Storia delle biblioteche - liceofedericoquercia.edu.it · I Greci Dai sofisti a Sorate, da Platone...

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Storia delle biblioteche I primi archivi L'invenzione della scrittura risale agli ultimi secoli del IV millennio a.C. in varie città mesopotamiche, ma recenti ritrovamenti archeologici riportano al terzo millennio a.C. Si tratta in verità di sistemi documentari a carattere prevalentemente politico-amministrativo ma ben presto evoluti a contenitori polivalenti di testi anche letterari, storici, religiosi: nelle ziggurat (templi caratteristici della religione sumera, babilonese e assira) costruite sulla sommità delle colline della Mesopotamia e nei templi dell’Egitto si raccolse quanto di scritto appariva rappresentare il segno espressivo dei rapporti sociali, degli uomini fra di loro e degli uomini con la divinità.

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Storia delle bibliotecheI primi archivi

L'invenzione della scrittura risale agli ultimi secoli del IV millennio a.C.

in varie città mesopotamiche, ma recenti ritrovamenti archeologici riportano al

terzo millennio a.C. Si tratta in verità di sistemi documentari a carattere

prevalentemente politico-amministrativo ma ben presto evoluti a contenitori

polivalenti di testi anche letterari, storici, religiosi: nelle ziggurat (templi

caratteristici della religione sumera, babilonese e assira) costruite sulla

sommità delle colline della Mesopotamia e nei templi dell’Egitto si raccolse

quanto di scritto appariva rappresentare il segno espressivo dei rapporti

sociali, degli uomini fra di loro e degli uomini con la divinità.

La biblioteca di AssurbanipalLa raccolta documentaria era strutturata al

servizio del re e dei suoi funzionari. Lo testimonia la biblioteca del re assiro

Assurbanipal (668-627 a.C.) a Ninive, costituita da circa 30.000 tavolette d’argilla, che può

essere considerata la prima raccolta organica di ampie dimensioni, voluta dal re stesso che fa

sempre richiamare il suo nome nei colophonesdelle tavolette, dove compaiono sempre la

sottoscrizione «Palazzo di Assurbanipal, Re del Mondo, Re dell’Assiria»

SumeriLe più antiche tavolette di argilla pervenuteci, in scrittura cuneiforme,

appartengono ai Sumeri.

I GreciDai sofisti a Socrate, da Platone ad Aristofane l’attenzione è posta sulla trasmissione orale del

sapere attraverso le letture pubbliche, le dispute, i dialoghi, l’insegnamento, la rappresentazione teatrale. La tradizione omerica, le forme di organizzazione e di partecipazione attiva alla vita della polis svilupparono e favorirono, fino a tutto il periodo dell’età classica, l’espressione di una cultura

quasi totalmente orale.

Non esistono, prima dell'età ellenistica, le biblioteche e le sole cose conservatesono quelle di cui è depositata una copia nei templi, che assolvono la funzione

di archivi civili ufficiali. Il fatto che ad Atene già nel V secolo lecomunicazioni ufficiali da parte degli amministratori della città venissero

affisse pubblicamente ci porta a credere che molta parte della popolazionefosse alfabetizzata e in grado di leggere, e magari anche di scrivere

La biblioteca di Aristotele

Aristotele affermò attraverso il suo metodo la centralità della lettura e della riflessione sui testi scritti e la necessità di possedere libri. Nel

Liceo l’insegnamento era congiunto con la ricerca per cui la raccolta dei testi di studio era uno strumento indispensabile di lavoro. La biblioteca

aristotelica, finalizzata allo studio, alla elaborazione e alla conservazione dei testi, è la prima, di cui si abbia testimonianza certa ed è anche il modello che ha influenzato in modo diretto o indiretto le realizzazioni successive, dalle raccolte dei ginnasiarchi alla biblioteca di

Alessandria, alle biblioteche private e pubbliche fondate successivamente a Roma.

Nascita della «grande biblioteca»di Alessandria

Le biblioteche dei tiranni del VI sec. a.C., con la biblioteca aristotelica promossa e sostenuta da Alessandro Magno, modello a sua volta della fondazione tolemaica, fu ben presto chiamata "la grande biblioteca",

cioè la biblioteca di Alessandria. E Alessandria fu il modello seguito da tutte le monarchie "ellenistiche", nate dalla frantumazione dell'impero multinazionale e multirazziale di Alessandro Magno, con l'effetto di una straordinaria gemmazione: Antiochia, Pergamo, Cartagine , Roma cesariana e augustea non furono

che la riproduzione di quel grande modello.

Fondata da Tolomeo I Sotere, sovrano dEgitto, nella città di Alessandria, fu ampliata dal figlio Tolomeo II agli inizi del III secolo. La cura della biblioteca fu affidata a importanti letterati tra cui Efeso (primo direttore) e Callimaco . La Biblioteca venne distrutta più volte durante le guerre civili tra Pompeo e Cesare. Nel 2002 è

stata eretta grazie all’apporto fornito dall’UNESCO la nuova Bibliotheca Alexandrina.

Biblioteca senza pubblico

Alessandria non fu una cattedrale del sapere come le biblioteche

attuali ma, come osserva Christian Jacob, fu una

biblioteca di Stato senza pubblico. Il suo ruolo non era quello di diffondere il

sapere nella società, ma lo “stoccaggio” di tutte le

opere esistenti per conservarle in un unico

posto nel cuore del palazzo reale, che era

equivalente ad un quartiere della città.

Le biblioteche dei vinti

A Roma dalla metà del II secolo a.C. i generali romani vittoriosi, tra i bottini di guerra inseriscono anche , le biblioteche requisite ai nemici vinti destinandole per lo più ad arricchire le proprie dimore extraurbane deputate ad ospitare i proprietari e la loro cerchia di amici nelle pause dei negotia romani e durante l’esercizio degli otia letterari.

Le biblioteche di Lucio Emilio Paolo, di Silla e di Lucullo sono esempi di questa prassi. Ad esempio, Lucio Emilio Paolo che, sconfitto il re

Macedone Perseo nella battaglia di Pidna (168 a.C.), destinò ai figli la

biblioteca reale.

Cesare e Pollione e la prima biblioteca pubblica romana

Il primo a formulare l’idea di istituire una biblioteca pubblica a Roma fu Cesare. Ispirandosi al ben noto

modello tolemaico/alessandrino affidò l’incarico della progettazione a Varrone, il quale ne sviluppò

l’organizzazione nei tre libri del De bibliothecis, non pervenuto . La sua uccisione impedì la realizzazione dell’istituzione ma i tempi erano maturi e Caio Asinio

Pollione (politico e poeta, amico di Virgilio che lo celebrò nel IV libro delle Georgiche), convinto

sostenitore della politica cesariana, riprese il progetto e nel 39 a.C. destinò il bottino del trionfo sui Parti alla costruzione della prima biblioteca pubblica romana. In età imperiale biblioteche pubbliche sorsero anche nei centri minor: in Italia sono testimoniate quelle di Tivoli

presso il tempio di Hermes, di Como, fondata e provvista di rendite da Plinio il Giovane .L’imperatore

Adriano fondò in Atene una biblioteca nell’Olimpieion; altre biblioteche sono attestate a Corinto, Delfi, in Asia

Minore, in Africa a Cartagine.

Crisi della biblioteca antica

La crisi e la fine della biblioteca antica sono dovute a:

cause esterne: cioè alle vicende politiche, militari e sociali che

determinarono la dissoluzione dell'impero romano.

cause interne: cioè alla decadenza della tradizione letteraria e filosofica classica sotto la spinta

dell'ideologia cristiana. In occidente la fine del mondo antico determina la decadenza delle città, la scomparsa della classe colta laica e, di conseguenza, segna l'abbandono delle Biblioteche pubbliche. Al loro posto, accanto ai luoghi di culto cristiani, sorgeranno le nuove biblioteche che si assumeranno il compito di svolgere una secolare opera di recupero, salvaguardia e trasmissione dei testi antichi.

Monasteri benedettini e BibliotecheIl movimento di Benedetto da Norcia, iniziato a partire da Montecassino, coprirà l’Europa intera di una fitta rete di monasteri. Fra tutte queste istituzioni monastiche, tuttavia primeggia Montecassino, più volte distrutta e ricostruita: nei primi decenni dell’XI secolo riprendono vigore lo scriptorium e la biblioteca, ricca di testi di diritto ecclesiastico e civile ma anche di storia e di letteratura.

MODELLO MONASTICO INelle biblioteche monastiche altomedievali si è di fronte ad una compresenza di lettura e scrittura: esse sono officina di produzione del codice ma anche, in un perfetto circolo integrato, degli stessi materiali e strumenti scrittori.

MODELLO MONASTICO IILa biblioteca altomedievale si presenta come raccolta libraria ingran parte prodotta direttamente dallo scriptorium interno alla strutturamonastica e vescovile in funzione delle proprie esigenze. E’ una raccoltapolifunzionale, concepita a sostegno delle attività della struttura religiosa diriferimento. I libri vengono prodotti e conservati soprattutto per il loro altovalore patrimoniale.

MODELLO MONASICO IIIIl repertorio librario delle biblioteche altomedievali, i bisogni della comunità religiosa di riferimento:Bibbia, padri della chiesa, libri liturgici, libri devozionali, libri per la scuola.

Biblioteche e Accademie

• Presso la corte nacquero le nuove biblioteche ma anche e soprattutto diverse Accademie a partire dal 400. Le accademie nate nel 400 diventarono subito famose: quelle alfonsina e pontanina a Napoli e quelle romana e aldina a Roma. L’Accademia più celebre fu quella platonica ispirata e guidata da Marsilio Ficino a Firenze a partire dal 1463 sotto la protezione dei Medici.

ETA’ RINASCIMENTALEl Rinascimento fu l'epoca determinante per

la nascita delle biblioteche in senso moderno. Un importante impulso a tale

cambiamento fu dato dallo spirito umanistico che fece nascere le prime

biblioteche "laiche", come la Malatestiana di Cesena, la Estense a Ferrara, la

Gonzaghesca a Mantova, la Laurenziana di Firenze, la Marciana di Venezia. Accanto alle biblioteche "laiche" si svilupparono anche biblioteche ecclesiastiche. La più

importante di esse è la Biblioteca Apostolica Vaticana, fondata da papa Sisto IV nel 1475. Determinante per la nascita di

grandi biblioteche fu l'invenzione della stampa, che verso la fine del XV secolo

moltiplicò il numero e la disponibilità dei volumi, in quanto ridusse il costo della

produzione libraria. Il maggior pregio delle biblioteche rinascimentali rimane, il

numero e l'importanza dei manoscritti di opere greche, latine e paleocristiane, che

esse conservano.

ETA’ MODERNANel XVI secolo la diffusione delle prime case editrici, soprattutto a Venezia, ad

Amsterdam, favorì la diffusione delle opere in tutta Europa e rese possibile la loro

raccolta nelle biblioteche. Le prime grandi biblioteche pubbliche nacquerò nella prima metà del ‘600, come la Biblioteca Angelica

di Roma, la Biblioteca Ambrosiana di Milano, la Biblioteca Bodleiana di Oxford.

ETA’ CONTEMPORANEALo sviluppo delle biblioteche si intensifica verso la fine del XVIII secolo e per tutto il

XIX secolo, anche per il trasferimento delle collezioni private nelle strutture pubbliche. Lo sviluppo delle biblioteche pubbliche si

intensifica in Italia a partire dagli anni 1970, sull'ordinamento delle Regioni che, in

attuazione dell'articolo 117 della Costituzione, trasferiva alle Regioni le

competenze sulle biblioteche di ente locale.

Biblioteca medicea laurenziana di Firenze

A Cosimo de' Medici detto il Vecchio (1389-1464) si

deve la nascita della biblioteca Medicea

Laurenziana. Cosimo collezionava manoscritti di autori classici greci e latini. Il suo più famoso

nipote, Lorenzo il Magnifico, porterà al

massimo grado di importanza l'opera di

raccolta e conservazione della biblioteca di

famiglia. Per i Medici ogni mezzo era lecito per arricchire le raccolte

librarie.

Biblioteca estense di Modena

La Biblioteca Estense, giunta quasi intatta fino ai nostri giorni, si costituì originariamente presso la Corte di Ferrara, una delle più potenti del periodo rinascimentale. Riservata alla ristretta cerchia di letterati e umanisti che dedicavano le proprie opere ai membri della casa d'Este, nel 1467 già possedeva oltre 450 codici.La famiglia d'Este corredò la biblioteca di manoscritti latini e greci, autentici capolavori dell'arte della miniatura. Nella seconda metà del Cinquecento la biblioteca fu arricchita ad opera del duca Alfonso II che, grande estimatore della musica, volle istituire la raccolta musicale estense, ancora oggi una delle più cospicue d'Italia. Nel corso degli anni, la Biblioteca segue le vicende politiche della famiglia Estense e si trasferisce, dalla seconda metà del Seicento, a Modena, nel Palazzo Ducale, dove ha tuttora sede.

Biblioteca marciana di Venezia

Dopo la caduta di Costantinopoli, il cardinale greco Bessarione, Vescovo di Nicea, una delle personalità più importanti del XV sec., volle scegliere una città che fosse l'estremo baluardo della Cristianità e farne la custode delle opere più importanti della grecità classica. La scelta cadde sulla Repubblica di Venezia alla quale il cardinale donò, nel maggio 1468, oltre mille codici contenenti le più significative testimonianze scritte della civiltà ellenica. Pietro Bembo, bibliotecario nei primi anni del Cinquecento, affidò a Jacopo Sansovino l'incarico di costruire in piazza San Marco una sede idonea. Nella Biblioteca Marciana sono custoditi tesori unici come il Breviario del cardinale Grimani.

Le biblioteche europee

OLANDA

Conquistata nel 1579 l’indipendenza dalla Spagna, nella nuova Repubblica Olandese, passata interamente alla Riforma, si ebbe un rapido progress vuoi nelsistema scolastico che nelle biblioteche. L’Università di Leida avendo beneficiato del lascito di una cospicua raccolta del teologo Johannes HolmannII nel 1587,

messa a disposizione una grande sala, aprì una biblioteca per professori e studenti; a questa si aggiunse, nel 1592, un altro importante lascito quello diJoseph Justus Scaliger. Grazie all’orientalista Thomas Erpenius (+ 1624) venne formandosi una importante collezione di manoscritti orientali. Sia la Bibliotecadi Utrecht che quella di Amsterdam, aperta al pubblico prima del 1600, si arricchirono con i libri delle chiese e dei conventi soppressi.La Biblioteca Reale, consede a l’Aja, dal 1798 svolge le funzioni di Biblioteca Nazionale; possiede circa 4 milioni di volumi. Ragguardevoli anche leraccolte delle maggiori bibliotecheuniversitarie: di Leida con 5 milioni di volumi, di Utrecht con 5 milioni di volumi.

BELGIO

La Biblioteca Reale, istituita nel 1837 a Bruxelles, svolge le funzione di Biblioteca Nazionale con 5 milioni di volumi. Fra le Biblioteche universitarie primeggiaGand con 2 milioni di volumi, seguono Lovanio e Liegi. 184 Alfredo SerrAi

SPAGNA

Cambiamenti significativi negli assetti del patrimonio librario si sono avuti prima con la soppressione della Compagnia di Gesù nel 1767 poi con lasecolarizzazione dei beni monastici e conventuali negli anni 1835-1837. Dal 1859 le Biblioteche e gli Archivi sono retti da una Direzione generale del Ministerodella Istruzione. La maggiore Biblioteca del paese è la Biblioteca Nazionale di Madrid, fondata nel 1712 da Filippo V, conta 30000 manoscritti e 7 milioni didocumenti inventariati. Oltre alle tredici biblioteche universitarie, va ricordata la Biblioteca de l’Escurial con il suo fondo antico di 8000 mss. e 50000 impressi;notevole anche la raccolta della abbazia di Montserrat con 300000 volumi; a Barcellona, la Biblioteca della Catalognacon 3 milioni di volumi.

GERMANIADal 1990 la Biblioteca Nazionale Tedesca ha due sedi, una a Francoforte ed una a Lipsia, con 27 milioni.BELGIO-La Biblioteca Reale, istituita nel 1837 a Bruxelles, svolge le funzione di Biblioteca Nazionale con 5 milioni di volumi. Fra le Biblioteche universitarie primeggia Gand con 2 milioni di volumi, seguono Lovanio e Liegi. POLONIALa più antica delle biblioteche polacche è la Jagellonica della Università di Cracovia, istituita nel 1536; attualmente conta più di 2 milioni di volumi. A Varsavia, la Biblioteca Nazionale Polacca con 7 milioni di volumi.

RUSSIALa Biblioteca di Stato , fondata nel 1828 a San Pietroburgo venne trasferita a Mosca nel 1861.

SVIZZERA

Fra le antiche biblioteche monastiche notevoli quella di San Gallo e di Einsiedeln con oltre 100000 volumi ciascuna

e più di un migSVIZZERA-La Biblioteca Nazionale Svizzera ha sede a Berna. Fondata nel 1894, possiede circa 4

milioni di volumi. Le Biblioteche Cantonali risalgono all’inizio dell’Ottocento, in qualche caso sono unite con la

Universitaria del Cantone. Le maggiori Biblioteche Universitarie sono quelle di Basilea, con ricco fondo antico e

3000 incunabuli, e il Politecnico Federale di Zurigo (ETH) che con 8 milioni di volumi è la maggiore liaio di

incunabuli.

Le biblioteche europee IIPORTOGALLO

La Biblioteca universitaria di Coimbra vanta una splendida sede barocca nella Joanina, raccolta di 250000 volumi edificata dalre Giovanni V nel

secolo XVII. Inoltre a Mafra, nel Palazzo Reale, del XVIII secolo si trova la Biblioteca con 35000 volumi collocata nel più grandesalone librario d’Europa, lungo 85 m, largo 9 e 1/2, alto 13.

RUSSIA

La Biblioteca di Stato , fondata nel 1828 a San Pietroburgo venne trasferita a Mosca nel 1861, già denominata Lenina, conta35 milioni di documenti; segue la Biblioteca Nazionale Russa, fondata da Caterina I nel 1795 che ha

sede a San Pietroburgo ed è la più antica biblioteca pubblica della Russia con 30 milioni di volumi, e la Bibliotecadell’Accademia delle Scienze a San Pietroburgo, fondata da Pietro I nel 1714, ora con 20 milioni di volumi.

POLONIA

La più antica delle biblioteche polacche è la Jagellonica della Università di Cracovia, istituita nel 1536; attualmente conta piùdi 2 milioni di volumi. A Varsavia, la Biblioteca Nazionale Polacca con 7 milioni di volumi.

REPUBBLICA CECA

Il Clementinum, fondato nel 1556 da Ferdinando I come Università dei Gesuiti, è oggi la Biblioteca Nazionale della Repubblicaceca; possiede circa 6 milioni di volumi. Il Carolinum è invece la più antica università dell’EuStoria delle biblioteche. Parte II185

ropa centrale fondata nel 1348. Notevole il salone antico della BibliotecaStrahov a Praga.

Le biblioteche europee III

DANIMARCA

Biblioteca Reale a Copenhagen, fondata da Federico III nel 1653, con 5

milioni di volumi e 6000 mss.

SVEZIA

Biblioteca Reale di Svezia, depositaria del diritto di stampa dal 1661. La

Biblioteca pubblica di Stoccolma con 2 milioni di volumi.

NORVEGIA

Oslo Biblioteca Nazionale.

SLOVACCHIA

Biblioteca della Università di Bratislava, e Biblioteca Nazionale Slovacca a Bratislava.

UNGHERIA

Biblioteca Nazionale Széchényi, istituita nel 1802 possiede 3 milioni di libri e 5 milioni di pezzidocumentari; si trova a Budapest nel castello di Buda.

Biblioteca di Marcianisee la sua storia

La Biblioteca di Marcianise fu fondata, come biblioteca popolare, nel 1868 ed inaugurata, il12 Dicembre dello stesso anno, dal Sindaco Notar Nicola Gaglione, insieme con l’AsiloInfantile e le Scuole elementari Maschili e Femminili. Aveva una dotazione libraria di 1100volumi pubblicati tra il 1600 e il 1800. A questa nel 1920 o nel 1921 fu unita la biblioteca delcanonico G.B. Novelli, composta da 570 libri editi tra il 1500 e il 1800. Da questa unionenacque la biblioteca popolare circolante presso le scuole elementari, la quale fu affidataalla signora Eugenia Huber Scialla, una distinta insegnante del tempo, appassionatabibliofila ed erudita bibliotecaria. Alla morte di costei, nel 1929, il professore VincenzinoRaucci fu incaricato di curare questo aspetto delicatissimo dell'educazione popolaremarcianisana. Ci fu una scissione - molto logica, per la verità - della biblioteca propria nel1930. I volumi di pedagogia, di filosofia, di psicologia, di letteratura infantile furono dati allelocali scuole elementari per la costituzione di una biblioteca scolastica, mentre tutti glialtri libri rimasero alla biblioteca comunale circolante. La biblioteca comunale ebbe unosviluppo veramente grandioso: nel 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale,contava ben 4600 volumi ed era stata segnalata dal Ministero della Educazione Popolare edalla Biblioteca Nazionale di Napoli per la cospicua attività di prestiti e di scambi. E' danotare che esisteva una sezione interessantissima - la dicevano la "Biblioteca inutile edilettevole" - formata da 1500 opuscoli vari, tra cui molte rarità bibliografiche.

Un nome è doveroso fare a ricordo di questa istituzione: quello del Notaio Nicola Gaglione, che volle con amore e con passione così tanto sviluppo e tanto potenziamento. Nel 1939, quando il professor Vincenzino Raucci fu richiamato per la guerra, tutti i volumi furono accuratamente sistemati e chiusi in una stanza del municipio. Una mattina, un venerdì mattina, del 1943 alcune famiglie depredavano tanto tesoro: gli alleati avevano fatti portare nello spazio all'inizio della scala di destra del palazzo comunale tutti i libri. Per far fuoco in casa, con i carrettini fu rubato tanto materiale prezioso. L'avvocato Nicola De Paulis riuscì a salvare qualcosa, che oggi si trova nella sala di lettura del Circolo Vittorio Emanuele." Da questo qualcosa, il professore Gaetano Andrisani, autore della storia sopra trascritta, nel 1956, insieme con il Sindaco Dottor Luigi Iovine, fondò l'attuale Biblioteca Comunale.

Denominazione e finalità

La biblioteca del Liceo Scientifico-Classico-Sportivo “Federico Quercia” di

Marcianise, ubicata al pianoterra dell’edificio presso l’Aula Magna, ha lo

scopo di acquisire, conservare e mettere a disposizione dell’utenza il materiale

bibliografico e documentario necessario all’attività di studio, di ricerca e di lettura.

Svolge pertanto le seguenti funzioni:

• conservare ordinatamente le opere editoriali; • aggiornare il materiale; • incentivare il gusto e l'abitudine alla lettura ed alla consultazione di opere editoriali e in genere favorire la diffusione della cultura; • supportare le attività didattiche ordinarie permettendo ricerca ed aggiornamento; • promuovere iniziative atte a favorire l'inserimento organico della Biblioteca Scolastica all'interno delle varie attività d'Istituto e del territorio.

Organizzazione internaIl responsabile della Biblioteca:• formula le linee gestionali generali;• cura l'efficienza e la funzionalità del servizio;• stabilisce l’ orario d'apertura per l’utenza;• propone nuove acquisizioni in base al budget e

alle indicazioni ed esigenze dell'utenza;•risponde dell'andamento della Biblioteca al

Dirigente Scolastico

AccessoSono ammessi alla Biblioteca :• alunni, docenti, personale non docente• pubblico esterno all’istituzione scolastica, che per motivi di studio e di ricerca, ma anche di interesse personale, desiderino consultare o prendere in prestito il materiale in dotazione alla biblioteca.L’apertura della Biblioteca per i servizi di consultazione, lettura e prestito libri è garantita per tutto l’anno (escluso il periodo di festività natalizie e pasquali e di ferie estive) dal martedì al venerdì - ore 9.20 / 12,20 (secondo l'orario di servizio). Si precisa che per motivi di sicurezza e controllo è necessario che l’utenza esterna, prima di accedere al servizio bibliotecario, esibisca una tessera di riconoscimento.

Ricerca bibliografica, consultazione e lettura La Biblioteca mette a disposizione degli utenti • un catalogo informatizzato, gestito da un software, che permette ricerche per autore e

per titolo• una postazione multimediale • libri, enciclopedie, dizionari, atlanti.

La biblioteca pubblica può diventare un territorio aperto a gruppi e associazioni, un centro di riflessione e di condivisione

dei saperi, il nodo centrale di una rete con altre istituzioni culturali. Essa è da sempre legata agli spazi urbani, ai luoghi di

incontro, come le chiese, i mercati, le piazze.

Ogni biblioteca, per offrire un servizio davvero efficace, deve adattarsi al territorio in cui nasce, ascoltando le esigenze e i

suggerimenti dei suoi utenti, nessuno escluso.

Piazza del campo, Siena

• Ripensare gli spazi urbani, sottrarli alla commercializzazione, farne luoghi di incontro, di scambio, di azione collettiva. La biblioteca pubblica, a lungo ignorata dalla politica e oggi minacciata da internet nel suo ruolo informativo, può diventare un territorio aperto a gruppi e associazioni, un centro di riflessione e di condivisione dei saperi, il nodo centrale di una rete con altre istituzioni culturali. In un paese sempre più ignorante che rischia di restare ai margini dell’economia della conoscenza, la biblioteca pubblica deve diventare parte di un progetto di rinascita dell’Italia, un luogo di libertà e di creatività per ogni cittadino.

Le piazze del sapere

Cracovia – Rynek Glowny

• LE PIAZZE DEL SAPERE non rappresentano solo il luogo in cui si prendono in prestito o si consultano i libri, ma sono un punto di riferimento fondamentale della vita cittadina quotidiana, attorno al quale gravitano molti aspetti, tutti ugualmente prioritari: cultura, benessere, svago, socializzazione, studio, formazione e informazione, pari opportunità, integrazione e, non ultimo, relazioni umane.

Piazza carità, Marcianise

Lavoro realizzato dalla classe 4aC

anno scolastico: 2017/2018

Tutor: Prof.ssa Laura Ferriero