STRAWBERRY
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Il presente volume viene rilasciato con licenza Creative Commons “Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate Italia 2.5”.
Tu sei libero di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest’opera alle seguenti condizioni. Attribuzione: devi attribuire la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore o da chi ti ha dato l’opera in licenza. Non commerciale: non puoi usare quest’opera per fi ni commerciali. Non opere derivate: non puoi alterare o trasformare quest’opera, né usarla per crearne un’altra. Ogni volta che usi o distribuisci quest’opera, devi farlo secondo i termini di questa licenza, che va comunicata con chiarezza. In ogni caso, puoi concordare col titolare dei diritti d’autore utilizzi di quest’opera non consentiti da questa licenza.http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it
© 2008 Edizioni del Ventoc.p.405 – 30016 Jesolo Lido (VE)[email protected]
ISBN: 978-88-89890-22-6
www.edizionidelvento.itwww.myspace.com/edizionidelventowww.youtube.com/edizionidelvento
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BONACCIA
Angelo Mennillo Salvatore Cacace
STRAWBERRYL’ultima magia
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E quando Baal è inghiottito dall’oscuro grembo,che cos’è il mondo per Baal? Lui è sazio.Sotto le ciglia Baal ha tanto cieloche di quel cielo anche da morto è pago.
Quando nel buio grembo della terra marciva Baal,il cielo era ancora così grande e quieto e scialbo,giovane e nudo, un prodigio immenso,come l’amava Baal, quando viveva, un tempo.
Bertolt Brecht, Baal
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Il corpo delle fragoledi Elettra Stamboulis
Und auf einmal stelle ich fest:Dass Arme keine Schwingen sind Und völlig fl uguntauglich Völlig fl uguntauglich *
Sottofondo musicale, Einstürzende Neubauten. Il corpo pul-sa e diventa segno. Immagino le note del gruppo e Mennillo che disegna. Quando si guarda chi disegna, quello che colpisce sempre è quanto il peso, la struttura fi sica di chi esegue il se-gno, si trasformino. Si disegna anche con i polmoni, ovviamen-te. Nel frattempo la musica suona, entra ed esce e il ritmo dello strumento segue lo scorrere dei suoni. Anch’essa contribuisce alla riuscita o meno del disegno. In questo romanzo breve il ritmo è il rumorismo eclettico del gruppo tedesco.
Oltre alla musica, nell’immaginario di Mennillo ci sono altri ospiti invisibili.
I corpi di Egon Schiele, nel suo modo di inquadrare e dissa-crare contemporaneamente l’immagine, c’è l’amato Herzog. Come nel pittore austriaco, in Angelo emerge continuamente la malia della raffi gurazione del corpo nudo e della sessualità maschile. C’è l’emergenza del tratto, che ogni tanto svapora, poi torna insistentemente su un’inquadratura che costringe il corpo a mostrare tutti i suoi limiti, le sue ambiguità.
* «E all’improvviso mi rendo conto che le braccia non sono ali e sono del tutto inadatte al volo.» Da Zerstörte Zelle, canzone degli Einstürzende Neubauten.
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Di Herzog c’è la costruzione della sequenza, l’amico gallo che cita forse Il diamante bianco, in cui un personaggio aveva proprio come compagno di viaggio l’inseparabile gallo ed os-servava la natura attraverso una goccia. Ma c’è soprattutto lo stesso spirito a tratti romantico, che non cede al trash o alla durezza fi ne a se stessa, in una storia in cui questo rischio ogni tanto appare.
Lo stile d’altro canto è la maniera politica di raccontare una storia, e raccontare una storia è sempre un rischio. Obbliga ad un punto di vista: questo è doppiamente vero quando si par-la della costruzione della sequenza disegnata, dove la libertà espressiva (ovviamente non parlo del fumetto commerciale) può essere anche un ostacolo. Il vuoto a volte è più pericoloso dei limiti nella creatività. Angelo in questo tuffo nel vuoto è riuscito a raccontare, osare visivamente. Ed è nel rimando os-sessivo alla parziale nudità, nella presenza dell’uomo/testa di gallo, nel taglio delle splash pages che si nota maggiormente che la sua mano ha perso le briglie.
In realtà non so cosa ascoltasse Angelo mentre disegnava que-sto libro. Ma le vibrazioni emergono dalla sequenza delle tavo-le. Si è lasciato andare, è più fl uido, e il segno ascolta il senso. Si è messo le ali: il primo disegno che ho visto suo era proprio un ragazzino angelo (gliel’ho abbiamo sequestrato, un regalo obbligato). Il titolo era Angelo, ed ora lui è diventato quel ra-gazzino.
Strawberry: soggetto di Nicola Ferrarese, sce-neggiato e realizzato da Angelo Mennillo (dise-gni) e Salvatore Cacace (testi).
Nota musicale Strawberry Fields Forever – pub-blicata nel 1967 e considerata una delle prime e migliori canzoni di rock psichedelico dei Bea-tles – fu scritta da John Lennon tra il settembre e il novembre del 1966 ad Almeria, in Andalu-sia, durante le riprese del fi lm di Richard Lester How I Won the War – Come ho vinto la guerra, in cui Lennon interpreta il soldato semplice Gri-pweed. In quel periodo Lennon – che aveva in-tensifi cato il suo rapporto con la droga, specie con l’lsd – faceva largo uso di cannabis, e la canzone ne porta evidenti tracce. “Strawberry Fields” è il nome di un orfanotrofi o di Liver-pool, nel cui parco John andava a giocare da bambino.
Nota sportiva Nell’incontro di box ritratto alle pagine 22-25, svoltosi presso l’Autodrome de Go Karts a Cancun, in Messico, il 21 ottobre 2007, il pugile messicano Cristian Mijares bat-té per ko tecnico alla prima ripresa il francese Franck Gorjux, confermando per la terza volta consecutiva il titolo mondiale dei pesi super-mosca wbc.
Nota editoriale L’epigrafe di Bertolt Brecht è citata da Baal, traduzione di Roberto Ferto-nani per Einaudi.
Questo libro è stato prodotto e realizza-to per Edizioni del Vento da Spazio Sputnik (www.spaziosputnik.it).
Grafi ca Progetto grafi co e impaginazione a cura di Mirko Visentin.
Carattere Ad esclusione del lettering, realiz-zato a mano da Angelo Mennillo, il libro è sta-to composto con due caratteri progettati nel 1927 dallo scultore, incisore e artista inglese Eric Gill: il bastone Gill Sans (carattere derivato in buona parte da quello disegnato nel 1916 da Edward Johnston, in collaborazione con Gill, per la segnaletica della metropolitana di Lon-dra) per frontespizio e titolo della postfazione, e l’aggraziato Perpetua (il cui stile si rifà alle iscrizioni tombali inglesi del xvii e xviii secolo) per il testo della postfazione e della Rosa dei venti.
Carta Il volume è stato stampato su carta Fe-drigoni Arcoprint Edizioni avoriata da 120 gr.
Stampa Finito di stampare nel mese di set-tembre 2008 presso Arti Grafi che Zoppelli dal 1853 s.r.l., Dosson di Casier (tv) per conto di Edizioni del Vento.
Booktrailer www.youtube.com/edizionidelvento (a cura di Spazio Sputnik).
Rosa dei venti