Storia del Festival Mousiké

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Mousiké L’Arte delle Muse Festival di Musica Antica del Mediterraneo

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Mousiké

L’Arte delle Muse

Festival di Musica Antica del Mediterraneo

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Il Festival Mousiké è la primogenita tra le rassegne di musica antica pugliesi tuttora in attività. In seno al Centro Studi omonimo, nasce nel 1995 come man i fes taz ione u f fic ia l e co l l a te ra le a l l a preparazione dei Giochi del Mediterraneo di Bari ’97, grazie alla proficua collaborazione tra Provincia di Bari e Comune di Bari, guadagnandosi immediatamente riconoscimenti internazionali. La formula del Festival rispecchia in pieno l’unione delle arti evocata dal nome greco di Mousiké, l’arte delle Muse: luoghi storici particolarmente significativi della Provincia di Bari ( castelli, chiese e palazzi storici, chiostri etc.) sono teatro di eventi culturali significativi, quali mostre documentarie, seminari, allestimenti di opere, concerti, produzioni teatrali.

LA STORIA DEL FESTIVAL MOUSIKE’

I l Fest ival Mousiké, inserito come unica manifestazione pugliese nel programma “Culture dei Mari” del Dipartimento dello Spettacolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ottenne il finanziamento “Kaleidoscope” della Comunità Europea per g l i ann i 1996 e 1998, in collaborazione con i più prestigiosi centri di ricerca e musica antica europei: il Centre de Musique Baroque de Versailles, l’Università di Saragozza, l’Università di Londra, il Centro di Musica Antica di Napoli.In quegli anni, il Centro Studi Arti dello Spettacolo nel Mediterraneo, ospitato presso il Conservatorio di Bari (ed oggi nella sede specialistica di Casa Piccinni, nel centro storico di Bari), ha dimostrato di poter organizzare eventi di grande prestigio anticipando le successive mode sulla confluenza delle arti “mediterranee”.Ne sono la prova le due mostre dedicate a “La musica nei vasi greci” e ai “Codici liturgici di Gerusalemme”; il primo convegno di studi su “ M u s i c i s t i d e l M e d i t e r r a n e o . S t o r i a e antropologia.” (con oltre 40 partecipanti di 12 nazioni); le prime rassegne di concerti specialistici ed infine anche gli allestimenti di opere barocche con il complesso di strumenti antichi “Cappella della Pietà dei Turchini”, confluite tra il 1996 e il 1999 nelle stagioni liriche di Bari e poi in registrazioni discografiche diffuse in tutto il mondo per la casa Opus 111 di Parigi.L’edizione del 1995 propose Arie villanelle e danze del Rinascimento europeo, con il concerto inaugurale dell’ensemble “Calixtinus” : Canti di profezie del XII e XIII secolo e manifestazioni collaterali quali una Mostra di scultura dal particolare tema “Sulle sponde del Mediterraneo. Aria Terra Acqua” e la Masterclass di vihuela, liuto,

chitarra del docente John Griffiths dell’Università di Melbourne-Australia.L’edizione del 1996 propose un itinerario di musica antica del tutto inusuale: dalle musiche elleniche alle monodie mistiche medioevali, dai liuti arabi e rinascimentali al barocco devozionale francese (concerto che inaugurò la collaborazione ufficiale con il Centre de Musique Baroque de Versailles), fino alla produzione in prima esecuzione moderna di una delle prime opere napoletane, la Stellidaura vendicante di Francesco Provenzale (1674). Uno spazio particolare fu riservato all’Orchestra sinfonica della Provincia di Bari, che presentò quattro programmi sul tema “Mediterraneo”, tra i quali spiccò un “Omaggio a Dubrovnik” realizzato in collaborazione con il Festival Internazionale di Dubrovnik. Manifestazioni collaterali furono: una mostra archeologica e iconografica su tema “Musici greci in Occidente” (catalogo edito nel 1996 nella serie dei “Quaderni dell’Assessorato alla cultura del Comune di Bari”, 13) e il convegno internazionale di studi, già citato, sul tema “ I Musici del Mediterraneo. Storia e antropologia”.L’edizione del 1997 propose quattro concerti nelle chiese del borgo antico di Bari, che permisero l’ascolto di programmi inusuali: dalle monodie medioevali alla produzione musicale nel Regno di Napoli all’epoca di Bona Sforza, al repertorio napoletano sacro e profano tra i sec. XVI e XVIII.Nel 1998, in occasione del IV centenario della nascita di Luigi Rossi (1598), nell’ambito del programma Kaleidoscope, in collaborazione col Centre Musique Baroque di Versailles, fu prodotta nel teatro comunale di Torremaggiore (FG), la prima rappresentazione moderna dell’opera di Rossi “Il Palazzo incantato di Atlante” con la regia di Paolo Panaro e il complesso vocale e strumentale del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Bari, diretto da Annibale Cetrangolo.Dall’edizione del 2003, la formula del Festival ritrovato e itinerante IV edizione, ha rispecchiato in p ieno l ’un i tà del le ar t i de l lo spettacolo mediterraneo invocata dal nome greco di Mousike, l’arte delle Muse: in luoghi storici particolarmente significativi della Provincia di Bari (i castelli di Gioia del Colle, Mola, Monopoli, la Corte del Catapano di Bari, il Teatro Rossini di Gioia del Colle) sono stati realizzati preziosi spettacoli dedicati alla danza del primo rinascimento e del pieno barocco, canzoni e tarantelle tradizionali della Puglia e concerti di strumenti a pizzico antichi, insieme con musiche sinfoniche dell’ormai antico Ottocento e l’omaggio alla musicale Spagna di Garcia Lorca.

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I protagonisti, nomi prestigiosi dello spettacolo italiano, da Arnoldo Foà a Pino De Vittorio, da Deda Colonna a Mara Galassi,insieme con i più validi artisti attivi in Puglia: l’Orchestra di Bari, l’ensemble di danze e strumenti antichi La Chirintana, il complesso strumentale del Dipartimento di musica antica del Conservatorio di Bari, le Faraualla, Rocco Capri Chiumarulo, Maria Giaquinto, Nando Di Modugno, etc.Vi sono state due produzioni originali del Festival Mousiké: la “Question de Amor”, festa a ballo del primo Cinquecento (con la consulenza di un’ispanista dell’Università di Salerno), un omaggio alla duchessa di Bari Bona Sforza insieme al centenario della Disfida di Barletta. L’altra produzione del Festival: il concerto “La virtù temporale”, con la partecipazione di docenti del Dipartimento di musica antica del Conservatorio di Bari, è stato presentato per la prima volta a Gioia del Colle e successivamente presso l’Istituto Italiano di Cultura di Lubiana in Slovenia.L’Edizione del 2004 si è svolto ancora una volta nella perfetta cornice architettonica delle più suggestive testimonianze storiche della Provincia di Bari, cattedrali e castelli, grazie alla collaborazione tra ente Provinciale e Comuni interessati, ma anche del Centro Ricerche Casa Piccinni del Conservatorio di Bari, sede del Centro Studi Mousiké. Il Festival è stato inaugurato con un concerto per mandolini e archi, diretto dal mandolinista Mauro Squillante.Un ruolo da protagonista è stato rivestito dai complessi vocali e strumentali del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Bari, organismo didattico e produttivo ormai ben noto a livello nazionale e internazionale, i cui docenti ed allievi hanno dato vita a diverse produzioni originali. La prima è stata dedicata alla “musica sull’acqua”, tema generale del Festival di grande attualità e naturale per un territorio come quello pugliese, prendendo spunto dal capolavoro haendeliano. La seconda, una produzione commissionata al Dipartimento in occasione dell’inaugurazione della Mostra “Musica in Istria”, presentata a Bari in prima italiana dall’Istituto di Musicologia di Lubiana (Slovenia), con musiche inedite tutte in prima esecuzione moderna. Il più grande virtuoso di liuto in attività, Hopkinson Smith (della Schola Cantorum di Basilea).si è esibito per la prima volta nell’Italia meridionale al termine di un seminario didattico dedicato al suo strumento, che nel territorio di Bari veniva praticato con particolare fervore durante il Rinascimento.

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L’ultima produzione si segnala per originalità ed efficacia didattica: Il finto buffo,una rivisitazione per voce di basso-baritono Angelo de Marzo e due spinette Debora Del Giudice e Patrizia Gesuita, dello straordinario repertorio dell’opera buffa napoletana del secolo XVIII.Anche questo programma a vocazione interdisciplinare si è arricchito di conferenze, seminari, mostre e tutte quelle forme di avvicinamento e divulgazione che caratterizzano da sempre l’attività di Mousiké: certamente un Festival innovativo e senza molti confronti nell’intera area meridionale.L’edizione del 2005, ha confermato per questa manifestazione un posto, per originalità e livello artistico, tra i più prestigiosi Festival di Musica Antica esistenti nel Mediterraneo. Per un mese il territorio di Bari ha visto sette concerti seguiti da un pubblico folto ed entusiasta, in alcuni tra i più significativi luoghi storici e culturali del Barese: la chiesa madre di Mola di Bari, il castello di Sannicandro, la cattedrale di Giovinazzo, e poi nel capoluogo il Convento trecentesco di San Francesco alla Scarpa, Casa Piccinni e la Pinacoteca Provinciale. Nel 2005, sono state consolidate le collaborazioni con tutte le principali istituzioni pubbliche locali: dalla Regione Puglia, alla Provincia e al Comune di Bari – attraverso il dialogo congiunto con i rispettivi Assessorati alla Cultura e anche l’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune – la Soprindendenza ai Beni Storici, la Pinacoteca Provinciale, i Comuni interessati, il Conservatorio “Piccinni” con Casa Piccinni, l’Università di Bari, l’Associazione Italo-Francese e la Fondazione Lirico-Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari.La programmazione ha previsto quattro sezioni differenti tra loro, ma accomunate dall’originalità degli eventi e dalla grande e straordinaria professionalità degli artisti, con due nuove sezioni dedicate rispettivamente alla Musica antica Araba-Orientale e all’esecuzione di musiche inedite “ritrovate” del patrimonio pugliese antico.1) La serenata Marc’Antonio e Cleopatra fu il primo successo teatrale del ventiseienne compositore tedesco Johann Adolf Hasse e coincise con l’avvio della prodigiosa carriera del suo primo interprete d’eccezione, quel Carlo Broschi Farinelli (nato ad Andria nel 1705) che sarebbe divenuto il più grande cantante del secolo.Arnold Bosman, uno dei più importanti fautori della riscoperta di Hasse con il suo complesso milanese Musica Rara, aveva già registrato in dvd questa serenata con gli stessi protagonisti presenti in questa edizione, che avrebbe dovuto dirigere a Bari, secondo il suo più vivo desiderio anche come omaggio nel trecentenario della nascita di Farinelli. La manifestazione fu un doveroso omaggio allo scomparso direttore della Stagione lirica barese, e si avvalse, oltre che della disponibilità di Musica Rara, dell’attiva collaborazione della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari e di Casa Piccinni, dove furono allestite due Mostre: una su Farinelli (con l’Associazione Italo-Francese) e una su Hasse, curata dallo studioso tedesco Klaus Müller per la Hasse Gesellschaft di Monaco di Baviera. Musiche del Settecento meridionale sono state inol t re presentate a Giovinazzo dal Mateola Consort, un comp lesso d i g iovan i esecutori della vicina Matera, che si occupa della divulgazione del repertorio barocco e tardo

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barocco, in particolare degli autori lucani (Duni, Gesualdo, Mazzone e Trabaci) realizzando esecuzioni su strumenti copia.2) Layali (Notti d’Oriente): per la prima volta nell’ambito del Festival Mousiké, un progetto speciale sulle tradizioni musicali extra-europee e, in particolare, verso il Medio Oriente, curato dal complesso Shargu Uldusù(Stella d’Oriente) diretto dal suonatore di Tar Fakhraddin Gafarov, già direttore del Conservatorio nazionale dell’Azerbaijan.3) Ars Longa de la Habana. Unico gruppo di Musica antica di Cuba, considerato da critici e specialisti come l’ensemble più importante di tutta l’America Latina nel campo della musica classica antica, è stato presentato per la prima volta in Italia dal grande direttore Claudio Abbado, che ne ha patrocinato la tournée italiana che, dopo Mola di Bari si è esibita soltanto a Potenza, Ferrara, Milano e Torino, per le più prestigiose associazioni di quelle città. Il concerto dei 17 musicisti cubani diretti da Teresa Paz, in una chiesa di straordinario fascino come la chiesa madre di Mola di Bari, presentava rare e coinvolgenti pagine del barocco musicale centroamericano (musiche di Fernandes e Padilla).4)“Musica Ritrovata”, l’annuale rassegna di musica antica giovanile, patrocinata come progetto speciale dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Bari, è stata dedicata a Mauro Giuliani ed alla chitarra romantica, in occasione della Mostra allestita presso la Pinacoteca Provinciale di Bari dal titolo “Mauro Giuliani. Curiosità di famiglia”. Due concerti, con il duo flauto-chitarra Casularo-Vallini (che hanno utilizzato due strumenti del 1830 originali), subito dopo un seminario didattico in Casa Piccinni, e con il Complesso dei Docenti del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Dopo il successo del primo inserimento nella VI edizione del Festival (2005), si è ripresa ed allargata la rassegna di musiche del vicino ed estremo Oriente Layali.Per l’occasione l’edizione del 2006 si è diviso in due parti, concentrando nella prima (luglio), tutti i concerti a tematica orientale musiche dell’India con i virtuosi di sitar Ustad Shahid Parvez, saranghi Allaraka Kalawant, tabla Nihar Mehta, dell’ Irancon Arash Yari (daff), Elisa Yari (santur) e musiche del Maghreb con la voce di Anis ben Cheik e il violino di Sofiane el Mokthar mentre nella seconda parte (settembre-ottobre) si è svolta la tradizionale rassegna “Musica Ritrovata” promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Bari, per la prima volta dedicata alle “musiche non scritte”, ossia al patrimonio etnomusicologico dell’Italia meridionale: canti tradizionali sardi di Confraternite della Sardegna Su Cuncurdu’ E su Rosariu e Laus Cordis con Giacomo Baroffio calabresi, lucani e pugliesi con la voce di Vincenzo Calabrese, la lira di Valentino Santagati, l’organetto di Piero Crucitti e la zampogna di Demetrio Pizzimenti. Nella seconda sezione sono stati inseriti i concerti di musica antica europea, concentrati sui secoli XVII-XVIII con solisti di livello internazionale, che hanno presentato pagine di grande rarità e fascino.Bastino per tutti i nomi di Dan Laurin, Jesper Christensen, Pino De Vittorio,la clavicembalista Annal isa Marte l la , i l barese Giuseppe Naviglio, con Pino de V i t t o r i o , a c c o m p a g n a t i a l clavicembalo da

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Debora Del Giudice e la viola da gamba di Sofia Ruffino,hanno interpretato tre Intermezzi di Domenico Sarro “Euri l la e Beltramme” (ed. critica a cura di Patrizia Gesuita).I docenti e ai giovani esecutori del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Bari e del Master di Musica Antica dell’Università della Basilicata Accademia Barocca.Da segnalare ancora alcune linee strategiche intraprese decisamente da Mousiké, in accordo con i responsabili dei settori culturali degli enti pubblici pugliesi coinvolti: la valorizzazione musicale, per la prima volta insieme, dei tre siti Unesco di Puglia e Basilicata, ossia Castel del Monte, Alberobello e Matera (quest’ultima grazie alla sinergia con il Festival Duni). Altra direttiva è stata l’intesa con le Soprintendenze che ha consentito di eseguire musica antica e mediterranea nei luoghi storici più consoni all’importanza e alla bellezza di queste esecuzioni.Il concetto antropologico di “Mediterraneo esteso”, sempre più investigato dai musicologi come Philip Bohlman, dopo l’inserimento di questa edizione di Iran ed India, è stata la nuova linea guida del Festival, da sviluppare e arricchire anche per le edizioni future, con l’auspicio di aprirsi al dialogo interculturale più vasto, ma anche più coerente e di valore artistico assoluto. In questa direzione va anche l’istituzione del premio Mousiké. Regione Puglia per personalità del mondo musicale, senza distinzioni tra oriente e occidente, che si siano particolarmente distinte per la diffusione della musica antica del Mediterraneo.Nel 2006 viene istituito il Premio Mousiké Regione Puglia 2006 assegnato ad Antonio Florio, considerato uno dei più importanti direttori d’orchestra barocca del mondo, che con la Cappella della Pietà dei Turchini diffonde in tutto il mondo da vent’anni i tesori dell’antica musica meridionale italiana, in maggior parte composta da musicisti pugliesi. Premiato dall’assessore al Mediterraneo Silvia Godelli e dal Soprintendente della Fondazione Lirico-Sinfonica del Petruzzelli Giandomenico Vaccai.

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L’edizione del 2007 ha proposto un formazione eccezionale che unisce musicisti europei e orientali: l’Ensemble Sarband. Al suo direttore Vladimir Ivanoff, è stato assegnato il Premio Mousiké. Regione Puglia 2007 per la sua intenzione, in venti anni di lavoro, di unire culture, gente e epoche diverse, in un progetto che mediando fra passato e presente, musica antica e tradizioni viventi, faccia suonare insieme musicisti provenienti da Bulgaria, Turchia, Libano, Iraq, Svezia, Regno Unito, Italia e Germania.L’Ensemble Sarband nel concerto Sepharad. Storia e storie: canti dalle Vite degli ebrei di Spagna nell’area mediterranea (XIII-XVII sec.) ha proposto un repertorio di canti della tradizione sefardita in lingua ebraico-spagnola, appartenente agli ebrei espulsi dalla Spagna e sparsi nel bacino del Mediterraneo.Il confronto e il dialogo fra culture diverse è continuato con gli altri concerti della rassegna: il Duo Rossi, Tallone ha proposto un concerto dell’antica tradizione popolare europea ed extraeuropea, con ghironda e flauti; l’inedita formazione di viole da gamba creata e diretta da Sofia Ruffino all’interno del dipartimento di Musica antica del Conservatorio di Bari (Le viole di Orfeo), ha proposto invece un repertorio rinascimentale e barocco.La rassegna “Musica ritrovata”, giunta alla sua nona edizione, ha tentato una formula nuova, istituendo dei veri e propri corsi di formazione e/o approfondimento: dal 1-8 novembre a Casa Piccinni si è tenuta la Prima edizione dei Corsi internazionali di Musica Antica di Bari, con presenze di assoluto prestigio mondiale. I corsi di flauto dolce sono stati affidati a Dan Laurin, uno dei massimi virtuosi di tale strumento; per i corsi di clavicembalo, Emilia Fadini, fra i maggiori esecutori e studiosi del musicista Domenico Scarlatti; inoltre Véronique Daniels, docente di notazione e danze storiche alla Schola Cantorum di Basilea, ha tenuto i corsi di danza rinascimentale in collaborazione con il gruppo pugliese La Chirintana. Ognuno di questi docenti è stato poi impegnato in un concerto che ha arricchito il cartellone del Festival: Dan Laurin nel Castello di Bitritto con un repertorio di musiche virtuose per flauto dal Medioevo a oggi; Emilia Fadini nel Castello Svevo di Bari con le sonate per cembalo di Domenico Scarlatti; e sempre nel Castello Svevo di Bari, l’Ensemble La Chirintana, coadiuvato da Véronique Daniels, ha proposto lo spettacolo Danze a corte (danze canti e suoni rinascimentali).

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Altro evento collaterale innovativo è stato il Presidio del libro Mousiké & Arti-Bari, diretto in Casa Piccinni da Dinko Fabris e Mariapina Mascolo, con la consulenza per il polo artistico di Domenica Pasculli Ferrara dell’Università d Bari, che ha organizzato diverse presentazioni di libri di musica, di cd e dvd.Ma tra tutte queste manifestazioni la più rilevante e prestigiosa è stato il nuovo allestimento scenico dell’opera di Niccolò Piccinni La Cecchina o sia La buona figliola,reso possibile grazie a un progetto di coproduzione tra Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, la Northwestern University di Evanston (Chicago) e il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, in cui Mousiké ha avuto un ruolo didattico e culturale, allestendo presso Casa Piccinni un Centro per lo studio della lingua e cultura italiana.In continuità con le edizioni precedenti, l’edizione del 2008 ha presentato numerosi eventi – prime assolute per la Puglia o rare occasioni di ascolto – legati a differenti culture musicali dell’Occidente e Oriente mediterraneo, di ieri e di oggi: 16 manifestazioni si sono svolte nei più suggestivi luoghi storici di Bari (Auditorium Vallisa, Casa Piccinni, Chiesa di Santa Teresa dei Maschi e Castello Svevo), Bitritto (Castello), Gioia del Colle (Teatro Rossini), Mola di Bari (Castello Angioino), Sannicandro di Bari (Castello). I concerti prevedevano diverse sezioni tematiche.La musica occidentale era rappresentata da importanti artisti di livello internazionale come la cantante Patrizia Bovi (che ha ricevuto il III premio Mousiké-Regione Puglia per la diffusione della musica antica del Mediterraneo), il liutista Franco Pavan, la cantante Marinella Pennicchi, l’arpista Mara Galassi, il mandolinista Mauro Squillante,la clavicembalista Claudia Di Lorenzo, il violoncellista Leonardo Massa, i flautisti Dan Laurin, Sergio Balestracci e Natalia Bonello, e così via, in programmi che andavano dalla Villanella napoletana del Cinquecento al barocco francese, tedesco e italiano fino al pieno Settecento. Uno spazio particolare era dedicato al centenario del compositore materano Egidio Romualdo Duni (Matera 1708-Parigi 1775), legato a Bari e al musicista barese Niccolò Piccinni (“Musica ritrovata” 10): dei due concerti monografici, quello intitolato “Il Finto parigino”, produzione del Festival Mousiké, prosegue in tournée europea presso i principali festival.Da segnalare inoltre la produzione originale per Mousiké 2008 di uno spettacolo di canto, strumenti antichi e danze in costume intorno al Combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi, con i complessi La Chirintana e Le Viole di Orfeo. Infine apertura alla musica tradizionale pugliese e lucana con il progetto Radicanto.

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Per la sezione orientale, sono stati molto apprezzati dal pubblico i concerti del Duo di Musica Iraniana Pacciolla-Guran “Navaye Dust”,dell’Ensemble Enchiriadis con un programma dedicata alle musiche arabo-andaluse e soprattutto il programma “Al Kafila. Da Baghdad a Cordova”dell’Ensemble di Tangeri di Jamal Ouassini. Tutti questi concerti orientali erano preceduti da seminari gratuiti aperti al pubblico di introduzione alle relative musiche.Quello dell’Ensemble Ouassini, al Teatro Rossini, ha visto il coinvolgimento di centinaia di ragazzi entusiasti delle diverse scuole di Gioia del Colle.Accanto ai concerti, tutti accompagnati da un grande successo di pubblico, si sono svolte le consuete attività collaterali e culturali. Nell’ideale spazio di Casa Piccinni si sono tenuti per il secondo anno i Corsi Internazionali di Musica Antica con la partecipazione di docenti di fama mondiale: flauto dolce con Dan Laurin ( S t o c c o l m a ) , c o n l a c l a v i c e m b a l i s t a A n n a Paradiso,clavicembalo con Emilia Fadini (Milano) e danza rinascimentale con Barbara Ury Sparti (Usa-Roma). Nello stesso luogo sono stati presentati cd di musica barocca per liuto e di musiche inedite di Domenico Cimarosa. Una novità di questa edizione, filone inedito per i festival di musica antica europei, è stata la presentazione di film di argomento musicale: Voluptas Dolendi. I gesti del Caravaggio, prodotto dalla Fondazione Marco Fodella, è la trasformazione in film di uno spettacolo presentato da Mousiké in Puglia nel 2003; Un suono lontano, vita di Diego Ortiz, musicista ispano-napoletano del Cinquecento (prodotto da Marco Mencoboni e Eluceanlestelle) è un film selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia 2008. Una giornata di studi dedicata alla ricerca sui musicisti pugliesi, il 1 novembre, ha visto la partecipazione a Casa Piccinni di oltre 30 studiosi provenienti da tutta la regione, segnale di una grande vivacità in questo settore.L’edizione 2008 ha visto la proficua attivazione di collaborazioni e in alcuni casi di coproduzioni con enti italiani e stranieri: la Fondazione Marco Fodella per la musica antica di Milano, il festival Cantarlontano di Ancona, il progetto Radicanto, l’ensemble Cecere di Matera, l’associazione maghrebina Ziryab e il Festival Urti-canti di musica contemporanea di Bari (con cui è stato coprodotto un concerto dedicato alla Spagna dal 600 ad oggi con una prima esecuzione del barese Mariano Paternoster).L’ ed i z i one de l 2009 , ha segna to una t appa importantissima: decima edizione e quattordicesimo anno

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di vita, essendo nato nel 1995. Il primo riconoscimento della coerenza della nostra programmazione, unica nell’Italia meridionale e anche nell’Europa mediterranea, è giunto con l’ammissione di Mousiké nel REMA (Réseau Européenne des Festivals de Musique Ancienne), l’organismo che coordina i più importanti festival di musica antica d’Europa. Non a caso in questa edizione sono nate o continuate prestigiose collaborazioni: con il Festival di musica rinascimentale di Copenhagen (dedicato nel 2009 al musicista napoletano Ascanio Mayone a 400 anni dalla stampa del suo primo libro di musica sperimentale, celebrato nella nostra rassegna dal concerto per arpa e cembalo di Mara Galassi e Jean-Marc Aymes), con il Festival di musica antica “Grandezze e Meraviglie” di Modena, diretto da Enrico Bellei e con la Fondazione per la musica antica Marco Fodella di Milano.Altra novità interessante è stata la collaborazione con l’Ente Fiera del Levante, nell’ambito della prima rassegna musicale “E’ qui la musica”, con l’inserimento di numerose manifestazioni durante il periodo della Campionaria barese, per offrire ad un pubblico nuovo più vasto e soprattutto giovane, l’occasione di conoscere musiche straordinarie ed inconsuete (dalle percussioni e danze indiane del duo Paciolla-Spagna in apertura alle musiche rinascimentali e barocche eseguite da ottimi professionisti attivi tra Bari e Matera, come Bonel lo, Di Taranto, Alcalay, Di Lorenzo, Campanel la, Lapresentazione, De Leonardis, Amatulli, Bello, Del Giudice). Non esito a definire importante la giornata di studi sull’editoria con il concerto pianistico di Domenico Di Leo con musiche contemporanee tra cui il brano di Vito Palumbo da noi commissionato come omaggio ad Haydn. Per essere un esperimento, è stato un grande successo.Il nostro viaggio tra mari e coste del Mediterraneo si è concentrato quest’anno su due paesi che fronteggiano la Puglia: la Croazia per l ’esecuzione del la commedia musicale Judith di Marko Marulic’ (1501), meravigliosamente riproposta dall’Ensemble Dialogos diretto da Katarina Livljanic’, celebre specialista di canto medievale che ha ricevuto il Premio Mousiké 2009 dalle mani del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.L’altro paese era la Grecia, rappresentata da un duo molto particolare, Dimitris Kountouras (flauti dolci) e Konstantinos Raptis (fisarmonica), il cui successo ha già consentito di varare progetti futuri tra le due sponde. Entrambi gli appuntamenti si sono svolti presso l’Auditorium Vallisa di Bari.Molto apprezzata è stata la mostra « vivente » di oltre 80 strumenti a fiato di tutto il mondo collezionati e suonati dal vivo da Massimo La Zazzera, esposta in Casa Piccinni nel mese di ottobre, con visite di numerose scuole e di appassionati e particolarmente stimolante l’incontro con il giovane ricercatore e suonatore di organetto Massimo Morabito guidato e accompagnato da Francesco Patruno alle percussioni. Tra gli altri concerti, oltre alle anticipazioni in Fiera e il citato omaggio a Mayone, si è distinto ancora una volta il forte legame con i Corsi internazionali di musica antica, giunti alla terza edizione, presso il Centro Ricerche Casa Piccinni di Bari, con personalità di prima grandezza della musica antica : l’esperta di danze storiche Barbara Ury Sparti, il noto clavicembalista norvegese Ketil Haugsand, il virtuoso flautista svedese Dan Laurin – ormai un beniamino della nostra rassegna e per la prima volta in Puglia Paul O’ Dette, uno dei massimi liutisti al mondo : i concerti degli ultimi tre virtuosi (e dei loro allievi stranieri) hanno prodotto una intensa e duratura emozione.

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Il tema portante della XI edizione del Festival di Musica Antica del Mediterraneo Mousiké, è stato lo strumento musicale che più evoca i suoni del Mediterraneo: il liuto o ‘ud, lo strumento musicale simbolo della cultura persiana, araba e ottomana quanto di quella europea del Rinascimento e Barocco. Per il progetto “Liuti del Mediterraneo” il partner più naturale non poteva che essere la Fiera del Levante, nei cui spazi abbiamo organizzato una serie di eventi che hanno catalizzato l’attenzione di migliaia di visitatori prima incuriositi poi entusiasti: una Mostra didattica a cura dello specialista e collezionista Davide Rebuffa, una Giornata internazionale di studi che ha coinvolto esperti di Italia, Spagna, Francia, Tunisia, Turchia e Australia, workshop (curati da Antonio Dattis e Bruna Samele con Giuseppe Scaramuzzi), e seminari, oltre naturalmente ai concerti di liuti e strumenti a pizzico del Mediterraneo antico e contemporaneo.Anche l’omaggio al centenario di Caravaggio, con la presentazione del film “Voluptas Dolendi. I gesti del Caravaggio” (tratto dall’omonimo spettacolo che Mousiké accolse al debutto nell’edizone 2003) si riferiva ai celebri liutisti dipinti da Michelangelo Merisi.Tra gli appuntamenti: il duo Rebuffa-Turone, Ensemble la Virtù Temporale con Maria Luisa Dituri, Mauro Squillante, Luca Campanino, Luca Tarantino e Dinko Fabris.Ne l l ’ amb i t o de l Convegno “ I L i u t i de l Mediterraneo”, si è esibita l’ensemble Calixtinus, diretta da Giovannangelo De Gennaro con il solista Ramiro Amusàtegui. Fuori dell’ambito fieristico, che ha consentito di allargare le nostre proposte ad un pubblico vastissimo, abbiamo ospitato in spazi più consoni ancora suonatori di liuti, ‘ud e chitarre barocche, tra Bisanzio, Venezia, il Seicento italiano e l’Oriente. Il Castello di Mola di Bari, ha ospitato il mandolinista Mauro Squillante, con un programma inedito per l’impiego di diversi strumenti musicali a pizzico. Nella chiesa settecentesca S. Michele Arcangelo, di Bari, si è esibito il famoso liutista Franco Pavan, che ha utilizzato un liuto a 11 cori, e il Castello Svevo di Bari, è stata la cornice ideale per il concerto di Vihuela di John Griffiths. Lo splendido castello Normanno-svevo, ha accolto i l concerto dell’ensemble “Concerto Soave”, con Cristina Kiehr, Moneim Adwan, Jean Marc Aymes: voce, organo e ‘ud.

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Il Castello di Mola è stato ancora una volta palcoscenico meraviglioso del concerto in cui sono stati protagonisti l’ensemble svedese Stokholm New Baroque diretta dal flautista Antonio Giummarella e i musicisti locali: il liutista Gianluigi Bello e il contrabbassista Gianni Rinaldi.Il Castello Baronale di Bitritto, ha accolto il suggestivo concerto “Nell’Autunno di Bisanzio” eseguito dall’ensemble greca “Ex Silentio” diretta da Dimitris Kountouras.Il “Il Festival si è quindi concluso coerentemente con un recital e masterclass del più grande liutista del mondo, l’americano Hopkinson Smith, docente della Schola Cantorum Basiliensis e premio Regione Puglia Mousiké 2010.Sono tornati per la quarta edizione i Corsi internazionali di musica antica, che hanno affiancato al prestigio di Dan Laurin (flauti) le nuove presenze di Bruna Gondoni (danza) e Jean-Marc Aymes (clavicembalo), con grande successo di iscritti e del livello degli esecutori.Le collaborazioni internazionali, da sempre incoraggiate e auspicate dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, sono state in questa edizione numerose e di grande importanza: la Fondazione Marco Fodella per la musica antica di Milano, l’Alleance Française di Bari, la Società Italiana del Liuto e quella spagnola della Vihuela, il Corpus des Luthistes del Centre Etudes Supérieures de la Renaissance di Tours, lo Study Group Tablature dell’International Musicological Society, l’Ensemble Calixtinus, Centre de Musique Arabes et Mediterraneennes di Sidi Bou Said (Tunisi), Centro Musica Medievale Adolfo Broegg di Spello, Istituto Abruzzese per la Storia Musicale, e poi istituzioni e musicisti di Grecia, Turchia, Francia, Palestina, Tunisia, Spagna, Australia, Svizzera e Svezia. In sintesi il Festival Mousiké si è radicato ancor più nel territorio pugliese e gode ormai, attraverso il Reseau Europeenne des Festivals de Musique Ancienne, di una credibilità internazionale vasta e solida: pur affrontando uno dei momenti più difficili per lo spettacolo e la cultura non intendiamo cedere al pessimismo ed anzi rinnoviamo gli entusiasmi pensando già ad una prossima edizione ancor più “mediterranea”, a l la rgando le co l laboraz ion i naz iona l i e internazionali e le fasce di pubblico potenziali, sui temi della vocalità antica e di oggi, della pace e della fratellanza tra i popoli di un unico mare.

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Il tema portante della XII edizione del Festival di Musica Antica del Mediterraneo Mousiké, è stato un suono: quello delle onde che uniscono passato e presente, popoli e storie in un lento andare e venire sonoro nel tempo e nello spazio.Si è partiti il 4 settembre da una figura femminile che si staglia nel panorama del primo Rinascimento, rappresentata nello spettacolo “Lucrezia Borgia”, allestito in collaborazione con il Festival di Utrecht. Il Castello Svevo di Bari ne ha ospitato la prima assoluta italiana, con interpreti di eccezione: Patrizia Bovi, Crawford Young, Leah Stuttard e Gabriele Miracle.Lo splendido Museo Beltrani della città di Trani ha accolto il 18 settembre un concerto dedicato al recitar cantando del Seicento, “Cantar sulla Tiorba, chitarra spagnola, o altro strumento” con il tiorbista francese Marco Horvat, uno dei pochi musicisti europei di musica antica ad accompagnarsi da solo.Il 24 settembre, nel castello di Bitritto, è stato presentato “Il Primo libro dei Madrigali a quattro voci” di Jachet Berchem 1555, con gli interventi musicali di Giovanni Rota e Giovanna Tricarico.Il 7 ottobre nel Castello Angioino di Mola di Bari la liutista Evangelina Mascardi, allieva del grande Hopkinson Smith (Premio regione Puglia 2010), grande virtuosa della tiorba, ha eseguito le musiche presenti nel CD di Bellerofonte Castaldi: “Ferita d’Amore”.Nella suggestiva chiesa del Museo “Lanfranchi” di Matera e nel Castello Normanno Svevo di Sannicandro, il 22 e 23 ottobre, è stato presentata una prima assoluta: “Händel e Telemann: un’amicizia di lunga vita”. L’insolito concerto è stato proposto dall’Ensemble “L’ARMONIOSA DISCORDANZA” con Natalia Lucia Bonello (flauto dolce e traversiere), Leonardo Massa (violoncello barocco), Vera Alcalay e Claudia Di Lorenzo (clavicembalo) con letture di Julia Ponzio.Il 25 ottobre il Castello Svevo di Bari, ha ospitato uno Spettacolo di eccezione “Cancionero. Poesía y pentagráma: de Albéniz a... Lorca” con Rocco Capri Chiumarulo canto, voce Nando Di Modugno chitarra Mario Pugliese lavagna luminosa con la partecipazione di Anna Garofalo voce Progetto musicale in collaborazione con l’Associazione “TERRAE”.Nel Castello Baronale di Bitritto, il 29 ottobre, PIROMÀFO BAROQUE ENSEMBLE: Christina Larsson Malmberg voce Dan Laurin, Kate Hearne flauti e violoncello, Anna Paradiso clavicembalo, hanno presentato una prima assoluta in Italia: “Barocco mon Amour: bon-bon musicali da Napoli a Parigi”.Il 4 novembre, nella sala dei Convegni di Banca Apulia, a Bari, si è svolta la Presentazione dell’opera di Leonardo Vinci “La Partenope” e del cofanetto “Il canto delle Sirene” con la partecipazione di Antonio Florio direttore de I Turchini. Le esecuzioni musicali di alcuni brani tratti dall’opera, sono state realizzate da Cristina Grifone soprano Tommaso Rossi flauto dolce, Paola La Forgia viola da gamba Paola Ventrella tiorba.Il 13 e il 19 novembre nuovamente nel “Museo Beltrani” e per la prima volta nella sala “…” di “Palazzo Lanfranchi”, rispettivamente le città di Trani e Matera hanno accolto la produzione del festival: “Dulcis Memoria”, Espressioni sonore e danze medievali, con l’ENSEMBLE VIADELAS e LA CHIRINTANA. I musicisti Angelo De Leonardis (voce), Antonio Giummarella (flauti), Debora Del Giudice (organetto portativo),Walter Celi e Francesco Patruno (percussioni) e i danzatori Mimmo Caruso, Patrizia Gesuita, Angela Maiorano, Marcella Taurino, sono riusciti a far rivivere emozioni e atmosfere medievali attraverso brani di musica sacra e profana. Le coreografie sono state curate da Marcella Taurino e i costumi da Luigi Spezzacatene.

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Il Festival si è concluso il 26 novembre nell’Auditorium Vallisa di Bari con un evento particolare, il concerto dell’ENSEMBLE DELL’OUNA, diretto dal violista della West Eastern Divan Orchestra diretta da Daniel Baremboim, il palestinese Ramzi Aburedwan, premio Regione Puglia Mousiké 2011.Il luogo suggestivo e il repertorio affascinante costituito da musiche e canti tradizionali della Palestina, sono riusciti a creare una situazione quasi magica e a incantare un vasto pubblico.Sono tornati per la quinta edizione i Corsi internazionali di musica antica, che hanno affiancato al prestigio di Dan Laurin (flauti) altre presenze ugualmente prestigiose, quali quelle dell’americana Barbara Sparti e dell’olandese Lieven Baert (rispettivamente per danza rinascimentale e danze dell’800); grande è stato il riscontro anche fuori dei confini nazionali, con numerose iscrizioni dal centro e dal nord d’Europa e molto alto il livello medio degli allievi.Le collaborazioni nazionali e internazionali, da sempre incoraggiate e auspicate dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, sono state presenti anche in questa edizione: ricordiamo il Festival di Musica Antica di Utrecht, il Centro di Musica Medievale “Adolfo Broegg” di Spello, il Conservatorio di Musica “E. Duni” di Matera, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Bari, BAT e Foggia, la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata, l’Università degli Studi della Basilicata, la Pinacoteca “Ivo Scaringi” di Trani e poi istituzioni e musicisti di Grecia, Francia, Palestina, Argentina, Belgio, Svizzera e Svezia.In conclusione, il Festival Mousiké, già saldamente inserito nel territorio pugliese, da quest’anno si propone anche in Basilicata e, attraverso il Reseau Europeenne des Festivals de Musique Ancienne, gode ormai di una credibilità internazionale vasta e solida. Pur affrontando uno dei momenti più difficili per lo spettacolo e la cultura non intendiamo cedere al pessimismo ed anzi rinnoviamo gli entusiasmi pensando già ad una prossima edizione ancor più “mediterranea”, credendo ancor più nel “mare nostro” che deve poter unire i popoli, allargando le collaborazioni nazionali e internazionali e le fasce di pubblico potenziali, sui temi della vocalità antica e di oggi, della pace e della fratellanza tra le genti di un unico mare.

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Il concerto inaugurale del 28 settembre, ispirato al viaggio dalla Puglia del Cinquecento ai territori dell’attuale Slovenia (coproduzione con il Festival Dnevi Stave Glasbe di Lubiana) è stato dedicato al liutista pugliese Giacomo Gorzanis.Nella splendida cornice medievale dell’Auditorium Vallisa di Bari, si sono stati protagonisti l’ensemble “detto il Gorzanis” con Monica Prada (voce), Bor Zuljan (liuto e chitarra rinascimentale), Patricia Estewban (flauto dolce, viola basso, dulciana), Domen Maricic (viole), Massimiliano Dragoni (percussioni, salterio), e il cantante-attore tarantino Pino De Vittorio, Premio Mousiké-Regione Puglia del 2012.Il 3 ottobre nella Chiesa di S. Teresa dei Maschi a Bari, si è svolto il concerto organizzato in collaborazione con il Festival di musica contemporanea “UrtiCanti” di Bari. I musicisti coinvolti si sono cimentati in un repertorio dal barocco al contemporaneo. Interpreti di eccezione: Francesco D’Orazio (violino), Nicola Fiorino (violoncello), Michele Visaggi (clavicembalo), che hanno dominato la prima parte. Nella seconda parte del concerto si sono esibiti anche Giorgia Santoro (flauto), Maurizio Zaccaria (pianoforte), in un brano del contemporaneo Geoffroy Drouin.L’omaggio a Rousseau per il terzo centenario della nascita (1712) ha caratterizzato un terzo della programmazione di quest’anno, grazie al sostegno dell’Alliance Française nella persona di Domenico D’Oria. Il primo dei diversi concerti su questo tema “Sur l’origine des langues” con il complesso greco “Ex Silentio”, è stato ospitato il 14 ottobre, nello splendido Museo Beltrani della città di Trani.“La musica in Francia tra Lumi e Querelles”, produzione originale del Festival, “ ha visto protagonisti il 28 ottobre nel Castello “Baronale” di Bitritto: Angelo De Leonardis (bassobaritono), Giovanni Rota (viol ino barocco), Debora Del Giudice (clavicembalo).Il 1 novembre, il suggestivo Castello Carlo V di Monopoli, ha accolto il concerto sulla monografia bachiana del violinista Francesco D’Orazio.Gli appuntamenti del 17 e 18 novembre, hanno concluso il ciclo dei concerti dal titolo “Intorno a Rousseau”. I due concerti sono stati ospitati rispettivamente in due splendide locations: il Palazzo Lanfranchi di Matera e il Castello Normanno-Svevo di Gioia del Colle.L’ensemble “Les Eléments” con Piero Cartosio e Natalia Bonello (flauti), Roberto de Santis (viola da gamba), Basilio Timpanaro (clavicembalo), hanno deliziato il pubblico con le sonate in Trio di J. Martin Hotteterre dette “le Romain”.Il tradizionale concerto di musica araba del Mediterraneo questa volta è stato affidato alle improvvisazioni per ‘ud, percussioni e contrabbasso. Si è svolto il1 dicembre nel Castello Angioino di

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Mola di Bari e ha visto come protagonisti i giovani musicisti napoletani: Gianluca Campanino (‘ud), Fulvio Gombos (contrabbasso) e Francesco Paolo Manna (percussioni). Il concerto è stato preceduto dalla presentazione del libro appena uscito Il Liuto (L’Epos, 2012). dello specialista Davide Rebuffa.Anche il settore di intervento nel sociale di Mousiké, ha avuto un momento particolarmente significativo proprio a conclusione del Festival, con l’esibizione nell’Auditorium di Santa Fara a Bari della orchestra “Musica in Gioco” (con la favola in musica “I musicanti di Brema” di Teresa Ludovico con le musiche di Andrea Gargiulo), nell’ambito della collaborazione attiva con il Sistema delle Orchestre e Cori Infantili e Giovanili in Italia, che Mousiké ha avviato in occasione della Raccolta nazionale di Strumenti musicali al Petruzzelli di Bari lo scorso 22 aprile.La tredicesima edizione del Festival Mousiké si è conclusa con un bilancio estremamente positivo, nonostante le difficoltà economiche che hanno ulteriormente ridotto le risorse disponibili, costringendo l’organizzazione coordinata dal Presidente Patrizia Gesuita a sforzi enormi: è aumentato il pubblico fidelizzato nell’intero territorio dei comuni coinvolti (Bari, Bitritto, Gioia del Colle, Matera, Mola di Bari, Monopoli, Trani), si è ampliato il numero di musicisti di nazioni coinvolte nell’ Europa e bacino mediterraneo, si è rafforzata la credibilità internazionale del Festival che è considerato dal REMA (Reseau Européenne des Festivals de Musique Ancienne, circa 50 enti membri in tutta Europa e in cui Mousiké è l’unico Festival per Puglia, Basilicata, Abruzzo, Calabria e Molise) la più originale ed interessante iniziativa nella parte europea del Mediterraneo che guarda alla Grecia.I concerti ancora una volta si sono svolti in luoghi storici della Puglia, particolarmente adatti al suono dei repertori antichi: le chiese Vallisa e Santa Teresa dei Maschi di Bari, i castelli di Monopoli, Mola, Bitritto e Gioia del Colle, lo splendido Palazzo Beltrani di Trani, e si è rafforzata la presenza di Mousiké nella “città dei Sassi” con il concerto a Palazzo Lanfranchi di Matera.Il successo di questa ultima edizione e l’entusiasmo del pubblico e di tutti i musicisti che sono venuti in Puglia da nazioni lontane, ci convincono della necessità di continuare per il futuro, con ulteriori sforzi e la necessaria fantasia, per una edizione 2013 ancor più coinvolgente.

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XIV FESTIVAL DI MUSICA ANTICA DEL MEDITERRANEOMOUSIKE 2014

La XIV edizione ha avuto come tema principale, la partecipazione alle Celebrazioni del IV

Centenario della morte di Carlo Gesualdo principe di Venosa (1566-1613), uno dei massimi

protagonisti della musica europea, al quale è stata dedicata l’inaugurazione del 18 novembre

nell’Auditorium Diocesano Vallisa di Bari, con un concerto in coproduzione con il Festival di

musica rinascimentale di Copenhagen, con il complesso specializzato danese Musica Ficta diretto

da Bo Holten.

Il secondo spettacolo del 30 novembre nel Castello Normanno-Svevo di Sannicandro, è stato

dedicato a Gesualdo di Venosa, a confronto con compositori e poeti a noi contemporanei. Lo

spettacolo ha avuto come protagonista il trio Hofmaster composto da Roberta Goeta (attrice),

Maria Christina Cleary (arpa doppia e moderna ) e Ermes Pecchinini (corno naturale), un

progetto elaborato da Debora Del Giudice, vicepresidente del Festival Mousiké.

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Il terzo concerto del 6 dicembre nel Castello Svevo di Bari, è stato dedicato alle Arie Siciliane del

Laboratorio 600 con la voce del celebre cantante-attore Pino De Vittorio, Katerina Ghannudi

(arpa doppia), Ilaria Fantin (arciliuto) e la direzione di Franco Pavan, il più importante virtuoso

di liuto italiano d’oggi, che ha anche ricevuto il Premio Mousiké-Regione Puglia 2013, giunto alla

VIII edizione.

Come ogni anno, il Festival ha donato una medaglia d’argento della Regione Puglia, una targa

in terracotta realizzata dalla bottega artigianale La Terra Rossa di Rutigliano, che rappresenta la

sirena Mousiké, stesso soggetto, che ha ispirato per il secondo anno consecutivo, un bassorilievo

realizzato da Paré gioielli di Michele Paparella di Bari.

Al centro di questa edizione si è situato il tradizionale appuntamento con la musica delle altre

sponde del Mediterraneo, con il ritorno del musicista palestinese Ramzi Aburedwan, fondatore del

progetto di diffusione sociale della musica nei campi profughi palestinesi “Al Kamandjati”.

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Ramzi Aburedwan, con Alfred Hajjar e Yanal Staiti, ha presentato il suo cd “Reflections of

Palestine” (con strumenti tradizionali come buzuq, naj, darbuq e voci) e un toccante film

sull’esperienza didattica in Palestina. Lo spettacolo si è svolto nel Museo Beltrani della città di

Trani il 7 dicembre.

Tra le altre manifestazioni uno spazio particolare, in accordo con la tradizione del Festival, è stato

dedicato agli strumenti a corde pizzicate, con il concerto solistico di Simone Vallerotonda (chitarra

spagnola e tiorba), uno dei giovani esecutori italiani emergenti, nel Castello Angioino di Mola di

Bari il 13 dicembre.

Sempre sul versante sociale e infantile, una nuova direttiva abbracciata dal nostro Festival nelle

ultime edizioni, in collaborazione con il Sistema delle Orchestre e Cori Infantili e Giovanili in Italia

si è tenuta la seconda edizione della Festa del Sistema delle Orchestre Giovanili, quest’anno con la

partecipazione dell’Orchestra Sparagnina di Corigliano d’Otranto, diretta da Ambrogio

Sparagna, fondatore di questo originale nucleo orchestrale e corale che recupera la musica

popolare della Grecìa salentina.

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Il concerto, ha concluso l’edizione del 2013, il 22 dicembre nella Chiesa S. Teresa dei Maschi di

Bari, ed ha fatto parte di un importante progetto, che mira al recupero della cultura: “La Fede

nell’Arte”, sostenuto da don Antonio Parisi e Saverio Fiore dell’Auditorium Diocesano Vallisa di

Bari.

Tutte le manifestazioni si sono tenute, secondo la caratteristica del Festival, in luoghi storici della

provincia di Bari particolarmente suggestivi e adatti alla musica: i castelli di Bari, Mola,

Sannicandro di Bari e chiese come la Vallisa e Santa Teresa dei Maschi a Bari, o lo splendido

Palazzo Beltrami, sede della Pinacoteca di Trani. Ancora una volta hanno collaborato con

entusiasmo amministrazioni statali, regionali e locali (dalle Soprintendenze agli Assessorati di

Regione e Comuni) oltre a sponsor privati. Il pubblico ormai fidelizzato è accorso come sempre

numeroso ed entusiasta ad ogni concerto, tributando con ampi consensi il successo di questa

edizione che, ci auguriamo, costituisce soltanto un preludio alla più ambiziosa XV edizione del

2014. che aprirà un progetto pluriennale dedicato alle Vie della Seta, lungo le quali la Puglia

storicamente conferma la sua funzione secolare di cerniera tra Oriente e Occidente.

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XV FESTIVAL DI MUSICA ANTICA DEL MEDITERRANEO MOUSIKE 2014

La XV edizione si presenta in modo inconsueto rispetto alle edizioni precedenti, in realtà si è

trattato di una Mini-Rassegna, costituita da un tris di Concerti.

Purtroppo a causa del periodo negativo e di grande crisi che stiamo vivendo, è successo quel che si

temeva: le nostre istituzioni, pur apprezzando la qualità delle scorse edizioni del Festival Mousiké e

il consenso che continua a riscuotere da chi lo segue da tanti anni, non hanno potuto erogare

neanche un simbolico obolo per la realizzazione del nostro progetto.

Tuttavia non ci siamo arresi, soprattutto perché abbiamo pensato di dedicare l’intera edizione 2014

alla cara memoria del tecnico del suono Giorgio Cavaglieri, amico della musica e dei musicisti, uno

dei più fedeli collaboratori del Festival Mousiké.

Quando si è spento Giorgio, nel settembre del 2014, a causa di un male incurabile, si è spenta la

memoria storica musicale della Puglia. Difatti Giorgio aveva incarnato per decenni il ruolo di

archivio sonoro vivente, presente ad ogni concerto e manifestazione musicale con il suo

registratore, sempre più professionale, e la sua macchina fotografica. In realtà la sua vita era stata

avventurosa. Nato a Genova, aveva vissuto a New York da bambino per poi trasferirsi in Puglia per

lavorare, dapprima come vigile urbano a Leporano, poi come operaio della famigerata Italsi- der a

Taranto. Andato precocemente in pensione e trasferitosi a Bari, negli ultimi venticinque anni aveva

saputo trasformare la sua passione di sempre in una attività al servizio dei musicisti: registrare

concerti. Aveva iniziato per caso quando lavorava ancora a Taranto, registrando le opere del

Festival della Valle d’Itria a Martina Franca a partire dalla seconda edizione nel 1976. Da allora non

mancò più una edizione fino allo scorso anno. Ci è sembrato doveroso ricordarlo con la grande

passione della sua vita: la Musica.

La ragione di commemorare Giorgio, ci ha dato la forza di continuare e pertanto il Festival di

quest’anno, dedicato a un amico, si è potuto

realizzare grazie al supporto di persone davvero

amiche: musicisti in primo luogo, e piccoli sponsor

privati e pubblici tra cui i luoghi in cui si sono

svolti gli eventi.

L’ensemble Duny, (composto dalla flautista

Natalia Bonello , dal violoncellista Leonardo

Massa e dalla clavicembalista Claudia Di

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Lorenzo), ha presentato il concerto “Del Sonar All’italiana tra Seicento e Settecento” proposto il

13 dicembre a Bari nella Chiesa di S. Teresa dei Maschi e il 14 dicembre nel Palazzo Lanfranchi di

Matera, città italiana Capitale della Cultura 2019.

L’evento ha offerto un affascinante viaggio nel tempo, spaziando dalla sonata italiana seicentesca

allo stile galante della prima metà del Settecento.

Il terzo e ultimo concerto, si è tenuto a Trani, inserito nella splendida cornice del Museo Beltrani, è

stato uno spettacolo di musiche e danze antiche dal titolo “Oleum ad Convivium L’olio d’oliva:

Oro del Mediterraneo”.

Lo spettacolo dell' Ensemble La Chirintana, con voce narrante di Angelo De Leonardis, è stato

preceduto dalla presentazione del libro “LovOlio” , dell’agronomo Cosimo Damiano Guarini ,

che ha evidenziato tutte le peculiarità nutritive e simboliche dell'olio, fulcro della civiltà del

Mediterraneo e che da millenni nutre anima e corpo.

Saggio di questo prodotto “sonoro” della cultura olearia è stato lo spettacolo musicale creato in

occasione della presentazione del volume “LovOlio” con i musicisti: Angelo de Leonardis (voce),

Titti dell’Orco (flauti dolci), Gianluigi bello (liuto), Debora Del Giudice (clavicembalo).

Page 23: Storia del Festival Mousiké

Il percorso musicale: dai Carmina Burana (segno della rinascita europea dopo il cupo passaggio

dal primo millennio) col suo richiamo nel carme XIX al valore del liquido da non sperperare; al

“romance” sefardita Triste estava el Rey David (nella rievocazione rinascimentale di A.

Mudarra) in cui il Re di Israele, pur con-sacrato a Dio con l’olio, è affranto per l’uccisione del

figlio Assalonne che attentava alla legittima regale

unzione paterna; agli antichi canti ispanici, ritraenti

una vaga fanciulla alla raccolta delle olive (La tarara,

agile canción con strofe e ritornello) o i due giovani

amanti, che si rincorrono tra gli ulivi, in un canto dal

giocoso e vario metro (Los reyes de la baraja). Le

danzatrici: Patrizia Gesuita, Angela Maiorano

guidate dalla coreografa Marcella Taurino, ispirate

alle movenze della produzione olearia e alla vita

conviviale che ne scaturiva, hanno proposto alcune

danze storiche ricostruite secondo i manoscritti

dell’epoca e arricchite con elementi simbolici

caratterizzanti.

Page 24: Storia del Festival Mousiké

Anche le manifestazioni del 2014, si sono tenute secondo la caratteristica del Festival itinerante, in

luoghi storici non solo pugliesi come Bari e Trani, ma anche lucani, in particolare nella città di

Matera. Pertanto tutte locations affascinanti e suggestive, adatte alla musica: la Chiesa Auditorium

di Santa Teresa dei Maschi a Bari, lo splendido Palazzo Beltrani, sede della Pinacoteca Ivo

Scaringi di Trani e il Palazzo Lanfranchi, sede della Soprintendenza di Matera.

Il pubblico, come sempre, è accorso numeroso ed entusiasta a ogni concerto, tributando con ampi

consensi il successo di questa piccola edizione che, ci auguriamo, possa essere soltanto un preludio

alla XVI edizione del 2015.