Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni...

19
Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda MARSILIO DA PADOVA, Defensor Pacis

Transcript of Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni...

Page 1: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Storia delle istituzioni politiche

Corso di laurea triennale in filosofia

a.a. 2013-2014

Lezione seconda

MARSILIO DA PADOVA, Defensor Pacis

Page 3: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Marsilio da Padova, Defensor pacis,1324 [1]

- premesse aristoteliche - coltiva una visione immanente della politica - critica le pretese dei poteri universali e in particolare del papato - riflette sulla CITTA’ come entità superiorem non recognoscens /

quindi sovrana - un governante [monocratico - pars principians] deve svolgere la

funzione di defensor pacis applicando le leggi ed essendo egli stesso soggetto alle leggi

- il potere di fare leggi però non spetta al governante - legislatore deve essere la UNIVERSITAS CIVIUM - se il governo dev’essere monarchico, meglio la monarchia regia

elettiva (dunque una forma repubblicana) → approfondisce il tema del rapporto fra governo e comunità

Page 4: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Marsilio da Padova (1284-1343) Defensor pacis, 1324

Dedicato all’imperatore Ludovico di Wittelsbach, detto il Bavaro Libro I Capitolo I – Sul fine generale degli argomenti, e sulla causa del fine e della divisione del

libro. II – Sui primi quesiti di questo libro, sulla distinzione e definizione dei significati del

termine «regnum». III – Sull’origine della comunità civile IV – Sulla causa finale della città e sui requisiti civili e sulla divisione delle sue parti in

generale. V – Sulla distinzione e assegnazione delle parti della comunità politica, sulla loro esistenza e

sulla necessitò della loro divisione per un fine che può essere assegnato dall’istituzione umana.

VI – Sulla causa finale di una certa parte della comunità civile, cioè la parte sacerdotale, derivata direttamente dall’insegnamento o rivelazione di Dio, e che non può essere dimostrata dalla ragione umana.

VII – Sugli altri tipi di cause dell’esistenza e della divisione delle parti della comunità politica e sulla divisione di ciascun tipo in due modi che servono al nostro proposito.

VIII – Sui generi di politie o governi, rette e deviate,e sulla divisione delle loro specie. IX – Sui modi di istituire la monarchia regia e su quale sia il modo più perfetto; inoltre sui

modi di istituire gli altri governi o «politie» sia rette che deviate. X – Sulla distinzione e sull’attribuzione dei significati del termine «legge», e sul suo

significato più proprio che noi consideriamo.

Page 5: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Defensor pacis [Libro I] XI – Sulla necessità di emanare le leggi considerate nel loro significato più proprio; e sul fatto che sia

meglio che nessun governante, benché virtuoso e giusto, governi senza leggi. XII – Sulla causa efficiente dimostrabile delle leggi umane, e anche su quella causa che non può essere

dimostrata; il che significa fare un’indagine sul legislatore. Infatti è chiaro che, con la sola elezione, indipendentemente da ogni altra conferma, si conferisce l’autorità a chi è nominato con l’elezione.

XIII – Su alcune obiezioni riguardo alle affermazioni fatti nel capitolo precedente, sulla loro confutazione e su una più ampia specificazione del nostro proposito.

XIV – Sulle qualità o disposizioni del perfetto governante, per sapere quale tipo d’uomo è necessario che sia colui che deve essere assunto al governo. Da ciò risulta anche la materia o il soggetto appropriato delle leggi umane.

XV – Sulla causa efficiente del miglior modo di istituire il governo, da cui risulta anche la causa efficiente delle altre parti della comunità politica.

XVI – Se convenga di più alla ‘politia’ nominare di volta in volta un monarca con una nuova elezione, o eleggere un solo monarca con tutti i suoi discendenti, che vuol dire con diritto di successione ereditaria.

XVII – Sull’unità numerica del governo supremo della comunità politica, e sulla necessità di questa unità; da ciò risulterà chiara anche l’unità numerica della comunità politica e delle sue parti o funzioni principali.

XVIII – Sulla correzione del governante, e per quale tipo di causa e da chi debba essere punito chi trasgredisce la legge.

XIX – Sulle cause efficienti della pace della comunità politica e del suo contrario e su quella causa singolare che turba in modo insolito le comunità; inoltre sulla continuazione dal primo al secondo discorso.

Page 6: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Defensor pacis Libro II Cap. I – Tre ostacoli ossia modi di contrastare le verità esposte in questo libro; esposizione degli

argomenti affrontati e modalità dell’esposizione. II – Distinzione dei significati dei termini fondamentali che ricorrono nelle questioni da affrontare e

risolvere. III – Scritture canoniche e altre argomentazioni che in apparenza dimostrano come i vescovi o i

presbiteri, in quanto tali, detengano un’autorità politica anche senza che venga loro concessa dal legislatore, e come l’autorità suprema spetti al papa.

IV – Scritture canoniche, mandati ossia consigli ed esempi di Cristo, e commenti alla legge evangelica dei dottori della chiesa santi e approvati, in base ai quali si dimostra chiaramente che né il vescovo di Roma né qualsivoglia altro vescovo o presbitero o chierico è dotato, in virtù dei testi biblici, di alcuna autorità coattiva o potere di governo e a maggior ragione non può rivendicare o attribuirsi la suprema autorità su tutti i chierici e i laici … Tutti i vescovi e tutti coloro che sono definiti chierici devono sottostare al potere o autorità politica del governante, specialmente se questi sia cristiano, in base alla disposizione del legislatore.

V – Epistole canoniche coi commenti dei santi dottori, che dimostrano chiaramente la tesi del capitolo precedente.

VI – L’autorità delle chiavi sacerdotali, e quale potere di scomunica abbiano i sacerdoti o i vescovi VII – Riassunto, chiarificazione e conferma delle affermazioni del capitolo precedente VIII – Sulle diverse categorie di atti umani e sul tipo di relazione che essi hanno con la legge umana e

con il giudice di questo mondo. IX – Sulla relazione che gli atti umani hanno con la legge divina e con il giudice della vita futura, ossia

Cristo; e in quale rapporto stanno in questo mondo con il dottore di tale legge, che è il vescovo o sacerdote.

X – Sul giudice coattivo degli eretici, ossia a chi spetti in questo mondo giudicarli, correggerli, infliggere loro pene che li colpiscano nella persona o nei beni e applicare tali pene.

Page 7: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Defensor pacis [Libro II] XI – Alcuni indizi, testimonianze ed esempi, tratti dalla sacra scrittura e da tasti di riferimento non

rivelati, in base ai quali appare evidente che le conclusioni dei capitoli 4, 5, 8, 9 e 10 riguardo alla condizione dei vescovi e dei sacerdoti in generale sono vere …

XII – Distinzione dei significati di alcuni termini necessari per chiarire le questioni circa la condizione di suprema povertà.

XIII – La condizione della povertà, che viene normalmente definita perfezione evangelica; e come Cristo e i suoi apostoli osservarono tale condizione.

XIV – Alcune osservazioni contrarie alle conclusioni del capitolo precedente e loro soluzione; conferma delle affermazioni del capitolo precedente.

XV – Sulla compresenza nell’ufficio sacerdotale di un’autorità essenziale o inseparabile e di un’autorità accidentale o separabile; e che nessun presbitero è inferiore a un vescovo nella dignità essenziale, ma soltanto in quella accidentale.

XVI – Sull’uguaglianza degli apostoli in qualsiasi ufficio o dignità conferiti loro direttamente da Cristo; donde si prova la verità di quanto detto nel capitolo precedente a proposito dell’uguaglianza di tutti i loro successori.

XVII – Sull’autorità di conferire ai vescovi, ai curati e agli altri ministri ecclesiastici entrambe le forme di dignità o ufficio sacerdotale, che abbiamo chiamato ‘separabile’ o inseparabile’.

XVIII – In merito all’origine e alla condizione iniziale della chiesa cristiana; e da dove il vescovo e la chiesa romana abbiano tratto l’autorità di cui si è parlato e un certo primato sugli altri vescovi e sulle altre chiese.

XIX – Considerazioni preliminari per definire l’autorità e il primato di cui si è detto; e a quali verità orali e scritte si debba credere, e quali vadano necessariamente confessate per ottenere la salvezza eterna.

XX – Chi ha l’autorità per definire ossia stabilire il significato delle affermazioni controverse delle sacre scritture.

Page 8: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Defensor pacis [Libro II]

XXI – Chi detiene o chi ha detenuto fino a ora l’autorità coattiva di riunire il concilio generale dei sacerdoti, dei vescovi e di tutti gli altri fedeli; chi, all’interno del concilio, detiene il potere di stabilire norme che obbligano i fedeli minacciando una punizione o una pena per lo stato di questa vita o di quella futura; chi può punire nella vita presente i trasgressori dei decreti e delle decisioni del concilio generale. Inoltre si dimostra che nessun vescovo o sacerdote può scomunicare un principe o lanciare l’interdetto su un popolo; … non può assegnare funzioni civili, se non in seguito a una decisione e a una concessione del concilio generale o del legislatore umano o di entrambi.

XXII – In che modo il vescovo romano, e la sua chiesa, sia il capo e abbia un primato sulle altre chiese e in virtù di quale autorità detenga questo primato.

XXIII – Le forme della pienezza del potere; in che modo e in quale ordine il vescovo di Roma le ha assunte, e (in breve) secondo quali modalità ne fa e ne ha fatto uso.

XXIV – Secondo quali modalità il vescovo di Roma in particolare ha assunto il primato e la pienezza del potere nell’ambito della chiesa e dell’ordinamento sacerdotale.

XXV – Secondo quali modalità il vescovo di Roma abbia fatto uso della pienezza del potere, in particolare al di fuori dei limiti ecclesiastici, nei confronti dei laici ossia nell’ambito politico.

Page 9: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Defensor pacis [Libro II]

XXVI – Secondo quali modalità il vescovo romano ha usato questo pieno potere e primato, in particolare riguardo all’imperatore e all’impero romano.

XXVII – Alcune obiezioni alle dimostrazioni del capitolo 15 di questo libro, e di conseguenza degli altri capitoli.

XXVIII – Risposte alle obiezioni del capitolo precedente. XXIX – Soluzione delle obiezioni tratte dalla Scrittura al capitolo 3 di questo libro, per

dimostrare che il potere politico non spetta ai vescovi, e in particolare il potere politico supremo non spetta al vescovo di Roma, in quanto tali.

XXX – Soluzione delle argomentazioni addotte al capitolo 3; come deve e può avvenire secondo la retta ragione la traslazione dell’impero romano o di qualsiasi altro potere supremo di governo.

Libro III I – Riassunto degli scopi e delle conclusioni principali dei libri I e II; loro connessione con

quanto diremo. II – Si inferiscono esplicitamente alcune conclusioni che seguono di necessità da quanto

stabilito nei precedenti libri. Prestando attenzione a esse, i governanti e i sudditi possono più facilmente raggiungere il fine a cui mira questo libro.

III – A proposito del titolo. (fine)

Page 10: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Defensor pacis

[TESTO I: Libro I, Capitolo II, ed. BUR 2001, vol. I, p. 21]

«Perciò, dovendo descrivere la pace e il suo contrario, siamo d’accordo con Aristotele quando afferma nella Politica … che la città è come una natura animata o come un animale. Infatti, come un animale ben disposto secondo natura è formato da alcune parti proporzionate, ben ordinate tra loro, che si comunicano reciprocamente le loro funzioni in vista del tutto, così, se è stata ben disposta e istituita secondo ragione, la comunità politica è costituita da parti di questo tipo. Sembra esserci una relazione tra la comunità politica, le sue parti e la pace, così come esiste una relazione tra l’animale, le sue parti e la salute. […] Quindi, secondo questa analogia, la pace sarà la buona disposizione della comunità politica grazie alla quale ciascuna delle sue parti potrà compiere perfettamente le azioni che le si addicono secondo ragione e secondo la propria istituzione.»

Page 11: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Defensor pacis

[TESTO I: Libro I, Capitolo IV, ed. BUR 2001, vol. I, p. 33]

«Ma, secondo quanto afferma Aristotele nella Politica, libro I, capitolo I, la “città” è “la comunità perfetta che, come si suol dire, è completamente autosufficiente, istituita per vivere, ma che esiste per vivere bene. Ciò che ha detto Aristotele […] indica la causa finale perfetta della comunità politica, poiché coloro che vivono in modo civile non solo vivono, come fanno gli animali o gli schiavi, ma vivono una vita degna dell’essere umano, dedicandosi così ad attività liberali, come quelle proprie delle virtù dell’anima sia pratica che speculativa.»

Page 12: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Defensor pacis

Quali sono le parti e le funzioni della comunità politica? Le più importanti sono:

- sacerdozio - difesa - parte giudiziaria.

Le 3 insieme sono esercitate dalle “classi onorevoli”. Tutte le altre sono necessarie, ma non onorevoli.

Sono esercitate dal “volgo”. [Libro I, cap. V]

Page 13: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Defensor pacis

Le funzioni sono istituite dal LEGISLATORE e assegnate alle parti, da lui distinte.

La prima funzione e parte, quella GIUDIZIARIA, è altrimenti detta GOVERNO. Essa è la prima parte della comunità politica.

«Seguendo quanto detto da Aristotele nella Politica […] definisco retto il governo in cui chi governa lo fa per il bene comune in accordo con la volontà dei sudditi, deviato è quel governo che è privo di questo aspetto.»

Forme di governo retto: - monarchia regia - aristocrazia - politia Forme di governo deviato: - monarchia tirannica - oligarchia - democrazia. [Libro I, cap. VIII]

Page 14: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Defensor pacis

Definizione di POLITIA:

«Una specie di governo retto in cui qualsiasi cittadino, alternativamente, partecipa al governo o alla funzione deliberativa, secondo il grado e la ricchezza o la sua condizione, per il bene comune e secondo la volontà o il consenso dei cittadini»

[Libro I, cap. VIII – BUR 2001, I, p. 79]

Page 15: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Marsilio da Padova (1284-1343)

Defensor pacis (1324)

Testo 2 Marsilio da Padova, Defensor pacis, 1324 Capitolo XII, par. 1-9 Capitolo XIII, par. 1, 3-7

[da C. Galli (a cura di), I grandi testi del pensiero politico, Il Mulino, Bologna 2003,

p. 54-59]

Page 16: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Marsilio da Padova, Defensor pacis,1324 [2]

In che modo la CITTA’ delibererà le proprie leggi? Vedi: Capitolo XII, paragrafi 1-4 Capitolo XIII, paragrafi 1, 3-7 tratto da Galli (a cura di), I grandi testi del pensiero

politico, p. 54 ss.

Page 17: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Defensor pacis

La causa maggiore di discordia della comunità politica è l’interferenza del potere ecclesiastico, che ostacola il governo della comunità stessa.

Pertanto Marsilio riflette anche: - sul papato - sull’essenza del potere sacerdotale secondo le scritture - sull’indipendenza della sfera secolare e sull’opportunità che non vi sia interferenza - sulla necessità che anche il clero sia soggetto per contro alle leggi civili Infine - sul tema del governo della Chiesa - sulla questione del potere papale sostiene la SUPERIORITA’ del CONCILIO

[assemblea dei vescovi della cristianità] sul pontefice / tema su cui v. anche Niccolò da Cusa, De concordantia catholica, 1433 → conferma della RILEVANZA DELLA COMUNITA’ nel pensiero politico di Marsilio

Page 18: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Defensor pacis

Chi è il “defensor pacis”?

E’ il libro stesso. Che insegna al governante e ai sudditi a conservare la comunità politica in pace.

Page 19: Storia delle istituzioni politiche - UniBG Storia Istituzioni 13 14... · Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2013-2014 Lezione seconda

Testi utilizzati

Marsilio da Padova, Il difensore della pace, introduzione di M.T. Fumagalli Beonio Brocchieri, 2 voll. Bur, Milano 2001

Carlo Galli (a cura di), Manuale di storia del pensiero politico, Il Mulino, Bologna 2001

Carlo Galli (a cura di), I grandi testi del pensiero politico. Antologia, Il Mulino, Bologna 2003