Stop&Go Marzo15

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con la collaborazione di _Francesca e Giovanna _Antonella Grandolfo e Licia Cazzato _Licia, Roberta, Viviana _Michele _Giovanna, Nando, Leo (...) Estratto del discorso pronunciato da Martin Luther King Washington, 28 agosto 1963

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Page 1: Stop&Go Marzo15

Numero 1 /Marzo 2015

Marzo è il mese della nondiscriminazione. Abbiao fatto il puntodella situazione rispetto al temaintegrazione e intercultura con il sindacoAntonio Lomoro.

SSeeccoonnddoo lleeii ii VVaalleennzzaanneessii cchheeaatttteeggggiiaammeennttii aassssuummoonnoo nneeii ccoonnffrroonnttiiddeellllee ppeerrssoonneepprroovveenniieennttii ddaa aallttrrii ppaaeessii??Posso affermare che l'approccio deivalenzanesi non è molto favorevolenonostante in Via Ceglie sia già presenteun centro d'accoglienza, avviato incollaborazione con il Ministero degliInterni, che accoglie famiglie diimmigrati. Nonostante ciò, la maggiorparte dei cittadini è ancora contraria equesto ha portato ad un rifiuto diun'ulteriore struttura nel Quartiere SanLorenzo.

PPuuòò aaffffeerrmmaarree cchhee ll ''aapppprroocccciioo nneeggaattiivvooddeeii vvaalleennzzaanneessii èè ddoovvuuttoo aa uunnaa ppaauurraa nneeiiccoonnffrroonnttii ddeell ddiivveerrssoo??Non esattamente poiché ci sono famiglieprovenienti da paesi stranieri integrate

Nella prima settimana di Marzo, a Torino, si è tenuta laquinta tappa del “Diritti al Futuro Tour”, un giro per tuttaItalia a cura del Garante Nazionale dell’ infanzia edell’adolescenza Vincenzo Spadafora, con la voce deiragazzi e delle ragazze dell'Associazione Kreattiva! Nonpossiamo negarvi la difficoltà e l’ impegno che ci ha recatoquesta esperienza, ma possiamo assicurarvi che alla finen’è valsa la pena!Questo tour nasce con lo scopo di evidenziare le diverserealtà che “costellano” il cielo dell’ Italia. In questa tappaabbiamo avuto la conferma che non importa in quale Diotu creda e neanche di che colore sia la tua pelle, siamo tuttiuguali e nessuno è migliore di un altro, perché viviamotutti sotto lo stesso cielo.Ed è proprio questo il concetto fondamentale dell’ IstitutoComprensivo Regio Parco, che abbiamo avuto lapossibilità di visitare durante la quinta tappa del tour.Questa scuola esprime al meglio il concettodell’ integrazione ospitando 834 alunni di cui 512 diorigine straniera, quindi circa il 61% di questa scuolacoinvolge all’ incirca venti etnie differenti. Nel corso dellanostra giornata all’ interno dell’ Istituto abbiamo avutomodo di conoscere ragazzi, nostri coetanei ma anche piùpiccoli, che già alla loro età hanno affrontato grandidifficoltà durante il loro percorso di vita. Questa tappa èintitolata “A scuola, di tutti i colori”, un espressione moltoappropriata, in quanto, secondo noi, la vita non è in biancoe nero ma a colori perché la fantasia fornisce ai ragazzi glistrumenti di cui hanno bisogno per dipingerla al meglio!E’ proprio questo che ci ha fatto capire la direttrice della

scuola, Concetta Mascali, un punto fisso nella crescita ditutti gli studenti assieme al nucleo docenti ed aglieducatori dell’Associazione di Animazione Interculturale(ASAI), che li seguono giorno per giorno.Un altro momento per noi bellissimo è stato quando ibambini delle elementari ci hanno fatto assistere ad un loromini-concerto. . è stato fantastico, pendevamo dai loro

Il gruppo Giovanissimi di San Lorenzo si incontra ogni mercoledì per il progetto San Lorenzo ParticipationLab! Vieni a trovarci!

Questa frase del cartone animato Disney“Lilo&Stitch” ci fa capire che in una grandefamiglia come quella che, in un certo senso è ilmondo, nessuno deve essere abbandonato odimenticato.Al mondo siamo più di 7,2 miliardi di persone,una bellissima e numerosa famiglia si potrebbedire. È vero siamo di età, sesso e culture diverse,ma siamo pur sempre tutti “uguali” e siamo unagrande famiglia. Tuttavia sempre più personecredono che il diverso faccia paura e quindi sitirano indietro su questo argomento, l’argomentodella discriminazione. La discriminazione nonriguarda solo gli omosessuali ma anchediscriminazioni di sesso e razza.Siamo nel 2015 ed è impensabile che si parliancora di diversità fra tutti gli uomini.Ci sono persone che amano la terra, altre chehanno il colore della pelle più scura, altre ancorache amano quelli dello stesso sesso e altre chehanno una religione diversa dalla nostra ma senoi tutti vedessimo al di là di ciò che vediamocon i nostri occhi potremmo capire che infondosiamo tutti uguali, abbiamo tutti un cuore, due

È tempo di… famiglia“Ohana significa famiglia, famiglia significa che nessuno viene abbandonato o

dimenticato”

con la collaborazione diIl giornale partecipato dai giovani della Comunità di San Lorenzo

Da Torino, agli Stati Uniti, a Valenzano. Dal calcio alla cucina. Un viaggio nel mondo dell'intercultura.

Meno "io" più noi: siamo una grande famiglia multicolore!

FERMATI. INFORMATI. ATTIVATI.

La diversità è una grande risorsa, ma ancora troppo spesso è vissuta come un problema

I giovanissimi di San Lorenzo sono su Facebook!

Dalla testa ai piediCenere in testa, acqua sui piedi

_Don Tonino Bello

L'EDITORIALE

Carissimi,

Cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti, sisnoda la strada della quaresima. Una strada,apparentemente, poco meno di due metri. Ma, inverità, molto più lunga e faticosa.Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivareai piedi degli altri.A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vannoda mercoledì delle ceneri al giovedì santo.Occorre tutta una vita, di cui il tempo quaresimalevuole essere la riduzione in scala.Pentimento e servizio: sono le due grandi prediche chela chiesa affida alla cenere e all’acqua, più che alleparole.Non c’è credente che non venga sedotto dal fascino diqueste due prediche. Le altre, quelle fatte dai pulpiti,forse si dimenticano subito. Queste, invece, no: perchéespresse con i simboli, che parlano un “linguaggio alunga conservazione”.È difficile, per esempio, sottrarsi all’urto di quellacenere. Benché leggerissima, scende sul capo con laviolenza della grandine. E trasforma in un’autenticamartellata quel richiamo all’unica cosa che conta:“Convertiti e credi al Vangelo”. Peccato che non tutticonoscono la rubrica del messale, secondo cui le ceneridebbono essere ricavate dai rami d’ulivo benedettinell’ultima domenica delle palme. Se no, le allusioniall’ impegno per la pace, all’accoglienza del Cristo, alriconoscimento della sua unica signoria, alla speranzadi ingressi definitivi nella Gerusalemme del cielo,diverrebbero itinerari ben più concreti di un camminodi conversione.Quello “shampoo alla cenere”, comunque, rimaneimpresso per sempre: ben oltre il tempo in cui, tra icapelli soffici, ti ritrovi detriti terrosi che il mattinoseguente, sparsi sul guanciale, fanno pensare per unattimo alle squame già cadute dalle croste del nostropeccato.Così pure rimane indelebile per sempre quel tintinnaredell’acqua nel catino.È la predica più antica che ognuno di noi ricordi. Dabambini, l’abbiamo “udita con gli occhi”, pieni distupore, dopo aver sgomitato tra cento fianchi, perpassare in prima fila e spiare da vicino le emozionidella gente.Una predica, quella del giovedì santo, costruita condodici identiche frasi: ma senza monotonia. Ricca ditenerezze, benché articolata su un prevedibile copione.Priva di retorica, pur nel ripetersi di passaggi scontati:l’offertorio di un piede, il lavarsi di una brocca, ilfrullare di un asciugatoio, il sigillo di un bacio. Unapredica strana. Perché a pronunciarla senza parole,genuflesso davanti a dodici simboli della povertàumana, è un uomo che la mente ricorda in ginocchiosolo davanti alle ostie consacrate. Miraggio odissolvenza? Abbaglio provocato dal sonno, o simboloper chi veglia nell’attesa di Cristo? “Una tantum” perla sera dei paradossi, o prontuario plastico per le nostrescelte quotidiane? Potenza evocatrice dei segni!Intraprendiamo, allora, il viaggio quaresimale, sospesotra cenere e acqua. La cenereci bruci sul capo, come fosse appena uscita dal crateredi un vulcano. Per spegnere l’ardore, mettiamoci allaricerca dell’acqua da versare sui piedi degli altri.Pentimento e servizio. Binari obbligati su cui devescivolare il cammino del nostro ritorno a casa. Ceneree acqua. Ingredienti primordiali del bucato di untempo. Ma, soprattutto, simboli di una conversionecompleta, che vuole afferrarci finalmente dalla testa aipiedi.

_Francesca e Giovanna

_Antonella Grandolfo e Licia Cazzato

PAROLEPAROLE.. .FATTI

Bentornati nella nostra cucina, oggivogliamo parlarvi delle tante e diverseculture culinarie nel mondo.In ogni parte del mondo esistono diverseculture e abitudini alimentari legate allareligione, è importante, quindi,apprezzare le diversità e comprendere laricchezza di ogni cultura in modo datollerare diverse tradizioni.Esistono particolari regole dal punto divista alimentare: molti cibi vengonolimitati o addirittura eliminati a secondadelle festività celebrate durante l’anno,classici esempi sono il divieto amangiare carne suina nella religioneislamica o il digiuno della quaresimacristiana.

Il cibo è un ponte tra i popoliIN CUCINA CON DAVIDE E CHECCO

Stop & GO è lo strumento di comunicazione di un gruppodi giovani ragazze e ragazzi che hanno deciso di prendersi cura

del loro territorio, di animarlo e di viverlo per renderlo un posto più bello.Se anche tu vuoi partecipare, attivare, comunicare, scrivere un articolo. . .

raggiungici su Facebook" I giovanissimi di San Lorenzo".

capire che infondo siamo tutti uguali, abbiamotutti un cuore, due occhi, un naso e un cervello. . .beh sarebbe proprio quello che bisognerebbe farfunzionare. . . Quando riusciremo a capirefinalmente che siamo tutti uguali e facciamo tuttiparte di una grande Ohana?Diciamo insieme basta a questi pregiudizi controaltre persone perché nessuno è meglio di altri epoi bisogna ricordare che tutti abbiamo una nostralibertà di pensiero e di azione che, è vero chefinisce quando inizia quella dell’altro, ma è anchevero che è un nostro diritto. . . siamo uomini ugualia prescindere da chi decidiamo di amare, da cosadecidiamo di mangiare, da cosa decidiamo diindossare.È tempo di famiglia, di una famiglia basata sullatolleranza, sulla collaborazione esull’amore fra tutti… è tempo di una famigliapiena di colori, di volti, di persone diverse e diculture diverse. . . è tempo di allargare e capire chela nostra vera Ohana è il mondo e si sa, nel mondonon bisogna abbandonare e dimenticarsi dinessuno, nel mondo non importa se sei diverso,alla fine “Il mondo è bello perché è vario”.

Australia alcune tribù consumano carnedi serpenti; Invece in Europa e in NordAmerica si preferisce carne bovina.Una delle culture che più c’ incuriosisceè quella Orientale, a tal propositovogliamo proporvi un piatto di originecinese: Ravioli al vapore.

Il cibo si comporta come vero e proprioponte tra culture, serve ad identificarsicon terre lontane, affetti e abitudinialimentari di altri popoli; mantieneanche il legame immediato e diretto conla cultura di origine perché questadiscende in linea diretta dalla stessaterra che l’ha originata. Le tradizionialimentari derivano da secoli diadattamento all’ambiente circostante,ciascun popolo cerca alimenti nutritivitra i più vicini a sé: In Tailandia,Cambogia e molti paesi asiatici, lepersone mangiano larve, cavallette ealtri insetti; In Perù è comune mangiarela carne del così detto “porcellinod’India” e dei Lama; In Africa e in

IInnggrreeddiieennttii ::Per l’ impasto:250 gr di farina50 ml di acquaSale (q.b.)

PPeerr iill rriippiieennoo::1 50 gr di macinato di suinoCarote (q.b.) Scalogno (q.b.)

PPrreeppaarraazziioonnee::1 . Iniziamo preparando la pasta deiravioli: in una ciotola, disponete lafarina a fontana, aggiungete un pz. disale e incorporate poco per voltal’acqua. Lavorate per bene gliingredienti e poi rendere l’ impastocompatto e sodo. Avvolgere l’ impasto

con la pellicola trasparente e lasciateloriposare per circa 60 minuti in un luogofresco e asciutto.2.tritate la carota e lo scalogno, in unaciotola versate il macinato di suino e leverdure tritate, mettete il tutto in frigo.3 . Stendete poi la pasta e ricavate deidischi di 7cm, rendete i dischi ottenutipiù sottili stendendo ulteriormente lapasta e al centro di ogni disco disponeteun cucchiaio di ripieno.4. Chiudete i ravioli a mezzalunainumidendone il bordo con dell’acqua epoi realizzate delle piccole pieghe.5. Utilizzando qualsiasi pentola per lacottura a vapore disponete i ravioliall’ interno della pentola e chiudete conun coperchio, fate cuocere in 15 minuti.

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violini! ! ! Nonostante le varie etnie, la musica è lostrumento migliore che può e che continua ad unire,evidenziando ancora di più il vero significatodell’ integrazione in questa scuola.Abbiamo avuto modo di parlare anche con il ConsiglioComunale dei Ragazzi (CCR), formato da un Sindaco, unVice-Sindaco e due Segretari che insieme si interfacciano anome dell’ istituto con il mondo degli adulti sottolineando iloro bisogni e i loro pensieri.Non possiamo, assolutamente, dimenticarci di parlarvidell’ intervista al Garante Nazionale dei diritti dell’ infanziae dell’adolescenza Spadafora con il quale abbiamo avutomodo di comprendere che in Italia sono pochi gli esempi diun effettivo inserimento del concetto di uguaglianza nelpercorso formativo dei ragazzi. Abbiamo conclusol’ intervista chiedendo al garante di dirci cosa lasciava ecosa si portava a casa di tutta questa esperienza. Ci harisposto che lasciava la negatività e si portava con sè tuttala forza di quei ragazzi poiché, secondo lui, i giovani sonosempre un passo più avanti rispetto agli adulti. Noi, invece,ci portiamo a casa, ma soprattutto nelle nostre vite e neinostri cuori, tutti gli sguardi e i sorrisi dei nostri nuoviamici che hanno reso la nostra avventura a Torino cosìspeciale e piena di integrazione attraverso un nuovo mododi vedere il loro mondo a colori.Se volete potete vivere un po’ delle nostre emozioni, maanche quelle dei nostri colleghi che ci hanno preceduto conaltre tappe del tour, leggendo o ascoltando ciò che abbiamoprodotto, durante i nostri viaggi, sul sito del garanteSpadafora (tour.garanteinfanzia.org) oppure sulla paginaFacebook di RadioKreattiva.Infine, vi ribadiamo che siamo felicissime di aver vissutoquesta esperienza in totale armonia e serenità che ci hafatto sentire davvero a casa! ! !Ciao Torinoooooo!

Il nostro tour con il Garantedei minori!

Vi raccontiamo una scuolainterculturale torinese

benissimo nel paese. Secondo me è unaquestione di mentalità dovuta ad unmessaggio sbagliato proveniente daimass-media che può creare pregiudizi eincutere timore negli animi dei cittadini.

AAllttrraa ffoorrmmaa ddii ddiissccrriimmiinnaazziioonnee,, nnoonnmmeennoo iimmppoorrttaannttee,, èè qquueellllaa nneeii ccoonnffrroonnttiiddeegglliioommoosseessssuuaallii .. CCoossaa ccii ppuuòò ddiirree aarriigguuaarrddoo??

Questa tematica è stata proprio uno deitemi affrontati in un convegno tenuto

Valenzano, valenzanesi e l'interculturaDue chiacchiere con il Sindaco sullo stato dell'arte

_Licia, Roberta, Viviana

Hazel, una sedicenne malata di cancro, partecipando a un gruppo di sostegnoper pazienti, incontra Gas (un ragazzo che ha il cancro come lei). I due siinnamorano e condividono: paure derivanti dai problemi di salute, e unapassione per i libri tra cui spicca “Un’imperiale afflizione”. Gus riesce adavvicinare l’assistente dell’autore ,Peter Van Houten, e ottenendo così due invitia incontrarlo ad Amsterdam. Gus accompagna Hazel nel viaggio che potrebberispondere alle domande della ragazza, su quel libro per lei tanto importante.Tali risposte non verranno da Van Houten, bensì dall’avventura che Hazel avràcon Gus, dal quale riceverà in dono “un piccolo infinito dentro un numero finitodi giorni”. Questo film, tratto dall'omonimo romanzo di John Green, oltre asoddisfare i fan del libro per non aver commesso nessuna alterazione dei fatti;dopo la sua uscita raggiunge la vetta del boxoffice italiano (comingsoon).Lasciatevi commuovere da due adolescenti che vivono il loro amore in costantecompagnia della morte, visto che sono entrambi malati terminali. Un filmperfetto da vedere in coppia grazie anche all’ interpretazione coinvolgente degliattori che portano a riflettere e a mettersi nei panni dei protagonisti.

_Michele

IL CINEMATOGRAFO

ultimamente. Sono emersi pareri moltoin contrasto fra loro che hannoevidenziato quanto gli omosessuali,nella società di oggi, sono guardati conpregiudizio.

PPeerr ccoonncclluuddeerree,, ccoossaa ddiirreebbbbee lleeii aa ttuuttttii iissuuooii ccoonncciittttaaddiinnii cchhee lleeggggeerraannnnoo qquueessttooaarrttiiccoolloo??Io direi loro di aprire le porte, di nonrintanarsi e di accettare e sosteneretutte le persone bisognose italiane ostraniere che siano, senza aver paurapoiché siamo tutti uguali e degni dirispetto.

Concludiamo anche noi, ringraziando ilSindaco e auspicando che sianopromosse attività, convegni, incontri,dibattitit che possano servire acancellare questa paura del diverso, aragionare nell'ottica del "Meno io , piùnoi", guardando allo straniero, al"diverso" come una risorsa e non comeun problema.

photocredits: linocastrovilli.it

Il mondo è un grande miscuglio di culture diverse, una cosache le accomuna tutte, o quasi, è il calcio; purtroppo, però,questo non significa che questo sport non conosce ladiscriminazione; abbiamo chiesto di questo meraviglioso sporta uno dei principali promotori sportivi del nostro comune,Luigi Nicassio, ex giocatore e allenatore professionista che dal1996 ha costituito la scuola calcio omonima.

QQuuaallii rriiccoorrddii hhaaii ddeellllee pprriimmaa vvoollttaa cchhee hhaaii iinnddoossssaattoo llaa mmaagglliiaaddee ““LLaa BBaarrii””??Mi ricordo che la prima volta che ho indossato la maglia de“La Bari” ero nel settore giovanile dei “galletti”. All’ inizio nonè stato facile, avevo paura di non essere apprezzato ma, avevoun sogno, quello di diventare un calciatore professionista equesto mi ha dato la forza di andare avanti.

QQuuaall èè ssttaattaa aa ttuuaa ccaarrrriieerraa ccaallcciissttiiccaa?? NNeell sseennssoo,, ccoonn qquuaalliissqquuaaddrree hhaaii ggiiooccaattoo??Ho giocato per due anni con “La Bari” e ho girato moltol’ Italia. Sono andato ad Alessandria, Rimini, Caserta, Grosseto,Andria, Termoli, San Egidio e ho provato emozioni uniche.

UUnnaa vvoollttaa ssmmeessssoo ddii ggiiooccaarree ccoossaa hhaaii ddeecciissoo ddii ffaarree??Una volta smesso sono diventato un allenatore professionistaconseguendo a Coverciano il patentino di seconda categoria.

QQuuaannddoo èè ssttaattaa ffoonnddaattaa llaa ssccuuoollaa ccaallcciioo ““NNiiccaassssiioo””?? EE qquuaalliittrraagguuaarrddii hhaaii rraaggggiiuunnttoo ccoonn eessssaa??La scuola calcio “Nicassio” è stata fondata nel 1996 e con essaho avuto tantissimesoddisfazioni e ho vinto tanto come il campionato dellarappresentativa Giovanissimi.

CCoossaa ppeennssii ddeellllaa ssqquuaaddrraa ddeell nnoossttrroo qquuaarrttiieerree??Penso che la squadra del vostro quartiere abbia un buonpotenziale, infatti con molto lavoro potrà raggiungere grandirisultati.

SPORT

Un calcio al razzismo!Vi raccontiamo la storia di Nicassio, da giocatore ad allenatore

_Giovanna, Nando, Leo

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Il 7 marzo 1965 Martin Luther King aprì la strada dei diritti dei neri"I have a dream", tra i discorsi che hanno fatto il giro del mondo nella battaglia antidiscriminazione

Cerchiamo di non soddisfare lanostra sete di libertà bevendo allacoppa dell’odio e del risentimento.Dovremo per sempre condurre lanostra lotta al piano alto delladignità e della disciplina. Nondovremo permettere che la nostraprotesta creativa degeneri inviolenza fisica. Dovremocontinuamente elevarci allemaestose vette di chi risponde allaforza fisica con la forza dell’anima.

Questa meravigliosa nuovamilitanza che ha interessato lacomunità negra non dovrà condurcia una mancanza di fiducia in tutta lacomunità bianca, perché molti deinostri fratelli bianchi, come prova laloro presenza qui oggi, sono giunti acapire che il loro destino è legato colnostro destino, e sono giunti a capireche la loro libertà èinestricabilmente legata alla nostralibertà. Questa offesa che ciaccomuna, e che si è fatta tempestaper le mura fortificatedell’ ingiustizia, dovrà essere

da un esercito di due razze. Nonpossiamo camminare da soli.E perciò, amici miei, vi dico che, anchese dovrete affrontare le asperità di oggie di domani, io ho sempre davanti a meun sogno. E’ un sogno profondamenteradicato nel sogno americano, che ungiorno questa nazione si leverà in piedie vivrà fino in fondo il senso delle sueconvinzioni: noi riteniamo ovvia questaverità, che tutti gli uomini sono creatiuguali. (...)Io ho davanti a me un sogno, che i mieiquattro figli piccoli vivranno un giorno in unanazione nella quale non saranno giudicati peril colore della loro pelle, ma per le qualità delloro carattere. Ho davanti a me unsogno, oggi! .Io ho davanti a me un sogno, che ungiorno ogni valle sarà esaltata, ognicollina e ogni montagna sarannoumiliate, i luoghi scabri saranno fattipiani e i luoghi tortuosi raddrizzati e lagloria del Signore si mostrerà e tutti gliessere viventi, insieme, la vedranno. E’questa la nostra speranza. Questa è lafede con la quale io mi avvio verso ilSud.

Estratto del discorso pronunciato da Martin Luther KingWashington, 28 agosto 1963