Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

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I S T I T U T O S U P E R I O R E D I S A N I T A CONTRATTO DI RICERCA STIPULATO TRA APAT E ISS “STUDIO EPIDEMIOLOGICO DI POPOLAZIONI ESPOSTE A CAMPO MAGNETICO A 50 Hz” Rapporto Finale 7 dicembre 2006

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Comune di Roma, Municipio VIII Località Quartiere Longarina, Asl Roma D, STUDIO EPIDEMIOLOGICO DI POPOLAZIONI ESPOSTE A CAMPO MAGNETICO A 50 Hz - Risultati - elettrodotti - effetti sulla salute dei cittadini -

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ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’

CONTRATTO DI RICERCA STIPULATO TRA APAT E ISS

“STUDIO EPIDEMIOLOGICO DI POPOLAZIONI ESPOSTE

A CAMPO MAGNETICO A 50 Hz”

Rapporto Finale

7 dicembre 2006

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Si ringraziano il Comune di Roma, il XIII Municipio, l’ASL Roma D, l’ACEA e il

Comitato di Quartiere “Longarina” per il loro supporto a questo progetto, e si esprime un

particolare apprezzamento per la preziosa collaborazione fornita da parte della Sig.ra

Fernanda Pascolini, presidente del Comitato contro l’Elettrodotto di Longarina.

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GRUPPO DI STUDIO DEL PROGETTO LONGARINA

Comba Pietro (Resp. scientifico del progetto e dell’ UO1 “Studio epidemiologico”)

Dipartimento di Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria, Istituto Superiore di Sanità, Roma

Belli Stefano, Benedetti Marta, Bruno Caterina, Carboni Cinzia, Corbo Massimo, De Nardo Paola,

(Resp. Scientifico UO3 “Studio veterinario”) De Santis Marco, Fazzo Lucia, Grignoli Mario,

Iavarone Ivano, Pasetto Roberto, Rossi Rossella, Savelli Daniele.

Dipartimento di Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria, Istituto Superiore di Sanità, Roma

De Mei Barbara, Sampaolo Letizia, Vanacore Nicola (Resp. scientifico UO2 “Studio sullo stato di salute”)

Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, Istituto Superiore di

Sanità, Roma

Ferrari Daniela, Malaguti Ludovica, Masciulli Rosalba

Servizio di Prevenzione e Protezione della Salute , Istituto Superiore di Sanità, Roma

Testa Ugo

Dipartimento di Ematologia, Oncologia e Medicina Molecolare, Istituto Superiore di Sanità, Roma

Polichetti Alessandro (Resp scientifico UO4 “Valutazione dell’esposizione”); Pozzi Roberta

Dipartimento di Tecnologie e Salute, Istituto Superiore di Sanità, Roma

Bacosi Antonella, Di Carlo Simonetta, Pacifici Roberta,

Dipartimento del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità, Roma

Fabrizio Edito, Meco Giuseppe, Napolitani Isabella, Zuchegna Pierluigi

Dipartimento di Scienze Neurologiche, Università degli Studi “La Sapienza”, Roma

Locuratolo Nicoletta,

Dipartimento di Scienze Neurologiche e Otorinolaringoiatria, Università degli Studi “La Sapienza”,

Roma

Giovani Andrea, Tubani Luigi,

Dipartimento di Medicina Clinica, Università degli Studi “La Sapienza”, Roma

Isidori Aldo, Nordio Maurizio,

Dipartimento di Fisiopatologia Medica, Università degli Studi “La Sapienza”, Roma

Del Giudice Ilaria, Foà Robin

Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia, Università La Sapienza Roma,

Gobba Fabriziomaria

Istituto di Scienze Igienistiche, Microbiologiche, Biostatistiche, Università di Modena

Raucci Umberto,

Dipartimento di Emergenza, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma

Santin Francesco, Stelletta Calogero, Schiano Cristina (Veterinario libero professionista)

Dipartimento Scienze Cliniche Veterinarie, Università di Padova

Botti Caterina

Dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali, Università di Siena

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PREMESSA

Il presente Rapporto descrive l'attività svolta nell'ambito del progetto “Studio

epidemiologico di popolazioni esposte a campo magnetico a 50 Hz” svolto fra il 5 Gennaio 2005 e

il 15 novembre 2006, che rappresenta la fase attuativa di una metodologia messa a punto nel

biennio precedente all'interno del progetto di ricerca finalizzata Fondi 2000 del Ministero della

Salute "Effetti diretti ed indiretti dei campi elettromagnetici sulla salute".

Tale metodologia prevedeva l'indiduazione di popolazioni esposte a livelli di campo

magnetico a 50 Hz più elevati di quelli che si incontrano consuetamente, indicativamente

dell'ordine di alcune unità di microtesla (μT), e la conduzione di studi epidemiologici e clinici in tali

contesti, secondo le procedure descritte da Vanacore et al. (2004) e da Comba et al (2005). Il

razionale di questo approccio, in estrema sintesi, consisteva nel recepire le indicazioni di Ahlbom et

al (2000) e di Greenland et al (2000), sulla necessità di indirizzare le nuove ricerche su popolazioni

con un numero sufficientemente elevato di soggetti con livelli di esposizione superiori a 0.3-0.4 μT,

nonché la raccomandazione formulata dall'International Committee on Non-Ionizing Radiation

Protection (ICNIRP 2003), secondo la quale "i futuri studi per essere validi devono avere un’alta

qualità metodologica, un sufficiente numero di soggetti altamente esposti”. Si noti che questo

approccio sarebbe successivamente stato fatto proprio anche dalla Lega Italiana per la Lotta contro i

Tumori (LILT 2005), che affermava: “sembra quindi ragionevole concentrare l’attività di studio …

fra i soggetti compresi nelle fasce con i maggiori livelli di esposizione, indicativamente quelli

esposti a più di 0.5 μT”.

La scelta della popolazione e del territorio nel quale collocare lo studio ha richiesto un

lavoro piuttosto complesso. Numerose situazioni sono state esaminate e scartate per difficoltà legate

alla selezione dei soggetti, alla valutazione dell'esposizione, alla rilevazione dei dati di interesse

sanitario, alle dimensioni numeriche della popolazione oggetto di indagine. Nel giugno 2003 si è

stabilito un contatto fra il gruppo di lavoro "centrale" e il Comitato contro l'Elettrodotto di

Longarina (Ostia Antica) che ha consentito nell'arco di alcuni mesi di avere accesso ai dati

ambientali e sanitari.

Da allora si è stabilito un rapporto di collaborazione fra ricercatori e popolazione, ferma

restando l'autonomia di ognuno, secondo le più recenti indicazioni della letteratura internazionale

su questi temi (Lambert et al 2004 e qualche altro). Il contributo del Comitato è stato decisivo per la

realizzazione dello studio di coorte e dello studio sulla valutazione dello stato di salute della

popolazione attualmente residente nell'area di Longarina.

Il progetto di ricerca si è sin dall'inizio articolato in quattro Unità Operative (UO), i cui

contributi sono stati sinora relativamente autosufficienti, anche se è nella loro integrazione che si

trova il valore aggiunto del progetto.

Alla luce di quanto esposto, si ritiene ora opportuno effettuare una disamina dettagliata dei

risultati conseguiti dalle quattro UO, che sarà seguita da una discussione integrata.

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Unità Operativa 1: STUDIO DI COORTE PER LA VALUTAZIONE DELLA

MORTALITA’ E DELLA MORBOSITA’ IN UNA POPOLAZIONE ESPOSTA

A CAMPO MAGNETICO A 50 Hz

1. STUDIO DI MORTALITA’

MATERIALI E METODI

L’area in studio

Il quartiere di Longarina è sorto alla metà degli anni ’50, in prossimità di un elettrodotto a

50 Hz di media tensione (60 kV). E’ stata considerata l’area che si estende a 100 metri a destra e a

sinistra dalla linea elettrica (Foto 1, ALLEGATO).

La popolazione in studio

La popolazione in studio è rappresentata dall’insieme dei soggetti che abbiano risieduto,

ovvero che abbiano abitato – pur senza acquisire la residenza – nell’area in studio, nel periodo tra il

1/1/1954 (anno in cui si stabilirono i primi nuclei familiari nel quartiere) e il 31/12/2003 (data della

rilevazione in base alla quale è stata ricostruita la coorte), e che fossero in vita al 1/1/1980.

E’ da sottolineare che, grazie alle caratteristiche della comunità in studio, quali la stabilità, la

coesione sociale e la fitta rete di interrelazioni, si è potuto effettuare una ricostruzione della coorte

di tipo domiciliare, ovvero includendo nella coorte i soggetti che, pur non avendo acquisito la

residenza, sono risultati aver abitato nell’area in studio.

In particolare, essendo state le abitazioni in esame costruite abusivamente, il solo criterio

dell’acquisizione della residenza anagrafica avrebbe potuto sottostimare il numero reale dei soggetti

che hanno vissuto nell’area. Inoltre, trattandosi per la maggior parte di abitazioni ad uso di singoli

nuclei familiari sin dall’anno di costruzione (dal 1954 in poi, e spesso soggette a successive

sopraelevazioni in occasione di espansioni delle famiglie stesse) le informazioni fornite dai soggetti

attualmente residenti, tramite questionario, sulla presenza di altre persone nell’abitazione è da

ritenersi affidabile e comunque è stato oggetto di verifiche crociate, con i dati dell’Anagrafe del

Municipio. Infine, per coloro che non sono risultati residenti in base ai documenti dell’Anagrafe ma

che risultano da questionario aver domiciliato a Longarina, è stato eseguito un controllo rispetto al

legame di parentela con coloro che avevano acquisito la residenza (ad esempio, la maggior parte

sono risultati essere figli di persone residenti nell’area alla data della loro nascita e che

successivamente hanno lasciato l’abitazione dei genitori, per trasferirsi altrove).

Il follow-up

Per ogni soggetto incluso nella coorte è stato accertato la stato in vita al 31/12/2003 (fine del

follow-up) e, per i deceduti, sono state ricercate le cause di morte.

Per l’accertamento delle cause di morte si è utilizzato per gli anni 1986-2003 il Registro

Nominativo delle Cause di Morte (ReNCaM) della popolazione residente nel Lazio, disponibile

presso il Dipartimento di Epidemiologia dell’ASL Roma E; per gli anni 1980-’85 si è effettuata la

ricerca direttamente sui dati di mortalità di fonte ISTAT, disponibili in forma anonima presso la

banca dati epidemiologica dell’ENEA, utilizzando un sistema di appaiamento basato sul luogo e

mese di nascita, luogo di residenza, luogo e mese di morte

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La stima del campo magnetico residenziale

La stima del campo magnetico nelle abitazioni è stato effettuato dall’U.O. 4, secondo le

metodologie descritte nel capitolo “Valutazione dell’esposizione” del presente Rapporto. Sono stati

quindi individuati i soggetti con un’esposizione residenziale decrescente, ovvero che hanno

risieduto in tre subaree, a distanza decrescente dalla linea elettrica: A vicina alla linea, R lontana

dalla linea, B intermedia.

L’analisi della mortalità

Sono stati calcolati i Rapporti Standardizzati di Mortalità (SMR), utilizzando i tassi di

riferimento della popolazione generale del Lazio specifici per patologia, sesso, età e periodo di

calendario. Per i deceduti dopo il 1998, il calcolo del numero di decessi attesi è stato effettuato sulla

base dei tassi di mortalità del periodo 1995-1998.

La mortalità è stata successivamente esaminata separatamente per le tre sub-aree.

Nell’analisi stratificata per zona, i soggetti che nel corso della loro storia residenziale si sono

spostati da una sub-area ad un’altra, contribuiscono solo con il periodo di tempo trascorso in una

delle tre zone, secondo lo schema qui di seguito riportato: i soggetti che si sono spostati dalla zona

A alla R (o viceversa) e quelli che sono passati dalla zona A alla B (o viceversa) contribuiscono

solo per il periodo trascorso nella zona A; dei soggetti che si sono spostati dalla zona B alla zona R

(o viceversa) è stato considerato solo il periodo trascorso nella zona R.

Poiché la procedura di calcolo degli SMR utilizzata nel presente lavoro è finalizzata alle

coorti professionali, e non considera soggetti di età inferiore ai 14 anni, e peraltro in questa classe di

età non si sono verificati decessi nella coorte, l’analisi è stata ristretta ai soggetti di 15 o più anni.

RISULTATI

La stima del campo magnetico residenziale

Come descritto dettagliatamente dall’U.O.4 “Valutazione dell’esposizione”, in base alle

misurazioni effettuate e al modello basato sul carico di corrente della linea e la distanza delle

abitazioni dalla linea stessa, sono stati stimati i valori di campo magnetico presente nelle abitazioni.

Sono state così individuate tre sub-aree, a diversa esposizione residenziale stimata:

- la fascia A, costituita dalle abitazioni entro i 28 metri dalla linea, con induzione magnetica

stimata maggiore di 0.44 T;

- la fascia R, ovvero le abitazioni oltre i 33 metri dalla linea, con induzione magnetica

inferiore a 0.39 T

- la fascia B, i cui valori di induzione magnetica si sovrappongono ora a quelli della fascia A,

ora a quelli della fascia R.

L’analisi di mortalità

La coorte è costituita da 357 soggetti (176 uomini e 181 donne), dei quali 250 risultano

attualmente in vita e domiciliati a Longarina, e 67 in vita con domicilio fuori da Longarina.

Al termine del follow-up (31/12/2003) 40 soggetti (11%) risultano deceduti (25 uomini e 15

donne); nessun soggetto è risultato perso (Tabella 4). L’analisi si riferisce ai soggetti in vita al

1/1/1980 ed esclude coloro con meno di 15 anni; in conclusione, i soggetti inclusi nell’analisi

sull’intera coorte sono 322, di cui la maggior parte nella classi di durata e latenza 21 -30 anni.

I risultati dell’analisi della mortalità complessivi e separati per genere sono riportati in

Tabella 1 (ALLEGATO). La mortalità per tutte le cause non diverge da quella della popolazione del

Lazio; si registra un leggero incremento, non statisticamente significativo, della mortalità per i

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tumori maligni (16 casi; SMR 1.34, IC 95%: 0.82-2.18). In particolare, la mortalità per tumori

maligni dell’apparato digerente e peritoneo risulta significativamente in eccesso sia nell’intera

coorte, che nei soli uomini. Tale incremento sembra ascrivibile in larga misura al tumore del

pancreas, con 4 decessi osservati rispetto a 0.5 attesi, tutti tra gli uomini. Per quanto riguarda i

tumori maligni del sistema linfoematopoietico si osservano 2 casi di leucemie, di cui una leucemia

linfoide e una leucemia mieloide. Tra le donne si osserva un caso di tumore maligno del Sistema

Nervoso Centrale, in particolare dell’encefalo, contro 0.1 casi attesi.

La mortalità per tutte le cause, per i tumori maligni e per i tumori dell’apparato digerente e

peritoneo, stratificata per durata di residenza e per latenza viene descritta in Tabella 2

(ALLEGATO); la mortalità per i tumori maligni risulta significativamente accresciuta nelle classi di

latenza e di durata di residenza pari a 31-40 anni.

Dei 357 soggetti inclusi nello studio 156 risiedevano nella fascia R, 142 nella fascia A e 59

nella fascia B. I risultati dell’analisi della mortalità per causa nelle tre sub-aree A, R e B sono

riportati in Tabella 3 (ALLEGATO). Dei 40 decessi, 16 sono risultati essere nella fascia R e 18

nella fascia A , mentre 6 soggetti deceduti risultano nella fascia B. Tra i residenti nella fascia A si

registra un eccesso non significativo della mortalità per i tumori maligni (SMR 1.94, IC95%: 0.97-

3.88, con 8 casi osservati vs. 4.13 attesi) e un incremento statisticamente significativo dei decessi

per tumori maligni dell’apparato digerente e del peritoneo. In particolare, 3 dei 4 casi di tumore

maligno del pancreas sono nella fascia A. Dei 3 casi di AIDS, 2 sono nella fascia A e nessuno nella

fascia R.

Tra i soggetti residenti nella sub-area R la mortalità per i tumori maligni non si discosta

significativamente dall’attesa. Permane un lieve incremento di rischio per i tumori dell’apparato

digerente, sebbene non statisticamente significativo. L’unico incremento significativo nella

mortalità tra i soggetti residenti nella fascia R riguarda le malattie dell’apparato respiratorio, con 3

osservati vs. 1 atteso. Dei due casi di leucemia, uno si trova nella sub-area R (1eucemia mieloide,

rispetto a 0.08 attesi) ed uno nella sub-area B (leucemia linfoide, rispetto a 0.03 attesi).

2. STUDIO DI MORBOSITA’

MATERIALI E METODI

Lo studio di morbosità si è basato sull’analisi delle Schede di Dimissione Ospedaliera

(SDO) dei soggetti della coorte, come definita nello studio di mortalità, in vita al 1/1/1998 (anno di

inizio del follow-up dell’analisi della morbosità).

Sono stati ricercati i soggetti nel Sistema Informativo Ospedaliero della Regione Lazio, con un

metodo di record linkage, per il periodo dal 1 gennaio 1998 al 31 dicembre 2003. Di ogni soggetto

sono state quindi considerate le schede ospedaliere della prima ospedalizzazione successiva

all’inizio della residenza nell’area in studio, con diagnosi principale una delle cause considerate.

Sono state selezionate complessivamente 21 cause, comprendenti grandi gruppi di patologie, diversi

siti di neoplasie e specifici items scelti a priori in base alle evidenze ad oggi disponibili con

possibile associazione con il campo magnetico a 50 Hz.

Sono stati quindi calcolati i Rapporti Standardizzati di Morbosità (SMR), considerando la

distribuzione dell’età e del genere, utilizzando la popolazione della Regione Lazio come

riferimento, stimando gli Intervalli di Confidenza al 95% (IC 95%), secondo una distribuzione di

Poisson.

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RISULTATI

I principali risultati dello studio di morbosità possono essere riassunti come segue.

Dei 357 soggetti della coorte originale, 331 erano in vita all’inizio del follow-up dell’analisi delle

SDO (1/1/1998). Dal Sistema Informativo Ospedaliero della regione Lazio (SIO), per i 6 anni di

osservazione (1/1/1998–31/12/2003), sono state quindi selezionate 83 schede di prima

ospedalizzazione per le cause selezionate dei soggetti in studio, 42 corrispondenti a uomini e 41 a

donne.

La TAB. 4 (ALLEGATO) mostra i risultati della morbosità dell’intera coorte. Un

incremento non significativo è stato osservato per i tumori totali (SMR 1.25, 26 osservati), mentre

incrementi significativi sono stati osservati per i tumori primitivi del pancreas e dei tumori

secondari e non specificati negli uomini (SMR 16, 2 osservati; SMR 4.77, 4 osservati,

rispettivamente). Tra le patologie non neoplastiche si è osservato un incremento significativo per le

malattie ematologiche (SMR 3.13, 6 osservati).

La TAB. 5 (ALLEGATO) mostra l’analisi della morbosità per durata di residenza e tempo

di latenza (definita come tempo intercorso dall’inizio della residenza nell’area in studio. La

morbosità per i tumori primitivi totali ha mostrato un incremento significativo nei soggetti con più

di 30 anni di residenza (SMR 1.96, 10 osservati) o di latenza (SMR 1.94, 11 osservati); anche la

morbosità per malattie ematologiche ha mostrato un incremento significativo dopo 30 anni di

residenza (SMR 5.39, 4 osservati) o di latenza (SMR 5.80, 5 osservati).

L’analisi per subcoorti di residenza (TAB. 6: ALLEGATO) ha mostrato un aumento

significativo della morbosità per i tumori totali nei soggetti della zona A (SMR 1.94, 16 osservati);

questo risultato è parzialmente ascrivibile ai tumori primitivi (SMR 2.29, 9 osservati) e in parte ai

tumori secondari e non specificati (SMR 6.20, 4 osservati). Tra i tumori primitivi, risultano in

eccesso significativo i tumori dell’apparato digerente (SMR 1.83, 4 osservati) e, in particolare, i

due casi osservati di tumore del pancreas ha determinato un SMR significativo pari a 23. Nella

stessa zona A, è stato osservato un eccesso significativo di patologie ischemiche (SMR 2.82, 6

osservati).

3. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Lo studio, seppure basato su un piccolo numero di osservazioni, ha mostrato delle anomalie

nello stato di salute della popolazione in studio, che meritano alcune considerazioni.

I due sistemi di analisi si basano su banche dati indipendenti, utilizzate sia nella ricerca dei casi

della popolazione in studio, sia per i tassi di riferimento, ovvero quella di mortalità e il sistema

informativo ospedaliero, ed entrambi hanno dato risultati che si corroborano tra loro. In entrambi le

analisi i maggiori eccessi si sono osservati per i soggetti con più di 30 anni di residenza nell’area e

nei soggetti che hanno risieduto negli edifici più vicini alla linea elettrica (tra 0 e 28 metri).

In particolare, entrambi hanno evidenziato eccessi per i tumori totali e per quelli

dell’apparato digerente, questi ultimi ascrivibili in larga misura ai tumori del pancreas.

Informazioni aggiuntive si sono avute dall’analisi della morbosità, che ha evidenziato incrementi

specifici per i tumori primitivi, che sono risultati in eccesso nella zona A e nei soggetti con più di 30

anni di residenza e per i tumori secondari, più frequenti nella zona A. Inoltre, sono risultati in

eccesso le malattie ischemiche nella zona A e le patologie non neoplastiche ematologiche,

nell’intera coorte e nei soggetti con più di 30 anni di residenza.

Per avere un’informazione più complessiva sul carico di patologie presente nella

popolazione, nel periodo considerato, si possono evidenziare i soggetti che contribuiscono ad

entrambi le analisi, ferma restando la non comparabilità, dato il diverso periodo di riferimento e la

diversità delle banche dati. Con un metodo di record linkage, tra i dati di mortalità e quelli delle

Schede di Dimissione Ospedaliera, sono stati evidenziati i soggetti deceduti nel periodo 1/1/1998 e

il 31/12/2003, che risultano anche ospedalizzati e le rispettive cause di decesso e diagnosi principali

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delle SDO. Si possono così valutare quei soggetti deceduti nel corso dello studio per i quali la causa

di ospedalizzazione rientrava tra le patologie di interesse. Tali soggetti sono quindi stati considerati

nel calcolo dei casi sia nell’analisi della mortalità che di quella di morbosità (TAB. 7 ALLEGATO).

Complessivamente, risultano 37 casi di tumore maligno, dato che dei 16 deceduti, cinque

risultano tra i 26 ospedalizzati. Dei 4 soggetti ospedalizzati per tumore maligno dell’apparato

digerente, uno è tra i 9 deceduti, con un carico complessivo di 12 casi; per i tumori del pancreas, in

particolare, risultano complessivamente 4 casi, dato che entrambi i soggetti con ospedalizzazione

per questa causa risultano tra i 4 deceduti. Complessivamente, i casi di tumore del sistema

linfoematopoietico risultano essere 3, visto che uno dei due soggetti ospedalizzati risulta essere uno

dei due deceduti. Per quanto riguarda le patologie non neoplastiche, molte delle quali non letali,

solo le malattie ischemiche risultano tra le cause sia di ospedalizzazione che di mortalità nello

stesso soggetto: dei 5 deceduti, uno è tra i nove ospedalizzati per questa causa.

Le patologie che meritano particolare attenzione risultano, dunque, essere principalmente i

tumori totali, primitivi e secondari, e in particolare i tumori maligni del pancreas, e, tra le patologie

non neoplastiche, le malattie ematologiche e quelle ischemiche. Per queste patologie vengono

riportate qui di seguito le evidenze ad oggi disponibili in letteratura sull’associazione

all’esposizione ai campi magnetici a 50 Hz.

La IARC, nella Monografia sui campi magnetici a 50 Hz, pur valutando il rischio

cancerogeno negli adulti con “inadeguata evidenza”, indica che alcuni studi in ambito

occupazionale hanno evidenziato incrementi di rischio per alcune patologie tumorali nei gruppi di

popolazione maggiormente esposti; uno studio di coorte mostra inoltre un aumento di tumori totali

nei dipendenti di un ufficio situato sopra un locale con alcuni trasformatori, che determinavano un

campo magnetico di alcuni microtesla (Milham et al, 1996). L’incremento osservato dei tumori

secondari, si ritiene che possa essere letto nell’ambito del recente dibattito sul ruolo che i campi

ELF hanno nelle fasi di progressione della patologia neoplastica; in tal senso va ricordato il recente

articolo di Foliart et al. (2006) sulla sopravvivenza dei pazienti con leucemia infantile residenti in

abitazioni a diversi livelli di esposizione ad ELF, che include l’insorgenza di tumori secondari tra i

parametri che definiscono la sopravvivenza.

Per quanto riguarda le specifiche sedi tumorali, nel presente studio è stato osservato un

incremento del tumore del pancreas, che alcuni recenti studi hanno evidenziato in coorti esposte

professionalmente a campi a 50 Hz (Zhang Y et al, 2005; Ji BT et al, 1999); per tale patologia

comunque sono riportati diversi possibili fattori di rischio, per cui si rendono necessarie ulteriori

ricerche.

Per quanto concerne le patologie non neoplastiche di cui questo studio ha osservato eccessi,

per le malattie ischemiche, è in corso un ampio dibattito. A differenza di altri outcomes per cui è

stata ipotizzata l’associazione con l’esposizione a campi magnetici a bassa frequenza, studi

sperimentali hanno suggerito un meccanismo fisiopatologico di interferenza con la variabilità del

ritmo cardiaco, e quindi potenzialmente sul rischio di mortalità per malattie cardiache (Ahlbom A,

2001). Nel 1999 Savitz ha pubblicato i risultati di eccessi, in particolare di effetti cardiaci acuti, in

volontari esposti ad elevati livelli di campo a 50 Hz (Savitz DA, 1999). L’ipotesi è che i campi

magnetici a bassa frequenza riducano la normale variabilità cardiaca, osservata negli studi

sperimentali (Ahlbom A, 2001), e che questa intervenga sul rischio di patologie cardiache acute. La

mortalità risulta accresciuta nel lavoro di Savitz per quattro categorie di disturbi cardiaci: aritmia,

infarto acuto del miocardio, arteriosclerosi, e malattia coronarica e sub-coronarica. Tali risultati non

sono stati replicati in studi successivi, che hanno esplorato i diversi effetti con riferimento a

esposizioni professionali (Johansesn C, 2002; Ahlbom A, 2004; Sorahan, 2004).

Il presente studio ha documentato un incremento significativo di malattie ematologiche basato su

sei casi (due trombocitopenie, tre anemie e una porpora non trombocitopenica). In precedenza le

alterazioni ematologiche osservate fra i soggetti esposti a campi ELF avevano riguardato

principalmente un decremento del numero totale dei linfociti e dei linfociti CD2, CD3 e CD4 e un

incremento del numero totale delle cellule naturali killers. Leucopenia e neutropenia sono state

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osservate in due soggetti esposti durante le ore lavorative a campi magnetici tra 1.2 e 6.6 μT, effetti

strettamente legati alla presenza del campo magnetico (IARC, 2002; Bonhomme-Faivre, 1998).

Una discussione più esaustiva del quadro ematologico della popolazione residente a Longarina è

presentata nel capitolo seguente del presente Rapporto relativo al lavoro svolto dall’U.O.2.

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BIBLIOGRAFIA

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ALLEGATI

Foto 1: area in studio

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TABELLA 1: Analisi della mortalità, anni 1980-2003

Uomini Donne Totale

Elenco cause (ICD IX rev) Oss attesi SMR IC 95% Oss attesi SMR IC 95% Oss attesi SMR IC 95%

Tutte le cause (0001-9999) 25 25,3 0,99 0,67 1,46 15 15,01 1,00 0,60 1,66 40 40,28 0,99 0,73 1,35

Tutti Tumori maligni (1400-2089) 12 7,64 1,57 0,89 2,77 4 4,33 0,92 0,35 2,46 16 11,97 1,34 0,82 2,18

T.M. App. digerente e peritoneo (1500-1599) 8 2,51 3,18 1,59 6,36 1 1,54 0,65 0,09 4,61 9 4,05 2,22 1,16 4,27

T.M. Stomaco (1510-1519) 2 0,66 3,02 0,76 12,09 1 0,34 2,97 0,42 21,11 3 1,00 3,01 0,97 9,32

T.M. Intestino e retto (1520-1548) 2 0,75 2,67 0,67 10,68 0 0,5 2 1,25 1,60 0,40 6,38

T.M. Intestino tenue (1520-1529) 1 0,01 113,95 16,05 808,91 0 0,01 1 0,02 66,20 9,33 469,98

T.M. Colon e sigma (1530-1539) 1 0,5 2,00 0,28 14,20 0 0,35 1 0,85 1,18 0,17 8,35

T.M. Pancreas (1570-1579) 4 0,29 13,61 5,11 36,25 0 0,19 4 0,49 8,19 3,08 21,83

T.M. App. respiratorio (1600-1659) 1 2,63 0,38 0,05 2,70 1 0,5 2,02 0,28 14,31 2 3,13 0,64 0,16 2,56

T.M.Trachea, bronchi e polmoni (1620-1629) 1 2,4 0,42 0,06 2,96 1 0,46 2,18 0,31 15,46 2 2,85 0,70 0,18 2,80

T.M.Organi genitourinari (1790-1899) 2 1,11 1,79 0,45 7,17 0 0,59 2 1,71 1,17 0,29 4,69

T.M.Vescica (1880-1889) 1 0,38 2,67 0,38 18,93 0 0,06 1 0,44 2,28 0,32 16,21

T.M. del rene e di altri e non spec. Org. Urinari (1890-1899) 1 0,17 5,87 0,83 41,69 0 0,07 1 0,24 4,24 0,60 30,11

T.M. Sistema Nervoso Centrale (1900-1929) 0 0,17 1 0,11 9,41 1,33 66,83 1 0,27 3,67 0,52 26,09

T.M.Encefalo (1910-1919) 0 0,15 1 0,1 10,11 1,43 71,79 1 0,25 3,94 0,56 27,99

T.M.Sistema linfoematopoietico (2000-2089) 1 0,58 1,72 0,24 12,25 1 0,37 2,70 0,38 19,15 2 0,95 2,10 0,53 8,41

Leucemie (2040-2089) 1 0,28 3,57 0,50 25,36 1 0,17 5,97 0,84 42,38 2 0,45 4,47 1,12 17,88

Leucemia linfoide (2040-2049) 1 0,09 11,34 1,60 80,48 0 0,04 1 0,13 7,57 1,07 53,76

Leucemia mieloide (2050-2059) 0 0,11 1 0,07 13,55 1,91 96,20 1 0,19 5,34 0,75 37,90

Diabete (2500-2509) 0 0,79 1 0,74 1,35 0,19 9,57 1 1,53 0,65 0,09 4,63

AIDS (2790-2799) 2 0,32 6,34 1,59 25,33 1 0,09 10,53 1,48 74,77 3 0,41 7,31 2,36 22,65

Mal. Cardiovascolari (3900-4599) 5 9,9 0,51 0,21 1,21 7 6,39 1,10 0,52 2,30 12 16,29 0,74 0,42 1,30

Cardiopatie ischemiche (4100-4149) 4 4,06 0,98 0,37 2,62 1 1,9 0,53 0,07 3,73 5 5,97 0,84 0,35 2,01

Dist. circol. Encefalo (4300-4389) 0 2,34 3 1,77 1,69 0,55 5,25 3 4,11 0,73 0,24 2,26

Mal. dell'apparato respiratorio (4600-5199) 1 1,59 0,63 0,09 4,46 2 0,65 3,08 0,77 12,30 3 2,24 1,34 0,43 4,15

Bronchite, enfisema, asma (4900-4939) 0 0,91 2 0,3 6,62 1,66 26,46 2 1,21 1,65 0,41 6,59

Mal. dell'apparato digerente (5200-5799) 2 1,48 1,35 0,34 5,42 0 0,75 2 2,23 0,9 0,22 3,59

Cirrosi (5710-5719) 1 0,79 1,26 0,18 8,93 0 0,34 1 1,13 0,89 0,12 6,28

Cirrosi epatica senza menzione di alcol (5715-5715) 1 0,66 1,52 0,21 10,79 0 0,29 1 0,95 1,06 0,15 7,51

Cause violente (8000-9999) 3 1,68 1,83 0,59 5,67 0 0,75 3 2,4 1,25 0,4 3,88

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TABELLA 2: Analisi della mortalità, per durata di residenza e tempo di latenza, 1980-2003

Durata residenza Latenza

Cause (ICD IX rev.) Anni oss attesi SMR IC 95% oss attesi SMR IC 95%

0-10 4 4,04 0,99 0,37 2,64 3 3,61 0,83 0,27 2,57

11-20 7 7,39 0,95 0,45 1,99 7 7,01 1,00 0,48 2,09

Tutte le cause 21-30 9 15,09 0,60 0,31 1,15 8 15,22 0,53 0,26 1,05 (0001-9999) 31-40 18 12,62 1,43 0,90 2,26 20 13,15 1,52 0,98 2,36

41-50 2 1,13 1,77 0,44 7,06 2 1,28 1,56 0,39 6,23

0-10 2 1,23 1,62 0,41 6,48 1 1,07 0,94 0,13 6,65

11-20 2 2,26 0,89 0,22 3,54 2 2,12 0,94 0,24 3,77 Tumori maligni 21-30 4 4,29 0,93 0,35 2,48 4 4,32 0,93 0,35 2,47

(1400-2089) 31-40 8 3,82 2,09 1,05 4,19 9 4,03 2,24 1,16 4,30

41-50 0 0,37 - - - 0 0,43 0,00 - -

0-10 2 0,4 4,94 1,24 19,76 1 0,36 2,78 0,39 19,71

11-20 1 0,74 1,35 0,19 9,59 1 0,7 1,43 0,20 10,13

T.M. App. dig. e Perit. 21-30 3 1,46 2,05 0,66 6,36 3 1,47 2,04 0,66 6,34

(1500-1599) 31-40 3 1,32 2,28 0,73 7,05 4 1,38 2,90 1,09 7,74

41-50 0 0,13 - - - 0 0,15 0,00 - -

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TABELLA 3: Analisi della mortalità, per sub-coorti di residenza, 1980-2003

zona A zona R zona B

Cause (ICD IX rev) oss attesi SMR IC 95% oss attesi SMR IC 95% oss attesi SMR IC 95%

Tutte le cause (0001-9999) 16 16,74 0,96 0,59 1,57 18 14,18 1,27 0,80 2,01 6 7,99 0,75 0,34 1,67

Tutti Tumori maligni (1400-2089) 6 5,15 1,17 0,52 2,59 8 4,13 1,94 0,97 3,88 2 2,47 0,81 0,20 3,24

T.M. App. digerente e peritoneo (1500-1599) 3 1,73 1,74 0,56 5,38 5 1,4 3,57 1,49 8,58 1 0,83 1,21 0,17 8,59 T.M. Stomaco (1510-1519) 2 0,42 4,72 1,18 18,89 1 0,34 2,93 0,41 20,78 0 0,21 - T.M. Intestino e retto (1520-1548) 1 0,53 1,88 0,26 13,32 1 0,43 2,30 0,32 16,34 0 0,25 - T.M. Intestino tenue (1520-1529) 0 0,01 - 1 0,01 183,36 25,83 1301,69 0 0,00 -

T.M. Colon e sigma (1530-1539) 1 0,36 2,76 0,39 19,57 0 0,29 - 0 0,17 -

T.M. Pancreas (1570-1579) 0 0,21 - 3 0,17 17,56 5,66 54,44 1 0,1 10,07 1,42 71,48 T.M. App. respiratorio (1600-1659) 1 1,39 0,72 0,10 5,10 1 1,04 0,96 0,14 6,83 0 0,67 - T.M.Trachea, bronchi e polmoni (1620-1629) 1 1,27 0,78 0,11 5,57 1 0,95 1,05 0,15 7,48 0 0,61 - T.M.Organi genitourinari (1790-1899) 1 0,75 1,33 0,19 9,46 1 0,56 1,78 0,25 12,66 0 0,36 - T.M.Vescica (1880-1889) 1 0,2 5,06 0,71 35,95 0 0,14 - 0 0,1 -

T.M. del rene e di altri e non spec. Org. Urinari (1890-1899) 0 0,1 - 1 0,08 12,44 1,75 88,29 0 0,05 -

T.M. Sistema Nervoso Centrale (1900-1929) 0 0,11 - 1 0,1 10,22 1,44 72,55 0 0,06 - T.M.Encefalo (1910-1919) 0 0,11 - 1 0,09 10,96 1,54 77,79 0 0,05 - T.M.Sistema linfoematopoietico (2000-2089) 1 0,41 2,46 0,35 17,47 0 0,34 - 1 0,19 5,21 0,73 36,96 Leucemie (2040-2089) 1 0,19 5,25 0,74 37,28 0 0,16 - 1 0,09 10,99 1,55 78,05

Leucemia linfoide (2040-2049) 0 0,06 - 0 0,05 - 1 0,03 37,19 5,24 264,00 Leucemia mieloide (2050-2059) 1 0,08 12,64 1,78 89,76 0 0,07 - 0 0,04 - Diabete (2500-2509) 1 0,63 1,58 0,22 11,23 0 0,54 - 0 0,29 - AIDS (2790-2799) 0 0,18 - 2 0,16 12,40 3,10 49,60 1 0,06 15,63 2,20 110,94 Mal. Cardiovascolari (3900-4599) 4 6,59 0,61 0,23 1,62 6 5,79 1,04 0,47 2,31 2 3,16 0,63 0,16 2,53

Cardiopatie ischemiche (4100-4149) 2 2,52 0,80 0,20 3,18 3 2,05 1,46 0,47 4,54 0 1,2 -

Dist. circol. Encefalo (4300-4389) 1 1,64 0,61 0,09 4,33 1 1,46 0,68 0,10 4,86 1 0,8 1,25 0,18 8,87 Mal. dell'apparato respiratorio (4600-5199) 3 0,94 3,18 1,03 9,85 0 0,75 - 0 0,47 - Bronchite, enfisema, asma (4900-4939) 2 0,52 3,86 0,96 15,42 0 0,4 - 0 0,26 - Mal. dell'apparato digerente (5200-5799) 1 0,94 1,06 0,15 7,54 1 0,77 1,30 0,18 9,24 0 0,46 -

Cirrosi (5710-5719) 0 0,48 - 1 0,39 2,57 0,36 18,27 0 0,24 -

Cirrosi epatica senza menzione di alcol (5715-5715) 0 0,41 - 1 0,32 3,09 0,44 21,96 0 0,2 - Cause violente (8000-9999) 1 0,96 1,04 0,15 7,41 1 0,91 1,10 0,15 7,80 1 0,45 2,22 0,31 15,74

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TABELLA 4: Analisi della morbosità, anni 1998-2003

Cause (ICD IX rev.) totali uomini donne

oss attesi SMR IC (95%) oss attesi SMR IC (95%) oss attesi SMR IC (95%)

Tumori totali (140-239) 26 20,87 1,25 0,85 1,83 15 9,67 1,55 0,93 2,57 11 11,19 0,98 0,54 1,77

Tumori maligni primitivi (140-208,escl. 196-198) 16 9,96 1,61 0,98 2,62 9 5,53 1,63 0,85 3,13 7 4,44 1,58 0,75 3,31

TM app.digerente e peritoneo (150-159) 4 2,19 1,83 0,69 4,86 3 1,30 2,32 0,75 7,18 1 0,9 1,12 0,16 7,92

TM pancreas (157) 2 0,22 9,01 2,25 36,04 2 0,12 16,01 4,00 64,00 0 0,1 0,00 . .

TM.encefalo e altre parti sist.nervoso (191-192) 0 0,23 0,00 . . 0 0,13 0,00 . . 0 0,1 0,00 . .

TM.gh.tiroide e altre gh.endo-str. conn. (193-194) 1 0,36 2,80 0,39 19,87 0 0,1 0,00 . . 1 0,26 3,83 0,54 27,21

TM sist.linfoematopoietico (200-208) 2 0,98 2,05 0,51 8,18 1 0,55 1,83 0,26 12,96 1 0,43 2,32 0,33 16,50

Leucemie totali (204-208) 1 0,33 3,00 0,42 21,30 0 0,19 0,00 . . 1 0,14 7,03 0,99 49,89

TM sec. e natura non spec. (196-198 e 239) 4 1,62 2,47 0,93 6,57 4 0,84 4,77 1,79 12,71 0 0,78 0,00 . .

Tumori benigni (210-229) 6 7,94 0,76 0,34 1,68 2 2,66 0,75 0,19 3,01 4 5,28 0,76 0,28 2,02

TB app.digerente e peritoneo (211) 0 0,79 0,00 . . 0 0,43 0,00 . . 0 0,35 0,00 . .

TB pancreas (211.6-211.7) 0 0,01 0,00 . . 0 0 0,00 . . 0 0 0,00 . .

TB encefalo e altri parti sist.nervoso (225) 0 0,17 0,00 . . 0 0,06 0,00 . . 0 0,11 0,00 . .

TB gh.tiroide e altre gh.endo-str.conn. (226-227) 0 0,27 0,00 . . 0 0,08 0,00 . . 0 0,19 0,00 . .

Disturbi ghiandola tiroide (240-246) 3 2,59 1,16 0,37 3,59 0 0,54 0,00 . . 3 2,05 1,46 0,47 4,53

Malattie ematologiche (280-289) 6 1,92 3,13 1,41 6,97 2 0,88 2,28 0,57 9,12 4 1,04 3,85 1,45 10,26

Malattie sist.nervoso e org. di senso (320-389) 19 17,42 1,09 0,70 1,71 11 7,92 1,39 0,77 2,51 8 9,5 0,84 0,42 1,68

Malattie sist.circolatorio (390-459) 22 27,4 0,80 0,53 1,22 11 15,73 0,70 0,39 1,26 11 11,67 0,94 0,52 1,70

Malattie ischemiche (410-414) 9 5,47 1,65 0,86 3,16 7 3,76 1,86 0,89 3,91 2 1,71 1,17 0,29 4,68

Complicanze della gravidanza (630-639) 3 7,46 0,40 0,13 1,25 0 0 0,00 . . 3 7,45 0,40 0,13 1,25

Malattie perinatali (760-779) 4 2,53 1,58 0,59 4,22 3 1,4 2,15 0,69 6,66 1 1,13 0,89 0,12 6,29

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TABELLA 5: Analisi della morbosità per durata di residenza e tempo di latenza, 1998-2003

Cause (ICD IX rev) durata Oss Attesi SMR IC (95%) latenza Oss Attesi SMR IC (95%)

Tumori totali 0-9 4 2,84 1,41 0,53 3,75 0-9 2 1,83 1,09 0,27 4,38

(140-239) 10-19 3 3,88 0,77 0,25 2,40 10-19 1 3,37 0,30 0,04 2,11

20-29 4 3,96 1,01 0,38 2,69 20-29 3 3,56 0,84 0,27 2,61

30-39 12 9,04 1,33 0,75 2,34 30-39 16 10,63 1,50 0,92 2,46

+40 3 1,15 2,61 0,84 8,09 +40 4 1,48 2,71 1,02 7,21

Tumori maligni primitivi 0-9 1 1,02 0,98 0,14 6,94 0-9 0 0,67 0,00 . .

(I140-208,escl. 196-198) 10-19 3 1,55 1,94 0,62 6,00 10-19 1 1,32 0,76 0,11 5,38

20-29 1 1,55 0,65 0,09 4,59 20-29 2 1,41 1,42 0,36 5,69

30-39 10 5,11 1,96 1,05 3,63 30-39 11 5,66 1,94 1,08 3,51

+40 1 0,73 1,36 0,19 9,69 +40 2 0,91 2,20 0,55 8,81

TM app.digerente e peritoneo 0-9 1 0,19 5,13 0,72 36,43 0-9 0 0 0,14 0,00 .

(150-159) 10-19 1 0,31 3,18 0,45 22,60 10-19 0 1 0,27 3,73 0,53

20-29 0 0,3 0,00 . . 20-29 0 0 0,28 0,00 .

30-39 2 1,2 1,67 0,42 6,69 30-39 3 3 1,29 2,33 0,75

+40 0 0,18 0 . . +40 0 0 0,22 0,00 .

TM pancreas 0-9 1 0,02 49,49 6,97 351,31 0-9 0 0,01 0 . .

(157) 10-19 0 0,03 0 . . 10-19 0 0,03 0 . .

20-29 0 0,03 0 . . 20-29 0 0,03 0 . .

30-39 1 0,12 8,41 1,18 59,67 30-39 2 0,13 15,55 3,89 62,154

+40 0 0,02 0 . . +40 0 0,02 0 . .

TM.gh.tiroide e altre gh.endo. 0-9 0 0,06 0 . . 0-9 0 0,04 0 . .

(193-194) 10-19 1 0,07 14,115 1,99 100,20 10-19 0 0,06 0 . .

20-29 0 0,08 0 . . 20-29 1 0,07 13,81 1,95 98,01

30-39 0 0,13 0 . . 30-39 0 0,17 0 . .

+40 0 0,01 0 . . +40 0 0,02 0 . .

TM sist.linfoematopoietico 0-9 0 0,12 0 . . 0-9 0 0,09 0 . .

(200-208) 10-19 0 0,18 0 . . 10-19 0 0,15 0 . .

20-29 0 0,17 0 . . 20-29 0 0,16 0 . .

30-39 2 0,44 4,5 1,13 17,99 30-39 2 0,5 3,98 1,00 15,92

+40 0 0,06 0 . . +40 0 0,08 0 . .

Leucemie totali 0-9 0 0,05 0 . . 0-9 0 0,03 0 . .

(204-208) 10-19 0 0,06 0 . . 10-19 0 0,06 0 . .

20-29 0 0,05 0 . . 20-29 0 0,05 0 . .

30-39 1 0,15 6,58 0,93 46,73 30-39 1 0,17 5,95 0,84 42,22

+40 0 0,02 0 . . +40 0 0,03 0 . .

TM sec. e natura non spec. 0-9 1 0,17 5,75 0,81 40,79 0-9 0 0,11 0 . .

(196-198 e 239) 10-19 0 0,26 0 . . 10-19 0 0,22 0 . .

20-29 1 0,26 3,77 0,53 26,80 20-29 1 0,24 4,15 0,59 29,48

30-39 1 0,81 1,24 0,17 8,80 30-39 2 0,9 2,21 0,55 8,84

+40 1 0,11 8,75 1,23 62,12 +40 1 0,14 6,98 0,98 49,54

Tumori benigni 0-9 2 1,46 1,37 0,34 5,46 0-9 2 0,92 2,18 0,54 8,71

(210-229) 10-19 0 1,84 0,00 . . 10-19 0 1,63 0,00 . .

20-29 2 1,9 1,05 0,26 4,21 20-29 0 1,7 0 . .

30-39 1 2,52 0,40 0,06 2,82 30-39 3 3,37 0,89 0,29 2,76

+40 1 0,22 4,51 0,64 32,03 +40 1 0,32 3,08 0,43 21,85

(continua)

Page 18: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

14

Disturbi ghiandola tiroide 0-9 0 0,44 0 . . 0-9 0 0,25 0 . .

(ICD IX rev. 240-246) 10-19 1 0,52 1,93 0,27 13,67 10-19 1 0,45 2,22 0,31 15,74

20-29 1 0,56 1,78 0,25 12,60 20-29 0 0,49 0,00 . .

30-39 1 0,98 1,02 0,14 7,23 30-39 2 1,28 1,57 0,39 6,26

+40 0 0,09 0 . . +40 0 0,13 0 . .

Malattie ematologiche 0-9 0 0,39 0 . . 0-9 0 0,31 0 . .

(ICD IX rev. 280-289) 10-19 0 0,36 0 . . 10-19 0 0,33 0 . .

20-29 1 0,33 3,04 0,43 21,60 20-29 0 0,3 0 . .

30-39 4 0,74 5,39 2,02 14,35 30-39 5 0,86 5,8 2,4 13,9

+40 1 0,09 10,56 1,49 74,97 +40 1 0,12 8,5 1,2 60,3

Malattie sist.nerv. e org. senso 0-9 8 2,83 2,83 1,42 5,66 0-9 7 2,15 3,26 1,56 6,84

( 320-389) 10-19 5 3,18 1,57 0,65 3,78 10-19 2 2,77 0,72 0,18 2,88

20-29 2 3,01 0,66 0,17 2,66 20-29 5 2,8 1,79 0,74 4,29

30-39 4 7,42 0,54 0,20 1,44 30-39 5 8,48 0,59 0,25 1,42

+40 0 0,99 0 . . +40 0 1,23 0 . .

Malattie sist.circolatorio 0-9 1 3,21 0,31 0,04 2,21 0-9 1 2,25 0,44 0,06 3,15

(390-459) 10-19 4 4,76 0,84 0,32 2,24 10-19 3 4,02 0,75 0,24 2,31

20-29 4 4,49 0,89 0,33 2,37 20-29 5 4,14 1,21 0,50 2,90

30-39 12 13,1 0,92 0,52 1,61 30-39 12 14,68 0,82 0,46 1,44

+40 1 1,84 0,54 0,08 3,85 +40 1 2,31 0,43 0,06 3,08

Malattie ischemiche 0-9 0 0,51 0 . . 0-9 0 0,34 0 . .

(410-414) 10-19 0 0,85 0 . . 10-19 0 0,69 0 . .

20-29 4 0,86 4,63 1,74 12,34 20-29 4,00 0,77 5,20 1,95 13,86

30-39 5 2,81 1,78 0,74 4,28 30-39 5,00 3,11 1,61 0,67 3,86

+40 0 0,44 0 . . +40 0 0,56 0 . .

Complicanze della gravidanza 0-9 0 1,93 0 . . 0-9 0 1,5 0 . .

(630-639) 10-19 1 1,67 0,60 0,08 4,25 10-19 1 1,75 0,57 0,08 4,05

20-29 1 2,77 0,36 0,05 2,57 20-29 1 2,23 0,45 0,06 3,19

30-39 1 1,08 0,93 0,13 6,60 30-39 1 1,97 0,51 0,07 3,61

+40 0 0,01 0 . . +40 0 0,01 0,00 . .

Malattie perinatali 0-9 4 2,48 1,61 0,61 4,30 0-9 4 2,47 1,62 0,61 4,31

(760-779) 10-19 0 0,01 0 . . 10-19 0 0,01 0 . .

20-29 0 0,02 0 . . 20-29 0 0,02 0 . .

30-39 0 0,01 0 . . 30-39 0 0,02 0 . .

+40 0 0 0 . . +40 0 0 0 . .

Page 19: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

15

TABELLA 6: Analisi della morbosità, per sub-coorti di residenza, 1998-2003

Cause (ICD IX rev) zona R zona A zona B

oss attesi SMR IC (95%) oss attesi SMR IC (95%) oss attesi SMR IC (95%)

Tumori totali (140-239) 7 9,03 0,77 0,37 1,63 16 8,23 1,94 1,19 3,17 3 3,6 0,83 0,27 2,58

T.M primitivi (140-208,escl. 196-198) 4 4,27 0,94 0,35 2,50 9 3,92 2,29 1,19 4,41 3 1,77 1,69 0,55 5,24

TM app.digerente e peritoneo (150-159) 1 0,94 1,07 0,15 7,57 3 0,86 3,50 1,13 10,85 0 0,4 0 . .

TM pancreas (157) 0 0,09 0 . . 2 0,09 22,82 5,71 91,26 0 0,04 0 . .

TM.gh.tiroide e altre gh. (193-194) 0 0,16 0 . . 1 0,14 6,96 0,98 49,42 0 0,06 0 . .

TM sist.linfoematopoietico (193-194) 2 0,42 4,73 1,18 18,91 0 0,38 0 . . 0 0,17 0 . .

Leucemie totali (204-208) 1 0,15 6,88 0,97 48,84 0 0,13 0 . . 0 0,06 0 . .

TM sec. e natura non spec. ( 196-198 e 239) 0 0,69 0 . . 4 0,65 6,2 2,33 16,52 0 0,29 0 . .

Tumori benigni (210-229) 3 3,5 0,86 0,28 2,66 3 3,14 0,96 0,31 2,96 0 1,31 0 . .

Disturbi ghiandola tiroide (240-246) 0 1,1 0 . . 2 1,06 1,88 0,47 7,53 1 0,43 2,35 0,33 16,69

Malattie ematologiche (280-289) 3 0,86 3,50 1,13 10,86 1 0,73 1,37 0,19 9,69 2 0,33 6,13 1,53 24,49

Malattie sist.nerv. e org. Senso (320-389) 10 7,61 1,31 0,71 2,44 9 6,79 1,33 0,69 2,55 0 3,02 0 . .

Malattie sist.circolatorio (390-459) 8 11,96 0,67 0,33 1,34 10 10,67 0,94 0,50 1,74 4 4,77 0,84 0,31 2,23

Malattie ischemiche (410-414) 1 2,35 0,42 0,06 3,01 6 2,13 2,82 1,27 6,27 2 0,98 2,04 0,51 8,14

Complicanze della gravidanza (630-639) 1 3,75 0,27 0,04 1,89 1 2,57 0,39 0,05 2,76 1 1,13 0,88 0,12 6,26

Malattie perinatali (760-779) 2 0,79 2,52 0,63 10,09 2 1,13 1,76 0,44 7,06 0 0,6 0 . .

Page 20: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

16

TABELLA 7: le cause di decesso e di ospedalizzazione, 1998-2003

ID sogg. n.osp. datadim Causa ospedalizzazione (ICD) Causa decesso (ICD) ddec

20 1° osp. 13-dic-02 M.sist. Circ.(4371) 2507 13-dic-02

39 1° osp. 31-lug-03 M.sist.circ.(4281) M.sist.circ.(4281) 31-lug-03

81 1° osp. 09-mar-01 TM prim.(1730)

81 2° osp. 14-dic-02 M. ischemiche (41031) M. ischemiche (4100) 14-dic-02

83 M.sist.circ (4360) 26-apr-00

87 M.sist. circ.(4372) 16-apr-00

133 1° osp. 25-gen-98 TM linfoemato(2050) TM linfoemato (2050) 10-feb-98

143 5715 06-lug-00

174 M.sist.circ.(4291) 10-mar-99

185 1° osp. 01-ott-01 TM app.dig.(1541) TM app.dig. (1539) 02-set-02

263 1° osp. 08-giu-98 TM prim.(1882)

263 2° osp. 12-mag-

2000 TM sec.e non spec (1977) TM prim.(1892) 11-ago-00

264 8050 15-giu-98

331 1° osp. 14-ott-00 TM pancreas (1570) 24-ago-02

331 2° osp. 23-giu-02 TM sec e non spec (1976) TM pancreas (1579) 24-ago-02

332 1° osp. 30-giu-01 TM pancreas (1570) TM pancreas (1579) 30-giu-01

337 4860 20-lug-02

Page 21: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

17

Unità operativa 2: STUDIO TRASVERSALE SULLO STATO DI SALUTE IN

UNA POPOLAZIONE ESPOSTA A CAMPO MAGNETICO A 50 Hz

1. STUDIO TRASVERSALE

L’obiettivo principale dello studio sullo stato di salute della popolazione di Longarina è quello di

valutare l’ipotesi di una possibile associazione tra l’esposizione a campo magnetico a 50 Hz e la

presenza di una serie di disturbi comportamentali nei soggetti maggiormente esposti rispetto a

quelli con livelli stimati di esposizione minori. L’obiettivo secondario dello studio è quello di

considerare negli stessi soggetti alcuni parametri ematologici, immunologici e cardiologici.

2. MATERIALI E METODI

Gli end-point principali dello studio sullo stato di salute sono:

- qualità della vita tramite la somministrazione del questionario General Health Questionnaire

- sintomatologia depressiva tramite il questionario Beck Depression Inventory

- cefalea

- qualità del sonno tramite il questionario Pittsburgh Sleep Quality Index

Gli end-point secondari dello studio sullo stato di salute sono:

- parametri ematologici

- parametri immunologici

- dosaggio urinario della 6 sulfossimelatonina

- variabilità del ciclo cardiaco mediante tecnica HRV

- variabilità della pressione arteriosa

I possibili fattori confondenti nella relazioni tra esposizione a campo magnetico ed end-point

principali e secondari sono:

- età, sesso, scolarità, patologie pregresse e concomitanti raccolte tramite il questionario

anamnestico

- eventi stressanti raccolti tramite il questionario sugli eventi stressanti della vita

- stato dell’ansia valutato tramite i questionari StateTrait Anxiety Inventory – Forma Y1 e Y2

- profilo della personalità valutato tramite il questionario Minnesota Multiphasic Personality

Inventory

Page 22: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

18

La schema riassuntivo di queste relazioni è riportato nella figura successiva.

Esposizione

a campo magnetico

Fattori confondenti

MMPI Quest.

Avvenimenti vitaAnsia stato e tratto

STAI-Y1 e Y2

Sesso, età, scolarità Patologie pregresse

e concomitanti

Fattori confondenti

Stato di salute

(GH)

End point

secondari

End point

principali

Depressione

(BDI)

Cefalea

Sonno

(PSQI)

Melatonina

Linfociti

Variabilità

cardiaca

Variabilità

pressoria

STUDIO SULLO STATO DI SALUTE DELLA

POPOLAZIONE DI LONGARINA

Ematologici

Il dettaglio degli strumenti utilizzati come end-point principali e secondari e come fattori di confondimento è descritto nei paragrafi seguenti.

Questionario sulla qualità della vita (GHQ28) Il “General Health Questionnaire” utilizzato in

questo studio è la versione composta da 28 items (GHQ28) ognuno con quatto risposte (Golberg

DP, 1972). Lo score che viene applicato al GHQ è di due tipi: il primo utilizza un punteggio

convenzionale 0,1,2,3 (max score = 84) a seconda della riposta fornita, il secondo invece applica la

sequenza 0,0,1,1 (max score 28). Il GHQ28 si suddivide in quattro componenti che misurano

complessivamente gli aspetti di benessere generali quali quello somatico, dell’ansia, sociale e della

depressione. In base alle evidenze di letteratura lo score del GHQ 28 può essere utilizzato come

variabile continua per indicare la severità dl disturbo o applicando un cut-point di 6 (tutti i soggetti

che hanno avuto un punteggio di almeno 6 possono essere considerati positivi allo screening sui

disturbi psicologici)

Questionario sulla valutazione della sintomatologia depressiva (BDI) Il “Beck Depression

Inventory” è un questionario composto da 21 items ed ha lo scopo di stimare il tono dell’umore del

soggetto (Beck AT et al, 1961). Ogni domanda ha quattro risposte con un punteggio che va da 0 a 3

(mas score = 63).

Page 23: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

19

Lo score di questo strumento può essere applicato sia in maniera continua che categorica secondo lo

schema di seguito riportato:

0-9 assenza di depressione

10-18 lieve depressione

19-29 moderata depressione

30-63 severa depressione

Cefalea Con la somministrazione del questionario anamnestico il clinico valuterà se il soggetto

riferisce o meno una cefalea. In caso positivo verrà compilato il questionario specifico per la

caratterizzazione clinica del disturbo. Nello studio epidemiologico la variabile verrà utilizzata in

maniera dicotomica (presenza/assenza della cefalea).

Questionario sulla qualità del sonno (PSQI) Il “Pittsburgh Sleep Quality Index” è un

questionario che è in grado di fornire informazioni sulla qualità soggettiva del sonno, la durata del

sonno, le cause di interruzione del sonno, sulla stanchezza diurna e sull’uso dei farmaci per il

sonno (Buysse D et al. 1988). Il PSQI contiene 24 domande, 19 per l’autovalutazione e 5 per la

valutazione da parte di terzi. Lo score del PSQI viene utilizzato in maniera categorica. I soggetti con

un punteggio > 5 vengono considerati “poor sleepers”, mentre quelli con un punteggio ≤ 5 “good

sleepers”.

Parametri ematologici Un prelievo ematico per la determinazione di alcuni parametri ematologici

ed immunologici è stato effettuato ai soggetti inclusi nello studio. Per ogni soggetto sono stati

raccolti circa 25 cc di sangue in provette con EDTA Per quanto riguarda il prelievo in soggetti

femminili in età fertile (presenza del ciclo mestruale) il prelievo è stato effettuato dal terzo giorno

dalla cessazione del ciclo mestruale. I seguenti valori emocromocitometrici sono stati misurati:

Ematocrito

Eritrociti

Volume globulare medio

Ampiezza dispersione volume globulare

Emoglobina

Concentrazione media emoglobina globulare

Piastrine

Piastrinocrito

Volume piastrinico medio

Ampiezza dispersione volume piastrinico

Leucociti

Linfociti

Neutrofili

Eosinofili

Basofili

Monociti

Cellule atipiche

Cellule immature

I parametri ematochimici sono stati utilizzati sia in maniera continua che applicando il rispettivo

range di normalità. In questo secondo caso si potranno considerare tutti i soggetti con un valore ipo

o iper.

Page 24: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

20

Parametri immunologici Per ridurre il rischio della variazione circadiana nella risposta

immunitaria l’orario del prelievo si è collocato in un arco di tempo compreso tra le 7.00 e le 10.00

a.m. Le seguenti popolazioni sottopopolazioni linfocitarie sono state considerate:

CD3

CTL

CD4

CD4-DR

CD8

CD8-DR

CD8dim

T4/T8

NK

CD19

I seguenti test di linfoproliferazione sotto stimolo con mitogeni sono stati utilizzati:

PHA

ConA

La seguente misura dell’attività citotossica delle cellule natural killer (NK) presenti nel sangue

periferico è stata considerata:

UL50

Dosaggio urinario della 6 sulfossimelatonina La valutazione delle concentrazioni di melatonina

viene generalmente eseguita determinando nelle urine del periodo notturno il suo principale

metabolita (melatonina-6-solfato). Questo avviene essenzialmente per due motivi. Il primo è di

ordine tecnico: è poco proponibile dover eseguire per ciascun soggetto, oltre ad un prelievo

ematico diurno, anche uno notturno (di solito alle ore 3.00 , quando i livelli di melatonina sono

massimi), senza svegliarlo e praticamente al buio. Il secondo motivo deriva dai dati presenti in

letteratura, i quali indicano una correlazione significativa fra livelli plasmatici di melatonina e

concentrazioni urinarie del suo metabolita (Baskett et al. 1998). Pertanto, da quanto accennato, allo

scopo di valutare gli eventuali effetti dell’esposizione a campo magnetico sulla secrezione di

melatonina nell’uomo, è possibile utilizzare la determinazione della melatonina solfato nelle urine.

Ciascun soggetto incluso nello studio ha eseguito la raccolta delle urine delle 24 ore (la raccolta è

iniziata alle ore 8 am,). Le urine sono state raccolte in due frazioni di orario: una prima ha compreso

le urine raccolte a partire dalle ore 8 am alle ore 20 pm, la seconda dalle ore 20 pm alle ore 8 am.

Entrambi i volumi di urina sono stati accuratamente misurati e registrati, poi un’aliquota (circa 5

ml) è stata centrifugata ed il sopranatante conservato a -20 °C fino al momento del dosaggio. La

melatonina solfato nelle urine è stata determinata mediante metodica radioimmunologica (Arendt et

al. 1985), impiegando uno dei kit in commercio (Stockgrand Ltd, Guildford).

Valutazione della variabilità del ciclo cardiaco mediante tecnica HRV L’analisi della variabilità

della frequenza cardiaca mediante tecnica HRV è in grado di dare informazioni sul controllo

autonomico della funzione cardiovascolare e in particolare delle interazioni delle componenti

simpato-vagali sul nodo seno-atriale. La metodica si basa sul rilevamento nelle 24 ore di un

tracciato Holter mediante l’applicazione sul torace del soggetto esaminato di 7 elettrodi monouso

collegati ad un opportuno registratore portatile, nel nostro caso il supporto di registrazione è una

nastrocassetta audio da 60 minuti, i soggetti di sesso maschile dovranno preventivamente depilare

il torace per poter applicare gli elettrodi. La fase successiva consiste nella lettura Holter della

registrazione mediante opportuno lettore computerizzato. L’analisi HRV è stata suddivisa in tre

periodi: l’intera giornata, il periodo diurno e il periodo notturno, per tali periodi vengono scelti

intervalli di 5 minuti per ogni ora di registrazione, con un valore di Beat Interpolation di 1.8, in cui

Page 25: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

21

sono assenti artefatti tecnici o imputabili alla presenza di aritmie. La misura della variabilità della

frequenza cardiaca viene eseguita nel dominio del tempo e nel dominio della frequenza, in accordo

con le Linee Guida rilasciate nel 1996 dalla Task Force dell’ European Society of Cardiology. La

valutazione del dominio del tempo si basa sulla misurazione del ciclo cardiaco e delle sue

variazioni battito-battito misurate in millisecondi. Parametri del dominio del tempo: SDNN:

deviazione standard della media di tutti gli RR consecutivi dei battiti sinusali misurati all’Holter. r-

MSSD: differenza quadratica media fra gli intervalli RR adiacenti. pNN50: percentuale delle

differenze di intervalli adiacenti maggiori di 50 msec. Gli ultimi due indici vengono considerati

misure che riflettono principalmente la componente parasimpatica dell’HRV. L’analisi HRV del

dominio della frequenza permette una valutazione qualitativa e quantitativa delle componenti

autonomiche simpatica e parasimpatica, che hanno un’attività ciclica con lunghezze d’onda a

diversa frequenza. Per ottenere l’analisi HRV nel dominio della frequenza vengono plottati tutti gli

intervalli RR successivi e mediante l’analisi di Fourier si identificano le singole frequenze che

compongono il segnale. Tali frequenze, mediante opportuno software, vengono raggruppate in

bande a cui è associato un diverso significato fisiopatologico. Parametri del dominio della

frequenza: Alte Frequenze (HF) comprese tra nella banda tra 0.15 e 0.45 Hz. vengono considerate

espressione dell’attività vagale e sono correlate agli atti respiratori. Basse Frequenze (LF)

comprese nella banda tra 0.04 e 0.15 Hz. sono espressione dell’attività efferente simpatica diretta al

cuore. Rapporto tra LF e HF (LF/HF) rappresenta un indice dell’equilibrio simpato-vagale.

Variabilità della pressione arteriosa Il monitoraggio dinamico della pressione arteriosa è una

tecnica strumentale incruenta che permette di avere misurazioni della pressione arteriosa (PA))

durante le ore diurne e notturne, durante lo svolgimento delle attività lavorative e durante il sonno e

non determina una reazione d’allarme significativa contrariamente alle misurazioni pressorie

tradizionali. Il sistema di rilevamento dei valori pressori utilizzato in questo studio è di tipo

oscillometrico: questo sistema, mediante un manicotto sfingomanometrico connesso ad un

registratore portatile ed applicato al braccio del volontario, permette la misurazione automatica dei

valori pressori previa programmazione degli intervalli di misurazione, che in accordo con la

letteratura internazionale, sono stati fissati in ogni 15 minuti per le misurazioni diurne e ogni 30

minuti per quelle notturne. I dati così ottenuti verranno elaborati mediante un programma statistico

fornendo i valori medi di PA e di FC nelle 24 ore, i valori medi per ogni ora, i valori medi diurni e

notturni e la valutazione del ritmo circadiano. Per l’attendibilità dell’esame occorre che almeno il

70% delle misurazioni sia valido (minimo 2 misurazioni per ora durante il giorno ed 1 durante la

notte). I parametri che sono stati considerati sono:

- pressione arteriosa sistolica (24h, giorno e notte)

- pressione arteriosa diastolica (24h, giorno e notte)

- pressione arteriosa media (24h, giorno e notte)

Inoltre dei precedenti parametri pressori sono stati considerati la mediana, la varianza e l’ampiezza.

Questionario Anamnestico Il questionario è di tipo semistrutturato, composto da domande close-

ended e open-ended.. Sono state considerate le seguenti variabili

- sesso

- età

- scolarità (nessuna, elementare,media inferiore, media superiore, università)

- anni di residenza (da modificare in base alla storia residenziale nelle tre aree)

- ore in casa

- ore in camera da letto

- autovalutazione dello stato di salute (pessimo,abbastanza soddisfacente, soddisfacente,

buono, eccellente)

- vicinanza elettrodotto (effetti negativi, effetti abbastanza negativi, nessun effetto, effetto

abbastanza positivo, effetto positivo)

Page 26: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

22

Questionario avvenimenti della vita La somministrazione del questionario ha la finalità di

individuare quegli eventi di vita che potrebbero avere una relazione con lo stato attuale del soggetto.

Il questionario è stato messo a punto da Biondi et al. che hanno tradotto, modificato e ampliato due

scale utilizzate nella pratica psichiatrica (Life Experiences Survey e Schedule of Recent

Experiences). (Biondi et al, 1993)

Le categorie di eventi indagati si dividono in tre gruppi: cambiamenti nella vita affettiva, familiare e

personale (24 items); eventi di lavoro ed economici (15 items); cambiamenti generali nella vita (12

items).

STAI-Y1 e Y2 Il Questionario per la misura dell’ansia (State Trait Anxiety Inventory) è uno

strumento finalizzato alla rilevazione e misurazione dell’ansia. (Spielberg CD, Gorsuch RL, Lushene

RE). Il questionario è formato da 40 items suddiviso in due scale per l’Ansia di Stato (Y-1) e

l’Ansia di Tratto (Y-2). Ogni item di ciascuna sezione viene valutato secondo una scala da 1 a 4,

una gradazione d’intensità nella sezione che valuta l’ansia di stato e una gradazione di frequenza

nella parte che considera l’ansia di tratto.

Alcuni item consistono di affermazioni che depongono per la presenza di ansia, altri item sono

formulati in modo di indicarne l’assenza. Per ogni item del primo tipo il punteggio corrisponde

semplicemente al numero contrassegnato, mentre per gli item del secondo tipo il punteggio va

assegnato in modo opposto (vale a dire che se è stato contrassegnato il 4 il punteggio sarà1).

Il punteggio minimo per ciascuna delle sezioni sarà ovviamente pari a 20 e quello massimo a 80.

MMPI Il Questionario sul profilo della personalità (Minnesota Multiphasic Personality Inventory)

(MMPI) è un questionario che ha lo scopo di valutare le principali caratteristiche strutturali di

personalità e i disordini di tipo emotivo (Hathaway SR, et al, 1951). È composto da tre scale di

validità che servono ad accertare con quale accuratezza e sincerità il soggetto ha completato il

questionario e dieci scale di base che valutano le dimensioni più significative della personalità.

Aspetti etici Lo studio è stato eseguito nel rispetto di tutti i codici deontologici connessi alla

ricerca su soggetti umani (Botti, 1998), e nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela

della riservatezza (legge 275 del 1996 e successive modificazioni).

Lo studio è stato presentato nei suoi obiettivi e modalità di attuazione in due riunioni pubbliche con

gli abitanti di Longarina presso il centro sociale del quartiere.

Ogni soggetto che ha partecipato allo studio è stato contattato ed ha ricevuto un’informazione

completa, che gli ha consentito di fornire il proprio consenso informato.

Lo studio è stato approvato dal Comitato Etico del Policlinico Universitario “Umberto I” di Roma. Ad ogni soggetto partecipante è stata assicurata la possibilità di contattare un referente in grado, in ogni

momento dello studio, di fornire qualunque chiarimento inerente lo studio stesso. Al termine dello studio

verranno comunicati ai partecipanti, i risultati ottenuti chiarendone il significato in relazione alle

conoscenze scientifiche attualmente disponibili.

Analisi statistica Verranno schematicamente effettuate due diverse analisi statistiche: la prima verrà eseguita nell’ipotesi che la variabilità degli end point principali e secondari sia distribuita in maniera

significativa tra i soggetti residenti nella zona A rispetto a quelli della zona R dopo opportuno controllo dei fattori confondenti. La variabile indipendente legata quindi all’esposizione sarà di tipo categorico (residenza zona A vs R) e le stime di esposizione al campo magnetico avranno il solo fine di caratterizzare dal punto di vista descrittivo il contrasto tra le due aree ma non verranno incluse nel modello di analisi; la seconda verrà invece eseguita considerando come variabile indipendente una stima del campo magnetico attribuibile a tutti i soggetti inclusi nello studio (n= 209) secondo le diverse metriche che verranno elaborate dall’unità operativa n.4 sulla base del modello di esposizione che verrà proposto.

Page 27: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

23

Le analisi statistiche verranno effettuate in una prima fase considerando gli end point principali e

secondari non correlati tra loro, successivamente si valuterà la possibile relazione tra alcuni

parametri biochimici e strumentali e gli end-point principali.

Per questo studio non è stato possibile eseguire un calcolo di potenza al fine di individuare un

numerosità adeguata per evidenziare le ipotetiche differenze nella distribuzione di un fenomeno in

quanto il disegno dello studio presenta una tale originalità che non trova al momento riscontro nelle

evidenze scientifiche disponibili.

In questa relazione è stato eseguito un confronto relativamente ai soli soggetti delle zone A (esposti) e R (non esposti). Vengono di seguito riportati i risultati ottenuti dal confronto dei due gruppi di soggetti, in forma grafica e tabellare. Va ricordato, per una agevole lettura delle tabelle, quanto segue:

le dizioni “test di Fisher” e “test di Kruskal-Wallis” stanno ad indicare i test statistici usati per

saggiare eventuali differenze fra i due gruppi considerati (Zona A e Zona R);

la voce “probabilità associata” esprime, in termini percentuali compresi tra 0 e 1 (ad es.: 0.33

equivale al 33%), la probabilità di sbagliare sostenendo una diversa distribuzione del parametro

nei due gruppi confrontati, quando invece tale diversità non esiste.

Ad esempio (dati tratti dalla tabella seguente):

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 19.66 19.77

Probabilità associata (test di Kruskal-Wallis):

0.93

se si sostiene che il valore del parametro studiato è mediamente più alto nei soggetti della Zona

R (19.77) che in quelli della Zona A (19.66), si rischia di sbagliare con una probabiità del 93%.

In altri termini, il suddetto valore (93%) rappresenta la probabilità che la differenza osservata sia

del tutto casuale e non legata a reali differenze fra i due gruppi.

La popolazione in studio

In base al censimento effettuato per lo studio di coorte risultano residenti al 31.12.03, nella zona di

Longarina individuata per lo studio, 252 soggetti (129 femmine e 123 maschi). Questi individui

vivono complessivamente in 44 edifici. La distribuzione per fascia d’età e sesso è riportata nelle

tabella successiva

Classe d’età

MASCHI

FEMMINE

TOTALE

0 – 10 12 8 20

11 – 18 9 14 23

19 – 30 19 15 34

31 – 40 24 29 53

41 – 50 18 16 34

51 – 60 17 15 32

61 – 70 11 15 27

71 – 80 9 17 27

> 81 4 - 4

totale 123 129 252

Page 28: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

24

A tutti i soggetti con una età superiore ai 18 anni (n=209) è stata proposta la partecipazione allo

studio con l’applicazione dell’intero protocollo, questionari ed esami strumentali e biochimici.

Questi soggetti sono suddivisi in tre gruppi a seconda della loro zona di residenza al 31.12.03:

La fascia A identifica le abitazioni entro i 28 metri dalla linea elettrica (il minimo valore

dell’induzione magnetica è stato stimato pari a 0,44μT); la fascia R le abitazioni oltre i 33 metri

dalla linea (il massimo valore dell’induzione magnetica è stato stimato pari a 0,34μT) e la fascia B

le cui abitazioni sono comprese tra 28 e 33 metri (i valori di induzione magnetica si sovrappongono

in parte con i valori della fascia A e in parte con quelli della fascia R).

Nella fascia A risultano risiedere al 31.12.03 67 individui, nella fascia B 44 soggetti e nella fascia R 98.

In base alla storia residenziale l’intero gruppo di 209 soggetti potrebbe essere ricollocato nelle tre aree

nelle quali è stata suddivisa la zona di Longarina.

Ogni soggetto residente nella zona A, B e R è stato identificato da un codice composto da una lettera e

da un numero. Tale codice è stato riportato sui questionari e su tutto il materiale utilizzato nello studio

(provette, referti ECG, ecc.) ed è quello presente nel data-base generale.

Per i soggetti con età inferiore ai 18 anni (n = 43) è stato somministro il questionario anamnestico e

proposto un prelievo di un campione ematico.

Lo studio ha avuto una durata di 22 mesi e si è svolto per quanto riguarda le valutazioni cliniche e la

somministrazione dei questionari presso il centro sociale del quartiere di Longarina. I prelievi del

campione ematico e le valutazioni cardiologiche sono state invece eseguite nella residenza dei partecipanti

allo studio. Per controllare al meglio un possibile bias nell’acquisizione dei dati si evidenzia quindi come i

clinici hanno operato in cieco rispetto alla residenza del soggetto così come in cieco sono state effettuate

tutte le determinazioni dei parametri ematologici, immunologici e della 6-sulfossimelatonina.

Si sottolinea che grazie al rapporto di collaborazione che si è stabilito tra il gruppo di ricercatori e la

popolazione di Longarina il tasso di adesione allo studio è stato pari all’81%.

Si fa presente inoltre che la popolazione di Longarina evidenzia una notevole coesione sociale

consolidatasi nel tempo, senza alcuna differenza nelle diverse aree oggetto dello studio, rappresentando

quindi una realtà favorevole per la valutazione di determinanti di salute che sono strettamente connessi

con gli stili di vita ed il livello socio-economico quali quelli previsti nella definizione degli end point

principali e secondari.

Page 29: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

25

3. RISULTATI

Nella conduzione dello studio trasversale i soggetti inclusi nello studio hanno partecipato con

modalità diverse alle diverse fasi della ricerca programmate per il perseguimento degli end-point

principali e secondari. Di seguito è riportato il livello di partecipazione per ogni specifico end-point

nella popolazione adulta di Longarina

Esame n /totale %

Visite mediche e somministrazione dei

test neurocomportamentali

Visite mediche 161/209 77.0%

Esami ematochimici ed

Prelievi 1 170/209 81.3%

Prelievi 2 21/209 10.0%

totale prelievi = 191

Raccolta delle urine

Urine 1 158/209 75.6%

Urine 2 139/209 66.5%

Urine 3 26/209 12.4%

totale esami urine = 323

Valutazione cadiovascolare

Holter cardiaco 1 161/209 77.0%

Holter cardiaco 2 122/209 58.3%

totale esami Holter = 283

Monitoraggio della pressione arteriosa 1 160/209 76.5%

Monitoraggio della pressione arteriosa 2 122/209 58.3%

totale esami MAP = 282

Per gli esami ematochimici il prelievo è stato ripetuto su 21 soggetti che presentavano alla prima

determinazione un parametro al di fuori del range di normalità. Allo stesso modo per 26 soggetti è

stata effettuata una terza determinazione della creatinina urinaria che risultava essere al di fuori del

range di normalità in una delle due precedenti valutazioni.

Per quanto riguarda il dosaggio urinario della 6 sulfossimelatonina e dei parametri cardiovascolari,

cardiaci e pressori, è stata proposta ai soggetti inclusi nello studio una seconda valutazione al fine di

valutare la riproducibilità nella stima della misura dei parametri previsti dalle rispettive metodiche.

Page 30: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

26

Ai genitori dei soggetti con età inferiore ai 18 anni è stato proposto per i loro figli una visita medica

ed un prelievo di un campione ematico Le percentuali di adesioni a questa fase dello studio sono

state le seguenti:.

Esame n /totale %

Visite mediche 34/43 79.1%

Prelievi 23/43 53.4%

Infine su un gruppo di 13 soggetti adulti non inclusi nello studio trasversale in quanto residenti

attualmente a Longarina ma non nell’area oggetto dello studio sono state eseguite le seguenti

valutazioni:

Visite mediche e test neurocomportamentali (n=12)

Monitoraggio della pressione arteriosa (n=13)

Holter cardiaco (n=12)

In questa relazione vengono riportati i risultati ancora preliminari relativi ai seguenti end-point :

a) end-point principali:

- qualità della vita (figure e tabelle 1,2)

- sintomatologia depressiva (figura e tabella 3)

- cefalea (figura e tabella 4)

- qualità del sonno (figura e tabella 5)

b) end-point secondari:

- parametri ematologici (figure e tabelle 6-23)

- parametri immunologici (figure e tabelle 24-45)

- variabilità della pressione arteriosa (figure e tabelle 46-78)

- variabilità del ciclo cardiaco (figure e tabelle 79-81)

Si sottolinea che il confronto in questa fase preliminare è stato eseguito tra i gruppi di soggetti che

risiedono nella zona A rispetto a quelli che si trovano nella zona R senza alcuna valutazione

dell’azione dei possibili fattori confondenti al di fuori del sesso e dell’età che risultano essere

statisticamente non significativi.

Page 31: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

27

I risultati degli esami ematologici effettuati riguardano 166 soggetti così suddivisi per zona di

residenza:

Uomini Donne

Zona A 23 31

Zona B 20 22

Zona R 31 39

Totale: 74 92

Un primo confronto è stato eseguito relativamente ai soli soggetti delle zone A (esposti) e R (non

esposti). I 124 soggetti risultano così distribuiti per sesso e zona di residenza:

Uomini Donne

Zona A 23 31

Zona R 31 39

Totale: 54 70

L’età media dei soggetti nelle due zone ed il sesso non differisce in modo statisticamente

significativo (Zona A= 48.87; Zona R= 48.68)

05

10

20 40 60 80 20 40 60 80

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(anni)Graphs by zonal

Page 32: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

28

Dall’analisi statistica emerge una differenza significativa nel confronto dei soggetti delle due zone

(A vs R) in alcuni parametri relativi ai seguenti end-point secondari:

- parametri ematologici

si evidenzia che i soggetti che risiedono nella zona A hanno un valore medio più elevato nella

concentrazione delle piastrine rispetto a quelli della zona R (p = 0.02)(figura 12 e tabella 12a).

Inoltre gli stessi soggetti della zona A presentano una distribuzione dei punteggi normali e

patologici delle piastrine ai limiti della significatività rispetto ai soggetti dell’area R

(p = 0.08)(figura 12 e tabella 12b). Infine il corrispondente valore di piastrinocrito è più elevato nei

soggetti della zona A rispetto a quelli della R (p = 0.01)(figura 13 e tabella 13a).

Si rileva infine una riduzione dei basofili dei soggetti della zona A rispetto a quelli della zona R (p

= 0.01)(figura 20 e tabella 20a).

- parametri immunologici

Il valore medio della percentuale dei CD3 è statisticamente ridotto nei soggetti della zona A rispetto

a quelli della zona R sia per quanto riguarda il totale dei soggetti (p =0.01, figura e tabella 25) che

per le donne (p = 0.01, figura e tabella 25). Il parametro UL50 è invece elevato in modo

significativo nei soggetti della zona A sia nel gruppo totale (p = 0.01) che negli uomini (p = 0.01) e

nelle donne (p = 0.03)(figura e tabella 45).

Il valore medio della percentuale dei CD4 è statisticamente ridotto nelle donne della zona A rispetto

a quelle della zona R (p = 0.03) mentre è ai limiti della significatività se si considera il gruppo dei

soggetti nel suo insieme (p = 0.06)(tabella e figura 27). La percentuale dei CD19 risulta essere

superiore, ai limiti della significatività, nelle donne della zona A rispetto a quelle che risiedono

nella zona R (p = 0.09)(figura e tabella 37).

La percentuale delle cellule NK è più elevata nel gruppo dei soggetti della zona A (p = 0.09) e nelle

donne in particolare (p = 0.09), ai limiti della significatività, rispetto agli analoghi soggetti della

zona R (figura e tabella 41).

Infine il rapporto T4/T8 è ridotto ai limiti della significatività (p = 0.09) nelle donne della zona A

rispetto a quelle della zona R (figura e tabella 42).

- variabilità della pressione arteriosa

La varianza della pressione media notturna è statisticamente ridotta nelle donne della zona A

rispetto a quelle della zona R (p = 0.01) mentre è ai limiti nell’intero gruppo dei soggetti (p =

0.09)(figura e tabella 76).

Si rileva inoltre una riduzione della varianza della pressione diastolica notturna nelle donne della

zona A rispetto a quelle della R (p = 0.01)(figura 65 e tabella 65). Infine ai limiti della

significatività si osserva una riduzione della varianza della pressione sistolica notturna nelle donne

della zona A rispetto a quelle della zona R (p = 0.08)(figura e tabella 54).

- variabilità del ciclo cardiaco

Il rapporto LF/HF durante il giorno mostra una riduzione ai limiti della significatività negli uomini

della zona A rispetto a quelli della zona R (p = 0.06)(figura e tabella 80).

Page 33: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

29

4. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Lo studio trasversale sullo stato di salute della popolazione residente a Longarina ha un tipico

disegno di uno studio cross-sectional e come tale si prefigge lo scopo di associare ad un livello di

esposizione a campo magnetico, così come definito a priori nella classificazione delle diverse aree

dello studio, la distribuzione di una serie di end point principali e secondari rilevati nella

conduzione dello stesso.

Lo studio si colloca in quella area dell’attività di ricerca che indaga sui possibili effetti non

cancerogeni associati all’esposizione a campo magnetico a 50 Hz. In particolare nella

classificazione degli end-point principali e secondari si è voluto esplicitare che i primi hanno una

rilevanza soprattutto clinica e sono stati valutati con strumenti ampiamente utilizzati nella comunità

scientifica quali il “General Health Questionnaire” per la qualità della vita, il “Beck Depression

Inventory” per la sintomatologia depressiva, il “Pittsburgh Sleep Quality Index” per la valutazione

della qualità del sonno ed infine una specifica visita medica per la caratterizzazione della cefalea.

Come end-point secondari sono stati invece definiti una serie di parametri ematologici,

immunologici, biochimici e cardiologici che hanno la finalità di indagare, ad un livello decisamente

subclinico, possibili effetti dell’esposizione a campo magnetico sui meccanismi fisiologici che sono

soprattutto riconducibili all’ipotesi che i campi magnetici possano indurre un’alterazione del ritmo

della secrezione della melatonina e perturbare l’attività delle cellule della linea ematopoietica

(International Agency for Research on Cancer. 2002 ; Bonhomme-Faivre L et al 1998; Ciejka E et

al., 2005).

L’originalità dello studio è rappresentata fondamentalmente dall’innesto su una solida base

epidemiologica che identifica e caratterizza dal punto di vista dell’esposizione gruppi di soggetti

residenti nell’area di Longarina, di una serie di valutazione cliniche difficili per loro stessa natura

da indagare come la cefalea, i disturbi del sonno e la sintomatologia depressiva, e di una serie di

parametri biochimici e strumentali che, in base alle evidenze scientifiche disponibili, sono stati

associati all’esposizione a campo magnetico a 50 HZ nella conduzione di singoli studi ma non nel

contesto di uno stessa attività di ricerca (Asanova TR et al, 1966; Korobkova VP et al., 1972;

Sazonova TE 1975; Baroncelli P et al., 1985; Baroncelli P et al., 1986; Gamberale F 1990; Poole C

et al., 1993; McMahan S et al 1994; Savitz DA et al., 1994; Beale IL et al. 1997; Verkasalo PK et

al. 1997; Leone M et al.1998).

Inoltre l’architettura dell’intero progetto, così come definita nelle attività delle quattro unità

operative consente, per la prima volta, una lettura integrata dei determinanti di salute sia di tipo

cancerogeno che non in una popolazione esposta ad elevati livelli di campo magnetico con un

approccio quindi multidisciplinare di tipo misto con evidenti connotazioni epidemiologiche e

cliniche.

Questa lunga premessa si è resa necessaria per collocare nel giusto ambito i primi risultati che

emergono dallo studio trasversale.

Innanzitutto le preliminari analisi statistiche, eseguite controllando per i principali fattori

confondenti (sesso ed età), evidenziano che non vi sono differenze tra i soggetti che risiedono nella

zona A rispetto a quelli che risiedono nella zona R nella distribuzione dei diversi end-point

principali (qualità della vita, sintomatologia depressiva, qualità del sonno e cefalea) mentre al

contrario emergono una serie di differenze statisticamente significative o ai limiti della

significatività nella distribuzione dei parametri ematologici (piastrine, piastrinocrito, basofili),

immunologici (riduzione dei CD3, CD4 e del rapporto T4/T8 ed incremento dei CD19, NK e

dell’attività UL50) e cardiologici (riduzione della varianza della pressione arteriosa sistolica,

diastolica e media durante la notte e del rapporto LF/HF durante il giorno) nelle due suddette

popolazioni.

Questi dati, seppure con tutte le cautele dovute ad un analisi preliminare che quindi deve essere

confermata o meno con approcci statistici di natura multivariata, possono essere inseriti nel

contesto delle evidenze scientifiche disponibili.

Page 34: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

30

In particolare alcuni autori hanno effettuato ricerche sull’associazione fra esposizione a campi

magnetici e alterazioni di parametri ematochimici ed immunitari , anche al fine di chiarire un

meccanismo di possibile rilevanza eziologica sul piano della cancerogenesi.

La maggior parte degli studi sono stati condotti su modello animale e hanno preso in considerazione

le cellule effettrici e le molecole più coinvolte nei meccanismi di immunosorveglianza della

cancerogenesi; i linfociti T citotossici, le cellule Natural Killer (NK), i macrofagi e alcuni anticorpi

secreti dai linfociti B.

Gli studi sulla capacità dei linfociti T e B di rispondere proliferando a diversi stimoli mitogenici, in

modelli murini e ratti, hanno dato risultati nettamente contrastanti (Haussler M et al., 1999, Murthy

BN et al., 1995).

L’attività antitumorale specifica dei linfociti T citotossici è stata valutata in due studi in vivo su

modello murino; nessun effetto rilevante è stato dimostrato in correlazione ad un’esposizione

prolungata a campi elettromagnetici a bassa frequenza (House RV et al., 1996).

L’attività delle cellule NK è stata anche saggiata in diversi studi su modello murino e in ratti.

Mentre alcuni studi riportano una invariata attività citotossica delle cellule NK, altri mostrano una

netta diminuzione dell’attività citotossica principalmente rilevante e significativa nelle femmine di

topo e meno consistente e non significativa nel modello maschile (House RV et al., 2000, McLean

JR et al, 1991). Alcune recenti evidenze sperimentali sottolineano ancora che l’esposizione a campi

magnetici a 50 HZ possano ridurre l’attività delle cellule NK (Canvesen AG et al, 2006).

Due studi su modello murino hanno anche indagato sulla produzione di anticorpi da parte dei

macrofagi dimostrando l’assenza di correlazione tra esposizione e attività macrofagica (Tremblay L

et al., 1996) al contrario una recente evidenza sperimentale suggerisce un’alterazione delle funzioni

cellulari dei macrofagi dopo l’esposizione a campi magnetici a 50 Hz (Frahm et al., 2006).

In diversi studi su modello animale condotti per dimostrare una relazione tra esposizione ai campi

elettromagnetici e alterazione della risposta immune e crescita tumorale, gli autori suggeriscono che

i cambiamenti immuno-ematologici osservati sono indice di possibile sviluppo di patologie tumorali

(leucemie o linfoma) ma le condizioni sperimentali molto diverse e le correlazioni non sempre

significative non consentono una univoca interpretazione (House RV et al., 1996, House RV et al.,

2000, McLean JR et al, 1991, McCormick DL et al., 1999).

Recentemente alcuni dati documentano che l’esposizione a campi magnetici può influenzare

l’attività dei linfociti nella riposta agli stimoli mutageni (Roman A et al., 2005).

Sull’uomo sono stati condotti pochi studi, anch’essi spesso con risultati non concordi. Uno studio

relativo alla valutazione dei disturbi neurocomportamentali riguarda 13 soggetti esposti a campi

magnetici a 50 Hz per almeno 8 ore giornaliere per 1-5 anni. Il campo magnetico era generato da un

trasformatore posto al piano inferiore a quello dove lavoravano i soggetti in esame; si osservavano

1.2-6.6 µT all’altezza del pavimento e 0.3-1.5 µT a 150 cm dal livello del pavimento. In questi

soggetti si osserva leucopenia, neutropenia, una riduzione significativa delle sottopopolazioni

linfocitarie CD4+, CD3+ e CD2+ e un incremento del numero di cellule NK circolanti rispetto ad

una popolazione di 13 controlli appaiati per sesso, età e stato socio-economico (Bonhomme-Faivre

L et al 1998). Tra i dati più interessanti appare il monitoraggio dei parametri immunologici in due

soggetti esposti permanentemente e seguiti per circa sei anni. Questo monitoraggio dimostra che

l’allontanamento dall’esposizione riconduce i parametri ematologici ai valori normali e la

riesposizione ripristina il deficit osservato sotto esposizione.

È importante notare che sei dei tredici soggetti esposti a campi ELF dopo sei mesi dalla cessazione

dell’esposizione presentano un aumento dei valori di linfociti CD4+, CD3+, CD2+ e una riduzione

delle cellule NK avvicinandosi ai valori della popolazione di controllo (Bonhomme-Faivre L et al

2003).

Un altro studio è stato condotto su quindici soggetti, sette uomini e otto donne, addetti alla

sorveglianza di un museo. I soggetti erano esposti a campi magnetici indotti da una cabina elettrica

(360 v, 50 Hz, 0.2-3.6 µT) per 20 ore a settimana (Boscolo et al., 2001).

Page 35: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

31

Le donne e gli uomini esposti mostravano oltre ad una riduzione significativa di linfociti B, una

riduzione di cellule NK che negli uomini era più consistente che nelle donne. Inoltre, in tutti i

soggetti esposti, i livelli ematici e la produzione sotto stimolo mitogenico di interferone da parte

delle cellule mononucleate del sangue periferico, erano significativamente ridotti rispetto ai soggetti

di controllo. Viceversa, in entrambi i sessi, nessuna differenza significativa si riscontrava nel

numero e percentuale di linfociti T, linfociti T helper e suppressor allo stato basale o in condizioni

di attivazione.

In un altro studio condotto su sedici saldatori, di età compresa tra i 20 e i 40 anni, esposti a campi

elettromagnetici (50 Hz, 0.1-0.25 µT) per almeno 10 anni (Dasdag et al., 2002).

I saldatori non presentavano rispetto ai controlli significative differenze nel numero di linfociti T

maturi ma una diminuzione dei linfociti CD4+ e CD8+ che non alterava comunque il rapporto

CD4/CD8 e non risultava, secondo gli autori, rilevante dal punto di vista clinico.

Gli studi sinora svolti sull’argomento suggeriscono un legame tra l’esposizione a campi

elettromagnetici e risposta immune probabilmente mediato dal sistema neuroendocrino e i fattori

neuroimmuni solubili (Boscolo P et al. 2001, Morimoto K et al. 2001), tuttavia, il numero esiguo di

studi, l’eterogeneità delle condizioni di esposizione, la scarsa numerosità del campione esaminato,

la mancanza di notizie puntuali sugli stili di vita dei soggetti esaminati, importanti fattori di

confondimento sulla risposta immune umana, e la mancanza spesso di gruppi di controllo adeguati,

sono tra i principali ostacoli per formulare ad oggi una ipotesi consistente.

Le anomalie nei parametri ematologici e immunologici osservate in questa fase preliminare delle

analisi, su soggetti residenti nella zona A di Longarina rilevano in maniera più puntuale:

a) un incremento delle piastrine e del piastrinocrito ed una riduzione dei granulociti basofili

denotano un possibile interessamento degli aspetti della coagulazione e di reazione a stati

infiammatori;

b) una riduzione in percentuale nel sangue periferico di linfociti T totali (CD3). I linfociti T

sono cellule preposte alla immunità cellulo-mediata e possono risultare ridotti in

svariatissime situazioni di deficit immunitario, sia congenito che acquisito;

c) una riduzione in percentuale nel sangue periferico di linfociti T “Helper” (CD4). I linfociti T

helper sono una subpopolazione linfocitaria T che ha il compito di stimolare, mediante la

produzione di particolari fattori solubili, sia i linfociti T che i linfociti B ad attuare una

risposta immune contro antigeni T dipendenti ;

d) un incremento in percentuale nel sangue periferico delle cellule “Natural Killer”(NK). Le

cellule NK sono dotate di azione citotossica diretta in particolare contro le proliferazioni

neoplastiche e i virus. Queste cellule sono infatti in grado di riconoscere e ledere cellule

appartenenti a vari tipi di tumore, specie di origine linfoide. La loro determinazione risulta

utile nella valutazione complessiva dello stato immunitario del soggetto in corso di malattie

o trattamenti immunodepressivi.

e) incremento in percentuale nel sangue periferico delle cellule identificati dal marcatore di

superficie CD19. Queste cellule sono precursori della serie B di origine midollare e sono

scarsamente presenti (15%) nel sangue circolante; il processo di attivazione è regolato dai

linfociti T helper (stimolazione) e T suppressor (inibizione); in seguito a contatto con

l'antigene vanno incontro a proliferazione, trasformandosi in plasmacellule destinate alla

produzione di immunoglobuline;

f) diminuzione del rapporto tra i linfociti CD4 e CD8 (T4/T8); questo rapporto è estremamente

utile nella diagnosi precoce di infezione e nel monitoraggio del sistema immunitario;

g) incremento al test UL50 che misura l’attività citotossica delle cellule NK contro cellule

tumorali umane sensibili (cellula mieloide target K562)

Page 36: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

32

Per quanto riguarda i parametri cardiologici il monitoraggio della pressione Arteriosa (MAP) si è

rivelato uno strumento utile per la valutazione del profilo pressorio nelle 24 ore in soggetti

sottoposti a campi elettromagnetici. Nel soggetto normoteso esiste un ritmo circadiano sonno-veglia

della pressione arteriosa,consistente in un calo fisiologico dei valori pressori durante il sonno

notturno, che raggiunge il suo valore massimo intorno alle ore 4 di mattina, quando inizia una

graduale risalita, più marcata al momento del risveglio; la riduzione pressoria durante le fasi del

sonno è di circa il 10% rispetto ai valori diurni (10 mmHg per la sistolica e 5 mmHg per la

diastolica).

Si possono osservare oscillazioni nei valori pressori, alcune di piccola entità e fugaci altre più

marcate e durature; queste variazioni sono più evidenti di giorno in quanto durante il riposo

l’attività simpatica si riduce in rapporto ad una diminuzione dell’attività catecolaminica.

Il maggior contributo alla variabilità pressoria è dato da fattori comportamentali come l’esercizio

fisico, il fumo di sigaretta, l’ansia e lo stress.

I dati della letteratura internazionale mostrano una riduzione nel periodo diurno della variabilità

pressoria, esaminata con la metodica Cosinor, e della frequenza cardiaca nei soggetti esposti a

campi elettromagnetici, tali alterazioni sono considerate correlabili con sospette alterazioni

neurovegetative, da confermare con studi su popolazioni più ampie (Gadzicka E et al., 1997,

Szmigielski S et al., 1998).

La riduzione della varianza della pressione arteriosa sistolica, diastolica e media durante la notte in

questo studio lascia ipotizzare per i soggetti residenti nella zona A di Longarina una associazione

tra l’esposizione a campi magnetici a 50 HZ e i meccanismi del sistema neurovegetativo che

regolano il ritmo circadiano della pressione arteriosa.

Per quanto concerne lo studio della variabilità del ritmo cardiaco (Heart Rate Variability, HRV) si è

dimostrato un importante metodo per la valutazione dei meccanismi di interazione tra la funzione

cardiaca e il Sistema Nervoso Autonomo (SNA), risultando un buon metodo predittivo sia per la

mortalità e la morbosità cardiovascolare, sia per la funzionalità del SNA (Task Force of the

European Society of Cardiology and North American Society of Pacing and Electrophysiology

1988, Mastrocola C et al. 1999). L’analisi HRV del dominio della frequenza permette una

valutazione qualitativa e quantitativa delle componenti autonomiche simpatica e parasimpatica, che

hanno un’attività ciclica con lunghezze d’onda a diversa frequenza. Il rapporto tra LF e HF (LF/HF)

rappresenta un indice dell’equilibrio simpato-vagale.

I dati della letteratura internazionale in materia di HRV e campi elettromagnetici sono discordanti

tra loro, per alcuni autori (Bortkiewicz A et al., 1996, Sait ML et al. 1999) esisterebbe una relazione

tra l’esposizione a campi elettromagnetici e le modificazioni dell’organismo umano riguardanti

l’HRV, il ritmo circadiano e l’insorgenza di anomalie elettrocardiografiche, mentre per altri

(Graham C et al., 2000, a,b,c,d) questo legame non esisterebbe.

Alcuni autori recentemente dopo aver condotto un’attività di ricerca utilizzando la tecnica HRV su

volontari sani e su lavoratori esposti a campi magnetici a bassa frequenza ritengono che vi possa

essere un’influenza sull’attività del sistema nervoso autonomo nella regolazione del sistema

cardiovascolare (Baldi E et al, 2006; Bortkiewicz A et al, 2006).

In questo studio la riduzione ai limiti della significatività del rapporto LF/HF durante il giorno negli

uomini che risiedono nella zona A rispetto a quelli della zona R rileva uno sbilanciamento

dell’equilibrio simpato-vagale.

In conclusione si può ritenere che le analisi preliminari relative allo stato di salute della popolazione

attualmente residente a Longarina evidenzia delle anomalie in alcuni parametri ematologici,

immnunologici e cardiologici sopratutto per la popolazione femminile della zona A

Page 37: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

33

Le analisi successive con l’inclusione anche dei soggetti residenti nella zona B, intermedia tra

quella A e R, e ad un maggior controllo dei possibili fattori confondenti oltre ad una maggiore

caratterizzazione del profilo d’esposizione consentiranno di valutare l’ipotesi di una possibile

associazione tra alcuni determinati della salute, clinici e non, con l’esposizione a campi magnetici

a 50 HZ.

Al riguardo si evidenzia che poiché l’elettrodotto risulta in attività negli ultimi anni per breve

periodi, così some è descritto nella relazione della U.O. 4 , sarà interessante speculare se la

suddetta ipotetica associazione sia da attribuire ad una esposizione acuta o cronica.

E’ necessario sottolineare, a complemento dei risultati finora descritti, che durante la conduzione

dello studio due bambini di 4 e 8 anni d’età hanno ricevuto rispettivamente una diagnosi di

leucemia acuta e di papulosi linfomatoide, una lesione cutanea precancerosa che rientra nel gruppo

dei linfomi non Hodgkin. I due bambini risiedono attualmente, il primo nella zona A il secondo

nella zona B di Longarina. L’insieme delle evidenze che provengono dai risultati dello studio

trasversale e da quanto emerge dall’attività della U.O 1 che ha documentato un eccesso per la

morbosità delle malattie ematologiche, rafforza l’ipotesi che l’esposizione a campo magnetico a 50

Hz possa indurre un’alterazione delle attività delle cellule della linea ematopoietica.

Infine sempre durante la conduzione dello studio trasversale due soggetti di 68 e 77 anni sono

deceduti rispettivamente per un carcinoma alla prostata ed uno all’intestino. I due soggetti

risiedevono nella zona B di Longarina.

Page 38: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

34

5. TABELLE E FIGURE

Questionario sulla qualità della vita

(General Health Questionnaire- punteggio convenzionale)

Figura 1 –

05

10

05

10

0 20 40 60 0 20 40 60

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

ose

rva

zio

ni

(score)Graphs by Zona and Sesso

Tabella 1 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 19.66 19.77

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.93

Uomini Valore medio: 17.10 16.83

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.75

Donne Valore medio: 21.39 22.20

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.88

Page 39: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

35

Questionario sulla qualità della vita

(General Health Questionnaire- punteggio 0,0,1,1,)

Figura 2 –

05

10

05

10

0 10 20 30 0 10 20 30

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

ose

rva

zio

ni

(score)Graphs by Zona and Sesso

Tabella 2a -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 3.81 4.34

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.67

Uomini Valore medio: 3.00 3.13

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.75

Donne Valore medio: 4.36 5.34

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.55

Tabella 2b -

Zona A

Zona R

Negativi: 33

(31.5) 34

(35.5)

Positivi: 14

(15.5) 19

(17.5)

Totale: 47 53 Probabilità associata (test di Fisher): 0.53

Page 40: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

36

Questionario sulla depressione (BDI, Beck Depression Inventory)

Figura 3 –

05

10

05

10

0 10 20 30 40 0 10 20 30 40

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

ose

rva

zio

ni

(score)Graphs by Zona and Sesso

Tabella 3a -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 5.71 5.63

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.74

Uomini Valore medio: 4.00 4.44

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 8.65

Donne Valore medio: 6.90 6.49

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.72

Tabella 3b -

Sindrome depressiva Zona A

Zona R

Assente 36

(38.7) 50

(47.3)

Lieve 12

(9.0) 8

(11.0)

Moderata 1

(0.9) 1

(1.1)

Grave 0

(0.4) 1

(0.6)

Totale: 49 60 Probabilità associata (test di Fisher): 0.38

Page 41: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

37

Questionario sulla cefalea

Tabella 4a -

Uomini + Donne Zona A

Zona R

Si 20

(18.1) 20

(21.9)

No 31

(32.9) 42

(40.1)

Totale: 51 62 Probabilità associata (test di Fisher): 0.55

Tabella 4b -

Uomini Zona A

Zona R

Si 5

(4.5) 5

(5.5)

No 16

(16.5) 21

(20.5)

Totale: 21 26 Probabilità associata (test di Fisher): 0.73

Tabella 4c -

Donne Zona A

Zona R

Si 15

(13.6) 15

(16.4)

No 15

(16.4) 21

(19.6)

Totale: 30 36 Probabilità associata (test di Fisher): 0.62

Page 42: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

38

Questionario sulla qualità del sonno (PSQI, Pittsburgh sleep quality index)

Figura 5 –

05

10

05

10

0 5 10 15 20 0 5 10 15 20

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

(score)Graphs by Zona and Sesso

Tabella 5a -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 4.88 4.67

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.87

Uomini Valore medio: 3.76 4.42

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.55

Donne Valore medio: 5.62 4.87

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.56

Tabella 5b -

Qualità del sonno Zona A

Zona R

Buona 27

(29.8) 37

(34.2)

Scarsa 21

(18.2) 18

(20.8)

Totale: 48 55 Probabilità associata (test di Fisher): 0.31

Page 43: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

39

Ematocrito

Figura 6 -

05

10

30 35 40 45 50 30 35 40 45 50

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(percentuale)Graphs by zonal

Tabella 6a -

Zona A Zona R

Valore medio: 40.32 40.50 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 0.016

Probabilità associata: 0.90

Tabella 6b -

Zona A Zona R

Valori inferiori a quelli “normali” 5

(3.9) 4

(5.1)

Valori “normali” 49

(50.1) 66

(64.9)

Totale: 54 70 Probabilità associata (test di Fisher): 0.50

Page 44: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

40

Globuli rossi

Figura 7 -

05

10

15

20

3 4 5 6 3 4 5 6

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(x1.000.000 / microlitro)Graphs by zonal

Tabella 7a -

Zona A Zona R

Valore medio: 4.70 4.65 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 0.269

Probabilità associata: 0.60

Tabella 7b -

Zona A Zona R

Valori inferiori a quelli “normali” 7

(5.2) 5

(6.8)

Valori “normali” 46

(48.3) 65

(62.7)

Valori superiori a quelli “normali” 1

(0.4) 0

(0.6)

Totale: 54 70 Probabilità associata (test di Fisher): 0.28

Page 45: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

41

Volume globulare medio

Figura 8 -

05

10

15

20

60 80 100 120 60 80 100 120

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(micron cubi)Graphs by zonal

Tabella 8a -

Zona A Zona R

Valore medio: 86.34 87.29 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 0.002

Probabilità associata: 0.96

Tabella 8b -

Zona A Zona R

Valori inferiori a quelli “normali” 7

(5.7) 6

(7.3)

Valori “normali” 45

(47.5) 64

(61.5)

Valori superiori a quelli “normali” 2

(0.9) 0

(1.1)

Totale: 54 70 Probabilità associata (test di Fisher): 0.16

Page 46: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

42

Ampiezza della dispersione del volume globulare

Figura 9 -

05

10

15

10 15 20 10 15 20

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(percentuale)Graphs by zonal

Tabella 9a -

Zona A Zona R

Valore medio: 13.54 13.74 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 2.293

Probabilità associata: 0.13

Tabella 9b -

Zona A Zona R

Valori “normali” 54 70

Totale: 54 70

Page 47: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

43

Emoglobina Figura 10 -

05

10

15

10 12 14 16 18 10 12 14 16 18

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(gr / 100ml)Graphs by zonal

Tabella 10a -

Zona A Zona R

Valore medio: 13.49 13.69 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 0.277

Probabilità associata: 0.60

Tabella 10b -

Zona A Zona R

Valori inferiori a quelli “normali” 4

(2.6) 2

(3.4)

Valori “normali” 50

(51.4) 68

(66.6)

Totale: 54 70 Probabilità associata (test di Fisher): 0.23

Page 48: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

44

Concentrazione globulare media di emoglobina

Figura 11 -

05

10

15

20

28 30 32 34 36 28 30 32 34 36

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(gr / 100 ml di soli eritrociti)Graphs by zonal

Tabella 11a -

Zona A Zona R

Valore medio: 33.45 33.80 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 1.286

Probabilità associata: 0.26

Tabella 11b -

Zona A Zona R

Valori inferiori a quelli “normali” 2

(0.9) 0

(1.1)

Valori “normali” 48

(50.1) 67

(64.9)

Valori superiori a quelli “normali” 4

(3.0) 3

(4.0)

Totale: 54 70 Probabilità associata (test di Fisher): 0.18

Page 49: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

45

Piastrine

Figura 12 -

05

10

15

20

0 100 200 300 400 0 100 200 300 400

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(x1000 / microlitro)Graphs by zonal

Tabella 12a -

Zona A Zona R

Valore medio: 247.00 222.24 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 5.166

Probabilità associata: 0.02

Tabella 12b -

Zona A Zona R

Valori inferiori a quelli “normali” 2

(4.8) 9

(6.2)

Valori “normali” 51

(48.8) 61

(63.2)

Valori superiori a quelli “normali” 1

(0.4) 0

(0.6)

Totale: 54 70 Probabilità associata (test di Fisher): 0.08

Page 50: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

46

Piastrinocrito

Figura 13 -

05

10

15

.1 .2 .3 .4 .1 .2 .3 .4

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(percento)Graphs by zonal

Tabella 13a -

Zona A Zona R

Valore medio: 0.239 0.212 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 6.329

Probabilità associata: 0.01

Tabella 13b -

Zona A Zona R

Valori inferiori a quelli “normali” 13

(17.3) 30

(25.7)

Valori “normali” 34

(29.7) 40

(44.3)

Totale: 47 70 Probabilità associata (test di Fisher): 0.12

Page 51: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

47

Volume piastrinico medio

Figura 14 -

05

10

15

8 10 12 14 8 10 12 14

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(micron cubi)Graphs by zonal

Tabella 14a -

Zona A Zona R

Valore medio: 9.04 9.29 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 2.48

Probabilità associata: 0.16

Tabella 14b -

Zona A Zona R

Valori “normali” 48

(45.7) 57

(59.3)

Valori superiori a quelli “normali” 6

(8.3) 13

(10.7)

Totale: 54 70 Probabilità associata (test di Fisher): 0.32

Page 52: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

48

Ampiezza della dispersione del volume piastrinico

Figura 15 -

05

10

15

10 15 20 25 10 15 20 25

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(percento)Graphs by zonal

Tabella 15a -

Zona A Zona R

Valore medio: 14.74 15.45 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 2.67

Probabilità associata: 0.10

Tabella 15b -

Zona A Zona R

Valori “normali” 41

(40.1) 62

(62.9)

Valori superiori a quelli “normali” 3

(3.9) 7

(6.1)

Totale: 44 69 Probabilità associata (test di Fisher): 0.74

Page 53: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

49

Leucociti

Figura 16 -

05

10

15

0 5 10 15 0 5 10 15

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(x1000 / microlitro)Graphs by zonal

Tabella 16a -

Zona A Zona R

Valore medio: 7.10 6.95 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 0.008

Probabilità associata: 0.93

Tabella 16b -

Zona A Zona R

Valori “normali” 51

(52.3) 69

(67.7)

Valori superiori a quelli “normali” 3

(1.7) 1

(2.3)

Totale: 54 70 Probabilità associata (test di Fisher): 0.32

Page 54: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

50

Linfociti

Figura 17 -

05

10

15

0 2 4 6 0 2 4 6

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(x1000 / microlitro)Graphs by zonal

Tabella 17a -

Zona A Zona R

Valore medio: 2.50 2.57 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 0.33

Probabilità associata: 0.57

Tabella 17b -

Zona A Zona R

Valori “normali” 54

(53.1) 68

(68.9)

Valori superiori a quelli “normali” 0

(0.9) 2

(1.1)

Totale: 54 70 Probabilità associata (test di Fisher): 0.50

Page 55: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

51

Neutrofili

Figura 18 -

05

10

15

2 4 6 8 10 2 4 6 8 10

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(x1000 / microlitro)Graphs by zonal

Tabella 18a -

Zona A Zona R

Valore medio: 3.85 3.61 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 0.302

Probabilità associata: 0.58

Tabella 18b -

Zona A Zona R

Valori inferiori a quelli “normali” 1

(0.4) 0

(0.6)

Valori “normali” 52

(53.1) 70

(68.9)

Valori superiori a quelli “normali” 1

(0.4) 0

(0.6)

Totale: 54 70 Probabilità associata (test di Fisher): 0.19

Page 56: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

52

Eosinofili

Figura 19 -

05

10

15

0 .2 .4 .6 .8 0 .2 .4 .6 .8

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(x1000 / microlitro)Graphs by zonal

Tabella 19a -

Zona A Zona R

Valore medio: 0.235 0.225 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 0.044

Probabilità associata: 0.83

Tabella 19b -

Zona A Zona R

Valori “normali” 46

(47.9) 64

(62.1)

Valori superiori a quelli “normali” 8

(6.1) 6

(7.9)

Totale: 54 70 Probabilità associata (test di Fisher):

Page 57: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

53

Basofili

Figura 20 -

05

10

15

20

0 .1 .2 .3 0 .1 .2 .3

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(x1000 / microlitro)Graphs by zonal

Tabella 20a -

Zona A Zona R

Valore medio: 0.053 0.071 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 5.986

Probabilità associata: 0.01

Tabella 20b -

Zona A Zona R

Valori “normali” 26

(26.1) 34

(33.9)

Valori superiori a quelli “normali” 28

(27.9) 36

(36.1)

Totale: 54 70 Probabilità associata (test di Fisher): 1.00

Page 58: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

54

Monociti

Figura 21 -

05

10

15

0 .5 1 0 .5 1

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(x1000 / microlitro)Graphs by zonal

Tabella 21a -

Zona A Zona R

Valore medio: 0.45 0.46 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 0.197

Probabilità associata: 0.66

Tabella 21b -

Zona A Zona R

Valori “normali” 54

(53.6) 69

(69.4)

Valori superiori a quelli “normali” 0

(0.4) 1

(0.6)

Totale: 54 70 Probabilità associata (test di Fisher): 1.00

Page 59: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

55

Cellule atipiche

Figura 22 -

05

10

15

0 .05 .1 .15 0 .05 .1 .15

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(x1000 / microlitro)Graphs by zonal

Tabella 22 -

Zona A Zona R

Valore medio: 0.0668 0.0669 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 0.085

Probabilità associata: 0.77

Page 60: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

56

Cellule immature

Figura 23 -

05

10

15

0 .05 .1 .15 0 .05 .1 .15

Zona A Zona R

osse

rva

zio

ni

(x1000 / microlitro)Graphs by zonal

Tabella 23 -

Zona A Zona R

Valore medio: 0.044 0.038 Test per l’uguaglianza delle popolazioni

(test di Kruskal-Wallis): chi-quadro = 0.902

Probabilità associata: 0.34

Page 61: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

57

CD3

Figura 24 –

05

10

05

10

0 1000 2000 3000 4000 0 1000 2000 3000 4000

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

cellule / microlitroGraphs by Zona and Sesso

Tabella 24 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 1789.65 1921.11

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.15

Uomini Valore medio: 1842.26 1964.78

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.41

Donne Valore medio: 1750.62 1884.32

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.26

Page 62: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

58

CD3 %

Figura 25 –

02

46

80

24

68

50 60 70 80 90 50 60 70 80 90

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

CD3 %Graphs by Zona and Sesso

Tabella 25 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 71.25 74.46

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.01

Uomini Valore medio: 71.95 72.96

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.35

Donne Valore medio: 70.73 75.16

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.01

Page 63: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

59

CD4

Figura 26 –

05

10

05

10

0 1000 2000 3000 0 1000 2000 3000

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

cellule / microlitroGraphs by Zona and Sesso

Tabella 26 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 1065 1177

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.20

Uomini Valore medio: 1091 1186

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.62

Donne Valore medio: 1046 1168

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.32

Page 64: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

60

CD4 %

Figura 27 –

05

10

05

10

20 40 60 20 40 60

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

CD4 percentoGraphs by Zona and Sesso

Tabella 27 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 42.62 45.31

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.06

Uomini Valore medio: 42.73 44.02

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.76

Donne Valore medio: 42.53 46.42

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.03

Page 65: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

61

CD4-DR

Figura 28 –

05

10

15

20

05

10

15

20

0 500 1000 0 500 1000

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

cellule / microlitroGraphs by Zona and Sesso

Tabella 28 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 80.65 114.66

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.46

Uomini Valore medio: 88.96 132.85

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.63

Donne Valore medio: 74.49 99.85

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.75

Page 66: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

62

CD4-DR %

Figura 29 –

05

10

15

05

10

15

0 20 40 0 20 40

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

CD4-DR %Graphs by Zona and Sesso

Tabella 29 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 8.03 8.23

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.38

Uomini Valore medio: 8.79 9.07

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.79

Donne Valore medio: 7.46 7.51

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.29

Page 67: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

63

CD8

Figura 30 –

05

10

05

10

0 500 1000 1500 2000 0 500 1000 1500 2000

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

cellule / microlitroGraphs by Zona and Sesso

Tabella 30 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 735.99 761.23

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.76

Uomini Valore medio: 753.09 798.40

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.80

Donne Valore medio: 723.35 729.93

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.88

Page 68: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

64

CD8 %

Figura 31 –

05

10

05

10

20 40 60 80 20 40 60 80

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

CD8 %Graphs by Zona and Sesso

Tabella 31 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 29.61 29.37

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.95

Uomini Valore medio: 29.71 29.54

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.84

Donne Valore medio: 29.52 29.22

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.81

Page 69: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

65

CD8-DR

Figura 32 –

05

10

15

05

10

15

0 500 1000 0 500 1000

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

cellule / microlitroGraphs by Zona and Sesso

Tabella 32 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 122.65 129.88

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 1.00

Uomini Valore medio: 129.78 159.35

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.35

Donne Valore medio: 117.36 105.06

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.31

Page 70: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

66

CD8-DR %

Figura 33 –

05

10

05

10

0 20 40 60 0 20 40 60

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

CD8-DR %Graphs by Zona and Sesso

Tabella 33 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 16.29 16.33

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.76

Uomini Valore medio: 16.13 18.73

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.39

Donne Valore medio: 16.41 14.24

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.18

Page 71: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

67

CD8-DIM

Figura 34 –

05

10

15

05

10

15

0 500 1000 0 500 1000

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

cellule / microlitroGraphs by Zona and Sesso

Tabella 34 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 203.50 233.56

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.57

Uomini Valore medio: 199.70 253.19

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.26

Donne Valore medio: 206.32 217.03

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.74

Page 72: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

68

CD8-DIM %

Figura 35 –

05

10

05

10

0 20 40 60 80 0 20 40 60 80

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

CD8-DIM %Graphs by Zona and Sesso

Tabella 35 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 26.93 27.76

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.70

Uomini Valore medio: 24.72 28.47

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.15

Donne Valore medio: 28.56 27.14

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.52

Page 73: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

69

CD19

Figura 36 –

02

46

80

24

68

0 200 400 600 0 200 400 600

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

cellule / microlitroGraphs by Zona and Sesso

Tabella 36 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 255.13 236.30

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.62

Uomini Valore medio: 242.75 261.04

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.39

Donne Valore medio: 264.32 215.46

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.11

Page 74: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

70

CD19 %

Figura 37 –

02

46

80

24

68

0 10 20 30 0 10 20 30

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

CD19 %Graphs by Zona and Sesso

Tabella 37 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 10.21 9.29

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.44

Uomini Valore medio: 9.48 9.70

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.55

Donne Valore medio: 10.74 8.92

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.09

Page 75: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

71

CTL

Figura 38 –

01

02

03

00

10

20

30

0 500 1000 0 500 1000

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

cellule / mlGraphs by Zona and Sesso

Tabella 38 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 70.98 60.97

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.95

Uomini Valore medio: 56.83 83.17

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.42

Donne Valore medio: 81.48 53.34

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.43

Page 76: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

72

CTL %

Figura 39 –

05

10

15

05

10

15

0 10 20 30 0 10 20 30

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

CTL %Graphs by Zona and Sesso

Tabella 39 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 3.38 3.43

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.95

Uomini Valore medio: 3.51 4.03

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.41

Donne Valore medio: 3.28 2.92

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.37

Page 77: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

73

NK

Figura 40 –

05

10

15

05

10

15

0 500 1000 0 500 1000

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

cellule / microlitroGraphs by Zona and Sesso

Tabella 40 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 261.70 229.38

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.13

Uomini Valore medio: 253.25 261.67

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.62

Donne Valore medio: 267.97 202.18

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.11

Page 78: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

74

NK %

Figura 41 –

05

10

15

05

10

15

0 10 20 30 40 0 10 20 30 40

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

NK %Graphs by Zona and Sesso

Tabella 41 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 11.04 9.02

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.09

Uomini Valore medio: 10.88 9.84

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.52

Donne Valore medio: 11.16 8.31

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.09

Page 79: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

75

T4 / T8

Figura 42 –

05

10

05

10

0 1 2 3 4 0 1 2 3 4

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

T4 / T8Graphs by Zona and Sesso

Tabella 42 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 1.57 1.70

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.29

Uomini Valore medio: 1.61 1.69

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.87

Donne Valore medio: 1.53 1.71

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.09

Page 80: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

76

PHA

Figura 43 –

02

46

80

24

68

50 100 150 200 50 100 150 200

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

Indice di stimolazioneGraphs by Zona and Sesso

Tabella 43 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 75.85 77.67

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.97

Uomini Valore medio: 70.16 68.86

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.89

Donne Valore medio: 80.08 85.31

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.68

Page 81: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

77

ConA

Figura 44 –

05

10

05

10

0 20 40 60 80 0 20 40 60 80

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

Indice di stimolazioneGraphs by Zona and Sesso

Tabella 44 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 34.77 37.31

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.22

Uomini Valore medio: 32.58 33.72

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.69

Donne Valore medio: 36.39 40.43

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.18

Page 82: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

78

UL50

Figura 45 –

05

10

05

10

0 20 40 60 0 20 40 60

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

Unità liticheGraphs by Zona and Sesso

Tabella 45 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 36.70 29.91

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.00

Uomini Valore medio: 38.52 29.99

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.01

Donne Valore medio: 35.35 29.84

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.03

Page 83: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

79

Pressione sistolica nelle 24 ore

Pressione sistolica media

Figura 46 –

02

46

02

46

100 120 140 160 100 120 140 160

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 46 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 122.3 121.0

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.93

Uomini Valore medio: 130.1 124.7

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.49

Donne Valore medio: 114.5 118.4

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.45

Page 84: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

80

Pressione sistolica mediana

Figura 47 –

02

46

02

46

80 100 120 140 160 80 100 120 140 160

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 47 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 121.7 121.1

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.70

Uomini Valore medio: 130.6 125.0

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.62

Donne Valore medio: 112.8 118.2

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.30

Page 85: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

81

Varianza della pressione sistolica

Figura 48 –

02

46

80

24

68

0 200 400 600 800 0 200 400 600 800

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 48 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 264.1 262.0

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.88

Uomini Valore medio: 287.7 278.1

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.93

Donne Valore medio: 240.4 250.2

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 1.00

Page 86: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

82

Pressione sistolica nelle ore diurne

Pressione sistolica media Figura 49 –

02

46

02

46

100 120 140 160 100 120 140 160

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 49 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 125.4 124.6

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.83

Uomini Valore medio: 134.1 128.4

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.54

Donne Valore medio: 116.6 121.9

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.29

Page 87: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

83

Pressione sistolica mediana

Figura 50 –

0

50

5

100 120 140 160 100 120 140 160

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 50 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 124.4 124.3

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.59

Uomini Valore medio: 134.8 128.5

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.50

Donne Valore medio: 114.1 121.2

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.12

Page 88: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

84

Varianza della pressione sistolica

Figura 51 –

0

24

68

02

46

8

0 200 400 600 800 0 200 400 600 800

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 51 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 245.9 227.8

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.46

Uomini Valore medio: 249.5 244.2

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.46

Donne Valore medio: 242.3 215.8

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.60

Page 89: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

85

Pressione sistolica nelle ore notturne

Pressione sistolica media Figura 52 –

05

05

80 100 120 140 80 100 120 140

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 52 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 112.8 109.4

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.44

Uomini Valore medio: 118.6 112.9

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.30

Donne Valore medio: 107.1 106.8

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.95

Page 90: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

86

Pressione sistolica mediana

Figura 53 –

0

51

00

51

0

80 100 120 140 160 80 100 120 140 160

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 53 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 113.0 109.6

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.55

Uomini Valore medio: 118.8 112.9

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.45

Donne Valore medio: 107.2 107.2

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.92

Page 91: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

87

Varianza della pressione sistolica

Figura 54 –

05

10

05

10

0 200 400 600 0 200 400 600

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 54 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 119.5 136.2

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.56

Uomini Valore medio: 151.7 134.4

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.70

Donne Valore medio: 87.2 137.6

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.08

Page 92: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

88

Maggior valore di pressione sistolica [MESOR]

Figura 55 –

02

46

02

46

100 120 140 160 100 120 140 160

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 55 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 122.2 121.0

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.92

Uomini Valore medio: 130.1 1260

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.49

Donne Valore medio: 114.4 118.4

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.45

Page 93: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

89

Variabiità della pressione sistolica [AMPIEZZA]

Figura 56 –

02

46

80

24

68

0 10 20 30 0 10 20 30

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 56 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 10.24 10.73

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.65

Uomini Valore medio: 11.09 11.85

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.54

Donne Valore medio: 9.38 9.92

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.97

Page 94: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

90

Pressione diastolica nelle 24 ore

Pressione diastolica media

Figura 57 –

02

46

80

24

68

50 100 50 100

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 57 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 74.8 72.4

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.34

Uomini Valore medio: 78.8 75.6

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.38

Donne Valore medio: 70.7 70.0

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.72

Page 95: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

91

Pressione diastolica mediana

Figura 58 –

02

46

80

24

68

60 80 100 60 80 100

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 58 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 75.4 73.2

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.45

Uomini Valore medio: 80.8 77.0

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.47

Donne Valore medio: 70.1 70.3

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.96

Page 96: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

92

Varianza della pressione diastolica

Figura 59 –

05

10

05

10

0 100 200 300 400 0 100 200 300 400

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 59 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 156.2 141.7

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.90

Uomini Valore medio: 183.6 149.5

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.70

Donne Valore medio: 128.7 136.1

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.84

Page 97: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

93

Pressione diastolica nelle ore diurne

Pressione diastolica media

Figura 60 –

05

10

05

10

50 100 50 100

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 60 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 77.3 74.8

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.39

Uomini Valore medio: 81.9 78.2

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.57

Donne Valore medio: 72.7 72.3

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.73

Page 98: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

94

Pressione diastolica mediana

Figura 61 –

02

46

80

24

68

60 80 100 60 80 100

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 61 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 78.3 75.5

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.37

Uomini Valore medio: 83.8 79.2

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.28

Donne Valore medio: 72.8 72.9

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 1.0

Page 99: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

95

Varianza della pressione diastolica

Figura 62 –

02

46

80

24

68

0 100 200 300 0 100 200 300

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 62 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 146.8 128.1

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.38

Uomini Valore medio: 156.1 137.5

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.76

Donne Valore medio: 137.5 121.3

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.37

Page 100: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

96

Pressione diastolica nelle ore notturne

Pressione diastolica media

Figura 63 –

02

46

80

24

68

50 60 70 80 90 50 60 70 80 90

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 63 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 66.9 64.3

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.29

Uomini Valore medio: 69.9 67.2

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.54

Donne Valore medio: 63.9 62.1

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.44

Page 101: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

97

Pressione diastolica mediana

Figura 64 –

02

46

80

24

68

50 60 70 80 90 50 60 70 80 90

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 64 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 67.3 64.3

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.28

Uomini Valore medio: 70.3 66.7

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.50

Donne Valore medio: 64.2 62.5

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.45

Page 102: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

98

Varianza della pressione diastolica

Figura 65 –

05

10

15

05

10

15

0 100 200 300 400 0 100 200 300 400

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 65 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 78.8 72.9

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.31

Uomini Valore medio: 126.8 69.9

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.13

Donne Valore medio: 30.8 75.1

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.01

Page 103: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

99

Maggior valore di pressione diastolica [MESOR]

Figura 66 –

02

46

80

24

68

50 100 50 100

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 66 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 74.7 72.3

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.33

Uomini Valore medio: 78.8 75.6

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.38

Donne Valore medio: 70.7 70.0

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.69

Page 104: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

100

Variabiità della pressione diastolica [AMPIEZZA]

Figura 67 –

02

46

80

24

68

0 5 10 15 20 0 5 10 15 20

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 67 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 6.45 7.45

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.19

Uomini Valore medio: 7.30 8.29

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.43

Donne Valore medio: 5.60 6.84

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.28

Page 105: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

101

Pressione media nelle 24 ore

Pressione media media

Figura 68 –

02

46

80

24

68

60 80 100 120 60 80 100 120

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 68 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 90.3 88.3

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.71

Uomini Valore medio: 95.6 91.6

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.49

Donne Valore medio: 84.9 85.8

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.79

Page 106: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

102

Pressione media mediana Figura 69 –

02

46

02

46

60 80 100 120 60 80 100 120

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 69 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 90.7 89.0

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.90

Uomini Valore medio: 97.2 92.7

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.44

Donne Valore medio: 84.1 86.3

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.45

Page 107: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

103

Varianza della pressione media Figura 70 –

02

46

80

24

68

0 100 200 300 400 0 100 200 300 400

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 70 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 148.5 142.5

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.78

Uomini Valore medio: 173.7 152.8

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.93

Donne Valore medio: 123.2 135.0

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.82

Page 108: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

104

Pressione media nelle ore diurne

Pressione media media

Figura 71 –

02

46

80

24

68

60 80 100 120 60 80 100 120

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 71 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 93.0 91.1

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.74

Uomini Valore medio: 99.0 94.6

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.41

Donne Valore medio: 87.0 88.5

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.63

Page 109: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

105

Pressione media mediana

Figura 72 –

02

46

02

46

80 100 120 80 100 120

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 72 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 93.5 91.7

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.86

Uomini Valore medio: 100.8 95.5

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.40

Donne Valore medio: 86.3 89.0

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.44

Page 110: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

106

Varianza della pressione media

Figura 73 –

02

46

02

46

0 100 200 300 400 0 100 200 300 400

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 73 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 131.1 119.8

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.55

Uomini Valore medio: 137.1 130.3

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.90

Donne Valore medio: 125.2 112.2

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.41

Page 111: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

107

Pressione media nelle ore notturne

Pressione media media

Figura 74 –

02

46

02

46

60 80 100 120 60 80 100 120

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 74 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 81.9 79.0

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.26

Uomini Valore medio: 85.8 82.1

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.41

Donne Valore medio: 78.0 76.7

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.52

Page 112: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

108

Pressione media mediana Figura 75 –

02

46

80

24

68

60 80 100 120 60 80 100 120

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 75 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 81.8 79.1

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.38

Uomini Valore medio: 85.6 81.8

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.54

Donne Valore medio: 78.1 77.1

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.60

Page 113: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

109

Varianza della pressione media

Figura 76 –

05

10

05

10

0 100 200 300 0 100 200 300

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 76 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 68.4 75.6

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.09

Uomini Valore medio: 103.0 70.6

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.49

Donne Valore medio: 33.8 79.1

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.00

Page 114: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

110

Maggior valore di pressione media [MESOR]

Figura 77 –

02

46

80

24

68

60 80 100 120 60 80 100 120

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 77 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 90.2 88.2

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.68

Uomini Valore medio: 95.5 91.6

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.49

Donne Valore medio: 84.9 85.8

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.82

Page 115: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

111

Variabiità della pressione media [AMPIEZZA]

Figura 78 –

02

46

80

24

68

0 5 10 15 20 0 5 10 15 20

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

mm HgGraphs by Zona and Sesso

Tabella 78 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 7.52 8.39

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.34

Uomini Valore medio: 8.35 9.26

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.49

Donne Valore medio: 6.69 7.76

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.68

Page 116: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

112

Rapporto LF / HF nelle 24 ore

Figura 79-

02

46

02

46

0 5 10 0 5 10

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

LF / HFGraphs by zona and sesso

Tabella 79 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 2.66 3.21

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.45

Uomini Valore medio: 3.24 4.56

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.36

Donne Valore medio: 2.35 2.31

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.85

Page 117: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

113

Rapporto LF / HF durante il giorno

Figura 80 –

02

46

02

46

0 5 10 15 0 5 10 15

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

LF / HFGraphs by zona and sesso

Tabella 80 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 3.00 3.82

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.26

Uomini Valore medio: 3.47 5.61

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.06

Donne Valore medio: 2.74 2.62

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.85

Page 118: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

114

Rapporto LF / HF durante la notte

Figura 81 –

05

10

05

10

0 5 10 15 0 5 10 15

Zona A, Donne Zona A, Uomini

Zona R, Donne Zona R, Uomini

osse

rva

zio

ni

LF / HFGraphs by zona and sesso

Tabella 81 -

Zona A

Zona R

Uomini + Donne Valore medio: 2.06 2.35

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.82

Uomini Valore medio: 2.80 3.17

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.60

Donne Valore medio: 1.66 1.81

Probabilità associata

(test di Kruskal-Wallis): 0.45

Page 119: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

115

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Page 123: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

119

Unità operativa 3: EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE VETERINARIA

INTRODUZIONE

Le popolazioni animali esposte insieme all'uomo a contaminanti nell'ambiente, i cui dati

vengano regolarmente e sistematicamente raccolti ed analizzati, possono essere definiti "sistemi

sentinella animali” (SSA) ed essere utilizzati per identificare o monitorare una ampia varietà di

inquinanti ambientali pericolosi per la salute umana, per le diverse specie animali e per gli

ecosistemi (De Nardo P. 2003).

Gli approcci scientifici e metodologici allo studio degli effetti dei campi magnetici a 50Hz

sugli animali sono vari e comprendono numerosi ambiti e non esiste in effetti una metodologia

standardizzata e validata. In generale gli studi condotti hanno cercato di individuare gli effetti

dell’esposizione attraverso la valutazione dei livelli centrali ed ematici di melatonina, nonché della

risposta immunitaria e delle capacità carcinogenetiche. Tutti gli studi in oggetto hanno considerato i

principali meccanismi di interazione dei campi magnetici con gli esseri viventi che possono essere

riassunti in tre gruppi principali: una maggiore produzione e persistenza dei radicali liberi,

l’apertura dei canali cationici cellulari ed infine la presenza di interazioni con le magnetiti

biogeniche. Per una descrizione più dettagliata si rimanda a Santin et al 2005 e Stelletta et al 2004.

Oggetto delle attività della U.O.3 costituisce un esempio di approccio metodologico al

monitoraggio ambientale basato sugli animali residenti in una area ritenuta a rischio. In particolare

si è affrontata la tematica riguardante la individuazione di popolazioni animali esposte, la

valutazione del loro stato di salute, la valutazione di parametri comportamentali e, per quanto

attiene alcuni parametri ematici soggiacenti ad una certa e naturale ritmicità temporale, la

valutazione della possibile influenza dell’esposizione a campi elettromagnetici sulla perturbazione

della stessa. I materiali e metodi, nonché i risultati e le discussioni, sono riferiti soltanto ad una

parte dei parametri presi in considerazione (esame emocromocitometrico con formula e una serie di

antigeni differenziali di superficie leucocitaria) che, nel totale, potranno fornire la possibilità di

un’analisi integrata in concomitanza con i risultati delle altre indagini proposte ( melatonina

ematica, 6-SULFOSSIMELATONINA URINARIA e salivare,stress ossidativo, glicemia,

trigliceridi colesterolo)

MATERIALI E METODI

Nell’area oggetto dello studio è stata individuata una popolazione animale promuovendo

incontri di quartiere per la presentazione delle attività e successivi incontri individuali con i

proprietari per la raccolta di una serie di adesioni e di dati preliminari. (Allegato 1). I soggetti sono

stati sottoposti a visita medica (esame obiettivo generale) per valutarne lo stato di salute generale e

provvedere ad un contatto diretto con l’animale al fine di verificare l’idoneità del soggetto per le

indagini strumentali e gli esami di laboratorio (valutazioni dei parametri emocromocitometrici,

immunologici, dosaggio della melatonina, valutazione dello stress ossidativi e valutazione della

variabilità della frequenza cardiaca).

Sono stati valutati i tempi di compilazione e la esaustività di un questionario e di una scheda

di notifica.

Tranne sporadici casi non è stato possibile avere i nominativi dei medici veterinari da parte

dei proprietari perché non sempre portano i loro animali dai veterinari, non sempre se ne occupano

loro direttamente ma spesso i figli od altri componenti della famiglia, molto raramente ricordavano

il nome oppure avrebbero dovuto cercare in documenti ormai persi o comunque non a portata di

mano. I proprietari che avevano espresso il desiderio di inserire i loro animali nello studio sono stati

incontrati singolarmente al fine di definire una scheda anamnestica (Allegato 1 bis).

Successivamente si è proceduto alla valutazione delle stesse per l’individuazione dei soggetti da

sottoporre alle analisi diagnostiche e strumentali oggetto dello studio.

Page 124: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

120

I proprietari disponibili al prelievo di sangue dei loro animali sono stati contattati in fasi

successive per effettuare la visita medica, il prelievo di sangue.(Allegato 2 e Allegato 2 bis) e la

visita comportamentale (Allegato 3 e 4)

I prelievi di sangue sono stati effettuati durante i giorni festivi per poter adeguatamente

coinvolgere i proprietari dei soggetti da monitorare.

Per i soggetti con carattere più difficile sono stati utilizzati modesti mezzi di contenzione,

quali la museruola, ed in altri casi si è proceduto al prelievo di sangue direttamente a casa per

rendere meno traumatico l’impatto sia per gli animali che per dare meno disturbo possibile ai

proprietari.

I prelievi di sangue sono stati ottenuti con il metodo a goccia cadente, che rende molto più

agevole la raccolta di sangue in condizioni così differenti dall’ideale (illuminazione, tosatura,

contenzione..).

I campioni di sangue venivano in parte centrifugati e conservati a temperatura ambiente

oppure refrigerati, grazie alla possibilità di usufruire del frigorifero di un proprietario.

In una prima giornata sono avvenuti i contati con i proprietari, visione del locale a

disposizione, valutazione dei materiali e mezzi necessari e definito l’orario dell’appuntamento

appuntamento.

I prelievi di sangue sono stati effettuati considerando in parte i ritmi circadiani ed in parte

considerando le necessità di ottenere materiale pronto per essere lavorato nelle 24 ore successive.

In particolare sono stati effettuati, due prelievi ematici, per ogni soggetto, a differenti ore

della giornata (mattina e sera). I campioni, refrigerati, sono stati trasportati presso i laboratori di

analisi per la determinazione.

Sono stati presi in considerazione 12 soggetti (Allegato 2) che vivono nel quartiere a diversa

distanza dalla linea elettrica. I campionamenti sono stati effettuati tramite venipuntura a livello della

vena cefalica antebrachiale.

I parametri presi in considerazione sono stati: indici eritrocitari (Numero totale di globuli

rossi –RBC; Emoglobina – HGB; Volume corpuscolare medio – MCV; Emoglobina corpuscolare

media – MCH; Concentrazione emoglobinica corpuscolare media – MCHC; Ampiezza

distribuzione dei globuli rossi – RDW), conta dei globuli bianchi (WBC) e relativo leucogramma

(Numero totale di neutrofili – NEU; Numero totale di linfociti – LYM; Numero totale di monociti –

MONO; Numero totale di eosinofili – EOS; Numero totale di basofili – BASO). Per tali parametri i

campioni ematici sono stati posti in provette contenenti EDTA, come anticoagulante, ed analizzati

con un contaglobuli automatico (Cell Dyne) .

Page 125: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

121

L’esame citofluorimetrico ha compreso la determinazione delle percentuali e del numero

assoluto dei clusters differenziali:

- CD45+ (antigene panleucocitario)(percentuale - %CD45+);

- CD3+ (antigene panlinfocitario)( percentuale - % CD3+);

- CD4+ (antigene linfociti T-Helper) (percentuale sul totale dei linfociti - %CD4+; numero

assoluto sul totale dei linfociti - N° CD4/tot Lym);

- CD8+ (antigene linfociti T-Citotossici) (percentuale sul totale dei linfociti - %CD8+;

numero assoluto sul totale dei linfociti - N° CD8/tot Lym);

- Rapporto tra CD4+ e CD8+ (CD4+/CD8+).

Per separare i leucociti si è proceduto a centrifugare i campioni, trattati con soluzione di emolisi

per quindici minuti, a 1200 rpm per 10 minuti. Quindi gli stessi sono stati lavati con PBS e dopo

nuova centrifugazione, risospesi in 1 ml di PBS.

I gruppi di differenziazione o CD (clusters of differentiation) sono antigeni linfocitari, espressi

in modo variabile a seconda del momento funzionale della cellula. La loro presenza è rilevata grazie

all’uso di anticorpi monoclonali marcati con fluorocromi, da aggiungere al campione nella

proporzione indicata dalla ditta produttrice (SEROTEC LTD) e secondo il numero di cellule stesse

presente nel campione.

Lo strumento, Epics-XL-MCL della Beckman Coulter®, definito anche FAC (fluorescence-

activated cell sorter = classificatore di cellule attivato dalla fluorescenza) è costituito da cinque

compartimenti fondamentali : la fonte di luce (generalmente un laser ad argon che emette una luce

azzurra a 488 nm); la fluidica che è un sistema regolabile di pressioni, che creano un flusso

laminare tale per cui le cellule incrociano il raggio laser perpendicolarmente, allineate ad una ad una

e rimanendo al centro del capillare (nel caso dell’EPICS XL la fluidica utilizza soltanto una

combinazione di aria e vuoto); il sistema ottico che è un insieme di lenti, specchi e filtri in grado di

separare la luce di diverse frequenze; un insieme di rilevatori, amplificatori e processatori di segnali

luminosi, elettrici ed analogicici riconoscono e trasformano la luce in segnali digitalizzati, che

vengono processati dal computer collegato all’apparecchio; il sistema informatico: per acquisire,

analizzare ed archiviare i dati. Il passaggio della cellula attraverso il raggio laser fa sì che la luce si

disperda in tutte le direzioni, e l’apparecchio è in grado di rilevare contemporaneamente due

parametri morfologici ed almeno tre parametri riguardanti la presenza degli antigeni cellulari che

sfruttano la fluorescenza (in questo caso si è indagata la presenza di un cluster differenziale alla

volta). Nel caso della luce dispersa frontalmente (“Forward Scatter”o FSC) la quantità di luce

rilevata è associata a delle caratteristiche fisiche cellulari come diametro, opacità, asimmetria,

vitalità e presenza all’interno delle cellule di determinate sostanze in grado di assorbire la luce.

Nel caso della luce dispersa lateralmente (“Side Scatter “ o SSC), essa è correlata alla

“complessità interna“cellulare, cioè un insieme di fattori integrati tra cui la presenza e il tipo di

granuli citoplasmatici, la membrana cellulare, e la composizione citoplasmatica. I fluorocromi sono

sostanze eccitabili dalla luce con una lunghezza d’onda specifica che, assorbendo parte dell’energia

incidente, emettono fotoni con lunghezza d’onda maggiore, perciò con minore energia;

l’isotiocianato di fluorescina (FITC) è quello più comunemente utilizzato ed emette luce a 525 nm.

Il sistema informatico procede quindi all’acquisizione, grazie al programma EXPO 32 ADC XL 4

col, utilizzando un protocollo di acquisizione in scala logaritmica, contenente dei pannelli con

l’elenco dei marcatori usati, insieme al campione di controllo. La fase di analisi dei dati avviene in

un secondo momento, grazie al programma EXPO 32 ADC ANALISIS. I dati sono visualizzati

grazie a degli istogrammi, frequentemente a due parametri, come ad esempio quelli dot-plots

(tracciati a punti ). Questi tipi di istogrammi possono rappresentare insieme le caratteristiche

morfologiche delle cellule: FSC (luce dispersa frontalmente), sull’asse delle ordinate, e SSC (luce

dispersa lateralmente), sull’asse delle ascisse. Il tracciato risultante è una rappresentazione delle

diverse popolazioni cellulari presenti nel campione, in chiave logaritmica. Una certa popolazione si

Page 126: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

122

considera positiva, e quindi realmente presente, se essa si colloca a valori superiori al logaritmo di

100, sia delle ascisse che delle ordinate.

Per ottenere i valori percentuali relativi alle singole popolazioni, nella fase di analisi,

l’operatore ha proceduto ad isolare quelle di interesse mettendo in atto l’operazione conosciuta

come “regolazione delle griglie di acquisizione “ (Cambrosio e Keating, 2000) ed in particolare

sono state seguite metodiche standardizzate specifiche per i cani e gatti (Byrne et al., 2000).

L’analisi statistica è stata effettuata con la procedura GLM del software Sigma.Stat 2.03.

L’ANOVA per dati ripetuti ha avuto come variabili indipendenti la zona (1- limitrofa alla linea

elettrica, 3 – distante dalla stessa) ed il prelievo (1-serale, 2 mattutino) mentre come variabili

dipendenti i parametri suddetti. Inoltre è stata effettuata l’ANOVA per dati ripetuti prendendo in

considerazione le classi di età (1< 5 anni; 2> 5anni) ed i prelievi. La significatività è stata valutata

con un P<0,05 attraverso il test di Tukey.

RISULTATI

Nelle tabelle 1., 2. e 3. vengono riportate le medie dei valori riscontrati. Nei grafici 1., 2., 3.

e 4. vengono riportati i valori di quei parametri che hanno evidenziato una differenza tra il prelievo

serale e mattutino. Non sono state messe in evidenza differenze statisticamente significative tra le

zone prese in considerazione ma nelle tabelle vengono evidenziati alcune differenze tra prelievi che

sussistono soltanto per le singole zone.

I parametri hanno presentato valori che non si discostano da quelli ritenuti di riferimento

(Byrne et al. 2000, Faldyna et al. 2001). L’età dei soggetti considerati varia da 1 a 14 anni ma la

media ± D.S. non differisce tra le zone considerate (7,5 ± 4,7 vs 6,75 ± 4,2). Nella zona

immediatamente limitrofa alla linea elettrica (zona 1 - Fascia A) sono stati presi in considerazione

3 femmine e 4 maschi, mentre nella zona 3 - Fascia B ed Altro (Allegato 2) sono stati monitorati 2

femmine e 4 maschi.

Le percentuali di CD4+ evidenziate nelle due classi di età non differiscono

significativamente anche se si è riscontrato un valore maggiore negli animali più giovani (28,5 ±

1,03 vs 25,5 ± 1,03 per le classi 1 e 2 rispettivamente), mentre il valore dei CD8+ ha un

comportamento inverso, infatti nei soggetti con una età maggiore di 5 anni si è riscontrato un valore

maggiore ( 18,2 ± 2,87 vs 20,45 ± 2,87 per le classi 1 e 2 rispettivamente).

Per la valutazione del comportamento che ha riguardato 14 soggetti, 13 cani e un gatto, si è

proceduto ad una visita comportamentale che consisteva in:

1) raccolta dati di segnalamento, descrizione ambientale, anamnesi medica e comportamentale

remota e recente, che sono stati registrati tramite un formulario standard adottato per le

visite comportamentali. Tale formulario è stato tratto dalla letteratura in materia e

modificato secondo l’esigenze dello studio in oggetto.

2) osservazione diretta del comportamento del soggetto durante la visita da parte del

veterinario

3) effettuazione di alcuni semplici test per valutare l’attenzione del soggetto e la capacità di

risolvere un semplice problema di localizzazione di un rinforzo in cibo nascosto alla vista.

Alcuni proprietari hanno lamentato comportamenti indesiderati del loro animale, come

eliminazione inappropriata, aggressività, iperattività, paura dei rumori improvvisi (petardi), ma per

nessuno dei proprietari tale comportamento risultava essere un problema di entità sufficiente da

voler intraprendere una terapia comportamentale correttiva. Nessun proprietario ha riferito sintomi

riferibili ad alterazione dei cicli sonno/veglia, ma alcuni dei cani non vivevano in casa coi

proprietari, per cui questi potevano non essere a conoscenza dei livelli di attività, soprattutto

notturna, dei loro animali.

La prevalenza di comportamenti indesiderati lamentati dai proprietari, malgrado

apparentemente alta, è di difficile confronto coi dati in letteratura. Infatti quest’ultima si riferisce a

soggetti portati spontaneamente e specificamente alla visita di un comportamentista, mentre gli

Page 127: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

123

animali oggetto di questo studio sono stati sottoposti a visita comportamentale nell’ambito di una

valutazione integrata di epidemiologia ambientale veterinaria.

Durante la visita e i test alcuni cani si presentavano molto eccitati e mostravano scarsa

capacità di concentrazione. Tuttavia ciò è compatibile con la situazione ambientale in cui si sono

svolte le visite (presenza di estranei, di altri animali, etc).

Per una migliore valutazione sarebbe opportuno procedere ad osservazioni videoregistrate

del comportamento dei soggetti nel loro ambiente di vita abituale, in assenza di persone estranee, a

diverse ore del giorno e della notte.

DISCUSSIONE

In generale gli studi condotti hanno cercato di individuare gli effetti dell’esposizione

attraverso la valutazione dei livelli centrali ed ematici di melatonina (Reiter e Tan 1998, Kato et al.

1993 e 1994, Selmaoui et al. 1995 e 1999, Stelletta et al. 2002), nonché della risposta immunitaria,

(Bronzo et al. 2000, Zeni et al. 2000, Tremblay et al. 1996, Stelletta et al. 2004) viste le note

capacità immunostimolanti e immunopoietiche dell’ormone (Maestroni et al. 1998), e delle capacità

antiossidanti (Reiter, 1998).

Rodriguez e collaboratori (2002) hanno studiato nelle vacche da latte gli effetti

dell’esposizione a CEMBF sul metabolismo energetico e i processi patologici ad esso correlati, con

una indicazione specifica riguardante l’aumento dei livelli del fattore di crescita insulino-simile di

tipo 1 (IGF-1) a causa della mancata azione inibitoria della melatonina a livello ipotalamico.

Tavares De Lucena et al. (2002) hanno riscontrato un aumento dei livelli sierici dell’ormone

adenocorticotropo (ACTH), del cortisolo e del glucosio in ratti esposti ad un CEMBF di 3 µT per

29 giorni (2 ore al giorno) rispetto agli animali controllo osservando come il CEMBF agisca come

un evento stressante, andando quindi ad attivare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.

Tra i principali meccanismi regolati da processi nervosi a livello centrale esistono i ritmi

biologici. Tali meccanismi, scaturiti dall’attività del nucleo soprachiasmatico (Plautz et al., 1997;

Delaunay et al., 2001; Jin et al., 1999; Lee et al., 2000; Whitmore et al., 2001), oltre che regolare

l’attività di numerosi nuclei ipotalamici, informano gli organi periferici attraverso messaggi di

natura endocrina (ACTH) e nervosa (sistema nervoso autonomo). Detto nucleo è di estrema

importanza per la sincronizzazione delle attività ritmiche endogene con le informazioni ambientali

(luce, temperatura) (Reinsing et al 2002, Piccione et al 2002) portando alla definizione di ritmi con

frequenza diversa (circadiana, circatrigentana, circannuale) (Nelson et al, 1979).

Molti studi hanno cercato di dimostrare che gli effetti dell’esposizione ad onde

elettromagnetiche a bassa frequenza (ELF-EMF) si esplicano con un’azione simile alla luce,

ipotizzando che le stesse hanno la capacità di stimolare il tratto nervoso retino-ipotalamico e di

conseguenza il nucleo soprachiasmatico. La maggior parte di questi lavori, però, ha mostrato molte

incongruenze e risultati contrastanti. La possibile spiegazione, come suggerito da Warman et al.

(2003), potrebbe essere attribuita alla poca considerazione della valutazione di alcuni parametri,

come i livelli plasmatici di melatonina (ormone che segue un ritmo nictimerale), senza tenere bene

in mente che i meccanismi di produzione sono temporalmente variabili e che quindi singole

valutazioni danno scarse informazioni. Inoltre come indicato da alcuni Autori (Bubenik et al, 1980,

1996, 2000; Sjöblom M.e Flemström G. 2004) la produzione di melatonina, e quindi il livello

plasmatico, non è soltanto di origine pineale ma può derivare da altri apparati come ad es. quello

gastro-intestinale.

Naturalmente oltre al predetto ormone altri parametri presentano un andamento ritmico;

esempi tipici possono essere la temperatura, la frequenza cardiaca ed alcune popolazioni

leucocitarie. Detti parametri possono essere influenzati dalle informazioni centrali e quindi dare una

indicazione delle azioni di disturbo da attribuire all’applicazione di un agente stressogeno. In tale

contesto, l’effetto centrale dell’esposizione ad onde elettromagnetiche a bassa frequenza si potrebbe

Page 128: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

124

tradurre in un cambiamento della normale ritmicità presentata da alcuni parametri clinici ed

ematologici.

Quindi l’approccio che il nostro gruppo di lavoro reputa più utile per la valutazione degli

effetti biologici dei CEMBF è quello basato sul riscontro dell’alterazione dei ritmi circadiani

regolati dal nucleo ipotalamico soprachiasmatico (NSC).

Per quanto attiene gli aspetti ematologici studiati si considera che mentre i linfociti T CD4+

riconoscono solo antigeni espressi con molecole MCH di classe II quindi interagiscono soltanto con

cellule presentanti l’antigene, i linfociti T CD8+ possono interagire con quasi tutte le cellule

nucleate cioè quelle esprimenti molecole MCH di classe I. Quando viene evidenziata una

diminuzione del numero assoluto del numero di linfociti T CD4+ si può sostenere la presenza di

una diminuita capacità di risposta da parte del sistema immunitario considerando che il cluster CD4

viene espresso dai linfociti T helper mentre il CD8 viene espresso dai linfociti T citotossici e

soppressori.

I risultati ottenuti non permettono di indicare effetti diretti dell’esposizione ai campi

magnetici sui parametri presi in considerazione. Le differenze riscontrate sono infatti tutte

evidenziabili tra i prelievi. Da sottolineare risulta essere un importante differenza tra le zone prese

in considerazione; il valore percentuale di CD8+ evidenzia una differenza statisticamente

significativa tra i prelievi soltanto nella zona 3 mentre nella zona limitrofa la linea elettrica non

mostra alcuna differenza.

Le variazioni tra i prelievi riscontrati nella totalità della popolazione presa in considerazione,

ma non nelle singole zone (ematocrito, volume corpuscolare medio, %CD4+ e %CD8+), possono

essere considerate fisiologiche.

Alcuni Autori, in studi condotti per evidenziare gli effetti dell’esposizione ai campi

elettromagnetici, indicano che la causa di alcuni risultati non significativi non sia da imputare a

problemi di natura sperimentale, ma all’utilizzo di un approccio statistico lineare (che tiene conto

delle differenze interindividuali tra i soggetti analizzati) nello studio di fenomeni regolati da leggi

non lineari (Marino et al. 2001/a e 2001/b). Nel presente monitoraggio si è scelto di utilizzare le

misure ripetute (2 per singolo soggetto) per poter far acquistare peso statistico ad ogni singolo

soggetto ed alla singola significativa differenza tra prelievi. Naturalmente un numero maggiore di

“rilievi” tali da poter descrivere l’eventuale perturbazione della normale ritmicità avrebbe potuto

dare maggiori informazioni.

Le differenze evidenziate tra le classi di età possono essere anch’esse considerate

fisiologiche come riportato anche da altri Autori (Byrne et al.2000). Si assiste ad una variazione

legata all’età per ciò che concerne i valori dei CD8+ che tendono ad aumentare mentre i valori di

CD4+ tendono a rimanere inalterati all’aumentare dell’età. Questo determina ovviamente una

diminuzione del rapporto CD4+/CD8+ in dipendenza dell’età.

Prima di passare alle conclusioni vale la pena considerare alcuni limiti procedurali che

hanno caratterizzato il monitoraggio effettuato a Longarina.

- La possibilità di avere un mezzo attrezzato con degli strumenti idonei a questo tipo di

monitoraggio sarebbe stato maggiormente opportuno. Tale considerazione permette tuttavia di

enfatizzare l’esperienza che si è dimostrata efficiente, collaborativa basata sulla fiducia e di alto

valore umano (garage trasformato in ambulatorio – laboratorio).

- I soggetti: gli animali monitorati risultano essere eterogenei ma nella maggior parte dei casi di

piccole taglie;

- Le condizioni nelle quali sono stati effettuati i prelievi non hanno sempre permesso di raccogliere

Page 129: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

125

campioni idonei (non si è raccolta saliva ed urina sufficiente per il saggio della melatonina). Nel

primo caso i tamponi salivari dovevano essere preceduti dalla stimolazione della salivazione e

quindi si dovrà pensare in futuro alla raccolta in periodo in cui normalmente i soggetti sono abituati

ad alimentarsi. Nel secondo caso si dovrà provvedere alla distribuzione di contenitori per l'urina agli

stessi proprietari in modo tale da poter raccogliere i campioni nei periodi di maggiore stimolo.

- La scelta di procedere alla raccolta di tre tipologie di campioni a lunga conservazione (siero,

plasma in eparina ed in EDTA) con un contenuto medio di 500 microlitri. Deriva dalla necessità di

effettuare le determinazioni in un unico periodo perchè è impossibile pensare di effettuare

determinazioni in tempi successivi in quanto si potrebbero avere degradazioni di vario grado dei

campioni raccolti.

- L’esperienza preliminare con i Cardiofrequenzimetri con precisione ecg suggerisce di prevedere

l'utilizzo di Holter che hanno maggiore precisione di risultato.

- Con la cadenza di prelievi effettuati (2 al giorno - mattina e sera) si possono evidenziare le

variazioni diurne soltanto per quei parametri che non hanno secrezione tonica volendo saggiare gli

ormoni ipofisari sarà necessitano provvedere ad un numero maggiore di prelievi).

- La necessità di confrontare e valori di melatonina ematica salivare e della 6- sulfossimelatonina

urinaria obbliga a condurre prelievi simultanei quindi i campionamenti sono strettamente connessi

e così le conseguenze degli insuccessi degli stessi.

Per il futuro si suggerisce di valutare anche dei parametri metabolici quali la glicemia, i

trigliceridi e il colesterolo. Tale interesse si spiega in quanto il NSC, tra le sue innumerevoli

funzioni, regola sia direttamente (Morgan et al. 2003), sia indirettamente (attraverso il controllo del

ritmo circadiano della melatonina) i loro ritmi circadiani. La melatonina, da una parte aumenterebbe

la desaturazione degli acidi grassi di membrana (aumento dell’attività dell’enzima δ -5 desaturasi -

Nishida et al. 2002-) a livello muscolare col conseguente aumento della fluidità di membrana e

quindi della sensibilità dei recettori del glucosio all’insulina da cui deriverebbe una variazione della

glicemia, dall’altra altererebbe la lipolisi a livello degli adipociti (recettori MT2 della melatonina

sono stati trovati negli adipociti umani –Brydon et al. 2001-) e quindi la lipidemia (riduzione dei

livelli sierici di trigliceridi e colesterolo in seguito a somministrazione di melatonina -Hoyos et al.

2000; Nishida et al. 2002- o aumento del colesterolo plasmatico ed epatico in ratti pinealectomizzati

– Damian et al. 1979-).

Recentemente sono stati riportati gli effetti di somministrazioni di melatonina sul

metabolismo energetico dei ratti (Nishida et al. 2002, Sanchez-Campos et al. 2001).

Zanquetta et al. (2003) hanno registrato recentemente in ratti pinealectomizzati (mancata

produzione della melatonina) una diminuzione della sensibilità all’insulina negli adipociti dovuta ad

una minore espressione genica dei recettori di membrana del glucosio.

Al fine di approfondire gli effetti dei CEMBF su alcuni parametri metabolici e sulla

melatonina sierica sono stati valutati i dati riguardanti “consumo d’acqua”, “consumo di cibo”,

“peso corporeo”, glicemia, trigliceridemia, colesterolemia, melatonina sierica, registrati nell’arco di

un anno d’osservazione (sperimentazione tuttora in corso), su ratti Sprague-Dawley di 24 mesi di

età provenienti dall’allevamento del Centro di Ricerca sul Cancro della Fondazione Ramazzini e

sottoposti a diverse condizioni espositive (0, 100 µT, 1000 µT).

Dall’interpretazione dei risultati finora raccolti sembra delinearsi una significativa

alterazione del ritmo circadiano della glicemia nei soggetti esposti ad una intensità di campo

magnetico pari a 1000 µT, mentre non si sono ancora ottenute variazioni significative per i ritmi

circadiani dei trigliceridi e del colesterolo.

Page 130: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

126

CONCLUSIONI

L’esempio del quartiere Longarina ha mostrato la possibilità di un monitoraggio residenziale

che può fornire utili informazioni riguardanti gli effetti dell’esposizione ai campi elettromagnetici.

Integrando i risultati riportati con altri dati derivanti da contemporanei rilievi sarà possibile

escludere l’effetto dell’esposizione, ovvero circoscriverlo, quantificandolo.

In un progetto di tale portata sarebbe auspicabile poter contattare agevolmente e collaborare

con i medici veterinari curanti dei soggetti presi in esame.

Animali esposti ai contaminanti ambientali possono essere regolarmente e sistematicamente

controllati attraverso la raccolta e l’analisi dei dati per identificare i potenziali rischi per la salute di

altri animali o dell’uomo. È auspicabile una maggiore attenzione al concetto del “sistema animale

sentinella” perché oltre alla possibilità di monitorare l’ambiente si pongono le basi per ciò che è

indicata come medicina preventiva.

Page 131: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

127

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Page 134: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

130

Allegato 1

PROPRIETARIO NOME SPECIE E SESSO DATA DI

ANIMALE RAZZA NASCITA

OLIVER

RM D 6432

BARBONCINO,

indole buona

MASCHIO 28/08/1997, EOG

nella norma

SNOOPY METICCIO,

indole buona

MASCHIO 01/05/1996 EOG

nella norma

MICIO EUROPEO DSH,

indole media

MASCHIO 10/04/2003 EOG

nella norma,

aumento volume

popliteo sx

SPOLVERINO PERSIANO,

indole buona

MASCHIO 01/01/2000 EOG

nella norma,

dermatite da pulci

SCHONI BARBONCINO,

indole buona

MASCHIO 01/02/2000 EOG

nella norma, otite

bilaterale, pulci

GRIGNO EUROPEO DSH,

indole non buona

MASCHIO 01/06/2002. EOG

nella norma,

riportano 3

episodi

convulsivi

. TOMMY BARBONCINO,

indole buona

MASCHIO 15/09/2001 EOG

nella norma, un

episodio di

dermatite

BILLY YORKSHIRE

TERRIER, indole

aggressiva

MASCHIO 01/01/1990,

EOG: soffio

mitralico,

Page 135: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

131

insuff.renale

MIMMINA EUROPEO DSH,

indole media

FEMMINA/S 01/04/2000 EOG

nella norma,

sovrappeso

CHICCA EUROPEO DSH,

indole buona

FEMMINA 01/04/1997 EOG

nella norma

PACO DALMATA,

indole media

MASCHIO 08/06/1999 EOG

nella norma, otite

orecchio sx

BRICI METICCIO,

indole media

MASCHIO 01/03/1992, EOG

nella norma,

sovrappeso

MINA BASSOTTO

TEDESCO

FEMMINA 01/02/1991 EOG

nella norma, ma

aspetto scadente,

sottopeso, grave

dermatite con

pachidermia

LALLA METICCIO,

indole buona.

FEMMINA 01/07/2003

SCHEGGIA METICCIO,

indole buona

FEMMINA 01/03/2000 EOG

nella norma

BARTOLO METICCIO,

indole aggressiva

MASCHIO 01/12/2002 EOG

nella norma

DOLLY

RM D 6451

METICCIO,

indole non buona

FEMMINA 01/03/1997, EOG

nella norma

FREDDY METICCIO,

indole buona

MASCHIO 09/05/1994, EOG

nella norma,

sovrappeso

BAGUEERA EUROPEO DSH,

indole buona

MASCHIO/C 01/10/2000

LILLI YORKSHIRE

TERRIER, indole

FEMMINA 01/09/1999, EOG

nella norma

Page 136: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

132

buona

MICIO EUROPEO DSH,

indole

MASCHIO Disfagia,

probabile

patologia

infiammatoria

cronica,

regredisce con

cortisonici

MENELAO METICCIO,

taglia piccola,

indole buona

MASCHIO/C 01/04/1993, EOG

nella norma,

sovrappeso

BIRBA SHIH-TZU,

indole buona

FEMMINA 21/12/2002, EOG

nella norma

PIPPO EUROPEO DSH,

indole selvatica

MASCHIO 01/06/1995,

EOG: esoftalmo

sx, retropulsione

neg sx, assenza

della minaccia sx,

sospetto ksc

planum nasale

DAISY METICCIO,

indole buona

FEMMINA 01/03/2004, EOG

nella norma

MAX METICCIO,

indole buona

MASCHIO 10/01/1995,

EOG: presenza di

nodulo cute dorso

e prepuzio, sosp.

mastocitoma

BILLY YORKSHIRE

TERRIER, indole

buona

MASCHIO 15/03/1992, EOG

nella norma,

dermatiti

ricorrenti

Page 137: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

133

Allegato 1bis

Page 138: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

134

Allegato 2

SOGGETTI CONTATTATI

La tabella seguente fornisce i nominativi dei soggetti contattati, gli animali e la zona di distribuzione.

FASCIA A: fascia entro 28 metri (muro distale): v. Passeri dispari, v.Pernier 31 e 29; v.Sestini 32

FASCIA R: fascia oltre 33 metri (muro prossimale): v.Minto, v.Sestini dispari; v.Passeri 28, 32, 34, 38, 40 e v.Pernier 59.

FASCIA B: fascia intermedia tra i 28 e i 33 metri: via Passeri 4, 20 e 22; v.Sestini 4, 8, 12, 14, 16, 22 e 24; v.Pernier 25-27A

PROPRIETARIO ANIMALE SPECIE/RAZZA SESSO NASCITA/DECESSO

FASCIA A OLIVER

RM D 6432

BARBONCINO MASCHIO 28/08/1997

FASCIA A SNOOPY METICCIO MASCHIO 01/05/1996

FASCIA A MICIO EUROPEO DSH MASCHIO 10/04/2003

FASCIA A SPOLVERINO PERSIANO MASCHIO 01/01/2000

CONTU

FASCIA A

SCHONI BARBONCINO MASCHIO 01/02/2000

GRIGNO EUROPEO DSH MASCHIO 01/06/2002

ALTRO TOMMY BARBONCINO MASCHIO 15/09/2001

FASCIA A

BILLY

CAIO

YORKSHIRE

TERRIER

JACK RUSSELL

TERRIER

MASCHIO

MASCHIO

01/01/1990-

DECEDUTO

2005

SETTEMBRE

Page 139: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

135

2005

ALTRO MIMMINA EUROPEO DSH FEMMINA/S 01/04/2000

ALTRO CHICCA EUROPEO DSH FEMMINA 01/04/1997

FASCIA A PACO

CUCCIOLO

DALMATA

MAREMMANO

MASCHIO

MASCHIO

08/06/1999-

FINE

GENN.2006

GENNAIO 2006

BRICIOLA METICCIO MASCHIO 01/03/1992

FASCIA B MINA BASSOTTO

TEDESCO

FEMMINA 01/02/1991

FASCIA B LALLA METICCIO FEMMINA 01/07/2003

ALTRO SCHEGGIA METICCIO FEMMINA 01/03/2000

BARTOLO METICCIO MASCHIO 01/12/2002

FASCIA R DOLLY

RM D 6451

METICCIO FEMMINA 01/03/1997

FASCIA B FREDDY METICCIO MASCHIO 09/05/1994

BAGUEERA EUROPEO DSH MASCHIO/C 01/10/2000

FASCIA A LILLI YORKSHIRE

TERRIER

FEMMINA 01/09/1999

MICIO EUROPEO DSH MASCHIO

FASCIA B MENELAO METICCIO MASCHIO/C 01/04/1993

FASCIA A BIRBA

SNOOPY

SHIH-TZU

METICCIO

FEMMINA

MASCHIO

21/12/2002

01/01/1996

Page 140: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

136

ALTRO PIPPO EUROPEO DSH MASCHIO 01/06/1995

FASCIA A DAISY METICCIO FEMMINA 01/03/2004

FASCIA A MAX METICCIO MASCHIO 10/01/1995

DECEDUTO

2005

FASCIA B BILLY YORKSHIRE

TERRIER

MASCHIO 15/03/1992

NUMERO INIZIALE DECEDUTI NUOVI

FASCIA A 14 3 2

FASCIA R 1

FASCIA B 6

ALTRO 6

TOT. 27

PER « ALTRO » SI INTENDONO LE ZONE NON DESCRITTE NELLA FASCIA A, B, e R

NON E’ STATO POSSIBILE CONTATTARE TUTTI I SOGGETTI NEI SUCCESSIVI INCONTRI PER DIVERSE RAGIONI:

- CANE MAX PRESENTAVA ALLA PRIMA VISITA UNA GRANDE TUMEFAZIONE DELLA REGIONE PARAPREPUZIALE ED

EDEMA DEL PREPUZIO, CLINICAMENTE SUGGESTIVA DI NEOPLASIA, SOSPETTO MASTOCITOMA. IL CANE E’ STATO

SOTTOPOSTO AD EUTANASIA NEL 2005 SENZA ULTERIORI INDAGINI.

- CANE BILLY E’ DECEDUTO PER PANCREATITE CRINICA, INSUFFICIENZA RENALE E CARDIACA.

- CANE PACO DECEDUTO PER EUTANASIA NEL GENNAIO 2006 CON GRAVE LINFOADENOMEGALIA DEI LINFONODI

ESPLORABILI SENZA ULTERIORI INDAGINI.

- GLI ALTRI SOGGETTI NON ERANO VALUTABILI O PER ASENZA DEL PROPRIETARIO, O PER SCOMPARSA DEL

SOGGETTO ( SOPRATTUTTO GATTI) OPPURE PER IMPOSSIBILITA’ DI CONTENZIONE.

Page 141: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

137

Allegato 2 bis

SOGGETTI VISITATI

Vengono contattati i proprietari che saranno poi disponibili al prelievo di sangue dei loro animali. I nomi, le fasce di distribuzione e i dati degli

animali vengono riportati qui di seguito.

I prelievi di sangue si eseguono in parte casualmente ed in parte secondo orari stabiliti per valutare le possibili oscillazioni degli ormoni tiroidei e

della melatonina.

Nella stessa sede ogni singolo animale viene sottoposto a visita clinica e a visita comportamentale.

Nella tabella vengono riportati gli animali a cui sono stati eseguiti prelievi di sangue.

SOG . COGNOME NOME SPECIE/SEX RAZZA ETA’ FASCIA

1 BRICIOLA CANE M METICCIO 14 ANNI A

2 MENELAO CANE M METICCIO 13 ANNI B

3 BILLY CANE M YORKSHIRE

TERRIER

14 ANNI B

4 OLIVER CANE M BARBONCINO 9 ANNI A

5 DAISY CANE F METICCIO 2 ANNI A

6 CAIO CANE M JACK

RUSSELL

TERRIER

8 MESI A

7 BIRBA CANE F SHIH TZU 2 ANNI A

8 SNOOPY CANE M METICCIO 10 ANNI A

9 CHICCA GATTO F EUROPEO 9 ANNI ALTRO

10 SCHEGGIA CANE F METICCIO 6 ANNI ALTRO

11 BARTOLO CANE M METICCIO 4 ANNI ALTRO

12 TOMMY CANE M BARBONCINO 5 ANNI ALTRO

13 LILLY CANE F YORKSHIRE

TERRIER

6 ANNI A

TOT. 13 soggetti, di cui - 7 appartenenti alla fascia A

- 2 appartenenti alla fascia B

- 4 appartenenti ad ALTRO

Page 142: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

138

Allegato 3

SCHEDA COMPORTAMENTALE DEL GATTO

Data…………….

Numero di registro………

Nome del proprietario……………………...

Indirizzo……………………………………

……………………………………………..

Telefono……………………………………

Nome del gatto…………………………….

Razza

Sesso…………Sterilizzata/castrato……….

Età

Veterinario curante Dr…………………….

Indirizzo

Telefono

Problema comportamentale per cui è stata richiesta la visita

Qual è il problema comportamentale o indesiderato più importante?

Quanto è problematico questo comportamento?

Esistono altri problemi comportamentali?

Se sì, quanto gravi sono gli altri eventuali problemi comportamentali?

PROBLEMA COMP. MOLTO GRAVE GRAVE NON GRAVE

Page 143: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

139

Quando ha notato per la prima volta il problema principale (indicare l’età del gatto)?

Descriva cronologicamente il problema comp., come si è sviluppato nel tempo:

Quando venne considerato per la prima volta un problema serio?

In quali circostanze il gatto presenta il comportamento alterato?

Con quale frequenza il/i problema/i si manifesta/no? Quante volte al giorno, alla settimana, al mese?

a. problema frequenza

b. problema frequenza

c. problema frequenza

La frequenza con cui si manifesta il problema è cambiata?

L’intensità del problema è mutata?

Questo comportamento è cambiato in altri modi?

Descriva alcuni esempi del comportamento nei dettagli:

1. l’episodio più recente (data………….):

2. il penultimo episodio (data……………):

3. il terz’ultimo episodio (data……………):

Page 144: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

140

Altri episodi significativi:

Cosa ha fatto fino ad ora per cercare di risolvere il rpoblema?

Come ha corretto il gatto per questo problema?

Problema eliminatorio

Il suo gatto usa la cassettina igienica?

Come ha educato il suo gatto ad utilizzare la cassettina igienica?

Il suo gatto hai mai sporcato in casa fuori dalla cassettina igienica?

Se sì, in che modo? Con le urine con le feci con entrambe

Quante cassettine igieniche ha a disposizione?

Dove sono posizionate (specificare la stanza ed il tipo di pavimento)?

Che tipo di cassettina ha? Semplice cassettina

Cassettina con bordo removibile

Casettina coperta, aperta da un lato

Cassettina coperta munita di sportellino

Scatola di cartone

Altro………………………………….

Quanto vecchia è ciascuna cassettina?

Page 145: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

141

Usa un sacchetto?

Se sì, di che tipo? carta plastica

Che tipo di lettiera usa?

Ha recentemente cambiato marca?

Con quale frequenza viene rimosso lo sporco?

Con quale frequenza viene completamente sostituita?

Con quale frequenza pulisce la cassettina?

Come pulisce la cassettina?

Il gatto copre le proprie urine e/o feci nella cassettina?

Background del gatto

Perchè ha deciso di prendere il gatto?

Dove è stato preso il gatto? Gattile

Allevamento

Allevamento riferito

Negozio per animali

Da amici

Trovato per caso

Altro………………

Ha mai posseduto altri gatti prima di questo?

Quanti anni aveva il gatto quando è stato preso?

Se ne è a conoscenza, quanti erano i gattini della cucciolata?

quanti maschi?

quante femmine?

Quanti era possibile sceglierne?

Per quale motivo ha scelto di prendere un gatto?

Perché ha scelto questa razza, di questo colore e di quest’età?

Page 146: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

142

Perché ha scelto proprio questo gatto?

Descriva il comportamento del gatto da cucciolo:

Il gatto ha avuto altri proprietari prima di lei?

Se sì, quanti?

Se sì, per quale motivo ora non è più con questo proprietario?

Da quanto tempo avete questo gatto?

Dieta ed alimentazione

Cosa mangia il suo gatto (specificare la marca del prodotto)?

Quanto mangia al giorno?

Con quale frequenza?

Quando mangia?

Dove mangia?

Dove beve?

Chi dà da mangiare al gatto?

Qual è il cibo preferito del gatto?

Ambiente in cui vive il gatto

Elenchi le persone che oltre a lei vivono nella casa dove vive il gatto:

Page 147: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

143

Elenchi per ciascuna di esse l’ora in cui lasciano la casa:

NAME HOURS AWAY FROM HOME

Elenchi gli altri animali che vivono nella stessa casa (in ordine di arrivo):

SPECIE RAZZA SESSO ETA’ ETA’ADOZIONE

Com’è la relazione del gatto con gli altri animali?

socievole ostile di paura

Dove vive?

città periferia/paese località rurale

Com’è la casa in cui vive?

appartamento monolocale bilocale bifamiliare

casa singola roulotte fattoria altro…….

Si è mai assentato da casa da quando ha il gatto?

Se sì, per quanto tempo?

Qualcuno tra gli animali o le persone della casa è cambiato da quando c’è il gatto?

Se sì, descriva:

Page 148: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

144

Attività giornaliera

Come gioca con il gatto?

Il gatto esce di casa?

Se sì, viene controllato quando esce di casa?

Come Fa capire il gatto che vuole uscire?

Il gatto usa uno sportellino apposito per gatti?

Il gatto è stato addestrato ad andare al guinzaglio/imbragatura?

Quanto tempo (espresso in percentuale) il gatto spende dentro e fuori casa? dentro……….%

fuori.…..…….%

Comportamento sociale

Dove dorme il gatto di notte?

Dove si trova il gatto quando vi sono ospiti in casa?

Come si comporta con gli adulti estranei?

Come si comporta con i bambini estranei?

Come si comporta con il veterinario?

Dove si trova quando è solo in casa?

Come si comporta quando tornate a casa?

Come si comporta quando vede dei gatti fuori dalla finestra?

Quando miagola?

Quando soffia?

Quali giochi ha a disposizione?

Page 149: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

145

Il gatto considera gli altri animali come giochi o come la madre?

Qual è il grado di attività del gatto in generale?

basso normale alto eccessivo

Come descriverebbe la personalità del suo gatto?

Comportamento sessuale

A quale età è stato/a castrato/sterilizzata?

Per quale motivo?

Alcuni comportamenti sono cambiati dopo l’intervento?

Se sì, quali?

Il gatto monta altri gatti?

E le persone? Chi?

Il gatto, se intero, si è mai accoppiato?

Se è una femmina che ha partorito, è una buona madre?

Prevede di far nascere dei gattini in futuro?

Toelettatura

Il gatto si pulisce, lecca o morde eccessivamente?

Il gatto increspa la cute?

Il gatto è stato deungulato chirurgicamente?

Page 150: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

146

Se sì, solo le zampe anteriori o tutte e quattro?

Il gatto usa una cassettina igienica?

Le zampe hanno si sono infettate dopo questo intervento?

Gli vengono tagliate le unghie?

Il gatto usa un apposito strumento o ha un posto preferito per farsi le unghie?

Anamnesi clinica

Attualmente il gatto sta seguendo qualche terapia?

Ha subito trattamenti farmacologici in passato?

Dove si posiziona lei in questo elenco?

0. Non c’è nessun problema

1. Sono qui solo per curiosità, il problema non è così serio

2. Vorrei correggere il problema anche se non è così serio

3. Il problema è serio ed io vorrei correggerlo ma se non ci riesco non importa

4. Il problema è molto serio e vorrei correggerlo ma se non ci riesco mi terrò ugualmente il gatto

5. Il problema è molto serio e vorrei correggerlo ma se non ci riesco farò l’eutanasia al gatto o lo lascerò a lei.

il gatto dorme durante la notte?

Quante volte si sveglia?

Dorme in altri periodi della giornata?

Qual è il grado di attività del gatto in generale?

basso normale alto eccessivo

Allegato 4

Page 151: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

147

SCHEDA COMPORTAMENTALE DEL CANE

Data…………….

Numero di registro………

Nome del proprietario……………………...

Indirizzo……………………………………

……………………………………………..

Telefono……………………………………

Nome del cane…………………………….

Razza

Sesso…………Sterilizzata/castrato……….

Età

Veterinario curante Dr…………………….

Indirizzo

Telefono

Problema comportamentale per cui è stata richiesta la visita

Qual è il problema comportamentale o indesiderato più importante?

Quanto è problematico questo comportamento?

Esistono altri problemi comportamentali?

Se sì, quanto gravi sono gli altri eventuali problemi comportamentali?

PROBLEMA COMP. MOLTO GRAVE GRAVE NON GRAVE

Quando ha notato per la prima volta il problema principale (indicare l’età del gatto)?

Page 152: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

148

Descriva cronologicamente il problema comp., come si è sviluppato nel tempo:

Quando venne considerato per la prima volta un problema serio?

In quali circostanze il cane presenta il comportamento alterato?

Con quale frequenza il/i problema/i si manifesta/no? Quante volte al giorno, alla settimana, al mese?

a. problema frequenza

b. problema frequenza

c. problema frequenza

La frequenza con cui si manifesta il problema è cambiata?

L’intensità del problema è mutata?

Questo comportamento è cambiato in altri modi?

Descriva alcuni esempi del comportamento nei dettagli:

4. l’episodio più recente (data………….):

5. il penultimo episodio (data……………):

6. il terzultimo episodio (data……………):

Page 153: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

149

Altri episodi significativi:

Cosa ha fatto fino ad ora per cercare di risolvere il problema?

Come ha corretto il cane per questo problema?

Ambiente in cui vive il cane

Elenchi le persone che oltre a lei vivono nella casa dove vive il cane:

Elenchi per ciascuna di esse l’ora in cui lasciano la casa:

NOME ORE CHE STANNO VIA DA CASA

Elenchi gli altri animali che vivono nella stessa casa (in ordine di arrivo):

SPECIE RAZZA SESSO ETA’ ETA’ADOZIONE

Dove vive?

città periferia/paese località rurale

Page 154: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

150

Com’è la casa in cui vive?

appartamento monolocale bilocale bifamiliare

casa singola roulotte fattoria altro…….

Si è mai assentato da casa da quando ha il cane?

Se sì, per quanto tempo?

Qualcuno tra gli animali o le persone della casa è cambiato da quando c’è il cane?

Se sì, descriva:

Background del cane

Perché ha deciso di prendere un cane?

Perché ha scelto questa razza?

Dove è stato preso il cane? Canile

Allevamento

Allevamento riferito

Negozio per animali

Da amici

Trovato per caso

Altro………………

Ha mai posseduto altri cani prima di questo?

Quanti anni aveva il cane quando è stato preso?

Se ne è a conoscenza, quanti erano i cuccioli?

quanti maschi?

quante femmine?

Quanti era possibile sceglierne?

Per quale motivo ha scelto proprio questo?

Page 155: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

151

E’ stato sottoposto a qualche test comportamentale per la valutazione del temperamento?

Se sì, qual è stato il risultato?

Descriva il comportamento del cane quando era cucciolo:

Ha mai avuto notizie sul comportamento degli altri cuccioli?

Ha mai visto i genitori del cane?

Se sì, descriva il loro comportamento:

Il cane ha avuto altri proprietari prima di lei?

Se sì, quanti?

Se sì, per quale motivo ora non è più con questo proprietario?

Da quanto tempo avete questo cane?

Dieta ed alimentazione

Cosa mangia il suo cane (specificare la marca del prodotto)?

Quanto mangia al giorno?

Con quale frequenza?

Quando mangia?

Dove mangia?

Dove beve?

Chi dà da mangiare al cane?

Qual è il cibo preferito del cane?

Page 156: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

152

Comportamento sessuale

A quale età è stato/a castrato/sterilizzata?

Per quale motivo?

Alcuni comportamenti sono cambiati dopo l’intervento?

Se sì, quali?

Il cane, se intero, si è mai accoppiato?

Se è una femmina che ha partorito, è una buona madre?

Prevede di far nascere dei cuccioli in futuro?

Se è una femmina intera, quando ha avuto l’ultimo calore?

E’ stato normale?

Attività giornaliera

Descriva una giornata tipo del suo cane:

Comportamento sociale

Dove dorme il cane di notte?

Page 157: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

153

Dove si trova il cane quando vi sono ospiti in casa?

Come si comporta con le persone che frequentano abitualmente la casa?

Come si comporta con gli sconosciuti (adulti o bambini)?

Come si comporta con il veterinario?

Dove si trova quando è solo in casa?

Come si comporta quando state per uscire di casa?

Come si comporta quando tornate a casa?

Come gioca con il suo cane?

Quali giochi ha a disposizione?

Che tipo di attività fisica fa afre al suo cane?

Il cane è libero in un cortile?

O legato fuori di casa?

Il cane corre liberamente?

Il cane ha mai sporcato in casa?

Se sì, in che modo? Con le urine con feci con entrambe

Il cane è stato educato in casa?

Com’è stata l’educazione?

Quale livello di addestramento ha il suo cane?

Page 158: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

154

Nessuno Addestrato a casa Ha iniziato un corso ma non l’ha finito primo livello secondo (o più) livello

addestramento privato

Quanti anni aveva il cane quando ha iniziato l’addestramento?

Chi è in famiglia il principale addestratore?

Il cane ha qualche premio o titolo?

Ha seguito corsi di addestramento per caccia, pastore, difesa, attacco?

Esprima in percentuale le volte in cui il cane risponde ai seguenti comandi impartiti dai diversi membri della famiglia:

MEMBRO SEDUTO TERRA RESTA PIEDE

Il cane conosce qualche trucco?

Se sì, quale?

Ha mai portato il cane a delle mostre canine?

Ha intenzione di farlo?

Il cane salta addosso alle persone senza averne il permesso?

Il cane dà la zampa?

Il cane la lecca?

Il cane monta qualche persona, animale od oggetto?

Se sì, chi o che cosa?

Il cane le ha mai abbaiato?

Se sì, quando?

Page 159: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

155

Il cane ha mai abbaiato a qualcuno?

Se sì, descriva la circostanza:

Qual è il grado di attività del cane in generale?

basso normale alto eccessivo

il cane dorme durante la notte?

Quante volte si sveglia?

Dorme in altri periodi della giornata?

Presenta problemi di concentrazione?

In condizioni normali, per quanto tempo si riesce ad avere l’attenzione del cane e fargli eseguire qualche semplice comando, prima che il cane si

distragga?

Page 160: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

156

TABELLA 1. Valori (media ± e.s.m.) degli indici eritrocitari nelle zone prese in considerazione.

Lettere diverse tra i prelievi all’interno di una zona indicano una differenza significativa a,b: P<0,05.

TABELLA 2. Valori (media ± e.s.m.) del conta leucocitaria e del relativo leucogramma nelle zone prese in considerazione.

Lettere diverse tra i prelievi all’interno di una zona indicano una differenza significativa a,b: P<0,0

RBC HGB HCT MCV MCH MCHC RDW

Prelievo 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2

ZONA

1

7,2 ±

0,1 7 ± 0,1

16,9 ±

0,3

17,1 ±

0,3

49,4 ±

0,7

47,5 ±

0,7

68,9 ±

0,4°

67,3 ±

0,4b

23,6 ±

0,3

24,1 ±

0,3 34,3 ± 0,6

35,9 ±

0,6

16,7 ±

0,2

16,4 ±

0,2

ZONA

3

7,2 ±

0,1

6,9 ±

0,1

17,3 ±

0,5

16,7 ±

0,5 51,3 ± 1

48,3± 1

71,9 ±

0,5

70,3 ±

0,5

24,3 ±

0,4

24,3 ±

0,4

33,9 ± 0,9

34,6 ±

0,9

15,7 ±

0,3

15,4 ±

0,3

WBC NEU LYM MONO EOSI BASO

Prelievo 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2

ZONA

1 10,5 ± 0,3 9,6 ± 0,3 7,6 ± 0,4 7 ± 0,4 1,9 ± 0,2 1,9 ± 0,2 0,6 ± 0,1 0,6 ± 0,1 0,2 ± 0,1 0,03 ± 0,1

0,04 ±

0,02

0,02 ±

0,02

ZONA

3 9,4 ± 0,4 9,8 ± 0,4 5,9 ± 0,6 6,9 ± 0,6 2,2 ± 0,3 1,9 ± 0,3 0,8 ± 0,1 0,9 ± 0,1 0,5 ± 0,2 0 ± 0 0 ± 0

0,02 ±

0,03

Page 161: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

157

TABELLA 3. Valori percentuali ed assoluti (media ± e.s.m.) dei clusters differenziali e del rapporto CD4+/CD8+ nelle zone prese in

considerazione.

Lettere diverse tra i prelievi all’interno di una zona indicano una differenza significativa a,b: P<0,05.

%CD45 %CD11b %CD3 %CD4 CD4/tot Lym %CD8 CD8/tot Lym CD4/CD8

Prelievo 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2

ZONA

1

71,1 ±

2,1

68,5 ±

2,1

65 ±

2,8

63,2 ±

2,8

11,5 ±

0,3

11,9 ±

0,3

26,8 ±

1,2

24,6 ±

1,2

0,6 ±

0,02

0,6 ±

0,02

20 ±

0,5

19,3 ±

0,5

0,4 ±

0,02

0,4 ±

0,02

1,5 ±

0,06

1,6 ±

0,06

ZONA

3

61,5 ±

3a

71,2 ±

3b

63,2 ±

3

63 ±

3,9

14,7 ±

0,4

13,4 ±

0,4

31,6 ±

1,7

26,7 ±

1,7

0,7 ±

0,04

0,6 ±

0,04

20,7 ±

0,7a

17,9 ±

0,7b

0,5 ±

0,03

0,4 ±

0,03

1,7 ±

0,09

1,6 ±

0,09

Page 162: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

158

Grafico 1. Differenza tra prelievi nel valore di ematocrito. Grafico 2. Differenza tra prelievi nel valore di volume corpuscolare

medio

HCT

45

46

47

48

49

50

51

52

Serale Mattutino

prelievo

%

MCV

67

67,5

68

68,5

69

69,5

70

70,5

71

Serale Mattutino

Prelievo

Page 163: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

159

Grafico 3. Differenza tra prelievi nel valore percentuale di CD4+. Grafico 4. Differenza tra prelievi nel valore percentuale di CD8+.

%CD4

22

23

24

25

26

27

28

29

30

31

32

Serale Mattutino

prelievo

%

%CD8

16,5

17

17,5

18

18,5

19

19,5

20

20,5

21

Serale Mattutino

prelievi

%

Page 164: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

160

Unità Operativa 4: VALUTAZIONE DELLE ESPOSIZIONI AL CAMPO

MAGNETICO A 50 HZ GENERATO DA UNA LINEA ELETTRICA A

MEDIA TENSIONE

4.1 Introduzione

La conoscenza dei livelli di esposizione ai campi magnetici a 50 Hz è una condizione

imprescindibile per effettuare studi epidemiologici condotti per indagare eventuali associazioni tra

campi magnetici e patologie di varia natura, associazioni che potrebbero riflettere un soggiacente

nesso di causalità tra esposizione e malattia. La valutazione dei livelli di esposizione al campo

magnetico a 50 Hz generato dalla linea elettrica a 60 kV che attraversa il quartiere di Longarina,

condotta dalla presente Unità Operativa, rappresenta quindi un’attività necessaria ai fini degli studi

epidemiologici condotti dalle Unità Operative 1, 2 e 3 del presente progetto di ricerca.

La stima dell’esposizione è stata condotta per mezzo di valutazioni teoriche, supportate da

misure sperimentali, come sarà descritto nel seguito. Parte integrante di questa attività è la verifica

dell’affidabilità delle valutazioni effettuate, effettuata anche mediante interconfronti delle diverse

modalità di valutazione delle esposizioni al campo magnetico a 50 Hz generato da una linea

elettrica. Questa attività è quindi in primo luogo finalizzata agli studi epidemiologici condotti a

Longarina, ma ci si è proposti nel contempo di dare un contributo scientifico al problema più

generale della valutazione dell’esposizione ai campi magnetici a 50 Hz.

Il problema dell’esposizione ai campi magnetici non è tuttavia riducibile alla sola

conoscenza dei livelli di campo magnetico esterni al corpo del soggetto esposto, ma è più in

generale riconducibile anche alla conoscenza delle grandezze fisiche, quali il campo elettrico e la

corrente elettrica che fluisce nel corpo, che vengono ad essere perturbate all’interno del corpo a

seguito dell’esposizione: Per questo motivo l’attività di questa Unità Operativa era rivolta anche al

problema di natura dosimetrica della valutazione dei campi elettrici e delle correnti elettriche indotti

nel corpo di soggetti esposti al campo magnetico a 50 Hz generato da una linea elettrica, problema

quest’ultimo molto più generale, che non può essere risolto nell’ambito del presente progetto di

ricerca.

4.2 L’area in esame

In collaborazione con l’U.O. 1 è stato raccolto materiale documentario, acquisito

digitalmente ed elaborato al PC per la produzione di un video relativo all’individuazione e

descrizione del corridoio esposto e dell’area di riferimento.

La valutazione dell’esposizione è stata condotta in relazione alle unità abitative comprese,

almeno parzialmente, in un corridoio largo 80 metri parallelo alla linea elettrica e centrato su di

essa, cioè in quella parte di Longarina in cui è stato inizialmente ipotizzato, e successivamente

verificato, che i livelli di campo magnetico potessero discostarsi, a causa della presenza della linea,

dai normali livelli di fondo presenti nelle abitazioni (identificabili, con un certo grado di arbitrarietà

dovuto alla mancanza di dati sufficientemente numerosi sui livelli di esposizione ai campi

magnetici a 50 Hz nella realtà italiana, con i livelli non superiori a circa 50 nT).

L’area completa di Longarina, su cui sono stati condotti gli studi epidemiologici da parte

delle altre Unità Operative, è costituita da una fascia larga 200 m parallela alla linea elettrica e

centrata su di essa e corrisponde a via Luigi Pernier (limitatamente ai numeri civici: 25A, 27, 29,

31, 59, 79), via Giovanni Battista Passeri, via Domenico Sestini e via Antonio Minto. Tutte le case

di via Minto, i numeri civici dispari di via Sestini e i civici 59 e 79 di via Pernier hanno una distanza

dalla linea elettrica maggiore o uguale a 40 m, e pertanto non fanno parte dell’area su cui effettuare

la valutazione teorica dell’esposizione, limitandosi quindi in questo caso ad effettuare ispezioni

visive, e misure estemporanee, per determinare l’eventuale presenza di altre sorgenti.

Page 165: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

161

Figura 4.1. Mappa della sottoarea di Longarina in cui è stata effettuata la valutazione dell’esposizione

al campo magnetico a 50 Hz generato dalla linea elettrica (rappresentata da una linea orizzontale al

centro della mappa, un pilone di sostegno si trova tra le case di via Passeri 13 e 21).

Sulla base di misure effettuate in loco è stata creata una mappa (Figura 4.1) dell’area su cui effettuare

la valutazione dell’esposizione, costituita per quanto detto sopra da tutte le case di via Passeri, i numeri civici

pari di via Sestini e via Luigi Pernier limitatamente ai civici 25A, 27, 29, 31.

L’analisi della mappa rivela alcune importanti caratteristiche dell’area in esame:

1) le vie sono quasi parallele alla linea elettrica;

2) alcune case sono molto vicine alla linea, e questo fa sì (a priori, ma è stato verificato a posteriori) che il

campo magnetico possa variare molto all’interno della stessa casa;

3) le case sono definite con risoluzione non sufficiente a discriminare le diverse famiglie che abitano nello

stesso edificio.

Preliminarmente alla valutazione del campo magnetico si è cercato di stabilire se potessero essere

classificate le varie abitazioni in base alla loro distanza dalla (proiezione al suolo della) linea elettrica,

cercando di ottenere due gruppi di case, uno costituito dalle case più vicine, l’altro costituito dalle case più

lontane. Una difficoltà è costituita dal fatto che alcune case sono molto vicine alla linea e le loro dimensioni

sono dello stesso ordine di grandezza delle distanze dalla linea: per questo motivo più che considerare una

distanza unica (intesa come distanza dalla linea elettrica di un punto che rappresenti il “centro” della casa) è

stato necessario considerare la distanza prossimale (quella del punto della casa più vicino alla linea) e la

distanza distale (quella del punto della casa più lontano dalla linea).

Le unità abitative dei numeri civici dispari di via Passeri e di via Pernier 29 e 31 hanno distanze dalla

linea variabili da una distanza prossimale minima di 0 m (via Passeri 33, al di sotto della linea) ad una

distanza distale massima di 24 m (via Passeri 53).

Page 166: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

162

Le distanze prossimali dalla linea delle abitazioni con numero civico pari di via Passeri variano da un

minimo di 28 m (via Passeri 4) ad un massimo di 36 m (via Passeri 40).

La casa di via Sestini 32 ha una distanza distale dalla linea di 28 m, corrispondente alla distanza

prossimale di via Passeri 4, per cui una prima classificazione, basata sulla distanza di 28 m, porta a

raggruppare insieme i numeri civici dispari di via Passeri, le case di via Pernier 29 e 31 e la casa di via Sestini

32: tutte queste unità abitative, costituenti quella che è stata definita sub-area A, sono infatti completamente

contenute entro una distanza di 28 m dalla linea.

Il passo successivo potrebbe essere quello di raggruppare insieme le case che sono completamente al

di fuori di questa fascia larga 56 m, e cioè i numeri civici pari di via Passeri più tutte le case più lontane che si

trovano al di fuori del corridoio di 80 m contenente la linea.

In realtà sono presenti abitazioni (i numeri civici pari di via Sestini, 32 escluso, e via Pernier 25a e

27) che non sono né completamente dentro, né completamente fuori della fascia larga 56 m, in quanto le loro

distanze prossimali sono inferiori a 28 m (per cui non sono catalogabili come “case più lontane”) ma nello

stesso tempo le distanze distali sono superiori a 28 m (per cui non sono catalogabili come “case più vicine”).

Questa prima analisi della situazione, basata esclusivamente sulla distanza dalla linea (che pur essendo un

parametro geometrico importante, non è l’unico ai fini della determinazione del campo magnetico), indica

che la categorizzazione delle abitazioni non può essere di tipo dicotomico, cioè basata solo su una sub-area A

di case più esposte ed una sub-area R di riferimento di case meno esposte, ma deve contenere una categoria

“intermedia” (sub-area B) costituita da case in cui i livelli di campo magnetico possono assumere valori,

all’interno della stessa abitazione, sia “alti” (come quelli delle case della sub-area A) che “bassi” (come quelli

delle case della sub-area R). L’identificazione delle sub-aree R e B sarà descritta nel seguito, essendo stata

effettuata sulla base della valutazione dei livelli di campo magnetico.

4.3 Strumentazione utilizzata

Le misure di induzione magnetica sono state effettuate per mezzo di strumenti di misura

dell’induzione magnetica modello Emdex Lite (Figura 4.2), prodotti dalla ditta Enertech

Consultants. Questi strumenti permettono di misurare, e memorizzare, le tre componenti ortogonali

x,y,z e il valore risultante efficace dell’induzione magnetica nell’intervallo di frequenza

40 - 1000 Hz. L’intervallo di misura è 0.01 - 70 μT, con una risoluzione di 0.01 μT. L’accuratezza

tipica dichiarata dal costruttore è del 2%.

Figura 4.2. Uno degli strumenti Emdex Lite utilizzati a Longarina.

Page 167: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

163

Alcune misure sono state effettuate anche per mezzo di uno strumento di misura del campo

elettrico e dell’induzione magnetica modello Emdex II, prodotto dalla Enertech Consultants, che

permette di misurare, nell’intervallo di frequenza 40 - 800 Hz, livelli di induzione magnetica

compresi tra 0.01 e 300 μT, con una risoluzione di 0.01 μT. L’accuratezza tipica dichiarata dal

costruttore è dell’1%. Con il probe di misura del campo elettrico, l’Emdex II permette di misurare

intensità del campo elettrico nell’intervallo 10 – 18 kV/m, con risoluzione 1 V/m, nell’intervallo di

frequenza 40-1000 Hz. L’accuratezza tipica dichiarata dal costruttore è del 2%.

4.4 Misure preliminari

Sono state effettuate misure preliminari di induzione magnetica estemporanee (della durata

di qualche minuto) e prolungate (durata dell’ordine della settimana). In particolare, uno strumento

posto in una postazione fissa permetteva di monitorare nel tempo il campo magnetico generato dalla

linea e quindi l’andamento temporale (a meno di un fattore di scala) della corrente trasportata dalla

linea stessa (si ricorda infatti che il campo magnetico generato da una linea elettrica è proporzionale

alla corrente trasportata). Misure prolungate sono state effettuate ogni minuto con sei diversi

misuratori nel periodo 30 luglio – 5 agosto 2004: per la maggior parte del tempo gli strumenti

misuravano valori di induzione magnetica praticamente nulli: in questo modo ci si è accorti (prima

di averne una successiva conferma da parte del gestore della linea) che la linea elettrica non era

sempre attiva (nel senso di non trasportare corrente, perché misure di campo elettrico hanno

mostrato che anche quando la linea non trasportava corrente i conduttori erano comunque in

tensione).

0

0.5

1

1.5

2

2.5

03/08/04

00:00

03/08/04

08:00

03/08/04

16:00

04/08/04

00:00

04/08/04

08:00

04/08/04

16:00

05/08/04

00:00

B (

µT

)

Misuratore 1

Misuratore 2

Misuratore 3

Misuratore 4

Misuratore 5

Misuratore 6

Figura 4.3. Misure di induzione magnetica (B) effettuate contemporaneamente per mezzo di sei

Emdex Lite posti in sei differenti punti di Longarina.

La Figura 4.3, relativa al periodo 3 agosto – 5 agosto 2004, mostra che quando la linea è in

funzione il profilo temporale dell’induzione magnetica misurata contemporaneamente in differenti punti

è praticamente lo stesso: questa è un’ulteriore conferma del fatto che a Longarina esiste una sorgente

prevalente di induzione magnetica, e che questa è effettivamente la linea elettrica a 60 kV (infatti gli

strumenti che misuravano i valori maggiori erano quelli posti più in vicinanza della linea).

Programma CAMPI per il calcolo del campo elettrico e dell’induzione magnetica

È stato utilizzato il programma di calcolo CAMPI, prodotto dall’Istituto di Fisica Applicata

“Nello Carrara” del CNR di Firenze (CNR/IFAC), che permette di valutare i campi elettrici e i

Page 168: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

164

campi di induzione magnetica generati da una linea elettrica di cui si conoscano i dati di tensione, di

corrente e la configurazione geometrica dei conduttori elettrici.

Tale programma è messo dal CNR/IFAC gratuitamente a disposizione delle istituzioni

pubbliche che operano nel settore delle radiazioni non ionizzanti, con l’avvertenza che lo stesso

CNR/IFAC non avalla certificazioni o pareri ufficiali rilasciati unicamente sulla base di valutazioni

eseguite con esso. Come utile riferimento, il CNR/IFAC sottolinea che, per quanto riguarda la

corrispondenza tra i valori calcolati con il programma CAMPI ed eventuali misure, sia il

programma che le misure forniscono valori tanto più vicini alla realtà (e quindi tra di loro) quanto

più la situazione reale è vicina, nel caso del programma, al modello semplificato adottato per il

calcolo e, nel caso dello strumento di misura, alla condizione di misura prevista dal progettista dello

stesso. Una situazione tipica è, secondo il CNR/IFAC, che il programma fornisca una stima

superiore di un 10-20% rispetto allo strumento di misura (ciò a patto che sia il programma sia lo

strumento di misura siano usati correttamente).

Non si entra nel dettaglio del metodo di calcolo, per il quale si rimanda al manuale del

programma reperibile sul sito web del CNR/IFAC: http://www.ifac.cnr.it/pcemni/manuale.pdf.

4.5 Raccolta dati per la valutazione teorica dell’esposizione

L’induzione magnetica generata da una linea elettrica in un dato punto (“punto di

osservazione”), ed in un dato istante, dipende da vari parametri costituiti dalla configurazione

geometrica della linea stessa (distanze fra i piloni di sostegno, lunghezza dei conduttori o,

equivalentemente, parametro di tesatura, loro posizioni relative e altezza dal suolo del conduttore

più basso), dalla corrente elettrica che scorre nei conduttori in quell’istante, e posizione del punto di

osservazione relativamente alla linea.

I dati relativi alla configurazione geometrica della linea elettrica e alla corrente da essa

trasportata dal gennaio del 1995 al settembre 2004 sono stati forniti dal gestore della linea, l’ACEA

S.p.A. Sono stati richiesti dati più recenti, necessari anche per la validazione dei risultati, ma questi,

al momento della stesura del presente rapporto, non sono ancora stati forniti.

La linea elettrica in questione è una linea a 60 kV a singola terna, costituita da tre conduttori

sospesi ad altezze diverse (ognuno dei quali trasporta una corrente sfasata di ±120° rispetto agli altri

due) e a diverse distanze dal centro della linea. In Figura 4.4 è mostrata la configurazione dei piloni

di sostegno.

Figura 4.4. Configurazione dei piloni di sostegno della linea elettrica che attraversa Longarina

(lunghezze espresse in metri).

Page 169: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

165

Figura 4.5. Una campata della linea elettrica (a sinistra il traliccio da cui parte, verso sinistra, la

campata che attraversa Longarina).

I conduttori, nella campata tra un pilone e l’altro, si dispongono lungo una curva catenaria

(Figura 4.5), per cui la loro altezza varia raggiungendo un minimo tra un pilone e l’altro.

I dati di corrente elettrica sono sotto forma di valori mediati ogni 15 minuti. In Tabella 4.1

sono mostrati i risultati di alcune analisi condotte su questi dati.

Anno tempo di

attivazione (%)

I massima

(A)

I media

(A)

I media (A)

(linea attiva)

I mediana

(A)

I mediana (A)

(linea attiva)

1995 98.0 480 174.3 178 178 179

1996 86.3 307 149.5 173 165 173

1997 85.9 295 138.8 162 157 170

1998 96.3 342 174.0 181 179 180

1999 98.2 326 182.1 185 186 187

2000 98.8 332 186.2 188 190 191

2001 73.7 334 141.5 192 170 195

2002 44.6 376 92.7 208 0 211

2003 34.1 355 60.2 177 0 201

2004 14.0 389 29.2 209 0 216

Tabella 4.1. Dati storici relativi alla corrente elettrica (I) trasportata dalla linea elettrica a 60 kV di Longarina dal gennaio 1995 al settembre 2004.

Il dato più evidente della Tabella 4.1 è rappresentato dal fatto che la linea elettrica negli

ultimi anni viene ad essere utilizzata sempre meno frequentemente (come confermatoci dall’ACEA

S.p.A.): dal 2002 al settembre 2004 la linea risulta infatti accesa per meno del 50% del tempo (la

corrente mediana è infatti nulla).

Page 170: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

166

0

50

100

150

200

250

300

350

0

0.5

1

1.5

2

2.5

3

6:00 8:00 10:00 12:00 14:00 16:00 18:00

Corrente elettrica I Induzione magnetica B

I (a

mpere

)B

(mic

rote

sla)

Figura 4.6. Corrente trasportata dalla linea elettrica di Longarina in data 4 agosto 2004 e induzione

magnetica misurata con Emdex Lite (mediata su periodi di 15 minuti).

Il confronto con dati di corrente in una giornata con i valori misurati con gli Emdex Lite

posti in diversi punti (in Figura 4.6 sono riportati i valori misurati da uno di questi strumenti,

mediati su periodi di 15 minuti per essere meglio confrontabili con i dati di corrente elettrica),

conferma il fatto che la sorgente rilevante è la linea (andamento temporale analogo, compresi i

valori nulli quando la linea non trasportava corrente), come confermato da misure estemporanee,

praticamente nulle, effettuate nell’area di Longarina quando la linea non era attiva.

4.6 Valutazione teorica dell’induzione magnetica generata dalla linea elettrica

Sulla base di misure di posizione dei tralicci, incrociate con i dati ricavabili dalla mappa

riportata in Figura 4.1 sono state ricavate le posizioni relative alla linea elettrica dei vari punti di

osservazione in cui è stata calcolata l’induzione magnetica.

Ai fini della categorizzazione dell’area in studio, può essere utilizzato un qualunque valore

di corrente elettrica, infatti in ogni punto dell’area, dove l’unica sorgente di rilievo è la linea

elettrica, il valore di induzione magnetica è proporzionale alla corrente elettrica trasportata dalla

linea. Il valore utilizzato nel seguito è quello del massimo valore di corrente trasportata durante il

2004 (anno più recente per il quale sono disponibili i dati) pari a 389 A.

Oltre alla distanza della proiezione al suolo del punto di osservazione dalla proiezione al

suolo della linea elettrica, è necessario considerare l’altezza dal suolo h del punto di osservazione e

l’altezza dal suolo h0 del conduttore più basso (che si ricorda essere variabile lungo la linea

elettrica, la quale si dispone lungo una catenaria) nel punto in cui la linea elettrica attraversa il piano

verticale perpendicolare alla linea stessa e contenente il punto di osservazione.

Si è considerata un’altezza standard dei piani delle abitazioni di 3 m, e altezze di 1 m dei

punti di osservazione rispetto al pavimento. Pertanto le altezze dei punti di osservazione rispetto al

suolo sono 1 m per i piani terra, 4 m per i primi piani, 7 m per i secondi piani.

La scelta delle sub-aree non è univoca, dipendendo anche da considerazioni circa una

sufficiente numerosità della popolazione in esse residente, e dalla necessità di evitare

misclassificazioni che porta a separare le sub-aree (in termini di livelli di induzione magnetica)

forse più di quanto potrebbe essere strettamente necessario.

Page 171: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

167

La scelta iniziale è stata quella di raggruppare nella sub-area A, come descritto nel paragrafo 4.2,

le unità abitative completamente contenute entro una distanza di 28 m dalla linea elettrica. Si è quindi

utilizzato il programma CAMPI per valutare il livello di induzione magnetica minimo in queste case,

considerando i piani terra (punti di osservazione a 1 m da terra) e la più alta altezza minima dei

conduttori (15 m) (Figura 4.7): il valore così determinato a 28 m di distanza dalla linea è 0.44 µT.

0

0.2

0.4

0.6

0.8

1

1.2

1.4

1.6

1.8

2

-50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50

distanza laterale dalla linea (m)

B (

µT

)

Figura 4.7. Induzione magnetica generata dalla linea elettrica a un metro di altezza dal suolo

(altezza dal suolo del conduttore più basso di 15 m).

Ai fini dell’allocazione delle unità abitative alla categoria R sono state considerate, nel

valutare teoricamente i livelli di induzione magnetica, le distanze prossimali delle abitazioni, le

altezze di riferimento dei piani più alti (h =7 m per il secondo piano) e altezza dal suolo del

conduttore più basso h0 = 10 m. Come mostrato in Figura 4.8, il valore di 0.44 µT (valore minimo

della sub-area A) corrisponde ad una distanza pari a 31.7 m.

0.4

0.41

0.42

0.43

0.44

0.45

0.46

0.47

0.48

0.49

0.5

26 27 28 29 30 31 32 33 34

distanza laterale dalla linea (m)

B (

µT

) h=1m; h0=15m

h=7m; h0=10m

Figura 4.8. Induzione magnetica calcolata in due differenti condizioni di altezza del punto di

osservazione h e altezza dal suolo del conduttore più basso h0.

Page 172: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

168

Il massimo livello di induzione magnetica nella sub-area R deve essere inferiore o uguale a

0.44 µT, per cui le distanze prossimali delle unità abitative della sub-area R devono essere superiori

a 31.7 m. Pertanto le abitazioni di via Passeri 4, 20 e 22, che hanno distanze prossimali inferiori a

31 m devono essere escluse dalla sub-area R e sono allocate nella sub-area B. La casa la cui

distanza prossimale più si avvicina superiormente al valore di 31.7 m è quella di via Passeri 28, la

cui distanza prossimale è di 33 m, corrispondente a un livello di induzione magnetica (sempre a 7 m

di altezza dal suolo, per un’altezza di 10 m del conduttore più basso) pari a 0.39 µT. Si può quindi

concludere che la sub-area R è caratterizzata da livelli di induzione magnetica inferiori a 0.39 µT.

Le unità abitative appartenenti alle tre diverse sub-aree così individuate sono rappresentate

in Figura 4.9. Nelle condizioni di corrente pari a 389 A, le unità abitative della fascia R sono

esposte ad un campo di induzione magnetica inferiore a 0.39 µT, mentre quelle della fascia A sono

esposte a livelli superiori a 0.44 µT. Al variare della corrente trasportata dalla linea, questi valori

estremi di induzione magnetica variano proporzionalmente, mantenendosi sempre una differenza

(anch’essa proporzionale alla corrente) tra i due.

Figura 4.9. Allocazione delle unità abitative di Longarina nelle differenti sub-aree A (rosso), B

(bianco) e R (azzurro). Tutte le case di Longarina non rappresentate appartengono alla sub-area R.

4.7 Misurazioni prolungate in posizione fissa e tempo di attivazione della linea elettrica

Sono state effettuate misurazioni prolungate in posizione fissa, lasciando per lunghi periodi

uno degli strumenti Emdex Lite all’interno dell’abitazione di via Passeri 27, al primo piano, al di

sotto del conduttore ad altezza intermedia della linea elettrica (pavimento ad altezza misurata di

3.4 m da terra, strumento a 6 m da terra). Queste misurazioni hanno permesso di stabilire quando

era accesa la linea elettrica anche nei periodi per i quali non sono ancora stati forniti i dati di

corrente da parte dell’ACEA S.p.A.

I dati di corrente elettrica relativi ai primi tre trimestri del 2004 indicavano 38.4 giorni di

accensione della linea su un totale di 274 giorni (tempo di attivazione del 14% come riportato in

Tabella 4.1). Nel trimestre ottobre-dicembre 2004, i dati di induzione magnetica indicano che in un

Page 173: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

169

periodo di osservazione di 83.6 giorni la linea è stata accesa per 65.2 giorni. Integrando questi dati

con i precedenti si ottiene per il 2004, su un periodo di osservazione di 357.6 giorni, che la linea era

accesa per 103.6 giorni, corrispondenti al 29.0% del tempo totale.

Nel 2005, in un periodo di osservazione di 330.2 giorni (mancano i dati relativi al periodo 4

febbraio – 8 marzo), la linea è risultata essere attivata per 19.5 giorni, corrispondenti ad un tempo di

attivazione pari al 5.9% del totale.

Nel 2006, in un periodo di osservazione di 326.7 giorni (fino al 23 novembre), la linea è

stata attiva per 21 giorni, corrispondenti ad un tempo di attivazione pari al 6.4% del totale.

4.8 Interconfronti tra diverse modalità di valutazione dell’esposizione

Uno degli obiettivi di questa Unità Operativa 4 è la validazione mediante interconfronti di

diverse modalità di valutazione delle esposizioni al campo magnetico a 50 Hz generato da una linea

elettrica. La ditta Vector S.r.l. (Gruppo CITEC) ha fornito gratuitamente per le finalità del presente

progetto il software WinELF, da essa prodotto, che permette di calcolare il campo di induzione

magnetica generato da una linea elettrica mediante due metodi: un metodo più semplificato,

conforme alla Norma CEI 211-4 “Guida ai metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici generati

da linee elettriche”, e analogo a quello del programma CAMPI del CNR/IFAC, in cui si

considerano i conduttori come fili paralleli e orizzontali, ed un metodo più raffinato basato

sull’integrazione numerica lungo la catenaria.

Sono state effettuate, mediante il software WinELF, stime dell’induzione magnetica negli

angoli di tutte le abitazioni riportate in Figura 4.1, con entrambi i metodi di calcolo. L’accordo tra i

due metodi è molto buono, con le massime differenze, come era prevedibile, nelle vicinanze della

sezione trasversale alla linea contenente il pilone di sostegno dove è maggiore la pendenza dei

conduttori e quindi ci si discosta maggiormente dall’ipotesi di parallelismo al terreno dei conduttori

su cui si basa il metodo indicato dalla norma CEI.

Figura 4.10. Induzione magnetica, calcolata secondo la norma CEI 211-4, nei quattro angoli

dell’abitazione di via Passeri 21 (I = 200 A).

Page 174: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

170

Figura 4.11. Induzione magnetica, calcolata mediante integrazione numerica lungo la catenaria, nei

quattro angoli dell’abitazione di via Passeri 21 (I = 200 A).

Nell’esempio mostrato nelle Figure 4.10 e 4.11, relative all’abitazione di via Passeri 21, si

osserva la massima differenza relativa tra i risultati ottenuti con i due metodi nel punto A, che è

quello più vicino alla perpendicolare alla linea elettrica passante per il pilone di sostegno. Le

differenze tra i due metodi sono comunque contenute entro il 5%.

Sono state inoltre effettuate misure in alcuni punti in prossimità della linea elettrica allo

scopo di confrontare i risultati delle misure con i valori stimati teoricamente al momento delle

misure stesse. Per effettuare questa stima teorica sono però necessari i dati dell’ACEA successivi al

settembre 2004 che ancora non sono stati forniti. Il confronto tra i risultati delle valutazioni

sperimentali e teoriche delle esposizioni non è quindi ancora stato effettuato.

4.9 Valutazione del campo elettrico in relazione a rischi su portatori di pacemaker

Sebbene non previsto inizialmente, è stato affrontato anche il problema della valutazione

dell’esposizione in relazione a possibili rischi per la salute riconducibili ad effetti di interferenza

elettromagnetica su dispositivi elettronici impiantabili quali i pacemaker (è stato infatti segnalato

che alcuni dei soggetti residenti nella zona in studio sono portatori di pacemaker). In relazione a

detti rischi, la valutazione dell’esposizione deve essere effettuata con modalità differenti da quelle

già utilizzate in relazione a possibili rischi connessi ad esposizioni prolungate ai campi magnetici

generati dalla linea elettrica, essendo i possibili effetti di interferenza praticamente istantanei:

invece di determinare solo i valori di induzione magnetica all’interno delle abitazioni, è necessario

determinare i massimi valori cui possono essere esposte persone che possono trovarsi anche per

brevi periodi nelle vicinanze della linea elettrica, ed è necessario inoltre tenere conto anche del

campo elettrico generato dalla linea che, per quanto riguarda i possibili rischi connessi ad

esposizioni prolungate nelle abitazioni, non è stato preso in considerazione in quanto viene

schermato dalle pareti degli edifici.

In letteratura non sono riportati malfunzionamenti di pacemaker causati da livelli di

induzione magnetica inferiori a 40 μT, valori questi molto superiori a quelli che è possibile

incontrare sotto una linea elettrica. Non si può escludere la possibilità che la modalità di

funzionamento di un pacemaker venga influenzata dal campo elettrico generato da una linea ad alta

tensione se il campo elettrico raggiunge intensità pari a circa 1.7 kV/m: si tratta comunque di un

effetto transitorio perché cessata l’interferenza il pacemaker ritorna a funzionare regolarmente.

Page 175: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

171

Le valutazioni teoriche del campo elettrico sono state effettuate per mezzo del programma di

calcolo CAMPI del CNR/IFAC già utilizzato per il calcolo dell’induzione magnetica.

Il campo elettrico non dipende dall’intensità della corrente trasportata dalla linea,

circostanza che rende più semplice il calcolo, d’altra parte le valutazioni del campo elettrico sono

più difficili in quanto il campo elettrico, a differenza del campo magnetico, è perturbato dagli

oggetti conduttori presenti nell’area di interesse. Non avendo a disposizione il dato relativo al

raggio dei conduttori (inutile ai fini della valutazione del campo magnetico) sono state effettuate

valutazioni ipotizzando valori diversi, variabili da un minimo di 0.6 cm ad uno massimo di 1 cm,

sulla base di indicazioni di letteratura.

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

-50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50

distanza laterale dalla linea (m)

E (

V/m

)

Figura 4.10. Campo elettrico calcolato a 7 m di altezza dal suolo per un’altezza di 10 m dal suolo

del conduttore più basso.

Il campo elettrico massimo si ottiene considerando il conduttore più basso a 10 m di altezza.

A 7 m dal suolo (altezza di riferimento per un secondo piano, ma il calcolo è stato effettuato

pensando ad un terrazzo a questa altezza, essendo il campo elettrico schermato dalle pareti degli

edifici), il campo elettrico massimo determinato teoricamente varia (al variare del raggio dei

conduttori, come descritto in precedenza) da 1260 a 1370 V/m ad una distanza laterale di 2 m dal

centro della linea (Figura 4.10). A 1 m dal suolo, il campo elettrico massimo varia da 300 a 330

V/m.

In data 20 aprile 2006, giorno in cui lo strumento Emdex Lite in posizione fissa indica che

non c’era passaggio di corrente elettrica nella linea, come confermato dalle misure di induzione

magnetica praticamente nulle ottenute con l’Emdex II, sono state effettuate misure di campo

elettrico ad 1 m di altezza dal piano stradale al di sotto della linea elettrica: i valori misurati sono

sempre inferiori ai 145 V/m, valore misurato sotto i due conduttori dallo stesso lato (sotto il

conduttore intermedio sono stati misurati 88 V/m). Sul terrazzo dell’edificio di via Passeri 27

(Figura 4.11), ad un’altezza di circa 7 m dal suolo, sono stati misurati 683 V/m al di sotto del

conduttore intermedio.

In conclusione, essendo i livelli di campo elettrico misurati sempre inferiori a 700 V/m, e le

valutazioni teoriche che sembrano sovrastimare i valori misurati forse per via dell’indeterminazione

sul raggio dei conduttori, ma anche perché non tengono conto della presenza di edifici ed altri

Page 176: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

172

oggetti che perturbano il campo elettrico, si mantengono comunque al di sotto di 1.4 kV/m nella

condizione più sfavorevole di esposizione, non sembrano sussistere rischi di malfunzionamenti di

pacemaker connessi alle esposizioni al campo elettrico generato dalla linea elettrica che attraversa il

quartiere di Longarina.

Figura 4.11. Il terrazzo dove è stato misurato il massimo valore di campo elettrico.

4.10 Dosimetria dei campi magnetici generati da una linea elettrica

Il problema della valutazione teorica dei campi elettrici e delle correnti elettriche indotti nel

corpo di soggetti esposti a campi magnetici a 50 Hz (dosimetria) è stato affrontato in primo luogo

effettuando una ricognizione della bibliografia più recente relativa a questa problematica che,

essendo un prodotto di questa Unità Operativa, è riportata alla fine del presente capitolo.

Sulla base della conoscenza delle caratteristiche dielettriche dei tessuti biologici

(conducibilità e costante dielettrica), è possibile realizzare modelli numerici del corpo umano da

utilizzare nelle valutazioni teoriche effettuate mediante opportuni codici di calcolo.

Un aspetto importante delle caratteristiche dielettriche dei tessuti biologici è la loro

variabilità con la frequenza del campo cui sono esposti. La costante dielettrica relativa, connessa ai

meccanismi di polarizzazione elettrica del particolare tessuto considerato, alle più basse frequenze

può raggiungere valori superiori a 106 o 10

7 per poi decrescere al progressivo disattivarsi dei

meccanismi di polarizzazione, che si verifica quando aumenta la frequenza, secondo tre curve note

Page 177: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

173

come dispersioni e. Un andamento opposto è quello della conducibilità che assume alle più

basse frequenze valori più bassi connessi al contenuto ionico del tessuto, per poi aumentare con la

frequenza secondo le stesse dispersioni e. La dispersione , osservabile alle più basse

frequenze, è associata con i processi di diffusione ionica sulla superficie della membrana cellulare.

La dispersione , nell’intervallo delle radiofrequenze, è dovuta principalmente alla polarizzazione

spaziale dovuta all’addensarsi di cariche elettriche sulle membrane cellulari che agiscono da

barriera al flusso di ioni tra i mezzi intra- ed extra-cellulari. Altri contributi alla dispersione

provengono dalla polarizzazione delle proteine e di altre macromolecole organiche. La dispersione

, nell’intervallo di frequenze delle microonde, è dovuta alla polarizzazione delle molecole d’acqua.

L’analisi della letteratura scientifica sulle caratteristiche dielettriche dei tessuti biologici,

nella quale rivestono un ruolo di rilievo i lavori di Gabriel et al. (1996a, 1996b e 1996c), ha

evidenziato come i dati relativi alle frequenze inferiori a 100 kHz siano, in confronto ad altri

intervalli di frequenza, limitati. Ciò è dovuto principalmente alle tecniche di misura che spesso non

sono state sviluppate per fronteggiare sorgenti di errore sistematico a bassa frequenza

(polarizzazione degli elettrodi). Tali problematiche sono da tenere in considerazione anche per

quanto riguarda le previste attività sperimentali di misura per cui si stanno valutando gli opportuni

accorgimenti sperimentali.

Un particolare aspetto da tenere presente per la ricerca futura è che i dati disponibili sono

ottenuti da misure sperimentali su tessuti adulti sia umani che animali, per cui è ipotizzabile uno

studio delle modificazioni con l’età delle caratteristiche dielettriche a 50 Hz, quale quello svolto da

Gabriel (2005) che però è limitato alle frequenze superiori a 300 kHz.

In considerazione del fatto che lo scopo di tali attività sperimentali è quello di consolidare le

conoscenze già esistenti, si ritiene che valutazioni dosimetriche possano essere effettuate sulla base

dei dati già esistenti. Seguendo le indicazioni di alcuni autori, è preferibile cercare di determinare la

dipendenza in frequenza dei valori di conducibilità e costante dielettrica più che operare una

semplice media dei valori determinati da differenti autori ad una frequenza fissa (in questo caso, i

50 Hz). Alcune importanti indicazioni al riguardo sono disponibili in letteratura (Gabriel et al.,

1999c), e alcuni programmi di calcolo delle caratteristiche elettriche dei tessuti biologici alle varie

frequenze sono reperibili sul web, ad esempio le applicazioni Web-On-Line, sviluppate dal

CNR/IFAC e reperibili all’indirizzo http://niremf.ifac.cnr.it/tissprop, per la determinazione delle

proprietà dielettriche dei tessuti umani nell'intervallo di frequenza da 10 Hz a 100 GHz, basate sul

modello parametrico sviluppato da Gabriel et al. (1999c).

Per mezzo di una delle applicazioni del CNR/IFAC si possono ottenere le caratteristiche

dielettriche di tutti i tessuti ad una singola frequenza, 50 Hz nel caso di interesse in questa sede

(come riportato in Tabella 4.2).

Per quanto riguarda lo sviluppo di modelli numerici del corpo umano, l’analisi della

letteratura rivela che recentemente sono stati prodotti modelli anatomici dell’uomo ad alta

risoluzione ottenuti anche sulla base di immagini ottenute con tomografia a Risonanza Magnetica.

Gli sviluppi più recenti riguardano modelli della donna, e della donna in gravidanza (Dimbylow,

2005, 2006).

Un esame della letteratura scientifica sui metodi di calcolo esistenti per la determinazione

dei campi e delle correnti indotte indica che le indeterminazioni sui valori delle caratteristiche

dielettriche dei tessuti influenzano maggiormente la determinazione delle correnti indotte più che

quella dei campi elettrici indotti (Stuchly & Gandhi, 2000).

L’attività nell’ambito della dosimetria dei campi magnetici svolta nell’ambito del presente

progetto è evidentemente preliminare ad ulteriori attività di ricerca di base.

Page 178: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

174

4.11 Conclusioni

Il risultato principale dell’attività dell’Unità Operativa 4 è stato quello di fornire, ai fini

degli studi epidemiologici condotti dalle altre Unità Operative, una classificazione delle abitazioni

di Longarina dal punto di vista dell’esposizione al campo magnetico. L’area di Longarina è stata

suddivisa in tre sub-aree. La sub-area A è costituita dalle unità abitative maggiormente esposte,

completamente contenute in una fascia ampia 56 m parallela alla linea elettrica che attraversa il

quartiere di Longarina e centrata su di essa, i cui livelli di induzione magnetica sono superiori a

0.44 µT per una corrente di 389 A, pari al massimo dell’ultimo anno, il 2004, per il quale sono

attualmente disponibili i dati di corrente elettrica trasportata dalla linea. La sub-area R è costituita

dalle unità abitative più lontane dalla linea, almeno 33 m intesi come distanza prossimale, esposte a

livelli di induzione magnetica inferiori a 0.39 µT. È stato necessario definire una categoria

“intermedia” (sub-area B) costituita da case in cui i livelli di campo magnetico possono assumere

valori, all’interno della stessa abitazione, sia “alti” (come quelli nelle case della sub-area A) che

“bassi” (come quelli nelle case della sub-area R).

Si è inoltre cercato di dare un primo contributo, da sviluppare per mezzo di attività futura

successiva alla conclusione del presente progetto, al problema più generale, di interesse scientifico e

protezionistico, della valutazione dell’esposizione ai campi generati da linee elettriche.

Page 179: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

175

Tessuto Conducibilità (S/m) Costante dielettrica relativa Aria 0 1

Aorta 0.2611 8.096e+06 Bile della cistifellea 1.4 120

Cartilagine 0.1714 1.638e+06

Cervice 0.3445 3.214e+07

Cervello 0.09526 1.211e+07

Cistifellea 0.9 1449

Colon 0.05454 3.21e+07

Cornea 0.4214 1.642e+06

Cristallino 0.3214 1.737e+06

Cuore 0.08273 8.665e+06

Denti 0.02005 8868

Digiuno, ileo 0.5215 2.032e+06

Duodeno 0.5214 1.637e+06

Dura 0.5005 4.837e+04

Esofago 0.5214 1.637e+06

Fegato 0.03668 1.832e+06

Fluido cerebro spinale 2 109

Ghiandola 0.5214 1.638e+06

Grasso 0.01955 1.473e+06 Grasso del seno 0.02265 1.137e+06

Linfa 0.5214 1.638e+06

Lingua 0.2714 1.639e+06

Liquidi organici 1.5 99

Materia bianca del cervello 0.05327 5.29e+06

Materia grigia del cervello 0.07526 1.211e+07

Membrana mucosale 0.0004272 5.127e+04

Midollo osseo 0.001649 1.667e+05

Midollo spinale 0.0274 1.609e+06

Milza 0.0857 1.019e+07

Muscoli 0.2333 1.772e+07

Nervi 0.0274 1.609e+06

Osso della corteccia 0.02005 8868

Osso poroso 0.0807 7.889e+05

Ovario 0.3214 1.634e+06

Pancreas 0.5214 1.638e+06

Parte bianca dell’occhio 0.5027 2.93e+05

Pelle disidratata 0.0002 1136 Pelle idratata 0.0004272 5.127e+04

Polmone insufflato 0.06842 5.759e+06

Polmone sgonfio 0.2055 8.686e+05

Prostata 0.4214 1.64e+06

Reni 0.08924 1.012e+07

Retina 0.5027 2.93e+05

Sangue 0.7 5260

Stomaco 0.5214 1.637e+06

Tendine 0.2698 1.71e+07

Testicoli 0.4214 1.64e+06

Timo 0.5214 1.638e+06

Tiroide 0.5214 1.638e+06

Trachea 0.3005 8.867e+04

Umor vitreo 1.5 99

Unghie 0.02005 8868

Utero 0.2293 3.179e+07

Vasi sanguigni 0.2611 8.096e+06

Vescica 0.2054 4.816e+05

Tabella 4.2. Caratteristiche dielettriche dei tessuti a 50 Hz, ottenute utilizzando l’applicazione

elaborata dal CNR/IFAC.

Page 180: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

176

4.12 Bibliografia relativa al paragrafo 4.10

Caputa, K., Dimbylow, P.J., Dawson, T.W., Stuchly, M.A. (2002). Modelling fields induced in

humans by 50/60 Hz magnetic fields: reliability of the results and effects of model variations. Phys.

Med. Biol. 47:1391-8.

Dimbylow, P. (1998). Induced current densities from low-frequency magnetic fields in a 2 mm

resolution, anatomically realistic model of the body. Phys. Med. Biol. 43: 221-30.

Dimbylow, P. (2005). Development of the female voxel phantom, NAOMI, and its application to

calculations of induced current densities and electric fields from applied low frequency magnetic

and electric fields. Phys. Med. Biol. 50: 1047-70.

Dimbylow, P. (2006). Development of pregnant female, hybrid voxel-mathematical models and

their application to the dosimetry of applied magnetic and electric fields at 50 Hz. Phys. Med. Biol.

51: 2383-94.

El-Lakkani, A. (2001). Dielectric response of some biological tissues. Bioelectromagnetics.

22(4):272-9.

Fill, U.A., Zankl, M., Petoussi-Henss, N., Siebert, M., Regulla, D. (2004) Adult female voxel

models of different stature and photon conversion coefficients for radiation protection. Health Phys.

86:253-72

Foster, K.R., Schwan, H.P. (1996). Dielectric properties of tissues. In: C. Polk, E. Postow (Eds.),

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edn., New York, U.S.A.: CRC Press,

pp. 25-102.

Gabriel, C., Gabriel, S., Corthout, E. (1996a). The dielectric properties of biological tissues: I.

Literature survey. Phys. Med. Biol: 41: 2231-49.

Gabriel, S., Lau, R.W., Gabriel, C. (1996b). The dielectric properties of biological tissues: II.

Measurements in the frequency range 10 Hz to 20 GHz. Phys. Med. Biol: 41: 2251-69.

Gabriel, S., Lau, R.W., Gabriel, C. (1996c). The dielectric properties of biological tissues: III.

Parametric models for the dielectric spectrum of tissues. Phys. Med. Biol: 41: 2271-93.

Gabriel, C. (2005) Dielectric properties of biological tissue: variation with age. Bioelectromagnetics

Supplement 7: S12-S18.

Gandhi, O.P., Kang, G., Wu, D., Lazzi, G. (2001). Currents induced in anatomic models of the

human for uniform and nonuniform power frequency magnetic fields. Bioelectromagnetics 22:112-

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biological tissue using simple models of cell patches. Biomed. Tech. (Berl.). 47 Suppl.1 Pt1:253-

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Stuchly, M.A., Dawson, T.W. (2002). Human body exposure to power lines: relation of induced

quantities to external magnetic fields. Health Phys. 83:333-40.

Stuchly, M.A., Gandhi, O.P. (2000). Inter-laboratory comparison of numerical dosimetry for human

exposure to 60 Hz electric and magnetic fields. Bioelectromagnetics 21:167-174.

Page 181: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

177

CONCLUSIONI

Alla luce di quanto esposto nei precedenti capitoli, è ora possibile formulare alcune

considerazioni conclusive.

Lo studio di Longarina ha rappresentato un modello innovativo di indagine epidemiologica e

clinica su una popolazione omogenea per tutti i principali determinanti di salute, ma con una netta

disomogeneità nella distribuzione dei livelli di campo magnetico a 50 Hz generati da una linea

elettrica di distribuzione a 60 kV.

La valutazione dell’esposizione al campo magnetico è stata effettuata integrando le misure

sperimentali con la modellizzazione, fondata sulla conoscenza della geometria dei conduttori, del

carico di corrente, e della distanza delle abitazioni dalla linea.

L’area di Longarina è stata suddivisa in tre sub-aree. La sub-area A è costituita dalle unità

abitative maggiormente esposte, a distanze dalla linea inferiori a 28 m, i cui livelli di induzione

magnetica sono superiori a 0.44 µT per una corrente di 389 A, pari al massimo dell’ultimo anno, il

2004, per il quale sono attualmente disponibili i dati di corrente elettrica trasportata dalla linea. La

sub-area R è costituita dalle unità abitative più lontane dalla linea, a distanze di almeno 33 m,

esposte a livelli di induzione magnetica inferiori a 0.39 µT (calcolati per 389 A di corrente). È stato

necessario definire una categoria “intermedia” (sub-area B) costituita da case in cui i livelli di

campo magnetico possono assumere valori, all’interno della stessa abitazione, sia “alti” (come

quelli presenti nelle case della sub-area A) che “bassi” (come quelli presenti nelle case della sub-

area R).

L’indagine epidemiologica, basata sulle cause di morte e di ricovero ospedaliero, ha

evidenziato un aumento dei tumori totali nella popolazione residente entro 28 metri dalla linea, e nei

soggetti con oltre trenta anni di residenza o tempo di latenza. A tale incremento contribuiscono in

particolare i tumori maligni del pancreas, già risultati in eccesso in alcuni studi su popolazioni

professionalmente esposte al campo magnetico a 50/60 Hz. Altre segnalazioni di possibile interesse

eziologico riguardano le malattie ematologiche dei soggetti con oltre 30 anni di residenza o di

tempo di latenza, e le malattie ischemiche dei soggetti residenti nella fascia maggiormente esposta.

Si può ritenere che le analisi preliminari relative allo stato di salute della popolazione

attualmente residente a Longarina evidenzino delle anomalie in alcuni parametri ematologici,

immnunologici e cardiologici sopratutto per la popolazione femminile della zona A.

Lo studio trasversale nella definizione degli obiettivi e nelle diverse fasi di attuazione ha

rappresentato la dimostrazione di come sia possibile svolgere un’attività di ricerca in sanità

pubblica in un ambito così delicato come quello della valutazione dei possibili effetti sanitari

associati all’esposizione a campi magnetici.

Ciò ha prodotto da un lato il raggiungimento di un elevato livello di partecipazione della

popolazione inclusa nello studio, dall’altro la definizione di un rapporto di collaborazione tra il

gruppo dei ricercatori ed i quattro medici di medicina generale che operano nel territorio di

Longarina ed i responsabili del Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica della ASL competente.

In questo modo è stato definito un continuum tra l’attività di ricerca in sanità pubblica e l’opportuno

livello di assistenza sanitaria necessario per gruppi di persone che sono esposti a livelli

probabilmente elevati d’esposizione a campi magnetici.

Page 182: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

178

Anche sotto il profilo dello studio veterinario, l’esempio del quartiere Longarina ha mostrato

la possibilità di un monitoraggio residenziale che può fornire utili informazioni riguardanti gli

effetti dell’esposizione ai campi elettromagnetici. Integrando i risultati riportati sugli animali da

compagnia con altri dati derivanti da contemporanei rilievi sarà possibile escludere l’effetto

dell’esposizione, ovvero circoscriverlo, quantificandolo.

In un progetto di tale portata sarebbe auspicabile poter contattare agevolmente e collaborare

con i medici veterinari curanti dei soggetti presi in esame. Animali esposti ai contaminanti

ambientali possono essere regolarmente e sistematicamente controllati attraverso la raccolta e

l’analisi dei dati per identificare i potenziali rischi per la salute di altri animali o dell’uomo. È

auspicabile una maggiore attenzione al concetto del “sistema animale sentinella” perché oltre alla

possibilità di monitorare l’ambiente si pongono le basi per ciò che è indicata come medicina

preventiva.

L’insieme di queste osservazioni rappresenta un contributo originale al quadro delle

conoscenze disponibili sullo stato di salute delle popolazioni residenti in aree caratterizzate da un

livello di campo magnetico a 50 Hz superiore a quello chi si incontra consuetamente nel territorio.

Si sono quindi forniti elementi conoscitivi nuovi per andare incontro all’esigenza, menzionata nella

premessa, di una migliore caratterizzazione epidemiologica delle popolazioni esposte a elevati

livelli di campo a 50 Hz.

Oltre a produrre conoscenze nuove, il Progetto Longarina ha fornito un contributo originale

su tre ulteriori piani.

E’ stata messa a punto una metodologia di indagine ora esportabile ad altre situazioni.

E’ stata costruita un’esperienza di lavoro multidisciplinare che ha visto operare insieme

fisici, epidemiologici, clinici con diverse specializzazioni (ematologi, endocrinologi, cardiologi,

neurologi, psichiatri), psicologi, biologi e veterinari.

E’ stato sperimentato un rapporto con la popolazione oggetto dello studio fondato sulle

nozioni di partecipazione, accesso all’informazione e ascolto reciproco, coerentemente con gli

orientamenti espressi a livello internazionale dalla comunità scientifica. Tale approccio si è rivelato

valido anche dal punto di vista dell’alta adesione della popolazione allo studio, e del basso numero

di non rispondenti. Da sottolineare in questo quadro l’importanza del processo di comunicazione,

fondato sulla veridicità, trasparenza e assunzione dei margini di incertezza associati alle

problematiche in esame. I risultati dello studio, anche provvisori, sono stati comunicati alla

popolazione attraverso incontri periodici. E’ stato inoltre sviluppato un approccio multimediale alla

comunicazione del rischio, che ha portato alla realizzazione di un documentario disponibile per ora

in forma di trailer.

Appare fondamentale a questo punto procedere nella direzione della replicazione dello

studio di Longarina in altri contesti territoriali analoghi, per validare la riproducibilità dei risultati

sin qui conseguiti.

Page 183: Studio epidemiologico campo magnetico iss risultati

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Interventi delle Istituzioni durante gli incontri con la popolazione