Storia di un progetto social - Cisita Parma

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Rendere social un ente formativo, storia di un progetto

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Page 1: Storia di un progetto social  - Cisita Parma
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Cisita Parma

Ente formativo dell’Unione Parmense Industriali (Confindustria)

e Gruppo Imprese Artigiane (Confartigianato)

Project Work di Classe II SQcuola di BLog

Project Manager: Marco Fabbri SM Specialist: Thomas Devoti, Letizia Coccia

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Brief: migrazione da comunicazione istituzionale a strategia web integrata due target: giovani a inizio carriera (B2C) e dipendenti di aziende in cerca di aggiornamento e strumenti operativi immediatamente applicabili (B2B)

Fornire indicazioni su come con gli utenti interessati (prospect)

sembrano muoversi in rete, suggerendo in quali canali

partecipare e quali contenuti possono meglio attirare

attenzione

Fornire suggerimenti su come creare e rafforzare una relazione “emozionale” con gli utenti interessati (prospects) Proporre delle strategie di “engaging” (ingaggio) sui canali sotto descritti

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Project work in sintesi

1. Analisi dei competitor: siti e social media

2. Listening e analisi dei prospect

3. Proposta della Digital Strategy

1. Scenari futuri per Cisita in ambito social

2. Consigli per elaborazione di una Social Media Policy

3. Proposta di linea editoriale Cisita

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CISITA: molto testo, rischia di perdere persone o di avere visitatori che non trovano info utili

il “cerca” fa qualche buco: acquisto, piani formativi aziendali ->0 risultati

CENTRO SERVIZI PMI

Oltre la ricerca avanzata,

bella la funzione “chiedi a noi”

Analisi dei competitor: siti

CIS: utile la ricerca

avanzata per corsi

FORPIN: buoni gli abstract per sintesi e linguaggio

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COFIMP: Buon percorso leggibilità. Interessante la colonna dx con

premium, offerte speciali e crea il tuo percorso

CENTRO SERVIZI PMI:

Oltre ad aziende e chi

cerca lavoro,

interessante l’offerta

agli imprenditori (chi

guida l’azienda)

Analisi dei competitor: siti

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FAV:

su Linkedin ok la presentazione Slideshare e la partecipazione a 3 gruppi chiusi di

discussione. Le attività dei gruppi sono

CULTURALI: Tavole rotonde, convegni, conferenze, seminari, visite aziendali,

partecipazione a fiere, mostre, etc

RICREATIVE: viaggi, pranzi sociali ed altri

FORMATIVE: corsi vari nel campo meccanico, impiantistico ed automazione industriale

EDITORIALI: pubblicazione di annuari, atti di convegni e documentazioni di studi e

ricerche

Analisi dei competitor: social media

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IFOA: storytelling su sito istituzionale - FB 1600+ like, con domande e commenti - Blog rank di tutto

rispetto (24000 in Italia) viralizzato sui social - Linkedin 662 follower(!), segnalati 6 prodotti su 8.

Presenti, anche se senza strategia, anche su Youtube con 139 video, Twitter con 32 followers,

Flikr, G+… il tutto raccogliendo pochi commenti e partecipazioni

Storytelling per attrarre l’attenzione sui valori: networking, efficacia, confronto di esperienze… L’idea è

interessante, ma viene usata solo come immagine di autorità e riprova sociale: VIP che riportano

esperienza favorevole con IFOA, non molto capaci di fare engagement emozionale.

Analisi dei competitor: social media

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Progetta re la dimensione

educativa

Proporre esperienze ,

aggregare con tenu ti,

crea re com m un ity

soc ia l e off site .

SDA Bocconi: utilizzo di FB al massimo potenziale: uso delle note per

fare storytelling; uso dei post dei follower per scambiare informazioni

dall’esterno; uso dei post aziendali, uso di uno spazio video per lezioni

editate, spazio foto…

Youtube 0 commenti; 4sq poco usato, 388 like;

Twitter strategy: follower paracadutati da FB, i tweet sono link al sito

e nulla più. Abbastanza attivi però nel seguire influencer nei vari

settori: strategia di ascolto e networking.

Linkedin ovviamente in inglese elenca corsi e segnalazioni, non

partecipa a gruppi.

Analisi dei competitor: social media

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CEGOS: non presente sui social classici (FB, Twitter…), in Linkedin è registrata come azienda

e rimanda ad articoli del blog francese, mentre news ed eventi su sito italiano non hanno

nemmeno i social tools per condividere.

WARRANT GROUP: video emozionale, bellissimo, sui valori: con parallelo alla compagnia di

danza Kataklò (da vedere, ispirazionale), ma altri video su youtube poco visti.

I Brand forti commercialmente utilizzano strategie off-line di cross-selling e limitano la

comunicazione digitale al principio di autorità (Brand).

Analisi dei competitor: social media

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Tale fenomeno rende interessante Facebook per messaggi emozionali e positivi, rivolti al primo

target (giovani) mentre Linkedin può essere luogo di discussione e ascolto delle criticità rivolto

al secondo target, oltre che luogo di engagement e networking.

Listening e analisi dei prospect

Prospect con influence bassa mostrano sentiment positivo

I prospect più influenti mostrano sentiment più critico

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In particolare, il prospect B2B (responsabile HR o dipendente inviato ai corsi) vuole:

Listening e analisi dei prospect

avere accesso a conoscenza e risorse in

modo trasparente (ricerca avanzata,

blog, forum): le aziende e i responsabili

HR lamentano scarsa etica professionale

nella formazione

allargare il suo network (dà e riceve

valore, trova relazioni, contribuisce in wiki,

riceve reputation): la mancanza di follow

up nella formazione e di riconoscimento

per le capacità acquisite può essere

bilanciato e stimolato dall’ingresso in una

rete

ricevere news (twitter, condivisioni della

community): spesso le aziende formano

solo nelle emergenze o in presenza di

finanziamenti. Le news a 360° (non solo

su formazione) creano interesse continuo

(pratica di chi fa cross-selling)

fare esperienze (video emozionali,

storytelling, gaming): i destinatari devono

essere coinvolti, non “mandati” e bisogna

fornire ai HR qualche risorsa

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Digital strategy

1. Individuare le risorse interne per la creazione di contenuti

2. Facebook strategy: messaggi emozionali, rivolto a giovani, corsi più lunghi; B2C

3. Linked-in strategy: discussione, criticità, networking; B2B

Questo potrebbe essere un primo passo per rinfrescare la nostra comunicazione,

adottare le buone pratiche altrui e familiarizzare con lo strumento social (3-9 mesi)

facendo evangelizzazione e empowerment interno: mettersi al passo.

Potrebbe, tuttavia, non essere sufficiente per due importanti obiettivi di CISITA:

1. mantenere un contatto costante e a due vie con le aziende della nostra

associazione (engagement)

2. in presenza di competitor aggressivi, organizzare un contrattacco adottando il

fattore social per fare networking con i non-competitor

Proposta della Digital Strategy

N.B.

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Proposta della Digital Strategy: Facebook strategy

Bench marking su pagina FB di

SDA Bocconi: note per

storytelling, video e foto

emozionali, timeline per

discussioni e clima di classe,

eventi

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Proposta della Digital Strategy: Linked-in strategy

Pubblicare profili dipendenti,

panoramica dell’azienda, ricevere

segnalazioni sui servizi erogati,

mostrare la forza del nostro network,

pubblicare slide, partecipare a gruppi

professionali, postare aggiornamenti.

creare entro la fine dell’anno una community locale (per i HR di PMI o referenti aziendali interessati alla

formazione dei lavoratori) da esempio per le community da creare successivamente (per i responsabili della sicurezza sui

luoghi di lavoro, per gli ex allievi…)

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Aggregare i contenuti in un blog collegato al sito (FB non è di proprietà), contenuti anche esterni , “riscrivendo” in chiave formativa le news. Necessario anche nell’ottica di massimizzare la presenza nelle ricerche sui motori. Avere qualcosa da dire.

1. Scenari futuri per Cisita in ambito social

Continua il listening alla ricerca dei contenuti che interessano ai prospect. Twitter collegato agli altri FB e Linked in è un canale per seguire conversazioni e fornire news. Preferire contenuti social.

Storytelling: il nostro territorio, la nostra rete istituzionale, la nostra dimensione… sono caratteristiche che altri competitor non possono copiare. Distinguerci

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2. Consigli per elaborazione di una Social Media Policy

Consapevolezza dei possibili rischi sui social: il comportamento pubblico di un dipendente può

portare problemi all’immagine dell’azienda.

Come gestire un profilo: è preferibile condividere alcune

regole di buon senso, in particolar modo se il dipendente associa il

nome dell’azienda al proprio profilo

Occasione di branding attraverso i profili: la

partecipazione attiva è occasione di visibilità per

l’azienda

Indicazione di influencer da monitorare: i nostri collegamenti indicano la forza del nostro network.

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3. Proposta di linea editoriale Cisita

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Grazie per la vostra attenzione

Bloggers Classe II: Letizia Coccia

Thomas Devoti

Referenti Aziendali: Alberto Sacchini

Alessandro Rigolli

Project Manager: Marco Fabbri

Grazie per la vostra attenzione