Storia della Crittografia - Roma Tre...
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11/05/2009
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Storia della Crittografia
dalle origini al XVI secolo
Stefano Zingale
Introduzione
• La crittografia (dal greco Kryptòs, che significa
"nascosto" e gràphein che significa "scrittura") è la scienza che si occupa dello studio delle scritture segrete
• La storia della crittografia è antica quasi quanto la scrittura stessa
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• Il più antico esempio di utilizzo della crittografia è stato rinvenuto in alcuni geroglifici egiziani scolpiti in antichi monumenti dell’ Antico Regno (risalenti a più di 4500 anni fa)
• Su alcune tavolette di argilla mesopotamiche sono state trovate incisioni cifrate, chiaramente fatte con l'intento di proteggere le informazioni riportate
Una scitala , un antico dispositivo crittografico
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Cifrario Atbash
• E una tecnica di trasformazione ad alfabeto capovolto
• la prima lettera dell'alfabeto ebraico (Aleph) viene cifrata con l'ultima (Taw), la seconda (Beth) viene cifrata con la penultima (Shin) e così via; da queste quattro lettere è derivato il nome di Atbash (A con T, B con SH)
CHIARO a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z
CIFRATO Z Y X W V U T S R Q P O N M L K J I H G F E D C B A
Scacchiera di Polibio
• Lo storico greco Polibio (≈200 a.C.), nelle sue Storie (Libro X) descrive il più antico esempio di codice poligrafico
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• più che di un codice segreto, si tratta di un sistema di telecomunicazione, di fatto un telegrafo ottico
• Infatti, il messaggio veniva trasmesso con due gruppi di cinque torce
Cifrario di Cesare
• Giulio Cesare usava per le sue corrispondenze riservate un codice nel quale la lettera in chiaro veniva sostituita dalla lettera che la segue di tre posti nell'alfabeto
CHIARO a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z
CIFRATO D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z A B C
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Cifrario di Augusto
• Augusto usava un cifrario più sicuro per le comunicazioni più delicate
• il testo chiaro e un brano dell'Iliade erano scritti in parallelo e ogni lettera del testo in chiaro era confrontata con la corrispondente dell'Iliade
• Esempio:
Testo in chiaro:
"Le nostre truppe in Polonia sono in rotta“
Chiave:
L’inizio dell’Inferno di DanteCHIARO l e n o s t r e t r u p p e i n p
CHIAVE n e l m e z z o d e l c a m m i n
Sposta: 14 5 12 13 5 26 26 15 4 5 12 3 1 13 13 9 14
CIFRATO Z J Z B X P O T X W G S Q R V W D
CHIARO o l o n i a s o n o i n r o t t a
CHIAVE d i n o s t r a v i t a m i r i t
Sposta: 4 9 14 15 19 20 18 1 22 9 20 1 13 9 18 9 20
CIFRATO S U C C A U K P J X C O E X L C U
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Crittografia Medioevale
• Primi alfabeti cifranti o monografici.
• Si usano le cosiddette nomenclature, ossia liste di parole chiave del gergo diplomatico abbreviate con un solo segno
Nomenclatore (o Nomenclatura)
• Le parole chiave di molte comunicazioni cifrate sono facilmente intuibili
• Esse venivano cifrate con segni a parte; chi decifrava poteva anche scoprire cosa volevano dire, ma non otteneva nessuna informazione sulle lettere che le componevano
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• Esempio:
Lettera di Michele Steno (1411)
Leon Battista Alberti
• Leon Battista Alberti , nel suo “Trattato della cifra” (1467), ha proposto un disco composto di due cerchi cifranti concentrici
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• Il cerchio esterno, detto stabile, è per il testo chiaro
• Il cerchio interno detto mobile, è per il testo cifrato
• Mentre per il cerchio esterno i simboli sono in ordine (alfabetico e numerico) le lettere del cerchio interno sono in disordine
Giovanni Battista Della Porta
• G.B. Porta (o Della Porta), nel 1563 pubblicò un trattato di crittografia (De Furtivis literarum notis- vulgo de ziferis) molto vasto e di ottimo livello
• Tra le cifre proposte dal Porta è nota soprattutto la tavola
• Essa usa 11 alfabeti e introduce il cosiddetto verme letterale che ha la stessa funzione della chiave, ma dovrebbe avere lunghezza considerevole, aumentando così la sicurezza
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Giovanni Battista Bellaso
• Il bresciano G.B. Bellaso pubblicò tra il 1553 e il 1564 tre opere di crittologia contenenti alcuni cifrari polialfabetici di notevole interesse
• l'idea è quella di ricavare diversi alfabeti disordinati da una parola convenuta
• Le lettere della parola segreta vengono scritte all'inizio a sinistra intercalate su due righe; le rimanenti lettere dell'alfabeto vengono scritte di seguito.
• Esempio dell'autore: data la parola chiave IOVE, il primo alfabeto derivato (alfabeto latino di 20 lettere posta V=U) è:
I O A B C D F G H L
V E M N P Q R S T X
• Le lettere della parola segreta vengono scritte all'inizio a sinistra intercalate su due righe; le rimanenti lettere dell'alfabeto vengono scritte di seguito.
• Esempio dell'autore: data la parola chiave IOVE, il primo alfabeto derivato (alfabeto latino di 20 lettere posta V=U) è:
I O A B C D F G H L
V E M N P Q R S T X
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• Il secondo si ottiene spostando circolarmente la seconda riga:
e così via fino ad ottenere cinque alfabeti; ognuno di questi sarà identificato da un gruppo di quattro lettere, come nella tabella successiva:
I O A B C D F G H L
X V E M N P Q R S T
IDVQ I O A B C D F G H LV E M N P Q R S T X
OFER I O A B C D F G H LX V E M N P Q R S T
AGMS I O A B C D F G H LT X V E M N P Q R S
BHNT I O A B C D F G H LS T X V E M N P Q R
CLPX I O A B C D F G H LR S T X V E M N P Q
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Cifrario di Vigenere (1586)
• Si può considerare una generalizzazione del cifrario di Cesare
• La lettera da cifrare viene spostata di un numero di posti variabile, determinato in base ad una parola chiave (verme), da scriversi sotto il messaggio, carattere per carattere
• Esempio (il Verme è “VERME”)
• Il testo cifrato si ottiene spostando la lettera chiara di un numero fisso di caratteri, pari al numero ordinale della lettera corrispondente del verme
CHIARO a r r i v a n o i r i n f o r z i
VERME V E R M E V E R M E V E R M E V E
CIFRATO V V I U Z V R F U V D R W A V U M
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