STRUMENTI E METODI PER L’ANALISI URBANA

ESPERIENZE A ROMA

CARLO CELLAMARE

DICEA UNIROMA1

IUAV – VENEZIA, 02.03.2017

carlo.cellamare@uniroma1.it

Introduzione

La situazione romana ed il contesto

Difficile parlare di «rigenerazione urbana»

Prevalenza di urbanistica contrattata/negoziata, spesso con progetti interrotti(eredità della giunta Veltroni/Morassut)

Qualche iniziativa interessante avviata dalla giunta Marino/Caudo (le caserme di via Guido Reni, progetto urbano San Lorenzo, ecc.), ma molte progettualità interrotte o non sviluppate (progetto urbano Ostiense-Marconi, le centralità urbane, ecc.)

Molte progettualità sui territori, sviluppate da abitanti associati (comitati e associazioni)

Molta «rigenerazione urbana» realizzata di fatto, spesso in forma suppletiva, spesso in forma autorganizzata (spesso in forma illegale)

Caserme via Guido Reni

Iniziativa del Comune di Roma (giunta Marino, assessore Caudo) per la progettualità sul sistema delle caserme dismesse a Roma. Prima sperimentazione sulla caserma di via Guido Reni (contesto Flaminio con sistema museale: MAXXI, Auditorium).

Proprietà Cassa Depositi e Prestiti Investimenti s.g.r.. Definizione di uno schema di riferimento obbligatorio da parte del Comune. Negoziazione con l’operatore per la destinazione delle cubature (acquisizione di importanti percentuali al pubblico: 50% passa al Comune senza esborso) comprese: Museo della Scienza, servizi pubblici locali, spazi pubblici, edilizia residenziale pubblica (le opere saranno realizzate con il contributo straordinario del privato). Masterplan. Percorso interrotto. Critica da parte nuova amministrazione.

Processo partecipativo delegato al Municipio e (semi-)gestito da rete associazioni e comitati locali (con qualche difficoltà di rapporti interni) ed, in particolare, da «carteinregola» (rete cittadina di oltre 130 associazioni), Comitato Flaminio, CittadinanzattivaFlaminio. Incontri laboratoriali in tempi definiti per la definizione dell’assetto e delle destinazioni dell’area.

www.carteinregola.wordpress.com

Rigenerazione «autorganizzata». Potenzialità e problemiPotenzialità:

- Protagonismo sociale. Attivazione di importanti capacità sociali di organizzazione

- Costruire tessuto sociale e valori simbolici

- Una ricostruzione della democrazia

- Un ripensamento delle istituzioni

- …

Problemi e ambiguità:

- Inclusione/esclusione

- Culture del pubblico

- Controllo del territorio

- «Democrazia interna»: quali processi?

- …

Comitati e gestione di quartieriElevatissimo numero di associazioni locali e comitati di quartieri

Gestione di parchi, aree verdi, casali, ecc.

Gestione di quartieri, autorganizzazione

Autosufficienza energetica, realizzazione e gestione di attrezzature sportive, ecc.

Interlocutori dell’amministrazione, capaci di grandi campagne e mobilitazioni pubbliche

Alcune ambiguità (problema della rappresentanza, istituzioni intermedie, ecc.)

Parco della PaceBorgata Finocchio, periferia abusiva e degradata di Roma est (18° km Casilina)

Edificio confiscato alla Banda della Magliana

Recupero e riutilizzazione come parco

L’orgoglio del quartiere e il segno del riscatto della periferia. Anche la periferia più estrema può avere luoghi di qualità.

Affido in gestione dei servizi alle associazioni culturali locali

Lago Ex-SNIA ViscosaLunga vicenda: Edificio industriale dismesso (tra i primi a Roma: valore archeologia industriale); abbandono; tentativo di riconversione in residenziale e commerciale; intercettazione della falda acquifera e formazione del laghetto; blocco dei lavori; nascita del centro sociale; parco pubblico delle energie; bando della giunta Alemanno; blocco della giunta Marino; mobilitazione delle realtà locali; proprietà pubblica; apertura al quartiere

Alleanza e collaborazione tra soggetti diversi: comitato locale di quartiere, centri sociali, associazioni culturali. Molto frequentato dagli abitanti (in un contesto privo di aree libere e di aree verdi). Mobilitazione a sostegno.

Sito: http://lagoexsnia.wordpress.com/

Giornate di studio, attività culturali, parco pubblico

Orti e aree verdi autogestite

Necessità produttive (crisi economica)Modelli alternativi di produzione agro-alimentare

Funzione supplettiva: aree verdi pubbliche e spazi attrezzati.Autogestione

Ri-appropriazione degli spazi

Terre comuni: bando del Comune per l’assegnazione di terre pubbliche

Occupazioni a scopo abitativo di edifici dismessiIl problema abitativo

I movimenti di lotta per la casa:Blocchi Precari MetropolitaniActionComitato Popolare di Lotta per la CasaCoordinamento Cittadino Lotta per la Casa

Gli edifici dismessi. I problemi della vendita e delle cartolarizzazione. Le caserme e il riuso. L’occupazione di «Porto Fluviale» (ex-deposito della Marina; 2003): 200 famiglie

Occupazioni a scopo abitativo il problema di costruire relazioni coi territori (pur in un contesto di difesa). «Porto Fluviale»: La «sala del the», le attività culturali, «skill days»

L’auto-recupero

Altre forme di appropriazione in edifici di edilizia residenziale pubblica (IV piano Corviale)

Research map by Margherita Pisano, PhD

Occupazioni di edifici dismessi per serviziS.Cu.P. – Scuola di Cultura Popolare

Edificio pubblico (ex scuola, con palestra) acquisito da privati (Cooperative Unieco) a un terzo del valore.

Organizzazione di servizi sportivi e culturali a servizio del quartiere: la ricostruzione del welfare. Difficoltà e situazione attuale.

Ecosolpop

Alcune delle attività di SCuP- Palestra popolare: attrezzata, con istruttori qualificati, accessibile liberamente.- Osteria. Cucina di qualità a prezzi accessibili.- Biblioteca: con migliaia di libri e ben organizzata- Una sala studio con computer e internet.- Lo spazio ai bimbi: un luogo dove i bambini possono trovare uno spazio dove stare e socializzare ed i genitori interagire e trovare aiuto e sostegno.- Uno sportello di ascolto psicologico per le famiglie.- Lo studio di una web-radio- Corsi di lingua e non solo.e altro, tra attività settimanali, mensili ed eventi.

«Scup è nata dal sogno di istruttori sportivi, operatori della

cultura e cittadini di san Giovanni, che hanno trasformato uno

stabile abbandonato in un centro di servizi sportivi e

culturali…. Noi non ce ne andiamo e invitiamo tutti e tutte a difendere Scup!»

Fabbriche recuperate:OZ – Officine ZeroFenomeno in diffusione in Italia (Ri-maflow, ecc.). Differenza con il caso argentino. Costituzione di cooperative e riconversione produttiva. Esperienze di altre forme organizzative.

OZ – Officine Zero (Roma).

Collaborazione con il vicino centro sociale. Apertura al quartiere per lo sviluppo di servizi.

Riconversione spazi e attività: co-working, studentato, formazione professionale e attività culturali, ecc.. Rapporto non facile col quartiere circostante.

Occupazioni di luoghi di attività/produzione culturale• Un fenomeno sempre più diffuso in Italia (e

non soltanto): cinema, teatri, ecc.. Riferito a teatri e cinema di particolare importanza e valore storico (e identitario) – v. mappa – ma anche a strutture minori e diffuse sui territori

• Diverse cause:• La mercificazione delle attività culturali. La

riduzione della «produzione culturale» a favore del «consumo culturale»

• La riorganizzazione spaziale dei luoghi di attività culturali spesso dettata da esigenze di mercato. Ad es. il passaggio ai cinema multisala localizzati all’esterno della città (con forte accessibilità veicolare) a scapito dei luoghi che hanno un rapporto stretto coi territori

• Contrastare la valorizzazione immobiliare degli edifici dismessi e fornire servizi localmente

• La crisi economica: difficoltà per le compagnie teatrali e per la gestione di teatri (da parte del pubblico)

• La sperimentazione di percorsi innovativi. Situazioni molto diverse

Cinema Palazzo e «Libera Repubblica di San Lorenzo»

Cinema con una forte identità storica locale e luogo di riferimento, nel quartiere San Lorenzo, il primo (e unico) quartiere operaio storico (a ridosso della Stazione Termini), ora quartiere dormitorio per gli studenti dell’Università e luogo della movida notturna.

Prima occupazione e motore di molte successive

Apertura al quartiere (cinema, bar, ecc.); attività culturali che interessano tutto il quartiere e tutti gli spazi del quartiere

Organizzazione di attività culturali di alto livello: ciclo di seminari finanziati da università e istituzioni culturali pubbliche italiane e straniere con presenza di relatori di alto livello. Sviluppo di un dibattito sul tema dei «beni comuni» (in connessione col Teatro Valle Occupato)

Costruzione di una rete di realtà locali collaborative e di forme di autogestione territoriale («Libera Repubblica di San Lorenzo»; valore simbolico)

http://www.nuovocinemapalazzo.it/

http://www.liberarepubblicadisanlorenzo.it/

Cinema America

Cinema storico nel rione Trastevere. Prospettata vendita a privati (realizzazione di appartamenti e parcheggi).

Occupazione da parte di movimenti («Comitato per l’acqua pubblica») e di comitati locali di studenti.

Riapertura a servizio locale (definizione della programmazione in forma partecipata), sala studio per studenti, ecc.

Stretto rapporto col rione (ha il sostegno di tutto il rione) e con le realtà locali. Apertura di un dibattito sul centro storico. Collaborazione con le Università.

http://www.americaoccupato.org/

Roma abbandonata:

http://romabbandonata.blogspot.it/

Recente sgombero

Teatro Valle Occupato

Teatro storico (‘700), primo teatro di Roma. Incapacità di gestione da parte dell’ente pubblico. Prospettata vendita a privati

Occupazione da parte degli stessi lavoratori/operatori della cultura e dello spettacolo

Riattivazione. Programmazione di attività culturali

Minore dialogo col territorio. Rapporto con una dimensione sovralocale

Apertura di un dibattito a livello nazionale (e internazionale) sul tema dei «beni comuni» (commissione parlamentare Rodotà, dibattiti, ecc.). Battaglia spostata ad un livello culturale (le categorie della politica)

Fondazione Teatro Valle Bene Comune: sperimentazione di una forma istituzionale innovativa, «azionariato» diffuso, carattere processuale e partecipativo, gestione da parte dei soggetti attivi e coinvolti (a partire dai lavoratori del settore culturale), struttura aperta, processo di commoning

http://www.teatrovalleoccupato.it/

Le recenti vicende

Metropoliz

Edificio industriale dismesso (ex Fiorucci) di proprietà Salini, in un’area periferica di dismissione industriale e di riconversione speculativa (via Prenestina, Roma est).

Vicenda: primo insediamento Rom in area limitrofa (2004-2006); occupazione a scopo abitativo di popolazioni diverse (Europa dell’est, sud-americani, italiani) col supporto dei Blocchi precari metropolitani; (difficile) integrazione con la comunità Rom; iniziativa di architetti e artisti (Space Metropoliz); difficile integrazione tra iniziative diverse e apertura dell’occupazione

MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove a Metropoliz; http://www.museomaam.it/)

Iniziative culturali; presidio; analisi del territorio e maturazione delle pozioni politiche a livello locale

(Foto: Alessandro Lanzetta)

Considerazioni

Differenza rispetto all’esperienza precedente dei «centri sociali» degli anni ‘70 (conflittuali, ma anche meno aperti ed inclusivi): ricerca di un riconoscimento e di una legittimità.

Ricerca di un rapporto con i territori (renderli protagonisti e partecipi; costruzione di reti territoriali). Autorganizzazione. De-legittimazione di istituzioni pubbliche ridotte a pura amministrazione, a pura «governamentalità»

La rottura con le forme istituzionali consolidate e tradizionali e la sperimentazione di forme innovative. Valorizzare la dimensione della «società istituente»

Per una «politica significante»: cambiano i luoghi di produzione della politica e le forme dello «spazio pubblico».

Svolgere un servizio per/sui territori (in risposta anche al venire meno del ruolo pubblico dell’amministrazione), compreso Scup, Officine Zero, ecc.

Cambiano le forme del conflitto. Il conflitto viene spostato su una dimensione culturale e –possibilmente – nazionale: quali sono le categorie che utilizziamo per interpretare la società e la città? il tema del «bene comune»

Ricerca-azione a Tor Bella Monaca

Tor Bella Monaca neighbourhoodSocial housing neighbourhood, with around 30,000 inhabitants.

An emblematic neighbourhood of Roman suburbs, with considerable social and urban problems, with a very bad image in the public imagery, within a process of ghettoization.

An interdisciplinary research, with intensive workshops (with PhD and high degree students coming from Rome and the whole Italy)

The last intervention of public large building for social housing

Built in record time: two years (1981-1983). Unitary plan

A great example of public housing, built for the urban regeneration of the roman periphery, of the surrounding districts (borgate) [policies of the centre-left administrations]

Tor Bella Monaca neighbourhoodInnovative design elements (in relation to the historical period)• Wheelchair accessible: 5% of housing was intended for people with physical disabilities• Equipped with a bike path about 3km post on the edge of the neighborhood• Designed so that all buildings had the courtyards facing the Roman countryside to ensure broad prospects viewing

With regard to the building sector:21 buildings to 15-story tower50 buildings in line7 buildings at court

The 3,500 public housing made (now 5,500) were assigned mainly to:Executive evictions (41.8%)Economic indigence (29.2%)Strongly poor housing situations (7.7%)Terms of disability (4.4%) (present today about 1,700 handicapped)

Social problems:• Social exclusion• Unemployment. The different and many factors of exclusion (low education, low-

skilled labor, disability, people with mental and physical diseases, drug addiction) contribute strongly to limit employment opportunities

• Drug addiction• Home detention. Tor Bella Monaca has the highest average in Rome of home

detention with about 250 adults undergoing this measure.• Child distress

Child distress:• Minor residents: 1,638• 44.7% have a certification for school support• 15.8% is subject to provisions of the Judicial Authority• 70% have social problems of varying severity• High percentage of school dropout

The Municipality “Rome of Towers” is the last classified for: economic dimension, education, employment, equal opportunities, social relations, voter turnout (Uniorma3, 2011)

Tor Bella Monaca neighbourhood

La mancata attuazione dei servizi, previsti dal progetto, ha determinato una disconnessione tra i vari nuclei residenziali

TBM research

Interdisciplinary work (town planner, sociologists, anthropologists, engineers, architects, ecc.): interdisciplinary themes, common discussions, mixed groups, exchange among groups, etc.

Work on field. Staying in TBM and working with (old and new) inhabitants, students, civil servants, etc. (interviews, participated mapping, meetings, concerts, etc.)

Action-research. Working with inhabitants and local committees and associations. To understand processes, to improve local consciousness, to interact with (and to promote) social initiatives, local schools activities, etc. Collaboration with local committees and associations. Relationship with institutions.

TBM Research-action – Organization and themesOrganizzazione (in corso)

1. Ricerche di dottorato e coinvolgimentodel dottorato

2. Work on field. Workshops organizzaticon gli abitanti

3. Attività di studio degli studenti e ricerche universitarie in coordinamentocon gli abitanti. Presentazioni, ecc.

4. Coordinamento delle realtà locali e non (comitati, associazioni, ecc.). Definizione di una piattaforma e iniziative

5. Sviluppo di un rapport con le istituzioni(ATER, Municipio, Comune, ecc.) con obiettivo lo sviluppo di un “laboratoriodel cambiamento”

Ricerca-azione a TBM – TematicheCinque tematiche principali (e gruppi di lavoro), interconnesse:

1. Pratiche dell’abitare e politiche dell’housing: ilsenso della casa, accesso e assegnazionedell’abitazione, gestione del patrimonio, ecc.

2. (Scenari della) manutenzione del patrimonioedilizio (gestione, progettazione e riqualificazione innovativa, autorecupero, ecc.)

3. Vita quotidiana (rappresentazioni e organizzazione)

4. Spazi comuni: relazioni socio-spaziali negli spazipubblici pubblici e comuni, e loro gestione (areeverdi, luoghi di riferimento, spazi condominiali, spazi pertinenziali, spazi pubblici, ecc.)

5. Progettualità e risorse locali (e/o latenti): lo stigma, gli immaginari, le potenzialità, l’autorganizzazione, ecc.

Alcuni criteri

Valorizzare il protagonismo sociale, le risorse locali, le capacità di autorganizzazione, le forme di riappropriazione, i processi di risignificazione in un contesto dove diminuisce la solidarietà sociale e cresce l’individualismo (ed i modelli neoliberisti e di upgrade sociale), senza che siano concesse, ma sostenendo la conquista. Costruzione di un’autonomia.

Attivatori di processi; costruzione di contesti di interazione sociale/progettuale (luoghi di produzione delle politiche)

Relazionarsi con le istituzioni, creare occasioni di interazione (produttive) mantenendo il conflitto (una linea difficile). Un «laboratorio del cambiamento» (come lavora il coordinamento). Superare le associazioni (molto difficile; il «community organizing»)

Un sistema di azioni, iniziative, progetti, ecc.

Ruolo dell’Università: supporto critico (essere a servizio, in maniera critica).

Il punto di vista dell’abitare (da dove guardano gli abitanti; come affrontare i problemi; superare la dimensione delle competenze – e dei settori disciplinari)

Linee metodologiche

Il punto di vista dell’abitare (un posizionamento critico)

Vita quotidiana. Vita quotidiana e habitus, ecc.

Le pratiche urbaneLa distinzione tra categorie funzionali, usi e pratichePratiche come attività concrete, anche di uso dello spazio, che rimandano ad un sistema di relazioni sociali, culturali e simbolicheLe dimensioni immateriali; la relazione tra materiale e simbolicoProgettualità delle pratiche

La ricerca sul campo, come modalità della ricerca per essere «dentro» le pratiche e i processi

L’interdisciplinarietà; non come semplice somma di competenze; interdisciplinarietà come pratica della ricerca

TBM Research – «Housing» group

• Reconstructing a geography of dwelling profiles (authorization, access and stay in the ERP) in the district, deconstructing categories too broad (eg occupants)

• Thinking about the meaning of 'public housing' today and the dynamics of coexistence / conflict inside the ERP, with a particular attention to the practices of self-management and self-organization of the inhabitants

• Drawing a historical profile of the housing movements and of their struggles and what they mean for the district, through the memory of the people

TBM – «Housing» groupDifferent dwelling profiles

Occupations and squatting. Different kinds of occupations and social behaviour

Illegal market and lack of public management

TBM – «Housing» group

1. Ideas for “home”: “home as ...”

Home as - accommodation; landing; stairs; (built area/block?; neighborhood?)

Home as refuge / prison

House as a resource / limit

(Resource emancipation; received inheritance; ...)

Relevance of the family network in the management of “housing market”

2. Forms of “territorial control” (positive / negative?) and forms of appropriation

Two extremes: self-management - self-organization vs crime

Latency of an explicit conflict

ANALISI DEL CONTESTO DI STUDIO

ANALISI DELL’ACCESSIBILITà

ANALISI TIPOLOGICA AMBIENTALE

ANALISI TECNOLOGICA COSTRUTTIVA

TBM research

“Scenarios of maintenance of the housing stock” group

Autorecupero

ANALISI DEL CONTESTO DI STUDIO

Everyday life in TBM

Trade and consumption

What places do you fear in the neighborhood? (Legal / illegal, sense of belonging, respect / reputation)

What places do you feel free to act? What places do you recognize? (micro worlds, appropriation of spaces, care of spaces, etc.)

What places do you like in Tor Bella Monaca? Where you meet up with friends? (condition of youth, belonging and different ties, etc.)

Where do you see your future?

The disputed areas of daily life (new codes / rules, legal / illegal, full / empty, observed life / perceived life)

Resistances (examples of extraordinary life)

TBM - Relazioni socio-spaziali nello spazio pubblico

Lo stigma, il ghetto e la voglia di riscatto

La proiezione delle relazioni spaziali negli/sugli spazi «comuni» (lo spaccio, gli arresti domiciliari, i conflitti, la funzionalità del degrado, quel che resta di urban e il campetto di calcetto, ecc.)

Il «davanti» e il «dietro» degli spazi «comuni». Micro e macro spazi

Lo spazio «pubblico» come spazio «di nessuno» (il vandalismo) e le forme di riappropriazione dello spazio. Lo spazio prodotto da singoli e collettivi più o meno organizzati.

L’estraniazione dei grandi spazi verdi (il controsenso della dotazione)

Cura (volontaria) degli spazi limitrofi all’abitazione. Pratiche di cura e autogestione di alcuni spazi.

Il conflitto nella appropriazione e nella gestione degli spazi. Negoziazione, violenza, resistenza e lotta, presidio. Il rapporto con lo spaccio

Gruppo Progettualità e risorse latenti

diverse ‘tipologie’ di risorse

materiali > spaziali

immateriali > relazionali

necessarie entrambe le ‘tipologie’> relazioni che hanno bisogno di spazi per manifestarsi e sostanziarsi > spazi che acquistano significato per le forme d’uso e le relazioni che li popolano

spazi come risorse

gli spazi sono riconosciuti come risorse se esistono delle progettualità interessate e capaci di usarli

risorse relazionali

persone, gruppi, associazioni che riescono con i loro comportamenti e azioni a cambiare i modi d’uso degli spazi – a dargli nuovo senso o, meglio, a riscoprire il senso che questi spazi possono avere

mappatura delle risorse riconosciute

mappatura delle risorse riconosciute_1

mappatura delle risorse riconosciute_2

mappatura delle risorse riconosciute_3

mappatura delle risorse riconosciute_4

ri-costruire la storiacome necessità e come risorsa

mappatura delle conquiste ottenute

Sviluppi

Il tema del lavoro (le iniziative)

La dispersione scolastica

Le iniziative culturali (dall’ex fienile alla street art?)

La costruzione di una coscienza critica

La costruzione di reti, dentro e fuori il quartiere (condivise)

La costruzione di alleanze (anche non condivise), i partiti, il coordinamento periferie, ecc.

Ricerca e comunicazione (con prudenza e attenzione)

Un esito eventuale, comunque incrementale

…

Altre esperienze (Tor Sapienza, Corviale, ecc.)

Considerazioni – 1

Nesso saperi – competenze – azioni

Per una critica della linearità del processo progettuale

Una diversa idea di progetto (progett-azione; la dimensione dell’azione e dell’interazione)

Il rapporto pratiche-politiche

come si producono le politiche (e chi)

una diversa idea delle politiche: politiche come esito dell’interazione degli attori sociali e delle loro pratiche

Considerazioni – 2

I soggetti coinvolti e protagonisti

chi è che fa le politiche?

chi è che fa il «pubblico»?

cos’è il «pubblico»? Il confine labile e ambiguo tra «interesse privato» e «interesse pubblico»

Il problema delle istituzioni

le istituzioni sono parte del problema

«società istituita» e «società istituente»

la crisi della politica

Il posizionamento del ricercatore e della ricerca