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STORIA CONTEMPORANEA Le rivoluzioni del 1848 tra Costituzione, diritti e principio di nazionalità Ai principi dell'Ordine di Vienna si contrappose un'ondata rivoluzionaria guidata dall'emergente classe borghese. In Francia furono animati da ideali di democrazia e uguaglianza, in Austria e Italia da lotte per l'indipendenza. La primavera dei popoli non toccò Gran Bretagna e Russia, per motivi opposti: in Gran Bretagna i governanti stavano già portando avanti riforme di stampo liberale, mentre in Russia lo Zar grazie alla repressione non fece attecchire ideali liberali. Il 22 Febbraio 1848 ci fu l'insurrezione parigina, causata da un divieto sulle riunioni pubbliche, il Re fu costretto alla fuga e venne proclamata la Seconda Repubblica. Furono varate importanti riforme( libertà di stampa, di associazione, imposta progressiva sul reddito, diritto al lavoro Louis Blanc, apertura degli Atelier Nationaux per le opere pubbliche). Le elezioni dell'Assemblea Costituente svoltesi nel 1848 diedero la vittoria ai moderati. I socialisti tentarono la via insurrezionale ma la Guardia Nazionale sotto il controllo di Cavaignac represse le rivolte. Fu eletto con grande maggioranza Napoleone III. In Austria una rivolta scoppiata a Vienna costrinse Ferdinando d'Austria a convocare l'assemblea costituente. In Germania la rivolta Berlinese provocò lo stesso effetto, e fece tornare in auge i sentimenti nazionalisti ( idea Grande tedesca e idea Piccolo tedesca) In Italia a seguito delle rivolte di Palermo del 1848, numerosi sovrani furono costretti a concedere una Costituzione. A Milano furono alzate le Barricate e la guida del consiglio di azione rivoluzionaria fu assunta da Cattaneo. Carlo Alberto di Savoia intervenne contro l'Austria seguito dagli altri monarchi italiani. A Custoza l'esercito italiano fu sconfitto e l'anno successivo abdico a favore del figlio Vittorio Emanuele II. Pio IX si era ritirato a Gaeta dopo i moti del 1848 . Le eredità della Primavera dei Popoli furono le costituzioni che molti sovrani lasciarono, dopo aver riportato l'ordine nei propri territori, ad esempio lo Statuto Albertino. Nel 1854 Guerra di Crimea. Assedio di Sebastopoli-> Russia vs Gran Bretagna e Francia. Congresso di Berlino 1858 Accordi di Plombieres -> Napoleone III e Cavour 1869 Nuova costituzione francese-> Impero liberale 1890 Dimissioni di Bismarck UNIFICAZIONE TEDESCA Dopo il Congresso di Vienna del 1815 la Germania era una Confederazione di 39 stati federati, le due principali potenze federali erano a Nord la Prussia, economicamente e militarmente lo stato più potente della confederazione, e a sud l'Austria, che esercitava un forte influsso sugli stati del sud a prevalenza cattolica( tra questi la Baviera). In quegli anni però si stava cercando la strada dell'unificazione. Su questo erano nate due correnti di pensiero, una conosciuta come Idea Grande Tedesca che comprendeva i 39 stati e l'Austria, l'altra l'Idea Piccolo Tedesca non comprendeva lo stato asburgico. Nel 1861 venne incoronato Guglielmo I re di Prussia. Guglielmo I tentò di emarginare l'Austria dal processo di unificazione: Costruì una rete ferroviaria che non comprendeva l'Austria, Impose una lega doganale ZOLLVEREIN, di 25 stati nei quali non si pagavano dazi (es. UE) Il Tallerò si affermò come moneta ufficiale della confederazione soppiantando il fiorino austriaco.

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Contemporary History

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STORIA CONTEMPORANEA

Le rivoluzioni del 1848 tra Costituzione, diritti e principio di nazionalità

Ai principi dell'Ordine di Vienna si contrappose un'ondata rivoluzionaria guidata dall'emergente classe borghese. In Francia furono animati da ideali di democrazia e uguaglianza, in Austria e Italia da lotte per l'indipendenza. La primavera dei popoli non toccò Gran Bretagna e Russia, per motivi opposti: in Gran Bretagna i governanti stavano già portando avanti riforme di stampo liberale, mentre in Russia lo Zar grazie alla repressione non fece attecchire ideali liberali.

Il 22 Febbraio 1848 ci fu l'insurrezione parigina, causata da un divieto sulle riunioni pubbliche, il Re fu costretto alla fuga e venne proclamata la Seconda Repubblica. Furono varate importanti riforme( libertà di stampa, di associazione, imposta progressiva sul reddito, diritto al lavoro Louis Blanc, apertura degli Atelier Nationaux per le opere pubbliche). Le elezioni dell'Assemblea Costituente svoltesi nel 1848 diedero la vittoria ai moderati. I socialisti tentarono la via insurrezionale ma la Guardia Nazionale sotto il controllo di Cavaignac represse le rivolte. Fu eletto con grande maggioranza Napoleone III.

In Austria una rivolta scoppiata a Vienna costrinse Ferdinando d'Austria a convocare l'assemblea costituente.

In Germania la rivolta Berlinese provocò lo stesso effetto, e fece tornare in auge i sentimenti nazionalisti ( idea Grande tedesca e idea Piccolo tedesca)

In Italia a seguito delle rivolte di Palermo del 1848, numerosi sovrani furono costretti a concedere una Costituzione. A Milano furono alzate le Barricate e la guida del consiglio di azione rivoluzionaria fu assunta da Cattaneo. Carlo Alberto di Savoia intervenne contro l'Austria seguito dagli altri monarchi italiani. A Custoza l'esercito italiano fu sconfitto e l'anno successivo abdico a favore del figlio Vittorio Emanuele II. Pio IX si era ritirato a Gaeta dopo i moti del 1848 . Le ereditàdella Primavera dei Popoli furono le costituzioni che molti sovrani lasciarono, dopo aver riportato l'ordine nei propri territori, ad esempio lo Statuto Albertino.

Nel 1854 Guerra di Crimea. Assedio di Sebastopoli-> Russia vs Gran Bretagna e Francia.

Congresso di Berlino

1858 Accordi di Plombieres -> Napoleone III e Cavour

1869 Nuova costituzione francese-> Impero liberale

1890 Dimissioni di Bismarck

UNIFICAZIONE TEDESCA

Dopo il Congresso di Vienna del 1815 la Germania era una Confederazione di 39 stati federati, le due principali potenze federali erano a Nord la Prussia, economicamente e militarmente lo stato più potente della confederazione, e a sud l'Austria, che esercitava un forte influsso sugli stati del sud a prevalenza cattolica( tra questi la Baviera).In quegli anni però si stava cercando la strada dell'unificazione. Su questo erano nate due correnti dipensiero, una conosciuta come Idea Grande Tedesca che comprendeva i 39 stati e l'Austria, l'altra l'Idea Piccolo Tedesca non comprendeva lo stato asburgico.Nel 1861 venne incoronato Guglielmo I re di Prussia.Guglielmo I tentò di emarginare l'Austria dal processo di unificazione:Costruì una rete ferroviaria che non comprendeva l'Austria,Impose una lega doganale ZOLLVEREIN, di 25 stati nei quali non si pagavano dazi (es. UE)Il Tallerò si affermò come moneta ufficiale della confederazione soppiantando il fiorino austriaco.

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Il Cancelliere di Guglielmo I era Otto Von Bismarck, un esponente del ceto Junker(aristocrazia terriera e militare prussiana) con idee molto conservatrici, egli capì che era di fondamentale importanza migliorare le relazioni internazionali e fu uno dei primi a scoprire le potenzialità dei mezzi di comunicazione di massa. Nel 1862 in un discorso di real politik affermò che il momento dei processi parlamentari era finito e che sarebbe stato necessario l'uso delle armi e della potenza prussiana per unificarsi. Infatti aumentò le spese belliche del suo stato e strinse accordi in chiave anti-austriaca con Napoleone III e lo Zar di Russia.

Ci vollero 3 guerre prima di completare il processo di unificazione, la prima fu quella del 1864 contro la Danimarca per due ducati sotto l'influenza austriaca ( lo Schleswig e l'Holstein), fu una guerra lampo che vide trionfare i prussiani.La seconda guerra venne combattuta proprio contro gli austriaci, Bismark prima di procedere alla guerra vera e propria creò una fitta rete di alleanze, assicurandosi cosi la neutralità di Francia e Russia e l'alleanza di 3 mesi con l'Italia, la quale aveva interessi territoriali sui territori irredenti. L'Austria era attaccata da 2 fronti, la superiorità militare e le divisioni interne la portarono alla battaglia decisiva a Sadowa, che persero. L'Italia perse le battaglie di Lizza e Custoza, ma tramite un gioco di scambi con la Francia riusci ugualmente ad ottenere il Veneto. Con la pace di Praga nacque la confederazione germanica del nord, con imperatore Guglielmo I e con l'Austria lasciata fuori.L'ultima guerra contrappose la Prussia alla Francia stessa, Napoleone III temeva fortemente un'unificazione tedesca a causa di un vuoto di successione, la Spagna avrebbe potuto rischiare di finire sotto la guida di Leopoldo di Hoenzoller e i francesi si sarebbero ritrovati in una morsa tedesca. Napoleone minaccia Leopoldo di Hoenzoller che ritira la candidatura, ma Bismark che voleva fortemente la guerra modifica il Dispaccio di Ems e scatena la reazione dell'opinione pubblica francese. Napoleone III è costretto a dichiarare guerra, la battaglia decisiva è a Sedan dovei tedeschi guidati da Von Molke sconfiggono le truppe francesi.Nasce cosi il Secondo Reich tedesco nel 1871, nello stesso anno diventano tedesche anche l'Alsaziae la Lorena e durante il trattato di pace Franco-Tedesco nasce la pratica di dare carico delle riparazioni di guerra agli sconfitti.

ReichStag(bassa) Bundesrat(alta) SPD socialisti 1875 (Per Bismarck è antisistemaZentrum cattolici 1871 (Per Bismack è antisistema)

NASCITA DELLA TERZA REPUBBLICA FRANCESELa Francia si divide, da un lato a Parigi viene proclamata la Repubblica, dopo la caduta di Napoleone III, dall'altro le campagne si vedono sempre meno rappresentate nelle decisioni.Nel 1871 si tengono le Elezioni Costituenti, vincono i monarchi conservatori presieduti da Thiers, e questa viene definita Repubblica dei Duchi. I parigini sono contrari al verdetto e nasce cosi la Comune di Parigi, un autogoverno cittadino autoamministrato, la Comune adotta numerose riforme,come la ripartizione dei poteri, l'elezione pubblica dei funzionari, milizie popolari armate, misure anticlericali e misure per la parità di genere. Ma il governo repubblicano di Thiers non accetta che Parigi stia diventando una città socialista, e temendo il diffondersi di questa pratica l'esercito viene mandato a 'dettare l'ordine', 30 mila parigini vengono uccisi e nonostante le barricate dei Comunardi, la rivolta viene schiacciata e in Francia si da vita a una restaurazione Clerico-Conservatrice.

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Presidente della Repubblica diviene MacMahon, un generale conservatore che introduce la leva obbligatoria, nel contempo si avvia la costruzione della Basilica del Sacro Cuore a Montmartre.Lourdes.Il parlamento francese era diviso in due camere, la camera Bassa(eletta) e la camera Alta(eletta e nominata), le camere riunite eleggono il Presidente della Repubblica, il quale ha il potere di sciogliere la camera Bassa.Venne introdotto lo scrutinio di Arrondissement, dando cosi più importanza alle campagne, a vantaggio dei conservatori. Ma nonostante le precauzioni dei conservatori a trionfare nelle elezioni del 1876 sono i Repubblicani, e 3 anni dopo MacMahon è costretto a dimettersi.I repubblicani erano divisi tra Union Republicaine -> Gambettà e Gauche Republicaine -> Ferry e Grevy.I conservatori a loro volta in Destra di Governo-> MacMahon e Destra Monarchica (bonapartisti, cattolici e nazionalisti).Dalla repubblica dei duchi si passa alla repubblica dei repubblicani. I Repubblicani nazionalizzano la loro cultura, la marsigliese diventa inno nazionale, il 14 luglio diventa festa della Repubblica e in occasione del centenario dell'indipendenza americana, viene donata la Statua della Libertà.I poteri maggiori erano nelle mani del parlamento, l'Union di Gambettà e la Gauche di Ferry si uniscono emarginando sia le destre sia il movimento socialista. Vengono definiti Opportunisti in quanto per governare il cambiamento sceglievano il giusto mezzo.Viene inoltre estesa la libertà per le associazioni sindacali, ampliate le autonomie locali, introdotte leggi a favore della laicità, introduzione del divorzio, esclusione della chiesa dall'educazione scolastica. Ferry viene nominato ministro dell'istruzione e promuove riforme per la scuola gratuita eobbligatoria, in quanto la scuola unisce nella cultura e crea cittadini.C'è si una stabilizzazione culturale, ma a questa non fa seguito una stabilizzazione politica, infatti sisusseguono crisi interne. La prima è la Crisi Boulanger, un comandante di corpo d'armata Repubblicano(uno dei pochi) viene nominato ministro della guerra, ma dimostra un forte revanchismo anti-tedesco e porta a diversi scontri armati alla frontiera l'esercito. Allontanato dal ruolo di ministro diviene l'idolo dei conservatori.Nel 1887 anche Grevy, attuale presidente è costretto a dimettersi per lo scandalo delle decorazioni.Ma la crisi più grossa si registra con l'Affaire Dreyfus

La Francia aveva istituito un servizio di spionaggio come tanti altri stati europei, Swarz Coppen è il capo del servizio spionistico tedesco in Francia, ed è infiltrato nell'ambasciata tedesca a Parigi. Madame Bastian donna delle pulizie dell'ambasciata è invece una spia Francese. Madame Bastian ritrova una lettera in un cestino che annuncia l'arrivo di documenti segreti sullo stato francese, all'ambasciata tedesca. Il traditore secondo quanto si leggeva nella lettera era un capitano del corpo d'artiglieria legato allo stato maggiore francese, Viene individuato come colpevole Dreyfus, un capitano d'Artiglieria ebreo proveniente dall'Alsazia.Clemancau, leader radicale afferma che mandare Dreyfus in Guyana in prigionia è troppo poco, nessuno in quel periodo prende le difese di Dreyfus. Il nuovo capo del servizio spionistico, Piquart viene a sapere di un'altra lettera inviata da Swarz Coppen a Estherazy, un altro capitano d'artiglieria,Piquart si rivolge al comandante dell'esercito francese ma viene inviato per punizione in Tunisia. Allora si rivolge al vice presidente del senato e cosi entra in gioco anche la Politica e viene istituito un processo contro Estherazy, il quale però viene assolto. Nel 1898 Emile Zola pubblica il J'Accuse sul giornale l'Aurore, l'opinione pubblica e la stampa si dividono tra Dreyfusardi e AntiDreyfusardi

Dreyfusardi : l'Aurore, la Petite Republique e le Droit de l'HommeAntidreyfusardi: la Croix e l'Intransigeant!.Zola viene citato a giudizio per diffamazione dal ministro della guerra, e condannato a un anno di reclusione ma la pena non venne mai comminata. Il processo viene Mediatizzato. Gli intellettuali scendono in campo, risolvere le questioni con la ragione e non con le armi era il loro obiettivo. Creano petizioni e leghe come quella per i diritti dell'uomo e del cittadino. Anche gli

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antidreyfusardi creano leghe. Estherazy fugge in Belgio, il governo si coalizza a centrosinistra per difendersi dai nazionalisti. Questo caso ebbe molte conseguenze politiche sul breve e sul lungo periodo

IL REGNO UNITO DAL 1868 AL 1914L'Inghilterra a differenza degli altri paesi dell'Europa continentale nella metà del 19esimo secolo conosce un lungo periodo di pace e prosperità economica. La metà della popolazione attiva era occupata nell'industria, aveva uno dei tassi di analfabetismo più bassi di tutto il vecchio continente eanche dal punto di vista della produzione industriale, 2/3 del ferro e del carbone erano prodotti internamente. I pilastri della leadership britannica erano sostanzialmente 3:

• Royal Navy• Impero• Gold standard

La marina militare non aveva eguali in Europa, l'Impero britannico si estendeva dall'America all'Africa, all'India alle isole australi. La banca d'Inghilterra garantiva di cambiare la Sterlina con una determinata quantità di oro, il Gold standard vincolava non solo l'Inghilterra ma anche le altre potenze europee, la Sterlina era la moneta più influente ed utilizzata nel mondo. L'Inghilterra aveva un modello politico seguito come esempio in tutto il mondo. Il parlamento era il perno indiscusso della politica mentre la Corona aveva un ruolo di carattere simbolico, simboleggiava l'unità nazionale e l'impero britannico nel suo complesso.In Inghilterra era presente un sistema bipartitico, due partiti si alternavano al potere. Liberali e Conservatori (Whigs e Tories). Esistevano altre correnti politiche nel parlamento britannico, la rappresentanza Irlandese era quella più nutrita.In un saggio del 1867 Bagehot(saggista) afferma che il sistema costituzionale britannico è un sistema perfetto perché è bilanciato tra due elementi:

• Dignified Part -> Corona e Camera dei Lords• Efficient Part -> Governo di gabineto e Camera dei Comuni

La Camera dei Comuni era eletta, mentre la Camera dei Lords era di nomina regia.Il grande pregio della Costituzione Britannica secondo Bagehot è il fatto che il sistema Britannico sia un parlamentarismo che affida alla discussione e al dibattito parlamentare la decisione degli affari della nazione, ossia il sistema parlamentare britannico è un sistema nel quale il dibattito che avviene in parlamento educa la nazione. Fino agli anni 60 dell'800 poteva votare solo il 20% dei maschi adulti aveva diritto di voto.

1865-1886Due figure politiche dominano questo periodo. Uno è W. Gladstone, leader dei liberali e l'altro era B. Disraeli leader dei conservatori.

Gladstone era entrato in parlamento all'inizio degli anni '30 ad appena 23 anni e ci rimarrà fino al

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1895. Era un leader molto carismatico. Comprende molto rapidamente l'urgente necessità di inserirele masse all'interno del gioco politico inglese.

• Libero commercio, • poco interventismo statale, • pochi dazi doganali, • riduzione del peso fiscale,• apertura ai ceti popolari

Al governo dal 1868- al 1874Riforme:

• Estensione sistema istruzione pubblica• Ridimensionamento chiesa anglicana dal sistema di istruzione inglese• Riforma pubblica amministrazione ( si entra solo attraverso concorsi e non attraverso

compravendita dei titoli)• Abolizione del voto palese (il proprietario terriero in principio vedeva cosa votavano i suoi

lavoratori, con l'abolizione del voto palese si indebolisce la classe dell'aristocrazia agraria)

DisraeliEra un 'dandy' , in politica dagli anni '50 , era di famiglia ebraica.

• DeferenzaEra convinto di aprire la politica ai ceti popolari, per stabilizzare il sistema, convinto della deferenza del popolo inglese verso la Corona. Secondo Disraeli non sarebbe successo come nel resto dell'Europa dove i ceti popolari avevano fatto 'irruzione'.

• 1867 Grande Riforma elettoraleDisraeli realizza la riforma elettorale ( prendendo una precedente proposta di Gladstone), ampia l'elettorato e lo estende ai lavoratori urbani compresa la middle-class. Prendere atto del ruolo che l'industria ha preso nella società britannica e cercare di non far nascere ideologie di tipo socialista sul suolo britannico. Secondo Disraeli le masse operaie avevano sentimenti conservatori, ma l'anno successivo 1868 vincono i liberali e arriva al governo Gladstone.

Sviluppo dei partiti nel contesto britannico• Sviluppo della vita politica locale1. I partiti nascono come strutture per la creazione di riforme a livello locale2. municipalizzazione della rete idrica3. rete elettrica comunale e non gestita da privati4. istituzione di una rete di biblioteche civiche 5. Il primo politico che comprende la necessità di una struttura partitica è Chamberlain

(sindaco di Birmingham). • Nascita di una rete di quotidiani politici1. Lo sviluppo della stanza consente la possibilità di lanciare campagne politiche nazionali• Polarizzazione dello scontro Disraeli-Gladstone

I conservatori tornano al potere nel 1874 con Disraeli• Politica coloniale• Riforme sociali

Disraeli lascia da parte le politiche con l'Europa, con l'unica eccezione del ridimensionamento Russo in Europa. In questi anni l'Inghillterra si concentra sui domini extraeuropei. Nel 1876, la Regina Vittoria viene nominata Imperatrice d'India. Come aveva gia fatto dieci anni

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prima, Disraeli prende una bandiera del partito Liberale realizzando riforme politiche in campo assistenziale, adotta leggi sulla salute pubblica degli operai e introduce una norma a favore dell'edilizia popolare. Il Conservatorismo diventa Popolare, punta a rafforzare il ruolo dell'Inghilterra nel mondo ma contemporaneamente non abbandona le classi popolari, si preoccupa di includerle nel progetto politico britannico. Nel 1880 Disraeli perde le elezioni, a causa di problemi di politica estera. Gladstone accusa di disinteresse Disraeli per quanto riguarda le questioni balcaniche, quelle popolazioni che cercavano di liberarsi dal giogo Ottomano.Bulgarian Horrors, le atrocità commesse dall'Impero Ottomano contro i Bulgari, la stampa diffonde scene atroci e individua in Disraeli il colpevole di questo disinteresse.

Nel 1880 Torna al potere Gladstone• Imperialismo temperato ( intervento in Egitto, 1882)• Riforme politiche ( legge elettorale, 1884)• Questione Irlandese ( progetto di Home Rule)

Maggiore attenzione al contesto europeo, solidarietà rispetto alle varie cause di nazionalità che sorgevano in Europa. Con la riforma del 1884 il voto viene esteso ai lavoratori agricoli e ai minatori. I minatori fino ad ora avevano avuto solamente una rappresentanza sindacale, in questo frangente trovano una rappresentanza politica e dopo qualche anno nasce il Labour.L'aspetto più importante che contraddistingue il governo Liberale è la questione Irlandese. L'Irlandaera una regione particolarmente povera del Regno Unito, era una regione a grande maggioranza cattolica ( rispetto ai protestanti dell'Inghilterra), era una regione che fondava la propria economia sull'agricoltura, era un'agricoltura povera, arretrata, i grandi proprietari terrieri erano Inglesi. La carestia degli anni 70 colpisce il mondo agricolo irlandese, questo provoca un aumento delle tensioni che si manifesteranno tanto sul piano parlamentare, quanto sul piano insurrezionale con il gruppo segreto dei Feniani che inizia a compiere atti terroristici contro i simboli del potere. Il partito Liberale pensa di riuscire a gestire la situazione reprimendo e cercando di accogliere le richieste della rappresentanza parlamentare irlandese. Gladstone propone un Land Act e promuove la Home Rule, un decentramento amministrativo dell'Irlanda concedendole autonomie.Gladstone si trova contro l'opposizione dei conservatori e contro una parte del partito Liberale ( Chamberlain), che esce dal partito e si unisce all'opposizione. Il progetto di Home Rule cade, Gladstone non ha più la maggioranza, ventennio di potere dei conservatori .

1886-1905 Ventennio conservatore• Riforme sociali• Espansionismo imperiale ( guerra anglo-boera)• Protezionismo doganale

Misure contro gli infortuni sul lavoro, estesa e potenziata l'istruzione elementare e media pubblica.Nel 1870 circa un decimo del continente Africano era colonizzato, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale 9/10 erano soggetti a dominazione coloniale. Gli interessi Inglesi si concentravano nel Sud Africa, in SudAfrica c'erano stati coloni Olandesi, chiamati Boeri. E' una guerra atipica, vede porsi due popoli occidentali fuori dal continente ed è alimentata più dai coloni stessi che dalla madrepatrica. Kipling, ' Il fardello dell'uomo bianco' . I Boeri avevano fondato due colonie Orange e Transvaal. L'Inghilterra aveva fondato la Colonia del Capo. Le terre erano ricche di metalli preziosi e di diamanti. Nelle due repubbliche dell'Orange e del Transvaal si praticava un sistema di semi-schiavitù degli indigeni. I Boeri erano cristiani di fede calvinista e gli Inglesi anglicani.Nella logica calvinista la ricchezza è alla base della volontà divina. I neri sottosviluppati erano la riprova che Dio li aveva abbandonati. I Boeri non ritenevano che i neri dovessero disporre di alcun diritto, una delle ragioni per cui in Sud Africa si affermerà l'Apartheid.Gli Inglesi scoprono la presenza dei diamanti sotto il suolo Boero, mentre i Boeri temono una migrazione inglese in Sud Africa. I Boeri ritardano i tempi della concessione della cittadinanza,

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questo era un fatto ritenuto inaccettabile dagli inglesi. La guerra scoppia nel 1899 ed è una guerra molto sanguinosa, dura 3 anni. I Boeri si conquisteranno la simpatia di gran parte dell'opinione pubblica europea. L'Inghilterra riesce a vincere la guerra e da li a poco nascerà l'unione Sud-Africana, da un lato si suddividono le ricchezze presenti nel sottosuolo e dall'altro il mantenimento del regime di segregazione nera. Nella madrepatria nel frattempo i Conservatori tentano di avviare una politica protezionista, che veniva a minare uno dei principi cardine dell'Impero, che era il liberoscambio e che provocherà la caduta del governo.

1906-1916 Decennio Liberale

Asquith leader liberale tenta di imprimere in questo scorcio di nuovo secolo una svolta sociale molto marcata, il partito liberale si vedeva minacciato a sinistra dall'emergere del partito Labourista.Capisce che è necessario agire sul fronte delle riforme sociali.

• People BudgetUna legge finanziaria che introduce la progressività fiscale anche in Gran Bretagna, faceva cioè pagare ai redditi più alti il costo delle riforme fiscali.

• Estendere i diritti per le classi più povere senza toccare il principio del libero scambio sul quale erano caduti i conservatori. I conservatori avevano tentato di introdurre dei dazi doganali per finanziare con i soldi guadagnati le riforme, i Liberali tassano i redditi più alti, soprattutto la grande proprietà terriera. Camera dei Lords e Conservatori sono contrari alla riforma. La Camera dei Lords pone il veto, la legge perciò è bloccata. Scontro istituzionale. Il Re decide di sciogliere le camere. Si terranno due elezioni che daranno maggioranza ai liberali. Il segnale politico va nel senso dell'approvazione del People Budget, la Camera dei Lords vuole riporre il veto, ma il Re minaccia di nominare un numero di Lords liberali tale da alterare gli equilibri. Anche i vescovi dicono ai Lords di cedere, il People Budget diventa legge. Viene fatto approvare il Parlament Act del 1911, in base al quale la Camera dei Lords non avrebbe mai più potuto mettere il veto su leggi di carattere finanziario e soprattutto la Camera dei Lords poteva al massimo in tutte le altre materie esprimere 2 veti, alla 3 approvazione dei Comuni il decreto diventava legge. L'Efficent Part ha molto più peso della Dignified Part. Il sovrano è Giorgio V.

L'ITALIA DAL 1861 AL 1911

Al momento dell'unificazione il paese è ancora profondamente arretrato, arretrato culturalmente (alta tasso di analfabetismo 78%), arretrato economicamente (paese agricolo di una agricoltura arretrata 70% agricoltori).Le condizioni della vita di campagna erano molto povere (malattie come la pellagra), il paese era molto diviso, non vi era una rete di comunicazioni in grado di collegare le varie parti che si erano unite nel 1861, la rete ferroviaria ad esempio era quasi del tutto concentrata nel lombardo-veneto e non c'era uno scambio ne economico ne di viaggi tra le varie parti della nazioneLettera di Farini a Cavour (leggerla su internet).Cavour muore nel giugno del 1861 e lascia il nuovo stato privo di una guidaLa classe dirigente vicina a Cavour era la Destra storica, ( i deputati si dividevano regionalmente Farini-Minghetti in Em-Rom).I punti caratterizzanti della Destra storica erano:

• Il consolidamento delle libertà civili degli italiani in un contesto di accentramento amministrativo, voleva centralizzare e omogeneizzare uno stato cosi variegato e diviso,

• liberismo economico • la laicità dello stato

Sinistra storica, era divisa anch'essa, non tanto per appartenenze regionali quanto piuttosto per

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eredità politiche, c'era una corrente Sabauda ( l'esponente era Agostino de Pretis) e c'erano gli eredi dei Garibaldini ( i massimi esponenti erano Crispi e Cairoli)i principi ai quali si affidava la sinistra storica:

• Suffragio universale• Decentramento amministrativo• La laicità dello stato

Questi due schieramenti non erano rappresentativi di tutto il paese, c'era una grande divisione tra il paese 'reale' e paese 'legale', la legge elettorale del Regno d'Italia era stata ereditata dal Regno Sabaudo e si trattava di una legge decisamente restrittiva in termini di accesso al voto, potevano votare solo gli uomini maggiorenni (25anni) che sapessero leggere e scrivere e che pagassero 40lire di tasse annue. Solo il 2% della popolazione aveva diritto al voto.

Destra Storica 1861-1876• Leggi unificatrici (1865), fatte approvare da Ricasoli, preso un modello Napoleonico con

una legislazione uniforme in tutto il territorio nazionale e su una rigida gerarchia di funzionari dipendenti dal centro, il prefetto era il rappresentante del governo in ogni provincia. Il grande problema che si poneva era quello del Mezzogiorno. A partire dall'unità si erano propagati fenomeni di Brigantaggio. Il malessere delle classi contadine si riversò dagli antichi borboni al nuovo stato unitario. Questo malessere si tradusse con lo sviluppo e il proliferare di grandi bande armate che nelle campagne si davano a razzie, briganti, ex galeotti, ex militari del regno borbonico e contadini indigenti

• Viene mandato l'Esercito nel Mezzogiorno e nel giro di 2/3 anni il brigantaggio viene progressivamente debellato

• Per dare credito alla politica dell'accentramento viene estesa la rete ferroviaria, collega tutte le principali città italiane comprese quelle del mezzogiorno, mentre vengono riaffermati i principi liberisti in ambito economico(dazi doganali molto bassi)

• L'elemento di maggiore discredito della Destra storica fu la tassazione, i costi per le infrastrutture e per le politiche della destra vengono presi con tasse (dirette e indirette, tassa sui sali e sui tabacchi, ma viene introdotta una nuova tassa, quella sul macinato, introdotta dal ministro delle finanze Sella nel 1868 e che colpisce la macinazione dei cereali). Grandi proprietari, ceti medi e ceti bassi protestano, ma anche i nuovi industriali.

• Nel 1866 viene annesso il Veneto• Questa politica ha un insuccesso sociale, ma ha successo economico, pareggio di bilancio

(1875)• Mancava solo Roma, c'erano due visioni contrastanti, la prima visione era quella della

Destra storica, e cioè quella di raggiungere la conquista di Roma e del Lazio attraverso vie diplomatiche ( vedi Veneto), la seconda via era quella difesa dalla corrente più democratica della sinistra storica e che era la via movimentista e cioè una nuova insurrezione che portasse alla conquista militare di Roma(Garibaldi si fa portavoce di questa seconda strada eper 2 volte tenta di avviarsi all'occupazione di Roma ma sia nel '62 sia nel 67 fallisce). Restasul piatto della bilancia la via della diplomazia e i governi della Destra storica tentano di indurre con le buone il Papa a cedere il potere temporale su Roma ricordandogli il motto di Cavour ( libera chiesa, libero stato). Il Papa non cede, ma la sconfitta di Napoleone III a Sedan fa venire meno gli accordi tra il Regno d'Italia e la Francia, l'esercito circonda la capitale, il Papa intima la resa nel tentativo di scatenare un caso diplomatico e unire le grande potenze cattoliche in una crociata contro il Regno d'Italia, le truppe dello stato italiano però penetrano nella città aprendo a cannonate Porta Pia. 1870.Pochi giorni dopo un plebiscito ratifica a grande maggioranza l'annessione di Roma e del Lazio al Regno d'Italia. Per cercare di ammorbidire l'ostilità pontificia i governi della sinistra storica unilateralmente stipulano la legge delle Guarentigie(garanzie), viene stabilita

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la possibilità di disporre di guardie armate, la possibilità di essere ricevuto all'estero con tuttigli onori di un capo di stato, l'extra-territorialità dello Stato della Chiesa che ha un regime giuridico a parte e soprattutto viene concessa la possibilità di avere sedi diplomatiche in tutto il mondo. L'ostilità di Pio IX permane e nel 1874 pronuncia il No Expedit, secondo lui non era opportuno il coinvolgimento dei cattolici, che dai censimenti dell'epoca erano il 99% della popolazione italiana, nella vita politica dello stato italiano. Il Regno è sempre più fragile, ora delegittimato anche davanti alle masse cattoliche.

Sinistra Storica (1876-1896) La corrente Toscana della Destra storica prende le distanze dal governo sulla statizzazione delle ferrovie. Nel marzo del 1876 il Governo Minghetti(leader della Destra Storica) cade, e il sovrano (Vittorio Emanuele II) lo affida al leader della Sinistra storica ( De Pretis), si assiste alla Rivoluzione parlamentare. A ratificare la decisione del sovrano, le elezioni dello stesso anno danno la maggioranza alla sinistra storica. Sembrava possibile assistere ad un'alternanza bipolarista tra destra e sinistra storica. Tutti i grandi protagonisti della fase Rinascimentale scompaiono in pochi anni ( Mazzini, Cavour, Pio IX, Vittorio Emanuele II, Garibaldi). Non soltanto sembra che le istituzioni italiane subiscono una vera e propria rivoluzione ma anche a livello di personale politico assistiamo ad una nuova generazione di personale politico. Abolizione tassa sul macinato, svolta protezionistica (riforma istruzione elementare, suffragio universale, diminuzione imposte, decentramento amministrativo quest'ultimo non si realizza).Le prime due riforme volute da De Pretis (La legge Coppino e riforma elettorale) avevano come obiettivo comune quello di allargare la base di legittimità dello stato, uno stato giovane e ancora fragile come quello italiano non poteva avere contro troppi nemici ed essere troppo inviso all'opinione pubblica. La legge Coppino 1877 introduce la istruzione elementare obbligatoria e gratuita fino al secondo anno. Nel giro di qualche decennio la percentuale di analfabeti crolla( da 78% al 40% nel giro di 40 anni). La legge elettorale 1882estende la base elettorale del paese, possono votare tutti i cittadini maschi maggiorenni (21), viene concesso il diritto di voto a coloro che sapessero leggere e scrivere, il requisito del censo veniva abbassato a 20 lire di imposta annua. Il corpo elettorale in seguito a questa riforma passa dal 7% dei maschi maggiorenni al 25%. Si modifica la fisionomia dell'elettorato, non votano soltanto le classi più agiate ma anche artigiani, e dagli operai chepotevano permettersi di mandare i figli a scuola. Si sviluppa cosi un ampliamento del bacinoelettorale del recente partito Socialista. La formula politica adottata da De Pretis per governare, De Pretis sarà uno dei padri del trasformismo, capisce che lo stato italiano non può più fondarsi soltanto su una base elettorale cosi ridotta e allo stesso tempo si cautela di fronte al progressivo ingresso delle masse nell'elettorato italiano. De Pretis si cautela attraverso una logica parlamentare di continui accordi con lo schieramento opposto e con il leader della Destra storica( Minghetti) con l'obiettivo di emarginare le ali estreme dello schieramento. Il trasformismo era un abbattimento delle frontiere ideologiche tra sinistra e destra storica, che portò all'immobilismo governativo, progressisti alleati ai moderati per mantenere lo status quo. Questa svolta trasformistica fa svanire il sogno di vedere in Italia un sistema bipolare, nel 1876 molti si erano illusi di veder nascere 2 schieramenti opposti, ma pare chiaro alla metà degli anni 80 che il governo in Italia si fondi in un grande centro che ha come unico obiettivo quello di emarginare il potere per emarginare le ali estreme dello schieramento.Gli anni 80 dell'800 sono gli anni dove vanno ad affermarsi due grandi ideologie, da un lato il socialismo dall'altro il pensiero cattolico. Per tutelarsi dai diversi fronti si tenta di governare al centro.

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In Italia la crescita di un movimento operaio fu rallentata dalla conformazione sociale del paese, l'Italia era un paese prevalentemente agricolo, a partire dagli anni 60 c'è un incremento progressivo, nel censimento del 1871 viene registrato il 20% di operai lavoratorinelle fabbriche, di questo 20% lavorava in piccole aziende a conduzione familiare o in imprese artigiane, questo non favorisce il radicamento di un movimento politico come quello socialista che voleva formarsi sulle 'masse operaie'. Oltretutto in Italia l'internazionalismo socialista si sviluppa come costola del pensiero anarchico. La tradizione insurrezionale e le teorie anarchiche di Bakunin in Italia attecchiscono prima e con più effetto rispetto a quelle di Marx. In Italia il partito socialista nasce da una costola del movimento anarchico, il partito socialista nasce dalla consapevolezza di un fallimento, i varimoti insurrezionali che tentano di essere lanciati dagli anarchici in Italia non hanno presa e come era avvenuto in altri contesti una corrente del movimento anarchico capisce che il sistema non si può rivoluzionare dall'esterno ma deve avvenire attraverso riforme graduali provenienti dall'interno. L'anno cruciale è il 1892 quando a Genova si riuniscono in consiglio tutti i circoli operai, sindacali di sinistra e anarchici, all'interno del dibattito c'è unaprofonda spaccatura tra anarchici ortodossi e 'riformisti'. I gradualisti si separano e creano il partito socialista dei lavoratori italiani. Dal 1895 PSI. Avrà un successo politico molto marcato all'indomani della prima guerra mondiale. Sul fronte opposto nel 1878 c'è stato un cambio di pontefice, a Pio IX è succeduto Leone 13. Il quale adotta un atteggiamento di dialogo con lo stato Italiano, non cancella il No Expedit, ma farà delle svolte molto significative per ammorbidire l'intransigenza del Vaticano nei confronti dello stato unitario. Leone 13 comprende la necessità di impegnare la chiesa sul fronte sociale, le società di mutuo soccorso i sindacati e il dopo lavoro, soltanto che al posto che essere di ideologia socialista sono di stampo cattolico e hanno come riferimento logistico la parrocchia. Da questo radicamento sociale (sia socialisti sia cattolici) i governi della sinistra storica si sentono minacciati. Il punto culminante di questa strategia di radicamento sociale della chiesa sarà l'Enciclica che Leone 13 pubblica nel 1891 e che prende il nome di Rerum Novarum. Sostanzialmente la Rerum Novarum è dedicata alla condizione operaia, alla condizione delle masse delle nascenti industrie italiane e se Leone 13 condanna il socialismo, mostra comunque una grande attenzione da parte del pensiero cattolico alle condizioni in cui queste masse operaie si trovano a lavorare, invita i datori di lavoro a tutelare queste masse di lavoratori perché questo era un dovere cristiano ( giusta mercede, giusto pagamento di chi lavorava) . Nel 1887 De Pretis dopo aver approvato l'ultimo provvedimento ( svolta protezionistica) (ad esempio matrimonio Ferro e Segale di Bismark)De Pretis che nel 1882 aveva iscritto l'Italia all'interno della triplice alleanza tenta di ispirarsi al modello tedesco. De Pretis voleva ricreare un blocco sociale che si riconosca nella sua tattica del trasformismo, un blocco sociale volto alla conservazione degli equilibri politici che si fonde da un lato sui grandi latifondisti dall'altro sui nuovi imprenditori industriali italiani. I prodotti che prima degli altri verranno inseriti all'interno della svolta protezionistica saranno da un lato i prodotti siderurgici dall'altro i cereali. Il successore di De Pretis sarà Crispi ( 1887-1896), ex garibaldino siciliano, alla morte di DePretis appare chiaro che il fatto che a prendere i destini del paese sarebbe stato lui. Crispi godeva di ampie simpatie a sinistra ma era anche apprezzato dall'opinione pubblica conservatrice perché si rifaceva all'esempio di Bismark. Era un idealista, velleitario sognava di essere il Bismark italiano. Questa tensione tra slancio riformista e opzione conservatrice la vedremo riproporsi anche all'interno dei suoi governi. I primi provvedimenti che prende Crispi sono: La riforma amministrativa(1888) che estende il diritto di voto su scala locale e rende elettivi i sindaci dei comuni al di sopra dei 10.000 abitanti. Il Codice Zanardelli (1889) sarà il secondo provvedimento preso da Crispi, (Zanardelli era il ministro della giustizia ) l'emblema del Codice Zanardelli fu l'abolizione della pena di morte. Questa svoltain senso liberal-democratico del governo Crispi fu molto breve, queste riforme a livello formale furono tradite dalla pratica del governo che fu una pratica estremamente repressiva,

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in particolare nei confronti del nascente movimento socialista. Crispi ne era ossessionato, non appena vedeva una sommossa in qualche angolo d'Italia sospettava il coinvolgimento dei 'rossi' . Nel 1893 di fronte ad una serie di moti che si diffondono soprattuto in Sicilia ( fasci siciliani), Crispi utilizza brutalmente la forza pubblica per reprimerli facendo decine di morti. Poi prende a pretesto questi moti per approvare una serie di leggi antisocialisteno ( sulla scia di Bismark). L'ultimo tassello è relativo alla politica coloniale, anche Crispi voleva conquistarsi il suo 'posto al sole'. La spedizione in Eritrea e in Etiopia si risolve in una sconfitta clamorosa, ad Adua nel 1896 sterminando il corpo di spedizione italiano.Questo fu uno smacco sia per Crispi sia per l'Italia.La caduta di Crispi segna la fine dell'esperienza governativa della sinistra storica in italia.Con la caduta della sinistra storica, in Italia si verifica una crisi politica, molto simile a quella francese e inglese. E' una crisi differente come modalità ma la portata e gli esiti della crisi saranno molto simili a quelli che avevamo visto in Francia ed in Inghilterra. Si era assistito ad un tentativo di svolta in senso conservatore che però non aveva funzionato ed il sistema si era rigenerato su basi progressiste liberali. Il Re Umberto I affida il govenro a un conservatore di ferro, il marchese di Rudinì, un marchese nominato primo ministro che si propone esclusivamente un obiettivo, quello di conservare l'ordine sociale di fronte all'emergere della minaccia cattolica e di quella socialista. Il suo obiettivo viene mesos a dura prova, con la nascita di moti di protesta legati all'aumento del prezzo del pane. L'aumento del pane era stato caratterizzato dalla legge sui dazi doganali introdotta dalla sinistra storica e dalla guerra Ispano-Americana a Cuba in seguito alla quale gli Stati Uniti avevano bloccato le esportazioni di cereali. Benchè si trattasse di moti e sommosse legati alla fame ( moti dello stomaco) , Rudinì ossessionato dalla minaccia della sovversione adotta una tattica repressiva indiscriminata, emblema di questa repressione sarà la città di Milano dove ai primi di Maggio, il generale Beccaris fa cannoneggiare la folla che stava protestando, ci saranno 100 morti e 500 feriti. La crisi seguita al massacro di Milano porta alla successione di Pelloux ( un altro generale) che adotta provvedimenti di tipo repressivo eliberticida ( limita libertà di espressione, opinione, riunione ecc). Di fronte a questa svolta repressiva, la sinistra storica tenta di adottare in parlamento una tattica dell'ostruzionismo ( ritardare la presa di decisioni). In un contesto parlamentare ancora molto frastagliato in cui non cerano appartenenze politiche stabili, una tattica come quella dell'ostruzionismo rendevadifficile raggiungere provvedimenti amministrativi. Umberto I decide di sciogliere la cameradei deputati. Nel 1900 Pelloux viene fatto dimettere, si va alle elezioni e il risultato è un arretramento della maggioranza governativa conservatrice ed un inserimento di deputati appartenenti alla galassia socialista. La svolta repressiva non poteva avere successo e nomina alla presidenza del consiglio un primo ministro di profilo moderato-riformista, Saracco. Umberto I non solo deve accettare la svolta liberale, ma il 29 Luglio del 1900. L'anarchico italo-americano Gaetano Bresci, torna in Italia per vendicare i moti di Milano e uccide il Re. Il nuovo sovrano è Vittorio Emanuele III. Tra il 1901 e il 1903 la svolta liberalevede nel governo Zanardelli-Giolitti la sua applicazione concreta. Giolitti viene nominato ministro degli interni, e sarà la personalità che caratterizzerà la politica italiana fino alla prima guerra mondiale. Zanardelli aveva già legato il suo nome al codice nel quale veniva abolita la pena di morte. Giolitti era un riformista, aveva criticato la svolta repressiva dicendo che lo stato non doveva intervenire nei conflitti sociali ma doveva rimanere neutrale. Lo Stato non deve intervenire se ci sono scioperi nel servizio privato, ha invece diritto di intervenire quando avvengono nel settore pubblico. Vengono approvate norme contro il lavoro minorile, in difesa della manodopera femminile. La seconda riforma significativa fu volta ad introdurre assicurazioni per i lavoratori, assicurazioni che erano sia volontarie ( pensioni di vecchiaia) , sia obbligatorie (infortuni sul lavoro). Fu infine introdotta una riforma sulla municipalizzazione dei servizi essenziali ( acqua, energia elettrica, gas, trasporti ecc). Giolitti dal 1903 diventa presidente del Consiglio (fino al 1914)e in questa prima fase di governo lo ricordiamo per tre provvedimenti principali. Il primo

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provvedimento riguarda le leggi speciali per il mezzogiorno (1904), non basta proclamare a livello amministrativo che l'Italia è una e centralizzata ma bisogna dare le condizioni economiche al paese per uniformarsi, le leggi speciali stabiliscono fondi per modernizzare il settore agricolo delle regioni meridionali e per fornire una serie di agevolazioni fiscali e creditizie agli imprenditori che intendano aprire attività nel meridione d'Italia. Il secondo grande provvedimento approvato da Giolitti (1905) riguarda la statizzazione delle ferrovie. L'ultimo aspetto è l'avvio dell'espansionismo coloniale italiano in Libia.

RIVOLUZIONE RUSSA DEL 1905

I successori dello Zar Alessandro II, saranno Alessandro III (1881-1894) e Nicola II ( 1891-1917 Rivoluzione) i quali abbandoneranno ogni tipo di riforma, anzi a cavallo tra '800 e '900 adotteranno una svolta centrificatrice cancellando gli Zemstvo. Gli Zemstvo erano organi di autogoverno a livello locale, la Russia era un paese prevalentemente agricolo ed erano una sorta di consigli delle comunità di villaggio. Gli Zemstvo vengono cancellati, viene impressa una svolta repressiva a livello giudiziario e della stampa e viene impressa una russificazione di tutte le minoranze presenti nell'Impero. Mentre politicamente l'impero russo era immobile, a livello economico conosce una prima modernizzazione. Gli anni finali dell'800 sono gli anni della prima industrializzazione russa. Il padre di questa industrializzazione era il ministro delle finanze Vitte, il quale era di sentimenti abbastanza liberisti in ambito economico. Questo sviluppo industriale venne favorito dall'afflusso dicapitali stranieri e di privati. Erano industriali provenienti da altri paesi soprattutto dalla Francia chestava progressivamente migliorando le proprie relazioni con la Russia, che investivano economicamente in Russia. La repressione a livello politico bloccava ogni repressione sociale, dall'altro le condizioni del mercato del lavoro erano favorite da una compressione dei salari. Il paradosso al quale assistiamo è che un impero aggressivo ed espansionista com'era la Russia di fine '800 (scontro con l'Impero Ottomano ecc) si lascia colonizzare industrialmente dall'esterno, lascia libero accesso alle proprie risorse agli stranieri. Le conseguenze a livello interno furono innanzituttol'assenza di una classe imprenditrice nazionale, la concentrazione degli impianti industriali in pochee ridotte zone ( Pietroburgo, Mosca e Baku) ma soprattutto conseguenza di questo sviluppo promosso dall'esterno fu il mancato sviluppo di una classe operaia estesa e consapevole lungo tutto il territorio nazionale. La Russia si era sviluppata attorno a queste isole industriali che vedono una grande concentrazione di operai ma che non hanno reti di collegamenti con il resto del paese, che resta prevalentemente un paese agricolo. L'agricoltura russa era un'agricoltura molto arretrata, i tassidi analfabetismo e mortalità infantile erano molto elevati e mostravano l'arretratezza sociale. A questa arretratezza si somma una grande crisi economica, che colpisce anche altri grandi paesi europei ma che colpisce in maniera particolarmente dura la Russia proprio in virtù di una classe imprenditoriale autoctona. I vari imprenditori naturali infatti tentavano di tutelare la produzione nazionale e tagliavano prima di tutto all'estero. La Russia si trova nei primi anni del '900 di fronte ad arretratezza sociale, crisi economica, si eleva la criminalità ( tra il 1897 e il 1917 passa da 11/100.000 a 307/100.000, in Italia da 17 a 9) e aumentano le separazioni familiari. In un contesto di cosi grande degrado a livello sociale, di difficoltà economiche e di stagnazione completa a livellopolitico era chiaro che fermenti e tensioni di tipo rivoluzionario all'interno di un sistema che non permetteva di tradurre in politica le tensioni della società. Questa era una sorpresa per i Marxisti chenon avevano pensato alla Russia come la culla della rivoluzione, la Russia proprio in virtù del modello di sviluppo per isole si pensava che non potesse fare attecchire fermenti rivoluzionari. Ma acavallo tra ottocento e novecento il movimento rivoluzionario comincia a prendere piede in Russia. Nel 1898 viene fondato il Partito Operaio Socialdemocratico, il fondatore del partito si chiamava Plechanov che era di chiara ispirazione Marxista, il partito nel 1903 si divide in due correnti Menshevichi e Bolscevichi.I Bolscevichi erano la corrente massimalista del partito e videro tra i suoi principali agitatori e leader Lenin. Lenin era il direttore del quotidiano del partito Iskra(Scintilla), e che era stato fondato a Monaco in Germania. Lenin visse in esilio, e venne fatto rientrare in Russia dalle autorità tedesche. Lenin diventa celebre in seguito ad un trattato pubblicato nel 1902 e che è intitolato ' Che

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fare? '. Gli strumenti per realizzare la rivoluzione erano essenzialmente 2 secondo Lenin: un partito ipercentralizzato di militanti professionisti, la seconda arma sulla quale si sarebbe dovuto fondare larivoluzione era la propaganda. Nelle campagne che meno erano toccate da questi fenomeni e dall'attecchimento del partito socialdemocratico russo si stavano comunque diffondendo ideologie rivoluzionarie, il partito che stava conquistando successi era il partito rivoluzionario che al pari del partito socialdemocratico difendeva teorie insurrezionali, e proprio tra il 1900 e il 1903 in Russia cominciano a diffondersi moti di rivolta non coordinati ma diffusi in varie aree del paese. La scintilla che nazionalizza la protesta che covava sotto la cenere, è la guerra Russo-Giapponese.La guerra russo-giapponese (1904-1905) è una guerra molto sanguinosa(mezzo milione di morti), è una guerra per il controllo della regione cinese della Manciuria, la Cina in questi anni era una terra di penetrazione coloniale (rivolta dei Boxer ecc). Questa guerra marcherà profondamente l'immaginario europeo. Una potenza extra-europea sconfigge l'Impero Russo in una Guerra frontale,ma soprattutto l'opinione pubblica europea rimase colpita dall'abnegazione e dal senso di sacrificio con cui i due eserciti si immolarono per la patria. I Giapponesi per finanziare le migliorie e il rafforzamento della flotta chiesero uno sforzo ai cittadini che acconsentirono entusiasticamente. L'ammiraglio Noji vide morire nella battaglia di Port Arthur i due suoi figli che aveva mandato a combattere in prima linea. L'opinione pubblica europea vide che aldilà dei confini europei esistevano nazioni avanzate industrialmente e militarmente e soprattutto esistessero nazioni nelle quali il culto della patria era particolarmente sentito e si fondeva con il culto della religione. (Scintoismo giapponese). La guerra Russo-Giapponese provoca una vera crisi del contesto Russo, inuna nazione agricola il fatto che i soldati dovessero stare per mesi che poi diventarono anni lontani dai campi lontani dalle loro terre provocava un aggravamento delle condizioni delle campagne russe, il fatto che arrivassero notizie dal fronte sempre meno confortanti inclinava l'autorità e l'autorevolezza dello Zar ( Nicola II). Nel Gennaio del 1905 andiamo incontro alla Domenica di Sangue, un corteo di 150.000 persone si avvia verso la residenza dello Zar nel tentativo di portare alsovrano una petizione, nella quale si chiedevano maggiori libertà politiche e soprattutto si chiedevano provvedimenti per attenuare la condizione di miseria che l'arretratezza delle campagne sommata allo stato di guerra aveva prodotto nelle campagne. Il corteo fu accolto a cannonate, più di100 morti e 2000 feriti, da questo massacro sorsero rivolte spontanee in varie aree del paese ( a partire da San Pietroburgo e Mosca). Avviene uno stato di Semi-anarchia, il potere centrale non riesce ad avere il controllo sulla nazione. La repressione di questi moti non riesce ad avere ragione degli insorti, l'esercito era occupato nella guerra giapponese e le forze dello Zar erano molte ridotte.Nascono in questo contesto i Soviet. I soviet sono consigli di fabbrica perché sorsero nelle aree industriali e nelle principali industrie del paese e che prendevano il controllo delle aziende e delle industrie e praticavano l'autogoverno operaio, gli ordini non venivano dall'alto ma giungevano dal basso a maggioranza dei delegati. L'esempio che era preso a modello dai Soviet era quello della Comune di Parigi . Il Soviet più importante di Russia che inizia a estendere la propria influenza su tutto il territorio nazionale è quello di San Pietroburgo. Lo Zar sembra sul punto di cedere, annunciala concessione ( Manifesto di Ottobre) di una carta costituzionale e annuncia l'imminente istituzionedi un'assemblea parlamentare sulla falsariga di quelle che esistevano già in Europa, la Duma. Favorito dalla fine della guerra Russo-Giapponese e dal ritorno delle truppe in patria lo Zar da vita ad una repressione di questi movimenti e dei Soviet e opta invece per una restaurazione degli equilibri precedenti alla rivoluzione del 1905. Noi vediamo che in questo momento sulla scena politica russa i movimenti di opposizione allo Zarismo si dividono da una parte ci sono le correnti borghesi liberaldemocratiche di stampo più occidentale che danno credito all'apertura dello Zar e credono che effettivamente si possa giungere ad una liberalizzazione dell'impero attraverso la concessione del Manifesto di Ottobre e della creazione della Duma. Sull'altro fronte ci sono i rivoluzionari e nella parte più estrema i Bolscevichi che ritengono lo Zar screditato e non ritengono possibile una trasformazione parlamentare. Tra il 1906 e il 1907 gli sviluppi che seguiranno darannoragione alle correnti rivoluzionarie e finiranno sostanzialmente per accreditare la posizione dei bolscevichi all'interno del movimento rivoluzionario russo. Per istituire l'assemblea parlamentare si dovevano tenere elezioni, e lo Zar( Nicola II) che ha dato

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l'incarico di primo ministro a Stolypin. Stolypin scioglie a due riprese la Duma perché risultava di equilibri politici a lui sgraditi. La coppia Nicola II-Stolypin modifica la legge elettorale in senso classista ( il voto di un grande proprietario valeva 500 volte quello di un operaio) e la terza Duma che viene eletta nel 1907 va finalmente bene sia allo Zar che a Stolypin. Questa riforma elettorale conferisce ulteriormente credito al partito Bolscevico. Marx ed Engels avevano teorizzato la persistenza di una lotta di classe che poteva essere superata solamente da una rivoluzione, il fatto che Nicola II adotti questa legge classista da ulteriore credito alla propaganda bolscevica. Lo Zar era soprannominato in Russia 'Piccolo Padre', a volte severo a volte amorevole ma sempre garante della protezione dei cittadini, era la carica dello Zar e non la figura dello Zar. La rivoluzionedel 1905 rompe l'immagine paternalistica sulla quale si era fondata la figura dello Zar e di Nicola II.Nelle campagne si succedevano una sorta di miti e di voci collettivi che affermavano l'esistenza di Veri Zar e Falsi Zar. Il nuovo Zar doveva essere Lenin.

IMPERO OTTOMANOImpero multietnico, basava la sua economia sulle prede di guerra sul pagamento di tributi. I due corpi principali della struttura militare erano i giannizzeri e gli Spahi. Nel 1876 venne concessa una costituzione di stampo liberale. La nazione della Sublime Porta era retta da un sultano che nominava il gran visir. Nel corso dell'800 l'Impero Ottomano della Sublime Porta perde moltissimi dei suoi stati ( Serbia,Montenegro,Bosnia,Erzegovina,Tunisia,Egitto,Libia).Nasce un movimento di protesta, i Giovani Turchi che nel 1908 cominciarono una rivolta, ma una volta giunti al potere non riuscirono a risolvere i problemi di natura economica ne quelli culturali (illoro forte nazionalismo li portò ad aumentare il malcontento delle minoranze non turche).

USA

Se gli Stati Uniti da ex colonia riuscirono ad affermarsi come potenza mondiale fu anche merito delle immense risorse del territorio. Soprattutto le grandi praterie e i grandi lotti di terra. La conquista del West. La quale però ebbe anche i lati negativi come l'indebitamento dei coloni con le banche, le occupazioni abusive e le violazioni perpetrate ai nativi.Jackson fu il primo presidente dell'Ovest e che non aveva partecipato alla Rivoluzione(contro gli inglesi), aumentò l'accesso al voto, ma si sentirono le prime tensioni tra Stati del sud e governo federale. Nord e Sud divisi dal regime di schiavitù, dall'economia ( a Nord industrie capitalistiche alsud Cotone e Tabacco).1845 Guerra tra Stati Uniti e Messico. Destino Manifesto degli Stati Uniti, ovvero si attribuiva a gli Stati Uniti un destino palese e autoevidente di colonizzare l'intero continente americano per portarvila democrazia, la civiltà cristiana e il proprio ordine sociale e culturale (Dottrina Monroe ).Nel 1850 si decide che il Texas deve rimanere schiavista, la California no. Per gli altri stati sarebbero state effettuate le elezioni. Nel 1854 nasce il Partito Repubblicano, legato alla borghesia industriale del nord e alla tradizione federalista. Il partito assunse un profilo chiaramente antischiavista e ottenne in breve la maggioranza nel nord del paese. L'altro grande partito, quello democratico, che aveva dominato la scena politica fino a quel momento, era diviso tra una componente nordista e una sudista e , dal punto di vista elettorale, raccoglieva consensi sia tra gli agricoltori e gli artigiani delle regioni del nord e dell'ovest sia fra i grandi proprietari terrieri del sud. Alle elezioni presidenziali del 1860 il Partito Democratico presentandosi diviso con duce candidati, uno al nord e uno al sd, fu sconfitto dal candidato repubblicano Abramo Lincoln.Lincoln era convinto che la schiavità fosse un male morale, sociale e politico che non si doveva espandere. La Carolina del Sud proclamò immediatamente la propria secessione dall'Unione, nel febbraio 1861 nacque la Confederazione degli stati del sud sotto la presidenza di Davis. Cominciò la Guerra Civile. I sudisti erano guidati dal Generale Lee e nei primi 2 anni di guerra ottennero

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molto trionfi, ma nel 1863 furono fermati a Gettynsbug. Nel 1865 i Sudisti si arresero e nello stesso anno Lincoln morì assassinato da un sudista. Il Sud sia a causa delle piantagioni distrutte dalla guerra, sia a causa dell'abolizione della schiavitù andarono in crisi economica e cominciarono a covare forti risentimenti sia verso gli stati del nord sia verso i neri. I quali non si integrarono, i bianchi più radicali del sud diedero vita al Ku Klux Klan. Seguendo la dottrina Monroe gli Stati Uniti intervennero a sostegno dei Repubblicani Messicani nel 1867 per contrastare la Francia intenta a creare uno stato satellite in Messico. Un'altro intervento della dottrina Monroe fu la rivolta anti-coloniale scoppiata a Cuba nel 1898, l'affondamento della corazzata Maine nel porto dell'Avanaporto gli Stati Uniti a dichiarare guerra alla Spagna. Sconfitta degli spagnoli in pochi mesi.

GIAPPONE

Il Giappone era rimasto impermeabile alle influenze straniere ma nel 1854 gli Stati Uniti lo costrinsero ad aprirsei agli scambi con dei ''trattati ineguali'' . Il Giappone aveva ancora una strutturapolitico economica di stampo feudale dove tutto il potere era detenuto da una nobiltà terriera ( i daimyo) che lo esercitavano attraverso la suprema autorità politica e militare dello shogun ed avevano al loro servizio una nobiltà minore di guerrieri, i Samurai. Nel 1868 gli eserciti dei maggiori Daymo occuparono Kyoto e proclamarono la restaurazione e la caduta dello shogunato in nome dell'imperatore Meiji . La capitale divenne Tokyo ed inizio una nuova epoca di governo illuminato nel 1872 riforma scolastica e obbligo di istruzione. Questa rapida modernizzazione unita all'apertura verso l'estero non snaturò le tradizioni culturali e religiose più profonde del paese. Lo scintoismo, la religione più diffusa tra la popolazione che venerava l'imperatore come discendente degli dei riprese vigore negli anni della restaurazione Meiji. Ne 1889 venne concessa la Costituzione, fu una rivoluzione dall'alto in quanto la rapida modernizzazione economica e politica si realizzò senza il coinvolgimento diretto o indiretto degli strati inferiori della società e senza compromettere il potere dei ceti privilegiati ne l'ordine gerarchico tradizionale. Il Giappone si sforzò anche di affermare la propria egemonia nelle regioni dell'Asia orientale sottoposte prevalentemente all'influenza cinese, dalla competizione con la Cina per il controllo sullaCorea ne scaturi il conflitto sino-giapponese del 1894 che si concluse con la vittoria del Giappone. Questa guerra aprì la strada alla penetrazione europea nei territori dell'Impero Celeste. Soprattutto da parte della Russia. L'attrito tra Giappone e Russia per il controllo delle regioni nordorientali dellaCina esplose nel 1904, il Giappone attaccò la flotta russa e cinse d'assedio Port Arthur, la guerra si concluse un anno dopo con la vittoria del Giappone.

AFRICAAnche per l'Africa l'Ottocento fu un secolo di cambiamenti politici economici e sociali assai rilevanti. Tali mutamenti furono prodotti in parte dal progressivo esaurimento della tratta degli schiavi. In questa fase si moltiplicarono gli scambi interni ed esterni che univano le società africane tra loro e con il mercato mondiale anche se spesso questo comportò l'intensificazione di forme di schiavitù interna. Dal punto di vista politico, il panorama delle formazioni statuali africane prima dell'intervento delle potenze europee era caratterizzato da una notevole varietà di strutture e tipologie istituzionali, da regni a città-stato, da imperi a comunità e clan, non c'era un collante politico che teneva insieme le società africane eccezion fatta per l'africa sahariana controllate da potentati locali e da regni musulmani dove un importante elemento di coesione era dato dalla religione islamica. La data simbolo dell'inizio alla corsa alla spartizione del continente africano fu il1884 quando per dirimere le contese suscitate fra i paesi europei dall'occupazione belga del Congo

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fu indetta da Bismarck una conferenza internazionale a Berlino. L'Africa del Nord nel 1912 era completamente sotto il dominio europeo ( Francia, Gran Bretagna, Italia, Portogallo). I maggiori interessi inglesi si rivolsero comunque verso l'Africa australe. La GB che aveva già strappato alla popolazione bianca locale dei boeri il Sud Africa ( Vedi gli stati del Transvaal e dell'Orange) conobbe un rinnovato interesse per la regione quando vennero scoperti importanti giacimenti di diamanti. Nel 1899 il presidente del Transvaal, Kruger dichiarò guerra alla Gran Bretagna e all'inizio i boeri ebbero la meglio ma nel 1902 la vittoria finale fu inglese. Iniziò inoltre un regime di segregazione razziale che durò fino al 1948, seguito poi dall'aparheid. Il sudan dopo la rivolta deidervisci le tensioni aumentarono per il contemporaneo desiderio espansionistico di Francia e Gran Bretagna. Alla vigilia della prima guerra mondiale di tutto il continente avevano mantenuto l'indipendenza solamente il Regno di Etiopia e la Repubblica di Liberia sottoposta di fatto però all'egemonia statunitense.

FINE SECOLONegli anni di fine secolo la matrice classica del nazionalismo assunse infatti una connotazione antidemocratica, venata di tratti sia difensivi che offensivi dove l'antico ideale di fratellanza venne sostituito dal principio di esclusione del diverso. Autoritarismo, apologia della guerra, politica di potenza e difesa della razza furono le leve utilizzate per combattere il nemico. In questi anni in tutti i principali paesi europei, economie protezionistiche che hanno come effetto quello di aumentare le tensioni tra vari contesti che si ritengono sempre piu autosufficenti. Assistiamo a nazioni egoiste che fanno dell'ideologia nazionale il proprio punto di forza: Nazionalismo Integrale. (C.Maurras-> La France d'Abord) La conseguenza di questo clima fu un entusiasmo crescente nei confronti della guerra. A inizio '900 viviamo in un contesto che da più di 30 anni in Europa non ha più visto conflitti, le varie opinioni pubbliche nazionali a partire dai giovani cominciano a vedere nella guerra una sorta di fattore di purificazione che avrebbe permesso alla propria nazione di prevalere sulle altre. Tra il 1890 e il 1900 le spese militari raddoppiano, lo stesso faranno tra il 1900 e il 1910, raddoppiando nuovamente. La guerra non era uno strumento utilizzato in chiave propagandistica soltanto dai politici ma era un sentire comune diffuso che toccava anche gli intellettuali e le correntipoetiche ( futurismo, manifesto di Marinetti ).Movimenti di stampo socialista che fondavano la propria ideologia sull'internazionalismo proletario, sul finire del '900 abbandonano l'internazionalismo e si scoprono nazionalisti. Tutti i partiti socialisti votano i crediti di guerra e approvano nei vari parlamenti nazionali l'ingresso nella Grande Guerra. Il nazionalismo era permeato nei tessuti sociali. Uno dei quotidiani che erano nati in Inghilterra, il Daily Mail come slogan aveva ''La nostra politica è patriottica, la nostra fede è l'Impero Britannico''. Sono gli anni della guerra AngoBoera, che porta l'Inghilterra al trionfo militare sul campo ma dall'altro lato produce gravi conseguenze identitarie, Ing. Che si riteneva la principale potenza economica e militare del pianeta si va ad impelagare in una guerra con dei contadini in Africa. Comincia cioè a sentire il segno di un declino, nasce il movimento dello Scoutismo per rinforzare lo spirito e il corpo dei giovani britannici. In Germania siamo nel pieno della Welpolitik, la Germania vive un ritorno dell'idea di potenza che Bismarck fino al 1890 aveva declinato essenzialmente entro i confini tedeschi, per ricostruire lo stato. Mentre sosteneva la necessità di un equilibrio Europeo. In Italia cominciano a sentirsi i primi sentimenti di frustrazione nel vedere le altre nazioni europee conquistare territori oltremare. Cominciano in molti ad emigrare verso l'America. L'emigrazione dai nostri confini è alla base del nazionalismo, perché lasciare le nostre terre?perché non estendere i confini dell'Italia? E' in questo contesto che ha un grande successo Corradini ( Associazione Nazionalistica Italiana) che teorizza il superamento della lotta di classe interna, ma esistono nazioni capitalistiche(Francia e Inghilterra) e nazioni proletarie, l'Italia è una nazione proletaria e deve ribellarsi a questo stato di sottomissione dalle altre potenze europee. L'Italia attacca la Libia e complice l'indebolimento dell'Impero Ottomano (1908 Rivolta Giovani Turchi). Nel 1912 la occupazione della Libia è cosa fatta. Leader in quell'epoca era Giolitti, ma gli

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equilibri parlamentari e politici vengono via via sgretolandosi in maniera molto rapida, cominciano ad emergere il partito socialista e quello cattolico. Nel 1912 Giolitti ha realizzato una riforma elettorale ch estende il diritto di voto a tutti gli italiani uomini, potevano votare i maggiorenni (+21)che sapessero leggere e scrivere, potevano votare gli analfabeti (+30) e poteva votare chiunque avesse prestato servizio militare . Questo emergere di cattolici e socialisti nel 1913 porta al primo ingresso dei cattolici nella dinamica elettorale del nostro paese durante le elezioni politiche. Il conteGentiloni (presidente dell'Unione cattolica elettorale italiana), a livello locale cercava di parlare a nome dei cattolici. Gentiloni firma il 'Patto Gentiloni' , questo accordo consisteva nel mobilitare le masse cattoliche in favore dei candidati che si fossero impegnati a difendere alcuni principi molto gradite alla chiesa e all'elettorato cattolico: opposizione al divorzio, difesa dell'insegnamento privato e il riconoscimento delle organizzazioni sindacali cattoliche. I cattolici ancora non hanno unpartito a loro disposizione ma hanno la capacità di organizzare le proprie masse. Un'altra corrente particolarmente visibile e capace di mobilitare persone è quella socialista. I socialisti sono al loro interno profondamente divisi, l'elemento di divisione è nazionalismo o non militarismo. In una manifestazione antimilitarista del 1914, la corrente non interventista socialista si scontra con la polizia muoiono tre manifestanti, ad Ancona ed in Romagna si vive in una sorta di stato di semi insurrezione permanente. Il direttore dell'Avanti, Benito Mussolini scriverà un articolo infuocato ABBASSO LA GUERRA, prendendo le distanze dalle nazioni che si erano avvicinate a grandi passi alla guerra. In Francia dove pure c'era un dibattito come in Italia tra interventisti e non interventissti. Jauresse il leader dei socialisti viene ucciso il 31 luglio del 1914 e il partito si unisce al cordoglio, gli vengono tributati funerali di stato ai quali partecipano anche i leader dell'estrema destra, ormai siamo giunti ad un momento di scontro e viene proclamata l'Union Sacrè. L'unione deifrancesi davanti alla guerra ormai imminente. Lo stesso avviene in Inghilterra dove a sancire l'ingresso in guerra sono i Liberali, i labouristi, la costola più a sinistra della scena politica inglese approvano la scesa in campoi della GB. In Germania l'SPD votano il 4 agosto del 1914 i crediti di guerra. In Italia socialisti sono divisi e si comportano in maniera ambigua ( Ne aderire Ne sabotare).L'Italia entra nel 1915 in guerra con le nemiche di sempre ( Francia e GB).

In Italia i padri del nazionalismo furono Rocco,Papini e Corradini.Missione Civilizzatrice delle potenze occidentali. Francia si sentiva nazione eletta.

In tutta Europa si aveva la tendenza a cercare di razionalizzare l'azione dello stato e del governo al fine di garantire il massimo possibile di parità nelle condizioni di partenza a tutti gli individui e dunque libertà, eguaglianza e benessere dell'intera società

LA PRIMA GUERRA MONDIALE

Con l'uscita di scena di Bismarck nel 1890 entrò in crisi il suo disegno di equilibrio europeo fondatosull'isolamento diplomatico della Francia e sul ruolo egemone della Germania. L'Imperatore Guglielmo II infatti cambiò rotta rispetto alla strategia di Bismarck e abbandonato l'obiettivo della tutela dell'equilibrio, intraprese una politica estera imperialistica e aggressiva. L'espansione della flotta suscitò tensioni con la Gran Bretagna. In questa spirale di contrapposizioni nazionalistiche dove ciascuno Stato ambiva a svolgere una politica di potenza apertamente imperiale si inserì la crisi degli imperi multietnici in particolare quello ottomano e quello austroungarico. Nel 1908 fu proprio l'impero asburgico approfittando della crisi che aveva colpito la Sublime Porta con la rivoluzione dei Giovani Turchi ad annettersi definitivamente la Bosnia-Erzegovina. Crebbero le tensioni nei balcani. La Serbia (sospinta dalla Russia) voleva ergersi a guida del nazionalismo slavo.Nel 1911 l'Italia mosse guerra alla Sublime Porta per annettersi Tripolitania e Cirenaica(che vinse).Nel 1912 Bulgaria, Grecia e Montenegro uniti nella Lega balcanica attaccarono gli ottomani approfittando dello sbandamento seguito alla guerra contro l'Italia e li sconfissero in pochi mesi. La Bulgaria non soddisfatta degli esiti del trattato di pace attaccò nella seconda guerra balcanica Grecia

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e Serbia. L'impero Ottomano era quasi del tutto estromesso dai Balcani.

TRIPLICE ALLEANZA ( 1882)

Germania-Impero AustroUngarico-Italia

TRIPLICE INTESA (1894Duplice, 1908GranBretagna)

Francia-Russia-GranBretagna

(film Gioioso natale(in francese))

Nel 1914 un nazionalista serbo uccise a Sarajevo l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell'impero asburgico. L'Austria il 23 luglio inviò alla Serbia un durissimo ultimatum che prevedevatra l'altro la presenza di funzionari austriaci nelle indagini sull'attentato di Sarajevo, la Serbia rispose con la mobilitazione dell'esercito. L'Austria dichiarò guerra, ma a causa del sistema di alleanze la Russia intervenne a difesa della Serbia, la Germania dichiarò guerra alla Russia e alla Francia (attraversando il Belgio, piano Schliffen), anche la Gran Bretagna ( a difesa del territorio Belga) intervenne nel conflitto dichiarando guerra alla Germania. L'Italia legata da un'alleanza difensiva in un primo momento non intervenne. Si divise l'opinione pubblica tra interventisti e non interventisti. Tra gli interventisti italiani c'erano: i nazionalisti, le associazioni irredentiste(trentino,alto Adige, Friuli), Mussolini che per questo fu espulso dal partito socialista. Anche il Re Vittorio Emanuele III era favorevole all'intervento.

Nel 1915 patto di Londra con Inghilterra Francia e Russia. L'Italia entra in guerra.

Dopo l'invasione del Belgio le truppe tedesche guidate da Von Moltke arrivarono rapidamente in Francia, ma i francesi fermarono l'avanzata tedesca sulla Marna. Fallita l'ipotesi di una guerra lampo, lo scontro si trasformò in una guerra di trincea e di posizione. La Gran Bretagna cercava di bloccare il traffico di rifornimenti diretto in Germania. I sottomarini tedeschi quindi per non soccombere in carestia cominciarono ad affondare le navi in transito ma nel 1915 un sommergibile tedesco U-BOOT affondò il transatlantico inglese Lusitania, che ospitava anche passeggeri americani.

In Italia le truppe guidate da Cadorna non ottennero alcun successo e gli austriaci riuscirono nel 1916 a sferrare un potente attacco contro le linee italiane, contro l'ex alleato passato al nemico.

La Russia colpita al suo interno dalla rivoluzione Bolscevica nel 1917 fu costretta a siglare il trattato di Brest-Litovsk nel 1918. Ma nel frattempo entrarono in guerra gli Stati Uniti del presidente Wilson e alcuni stati dell'America centrale e meridionale. Nello stesso anno l'Italia veniva pesantemente sconfitta a Caporetto. Con la vittoria di Vittorio Veneto le truppe italiane riuscirono a sfondare le difese austriache. La guerra fini nel 1918.

La guerra segnerà 15 milioni di morti dovuti al conflitto altri 15 saranno uccisi da epidemie e malattie(spagnola) e soprattutto la Prima Guerra Mondiale sarà ribattezzata guerra 'totale' in primo luogo per l'estensione geografica che il conflitto aveva comportato. I due schieramenti erano da un lato gli Imperi Centrali( Germania e Aut-Hung) cui si uniranno a guerra in corso l'Impero Ottomano

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e la Bulgaria; dall'altra parte le potenze dell'Intesa ( Ing.Fra.Rus) a loro si allea il Giappone e soprattutto a guerra in corso in questo schieramento entreranno Italia, Stati Uniti e uscirà nel '17 la Russia in seguito alla rivoluzione bolscevica. L'Italia una volta che comprende come la guerra non sarebbe stata la guerra lampo che i tedeschi avevano annunciato inizia trattative con i due schieramenti, l'Italia non era entrata subito in quanto l'Alleanza era un patto difensivo. L'Italia si trova in una situazione ambigua, da un punto di vista delle alleanze avrebbe dovuto schierarsi con gli Imperi Centrali, da un punto di vista dei vantaggi territoriali che avrebbe potuto acquisire era piùpropensa ad allearsi con le potenze dell'intesa in quanto combattendo ed eventualmente vincendo contro l'AUT avrebbe potuto recuperare le terre Irredenti.(Trentino,VeneziaGiulia,Istria e Dalmazia). I paesi dell'Intesa promettono all'Italia questi territori. All'interno dei paesi dell'Intesa ( diari del primo ministro inglese Asquit, relazione sentimentale con una giovane Venezia Stanley, durante il patto di Londra c'erano varie posizioni riguardo l'entrata in campo dell'Italia con l'Intesa. Churchill sosteneva che non era onorevole allearsi con la puttana d'Europa, ma alle volte anche le puttane tornano utili.) L'anno cruciale della guerra è il 1917:

• Marzo 1917: fine della dinastia Romanov ( lo zar abdica, Anastasia muore) ->Esercito russo allo sbando

• Aprile 1917: gli Usa entrano in guerra

• Agosto 1917: Benedetto XV pubblica la nota contro l'Inutile Strage

• Novembre 1917: Rivoluzione russa->Armistizio Russo-Tedesco(Brest-Litovsk)

Come era già avvenuto nel 1905, il popolo russo scende in piazza anche nel 1917. I soldati chiamatia riportare l'ordine non obbediscono allo Zar, fraternizzano e si uniscono alla folla di manifestanti e sanciscono l'abdicazione di Nicola II Romanov. E' la fine della dinastia Romanov e da un punto di vista militare sostanzialmente sancisce la fine del comando militare russo e per cui l'esercito russo va allo sbando. Sarà a partire dal marzo del '17 fino a concludersi con il trattato di B-L che l'esercitorimarrà senza comando. Poche settimane dopo la fine della dinastia Romanov, il 6 aprile del 1917, gli Stati Uniti modificano gli equilibri del conflitto, entrano in guerra (polemiche interne negli USA, Lusitania1915,nel '17 ripresa della guerra sottomarina degli U-Boot). Il periodo tra il marzo el'autunno del '17 è il periodo più difficile per le forze dell'Intesa. Russia allo sbando e Usa ancora non intervenuti. Il terzo episodio è la pubblicazione di una nota da parte del pontefice Benedetto XV, il Papa rivendica una posizione di neutralità tra le potenze belligeranti e propone l'ipotesi di unapace senza vinti e senza vincitori e senza spostamenti di confini. Questa nota ebbe un'accoglienza molto poco positiva su entrambi i fronti un po' perché rievocava parole d'ordine tipiche dei socialisti, un po' perché paesi che erano impegnati da 3 anni in un conflitto che aveva comportato milioni di morti non poteva spiegare alle opinioni pubbliche nazionali che era stato tutto inutile. L'ultimo aspetto è relativo alla rivoluzione russa, tra febbraio e novembre c'è un periodo di interregno molto movimentato. Nell'ottobre del 1917 i bolscevichi vanno al potere in Russia, Lenin è il loro capo e dichiara immediatamente di essere favorevole ad una pace senza annessioni e senza indennità, la Russia stipula un armistizio con la Germania (B-L) e l'esito di questo armistizio sarà che i russi accettano pur di uscire dalla guerra condizioni molto dure imposte dai tedeschi, la Russiaperde un quarto dei suoi possedimenti europei. Nel tempo tra l'armistizio e la pace, gli USA per bocca di Wilson(Democratico) hanno pubblicato quelli che definiscono i 14 punti. In un discorso al senato americano ribadisce che gli Stati Uniti sono entrati nella guerra non per avere vantaggi territoriali, non per conquistare qualche paese ma sostanzialmente per difendere i principi di libertà e stabilire un nuovo ordine internazionale che si fondi sul principio dell'autodeterminazione dei popoli. Concedere alle varie nazionalità di autogovernarsi, autodisciplinarsi.

• Libertà di navigazione

• Abolizione della diplomazia segreta

• Riduzione degli armamenti

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• Abbassamento delle barriere doganali

• Creazione di un organismo internazionale che avrebbe dovuto garantire gli equilibri internazionali e il rispetto dei trattati di pace. Questo organismo si chiamava Società delle Nazioni.

VERSAILLE

La società delle Nazioni avrebbe dovuto garantire il rispetto dei trattati di pace, la conferenza post-bellico è la conferenza di Versaille. A partire dal gennaio del 1919 e sostanzialmente ha un grosso e difficile compito di risistemazione internazionale. Alla conferenza di Versaille partecipano i paesi vincitori: Wilson(USA), Clemanceau(FRA), Lloyd George (ENG), Vittorio Emanuele Orlando e Sonnino(ITA). Da un lato a Versaille c'era l'impostazione democratica sostenuta da Wilson, dall'altrac'era l'idea di una pace punitiva sostenuta da Clemanceau che voleva sanzionare i tedeschi per aver scatenato il conflitto. Il trattato di pace principale riguarda la Germania.

DIKTAT

• Amputazioni territoriali( Alsazia e Lorena, regioni orientali cedute alla Polonia, le Colonie vengono redistribuite tra Fra e GB)

• Clausole economiche ( riparazioni)

• Clausole militari (abolito il servizio di leva, limitato il numero dell'esercito, armamento leggero) la valle del Reno viene smilitarizzata

La delegazione italiana a Versaille non adotta una linea chiara, in virtù del Patto di Londra, i territori di confine con l'Austria vengono ceduti mentre la Dalmazia e l'Istria erano contesi anche dalla Jugoslavia. La delegazione italiana rivendica anche la città di Fiume secondo il principio di autodeterminazione. Wilson non era legato dal Patto di Londra, l'Italia voleva sia Fiume sia Istria e Dalmazia. Gli italiani abbandonano la conferenza di pace, rientrano in Italia , ma devono tornare un mese dopo a Versaille perché dagli invitati non era arrivata nessuna comunicazione. Wilson pubblica una lettera aperta agli italiani per spiegare come la loro delegazione si stesse comportando in maniera poco coerente. In questo frangente coloro che il mese prima erano stati accolti come trionfatori saranno invece visti dall'opinione pubblica nazionale come degli incapaci che avevano tradito il sacrificio di vite umane e di sangue versato dagli italiani nelle trincee,(D'Annunzio, vittoria mutilata). Si sottolineava come la classe politica italiana non fosse all'altezza del popolo italiano. Questo senso di sfiducia verso la classe politica sarà uno degli elementi cardine sul quale farà presa il fascismo. A fronte di una classe politica italiana incapace di recuperare i frutti della vittoria vediamo nel settembre del 1919 D'Annunzio che insieme a volontari e a reparti dell'esercito (Arditi, assaltatori di trincee nemiche) occupa militarmente Fiume (sarà un caso internazionale), il governo italiano sarà incapace di risolvere in breve tempo questa questione internazionale.

La Società delle Nazioni doveva essere il grande organismo che avrebbe tutelato l'aspetto postbellico ma perderà immediatamente il proprio sponsor (Usa), il senato americano rifiuta di ratificare l'adesione americana alla società delle nazioni, nel marzo del 1920 la proposta del presidente Wilson di far partecipare gli USA alla società delle nazioni viene bocciata. Le elezioni successive vengono vinte dai Repubblicani che propendono per una politica isolazionista, l'Europa èun continente di nazioni in lotta tra di loro, è meglio che gli americani non si immischino nelle faccende europee. L'isolazionismo sarà il tratto caratterizzante della politica estera americana sino alla seconda guerra mondiale. Il fallimento della società delle nazioni è legato alla mancata adesione degli americani.

Le trasformazioni prodotte dal conflitto

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• Crisi sociale

• Rivoluzione economica( culto dello Stato)

• Novità militari

• Propaganda

Il mondo come l'avevamo conosciuto prima dell'esperienza della guerra mondiale sarà diverso, soprattutto per coloro che erano partiti a combattere ( 65 milioni di uomini, che torneranno a casa dal fronte profondamente cambiati). Trovarsi per 4 anni fianco a fianco nella trincea con gente proveniente da altre regioni,altri paesi,altre abitudini altri usi e costumi(impatto sociale molto elevato). Lo scambio di informazioni produsse richieste al rientro in patria. Ai reduci dal conflitto sembrò di tornare in un contesto totalmente diverso da quello che avevano abbandonato, i loro impieghi erano stati occupati dalle donne e dai giovani, questo in società fortemente gerarchizzate e che avevano una forte impronta di tipo paternalistico produsse degli sconvolgimenti, alle donne e ai giovani che avevano portato avanti le famiglie e le attività lavorative nei 4/5 anni di guerra non andava bene che l'uomo che tornava a casa dettasse legge come aveva fatto fino alla sua partenza. Questo fu un grave elemento di spaesamento, inoltre c'era il fenomeno degli invalidi, quello dei mutilati ecc. Non c'erano solo mutilazioni fisiche, c'erano anche mutilazioni psicologiche. La seconda causa di ricovero coatto dei reduci era l'impazzimento, la psichiatria, molti vennero internati in reparti psichiatrici perché erano stati debilitati dal punto di vista psichico. Erano i cosidetti 'scemi di guerra', e come emblema di una scarsa tolleranza delle società che uscivano dalla guerra di accettare questa gente che arrivava debilitata psicologicamente nacqua il detto: 'scemo di guerra in tempo di pace' , il reietto della società. Le trasformazioni e le crisi sono anche di carattere eocnomico, le principali trasformazioni riguardano il ruolo dello Stato, tutte le economie nazionali dei paesi belligeranti vengono piegate alle esigenze belliche, questo comporta che lo stato diventasse l'attore principale in ambito economico, era lo stato che faceva le commesse alle impresedicendo cosa dovevano produrre, come dovevano difersificare la loro produzione ed è evidente che questo produsse una trasformazione rispetto all'economia prebellica( economia liberale e liberista e del non-interventismo ). Nel contesto della guerra lo Stato diventa il principale attore economico, le industrie automobilistiche vengono piegate allo sforzo di guerra (autoblindati,camion per l'esercito),questo produsse una trasformazione che fu di tipo economico e una trasformazione ideologica, cioè il conflitto mondiale portò al culto dello Stato, lo Stato che nei vari sistemi pre-bellici era sempre stato uno stato non molto invasivo in ambito economico e sociale, durante la guerra acquisisce una rilevanza ed un'estensione del suo ambito di azione sino ad allora sconosciuta. Questo è l'anticamera della nascita dei fenomeni totalitari, l'estremizzazione dello statalismo (economico,sociale e politico). Noi passiamo dal Liberismo tramite l'esperienza della guerra ad un'economia statalizzata. Si iniziò a parlare in francia (Etatalization de le penseè) di come anche a livello ideologico stesse nascendo un culto a livello dello stato, ci si affidava allo stato in maniera cieca, l'emblema dell'accentramento è sicuramente nell'esperienza Russa e sovietica in cui sostanzialmente lo stato non occupa capillarmente solo la politica ma anche la società,l'economia, collettivizza le campagne e le industrie. In Russia lo stato vuole dettare legge anche sulla morale ( varo del proibizionismo sulle bevande alcoliche), questo ebbe un impatto sociale ed ideologico evidente. Questa estensione delle prerogative dello stato si estese in molte democrazie a partire dagli Stati Uniti (anni 20 e 30 proibizionismo). Lo Stato vieta l'alchol perché pretende di avere un'influenza sui comportamenti morali dei suoi cittadini. Ci furono anche novità in ambito militare, infatti si partiva da un contesto di grande evoluzione scientifico tecnologica e questa viene applicataalle tecniche militari: armi chimiche( i primi ad utilizzarle furono gli italiani in Libia ed Etiopica), carro armato, l'aereo. La prima guerra mondiale è la prima guerra moderna, i ritrovati tecnologici caratterizzeranno tutti i conflitti del '900. Si assiste anche ad una militarizzazione della società, tutta

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la società è interessata dallo sforzo bellico. In Germania le operazioni militari non vengono condotte dalla classe politica ma dagli alti militari, in Francia Clemanceau non fa affidamento al parlamento, lo stesso Lloyd George, viene sospesa la politica. In guerra non c'è spazio per la democrazia, non ci si può confrontare, non c'è tempo per dialogare, bisogna decidere e combattere, e questo impone un'organizzazione verticale e non orizzontale della società. Per combattere una guerra che era estesa a tutta la società bisognava mobilitare questa società, cioè convincere non soloi soldati al fronte ma anche l'opinione pubblica, dello sforzo bellico. Clemanceau dirà che ormai la guerra è diventata qualcosa di troppo serio per essere lasciata solo nelle mani dei militari. I nuovi attori che parteciperanno nel conflitto saranno i pubblicitari, i comunicatori, artisti, scrittori. (Propaganda: termine ecclesiastico nato nel 1622, Papa Gregorio 15, congregazione per la propaganda della fede, il concetto centrale è quello di essere rivolta verso l'esterno).

La guerra propagandistica principale durante la prima guerra mondiale è quella che combattono i tedeschi e gli inglesi per conquistarsi l'appoggio degli americani. Conquistarsi l'appoggio degli americani sarebbe stato l'elemento decisivo del conflitto. I due paesi adottano due tattiche differenti,i tedeschi tentano una tattica di propaganda frontale, attraverso le ambasciate, gli istituti di cultura ecc. Cercano di convincere frontalmente gli americani ad unirsi a loro. Gli inglesi adotteranno un'altra tattica, che si rivelerà vincente. Gli inglesi conoscevano meglio gli americani e sapevano che una potenza giovane, in espansione come erano gli USA non avrebbero accettato di farsi imporre con la forza la propria partecipazione al conflitto, per convincerli bisognava usare la persuasione. Gli inglesi crearono un edificio segreto, la Wellington House, dove pone uffici del ministero per la propaganda, ma che era un ministero nascosto, un ministero del cui soltanto alcuni esponenti del governo e i leader del partito liberale, conoscevano l'esistenza. Erano uffici segreti neiquali si studiavano tecniche per condizionale le classi dirigenti e l'opinione pubblica statunitense, senza far trasparire l'obiettivo finale. La direzione e la gestione di questa Wellington House venne affidata a uomini di lettere, intellettuali, scrittori, che conoscevano bene le tecniche per coinvolgere l'opinione pubblica. Rudiar Kipling (Libro della Giungla, Il fardello dell'uomo bianco) e Sir A. Conan Doyle. Questo ufficio mette in campo una serie di strategie per screditare la Germania agli occhi degli statunitensi e convincerli ad entrare in campo al suo fianco, la prima e più clamorosa operazione fu il cosiddetto ' affare della moneta' . I tedeschi si erano giustificati per l'affondamento del Lusitania affermando che quel cargo trasportava materiale bellico, ovviamente gli americani erano già parecchio indisposti a ragione dell'affondamento, nel 1916 in un concorso artistico tenuto in Germania, Goetze pubblica una moneta che raffigura l'affondamento del Lusitania. La WellingtonHouse viene in possesso di questa moneta, lo cede agli organi di informazione americani e scatena una campagna antitedesca negli USA. Le fotografie indignano l'america, gli inglesi capiscono la possibilità di 'marciarci sopra' e stampano un volantino (German Naval Victory), in cui spiega cometutta l'opinione pubblica tedesca stesse festeggiando l'affondamento del Lusitania, cosa non vera. Questa fu una riuscitissima campagna di stampa che tra il 1916 e il 1917 contribuì a spostare gran parte dell'opinione pubblica americana sul fronte degli inglesi. Gli inglesi in questo momento erano in difficoltà con l'opinione pubblica americana, gli irlandesi insorgono nel 1916 contro i britannici, scoppia la guerra civile, e l'opinione pubblica americana simpatizza per la causa irlandese indipendentista contro gli inglesi. Gli inglesi riusciranno a modificare l'opinione pubblica americana(Rapporto Brais, un rapporto fasullo che raccontava di presunte atrocità dei tedeschi sulle donne belga, per mostrare la bestialità delle truppe tedesche. Telegramma Zimmerman, gli inglesi mettono cattiva luce i tedeschi per l'ennesima volta.) Altra tattica fu quella di screditare i leader che guidavano la protesta in Irlanda. Stillando falsi rapporti ( anche su Roger Casamen) sulle preferenzesessuali dei leader irlandesi. La macchina del fango. Lo Zio Sam(Uncle Sam U.S)-Le conseguenze di questo utilizzo spregiudicato sono 4:

• Utilizzo da parte dei regimi totalitari

• Esasperazione nazionalismi

• Isolazionismo USA

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• Alterazione rapporto tra realtà e finzione

La propaganda verrà alla fine della guerra giudicata inopportuna dai regimi democratici e verrà utilizzata nel corso degli anni 20 e 30 dai regimi totalitari. Ci fu un'esasperazione dei nazionalismi, durante il primo conflitto mondiale, erano state fatte promesse alle varie nazionalità di conquiste territoriali in caso di adesione alla causa bellica. L'esempio più calzante è la Gran Bretagna, che nel 1915 promette ai popoli arabi la creazione di un grande stato arabo in palestina, nei casi avessero sostenuto il loro sforzo bellico, due anni dopo nel 1917 la Gran Bretagna, promette agli ebrei la creazione di uno stato ebraico in Palestina, nella stessa terra promessa ai popoli arabi. Il terzo aspetto è legato all'atteggiamento degli Stati Uniti, dopo la prima guerra mondiale, gli Usa avviano una serie di indagini per vedere cosa effettivamente li avesse spinti ad entrare nel conflitto, queste indagini portano alla conoscenza della Wellington House, capiscono di essere stati strumentalizzati ed ingannati, questo come conseguenza ebbe quella di convincere la classe dirigente americana e l'opinione pubblica americana in senso neutralista. Dagli anni 20 del '900 gli americani non ambiscono ad agire da gendarme della democrazia, emblema di questo sarà l amancata ratifica dellasocietà delle nazioni. L'ultimo aspetto che è forse quello dalle conseguenze meno immediate, ma importanti è relativo all'alterazione, alla difficile distinzione del rapporto tra realtà e finzione. Sostanzialmente il fatto di comprendere di essere stati per 3/4 anni riempiti di notizie in molti casi infondate, false, non verificate, convince le varie opinioni pubbliche nazionali, ad essere molto più diffidenti verso le notizie e le informazioni dei mezzi di comunicazione di massa. Un esempio è quello relativo alla Shoah, le notizie relative allo sterminio degli ebrei, fu oggetto per larga parte delconflitto di una sostanziale diffidenza. Saranno soltanto le telecamere, grazie ai soldati sovietici a confermare la veridicità dei fatti.

RUSSIAN REVOLUTION

Siamo nel 1917, la Russia si trova nel pieno del conflitto mondiale, e proprio in Russia avrà luogo uno degli eventi rivoluzionari più inattesi e sconvolgenti che la storia moderna avesse mai conosciuto, la Rivoluzione Russa è stata definita Total Revolution e Complete Revolution.

• Sconvolgimento politico

• Radicale trasformazione socio-economica

• Riposizionamento internazionale

Essenzialmente sono tre i fattori dominanti, il primo è il fatto che si tratta di una rivoluzione che sconvolge l'ordine politico esistente, si passa cioè da un Ancien Regime, ad un nuovo sistema politico fondato su altre regole, su altri partiti ecc. Il secondo aspetto che contraddistingue la Rivoluzione Russa è la radicale trasformazione dell'assetto socio-economico. Le strutture sociali e produttive, non solo vengono riorientate ma vengono costruite su un nuovo assetto, nel caso russo sipassa ad un assetto collettivistico e statalizzato della produzione industriale e agricolo. L'ultimo aspetto è il riposizionamento a livello internazionale geopolitico. Emblema di questo è il fatto che laRussia non solo abbandona la propria alleanza a fianco dei paesi dell'Intesa, ma esce unilateralmente dal conflitto attraverso l'armistizio e la pace separata con la Germania e nel giro di poco più di un anno si troverà a combattere contro le potenze che fino a poco prima erano al suo fianco nel primo conflitto mondiale. Altri esempi di Rivoluzione completa e totale sono la Rivoluzione Francese e quella Cinese del 1949.

La rivoluzione ha per alcuni versi una scintilla a Febbraio (calendario russo), ed è la prima rivoluzione del 1917, la grande rivoluzione sarà quella di Ottobre. Nel Febbraio del 1917 durante il conflitto mondiale, la Russia è particolarmente sofferente per questo conflitto, le masse operaie e contadine protestano per chiedere allo Zar maggiori diritti e un miglioramento delle loro condizioni

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socioeconomiche, questa volta l'esercito ha una reazione differente ( rispetto al 1905) non cannoneggia la folla ma solidarizza con i manifestanti e si uniscono ai dimostranti, il regime zarista implode, lo Zar è costretto alle dimissioni, verrà rinchiuso in una zona orientale della Russia e nel Febbraio del 1917 va al potere un principe, il principe L'vov a capo di un governo di larga coalizione.

I partiti in Russia

• Cadetti ( liberal-moderati)

• Menscevichi ( social-democratici)

• Socialrivoluzionari ( radicali, anarchici, ecc.) Kerenskij

• Bolscevichi

Le forze politiche principali sono 4, i cadetti erano lo schieramento maggioritario all'interno della Duma e avevano una posizione politica conservatrice liberal-moderata, il loro leader era il principe L'vov. Da un lato i Menscevichi che si rifacevano alla socialdemocrazia tedesca, l'ultimo partito all'interno della Duma erano i socialrivoluzionari che si rivolgevano alla massa dei contadini. I contadini erano la ragione sociale dei Socialrivoluzionari, i quali però erano una formazione molto variegata al loro interno. In Russia il capo dei radicali si chiamava Kerenskij, sarà nominato nel maggio del 1917 ministro della guerra. L'ultima formazione politica, che però non accetta di partecipare al governo L'vov, è quella dei bolscevichi, i quali rifiutano di entrare in questo governo perché le parole d'ordine del governo erano da un lato occidentalizzazione e liberalizzazione. L'altraparola d'ordine del governo erano la persecuzione dello sforzo bellico. I bolscevichi non sono d'accordo e in particolare il loro capo Lenin. Lenin capisce invece che la situazione che viveva allora la Russia era la situazione ideale per realizzare la rivoluzione. Il governo che si instaura, è un governo che non controlla tutto il paese, ampie parti del paese sono in uno stato di semi-insurrezione. Vengono creati i Soviet ( organismi di autogoverno operaio) in varie regioni del paese,da Febbraio a Ottobre la Russia vive in uno stato di semi insurrezione, in ampi territori russi vengono proclamate repubbliche indipendenti.

Secondo lo storico Edward Carr: la rivoluzione aveva messo in moto un movimento di massa animato da entusiasmi enormi e visioni utopistiche; che non sapeva che farsene dei principi occidentali di democrazia parlamentare e di governo costituzionale, proclamati dal governo provvisorio; i Soviet locali spuntarono dovunque in Russia: i comitati operai rivendicavano un’autorità esclusiva nella loro sfera, i contadini si impadronivano delle terre e se le dividevano. Su tutto incombeva un forte desiderio di pace.

Nell'aprile del 1917, Lenin pubblica le Tesi di Aprile, Lenin rientra in Russia sospinto dai tedeschi, ed elabora queste tesi utilizzando la dottrina marxista, affermando che non è vero che la rivoluzionesarebbe avvenuta soltanto nei paesi industrializzati, ma che la Russia in quanto anello debole del sistema capitalista forniva le condizioni migliori per operare la rivoluzione. capitalismo esasperava questo scontro di classe e tanto più aumentava il capitalismo tanto più sarebbe stata vicina la rivoluzione, si pensava che la Germania sarebbe divenuta la patria della rivoluzione. Lenin ribalta ildiscorso affermando che in virtu della povertà che affligge ampi settori della nazione, la Russia è nella situazione che favorisce l'esplodere di una rivoluzione. Nell'Agosto del 1917 gli equilibri politici russi si spostano a sinistra, L'vov si dimette va al potere Kerenskij che era un socialrivoluzionario, i bolscevichi erano gli unici ad opporsi al governo e in questo clima di agitazione c'è un tentativo di colpo di state della destra, dei sostenitori dello zarismo. Lo Zar era stato deposto ma parte delle truppe gli erano ancora fedeli, nel settembre del 1917 Kornilov un generale zarista tenta un colpo di stato da destra per restaurare il potere degli Zar e proseguire lo

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sforzo bellico. In questo frangente i bolscevichi capiscono di non poter più attendere, il contesto econonico sociale era giudicato favorevole ma soprattutto attendere significava rischiare un ritorno al potere dello zarismo. La notte del 23 ottobre (decisione di Lenin e Trockij) viene deciso il colpo di stato, due giorni dopo milizie operaie a cui si erano uniti ampi settori dell'esercito realizzano un colpo di stato, occupando i palazzi del potere. Il palazzo d'inverno (antica residenza dello Zar). I due passi successivi sono un passo sul fronte istituzionale e dall'altro un passo politico, fare delle riforme. Vengono istituiti due organismi, uno era una sorta di parlamento chiamato Congresso Panrusso(di tutta la russia) dei Soviet , assemblea dove confluivano tutti i rappresentanti dei soviet.La seconda istituzione è il Consiglio dei commissari popolo, Lenin presiedeva questo consiglio quasi esclusivamente di bolscevichi. Sul fronte politico il nuovo potere prende due provvedimenti immediati, da un lato la pace con i tedeschi (B-L) e dall'altro è il decreto sulla terra, cioè la distribuzione della terra ai contadini . Quest'ultimo aveva come obiettivo quello di legare a se le masse contadine per fondare socialmente il proprio potere su una larga alleanza di operai e contadini dal momento che a livello politico i bolscevichi erano isolati. http://www.unipg.it/~scipol/tutor/uploads/lezione-rivoluzione-ottobre-ecc.pdf

Le altre formazioni politiche adottano una tattica di tipo attendista, loro rispondono aspettando le elezioni. I bolscevichi hanno indetto elezioni politiche per il novembre del 1917 e le altre forze politiche sono convinte di riuscire a riscrivere gli equilibri politici sulla base dei risultati delle urne. Nei risuti delle urne, la maggioranza assoluta dei voti e dei seggi andranno ai socialrivoluzionari ( 58%) i bolscevichi si devono accontentare del 24.5 . Menscevichi e Cadetti si dividono il 18% (4 e 14). I bolscevichi effettuano un nuovo colpo di mano militare, non accettano il risultato delle urne e occupano militarmente la nuova assemblea costituente, la giustificazione di Lenin sarà che il suffragio è un sistema borghese e che invece i bolscevichi erano i portavoce del proletariato e che una rivoluzione non si fa nelle urne ma si fa nelle armi. Nel novembre del 1917 ci sarà un nuovo potere, completamente isolato che ha eliminato con la forza tutti i suoi avversari e che è isolato anche a livello internazionale, inviso alle potenze occidentali per aver tradito l'esito elettorale. I bolscevichi avevano circa 70.000 iscritti in un paese di 150 milioni di abitanti. La venuta al potere fornirà una lezione molto importante anche ai paesi occidentali, il fatto che una minoranza fortemente coesa può venire a capo e vincere su una maggioranza estremamente numerosa ma molto meno omogenea e coerente. Ci saranno due vicende, una sul piano interno e una internazionale e che metteranno a repentaglio la rivoluzione appena effettuata. Nel 1918 accade che scoppia una guerra civile, alimentata da un lato dai bolscevichi e dall'altro gli oppositori interni ( in gran parte sostenitori del ritorno dello Zar) appoggiati con le potenze occidentali, Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Giappone. Questi 4 paesi mandano truppe e armi in Russia. Churchil, il leader conservatore durante la seconda guerra mondiale, dirà che bisognava soffocare la rivoluzione nella culla. Le potenze orientali non tollerano il tradimento dei russi durante la guerra, ma soprattutto temono un contagio rivoluzionario, temono che le masse popolari sull'onda dell'esempio russo diano luogo a fenomeni insurrezionali nei rispettivi paesi. Inglesi e Francesi mandano truppe ad attaccare il paese bolscevico dal nord e dal mar nero e da est arrivano americani e giapponesi a dar forza alle truppe ex zariste. In questo frangente i bolscevichi decidono di giustiziare lo Zar, il quale era stato rinchiuso in una casa di campagna e nel luglio del 1918 la famiglia reale viene giustiziata per il timore che venisse liberata e che potesse tornare a capo del paese. Questo avrà un'influenza decisiva, sarà il momento in cui il potere bolscevico abbandonerà ladottrina marxista-leninista. Il momento di questa divaricazione tra le promesse bolsceviche è il momento della guerra civile, la guerra civile obbliga il potere bolscevico a chiudersi su se stesso e adarsi un'organizzazione gerarchica e militare, tutti gli organi principali attraverso i quali il potere comunista eserciterà la propria dittatura nei 70 anni successivi vengono istituiti tra il '17 e il '19. Il primo è la polizia politica la CECA, futuro KGB. Il secondo è il tribunale rivoluzionario, un tribunale con la facoltà di giudicare immediatamente chiunque si fosse reso protagonista di un 'attentato alla rivoluzione' senza la concessione di norme giuridiche, un attentato alla rivoluzione eraunconcetto molto vasto sotto il quale negli anni 30 Stalin metterà tutti i suoi oppositori. Nel Luglio

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del 1918 il partito Bolscevico si autoproclama unico partito legale in Russia. L'esercito viene riorganizzato dai Bolscevichi, diventa Armata Rossa, guidata da Trockij, e ben sapendo che la fedeltà dell'esercito non è un fattore scontato i Bolscevichi inseriscono una nuova figura, il Commissario del Popolo all'interno di ogni struttura militare, è un rappresentante del partito e all'interno di ogni unità militare deve essercene uno, è lui che ha il compito di diffondere la propaganda e deve assicurarsi che non si diffondano altre ideologie politiche nell'esercito. Questa centralizzazione del comando è l'elemento decisivo grazie al quale i Rossi vincono la guerra civile. I Bolscevichi nel 1920 hanno sconfitto le truppe occidentali e quelle filozariste.

• Viene introdotto il ''comunismo di guerra'' che prevedeva la nazionalizzazione delle terre e di tutte le industrie, l'abolizione del libero commercio e della moneta, il razionamento di tutti i generi alimentari e di consumo, questo si rivelò un fallimento e ci volle il NEP(Nuova politica economica, del 1921 per vedere i livelli economici tornare sugli standard del 1913, questo NEP prevedeva un rilancio dell'iniziativa contadina una reintroduzione dell'economia di mercato nelle campagne e nella piccola industria. Si forma uno strato di contadini benestanti : i Kulaki

Gli occidentali gia a partire dal 1919 cominciano a ritirare gli aiuti soprattutto perché il grande principio che era stato proclamanto era quello dell'autodeterminazione dei popoli. Tra il 1920 e il 1921 c'è un altro conflitto che mette a rischio il potere comunista in Russia, è il conflitto russo-polacco. La Polonia che era uno dei paesi ricreati artificialmente a Versaille, attacca militarmente la Russia. Russia e Polonia non si sono mai amati troppo. La Polonia vede la Russia in un momento didifficoltà e attacca per ritornare alla grande Polonia del 1300. Noi vedremo che i polacchi prima avanzano in territorio russo, i russi si riorganizzano e avviano una controffensiva, controffensiva che entra in territorio polacco e minaccia profondamente non solo la Polonia ma tutti i paesi occidentali. Temono che la Russia diffonda la rivoluzione com'era stato con le armate Napoleonicheper la rivoluzione francese. Gli occidentali passano armi e rifornimenti ai polacchi. La guerra finisce nel 1921 con un piccolo guadagno territoriale polacco ma con un dato cruciale per gli equilibri politici russi, quello di identificare i bolscevichi con la causa nazionale, quelli che hanno combattuto contro i polacchi e sono quindi legittimati a essere i rappresentanti della nazione russa. Ibolscevichi vanno al potere, sconfiggono prima la guerra civile e poi i polacchi ma hanno un grosso problema, l'ideologia Marxista è un'ideologia internazionalista. E allora come garantire il collegamento dei movimenti operai di tutto il mondo? Creare un'organizzazione che consentiva di collegare i vari partiti di ispirazione marxista nei vari contesti nazionali. Lenin ridà vita ad un'organizzazione spenta con la prima guerra mondiale che era l'Internazionale. L'Internazionale eraun'organizzazione che riuniva tutti i partiti di ispirazione marxista. Lenin nel 1919 capisce che deve riesumare questa organizzazione per poter coordinare i movimenti marxisti nei vari contesti e crea la terza internazionale, la terza internazionale creata a Mosca nel 1919. Lenin stabilisce alcuni punti per i partiti che volevano partecipare all'internazionale.

Lenin 1920• Ispirarsi al modello bolscevico• Cambiare il nome in Partito Comunista• Espellere i riformisti• Difendere la causa della Russia sovietica

Dal 1921 ci sarà una scissione dei partiti socialisti in due blocchi, da un lato restava il partito socialista, dall'altro nasceva il partito comunista.

IL CULTO DELLA LEADERSHIPLa gestione della figura di Lenin viene condotta attraverso due binari paralleli, uno era quello perseguito da Lenin stesso, che tendeva a presentarsi come una persona normale, a non creare

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attorno alla sua figura, miti e riti particolari, l'altro binario invece è quello dei suoi fedeli, dei militanti bolscevichi che vedevano in Lenin un vero e proprio messia. Lenin era cioè colui che aveva tradotto la loro fede in realtà. Che aveva fatto trionfare l'ideale marxista-leninista in Russia e aveva creato un nuovo regime. I suoi militanti nonostante la personale refrattarietà di Lenin ( cosa non condivisa da Stalin), edificarono al Cremlino ( sede del capo del governo) nella stanza precedente quella in cui Lenin incontrava i suoi ospiti politici, gli altri vertici bolscevichi ecc, nella stanza di attesa era stato predisposto un lavandino per le abduzioni, cioè un lavandino per lavarsi le mani ed il volto prima di accedere ad incontrare il capo supremo. Questo è un classico esempio mutuato dalle religioni monoteistiche, purificarsi prima di venire in contatto con una persona sacra. Il legame che Lenin istituì con la nazione era simbiotico c'era un rapporto diretto tra la nazione e dilpartito bolscevico ed un rapporto altrettanto diretto tra il partito bolscevico e Lenin. Il partito bolscevico era la nazione, e Lenin era il partito bolscevico. Lenin nel suo corpo mortale secondo l'iconografia comunista conteneva tutta la nazione Russa. Come avviene nelle religioni monoteistiche il momento per un fedele il momento di massimo culto è il martirio, il tentato omicidio verso Lenin compiuto nel 1918 da una militante social-rivoluzionaria, che gli spara 3 colpiall'uscita da un comizio, Lenin sopravvive e questo gesto viene interpretato come l'emblema del capo che era disposto a sacrificare la sua vita mortale per il benessere della nazione. La colpevole venne fucilata e con lei un centinaio di simpatizzanti socialrivoluzionari. A consacrare il mito di Lenin il fatto che lui rifiutasse di essere accompagnato da guardie armate, come Cristo che arriva al m artirio spontaneamente per purificare l'umanità col proprio sacrificio, Lenin si andava a sacrificare per il benessere di tutti i proletari al mondo. Lenin morto nel 1924 venne imbalsamato il suo corpo è conservato nel mausoleo della Piazza Rossa, imbalsamato.

L'AVVENTO DEL FASCISMO• Crisi economica ( riconversione)

• Crisi sociale ( sovvertimento equilibri tradizionali)

• Crisi politica ( discredito verso la classe dirigente liberale)

All'indomani della fine della prima guerra mondiale l'Italia si trova in una grave crisi economica, dovuta tanto allo sforzo bellico quanto alla necessità di riconversione, tutti i settori industriali erano stati piegati alle esigenze dell'esercito. Alcuni di questi settori erano stati gonfiati artificialmente, adesempio l'industria pesante e al termine della guerra entrano in crisi. C'è anche una crisi sociale perché gli operai tornano a casa infiammati dall'esempio sovietico, vedono che il socialismo si è realizzato e che non è un'utopia, ci sono i contadini che tornano a casa con una coscenza dei propri diritti molto accresciuta, hanno conosciuto contadini gia sindacalizzati, tornano a casa e pretendono le stesse condizioni, ci sono poi i ceti medi, che saranno decisivi nell'avvento del fascismo, che sonoi più preoccupati dalle conseguenze del conflitto, dall'inflazione che galoppa ad assi del 30% all'anno. I ceti medi sono anche i più scontenti perché il loro nazionalismo, il loro entusiasmo con cui avevano accompagnato lo scoppio della guerra è stato tradito dalla classe politica che non ha saputo cogliere i frutti della vittoria durante i trattati di pace. C'è poi una grave crisi politica, la crisi non contraddistingue soltanto l'Italia, ma in Italia questa crisi ha un radicamento e una pervasività maggiore rispetto ad altri contesti soprattutto perché le istituzioni politiche rispetto all'Inghilterra, alla Francia, erano meno radicate nel tessuto sociale, storicamente c'era stato uno scollamento tra

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paese legale e paese reale, ed anche per le modalità stesse con le quali l'Italia era entrata in guerra, cioè attraverso un patto segreto, non coinvolgendo il parlamento ne l'opinione pubblica. Il fatto che poi dopo la guerra avesse provocato morti e non avesse dato i frutti sperati, gettava ulteriore discredito sulla classe dirigente che aveva governato fino a quel momento, era un discredito bipartisan da destra e sinistra storica. Vedevano in questo caso rinforzare le proprie posizioni i Socialisti e i Cattolici che erano i due partiti maggiormente radicati sul territorio ( associazioni sindacali, leghe, parrocchie cattoliche) .Dopo la guerra questi partiti riescono a far valere un peso maggiore sulla scena politica, essenzialmente per il fatto che la riforma elettorale 1912 ha realizzatoil suffragio universale maschile, un partito che riesce ad inquadrare le masse, a darle una coesione ideologica ha più abilità nel gestire la nuova situazione.

• Cattolici ( partito popolare italiano, 1919 Luigi Sturzo)

• Socialisti ( riformisti-Turati, massimalisti-Serrati, Rivoluzionari-Gramsci Togliatti Bordiga)

• Fasci di combattimento ( 1919 Benito Mussolini)

Il partito cattolico dopo la guerra rompeva con l'astensionismo proclamato dal No Expedit, l'atteggiamento più dialogante del pontefice favorirà questo. Il movimento cattolico diventa partito nel 1919 con il nome del PPI, fondato da un sacerdote siciliano : Don Luigi Sturzo, si tratta di un partito che si dichiara formalmente aconfessionale, non si dichiara partito cattolico ma avrà una dipendenza stretta rispetto alle gerarchie ecclesiastiche, è la Chiesa a fornire sedi organizzative, fondi, a dare la linea politica al partito. L'altra novità a cui assistiamo nel panorama politico post-guerra mondiale sono i socialisti, li avevamo gia visti prima della geurra ma in questo contesto si danno una fisionomia definita, in questa fase i socialisti sono divisi in tre correnti, ci sono da un latoi riformisti, il leader era Turati, quello dei massimalisti era Serrati ( riformisti->logica interna al sistema, massimalisti->logica contro il sistema) i socialisti rivoluzionari vedono nell'esempio sovietico la strada da percorrere, da questo nucleo nascerà il PCI. Gli esponenti più autorevoli eranoGramsci e Togliatti. In questo contesto di novità e movimento ideologico come reazione a questo spostamento a sinistra degli equilibri politici emergerà a destra gruppi nazionalisti, una galassia di movimenti in molti casi animati rda reduci del conflitto, ex militari e all'interno di questa galassia, c'è un movimento che si contraddistingue e che dominerà la scena politica e che sono i Fasci di Combattimento ( fondati nel 1919 a Milano da Mussolini, l'ex socialista). Manifesto di San Sepolcro, sostanzialmente le idee politiche sono confuse, il movimento non prende posizione sull'arco destra-sinistra, è composto per la maggioranza da ex socialisti e in una prima fase rifiuta diessere considerato di Destra, ma a fronte di una tendenza repubblicana c'è anche un forte nazionalismo. I leader dei fasci di combattimento si scagliano contro la classe dirigente liberale accusandola della disfatta in guerra, sposano le idee dei futuristi e fanno della vioilenza il loro strumento principale di lotta politica. Nel biennio tra il 1919 e il 1921 è un biennio caratterizzato da un elevatissimo livello di scontro e violenza politica, il primo gesto eclatante compiuto dai Fasci di Combattimento avviene a Milano nel 1919 incendiando la sede dell'Avanti ( il quotidiano diretto fino a poco tempo prima da Mussolini) . Il biennio 19-21 è caratterizzato anche da un'elevato di conflittualità sociale, cioè da manifestazioni, scioperi, divisioni tra classi sociali che si ritengono in competizione tra loro, la più evidente è tra operai ed imprenditori. Il tasso di inflazione elevato e l'aumento dei costi dei generi di necessità provoca un'esasperazione delle classi popolari e porterà tra il 19 e il 20 al cosiddetto biennio rosso, si intende con questa espressione il grande attivismo e protagonisto delle masse socialiste e sindacalizzate, questo biennio rosso coinvolge tanto le fabbriche quanto le campagne. Nel 1918 c'erano stati 300 scioperi, l'anno successivo diventano 1660 e l'anno dopo 1800, nel 1920 c'erano quasi 2 milioni di italiani in sciopero. Nelle campagne del centro nord ci sono agitazioni delle masse contadine che richiedono condizioni di lavoro migliori. Questa impennata di scioperi e manifestazioni provoca quella che verrà definita la Grande Paura, ovvero il timore dei ceti abbienti ( imprenditori, proprietari terrieri) che l'Italia potesse seguire l'esempio russo. Il timore è quello di uno stato di insurrezione che faccia dell'Italia una

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nuova patria del socialismo, questi timori saranno confermati dall'esito delle urne. Nel 1919 ci sono le prime elezioni successive al conflitto mondiale. Il primo partito è il PSI. Dopo le elezioni il Re porta al potere Giolitti 1920-1921

• Politica internazionale ( Trattato di Rapallo, questione di Fiume)

• Politica interna ( crisi del progetto politico giolittiano)

In un momento in cui i conflitti stanno degeneranno, il sovrano vede Giolitti come figura capace di far abbassare la temperatura dello scontro e dell'alto Vittorio Emanuele III ritiene che Giolitti sia in grado di domare i socialisti attraverso la tattica parlamentare. Da un punto di vista internazionale il bilancio è positivo, soprattutto su due fronti, Giolitti riesce grazie ad una abilità diplomatica superiore a chi lo aveva preceduto, a sistemare le 2 questioni in cui era arenata l'Italia. Da un lato la risistemazione dei confini con la Jugoslavia e dall'altro la questione di Fiume. Giolitti attraverso il trattato di Rapallo acquisisce definitivamente Trieste, Gorizia e l'Istria. Alla Jugoslavia viene cedutala Dalmazia eccezion fatta per la città di Fiume. Fiume era dichiarata città libera sottoposta al controllo internazionale ma era sotto il controllo di D'Annunzio e degli Arditi, Giolitti minaccia di mandare l'esercito, D'Annunzio risponde che non avrebbero mai abbandonato la città, arriva l'esercito la notte di Natale del 1920, D'Annunzio si da alla fuga e Fiume è riconquistata e ceduta al controllo internazionale. I problemi più gravi però sono interni, Giolitti accolse alcune rivendicazioni del movimento operaio e sindacale per depotenziarne la carica rivoluzionarla, accettare alcune delle richieste del movimento socialista per non renderlo più un movimento extra-sistema. Le ragioni del fallimento del progetto politico giolittiano saranno principalmente 3:

• Fragilità dei liberali

• Consolidamento di socialisti e popolari

• Trasformazione della lotta politica ( declino del Parlamento, ascesa dei partiti e della piazza)

La prima ragione è nella crisi e nelle difficoltà che ormai incontra la galassia liberale, il quale non ha più ne i numeri ne la coerenza, ne la presa sociale di 20 anni prima. Non può più funzionare il trasformismo. Nel contempo si consolidano e rafforzano le due ali estreme, le due forze politiche che Giolitti tentava di emarginare ora non sono più governabili. Il fattore principale però sarà la trasformazione delle regole del gioco politico, l'Italia dopo la prima guerra mondiale non sarà più l'Italia di prima, la tattica di Giolitti era una tattica parlamentare, noi vediamo che la politica di massa che caratterizza l'Italia dopo la prima guerra mondiale è una politica che si conduce al di fuori delle aule parlamentari, il parlamento non è l'unica sede in cui si tratta di politica questo perché ci sono forze politiche radicate nella società , che hanno dato vita a veri e propri partiti e che decidono di politica fuori dalle aule parlamentari ma nelle piazze. Nel 1920 si scatena un fenomeno che accentuerà la paura delle elitè industriali, che è il fenomeno della occupazione delle fabbriche. Gli industriali sono spaventati dal fatto che molti dei loro operai abbiano abbracciato idee socialiste,si rifiutano di rispondere agli ordini dei superiori ecc. Gli industriali effettuano la 'serrata' chiudono le fabbriche impedendo ai lavoratori di entrare nelle aziende, a partire dal 1920 il principale sindacato italiano, la CGL ordina attraverso il suo sindacato più battagliero che era la FIOM l'occupazione delle fabbriche, gli operai prendono controllo delle aziende e cominciano ad autogestirle. Molti operai vivono questa esperienza come precursore della rivoluzione, ma Giolitti riesce a mediare tra industriali e sindacati facendo firmare un accordo nel quale vengono accettate tutte le rivendicazioni sindacali. Gli operai hanno vinto, hanno piegato gli imprenditori, ma da un lato gli imprenditori si sentono umiliati per essersi piegati di fronte alla rivendicazioni sindacali e si sentono indignati nei confronti del governo che non li ha sostenuti e che è rimasto neutrale. La partepiù movimentista, più estrama del movimento operaio vive gli accordi del 1920 come un tradimento, il clima era quello della rivoluzione alle porte, il fatto che tutto si chiuda come un accordo sindacale è visto come il tradimento della rivoluzione, la vittoria dei riformisti sui massimalisti, ci troviamo di fronte ad un accordo che scontenta un po' tutti. Noi vediamo che in questo frangente vede la luce uno dei partiti che caratterizzera in misura importante l'Italia, il Partito

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Comunista Italiano. Nel gennaio del 1921 c'è il congresso del partito socialista che ha il compito di discutere i 21 punti posti da Lenin l'anno prima e discutere di come organizzarsi dopo l'occupazionedelle fabbriche, i due punti più problematicis ono da un lato la denominazione del partito( cambiarloin partito comunista) dall'altro l'espulsione dei riformisti . Si va ai voti e i riformisti hanno la maggioranza, la scissione è a sinistra, vengono espulsi i massimalisti che fondano il partito comunista italiano nel gennaio del 1921, nel giro di 3 anni abbiamo visto nascere le tre forze politiche ca caratterizzeranno la vita politica italiana nei decenni successivi.

La presa del potere fascista

• Fasci di combattimento 1919

• Fatti di Palazzo d'Accursio e offensiva squadrista 1920

• Blocchi nazionali e 35 deputati fascisti 1921

• Partito nazionale fascista 1921

• Marcia su Roma e Mussolini presidente del Consiglio 1922

Nel novembre del 1920 l'amministrazione socialista vincente a Bologna sta per insediarsi a Palazzo d'Accursio, un gruppo di fascisti aggredisce il corteo che stava portando il sindaco in comune, il servizio d'ordine risponde, viene fatto fuoco e nella sparatoria muoiono alcuni sostenitori dello stesso partito socialista. I fascisti presero ad esempio questo episodio per scatenare un'ampia campagna di rappresaglie antisocialiste nella val padana. I fascisti erano appoggiati dagli industriali,dai ceti medi, i proprietari terrieri. I fascisti partivano armati ed assaltavano case del popolo, municipi e palazzi dell'amministrazione comunale. Nel giro di pochi mesi, centinaia di amministrazioni comunali, soprattutto padane furono costrette a dimettersi perché governate da socialisti e impedite di esercitare il loro mandato. Venivano intesi come una sorta di braccio armato per riportare legge dove lo stato liberale non era in grado di farlo, un potere debole com'era il poteredell'Italia giolittiana intravede nel movimento fascista quello che viene definito l'utile idiota, cioè colui che fa il lavoro sporco e che si mette da parte una volta terminato il lavoro.

Nel 1921 erano fissate le elezioni e la classe dirigente liberale propone ai fascisti un patto per sdebitarsi del lavoro sporco che i fascisti stavano compiendo nel mantenimento dell'ordine pubblico, i liberali propongono di creare i cosiddetti blocchi nazionali. I blocchi nazionali sono delle liste elettorali composte dai Liberali, e appunto da fascisti, i liberali permettevano ai fascisti dicandidarsi all'interno delle loro liste. Verrà sdoganato politicamente un movimento che non era legale e che soprattutto non competeva elettoralmente attraverso metodi legali, le elezioni del 1921 furono caratterizzate da un elevato livello di violenza politica ed i fascisti si distinsero nelle attività illegali durante la campagna. L'esito di queste elezioni fu deludente per chi aveva promosso questi blocchi nazionali, i Socialisti raggiunsero il 25% dei voti, il PCI prende il 5% dei voti. Il PartitoPopolare si avvicina al 21%. I blocchi nazionali vanno meglio della galassia liberale del 1919ma non riescono ad ottenere la maggioranza assoluta nei seggi, il dato più importante è l'ingresso di 35 deputati fascisti (tra i quali Mussolini) fanno il loro ingresso nella camera dei deputati. La conseguenza principale saranno le dimissioni di Giolitti, il quale capisce che il suo progetto politico è oramai fallito. Alla presidenza del consiglio si susseguiranno prima Bonomi e poi Facta. Dopo queste elezioni i fascisti continueranno a procedere su un doppio binario, da un lato il riconoscimento nelle istituzioni, cioè diventare un movimento decisivo per gli equilibri parlamentarie dall'altro lato c'è invece una strategia tutt'altro che legalitaria, una strategia insurrezionale fondata sulla violenza, sulla militarizzazione del partito, sulla repressione degli avversari politici, il periodo successivo alle elezioni sarà il momento in cui dilagherà lo squadrismo in buona parte del paese ed ifascisti occuperanno militarmente alcune città tra le quali Ferrara e Bologna. Bonomi non solo tollera questi atti, ma soprattutto l'opposizione socialcomunista non riesce ad attuare una strategia capace di fronteggiare la minaccia che si stava prospettando per il nostro paese. Socialisti e

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Comunisti sono troppo impegnati a combattersi l'un l'altro, e l'emblema di questa frattura dell'opposizione la troviamo nell'estate del 1921 quando il partito socialista si separa di nuovo, a gennaio aveva subito una scissione a sinistra da parte dei massimalisti ed era nato il partito comunista, pochi mesi dopo avviene una scissione a destra,e i riformisti si separano nel Partito Socialista Unificato ( Turati). Socialisti e Comunisti tentano di avviare un dialogo con i Popolari e gli propongono di lanciare il Grande Sciopero generale in difesa della legalità e delle libertà costituzionali. Un'idea che si rivelerà fallimentare, da un lato i liberali, i grandi imprenditori, i grandi proprietari terrieri non vedono i socialisti e ai comunisti come una forza che possa portare la normalità, dall'altro i fascisti colgono questa occasione per ergersi loro a paladini dell'ordine e della legalità. I fascisti lanciano una campagna di occupazione di altri centri urbani, nell'estate del 1921 avviene il momento culminante dell'occupazione dei centri italiani con l'occupazione di Milano,Genova, Ancona, l'unica città che resiste all'offensiva degli squadristi per diversi mesi è Parma. Non grazie alle forze dell'ordine che sostenevano i fascisti, Parma era una città con una tradizione anarchica molto forte. (leggere 'Oltre torrente') (Storia di Italo Balbo, e della Parma).

Assicuratosi il controllo militare, il fascismo insiste sull'altro binario, quello di rassicurare i poteri costituiti delle sue intenzioni legalitarie, volte a mantenere l'ordine e non a sovvertirlo.

• Trattative con i vertici liberali

• Rassicurazione monarchia ( abbandono tesi repubblicane)

• Promesse di sostegno agli industriali

Il primo punto è relativo alle trattative che Mussolini instaura personalmente con i vertici del partitoliberale, Mussolini inizia a negoziare l'ingresso dei fascisti non soltanto in parlamento ma anche al governo, c'è un secondo elemento di rassicurazione che il fascismo utilizza in questo frangente, il movimento che era nato nel 1919 come strettamente repubblicano cambia idea e diventa filomonarchico, cerca di tranquillizzare il re. L'ultimo elemento di normalizzazione attuato dal movimento fascista è il negoziato con i vertici industriali promettendogli l'ennesimo abbandono di casacca che come sappiamo nascono da una costola del partito Socialista promettendo loro una politica liberale. Promette che ci sarebbero state privatizzazioni, e diminuzione della pressione fiscale. Noi vediamo che in questo frangente, nei primi mesi del 1922 il fascismo mentre negozia questa strategia di normalizzazione torna a perseguire la strategia insurrezionale. Prepara la Marcia su Roma. Il movimento dei fasci di combattimento nel 1921 diventa Partito Nazionale Fascista, Mussolini a capo di questo partito, mentre progetta la Marcia su Roma non pensa in realtà alla conquista diretta del potere, lui si immaginava che Roma sarebbe stata bloccata dall'esercito e voleva fornire un elemento di pressione sulla classe dirigente liberale e sul governo, con l'obiettivo di negoziare da una posizione di forza l'ingresso dei fascisti nel governo. Mussolini era tanto convinto del fallimento, dell'impossibilità di entrare a Roma che non si unisce alla Marcia, mentre gli squadristi marciano sulla capitale, Mussolini va a Milano temendo che il re dichiarasse lo stato di assedio e di essere arrestato progetta la fuga in Svizzera, la Marcia su Roma parte il 27 ottobre del 1922 ed il regime liberale crollerà miseramente, Facta il presidente del consiglio si dimette

Lo stato di assedio consiste nel concedere i poteri all'assetto militare. Il re si rifiuta di firmare lo Stato di Assedio, come proposto da Facta. Il re tranquillizzato dai 3 fattori precedenti, accetta che queste squadre entrino nella capitale, Mussolini viene convocato dal Re, torna a Roma facendo la 'voce grossa' con il sovrano e dichiara di voler essere lui a guidare l'esecutivo. Il 30 ottobre del 1922mentre colonne di uomini armati entrano nella capitale, il Re investe Mussolini nominandolo presidente del consiglio a capo di un governo che vede la presenza di 5 esponenti fascisti, alcuni liberali, dei Popolari ( il re si voleva ingraziare la Chiesa). Per la prima volta nella storia delle democrazie europee, un partito armato arriva al potere ripudiando apertamente i valori della liberal democrazia e del sistema dentro il quale si va a collocare. In questa fase nessuno si preoccupa particolarmente per quello che è avvenuto. L'avvento al potere fascista è visto dalla sinistra come l'avvento di un qualsiasi potere borghese. Il regime fascista vivrà due fasi a livello politico, la prima

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fase è la fase di radicamento, di presa di forza del regime che va dall'ottobre del 1922 fino al 3 gennaio del 1925 e invece la fase successiva che sarà la fase dell'avvento del regime totalitario in Italia.

• 1922 Gran Consiglio del fascismo

• 1923 Creazione della Milizia volontaria per la sicureza nazionale

• 1923 Riforma Gentile

• 1923 Legge Acerbo

• 1924 Elezioni e trionfo delle 'liste nazionali'

• 1924 Delitto Matteotti e Aventino

• 1925 discorso alla camera di Mussolini e avvio della dittatura a viso aperto

La prima svolta verso il regime totalitario avviene poco dopo l'insediamento in parlamento di Mussolini, il quale minaccia subito nonostante avesse solo 5 ministri e 35 deputati, minaccia la svolta che avrebbe compiuto qualche anno dopo, espone Discorso del Bivacco nel quale espone la seguente tesi : io avrei potuto trasformare quest'aula fredda e grigia in un bivacco per i miei fascisti,ho deciso di farlo per il momento ma non è detto che non lo farò. Prosegue il ricatto della classe politica liberale. Il primo provvedimento è l'istituzione del Gran Consiglio del Fascismo nel 1922, è un organo che si propone di fare da raccordo tra governo e parlamento, ed è presieduto da Mussolini, è l'inizio della sovrapposizione alle Istituzioni italiane da parte di alcune istituzioni imposte con la forza dal fascismo. Nel gennaio del 1923 viene creata la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, nazionalizzando le sue squadre di partito. L'idea nazionale in Italia inizia a perdere dopo la parentesi rinascimentale il suo valore di unità ed a diventare l'immagine di una parte, il fascismo sovrappone il proprio partito politico all'idea di nazione. Il tricolore per molto tempo sarà visto come simbolo della destra e verrà risdoganato nel 1982. Un ulteriore elemento che dobbiamo ricordare è la Riforma Gentile, una riforma scolastica cheha impresso la sua fisionomia alsistema scolastico fino ai giorni nostri, l'imprinting della scuola italiana è quello della riforma Gentile, il quale voleva fare dell'educazione Classica la base per il sistema educativo italiano, l'educazione Classica deve diventare il bacino di formazione della nuova classe dirigente, viene reintrodotta nell'ordinamento italiano l'istruzione religiosa, la quale era stata tolta con la riforma Coppino. Il fascismo riesce ad avere successo in questo tentativo di corteggiamento delle gerarchie ecclesiastiche, a Benedetto XV succede un papa molto conservatore, Pio XI, il quale vuole stringerealleanza con il partito fascista e dialogare con il partito senza l'intermediazione di una forza politica.I popolari che erano l'organo di collegamento tra le gerarchie ecclesiastiche ed il potere vengono delegittimati da questa strategia, nel 1923 il Pontefice impone a Don Luigi Sturzo l'abbandono del partito, e Mussolini poco dopo congeda i popolari che facevano parte del governo. Mussolini perde l'appoggio dei popolari ed ha bisogno in questa fase di estendere le proprie basi parlamentari. Per farlo cambia la legge elettorale. Creare un sistema maggioritario di lista e non più proporzionale, la legge si chiama legge Acerbo: la lista che ottiene la maggioranza relativa con almeno il 25% dei voti si becca in premio il 65% dei seggi. Il fascismo era convinto di essere l'unico a poter fare una lista elettorale, con i liberali. I fascisti uniti ai liberali ottengono il 65% dei voti, le liste controllano 3/4 del parlamento italiano. Ci furono violenze, condizionamenti del voto ecc ma il dato che è importante è che la maggioranza dei voti fu ottenuto sulle isole. Al Sud ci fu un tasso di violenza minore rispetto al Nord, il fascismo in questa fase ottenne una percentuale di voti maggiore nelle zone in cui aveva un radicamento minore. Questo dato ci conferma che il fascismo avesse conquistato la classe dirigente liberale e le sue clientele, il fascismo a partire dalle elezioni del 1924 diventa il bacino di voti in cui confluiscono tutti gli ex sostenitori del blocco d'ordine (chi prima votava liberale ora vota fascista), al sud dove minore era il radicamento dei partiti e piu forte e presente era la politica dei notabili, i notabili si riconvertono al nuovo regime. Nel 1924 dopo le

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elezioni assistiamo al momento di consacrazione del nuovo potere , in parlamento un deputato del partito socialista unificato Giacomo Matteotti, denuncia i brogli e le violenze che il partito fascista aveva attuato durante lac ampagna elettorale , dice che non sono state libere elezioni ma elezioni conquistate con la forza, questo deputato viene rapito, si sa che a rapirlo sono state delle squadre fasciste, questo deputato non viene piu trovato fino a quando 2 mesi dopo viene ritrovato il cadavere. La scomparsa e la triste fine di questo deputato porta ad un moto di reazione contro ilf ascismo, il periodo tra maggio e giugno del ventiquattro, anche gli organi di stampa non ancora fascistizzati criticano le modalità del regime, criticano la violenza che era insita nel regime e che eragiustificata, nella fase precedente dal disordine che regnava nel paese ma ora che il biennio rosso era concluso non era piu legittimo utilizzare la forza. Il fascismo si trova messo alle strette e la strategia che adottano le forze di opposizione in parlamento, è la strategia dell'Aventino. Si chiama secessione dell'Aventino perché i deputati di opposizione abbandonano l'aula parlamentare, non partecipano più ai lavori del parlamento e in segno di protesta dicono di aver inscenato l'Aventino ( tipica protesta della plebe romana, che si ritirava sull'Aventino sul colle di Roma). Il regime sembra sull'orlo di cadere, sono in molti a chiedere le dimissioni di Mussolini, quando invece Mussolini accelera sulla strada della trasformazione totalitaria del paese e anziche dimettersi come molti gli chiedevano, va in parlamento il 3 gennaio del 1925 e fa un discorso destinato a restare celebre: '' Io assumo, io solo la responsabilita politica morale di quello che è successo(delitto Matteotti), se il fascimo è un'associazione a delinquere io sono il capo di questa associazione a delinquere''. Dal gennaio del 1925 si instaura la Dittatura a viso aperto. Il delitto Matteotti era parso l'elemento capace di far cedere il regime fascista invece fu l'episodio che trasformò il fascismo in unregime totalitario.

• Aspetti sociali

1925 : Patto di Palazzo Vidoni

1926: Leggi sindacali che impediscono lo sciopero

• Aspetti politici

1925: Legge sul capo del governo

1926: Provvedimenti punitivi( tribunale speciale per la difesa dello Stato)

• Aspetti comunicativi

Questa svolta politica si traduce su 3 versanti, il primo è il fronte sociale: nell'ottobre del 1925 vienesiglato il Patto di Palazzo Vidoni, un patto che stabilisce che la Confindustria si impegna a riconoscere come interlocutori e referenti nelle trattative soltanto i sindacati fascisti, la seconda grande misura che venne presa dal punto di vista sociale e che modificò l'assetto dei rapporti sociali e lavorativi del paese, da un lato vieta lo sciopero e stabilisce che soltanto i sindacati regolarmente riconosciuti avevano il diritto di firmare contratti nazionali collettivi di lavoro. Nel dicembre del 1925 viene approvata la legge sul capo del governo, una legge che stabiliva il rafforzamento dell'autorità di Mussolini, non doveva più essere chiamato Presidente del Consiglio ma diviene Capo del Governo, imponendo una gerarchia all'interno dell'esecutivo e rende i ministri dipendenti non più solo dal sovrano ma anche dal capo del governo. L'ultimo provvedimento sono le leggi Fascistissime che vengono approvate a partire dal novembre del 1926 e che chiudono definitivamente ogni barlume di vita democratica nel nostro paese. Queste leggi stabilivano in primo luogo la decadenza dei deputati Aventiniani, viene reintrodotta la pena di morte e per giudicare questi reati venne istituito un nuovo organismo, il tribunale speciale, composto da ufficialidell'esercito. Il 1926 fu l'anno in cui incominciarono le incarcerazioni dei leader politici dell'opposizione, il più celebre di essi era uno dei fondatori del PCI, Antonio Gramsci, che venne recluso a partire dal novembre del 1926, il pretesto che viene preso per attuare una politica totalitaria è il fantomatico attentato a Mussolini. (Leggere i diari di Gramsci) .

In Italia tra il 1925 e il 1928 si assiste ad una rivoluzione legale, tramite alcune leggi che

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rivoluzionano e trasformano l'assetto liberale stravolgendolo ma facendo questo all'interno del quadro costituzionale vigente, cioè quello dello Statuto Albertino, e lo fanno nel pieno rispetto delleleggi, cioè attraverso l'approvazione parlamentare. Questa è la principale differenza che contrappone l'esperienza italiana a quella sovietica. La novità che il fascismo attua è il fatto che noi transitiamo da un sistema multipartitico all'interno di un sistema politico liberale a un sistema monopartitico e in cui il dissenso non viene ricondotto alla dialettica parlamentare ma viene represso con la forza. Il Fascismo non si limita a vietare, ma cerca di creare un regime totalitario anzitutto per la pretesa di inquadrare le masse e portarle all'interno del regime stesso. L'espressione di Totalitarismo (creata da Amendola nel 1923 nell'articolo sul quotidiano ' Il Mondo' ).

All'interno del Tribunale speciale erano presenti generali dell'esercito e vertici della milizia volontaria del partito fascista. E' un tribunale completamente fascistizzato. Tra il 1928 e il 1943 vennero condannati da questo tribunale piu di cinquelmila persone, una decina vennero condannati a morte (9 erano irredentisti slavi). Per eliminare i nemici però i Fascisti si servivano di squadre paramilitari, ad esempio nel caso dei fratelli Rosselli, che vennero raggiunti da milizie fasciste franco-italiane e uccisi. L'altra soluzione politica adottata per reprimere il dissenso era il confino, quindicimila italiani furono confinati, perdendo il lavoro, i diritti politici e avendo l'obbligo di dimora in un luogo deciso dal regime.

La costituzionalizzazione del Gran Consiglio (1928)

• Riforma della rappresentanza politica ( collegio unico nazionale e GCF incaricato di preprarare il ''listone'')

• GCF proclamato organo supremo costituzionale del regime ( prepara la lista di successori alla guida del governo, interviene nella successione al trono)

Il 1928 è il momento della costituzionalizzazione del Gran Consiglio, nel 1928 vengono approvate 2 riforme, la prima è la riforma della rappresentanza politica, si incarica il Gran Consiglio fascista di creare un listone nel quale venivano decisi i deputati per ogni lista che si sarebbero insediati nel Parlamento . Gli elettori potevano soltanto votare SI o NO. Nel settembre dello stesso anno il GCF viene proclamato organo supremo costituzionale, i due compiti del GCF oltre alla preparazione del listone saranno quelli di preparare una lista di successori alla guida del governo(questa lista non fu mai preparata), l'altro compito era quello di intervenire nella successione al trono prendendosi la responsabilità ed il diritto di avere l'ultima parola per decidere il successore di Vittorio Emanuele III.

L'altro grande potere che era rimasto formalmente indipendente era la Chiesa ( il Re era gia stato sottomesso), la Chiesa era un'istituzione particolarmente ingombrante per il fascismo, la maggioranza degli italiani si proclamava cattolico e la Chiesa aveva un'organizzazione capillare sul territorio ed era un'organizzazione che si era dimostrata maestra nel guidare le masse. Mussolini decide di entrare a patti con la Chiesa. Tra il 1926 e il 1929 vengono stretti dei patti. I Patti Lateranensi vengono firmati nel febbraio del 1929, firmati da Mussolini e dal segretario di stato vaticano cardinal Gasparri. I patti Lateranensi si fondavano su 3 distinti accordi, il primo accordo era un trattato internazionale tra due stati sovrani (stato Italiano e Vaticano). A differenza della leggedelle Guarentigie questo era un trattato bilaterale, viene creato uno stato sovrano a cui capo viene messo il romano pontefice e che gode di una sovranità territoriale, il secondo patto è una convenzione finanziaria, in base al quale lo stato italiano concede un'indennità come risarcimento dell'occupazione dello stato italiano sul territorio pontificio ( sono ancora in vigore!). L'ultimo aspetto è il concordato, il quale rende obbligatorio l'insegnamento della religione negli edifici scolastici, stabilisce che i sacerdoti siano esentati dal servizio militare, equipara matrimonio civile e matrimonio religioso , i preti che lasciano il sacerdozio non possono acquisire pubblici uffici.

I patti lateranensi

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• Trattato internazionale

• Convenzione finanziaria

• Concordato

Mussolini venne definito dal pontefice l'uomo della provvidenza, non a caso poche settimane dop oipatit Lateranensi il fascismo indice elezioni e il Listone unico vince con il 98% dei voti.

L'inquadramento delle masse

• Estensione del PNF

• Organizzazioni collaterali

• Scuola

Le iscrizioni al PNF vengono aperte a tutti e fortemente incentivate, chi non aveva la tessera del partito non poteva accedere a pubblici uffici, non si poteva insegnare, lavorare ecc. Nel settore pubblico ed in settori para-statali ( ferrovie). Questo produsse una estensione del partito nella società, nel 1939 il PNF contava 2 milioni di iscritti, la seconda caratteristica attraverso la quale il partito nazionale fascista si radica nella società sono le organizzazioni collaterali, una delle principali era la cosiddetta Opera Addizionale Dopo Lavoro, che aveva come missione quella di inquadrare i lavoratori una volta finito l'orario nelle fabbriche, negli uffici ecc, attraverso attività ludiche,sport,viaggi che miravano ad inquadrare il tempo libero delle persone. L'altra grande organizzazione collaterale sulla quale fa affidamento il Fascismo è l'opera nazionale balilla. Aveva l'opera di inquadrare le generazioni dai 12 ai 18 anni e che nell'età più piccola erano Balilla e crescendo diventavano Avanguardisti, istruzione di tipo fascista. I ragazzi che frequentavano l'università erano iscritti nella GUF, gioventù universitaria fascista. Il regime fascista comprende la necessità di utilizzare gli anni più giovani dei ragazzi per modificarne il pensiero e far aderire naturalmente le generazioni più giovani al fascismo, questo era fatto attraverso molte tecniche, partendo dal motto del fascismo: Credere, Obbedire, Combattere. La riforma Gentile aveva portato la supremazia della classicità, ai miti dell'antica Roma ai quali il fascismo si rifaceva, questa riforma però non aveva nulla di propriamente fascista in se. Noi vediamo che dopo la svolta del 1925-1926 la scuola viene completamente fascistizzata, ai docenti venne imposto l'obbligo di dimostrare fedeltà al fascismo. Solo 15 rifiutarono questo giuramento. Vennero fascistizzati gli istituti. Nel 1928 venne redatto il Libro Unico, il quale santificava ed elogiava il regime stesso e Mussolini. Le classi che venivano indottrinate in misura maggiore erano le classi elementari. I giovani venivano preparati alla guerra, ( considerato l'unico strumento per riscattare una nazione ferita ed umiliata dagli accordi di Versailles) e l'educazione era molto anti-femminile, alle ragazze venivano imposte tasse doppie, suggerito l'abbandono dei percorsi di studio, veniva precluso l'accesso ai ruoli di responsabilità nelle scuole, non potevano andare al Classico. La donna doveva rimanere in casa a preparare giovani bambini fascisti.

Il fascismo e la stampa

• Culto del duce

• Società coesa e pacificata (Xenofobia, Campagna contro la cronaca nera)

Fino al 1925 il regime adottò una tecnica di controllo progressivo delle testate cioè mise al potere dei giornali direttori, dal 1926 fascistizza completamente la stampa chiudendo le testate e soprattutto creando delle istituzioni per gestire politicamente i giornali che esistevano: L'ufficio stampa della presidenza del consiglio. Viene creato inoltre il ministero per la cultura popolare. Le direttive date alla stampa riguardavano 2 settori, il primo era quello del culto del Duce. I fascisti volevano radicare il potere carismatico del Duce. ( divisione di Weber, potere Carismatico, Tradizionale, Legale-Razionale). Altro aspetto del culto della personalità erano più che le cose raccontate erano le cose non dette. L'Italia doveva delegittimare gli stranieri , mostrare come

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all'estero le cose andassero peggio del nostro paese, vennero abolite espressioni come Bar e altre parole, vennero abolite feste. Doveva trapelare l'idea che gli italiani fossero diversi e migliori rispetto agli stranieri, le donne italiane soprattutto venivano esaltate per i loro valori. Una società che doveva apparire armoniosa non doveva nemmeno mostrare cronaca nera e fatti che minassero alla stabilità.

Noi oggi siamo soliti confondere i termini Dittatura e Totalitarismo. Dittatura viene vista come il contrario di democrazia, il dato importante è che sino all'esperienza del fascismo con Dittatura non si intendeva questo. La dittatura era un'appendice della democrazia, la dittatura era un'esperienza che si rifaceva all'antica Roma nella quale di fronte alla minaccia verso lo stato veniva attribuito il potere politico nelle mani di una sola persona. Il problema è che non soll questa persona una volta finito il pericolo si doveva mettere da parte. La questione era che anche la concessione della dittatura era rigidamente vincolata, era un potere limitato, nel tempo ( 6 mesi) ed era limitato nelle ragioni che potevano concedere questa dittatura, che potevano essere una Guerra Civile o una minaccia esterna. Era un potere limitato anche attraverso le modalità attraverso le quali si accedeva alla dittatura, la dittatura veniva concessa su parere conforme del senato da uno dei due consolo che nominava un dittatore, emblema da questo punto di vista è quello di Cincinnato, durante un assedio Cincinnato un nobile che stava in campagna viene chiamato per guidare la città nel liberarsi dal sua assedio, li libera e torna all'aratro. Dittatura e totallitarismo sono due termini totalmente differenti, da un lato c'è un'esperienza politica limitata nel tempo ed avviene all'interno di un quadro di leggi,dall'altro lato il capo incarna il potere, è egli stesso potere ed è egli stesso fonte del diritto, è una costituzione permanente, il suo volere diventa legge . Quali sono le caratteristiche che accomunano questi regimi totalitari?

• Concentrazione monistica del potere

• Coercizione e militarizzazione del partito

• Organizzazione capillare delle masse/propaganda permanente

• Sacralizzazione della politica

• Discriminaizone dell'estraneo

Il potere viene concentrato in una sola sede, nel partito e nel capo carismatico. La coercizione militare fisica e la militarizzazione del partito unico, cioè tutti questi partiti nascono da esperienze di gruppi paramilitari e che manterranno nella violenza anche tutto il percorso successivo anche dopol'ascesa al potere. Organizzazione capillare delle masse, Sacralizzazione della politica, creare un sistema di culti, di riti che non soltanto attribuiscono al capo caratteristiche divine, al leader sembianze quasi di un dio ma puntano sulla generazione di un copro nazionale, soltanto se tu aderisci al fascismo potrai ascendere ad un'entità superiore. Estraneo politico, estraneo sociale, viene fomentata la discriminazione e la xenofobia.

GERMANIA POST-GUERRA

Il grosso nodo che si trova di fronte la Germani all'uscita dalla guerra è una grave frattura tra i vertici dell'esercito e l'SPD, il capo di stato maggiore, Hindenburg e il suo vice Luddendorf accusano i vertici politici di aver realizzato una pugnalata nella schiena, tradendo lo sforzo bellico dei tedeschi per il quale la Germania sarebbe risucita in teoria a vincere la guerra. Nell'esercito si aveva la percezione che la colpa della sconfitta fosse dei politici e dell'SPD. Guglielmo II nel novembre del 1918 viene nominato il leader dell'SPD a capo del governo, Guglielmo II si dimette, finisce nell'autonno del 1918 l'Impero Tedesco. Per la nascita della repubblica di Weimar deve intercorrere un anno. Le difficoltà del primo governo Ebert sono 3. In Germania c'è un vuoto di potere assoluto, è crollato l'impero ma deve essere ancora nominata l'assemblea costituente, l'esercito è allo sbando e non ci sono le figure istituzionali. Il secondo aspetto critico rispetto al quale si trova a fare i conti il governo Ebert è la grave delegittimazione alla quale sono sottoposti i

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partiti politici, i quali sono individuati come i principali responsabili della sconfitta in guerra. In germania si era radicato il principio del : governare al di sopra dei partiti. Lo stato di insurrezione che esiste in varie zone della Germania, a partire da Berlino è un altro enorme problema.

Difficoltà del governo Ebert (1918-1919)

• Vuoto di potere

• Delegittimazione dei partiti

• Situazione semi-insurrezionale

Si assiste ad una situazione che molti osservatori paragonarono a quella russa del 1917, esistono però alcune differenze rispetto alla situazione russa, il primo aspetto è la presenza all'interno del territorio tedesco di truppe straniere, il secondo aspetto riguarda la scarsa mobilitazione dei contadini delle campagne. La classe dirigente era molto coesa, con stretti legami con la politica e unradicamento sul territorio molto importante, il movimento operaio si divide in 3 costole, da un lato l'SPD ma che vede alla sua sinistra nascere altre 2 formazioni, l'USPD ( gli indipendenti) e l'altra si chiama Lega di Spartaco ( embrione del partito comunista tedesco) il primo gennaio del 1919 prende il nome di KPD. L'SPD controlla sia la maggioranza a livello politico, sia la maggioranza a livello sindacale, in un momento di vuoto istituzionale l'SPD capisce che sapendo giocare bene le proprie carte potrebbe agire da una posizione di forza per instaurare istituzioni che rispondano al suo credo ideologico.

• Eserciti stranieri lungo il Reno

• Scarsa mobilitazione delle campagne

• Classe dirigente solida

• Rapporti di forza nel movimento operaio

Ebert realizza tre compromessi per risanare la situazione, l'SPD capisce di dover arrivare ad una conciliazione, il primo livello è quello militare, l'esercito è allo sbando, c'è una frattura di legittimità, l'SPD decide di non intervenire negli affari dell'esercito e c'è una limitazione dell'influenza politica nell'esercito. Il secondo punto è relativo alla questione sociale, viene siglato un accordo tra i sindacati e gli imprenditori, viene decisa una coo-gestione del mercato del lavoro, l'SPD si impegna a far rientrare tutto quell'emergere di concili di fabbrica e a calmarli, in cambio gliimprenditori promettono garanzie in termini di salario, occupazione e orario di lavoro. L'ultimo compromesso di Weimar. L'SPD si impegna a non stravolgere l'assetto politico del paese e a mantenerne la divisione Federale.

• Intesa esercito-classe politica

• Accordo sindacati SPD-imprenditori

• Mediazione istituzionali

Le elezioni sono fissate nel gennaio del 1919, ma a una decina di giorni dal voto la situazione precipita, soprattutto per le fratture che dividevano il movimento operaio, in particolare, gli Spartachisti che si sentivano esclusi dal potere ed emarginati da questi 3 compromessi che allontanavano l'idea di una rivoluzione e facevano trionfare una logica di compromesso. Il cancelliere Ebert attua una repressione indiscriminata sugli spartachisti che avevano tentato di insorgere, Ebert si affida a corpi para-militari.

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• Partito nazional-popolare (Dvnp)

• Partito democratico ( Ddp) e partito popolare (Dvp)

• Zentrum

• Spd e Uspd

• Nazisti (Nsdap)

• Comunisti (Kpd)

Le elezioni del 1919 per l'assemblea costituente diedero una schiacciante vittoria alla coalizione formata da SPD, DDP, ZENTRUM e BVP.

Costituzione di Weimar

• Struttura federale

• Suffragio universale e sistema proporzionato

• Governo responsabile di fronte al parlamento

• Presidente della Repubblica eletto a suffragio universale e dotato di ampi poteri

Garantendo grande rappresentanza, ci fu un grande peso politico dei partiti a causa del sistema proporzionale. Il governo inoltre è responsabile di fronte al parlamento. Il preidente della repubblicaeletto a suffragio universale e dotato di ampi poteri: la possibilità di sciogliere il Reichstag(Camera)e l'avere la concessione dei pieni poteri al Presidente della Repubblica in caso della minaccia allo stato. Hitler si servirà di questo.

Le difficoltà di questa repubblica sono sia di ordine esterno sia di ordine esterno, il primo aspetto è relativo alle riparazioni, nella primavera del 1921 una commissione internazionale stabilisce l'entità delle riparazioni che avrebbe dovuto pagare la Germania, 142 miliardi di marchi oro che devono essere versati in 42 rate annuali, l'opinione pubblica non ritiene la classe politica che ha accettato questo trattato cosi umiliante per la Germania degna di governare. Si assiste a tentativi insurrezionali alimentati dal Kdp e dal Nsdap. Il leader dell'Nsdap è un giovane di origine austriaca,Adolf Hitler. Hitler colpevolizza gli ebrei della sua povertà, e del fatto che il suo talento artistico non fosse riconosciuto in scala internazionale. L'odio per gli Ebrei era molto diffuso nell'Austria cattolica gia da prima della Grande Guerra. Hitler fugge per non arruolarsi nell'esercito austriaco. Viene ricatturato ma viene giuticato non idoneo alla leva. Hitler l'anno successivo si arruola nell'esercito tedesco. Dall'esperienza bellica lui rafforza il proprio credo ideologico che concluderà in carcere con il Mein Kampf.

• Riparazioni

• Crisi della Ruhr

Nel 1923 accade che francesi e belgi prendendo a pretesto un ritardo di mancato pagamento delle riparazioni occupano il bacino minerario della Ruhr, il governo tedesco invita la popolazione a offrire una resistenza passiva a quelle che vengono definite truppe di occupazione. Non reagire con la violenza ma astenersi dal lavoro, non obbedire ecc. Vennero contemporaneamente organizzati gruppi paramilitari che sabotavano le truppe di occupazione. Le conseguenze per l'economia tedesca furono drammatiche, l'inflazione schizzò in alto. Venne chiamato alla guida del governo Streseman, un rappresentante del Dvp che estende la coalizione di Weimar ai popolari ed ai consevatori. Il governo Stresemann realizza la stabilizzazione economica, realizzata grazie all'aiuto degli Stati Uniti, attraverso il piano Dawes. Viene definito un sistema di prestiti a lungo termine, l'evaquazione delle truppe franco-belghe dalla Rurh, la possibilità di ripagare le riparazioni. Un altro aspetto è il reintegro della Germania all'interno del sistema internazionale definito da Versailles. Gli accordi di Locarno firmati dal ministro degli esteri francese e da quello tedesco

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definiscono il rispetto dei confini fissati con il trattato di Versailles. Da un lato la Germania si impegna ad accettare la cessione dell'Alsazia e della Lorena, dall'altro a Locarno si stabiliscono i 2 supervisori per controllare che gli accordi vengano rispettati. A garanzia della Francia ci fu la Gran Bretagna a garanzia della Germania ci fu l'Italia. Nel 1926 la Germania entra nella società delle nazioni (Stresemann diventa premio nobel per la pace) e da ultimo nel 1928 viene siglato il patto Briand-Kellogg ( ministri degli esteri francese-americano) nel quale viene proclamato il rifiuto dellaguerra come mezzo di soluzione delle controversie internazionali. Il governo di grande coalizione utilizza il Potere di Emergenza, contro i tentativi di colpo di stato organizzati dall Nsdap, il principale venne tentato nel 1923 da Hitler e Luddendorf a Monaco di Baviera. Cercano di impadronirsi a Monaco con squadre armate. Il bacino di voti si sposta dal centro all'estrema destra. Il tentativo di colpo di stato è bloccato, i militari arrestano Hitler, il quale però farà nove mesi di carcere, durante questo periodo scriverà il Mein Kampf (La mia battaglia) si fonda sulla mistica della razza, sull'idea che sia la purezza della razza a mantenere la forza della nazione.

• Stabilizzazione economica

• Rientro nel sistema internazionale

Accordi di Locarno 1925

Germania nella Società delle Nazioni 1926

Patto Briand-Kellog 1928

• Stato di emergenza

Il primo elemento di debolezza interno è l'atteggiamento ambiguo dell'SPD, il quale è un partito diviso politicamente, ma anche debole sul piano della credibilità, dato che teoricamente appoggia le idee rivoluzionarie ma nella realtà è il maggior partito di governo. Il secondo grande elemento è legato allo svuotamento al centro del sistema politico, la coalizione di Weimar perde voti nel giro dipochi anni. Nel 1925 alla morte di Ebert gli succede Hindenburg (idee conservatrici), il quale provocherà crescenti frizioni con il governo SPD. L'accelerazione di questa crisi politica è dovuta alla crisi economica del 1929 con il crollo della Borsa di WallStreet. La Germania era lo stato principalmente legato al sistema di prestiti introdotto dal piano Dawes, l'economia tedesca era vincolata strettamente a quella statunitense e il tonfo della borsa di WallStreet si traduce in un balso dell'inflazione in germania ed in un crollo dell'economia reale con sei milioni di disoccupati. Tra il 1928 e il 1932 si indicono 4 elezioni che vedono crescere in maniera esponenziale KDP e Nsdap. Dopo le elezioni del novembre del 1932 Hindenburg affida la guida del governo ad Hitler. Era fallita l'ipotesi di includere i nazisti nel governo senza dargli la presidenza del consiglio

• Ambiguità SPD

• Svuotamento 'al centro' del sistema

• Morte di Ebert (Hindenburg)

HITLER

Siamo nel febbraio del 1933 poche settimane dopo l'ascesa al potere di Hitler, al Reigstag viene

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appiccato un incendio. Il responsabile che viene individuato è un olandese semiinfermo di mente e di simpatie comuniste, la conseguenza andrà ben oltre il singolo individuo ma Hitler ne approfitteràper dichiarare illegale il KPD, per incarcerarne i militanti di spicco e soprattutto per avviare una stretta repressiva sulla libertà di stampa e la libertà di riunione. Pochi giorni dopo avvengono le elezioni, alle quali partecipa anche il KPD. I nazisti si consolidano nel ruolo di partito di maggioranza relativa con un grandissimo vantaggio sulle altre forze politiche , in questa elezione l'NSDAP erano alleati ai nazional popolari (Dvnp).

Le elezioni tedesche del 1933

• NSDAP 43%

• SPD 18%

• KPD 12 %

• ZENTRUM 11%

• DVNP 8%

Hitler voleva modificare la costituzione di Weimar, ma per modificarla era necessaria una maggioranza dei due terzi. Le sole forze della coalizione di destra a cui si erano aggiunti i piccoli partiti bavaresi (Bvp) non erano sufficienti. Hitler si rivolge allo Zentrum, attua sostanzialmente la strategia che aveva attuato Mussolini ( che Hitler prende ad esempio). Hitler bypassa lo Zentrum e tratta direttamente con le gerarchie vaticane realizzando un concordato, il fascismo lo aveva fatto dopo sei anni e mezzo di potere , Hitler lo fa dopo un paio di mesi dal suo insediamento al governo tedesco. Il concordato che viene stipulato tra Hitler e Pio XI avviene sotto la forma impegnativa del trattato internazionale, in base al quale la Germania si impegna a garantire le libertà e l'autonomia alla chiesa cattolica. A partire dal 1933 inizia un rapporto stretto (non privo di tensioni) tra chiesa e regime nazista, che non arriverà mai alla rottura. Nel 1937 Pio XI in un'enciclica scritta in tedesco condanna le ideologie pagane. Il nazismo non sarà mai un regime apertamente scomunicato dalla chiesa ( cosa avvenuta per il sistema comunista, addirittura prima della pubblicazione del manifesto del partito comunista). Lo Zentrum capitola alla fine di fronte all'insistenza di Hitler e in un paio di mesi tutti i partiti politici tedeschi scompaiono dalla scena pubblica. I comunisti vengonoresi illegali, gli unici che votano contro i pieni poteri a Hitler sono i social-democratici (SPD), ma non reagiscono sul campo, non cercano dinamiche extra-parlamentari, non mobilitano la classe operaia per le strade, attraverso scioperi, manifestazioni ecc per opporsi alle leggi di Hitler. L'SPD sperava di poter essere considerata 'opposizione legale' all'interno del sistema. Poche settimane dopo le elezioni, l'SPD è dichiarata illegale, viene sciolta, lo stesso avverrà con lo Zentrum, mentre i nazional-popolari si autosciolgono su pressione dei nazisti, accettano di confluire all'interno del partito nazista. A luglio Hitler proclama legalmente che il partito Nazista sia dichiarato l'unico partito legale di Germania. E' l'avvio della sincronizzazione hitleriana. Lo stato doveva procedere come una unità priva di divisioni, dietro il proprio capo. Il sindacato Nazista diviene l'unico legale in Germania. Hitler realizza un forte controllo dell'esercito, un'apparato che sotto la repubblica di Weimar aveva rivendicato la propria autonomia. Vengono licenziati i funzionari che avevano gestitola repubblica di Weimar e mettere ai vertici persone fidate, militanti nazisti. Viene abolito il sistema federale, cioè in un regime che deve essere sincronizzato, unico, senza divisioni, vengono soppressi gli stati. I 12 anni del regime nazista sono gli unici anni in cui la Germania ha abolito il proprio sistema federale. L'ultimo elemento di questa sincronizzazione è il cosiddetto statuto speciale per i nazisti, esisteva un tribunale speciale nel quale venivano processati i membri del partito nazista, esisteva per cui un sistema giudiziario parallelo per i nazisti.

• Partito unico ( Nsdap)

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• Sindacato unico ( Fronte del lavoro)

• Controllo sull'esercito

• Epurazione della burocrazia

• Abolizione del sistema federale

• Statuto speciale per i nazisti

Nelle elezioni del novembre del 1933 l'Nsdap vede la vittoria coon il 92% dei voti.

Nel 1934 Hitler riesce a venire a capo dei 2 poli che rivendicavano una certa autonomia rispetto a lui, il primo sono le SA, i corpi paramilitari nazisti, erano le milizie che avevano favorito nei 10 anni precedenti l'ascesa al potere di Hitler. Hitler vedeva in loro un rischio di contropotere perché Rohm, il loro capo incarnava l'ala sinistra del partito , queste squadre armate erano ideologicamenteorientate, volevano che il nazismo organizzasse la seconda rivoluzione, la rivoluzione sociale. Hitler nel giugno del 1934 massacra i vertici delle SA e buona parte dei suoi ufficiali, un migliaio dipersone vengono uccise in quella notte ed il giorno successivo. Hitler aveva deciso di appoggiarsi sulle SS, la sua milizia di fedelissimi personali. Le principali conseguenze di carattere sociale sono 2 , la prima è il fatto che la notte dei lunghi coltelli aliena ed allontana da Hitler parte dell'intellettualità tedesca che lo aveva sostenuto. Il nazismo nei primi tempi era stato interpretato come unaf orma di modernizzazione per la Germania, ma dopo la notte dei lunghi coltelli ( Rohm viene accusato anche di omosessualità) si intende che il sistema nazista sarebbe stato un sistema fortemente conservatore sul piano dei costumi sociali. Decapitando le SA, Hitler fa capire che non aveva nessuna voglia di fare la seconda rivoluzione, la rivoluzione sociale, gli bastava realizzare la prima rivoluzione (quella razziale) .La seconda forma di contropotere che Hitler nel 1934 neutralizza è la vecchia destra conservatrice imperiale fondata sull'istituzione dell'esercito, il quale rappresentante era Hindenburg (Presidente della Repubblica, succeduto a Ebert nel 1925 e che nel 1932 rivince le elezioni presidenziali contro Hitler) . Hitler prende accordi con i vertici dell'esercito i quali gli garantiscono copertura riguardo il massacro delle SA . Hindenburg muore nel 1934.

La conquista del potere assoluto

• SA(Rohm)

-> Notte dei lunghi coltelli

• Destra conservatrice / esercito

-> successione a Hindenburg(Fuhrer)

Hitler viene nominato nel 1934 Presidente della Repubblica, ma fonderà le due cariche ( cancelliere e Presidente della Repubblica) per creare un nuovo ruolo istituzionale (Fuhrer). Il principio di potere che viene realizzato era quello del Fuhrer-Prinzip ( Principio del capo, esito della sincronizzazione). Con questa espressione si intende che Hitler non è soltanto capo del governo o capo dello stato , ma diventa la fonte del diritto tedesco, i suoi voleri diventano obbligo legale per i cittadini tedeschi. Il regime si basava sul rapporto diretto tra il Fuhrer e le masse, le uniche istituzioni che potevano essere presenti e fare da portavoce tra il capo e il suo popolo erano solo il partito e dall'altro come avveniva nel regime fascista , le organizzazioni collaterali, in primo luogo le organizzazioni giovanili e le organizzazioni sindacali, cioè quel fronte del lavoro. L'obiettivo di questo rapporto tra capo e popolo mediato da queste istituzioni era quello di creare una comunità di popolo che fosse compatta , armoniosa e disciplinata . Sotto il nazismo qualcuno era da subito escluso da questa comunità di popolo, erano esclusi gli avversari politici e soprattutto gli Ebrei ( germi che potevano contaminare la comunità tedesca malgrado fossero meno dell' 1% della popolazione), a Berlino c'erano 200mila ebrei . Erano dediti sostanzialmente ad attività di tipo commerciale, non erano presenti nella burocrazia nel sistema politico ecc. Gli ebrei erano una

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minoranza all'epoca piuttosto ben inserita in Germania, contro questa minoranza venne scatenata una campagna di denigrazione e di odio, agli ebrei venivano imputate le due principali cause di dissoluzione della comunità di popolo tedesca: erano impurei a livello raziale ed erano ideologicamenti al marxismo ( impuri a livello ideologico). La politica antisemita del regime avviene in quattro tappe. La prima è relativa alla discriminazione legale, nel 1935 con le leggi di Norimberga ai cittadini Ebrei viene tolta la parità dei diritti che era stata conquistata quasi u n secolo prima con i moti del 1948. L'emblema di questa discriminazione legale è il divieto di operarematrimoni misti. Agli ebrei erano precluse le carriere professionali più prestigiose, vennero ristretti progressivamente i diritti e le libertà e ne nacque un'emigrazione di massa a partire dalla metà degli anni '30 . Il terzo aspetto è relativo alla persecuzione aperta, ha inizio nel 1938 durante la notte dei cristalli, l'omicidio da parte di un 17enne ebreo di un ambasciatore tedesco a Parigi. Si scatena l'odio anti ebraico, vengono distrutti i negozi ebrei in varie parti della Germania e decine di ebrei vengono uccisi. Ultimo atto è la Soluzione Finale. La quale portò allo sterminio di 6 milioni circa diebrei nei campi di concentramento. Si ritenevano fossero pratiche necessarie per mantenere la sanitàdel popolo tedesco.

• Legale ( leggi di Norimberga 1935)

• Sociale (emigrazione)

• Aperta persecuzione ( notte dei cristalli 1938)

• Soluzione finale

Gruppi di opposizione al nazismo:

• Studenti cattolici della Rosa Bianca (Sophie Scholl, decapitata)

• Generali dell'esercito (dopo la ritirata in Russia volevano arrendersi)

Il consenso al regime nazista

• Apparato repressivo

• Ripresa economica

• Propaganda

• Politica estera aggressiva

Venne esteso in modo capillare il rigore dell'apparato repressivo, fondato su più corpi, esisteva la polizia ufficiale, esisteva la Ghestapo ( polizia politica) e soprattutto esistevano le SS. Se la capillarità dell'apparato repressivo spiega in parte perché non sia mai emerso un dissenso verso il regime, per comprendere invece le ragioni del consenso al regime stesso dobbiamo cercarle in altri aspetti, il primo aspetto sul quale dobbiamo soffermarci è a ripresa economica che ebbe luogo in Germania a partire dagli anni '30, fondata su 4 fattori principali: la fine del pagamento del peso delle riparazioni, Hitler va al potere e annuncia che la Germania non avrebbe più pagato le riparazioni di guerra. Questo solleva l'economia tedesca, il secondo aspetto è relativo alla fine a livello internazionale della crisi economica che si era riversata in tutta Europa. Il new-deal di Roosvelt ha inizio nel 1932. Il terzo aspetto che motiva la ripresa economica è il programma di riarmo bellico, operato dal regime nazista in vista del conflitto, si sposa molto bene questo tema conla politica estera aggressiva, i settori che sono incentivati maggiormente a riprendersi economicamente sono soprattutto l'aereonautica, le acciaierie, l'industria siderurgica e quella pesante ( acciaierie). L'ultimo aspetto è il programma dei lavori pubblici che viene promosso dal

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governo e che vedrà come punto culminante la costruzione di una moderna rete autostradale senza eguali in Europa. Questo interventismo pubblico in economia genera una riduzione della disoccupazione , quando il nazismo va al potere c'erano 6milioni di disoccupati, nel 1939 alla vigilia della guerra la disoccupazione era stata eliminata, questo è un dato strutturale dell'economia europea degli anni '30. La crisi del '29 viene recuperata grazie ad un maggiore interventismo statale,il ruolo dello stato in economia viene accettato anche dai loro più fermi nemici ( liberali). Altro elemento fondamentale per ottenere il consenso è la Propaganda, il sistema propagandistico si strutturava in 5 punti, il primo è relativo all'utilizzo di più mezzi di comunicazione di massa per rivolgersi all'opinione pubblica (ministro della propaganda: Goebbels), il secondo aspetto è quello della creazione di miti, cioè la capacità di strumentalizzare da parte del regime episodi per creare dei veri e propri martiri della religione nazista, un episodio classico è quello del diplomatico ucciso nel 1938 dal 17enne ebreo e che diede origine alla notte dei cristalli, un altro esempio è quello di Horst Wessel, un militante del partito nazista a Berlino che viene ucciso nel corso di una rissa in un locale notturno per una prostituta da parte di un militante comunista , il partito nazista Berlinese guidato da Goebbels seppe strumentalizzare questo evento, nascose la vera causa dell'omicidio e nelle due settimane in cui Wessel era in ospedale prima di morire venivano pubblicati bollettini medici sulla salute di questo giovane ferito dalla violenza comunista, e quando Wessel morì venne organizzata una grande marcia per la capitale nella quale venivano esibiti i gagliardetti simbolo del nazismo. Venne creato un inno per Wessel che venne creato un inno. Terzo aspetto, cerimonie e riti, avvenivano in 2 maniere, una era la sfilata/ corteo nelle città notturna, l'altra era una manifestazionestatica, nelle arene, negli stadi . Altro aspetto fuorono le grandi manifestazioni sportive, la manifestazione emblematica furono le Olimpiadi del 1936 . Inoltre venne introdotto un nuovo sistema di festività , al pari di una nuova religione il nazismo istitui un nuovo calendario, le festivitàtradizionali vennero modificate ( internet: calendario nazista)

• Ricorso a un sistema mediatico ( stampa, radio, cinema)

• Crazione di miti ( Wessel)

• Cerimonie e riti

• Grandi manifestazioni ( Olimpiadi 1936)

• Nuovo sistema di festività

Gli aspetti di rinnovamento della politica estera tedesca furono principalmente 4, nel 1933 Hitler ritira la delegazione tedesca dalla conferenza di Ginevra, poche settimane dopo ritira la Germania dalla Società delle Nazioni , Hitler fa uccidere Dollfuss, annuncia l'annessione dell'Austria. Ma interviene Mussolini, schierando 4 divisioni sul confine austriaco e Hitler che non era ancora prontoper la guerra e recede dai propri intenti. A Stresa, Francia, Inghilterra e Italia minacciano la Germania di ritorsioni, in quanto la Germania nel 1935 ha reintrodotto la coscrizione obbligatoria.

• Ritiro delegazione tedesca dalla conferenza di Ginevra ( 1933)

• Ritiro della Germania dalla Società delle Nazioni

• Tentato colpo di stato contro Dollfuss in Austria (1934)

• Reintroduzione coscrizione obbligatoria (1935)> Conferenza Di STRESA

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UNIONE SOVIETICAAl momento dell'ascesa al potere del partito bolscevico la situazione in Russia era molto critica. I due primi decreti che approvano i bolscevichi erano quello sulla terra e quello sulla pace , il primo aveva distribuito la terra ai contadini, producendo una proliferazione di piccole aziende agricole cheproducevano sostanzialmente per l'autoconsumo. C'erano gravi problemi relativamente all'approvvigionamento tanto delle città quanto dei militari. I bolscevichi adottano il 'comunismo di guerra' , durerà 3 anni 1918/1921, in agricoltura viene sancita la collettivizzazione delle terre, venneincoraggiata la creazione di comuni agricole controllate dallo stato che lasciava ai contadini il necessario per il sostentamento e requisiva il resto. In campo industriale un decreto approvato nel giugno del 1918 sancisce la nazionalizzazione di tutti i settori industriali e bancari più importanti, l'obiettivo del comunismo di guerra era quello di porre fine al proliferare di iniziative private e collettivizzare la produzione in campo agricolo ed industriale. L'esito di questo comunismo di guerra sarà il crollo della produzione, tanto in agricoltura tanto in industria. Ai contadini non conviene investire nella produzione perché tutta l'eccedenza viene requisita dalle autorità centrali, i contadini si limitano a produrre per il loro sostentamento e basta. Contemporaneamente in ambito industriale, questa nazionalizzazione intervenuta in un momento di gravi difficoltà interne non consente un vero e proprio decollo industriale, alla fine del comunismo di guerra, nel 1921 la produzione industriale è 1/7 del 1913 prima dello scoppio della Guerra. Il comunismo di guerra nonriesce a realizzare la riconversione, convertire l'industria pesante. Da un lato si registrano rivolte, insurrezioni contadine, e la crisi raggiunge l'apice nella primavera-estate del 1921 quando al dramma della guerra civile si aggiunge una grave carestia che provoca circa tre milioni di morti. Unregime che si era ripromesso di stare dalla parte dei piu deboli. C'è un cambio di strategia a partire dal 1921, il gruppo dirigente comunista guidato da Lenin opta per una nuova strategia, viene alnciata la Nuova Politica Economica (NEP), resisterà per 6 anni, questa nuova politica economica prevedeva una liberalizzazione progressiva tanto del settore agricolo quanto del settore industriale, nelle campagne i contadini potevano andare a vendere liberamente i propri prodotti, in molti settori industriali (non l'industria pesante e le banche) viene dato avvio ad un programma di privatizzazione, si apre all'iniziativa privata. Economicamente il NEP va meglio rispetto al 'comunismo di guerra' , l'economia sovietica comincia a risollevarsi ma assistiamo ad una sorta di divaricazione dei destini tra campagna e città. Questa liberalizzazione del mercato agricolo genera nelle campagne una conseguenza imprevista e cioè lo sviluppo di un ceto di contadini ricchi, i cosiddetti Kulaki. Erano i contadini che riuscivano a commerciare, a vendere l'eccedenza dei loro prodotti e a mettere da parte del denaro, contemporaneamente dalle campagne emerge un'altra classe in fase di arricchimento, quella dei cosiddetti NEP-Man, i commercianti. Coloro che trafficano le eccedenze agricole dalle campagne alle città. Noi vediamo che nelle campagne inizia a diffondersi un certo benessere e vediamo il riemergere di differenze sociali. I grandi sconfitti sono gli operai delle fabbriche e delle città. Non vedono un miglioramento dei loro salari complice un'industria che fatica a riconvertirsi e vedono aumentare i prezzi delle materie prime agricole, che non sono più requisite dallo stato. Dal 1928 anche la NEP verrà abbandonata.

In ambito politico nella URSS nel 1924 viene approvato il testo costituzionale. In questa carta costituzionale troviamo due elementi di ambiguità, il primo è relativo all'ordinamento federale ed al decentramento. L'auspicio era quello di estendere la rivoluzione oltre i confini sovietici e creare, come la dottrina Marxista teorizzava, un mondo socialista. Non si attua un decentramento del poterema l'unione sovietica sarà caratterizzata da una forte dimensione centralizzatrice , si estendono semplicemente i confini dell'ex impero zarista, Azerbajan, Armenia, Georgia, Ucraina. La prima ambiguità è tra la natura federale del testo costituzionale e una centralizzazione di fatto. La seconda ambiguità presente nel testo costituzionale è relativa a chi effettivamente detenga il potere in URSS,la carta costituzionale sancisce che l'organo supremo del potere è il congresso dei Soviet, si ha un potere decentrato secondo la carta costituzionale, sono i vari rappresentanti dei consigli operai localiche gestiscono i destini del pasese. L'esperienza sovietica sarà quello di una nazione governata in maniera ipercentralizzata dal partito unico PCUS. Al quale in particolare spettavano tre

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competenze, il PCUS aveva il ruolo di definire la linea ideologica del governo e del paese, cioè di decidere ad esempio la trasformazione delle linee economiche, il controllo della polizia politica , ogni battaglione dell'esercito aveva un commisario politico del partito, l'ultima prerogativa era quello di preparare la lista elettorale, era cioè il partito che decideva quali fossero i membri del congresso dei Soviet che dovevano entrare nella lista elettorale.

2 ambiguità:

• Carattere federale vs Centralizzazione

• Congresso dei soviet dell'Unione ( 'democrazia sovietica') vs PCUS ( centralizzato) definizione linea ideologica, controllo polizia politica, preparazione lista elettorale.

Come gli altri regimi totalitari anche l'URSS ambisce a creare una nuova società sovietica, i principali tre trassi sono :

• La lotta vs Chiesa ortodossa

• La famiglia e i rapporti tra i sessi 1)matrimonio civile 2)divorzio e aborto 3)parità tra i sessi

• L'istruzione 1)obbligo scolastico fino a 15 anni 2) superiorità istruzione tecnica 3)ruolo centrale dell'ideologia.

La scristianizzazione, i bolscevichi si sentono i nuovi rivoluzionari francesi che devono fare una guerra contro la chiesa, e creeranno campagne di successo contro la chiesa ortodossa che si ritroveràprivata di qualsiasi ingerenza negli affari pubblici. Lo scontro era motivato da due ragioni, da un lato l'obiettivo dei bolscevichi era quello di illuminare le menti dei cittadini sovietici per farli riscoprire comunisti e la chiesa era d'ostacolo, il secondo elemento era di natura politica, la chiesa ortodossa era sempre stata vicina al potere imperiale dello zar, era una chiesa conservatrice. La chiesa non poteva più far pesare le proprie visioni in politica. Solo il matrimonio civile viene riconosciuto dallo stato, dal 1920 viene introdotto l'aborto e del divorzio legalizzato, sono processi che hanno un eco che si propaga nei decenni. Viene affermata la parità tra i sessi, ne tra uomo e donna ne tra figli legittimi e illegittimi. In un paese che è prevalentemente agricolo viene sancito l'obbligo scolastico fino a 15 anni per tutti. Venga sancita la superiorità dell'istruzione tecnica su quella di tipo umanistico. L'obiettivo era quello di istituire un legame diretto tra la scuola e il mondo della produzione. Nel giro di pochi decenni da paese agricolo riesce ad arrivare a nello spazio. L'ideologia doveva avere un ruolo centrale, vengono riscritti tutti i manuali scolastici.

L'ascesa politica di Stalin

• Nomina a segretario generale Pcus (1922)

• Stalin vs Trotzkij (1923-1924)

1)centralizzazione del partito

2)'socialismo in un solo paese' vs rivoluzione permanente

• Stalin vs opposizione di sinistra (1924-1925)

-prosecuzione della NEP ( Stalin e Bucharin) vs fine della Nep ( Zinovev e Kamenev)

• Stalin vs opposizione di destra (1927-1928)

-piani quinquennali ( Stalin) vs Nep ( Bucharin)

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Nel 1922 viene proclamato segretario generale del partito, visto che Lenin si ammala e morirà nel 1924. In quel periodo si avrà un grande scontro nei vertici del partito comunista, da un lato Trotzkij che era stato insieme a Lenin il numero 2 della rivoluzione era quello che aveva deciso l'insurrezione nel 1917, dall'altro lato Stalin che era una personalità meno brillante di Trotzkij più autoritaria. Il suo ruolo di segretario gli consentiva di pilotare meglio le leve del partito ( polizia politica). Questo scontro si concentra su 2 punti, il primo riguarda la centralizzazione del partito, cioè Trotzkij denuncia il fatto che il regime comunista stia perdendo il volto. Stalin investe nel partito per increscere la propria leadership e contare di più nella lotta alla successione. Il secondo motivo di scontro interno al partito, scontro di potere coperto da uno scontro ideologico, il dibattito verteva sull'esportare o meno la rivoluzione sovietica, Trotzkij dice che è giunto il momento di esportare questa rivoluzione, parla di rivoluzione permanente, il fatto di non fermarsi all'unione sovietica ma di proseguire oltre, Stalin invece si schiera contro questa ipotesi e lancia la parola d'ordine del socialismo in un solo paese. Trotzkij viene espulso dall'unione sovietica e sarà ucciso nel 1940 da dei sicari in Messico mandati da Stalin. Nei tre anni successivi al 1924,sconfigge l'opposizione di sinistra e poi quella di destra eliminando tutti i rivali del gruppo dirigente. La primacampagna ha come oggetto la politica economica del governo, nel 1924, all'interno del gruppo dirigente comunista ci sono alcune voci dissidentei che sostengono la necessità di abbandonare la Nep perché tradirebbe i dogmi marxisti, i due fautori della fine della Nep erano due ex alleati di Stalin, Zinovev e Kamenev. Stalin in questa fase però riesce a emarginare questi 2 dissidenti bollandoli come opposizione di sinistra dicendo che volevano in realtà rompere l'alleanza tra operai e contadini che si è realizzata con la Nep. Stalin aveva l'esigenza di non inimicarsi le masse contadine, e che sotto il comunismo di guerra erano state sofferenti. Zinovev e Kamenev nel 1925 vengono espulsi dal partito e una decina di anni dopo saranno assassinati. Dopo questa campagna Stalin ne realizza un'altra, contro Bucharin, la campagna ha l'apice tra il 1927 e il 1928, Bucharin sarà ribattezzato oppositore di destra. Gli oppositori di sinistra erano quelli che volevano mantenere l'ideologia marxista, oppositori di destra erano quelli che sottolineavano la necessità di proseguire laNep anche dopo il 1928. Stalin nel 1928 decide di abbandonare la Nep perché vuole investire sull'industrializzazione. Lancia i piani quinquennali.

I piani quinquennali

• La collettivizzazione delle campagne

• L'industrializzaizone forzata

• La mobilitazione ideologica (Stachanov)

Si ritorna al comunismo di guerra per quanto riguarda le campagne, ma questa volta con un livello di coercizione e di organizzazione molto maggiore a 10 anni prima, l'obiettivo è da un lato quello digestire, centralizzare la produzione agricola e dall'altro quello di spostare risorse economiche e umane verso la città. Si vogliono portare contadini verso le città e trasformarli in operai. Viene posta l'industrializzazione forzata, rinazionalizzazione di tutti i settori industriali e determinazione alivello centrale degli obiettivi economici e produttivi da raggiungere. Il governo definiva il livello diproduzione da raggiungere nei cinque anni successivi. Il partito comunista PCUS decide che cosa produrre, cosa produrre e quanto produrne. Economicamente si rivela un successo, ossia non consente l'accumulazione di ricchezza privata ma soprattutto garantisce il decollo industriale di un paese prevalentemente agricolo. Nel primo piano quinquennale la produzione aumenta del 50% , nel secondo piano quinquennale aumenta del 120%. Da un lato mostra come l'unione sovietica non soffra la crisi mondiale, sia stata risparmiata dalla crisi del 1929 e dall'altro permette a Stalin di coprirsi a livello ideologico, cioè il numero degli operai nel giro di dieci anni aumenta esponenzialmente erano meno di due milioni nel 1928 saranno 10 milioni nel 1937. La Russia diviene patria della classe operaia. Lo sforzo produttivo è accompagnato da un continuo tramite indottrinamento ideologico tramite i media. Vengono creati i miti collettivi, Stachanov (stacanovismo), era un minatore che secondo il mito era riuscito a estrarre una quantità di carbone 14 volte superiore a quella indicata dalle direttive del regime, questo creò una sorta di spirito, di

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gara, di emulazione che veniva alimentata attraverso il conferimento di premi agli 'eroi del lavoro' , celebrati sulla stampa, dal cinema e dalla letteratura.

Dal 1928 Stalin si trova privo di avversari politici, resterà al potere fino al 1953. Repressioni totali del dissenso vero o presunto e mobilitazione e creazione del consenso attorno alla sua figura. La repressione verrà attuata in maniera radicale. 11 Milioni uccisi nei Gulag. A partire del 1934 la fase repressiva conobbe l'apice, e prese di mira gli avversari politici ma anche i cosiddetti nemici sociali,i Kulaki i contadini arricchiti e che vengono individuati come il nemico interno. Quando Stalin decide di eliminare la Nep individua in chi aveva beneficiato della Nep il nemico da eliminare. Una purga riguarderà anche l'esercito, l'Armata Rossa. Tra il 1937 e il 1938, ventimila quadri dirigenti saranno decapitati tra cui il capo supremo dell'esercito. L'unione Sovietica si farà trovare impreparata all'inizio della seconda guerra mondiale. Stalin per buona parte della classe operaia e dei movimenti di sinistra fino al 1956 è rimasto un leader indiscusso, questo apparato di terrore era giustificato per 3 motivi. Mancavano informazioni su quello che avveniva in Urss, le atrocità non vennero credute al di fuori dei confini sovietici, un secondo aspetto è il pregiudizio ideologico, cioè l'idea per la quale ogni rivoluzione contempla una parte di terrore, come alla rivoluzione francese era succeduta la parentesi del terrore, Stalin stava consolidando la rivoluzione in maniera violenta ma giustificata. L'ultimo aspetto è relativo alle preoccupazioni politiche, cioè l'Unione Sovietica nelcorso degli anni 30 per le democrazie occidentali era rimasto l'unico alleato contro l'offensiva fascista e nazista che stava impadronendosi dell'Europa, per questa ragione si chiudevano gli occhi su quelli che potevano essere gli abusi del regime. Stalin edifica anche un culto della personalità che non ha pari nei regimi dell'epoca, il primo è un aspetto di tipo ideologico, Stalin si presenta come il geniale continuatore dell'opera di Lenin, Stalin nonostante avesse tradito in buona parte i principi del leninismo per consolidare il suo potere affermerà invece che i suoi dogmi e le sue politiche erano ereditate immutate da Lenin. Il secondo aspetto è quello simbolico-iconografico, tutti gli edifici pubblici aventi valenza politica, comprese le ferrovie presentavano busti, effigi di Stalin . Stalin fece affiggere ovunque quadri nei quali si faceva raffigurare assieme ai fondatori del marxismo. Un altro aspetto è quello storico, ossia della falsificazione storica, Stalin nel 1938 fa pubblicare una breve storia del PCUS che viene stampata in 35milioni di copie, diventa testo obbligatorio nelle scuole e nella quale Stalin si autoesalta e teorizza una sua grande intimità con Lenin che non era mai esistita. L'ultimo aspetto è quello più propriamente mediatico, i quotidiani dovevano esaltare la sua figura, la radio trasmetteva in continuo i suoi discorsi. Venne anche creato un aspetto religioso, Stalin si vuol far presentare come un messia che avrebbe guidato la nazione sovietica.

• Repressione

Ragioni della mancata presa di distanza:

-Mancanza di informazioni

-Pregiudzi ideologici

-Preoccupazioni politiche

• Culto della personalità

-Ideologia

-Simbolismo/iconografia

-Storia

-Mass Media

Noi assistiamo nei 10 anni che vanno dall'ascesa del fascismo in Italia all'ascesa di Hitler in

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Germania ad una proliferazione di regimi di destra nel vecchio continente, uno dei primi ad emergere in Europa è quello dell'Ungheria, ma nel giro di una decina di anni: la Spagna che nel '23 realizza un colpo militare con il generale De Rivera, poi è la volta della Bulgaria, poi nel '26 la Grecia, sempre nel '26 il Portogallo. Buona parte del vecchio continente cade in mano a regimi di destra, l'ascesa al potere di Hitler nel '33 segna un'ulteriore accelerazione da questo punto di vista, tutta l'europa centro orientale cade alla metà degli anni '30 in mano a regimi fascisti. La reazione da parte dell'URSS è un cambio della propria politica estera, sino al 1933 la strategia sovietica è quella di isolamento sulla scena internazionale. L'URSS si era arroccata attorno al presupposto del Socialismo in un solo paese, Stalin aveva abbandonato il presupposto dell'internazionalismo. I due presupposti a livello internazionale che ne scaturiscono sono da un lato il rifiuto dell'ordine deciso aVersaille, il motto di Lenin al momento della rivoluzione russa circa l'assetto post-bellico era stato: una pace senza annessioni ne vinti, dopo il trattato di Brest-Litovsk esce dalla guerra non riconoscendo l'assetto deciso a Versaille. L'URSS struttura il proprio posizionamento internazionale senza distinzione tra regimi di tipo fascista e democrazie borchesi, l'URSS si sente un paese assediato tanto dai paesi che svoltano verso il fascismo quanto dai regimi liberali ( Francia, GB). Lostesso ha una traduzione sul piano politico interno, nei 21 punti Lenin voleva allontanarsi dai partiti socialisti, i partiti comunisti sul piano interno erano isolati, consideravano tutti gli altri partiti nemici e sul piano internazionale consideravano tutte le potenze indistintamente nemiche. La svolta avviene in seguito all'ascesa di Hitler in Germania, la politica estera Hitleriana era costituita sul presupposto di riunificare i popoli di lingua tedesca in un unico Reich, e di annientare il bolscevismo. L'Urss a partire dal '33 capisce che la minaccia nazista è qualcosa di non equiparabile e di più minacciosa rispetto all'ostilità con le potenze democratiche (Francia, GB). TR il '34 e il '35 l'unione sovietica attua una svolta decisa sul piano delle relazioni internazionali e nella concezione del proprio ruolo nell'ordine internazionale, da paese isolato, da minaccia per l'ordine costituito diventa invece un perno della sicurezza collettiva. In che modo lo diventa? Lo diventa attraverso 3 tappe: nel '34 l'URSS entra a far parte della Società delle Nazioni, Mosca riconosce in questo modo l'assetto deciso da Willson a Versaille. L'anno successivo ci sono altre due decisioni, il primo è il patto Franco-Sovietico in chiave antitedesca, la seconda è la Strategia dei Fronti Popolari. Questa strategia viene decisa nell'agosto del 1935 dalla Terza Internazionale ( Comintern), durante il 7mo congresso del Comintern, l'idea lanciata da Stalin nel congresso viene enunciata dal segretario del partita comunista bulgaro Dimitrov ed è sostanzialmente un cambio radicale di strategia, cioè se fino a quel giorno i partiti comunisti avevano teorizzato la loro separatezza rispetto al resto dello spettro politico, rispetto agli altri partiti di sinistra, secondo i comunisti fino a quel momento gli altri partiti dal partito socialista al partito fascista erano tutti nemici. A partire dal '35 i partiti comunisti decidono di allearsi con le forze socialiste e le forze democratiche in chiave anti-fascista, è la strategia dei Fronti Popolari, cioè fronte comune contro il fascismo. Il bilancio di questa strategia è in chiaro-scuro, sul fronte internazionale la strategia dell'URSS di avvicinarsi alle potenze democratiche (Francia,GB) non ha successo, cioè la minaccia Hitleriana non viene cancellata , il fatto che l'URSS diventi un perno dell'ordine internazionale non stabilizza quest'ordine internazionale che anzi tra il '35 e il '36 subisce colpi molto duri: da un lato l'invasioneitaliana nel '35 all'Etiopia (l'invasione italiana all'Etiopia mostra che l'Italia non fa più parte del sistema di sicurezza collettiva come aveva fatto fino alla conferenza di Stresa, ma si avvicina in maniera evidente al nazismo, l'Italia diventa l'elemento perturbatore dell'ordine internazionale), dall'altro lato il secondo elemento che interviene a disturbare l'ordine internazionale è nel '36 il fattoche la Germania di Hitler ri-militarizzi la regione del Reno, che per le clausole di Versaille doveva rimanere senza esercito. Questa strategia di Fronti Popolari sul piano internazionale fallisce, sul piano interno questa strategia è premiata da un certo successo, nel 1936 pochi mesi dopo il settimo congresso del Comintern, in due paesi occidentali un Fronte di forze di sinistra che si era presentato alle elezioni con il nome di FrontePopolare vince le elezioni. Questi due paesi sono la Spagna e la Francia. In questi due stati, l'alleanza di comunisti, socialisti, radicali e partiti democratici minori vince le elezioni, cosa che non accadeva sulla scena europea dalla Rivoluzione Russa quando le forze di sinistra si erano divise. All'interno di questo contesto in cui la strategia dei fronti popolari

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sembra premiare elettoralmente, succede un fatto deflagrante, la guerra civile spagnola. La guerra civile spagnola insanguina il paese iberico per 3 anni, dal '36 al '39 ed è caratterizzata soprattutto da un elevato livello di polarizzazione ideologica, noi nella guerra civile spagnola troviamo i 2 fronti che si combatteranno durante la seconda guerra mondiale, da un lato le forze di sinistra unite alle forze democratiche, dall'altro il blocco fascista. La Guerra Civile spagnola ha prevalentemente ragioni di natura interna. La Spagna è un contesto politico che dagli anni '20 vive una situazione di grave instabilità, nel 1923 c'era stato un colpo di mano militare organizzato da un generale, Primo de Rivera e che resterà al potere per 7 anni, nel giro di 2 e 3 anni la Spagna vive altri sconvolgimenti, nel 1931 cade la monarchia e viene proclamata la repubblica, l'anno successivo c'è un altro tentativo di colpo di stato militare, nel '34 c'è una grave insurrezione anarchica nelle Asturie, nel '36 ci sono le elezioni che sembrano stabilizzare il contesto politico. Le ragioni di questa grave instabilità sono date in primo luogo dall'arretratezza del paese, era un paese ancora agricolo in cui il grado di arretratezza era simili alle regioni più povere dell'europa ( sud-italia e grecia), in Spagna il contesto politico e sociale era ancora un contesto di Ancien Regime ereditato dall'800, in Spagna esistevano due schieramenti che non si riconoscevano legittimità reciproca, da un lato c'era una sinistra in cui aveva un peso decisivo la componente anarchica, ed era l'unico paese d'Europa in cui gli Anarchici negli anni '30 avevano un ruolo di primo piano. Assistiamo ad una sinistra più estrema che nel resto di Europa. A destra ugualmente , la destra spagnola è una destra che si rifà in misura decisiva alle due istituzioni cardine del sistema di ancien regime che sono la chiesa e l'esercito. Sono una chiesa ed un esercito particolarmente conservatori, la chiesa è ribattezzata in Spagna la Chiesa dei Ricchi, cioè una chiesa che fonda il proprio peso sociale sulla classe dell'aristocrazia terriera, dall'altro un esercito che non si riconosce nelle istituzioni repubblicane. E' un esercito che pretende di incarnare lui la Spagna, che non risconosce alla politica il primato sulla dimensione militare, è un esercito che fa il buono ed il cattivo tempo, è l'esercito che fa il colpo di stato, è l'esercito che instaura la repubblica. E' una scheggia impazzita all'interno dell'ordinamento giuridico spagnolo. L'esito delle elezioni del 1936 portano a galla questa polarizzazione dello spettro politico, da un lato la destra e le istituzioni in cui essa si incarna non riconoscono legittimo l'esito del voto, dall'altro lato a sinistra le classi popolari vedono la vittoria elettorale come il primo passo verso l'istaurazione di un nuovo regime che avrebbe rivoluzionato l'assetto di potere del paese, nelle prime settimane successive al voto, i contadini occupano le terre, i preti individuati come sostenitori della conservazione vengono uccisi e cacciati, la Spagna vive in una situazione di caos generale. L'esercito si premura di riportare l'ordine in questa situazione di caos, nel luglio del 1936 pochi mesi dopo le elezioni, un generale dell'esercito: Francisco Franco, un Africanistas(militari di stanza nelle colonie africane, del marocco) , aveva poco e più di 40 anni e realizza un Pronunciamento, cioè un colpo di stato. Scoppia nel luglio del 1936 un conflitto che porterà la spagna ad avere cinquecentomila morti e più di quattrocentomila persone che abbandonarono il paese, le ragioni che portarono i nazionalisti, il fronte delle destre guidato da Franco alla vittoria sono essenzialmente 2: L'internazionalizzazione del conflitto, cioè la guerra civile spagnola che in principio aveva ragioni puramente interne catturò immediatamente l'attenzione internazionale e soprattutto vide il coinvolgimento diretto nel conflitto di alcuni paesi. I paesi fascisti e nazisti ( Italia e Germania ) intervennero nel conflitto, l'Italia manda 50mila uomini, Hitler manda meno uomini ma un armamento molto più performante di quello italiano, in particolare l'aviazione, sarà sul suolo spagnolo che i tedeschi sperimenteranno tecniche militari di cui si serviranno ampiamente durante la seconda guerra mondiale, come il bombardamento a tappeto che realizzeranno poi sulla granbretagna sarà sperimentato sul suolo spagnolo dalla Luftwaffe (Guernica). Germania e Italia si schierano apertamente a sostegno del fronte guidato da Franco, sul fronte opposto Francia e Inghilterra adottano una politica di non intervento, la scelta della GB che in questa fase era guidata da un governo conservatore rifiuta di intervenire, non vuole immischiarsi in una nuova guerra sul continente europeo, la GB si sente riparata dal mare e non vuole avere un nuovo salasso di vite umane, il secondo paese dal quale ci si attendeva un intervento era la Francia, innanzitutto era per ragioni geografiche, se anche la Spagna fosse diventata una potenza fascista sarebbe stata accerchiata, ma la Spagna vedeva anche al governo il Fronte Popolare

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cioè la stessa alleanza che era al potere in Francia dopo le elezioni. Anche la Francia decide di non intervenire, temeva di irrequietare Hitler, teme il revanchismo tedesco e soprattuto sta cautelandosi militarmente attraverso la costruzione di una linea di confine con la Germania che ritiene invalicabile (Linea Maginot, era una linea di fortificazioni militari, di case matte, bunker, filo spinato ecc che copriva centinaia di km lungo il confine franco-tedesco), l'unico paese che interviene militarmente a sostegno del Fronte Popolare Spagnolo è l'URSS, la quale fornisce armamento militare e si preoccupa di organizzare e dirigere le Brigate Internazionali ( erano gruppi di volontari provenienti dai vari paesi, militanti dei partiti comunisti , tra i quali molti italiani che neapprofittarono per scappare dal regime fascista: 'Oggi in Spagna , domani in Italia' . Queste Brigate erano egemonizzate dal Partito Comunista). Da un lato noi assistiamo ad un fronte, quello nazionalista che è un fronte coeso, unito, unito militarmente dietro la guida di Franco, ma unito anche come progetto politico, è chiaro che il sistema politico che aveva in mente Franco e il suo gruppo di potere era quello fascista, nelle zone che via via conquistano i nazionalisti non ci sono dibattiti. Sull'altro fronte invece le divisioni sono molto più accese, sono divisioni che riguardano tanto la dimensione militare, cioè la strategia da opporre all'avanzata dei nazionalisti quanto il sistema politico da stabilire nelle zone che si controllavano, in particolare la divisione alla quale assistiamo lal'interno del fronte delle sinistre è tra anarchici e comunisti. La ragione di questa divisione è piuttosto semplice, gli anarchici rivendicano l'idea di una rivoluzione immediata, la posizione comunista è più attendista più ispirata alla RealPolitik, cioè prima di tutto combattere i fascisti e poi eventualmente in seguito compiere la rivoluzione. Questa divisione è il vero elemento per cui il fronte popolare viene sconfitto, a Barcellona nel 1937 Comunisti e Anarchici si sparano uni contro gli altri e aprono le porte alla vittoria di Franco. La guerra civile spagnola è stata interpretata da tutti come una prova generale delsecondo conflitto mondiale per 3 ragioni: la prima è che i due schieramenti che si trovano contrapposti in Spagna sono i 2 schieramenti che ritroviamo nella seconda guerra mondiale, la seconda è il fatto che non si tratti solamente di una guerra combattuta sul piano militare ma anche diuna guerra combattuta in maniera decisiva sul fronte dell'ideologia, questo sarà un aspetto che contraddistinguerà non soltanto la seconda guerra mondiale ma anche tutta la fase della guerra fredda, l'ultimo aspetto è quello delle tecniche militari che vengono applicate durante la guerra civile spagnola, sono tecniche moderne, i bombardamenti a tappeto esercitati dagli aerei, le rappresaglie sulla popolazione civile, i rastrellamenti ecc. La strategia delle potenze democratiche (Francia e GB) adottano nei confronti di Hitler è l'appeasement, la GB non si voleva impegnare in un nuovo conflitto e la Francia aveva l'illusione di tenere buono Hitler, l'unica voce che si alza contro questa strategia dell'appeasement in GB è una voce che nasce all'interno dello stesso partito conservatore che guidava il governo, si ha una spaccatura tra la maggioranza guidata dal premier Chamberlain ed una minoranza del partito guidata da Churchill che sostanzialmente denuncia l'atteggiamento morbido ed arrendevole mantenuto dal proprio governo nei confronti delle pretese Hitleriane. Il 1938 è il momento in cui si capisce che l'espansionismo Hitleriano non sarebbe stato placato con delle concessioni, Hitler riescea realizzare l'Anschluss, annettendo l'Austria. L'emblema da questo punto di vista della arrendevolezza europea nei confronti di Hitler avviene qualche mese dopo, nel settembre del 1938 Hitler inizia a rivendicare un'altro territorio abitato da popolazioni tedesche che sono i Sudeti, una regione della Cecoslovacchia, in cui vivevano 3 milioni di cittadini di lingua tedesca e che Hitler pretende di annettere al Reich, la risposta delle potenze europee è quella di convocare una conferenza a Monaco alla quale partecipano 4 paesi, Italia con Mussolini, Francia con Daladier, Inghilterra con Chamberlain e Germania con Hitler. L'esito di questa conferenza è una concessione assoluta alle pretese di Hitler, le potenze occidentali accettano le pretese di Hitler su questa regione,Daladier e Chamberlain tornano nei rispettivi paesi accolti come trionfatori, coloro che hanno salvato i loro paesi dalla guerra, l'unica voce che si alzerà in Inghilterra fu quella di Churchill 'Potevano scegliere tra il disonore e la guerra, hanno scelto il disonore avranno la guerra' . Le conseguenze di Monaco sono 2, da un lato l'Urss comprende che il tentativo di stringere alleanza e di avvicinarsi alle democrazie europee è inutile, non soltanto l'URSS non viene invitata a Monaco

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ma soprattutto capisce che Francia e GB non si sarebbero opposte alle pretese di Hitler e questa è la ragione profonda per la quale l'anno successivo sarà proprio l'URSS a stringere il patto Molotov-Ribbentrop con la Germania, anticipa sul tempo le potenze occidentali accettando di stringere alleanza con il nemico più odiato che era la Germania, questo causò una crisi in tutti i partiti comunisti. Il secondo punto è che gli accordi di Monaco sanciscono la fine del tentativo di creare in europa un sistema di sicurezza collettiva, non esisteva nessuna potenza che realmente volesse fare la parte del gendarme, accollandosi anche i costi di questa sicurezza collettiva, in Europa chi faceva la voce più grossa l'aveva vinta, in questa fase era la Germania di Hitler.

ARMENIA

Gli armeni erano una minoranza di religione cristiana, ed erano una delle più attive nel cercare di contrastare il centralismo del governo turco. Gia dalla fine dell'800 gli armeni furono vittime di numerosi massacri, ma durante la Prima Guerra Mondiale il governo ottomano intervenne direttamente sotto gli occhi degli osservatori stranieri, mettendo in atto uno sterminio pianificato della popolazione armena. Dal 1915 il governo della Sublime Porta avviò quello che può essere considerato il primo genocidio della storia, un progetto di annientamento pianificato rivolto contro un nemico interno che si riteneva ostacolasse l'obiettivo di turchificazione dell'Impero messo in attodalla classe dirigente dei Giovani Turchi. Questo portò allo sterminio di un milione e mezzo di Armeni.

REPUBBLICA TURCA

Il trattato di Sevres del 1920 decretò lo smembramento dell'Impero Ottomano, che divenne una nazione circostritta alla penisola anatolica. Ma la presenza greca a Smirne e l'umiliante ridimensionamento territoriale portò i Giovani Turchi guidati da Mustafa Kemal , sull'onda di sentimenti nazionalistici, a riaprire le ostilità ed a scacciare i greci dal suolo turco. Nel 1923 l'Assemblea nazionale turca abolì il sultanato e proclamò la repubblica, eleggendo a presidente Mustafà Kemal, insignito del titolo di Ataturk ovvero 'padre dei turchi' . Il nuovo stato era fortemente nazionalista. Abrogò la norma che faceva dell'islam la religione di stato, vietò alle donnel'uso del velo e nel 1934 riconobbe loro il voto.

LA GUERRA FREDDAUna delle prime conseguenze di rilievo della fine della seconda guerra mondiale è la sconfitta del nazifascismo, una sconfitta non soltanto militare di Germania, Italia e Giappone. La sconfitta del nazifascismo è una sconfitta di tipo ideologico, regimi che nel periodo tra le due guerre mondiali erano andati al potere contestando l'assetto internazionale e promettendo il riscatto alle rispettive nazioni si trovano invece nel 1945 sconfitti e umiliati al termine della seconda guerra mondiale, la Germania viene bombardata a tappeto dagli alleati, il Giappone nell'agosto del 1945 è vittima dei bombardamenti atomici, all'Italia vengono concesse condizioni di favore soltanto per la tardiva alleanza con gli anglo-americani. La seconda conseguenza è la crisi definitiva degli equilibri geopolitici che avevano caratterizzato i secoli precedenti, la fine in particolare della cosiddetta Europa delle potenze, i tre paesi che avevano dominato il vecchio continente si ritrovano con 'le ossa rotte ' alla fine della guerra. La Germania, la Francia e la Gran Bretagna. Le ultime due seppur sedute al tavolo dei vincitori hanno subito distruzioni enormi ma soprattutto devono fare i conti con un mondo in rapido cambiamento , ed è un mondo che non riconosce più gli equilibri geopolitici precedenti, ci sono nazioni essenzialmente in Asia e Africa, decise a riprendere in mano il proprio destino e a rivendicare l'indipendenza, ma c'è soprattutto l'emergere ai confini del vecchio continente di due superpotenze , che sono ormai le padrone incontrastate del nuovo assetto internazionale, da un lato gli USA e dall'altro l'URSS. Quali sono le distinzioni tra le due

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superpotenze emergenti? Ci sono tre tipi di differenze, la prima è la natura stessa di questi paesi che sono entrambi entità continentali, di dimensioni non paragonabili rispetto agli stati europei e soprattutto sono entità multietniche dal punto di vista dell'appartenenza dei cittadini.

Ci sono anche differenze relative al territorio che occupano, sono paesi, stati, imperi dotati di risorsenaturali ed energetiche sconfinate, questa è una differenza importante rispetto alle potenze europee ottocentesche perché sostanzialmente Francia e Spagna avevano motivato il loro espansionismo conla necessità di andare a prendersi le risorse energetiche e umane che a loro mancavano. Ora invece siamo di fronte a due stati che hanno risorse enormi ed un potenziale industriale molto ampio , l'ultima grande differenza è relativa alla dimensione ideologica, si tratta cioè di due stati che accompagnano l'estensione delle loro prerogative internazionali, della loro azione internazionale con un apparato ideologico molto caro e persuasivo, è un apparato ideologico confliggente, da un lato gli USA fondano la loro ideologia sul principio di pluralismo politico, di concorrenza in ambitoeconomico, liberismo e da ultimo sul principio della libertà individuale , il portato di questi principi è il fatto che si fonda sull'etica del successo che è innanzitutto basato sul successo individuale, il self-made-man . Sull'altro versante abbiamo un sistema, quello sovietico che si fonda su principi profondamente diversi, centralizzazione e monismo a livello politico. Un sistema che in ambito economico non favorisce l'iniziativa privata ma al contrario la collettivizzazione e la pianificazione viene centralizzata dallo stato, sul piano etico c'è un'etica anti-individualista, un'etica che si fonda sulla disciplina e sul sacrificio del singolo a favore della collettività . Siamo di fronte a due poteri politici che si confrontano non solo sul piano territoriale e militare ma soprattutto su quello ideologico.

Nel 1945 ci si aspettava che sarebbe nata la Guerra Fredda ( Walter Lippmann)?

La 'lezione' della guerra.

• Le dimensioni della tragedia

• La Shoah

• La bomba atomica

Il clima che si respirava nel '45 era certo quello di un polarizzarsi dei due blocchi ma era anche e soprattutto il clima di chi guerre non ne voleva più, si sperava in un destino di pace. Sul piano ideologico e morale c'era un grande dissenso verso la guerra. Le ragioni per le quali si crea questo senso di repulsione rispetto alla guerra è dato da 3 fattori, la prima ragione è data dal numero delle dimensioni della guerra ( 50milioni circa) e per la tipologia della tragedia che è stata vissuta, i mortisono per la grande maggioranza morti civili, le morti erano avvenute attraverso metodi di distruzione indiscriminata e soprattutto attraverso la frequente violazione di qualsiasi regola umanitaria, la seconda ragione riguarda lo sterminio di 6 milioni di ebrei nei campi di concentramento. L'ultima ragione è relativa all'utilizzo da parte degli USA di un'arma quale la bomba atomica, si dispone di un'arma i cui effetti possono portare alla distruzione dell'umanità intera, questo genera un cambiamento profondo nella concezione stessa della guerra, da parte delle classi dirigenti e delle opinioni pubbliche nazionali, sino ad allora le guerre si erano preparate cercando di effettuare una corsa tecnologica agli armamenti, disporre delle armi più potenti per infliggere il maggior numero di perdite al nemico, ora si comprende che esiste invece un'arma che òoltre a distruggere il nemico se cadesse nelle mani del nemico può distruggere tutti, questo imponeun controllo nell'utilizzo e nella gestione delle guerre. Questa sarà una delle ragioni per le quali la Guerra che scoppia a partire dal '45 sarà chiamata Guerra Fredda, tutti e due gli schieramenti ( soprattutto dal 1949 quando anche l'URSS si dota della bomba atomica) sanno che il nemico può distruggerli, e per cui impone un confronto non al massimo del potenziale bellico ma su un piano sottodimensionale. Quali sono le conseguenze di questa repulsione della guerra?

• Creazione dell'Onu

concezione democratica ( Assemblea generale)

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Direttorio ( Consiglio di sicurezza)

• Codificazione del diritto internazionale

La prima conseguenza è la creazione di una organizzazione internazionale che sulla falsariga della Società delle Nazioni che si era dimostrata fallimentare potesse garantire un equilibrio dell'assetto internazionale. Questa organizzazione viene creata a San Francisco nel 1945 ed è L'ONU. Quali sono i due principi che stanno alla base di questa organizzazione? Ci sono due tesi che hanno fatto da motore di questo organismo internazionale, la prima è la vecchia tesi democratica ed egualitaria di Wilson (diritto di ogni popolo a disporre di se stesso), il secondo principio fondante l'ONU è diverso, è quello del Direttorio, di un gruppo di paesi più importanti e con un peso politico preminente rispetto agli altri al quale è affidata nel concreto la gestione delle crisi internazionali. Il teorico di questo direttorio di nazioni era il presidente americano Roosvelt, il quale muore nel marzo del 1945, nel settembre nasce l'ONU e i principi Roosveltiani sono universalmente accettati.

Il primo principio quello Democratico ed universalistico si è tradotto nell'assemblea generale delle nazioni unite, che è un'assemblea nella quale siedono i rappresentanti di tutti i paesi riconosciuti a livello internazionale, è un'assemblea che si riunisce annualmente ma le cui deliberazioni vengono prese a maggioranza ( altro principio Wilsoniano) ma che non hanno valore vincolante. L'altro principio si è tradotto nel Consiglio di Sicurezza delle nazioni unite ( 10 membri a rotazione e 5 membri stabili) i Membri stabili sono : Usa, Russia, Francia, Inghilterra e Cina.

Si cerca di codificare e modificare il diritto internazionale soprattutto nell'ambito penale, viene istituito un tribunale per i crimini di guerra, sarà istituito un tribunale in Europa contro i crimini nazisti (Tribunale di Norimberga), che condannerà gran parte dei gerarchi nazisti vicini a Hitler, in molti casi furono condanne a morte, in alcuni casi ( Goering) si suicidarono il giorno prima dell'esecuzione e furono impiccati gia morti, stesso destino attese i giapponesi al di là dell'oceano con il tribunale di Tokio, era istituita un nuovo tipo di giustizia che ambiva a disciplinare anche i conflitti, per affermare cha anche in guerra non tutto era ammesso e chi avesse infranto determinate regole sarebbe stato punito.

Come si viene a rompere questo clima di pacificazione internazionale?

• Discorso di Stalin a Mosca ( febbraio 1946)

• Discorso di Churchill sulla ' cortina di ferro ' ( marzo 1946)

• Dottrina del 'Containment' ( Truman)

Fino a quando fu presidente americano Roosvelt, si era convinti di poter trovare un punto di intesa con Stalin, le relazioni internazionali infatti si basano molto spesso su relazioni personali su singoli leader, Tra Stalin, Churchill e Roosvelt si era creato un clima di equilibrio sul piano internazionale, la morte di Roosvelt e la successiva nomina di Truman inclina il rapporto con l'URSS. Le tre tappe che sanciscono il logoramento di questa nuova alleanza iniziano a febbraio del 1946 quando Stalin in un discorso a Mosca rivendica la correttezza della dottrina marxista-leninista, questo stava a significare che i conflitti tra gli stati erano le conseguenze inevitabili delle contraddizioni del capitalismo, erano le contraddizioni del capitalismo che portavano gli stati a combattersi. Conseguenza di questa teoria era il fatto che l'URSS non doveva adottare il modello capitalista, ma dovevano rimanere fedeli al modello dirigista e non potevano collaborare con le potenze occidentali, perché si potrebbe finire invischiati in un nuovo conflitto. La seconda tappa di questo logoramento della grande alleanza la vediamo poche settimane dopo quando Churchill che era stato il grande padre della vittoria inglese durante la seconda guerra mondiale (e che a sorpesa aveva perso nell'ottobre del 1945, la GranBretagna distrutta dalla guerra dai nazisti supponeva che i Labouristi avessero più a cuore le istanze sociali e la sicurezza di un paese appena uscito dalla

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guerra ). Churchill si reca negli USA per una conferenza, ed in questa conferenza afferma che in Europa da Stettino a Trieste ( Baltico-->Adricatico) è calata una cortina di ferro, cioè una linea di divisione che attraversa, divide l'Europa in due parti tra loro ormai non più comunicanti. Dai paesi occupati l'armata rossa non era mai tornata indietro, continuava a controllarli militarmente.

Ultimo punto, è la dottrina del Containment. Questa dottrina nasce con Truman, qualche giorno prima del discorso di Fulton un funzionario americano dell'ambasciata presso Mosca che si chiamava G. Kennan manda un telegramma al presidente americano in cui analizza l'assetto di potere e le ambizioni internazionali dell'URSS. Kennan in questo rapporto afferma che nonostante la facciata ideologica, nonostante il credo internazionalista dell'URSS, Stalin e i dirigenti sovietici restano legati ad una logica di potenza e di espansionismo del tutto simile a quello della Russia zarista, l'unione sovietica comunista è in realtà poco differente rispetto al vecchio espansionismo imperiale dello zar, ma nasconde questo espansionismo dietro la facciata dell'ideologia comunista. L'amministrazione Truman farà il caposaldo sul quale costruisce la propria relazione di dialogo/scontro con l'URSS. La riprova di questo la si ha in uno scenario politicamente marginale che era quello turco, in Turchia l'URSS rivendica dei territori che le erano stati tolti dopo la I guerramondiale, gli USA leggono in queste rivendicazioni lo spettro di un espansionismo sovietico e reagiscono con la forza, manderanno la flotta vicino ai confini con la Turchia e faranno retrocedere le pretese sovietiche, questo episodio marginale è l'imprinting, il modello al quale si ispireranno gli Usa negli anni successivi.

Le conseguenze del piano Marshall

• Economiche

• Ideologiche

• Politiche

• Relazioni internazionali

Il segretario di stato americano Marshall lancia un vasto programma di aiuti economici volto alla ricostruzione del continente europeo, è il tentativo di non ricadere nello stesso errore fatto all'indomani della prima guerra mondiale quando si era punita economicamente la Germania, viene lanciato questo programma (ERP) ribattezzato piano Marshall e che inizialmente è diretto a tutta l'Europa. L'URSS però lo rifiuterà e imporrà ai paesi satelliti di fare lo stesso.

Il piano Marshall era un piano di aiuti che vengono elargiti tra il 1948 e il 1952, erano 13miliardi di dollari, buona parte dei quali a fondo perduto e volti alla ricostruzione economica nei paesi europei, le conseguenze principali di questo piano Marshall saranno 4. La prima conseguenza è di natura economica, l'economia dell'europa occidentale beneficia di questo enorme piano di aiuti ed attua una ricostruzione post-bellica molto rapida, mediamente a 6 anni dalla fine del conflitto, la produzione industriale dell'Europa occidentale ha superato del 30% quella del pre-guerra mondiale, ci sono importanti conseguenze di tipo ideologico, la principale conseguenza di tipo ideologico è l'affermazione del modello liberal-capitalista sul suolo europeo occidentale. Al modelli liberal-capitalista di stampo americano, non a caso gli anni '50 sono gli anni che sanciscono non soltanto l'avvio del 'mito americano' ma sanciscono anche l'avvio della: società dei consumi , e che rivoluzioneranno gli stili di vita dei paesi europei, rivoluzioneranno il ruolo della donna, rivoluzioneranno anche la cultura europea, in quegli anni ci sarà l'avvento della televisione ( in Italia le trasmissioni televisive iniziano nel 1954 e tra i primi conduttori ci fu Mike Bongiorno, italoamericano) c'erano conseguenze di tipo politico, essenzialmente il fatto che gli stati uniti donassero questi aiuti a determinate condizioni, la più chiara e la più definita delle quali era l'esclusione dei social-comunisti dai governi occidentali. Fu l'out-out che venne imposto al presidente De Gasperi quando nel gennaio del 1947 va negli USA, Truman gli intimò di fare uscire

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i comunisti dal governo. Il 1947 è il momento in cui i comunisti vengono fatti uscire dal governo in tutta Europa occidentale , l'ultima conseguenza del piano Marshall è relativo alle relazioni internazionali, in cambio degli aiuti gli USA pretendono una relazione privilegiata con i paesi europei che accettano questi piani e che si troveranno legati agli USA in tutte le sedi internazionali .

La reazione sovietica al piano Marshall è una reazione di chiusura che si attua su due piani, il primopiano è quello del coordinamento di tutti i paesi dell'europa orientale, coordinamento effettuato tramite una nuova organizzazione che deve sostituire la terza internazionale, questa organizzazione si chiama Cominform e riunisce l'URSS e tutti i partiti comunisti del blocco orientale, l'unico paeseche non è presente nel Cominform è la Jugoslavia. La Jugoslavia poteva permettersi di non sottostare alle direttive di Stalin per l'autorevolezza del leader jugoslavo Tito che era il leader che aveva guidato la resistenza contro i nazisti nella seconda guerra mondiale e si era liberata da sola, l'URSS aveva meno possibilità di pretendere un'ingerenza negli affari Jugoslavi. Non a caso la Jugoslavia diventerà uno dei perni del blocco dei paesi non-allineati, che non riconoscevano la divisione dei blocchi della guerra fredda. Gli altri due paesi erano l'Egitto di Nasser e l'India di Nehru. L'URSS inoltre effettua un controllo sempre maggiore sul blocco di propria competenza, questo assoggettamento avviene attraverso i vari partiti comunisti locali che controllano i meccanismi elettorali e le forze di polizia e si aggiudicano elezioni che libere non erano.

In Cecoslovacchia c'erano state libere elezioni, era un paese dalle tradizioni democratiche , un paesein cui c'era un benessere diffuso, un'economia liberale, e le elezioni del 1946 avevano visto i comunisti non raggiungere la maggioranza assoluta, e avevano dovuto creare un governo di coalizione insieme alle altre forze di sinistra, i socialisti, a partire dal 1947-1948 l'URSS impone al partito comunista Cecoslovacco di chiudere con il governo di coalizione ed emarginare gli altri partiti, tra il febbraio ed il giugno del 1948 c'è il cosiddetto colpo di stato cecoslovacco.

La prima tappa era la cacciata dei ministri non comunisti dal governo, diventa un governo monocolore eccezion fatta per il ministro degli esteri che si chiamava Masarich (era un ministro socialista molto apprezzato sulla scena internazionale). Qualche settimana dopo Masarich viene gettato dalla finestra. Il presidente della Cecoslovacchia (Benesh) si dimette perché ritiene che i comunisti siano andati troppo in la, e a partire dal 1948 abbiamo un governo monocolore comunistache caratterizzerà la Cecoslovacchia fino alla caduta del muro.

Il consolidamento dei blocchi ( 1948-1949)

• Colpo di Stato in Cecoslovacchia (1948)

• Blocco di Berlino ( 1948-1949)

• Due Germanie: Rft-Rdt (1949)

• Patto Atlantico-Nato (1949)

La Germania dopo la fine della seconda guerra mondiale è stata divisa, in 4 zone rispettivamente sotto l'amministrazione delle 4 potenze vincitrici (USA,Fra,GB,URSS) all'interno di queste zone Berlino era nella parte sovietica, ma era a sua volta divisa in 4 parti.

Nei primi mesi del 1947 accade che le 3 potenze occidentali decidono di integrare le loro zone, innanzitutto a livello economico, cioè creano una moneta comune che circoli in quelle tre zone, applicano principi liberali nelle tre zone coinvolte e soprattutto estendono a queste 3 zone gli aiuti del piano Marshall, era evidentemente una prova di forza rispetto all'URSS che si vedeva minacciata dalla possibilità di ricostituire uno stato tedesco economicamente florido e politicamentesolido. La risposta di Stalin è quella di rispondere a quella che reputava una prova di forza con un'altra prova di forza, nel giugno del 1948 l'URSS circonda Berlino e la rende inaccessibile alle potenze occidentali che quindi non potevano più raggiungere le 3 zone da loro controllate. Le

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soluzioni erano 2, o si andava allo scontro militare o si cercava una via diplomatica, l'amministrazione americana trova invece una terza via e che è quella del ponte aereo. Rifornisconole tre zone attraverso un ponte aereo che poteva cosi bypassare gli sbarramenti che erano stati posti attorno alla città di Berlino. Questo ponte aereo chiude la partita nel maggio del 1949 e noi vediamoche nello stesso mese di maggio gli occidentali decidono di accellerare l'unificazione delle loro tre zone, passando dall'ambito economico a quello politico, nel maggio del 1949 nasce la Repubblica Federale Tedesca, era lo stato che unita le 3 zone che univa le tre zone sotto dominazione occidentale. L'URSS crea per risposta la Germania-EST, la Repubblica Democratica Tedesca. Nascono le 2 Germanie. ( Il muro di Berlino sarà costruito nel 1961)

Il 1949 è anche l'anno di nascita della NATO, dell'organizzazione militare che racchiude i paesi occidentali, i paesi dell'Europa occidentale+USA+Canada.

I due principi alla base del Patto Atlantico sono da un lato la difesa proclamata dei valori della civiltà occidentale. L'altro principio cardine è il principio della democrazia. Ambedue i blocchi avevano la pretesa di incarnare la democrazia. Da un lato una democrazia fondata sull'individualismo (americana) dall'altro una democrazia fondata sul monismo politico e sulla collettivizzazione (russa). Il Portogallo pur facendo parte della Nato non era una democrazia, siamo sotto la dittatura di Salazar, una dittatura di tipo fascista e il Portogallo viene da subito fatto entrare nella Nato. Ormai la frattura a livello globale non è più quella che si era combattuta nella seconda guerra mondiale ( fascismi contro anti-fascismi) , nel dopoguerra invece il nuovo spettro da combattere è il comunismo quindi era lecito allearsi con paesi che si rifacevano alla dottrina fascista.

Il 1949: l'offensiva comunista

• Ricostruzione e integrazione economica(Comecon)

• Bomba atomica sovietica

• Repubblica popolare cinese

Il profilo economico, la ricostruzione dell'economia sovietica dopo la guerra è molto rapida, cinque anni dopo la fine della seconda guerra mondiale l'URSS ha una produzione industriale che è il 70% maggiore rispetto alla vigilia del conflitto, il fattore che traina la crescita economica dell'URSS è l'industria, soprattutto quella pesante. L'economia trascura il successo individuale ma si afferma su settori che esaltino la nazione intera, industria pesante, tecnologia, esercito.

L'intero blocco comunista in questa fase si ispira la modello sovietico, il modello dei piani quinquiennali e delle nazionalizzazioni viene applicato tra tutti i paesi del blocco orientale, che non a caso proprio nel 1949 attuano una sorta di comunità economica COMECON, che riuniva tutti i paesi dell'Europa centroorientale, l'unico paese che non ne faceva parte era la Jugoslavia.

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Il secondo aspetto che nel 1949 caratterizza questa avanzata comunista è la Bomba atomica, nell'agosto del 1949 l'URSS fa esplodere in Kazakistan la sua prima bomba atomica, questo fu uno shock per il mondo occidentale, la superiorità militare e tecnologica degli Usa veniva messa in dubbio. Il terzo aspetto che evidenzia questa avanzata su scala globale del comunismo è il successo della rivoluzione cinese. Nel 1921 in Cina viene fondato il Partito Comunista Cinese guidato da Mao Tze Tung, nel 1926 il regime nazionalista che governa la Cina guidato da Chiang Kai Shek, il quale stermina tutti i comunisti di Shangai, avvia una persecuzione anticomunista che obblica Mao e gli altri comunisti cinesi alla clandestinità, tra il 1934 e il 1935 per sfuggire a queste persecuzioni icomunisti cinesi realizzeranno la lunga marcia, 12mila Km a piedi che portano i comunisti cinesi nel nord della Cina. Nel 1937 i giapponesi invadono la Cina, di fronte all'invasione giapponese viene proclamato un fronte unico, nazionalisti e comunisti cinesi combattevano uniti contro i giapponesi, contro l'invasore straniero. Questo momento segna un ribaltamento dei rapporti di forza all'interno della Cina, da un lato i comunisti cinesi vengono identificati come una forza nazionale, sono loro che combattono in maniera più determinata i giapponesi, sono loro che attraverso tecnichedi guerriglia riescono a liberare molte zone del paese dal dominio giapponese. La seconda ragione sta nel fatto che nelle zone che i comunisti cinesi riescono a liberare attuano riforme agrarie, danno la terra ai contadini che in Cina rappresentavano il 90% della popolazione. I cinesi vengono interpretati durante il secondo conflitto mondiale come una forza nazionale e come una forza popolare, vicina ai ceti più bassi della popolazione , al termine della guerra quando i giapponesi lasciano la Cina, usciti sconfitti dalla guerra dopo le 2 bombe atomiche, il rapporto di forza interno alla Cina è profondamente mutato, il governo di Chiang Kai Shek è ormai screditato, è un governo corrotto vicino soltanto alle classi più nobili del paese ed è un governo che ha permesso l'invasione del paese, i comunisti sono invece i liberatori della Cina. La ripresa della guerracivile si risolve con il trionfo dei comunisti cinesi che entrano a Pechino nei primi mesi del 1949 ed il 1° Ottobre proclamano la Repubblica Popolare Cinese , la prima misura presa dalla RPC è un trattato di amicizia con l'URSS nel 1950, ne prenderanno altre di ordine interne. Gli Usa non gradiscono. Gli Usa iniziano a sentire un progressivo accerchiamento, che si farà ancora più concreto a partire dall'anno successivo. Nel 1950 scoppia la guerra di Corea, la guerra di Corea è un conflitto con ragioni interne ma sul quale interverranno ben presto condizionamenti di ordine internazionale. La Corea dopo la seconda guerra mondiale era stata divisa in 2 parti, il confine era stato posto sotto il 38esimo parallelo. La parte nord era sotto l'influenza URSS e il leader era Kim-Il Sung , un regime comunista assolutamente totalitario. La parte sud del paese era governata da un altro dittatore, però filo-occidentale di nome Syngman Rhee. La parte nord attacca la parte sud e punta alla riunificazione della Corea. Gli Usa sentivano lo spettro di una Corea riunificata sotto guida comunista, ed intervengono. Formalmente gli Usa intervengono sotto bandiera dell'Onu e respingono l'avanzata dei NordCoreani, li riportano al di là del 38esimo parallelo e puntano a riunificare la Corea sotto guida occidentale. Russia e soprattutto Cina intervengono riportando le truppe americane sotto il 38esimo parallelo. Truman a questo punto accetta di avviare negoziati di pace che si concluderanno due anni dopo nel 1953 fissando il confine su quello precedente. Il dato importante è che ormai lo scontro bipolare è su scala globale, non è più solo l'Europa la posta in gioco ma qualunque area del pianeta diventa oggetto di questo scontro di potenze e ogni dinamica interna che avviene anche nel paese più lontano dagli USA o dagli URSS è letta come scontro ideologico da inserire nel contesto della Guerra Fredda.

La fine della Guerra di Korea.

Negli USA a partire dal 1950 si determina una psicosi da assedio, che prenderà il nome di Maccartismo, dal senatore Joseph McCarthy, colui che farà della crociata anticomunista il suo cavallo di battaglia. Questa crociata consisteva nell'infiltrare agenti dei servizi segreti all'interno dei corpi dell'amministrazione pubblica, dell'esercito ma anche del mondo della cultura, dello spettacolo per capire chi potesse far propaganda comunista all'interno dei confini degli USA. Nel 1950 il congresso americano approva una legge, ( Internal Security Act) che prevedeva

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l'emarginazione dalle amministrazioni pubbliche o comunque da ruoli di visibilità pubblica delle persone sospettate di filocomunismo. I due nomi più importanti che vengono eliminati da questa scena pubblica sono: Charlie Chaplin che verrà emarginato nel 1952 e l'altro è Walt Disney. McCarthy diventa la personalità più apprezzata dall'opinione pubblica americana, ma a partire dal 1954 lo aspetta un crollo a livello politico. McCarthy si è spinto troppo oltre nella sua campagna.

Ci sono tre ragioni che portano all'emarginazione di questo senatore repubblicano che era stato cosi popolare. La prima è il fatto che l'avvento della televisione permette una mediatizzazione dei processi contro le persone sospettate di filocomunismo, l'atteggiamento aggressivo, quasi da inquisizione verso personalità molto popolari del mondo pubblico americano genera una presa di distanza da parte dell'opinione pubblica, molto spesso la gente veniva condannata senza prove. La seconda ragione è il fatto che è andato a toccare i vertici dell'esercito americano che accusa di filocomunismo. Il nuovo presidente americano che succede a Truman, Eisenhower non gradisce chevenga toccato l'esercito. Eisenhower prima di essere presidente era un generale. La Casa Bianca spiega come McCarthy abbia chiesto molti favori per salvare dal servizio militare molti suoi collaboratori. L'ultimo aspetto è la trasformazione del clima delle relazioni internazionali, a partire dal 1953 si ha la percezione di una fine di un'epoca.

I tre fattori che sanciscono la fine della prima fase della guerra fredda sono:

• La fine della presidenza Truman (nel gennaio 1953 si insedia Eisenhower)

• La fine della guerra di Korea

• La morte di Stalin

Nel gennaio del 1953 diventa presidente Eisenhower, siamo in un periodo di guerra fredda, chi meglio di un generale che aveva guidato gli americani durante la seconda guerra mondiale poteva garantire una guida autorevole al paese? Eisenhower è un repubblicano, Truman era un democratico.

Eisenhower applica la dottrina del RollBack, non bisognava solo contenere l'avanzata comunista mabisognava farla retrocedere, questa resterà una dottrina non applicata. Gli USA non faranno arretrare l'URSS in nessuna regione del mondo ma Eisenhower al momento della sua elezione costruisce al propria credibilità internazionale parlando di Rollback.

Intanto in URSS Stalin muore, i funerali di Stalin sono seguiti da più di un milione di persone, 500 moriranno nella calca per provare a vederlo. Nei vari partiti comunisti del resto del mondo, santini di Stalin si moltiplicavano, la morte di Stalin genera un vuoto di potere. Inizialmente si sostituisce alla guida unica di Stalin una direzione collegiale, una serie di alti dirigenti del partito garantisconouna guida all'URSS. Da questa direzione collegiale emerge una figura, quella di Krusciov, da subito si capisce che soffiava un'aria di novità in URSS. L'ascesa di Krusciov sul panorama sovietico causa 3 novità,la prima è che a poche settimane dalla morte di Stalin viene sancita un'amnistia per i detenuti reclusi nei Gulag sovietici che avessero una pena inferiore a 5 anni. La stampa comunista parla per la prima volta del culto della personalità, non attacca formalmente Stalin ma è ovvio che dietro la sua critica al culto della personalità c'era la figura che lo aveva incarnato per più di 30 anni. L'ulitmo punto è il progressivo disgelo verso la Jugoslavia, un disgelo che culmina nel 1955 con la visita di Krusiov a Belgrado. Tito era fino a quel giorno stato il grande traditore della causa comunista e non solo in URSS, nei vari partiti comunisti del mondo gli avversari politici quando si voleva eliminare qualcuno dal partito si diceva che era un Titoista. Chi non seguiva la linea del segretario politico veniva bollato di Titoismo. Krusciov riconosce la validità delle vie nazionali al comunismo. L'URSS non è più il modello unico del mondo comunista, ma sono legittime interpretazioni del comunismo a seconda delle peculiarità nazionali. Krusciov dal 1953 inizia a prendere distanza da Stalin. Nel febbraio del 1956 a Mosca si sta tenendo il 20 congresso del partitocomunista sovietico. La prima parte di questo congresso è pubblica, cioè partecipavano a questa seduta i delegati di tutti i partiti comunisti del mondo. Krusciov davanti a questi delegati afferma che la strategia di Stalin di scontro frontale con il blocco occidentale deve essere messa da parte. Il

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secondo punto che tocca Krusiov nella seduta pubblica è dichiarare che erano legittime le vie nazionali al socialismo. La parte più importante del congresso fu la parte segreta del congresso, nella notte tra il 24 e il 25 febbraio, mentre i capidelegazione dei 55 partiti comunisti attendono in albergo, Krusciov ed i rappresentanti del partito comunista sovietico si chiudono in una stanza e resteranno fino alle 4 del mattino ad ascoltare la relazione di Krusciov. In questa relazione Krusciovdenuncia il culto della personalità edificato da Stalin e legge il testamento segreto di Lenin di cui il partito aveva sempre negato l'esistenza, nel testamento segreto di Lenin, Stalin viene presentato come un uomo rude, poco colto, inadatto a coprire incarichi di rilievo. Secondo aspetto della critica è la critica del centralismo democratico, la centralizzazione del partito . Krusciov prende le distanza, critica le repressioni che Stalin aveva realizzato, soprattutto a partire dalla metà degli ani '30 , denuncia i metodi utilizzati da Stalin per far confessare responsabilità a gente che non ne aveva, riabilita molte figure che erano state uccise sotto la leadership staliniana. Altro punto deflagrante è l'attacco al mito del 'generalissimo' a Stalin padre della vittoria durante la seconda guerra mondiale, Krusciov sostiene che Stalin si era fatto trovare impreparato alla guerra, che Stalinstava preparando una guerra offensiva ed è stato colto di sorpresa e che questa incapacità di prevedere gli sviluppi della guerra era stata alle basi delle atroci sofferenze del popolo sovietico. Krusciov nel suo rapporto non denuncia le responsabilità del partito, tutte le responsabilità sono messe nella figura di Stalin, si risparmia il partito da complicità politiche. Il rapporto viene pubblicato quasi immediatamente, la portata di questo rapporto all'interno del mondo comunista è lademolizione del mito di Stalin. In tutti i paesi sotto l'egidia Russa era stato posto un piccolo Stalin, un uomo messo li da Stalin, nel momento in cui viene demolita la sua figura anche i piccoli Stalin non avevano più legittimità e all'interno dei vari partiti comunisti dell'Europa orientale si riapre una dialettica. In Polonia ed in Ungheria scoppiano delle rivolte, rivolte molto simili. Gli operai si ribellano alle condizioni di lavoro, gli intellettuali chiedono una democratizzazione della vita politica, l'URSS sceglie leader che erano stati epurati da Stalin per riportare l'ordine in questi due paesi. In Polonia viene chiamato Gomulka, in Ungheria viene chiamato Nagy. Erano due comunisti riformisti. In Polonia si attua una logica di compromesso, cioè Gomulka accetta l'accordo che gli è posto dall'URSS di maggiore liberalizzazione in cambio della conferma della Polonia all'appartenenza al blocco comunista. Questa soluzione non funziona in Ungheria, Nagy si fa portare troppo avanti dagli insorti, Nagy chiede l'uscita dal blocco comunista e dall'organizzazione militare che l'anno precedente ( 1955) era stata creata per fronteggiare la Nato, era il Patto di Varsavia, con gli eserciti di tutti i paesi comunisti e l'Ungheria chiede di uscirne, l'Urss non può accettarlo e Krusciov opta per la repressione, arrivano i carriarmati a Budapest e l'Ungheria viene riposta sotto il controllo sovietico.

TRA IL '46 E IL '48 IN ITALIA

Nelle elezioni del 2 giugno 1946 si sovrappongono 3 elementi di novità, sono le prime elezioni libere dopo 25 anni, 9 italiani su 10 si receranno al voto, il secondo aspetto è che è la prima volta che le donne accedono alle urne e c'è una grande incognita riguardo a quale possa essere il loro voto, l'ultimo aspetto è il fatto che nella stessa data si concentrino due elezioni, la prima è il referendum istituzionale cioè gli italiani possonos cegliere su una scheda per confermare la monarchia oppure fare dell'Italia una repubblica, il secondo voto invece è relativo alle elezioni per l'assemblea costituente. La prima vede trionfare la Repubblica con 12 milioni e 700mila voti, circa il 50% , la monarchia si attesta a 10 milioni, si discuterà molto sul numero elevato di schede bianche. L'Italia è spaccata in due, la parte centro settentrionale ha plebiscitato la repubblica, il 66%degli italiani ha votato per la repubblica, la parte meridionale ha appoggiato invece la monarchia. La DC conquista il 35% di voti seguita dagli altri 2 partiti di massa, Comunisti e Socialisti. Comunisti e Socialisti insieme hanno più voti della Democrazia Cristiana. Da queste elezioni escono rinforzati i 3 partiti di massa, che hanno insieme più di 3/4 dei voti. Per scrivere la costituzione i 3 maggiori partiti avrebbero dovuto trovare un'intesa. Tra il '46 e il '47 i tre grandi partiti di massa governano insieme. La polarizzazione internazionale ha ripercussioni sull'ambito

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interno, socialisti e comunisti si rifanno al modello sovietico dall'altro invece la democrazia cristiana si stringe all'alleato americano. La scissione di palazzo Barberini; il partito socialista italiano dei 3 partiti di massa era quello nella situazione più complicata, era quello al centro, alla sua sinistra aveva i comunisti e alla sua destra la democrazia cristiana, in un contesto di polarizzazione il partito socialista viene lacerato, non regge l'urto dello scontro internazionale.

la parte maggioritaria si rifà all'esempio sovietico e alla lotta di classe come parola d'ordine, una parte minoritaria guidata da Giuseppe Saragat non condivideva invece la deriva staliniana dell'URSS ne teorizzava la lotta di classe come elemento cardine, la conseguenza del divaricarsi della polarizzazione internazipnale ha ripercussioni interne, le due correnti si allontanano sempre di più,nel gennaio del 1947 si giunge alla rottura. Ci troviamo duranteil 25esimo congresso del PSI e la corrente di Saragat se ne va dal partito, da Palazzo Barberini e fonda il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani il cui acronimo era PSLI, ma il soprannome Piselli gli fece cambiare nome in PSDI.

Allo scoppio della guerra fredda il partito socialista è diviso e ne approfitta la DC. Dal maggio del 1947 mentre ancora si stava scrivendo a carta costituzionale i democristiani restano l'unico partito di massa al governo, supportati dai socialdemocratici. La carta costituzionale è una carta di tipo compromissorio, fondata su un accordo tra le principali forze politiche, da un lato il partito cattolicodall'altro i socialcomunisti. Seconda caratteristica è il fatto che si tratti di una costituzione programmatica, cioè di una costituzione che non sancisce soltanto dei principi ma anche degli obiettivi da raggiungere. Togliatti dirà di cercare una democrazia propositiva una via di mezzo tra comunismo e capitalismo, bisogna stabilire obiettivi da raggiungere ma poi saranno le contingenze politiche a stabilire i modi con cui raggiungerle. La nuova carta stabilisce che l'Italia è una repubblica parlamentare, non si vuole dare troppo potere nelle mani di un leader, la soluzione è un sistema in cui il capo del governo deve avere sempre la fiducia del parlamento. Solo nel 1993 si toglie il proporzionale e viene stabilito il sistema maggioritario in quanto i partiti erano non stabili ec'erano frequenti cadute di governo.

ITALIA DAL 1948 AL 1968La D.C vince le elezioni del 1948 raggiungendo il 48,5% dei voti che gli garantiscono la maggioranza assoluta all'interno del parlamento italiano, la Democrazia Cristiana si candida a guidare questa fase di transizione sia dal punto di vista costituzionale, sia dal punto di vista politico,in una fase di polarizzazione internazionale l'Italia sceglie il blocco occidentale. La speranza delle forze di sinistra (Fronte Popolare) di candidarsi alla guida del paese risunta vano, arrivano al 31% dei voti, una percentuale molto più bassa rispetto al 1946. Nel 1947 Saragat fonda il SLI, conquista il 7% e impedisce alle forze di sinistra di raggiungere il risultato elettorale di due anni prima. Nel corso del 1948 intervengono 2 fatti che aggravano la situazione e fanno salire la temperatura politica nel paese, il primo fatto avviene il 14 luglio del 1948 ed è l'attentato a Togliatti, il leader comunista Togliatti stava uscendo dalla camera dei deputati, un giovane studente di destra, Antonio Pallante gli spara. Togliatti viene ricoverato, e nel paese esplode la protesta dei militanti di sinistra. Il paese si trova a rivivere una situazione insurrezionale in alcune zone del paese (Toscana, Monte Amiata), gli ex resistenti recuperano le armi e si oppongono alle forze dell'ordine. Bartali vince il Tour de France, Bartali era il ciclista democristiano mentre Coppi era quello comunista. L'appello di Togliatti dal letto dell'ospedale che disse ai militanti di deporre le armi fece rientrare la situazione. Ma sempre nell'estate del 1948 avviene un nuovo fatto che sancisce la polarizzazione, questo fatto è la rottura dell'unità sindacale. Fino a quel giorno esisteva solo la CIGL, le correnti cattoliche escono dalla CIGL. La CIGL indice un giorno di sciopero generale per protestare contro l'attentato a Togliatti e i cattolici decidono di uscire dal sindacato e fondano la CISL che sarà la branca sindacale vicino al partito cattolico e alla DC. Poche settimane dopo dalla CIGL esce un altro raggruppamento di orientamento, la UIL.

• Attentato a Togliatti

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• Rottura dell'unità sindacale

A partire dal 1948 ci troviamo all'interno della prima legislatura, sono gli anni del cosiddetto centrismo, la DC è riuscita nell'obiettivo di porsi al centro del sistema politico italiano, il leader della DC che era De Gasperi è in questi anni presidente del consiglio. La DC pur avendo i numeri non governa da sola, governa insieme ai cosiddetti partiti laici minori, cioè alle forze politiche più piccole ma che approvano il programma moderato della DC. Questi partiti laici minori sono: PartitoRepubblicano, Partito Liberale, Partito Socialdemocratico Italiano.Il problema della DC alla vigilia del 1948 era il fatto che quando ancora governava assieme al partito comunista e al partito socialista, l'unità che si era venuta a creare al governo erea un'unione antifascista. La DC doveva condividere la legittimità con il Partico Comunista e il Partito Socialista.La DC riesce a diventare il centro del sistema spostando il collante dall'antifascismo all'idea di democrazia, la DC diventa centro del sistema, a sinistra e a destra ci sono forze che non si identificano in sistemi democratici. La DC adotta 3 misure principalmente, la prima è l'adesione allaNATO ( prezzo da pagare per ricevere gli aiuti del Piano Marshall, aderisce nel 1949 dopo una discussione parlamentare di 52 ore), gli USA sarebbero potuti intervenire in caso di minaccia sovietica sul suolo italiano. La seconda misura riguarda la riforma agraria del 1950, consistè nel dividere i grandi latifondi che esistevano nel meridione e nella pianura padana e distribuirli a piccole imprese agricole. L'obiettivo politico era quello di consolidare il blocco di potere moderato e soprattutto dei ceti contadini a sostegno della DC. L'organismo che tutelava i contadini era ( è ) la Coldiretti. All'inizio degli anni '50 ancora un milione di famiglie viveva di agricoltura. Il terzo provvedimento che venne preso dalla DC è relativo all'introduzione della Cassa per il Mezzogiorno,un ente pubblico che si propone di promuovere lo sviluppo industriale e infrastrutturale oltre a finanziare le aziende nel sud italia, nella regione più sfavorita. L'obiettivo era quello di cercare di colmare il divario regionale che esisteva in Italia dall'unità. L'esito sarà un mezzo fallimento, saranno investiti ingenti fondi in questi due progetti, ma il principale obiettivo, quello di rentere autonomo lo sviluppo delle regioni meridionali fallirà. Simbolo del fallimento sarà l'emigrazione, il fatto che nel corso degli anni 50 e 60 il fenomeno di migrazione interna accellera. Alla fine della legislatura riemergono tensioni, la DC tramite la 'legge truffa' , introduce un sistema maggioritario che premiava la coalizione di partiti che raggiungeva il 50%+1 dei voti avrebbe ottenuto il 65% dei seggi. Venne ribattezzata legge truffa i partiti moderati erano gli unici che potevano stringere alleanze perché nessuno si voleva alleare con i social-comunisti ne tantomeno qualcuno si voleva alleare con l'MSI era una legge fatta su misura per la DC. Le elezioni del 1953 producono una sorpresa, la coalizione democristiani-repubblicani-socialdemocratici-liberali non raggiunge il 50% ma arriva al 49,8% dei voti e il premio di maggioranza non scatta. La DC fu il partito a perdere il maggior numero di voti, dal 48,5% scende al 40% perdendo un quinto del suo elettorato. La DC fallì nel tentativo di centralizzare il sistema politico attraverso il sistema elettorale. De Gasperi si dimette, dopo aver tentato di formare un governo dopo le elezioni. Tra il 1953 e il 1958 gli equilibri politici restano bene o male immutati, non è ancora chiaro dove debba andare il paese, la DC resta al governo con gli alleati di prima ma sposta i suoi equilibri politici un po' più a destra, se il governoDe Gasperi aveva tutelato una coesione interna al partito democristiano, a partire dal 1953 iniziano a nascere molte correnti e sembrano prevalere le correnti di destra, i presidenti del consiglio sono esponenti della destra democristiana ( es. Scelba). Sul soglio pontificio c'era un papa fermamente conservatore, Pio XII. I tre provvedimenti principali della seconda legislatura:

• Piano Vanoni• Ministero partecipazioni statali• Firma dei Trattati di Roma (Cee)

Il piano Vanoni è il primo tentativo di dare all'Italia una programmazione economica, ben lontana dalla pianificazione sovietica ma tentare in 2 ambiti ( reddito e occupazione) di guidare lo sviluppo. Vanoni era il ministro del bilancio e fa questo piano organizzato su 10 anni. Non avrà un grande esito. Il secondo provvedimento è la creazione del Ministero per le partecipazioni statali con la funzione di guidare le attività dei principali enti industriali a partecipazione pubblica, cioè gestiti

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dallo stato: L'IRI (istituto riconversione industriale) e ENI (Ente nazionale idrocarburi) .L'Eni creata da Enrico Mattei, il quale ha la grande intuizione di iniziare a negoziare con i paesi produttori di petrolio, la politica araba del nostro governo. Mattei rompe il cartello anglo-americanoche aveva l'esclusiva di negoziare i contratti con i paesi petroliferi e andare lui stesso a negoziare con questi paesi a condizioni molto più vantaggiose. Per i paesi arabi era più conveniente commerciare con l'ENI. Usa e GB non accettano l'ingerenza dell'Italia nei loro affari, Mattei morirà in circostanze strane. L'ultimo punto è la firma dei trattati di Roma. Roma diventa capitale del progetto europeo e nel 1957 viene siglata la nascita della comunità economica europea CEE.

All'interno della DC si pone il problema della successione a De Gasperi. Fanfani e Moro sono i due leader dell'ala più a sinistra della DC.L'idea alla base della corrente di sinistra della DC era quella digestire l'evoluzione sociale del nostro paese attraverso un legame più stretto tra la politica e l'economia, stringere rapporti più stretti con l'industria di stato. Questa scelta ebbe conseguenze ambigue, favorì il decollo industriale del nostro paese ma favorì anche quell'intreccio di legami tra politica e affari che rapidamente degenerò dando vita agli episodi di corruzione che porteranno alla fine della 'Prima Repubblica', a cavallo tra gli anni 80/90. All'interno del PSI avviene la svolta maggiore, il PSI decide di rompere la linea Frontista all'indomani dei fatti del 1956, dopo l'invasione sovietica in Ungheria, i socialisti decidono di rompere con i comunisti. Il PCI passa indenne la bufera del 1956, Togliatti ribadisce l'alleanza con l'URSS si accoda alla condanna agli eccessi dello Stalinismo e coglie l'occasione per rivendicare una via italiana al socialismo, per rivendicare più autonomia rispetto a Mosca da parte del PCI. I partiti di massa aumentano i loro voti, la DC supera il 42% , il PSI recupera e sale al 14% . I tre partiti di massa raggiungono quasi l'80% dei voti.

Elezioni del 1958: le ragioni del centro-sinistra• Politiche (esito elettorale)• Economiche• Storiche• Sociali

All'indomani delle elezioni del 1958 la classe dirigente si attende un mutamento degli equilibri politici, che vada verso la direzione del centro-sinistra formando una alleanza tra la DC e il PSI.L'esito delle elezioni del 1958 ha consolidato sia la DC sia il PSI, sono due partiti in ottima salute che sommati avrebbero un'ampia maggioranza all'interno del paese e del parlamento, dal punto di vista politico la situazione sembra favorevole, ci sono anche circostanze economiche che inducono all'ottimismo, l'Italia sta vivendo un decennio di grande sviluppo a livello economico con tassi di crescita in Europa secondi solo alla Germania, con tassi di crescita del 6% , a trainare lo sviluppo è l'industria manifatturiera, piccolamedia impresa, non è uno sviluppo privo di squilibri, ci sono già dei germi di debolezza, lo sviluppo italiano nel corso degli anni 50 fino al 63 avviene innanzitutto inragione di un fattore, il basso costo della manodopera di lavoro italiana, questa è una debolezza perché non è uno sviluppo trascinato dal settore della ricerca e della tecnologia, è uno sviluppo a basso valore aggiunto, a basso livello di ricerca, cioè produciamo dei materiali che riescono a produrre tutti ma noi riusciamo ad esportarli perché costano meno, però quando emergono altri attori con costi della manodopera con livelli più bassi si entra in crisi mentre Germania e USA hanno investito su settori più avanzati e più difficili da raggiungere sul piano della competizione. Il terzo elemento che sembra favorire una stagione di centro sinistra, è l'avvicinamento ai 100 anni dell'unità italiana in un momento in cui l'Italia sta acquisendo un'importanza internazionale (1957 trattati di Roma, 1960 Olimpiadi a Roma), sembra che l'unione tra cattolici e socialisti possa essere pronta e coronare il percorso svolto dal 1861. L'ultimo aspetto riguarda gli ecquilibri sociali presentinel paese, siamo di fronte ad una società in rapido mutamento e che nel giro di qualche anno viene stravolta più che nei 100 anni precedenti. Si trasforma la cultura e la fisionomia del paese, vediamo

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che un paese agricolo diventa un paese prevalentemente industriale con fenomeni di urbanizzazionegenerati che cambiano l'assetto del paese. I riferimenti culturali si modificano in maniera molto rapida, passiamo da una cultura contadina, iper-gerarchizzata incui la figura del capo famiglia era centrale ad una nuova cultura in cui il rispetto per l'autorità non è dato scontato, in cui i giovani iniziano a rivendicare un loro posto nella società e da questo punto di vista è la stessa DC che sta traghettando questa fase a trovarsi in difficoltà, l'avvento del consumismo e del benessere è una conseguenza diretta dell'appartenenza al blocco occidentale ma la chiesa ha storicamente radicato valori molto diversi rispetto a quelli consumistici, il valore ad esempio della frugalità, il valore individuale non deve essere ostentato, ma la DC non può prendere le distanze da questo modello in quanto legata agli USA. Le ragioni della svolta a sinistra (1958-1960)

• Avvento del pontificato di Giovanni XXIII• Congresso DC a Firenze (1959)• Crisi del governo Tambroni (1960)

Nell'autunno del 1958 viene nominato il cardinal Roncalli, come Papa di transizione, una personalità di basso profilo per mettere d'accordo le due anime della chiesa,riformisti e conservatori. Ma alla fine sarà proprio lui a dar il via al Concilio Vaticano II.Questo ebbe un'influenza politica, l'ala conservatrice della DC si trova scoperta, fino a quel giorno aveva motivato il mantenimento politico conservatrice in quanto il Papa glielo richiedeva, ma l'investitura di Giovanni XXIII fa cadere questa 'scusa'. Il settimo congresso della DC che si tiene a Firenze nel 1959 mostra come la corrente del Cattolicesimo Sociale riesce a imporre Aldo Moro come segretario capo del partito. Moro era convinto della necessità di includere i socialisti nel governo per dare rappresentanza alle masse operaie in un momento di grande sviluppo industriale, ma era convinto che bisognasse farlo con cautela, senza strappi era il cosiddetto teorico della politica dei piccoli passi. Le correnti conservatrici della DC tentano di anticipare la strategia di Moro, puntando ad un'alleanza con la destra. Si appoggiano a correnti conservatrici dell'episcopato. Le correnti conservatrici della DC neltentativo di frenare l'evoluzione verso il centrosinistra convincono i vertici del partito e Moro in primo luogo a dar vita ad un'esecutivo di compromesso, un governo di basso profilo . Questo governo di basso profilo viene affidato a Tambroni, una personalità secondaria della DC . I partiti disinistra non votano la fiducia a questo governo, questo governo invece viene eletto con i voti dell'MSI, dell'estrema destra. Questo porta a gravi proteste, la situazione è estremamente tesa, la decisione di Tambroni di autorizzare a Genova il congresso dell'MSI per sdebitarsi dei voti ricevuti. A Genova ci sono giorni di grandi scontri, ex partigiani, camalli del porto di Genova e studenti scendono in piazza e si scontrano con le forze dell'ordine. Ad accendere la folla è il discorso del Cerino tenuto da Sandro Pertini. In questo discorso invita la gente alla protesta, migliaia di genovesiscendono in piazza, la polizia non ha più il controllo della situazione a Genova. Il congresso viene annullato.

Esito dei fatti di Genova• Dimissioni del governo Tambroni• Presa d'atto dell'inevitabilità del centro-sinistra

Il governo cade, la DC capisce che la situazione è fuori controllo, abbandonano Tambroni e fingonoche l'esperimento Tambroni sia stato quello di un matto che non aveva radicamento all'interno del paese. La seconda conseguenza è il fatto che si comprenda come una svolta a destra non sia possibile, lo spostamento degli equilibri politici a destra nel 1960 non era gestibile, ne dal punto di vista politico ne dall'ordine pubblico. Restava possibile solo allearsi al centrosinistra per la DC.Due fasi dell'unione tra DC e PSICentrosinistra non organico. 1962-1963Fase in cui i socialisti sostengono il governo ma dall'esterno, votare in favore del governo ma non

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avere ministri al suo interno. Centrosinistra organico. Dopo il 1963Non solo il leader del partito socialista, Nenni, entra al governo ma entreranno anche altri esponenti di rilievo del partito.

Paradossalmente l'unica fase riformista del centrosinistra è la prima 1962-1963• Nazionalizzazione dell'energia elettrica• Tassazione sui dividendi di borsa e sui profitti immobiliari• Commissione per la programmazione economica• Riforma scuola dell'obbligo

QUARTA E QUINTA REPUBBLICA FRANCESEDopo la seconda guerra mondiale, in quasi tutti i paesi occidentali si assiste al binomio sviluppo economico-stabilità politica , in Francia assistiamo ad un periodo di grande dinamismo ed espansione economica, tra il 1945 e il 1975 si parla di '30anni gloriosi' in virtù dello sviluppo e della crescita economica intorno al 5% , la produzione industriale si moltiplica di quasi 5 volte rispetto a prima della II guerra mondiale. A questa vitalità economica fa da controaltare una situazione di crisi e instabilità politica. I principali paesi dell'Europa occidentale nei 15 anni successivi alla guerra vivono un periodo di estremo ritorno moderato alla vita politica, in Inghilterrail bipartitismo ricomincia a funzionare correttamente, in Inghilterra si alternano i Labouristi e Conservatori ( Churchill) portando il sistema di welfare state. In Italia dalla fase del centrismo del 1948 la DC governa saldamente senza mutare formula politica, la stessa stabilità la vediamo in Germania Occidentale, un'arena politica bloccata, e opta anche lei per una svolta di tipo moderato, al governo resterà il leader della CDUCSU, Adenhouer. Adenhouer resta cancelliere dal dopoguerra fino all'inizio degli anni '60. Siamo in un contesto di estrema stabilità dell'assetto politico e governativo. In Francia tra il 46 e il 58 si sommano diversi fattori di crisi, il più evidente è una crisi di tipo internazionale, la Francia è cioè il paese occidentale che non riesce a differenza della GB ad avviare una decolonizzazione pacifica e indolore, la decolonizzazione sarà traumatica in diversi scenari, il primo è quello dell'Indocina ( Vietnam) e NordAfrica ( Algeria). Inoltre la Francia vive anche una crisi di tipo identitario, un paese che non sa quale debba essere il suo ruolo sulla scena politica internazionale, un paese abituato a giocare al centro delle relaizoni internazionali si trova nella difficoltà di mantenere quel ruolo di prestigio che l'aveva caratterizzato fino alla prima metà del '900. Il terzo aspetto è relativo alla crisi morale che attraversa la Francia in questo frangente, soprattutto nella fase della decolonizzazione i francesi scoprono che il loro esercito si è macchiato di gravi atrocità, la tortura sui civili in Algeria, il paese che era stato la culla dei diritti dell'uomo e del cittadino si scopre improvvisamente esportatore di crimini commessi contro i più deboli, questo causa un profondo problema di natura morale ed una spaccatura all'interno dell'opinione pubblica francese. L'ultimo aspetto è relativo alle crisi di governo, questa instabilità politica si traduce in una elevata instabilità governativa, in 12 anni di durata della quarta repubblica (1946-1958) si succedono 22 governi.

Le due ambiguità della liberazione• Storica ( 'Non esistenza di Vichy')• Istituzione (de Gaulle vs sistema dei partiti)

Il leader che aveva guidato la resistenza contro il sistema di Vichy, De Gaulle, al momento della liberazione. De Gaulle alla liberazione afferma la non esistenza del regime di Vichy, fonda la quarta repubblica su un falso storico. Vichy e il collaborazionismo francese non rappresentavano la vera

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Francia. La vera Francia era con me a Londra, era con me che combatteva la resistenza. Da un lato questo permette ai francesi di sedersi al tavolo dei vincitori, dall'altro non permette ai francesi di capire che il loro era un paese destinato al declino nell'arena internazionale.De Gaulle alla liberazione viene nominato capo del governo ma non dispone di un proprio partito diappartenenza, è un generale, vuole cambiare il sistema francese per rafforzare l'esecutivo. L'ambiguità è data dal fatto che tutti i partiti principali presenti sulla scena politica francese che ricalcano perfettamente i partiti italiani. Ci sono 3 partiti di massa alla liberazione: PCF, la SFIO(socialisti), Partito Cattolico MRP. Questi 3 partiti non accettano la soluzione proposta da De Gaulle e vogliono invece il mantenimento del parlamentarismo. I partiti temono di perdere potere. De Gaulle nel gennaio del 1946 si dimette autonomamente dalla guida del governo pensando che i partiti lo avrebbero richiamato immediatamente alla guida del governo, cosa che invece non avvienee De Gaulle se ne starà a casa dal 1946 al 1958. La costituzione che approvano all'uscita di scena di De Gaulle è parlamentare. Tre crisi della decolonizzazione francese.

• Indocina-> L'Indocina (Vietnam) è attraversata da una guerra di liberazione nazionale control'occupazione francese guidata da Ho Chi Min, il leader del partito comunista che lancia unaguerriglia contro l'occupazione francese. I francesi subiscono forti perdite in termini di uomini e di denaro, il costo della guerra diventa ben presto insostenibile per le casse dello stato francese ma soprattutto a sancire la fine della guerra è una sconfitta traumatica per i francesi che interviene sul campo. I francesi hanno costruito una base fortificata (Dien Bien-Phu) in una conca, in una posizione non strategica che verrà circondata dai guerriglieri vietnamiti che cominciano a bombardare la base sterminando i francesi. Questa sconfitta sarà molto traumatica, per il fatto che un paese che si considerava ancora una grande potenza, viene sconfitto da un esercito di contadini comunisti. Nel maggio del 1954 la situazione viene stabilizzata da una conferenza di pace a Ginevra, la quale decide la divisione in 2 del Vietnam, la parte nord sotto il controllo comunista e la parte sud sotto il controllo occidentale ( prima francese poi americano).

• Suez-> L'Egitto a partire dal 1952 viene attraversato da un colpo di stato militare che rovescia il sovrano filo-britannico e instaura una repubblica, in cui il presidente capo di questi militari, Nasser, che cambia strategia internazionale e rompe progressivamente con glioccidentali diventando nel giro di pochi anni l'alfiere del panarabismo, cioè l'unione di tutti ipopoli arabi. Nasser chiede un finanziamento agli occidentali per la creazione della diga di Assuan ma questo finanziamento gli viene negato e Nasser decide di nazionalizzare il canaledi Suez. Il quale era controllato da una compagnia anglo-francese. Questo ha il valore simbolico dell'indipendenza di una nazione araba dalle ingerenze degli occidentali , inglesi efrancesi non ci stanno, danno vita ad una missione militare e mandano avanti gli Israeliani, i nemici principali dello stato egiziano. Gli israeliani sbarcano in Egitto, prendono possesso dipunti strategici del territorio egiziano, l'operazione pare riuscita, ma la Russia minaccia ritorsioni di tipo nucleare. Eisenhower e gli americani convincono inglesi e francesi a tornare a casa. La crisi di Suez avrà due conseguenze, la divisione del mondo in due blocchi è accettata da entrambe le superpotenze. Gli Usa ritengono l'Egitto all'interno dell'orbita sovietica e non vogliono immischiarsi in un affare altrui. Seconda conseguenza il declino definitivo del colonialismo europeo. GB e Francia escono umiliate da questa vicenda, a dettare l'agenda internazionale sono le 2 superpotenze.

• Crisi in NordAfrica-> Mentre Tunisia e Marocco accedono all'indipendenza in modo indolore, per l'Algeria non sarà cosi. L'Algeria non era considerata una colonia, l'Algeria eraFrancia, era divisa in 3 dipartimenti , era stata conquistata nella prima metà dell'800. Vivevano li un milione circa di francesi. Il primo novembre del 1954 scoppia una rivolta in Algeria, non appare subito chiaro di che cosa si tratti ma nel giro di pochi mesi appare chiaro che a guidarla è un movimento di liberazione nazionale, che non si accontenta di riforme ma vuole l'indipendenza. Di qui una guerra che durerà 8 anni, particolarmente brutale e sanguinosa. Tra il 1956 e il 1957 sembra che i francesi stiano riuscendo a domare

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questa insurrezione. L'insurrezione era portata avanti attraverso attentati ed era concentrata nelle città ( Algeri), i francesi nel giro di qualche mese riescono a reprimere usando gli stessimetodi dei loro avversari. La Francia sembra vincere militarmente la ribellione algerina ma la Francia fallisce tanto sul piano dell'opinione pubblica interna quanto sul piano internazionale, la comunitò internazionale non riconosce più alla Francia il diritto di disporre liberamente sulle sue colonie, la crisi definitiva che porta alla fine della quarta repubblica è generata da una crisi di tipo internazionale, è la crisi di Sakhiet, è un paese al confine dove si sono rifugiati alcuni ribelli del fronte di liberazione nazionale algerino, era una tattica di tutti i movimenti di guerriglia quello di compiere missioni di attacco e nascondersi al di là della frontiera. La Francia bombarda questo villaggio che stava al di là del confine, ci sono diverse vittime tra cui bambini, causa una crisi internazionale che viene portata in sede ONU. Nasser alzerà la voce contro la violazione della sovranità nazionale della Tunisia. Questa crisi accellera la fine della quarta repubblica.

• Crisi identitaria ( declino della grandeur)-> Ormai la Francia sulla scena internazionale non conta più come una volta, l'opinione pubblica ha maturato questa consapevolezza,

• Discredito verso i partiti-> Le crisi continue di governo associate alle crisi internazionali in cui si trova intrappolata la Francia convincono i francesi che il sistema parlamentare e i partiti non siano più in grado di risolvere la situazione, ci si deve affidare a un uomo forte che governi al di sopra dei partiti

• Frattura tra militari e classe politica e tra 'piedi neri' e madrepatria-> I militari imputano ai politici di non saper trarre i frutti delle loro vittorie sul campo e di non averli sostenuti abbastanza nello sforzo bellico. I 'piedi neri' d'Algeria si sentono abbandonati.

Nella primavera del 1958 avviene l'insurrezione di Algeri, questa volta a insorgere sono i francesi d'Algeria che non rispondono più al governo centrale di Parigi. Fondano un comitato di salute pubblica, un governo autoproclamato da loro al cui capo viene messo il generale che aveva repressola battaglia di Algeri il Massu, il capo dei paracadutisti che tra il 56 e il 57 aveva cancellato il terrorismo ad Algeri. Nella primavera del 1958 la Francia è un paese diviso in 2, da un lato l'ultimo governo della quarta repubblica, governo fragile che era ancora alle prese con la crisi seguita al bombardamento della città tunisina, dall'altra parte in Algeria un potere insurrezionale che non risponde più agli ordini di Parigi, viene richiamato De Gaulle a cercare di ricucire questa situazione di crisi e di frattura. Nel 1958 viene richiamato perché ritenuta l'unica personalità in grado di ricomporre la Francia dalle crisi. De Gaulle è in grado di rassicurare il paese dicendo che la Francia tornerà a svolgere un ruolo centrale sulla scena internazionale. Con il ritorno al potere di De Gaulle si apre la quinta repubblica. Tre emergenze della transizione.Il bilancio francese è impoverito dalle continue guerre e c'è bisogno di una stabilizzazione, la seconda questione è relativa alle istituzioni, quale assetti si deve dare la nuova Francia? Il terzo punto è la risoluzione della questione algerina. Questi tre punti vengono risolti uno dopo l'altro.

• Stabilizzazione economica-> Viene rivalutata la moneta, creato il Franco pesante, viene perseguita una politica di pareggio di bilancio. La situazione economica in Francia si recupera rapidamente e torna in una situazione di solidità

• Questione istituzionale-> Vengono realizzati i lavori per la stesura della nuova carta costituzionale, il 4 di settembre del 1958. Semi-presidenzialismo. Rafforzamento dell'esecutivo a scapito del parlamento ( diarchia, il potere esecutivo è diviso in due teste, una è quella del Presidente della Repubblica, l'altra è il capo del governo ) la costituzione francese dice che il potere esecutivo è esercitato da entrambi. Il secondo dato importanet di questa carta è il rafforzamento per la prima volta della storia francese della figura del presidente della repubblica. Il presidente della repubblica non ha più soltanto un ruolo formale ma ha un ruolo molto rilevante nella gestione degli affari pubblici, e sono 3 le sue prerogative: 1) Scioglimento delle Camere 2)Indire referendum 3)Poteri eccezionali(art.16) in caso di minaccia per la sicurezza nazionale. Il presidente della repubblica non è eletto direttamente dai cittadini, lo sarà solo dal 1962.

Nel 1958 la carta costituzionale francese restava una carta molto ambigua, non era chiara la

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divisione dei poteri tra Presidente della Repubblica e Primo ministro, la carta del 1958 affida la direzione del governo al PdR e al Primo ministro. Il secondo elemento di ambiguità era di tipo politico, che cosa fare dell'Algeria? C'erano interrogativi su quale sarebbe stata la scelta del nuovo potere relativamente all'Algeria. Il PdR era De Gaulle, il Primo ministro era Michel Debrè, il primoministro era un sostenitore dell'Algeria francese. De Gaulle era rimasto molto cauto riguardo all'Algeria. L'ambiguità era il fatto che si rischiasse una crisi istituzionale quando Presidente della Repubblica e Primo ministro avessero opinioni divergenti. Queste ambiguità si risolvono sulla base di due fattori, il primo fattore è di tipo personale, cioè legato da un rapporto personale tra le due cariche, tra De Gaulle e Debrè . Debrè riconosceva una superiorità a De Gaulle, era stato un suo aiutante durante la IIGM. Quando si arrivava a momenti di conflitto, Debrè fece sempre un passo indietro, si stabilisce una prassi istituzionale che sarebbe stata ereditata dai successori.Il secondo aspetto riguarda il mezzo televisivo, a partire dalla sua nomina stabilirà la 'telecrazia' , la sua superiorità sancita già sul piano personale viene anche palesata di fronte alla nazione perché è De Gaulle quello autorizzato a parlare ai francesi e non il primo ministro. De Gaulle annuncia le sue decisioni in televisione e poi le fa ratificare tramite referendum, è una dinamica accusata di essere plebiscitaria.Il terreno privilegiato sul quale De Gaulle si muove utilizzando questa pratica è quello della crisi algerina. De Gaulle decide per l'indipendenza algerina.

Le tappe dell'indipendenza algerina• Discorso sull'autodeterminazione• Settimana delle barricate• Referendum sull'autodeterminazione• Putsch di Algeri• Accordi di Evian• Referendum sull'indipendenza alegrina

De Gaulle va in televisione affermando l'autodeterminazione dell'Algeria nel 1959. i francesi di algeria insorgono, per una settimana nel gennaio del 1960 i francesi di Algeria non rispondono più alla madrepatria. De Gaulle va di nuovo in televisione, obbliga i soldati ad obbedire a lui e non ai loro superiori, è l'impatto di un capo di stato, di un generale che si rivolge ai ragazzi di leva, i soldati non obbediscono i superiori e si chiude la settimana delle barricate. De Gaulle tramite il referendum chiede ai francesi se erano d'accordo riguardo all'autodeterminazione algerina. I francesi di algeria si ribellano di nuovo, ad Algeri nell'aprile del 1961 i generali dell'esercito fanno un nuovo colpo di stato che De Gaulle risolve come aveva risolto il primo, televisione e referendum. Gli accordi di Evian sono gli accordi segreti che sanciscono l'indipendenza algerina, resi pubblici nel marzo del 1962, dopodichè De Gaulle tramite referendum chiede ai francesi se erano d'accordo riguardo all'indipendenza algerina. 1962 Algeria indipendente.

De Gaulle nomina primo ministro Pompidou, un suo collaboratore e allontana Debrè, questo avvicendamento sancisce che il presidente della repubblica è il cardine dello stato, è lui che decide quando il primo ministro se ne debba andare, la costituzione francese non stabilisce che sia il presidente della repubblica , De Gaulle chiede a Debrè di farsi da parte e Debrè accetta. Nel 1962 De Gaulle chiede ai francesi se fossero d'accordo nell'eleggere direttamente il presidente della repubblica . Sancisce formalmente la superiorità del presidente della repubblica.

Il sogno della grandeur in politica estera• Riarmo nucleare• Indipendenza dagli Usa• Politica europea

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De Gaulle risolto il principale problema interno, che era l'Algeria, si concentra sulla politica estera ed ha un'obiettivo, quello di restituire un ruolo di primo piano alla Francia sul piano internazionale.Vuole agire da terzo incomodo rispetto alle 2 superpotenze, si vuole smarcare dal blocco occidentale, si smarca togliendosi dal comando militare della NATO nel 1966, e si dota di armi atomiche. L'ulitmo aspetto di politica estera è sul piano europeo, la Francia vuole diventare insieme alla Germania, il motore dell'Europa. De Gaulle per due volte nel 1963 e 1967 mette il veto all'ingresso di Londra nella CEE perché ritiene Londra il cavallo di troia degli americani, gli strumenti attraverso il quale gli USA avrebbero gestito le dinamiche europee. La GranBretagna entrerà nel 1973 alla morte di De Gaulle.

SINISTRA IN ITALIAI governi del centro-sinistra 'non organico' (1962-1963)

• Nazionalizzazione dell'energia elettrica• Tassazione sui dividendi di borsa e sui profitti immobiliari• Commissione per la programmazione economica• Riforma scuola dell'obbligo

Al governo erano presenti: DC, PSD e Repubblicani. I partiti che invece contrastano il centrosinistra sono a destra i liberali e l'MSI, a sinistra il PCI sarà il principale avversario del centrosinistra.Viene nazionalizzata l'ENEL, l'energia elettrica viene convogliata in un'unica azienda pubblica, esistevano alll'epoca più di un migliaio di varie aziende divise localmente che gestivano l'energia elettrica, a partire dal 1962 viene creata l'ENEL. Il secondo provvedimento riguardava la tassazione sulla medioalta borghesia che investiva in borsa, per incentivare riforme di tipo sociale. Gli ultimi due provvedimenti sono la creazione di una commisssione per la programmazione economica che deve definire i piani di sviluppo economico del periodo successivo. E infine la riforma della scuola media, resa obbligatoria fino ai 14 anni, soprattutto vengono aboliti gli istituti di aviamento professionale, erano istituti appositi introdotti sotto il regime fascista e che erano destinati a coloro che non si potevano permettere gli studi e che avrebbero abbandonato gli studi immediatamente.Questa fase riformista che sarà il coronamento del riavvicinamento tra DC e PSI finisce rapidamente, finisce nella primavera del 1963 durante le elezioni politiche. La DC perde il 4%, scende sotto il 40% e capisce come la svolta di centrosinistra non le abbia giovato dal punto di vistaelettorale, nonostante questo esito poco felice delle elezioni, la scelta di centrosinistra non venga abbandonata dalla DC, appariva una scelta inevitabile. La prima è una ragione politica, non ci sono alternative al PSI per disporre di una maggioranza in parlamento, non ci si poteva alleare con il PCI e di conseguenza l'unico alleato possibile erano i socialisti. La seconda ragione è un fattore religioso, siamo nel pontificato di Giovanni XXIII, ci sono 3 momenti che sanciscono questo pontificato riformatore, il primo è l'enciclica del 1961 'Mater et Magistra' consisteva nel revocare la Rerum Novarum di Leone XIII, sollecita un riformismo di tipo politico e di tipo economico e soprattutto rompe con il conservatorismo di Pio XII che aveva scomunicato i partiti marxisti. La seconda enciclica approvata dal Papa è nel 1963 ed è la 'Pace In terris' dedicata ad una disciplina pacifica delle relazioni tra gli stati e a sollecitare un dialogo tra le varie religioni è una benedizione della coesistenza pacifica sul piano internazionale da parte del pontefice, l'ultima misura è l'avvio del Concilio Vaticano Secondo. Questo concilio accoglie queste istanze di riforma e le accoglie tanto sul piano ecclesiastico, viene abbandonato l'obbligo della messa in latino. Oltre alle novità ecclesiastiche ci sono novità anche dal punto di vista sociale, il Consiglio Vaticano secondo apre alle correnti più progressiste presenti nel mondo cattolico, nei paesi occidentali come l'Italia ci sarà un'apertura ai cattolici del dissenso, i cattolici più progressisti (sostenevano divorzio enon si opporranno all'aborto), nei paesi dell'america latina darà il via alla teologia della liberazione, ad una sorta di connubio tra fede cattolica e marxismo alimenterà i movimenti indipendentisti.

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A partire dal 1963 si creeranno i primi governi di centrosinistra Organico, cioè con i Socialisti al governo

I governi del centro-sinistra 'organico' (1963-1968) : le ragioni della paralisi riformatrice• Equilibri politici ( esito elezioni 1963)• Fine fase del boom• Manovre dei vertici militari• Evoluzione interna ai principali partiti

La DC vede che la scelta riformista non paga a livello elettorale e frena la propria azione riformatrice. La fase del maggiore slancio è abbandonata, è finito il boom. Il terzo aspetto riguarda le manovre dei vertici militari ad esempio il Piano Solo del 1964, era un piano che prevedeva un colpo di stato che avevaveswa come suo vertice il generale De Lorenzo, generale dei carabinieri distaccato presso i servizi segreti, il colpo di stato doveva essere guidato soltanto dal corpo dei carabinieri. Nel 1964 era pronta una rete insurrezionale volta a scongiurare il pericolo di un ribaltamento degli equilibri politici verso sinistra. Tra il 1963 e il 1968 si assiste ad un'evoluzione interna dei principali partiti, la DC è sempre più divisa all'interno, da varie correnti, e questo non favorisce un'azione coraggiosa sul piano delle riforme. Il principale bacino di voti che la DC si occupa di preservare riguarda la Coldiretti, il settore agricolo ecc.Il PSI si divide nuovamente, c'è una minoranza di sinistra che non accetta la divisione rispetto al partito comunista, il centrosinistra aveva provocato una frattura delle strade tra PSI e PCI. La minoranza di sinistra del PSI esce dal partito e fonda il PSIUP. E' un momento di travaglio nel PSI che si divide sulla strategia di centrosinistra. Il PCI affronta la morte del suo leader storico, Togliatti, il quale muore nell'agosto del 1964 durante un soggiorno in URSS, lascerà come suo testamento il cosiddetto Memoriale di Yalta, nel quale riafferma la validità della via italiana al socialismo, riafferma una strategia di indipendenza da Mosca. Il vuoto lasciato da Togliatti è un vuoto di leadership molto importante, gli succede Luigi Longo che non avrà quella presa sui militanti che aveva Togliatti prima di lui.Si assiste dunque ad una paralisi dell'azione riformista e a un grande sommovimento dei grandi partiti, a questi due fattori si aggiunge la ripresa delle manifestazioni studentesche e operaie a partire dal 1967. I primi a protestare furono gli studentiI temi del movimento del 1968:

• Anti-ImperialismoGuerra in VietnamSocietà dei consumi

• Anti-autoritarismoUniversitàFamiglia/SocietàLavoro

Il primo tema era quello dell'anti-imperialismo, le manifestazioni avevano in gran parte uno slogan rivolto contro l'imperialismo americano e riguardava l'operazione in Vietnam, ma in Italia noi vediamo che una critica è rivolta anche contro l'invasione della Cecoslovacchia operata dall'URSS.Il movimento del 1968 è largamente connotato a sinistra ma che non è inquadrato dal PCI, le due correnti più ampie del movimento studentesco si riconosconon nelle correnti Leniniste o Maoiste.Si afferma che l'esempio sovietico di quel periodo aveva tradito la dottrina Leninista e che il vero esempio da cui prendere ispirazione era quello cinese offerto da Mao Tze Tung. All'interno dell'anti-imperialismo era presente anche una critica contro la società dei consumi, questo apparve paradossale agli occhi delle generazioni più anziane, giovani nati nell'età del boom economico che contestano quelli che ritengono degli eccessi della società consumistica.Il secondo grande tema bandiera del 1968 è l'anti-autoritarismo, si declina innanzitutto all'interno

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del mondo dell'istruzione, è un anti-autoritarismo che attacca i 'baroni' dell'università. L'altro tema relativo all'università è la rivendicazione del libero accesso, erano state introdotte barriere all'accesso delle università, i giovani sostenevano il fatto che non solo gli abbienti possano accederead università molto costose ma che dovevano essere concesse borse di studio ecc.La critica contro l'autoritarismo riguarda anche la famiglia, l'Italia aveva un'organizzazione patriarcale, l'uomo era il capofamiglia che aveva ingerenze anche nei comportamenti di figli e moglie. Vigeva ancora il Delitto d'onore ed il matrimonio riparatore (Franca Viola).Ultimo aspetto della protesta è rivolto contro il mondo del lavoro, principio gerarchico che vigeva nel mondo dell'industria e questo aspetto è quello che permette di sposare le rivolte studentesche a quelle operaie, movimento studentesco e movimento operaio stringono un'insolita alleanza fino ad arrivare all'autunno caldo che sarà l'autonno del 1969 che è il coronamento della stagione di proteste, i protagonisti di questo autunno caldo sono gli operai meno qualificati, gli operai emigrati dal sud italia nelle grandi fabbriche e che sono gli operai più sfruttati, quelli che non dispongono di servizi sociali, che non hanno una rete familiare che possa aiutarli nella gestione dei figli.I Tre sindacati acquisiscono un peso decisivo all'interno delle dinamiche nel mondo del lavoro, l'esito di questo autunno caldo sarà duplice, da un lato vengono stipulati contratti di lavoro collettivimolto vantaggiosi per gli operai, vengono introdotti aumenti salariali del 20% medio in Italia, viene introdotto il limite di 40 ore settimanali, gran parte delle conquiste del mondo del lavoro di cui oggi conosciamo una progressiva erosione sono state effettuate in questa fase. Il secondo risultato dell'autunno caldo è lo statuto dei lavoratori, affidato ad una commissione di saggi ed approvato in parlamento, è uno statuto che sancisce il rilievo delle 3 grandi organizzazioni sindacali, proclama edafferma il ruolo dei sindacati all'interno delle dinamiche lavorative e garantisce alcuni diritti ai lavoratori, il più importante è l'articolo 18, cioè l'impossibilità all'interno delle aziende che abbiano più di 15 dipendenti di licenziare il lavoratore senza giusta causa. Deve esserci una terza parte, un giudice, a disciplinare il rapporto di lavoro. Il 1968 è stata una fase in chiaroscuro, grandi conseguenze sul piano sociale, il mutamento dei rapporti familiari, gerarchici e di costume della società. Emblema è la legge del 1970 è l'introduzione del divorzio in Italia, ottiene un consenso transpartitico, PCI, socialisti e partiti laici minori. Dal punto di vista politico il cambiamento fu inesistente, il sistema politico era bloccato, le elezioni del 1968 vedono una carta elettorale immutata rispetto a 5 anni prima. DC +0,83% , PC 1,6% , Socialisti – 1, MSI -0,66 .

LA CRISI DI CUBA

1959- E' una data importante perché tutte e due le superpotenze si trovano a dover frotneggiare eventi che destabilizzano il rispettivo campo, per quello che riguarda gli Usa, egli si trovano a fare i conti con una rivoluzione che riguarda uno stato, un'isola a poche decine di km che è Cuba, a Cuba nel gennaio del 1959 è presente la dittatura filo-americana di Batista. La guerriglia iniziata 3 anni prima da Fidel Castro ed i suoi compagni riesce nel suo intento e dalla Sierra Maestra raggiunge la capitale l'Havana. La reazione USA di fronte a questo mutato assetto di potere ai suoi confini è inizialmente non troppo ostile, Castro non ha fatto nessuna manifestazione di tipo Marxista o Comunista, Castro si era formato in collegi gesuiti era di idee democratiche, ma all'indomani della rivoluzione nazionalizza la United Fruit Company, una multinazionale che aveva il monopolio sulla distribuzione della frutta in tutto il continente americano. Era il simbolo del neocolonialismo americano, si riteneva che gli stati uniti non volessero assoggettare il continente soltanto con le armi ma lo facessero soltanto dal punto di vista economico. La reazione degli USA di fronte a questa nazionalizzazione è una presa immediata di distanza rispetto al regime di Castro, e quest'ultimo si avvicina all'URSS. I sovietici si impegnano ad acquistare la canna da zucchero cubana, principale prodotto d'esportazione, a prezzi molto più alti di quelli di mercato e di conseguenza producendo un vantaggio economico per il nuovo regime . Gli USA rispondono con

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un boicottaggio dell'isola e rompono le relazioni diplomatiche con Cuba. A partire dal 1960 Cuba diventa a tutti gli effetti uno stato socialista. Innanzitutto quasi tutto il settore industriale viene nazionalizzato, viene istituito il partito unico, il terzo punto è legato alle relazioni internazionali, Cuba entra a far parte dell'orbita sovietica. Il regime di Castro era tanto più non accettato dagli USAper il fatto che si proponeva di esportare la rivoluzione. Che' Guevara fu l'emblema di esportare la rivoluzione in tutta l'america latina. Guevara una volta vinta la sua rivoluzione a Cuba, abbandona la 'poltrona' per andare ad esportare la rivoluzione in sud-america, ma dopo diversi anni di guerriglia viene catturato ed ucciso nel 1967 dall'esercito Boliviano.Il 1969 è un anno molto delicato per USA e URSS. L'URSS si trova a dover fronteggiare uno scisma molto più pericoloso ed interno al suo stesso blocco, con la Cina.La Cina era diventata comunista nel 1949 e a partire dalla metà degli anni '50 si notano progressive divergenze rispetto alla leadership sovietica .

LE RAGIONI DELLA ROTTURA TRA CINA E URSS• Divergenze nella strategia internazionale• Differenze di natura politico-ideologica• Tensioni con Taiwan

Il primo motivo sono le divergenze nella strategia internazionale tra i due giganti del blocco comunista, la principale divergenza consisteva nel fatto che l'URSS nella seconda metà degli anni '50 aveva ormai accettato l'ordine bipolare, riconosceva che esisteva un campo nel quale rivendicava la propria autonomia ed il proprio diritto di ingerenza (Ungheria e Polonia). Esiste un'altra potenza che non riconosce più la leadership sovietica, la Cina. La Cina ha un atteggiamento molto più aggressivo all'interno delle relazioni internazionali e soprattutto pretende di porsi alla guida dei movimenti rivoluzionari del terzo mondo. Il secondo elemento di frizione tra Mosca e Pechino sono le differenze di natura politico-ideologica. La principale differenza è il fatto che la Cina non accetta la destabilizzazione operata in URSS a partire dal 1956. Fino a quando era in vita Stalin, la Cina e Mao riconoscevano all'URSS di essere il fulcro del mondo comunista, riconosceva a Stalin di essere il leader indiscusso a livello internazionale. Dopo la morte del 1953 di Stalin, Maosi ritiene personalmente di essere il leader comunista più importante sulla scena e non accetta direttive da Krusciov, non riconosce in lui un leader carismatico come Stalin. Assistiamo in questo frangente all'URSS che perde i tratti di maggiore radicalismo, di maggiore autoritarismo interno, mentre in Cina vediamo una stretta totalitaria del regime negli anni 50/60 . L'ultimo aspetto che motiva la rottura tra Mosca e Pechino è legato alla crisi che coinvolge la Cina di Mao con la cina nazionalista, cioè Taiwan. Nel momento in cui i comunisti cinesi arrivano a Pechino, i nazionalisti fuggono a Taiwan e ne fanno un proprio stato autonomo, fino al 1971 riconosciuto dagli USA come unico stato cinese. La Cina ha sempre rivendicato Taiwan come proprio territorio nazionale, nel 1958 la RPC inizia a bombardare due isolotti al largo di Taiwan. A neanche 10 anni dall'avvento al potere Mao si riteneva militarmente in grado di aggredire Taiwan. In difesa di Taiwan interviene Heisenouer che minaccia rappresaglie nucleari contro la Cina ed i sovietici stanno dalla parte degli americani. L'Urss riconosce che Taiwan sta dalla parte degli USA. La crisi rientra ma in questo frangente si instaura una profonda diffidenza tra URSS e Cina, la Cina ritiene che l'URSS l'abbia abbandonata mentre l'URSS ritiene Mao incontrollabile. Da pochi mesi dopo questa crisi di Taiwan,Cina e Urss rompono le loro relazioni

I tre 'livelli' della rottura tra Cina e Urss• Commerciale• Politico• Militare

La prima tappa di questa rottura interviene a partire dal 1959 e riguarda la sfera commerciale, nella fattispecie l'URSS rompe il trattato con il quale si era impegnata a vendere armi nucleari alla Cina e

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soprattutto Krusciov nel 1959 interrompe anche il commercio e le relazioni economiche con Pechino. Sul secondo livello, quello politico la rottura interviene 2 anni dopo nel 1961 quando si stava tenendo il 22° congresso del Partito Comunista Sovietico e c'è una rottura all'interno del blocco comunista e i sovietici condannano la cosiddetta deriva albanese, condannano il partito comunista albanese. In Albania c'era un leader che era andato al potere alla liberazione del potere, di nome Hoxha. La caratteristica del regime albanese è il fatto che Hoxha non riconosceva la destabilizzazione, guidò il paese per 40 anni ed era l'emblema di un comunismo totalitario. I Cinesi prendono le difese di questo regime ed abbandonano il congresso. Il ministro degli esteri cinese lascia il congresso. Ultima tappa di questa rottura è quella militare, interviene nel 1964 e si accompagna al primo esperimento nucleare realizzato dai cinesi. I cinesi mostrano di non avere più bisogno di un commercio militare con l'URSS. A partire dal 1964 Mao riterrà che il mondo comunista è ormai superiore a quello occidentale e auspica una terza guerra mondiale. Mao definisce l'occidente una tigre di carta, cioè un animale che cerca di fare paura ma in realtà è assolutamente vulnerabile. Siamo giunti ad una completa rottura delle relazioni tra Cina e Urss e vediamo che a questa rottura interna nel blocco comunista fa da controaltare un avvicendamento all'interno della leadership americana. Nel novembre del 1960 finito il mandato di Heisenouer vieneeletto alla Casabianca, Kennedy. Kennedy è un leader del partito Democratico per cui cambia l'orientamento politico degli USA, è un leader che riesce a costruire un ampio consenso attorno alla sua persona, un leader giovane sostenuto da un Brain Trust di collaboratori che ne curano le relazioni pubbliche e ha l'altra particolarità di essere un cattolico, il primo cattolico che siede alla Casabianca. Il problema degli americani era che nel caso in cui il Papa avesse dato delle direttive, il presidente avrebbe risposto agli ordini ecclesiastici o alla popolazione americana? La nomina di Kennedy fece grande scalpore anche per il programma per il quale venne eletto, il tema della sua campagna era la ' nuova frontiera' una frontiera differente rispetto a quella che gli americani avevano esplorato nell'800, la frontiera di cui parlava Kennedy era una frontiera culturalee morale, che consisteva nell'abbattere tutti i pregiudizi e le discriminazioni che attraversavano ancora gli USA all'epoca a partire dalla discriminazione raziale . (Caso di Rosa Park), boicottaggio dei mezzi pubblici da parte della gente di colore, non salendo più sugli autobus per più di un anno causarono un forte deficit e piegò le resistenze di chi voleva tenere distinti gli autobus in base alla razza. Tra il 1961 e il 1962 ci sono tre episodi che fanno lievitare la tensione tra le potenze.

• Il muro di Berlino ( 1961)• Lo sbarco alla Baia dei porci (1961)• La crisi dei 'missili' (1962)

Nel Giugno del 1961 c'è il primo incontro che si tiene a Vienna, tra Krusciov e Kennedy, il clima è tornato particolarmente teso, l'episodio che ha fatto crescere la tensione tra USA e URSS è stato l'abbattimento di un aereo-spia americano nel 1960 sul cielo sovietico, l'aereo-spia era U-2. Il vertice che si tiene a Vienna non riesce a far trovare un'intesa tra i 2 leader , l'oggetto delle discussioni era il riassetto della parte occidentale di Berlino. L'Urss voleva neutralizzare la città , cioè farne una città franca che non appartenesse alla Germania occidentale, gli USA non accettano questa richiesta, la risposta dei sovietici è edificare a partire dall'agosto del 1961 un muro che dividesse le due parti della città per frenare la fuga .Il Muro di Berlino rappresenta il coronamento della divisione del mondo in due blocchi e lo rappresenterà per quasi 30 anni . Il secondo motivo di tensione è il tentativo americano ed è il tentativo degli USA di rovesciare il regime di Castro a Cuba. Gli USA tenta di agire attraverso un golpe realizzato dagli agenti della CIA e da esuli anti-castristi, da cubani che avevano abbandonato l'isola dopo la rivoluzione di Castro. Lo sbarco prendeil nome dalla baia in cui arrivano i golpisti, la Baia dei porci a 150km dall'Havana. Ma in 3 giorni Fidel Castro e l'esercito cubano riescono a cacciare gli americani e gli anti-castristi da Cuba. La leadership sovietica interviene militarmente per difendere l'isola e questa reazione sarà all'origine della crisi dei missili del 1962. Gli URSS non si limitano a fornire aiuti economici ma costruiscono basi missilistiche per minacciare gli USA, attraverso aerei-spia gli USA si accorgono della

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costruzione di queste basi e minacciano rappresaglie, creano un blocco navale intorno all'isola e minacciano rappresaglie su Cuba, è uno dei momenti nel quale la Guerra Fredda andò vicina a scatenare il conflitto ma la buona volontà dei due leader li spinse ad accordarsi e a chiudere la crisi dei missili. Gli USA si impegnano a non minacciare la sovranità di Cuba, L'URSS si impegna a smantellare le basi missilistiche che avevano iniziato a sistemare a Cuba. Ne derivò una fase di distensione internazionale sancita da vari episodi, il primo episodio che sancisce questa nuova fase di collaborazione è il trattato di non proliferazione nucleare del 1963. Vengono banditi i test nucleari nell'atmosfera. Il secondo e più emblematico simbolo di questa distensione fu l'instaurarsi di un filo diretto di comunicazione tra Mosca e Washington, fu il simbolo del fatto che la distensione doveva essere accompagnata da un dialogo, da un contatto tra le due leadership . Questafase di distensione parve chiudersi in tempi molto rapidi, tra il 1963 e il 1964 i due leader, Kennedy e Krusciov scompaiono dalla scena politica. Kennedy a Dallas nel novembre del 1963 viene ucciso. Sul fronte sovietico nel 1964 Krusciov viene destituito per il fatto che la leadership del partito comunista sovietico vuole un leader più autoritario, ha ritenuto Krusciov un debole perché ha ceduto durante la crisi dei missili. Il successore di Krusiov sarà Bresnev e aprirà la fase del grigiore politico.

GOODMORNING VIETNAM

Questa guerra nel sistema delle relazioni internazionali ha rappresentato in primo luogo uno degli strascichi più drammatici del processo di decolonizzazione, la questione del Vietnam aveva già coinvolto un'altro paese occidentale, la Francia, ed il Vietnam aveva già combattuto una guerra di indipendenza contro i francesi, per cui il riesplodere di un conflitto. Diviene un conflitto in cui i dueblocchi si trovarono armati uno contro l'altro. Gli accordi di Ginevra del 1954 avevano diviso il Vietnam in 2 parti, la parte settentrionale a guida comunista e il cui leader era il leader che aveva combattuto i francesi a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, Ho Chi Min, la parte meridionale era sotto il controllo occidentale , era anche questo un regime dittatoriale al pari della parte settentrionale del paese e il leader che la governava si chiamava Diem, era un leader filoamericano ed era anch'egli come Kennedy, cattolico. Il fatto che fosse cattolico lo faceva percepire come un leader straniero, i cattolici in Vietnam sono il 7%, e la figura di Diem era per cui invisa a gran parte della popolazione perché apparteneva ad una religione minoritaria ed oltretutto lo si riteneva asservito agli occidentali. Scoppia una guerriglia, di stampo comunista orchestrata dai cosiddetti Vietcong, i Vietcong erano forniti dalla Cina, in parte dall'URSS ed il Vietnam del nord guidato da Ho Chi Min che tenta di riunificare il paese. Di fronte a questa guerriglia gli USA decidono di intervenire, il primo presidente che invierà uomini a difesa del regime di Diem è Kennedy, il quale manda 30mila consiglieri militari per stabilizzare il regime del Vietnam del Sud. Nel giro di 3 anni tra il 1964 e il 1967 gli americani devono aumentare il loro corpo militare dai 30mila del 1964 ai quasi 500mila uomini del 1967 sotto la presidenza di Johnson.

Le ragioni della crisi USA in Vietnam• Fattori tecnico-militari• Internazionalizzazione del conflitto• Costi della guerra• Disagio morale

I partigiani Vietcong conoscono meglio il territorio, sono aiutati dalla popolazione e soprattutto un'esercito meccanizzato e tecnologico come quello statunitense non è pronto a fronteggiare una guerriglia che lo logora nel tempo contro un'avversario che non si mostra mai apertamente come tale. Mao disse che gli USA erano come un pesce fuor d'acqua.Il secondo aspetto che non consente agli americani di venire a capo della guerriglia è

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l'internazionalizzazione del conflitto, cioè il sostegno che i Vietcong hanno da parte di Cina e URSSche nonostante le personali divergenze si ritrovano unite nel sostenere Ho Chi Min ed i Vietcong, terzo aspetto i costi della guerra, i costi sono economici, cioè il mantenimento di un contingente militare di mezzo milione di persone a costi elevatissimi, soprattutto in un frangente in cui gli USA stanno cercando di investire in ambito sociale, Johnson tenta di proseguire la costruzione della 'nuova frontiera' Kennedyana, creare servizi sociali, nuovi quartieri per fare uscire le persone dai ghetti ecc. Oltre ai costi economici che fanno lievitare il deficit americano, ci sono anche costi umani, nel conflitto in Vietnam moriranno 54mila soldati americani, una guerra che gli americani non capivano, una guerra lontana. Gli americani prendono progressivamente le distanze dal conflitto , il disagio morale che pervade sempre più l'opinione pubblica statunitense, per la prima volta gli USA sono sul banco degli imputati, non appaiono più la nazione che esporta democrazia nel mondo ma paiono coinvolti in un conflitto neocoloniale, l'opinione pubblica occidentale ed europea prendono distanze dagli USA, per la prima volta anche all'interno degli USA le fratture della guerra fredda non giustificano più l'atteggiamento del governo, una parte crescente dell'opinione pubblica americana non ritiene il Vietnam decisivo nello scontro bipolare. L'emblema di questo disagio morale è il sovrapporsi delle critiche al conflitto in Vietnam con il movimento di lotta per i diritti civili,alla metà degli anni '60 il movimento anti-razziale si salda con il movimento anti-guerra in Vietnam. Mohammed Ali rifiuta di partire per la guerra dicendo : ' nessun Vietcong miha mai chiamato negro ' .Dietro a questo disagio morale c'è il fondersi della critica della guerra in Vietnam e movimento per idiritti civili. I giovani americani oltre alle manifestazioni per protesta diventano renitenti alla leva, cioè si rifiutano di partire per il fronte, il primo fu David Miller nel 1965 che scatenò un movimentodi massa con centinaia di giovani americani che non partivano per il fronte. Esito di questo movimento di protesta fu l'abolizione del servizio di leva obbligatorio negli USA, nel 1973 gli USA abbandonarono la leva obbligatoria. Il conflitto si chiude in una serie di tappe che iniziano nel gennaio del 1968 con l'offensiva del Tet, il Tet è il capodanno Vietnamita, le forze vietcong scatenano un'offensiva contro tutte le città del Vietnam del Sud, dopo 4 anni di conflitto i vietcong non sono stati indeboliti. Di fronte a questo, il presidente Johnson decide la sospensione dei bombardamenti sul Vietnam, ed accompagna questa decisione all'impegno a non ricandidarsi alle elezioni dello stesso anno, ammette la propria sconfitta. Il presidente successivo, Nixon avvia negoziati di pace che portano nel gennaio del 1973 agli accordi di Parigi, si decide l'abbandono del Vietnam del sud da parte degli americani in un Vietnam che rimaneva formalmente diviso in 2. Il ritiro degli americani era il via libera ai vietnamiti del nord che attaccarono la parte meridionale del paese e nel 1975 conquistarono Saigon la capitale meridionale del paese, nel 1976 il Vietnam è riunificato sotto i comunisti.

La fine della guerra in Vietnam ( 1968-1975)• L'offensiva del Tet ( gennaio 1968)• Fine dei bombardamenti ( marzo 1968)• Avvio dei negoziati di pace ( Nixon)• Accordi di pace di Parigi ( gennaio 1973)• Caduta di Saigon (aprile 1975)

LA PRIMAVERA DI PRAGALa primavera di Praga rievoca i fatti del 1956, cioè il tentativo di liberalizzare il sistema comunista dall'interno , nella fattispecie il leader comunista riformatore Dubček , il quale vuole creare il cosiddetto socialismo dal volto umano, cioè si propone di liberalizzare il quadro politico interno e didecentrare il paese dando maggiore autonomia alla Slovacchia. Brežnev arriva con i carriarmati, Dubček viene deposto e arrestato e la primavera di Praga viene repressa con la forza. Per spiegare questo intervento militare Brežnev adduce alla dottrina della 'sovranità limitata' che consiste nel dire che i confini geografici sono un criterio borghese, l'unico criterio valido è quello di classe, era stata la classe operaia sovietica a correre in aiuto della classe operaia cecoslovacca.

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A Johnson succede Nixon ( Repubblicano).Il segretario di Nixon era Kissinger, la strategia di ordine internazionale adottata dagli USA nel corso degli anni '60 è ascrivibile sia a Nixon sia a Kissinger. Si basava su 3 aspetti fondamentali cheavevano come obiettivo quello di contenere i costi del bipolarismo che gli USA stavano vivendo. Il primo tratto che caratterizzava la strategia di politica estera di Nixon era la strategia della 'carta' cinese, ovvero riallacciare relazioni diplomatiche con Pechino per isolare l'URSS, emblema di questo riavvicinamento tra Washington e Pechino fu la visita che Nixon fece in Cina all'inizio del 1972. E' il culmine della strategia del Ping Pong, le relazioni internazionali tra USA e Cina erano state riavviate a partire dal 1971 grazie all'invito fatto dai cinesi alla nazionale USA di PingPong in vista del campionato mondiale. E' l'inizio di una ripresa di relazioni diplomatiche tra i due paesi. L'obiettivo della Cina era cercare di superare l'isolamento diplomatico in cui era confinata dopo la rottura con Mosca. L'obiettivo statunitense era quello di cercare una soluzione di mediazione alla crisi in Vietnam, speravano che trovare un'intesa con Pechino agevolasse una via d'uscita onorevole dal conflitto in Vietnam. L'altro obiettivo USA era quello di isolare l'Urss. Secondo aspetto della strategia internazionale della presidenza Nixon è il tentativo contemporaneo di depotenziare il conflitto con l'URSS, farlo attraverso la via negoziale, attraverso i negoziati.I negoziati si sarebbero dovuti svolgere sul classico terreno della riduzione degli armamenti.Nel 1972 viene firmato il trattato SALT-1 . Ultimo aspetto è il tentativo di coinvolgere anche i paesieuropei, e non dialogare soltanto in maniera bilaterale.L'esito di questo tentato coinvolgimento dei paesi europei è la firma nel 1975 degli accordi di Helsinski: riconoscimento dell'inviolabilità dei confini esistenti. 35 paesi sottoscrissero l'accordo.La strategia di Nixon incontra notevoli limiti.

Le ragioni della crisi della leadership USA negli anni '70• Economiche• Internazionali ( esito guerra del Vietnam)• Politiche (Watergate)

Il primo limite è di natura economica, la supremazia economica degli USA non è più indiscussa.Giappone ed Europa occidentale hanno tassi di crescita maggiori degli USA. Erano due aree del globo uscite devastate dal conflitto mondiale che tra gli anni 60/70 conobbero un grande dinamismocapace di sfidare sul piano economico gli USA.Il secondo aspetto che frena il dinamismo economico degli USA sono i costi delle politiche sociali sviluppate da Kennedy e Johnson, le politiche della 'nuova frontiera'.L'ultimo e principale aspetto che frena il dinamismo statunitense è la crisi petrolifera del 1973.Nel 1973 in seguito alla guerra dello Yom Kippur(festa ebraica) e che vede contrapposta da un lato e dall'altro Siria ed Egitto, i paesi produttori di petrolio decidono di quadruplicare il costo di questa materia prima. Le conseguenze per le economie occidentali sono particolarmente gravi.Per la prima volta l'economia europea incontra una fase di stagnazione. Il costo del petrolio continuò a crescere durante tutti gli anni 70 e conobbe una seconda impennata nel 1979 in seguito alla rivoluzione Iraniana. Tra l'inizio degli anni '70 e il 1980 il prezzo del petrolio decuplica.

La seconda ragione di crisi della leadership USA negli anni '70 è l'esito della guerra in Vietnam.La logica che aveva motivato il comportamento degli USA a partire dalla seconda guerra mondiale era quella della competizione bipolare con l'URSS. Ad un passo indietro degli USA sarebbe dovuto corrispondere un passo avanti del comunismo. L'esito del Vietnam testimonia che cosi non è.Dopo la caduta del Vietnam del Sud, tutta l'Indocina diventa comunista ( cade la Cambogia e cade ilLaos). Quello a cui si assiste nel giro dei 2 anni successivi è una serie di divisioni in questi paesi comunisti, nel 1978 il Vietnam invade la Cambogia per rovesciare il regime di Pol Pot (capo dei Kmer Rossi)

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Due regimi comunisti si combattono e il Vietnam rovescia l'altro. Vietnam sostenuto dall'URSS e Cambogia sostenuta dalla Cina.

Ultima ragione che esemplifica la crisi americana è di natura politica e si riferisce all'affare Watergate. Fu un caso di spionaggio orchestrato dal presidente Nixon ai danni del partito democratico, il Watergate Hotel ospitava la sede del comitato elettorale del partito democratico, nel quale vennero scoperti degli infiltrati che traevano informazioni segretamente sul conto di responsabili del partito democratico. Si sviluppa una grande campagna stampa alimentata dal Washington Post che mette in luce le complicità e le coperture. Nixon si dimette nel 1974. Tra il 1976 e il 1980 alla Casabianca c'è Carter.

L'interventismo sovietico negli anni '70

• Penisola indiana (1971)• Africa(1975-1977)• Afghanistan (1979)

• Nel 1971 scoppia una guerra civile nella regione orientale del Pakistan, le cause sono di natura molteplice ( La prima è di natura politica, la minoranza bengalese che era stata separata dall'India al momento della nascita del Pakistan non si sente rappresentata dal governo pakistano. La seconda ragione è di natura 'metereologica' , ovvero una carestia seguita ad un tifone affama questa regione che non si sente tutelata dal potere pakistano), in uno scenario abbastanza lontano dal centro della guerra fredda che era l'Europa. Gli equilibriinternazionali si ripropongono, India e Urss sostengono la minoranza bengalese, mentre Cina e Usa sostengono il governo centrale Pakistano. L'Urss e l'India vincono e i bengalesi riescono a ottenere l'indipendenza e nasce il Bangladesh.

• Il secondo scenario è quello Africano. Il Portogallo aveva uno dei sistemi coloniali più duri e retogradi, al momento della liberazione di Mozambico e Angola, scoppiano guerre intestine. In un contesto come quello degli anni '70 i conflitti intestini ai singoli paesi rispecchiano il bipolarismo globale. In Angola si fronteggiano da un lato il Movimento Popolare per la Liberazione dell'Angola ( di stampo comunista), dall'altro forze filo occidentali. Da un lato l'MPLA sono sostenuti dai sovietici e dai cubani, le forze filo-occidentali sono sostenute da USA e SudAfrica. La guerra si conclute con la vittoria del movimento comunista angolano (MPLA). L'interventismo sovietico in Africa non si ferma all'Angola, interviene tra il 1976 e il 1978 nella regione del Katanga(Zaire) ed in Etiopia nella guerra contro la Somalia.

• Ultimo scenario in cui si registra l'interventismo dell'Urss è quello Afghano. Il governo comunista è minacciato dalla guerriglia islamica, combattono contro il governo filo-comunista di Kabul i cosiddetti Mujaheddin alleati dei Talebani, Mosca occupa l'Afghanistan. E' la prima volta, il 1979 che i sovietici mandano i propri carriarmati in un paese al di fuori dell'Europa Orientale. I sovietici cercano di difendere la propria sfera di influenza.

Gli USA non gradiscono questo interventismo sovietico . Nello stesso anno 1979 un'altro paese che gli USA avevano reputato un alleato cade, ed è l'Iran. Lo Scià di Persia fugge in seguito al movimento rivoluzionario animato da varie correnti, il capo di questo movimento è l'ayatollah Komeni. Gli americani percepiscono il regime di Komeni come nemico ed usciranno confermati della loro impressione con un episodio che colpì molto l'opinione pubblica internazionale e che fu l'irruzione degli studenti iraniani nell'ambasciata americana di Tehran dove tennero in ostaggio per un anno e mezzo tutto il corpo diplomatico USA.

La conseguenza del 1979 è il fatto che gli USA si sentano sempre più minacciati, non riconoscono

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più la propria supremazia globale e in occasione delle elezioni del 1980 sostengono massicciamente il candidato che ripropone meglio l'idea dello scontro ideologico con l'URSS.Vince il candidato repubblicano, Ronald Reagan.

Le linee guida dell'amministrazione Reagan• Riaffermazione competizione propagandistica con l'URSS• Liberismo economico• Politica estera interventista• Massiccio processo di riarmo

Reagan resterà presidente fino all'1989.Riafferma la competizione sul piano della propaganda con l'URSS.Dopo un periodo buio come quello degli anni '70, Reagan decide di rilanciare l'immagine, il suo approccio ideologico si appoggia su un grande talento comunicativo e sulla scoperta di un mito americano, un mito come esportatore di liberta e democrazia contro quello che giudica apertamente l'impero del male. E' un approccio manicheo(buoni contro cattivi).L'obiettivo di Reagan è quello di rendere più semplice l'approccio internazionale degli USA dopo un decennio di crisi, individuare un nemico aiuta a compattare il proprio campo, il secondo punto strettamente connesso al primo , riguarda il liberismo in ambito economico, porre gli USA come contr'altrare rispetto al modello sovietico. La nuova frontiera era ritenuta troppo simile al modello assistenziale dell'URSS, lo stato deve tornare ai principi liberisti pre-1929 pre-Keynes. Quella di Reagan sarà una rivoluzione culturale che colpirà anche l'Europa, emblema sarà la GB di MargarethTatcher.In politica estera si interviene finanziando i movimenti anti-comunisti, si finanziano movimenti anti-comunisti anche in aree extraeuropee, in Africa ( Angola), in Afghanistan.In ultimo, viene avviato un massiccio programma di riarmo, è la tomba della coesistenza pacifica. Reagan attua un programma di riarmo che aumenta del 35% le spese militari. C'è una contraddizione di fondo, da un lato si proclama il principio del liberismo in ambito economico e dall'altro si incentivano pesantemente le commesse e le spese militari che sono gestite dallo stato. Quello a cui si assiste nei primi anni della presidenza Reagan è una sorta di New Deal militare. La crescita dell'economia è affidata alle commesse dello stato federale e dell'esercito. Il massiccio processo di riarmo non si chiude con l'aumento delle spese militari ma ha un secondo versante, ovvero quello della rinnovata aggressività verso l'URSS, vengono installati missili a media gittata in Europa occidentale. Contemporaneamente Reagan avvia il programma di costruzione del cosiddetto 'scudo spaziale' per proteggere il territorio americano da attacchi nucleari.

La sclerosi del sistema sovietico (1980-1985)• Stagnazione economica• Crisi politica interna al blocco comunista• Difficoltà sul piano dell'immagine

All'inizio degli anni '80 l'URSS è in profonda difficoltà, la prima ragione è di natura economica. Nella competizione bipolare tra modello capitalista e modello sovietico appare chiaro chi sia il vincitore. L'attrattiva del modello economico sovietico ormai non conquista più nessuno.Il secondo aspetto è la crisi politica interna che incontra il blocco comunista, questa crisi si caratterizza innanzitutto nel grigiore politico del leader sovietico Brezniev, leader fermamente conservatore che blocca il processo di de-stalinizzazione avviato da Krusiov. L'emblema della crisi del blocco comunista sono i fermenti liberali di democrazia che si iniziano a respirare all'interno di qualche paese del Blocco orientale, in particolare la Polonia. In Polonia nel 1980 nasce un sindacato non comunista: Solidarnosc. E' un sindacato non comunista, un sindacato cattolico che è favorito nel suo radicamento sociale non solo dal fatto che la Polonia sia un paese a grande

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maggioranza cattolico, ma per l'avvento di Giovanni Paolo II nel 1979. Giovanni Paolo II era polacco, era da 500 anni che non c'era un Papa non italiano , è chiaro il segnale che la Chiesa manda al blocco comunista. Solidarnosc nasce nel 1980, ha un momento di grande successo tra l'80 e l'81 ma viene reso illegale dal governo comunista polacco guidato dal generale Jaruzelski .L'ultimo aspetto che mostra l'involuzione del sistema sovietico è legato al piano dell'immagine, è una leadership sovietica vecchia, conservatrice e che non è più in grado di muoversi con abilità sul piano delle relazioni internazionali, emblema di questa incapacità di dialogare con l'opinione pubblica internazionale è un episodio del 1983, quando l'aviazione sovietica abbattè un aereo civile della Corea del Sud che aveva violato lo spazio aereo sovietico. Il colpo di immagine fu enorme, morirono quasi 300 passeggeri civili e parve evidente all'opinione pubblica internazionale come Mosca vivesse ormai in una guerra fredda fuori dal tempo in cui anche i civili potevano essere merce di scambio nell'equilibrio di potere.

Il dialogo tra Gorbaciov e Reagan• Vertici bilaterali ( Ginevra 1985 e Reykiavik)• Trattato INF ( 1987)• Disimpegno sovietico in Afghanistan ( 1987-1988)• Visita di Reagan a Mosca ( 1988)

Gorbaciov è un leader che succede a Brezniev, è un leader di compromesso, ma alla fine sarà un leader profondamente innovatore. Secondo Gorbaciov l'URSS non era più in grado di sostenere la competizione bipolare, Gorbaciov ritiene che abbassando la temperatura dello scontro con gli USA, l'URSS avrebbe potuto ottenere vantaggi sul piano interno. Per portare avanti questo programma, Gorbaciov è disposto a concessioni unilaterali. La presidenza americana è inizialmente molto scettica di fronte a colui che incarnava l'impero del male, ma in un paio di anni tra i 2 leader si instaura un rapporto di grande collaborazione.Questo dialogo si traduce nei vertici bilaterali che tra il 1985 e il 1986 vedono protagonisti i 2 presidenti, nel primo a Ginevra non si conclude nulla dal punto di vista degli accordi. Il secondo quello a Reykjavik è più produttivo, riguarda il solito ambito della riduzione degli armamenti, in particolare la riduzione del 50% dei missili presenti sul suolo europeo. Questo sarà oggetto anche del secondo trattato, in cui si avvia lo smantellamento sia da parte sovietica che statunitense delle testate balistiche presenti in Europa.Altri due elementi sono il disimpegno sovietico in Afghanistan e la visita che il presidente americano Reagan rende a Gorbaciov nel 1988. Reagan riconosce che ormai l'impero del male non esiste più, riconosce pubblicamente che Gorbaciov è un partner affidabile e che l'URSS è un interlocutore riconosciuto degli USA .

La disgregazione dell'impero sovietico (1989)• Le elezioni in Polonia (Solidarnosc)• La liberalizzazione in Ungheria• La caduta del muro di Berlino

La fine della guerra fredda non avviene attraverso un accordo tra le due superpotenze, ne tantomento avviene per un emergere internazionale di altre potenze ma avviene per il crollo di una delle due parti. Le tappe di questo crollo sono molto ravvicinate, tra la primavera e l'autunno del 1989 e riguardano 3 paesi del blocco comunista. Prima tappa sono le elezioni in Polonia nel giugno del 1989. Il generale polacco vuole attuare una politica di riconciliazione nazionale, si va alle urne nel giugno del 1989 e stravince il movimento cattolico di Solidarnosc. Per la prima volta dall'inizio della guerra fredda un paese del blocco orientale non è governato dai comunisti. Nel giro di poche settimane un'altro paese del blocco orientale si apre ad una prima democratizzazione ed è l'Ungheria. In Ungheria si avvia una liberalizzazione del sistema politico, si

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consente la nascita a partiti non-comunisti una dialettica democratica riprende anche in Ungheria. Alcuni stati apportano delle riforme, URSS, Ungheria e Polonia.Germania Est, Cecoslovacchia, Bulgaria e Romania non volevano avere riforme. Sarà proprio l'implosione del regime comunista della Germania Est a sancire la fine della Guerra Fredda. Questo regime cade in seguito alla liberalizzazione che aveva coinvolto l'Ungheria. L'Ungheria decide di aprire i propri confini e questo apre alla possibilita ai cittadini del blocco orientale di arrivare in Austria e nei paesi occidentali passando dall'Ungheria. Il muro di Berlino non serviva più a nulla. E'nel novembre del 1989 che la leadership della Germania Est capisce che la barriera non ha più ragion d'essere e a partire dal novembre parte lo smantellamento del muro di Berlino, simbolo più evidente della guerra fredda . L'anno successivo la Germania si riunifica sotto la guida della germania federale di Kholl.------------------------------------------------------------------------La svolta degli anni Settanta

• La strage di Piazza Fontana (1969)• Rivolta di Reggio Calabria

In Italia due episodi sanciscono l'inefficenza dei poteri pubblici e della classe politica, il primo di questi due episodi è l'avvio della strategia della tensione che caratterizzerà l'Italia dal 1969 e che è la strage di piazza Fontana. La strage avviene il 12-12 del 1969 quando viene posta una valigia bomba all'interno della banca nazionale del lavoro di Milano e vengono uccise 17 persone e circa un centinaio vengono ferite. E' l'emblema dell'inefficenza dell'apparato statale. Non solo i colpevoli non saranno mai trovati, e questo è un classico di diversi episodi di terrorismo che hanno caratterizzato la nostra storia, ma le indagini si dirigono con ostinazione verso una pista che sarà poismentita dai fatti e che sarà la pista anarchica. Nei giorni successivi a questa strage vengono arrestati diversi esponenti dell'anarchia milanese, tra cui Pietro ValPreda e Giuseppe Tinelli.Giuseppe Tinelli era stato arrestato a Milano e tre giorni dopo precipita dall'ufficio della questura e muore. Sulla dinamica dell'omicidio non è mai stata fatta piena luce. Colpevole di questo omicidio venne individuato il commissario Calabresi, il quale sarà ucciso da un commando di terroristi di estrema sinistra che volevano vendicare Tinelli. Il secondo episodio che mostra la fragilità delle istituzioni pubbliche italiane negli anni '70 è la rivolta di Reggio Calabria, nel 1970 vengono istituite le regioni, l'istituzione delle regioni era inserita nella carta costituzionale ma si attende fino a quell'anno per vederne la nascita. A Reggio Calabria nel luglio del 1970 scoppia una rivolta perché capoluogo di regione era stato scelto Catanzaro. La rivolta è animata da ambienti di estrema destra riconducibili all'MSI e a sindacalisti di destra (Ciccio Franco). La rivolta venne domata dopo 7 mesi nel febbraio del 1971 grazie all'intervento della forza pubblica e a concessioni fatte ai rivoltosi, viene deciso di lasciare la sede del governo regionale a Catanzaro mentre il consiglio regionale viene stabilito a Reggio Calabria. Ci troviamo all'avvio degli anni '70 con una situazione ambigua, da un lato una fragilità estrema dei poteri pubblici, dall'altro una frattura interna alle forze politiche italiane. DC e PSDI vogliono proseguire la stagione del centrosinistra. I socialisti invece sidistaccano dal centrosinistra e vogliono coinvolgere il PCI all'interno della maggioranza. La ragionedella volontà di coinvolgere il PCI era dovuta al fatto che si riteneva che il PCI potesse stabilizzare il sistema politico .

Gli anni settanta• Mobilitazione civica• Svolta del PCI• fine del centrosinistra• Il terrorismo e la solidarietà nazionale

Quello degli anni '70 è un decennio caratterizzato da una fortissima mobilitazione civica,l'opinione pubblica di fronte all'inefficenza dei partiti e delle istituzioni, tenta di riappropriarsi di temi ritenuti di interesse generale e si mobilita non più delegando solamente ai partiti le scelte e le decisioni

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politiche ma lo fa in prima persona, soprattutto attraverso lo strumento del referendum.Il momento cardine di questa fase è a partire dal 1974 quando le forze anti-divorziste ( contrarie all'introduzione del divorzio in Italia) indicono un referendum abrogativo. Le forze anti-divorziste erano la DC e l'MSI. Tutti i partiti laici sono a favore del mantenimento del divorzio, vediamo però che in questa campagna elettorale sono i cittadini a mobilitarsi, si metterà in luce un nuovo partito, meno ideologicizzato, e che è il partito Radicale. Coloro che vogliono mantenere l'istituto del divorzio in Italia vincono. Conseguenze di questo voto sono in primo luogo il fatto che il ruolo delladonna nella società italiana sia profondamente mutato e non può più essere confinato solamente alladifesa della famiglia, il secondo fattore che emerge da questo voto è la riduzione del peso della Chiesa cattolica all'interno della scena politica ma anche della vita privata dei cittadini.A partire dalla metà degli anni '70 ci saranno altri provvedimenti legislativi che sanciscono questi passi avanti sul fronte dei diritti civili, nel 1975 vengono approvateo 2 leggi: la prima sancisce la partità giuridica dei due coniugi, il marito non è più posto in posizione di superiorità. La seconda è l'abbassamento della maggiore età da 21 a 18 anni. L'ultimo provvedimento che esemplifica questa svolta interviene nel 1978 ed è la legge sull'interruzione volontaria della gravidanza. Viene disciplinata e resa legale, si verificherà una situazione simile a quella che era avvenuta per il divorzio. Nel 1981 un referendum tenterà di abrogare questa legge ed anche questo verrà sconfitto.Negli anni '70 osserviamo anche la svolta all'interno del PCI. Il partito comunista adotta una svolta di tipo riformista, nel 1968 aveva condannato la repressione sovietica in Cecoslovacchia prendendo formalmente le distanze dall'URSS ma soprattutto a partire dal 1972 il PCI ha un nuovo leader, Enrico Berlinguer. La svolta relativa alla leadership di Berlinguer è una svolta molto importante e che ha conseguenze sia interne sia sul piano internazionale. Sul piano interno Berlinguer teorizza quello che è passato alla storia come Compromesso Storico, un accordo che avrebbe dovuto riunire e tenere insieme le forze comuniste,socialiste e cattoliche. Unire queste forze per fronteggiare i sommovimenti presenti nella società e scongiurare il pericolo di un colpo di stato autoritario in Italia. Berlinguer ha in mente un precedente storico che è quello del Cile,nel settembre del 1973 il colpo di stato di Pinochet. In Cile una ampia coalizione di centrosinistra ha vinto le elezioni ed è stata rovesciata da un colpo di stato dei generali guidati da Pinochet ed appoggiati dagli americani. Berlinguer è consapevole del fatto che essendo l'Italia all'interno del blocco occidentale, anche un'eventuale vittoria nelle urne non sarebbe stata rispettata, non sarebbe stato accettabile da parte USA che il partito comunista diventasse maggioritario all'interno della scena politica italiana, per questa ragione era illusorio sperare di sopravanzare la DC nelle urne e candidarsi a governare, l'unica via per governare era accordarsi con socialisti e DC.Sul piano internazionale il PCI stringe rapporti sempre più stretti con i suoi omologhi occidentali, con il partito comunista francese e con quello spagnolo, avviando la stagione dell'eurocomunismo.Per la prima volta il partico comunista comincia a collocarsi all'interno del blocco occidentale e a dimostrare di accettare l'appartenenza italiana alla CEE.Uno dei principali esponenti di questo eurocomunismo era Giorgio Napolitano.Questa svolta si traduce con una costante crescita del PCI, nelle elezioni regionali e amministrative del 1975 il PCI raggiunge il 33,4% dei voti e arriva a sfiorare la DC che scende al 35%.Le conseguenze di questo avvicinamento dei comunisti alla DC per vie elettorali sono che si assiste allo sganciamento del Partito socialista italiano dal centrosinistra. Il partito socialista voleva riaprireal dialogo con i comunisti, ma il fatto di vedere il PCI sempre più in crescita convince il partito socialista ad abbandonare il governo, si va ad elezioni anticipate.Ci sono elezioni nel 1976 ma si assiste ad una situazione di stallo, il PCI raggiunge il suo massimo storico 34,3% , la DC guadagna un paio di punti ma se i socialisti non vogliono partecipare al centrosinistra l'unica soluzione possibile è l'ingresso dei comunisti se non nel governo quantomeno nella maggioranza. I comunisti non vogliono partecipare ad una maggioranza di ampie intese ma lo faranno per fronteggiare l'emergenza terroristica che nella seconda metà degli anni '70 attraversa il paese. Dopo le elezioni del 1976 si assiste ad uno strano governo, un monocolore democristiano guidato da Giulio Andreotti e che vede l'astensione di tutte le forze politiche italiane eccetto la DC che vota a favore, e MSI e Radicali che votano contro, le altre forze si astengono. La ragione

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principale del mancato voto di sfiducia dei comunisti a questo esperimento era l'emergenza terroristica. In Italia alla metà degli anni '70 viviamo in un contesto di lacerazione interna con il contrapporsi di un terrorismo nero e di un terrorismo rosso , queste due tipologie di terrorismo non sono differenti soltanto per la matrice ideologica, sono differenti anche per le modalità con cui le azioni terroristiche sono portate avanti. Le azioni portate avanti dal terrorismo nero sono essenzialmente bombe messe in luoghi molto frequentati e che hanno l'obiettivo di diffondere un terrore abbastanza indiscriminate, i principali eventi riconducibili al terrorismo nero sono : Piazza della Loggia a Brescia nel 1974, Strage dell'Italicus 1974, Strage di Bologna 2 agosto 1980 nella quale venne posta una bomba nella sala di aspetto che causò più di 80 morti. Su tutte queste stragi eccezion fatta per quella di Bologna non è mai stata fatta chiarezza fino in fondo. Il terrorismo rossoera animato per la gran parte da giovani studenti universitari e aveva un obiettivo principale, quello di risvegliare la classe operaia facendole capire che non doveva muoversi sul terreno delle conquistesindacali ma doveva tornare all'ideologia rivoluzionaria. La rivoluzione doveva nascere da una fase di terrore, terrore contro avversari politici ben definiti: industriali, magistrati, forze dell'ordine, politici. Nei primi anni tra il 1972 e 1974 sono principalmente attentati incendiari, a partire dal 1974c'è un'escalation, il primo atto fu il sequestro di un magistrato genovese ( Giudice Sossi) e graziato in cambio della liberazione di altri terroristi di estrema sinistra, il fatto che poi questi terroristi non vennero liberati causò due anni dopo l'uccisione del procuratore capo di Genova.Si determina una seconda ondata di movimenti, nel 1977 nelle scuole superiori e nelle università nasce un secondo movimento molto più estremista di quello del '68 e che per la prima volta è caratterizzato dal fatto che gli studenti prendono le armi in pugno. Gli obiettivi contro i quali si scagliò il movimento del '77 erano le tradizionali organizzazioni della sinistra, a livello politico (PCI) e a livello sindacale ( CIGL), il fatto più eclatante fu nel febbraio del 1977 quando il segretario della CIGL ( Lama ) venne aggredito da degli studenti durante un comizio all'università di Roma. L'anno successivo ci sarà l'episodio più drammatico, il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro. Il 16 marzo del 1978 (il giorno in cui in parlamento si votava la fiducia al primo governo Andreotti nel quale anche il PCI votava la fiducia) Aldo Moro viene fermato con la sua scorta, vengono uccisi i 5 uomini della scorta e viene rapito dando il via ad un periodo di estrema commossione e isteria nazionale che durò 55 giorni nelle quali le forze politiche si divisero sulla possibilità di trattare o meno con le BR. Il governo e il PCI non volevano negoziare con le BR, non volevano piegarsi al ricatto. A favore della trattativa erano il partito socialista e alcune correnti dellaDC. Aldo Moro fu fatto ritrovare ucciso il 9 di maggio del 1978 e questo fu il momento in cui l'emergenza terroristica parve per un verso incontenibile e per un altro rappresentò il momento nel quale ci fu una prima presa di distanza dal terrorismo da parte di ambienti che fino a quel giorno erano stati conniventi, lo avevano tollerato e protetto. A partire dal 1978 noi vediamo un declino ed un isolamento crescente delle BR, il cui ultimo gesto fu a Forlì con l'uccisione di Roberto Ruffilli.Questa fase di solidarietà nazionale si esaurisce con lo sganciamento del PCI, che a partire dal 1979 decide di tornare convintamente all'opposizione. La fase di solidarietà nazionale si conclude in chiaroscuro, alcuni dati positivi: strategia vincente nei confronti del terrorismo e alcune riforme ( equocanone e sistema sanitario nazionale). E alcuni dati negativi: lobbizzazione->il fatto che la politica paradossalmente in un momento in cui risulta meno credibile permea progressivamente tuttigli ambiti della società, non si accede a ruoli importanti senza coperture politiche (università, televisione, Ausl ecc). E' un fenomeno di corruzzione che a partire dalla fine degli anni '70 si estende ed occupa tutte le parti della società.

(Rai 1-> DC , Rai 2->Socialisti, Rai 3-> Comunisti ...poiRai 1->partito di maggioranza (Forza Italia, PD, PDL), Rai 2->An, Lega, ecc , Rai 3-> sinistra )

Gli anni Ottanta• Il boom della spesa pubblica• L'offensiva della criminalità organizzata• Involuzione dei partiti

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A livello di governo vediamo il Pentapartito, all'interno del governo -> DC, partito socialista, partitosocialdemocratico, partito repubblicano e partito liberale.

Tre fattori indeboliscono le basi democratiche del nostro paese, il primo è l'esplodere della spesa pubblica in Italia, l'estendersi abnorme della politica in settori della società che non le competono implica un aumento dell'inefficienza e della spesa pubblica. Si amplia il settore pubblico, vengono creati nuovi posti in tutti gli apparati statali. Il secondo aspetto è la crescente offensiva della criminalità organizzata, vengono a galla molte collusioni, ambiguità e vicinanze tra politica e criminalità organizzata, la criminalità aiuta a reperire voti e progressivamente entra negli apparati pubblici, non entra in maniera silenziosa ma a partire dagli anni '80 lo farà in maniera evidente, il caso più noto è l'omicidio del generale Dalla Chiesa a Palermo, era stato chiamato come procuratorea Palermo per fronteggiare l'emergenza mafiosa e sarà ucciso nel settembre nel 1982.L'ultimo aspetto è relativo all'involuzione dei partiti, assistiamo ad un progressivo distacco dei partiti che non fungono più da canale di collegamento tra le istituzioni e l'opinione pubblica ma sono sempre più autocentrati, ovvero sempre più rivolti a se stessi. Conseguenza di questi fattori sarà il fenomeno della corruzione politica che sfocerà in Tangentopoli. Il vuoto di potere che nasce dalla scomparsa dei due principali partiti associato dalla delegittimazione dei partiti sarà alla base della ricerca di un uomo nuovo.