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STORIA DELLO SPORT3. Lezione

(24 aprile 2012)

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Popoli dell’antica Grecia

Siamo circa

verso il 900 a.C.

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Antica Grecia e Asia Minore

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OLIMPIA

Il decollo del santuario di Olimpia in Elide, attivo dall’XI secolo, si deve all’istituzione dei giochi olimpici, che la tradizione vuole fondati da Ercole e le cui liste di vincitori iniziano nel 776 a.C. E’ dall’ottavo secolo che il santuario mostra di ricevere offerte da un’area ben più ampia di quella della regione di appartenenza.

Il santuario diventa un luogo in cui le èlites depongono oggetti di prestigio come i tripodi bronzei, che poi diventano premi per i vincitori.

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PROGRAMMA OLIMPICO

1° GIORNO: Sfilata dei partecipanti e processione

2° GIORNO: Corsa con le quadrighe; corsa dei cavalli; pentathlon (lancio del disco; salto in lungo; lancio del giavellotto; corsa; lotta)

3° GIORNO: Gare di atletica leggera (dòlicos o corsa di mezzofondo); stadio (corsa di 195 m).

4° GIORNO: Pancrazio; lotta; pugilato.

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OLIMPIA E LE OLIMPIADI

Olimpia è un’amena località del Peloponneso occidentale, a circa 320 chilometri a sud ovest di Atene.Scavi archeologici portarono alla luce le basi di altari e offerte sacrificali micenee.

LE RAGIONI. “Essere sempre i migliori” era un obbligo degli eroi omerici. Anticipavano in questo il motto “citius, altius, fortius” delle Olimpiadi moderne.Del resto la società delle “polis” era basata sull’aristocrazia, sulla classe degli “aristos” (i migliori). Inizia, con le Olimpiadi, il processo di ISTITUZIONALIZZAZIONE dello sport.

Gli sportivi rappresentano le città.

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LA SCUOLA

L’Istituzione dei GINNASI nel 600 e 500 a.C. segnò una svolta non solo sul piano pratico, ma anche ideologico.

L’esercizio fisico, l’allenamento, l’attività agonistica furono considerati un addestramento utile anche a scopi militari.

LAICIZZAZIONE (SECOLARIZZAZIONE) DELLO SPORT. Gli atleti di classi sociali non elevate potevano partecipare a competizioni.

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DIFFERENZE FRA SPARTA E ATENE

A Sparta lo sport era concepito come addestramento alla guerra. Gli spartani erano i teorici dell’oplitodromia (la corsa in armi per 2 chilometri). A Sparta nacque la falange, poi adottata dai macedoni di Alessandro.Non concepivano lo sport agonistico, benchè in alcune specialità (es: mezzofondo) fossero abili, ma solo come propedeutica all’esercito.

A Atene inizialmente lo sport (anche quello olimpico) era collegato con riti religiosi (ad esempio funerali e esequie), e riservato agli aristocratici.A poco a poco , con i vari Giochi (es Pitici, Istmici, etc), iniziò a essere divulgato presso il popolo. Nacquero i primi professionisti.

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Sparta

Un’invenzione militare dell’esercito spartano era la falange , formazione a otto file in cui ognuno portava una lancia lunga due metri e mezzo. Essenziale per il suo successo era l’assoggettamento di ciascun fante della propria volontà individuale. Se era nato da una famiglia di guerrieri, il bambino veniva tolto dalla madre all’età di 7 anni. Viveva in una guarnigione fino a 30 anni e poteva essere richiamato alle armi fino a 60. L’ossessione per la forma fisica li portò a esigere che anche le donne si allenassero per correre.

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SUCCESSI SPARTANI

Tra i quindicesimi giochi olimpici (nel 720 a.C.) e i cinquantesimi (nel 576 a.C.) da

Sparta vennero 56 su 71 vincitori olimpici, ad esempio nella prestigiosa gara dello stadio (circa 200 m).Olimpia e le sue

feste vennero utilizzate dagli spartani come propaganda per dimostrare ai rivali greci i risultati ottenuti anche nell’arte: ad

esempio, venivano create delle statue.

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PROGRAMMA OLIMPICO

I Giochi panellenici (Olimpici, Pitici, Nemei, Istmici) avevano un carattere di cerimonia sacra, con ben determinate pratiche di culto, in particolare modo quella funebre.

Olimpia era in una posizione assai favorevole: il mito vuole che Ercole avesse fondato i Giochi Olimpici.Ecco il programma della prima Olimpiade (776 a.C.):

1° giorno: Giuramento davanti all’altare di Zeus.

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PROGRAMMA OLIMPICO (segue)

2° giorno: Nell’ippodromo- Sfilata dei carri; Corsa dei carri (quadrighe); Corsa dei cavalli.

Nel pomeriggio: Nello stadio-Pentathlon (corsa e lotta; lancio del disco; salto in lungo; lancio del giavellotto).

3° giorno: Processione dei giudici; Sacrificio di cento buoi (ecatombe)

Nel pomeriggio: Nello stadio- gare dei ragazzi (12-18 anni)

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PROGRAMMA OLIMPICO (segue)

4° giorno: mattina (nello stadio): corsa dei 200 metri (stadio); 400 metri e 4800 metri (24 volte 200 metri).

Pomeriggio: tornei di lotta, di pugilato e pancrazio. Corsa oplitica (in armi)

5° giorno: Processione e incoronazione dei vincitori.Banchetto con sacrifici e offerte di ringraziamento

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LE DISCIPLINE

La corsa con le quadrighe era la gara con i cavalli più prestigiosa.C’era un condottiero, con redini e fruste, che guidava il carro.La corsa girava attorno a due colonne, a una distanza di circa 360 metri l’una dall’altra.Si facevano all’incirca 12 giri.Il premio per il vincitore era una corona di foglie.

Davvero singolare, per quanto riguarda le discipline dell’atletica, era il dolichos (4800 m):bisognava fare la sponda 24 volte.La vittoria era determinata non solo dalla velocità, ma anche dalla capacità di difendersi nelle strette curve.

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LO STADIO

IL PANCRAZIO. Si trattava di una specie di lotta senza esclusione di colpi.Erano permessi anche i calci.Gran parte dell’azione consisteva nel rotolarsi e cadere ad arte, con lo scopo di divincolarsi da strangolamenti o prese che minacciavano di spezzare un arto. Era una sorta di judo.

LO STADIO. Era una gara di velocità di 195 metri.Il vincitore era considerato il più famoso del panorama atletico e, oltre alla corona, riceveva il dono dell’immortalità.Il primo vincitore fu un certo Còrebo di Elide.

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RASSEGNA DELLE SPECIALITA’

SALTO IN LUNGO: L’atleta si aiutava con un peso.

GIAVELLOTTO: L’atleta e il soldato greco rendevano il lancio più lungo e preciso grazie a una fionda.

DISCO: Gli atleti lanciavano il disco con movimento centrifugo, simile a quello di adesso.

SPORT DA COMBATTIMENTO: Non esistevano né pause né riprese. I concorrenti si affrontavano finchè uno dei due non avesse dichiarato la sconfitta.

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PUGILATO

Nel pugilato i pugili usavano il sacco e lottavano contro un avversario immaginario e col partner usavano dei guantoni imbottiti.In gara i pugili si fasciavano le mani e gli avambracci con lunghe strisce di cuoio.

LA LOTTA. La lotta aveva l’obiettivo di far cadere l’avversario sulla sabbia. Tuttavia non era ancora simile all’attuale lotta greco-romana.

GLI IMPIANTI. A partire dal 6° secolo A.C. ogni città-stato greca doveva avere impianti per l’atletica.

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GINNASI

I primi GINNASI erano aree piatte con attrezzature per il riposo,dotate di acqua corrente. Con l’andare del tempo le città più prospere edificarono dei ginnasi dotati di colonne, stanze di ritrovo, porticati, piccoli altari, nonché depositi per lozioni, oli d’oliva e polveri per l’atletica. Più tardi ancora vi furono locali per bagno e docce.

LA PALESTRA. Era utilizzata per l’allenamento alla lotta, e vi si potevano praticare anche pugilato e pancrazio.

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LA PALESTRA

Palestre e ginnasi assunsero un’importanza fondamentale, perché diventarono club che dibattevano idee, lanciavano proposte.

Nell’Atene dei tempi d’oro c’erano tre importanti ginnasi: L’Accademia, il Liceo e il Cinosarge

PROFESSIONISMO E PREMI. I giudici premiavano i vincitori con semplici rami d’olivo o corone di fiori, ma poi a casa si prevedevano ricompense più sostanziose. I nomi dei vincitori venivano incisi sui templi della polis.

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I PREMI

Molte città-stato della Magna Grecia ricorrevano a ogni mezzo pur di avere nelle loro file potenziali campioni. Reclutavano atleti e allenatori che provenivano da lontano. Alcuni tifosi costruivano per i loro campioni attrezzature per l’allenamento, con bagni e diete a base di carne solo per gli istruttori.

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CULTURA E SPORT

L’apporto della cultura greca è stato fondamentale. In particolare Socrate, Platone e Aristotele sono stati i padri della Filosofia. Nelle loro opere si sono occupati a 360° di scienze, medicina, matematica.

Platone (429-347 a.C.) nella Repubblica sostiene la necessità di un’educazione fisica come fondamento della civiltà. Da giovane era un lottatore e il nome gli fu dato dal suo allenatore perché aveva le spalle molto larghe . “Platys” in fatto significa “largo”. Nel suo concetto di stato non mancavano corse di stadio.

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Ritratto di Platone- Raffaello lo ritrae con le fattezze di Leonardo da Vinci

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Aristotele

Il filosofo Aristotele fondò la scuola peripatetica. I filosofi camminavano molto nel perimetro e nei porticati dei Licei per favorire l’ossigenazione del cervello e i pensieri

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I GIOCHI NEMEI

I giochi Nemei occupavano il secondo posto in ordine di importanza nella graduatoria dei giochi panellenici , e venivano subito dopo quelli Olimpici. Si svolgevano nella valle di Nemea , in Argolide, nell’estremo nord del Peloponneso e avevano luogo ogni due anni presso il tempio di Zeus Nemeo.

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GIOCHI NEMEI

Pare che i giochi Nemei avessero avuto un’origine da riti funebri.

I Giochi Nemei sono noti a partire dal 573 a.C. Inizialmente avevano un programma assai simile a quello dei giochi Olimpici, comprendendo agoni atletici e ippici.

In più, si svilupparono concorsi musicali. In questo modo si afferma il lato dionisiaco dello sport.

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GIOCHI PITICI

Molto famosi erano anche i Giochi Pitici, che si svolgevano ogni quattro anni a Delfi, presso l’oracolo più noto di tutta L’Ellade.La prima origine mitica rimanda all’impresa compiuta da Apollo nell’uccidere il serpente Pitone, lasciando così intravvedere per i giochi una genesi ricollegabile con riti sepolcrali.

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GIOCHI PITICI

In origine i Giochi Pitici non comprendevano gare atletiche, ma solo agoni musicali, che venivano celebrati ogni otto anni. A partire dal 582 a.C. furono introdotte anche delle competizioni ginniche e, in misura limitata, anche delle gare ippiche.

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GIOCHI ISTMICI

I giochi istmici si svolgevano sull’istmo del Peloponneso ogni due anni, ed erano amministrati dagli abitanti di Corinto, non senza le ingerenze anche degli Ateniesi.Essi erano dedicati a Posidone, ma la loro più antica origine è collegata al culto di Melicerte, in onore del quale Sisifo, re di Corinto, aveva istituito dei giochi funebri.

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PANATENEE

I giochi istmici vennero organizzati definitivamente nel 581 a.C. Si disttinguevano dagli altri giochi per un’atmosfera più popolare. Ai Giochi Istmici potevano partecipare anche le donne.

PANATENEE. Le feste Panatenee, secondo il mito, erano state istituite da Teseo, altro eroe.Le Panatenee avevano una durata di nove giorni:

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PANATENEE

Durante i primi tre si svolgevano gare musicali e letterarie ; nei successivi due giorni avevano luogo le competizioni ginniche, alle quali seguivano le gare ippiche (corse a cavallo e con i cocchi); il settimo giorno si svolgevano le pirriche (danze con le armi); infine venivano disputate le lampadoforie

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PREMI Nell’ANTICHITA’

Come premi i vincitori ottenevano infatti delle anfore ricolme di olio che proveniva dagli uliveti sacri, sulle quali era effigiata, da una parte, la dea nell’atto di brandire la lancia e lo scudo, dall’altra, una scena riferita alla specialità per la quale si era gareggiato.

Il premio poteva arrivare sino al valore di 1200 dracme. Una dracma equivaleva a una giornata di lavoro di un operaio.

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GLI ALLENATORI

Due erano le figure più diffuse; il ginnasiarca e l’allenatore.Quella del ginnasiarca era una carica puramente onorifica, che veniva conferita normalmente a cittadini delle classi agiate.Dal ginnasiarca ci si aspettava un atteggiamento di evergetismo, ossia di mecenatismo.Egli doveva contribuire con il proprio denaro all’organizzazione di manifestazioni.

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ALLENATORE

Diversa era la figura dell’allenatore.Di solito proveniva dalle classi meno abbienti, essendo un ex atleta professionista alla fine della propria carriera agonistica.

Doveva possedere una serie di abilità come quella del massaggiatore, dietista, igienista, fisioterapista fino a quella di allenatore nel senso moderno.

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PEDOTRIBA

C’erano due tipi di allenatore:A) PEDOTRIBA. Era generamente

associato al maestro di scuola nel processo educativo. Era un insegnante privato che seguiva i ragazzi. Possedeva di solito una palestra propria, ma era impegnato anche nella pubblica palestra del ginnasio.

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GINNASTA

B) IL GINNASTA. Il ginnasta invece si dedicava più specificatamente all’allenamento degli atleti, ed esercitava la sua attività nel ginnasio pubblico.In età ellenistica aveva anche un certo numero di assistenti , ciascuno dei quali esperto di volta in volta nel gioco della palla, nel lancio del giavellotto e nell’uso delle armi.

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ALLENATORI

I giovani appartenenti alle classi meno abbienti erano svantaggiati, non potendo permettersi di affrontare le spese di un allenatore privato. Tuttavia, a partire dal V secolo a.C., furono le città stesse a fornire l’assistenza finanziaria per pagare un allenatore agli atleti promettenti.

Nella Grecia antica c’era una grande considerazione dell’allenatore.

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GLI ESERCIZI FISICI

L’allenamento fisico era considerato una parte fondamentale dell’educazione. Esso cominciava a essere praticato nelle scuole durante il corso di educazione elementare, che durava all’incirca fino al quattordicesimo anno di età.

Dai diciotto anni in poi i giovani passavano alla classe degli efebi. Ma per molti l’allenamento durava tutta una vita.

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ESERCIZI FISICI

Il tragediografo Aristofane esalta coloro che si dedicano allo sport.

Platone si raccomanda che le corse per i ragazzi siano la metà degli adulti.Una parte importante dell’educazione fisica era costituita dalla lotta. Tale sport veniva insegnato fornendo istruzioni sulle figure (“schemata”) . Esistevano anche manuali con delle lezioni modello

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ESERCIZI FISICI

Talvolta per l’esecuzione di particolari esercizi gli atleti si servivano di attrezzi , come nel caso dell’allenamento per il pugilato o il pancrazio. Veniva usato il “korylos” ( cioè il sacco di pelle appeso a altezza d’uomo, riempito di farina o di sabbia), contro cui esercitarsi a dare pugni.

Gli esercizi venivano eseguiti in maniera ritmica e il tempo era scandito dal suono di un flauto.

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ESERCIZI FISICI

Gli allenatori durante le esercitazioni erano sempre rappresentati coperti da un’ampia veste e muniti di una bacchetta terminante in una forcella, con la quale punivano gli eventuali errori commessi. Filostrato, uno scrittore, ci parla di una sorta di microciclo di allenamenti basati sul sistema tetradico. Era un ciclo di quattro giorni, differenziati e ripetuti

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ESERCIZI FISICI

Il primo giorno l’allenatore faceva eseguire degli esercizi preparatori; il secondo giorno era dedicato a esercizi piuttosto intensi e violenti; il terzo giorno erano previsti esercizi di rilassamento; il quarto giorno, infine, era dedicato a esercizi di moderata intensità e pesantezza.

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ESERCIZI FISICI

Il difetto di questo schema è che male si adattava alle condizioni individuali dell’atleta. Fece scalpore, all’epoca, la morte del lottatore Gereno di Naucrati, che fu colto da malore e morì durante un allenamento basato sul “sistema tetradico”. Ne parla Filostrato (200 d.C.) nel trattato “De gimnastica”.

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DIETETICA E MEDICINA

L’osservazione e l’esperienza accumulate dagli atleti nei primi secoli di sviluppo dell’attività sportiva avevano prodotto la convinzione che il controllo della dieta avesse positivi effetti sui risultati agonistici. Lo spartano Charmide , vincitore della corsa dei duecento metri nell’Olimpiade del 668 a.C., era l’ideatore di una dieta interamente basata sui fichi secchi.

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SCUOLA PITAGORICA

“Si dice che Pitagora sia stato il primo a tenere a dieta di carne gli atleti , mentre prima erano stati tenuti a fichi secchi ee a formaggi molli ee anche a cibi di frumento”. Questo scrive Diogene Laerzio (180-240 d.c) , storico greco vissuto sotto l’Impero Romano. Parla dell’opera di Pitagora, matematico e filosofo greco vissuto circa nel 500 a.C.

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DIETETICA E MEDICINA

Questi si era occupato anche di medicina e dietetica. Consigliava ai suoi discepoli (“matematici”) la rinuncia ai beni materiali almeno per cinque anni, e il consumo esclusivamente di carne.

Un suo seguace, Icco di Taranto, nel 444 a.C., teorizzava per gli atleti un regime di vita moderato. Occorreva stare alla larga dagli eccessi alimentari.

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Dietetica e medicina

Una critica agli eccessi degli atleti viene dalle opere del medico Galeno (200 d.C.), che sostiene addirittura come lo stato fisico degli atleti si allontani da quello naturale perché essi, superspecializzandosi in un certo campo, perdono la capacità di sviluppare una vita normale e sono esposti a problemi fisici come paralisi, emorragia, perdita deella memoria.

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PROFESSIONISMO

Siamo nel 200 d.C.: la Grecia è sotto il dominio dei Romani. Ormai dilaga il professionismo. La perdita di potere delle poleis greche, dominata prima da Alessandro Magno , re dei Macedoni, poi dall’impero romano, crea una crisi di partecipazione alle Olimpiadi e a altre rassegne che istituzionalizzavano lo sport.In tale maniera, sono solo dei professionisti a praticare agonisticamente lo sport

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GiOCHI CON LA PALLA

I giochi con la palla avevano una diffusione più popolare. In Grecia esisteva l’aporraxis, che consisteva nel fare rimbalzare la palla contro il pavimento il maggior numero possibile di volte, contando il numero dei colpi.

Un altro era chiamato “ouranìa”: un giocatore gettava la palla in aria e tentava di riprenderla prima che cadesse a terra.

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EPIKOINOS

A questo gioco potevano partecipare anchee altri giocatori, che contendevano la palla ai primi.

EPIKOINOS: si giocava in un grande numero di giocatori divisi in due squadre uguali, tracciando nel mezzo una linea con la calce, sulla quale viene posta la palla; quelli che sono scelti per primi gettano la palla al di sopra degli altri. Ci sono altre due linee in fondo al campo, che delimitano i confini delle due aree.

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ARPASTO E NUOTO

ARPASTO. Si trattava di una sorta di rugby rudimentale, durante il quale due concorrenti si passavano la palla e un terzo invece doveva intercettarla a tutti costi, se possibile ostacolando anche con prese da lotta, come descriveva il medico Galeno.

IL NUOTO . Aveva una certa diffusione popolare il nuoto, inteso anche come preparazione per i militari.Tucidide, nella Guerra del Peloponneso,

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IL NUOTO

Tucidide racconta che , quando i Siracusani avevano tentato di salvaguardare la propria flotta erigendo uno sbarramento con pali acuminati sul fondo del mare di fronte al porto, dei tuffatori ateniesi erano riusciti a segarli nuotando sott’acqua.