Storia di una lunga strada · La chiesa di Santa Croce, eretta nel XII, secolo è un caposaldo di...

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Storia di una lunga strada Ricerca didattica sull’origine e gli sviluppi della strada che va da piazzale Santa Croce a barriera Repubblica Classe V B scuola “Anna Frank” – Parma anno scolastico 2009-2010

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Storia di una lunga strada

Ricerca didattica sull’origine e gli sviluppi della strada che va da piazzale Santa Croce a barriera Repubblica

Classe V B scuola “Anna Frank” – Parma anno scolastico 2009-2010

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Classe V B scuola “Anna Frank” – Parma anno scolastico 2009-2010

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Cart i na topograf ica

Osserviamo una cartina topografica di Parma e notiamo che una lunga strada l’attraversa da est ad ovest, un’altra la percorre da nord a sud ed è quasi perpendicolare alla prima. Dove le due linee s’incrociano sorge piazza Garibaldi , il cuore della nostra città.Andiamo a vedere da vicino.

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Ad est della piazza troviamo via Repubblica se proseguissimo per questa via ci troveremmo in via Emilia Est, verso Reggio Emilia; a ovest della piazza abbiamo via Mazzini fino al Ponte di Mezzo e poi via D’Azeglio … se proseguissimo ci ritroveremmo in via Emilia Ovest (dove si trova la nostra scuola ) verso Piacenza.

Per saperne di più andiamo al museo archeologico della nostra città. Il museo si trova nel Palazzo della Pilotta. Seguiteci.

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Qual è l’origine di questa lunga strada?

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Abbiamo visitato la sezione romana, là abbiamo visto :

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Quando i Romani fondarono la città?

Leggiamo alcuni documenti.

Tito Livio ci racconta che nel 183 A.C. ...”Mutina et Parma colonie civium romanorum sunt deductae”. Parma nasce dunque come colonia romana. Duemila cittadini romani e le loro famiglie furono inviati per fondare questa città. Ciò avvenne anche per le altre città posta sulla già esistente via Emilia.

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Per bonificare un terreno paludoso o acquitrinoso i Romani erano soliti dividerlo in tanti quadrati tracciando argini e fossati. Si partiva da due linee principali e perpendicolari, su queste linee venivano poi tracciate ad intervalli altre linee in modo da ottenere un reticolato.

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Anche l’accampamento militare era pensato allo stesso modo: le due strade principali e perpendicolari si chiamavano Cardine massimo (da nord a sud) e Decumano massimo (da est ad ovest) via, via tracciavano le altre strade parallele a queste.

Le città sorte sulla via Emilia

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mantengono la struttura dell’accampamento (castrum). Anche Parma nasce dunque con un Decumano massimo (oggi via Repubblica e via Mazzini) e un Cardine Massimo

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( all’incirca le attuali via Farini e via Cavour)1.

1 Leggiamo dai documenti di Vitruvio come erano costruite le strade romane:” Definito con cura il tracciato, si scavava per raggiungere lo strato di terra compatto e lo si rinforzava solidamente; su questo si disponevano quindi quattro strati: il primo Statunem, ,era fatto di pietre mescolate con argilla; il secondo rudus ,di sassi e frammenti di mattoni e sabbia cementati tra loro; il terzo, nucleus, di pietrisco con pezzi di mattoni pressati; il quarto, summum dorsum, di lastre di basalto levigate e combacianti. Al centro per consentire lo scolo della pioggia, la strada era leggermente convessa” De Architectura.( struttura della strada disegnata da Gio secondo il documento)

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Dove le due strade s’incrociavano nasceva il Forum2.

Vitruvio ci fa sapere, nel suo “De Architectura” come poteva apparire il Forum :

Inoltre, dai reperti visti nel museo archeologico, possiamo pensare che nel Foro si trovassero:

• Il Capitolium a sud ovest, in prossimità della chiesa di San Pietro sono stati trovati gradoni che fanno pensare ad un tempio.

• la Basilica3 a nord-est per il ritrovamento di resti di un fabbricato e della statua acefala

• altri edifici pubblici a est, al limite del cardine massimo (imbocco via Cavour).

• grandi edifici nella parte nord ovest davanti al Palazzo del Governatore come testimoniano i pavimenti a mosaico.

2 Il forum nelle città romane era un ampio spazio aperto dove si riunivano i cittadini, si tenevano le pubbliche assemblee, si svolgevano spettacoli, si eleggevano magistrati, si commerciava, si cambiavano i soldi. Tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva .

3 Basilica era un edificio in cui si svolgevano gli affari pubblici 12

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Forse era cosi’?

Altra traccia della strada romana è il ponte del sottopasso di via Mazzini : il Pons Lapidis. E’ un opera in muratura fatta durante l’impero di Augusto. Si trova in posizione spostata rispetto al percorso attuale del fiume che si modificò in seguito ad una grande alluvione nel 1177. Il ponte aveva undici arcate poste su piloni, la carreggiata doveva essere sufficiente per far passare due carri.

Abbiamo osservato che il pilone centrale assomiglia alla prua di una nave perché l’acqua potesse scorrere senza colpire la base. Questo frangiflutti è orientato in direzione sud cioè opposto alla corrente del torrente.

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EPOCA COMUNALE

Dopo il crollo dell’impero romano e le invasioni barbariche, Parma era ridotta ad “un cadavere di città semidistrutta”.

Dopo una nuova rinascita avvenuta nel periodo Carolingio, Parma si chiude entro mura circondate da fossati.

Già sono strade larghe, percorribili e dall’antico Foro conducono verso le porte della città: • Strada maestra di Santa Cristina a est verso Porta Santa Cristina

• Le strade dei Mercanti- Bassa dei Magnani ad ovest verso Porta Parma vicina al torrente.

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Cosa ne è stato delle due più importanti strade romane?

Beh , non sono mica scomparse, anzi hanno preso il nome di strade Maestre

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• Strada dei Beccai o di San Giorgio poi Santa Lucia a nord verso Porta Benedetta.

• Strada Pediculosa o Pidocchiosa verso la porta omonima a sud.

Dalle “Cronica” di fra Salimbene de Adam da Parma, nato nel 1221 in una casa vicino al Battistero, leggiamo:

“ Così negli anni precedenti (al 1283) i Parmigiani avevano fatto molte cose buone nella propria città… ………Fecero tre grandi vie larghe e belle. Una dalla chiesa di Santa Cristina fino al palazzo del Comune. L’altra dalla Piazza Nuova dove il podestà tiene i suoi discorsi ,fino alla chiesa di San Tommaso apostolo. La terza dalla piazza del Comune fino alla chiese di San Paolo. Ed in tutte queste strade costruirono case e bei palazzi da una parte e dall’altra.”

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A partire dal XII secolo, con la nascita del Comune4, l’antico Foro viene riutilizzato e prenderà all’incirca il volto attuale.

Tra il 1228 e il1285 la Platea assume carattere civico; è il luogo delle attività giudiziarie, civili, amministrative, politiche e commerciali.

Ecco come si presentava la Platea.

Ancora una ricostruzione della Platea del XIII

4 *il Comune nasce nella nostra città ,come in altre città dell’Emilia, quando coloro che producevano beni come i contadini proprietari, gli artigiani, i commercianti vogliono rendersi indipendenti dal feudatario. Si rifugiano nelle città dove si sentono più liberi perché possono partecipare alla vita politica e disporre delle loro ricchezze. Anche i servi della gleba fuggono dai castelli verso la città per iniziare nuovi lavori.

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Bello! Già più modeno, sembra quasi ….piazza

Cambierà anche il nome si chiamerà: Platea

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secolo.

Partendo da destra a sinistra si susseguono: la Chiesa di San Pietro, il Palazzo del Torello, il “Balatorium, il Palazzo del Podestà ,il voltone del Podesta’, il Palazzo del Capitano del Popolo , la Torre comunale, il Palazzo dei Notai, la Chiesa di San Vitale, antico palazzo civico e la merlatura del Palazzo dei Mercanti, ( diventerà poi del Governatore), al centro la campana “Battifolle”.

La Platea viene detta Communis nella parte verso i palazzi comunali e Nova nella parte verso il palazzo dei Mercanti .

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( Cerchiamo di capire il significato di queste cariche. Leggiamo che il Podestà era a capo del Comune, all’inizio veniva nominato dall’Imperatore e doveva essere forestiero. Durava in carica uno o due anni, era come il sindaco oggi;il Capitano del Popolo era a capo di tutte le corporazioni, arti popolari, governava il Comune a fianco del Podestà, durava in carica un anno).

La piazza medievale aveva i suoi simboli :

Il Torello in pietra dalle corna d’oro, fatto erigere dal Podestà Torello da Strada. La statua fu per molto tempo stemma di Parma. Il popolo faceva ogni anno intorno feste intorno al torello bardato con drappi colorati.

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“ nell’anno del Signore 1221 ( per gli anni precedenti alla sua nascita si rifà ad altre cronache) messer Torello de Strada di Pavia fu podestà di Parma. E fu allora cominciato il palazzo nuovo del Comune di Parma”. (Cronica di fra Salimbene)

La campana Battifolle posta al centro della piazza per ricordare la vittoria del Comune sull’imperatore Federico II.

I nuovi palazzi sono ricchi di portici sotto i quali si commerciava anche in caso di pioggia e dove sorgevano botteghe.

La pavimentazione è in mattoni o a pietre squadrate disposte a scacchiera o a lista di pesce.

Le case hanno la parte superiore più sporgente per guadagnare spazio e sono collegate con voltoni a quelle di fianco.

Ci sono vere e proprie case torri che si sviluppano in altezza.

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La vita nella platea doveva essere molto vivace. Le botteghe artigianali sono protagoniste : c’erano i calzolai, i lanaioli, i sarti, i vinai, i beccai; leggiamo uno statuto o legge per questi ultimi:

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Un altro statuto vietava la libera circolazione dei maiali nelle strade. Il maiale a quei tempi era molto più piccolo e setoso , viveva nelle case e girava indisturbato , in cerca di cibo, per le strade.

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Anche i ribaldi e i giocatori d’azzardo popolano la piazza, un altro statuto cerca di li-mitare i danni delle loro liti: “ora nelle ore d’ozio (parla dei facchini) teneano giuchi d’azzardo, commettendo tra loro continue risse… i giuchi di zara erano bensì tollerati in costoro, ma fu vietato a ciascun cittadino il prendervi parte…..”

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Nel 1177 una tremenda alluvione devia il corso del torrente Parma e lascia in secca il 5*ponte di origine romana, risulta così scoperto un nuovo spazio coperto di sassi che diventerà la Ghiaia.

5 *All’indomani della piena viene costruito un ponticello in legno provvisorio e più tardi un nuovo ponte in pietra il ponte dei Salari più a sud Il ponte sarà distrutto nel 1400 da un forte vento, non verrà più ricostruito ;invece il ponticello in legno verrà trasformato in ponte di pietra nel 1546 e diventerà il Ponte di Mezzo.

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Ma oltre la platea che cosa c’era?

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Dopo l’inondazione, a sinistra del torrente, nasce un nuovo suburbio, chiamato Capodiponte.

Oltre il ponte, si allunga una strada che, verrà chiamata strada Maestra di Santa Croce perché portava alla chiesa omonima, posta fuori dalle mura della città.

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Che strano personaggio.Ehi tu , chi sei?

Dove sei diretto? Alcuni come me vanno a Roma, altri a Santiago in Spagna, altri addirittura raggiungono Gerusalemme

Sono un pellegrino. Sto facendo un lungo viaggio a piedi. Di questi tempi siamo in tanti e viaggiamo anche per l’Europa.

Per noi uomini del Medioevo la visita ai grandi luoghi della fede è il più grande desiderio della vita. Abbandoniamo la casa per intraprendere un viaggio su strade piene di pericoli e difficoltà , queste rappresentano il male che noi dobbiamo superare con sacrificio, per essere degni del paradiso. C’è chi viaggia per farsi perdonare le colpe, chi vuole ottenere indulgenze,chi per aumentare la sua fede.Tutti ci riconoscono perché indossiamo questa tipica divisa: cappello a falda rialzata legata sotto il mento, ampio mantello, bastone nodoso con puntale di ferro(bordone) , borsa di pelle sulla spalla (scarsella).Ma ora sono stanco voglio fermarmi in questa bella chiesa di Santa Croce(

*) sapete, noi la

chiamiamo “Chiesa di Via”;qui al mattino presto si celebra una messa per noi, è detta proprio “ la Messa del Pellegrino” e poi lungo la strada maestra di santa Croce so che ci sono ospizi e xenodochi ,dove noi pellegrini possiamo trovare cure,cibo e riposo: Addio, ragazzi, è stato un piacere.!

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La chiesa di Santa Croce, eretta nel XII, secolo è un caposaldo di questo cammino che aveva come meta Roma, era all’inizio della strada extraurbana, ma è anche la chiesa di ingresso alla città.

Tutta la zona di Capo di Ponte, lungo la strada maestra di Santa Croce è caratterizzata dalla presenza di xenodochi, ricoveri per gli infermi e ospizi per i mendicanti o i bambini abbandonati.

Molte sono le chiese- ospedale ,come S.Giacomo, Ognisanti, Santa Maria di Bg. Taschieri : la strada maestra di Santa Croce e tutta la zona intorno si caratterizza come sobborgo fatto di “ rozze abitazioni”, di povera gente, le strade qui sono strette, tortuose, spesso fangose percorse da canali di scolo per i rifiuti, la zona è, ben distinta da quella al di là del ponte, verso est, più raffinata e nobile.

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Non proprio, ad esempio nel 1201, un certo Rodolfo Tanzi metteva a disposizione una casa di Bg. Taschieri (oggi bg. Cocconi ) per accogliere infermi e soprattutto trovatelli; essendo poi i locali di Bg. Taschieri divenuti insufficienti a contenere tutti gli indigenti, venne nel 1250 , costruito un nuovo ospedale per i bambini abbandonati

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Dunque in questa parte della città sorgevano diversi ospizi .Assomigliavano ai nostri ospedali?

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detto degli “Esposti”, proprio di fronte al borgo ,in Strada maestra Santa Croce. Il fabbricato aveva un portico ed un chiostro. 6

6 Sulle rovine di questo edificio sorgerà due secoli dopo l’Ospedale Maggiore intitolato a Rodolfo Tanzi e distinto al suo interno tra Ospedale della Misericordia per gli infermi e ospedale degli Esposti per i neonati abbandonati: sotto il portico, di fianco alla porta d’ingresso vi era una ruota dove venivano lasciati i bambini. L’ospedale si sosteneva con elemosine ed offerte e prestazioni gratuite. Nel1663 al posto dell’ingresso all’orto degli Esposti sorgerà l’oratorio di Sant’Ilario. 31

Cari ragazzi, ci troviamo all’interno dell’Archivio di Stato….

Dal 1926 questo non è più un ospedale. Siamo venuti a scoprire cosa c’è oggi .

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EPOCA RINASCIMENTALE .

Il XVI secolo vede Parma diventare capitale di un ducato. Questo determinò numerose espansioni e cambiamenti in città.

Ad esempio, per abbellire l’ Oltretorrente, un tempo CapodiPonte, viene costruita la bella chiesa della Sant’Annunziata, in Strada Maestra Santa Croce.

Nel 1514, per l’allargamento della strada San Michele viene demolita l’antica chiesa di San Michele dell’Arco. Era chiamata così perché sorgeva, fuori delle mura, vicini ad un arco risalente all’epoca romana. La nuova chiesa sorgerà appena entrati in città ,sulla sinistra.

Alessandro, terzo duca di casa Farnese, istituirà una commissione per “l’abbellimento della Città”.

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Se era diventato un Ducato, non saranno certo mancate le occasioni per i festeggiamenti!.

Infatti le occasioni non sono poche, il passaggio di un personaggio importante : un papa, un imperatore oppure un matrimonio, un funerale ed infine palii, tornei, giostre.

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E questa è Maria d’Aviz di Portogallo.

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Quando Alessandro Farnese decide di festeggiare il suo matrimonio con Maria di Portogallo la platea, in occasione dei festeggiamenti, si trasforma divenendo una piazza moderna: le facciate delle case vengono dipinte e finestre rettangolari prendono il posto delle bifore medievali.

Davanti alla chiesa di San Vitale, il fronte delle case arretra di “cinque o sei braccia”. Siamo nel 1566.

Un altro matrimonio fastoso che porterà abbellimenti fu quello tra Odoardo

Farnese7

con Margherita De’ Medici nel 1628

7 Odoardo Farnese era il quinto duca della casata (1612-1646.34

Perché viene allargata la strada , per un matrimonio?

La sposa doveva fare un ingresso trionfale con un seguito di carrozze e cavalli numeroso.

… attraverso Strada San Michele la sposa ar���rivava in Piazza gran��de, poi in Strada Santa Lucia (via Cavour), in Duomo e infine al palazzo ducale.

E seguiva un percorso già stabilito.Entrava da via Emilia Est, porta San Michele, strada San Michele…

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In quell’occasione viene rifatto il Palazzo comunale con l’aspetto odierno8.

Vengono allestiti tre archi trionfali di cui il primo sarà l’Arco di San Lazzaro ed il secondo era posto all’imbocco di Piazza Grande.

Anche per le nozze di Elisabetta Farnese con Filippo V di Spagna porteranno tra le strade della città lunghi cortei di carrozze come ci mostrano le opere dello Spolverini. In questo disegno vediamo parte del percorso tradizionale delle spose farnesiane.

L’esigenza di rendere nobile ,con grandi costruzioni, il percorso di entrata in città di ospiti illustri, continua nel 1700

E’ dunque sempre la parte a destra del torrente che beneficia di questi abbellimenti divenendo zona di rappresentanza.

Suntuosi palazzi sorgeranno infatti in strada san Michele:

• palazzo Grillo oggi Marchi costruito nel 1770

• palazzo Corradi-Cervi oggi Dazzi costruito alla fine del 1700

8 Ricordiamo che nel 1606 era crollata l’altissima Torre Civica uccidendo 26 persone e distruggendo il Palazzo del Comune: era la torre più alta d’Italia, oltre 120 metri Aveva un orologio con soli e lune. Ad ogni ora un angelo usciva con una tromba : Aveva campane tra cui quella “dell’arme” suonata in caso di guerra e quella “dell’arengo” per radunare il consiglio.

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Nella prima immagine del corteo di Elisabetta Farnese abbiamo notato sulla sinistra Palazzo Rangoni ;siamo andati a visitarlo:

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E’ questo che oggi è il palazzo della Prefettura

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Ma si vede lo stemma dei Farnese!

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Infatti dalla fine del XVII secolo al 1727, il palazzo fu abitato da Antonio Farnese.

Massimo Taparelli

D’Azeglio era un marchese nato a Torino nel 1789. Combattè nel 1848 anno in cui in tutta Italia si lottava per ottenere la Costituzione cioè una legge che permette al popolo di governare insieme ai sovrani.

Mazzini Giuseppe nacque nel 1805 a Genova , lottò e fu imprigionato perché voleva liberare l’ Italia dal dominio degli austriaci.

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Fermiamoci qui a raccontare la storia di questa lunga strada, ma una cosa ancora ci incuriosisce ..,

,.. perché oggi hanno questi nomi ? Chi erano Mazzini, D’Azeglio,Garibaldi?

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Giuseppe Garibaldi nasce a Nizza nel 1807, lotta per l’indipendenza dei popoli, prima in sud America e poi a fianco di coloro che volevano liberare l’Italia , renderla unita e indipendente.

Leggiamo dalla Gazzetta di Parma del 31 marzo1862 (nella pagina seguente) che Garibaldi giunse a Parma e sostò nella nostra città, acclamato dalla popolazione. In quell’occasione gli venne regalato un nuovo mantello.

Il vecchio mantello ed il berretto sono stati lasciati alla città e ci sono stati mostrati durante la nostra visita all’archivio di

stato.

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Repubblica: una volta liberata l’ Italia dalla straniero, il popolo italiano non volle più

essere governato da un re, ma divenire Repubblica cioè :” forma di governo in cui la sovranità è esercitata da persone temporaneamente elette”

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Segue elenco dei l i b r i che abbiamo consu l tato.

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Dunque questi nomi ricordano eroi e fatti del nostro Risorgimento

Già, ma fino a quando ? Quali saranno gli eroi di domani che cambieranno i nomi di queste strade?

Chi può saperlo? Per ora tutto ciò che so è che possiamo scrivere:

FINE

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BIBL IOGRAF IA :

“Storia di Parma-I caratteri originali-“ MUP editore

“Piazza grande” Edizione Battei

“Storia di Parma “ Edizione Battei

“Parma la città storica” Artegrafica Silva

“Cronica” di fra Salimbene de Adam MUP editore

“Parma” quaderni Parmensi

”Parma e il suo Comune” Grafiche STEP editrice

“Gigli azzurri” Silva editore

“Oltre il Torrente” Battei

“Gli edifici di Parma nell’epoca comunale” casa editrice TECNOGRAFICA

“Il medioevo a Parma- chiese e castelli-“ Proposte editrice

“Dinastie ducali e la città” Progetto scuola beni culturali

Atlante Sardi

Felice da Mareto “Chiese e conventi di Parma”

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