-term goal and an average payment term from 30 to 40 days, which resulted in 2009 with a decline in the average number of days of payment and the creation of a “Special Program for the debts of the State”(comprising a set of mechanisms to facilitate the payment of debts and the consequent reduction in the time of payment.

It is getting very difficult to access bank credit and the SMEs are

the most affected. Concomitant with the deterioration of terms of receipts ant the increased difficulties of access to sources of capital, there is a sharp increase in the number of insolvencies. There was an increase of 14,4% in the number of insolvent companies from 2010 to 2011, and 119% when comparing 2007 with 2011. The high number of insolvencies especially in small and medium enterprises continues to occur because companies do not pay ‘between’ them, exporting the problem to each other.

The corporate culture focuses on maintaining the relationship with the debtor, it is not usual to charge interest on late payments to customers who pay late. Late payments create a vicious circle and a receipt of overdue customers the main cause of payment after the deadline agreed to its suppliers. The recommendation of Troika is for payment periods not exceeding 60 days (extendable to state autho-rities) in order to begin a new circle in the payment culture. The adoption of the Directive on late payments in commercial transac-tions (2011/7/CE) defines a substantial change in the legal deadline for payments which will be situated, in most cases, between 30 and 60 days (even to the Health area). It must be transposed into national legislation until March 2013.”

14 Portogallo

PORTOGALLO

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Studio Pagamenti

Analisi dei pagamenti

La Tabella 14.1 fornisce una prima informazione sulla capacità delle aziende portoghesi di far fronte ai pagamenti entro i termini stabili-ti attraverso un’analisi del trend 2007-2011 della concentrazione in corrispondenza di questa categoria.In Portogallo la percentuale di imprese puntuali nel 2011 si assesta al 21,8% e resta stabile rispetto a quanto osservato nell’anno pre-cedente.Il dato portoghese si posiziona nuovamente al di sotto della media europea e mostra un gap di 16 punti percentuali. Inoltre, il delta con il valore medio continentale diminuisce di 3 punti rispetto al 2010, principalmente a causa del consistente peggioramento del dato eu-ropeo.Anche la quota di aziende che tende a regolare le transazioni com-merciali con un ritardo medio superiore ai 90 giorni mostra una peg-giore performance per le aziende portoghesi (Tabella 14.2). Il livello nelle classi di ritardo grave è pari al 9,2% del totale, con un divario di 6,1 punti percentuali rispetto al dato aggregato Europa.Per avere maggiori dettagli sulle variazioni avvenute negli ultimi cin-que anni in relazione alla distribuzione delle aziende portoghesi per classi di ritardo analizziamo la Tabella 14.3.Le variazioni negli ultimi 12 mesi sono inferiori a un punto percen-tuale sia in corrispondenza della categoria dei pagatori regolari sia di quella dei ritardi intermedi. I “cattivi pagatori”, invece, riducono la loro quota dell’1,3% e raggiungono nel 2011 livello più basso degli ultimi tre anni (9,2%).La riduzione più consistente per i “buoni pagatori” si osserva nel confronto fra la percentuale del 2011 e quella nel 2009. Infatti, la percentuale in questione è peggiorata del 3,5%, passando dal 25,3% del 2009 al 21,8% del 2011.

TABELLA 14.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN PORTOGALLOCON PAGAMENTI PUNTUALI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Portugal 21,7% 23,4% 25,3% 21,4% 21,8%

Europe 41,0% 40,0% 39,4% 40,4% 37,8%

TABELLA 14.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN PORTOGALLOCON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2007 - 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Portugal 9,4% 8,9% 10,6% 10,5% 9,2%

Europe 4,1% 6,0% 5,8% 2,9% 3,1%

TABELLA 14.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN PORTOGALLO, 2007 - 2011

Variation 2007/2011

Variation 2008/2011

Variation 2009/2011

Variation 2010/2011

By due date 0,1% -1,6% -3,5% 0,4%

Up to 90 days 0,1% 1,3% 4,9% 0,9%

Over 90 days -0,2% 0,3% -1,4% -1,3%

PORTOGALLO

Page 88: Studio pagamenti 2012

88

Studio Pagamenti

Esaminiamo, ora, nel dettaglio le abitudini di pagamento del Porto-gallo con il Grafico 14.4 in cui è possibile identificare la distribuzione delle imprese nazionali per classi di ritardo.Dopo l’incremento consistente della percentuale riferita alla classe di ritardo “Up to 30 days” del 2010 (+11,4% sull’anno precedente), nel 2011 i valori restano stabili per tutte le diverse categorie.L’unica variazione superiore a un punto percentuale si osserva in cor-rispondenza della classe di ritardo gravissimo (“Over 120 days”). In questa categoria, infatti, si registra un leggero miglioramento della performance portoghese, che ha raggiunto il 5,5% del totale a fine 2011 contro il 6,8% dell’anno precedente.

E’ opportuno sottolineare, però, che questo valore resta ancora piut-tosto elevato se paragonato a quello di altri Paesi oggetto di indagi-ne dell’osservatorio.Se analizziamo più nel dettaglio le performance di pagamento porto-ghesi e le confrontiamo con quelle relative a cinque anni fa, emerge un evidente calo dei ritardi intermedi: la quota di imprese che tende a pagare con un ritardo compreso fra 30 e 90 giorni medi è passata dal 23,6% del 2007 all’11,4% del 2011. Questa riduzione è stata quasi totalmente assorbita dalla classe di ritardo inferiore (“Up to 30 days”), la cui crescita nel medesimo pe-riodo è stata di 12,3 punti percentuali.

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN PORTOGALLO PER CLASSI DI RITARDO, 2007 – 2011

GRAFICO 14.4 FONTE: CRIBIS D&B

PORTOGALLO

Page 89: Studio pagamenti 2012

89

Studio Pagamenti

Il Grafico 14.5 riporta un’analisi dettagliata delle abitudini di paga-mento in Portogallo per dimensione aziendale e permette di indi-viduare un comportamento abbastanza eterogeneo fra le quattro tipologie identificate.Le Micro aziende registrano la quota più elevata di pagamento alla scadenza, raggiungendo nel 2011 un livello del 29,4% (+7,6 punti rispetto alla media nazionale). Inoltre, le imprese con meno di 6 di-pendenti sono l’unica categoria per cui si individua un miglioramento della quota di “buoni pagatori” rispetto all’anno precedente con una crescita di 3,4 punti percentuali. La performance peggiore viene esibita, invece, dalle aziende più

grandi con solo il 5,1% del totale in corrispondenza del pagamento puntuale, contro il 21,8% rilevato a livello nazionale.Tutte le dimensioni aziendali considerate mostrano una diffusa ten-denza a regolare i pagamenti con un ritardo medio compreso fra 1 e 30 giorni. In particolare per le Medium e le Large la classe “Up to 30 days” comprende oltre il 71% dei casi.La quota di pagatori con un ritardo compreso fra i 30 e i 90 giorni medi registra il valore più elevato in corrispondenza delle aziende di grandi dimensioni con il 16,6% del totale, mentre il ritardo più grave (oltre i 90 giorni medi) colpisce maggiormente le Micro realtà con il 7,6% del totale (contro il 5,9% delle Large).

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN PORTOGALLO PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 14.5 FONTE: CRIBIS D&B

PORTOGALLO

Page 90: Studio pagamenti 2012

90

Studio Pagamenti

Attraverso l’analisi del Grafico 14.6 viene approfondito l’andamen-to dei pagamenti in Portogallo nel 2011 in relazione ai macrosettori merceologici di riferimento.La situazione non ottimale dello scenario portoghese viene confer-mata nel focus settoriale, anche se è possibile individuare delle per-formance eterogenee fra i settori oggetto di indagine.La condizione dei pagamenti si conferma più critica nei settori “Mi-ning” e “Construction”, in cui solamente il 7,0% e l’11,7% delle aziende rispetta gli accordi commerciali concordati (livelli di oltre 10 punti percentuali inferiori alla media nazionale). Per il comparto del “Retail trade” si osserva il calo più consistente della percentuale di pagamento puntuale che passa dal 26,9% del 2010 al 21,9% del 2011, con una riduzione del 5%.In generale, per tutti i gruppi merceologici si individua una tendenza diffusa a regolare i rapporti commerciali con una dilazione media compresa fra 1 e 30 giorni di ritardo: la quota di aziende che rientra

in questa categoria, infatti, supera il 52% in ognuno dei settori ana-lizzati e raggiunge il valore più elevato (63,4%) per il “Manufactu-ring”. Nelle fasce di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) si registrano delle concentrazioni pari ad almeno il 9,4% per tutto il campione e anche in questo caso le performance peggiori spettano ai macrosettori “Mining” (19,5%) e “Construction” (18%).Infine, nella classe che comprende le imprese con più di 90 giorni medi di ritardo l’unico gruppo merceologico con un valore percentua-le al di sotto del 7% è quello dell'“Agriculture, forestry, hunting and fishing”. La quota più elevata di “cattivi pagatori”, invece, è registra-ta dal settore “Construction” e raggiunge il 17,4% del totale, con un delta di 8,2 punti percentuali dalla media portoghese.

La Tabella 14.7 riporta il ranking dei 10 settori più virtuosi nei paga-menti in Portogallo nel corso del 2011. Come accaduto già nel 2010, il best performer portoghese è il settore dei “Legal services”, le cui

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN PORTOGALLO PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 14.6 FONTE: CRIBIS D&B

PORTOGALLO

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91

Studio Pagamenti

imprese nel 53,7% dei casi pagano entro i termini stabiliti i propri partner commerciali. In seconda posizione troviamo i “Personal ser-vices” con il 44,5% di pagamenti alla scadenza.La Tabella 14.8, invece, permette di identificare i microsettori che esibiscono i comportamenti di pagamento più problematici. Il com-parto meno virtuoso è quello dei “General building contractors”, per cui si osserva più del 22% di imprese con grave ritardo (oltre 90 giorni medi). Completano il podio dei “cattivi pagatori” i gruppi mer-ceologici “Heavy construction, except building” (18,1%) e “Trucking and warehousing” (16,6%).

Le criticità del sistema dei pagamenti in Portogallo, osservate nel-le precedenti edizioni dello Studio, vengono confermate anche nel 2011. La quota di aziende portoghesi che riesce a gestire le tran-sazioni commerciali rispettando i termini concordati resta stabile rispetto al dato del 2010 (21,8%, il valore più basso in Europa), così

come la distanza dai best performer europei continua a essere consi-stente. Infatti, per i pagamenti puntuali il divario dal dato aggregato Europa è di 16 punti percentuali, a fronte di una concentrazione nelle fasce di ritardo grave (oltre i 90 giorni medi) lievemente in miglio-ramento. Nonostante ciò, la percentuale di imprese portoghesi che mediamente pagano i propri partner commerciali con più di 90 giorni di ritardo continua ad essere fra la peggiori dello scenario europeo con una quota pari al 9,4% del totale (superata solamente dalla Po-lonia e dalla Spagna). A livello settoriale le performance peggiori sono esibite dai comparti “Mining” e “Construction”, che mostrano percentuali di ritardo mag-giori rispetto alla media nazionale per tutte le classi considerate.In conclusione, lo scenario dei pagamenti portoghesi nel 2011 conti-nua a contraddistinguersi per un’elevata difficoltà delle imprese nel cercare di mantenere un comportamento di pagamento regolare o con un ritardo moderato.

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN PORTOGALLO, 2011

SectorRanking

2011

Legal services 1

Personal services 2

Services 3

Insurance agents, brokers & service 4

Health services 5

Nondepository institutions 6

Agricultural services 7

Agricultural production - Livestock 8

Membership organizations 9

Motion pictures 10

TABELLA 14.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN PORTOGALLO, 2011

SectorRanking

2011

General building contractors 57

Heavy construction, except building 56

Trucking and warehousing 55

Special trade contractors 54

Hotels and other lodging places 53

Eating and drinking places 52

Apparel and other textile products 52

Stone, clay and glass products 51

Real estate 50

Food stores 49

TABELLA 14.8 FONTE: CRIBIS D&B

PORTOGALLO

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Di seguito, l’opinione di Christian Wanner, Public Relations Ma-nager di Dun & Bradstreet (Schweiz) AG, sullo scenario econo-mico e la situazione dei pagamenti in Svizzera.

“In 2011 the Swiss economy was heavily affected by the strong Franc and the uncertainties in the Euro zone. The gross national pro-duct increased by a mere 1.9 per cent, which is a 0.8 per cent drop compared to 2010. Company insolvencies rose by 3 per cent to 4379 cases. D&B anticipates that the economic activity will pick up in the coming year, particularly during the second half, as a result of in-creasing domestic demand. However, growth remains threatened by the uncertainties of the global economic climate and by the strength of the currency since exports are an important pillar of the Swiss economy. Thorough credit checks of both customers and suppliers are crucial, especially for companies, which themselves operate in the field of export or which co-operate with exporters.It is customary in Switzerland to make out invoices with a 30-day

payment deadline. With major companies, which pursue the “wor-king capital” approach, and in particular industry sectors, payment deadlines ranging from 45 to 60 days are possible.We see two main reasons in Switzerland. On the one hand, of course, this may be down to a lack of liquidity; invoices are paid as late as possible as the funds are simply not available. However, on the other hand, it is possible that invoices are paid late for accoun-ting reasons: either intentionally, in order to take advantage of the supplier credit, or simply due to unprofessional conduct. In any case the company, which has to wait for the payment too long, has less liquidity at its disposal.

Switzerland has a large number of small and medium-sized enter-prises that do not pursue a “working capital” approach. Often dis-counts are employed to try to encourage debtors to pay the invoices quickly. In addition, we are noticing that specialist companies are increasingly tasked with invoicing.”

15 Svizzera

SVIZZERA

Page 93: Studio pagamenti 2012

93

Studio Pagamenti

Analisi dei pagamenti

La Tabella 15.1 riporta il trend degli ultimi due anni relativo alla per-centuale di aziende che riesce a far fronte ai propri impegni entro i termini stabiliti in Svizzera. Nel corso del 2011 la variabile in que-stione ha registrato un valore pari al 55,3% del totale con un delta rispetto al dato medio europeo di 17,5 punti percentuali a favore del-la Svizzera che continua a mostrare, quindi, una maggiore quantità di aziende con un comportamento equilibrato nei pagamenti.Tuttavia, occorre sottolineare come il gap fra i pagatori puntuali sviz-zeri ed il dato medio europeo si è ridotto di oltre 10 punti percentuali rispetto al 2010 e come questo dato sia legato principalmente alla forte riduzione registrata dalle aziende svizzere, che perdono la le-adership continentale in questa classe di pagamento a favore della Germania.La quota di imprese con un ritardo grave (classe “Over 90 days”) continua ad essere fra le migliori dell’intero panorama internaziona-le: i “cattivi pagatori” svizzeri nel 2011 rappresentano solamente lo 0,3% del totale con un divario del 2,8% dal dato aggregato Europa (Tabella 15.2).Per avere maggiori dettagli sulle variazioni avvenute negli ultimi 12 mesi in relazione alla distribuzione delle imprese per classi di ritardo analizziamo la Tabella 15.3. Rispetto all’anno precedente, si riscontra un netto calo dei pagatori puntuali (classe “By due date”). Nel dettaglio, la percentuale in que-stione si riduce di quasi 13 punti percentuali, passando dal 68,2% del 2010 al 55,3% del 2011.Al forte decremento dei pagamenti regolari ha corrisposto un deci-so aumento della concentrazione di imprese nella fascia di ritardo compreso fra 1 e 90 giorni (+13% sul 2010), mentre la percentuale della fascia di ritardo grave rimane sostanzialmente invariata rispet-to all’anno precedente (-0,1%).

TABELLA 15.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN SVIZZERA CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2010 - 2011

2010 2011

Switzerland 68,2% 55,3%

Europa 40,4% 37,8%

TABELLA 15.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN SVIZZERA CON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2010 - 2011

2010 2011

Switzerland 0,4% 0,3%

Europe 2,9% 3,1%

TABELLA 15.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN SVIZZERA, 2010 - 2011

Variation 2010/2011

By due date -12,9%

Up to 90 days 13,0%

Over 90 days -0,1%

SVIZZERA

Page 94: Studio pagamenti 2012

94

Studio Pagamenti

Il Grafico 15.4 permette di esaminare le modalità di pagamento in Svizzera nel 2011 per classi di ritardo e di confrontarle con quelle relative all’anno precedente.Dall’analisi del grafico risulta evidente come la riduzione dei “buoni pagatori” (55,3% nell’ultimo anno) è stata quasi totalmente assorbi-ta dalla classe di ritardo moderato (“Up to 30 days”), che ha subito un aumento di 13,1 punti percentuali ed è passata dal 29,9% del 2010 al 43% del 2011.Queste due classi di pagamento comprendono la quasi totalità delle

imprese (98,3%) confermano la migliore performance della Svizzera rispetto agli altri Paesi, europei ed extra-europei, oggetto di analisi dello Studio. A livello continentale, alle aziende svizzere spetta la seconda percentuale più elevata in corrispondenza del pagamento alla scadenza, superate solo dalla Germania.Le percentuali delle classi di ritardo intermedio e del ritardo grave restano, invece, stabili rispetto all’anno precedente e calano com-plessivamente dello 0,1%.Infine, si segnala che i ritardi più gravi (oltre 90 giorni medi) interes-

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN SVIZZERA PER CLASSI DI RITARDO, 2010 – 2011

GRAFICO 15.4 FONTE: CRIBIS D&B

SVIZZERA

Page 95: Studio pagamenti 2012

95

Studio Pagamenti

sano solo lo 0,3% delle aziende svizzere e che si tratta del livello più basso fra tutti quelli registrati dai Paesi analizzati nello Studio.

Analizziamo, ora, le abitudini di pagamento in Svizzera per dimensio-ne aziendale e per classi di ritardo con il Grafico 15.5. Le quattro tipo-logie esaminate mostrano percentuali molto simili fra loro, che non si discostano molto dai livelli medi nazionali. La tipologia Small fa rilevare il comportamento di pagamento più equilibrato con il 56,3% delle aziende che riesce a pagare entro i termini pattuiti con i partner

commerciali. Il livello minimo viene, invece, registrato dalle imprese di medie dimensioni con il 54% di pagatori regolari. In corrispondenza delle classi di ritardo, si osserva una maggiore tendenza a pagare mediamente con una dilazione compresa fra 1 e 30 giorni (almeno il 42,3% del totale) e oltre il 45% delle imprese Medium e Large mostra un comportamento di questo tipo.Nelle classi di ritardo superiore ai 30 giorni medi si riscontrano livelli simili, piuttosto ridotti, in tutte e quattro le categorie esaminate, con valori che non superano il 2% del totale (solo lo 0,2% per le Large).

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN SVIZZERA PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 15.5 FONTE: CRIBIS D&B

SVIZZERA

Page 96: Studio pagamenti 2012

96

Studio Pagamenti

ll Grafico 15.6 riporta un’analisi dettagliata delle abitudini di paga-mento in Svizzera per macrosettore merceologico.I due comparti che mostrano le migliori performance di pagamento sono i gruppi “Agriculture, forestry, hunting and fishing” e “Finance services” con percentuali di pagamento puntuale superiori al 61% (circa 5 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale).I settori che registrano le concentrazioni più elevate in corrisponden-za della classe di ritardo moderato (“Up to 30 days”) sono, invece, “Manufacturing” e “Retail trade” con, rispettivamente, il 45,9% e il 45,8% dei casi nella fascia di ritardo considerata (circa 3 punti percentuali al di sopra della media).Infine, i ritardi superiori ai 30 giorni confermano il trend individuato a livello nazionale e risultano moderati in tutti i diversi gruppi analiz-

zati, con percentuali che oscillano fra il 2,3% del comparto “Constuc-tion” e l’1,2% del gruppo “Agriculture, forestry, hunting and fishing”.

Restringiamo, ora, il campo di indagine ai microsettori che hanno esibito le performance di pagamento migliori e peggiori in Svizze-ra nel 2011 (Tabelle 15.7 e 15.8). Nella graduatoria dei settori più virtuosi troviamo in prima posizione il gruppo “Banking” con una percentuale di pagamento alla scadenza dell’80,2%, seguito da “Se-curity, comm. broders, dealers, exchanges services” con il 74,8% di pagatori regolari. Il comparto che evidenzia la quota più elevata di ritardi gravi è “Insurance agents, brokers and services”, anche se i livelli sono piuttosto contenuti. In questo gruppo, infatti, le azien-de pagano mediamente con più di 90 giorni di ritardi nell’1,6% dei

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN SVIZZERA PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 15.6 FONTE: CRIBIS D&B

SVIZZERA

Page 97: Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti

casi indagati. Completano il podio della classifica dei meno virtuosi “Apparel and other finished fabric products manufacturers” (1,1%) e “Transportation equipment manufacturers” (1%).

Lo scenario dei pagamenti 2011 in Svizzera evidenzia un netto peg-gioramento per quel che riguarda la percentuale di aziende che ri-escono a gestire le transazioni commerciali entro i termini presta-biliti. Il pagamento puntuale, infatti, registra una quota di aziende che rispettano la scadenza pari al 55,3% del totale (-12,9% rispetto al 2010). Le imprese svizzere continuano, però, a collocarsi in una posizione privilegiata all’interno del contesto europeo, superando di 17,5 punti percentuali la media continentale e classificandosi al secondo posto fra i Paesi più virtuosi. Nonostante ciò, il gap dalla

Germania (best performer europeo nel 2011) è consistente, con un delta di quasi 20 punti a sfavore della Svizzera. La concentrazione nelle classi di ritardo grave (oltre 90 giorni medi) resta su livelli mol-to contenuti per il Paese considerato (0,3%) e risulta la più bassa dell’intero panorama analizzato nello Studio. A livello settoriale, i risultati migliori spettano ai comparti “Agriculture, forestry, hunting and fishing” e “Finance services” con percentuali di pagamento pun-tuale superiori al 61% (circa 5 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale). In conclusione, le aziende svizzere nel 2011 conti-nuano a mostrare migliori performance rispetto alle medie registrate nel panorama europeo (specialmente nella classe di ritardo grave); tuttavia, il deciso calo dei pagamenti regolari invita ad un attento monitoraggio della dinamica dei pagamenti dei prossimi anni.

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN SVIZZERA, 2011

SectorRanking

2011

Banking 1

Security, comm. broders, dealers, exchanges services 2

Legal services 3

Executive, legislative, gen. government, excl. finance 4

Insurance 5

Insurance agents, brokers and services 6

Museums, art galleries, botan. & zoolog. gardens 7

Social services 8

Livestock farmers 9

Membership organisations 10

TABELLA 15.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN SVIZZERA, 2011

SectorRanking

2011

Insurance agents, brokers and services 64

Apparel and other finished fabric products manufacturers 63

Transportation equipment manufacturers 62

Road freight transp. and warehousing 61

Transportation services 60

Building materials, garden supply, moblie home dealers 59

Air transportation 58

Eating and drinking places 57

Combination real estate, insurance, loans, law offices 56

General merchandise retailers 55

TABELLA 15.8 FONTE: CRIBIS D&B

SVIZZERA

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98

Di seguito, l’opinione di Tomasz Starzyk, PR Manager di Dun & Bradstreet Poland, sullo scenario economico e la situazione dei pagamenti in Polonia.

“Polish companies are doing well, from one year to improve their financial standing. In Poland, the most dynamic companies of the crisis came from small and medium sized businesses. Improvement should be seen primarily in its flexibility, rapid response to change, accurate management decisions and a good macroeconomic envi-ronment of the country.All indications are that the large Polish companies coped well with the recession in the market. Financial data show that the company several years systematically collect funds for their savings accounts. Saving tried to wait out tough times. Unfortunately, at the expense of investment and innovation in new technologies and products. Not infrequently, also looking for additional savings in salary for employees. A striking fact is that Polish entrepreneurs managed to maintain existing employment, and unemployment has not grown so dramatically as in other European countries.

Terms of payment granted in Poland is relatively different especially

in terms of individual industries, or particular provinces. However, the most common payment term is a period exceeding 30 days, less 21 days. Using this approach allows you to make settlement on a monthly basis. Payment terms are a key part of the negotiations on trade credit. Longer terms are subject to the functioning of the mar-ket. From the perspective of the lender is most important, however, ensure repayment terms, which in turn will help maintain liquidity.

It is true that many of the Polish entrepreneurs do not pay invoices consciously. In this way the credits to their activities. They get just a free-free loan from its contractors. What's more, the creation of gridlock can even earn money, which they should pay the bills, place of interest-bearing accounts.

Many of the Polish entrepreneurs began to use business intelli-gence, monitoring the financial condition of its customers. Closely related is the growing awareness of the business services offered by the same business intelligence as well as insurance companies and factoring. Unfortunately, still too many entrepreneurs in Poland, defending itself against the loss of liquidity caused by the conges-tion payment of weapons is not paying their contractors.”

16 Polonia

POLONIA

Page 99: Studio pagamenti 2012

99

Studio Pagamenti

Analisi dei pagamenti

La Tabella 16.1 riporta il trend 2008-2011 della percentuale di paga-tori puntuali in Polonia.Nel corso del 2011 la variabile in oggetto ha raggiunto un valore pari al 34,5% del totale, imprimendo una buona accelerazione al miglio-ramento già evidenziato l’anno precedente.Tuttavia, la Polonia continua a registrare una quota di pagamento regolare inferiore al valore medio europeo, anche se il gap si riduce significativamente e passa dal 10,8% registrato nel 2010 all’attuale 3,3%. Si osservano, invece, performance peggiori in relazione ai ritardi gra-vi (oltre 90 giorni medi). Infatti, nel 2011 i “cattivi pagatori” rappre-sentano il 10,8% del totale, con un delta di quasi 8 punti percentuali dal dato medio europeo (Tabella 16.2).Con la Tabella 10.3 possiamo avere una maggiore percezione dei cambiamenti avvenuti sul fronte dei pagamenti negli ultimi anni e valutare le variazioni subite dalla distribuzione delle aziende per le classi di ritardo considerate.Rispetto al 2009, si riscontra un miglioramento del pagamento puntuale di 6,7 punti percentuali. Nonostante ciò, la percentuale di aziende che pagano regolarmente rimane distante dal livello regi-strato nel 2008 (47%), con una perdita del 12,5%. I ritardi superiori ai 90 giorni medi mostrano una quota superiore di 3,6 punti percentuali nei confronti di quella riscontrata quattro anni fa (7,2%), mentre la concentrazione nelle fasce di ritardo intermedio (“Up to 90 days”) è aumentata dell’8,9%.

TABELLA 16.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN POLONIA CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2008 - 2011

2008 2009 2010 2011

Poland 47,0% 27,8% 29,6% 34,5%

Europe 40,0% 39,4% 40,4% 37,8%

TABELLA 16.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN POLONIA CON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2008 - 2011

2008 2009 2010 2011

Poland 7,2% 11,8% 9,8% 10,8%

Europe 6,0% 5,8% 2,9% 3,1%

TABELLA 16.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN POLONIA, 2008 - 2011

Variation 2008/2011

Variation 2009/2011

Variation 2010/2011

By due date -12,5% 6,7% 4,9%

Up to 90 days 8,9% -5,7% -5,9%

Over 90 days 3,6% -1,0% 1,0%

POLONIA

Page 100: Studio pagamenti 2012

100

Studio Pagamenti

Attraverso il Grafico 16.4 è possibile analizzare le modalità di pa-gamento delle aziende polacche in relazione alla distribuzione per classi di ritardo, confrontando i risultati dell’ultimo anno con quelli degli anni passati.La percentuale di pagamento puntuale raggiunge nel 2011 il 34,5% del totale, con incremento di 4,9 punti percentuali rispetto al 2010. In modo simmetrico, la quota delle imprese che pagano mediamente con un ritardo compreso fra 1 e 30 giorni subisce una riduzione del 5,4% e si assesta al 49,8% (il livello più basso dal 2009).

Il ritardo intermedio (fra i 30 e i 90 giorni medi) interessa, invece, il 4,9% del campione e registra un calo di 2 punti percentuali rispetto al livello massimo rilevato tre anni fa (6,8% nel 2009).Infine, si osserva un peggioramento in corrispondenza dei ritardi gravissimi: nel 2011, infatti, l’8,6% del totale tende a pagare media-mente con oltre 120 giorni di ritardo, al contrario di quanto osservato nel 2008 (5,6%).

Esaminiamo, ora, la capacità delle imprese polacche di gestire le

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN POLONIA PER CLASSI DI RITARDO, 2008 – 2011

GRAFICO 16.4 FONTE: CRIBIS D&B

POLONIA

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Studio Pagamenti

transazioni commerciali entro i termini stabiliti, in relazione alla classe dimensionale di riferimento (Grafico 16.5).Le quattro tipologie analizzate mostrano livelli di pagamento regola-re estremamente omogenei, con percentuali che oscillano fra il 33% delle Micro e il 36,6% delle Small. Sono, inoltre, queste ultime a mostrare il trend più positivo rispetto al 2010 con un incremento di 7,6 punti percentuali. Le concentrazioni maggiori si osservano nella classe “Up to 30 days”, con quote che superano il 48% del totale e raggiungono il 60,5% per le aziende di grandi dimensioni (+10,7%

rispetto alla media nazionale).Le Micro realtà evidenziano maggiori criticità in relazione sia alle classi di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) sia ai ri-tardi gravi. Per le aziende con meno di 6 dipendenti, infatti, i ritardi compresi fra 30 e 90 giorni medi interessano il 5,5% del totale, men-tre i ritardi che mediamente superano i 90 giorni sono pari al 12,4% del totale (+2,8% rispetto al livello 2010).Performance migliore per le imprese Large, con il 4,4% di “cattivi pagatori” contro il 10,8% osservato a livello nazionale.

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN POLONIA PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 16.5 FONTE: CRIBIS D&B

POLONIA

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Studio Pagamenti

Il Grafico 16.6 approfondisce le modalità di pagamento in Polonia nel 2011 in relazione ai macrosettori merceologici di appartenenza.Nell’analisi settoriale continua ad emergere una tendenza diffusa a regolare le transazioni commerciali con un ritardo medio compreso fra 1 e 30 giorni oltre i termini pattuiti. In questa classe di ritardo sono i comparti “Retail trade” e “Wholesale” a registrare le percen-tuali più elevate, pari al 63,6% e al 52,9% del totale.I settori “Finance services” e “Other services” si contraddistinguono per un comportamento di pagamento più equilibrato, con percentuali di pagamento puntuale superiori al 45%. In particolare, per i primi si osserva un miglioramento consistente sul 2010 con oltre il 20% in più di pagatori regolari. In riferimento alle classi di ritardo interme-dio (fra i 30 e i 90 giorni medi di ritardo), si segnala il valore più ele-

vato riscontrato in corrispondenza del gruppo “Agriculture, forestry, hunting and fishing” con una quota pari al 9,4% del totale (+4,5% rispetto alla media nazionale).Infine, le performance peggiori nelle classi di ritardo grave (oltre 90 giorni medi) spettano ai macrosettori “Mining” e “Construction”, che raggiungono e superano il 17,8% in questa fascia di ritardo.

Restringiamo, ora, il campo d’indagine ai microsettori che hanno esi-bito le performance di pagamento migliori e peggiori in Polonia nel 2011 (Tabelle 16.7 e 16.8). In relazione alla graduatoria dei settori più virtuosi, troviamo nelle prime posizioni “Educational services”, “Engineering & management services” e “Communications”. Tutti e tre i gruppi merceologici riescono a gestire le transazioni commer-

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN POLONIA PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 16.6 FONTE: CRIBIS D&B

POLONIA

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Studio Pagamenti

ciali entro i termini concordati in oltre il 53,8% dei casi.I ritardi maggiori, invece, sono registrati dal microsettore “Oil and gas extraction” con il 27,7% delle aziende che paga con più di 90 giorni medi di ritardo. Seconda e terza posizione della classifica dei “cattivi pagatori” spettano ai comparti “General building contrac-tors” (25,8%) e “Special trade contractors” (15,6%).

Dall’analisi delle abitudini di pagamento in Polonia emerge per il 2011 uno scenario in miglioramento, contraddistinto da un incremento signi-ficativo della percentuale di pagamento puntuale (4,5 punti percentuali sul 2010 e 6,7 sul 2009). Nonostante questo risultato positivo, la di-stanza dal livello di pagamento regolare rilevato nel 2008 (47%) rima-ne consistente; così come resta considerevole il gap polacco rispetto

al best performer europeo (la Germania) pari a 40 punti percentuali circa. La situazione nelle classi di ritardo superiore ai 90 giorni medi continua a mostrare criticità: nel 2011, infatti, il 10,8% delle imprese polacche tende a pagare con un ritardo di questo tipo e questo colloca il Paese in una posizione di grande distacco da quanto osservato a livello continentale (il gap raggiunge quasi l’8%). Per quanto riguarda il contesto settoriale, si osservano posizioni più delicate per i comparti “Retail trade” e “Mining”, nei quali meno del 29% delle aziende rie-sce a gestire le transazioni commerciali entro i termini concordati con i propri partner. Il quadro dei pagamenti 2011, quindi, mostra per la Polonia dei miglioramenti in relazione al pagamento alla scadenza, ma la condizione delle imprese nelle fasce di ritardo più grave si conferma fra le più problematiche della scena internazionale.

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN POLONIA, 2011

SectorRanking

2011

Educational services 1

Engineering & management services 2

Instruments and related products 3

Communications 4

Services 5

Electric, gas and sanitary services 6

Water transportation 7

Health services 8

Business services 9

Hotels and other lodging places 10

TABELLA 16.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN POLONIA, 2011

SectorRanking

2011

Oil and gas extraction 52

General building contractors 51

Special trade contractors 50

Miscellaneous manufacturing industries 49

Furniture and fixtures 48

Lumber and wood products 47

Fabricated metal products 46

Local and interurban passenger transit 45

Agricultural, production - Crops 44

Amusement & recreation services 43

TABELLA 16.8 FONTE: CRIBIS D&B

POLONIA

Page 104: Studio pagamenti 2012

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Di seguito, l’opinione di Neli Troši ˇ , Head of analytics di Boni-tetna hiša I, sullo scenario economico e la situazione dei pagamenti in Slovenia.

“Financial crisis brought »cleaning time« to Slovenia. There were big and famous companies that were not able to adopt to the new environment and were bound to go bankrupt. At the beginning of the crisis it was clear that Slovenian insolvency legislation did not work. The procedures were too slow. In October 2008 a new law was accepted, dealing with financial operations, insolvency procedures and compulsory liquidations. Later on it was constantly upgraded.According to the Statistical Office of the Republic of Slovenia, the annual inflation in 2011 is 2.0% (in previous year it was 1.9%), Eurostat published last data in November when the annual rate in the entire Euro zone stood at 3.0%.In 2012, GDP growth is expected at 2.0% in 2013 and at 2.5% in 2013. Further critical state of the debt crisis in some Euro zone countries poses a threat to their economic activity and consequently also for the activity in Slovenia.

In the past, especially in last year, payment terms exceeding 90 to 180 became standard in construction sector. The cases, where payments exceeded one year were far from being exception-payers suffering no penalties. By lengthening the payment periods, delays resulted in company liquidity problems, running stability and reliabi-lity of the inflows that would help any further operations planning. Data show significantly higher delays in payments to small compa-nies compared to the larger ones. Cycle of payment is consequently longer, the smaller the company the bigger the delay. On October 20th, 2010 The European Parliament adopted a new directive to pro-tect small and medium-sized businesses from liquidity problems due to poor payment discipline. On the basis of the facts from the pay-ment deadlines on 16th March 2011, related to the deadlines to pay the bills two new important laws were accepted: Law to prevent the delays in payments and the Law amending the Value Added Tax. The

first prevented terms exceeding 60 days, exceptionally up to 120 days (if agreed in writing), and the payment term between subjects and public authorities must not be longer than 30 days. The law forces delaying companies to enter first round of mandatory multilateral reconcilement. Multilateral reconcilement was launched by AJPES (The Agency of the Republic of Slovenia for Public Legal Records and Related Services) following rules, accepted in April 2011.Strict payment discipline affects liquidity and solvency in Slovenia, which seems to have positive impact on the overall economy in Slo-venia.There are many reasons to it, but in the end we always come to the same conclusion: "When one link is weak, the chain may break." One of the worst outcomes is when companies cannot pay their suppliers and thus convert them into their financiers. With the outbreak of the financial crisis, survival is often the primary goal, while payment morale worsens significantly in such conditions. In such conditions companies continue to make ordering, although even if awear that they are not capable to meet their liabilities. They are already insol-vent. Increasing the deficit of the financial assets has only increased insolvency. Long-term business activity of companies is reduced and leads to the unfortunate end. Chain normally begins to tear at smal-ler companies, which are more sensitive to changes, as they directly affect their business.In addition to more strict policies in Slovenia, the companies be-gan to monitor partners. We can say, that the level of precaution increased significantly. The resulting situation forced numerous companies to operate with 100% prepayment. They do not increase debts this way, but they need inflow in order to survive. On the other hand, the banks dictate different business operations: today`s credits are more expensive and also verification process takes longer, compared to equivalent conditions in the past. This directly affects the control of working capital of the company. Today the companies engage just in investments with high chance of suc-cess, everything is well considered and also the financing is not left to chance.”

17 Slovenia

SLOVENIA

c

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Studio Pagamenti

Analisi dei pagamenti

Prima di procedere con lo studio delle modalità di pagamento esibi-te in Slovenia nel corso del 2011, analizziamo come è variata negli ultimi anni la quota di aziende che hanno esibito una buona perfor-mance di pagamento, rispettando i termini concordati con i propri fornitori (Tabella 17.1).La Slovenia registra per il 2011 una concentrazione di aziende pun-tuali pari al 36,2% del totale, contro il 34,7% dell’anno precedente. La percentuale di “buoni pagatori” è sostanzialmente in linea con il dato aggregato Europa, con un gap che si riduce di 5,1 punti rispetto al delta del 2010.La quota di aziende che pagano con un ritardo superiore ai 90 giorni medi resta stabile e si assesta al 2,2% del totale contro il 3,1% della media europea (Tabella 17.2).La Tabella 17.3, invece, permette di identificare le variazioni che si sono registrate negli ultimi anni in relazione alla distribuzione delle aziende slovene rispetto alle classi di ritardo identificate.La percentuale di imprese che riesce a gestire le transazioni com-merciali entro i termini previsti (classe “By due date”) ha guadagnato 3 punti percentuali rispetto al 2009 e 1,5 punti rispetto al 2010.Il range di variazione dei “cattivi pagatori” (“Over 90 days”) negli ultimi tre anni è stato piuttosto contenuto e il delta massimo (0,8%) si osserva nel confronto con il 2009.Infine, la quota di aziende con un ritardo intermedio (compreso fra 1 e 90 giorni medi) nel 2011 è diminuito del 2,2% rispetto a tre anni fa.

TABELLA 17.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN SLOVENIA CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2009 - 2011

2009 2010 2011

Slovenia 33,2% 34,7% 36,2%

Europe 39,4% 40,4% 37,8%

TABELLA 17.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN SLOVENIA CON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2009 - 2011

2009 2010 2011

Slovenia 3,0% 2,5% 2,2%

Europe 5,8% 2,9% 3,1%

TABELLA 17.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN SLOVENIA, 2009 - 2011

Variation 2009/2011

Variation 2010/2011

By due date 3,0% 1,5%

Up to 90 days 2,2% -1,2%

Over 90 days -0,8% -0,3%

SLOVENIA

Page 106: Studio pagamenti 2012

106

Studio Pagamenti

Andiamo, ora, ad analizzare in maniera più approfondita le modalità di pagamento esibite in Slovenia, valutandone la distribuzione delle aziende per classi di ritardo.Dal Grafico 17.4 emerge un lieve incremento del pagamento puntua-le (+1,5%), a fronte di una riduzione del ritardo moderato (classe “Up to 30 days”) che si assesta nel 2011 al 53,7% del totale (il livello più basso dal 2009). Le classi di ritardo intermedio (fra i 30 e i 90 giorni medi) interessano, invece, il 7,9% dei casi analizzati con un decre-

mento inferiore a 1 punto percentuale rispetto agli anni precedenti.Infine, si registra un miglioramento, anche se piuttosto contenuto, in corrispondenza del ritardo più grave: nel 2011 sono, infatti, il 2,2% del totale le aziende che tendono a pagare con più di 90 giorni medi di ritardo, contro il 2,5% del 2010 e il 3% del 2009.

Il Grafico 17.5 fotografa nel dettaglio la capacità delle aziende slo-vene di gestire le transazioni commerciali entro i termini pattuiti,

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN SLOVENIA PER CLASSI DI RITARDO, 2009 – 2011

GRAFICO 17.4 FONTE: CRIBIS D&B

SLOVENIA

Page 107: Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti

tenendo in considerazione la loro classe dimensionale di riferimento.Sicuramente sono le Micro realtà a mostrare delle abitudini di pa-gamento più equilibrate, con una quota del 38,7% nella classe di pagamento puntuale. Situazione differente quella che interessa le imprese Medium e Large: il ritardo medio compreso fra 1 e 30 giorni interessa più del 66% dei casi appartenenti alla prima categoria e il 71% di quelli appartenenti alla seconda (+17,3% sulla media na-zionale). Gli alti valori registrati per queste due categorie in corri-

spondenza della classe di ritardo “Up to 30 days” influiscono negati-vamente sul pagamento puntuale, che ne risulta fortemente ridotto soprattutto in corrispondenza delle grandi imprese (solo 17,8%). Nel-le classi di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) si segna-la una concentrazione più elevata per la tipologia Medium, con quasi il 10% delle aziende incluse in questa fascia di ritardo. I ritardi gravi (oltre 90 giorni medi) mostrano un livello omogeneo per tutte le classi dimensionali oggetto di indagine, con oscillazioni fra il 2% e il 2,5%.

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN SLOVENIA PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 17.5 FONTE: CRIBIS D&B

SLOVENIA

Page 108: Studio pagamenti 2012

108

Studio Pagamenti

Con il Grafico 17.6 possiamo analizzare la dinamica delle abitudini di pagamento delle imprese slovene nel 2011 con riferimento alle classi di ritardo e al macrosettore di appartenenza.È possibile notare che il comportamento dei diversi gruppi sul fronte dei pagamenti è stato abbastanza omogeneo.Tutti i comparti considerati, infatti, rilevano una maggiore propensio-ne delle aziende a pagare i propri fornitori con un ritardo medio com-preso fra 1 e 30 giorni, con percentuali che oscillano dal 48,2% del comparto “Mining” al 57,4% del gruppo “Transport, distribution”.Ai macrosettori “Finance services” e “Other services” spetta la mi-gliore performance di pagamento con, rispettivamente, il 40,8% e il 40,5% di pagatori puntuali. Il gruppo “Mining”, invece, registra la quota più bassa di pagamento regolare (30,4%) e un gap rispetto al

dato medio nazionale di 5,8 punti percentuali.Il ritardo più dilazionato nel tempo vede delle percentuali abbastan-za ridotte per buona parte dei macrosettori: nello specifico, la perfor-mance più critica spetta al comparto “Construction” con il 3,2% di aziende che pagano con oltre 90 giorni di ritardo.

La Tabella 17.7 riporta la graduatoria dei 10 gruppi merceologici più virtuosi nei pagamenti in Slovenia nel corso del 2011.I microsettori che sono riusciti a gestire in maniera più equilibrata le transazioni commerciali sono “Health services” (con il 48,9% di pagamenti alla scadenza), “Insurance agents, brokers & services” (48,2%) e “Membership organizations” (45,8%).Invece, al primo posto della classifica dei settori meno virtuosi tro-

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN SLOVENIA PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 17.6 FONTE: CRIBIS D&B

SLOVENIA

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Studio Pagamenti

viamo “General merchandise stores”, seguito da “Apparel and other textile products” e “General building contractors” (Tabella 17.8). Questi gruppi merceologici mostrano maggiori difficoltà nella ge-stione delle transazioni commerciali e le percentuali di ritardo medio oltre i 90 giorni superano il 4,5% dei casi analizzati.

Lo scenario dei pagamenti 2011 individuato per la Slovenia, che en-tra per la prima volta a far parte dei Paesi analizzati nello Studio Pagamenti, mostra una distribuzione delle sue aziende per classi di ritardo in linea con i livelli medi osservati nel contesto europeo. In particolare, i pagatori puntuali sono aumentati di 1,5 punti percen-tuali rispetto all’anno precedente e hanno raggiunto il 36,4%, il li-vello più alto dal 2009. Il gap dal valore medio europeo è di solo 1,7

punti percentuali, ma la percentuale di pagamento regolare risulta ben distante dai best performer continentali (Germania e Svizzera).In relazione ai ritardi più gravi, si osserva una riduzione delle aziende che regolano mediamente le transazioni con oltre 90 giorni di ritar-do. La percentuale in questa categoria di ritardo si assesta al 2,2%, posizionandosi leggermente al di sotto del dato aggregato Europa (3,1%). A livello settoriale la performance meno positiva è riscon-trata nel comparto “Mining” con solo il 30,4% di aziende che esibi-scono un comportamento di pagamento regolare, seguito dal settore “Construction” con una concentrazione pari al 31,1% del totale.In conclusione, le imprese slovene si collocano in una posizione intermedia nel confronto con lo scenario dei pagamenti degli altri Paesi europei e non.

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN SLOVENIA, 2011

SectorRanking

2011

Health services 1

Insurance agents, brokers & services 2

Membership organizations 3

Depository institution 4

Engineering & management services 5

Personal services 6

Business services 7

Eating and drinking places 8

Transportation equipment 9

Agricultural services 10

TABELLA 17.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN SLOVENIA, 2011

SectorRanking

2011

General merchandise stores 55

Apparel and other textile products 54

General building contractors 53

Trucking and warehousing 52

Furniture and fixtures 51

Heavy construction, except building 50

Food stores 49

Paper and allied products 48

Agricultural production - Crops 47

Lumber and wood products 46

TABELLA 17.8 FONTE: CRIBIS D&B

SLOVENIA

Page 110: Studio pagamenti 2012

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Di seguito, l’opinione di László Várdai, Head of Sales di Dun & Bradstreet Hungária Kft, sullo scenario economico e la situazione dei pagamenti in Ungheria.

“Outlook for 2012 is clear but not pretty at all in terms of Hungary. Although the world economy is unlikely to enter recession in 2012, the outlook remains very uncertain, especially given the sharp dete-rioration in Europe’s risk outlook (Hungary depends strongly on EU’s performance) that is likely to take the currency area as a whole into recession in Q1 or Q2 2012 amid further troubles for the region’s finan-cial sector and a recent slew of sovereign risk ratings downgrades.

In 2011 an increase has been noticed in payment terms. In the first half of 2011 the average payment term was 31 days and by Q3 it decreased to 28 days. This change was not thanked due to the improvement of companies’ payment behaviour but to the fact that regulations became stricter. Reflect on it deeper the actual DSO in certain sectors (paper, printing, construction...etc.) turned to 70 days due to the fact detailed in part 3. According to statistics the average

delay in payments changed from the 2010’s 17 days to 25 days by Q3 2011.

Since the 2008’s global recession break out companies have strug-gled to raise money from the financial markets. In order to keep ope-rating and having an adequate liquidation businesses tend to retrain their payments and disposed to undertake the ‘bad classification’ in terms of payment habit. These circumstances have an affect on number of business (especially businesses with law capital) to conti-nue to perform and forced to cease business operations. As per the statistics 3,18% of businesses declared bankruptcy in 2010 though number of companies with insolvency kept increasing in 2011 and reached the ratio 3,43%.

So as to improve DSO and Working Capital companies started doing business only with those partners that have proper qualification. In addition to signing a contract with companies in certain sectors require the prompt payment or payment in advance. By sustaining such process signs of improving DSO can be measured.”

18 Ungheria

UNGHERIA

Page 111: Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti

Analisi dei pagamenti

La Tabella 18.1 riporta il trend negli ultimi anni della percentuale di aziende ungheresi che riescono a far fronte ai propri impegni entro i termini stabiliti.Nel corso del 2011 la variabile in oggetto ha registrato un valore pari al 40,8% del totale con un gap rispetto al dato medio europeo di 3 punti percentuali a favore dell’Ungheria, che mostra, quindi, un maggior numero di aziende con un comportamento equilibrato nei pagamenti.Le aziende che, invece, tendono a pagare con oltre 90 giorni medi di ritardo rappresentano il 2,4% del totale, con un vantaggio di circa mezzo punto percentuale sul dato aggregato Europa (Tabella 18.2). Per avere maggiori dettagli sulle variazioni avvenute negli ultimi anni in relazione alla distribuzione delle aziende ungheresi per classi di ritardo analizziamo la Tabella 18.3.Rispetto al 2009, si riscontra un deciso aumento dei “buoni pagatori” (classe “By due date”) pari a 4,5 punti percentuali e allo stesso tem-po una riduzione del 4,7% delle aziende con un ritardo intermedio (“Up to 90 days”).La dinamica degli ultimi tre anni relativa ai ritardi gravi (“Over 90 days”) denota un andamento piuttosto stabile, con leggero migliora-mento (-0,5%) del dato 2011 rispetto a quello 2010.

TABELLA 18.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN UNGHERIACON PAGAMENTI PUNTUALI, 2009 - 2011

2009 2010 2011

Hungary 36,3% 40,4% 40,8%

Europe 39,4% 40,4% 37,8%

TABELLA 18.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN UNGHERIA CON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2009 - 2011

2009 2010 2011

Hungary 2,2% 2,9% 2,4%

Europe 5,8% 2,9% 3,1%

TABELLA 18.3 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN UNGHERIA, 2009 - 2011

Variation 2009/2011

Variation 2010/2011

By due date 4,5% 0,4%

Up to 90 days -4,7% 0,1%

Over 90 days 0,2% -0,5%

UNGHERIA

Page 112: Studio pagamenti 2012

112

Studio Pagamenti

Consideriamo, ora, le modalità di pagamento dell’Ungheria per clas-si di ritardo per il 2011 e confrontiamole con quelle relative agli anni precedenti (Grafico 18.4).In linea con quanto riscontrato nel corso del 2010, si osserva una maggiore concentrazione delle imprese ungheresi in corrispondenza della classe “Up to 30 days” con il 51,4% del totale (-4,1% vs 2009).Per il pagamento puntuale, invece, si registra un incremento di 4,5 punti percentuali rispetto al 2009 e raggiunge nel 2011 il livello più elevato degli ultimi tre anni con una quota pari al 40,8% del totale.

Il range di variazione nella fascia di ritardo intermedio è abbastanza contenuto: si osserva una lieve riduzione (-0,6%) dei ritardi compresi 30 e 90 giorni, che si assestano quest’anno al 5,4%.Infine, il 2,4% delle aziende ungheresi nel 2011 ha pagato con un ritardo medio di oltre 90 giorni, perdendo mezzo punto percentuale sul 2010.

Il Grafico 18.5 riporta un’analisi dettagliata delle abitudini di paga-mento per tipologia di azienda in Ungheria. Le imprese Micro sono

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN UNGHERIA PER CLASSI DI RITARDO, 2009 – 2011

GRAFICO 18.4 FONTE: CRIBIS D&B

UNGHERIA

Page 113: Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti

quelle che esibiscono un comportamento di pagamento più equi-librato con il 46,2% del totale che paga i propri fornitori entro la scadenza stabilita. Le Medium, invece, mostrano la situazione più problematica con meno del 30% di pagatori puntuali e con un delta di oltre 10 punti percentuali dalla media nazionale.Nelle altre classi di ritardo si osservano differenze piuttosto conte-nute fra le quattro categorie analizzate, al contrario di quanto rileva-to per gli altri Paesi oggetto di indagine dello Studio.In particolare, si registrano maggiori concentrazioni nella classe “Up

to 30 days”, mentre risultano relativamente bassi i valori associati alle fasce di ritardo più grave. Nelle aziende di dimensione Medium e Large i ritardi compresi fra 1 e 30 giorni medi colpiscono più del 64% dei casi esaminati, mentre sono il 46% del totale nel caso del-le realtà più piccole. Nelle fasce ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) si registrano valori che oscillano fra il 4,4% delle Large ed il 5,9% delle Small. Tutte le tipologie, infine, evidenziano percentuali moderate nelle classi di ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) non superiori al 2,8% (solo 0,8% per le Large).

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN UNGHERIA PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 18.5 FONTE: CRIBIS D&B

UNGHERIA

Page 114: Studio pagamenti 2012

114

Studio Pagamenti

Con riferimento alle abitudini di pagamento dei macrosettori unghe-resi nel 2011, è possibile osservare nel Grafico 18.6 un comporta-mento abbastanza omogeneo. Si conferma in tutti i comparti una diffusa tendenza a regolare le transazioni commerciali con un ritardo medio compreso fra 1 e 30 giorni con valori che oscillano fra il 47,1% del gruppo “Other services” e il 58,3% di quello “Manufacturing”.Le migliori performance di pagamento, testimoniate dalla maggiore concentrazione di aziende puntuali, sono rilevate dai macrosettori “Other services” (45,6%) e “Retail trade” (43,5%).Meno bene per “Manufacturing” e “Finance services” con, rispet-tivamente, il 33,1% e il 37,2% del totale nella classe considerata.Per le classi di ritardo intermedio (fra 30 e 90 giorni) si segnalano

i valori più elevati riscontrati in corrispondenza dei comparti “Con-struction” con l’8,8% del totale e “Finance services” con il 10%. Inoltre, entrambi i settori evidenziano le maggiori criticità in relazio-ne al ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) con quote che raggiun-gono e superano il 3,6% nella classe considerata.

Restringiamo, ora, il campo di indagine ai microsettori che esibisco-no le performance di pagamento migliori e peggiori in Ungheria nel 2011 (Tabelle 18.7 e 18.8). Nella graduatoria dei settori più virtuo-si troviamo in prima posizione “Health services” con il 60,1% delle aziende che riesce a rispettare i termini pattuiti con i partner com-merciali. Seguono in seconda e terza posizione “Auto repair, services

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN UNGHERIA PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 18.6 FONTE: CRIBIS D&B

UNGHERIA

Page 115: Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti

and parking” con il 55,6% di pagamento regolare e “Food stores” con il 50,8%. I ritardi maggiori nei pagamenti, invece, sono stati re-gistrati dal comparto “General Building contractors”, le cui imprese pagano mediamente con oltre 90 giorni di ritardo nel 5,9% dei casi esaminati. Completano il podio dei “cattivi pagatori” i microsettori “Agricultural production – Livestock” (5,1%) e “Hotels and other lod-ging places” (4,9%).

Lo scenario dei pagamenti delle aziende ungheresi mostra un anda-mento in linea con quanto osservato nel contesto europeo con alcuni segnali positivi per quello che riguarda il pagamento puntuale.Nello specifico, la percentuale di imprese che paga alla scadenza

si mantiene stabile rispetto al 2010 e si assesta al 40,8%, con un vantaggio del 3% sulla media europea. Posizione di vantaggio anche in relazione ai ritardi superiori ai 90 giorni medi: infatti, l’Ungheria nel 2011 registra una quota pari al 2,4% del totale con un delta di 0,7 punti percentuali dal dato aggregato Europa. A livello settoriale, la situazione più complessa si riscontra nel gruppo merceologico “Fi-nance services” e in quello “Construction”, nei quali si rilevano sia le minori percentuali di pagamento puntuale sia le maggiori concen-trazioni di ritardo grave.In conclusione, il sistema dei pagamenti in Ungheria nel 2011 si col-loca in una posizione intermedia all’interno dello scenario europeo, con un trend in lieve miglioramento rispetto agli ultimi anni.

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN UNGHERIA, 2011

SectorRanking

2011

Health services 1

Auto repair, services and parking 2

Food stores 3

Engineering & management services 4

Heavy construction, except building 5

General merchandise stores 6

Agricultural services 7

Eating and drinking places 8

Communications 9

Lumber and wood products 10

TABELLA 18.7 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN UNGHERIA, 2011

SectorRanking

2011

General building contractors 41

Agricultural production - Livestock 40

Hotels and other lodging places 39

Printing and publishing 38

Building materials & garden supplies 37

Real estate 36

Special trade contractors 35

Agricultural production - Crops 34

Trucking and warehousing 33

Apparel and accessory stores 32

TABELLA 18.8 FONTE: CRIBIS D&B

UNGHERIA

Page 116: Studio pagamenti 2012

116

Di seguito l’opinione di Thomas Göschelbauer, Data & Opera-tions Leader di D&B Austria, sullo scenario economico e la situa-zione dei pagamenti in Austria.

“During 2011 we have seen a steady improvement of payment beha-viour of Austrian companies. In December 2011 invoices were paid 8 days past due in average, an improvement of 6 (!) days when compa-red to the figures of January 2011.One of the prompt paying industries is the agricultural sector, while one of the worst has been the transportation sector. This comes as

no surprise as the transportation sector is ranked consistently under the top three industry sectors when it comes to financial distress and danger of insolvency. However, differences between the best and the worst payers are not as distinct as one would expect them to be, with an average deviation of only 3-4 days.

A continuing trend is that large businesses remain the worst payers making use of their market power in order to improve their cash flow, which, of course, adds pressure on smaller companies with limited financial backing”.

19 Austria

AUSTRIA

Page 117: Studio pagamenti 2012

117

Studio Pagamenti

Analisi dei pagamenti

Il Grafico 19.1 fotografa nel dettaglio le abitudini di pagamento delle aziende austriache, attraverso una loro ripartizione in classi di ritar-do. Nel 2011 la quota di pagamento puntuale in Austria ha interes-sato solo un terzo delle aziende (33,3%). Questo dato si colloca al di sotto della media europea (37,8%) con un delta sfavorevole di 4,5 punti percentuali.

Il ritardo moderato (“Up to 30 days”), invece, interessa la gran parte delle aziende con una percentuale pari al 62,1% del totale.Concentrazioni decisamente più contenute nelle classi di ritardo in-termedio (fra 30 e 90 giorni medi) che complessivamente compren-dono solo il 3,6% dei casi analizzati.Infine, la quota di aziende austriache che tende a pagare con un ri-tardo superiore ai 90 giorni medi è pari solo all’1% del totale, con un gap favorevole di circa 2 punti rispetto al dato aggregato Europa.

AUSTRIA

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN AUSTRIA PER CLASSI DI RITARDO, 2011

GRAFICO 19.1 FONTE: CRIBIS D&B

Page 118: Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti

Valutiamo, ora, le performance di pagamento delle imprese austria-che in relazione alla dimensione aziendale (Grafico 19.2).Al contrario di quanto osservato in molti altri Paesi oggetto di inda-gine dello Studio, in Austria i livelli delle diverse tipologie dimen-sionali sono estremamente omogenei. La percentuale di pagamento puntuale, infatti, oscilla fra il 30,9% delle Medium ed il 34,1% delle Small. Anche i ritardi inferiori ai 30 giorni medi mostrano livelli simili nelle tipologie considerate e si confermano la classe più numerosa

con quote che superano il 61%.Nelle classi di ritardo intermedio (“30-60 days” e “60-90 days”) sono le aziende di dimensioni più grandi a registrare il livello più elevato (5,1% del totale).Percentuali piuttosto contenute nelle classi dei “cattivi pagatori” (più di 90 giorni medi) con valori che non superano l’1,7%.

Il Grafico 19.3 consente di identificare e confrontare le abitudini di

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN AUSTRIA PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

GRAFICO 19.2 FONTE: CRIBIS D&B

AUSTRIA

Page 119: Studio pagamenti 2012

119

Studio Pagamenti

pagamento che i diversi macrosettori merceologici hanno esibito in Austria nel corso del 2011.I settori considerati mostrano percentuali molto simili fra loro e non si discostano molto dai livelli medi nazionali.Il pagamento in ritardo si concentra nella classe “Up to 30 days” con percentuali che variano dal 59,5% del comparto “Mining” al 63,6% del gruppo “Agriculture, forestry, hunting and fishing”.Una perfomance di pagamento puntuale leggermente superiore alla

media viene riscontrata nei settori “Construction” e “Mining” con rispettivamente il 34,6% ed il 35,1% di pagatori regolari.Al contrario, il comparto per cui si osserva la quota più piccola di aziende che regolano le transazioni secondo i termini pattuiti è “Transport, distribution” (31,9%).Il pagamento con un ritardo più grave (oltre i 90 giorni medi) inte-ressa solo una piccola parte delle aziende austriache e il valore più consistente è registrato dal comparto “Mining” (1,4%).

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN AUSTRIA SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 19.3 FONTE: CRIBIS D&B

AUSTRIA

Page 120: Studio pagamenti 2012

Nelle Tabelle 19.4 e 19.5 viene riportata la graduatoria dei microset-tori che hanno esibito nel corso del 2011 le migliori e peggiori perfor-mance nei pagamenti in Austria. Il gruppo merceologico “Personal services” occupa la prima posizione nella classifica dei microsettori più virtuosi con il 38,8% di aziende che pagano entro la scadenza degli accordi commerciali concordati. Seguono in seconda e terza posizione “Transportation services” (37,5%) e “General merchandise stores” (36,9%). Il comparto “Primary metal industries” si contrad-distingue, invece, come il meno virtuoso dell’Austria negli ultimi 12 mesi: i gravi ritardatari (oltre 90 giorni medi) rappresentano il 2,9% e superano di 1,9 punti percentuali il livello medio nazionale. Comple-tano le prime posizioni di questa classifica i gruppi “Amusement & Recreation services” (2,6%) e “Social services” (2,5%).

I risultati individuati con le analisi precedenti permettono di identifi-

care uno scenario dei pagamenti 2011 non particolarmente positivo per l’Austria. La percentuale di aziende che regolano puntualmente le transazioni commerciali si assesta solo al 33,3% del totale e si colloca 4,5 punti al di sotto della media europea. Le aziende austria-che si contraddistinguono, invece, per una buona performance nelle classi di ritardo grave: infatti, solamente nell’1% dei casi analizzati si osservano pagamenti superiori ai 90 giorni medi di ritardo. Sia l’approfondimento settoriale sia quello relativo alla dimensione aziendale delineano delle performance di pagamento piuttosto omo-genee fra le varie categorie esaminate.In conclusione, nonostante i ritardi siano generalmente contenuti (le concentrazioni più elevate si registrano nella classe “Up to 30 days”), il sistema dei pagamenti in Austria evidenzia alcune criticità, specialmente legate alla gestione puntuale delle transazioni com-merciali.

SETTORI PIU’ VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN AUSTRIA, 2011

SectorRanking

2011

Personal services 1

Transportation services 2

General merchandise stores 3

General building contractors 4

Miscellaneous repair services 5

Stone, clay and glass products 6

Miscellaneous retail 7

Trucking and warehousing 8

Eating and drinking places 9

Auto repair, services and parking 10

TABELLA 19.4 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI MENO VIRTUOSI NEI PAGAMENTI IN AUSTRIA, 2011

SectorRanking

2011

Primary metal industries 48

Amusement & recreation services 47

Social services 46

Food stores 45

Chemicals and allied products 44

Trucking and warehousing 43

Executive, legislative and general 42

Hotels and other lodging places 41

Instruments and related products 40

Apparel and accessory stores 39

TABELLA 19.5 FONTE: CRIBIS D&B

120

Studio Pagamenti

AUSTRIA

Page 121: Studio pagamenti 2012

121

Studio Pagamenti

Di seguito l’opinione di Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS D&B, sullo scenario dei pagamenti in Italia.

“Nel 2011 i comportamenti di pagamento mostrano un migliora-mento rispetto al 2010: la classe di pagamento puntuale raggiunge infatti il 45,7% mentre nel 2010 si era fermata al 37,5%. Questo miglioramento, che comunque non è stato sufficiente ad avvicinarsi ai livelli pre-crisi del 2007, quando le aziende che pagavano puntual-mente erano oltre il 50%, va però letto, per così dire, in controluce, al fine di comprendere correttamente le dinamiche sottostanti, non tutte positive purtroppo.Prima di tutto, una parte di questo miglioramento è dovuta al fatto che il ritardo si è “istituzionalizzato”, cioè è stato incorporato nei termini di pagamento definiti contrattualmente. Da un survey quali-tativa realizzata da CRIBIS D&B nel mese di marzo 2012 su oltre 500 credit manager italiani, risulta che oltre il 90% degli intervistati ha ricevuto richieste di aumento dei termini di pagamento e il 62% degli intervistati ha individuato nella richiesta di aumento dei termini di pagamento una delle maggiori problematiche che la sua azienda ha dovuto affrontare nell’ultimo anno. Questa istituzionalizzazione del ritardo è un aspetto grave se si considera che sarà difficile per il fornitore, una volta concessi termini di pagamento più lunghi, potere tornare indietro su termini più brevi in futuro.Il secondo aspetto riguarda invece l’eterogeneità dei comportamenti. Ad esempio si osservano condizioni piuttosto differenti in funzione della dimensione aziendale. Sono le Micro realtà (le più numerose in Italia) ad emergere per una più alta concentrazione nella classe di pagamento puntuale, con una quota del 48,3% in questa catego-ria. Situazione opposta per le imprese di grandi dimensioni (meno numerose ma con maggiori volumi di forniture) dove solo nel 13% dei casi analizzati riescono a rispettare gli accordi contrattuali con i propri fornitori nei termini concordati. Situazione analoga a livello settoriale dove troviamo comparti merceologici come l’Agricoltura o i Servizi finanziari che evidenziano pagamenti nei termini in oltre il 52,5% dei casi, mentre altri settori, come la Grande Distribuzione, che muove volumi di acquisiti enormi, pagano puntualmente in meno del 22% dei casi.

Infine, a questi aspetti negativi va sicuramente affiancato anche un elemento positivo, e cioè la maggiore attenzione da parte delle im-prese alla gestione dei tempi di pagamento, del credito commerciale e più in generale del Working Capital. Negli ultimi anni le aziende hanno infatti investito molto in procedure e strumenti che consen-tissero di intercettare tempestivamente i segnali deboli di deterio-ramento dell’affidabilità di un’azienda, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti di generare ricavi, di in-tervenire tempestivamente con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa. Un’operazione non a costo zero per le aziende, che però crediamo potrà dare benefici anche dopo la fine della crisi. Per trovare con-ferma di questa maggiore attenzione, è sufficiente considerare che i partecipanti al nostro sistema CRIBIS iTRADE - la prima soluzione in Italia per la condivisione delle informazioni sui comportamenti di pagamento e il più ampio patrimonio di informazioni sui pagamenti commerciali – sono cresciuti esponenzialmente dall’inizio della crisi portando a più che raddoppiare le esperienze di pagamento disponi-bili all’interno del nostro sistema.In questo contesto di comportamenti di pagamento, il nostro contri-buto è in primo luogo supportare le aziende con strumenti e informa-zioni per la gestione del portafoglio clienti e dei pagamenti commer-ciali, ma in un’ottica più generale il nostro ruolo è sicuramente anche quello di contribuire a rendere più trasparente il mercato. Soluzioni come CRIBIS iTRADE, che prevedono la condivisione di informazio-ni sui pagamenti al fine di identificare un profilo dell’azienda come pagatore oltre a mettere a disposizione strumenti di analisi e moni-toraggio, possono rendere il mercato più trasparente referenziando le aziende che hanno comportamenti di pagamento virtuosi e iden-tificando coloro che invece hanno comportamenti non corretti. La trasparenza è infatti un elemento chiave per la crescita del mercato e dell’economia e pensiamo che non sia casuale che un paese come la Germania, che ha una struttura industriale simile alla nostra ma ha quasi il 75% delle aziende che paga alla scadenza, abbia prospet-tive di crescita del PIL molto migliori di quelle dell’Italia. Per questo, abbiamo investito molto su CRIBIS iTrade, del quale lanceremo entro l’anno la nuova versione.”

20 Italia

ITALIA

Page 122: Studio pagamenti 2012

20.1 Termini di pagamento

In questo primo paragrafo dell’analisi dettagliata delle dinamiche delle performance di pagamento delle aziende italiane vengono esa-minati i termini contrattuali di pagamento più utilizzati nelle diverse aree geografiche della penisola.Nel 2011 l’andamento delle condizioni contrattuali conferma il trend osservato negli ultimi anni: il termine compreso fra i 30 e i 60 giorni dalla stipula del contratto resta ancora la modalità prescelta dalle imprese italiane.

TABELLA 20.1.1 FONTE: CRIBIS D&B

TERMINI DI PAGAMENTO IN ITALIA, 2007 - 2011Up to 30 days 30 - 60 days Over 60 days

ITALY TOTAL

2007 5,9% 85,7% 8,5%

2008 4,7% 82,6% 12,7%

2009 3,8% 84,6% 11,6%

2010 1,3% 93,2% 5,6%

2011 0,9% 92,9% 6,2%

NORTHWEST

2007 4,6% 88,4% 7,0%

2008 3,9% 86,2% 9,9%

2009 2,7% 85,5% 11,8%

2010 0,8% 93,4% 5,8%

2011 0,6% 93,5% 5,9%

NORTHEAST

2007 9,8% 81,5% 8,7%

2008 8,5% 80,6% 10,9%

2009 3,4% 84,3% 12,3%

2010 0,9% 92,3% 6,8%

2011 0,6% 92,4% 7,0%

CENTER

2007 4,9% 86,2% 8,9%

2008 3,9% 85,0% 11,2%

2009 4,3% 84,5% 11,2%

2010 1,3% 93,6% 5,1%

2011 1,1% 93,2% 5,7%

SOUTH

2007 6,2% 86,1% 7,7%

2008 4,7% 83,5% 11,8%

2009 5,2% 84,1% 10,7%

2010 2,7% 92,8% 4,5%

2011 2,4% 91,4% 6,2%

ISLANDS

2007 4,7% 83,1% 12,2%

2008 2,2% 83,4% 14,4%

2009 4,7% 83,8% 11,5%

2010 1,4% 94,7% 3,9%

2011 1,1% 93,5% 5,4%

122 ITALIA 20.1

Page 123: Studio pagamenti 2012

123ITALIA 20.1

Studio Pagamenti

Analizzando in maniera più dettagliata la situazione nazionale (Grafico 20.1.2), è possibile osservare una sostanziale stabilità ri-spetto a quanto registrato nel 2010: infatti, diminuisce di 0,4 punti percentuali la quota di preferenza verso il termine inferiore ai 30 giorni e di 0,2 punti percentuali la scadenza compresa fra i 30 e i 60 giorni, mentre aumenta dello 0,6% la percentuale di aziende che utilizzano più di 60 giorni come termini di pagamento.

Si conferma, quindi, la maggiore tendenza delle aziende italiane ad utilizzare termini contrattuali compresi fra i 30 e i 60 giorni, legata sia ai crescenti problemi di liquidità a cui si sono dovute adeguare le aziende che sceglievano una condizione contrattuale inferiore ai 30 giorni sia alla necessità sempre maggiore di tute-larsi e incassare più in fretta per chi imponeva un termine supe-riore ai 60 giorni.

TERMINI DI PAGAMENTO IN ITALIA, TREND 2007 - 2011

GRAFICO 20.1.2 FONTE: CRIBIS D&B

Page 124: Studio pagamenti 2012

Il Grafico 20.1.3 permette di osservare la distribuzione dei termini di pagamento in Italia in relazione alle diverse aree geografiche di appartenenza delle aziende analizzate.Viene confermato quanto osservato a livello nazionale: infatti, indipendentemente dalla collocazione geografica di riferimento, le imprese italiane prediligono la preferenza per la stipula dei contratti con termini di pagamento compresi fra i 30 e i 60 giorni (valori superiori al 91%).Il Nord Est è l’area che evidenzia una maggiore percentuale di aziende che scelgono delle condizioni contrattuali superiori ai 60 giorni (7%), mentre si assesta solo al 5,4% per le Isole.In relazione alla scadenza inferiore ai 30 giorni, si osserva una

concentrazione maggiore per il Sud con il 2,4% del totale, mentre per l’Italia settentrionale è pari allo 0,6%.Rispetto al 2010, i cambiamenti sono stati più rilevanti per il Sud: i termini contrattuali superiori ai 60 giorni hanno guadagnato 1,7 punti percentuali, mentre la concentrazione nella classe “30-60 days” è diminuita dell’1,4%.Le variazioni sono più consistenti se si confrontano i risultati del 2011 con il 2009: i delta relativi alla classe centrale (“30-60 days”) superano il 7% per tutte le aree geografiche, mentre le Isole re-gistrano una riduzione di 6 punti percentuali circa nella classe maggiore (“Over 60 days”). Maggiore stabilità nelle due classi estreme per le aziende appartenenti alle altre aree geografiche.

124

Studio Pagamenti

ITALIA 20.1

TERMINI DI PAGAMENTO IN ITALIA PER AREA GEOGRAFICA, 2011

GRAFICO 20.1.3 FONTE: CRIBIS D&B

Page 125: Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti

ITALIA 20.2

20.2 Analisi dei pagamenti

La Tabella 20.2.1 fornisce una prima informazione sulle capacità del-le aziende italiane di far fronte ai propri impegni entro i termini sta-biliti, rapportando la percentuale di aziende puntuali nei pagamenti nel 2011 a quella degli anni passati.Per la variabile in oggetto è possibile individuare un’inversione di tendenza rispetto a quanto osservato negli ultimi anni: infatti, la quota di “buoni pagatori” ha raggiunto il 45,7% del totale, subendo un incremento dell’8,2% rispetto al 2010 e del 2% rispetto al 2009.Tuttavia, la percentuale di pagatori puntuali resta ancora inferiore ai valori registrati prima della crisi economica e finanziaria (50,8% nel 2007 e 49,6% nel 2008).Inoltre, il nostro Paese si differenzia dal trend individuato a livello europeo ed esibisce una performance decisamente positiva: infat-ti, nel 2011 il pagamento puntuale ha interessato il 7,9% in più di aziende italiane rispetto al corrispettivo europeo, mentre nel 2010 il gap con il dato aggregato Europa era di 2,9 punti percentuali a sfavore dell’Italia.Analizzando il trend della percentuale di aziende che tendono a pa-gare mediamente con più di 90 giorni di ritardo, si riscontrano cam-biamenti meno evidenti (Tabella 20.2.2).Infatti, in questo caso è possibile individuare una generale stabilità della variabile in oggetto nel corso degli ultimi due anni che si asse-sta nel 2011 allo 0,8% del totale, con un aumento rispetto al 2010 di solo 0,2 punti percentuali.Si osserva un delta maggiore se si considerano gli anni preceden-

ti: infatti, le aziende appartenenti a questa classe di ritardo sono il 2,2% in meno rispetto al 2008 e il 2,5% in meno rispetto al 2009.L’Italia conferma la posizione di vantaggio degli scorsi anni sul dato medio europeo con il 2,3% in meno di gravi ritardatari.Nel 2010 il gap era sempre del 2,3%, nel 2009 del 2,5% e del 3% nel 2008, sempre a favore della nostra penisola.

TABELLA 20.2.1 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN ITALIA CON PAGAMENTI PUNTUALI, 2007 – 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Italy 50,8% 49,6% 43,7% 37,5% 45,7%

Europe 41,0% 40,0% 39,4% 40,4% 37,8%

TABELLA 20.2.2 FONTE: CRIBIS D&B

PERCENTUALE DI AZIENDE IN ITALIA CON RITARDI DI PAGAMENTO SUPERIORI AI 90 GIORNI, 2007 – 2011

2007 2008 2009 2010 2011

Italy 2,3% 3,0% 3,3% 0,6% 0,8%

Europe 4,1% 6,0% 5,8% 2,9% 3,1%

Page 126: Studio pagamenti 2012

Approfondiamo, ora, lo scenario dei pagamenti italiani analizzando il Grafico 20.2.3 in cui sono riportate nel dettaglio le abitudini di paga-mento stratificate per classi di ritardo.Nel 2011 si osserva una crescita consistente della quota di pagatori puntuali a fronte di una riduzione dei ritardatari, soprattutto in cor-rispondenza di chi regola le transazioni commerciali con un ritardo medio compreso fra 1 e 30 giorni oltre il termine.Infatti, il pagamento regolare ha registrato un miglioramento di 8,2 punti percentuali rispetto al 2010, assestandosi nel 2011 al 45,7% del totale. Tuttavia, la quota di “buoni pagatori” resta ancora distan-te dai valori registrati nel 2007 (50,8%) e nel 2008 (49,6%).La concentrazione nella fascia di ritardo “Up to 30 days” vede, inve-

ce, un decremento dell’8,4% e raggiunge il 48,6%.Nelle altre classi di ritardo si osserva una generale stabilità rispetto al 2010: le aziende con un ritardo medio compreso fra i 30 e i 90 giorni restano il 4,9%, mentre quelle con un ritardo superiore ai 90 giorni medi sono lo 0,8% (-0,2%). Si sottolinea, infine, il miglioramento osservato in corrispondenza del ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) che subisce una riduzione del 2,5% rispetto al 2009.

Il Grafico 20.2.4 permette di focalizzare l’attenzione sul trend del pagamento puntuale e del ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) in Italia e di avere un dettaglio maggiore sulle dinamiche dell’ultimo

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN ITALIA PER CLASSI DI RITARDO, 2007 – 2011

GRAFICO 20.2.3 FONTE: CRIBIS D&B

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ITALIA 20.2

Page 127: Studio pagamenti 2012

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Studio Pagamenti

anno, grazie al dato puntuale relativo ai singoli trimestri del 2011 e al primo trimestre del 2012. I pagamenti puntuali sono stati interes-sati da un trend positivo: per tutto il 2011, infatti, si è continuato a registrare un incremento della percentuale di aziende regolari che hanno raggiunto il 45,7% del totale negli ultimi tre mesi del 2011, per poi raggiungere il 46,6% nei primi del 2012. Questo migliora-mento, tuttavia, non ha permesso di avvicinarsi e superare i valori osservati nel periodo pre-crisi in cui il pagamento alla scadenza ave-va superato i 49 punti percentuali. La riduzione della quota di paga-tori puntuali è stata in parte “assorbita” dal decremento della classe di ritardo “Up to 30 days” che è passata dal 57% del quarto trimestre del 2010 al 47,6% del primo trimestre 2012. Per i gravi ritardi, inve-

ce, si è osservata una generale stabilità nel corso dell’ultimo anno con valori che non hanno superato l’1,1% (III Q 2011). Da segnalare la riduzione della concentrazione in questa classe di ritardo rispetto al 2009 e agli anni precedenti, superiore ai due punti percentuali.Fra le motivazioni alla base di questo calo si può ricondurre, come già evidenziato in precedenza, il costante aumento degli ultimi anni della percentuale di aziende che scelgono termini contrattuali com-presi fra i 30 e i 60 giorni. Per tanto fra i fattori che hanno contribuito positivamente alla perfomance italiana nei pagamenti si possono sicuramente individuare una maggiore attenzione delle imprese nei confronti del proprio livello di liquidità e il miglioramento nella “for-malizzazione” dei termini di pagamento più estesi.

TREND PAGAMENTI PUNTUALI E RITARDI OLTRE I 90 GIORNI, 2007 – 2012

GRAFICO 20.2.4 FONTE: CRIBIS D&B

ITALIA 20.2

Page 128: Studio pagamenti 2012

Osserviamo, con il Grafico 20.2.5, come sono variate le performance delle aziende italiane negli ultimi cinque anni.Rispetto al 2010, le abitudini medie sono peggiorate per il 20,4% delle aziende, mentre per il 57,3% sono rimaste invariate e per il 22,3% sono migliorate. Se consideriamo il 2009 possiamo individua-re una dinamica simile a quella appena evidenziata: infatti, anche in questo caso la maggior parte delle aziende ha manifestato delle abitudini medie invariate (42,4%), ma la percentuale di aziende che hanno migliorato la propria posizione è più elevata (30,3%).

Rispetto al 2007, le aziende italiane hanno mantenuto invariate le abitudini medie di pagamento nel 41,1% dei casi analizzati; il 36,4% ha peggiorato la propria perfomance di pagamento e solamente il 22,5% è riuscito a migliorarla.

Anche il 2011 conferma il trend individuato negli scorsi anni in Italia per lo scenario dei pagamenti in riferimento alla dimensione azien-dale (Grafico 20.2.6). Infatti, sono ancora le Micro aziende (buona parte del mercato italiano) a distinguersi per un comportamento più

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN ITALIA, 2007 - 2011

GRAFICO 20.2.5 FONTE: CRIBIS D&B

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ITALIA 20.2

Page 129: Studio pagamenti 2012

equilibrato nella gestione delle transazioni commerciali entro i ter-mini pattuiti. La percentuale di pagamento regolare per questa categoria è pari al 48,3% con un vantaggio sul livello medio nazionale di 2,6 punti per-centuali, mentre il pagamento non puntuale si concentra nelle classi di ritardo “Up to 30 days” (45,4%) e “30-60 days” (3,8%).Le Piccole realtà, invece, tendono a pagare con un ritardo medio compreso fra 1 e 30 giorni oltre il termine (55,7%), a discapito del pagamento puntuale pari al 38,8%.

Le Medie e Grandi realtà, invece, registrano delle modalità di paga-mento piuttosto differenti rispetto alle due classi più piccole. Infatti, il pagamento regolare è fortemente ridotto (25,1% per le prime e solo 13,1% per le seconde), a fronte di una percentuale di paga-mento con un ritardo medio inferiore ai 30 giorni superiore al 70% dei casi.Inoltre, solo lo 0,5% delle Grandi imprese paga con un ritardo supe-riore ai 90 giorni medi, contro lo 0,8% rilevato a livello nazionale e l’1% delle realtà Micro.

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GRAFICO 20.2.6 FONTE: CRIBIS D&B

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN ITALIA PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

Page 130: Studio pagamenti 2012

Il Grafico 20.2.7 consente di analizzare nel dettaglio come sono va-riate le abitudini medie di pagamento delle aziende italiane negli ultimi cinque anni in relazione alla loro dimensione.Il confronto delle abitudini di pagamento del 2011 con il 2007 evi-denzia un diffuso incremento della percentuale di peggioramento per tutte le tipologie aziendali, che supera quella delle abitudini di pagamento invariate nel caso delle Piccole, Medie e Grandi aziende.In particolare, sono proprio le imprese Medium a evidenziare una

maggiore concentrazione di casi in cui le modalità di pagamento sono peggiorate (43,7%). La categoria Micro, invece, registra un li-vello più elevato di imprese che non hanno subito cambiamenti nelle proprie abitudini con un percentuale che interessa il 43,6% del to-tale. Infine, la quota di imprese interessate da migliori performance rispetto a cinque anni fa mostra valori piuttosto omogenei per tutte e quattro le tipologie dimensionali, con concentrazioni che oscillano fra il 21,8% (Small e Medium) ed il 23,8% (Large).

GRAFICO 20.2.7 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN ITALIA PER TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011 vs 2007

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Page 131: Studio pagamenti 2012

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Procediamo ora con l’analisi delle abitudini medie di pagamento delle aziende italiane in relazione alla regione di appartenenza. Se a livello aggregato Italia, come analizzato in precedenza nel Grafico 20.2.3, si rileva una percentuale del 45,7% di aziende che mediamente pagano rispettando il termine stabilito e dello 0,8% che lo fanno con oltre 90 giorni di ritardo, nella Tabella 20.2.8 è possibile visualizzare queste classi di ritardo con riferimento alle diverse zone e regioni d’Italia. Considerando le macroaree geografiche, il Nord Est presenta una quo-ta di pagatori oltre i 90 giorni medi inferiore al dato medio rilevato in Italia (0,5% vs 0,8%) ed esibisce una buona performance in relazione al pagamento puntuale: infatti, per tutto il campione di riferimento si osserva una concentrazione di aziende che riescono a regolare le tran-sazioni commerciali alla scadenza superiore al 49%. Situazione positi-va anche per il Nord Ovest, dove la quota di pagamento puntuale è pari al 48,3% del totale (49,1% per Lombardia e 49,5% per Valle d’Aosta). In relazione all’Italia centrale, le imprese che pagano regolarmente si mantengono al di sopra del livello medio nazionale, ad eccezione del Lazio con il 36,3% nella classe considerata. Situazione più problemati-ca quella riscontrata nell’Italia meridionale e insulare, dove la maggior parte delle regioni presenta una quota di aziende puntuali inferiore al dato aggregato: per Campania, Sardegna e Sicilia la concentrazione in questa categoria resta al di sotto del 34%. Inoltre, anche per i ritardi più gravi (oltre 90 giorni) la peggiore performance spetta alla Campa-nia con l’1,7% delle sue imprese e un delta dell’1% circa con il dato aggregato Italia. Solo la Basilicata si contraddistingue per una miglio-re performance di pagamento rispetto alle altre regioni meridionali: il pagamento alla scadenza interessa, infatti, il 43,3% delle aziende, mentre i ritardi oltre i 90 giorni medi lo 0,9%.

MODALITA’ DI PAGAMENTO NELLE REGIONI ITALIANE, 2011

TABELLA 20.2.8 FONTE: CRIBIS D&B

Payments in Italian Regions 2011

AREA By due datePayments made 90

days over terms

Northeast 51,9% 0,5%

EMILIA ROMAGNA 54,5% 0,4%

FRIULI 49,9% 0,6%

TRENTINO 51,2% 0,3%

VENETO 50,5% 0,3%

Northwest 48,3% 0,6%

LIGURIA 42,6% 0,8%

LOMBARDY 49,1% 0,6%

PIEDMONT 48,4% 0,7%

AOSTA VALLEY 49,5% 0,5%

Center 43,4% 1,0%

LAZIO 36,3% 1,3%

MARCHE 49,8% 0,8%

TUSCANY 45,9% 1,1%

UMBRIA 50,9% 0,8%

South and Islands 36,6% 1,4%

ABRUZZO 43,1% 1,2%

BASILICATA 43,3% 0,9%

CALABRIA 35,0% 1,6%

CAMPANIA 33,9% 1,7%

MOLISE 39,8% 1,1%

PUGLIA 41,6% 1,3%

SARDINIA 33,9% 1,5%

SICILY 33,6% 1,4%

ITALY 45,7% 0,8%

Page 132: Studio pagamenti 2012

Nel Grafico 20.2.9 viene riportato il dettaglio dei pagamenti in Italia per classi di ritardo e area geografica di riferimento. Come osservato già negli scorsi anni, la regolazione delle transazioni commerciali nel Sud Italia e nelle altre macroaree considerate appare abbastanza dif-ferente. Infatti, mentre le imprese del Nord e del Centro Italia mostra-no una maggiore tendenza a rispettare i termini pattuiti e a contenere il ritardo, se presente, entro i 30 giorni medi, nell’Italia meridionale i pagamenti sono meno puntuali e i ritardi tendono ad avere un maggior peso. La percentuale di pagamento regolare per Sud e Isole è pari al

36,6% con un divario rispetto al livello medio nazionale di oltre 9 punti percentuali, mentre il 53,9% del totale si concentra nella classe di ritardo “Up to 30 days” e il 5,8% in quella “30-60 days”. Il ritardo oltre i 60 giorni medi interessa, invece, il 3,7% delle aziende meridionali e insulari (1,4% oltre i 90 giorni medi). Nel Nord la buona performance nei pagamenti è testimoniata dalle migliori percentuali del pagamento puntuale (51,9% per il Nord Est e 48,3% per il Nord Ovest) e dal valore contenuto dei casi in cui il ritardo medio supera i 60 giorni (non supe-riore all’1,6%). Infine, il Centro si colloca in una posizione intermedia

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GRAFICO 20.2.9 FONTE: CRIBIS D&B

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN ITALIA PER MACROAREA GEOGRAFICA, 2011

Page 133: Studio pagamenti 2012

con il 43,4% di aziende che pagano rispettando i termini pattuiti e l’1% di gravi ritardatari (oltre 90 giorni medi).

Analizziamo, ora, come sono variate dal 2007 ad oggi le abitudini medie nei pagamenti delle aziende italiane a seconda della macro-area geografica di appartenenza (Grafico 20.2.10). Rispetto a cinque anni fa, le macroaree del Nord Est e quelle del Nord Ovest registrano una maggiore percentuale di imprese che hanno mantenuto inva-riato il proprio comportamento di pagamento, con quote rispettiva-

mente del 44,3% e del 43,5%. Nel Centro Italia la concentrazione di aziende nella categoria “Worsening” mostra un livello molto simile a quello osservato per la categoria “Unchanged practices” con una differenza di solo 0,7 punti percentuali (38,6% vs 39,3%).Infine, la macroarea geografica Sud e Isole riporta un numero mag-giore di aziende che hanno subito cambiamenti nelle proprie abitu-dini medie di pagamento. La quota della classe “Improvement” è pari al 27,9% del totale, mentre quella nella classe “Worsening” raggiunge il 37,7% del totale.

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ITALIA 20.2

GRAFICO 20.2.10 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN ITALIA PER MACROAREA GEOGRAFICA, 2011 vs 2007

Page 134: Studio pagamenti 2012

Valutiamo, con il Grafico 20.2.11, la modalità di pagamento delle aziende italiane in relazione al macrosettore di riferimento.Le migliori performance di pagamento spettano all’Agricoltura, ai Servizi finanziari ed ai Servizi vari con concentrazioni pari ad almeno il 52,3% di pagatori puntuali.L’Edilizia, l’Industria e produzione, il Commercio all’ingrosso e i Tra-sporti, invece, registrano una quota minore di aziende puntuali ri-spetto al dato medio nazionale (45,7%).Emerge una tendenza diffusa a regolare le transazioni commerciali

con un ritardo medio compreso fra uno e trenta giorni oltre i termini pattuiti: tutti i comparti, infatti, registrano almeno il 39% nella clas-se di ritardo in oggetto, con valori superiori al 51% per l’Edilizia e l’Industria e produzione.La quota maggiore di aziende che pagano con un ritardo intermedio (fra i 30 e i 90 giorni medi) interessa il Commercio al dettaglio (6,9%), seguono l’Agricoltura e i Trasporti (5,3%).Infine, in relazione al ritardo più grave, la performance peggiore nei pagamenti è quella del Commercio al dettaglio con l’1,2% di aziende

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN ITALIA PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011

GRAFICO 20.2.11 FONTE: CRIBIS D&B

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Page 135: Studio pagamenti 2012

che pagano con più di 90 giorni medi di ritardo, mentre l’Industria estrattiva registra solo lo 0,4% del totale.

Il Grafico 20.2.12 permette di analizzare quali sono stati i cambia-menti delle abitudini di pagamento nei macrosettori italiani negli ultimi anni in termini di variazioni medie dell’indicatore statistico D&B Paydex. Nel confronto fra i dati 2007 e quelli 2011 le variazio-ni più evidenti dell’indicatore statistico si registrano per l’Edilizia e per i Trasporti. Entrambi i comparti, infatti, registrano una riduzione

dell’indicatore superiore ai 3 punti. In terza posizione fra i settori merceologici che hanno peggiorato maggiormente la propria performance di pagamento troviamo il Commercio al dettaglio che mostra il livello più basso fra tutti i com-parti analizzati pari a 70,7, con un calo di 2,6 punti rispetto cinque anni fa.I gruppi che invece riportano le migliori performance in termini di in-cremento del D&B Paydex medio sono i Servizi finanziari (+2,8 punti) e il comparto dell’Agricoltura (+2,6 punti).

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ITALIA 20.2

GRAFICO 20.2.12 FONTE: CRIBIS D&B

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN ITALIA PER SETTORE MERCEOLOGICO, 2011 vs 2007

Page 136: Studio pagamenti 2012

Dall’analisi del Grafico 20.2.13, possiamo osservare la performance di pagamento delle imprese italiane nel 2011 in relazione alla loro dimensione e al macrosettore merceologico di appartenenza, sem-pre in termini di punteggio del D&B Paydex medio ad esse associato.Esclusi i comparti del Commercio, sono le Micro imprese a registrare una migliore performance in corrispondenza di tutti i macrosettori analizzati, con una differenza del valore medio del D&B Paydex ri-spetto alle altre categorie in alcuni casi, piuttosto consistente.

Infatti, rispetto alle Grandi imprese, si raggiungono 8,1 punti di dif-ferenza in corrispondenza dell’Industria estrattiva e oltre 6 punti nel caso dei Servizi vari e dell’Edilizia. La performance peggiore spetta proprio alle Grandi realtà che raggiungono un valore medio dell’indi-ce superiore a 72 solo per il Commercio all’ingrosso, distanziandosi così dalle altre categorie. Posizione intermedia per le Piccole e Me-die imprese che registrano dei valori simili dell’indice su quasi tutti i settori, ad eccezione del Commercio all’ingrosso che si distingue per

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Studio Pagamenti

ITALIA 20.2

GRAFICO 20.2.13 FONTE: CRIBIS D&B

ABITUDINI DI PAGAMENTO IN ITALIA PER SETTORE MERCEOLOGICO E TIPOLOGIA DI AZIENDA, 2011

Page 137: Studio pagamenti 2012

un comportamento più equilibrato (le Piccole aziende registrano un valore medio del D&B Paydex pari a 75,5 punti).

Nelle Tabelle 20.2.14 e 20.2.15, infine, si riporta una graduatoria dei microsettori più e meno virtuosi nei pagamenti in Italia nel corso del 2011 e la si confronta con quella relativa agli anni precedenti.In particolare, le Agenzie assicurative, il Commercio al dettaglio di Ferramenta e materiale da costruzione e le Assicurazioni conferma-

no nel 2011 la loro ottima performance di pagamento, contraddistin-guendosi per un minore ritardo rispetto ai termini pattuiti.La peggiore performance di pagamento, invece, spetta ai Trasporti aerei, seguiti dalla Grande Distribuzione e dal Commercio al detta-glio di generi alimentari.Si conferma, quindi, il trend negativo per questi gruppi merceologici che sembrano non essere in grado di ridurre il ritardo medio nei pa-gamenti e di migliorare la propria condizione.

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Studio Pagamenti

SETTORI CON I RITARDI MINORI NEI PAGA-MENTI IN ITALIA, 2011

SectorRanking

2011

Insurance agents, brokers & service 1

Building materials & garden supplies 2

Insurance carriers 3

Auto repair, services and parking 4

Paper and allied products 5

Furbiture and fixtures 6

Automotive dealers & service stations 7

Miscellaneous retail 8

Agricultural production - Livestock 9

Personal services 10

TABELLA 20.2.14 FONTE: CRIBIS D&B

SETTORI CON I RITARDI MAGGIORI NEI PAGAMENTI IN ITALIA, 2011

SectorRanking

2011

Transportation by air 68

General merchandise stores 67

Food stores 66

Executive, legislative and general 65

Eating and drinking places 64

Postal services 63

Water transportation 62

Motion pictures 61

Communications 60

Heavy construction, except building 59

TABELLA 20.2.15 FONTE: CRIBIS D&B

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Page 138: Studio pagamenti 2012

Anticipazioni I TRIMESTRE 2012

In questo paragrafo si procede con una breve analisi delle abitudini di pagamento delle imprese del nostro Paese sulla base dei dati relativi al I Trimestre del 2012.I grafici e le tabelle successive consentono, quindi, di disporre alcune interessanti anticipazioni al fine di fornire un quadro più aggiornato sulla capacità delle aziende di regolare le transazioni commerciali entro i termini stabiliti e una stima delle principali variazioni riscon-trate nel loro comportamento rispetto a quello esibito nel trimestre precedente. In particolare, il Grafico 20.2.16 rappresenta nel dettaglio le abitudini di pagamento in Italia, attraverso una loro ripartizione in classi di ritardo.Ad inizio 2012 continua a ridursi il gap fra la percentuale della classe di ritardo moderato e quella di pagamento puntuale con il 47,6% del totale per la prima e il 46,6% per la seconda. Il divario registrato fra

le due classi nello stesso periodo dell’anno precedente era pari a 11,2 punti percentuali.Si osserva, invece, una concentrazione complessiva del 4,9% nelle classi intermedie (ritardo medio compreso fra i 30 e i 90 giorni oltre il termine).Infine, il ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) continua ad interessa-re una quota molto contenuta delle aziende italiane con una percen-tuale che si assesta all’1% del totale.Il Grafico 20.2.17 permette di analizzare come sono variate fra il quar-to Trimestre del 2011 e il primo Trimestre del 2012 le performance di pagamento delle aziende italiane.La gran parte del campione oggetto di interesse ha esibito abitudini di pagamento invariate nell’intervallo di tempo considerato: infatti, oltre l’88% delle imprese non ha registrato cambiamenti in relazione al comportamento nella gestione delle transazioni commerciali.Le restanti aziende hanno migliorato le proprie performance di paga-

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Studio Pagamenti

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ABITUDINI DI PAGAMENTO IN ITALIA PER CLASSI DI RITARDO, I TRIMESTRE 2012

GRAFICO 20.2.16 FONTE: CRIBIS D&B

Page 139: Studio pagamenti 2012

mento nel 6,1% dei casi analizzati, mentre nel 5,6% hanno mostrato, abitudini medie peggiori rispetto all’ultimo trimestre del 2011.Per l’analisi del trend dei pagamenti puntuali e dei ritardi più gravi (oltre 90 giorni medi) rispetto ai trimestri precedenti si rimanda al Grafico 20.2.4.

La concentrazione nella classe di pagamento alla scadenza si as-sesta quest’anno al 45,7% del totale, registrando un incremento di 8,2 punti percentuali rispetto al valore 2010. Positivo anche il dato relativo ai ritardi gravi che interessano solo una minima parte delle imprese, pari allo 0,8%. L’Italia, inoltre, si colloca in una posizione migliore rispetto ai risultati medi osservati nel contesto europeo, risultando la quarta nazione nella classifica dei Paesi europei più virtuosi superata solamente da Germania, Svizzera e Olanda.A livello settoriale, le percentuali più contenute di pagamenti rego-

lari si registrano nel settore edilizio e nel Commercio all’ingrosso con concentrazioni al di sotto della media nazionale per la classe considerata. I gruppi merceologici che esibiscono, invece, un com-portamento di pagamento più equilibrato sono l’Agricoltura e i Ser-vizi Finanziari che fanno registrare quote di superiori al 52,5% nella classe considerata.Sulla base delle anticipazioni sul I Trimestre 2012 è possibile pre-vedere che la concentrazione della classe di pagamento puntuale, attualmente di un punto inferiore rispetto alla fascia “Up to 30 days”, continuerà ad interessare un maggior numero di imprese e in parte questo è dovuto alla sempre maggiore attenzione delle azien-de italiane alla gestione delle transazioni commerciali. Tuttavia, la situazione economica in Italia e le dinamiche che contraddistinguono la scena internazionale non prospettano uno scenario ottimale per i prossimi mesi e risulterà necessario continuare a monitorare con at-tenzione lo stato di salute finanziaria dei propri partner commerciali.

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Studio Pagamenti

VARIAZIONI DELLE ABITUDINI DI PAGAMENTO IN ITALIA, IV TRIMESTRE 2011 – I TRIMESTRE 2012

GRAFICO 20.2.17 FONTE: CRIBIS D&B

ITALIA 20.2

Page 140: Studio pagamenti 2012

Conclusioni

Lo Studio Pagamenti 2012 si arricchisce delle analisi e dei commenti relativi allo scenario dei pagamenti di quattro nuove nazioni (Cina, Austria, Slovenia e Ungheria), portando così a 19 il numero di Paesi oggetto di indagine.Sulla scena internazionale si osservano comportamenti di paga-mento eterogenei sia a livello continentale sia a livello nazionale, con dinamiche piuttosto differenti fra i Paesi esaminati, che hanno mostrato reazioni differenti rispetto alle crescenti difficoltà macroe-conomiche e alla sempre più estesa crisi del credito che ha colpito i sistemi economici di tutto il mondo. In particolare, sono 13 le nazioni europee per le quali sono state ana-lizzate le perfomance di pagamento del 2011 ed anche quest’anno continuano ad emergere trend decisamente divergenti fra uno Stato e l’altro. La media europea nella classe di pagamento puntuale peggiora ri-spetto al dato rilevato nel 2010 con una percentuale che si assesta al 37,8% del totale (record negativo dal 2007) e registra un calo di qua-si 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Rimane, invece, stabile la quota di imprese che presenta ritardi superiori ai 90 giorni medi con una concentrazione a livello aggregato Europa del 3,1%.La migliore perfomance spetta alla Germania che raggiunge una quota del 74,7% di pagatori regolari, con un deciso incremento negli ultimi 12 mesi (+14,2%). Si riscontra, invece, una tendenza opposta per Svizzera e Olanda (in seconda e terza posizione nella classifica europea dei Paesi più virtuosi) che, pur confermando un comporta-mento più efficiente rispetto al valor medio continentale, subiscono un netto calo della percentuale di aziende che riesce a regolare le

transazioni commerciali entro i termini pattuiti.Belgio, Spagna e Ungheria mostrano anch’esse percentuali di pa-gamento puntuale superiori alla media europea: in questo caso si tratta, però, di concentrazioni più ridotte che oscillano fra il 40,8% (Ungheria) ed il 41,6% (Belgio). In relazione al 2010 si segnala il miglioramento dei pagatori puntuali belgi che crescono di 6,5 punti percentuali.Le imprese di Francia e Regno Unito confermano, invece, maggiori difficoltà nel rispettare gli accordi commerciali concordati, registran-do rispettivamente il 33,4% ed il 26,3% nella fascia considerata. Il dato peggiore spetta, come già avvenuto nell’edizione passata, alle imprese portoghesi che riescono a pagare entro la scadenza stabilita solamente nel 21,8% dei casi analizzati.Anche l’analisi delle performance nelle classi di ritardo più grave (oltre 90 giorni medi) evidenzia uno scenario ben distinto fra gli Stati europei analizzati. Le imprese di Polonia, Spagna e Portogallo presentano una situazione decisamente più problematica con quote comprese fra il 9,2% ed il 10,8%, facendo rilevare un gap sfavorevo-le di oltre 6 punti percentuali nei confronti della media continentale. Le quote dei restanti Paesi si confermano stabili e su livelli contenuti (percentuali che variano fra il 2,4% dell’Ungheria e lo 0,3% della Svizzera).

Sono 6 le realtà extra-europee considerate nell’edizione 2012 dello Studio: Stati Uniti, Canada, Messico, Cina, Hong Kong e Taiwan.Lo scenario individuato per Taiwan e Messico si conferma positi-vo con percentuali di pagamento puntuale pari, rispettivamente, al

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CONCLUSIONI

Page 141: Studio pagamenti 2012

69,3% ed al 59,3%. Questi due Paesi esibiscono le perfomance mi-gliori nello scenario dei pagamenti 2011, superate solamente dalla Germania.Tuttavia, occorre segnalare l’evidente peggioramento negli ultimi 12 mesi delle abitudini di pagamento messicane con una perdita di oltre 10 punti percentuali nel pagamento alla scadenza rispetto al dato 2010.Il quadro delineato per il Nord America non subisce variazioni signi-ficative rispetto a un anno fa: gli Stati Uniti mostrano una quota di pagatori regolari pari al 51% ed il Canada si assesta al 44,9%.Nel 2011 le aziende cinesi si contraddistinguono per un comporta-mento di pagamento non particolarmente efficiente: nell’intervallo temporale di riferimento, infatti, solo il 33,1% delle imprese è stato in grado di regolare le transazioni commerciali con i propri partner entro i termini contrattuali prestabiliti. Un valore analogo si osserva per Hong Kong che presenta una quota di pagamento alla scadenza pari al 34,5%.Infine, è importante sottolineare che la Cina e gli Stati uniti si distin-guono negativamente per elevate percentuali nelle classi di ritardo grave. In Cina le imprese che pagano mediamente 90 giorni oltre la scadenza degli accordi commerciali concordati sono il 7,9% del totale, mentre per gli Stati Uniti la concentrazione in questa fascia di ritardo raggiunge i 6,6 punti percentuali.

Lo scenario dei pagamenti 2011 in Italia mostra un’inversione di ten-denza rispetto agli ultimi 4 anni, in cui la concentrazione di aziende nella classe di pagamento puntuale era costantemente diminuita e

aveva raggiunto il record negativo nel 2010 con una quota pari al 37,5%.I “buoni pagatori”, infatti, rappresentano a fine 2011 il 45,7% del to-tale con un aumento di 8,2 punti percentuali rispetto al dato rilevato un anno fa. I ritardi gravi continuano a interessare una minima parte delle imprese italiane che riportano uno dei valori più bassi fra tutti i Paesi analizzati nello Studio con un livello dello 0,8%.Nonostante ciò, questi miglioramenti nascondono stati di salute piuttosto eterogenei all’interno del contesto settoriale. In parti-colare, sono i comparti dell’Edilizia, del Commercio all’ingrosso e dell’Industria e produzione a caratterizzarsi per comportamenti di pagamento più problematici con percentuali di pagatori regolari al di sotto della media nazionale.

Come già avvenuto nelle precedenti edizioni dello Studio i Paesi ana-lizzati hanno mostrato anche nel 2011 scenari di pagamento molto differenti fra loro. Gli eventi internazionali, le specifiche dinamiche interne, le peculiarità industriali e la cultura imprenditoriale proprie di ogni realtà hanno portato ad osservare trend e livelli molto varie-gati tra loro con tendenze che, in alcuni casi, hanno subito un cam-biamento di rotta rispetto a quanto osservato negli anni precedenti.Le previsioni macroeconomiche per l’anno in corso prospettano un periodo di criticità per Stati ed imprese che richiederà una sempre più attenta ricerca e valutazione delle informazioni commerciali sui partner al fine di salvaguardare adeguatamente il proprio cash flow e gestire tempestivamente inadempienze contrattuali e ritardi nei pagamenti da parte di clienti e fornitori.

141CONCLUSIONI

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Page 143: Studio pagamenti 2012

Studio Pagamenti

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