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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI www.enterisi.it - @EnteRisi Anno LVI - n. 5 Maggio 2013 FORTE DENUNCIA Duro intervento del direttore generale dell’Ente Nazionale Risi, Roberto Magnaghi Stop ai dazi agevolati che ci danneggiano «Il riso non è una merce di scambio: il nostro settore ha già dato tanto. Ora è arrivato il momento di dire basta!» Roberto Magnaghi* Prima di intavolare una trattativa di qualsivoglia na- tura è necessario effettuare un’accurata analisi dei costi e dei benefici che si possono ottenere. Sono certo che an- che l’Unione europea abbia valutato o stia valutando con attenzione i pro e i contro di ogni negoziato commerciale bilaterale che si appresta ad intraprendere, avendo una visione d'insieme dell’eco- nomia comunitaria che certo privilegerà alcune produzioni a sacrificio di altre. All’interno dei negoziati, di qualsiasi natura essi siano, il riso deve essere considerato un prodotto degno di par- ticolare attenzione e non, co- me spesso avviene, solo merce di scambio per rag- giungere validi risultati per altri settori. Il fatto che il riso costituisca una risorsa eco- nomica importante per molti Paesi (moltissimi a econo- mia debole) spinge spesso le istituzioni comunitarie a in- traprendere negoziati che hanno come risultato finale l’ingresso nell’Ue di impor- tanti quantitativi di riso a da- zio agevolato o addirittura az- zerato. Un po’ di storia Prima di approfondire la materia, mi sembra utile ri- cordare che è stato il fal- limento del Doha Round - l’ultimo ciclo di negoziati commerciali multilaterali sot- to l’egida dell’Organizzazio- ne Mondiale del Commercio (WTO per gli anglofoni), av- venuto a novembre del 2011 e dopo dieci anni di trattative - a spingere diversi Paesi, Unione europea compresa, verso la sottoscrizione di ac- cordi bilaterali. La maggior parte degli os- servatori economici mondiali aveva accolto con favore il fallimento dei negoziati mul- tilaterali, ritenendo che, in quel contesto, le concessio- ni dell’Unione fossero troppo penalizzanti per l’agricoltura europea. Questa valutazione era ed è assolutamente con- divisibile, considerando an- che la prevista ed eccessiva riduzione dei dazi all’impor- tazione per il riso (peraltro già ridotti unilateralmente dal- l’Ue nel 2005) e la possibilità di includere il riso nella lista dei prodotti tropicali (che avrebbe comportato una li- beralizzazione totale e pres- soché immediata degli scambi con ricadute nefaste per l’intera filiera risicola eu- ropea). Gli accordi con l’America Latina Era chiaro già dal 2008 che i negoziati multilaterali ave- vano imboccato un vicolo cieco e la Commissione eu- ropea, per far fronte ad al- cune richieste, aveva già ini- ziato a trattare numerosi ac- cordi commerciali con diver- si Paesi dell’America Latina, che hanno su- bìto un nuovo impulso sotto la presidenza spagnola del- l’Ue nel primo semestre del 2010. I primi ri- sultati di que- ste trattative si sono concre- tizzati nel 2013 con l’entrata in vigore a par- tire dal 1° mar- zo dell’accordo commerciale tra l’Unione europea e il Perù e che, a breve, dovrebbe es- sere esteso anche alla Co- lombia. L’accordo, come già evidenziato un mese fa su queste pagine, non rappre- senta né una minaccia né un’opportunità per il riso, bensì una linea di tendenza di quanto si potrà decidere nei prossimi anni. Nel 2013 è altresì prevista l’entrata in vi- gore dell’accordo con l’As- sociazione dei Paesi Cen- troamericani (Costa Rica, Guatemala, Honduras, Ni- caragua, Pa- nama, El Sal- vador); anche in questo caso non si riscon- trano minac- ce, considera- to che siamo di fronte a pic- coli Paesi pro- duttori di riso i cui consumi sono superiori alle produzioni locali. Occor- re però considerare che il mercato del Centro America non rappresenta nemmeno un’opportunità per la risicol- tura comunitaria perché al- l'interno del negoziato non sono previsti contingenti di esportazione a favore della produzione dell’Unione eu- ropea. Di altra natura e con con- seguenze assai diverse è il negoziato che, per nostra for- tuna, difficilmente troverà applicazione quest’anno: quello con i “Paesi del Mer- cosur” , tra i quali figurano Bra- sile, Argentina e Uruguay, tre importanti Paesi produttori di riso. Le ultime discussioni ri- salgono alla fine di ottobre 2012 e per ora non sono sta- te presentate offerte parti- colari che coinvolgono il no- stro prodotto. Le altre trattative ben più pericolose Se abbiamo guardato agli accordi precedenti come spettatori di un gioco che non vede il riso come protago- nista ufficiale, uno sguardo del tutto diverso va posto relativamente ai negoziati che, invece, costituiscono una grave minaccia per la filiera risicola europea e, in particolare, per quella italia- na. Negoziati nei quali sono coinvolti Paesi come l’India, la Thailandia, il Vietnam, gli Usa e il Giappone, ovvero i più importanti esportatori di riso a livello mondiale che, messi insieme, esportano circa 27 milioni di tonnellate di riso, corrispondenti al- CONTINUA A PAG. 13 t I negoziati con India, Thailandia, Vietnam, Usa e Giappone costituiscono una grave minaccia per la filiera risicola europea e, in particolare, per quella italiana ATTENZIONE Questo numero contiene il modello per la denuncia di superficie Allegato a questo numero troverete il modello per inviare la vostra denuncia di superficie. La denuncia deve essere comunicata all’Ente Nazionale Risi entro il 10 luglio 2013 secondo le istruzioni riportate sul retro del modello allegato. Non verranno inviate ulteriori comunicazioni postali. SAVE THE DATE - 11 Settembre 2013 Open Day del Centro Ricerche sul Riso E’ ora di contrastare le infestanti. Come e quando usare gli erbicidi Per i risicoltori è il tempo di preoc- cuparsi delle erbe infestanti. Per questo proponiamo due differenti articoli che possano aiutare ad affrontare il proble- ma. Nel primo, il GIRE, il Gruppo Italiano di Lavoro sulla Resistenza agli Erbicidi, in- vita ad avere una particolare attenzione a giavoni e riso crodo resistenti agli inibitori dell’ALS e sollecita una gestione ac- curata della risaia per contrastare l’e- voluzione della resistenza. Nel secondo, i tecnici del Centro Ri- cerche dell’Ente Nazionale Risi, foca- lizzano l’attenzione sugli erbicidi in pre-semina e in pre-emergenza, invitan- do all’utilizzo di diserbanti che agiscono principalmente per via fogliare. L’articolo esamina i singoli principi attivi che agi- scono sui semi in via di germinazione come flufenacet, oxadiazon, pendime- thalin, clomazone o su piantine svilup- pate come glyphosate, cycloxydim, pro- paquizafop, necessari a debellare le varie erbe infestanti, specificando i dosaggi da utilizzare e le modalità di distribuzione, anche a seconda del tipo di semina. Alle pag. 4 e 5 Mettiamo a disposizione delle imprese agricole un team di specialisti dedicati. Per aiutarle a crescere.

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI

www.enterisi.it - @EnteRisi

Anno LVI - n. 5 Maggio 2013

FORTE DENUNCIA Duro intervento del direttore generale dell’Ente Nazionale Risi, Roberto Magnaghi

Stop ai dazi agevolati che ci danneggiano«Il riso non è una merce di scambio: il nostro settore ha già dato tanto. Ora è arrivato il momento di dire basta!»Roberto Magnaghi*

Prima di intavolare unatrattativa di qualsivoglia na-tura è necessario effettuareun’accurata analisi dei costi edei benefici che si possonoottenere. Sono certo che an-che l’Unione europea abbiavalutato o stia valutando conattenzione i pro e i contro diogni negoziato commercialebilaterale che si appresta adintraprendere, avendo unavisione d'insieme dell’eco-nomia comunitaria che certoprivilegerà alcune produzionia sacrificio di altre.

All’interno dei negoziati, diqualsiasi natura essi siano, ilriso deve essere consideratoun prodotto degno di par-ticolare attenzione e non, co-me spesso avviene, solomerce di scambio per rag-giungere validi risultati peraltri settori. Il fatto che il risocostituisca una risorsa eco-nomica importante per moltiPaesi (moltissimi a econo-mia debole) spinge spesso leistituzioni comunitarie a in-traprendere negoziati chehanno come risultato finalel’ingresso nell’Ue di impor-tanti quantitativi di riso a da-zio agevolato o addirittura az-zerato.

Un po’ di storiaPrima di approfondire la

materia, mi sembra utile ri-cordare che è stato il fal-limento del Doha Round -l’ultimo ciclo di negoziaticommercialimultilaterali sot-to l’egida dell’Organizzazio-ne Mondiale del Commercio(WTO per gli anglofoni), av-venuto a novembre del 2011e dopo dieci anni di trattative- a spingere diversi Paesi,Unione europea compresa,verso la sottoscrizione di ac-cordi bilaterali.

La maggior parte degli os-servatori economicimondialiaveva accolto con favore ilfallimento dei negoziati mul-tilaterali, ritenendo che, in

quel contesto, le concessio-ni dell’Unione fossero troppopenalizzanti per l’agricolturaeuropea. Questa valutazioneera ed è assolutamente con-divisibile, considerando an-che la prevista ed eccessivariduzione dei dazi all’impor-tazione per il riso (peraltro giàridotti unilateralmente dal-l’Ue nel 2005) e la possibilitàdi includere il riso nella lista

dei prodotti tropicali (cheavrebbe comportato una li-beralizzazione totale e pres-soché immediata degliscambi con ricadute nefasteper l’intera filiera risicola eu-ropea).

Gli accordi con l’AmericaLatina

Era chiaro già dal 2008 chei negoziati multilaterali ave-

vano imboccato un vicolocieco e la Commissione eu-ropea, per far fronte ad al-cune richieste, aveva già ini-ziato a trattare numerosi ac-cordi commerciali con diver-si Paesi dell’America Latina,che hanno su-bìto un nuovoimpulso sottola presidenzaspagnola del-l’Ue nel primosemestre del2010. I primi ri-sultati di que-ste trattativesisono concre-tizzati nel 2013con l’entratain vigore a par-tire dal 1°mar-zo dell’accordo commercialetra l’Unione europea e il Perùe che, a breve, dovrebbe es-sere esteso anche alla Co-lombia. L’accordo, come giàevidenziato un mese fa suqueste pagine, non rappre-senta né una minaccia né

un’opportunità per il riso,bensì una lineadi tendenzadiquanto si potrà decidere neiprossimi anni. Nel 2013 èaltresì prevista l’entrata in vi-gore dell’accordo con l’As-sociazione dei Paesi Cen-

troamericani(Costa Rica,Guatema la ,Honduras, Ni-caragua, Pa-nama, El Sal-vador); anchein questo casonon si riscon-trano minac-ce, considera-to che siamodi fronte a pic-coli Paesi pro-duttori di riso i

cui consumi sono superiorialle produzioni locali. Occor-re però considerare che ilmercato del Centro Americanon rappresenta nemmenoun’opportunità per la risicol-tura comunitaria perché al-l'interno del negoziato nonsono previsti contingenti diesportazione a favore dellaproduzione dell’Unione eu-ropea.

Di altra natura e con con-seguenze assai diverse è ilnegoziato che, per nostra for-

tuna, difficilmente troveràapplicazione quest’anno:quello con i “Paesi del Mer-cosur”, tra i quali figuranoBra-sile, Argentina eUruguay, treimportanti Paesi produttori diriso. Le ultime discussioni ri-salgono alla fine di ottobre2012 e per ora non sono sta-te presentate offerte parti-colari che coinvolgono il no-stro prodotto.

Le altre trattativeben più pericolose

Se abbiamo guardato agliaccordi precedenti comespettatori di ungiocochenonvede il riso come protago-nista ufficiale, uno sguardodel tutto diverso va postorelativamente ai negoziatiche, invece, costituisconouna grave minaccia per lafiliera risicola europea e, inparticolare, per quella italia-na. Negoziati nei quali sonocoinvolti Paesi come l’India,la Thailandia, il Vietnam, gliUsa e il Giappone, ovvero ipiù importanti esportatori diriso a livello mondiale che,messi insieme, esportanocirca 27 milioni di tonnellatedi riso, corrispondenti al-

CONTINUA A PAG. 13

tI negoziati con India,

Thailandia, Vietnam,

Usa e Giappone

costituiscono una grave

minaccia per la filiera

risicola europea

e, in particolare,

per quella italiana

ATTENZIONEQuesto numero contieneil modello per la denuncia

di superficie

Allegato a questo numero trovereteil modello per inviare la vostra

denuncia di superficie.La denuncia deve essere comunicata

all’Ente Nazionale Risientro il 10 luglio 2013

secondo le istruzioni riportatesul retro del modello allegato.

Non verranno inviateulteriori comunicazioni postali.

SAVE THE DATE - 11 Settembre 2013Open Day del Centro Ricerche sul Riso

.

E’ ora di contrastare le infestanti.Come e quando usare gli erbicidiPer i risicoltori è il tempo di preoc-

cuparsi delle erbe infestanti. Per questoproponiamo due differenti articoli chepossano aiutare ad affrontare il proble-ma.

Nel primo, il GIRE, il Gruppo Italiano diLavoro sulla Resistenza agli Erbicidi, in-vita ad avere una particolare attenzione agiavoni e riso crodo resistenti agli inibitoridell’ALS e sollecita una gestione ac-curata della risaia per contrastare l’e-voluzione della resistenza.

Nel secondo, i tecnici del Centro Ri-cerche dell’Ente Nazionale Risi, foca-

lizzano l’attenzione sugli erbicidi inpre-semina e in pre-emergenza, invitan-do all’utilizzo di diserbanti che agisconoprincipalmente per via fogliare. L’articoloesamina i singoli principi attivi che agi-scono sui semi in via di germinazionecome flufenacet, oxadiazon, pendime-thalin, clomazone o su piantine svilup-pate come glyphosate, cycloxydim, pro-paquizafop, necessari a debellare le varieerbe infestanti, specificando i dosaggi dautilizzare e le modalità di distribuzione,anche a seconda del tipo di semina.

Alle pag. 4 e 5

Mettiamo a disposizione delle imprese agricole un team di specialisti dedicati. Per aiutarle a crescere.

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TECNICA2 MAGGIO 2013

PRODUZIONE E COMPONENTI DELLA PRODUZIONE 2010

A lettere diverse corrispondono valori significativamente diversi al test LSD =0.05n.s. non significativo; * SIGN P<0,05; ** SIGN P<0,01

1 130-3 7,91 520 20,9 b 138,1 a 17,2 c

2 180-3 8,12 503 20,9 b 144,1 b 20,2 b

3 130-4 8,14 501 21,8 a 135,8 a 18,1 c

4 180-4 8,20 490 21,1 b 145,4 b 22,9 a

ANOVA n.s. n.s. ** ** **

Produzionet/ha

Investimentoculmi/mq

Culmiculmi/mq

Indice diaccestimento

PRODUZIONE E INVESTIMENTO DELLA COLTURA 2012

A lettere diverse corrispondono valori significativamente diversi al test LSD =0.05n.s. non significativo; * SIGN P<0,05; ** SIGN P<0,01

Tesikg/ha di seme

1 90 9,94 a 181 a 568 b 3,18 a 117,3 a 11,23

2 140 9,59 b 248 b 605 a 2,47 b 113,5 b 11,96

ANOVA P > 0,01 P > 0,01 P > 0,01 P > 0,01 P > 0,01 n.s.

N° spighette/pannocchia

%Sterilità

Produzionet/ha

Investimentoculmi/mq

Peso g1.000 semi

Tesikg/ha di N - fraz

N° spighette/pannocchia

%Sterilità

AL CENTRO RICERCHE DELL’ENTE RISI Sperimentazione 2010-2012 per l’individuazione della migliore agrotecnica

Taratura agronomica della varietà CL 71Un investimento iniziale di 180-190 piante/mq, ottenuto con 90 kg/ha di seme, esalta le potenzialità produttive della pianta

INTERVENTI FERTILIZZANTI IN COPERTURAI valori registrati nel Piano sperimentale 2010 e quelli nel 2012

A.Saviolo, G. Beltarre,E. Miniotti, M. Romani*

L’impiego della tecnolo-gia Clearfiled® per il con-trollo del riso crodo è pra-tica ormai consolidata nel-le risaie italiane. La sfidaper l’affermazione di nuo-ve varietà CL è quella dimantenere ed elevare ilivelli produttivi e qualita-tivi già dimostrati dai ge-notipi “convenzionali” pergruppo merceologico.

A tal fine l’Ente Nazio-nale Risi ha impostato unprogramma di sperimen-tazione agronomica rivoltaa massimizzare le perfor-mance delle varietà rila-sciate, attraverso la tara-tura agronomica della va-rietà CL 71, caratterizzatada elevata produttività esensibilità alla sterilità dafreddo. La sperimentazio-

ne è stata condotta in con-dizioni di semina interrata,nel biennio 2010-2012,presso il Centro Ricerchesul Riso di Castello d’A-gogna (Pv). Nel 2010 si èinteso verificare la rispo-sta della coltura a diversilivelli di azoto apportato ea due strategie di frazio-namento. Nel 2012, inve-ce, sono stati consideratitre fattori di variabilità: la

distanza tra le file (13 e 26cm), la dose di seme (90 e140 kg/ha) e il fraziona-mento della concimazioneazotata.

Stadi fenologiciAl fine di programmare

gli interventi di fertilizza-zione e comprendere le

interazioni tra le compo-nenti della produzione el’andamento climatico, nelcorso della sperimentazio-ne sono state registrate ledate dei principali stadifenologici della coltura.Nonostante la differentedata di semina delle dueannate, l’intervallo traemergenza e inizio dellalevata è stato in entrambele annate di circa 42 giorni.

Nel CL 71 l’inizio dellalevata non è seguito im-mediatamente dalla diffe-renziazione della pannoc-chia, ma ciò avviene conun posticipo di circa 7 gior-ni. Risulta, quindi, fonda-mentale attendere la dif-ferenziazione della pan-nocchia prima di sommi-nistrare azoto.

Risultati produttiviNel 2010 la produzione

media di risone è stata di8,1 t/ha, senza differenzesignificative tra le tesi. Aridurre le prestazioni dellacoltura ha contribuito l’e-levata percentuale di spi-ghette sterili, causata datemperature minime pros-sime ai 15°C nel periodo dimicrosporogenesi e da unanticipo della secondaconcimazione di coperturarispetto alla differenziazio-ne della pannocchia. Lacoltura ha risposto posi-tivamente all’aumento dellivello di azoto in termini diincremento del numero dispighette per pannocchia,aumentando anche la per-centuale di sterilità. Perquanto riguarda il frazio-namento della concima-zione, non sembrano ri-scontrarsi vantaggi pro-duttivi con la terza som-ministrazione in copertu-ra.

Nel 2012 il favorevoleandamento climatico ha

permesso una resa mediapiù alta (9,76 t/ha), senzadifferenze nelle quantità dirisone prodotte in relazio-ne alla distanza tra le file. Ilconfronto tra le due dosi diseme ha espresso risultatia favore di una minoredensità di semina (9,94t/ha): a fronte di un in-vest imentoiniziale di cir-ca 180 pian-te/mq conse-guito con 90kg/ha di se-me, è statoregistrato unmaggiore in-dice di acce-s t i m e n t o(3,18) e pan-nocchie conuna più ele-vata presen-za di spighet-te (117,3), ri-spetto all’uti-lizzo della do-se di semina più alta.

I dati mostrano l’impor-tanza nel ridurre il quan-titativo di seme in con-dizioni di minor distanzatra le file. Tali risultati de-rivano dall’effetto dei fat-tori sperimentali sullecomponenti della produ-zione e da una differentepresenza del disordine nu-

trizionale de-n om i n a t o :“Declino au-

tunnale” o Akiochi.Infine, i diversi frazio-

namenti di apporto azo-tato non hanno mostratodifferenze significativenell’ambito di tutti i pa-rametri determinati, forsea causa delle elevate ca-pacità della pianta di ri-spondere alla fertilizzazio-

ne azotata e alla limitataincidenza della sterilità dafreddo.

Indicazioni colturaliDal biennio di sperimen-

tazione ne consegue cheun investimento iniziale di180-190 piante/mq, otte-nuto con 90 kg/ha di se-me, esalta le potenzialitàproduttive della pianta, va-lorizzandone la capacità didifferenziare un elevatonumero di spighette per

pannocchia. L’interfila a 26cm consente una tuteladagli effetti negativi di unaeccessiva densità inizialedi piante, favorendo lecomponenti della produ-zione della seconda partedel ciclo colturale e ridu-cendo l’interferenza dieventuali fisiopatie legate

a error i d ipreparazionedel suolo e/onon correttagestione del-l’acqua di ir-rigazione.

Per quantor iguarda laconcimazio-ne azotata,CL 71 si ca-ratterizza co-me varietàesigente inentrambe lefasi vegetati-va e riprodut-tiva del ciclo.

Molta attenzione deve es-sere rivolta al problemadella sterilità da freddo,non anticipando la secon-da applicazione in coper-tura prima dell’avvenutadifferenziazione della pan-nocchia, mentre non sem-bra delinearsi la necessitàdi frazionare la dose dasomministrare in copertu-ra.

*Centro Ricerchesul Riso - ENR

PRODUZIONE DI RISONE E DEVIAZIONE STANDARD 2012

A fianco, par-ticolare delcampo speri-mentale in fa-se di emer-genza. Nel-l’immaginesotto, le ope-razioni di rac-colta delleparcelle

LA SPERIMENTAZIONEAspetto del campo successivamente all’instaurarsi della sommersione

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TECNICA MAGGIO 2013 3

NOVITA’ Il progetto è stato presentato lo scorso 24 aprile all’aeroporto di Casale Monferrato

Aeroplani “agricoli” in risicoltura,i tempi sono ormai maturi?

Giuseppe Sarasso

Il mezzo aereo in tutto ilmondo è ampiamente uti-lizzato per l’agricoltura. Faeccezione il sud-est asiati-co, a causa dello spinto fra-zionamento delle proprietà;una svolta potrebbe venire,anche per quelle condizioni,dal Giappone, dove sonostati messi a punto piccolielicotteri radiocomandati,attrezzati per eseguire se-mina, fertilizzazione e trat-tamenti fitosanitari.

La vecchia Europa costi-tuisce un caso a parte: ilmito degli alimenti “biolo-gici” porta il cittadino co-mune a indispettirsi non ap-pena vede distribuire suicampi fattori tecnici di qual-siasi tipo. Lad i r e t t i v a2009/128/CEha di fatto vie-tato l’irrora-zione dei fito-farmaci trami-te mezzo ae-reo. In Franciae Spagna, do-ve l’operazio-ne veniva eseguita con suc-cesso, il divieto ne ha fattocessare l’utilizzo, nonostan-te i vantaggi di maggioretempestività nelle applica-

zioni e di risparmio dei prin-cipi attivi. La leggenonvieta,invece, l’utilizzo del mezzoaereo per la semina e lafertilizzazione.

Forte del-l’esperienzaacquisita nelladistribuzionein risaia deipreparati perla lotta allezanzare, e dialcuni esperi-menti esegui-ti nella distri-

buzione delle sementi, unasocietà sta valutando la pos-sibilità di offrire un serviziocommerciale per la distribu-zione aerea a spaglio del riso

da seme e dei fertilizzantigranulari, e per l’irrorazionedei fertilizzanti liquidi.

Mercoledì 24 aprile scor-so, presso l’aeroporto di Ca-sale Monferrato, si è tenutoun incontro di presentazio-ne del progetto. Il Coman-dante Giovanni Battista Mo-linaro, Diego Trevisan e ladottoressa Michela Turconi,pe r con to de l l a d i tt aNH&MM S.r.l. hanno illu-strato le attrezzature a di-sposizione, dando modo aitecnici e agli agricoltori pre-senti di valutare le oppor-tunità offerte.

Tutti i risicoltori sono benconsci del danno causatoalla produzione e al suolo dai

ripetuti passaggi in risaia ditrattrici equipaggiate conruote metalliche. Il mezzoaereo è in grado di superarequesti problemi, ed è statoassicuratoche tramite lagui-da assistita da GPS e al voloa bassa quota si riescono aeseguire distribuzioni uni-formi e ben localizzate. Imezzi a disposizione volanoa 180 km/h, per una larghez-za di lavoro di 32 metri: co-prono un ettaro di terreno inpoco più di 6 secondi e han-no una capacità di carico di2.500 litri, che conferisce al-l’aereo la possibilità di se-

minare più di 8 ha per ognivolo, alla dose di semina di180 kg/ha. La dose è age-volmente re-golabile trami-te distributoria rulli scanala-ti, convelocitàdi rotazionecontrollata daun sensoreelettronico.Analoga pos-s i b i l i t à s iestende anche alla distribu-zione di fertilizzanti in co-pertura.

La capacità operativa è

quindi ottima, e i prezzi po-trebbero essere contenuti alivelli competitivi nei con-

f r o n t i d e imezzi terre-stri, a patto did isporre d iuna logisticaadeguata peril rifornimentodel materialee della pre-senza di pistedi atterraggio

noneccessivamentedistan-ti dagli appezzamenti da ser-vire. Data la velocità deimezzi, la distanza di una de-cina di km può essere con-siderata accettabile, e nondovrebbe essere troppooneroso costruire una retedi piste in terra battuta lar-ghe 20 m e lunghe 800 m.Meno di 20 piste bastereb-bero per coprire tutta l’arearisicola Piemontese-Lom-barda.

Per l’attivazione del ser-vizio, il livello di gradimentodovrà raggiungere la sogliacritica di sostenibilità eco-nomica.

LA PRESENTAZIONEAlcune immagini dell’incontrodi presentazione del progetto,svoltosi il 24 aprile, presso l’ae-roporto di Casale Monferrato

tPer essere conveniente,

occorre costruire

una rete di piste in terra

battuta larghe 20 m

e lunghe 800 m

tLa legge permette

l’utilizzo del mezzo

aereo per la semina

e la fertilizzazione e lo

vieta per i fitofarmaci

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1 Quad

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TECNICA4 MAGGIO 2013

INFESTANTI/1 Una gestione accurata della risaia è importante per contrastare l’evoluzione della resistenza

Attenzione a giavoni e riso crodoresistenti agli erbicidi inibitori dell’ALS

A cura del GIRE*

Nel diserbo del riso, l’im-piego degli inibitori dell’ace-tolattato sintetasi (ALS) è ge-neralizzato. Oltre alle solfo-niluree, altri erbicidi di recen-te introduzione, i pirimi-dil(tio)benzoati (Nominee) ele triazolopirimidine (Viper),agiscono inibendo l’ALS. Inol-tre nel 2006 è stata intro-dotta in Italia la tecnologiaClearfield® per il controllodel riso crodo dove è im-piegato l’erbicida Beyond abase di imazamox, anch’es-so ALS inibitore.

Il rovescio della medagliaè che l’impiego ripetuto neltempo di erbicidi inibitori del-l’ALS ha portato alla selezio-ne di popolazioni di infestantiresistenti. Oltre alle “stori-che” resistenze del Cyperusdifformis (zigolo delle risaie),dello Schoenoplectus mu-cronatus (lisca mucronata oquadrettone) e dell’Alismaplantago-aquatica (cuc-chiaio), negli ultimi anni pa-recchie popolazioni di giavo-ne sono diventate resistentiagli inibitori dell’ALS, e pur-troppoalcunedi questesonoanche resistenti agli inibitoridell’enzima acetil-coenzimaA carbossilasi (ACCasi), cioèai graminicidi Clincher ed Au-ra (ovvero cyhalofop-butyl eprofoxidim); si parla in que-sto caso di resistenza mul-tipla.

La resistenza del riso cro-do all’erbicida imazamox co-stituisce invece una storiapiù recente per la risicolturama non per questo diminorerilievo.

Gestione del riso crodo edei giavoni resistenti

Per massimizzare il con-trollo delle infestanti del riso,tradizionale o Clearfield®,con i trattamenti di postemergenza, indipendente-mente dal meccanismo d’a-zione dell’erbicida (ALS o al-tri) è importante evitare olimitare l’uso consecutivonegli anni di prodotti conuguale mec-canismo d’a-zione.

I l t r a t t a-mento erbici-da deve esse-re eseguito suinfestanti re-cettive, in at-tiva crescita( n o n s o t t ostress) e allostadio di mas-sima sensibili-tà all’erbicidascelto (pena lariduzione d’efficacia del trat-tamento) e non in condizionidi pioggia o vento. I dosaggidevonoesserequelli riportatiin etichetta e le attrezzatureper la distribuzione devonoessere correttamente cali-brate.

Nel caso del riso crodo, alfine di preservare la tecno-logia Clearfield® è necessa-

rio adottare delle strategie dicontrollo che rispettino com-pletamente le linee guidafornite da BASF al momentodella stipula del contratto dicoltivazione. Le linee guidaprevedono che ogni agricol-tore utilizzi semente certi-ficata, a grana rossa zero,applichi due interventi erbi-cidi di imazamox a distanzadi circa 15-20 giorni, effettui

rotazioni travarietà Clear-field® e varie-tà tradizionalialmeno ognidue anni, al-t e r n a n d o imeccanismid’azione per ilcontrollo delleinfestanti eove possibilele tecn icheagronomichedi coltivazione(semina in ac-

qua e semina in asciutta). Lerisaie vanno monitorate conparticolare cura (non super-ficialmente dall’argine) perverificare l’eventuale pre-senza di piante di riso crodonon controllate. Nell’even-tualitàdi piantedi crodosfug-gite al trattamento sarà ne-cessario intervenire elimi-nando le manua lmente

(monda) outilizzando lapom-pa a spalla (o barra lambente)con un erbicida totale, primache queste producano se-me. Oltre a queste misureper limitarne la diffusione, siconsiglia l’interruzione dellacoltivazione di varietà Clear-field® e il ricorso a varietàtradizionali caratterizzate daun ciclo di coltivazione pre-coce o precocissimo chepermettono di posticiparel’epoca di semina anche do-po la seconda metà di mag-gio, pur consentendo buoneproduzioni.

La semina di varietà di risoClearfield® e di riso “con-venzionale”, deve sempre es-sere fatta su terreno liberodainfestanti. Nel caso di varietàprecoci o medio precoci lasemina deve essere esegui-ta dopo un intervento di di-struzione della flora sponta-nea presente. In questi casiuna preparazione anticipatadel letto di semina favorirà losviluppo delle malerbe pre-senti nel terreno che potran-no essere controllate con er-bicidi aventi un meccanismod’azione non-ALS come gli-fosate, propaquizafop, ecycloxydim che consentonoil controllo delle graminaceepresenti tra cui il riso crodo ei giavoni. In alternativa al trat-

tamento chimico possonoessere effettuate una o piùlavorazioni meccaniche (es.erpicatura) su infestanti giàsviluppate. In aggiunta all’e-liminazione della flora pre-sente è fortemente racco-mandato l’utilizzo di prodottiresiduali come flufenacet,oxadiazon, pendimetalin eclomazone per ottimizzare ilcontrollo delle prime nascitedimolte infestanti da semeeavere un basso livello di in-festazione al momento deltrattamento in post-emer-genza.

In presenza di giavoni so-pravvissuti sia a ALS che AC-Casi è fondamentale prov-vedere alla loro eliminazioneprima che producano semeper limitarne la diffusione.

Dove la pressione delle in-festanti resistenti (giavonicon resistenza multipla; risocrodo resistente all’imaza-mox) è particolarmente ele-vata, l’unica soluzione è ilricorso alla rotazione coltu-rale (riso/soia/mais) che con-sentedi sfruttare erbicidi conun diverso meccanismo d’a-zione, utili per il controllo ditutte le malerbe eventual-mente resistenti agli erbicidiutilizzabili su riso.

Lagestionedelle risaie, unsistema colturale con inten-

so impiego di erbicidi (ALS inparticolare) epertantoad“al-to rischio” di resistenza, ri-chiede un controllo integratodelle malerbe, un uso re-sponsabile degli erbicidi el’adozione di pratiche agro-nomiche che incrementino lasostenibilità del sistema col-turale. Adottare questi prin-cipi significa andare nella di-rezione imposta dalla nuovanormativa europea sull’usosostenibile dei prodotti fito-sanitari.

Notizie sui casi di resisten-za di riso crodo, pubblicatedal GIRE su “Il Risicoltore” amaggio 2012, sono scarica-bili dal sito www.resisten-zaerbicidi.it dove si trovanoanche le linee guida speci-fiche per la gestione dellaresistenza in riso e le lineeguida generali per gestire laresistenza.

*l Membri GIRE: CNR –IBAF, Dr. Maurizio Sattin(coordinatore), Dr.ssa Lau-ra Scarabel (segretario)Università di Padova,D.A.F.N.A.E., Ente Nazio-nali Risi, Centro RicerchesulRiso, Terremerse,BASF,Bayer CropScience, Che-minova, Dow Agroscien-ces, DuPont, Makhteshim,Monsanto, SIPCAM, Syn-genta

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TECNICA MAGGIO 2013 5

INFESTANTI/2 Il controllo nelle nostre risaie avviene di solito utilizzando prodotti chimici di sintesi

Erbicidi inpre-seminaepre-emergenzaSi impiegano principi attivi che agiscono sia sui semi in germinazione sia sulle plantule

Cristian Mancusoe Carlotta Caresana*

La lotta alla flora infestanteha rivestito da sempre un’im-portanza primaria nella col-tivazionedel riso.Oggigiornoil controllo delle erbe infe-stanti presenti nelle nostrerisaie avviene prevalente-mente utilizzando prodottichimici di sintesi (diserbanti).La distribuzione dei prodottierbicidi puòessereeffettuatain tre differenti epoche:pre-semina (l’intervento siesegue prima di effettuare lasemina de l la co l tura ) ,pre-emergenza (la coltura èstata seminata con la tecnicadella semina interrata manon è ancora avvenuta l’e-mergenza delle plantule) epost-emergenza (l’interven-to si effettuata dopo l’emer-genza della coltura). Negli in-terventi di pre-semina epre-emergenza si utilizzanoprincipi attivi (p.a.) che agi-scono sui semi in via di ger-minazione (prodotti antiger-minello) come flufenacet,oxadiazon, pendimethalin,clomazone o su piantine svi-luppate come glyphosate,cycloxydim, propaquizafop(tecnica della falsa semina).L’utilizzo di questi p.a. dotatidi differenti meccanismi diazione (MOA) condizionanopositivamente il successivocontrollo delle erbe infestan-ti, diventando una chiavestrategica per il controllo del-le specie divenute resistenti(Alisma plantago-aquatica,Schoenoplectus mucrona-tus, Cyperus difformis, Echi-nochloa spp., Oryza sativavar. silvatica). Frequente-mente queste due strategiedi lotta vengono combinateinsieme.

L’andamento climatico diinizio stagione sta fortemen-te condizionando la prepa-razione dei letti di semina,creando non pochi disagi sul-le corrette tempistiche e sul-le scelte aziendali dei trat-tamenti di pre-semina.

Contro l’eteranterasi usa l’oxadiazon

Il principio attivo utilizzatosulla quasi totalità della su-perficie coltivata a riso inpre-semina è l’oxadiazon,fondamentale per il conte-nimento dell’eterantera, cheha una buona efficacia anchesu diverse altre infestanti daseme. Può essere impiegatocon dosaggi molto variabilisia nelle semine in acqua siain quelle interrate a file: nelprimo caso il dosaggio variada 0,650 a 1,3 l/ha e puòessere distribuito con uno oduepassaggi seabbinatoallatecnica della falsa semina;nel caso della semina inter-rata i dosaggi vanno da 1,5 a2 l/ha.Questo principio attivopuò e viene normalmentemiscelato con gli altri p.a.utilizzati in questa epoca.

Flufenacet per combattereil riso crodo

Per il controllo del riso cro-do nel caso della semina inacqua, si può applicare il flu-fenacet. Questo p.a. ad azio-ne antigerminello ha effica-cia anche su altre infestantida seme quali giavoni, ali-smatacee e alcune cipera-cee. Deve essere distribuito

in risaia allagata; dopo l’ap-plicazione l’acqua va man-tenuta ferma per circa 30giorni ripristinandone perio-dicamente il livello. Passatotale periodo è consigliabile ilricambio dell’acqua primadella semina, soprattutto incaso di utilizzo del massimodosaggio che varia da un mi-nimo di 0,6 a un massimo di0,7 kg/ha.Per completarne lospettro d’azione, il flufenacetsi utilizza in miscela con oxa-diazon che può essere di-stribuito in un'unica soluzio-ne in caso di trattamenti piùtardivi, o suddiviso in dueinterventi nel caso di trat-tamenti con flufenacet pre-coci.

Il pendimethalinnelle semine interrate

Altro p.a. con azione an-tigerminello è il pendimetha-lin che viene esclusivamenteutilizzato nelle semine inter-rate. Esplica la sua azioneinibendo la germinazione deisemi delle infestanti e lo svi-luppo del germinello. Agiscesu infestanti graminacee an-nuali come EchinochloaCrus-galli, Setaria spp. e Pa-nicum dichotomiflorum non-ché su alcune dicotiledoni ti-piche dei terreni non som-mersi. Questo p.a. viene fre-quentemente miscelato conoxadiazon e/o clomazone aseconda del tipo di infestantipresenti stori-camente nellacamera di ri-saia. In com-mercio esisto-no numerosiprodotti a ba-se di pendi-methalin condiverse con-centrazioni dip.a. quindi ,per un corret-to utilizzo si ri-manda a l l aconsultazionedell’etichetta.In caso di miscele con altrip.a. o di precipitazioni ab-bondanti previste dopo il trat-tamento si consiglia di uti-lizzare dosaggi ridotti, cosìcomenel casodi terreni trop-po asciutti per 8/10 giorni do-po il trattamento si consigliauna leggera bagnatura.

Il clomazone agisce sugraminacee e dicotiledoni

Il clomazone è un p.a. uti-lizzato sia negli interventi dipre-emergenza sia in quelli dipre-semina. Viene assorbito

attraverso le radici e i ger-mogli andando a inibire lasintesi della clorofilla e deicarotenoidi nei tessuti foglia-ri. E’ attivo su graminaceequali giavone, digitaria e se-taria e su diverse dicotiledonitipiche di coltivazioni in ter-reni soggetti a rotazione. Haun’azione residuale e a voltepuò provocare leggeri sbian-camenti alla coltura senzache però venga influenzata laproduzione. Le dosi varianoda 0,5 a 1 l/ha con l’accor-tezza di utilizzare i dosaggipiù bassi nei terreni moltosciolti (bibuli) e in caso dimiscele con oxadiazon e/opendimethalin.

Contro il riso crodoNella lotta al riso crodocon

la tecnica della falsa semina,si impiegano p.a. quali gli-phosate, ciclossidim e pro-paquizafop che esplicano almeglio la loro azione con in-festanti sviluppate.

Il gliphosate che vieneesclusivamente assorbitoper via fogliare e non pre-senta nessuna azione resi-duale, ha un dosaggio di im-piego variabile a secondadella concentrazione di p.a.presente nei numerosi pre-parati in commercio, nonchéa seconda di quali infestantidevono essere controllate. Idosaggi minimi possono es-sere sufficienti per le gra-

m i n a c e e evanno aumen-tati per il con-trollo delle ci-peracee e del-le infestanti afoglia larga.Viene utilizza-to anche per ildiserbo degliargini, ripe efossi.

Il graminici-da più diffusoper la lotta alriso crodo nel-le semine in

sommersione è il ciclossi-dim, assorbito per via foglia-re deve essere impiegato surisaia sgrondata con infe-stanti emerse. Il dosaggio daetichetta è di 4 l/ha ma espli-ca una buona azione anche adosaggi inferiori. E’ possibilemiscelare il ciclossidim conaltri p.a. (ad esempio con l’o-xadiazon) per completarne lospettro d’azione su alisma-tacee e ciperacee oppureper dare residualità al trat-tamento. Trascorse 48-72ore dal trattamento è neces-

sario ripristinare il livello ini-ziale dell’acqua per massi-mizzare l’efficacia del p.a. Vi-sta la scalarità di nascita delriso crodo è possibile misce-lare il ciclossidim con il flu-fenacet (utilizzando quest’ul-timo alla dose di 0,5 kg/ha)per riuscire a controllare sia ilriso crodo già nato sia quelloin germinazione. L’acqua inquesto caso deve essere ge-stita come descritto nell’e-tichetta del flufenacet, aven-do l’accortezza di non se-minare prima di 20-25 giorni

dal trattamento.Altro graminicida che agi-

sce inibendo l’ACCasi (comeil ciclossidim), è il propaqui-zafop.Essendoassorbitopervia fogliare e in maniera in-feriore attraverso le radici iltrattamento va eseguito coninfestanti sviluppate. In com-mercio esistono diversi for-mulati contenenti questop.a., la dose di utilizzo ripor-tata in etichetta è compresatra 0,75 e 1 l/ha, con la pos-sibilità di effettuare miscelecon gliphosate. Prima di pro-

cedere alla semina si con-siglia di effettuare un abbon-dante lavaggio della camera.

Per ulteriori approfondi-menti si rimanda alla letturadella relazione annuale del-l’Ente Nazionale Risi (ENR)dove si possono consultarediverse soluzioni di diserbo edi contattare i tecnici del ser-vizio di assistenza tecnica(SAT) presenti sul territoriomessi a disposizione gratui-tamente dall’ENR.

*Centro Ricerchesul Riso e SAT - ENR

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Riso crodo e giavoni in risaia

i.p.

AGRIUM Nuovo standard per l’efficienza della concimazione di copertura

Ecco i concimi LINEA ONECome funzionano i nuovi concimi di AgriumItalia con l’inibitore dell’ureasi originale Agro-tain per aumentare le produzioni e razio-nalizzare i costi della moderna risicoltura.

Un approccio integrato alla produzione delriso, rivolto a massimizzare le rese, devetener conto del corretto apporto dielementi nutritivi e delle conse-guenze che la concimazione hanon solo sulla produzione ma an-che sugli aspetti fitopatologici del-la coltura. Tutti questi fattori sonoconcatenati tra loro e rendono lascelta di un buon concime tut-t’altro che banale.Oggi, una nuova linea di concimirende più efficiente ogni singola unità fer-tilizzante somministrata al terreno e sem-plifica le operazioni colturali mettendo l’a-gricoltore al riparo da possibili errori.LaLINEAONEdiAgrium Italia rendeutileperle colture quasi il 100% degli elementi di-stribuiti e si pone come valido strumento perla concimazione del riso di copertura.I punti di forza di questi nuovi concimi sono:- Protezione dell’Azoto dalle perdite- Azoto unicamente nelle forme congenialialla coltura- Eventuale Fosforo e Potassio in forme to-talmente assimilabili e in rapporti equilibrati- Reazione fisiologica e nessun impatto ne-gativo sui componenti biotici e abiotici delsuolo.La LINEAONE è arric-chita conAgrotain ori-ginale: è unatecnologiagià diffusa inoltre 70 Pae-si che per-mette di au-mentare l’ef-ficienza deiconcimi azo-tati riducen-

do le perdite per volatilizzazione. In dettaglio,quando un concime a base ureica è applicatoin copertura su riso, le condizioni di umidità etemperatura favoriscono un processo de-finito volatilizzazione di ammoniaca: l’ureasi,un enzima presente naturalmente nei suoli,viene in contatto con la grande concen-

trazione di urea e rompendo lamolecola per formare azoto am-moniacale rilascia ammoniaca.L’entitàdelleperdite supera il 40%dell’azoto distribuito; questo si-gnifica che per ogni quintale quasila metà non raggiunge le radicidella pianta.I concimi della LINEA ONE bloc-cano il funzionamento anomalo

dell’ureasi e producono solo azoto ammo-niacale, la forma più congeniale alla pianta. Intalmodo la pianta ha a disposizionemolto piùazoto: è possibile un contenimento dei costioppure si può aspirare a rese maggiori.Due importanti caratteristiche rendono i con-cimi della LINEA ONE particolarmente per-formanti e sicuri nella coltivazione del riso:essi non modificano in alcun modo l’azionedei microrganismi del terreno e agisconosubito dopo lo spargimento evitando cosìogni effetto indesiderato sulla pianta.La LINEA ONE non è una novità assoluta inrisicoltura: già nelle scorse stagioni il BFONE, Azotato con 46% di titolo totalmentestabilizzato, si è diffuso con successo. Per il2013 Agrium Italia ha affiancato nuovi for-

mulati NK ingrado di ga-rantire unagamma di so-luzioni ad altaefficienza pertutti i concimie tutto ciò hafinora ricevu-to un grandeinteresse daparte del risi-coltore piùevoluto.

Principi attivi che possono essere utilizzati per il diserbo di pre-semina/pre-emergenza del riso

GRUPPO (HRAC) FAMIGLIA CHIMICA PRINCIPIO ATTIVO DOSE (ha) MECCANISMO DI AZIONE AZIONE ERBICIDA

PRE-SEMINA

A Cicloesenoni Cycloxydim 4 L Inibitore ACCasi G

Arilossifenossi-propionati Propaquizafop 0,75-1 L Inibitore ACCasi G

E Ossadiazolinoni Oxadiazon 0,65 - 2 L Inibitore PPO Dg

G Fosforati Glyphosate Da etichetta Inibitore EPSP GD

K3 Ossiacetamidi Flufenacet 0,6-0,7 kg Inibitore divisione cellulare Gd

PRE-EMERGENZA

F3 Isossazolinoni Clomazone 0,5- 1 L Inibitore biosintesi carotenoidi G

K1 Dinitroaniline Pendimethalin Da etichetta Inibitore microtubuli G

*G = azione erbicida contro le graminacee – D = azione erbicida contro le dicotiledoni e ciperacee – Gd = azione erbicida principalmente con-tro le graminacee ed anche contro un numero limitato di dicotiledoni e ciperacee – Dg = azione erbicida prevalentemente contro le dicotiledonie ciperacee ed alcune graminacee.

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ECONOMIA6 MAGGIO 2013

Giovanni Benini

Negli ultimi quattro annialla Statale di Milano gliaspiranti agricoltori sonopassati da 584 a 999 nellelauree di primo livello (+71%) e da 104 a 244 inquelle magistrali (+134%).A Torino, nello stesso pe-riodo, le matricole dei corsitriennali di Agraria sono cre-s c i u t e d e l68%, mentrea Padova tra2009 e 2011l’incrementocomplessivonelle iscrizio-ni è stato del14%. Standoai dati del pri-mo report sul“Ritorno allaTerra” di Col-diretti Lom-bardia è unvero e proprio“boom” d iimmatricolazioni quello chestanno vivendo le facoltà diAgraria dei principali ateneidel Nord Italia. Per capiremeglio la portata di questofenomeno abbiamo postoalcune domande al profes-sor Dario Casati, direttoredel dipartimento di Econo-mia e Politica agraria del-

l’Università di Milano ededitorialista de “Il Risicol-tore”.

Professor Casati, qual èsecondo lei il motivo diquesto aumento di im-matricolazioni alle Facol-tà di Agraria?

«Prima di rispondere ènecessaria una premessa:per esperienza personale,

la variazionedegli iscrittispesso se-gue motiva-zioni irrazio-nali. Più che ilrichiamo delmercato dellavoro agisco-no movimentiimprevedibilinell’opinionepubblica ches pe s s o d i-pendono dadiverse condi-zioni. Il risul-

tato è un dato indiscutibilee da lì si parte per ognianalisi. In questo caso cisono ragioni tecniche, co-me l’introduzione del nu-mero chiuso in corsi di lau-rea “vicini” che ha deter-minato lo spostamento, pri-ma per le Scienze Alimen-tari e poi, con il numero

chiuso anche per Agraria.Certamente vi sono ragionicollegate alla difficoltà ditrovare impiego dei giovaniche, nell’attesa, si iscrivonoall’università; infine, nell’o-pinione pubblica pesanomotivazioni legate alla ri-cerca di un’attività produt-tiva concreta nel momentodel fallimento di quelle fi-nanziarie. Da notare chenell’anno in corso si è re-gistrato un assestamentodei dati con una modestariduzione».

La “green economy”può rappresenta una rea-le opportunità nell’asfit-tico mondo del lavoro ita-liano?

«Occorre anche qui nonfare confusione: green eco-nomy non significa soloagricoltura, ma riguarda un

diverso modo complessivodi sviluppare tutte le attività,a partire dall’industria. Inagricoltura può significarel’affiancamento di nuove at-tività a quella tradizionale,con l’apertura di prospettivedi reddito e di impiego ad-dizionali e migliori. Il veroproblema è capire qualipossano essere le reali pro-spettive di reddito, più checontare su ipotetici posti dilavoro con redditi non com-petitivi con gli altri settori.Per l’agricoltura, come perl’intera economia italiana, ilvero nodo non è il numerodei posti di lavoro, ma laloro produttività e, di con-seguenza, la redditività chepossono offrire. Abbiamovisto che con un numeroridotto di agricoltori produ-ciamo di più e con redditiche non hanno perso la di-

stanza da quelli degli altrisettori; l’obiettivo è quellodi ridurre la distanza, ma sesi incrementano gli addettiquesto obiettivo si allonta-na».

In Lombardia e in Pie-monte, in particolare nel-le tradizionali aree risico-le, quale sarà la figuraprofessionale più apprez-zata? Tecnici esperti inagricoltura sostenibile odi marketing dei prodottiagricoli?

«La risposta è obbligata:servono entrambe le figu-re. Ma attenzione: agricol-tura sostenibile non signi-fica un ecologismo da car-tolina. Vuol dire, invece,produrre ciò che serve perl’alimentazione, l’alleva-mento, le materie primeper l’industria, ad esempio

energetica o chimica; pro-teggere e migliorare l’am-biente per salvaguardarnele risorse; migliorare redditie condizioni di vita degliagricoltori e della popola-zione in genere. Insomma,una visione che deve es-sere anche centrata sull’e-conomia».

Ad offrire sbocchi lavo-rativi concreti sarà l’agri-coltura “di nicchia” delleproduzioni tipiche o quel-la agroindustriale del Ma-de in Italy che esportiamoin tutto il mondo?

«Di nuovo, la risposta èmultipla: serve l’agricolturadi nicchia come quella checon le sue produzioni so-stiene il Made in Italy trop-po dipendente dalle impor-tazioni di materie primeagricole, ma soprattuttoserve rafforzare il settorecon innovazione scientificanei prodotti e nel modo diprodurre, nell’organizzazio-ne e nella conquista delvalore aggiunto che si for-ma dopo che il prodotto halasciato i campi. Serve cioèun agricoltore nuovo cheprenda in mano il propriodestino. In questo senso glispazi per i nuovi laureatinon mancano».

Dario Casati

ANDAMENTO DEGLI ISCRITTI AD AGRARIA

Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

2010/12 29.743 9.836 5.176 1.486 6.874

2010/11 28.536 9.996 3.979 352 6.141

2009/10 26.951 10.450 4.081 386 5.185

2008/09 27.413 11.123 3.859 402 5.039

Iscritti totali Iscritti fuoricorso

Iscritti conlaurea triennale

Annoaccademico

Iscritti a temponon pieno

Immatricolatitotali

SCUOLA Intervista al professor Dario Casati, direttore del dipartimento di Economia e Politica agraria dell’Università di Milano

Boomdi iscritti adAgraria, si torna alla terra?Sicuramente l’introduzione del numero chiuso in corsi di laurea “vicini” ha giocato un ruolo significativo

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ECONOMIA MAGGIO 2013 7

Francesca Baccino

Ultime chiamate per ac-cedere ai fondi sullo svilup-po rurale della programma-zione 2007-2013.

Il secondo pilastro dellaPac non prevede aiuti de-stinati a colture o settorispecifici. Fanno eccezionele Regioni Piemonte e Lom-bardia che hanno incentiva-to la conservazione dellabiodiversità nelle risaie at-traverso una delle azionipreviste dalla misura 214 afavore dell’agroambiente.Si tratta di un’indennità de-stinata agli imprenditoriagricoli che adottano tec-nichesostenibili dal puntodivista ambien-tale e man-tengono l’im-pegno per 5 o6 anni, a com-pensaz ioned e i m i n o r iredditi o mag-giori costi le-gati a questoimpegno.

In PiemonteSu questa azione speci-

fica in Piemonte sono apertii termini per la richiesta dipremio a conferma degli im-pegni già assunti in prece-

denza. Sempre su questastessa misura, fino al 15maggio prossimo, i produt-tori di riso piemontesi pos-sono accedere anche ai pre-

mi previsti perl’applicazionedi tecniche dip roduz ioneintegrata, bio-logica, o an-cora l’incre-me n t o d e lcontenuto dicarbonio or-g an i c o ne ls u o l o m e-

diante composto o letame.Dal 2007 ad oggi in Pie-monte hanno aderito ad al-meno una di queste azioni735 aziendeenel 2012sonostati ammessi a premio ol-

tre 67 mila ettari con 23,8milioni di euro di indennitàrichieste.

In LombardiaAnche in Lombardia i pa-

gamenti agroambientalipossono interessare i risi-coltori per quanto riguardala fertilizzazione bilanciata el’avvicendamento, le produ-zioni agricole integrate, leproduzioni biologiche, laconservazione della biodi-versità nelle risaie e l’intro-duzione di tecniche di agri-coltura conservativa. Inquesto caso le domande diconferma della misura 214possono essere presentatefino al 15 maggio 2013 e ilbudget complessivo a di-sposizione di tutte le im-

prese agricole (compresequelle risicole) ammonta a35 milioni di euro. Ad oggisu queste azioni sono statepremiate 1.124 aziende ri-sicole e una superficie to-tale di circa 47 mila ettari (dicui oltre 44 mila ettari e 831aziende hanno ricevuto l’in-dennità sulla biodiversità).

In Emilia RomagnaIn Emilia Romagna i ri-

sicoltori possono presenta-re domanda sia sulla misura214, per confermare gli im-pegni presi ad esempio sul-l’applicazione di tecniche diproduzione integrata o bio-

logica, che sulla misura 112:in questo caso c’è tempofino al 31 maggio 2013 perricevere il premio di primoinsediamento. Sempre inEmiliaRomagnaèscattato ilverdeper il bando2013dellamisura 111 sulla formazionee informazione: le impreseagricole e forestali che fan-no domanda entro il 30 ago-sto prossimo possono rice-vereuncontributo aparzialerimborso delle spese soste-nute per l’acquisto di servizidi formazione, informazioneche ha l’obiettivo di miglio-rare le competenze profes-sionali dei tecnici e diffon-

dere conoscenze scientifi-che e pratiche innovative.L’aiuto non può superare illimitemassimo del 90%delcosto sostenuto. Sempre afine agosto scade anche lam i s u r a 114 d e l P s r2007-2013 che finanzia i ser-vizi di consulenza aziendaleattraverso l´assegnazionediretta di contributi ai singolibeneficiari Ad esempio vie-ne erogato un contributosulle spese per un serviziodi consulenza sull’applica-zione della condizionalità,ossia dei criteri di gestioneobbligatoria e di buone con-dizioni agronomiche e am-bientali. Il contributo vieneerogato a titolari, coadiu-vanti, dipendenti, giovani alprimo insediamento in im-prese agricole e forestali informa singola e associata, enon deve superare l’80%del costo sostenuto.

In Sardegna e VenetoAnche in Sardegna e in

Veneto i produttori di risopossono accedere ai premi2013 della misura 214 sul-l’agroambiente per quantoriguarda produzione inte-grata e biologico presentan-do domanda di confermadegli impegni entro il 15maggio 2013..

Risooasfalto, incontro aMortara“Riso o asfalto. Quale economia per il nostro ter-

ritorio”. E’ il titolo dell’incontro organizzato da ReteAmbiente Pavese e da Associazioni Nazionali Agricoltoriin programma il prossimo 21maggio, alle 20.30, pressola Borsa Merci di Mortara. Moderati dal giornalista LucaMartinelli, interverranno, tra gli altri, Roberto Magnaghi,direttore generale Ente Nazionale Risi, che parlerà de“La risicoltura, una risorsaper laLomellina”,FulvioBollini,direttore generale Irrigazione Est Sesia, che relazioneràsu “Territori rurali a rischio: le funzioni di difesa svolte dalmondo agricolo”, e Domenico Finiguerra, Forum Sal-viamo il Paesaggio e Rete Stop al Consumo di Territorio,che interverrà su “Il valore del paesaggio e della terra perdisegnare un nuovo modello di sviluppo”.

tAnche in Sardegna e in

Veneto si può accedere

ai premi della misura

214 sull’agroambiente

per produzione integrata

e biologico

Fondi sviluppo rurale, ultima chiamataAncora pochi giorni per accedere alle agevolazioni della programmazione 2007-2013 in molte regioni,

in particolare Piemonte e Lombardia. Previsti tempi un po’ più lunghi per l’Emilia Romagna

ClincherClincherClinchercc ee

ViperViperViperOnViperOn

Viper46Viper46GarlonGarlon

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Page 8: Stop ai dazi agevolati che ci danneggiano...distanza tra le file (13 e 26 cm), la dose di seme (90 e 140 kg/ha) e il fraziona-mento della concimazione azotata. Stadi fenologici Al

8 MAGGIO 2013

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ECONOMIA MAGGIO 2013 9

Tipologia di sistema di certificazione Esempio

OggettoProdotto DOP/IGP, biologico

Processo HACCP

Destinatario

B2B (business-to-business ovvero da impresa a impresa):

informazione

il destinatario è la catena di distribuzione o l’impresa di trasformazioneISO 22000

B2C (business-to-consumer ovvero da impresa a consumatore):

il destinatario è il consumatoreDOP/IGP, biologico

Certificato: attestazione di conformità ai requisiti previsti,

Attestazionerilasciata da terzi

DOP/IGP, biologico

Dichiarazione: attestazione della parte interessata (autodichiarazione)

o selezione operata dal gestore del sistemaOrigine Lomellina

RequisitiMinimi: conformità ai requisiti di legge Marchio “Riso Italiano”

Superiori: requisiti tecnici più stringenti “Riso di qualità superiore”

Quadro normativoRegolamenti comunitari DOP/IGP/STG, biologico

Sistemi di qualità nazionali e regionaliAgriqualità - Toscana,

QV "Qualità Verificata" - Veneto

Qualità e certificazione dei prodotti agroalimentari

IL MERCATO Dal prossimo numero illustreremo i principali sistemi utilizzati nella filiera risicola

I consumatori vogliono sempre di piùprodotti di qualità e che siano certificati

Anna Callegarin

Qualità: quando si parladi prodotti alimentari, ormaida anni non si può fare ameno di usare questa pa-rola, anche se il suo signi-ficato è tutt’altro che uni-voco. Poiché ciascuno di noiha aspettative diverse neiconfronti del cibo che con-suma, si potrebbe forse de-finire la qualità di un ali-mento facendo riferimentoa una generica soddisfazio-ne del consumatore, chericerca prodotti genuini esani a prezzi abbordabili.

Maggiore sensibilitàdei consumatori

Questa ricerca, tuttavia,deve fare i conti con unarealtà in cui è cresciutaenormemente, rispetto alpassato, la distanza fisica eanche temporale tra chi pro-duce le materie prime, chile trasforma,chi trasporta iprodotti, chi livende e chi,infine, li con-s u m a . D ifronte a que-sta situazio-ne, un nume-ro sempre piùri levante diconsumatori diventa “con-sum-attore”, cioè non si ac-contenta dei prodotti chetrova sullo scaffale del su-permercato, ma cerca disoddisfare la sua personalericerca di qualità, ad esem-pio frequentando i “mercatidel contadino”, oppure ac-quistando direttamente dalproduttore,magari per il tra-mite di un gruppo di ac-quisto. La maggioranza deiconsumatori non ha tuttaviala possibilità di approvvigio-narsi da questo tipo di for-nitori in modo continuo eper tutti gli alimenti. A que-ste persone la qualità, neisuoimolteplici aspetti, devequindi essere garantita at-traverso sistemi di controlloche coinvolgano tutti glioperatori della filiera agroa-limentare e deve soprattut-to essere comunicata conmessaggi di facile interpre-tazione.

Bisogna considerare inol-tre che alcuni aspetti qua-

litativi di alimenti come ilriso, possono essere valu-tati solo dopo la cottura e ilconsumo, e talune carat-teristiche non possono es-sere conosciute con cer-tezza nemmeno dopo ilconsumo: si pensi, adesempio, al contenuto diconservanti o di residui.

Ciò fa comprendere l’im-portanza dei sistemi che ga-rantiscono e certificano laqualità, in quanto possonocreare i presupposti per in-staurare un rapporto di fi-ducia e fidelizzazione delconsumatore e possono di

conseguenzaessere unos t r ume n t os t r a t e g i c onelle mani delp r o du tt o r eper esserecompetitivo efronteggiarela concorren-za. Questo

vale sia per i prodotti di basesia per i prodotti ad altovalore aggiunto, a condizio-ne che si riesca a comu-nicare efficacemente la “re-putazione” di un alimento,ad esempio attraverso unmarchio o altri elementi cheidentificano la produzionedi qualità.

Date queste premesse econ l’intenzione di fornireutili indicazioni a tutti gli

operatori della filiera, neiprossimi numeri de “Il Ri-sicoltore” passeremo inrassegna i principali sistemidi certificazione della qua-lità operativi in Italia perl’alimento riso.

In primo luogo è peròopportuno definire cosa siintende per certificazioneed esaminare brevemente

le tipologie di sistemi dicertificazione esistenti.

I sistemi di certificazioneesistenti

La certificazione è unaprocedura volontaria chegarantisce, con ragionevoleattendibilità, che il prodottooppure il metodo o il pro-cesso di produzione, rispet-ta un certo numero di ca-ratteristiche o di attributi,specificati in un disciplina-re.

Lo sviluppo di regimi dicertificazione è sostanzial-mente dovuto, da un lato,alla richiesta espressa a li-vello sociale, di prodotti oprocessi di produzioneaventi determinate caratte-ristiche (ad esempio genui-nità, igiene, sostenibilitàambientale) e, dall’altro, aldesiderio degli operatori divalorizzare il proprio prodot-to e fornire garanzie so-

prattutto nel settore dellasicurezza alimentare. Igrandi operatori della filieraalimentare si affidano spes-so a regimi di certificazioneper garantire che un pro-dotto soddisfi i requisiti dilegge e per tutelare la lororeputazione e responsabi-lità in caso di problemi alivello di sicurezza dei pro-dotti alimentari.

I sistemi di certificazioneesistenti presentano unagrande eterogeneità perquanto riguarda il campo diapplicazione, gli obiettivi, lastruttura e i metodi ope-rativi. Inoltre possono ope-rare a diversi livelli della fi-liera alimentare: prima e/odopo l’uscita dall'azienda,su tutta la filiera o solo suparte di essa.

Nello schema che trovatesopra sono illustrate alcunedelle principali caratteristi-che in base alle quali si

possono classificare le di-verse tipologie dei sistemidi certificazione.

La scelta è, quindi, piut-tosto vasta. Per deciderequale sistema adottare puòessere utile tener conto divari fattori, tra i quali:

• le caratteristiche delprodotto o del processo chesi vuole certificare;

• il mercato a cui il pro-dotto è destinato (nazionaleo estero, GDO o ristora-zione, ecc.);

• le richieste dei clienti(ad esempio requisiti spe-cifici richiesti ai fornitori dal-la GDO);

• la sensibilità del pro-duttore (attenzione alla so-stenibilità ambientale, allasicurezza, ecc.).

A partire dal prossimonumero illustreremo i prin-cipali sistemi di certifica-zione utilizzati nella filierarisicola.

tLe tante caratteristiche

che si possono prendere

in esame: igiene,

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ambientale...

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10 MAGGIO 2013

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VARIE MAGGIO 2013 11

L’INAUGURAZIONE A Breganze la suggestiva struttura dedicata a visitatori e clienti per una visitors’experience esclusiva e indimenticabile

Il nuovo AgriDome di AGCO presso la sede di LaverdaIl progetto, fortemente voluto e so-stenuto da Francesco Quaranta, Vi-ce President & General ManagerHarvesting AGCO EAME e Ammi-nistratore Delegato di LaverdaS.p.A., è giunto a compimento intempi record. Avviato nel marzo2012, AgriDome è oggi unmodernoedificio di vetro e acciaio, dalle lineeslanciate e avveniristiche che si in-tegrano armoniosamente con l’an-tico edificio rurale situato nell’areadello stabilimento di Breganze.Il concept architettonico, sviluppatosuun’ideadi teatro, ha inteso creareuna sorta di vetrina/palcoscenicoben visibile anche dall’esterno. Ec-co dunque l’utilizzo di pareti-nonpareti in vetro extra-chiaro e l’interoporticato dell’antica cascina inglo-bato nella nuova struttura, quasi afungere da quinta interna apertasulle attività che si svolgono in Agri-dome.Perfetto connubio tra passato e fu-turo, AgriDome esprime la propen-sione del Gruppo verso un progres-so consapevole della forza delle ori-gini ed è il contesto ideale per mee-ting ed eventi di ampia portata, maanche per ospitare incontri perso-

nalizzati e con un numero di par-tecipanti ridotto.«E’ importante che i nostri clientipossano vivere una visitors’expe-rience esclusiva, verificando perso-nalmente l’attenzione e la qualitàcon cui curiamo ogni cosa nel mi-nimodettaglio, dalla produzionedel-le mietitrebbie, all’accoglienza cheriserviamo ai nostri ospiti. Con unastruttura di livello qual è AgriDome,questo è oggi possibile», ha dichia-rato Quaranta.Il complesso sorge su un’area di1.550 m quadrati, 1.250 dei qualioccupati dal nuovo edificio alto 10metri e mezzo, e può ospitare co-modamente fino a 500 persone.Dotato di una tecnologia multime-diale avanzata, gestita tramite do-motica, AgriDome accoglie il visi-tatore proponendosi immediata-mente come una struttura all’avan-guardia, capace di offrire un’ospi-talità dal tratto squisito.L’auditorium principale, che fungeanche da showroom, occupa unasuperficie di oltre 1.100mquadrati eha una capienza di 400 persone,comodamente disposte a platea.Tre maxi schermi su cui è possibileproiettare immagini e filmati in con-

temporaneao separata-mente, co-mandati dadevice iPadche control-lano anchel’illumina-zione e il si-stemaaudiodella sala,oltre chel’abbassa-mentoe l’in-nalzamentodei tendaggi

a seconda del soleggiamento ester-no, un grande palco per i relatori,una reception dotata di servizioguardaroba, una ristorazione all’al-tezza dei palati più raffinati: tuttoconcorre a far sentire il visitatore aproprio agio, consentendogli di vi-vere la visita a Breganze come unmomento privilegiato ed una vera epropria esperienza di marca.Infatti in AgriDome, grazie ad uncalendario visite suddiviso in lotti didue settimane ciascuno, destinateesclusivamente ad uno dei quattromarchi di mietitrebbie prodotte aBreganze, l’evento risulta del tuttopersonalizzabile a seconda della ti-pologia dei visitatori.Ogni cliente potrà così visionareall’interno dello showroom in tuttatranquillità e nel massimo comfort imodelli presentati nel suo brand diriferimento, richiedendo informazio-ni e dettagli agli esperti accompa-gnatori, anch’essi dedicati in modospecifico al marchio oltre che almercato di provenienza ed al pub-blico di riferimento.

Momento clou della visitors’expe-rience, il tour guidato all’interno delsito produttivo consentirà poi ai vi-sitatori di raccogliere informazionidettagliate circa i processi e le sin-

gole fasi della produzione verifican-do in prima persona come vengonorealizzate le mietitrebbie made inBreganze.Oltre all’auditorium principale, Agri-Dome dispone di due training roomsituate al primo piano, dotate di tuttigli strumenti necessari allo svol-gimento di corsi di formazione emeeting, per una capienza com-plessiva di 100 persone in aula.In fase di completamento anche ilrestauro delle antiche attrezzature edelle prime macchine agricole concui verrà allestita, al piano terra,l’area museale nell’antica cascinaintegrata nella moderna struttura.«Grazie ad AgriDome, ci attendia-mo un notevole incremento del nu-mero dei visitatori, e se mediamen-te in passato contavamo1.800/2.000 presenze l’anno, nelbreve raggiungeremo le3.000/3.500», ha concluso Quaran-ta.

Laverda S.p.A. è parte integrante di AGCO Corporation, Duluth(USA). Situata a Breganze e dedicata alla produzione di macchine eattrezzature agricole dal 1873, anno della sua fondazione, l’aziendaproduce mietitrebbie da oltre cinquant’anni. Fra i più moderni edefficienti impianti per la produzione di macchine da raccolta inEuropa e centro di eccellenza di AGCO Corporation per la pro-duzione di mietitrebbie nella regione EAME, lo stabilimento diBreganze rappresenta un caposaldo, in grado di offrire una rispostaprofessionale alle esigenze di un’agricoltura sempre più spe-cializzata.La missione di Laverda, essere un punto di riferimento sicuro especialistico per le esigenze di un’agricoltura moderna che vuolecrescere e produrre reddito nel massimo rispetto dell’ambiente, siconcretizza nella progettazione, produzione e commercializzazionedi mietitrebbie, con una gamma completa di mezzi e soluzioni ed unservizio commerciale e tecnico in grado di fronteggiare le sfide delmercato. Con l’obiettivo di essere il partner più affidabile per coloroche operano nel settore delle macchine da raccolta.

i.p.

VERCELLI Incontro organizzato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori lo scorso 29 aprile

Il riso aiuta a combattere il cancroCarrà: «Queste informazioni non basta saperle, è fondamentale comunicarle e diffonderle»

Prevenire il cancro grazieal riso. Se n’è parlato lo scor-so 29 aprile presso il SaloneDugentesco di Vercelli du-rante il convegno organiz-zatodalla Lilt, la Lega Italianaper la Lotta contro i Tumori,sul tema “Il riso del benes-sere”.

«Il riso è uno di queglialimenti che prevengono lamalattia ed è uno dei cibiprincipali di una corretta die-ta quotidiana - ha, infatti, so-stenuto Mariangela Ronda-nelli, professore associato inScienze e Tecniche Diete-tiche Applicate presso la Fa-coltà diMedicina e Chirurgiadell’Università degli Studi diPavia - Rispetto agli altri ce-reali, il riso ha più primati:innanzitutto è più digeribile,contiene più potassio e me-no sodio, il che è l’ideale perchi soffre di ipertensione.Oppure basti pensare al risointegrale e al suo alto con-tenuto in fibre o al riso par-boiled, che è indicato per idiabetici. Oltre a essere unalimento versatile, utilizzatodall’antipasto al dolce, èbuono ma soprattutto sa-no». Dello stesso parere an-che Attilio Giacosa, specia-lista inmalattie dell’apparatodigerente e in Scienze del-l’Alimentazione, che ha sot-

tolineato come «mangiare èuna delle attività che piùsvolgiamo nella vita: eccoperché non bisogna sotto-valutare questo aspetto perquanto riguarda la preven-zione. Le persone non cer-canosolamentequalcosadamangiare ma qualcosa che,oltre a essere buono, facciaanche bene: il riso rappre-senta questo. Alcuni studihanno evidenziato che nelmondo asiatico, dove il con-sumo di riso è altissimo, visonomeno tumori allamam-mella, all’intestino e alla pro-stata. Anche in occidente sisono visti alcuni risultati: adesempio, chi consuma abi-tualmente riso soffre menodi ipertensione. Il riso pre-

viene anche dalle malattiecardiovascolari; il riso rossodiminuisce il colesterolo cat-tivo e aumenta quello buo-no, quello nero previene laformazione diplacche nellenostre arterie.E’ importanteche si diffondala cultura dellasalute ancheattraverso l’a-l imen t a z i o-ne».

«Fortunata-mente, oggi si sente parlaremolto di più di cancro ri-spetto a vent’anni fa quandol’argomento suscitava timo-re solo a discuterne - hacontinuato Francesco Schit-

tulli, presidente nazionaledella Lilt, che ha voluto fareuna fotografia dello stato at-tuale - La situazione che vi-viamo ci prospetta sempre

più casi di ma-lattia ogni an-no che passa,ma è confor-tante sapereche dal 2000 aoggi i casi dim o r t e p e rcancro sonodiminuiti no-tevolmente.

La diminuzione della mor-talità è dovuta principalmen-te a tre fattori: innanzitutto,una diagnostica strumenta-lemigliorecheci permettediscoprire anche i più picco-

L’INCONTROA fianco, Pao-lo Carrà, presi-dente dell’En-te NazionaleRisi. A sini-stra, il tavolodei relatori in-tervenuti alconvegno del-la Lega Italia-na per la Lottacontro i Tumo-ri a Vercelli sultema “Riso ebenessere”

.

L’Ente Risi va scuolaL’Ente Nazionale Risi entra in classe. Per insegnare

ai bambini a conoscere il riso, Alessandra Boglio, dellasezione novarese, ha incontrato i piccoli alunni dellascuola materna Sacro Cuore di Novara. Prima haintrodotto l’argomento attraverso un filmato in cui unpiccolo chicco di riso racconta la sua storia e spiega levarie tipologie di questo straordinario prodotto dellaterra. E ai bambini è stata data la possibilità di vederee toccare diversi tipi di riso.

Poi, con l’aiuto delle maestre, gli alunni si sonocimentati nella realizzazione di una vera e propria risaiain miniatura utilizzando sacchetti di plastica, acqua echicchi di riso che controlleranno nella loro crescita. La“lezione” è infine proseguita facendo capire ai bam-bini il ruolo del riso nell’alimentazione, visto che puòapportare principi nutritivi fondamentali per una cre-scita corretta.

lissimi tumori e di interve-nire in tempo evitando de-turpazioni del corpo del pa-ziente, come nel caso delseno per una donna. In se-condo luogo, grazie alla ri-cerca, abbiamo farmaci in-novativi e scopriamo sem-pre più sostanze naturali be-nefiche; terzo motivo, la dif-fusione della cultura dellaprevenzione».

Alla conferenza è interve-nuto anche Paolo Carrà, pre-sidente dell’Ente NazionaleRisi, che ha voluto eviden-ziare l’importanza che il risoha in tutto il mondo, clas-sificandosi come primo ce-reale. «Tutto ciò che è statodetto questa sera - ha con-cluso Carrà - è vero e im-portante; ma queste infor-mazioni non basta saperle, èfondamentale comunicarlee diffonderle».

tLa professoressa

Mariangela Rondanelli:

«Il riso è uno di quegli

alimenti che prevengono

la malattia»

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VARIE12 MAGGIO 2013

Le foto che esaltano il risoDiverse mostre hanno avuto per protagonisti la nostra coltivazione e il lavoro nelle risaie.A Milano presentato il libro e le immagini in bianco e nero di Gianni Berengo GardinIl riso e la sua coltivazione

sono stati protagonisti di di-verse mostrefotograficheche si sonos v o l t e n e igiorni scorsi.Fino al 27 apri-le, nelle saledi Forma Gal-leria, a Mila-no, è statopossibile visi-tare la mostra“Il raccontodel riso” attra-verso le im-m a g i n i i nbianco e nero di Gianni Be-rengo Gardin, uno dei piùfamosi fotografi italiani: èstato come ripercorrere unpezzo di storia italiana, fattadi immagini, tradizione ememoria, intorno alla fami-glia Rondolino e alla loroazienda che si trova a LaColombara, in provincia diVercelli. Immagine dopo im-magine, si vede il temposcorrere, i campi che si tra-sfigurano con il passare del-le stagioni, gli strumenti perlavorare i campi, i volti degliuomini e delle donne legatialla terra.

Presso Photo-DiscountMilano, invece, dal 6 al 20aprile, sono state presen-

Sopra, un’immagine della mo-stra “Underwater farming”. A si-nistra la copertina del libro “Ilracconto del riso”

.

Lotta alle zanzare in Baraggia

tate le immagini di AntonioMarcioni e Stefano Schior-

lin, due fotoa-matori nova-resi, che com-pongono il li-bro “Dalle ri-saie del Pie-monte. Terra,cielo, acqua,riso”. Sono im-magini che idue fotoama-tori hanno rac-colto nell’arcodi un periododi circa 9 me-si, descriven-

do le fasi della coltivazione

del riso inseritenel contestorurale della campagna delNovarese. Gli elementi de-scritti la terra, il cielo, l’ac-

In Baraggia si fa un riso di ottima qualità,ma si deve combattere anche contro lezanzare. E’ per questo che l’Istituto per lePiante da Legno e l’Ambiente della Re-gionePiemonte, in collaborazione con l’as-sessoratoAgricolturadellaProvinciadi Ver-celli, ha dato il via a una serie di interventidifferenziati in relazione alle diverse zoned’interesse e comprende anche l’utilizzodel diflubenzuron (larvicida inibitore dellacrescita ecologicamente compatibile) inrisaia, in collaborazione con le aziendeagricole che già in passato hanno col-laborato su questi progetti.

L’assessore provinciale all’AgricolturaMassimo Camandona intende avviare in-terventi sperimentali in quell’area dove si èconcordato che la spesa per l’acquisto dellarvicida sarà per il 50% a carico delleaziende risicole coinvolte. «Nel nostro ter-ritorio - ha dichiarato Camandona - il con-tenimento delle zanzare rappresenta un’e-sigenza importante e da non sottovalutare.Lo sannobeneanche i nostri risicoltori, chedamolti anni collaboranonel progetto eorasono anche disponibili a comparteciparealla spesa». Alla sperimentazione sonointeressate circa 50 aziende risicole.

Sopra e sotto, un’immagine e la copertina del libro “Dalle risaie delPiemonte. Terra, cielo, acqua, riso”

qua e il riso svolgono ognu-no un ruolo importante siaessi in primo piano che sfo-cati sullo sfondo. Vi è un

quinto elemento non citato,ma non per questo menoimportante, il prezioso la-voro degli agricoltori che siscopre sfogliando il libro fo-tografico.

Infine a Lignana (Vc), dal25 al 28 aprile, sono stateesposte le immagini chehanno composto la mostra“Underwater farming” pre-sentata a fine marzo al Par-lamento europeo.

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VARIE MAGGIO 2013 13

l’80% del commercio globa-le.

Con l’India le discussionisono iniziate nel 2007 e laCommissione è ora alle bat-tute finali; le richieste indianeprevedono l’apertura di di-versi contingenti di impor-tazione nell’Ue per un totaledi 250.000 tonnellate, men-tre le controproposte dell’U-nione europea prevedonoconcessioni per “sole”100.000 tonnellate che, tut-tavia, rappresentano più del10% del volume di prodottoimportato nell’Unione euro-pea in un anno.

Il Vietnam attualmenteesporta verso l’Unione eu-ropea un quantitativo di risopoco importante e che si ag-gira sulle 20.000 tonnellatedi prodotto, base lavorato. Inegoziati sono iniziati nell’au-tunno del 2012 e siamo an-cora in una fase preliminare.Tuttavia è auspicabile che leimportazioni da questo Pae-se non vengano liberalizzate,atteso che il Vietnam ha unacapacità esportativa di 7 mi-lioni di tonnellate in un an-no.

A maggior ragione, nondovranno essere accordateconcessioni alla Thailandiache è il principale esporta-tore di riso verso l’Unioneeuropea e con il quale sonostate ufficialmente aperte letrattative dal marzo di que-st’anno.

Sempre nel marzo 2013sono iniziate le discussionirelative ad un accordo di li-bero scambio tra Ue e Giap-ponee ad aprile si è conclusoil primo incontro tra i nego-ziatori.

In merito agli Stati Uniti, letrattative dovrebbero entrarenel vivo della discussione nelmese di giu-gno 2013 e inquesto caso inostri nego-ziatori dovran-no prestaremolta atten-zione alle con-cessioni. Il no-stro settore,che non godràdei benefici previsti in se-guito all’eventuale abbassa-mentodelle barriere tariffarieper l’ingresso negli Usa diprodotti quali pasta, olio, vinoe formaggi, potrà invece su-bire enormi conseguenzenegative nel caso di unaeventuale decisione concor-data diretta ad abbassare idazi comunitari per i prodottidi origine Usa. Questa di-sposizione potrebbe esporcialla concorrenza di un Paeseche è in grado di esportare 3milioni di tonnellate di risoall’anno e che per diversotempo è stato il primo Paeseesportatore di riso nell’Ue.

Possibili conseguenze perla nostra filiera

Esaminando quanto sopraci possiamo rendere conto

che siamopassati da una sin-gola grave minaccia (nego-ziati multilaterali) a una seriedi minacce più o meno gravi(negoziati bilaterali), alle qua-li, non dobbiamo dimentica-re, si devono aggiungereconcessioni unilaterali effet-tuate dalla Commissione eu-ropea a Paesi bisognosi disviluppare economie a favo-re di proprie realtà settoriali.

Tra queste rientrano leconcessionifatte all’inter-no del regime“EBA” a Paesiquali la Cam-b o g i a e i lMyanmar cherischiano giàd a o g g i d icompromet-tere il com-

mercio del riso comunitariocon gravi conseguenze sullafiliera. Anche aimenoespertigiunge chiaro il messaggioche la situazione attuale pre-senta un grado di comples-sità maggiore rispetto al pas-sato e, dunque, rischi più ele-vati.

Dobbiamo evitare a tutti icosti che concessioni fatteper sostenere “altre produ-zioni” possano danneggiarela risicoltura europea e dob-biamo pretendere da chi neha la responsabilità che gliinteressi del nostro settoresiano presi nella dovuta con-siderazione.

Il nostro settore ha già da-to tanto. Ora è arrivato il mo-mento di dire: basta!

*Direttore GeneraleEnte Nazionale Risi

SEGUE DA PAG. 1

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Bloc notesA cura della Confagricoltura Vercelli Biella

La biodiversità in risaiaLa risaia è un immenso serbatoio di

biodiversità e di valori ambientali. Diper sé, ma anche grazie all’impegno diaziende agricole che, intelligentemen-te, hanno scelto di incrementare ilnumero e l’estensione di aree a ele-vata naturalità all’interno dell’ambienterisicolo.

Grazie al progetto Ecorice, sonostate realizzate all’interno di azienderisicole socie di Confagricoltura, areeumide permanenti e interventi di ri-naturalizzazione delle canalizzazioni ir-rigue e dei fontanili.

Arbusti di specie autoctone pian-tuamati hanno delimitato le aree ecreato fasce di protezione per gli ani-mali. Aironi bianchi e garzette e altriuccelli che prediligono zone aperte eacque basse trovano cibo e nidifi-cano.

Sistri, al via da ottobreCon uno specifico decreto il Ministro

dell’Ambiente ha stabilito le modalità ei tempi precisi per l’entrata in vigoredel Sistri, il sistema di tracciabilità deirifiuti. La sua entrata in vigore avverràin modo graduale, a seconda delledimensioni delle imprese, in modo daconsentire di verificare la funzionalitàdel sistema.

Le prime a partire saranno le im-prese che producono rifiuti pericolosi eche hanno più di 10 dipendenti: entro il30 settembre 2013 dovranno allineare idati e le informazioni già inserite nelsistema. Per gli altri operatori il limite

per l’allineamento è previsto entro il 2marzo 2014.

Titoli Pac, quale futuro?E’ certo che i titoli oggi in portafoglio

dell’agricoltore saranno utilizzati nel2013; quasi certamente saranno uti-lizzabili anche nel 2014, seppure pro-babilmente con una leggera correzioneal ribasso del valore per la disciplina dibilancio dell’Unione europea. Per glianni successivi (dal 2015 in poi) si potràbeneficiare dell’effetto di trascinamen-to del loro valore unitario, in funzione diquelle che saranno le decisioni finalidel negoziato per la riforma Pac eanche di cosa sarà deciso a livellonazionale sul periodo transitorio e sullaconvergenza interna verso la regio-nalizzazione.

Rivalutate le colture proteiche nellaPac

Uno studio commissionato dal Par-lamento europeo, e presentato lo scor-so 25 aprile a Bruxelles, ha indagato sulruolo ambientale delle colture pro-teiche nella nuova Pac. Lo studio,condotto da centri di ricerca di Ger-mania, Olanda, Regno unito e Fin-landia, oltre all’analisi dell’impatto am-bientale ed economico dello sviluppodelle colture proteiche nell’Unione eu-ropea, propone alcune possibili op-zioni, anche e soprattutto all’internodella Pac, per promuovere tali pro-duzioni, sottolineando l’importanza,ma anche l’utilità, del sostegno pub-blico.

di Paolo Guttardi

IL CONCORSO Ennesimo successo dell’iniziativa che ha visto partecipare ben 191 concorrenti

Ecco i produttori di sementi premiatiLa consegna dei riconoscimenti si svolgerà domenica 9 giugno a Buronzo (Vc)Anna Callegarin

Nelprossimomesedi giu-gno si svolgerà la cerimoniadi premiazionedelConcorsonazionale per i produttori disementi di riso, promossocome sempre dalla Fonda-zione Conte G.G. MorandoBolognini, dall’INRAN - EnteNazionale Sementi Elette edall’Ente Nazionale Risi.

Dopo un secolo il con-corsocontinuaa riscuotere ilfavore degli agricoltori che sidedicano alla produzione disementi di riso: infatti, anchenel 2012 i concorrenti sonostati numerosi, ben 191, dicui 48 saranno premiati ealtri 47 riceveranno un di-ploma di benemerenza.

La premiazione si svolge-rà a Buronzo (Vc) nelle sale,recentemente ristrutturate,del Castello trecentesco,domenica 9 giugno, in con-comitanza con il fine set-timana dedicato alla tradi-zionale “Festa del Riso”.

Ecco l’elenco delle azien-de agricole che saranno pre-miate.

Borando Daniele - SanPietro Mosezzo (No); Ca'Bonelli Soc. Agr. - Porto Tolle(Ro); FerraraGaudenzio - Ca-sale Monferrato (Al); VaccaGiuseppe - Zeddiani (Or); Fa-

lasco Az. Agr. - Casalbeltra-me (No); Renditore Paolo -Vercelli (Vc); Ruffa Giuseppe- Vinzaglio (No); Sanna Cor-rado - Oristano (Or); TaiettaSoc. Agr. - Lodi Vecchio (Lo);BellardoneMarco - Vinzaglio(No); Fregonara Giovanni efigli - Garbagna (No); MeliMassimiliano - Cabras (Or);Milanesi Alberto - Garbagna

Novarese (No); Ferraris Luigi- Mortara (Pv); Anfed AgriSoc. Agr. - Lumellogno (No);Baroffio F.lli ed eredi BaroffioAngelo - San Pietro Mosez-zo (No); Soc. Agr. BobbaAgostino e Natalia - Vinza-glio (No); Coppo Giovanni,Giacomo e Benedetto - Li-vorno Ferraris (Vc); FerrarisEusebio - Caresana (Vc); Ga-

butti Emanuele - Sali Ver-cellese (Vc); Gogna AntonioeGabriele - Senna Lodigiana(Lo); Gregotti Aldo - Mortara(Pv); Meli Alessandro - Ca-bras (Or); Negri Giacomino eLuigi - Nibbiola (No); StellaSoc. Agr. - Sali Vercellese(Vc); Vacca Carlo - Zeddiani(Or); Vecchi G. e R., Chiap-pedi V., Ferrari C. e F. - Pieve

Albignola (Pv); Accorsi SS -Simaxis (Or); Alessi Fabrizio- Pieve del Cairo (Pv); As-sietti Dino - Masserano (Bi);Barbero Giuseppe e Mas-simo - Borgovercelli (Vc);Brustia Arturo - Castello d'A-gogna (Pv); Casalone Giu-seppe e Agostino - Robbio(Pv); Compagnin Giuliano -Balocco (Vc); Coppo Giaco-

mo e Benedetto - LivornoFerraris (Vc); Farina Gugliel-mo e Pietro - Lacchiarella(Mi); Ferraris Cugini Soc.Agr. - Casalbeltrame (No);Fregonara F.lli Riccardo eMarco - Garbagna Novarese(No);GognaGiuseppe - Sen-na Lodigiana (Lo); I FerrariSoc. Agr. - Cabras (Or); Lo-catelli Maria Stefania - Bian-zè (Vc); Mezza Ottavio - SaliVercellese (Vc); Pagani Na-talino - ChignoloPo (Pv); Por-ru Renato - Simaxis (Or);Sanna Derina - Oristano(Or); Saviolo Giovanni - Ol-cenengo (Vc); Tenuta Mon-tarsello SS di Biloni - Nib-biola (No); Uccellona Az.Agr. – Zerbolò (Pv).

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Grande successo per l’iniziativamilanesedella Croce Bianca sostenuta dall’Ente RisiBruno Marabelli

Una giornata meravigliosa! Sipotrebbe definire così l’iniziativa“UnChiccoperSalvareunaVita” laprima giornata di raccolta fondi peri progetti dellaSezioneCentrodellaCroce Bianca Milano che si è te-nuta lo scorso 13 aprile.

Innanzitutto per il tempo me-teorologico che, dopo tanti “mal dipancia” degli organizzatori, ci haregalato la prima vera giornata diprimavera dell’anno, poi per la par-tecipazione, che ha visto una Mi-lano“ingombra”di gente curiosaepartecipe, anche grazie al SaloneInternazionale del Mobile.

Dopo un frenetico lavoro degli

organizzatori, durato lunghe set-timane e culminato, nei giorni pre-cedenti l’evento, nella gestione lo-gistica dei materiali e del riso chetante aziende hanno donato, sa-bato un gruppo di circa 50 volontaridella Croce Bianca, coadiuvati dai“fund-raiser” professionisti diUBC, hanno raggiunto le dieci piaz-ze milanesi prescelte per l’inizia-tiva, montando i gazebo persona-lizzati.

Grazie a Ente Risi, che ha volutosostenere questa impresa, si èpotuto offrire ai potenziali donatoriun “pacchetto” di tutto rispetto,contenete oltre a due kg di buonriso italiano di diverse varietà, an-che il ricettario, il vademecum e il

Dvd riguardanti le caratteristi-che e la preparazione del risoe il materiale informativo sul-l’associazione.

Allo stesso tempo anche ivolontari della Azienda Agri-cola Rossi F.lli di Noviglio (Mi) han-no raggiunto con le loro attrez-zature Piazza Cairoli, dove è statamontata la cucina da campo per lapreparazione del risotto.

Durante la giornata i passantihanno mostrato curiosità e inte-resse sommergendo i volontaricondomande riguardanti il loro ser-vizio agli ammalati e ai bisognosima anche con richieste riguardantiil riso e la sua preparazione.

La giornata si è conclusa con un

bilancio di tutto rispetto: più di1.000 sacchetti e 200 risotti di-stribuiti, con un ricavo che sfiora gli11.000 euro, che verranno utilizzatiper contribuire all’acquisto di unanuova autovettura da dedicare altrasporto di organi ed equipe.

Unparticolare ringraziamento al-le aziende del settore risicolo che,con la loro sensibilità e disponibilitàhanno voluto partecipare alla no-stra avventura e all’EnteRisi chehacreduto da subito nell’iniziativa.

t«Dobbiamo evitare che

concessioni fatte

per sostenere “altre

produzioni” possano

danneggiarci»

Stop ai dazi agevolati

Page 14: Stop ai dazi agevolati che ci danneggiano...distanza tra le file (13 e 26 cm), la dose di seme (90 e 140 kg/ha) e il fraziona-mento della concimazione azotata. Stadi fenologici Al

RISO IN CUCINA14 MAGGIO 2013

L’INTERVISTA Vercellesi, cresciuti tra le risaie, hanno aperto il loro ristorante nell’albergo di famiglia solo nel 2005

I fratelli Costardi, il riso nel cuore e in cucina“Non esisteremmo senza la nostra storia e i legami con la nostra terra e le nostre tradizioni

La ricetta

IlVercellese rappresentale vostre radici e il risoognivostro spunto creativo…

«E’ vero, sono il nostrovero e proprio viatico - ri-spondono quasi all’unisonoChristian e Manuel - Non“esisteremmo” senza la no-stra storia, storia che parlaancora oggi dei piatti pre-parati da nonna Sandra e dellocale fondato da nonno Ni-no. Proprio al nonno - diceChristian - avevo promessoche avrei dato lustro alla cu-cina vercellese. L’abbiamofatto lavorando sul riso e fa-cendolo diventare il linguag-gio su cui fondare ogni no-stra sperimentazione».

I risultati di tale scelta edi tanto impegno?

«Molti. Continuiamo a la-vorare nel locale di famiglia.

Abbiamo in carta quasi tren-ta risotti che cuciniamo an-che per un solo commen-sale, lavoriamo su ricette ri-spettose del territorio, anzi,che proprio al territorio sonolegate e ispirate».

Vercelli vuol dire acqua,

risaie dove il cielo si spec-chia in primavera…

«Sì, le risaie sono il nostromare… Tutti hanno il marepiù o meno vicino. Basta vo-lerlo vedere. Noi abbiamo lerisaie che cambiano colorenelle quattro stagioni dell’an-no e dalle quali non amiamoallontanarci più di tanto».

Va bene l’attaccamentoalla propria terramagli im-pegni più prestigiosi vichiamano lontano.

«E’ vero, e noi ne siamofelici. Solo che, dopo le tra-sferte, lunghe o brevi chesiano, torniamo volentieri acasa. Anche chi ha lavoratocon noi, chi ci chiama, i gior-

nalisti e le tv che ci voglionointervistare lo sanno. Infatti,il video promozionale di unodei prossimi impegni, quelloche ci vedrà a Cannes, èstato girato nelle nostre cu-cine».

A proposito di Can-nes…

Il festival del cinema diCannes che si terrà dal 16 al18 maggio è uno dei più im-portanti appuntamenti di unmese per noi fondamentale.Electrolux, il fornitore sceltodal 50% dei ristoranti stellatiMichelin in Europa e da quat-tro anni sponsor del festivalci ha invitato a Cannes, unicichef italiani, per l’organizza-zione di un pranzo con le-zione riservato ai media stra-nieri. Il pranzo si tradurrà inpiù portate che renderannoomaggio al film “Il mondodel silenzio” di Cocteau eMalle, che vinse la Palmad’Oro nel 1956».

Perché un omaggio pro-prio a quel film?

Perché si cucina in un si-lenzio che è rotto solo darumori occasionali e improv-visi. Quando si cucina non siparla: parlano poi con i loro

profumi, colori e sapori i piattiin tavola. Quindi la cucina è ilmondo del silenzio e l’omag-gio al film è diventato per noiin cucina un vero e propriolavoro di regia. Così ogni piat-toèdiventato“immagine”diuna scena del film. La pietradi Lucerna scaldata a 50° inforno su cui vengono ada-giati i pesci crudi rimanda alcalore della dinamite con cuii protagonisti del film fannosaltare le rocce per impa-dronirsi dei coralli marini;l’acqua di mare è “ricostrui-ta” con un brodo di cottura dicozze, vongoleecappesanteabbinato da un branzino cot-to sottovuoto e condito conbottarga di tonno e crescionidi ravanello; la terra è unpane aromatizzato abbinatoa verdure cotte separata-mente su cui viene adagiataun’animella condita con li-mone, sale Maldon e liqui-rizia; il richiamo al verde deiprati è un risotto alla clorofillae prezzemolo; il rosso dellamattanza degli squali (unadelle scene topiche del film)è tradotto nel piatto con unapernice cotta nel vino ros-so...».

Insomma, un’esperien-za forte quella che vi vedràregisti di colori e sapori.

«Sì, e che realizza uno deinostri sogni: cucinare per ivolti del famoso red carpet diCannes e che vivremo fre-neticamente perché subitodopo Cannes andremo a Ro-ma ad Eataly in occasione di

“Ieri, oggi e domani” dove ciconfronteremo con altri chefitaliani, Ciascuno rivisiterà asuo modo un piatto della tra-dizione. Noi proporremo il ri-sotto alla carbonara in lattina,un’idea nata con il concorsoper noi fondamentale di BobNoto, fotografo e creativo.Non sarà il classico risottoma un piatto che, grazie alleuova e al guanciale adagiatisul fondo della lattina, spri-gionerà l’aroma tipico dellaricetta che di solito ha peringrediente principale la pa-sta».

E dopo Eataly?«Dopo Roma, a fine mag-

gio, saremo a Milano per ilTaste of Milan, quarta edi-zione che avrà come sede ilSuperstudio Più in via Tor-tona 27. Si tratta del più gran-de restaurant festival delmondo. All’interno dellaquattro giorni il 30 ed il 31maggio presenteremo trepiatti: patate e baccalà; Car-naroli “Taglio sartoriale” e ilvasetto del goloso»..

Insomma, dopo un me-se di maggio così intensoforse l’estate vi riserveràuna pausa?

«Solo momentaneamen-te», rispondono sorridendo.E fanno capire che ci sonoaltri progetti che li porteran-no ancora via da Vercelli edalle risaiemasempree soloper qualchemanciata di gior-ni. Perché il “film” che vo-gliono continuare a girare edi cui sono incontrastati re-gisti, scenografi e protago-nisti, tra piatti, fornelli, colorie sapori, è quello che ha perset la cucina del Cinzia el’acqua e i colori delle risaie.

Chi

sono

Christian Costardi, 34 anni. Alle spallenumerose esperienze lavorative in presti-giosi ristoranti italiani tra i quali il WestinEuropa & Regina di Venezia Da quasi unanno padre di una bellissima bambina, hadeciso di guardare il mondo attraverso i suoiocchi. No, non è tornato bambino. Ha solodedicato ancora più amore e più attenzionea ciò che lo circonda e quindi ancora di più alterritorio vercellese fatto di verde, di acqua,di riso. Un bel “salto” per il bambino checucinava con il Dolceforno.

Manuel Costardi, 25 anni. Fratello mi-nore di Christian, (un breve stage al FourSeason di Milano con lo chef Sergio Mei) èl’esperto di dolci e di piatti “dolci”. All’iniziodolcemente protetto dal fratello, oggi ancheManuel si sta dimostrando un perfetto co-municatore e le sue sperimentazioni e i suoiaccostamenti lasciano davvero sorpresi an-che chi, vercellese, dice di sapere ormaitutto dei due giovani chef. Non tutti, infatti,sanno che da tempo insegue il sogno di unbignè di riso perfetto. Ci riuscirà.

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I risi più usatiIl Carnaroli e il Baldo usati per i risotti, frutto di una

loro selezione studiata e dedicata da “Gli Aironi”,azienda risicola di Lignana. «Il riso selezionato per noideve rimanere croccante. Quando si mangia unrisotto, di solito, si tende a non masticare il riso: noivogliamo al contrario che si mastichi il chicco e chequesto sia croccante», spiega Christian.

Il riso Venere, cromaticamente perfetto negli ab-binamenti con insalata, pesce e carni.

L’integrale, ottimo per i piatti estivi.

Carnaroli taglio sartoriale 27mesi riduzione di Birra MorettiGrand Cru e polvere di arabica.

Ingredienti e dosi per 4 persone• Riso Carnaroli 300 gr• brodo vegetale 3 lt• cipolla bianca tritata• 1/2 bicchiere di vino• olio extra vergine d’oliva• sale di cervia• pepe aromatico di Sarawak

Per la salsa al grana padano• 100 gr di grana padano 27 me-

si• 1/4 lt di panna

• 1 lt di Birra Moretti grand cru

Per la mantecazione• 25 gr di burro• 15 gr di grana padano 27 mesi• polvere di caffè arabica

ProcedimentoPartire preparando la riduzione di

Birra Moretti: mettere la birra in unpentolino e porla sul fuoco mo-derato a ridurre fino a ottenere ladensità richiesta (la densità deveessere simile a un caramello den-so), la birra riduce, evapora la partealcolica e la parte di acqua, resta laconcentrazione di sapore e le notespeziate vengono esaltate; togliere

dal fuoco e lasciar raffreddare (que-sta operazione è meglio se fatta ilgiorno prima).

Preparare la crema di grana pa-dano27mesi: grattuggiare amano ilgrana padano, porre la panna a scal-dare fino alla temperatura di 70° Caggiungere il grana grattuggiato,con l’aiuto di una frusta amalga-mare il tutto, passare la salsa etenere a una temperatura di 60° C.

Procedere con la preparazionedel risotto: far rosolare la cipolla conpoco olio, aggiungere il riso e farlotostare fino a quando non canta,aggiungere un pizzico di sale e una

grattata di pepe, sfumare con il vinobianco e lasciar evaporare, conti-nuare la cottura con il brodo ve-getale precedentemente prepara-to; brodo neutro sedano, ca-rote, cipolla bruciata.

Continuare la cottura delriso e una volta arrivati allacottura ottimale, controllare ilgusto, togliere dal fuoco emantecare all’onda con burroe grana padano 27 mesi.

Impiattare stendendo il ri-so a specchio nel piatto, ada-giarvi sopra la crema di granapadano, la riduzione di BirraMoretti con l'aiuto di unapompetta e spolverare con lapolvere di caffè.

Paoletta Picco

No, non abbiamo cambiatorotta! Il nostro viaggio nella cu-cina degli chef italiani che ama-no e cucinano il riso in terre nona vocazione risicola continua.Ma questo mese, eccezional-mente, abbiamo voluto dedica-re l’intervista a chi sulla cucinadel riso ha basato successo efortuna.

StiamoparlandodiChristianeManuel Costardi della risotteriaCinzia di Vercelli. Interviste sututte le riviste enogastronomi-che più prestigiose, su mensili,settimanali, radio e tv e unmag-gio2013davverospecialeeden-so di impegni.

Il loro ristorante nasce nel2005 all’interno dell’albergo difamiglia, aperto a Vercelli nel1967 dai nonni Nino e Sandra, e

ancora oggi gestito dalla mam-ma Cinzia. Quasi subito rico-noscimenti prestigiosi: nell’ot-tobre 2008 il premio “Sorpresadell’anno” nell’ambito di Iden-tità Golose; nell’ottobre 2009 ilpremio “Giovani Chef Cavit/l’E-spresso”; sempre nel 2009, anovembre, la prima Stella Mi-chelin che oggi difendono conuna cucina creativa rispettosadel territorio. Quest’ultimo in-

fatti, accanto alla passione, al-l’emozione e all’inevitabile evo-luzione che si impone quando siparla di ricerca è elemento fon-damentale e caposaldo della cu-cina di Christian e dei dolci diManuel.

Sapori forti, nuovi accosta-menti, colori accesi e tecnichedi cottura sofisticate e moderneregalano alle loro proposte ri-sultati difficilmente eguagliabili.

La famigliaCostardi

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RUBRICHE MAGGIO 2013 15

IL CLIMA DELMESE. L’instabilità atmosferica, tipica della fase centrale della primavera, è una delle caratteristiche dominanti del mese di maggio e si manifesta con un numero di giorni dipioggia - a livello di areale di produzione del riso - compreso fra 6 e 12, e precipitazioni medie comprese tra 60 e 130mm.Manmano che ci si inoltra nel mese, le piogge risultano sempre piùspesso a carattere temporalesco e ci indicano comemaggio sia tipicamente unmese di passaggio da condizioni primaverili a estive.Maggio godemediamente di oltre 200 ore di sole che, conl’aumentata durata del giorno, determina in pianura temperature particolarmentemiti e mediamente comprese fra 23° e 25°C nei valori massimi e tra 11° e 13°C nei valori minimi. La mitezzadelmese è anche attestata dalla rarità delle irruzioni fredde da settentrione, che solo in rarissimi casi, e solo nella prima decade, sono in grado di riportare leminime non lontano dagli 0°C. Negliultimi anni vanno annoverati, però, più facilmente episodi di caldo estivo rispetto a tardivi episodi di freddo. Ricordiamo ad esempio il caldo del mese di maggio 2009, 2011 ed episodicamentedel 2012, quando si raggiunsero diffusamente temperature estive e localmente si superarono i 30°C. Nel 2011 le elevate temperature di maggio furono inoltre accompagnate da scarsissime,o nulle, precipitazioni fino agli ultimi giorni del mese; problema che invece non si verificò l’anno scorso quando le precipitazioni sulla Pianura furono comprese tra i 70 e i 150 mm.

BILANCIOMETEOROLOGICO.Marzo 2013 è stato contraddistinto da un vivace flusso occidentale, a tratti nordoccidentale. I primi giorni del mese sono stati caratterizzati dalla presenzadi un anticiclone di origine nordafricana che ha “regalato” temperature miti per la stagione al Nord-Italia, ma anche nebbie mattutine. Il cedimento della struttura anticiclonica sopracitata, trail 5 e il 6, ha permesso il transito di un sistemadepressionario Atlantico con piogge diffuse, calo delle temperaturemassimee aumento delleminime. Il transito sopracitato si è esaurito il giorno9 sebbene le condizionimeteorologiche siano risultatemigliori solo dal giorno successivo.Nuovo peggioramento dal 12marzo con un contenuto calo delle temperaturemassime.Dal 14marzomasse d’aria più fredde sulle nostre regioni con minime contenute il giorno 16 (-5.8°C ad Arconate-Mi, -5°C ad Albano Vercellese-Vc, -2.5°C a Vigevano-Pv). Dal 17 correnti occidentali umidecon precipitazioni, localmente nevose a tarda sera, sui settori occidentali della Pianura. Massimemolto contenute (attorno a 3/6°C) il 18 marzo per l’azione della depressione arrivata il giornoprecedente.Nell’ultimadecadeancora temperature frescheo freddeper la stagione conmassimemiti solo tra il 21ed il 23 (17.4°CadArconate-Mi eAlbanoVercellese-Vc il 21, 17.2°CaSorgà-Vril 21). Tra il 24 ed il 30 marzo ancora tempo instabile e fresco con temperature minime attorno a 2/5°C e massime attorno a 7/8°C con nevicate ancora a quote basse per la stagione.

LE PRECIPITAZIONI. A differenza di quanto accaduto nel 2012 nel corso del mese di marzo 2013 le precipitazioni sulla pianura sono risultate complessivamente superiori alle medie.Responsabile di questa situazione è stata la “vivacità” delle correnti occidentali, o nordoccidentali, nel corso di tutto il mese. Nel nostro areale produttivo le precipitazioni totali mensili sonostatecompresemediamente tra120e200mm.Quantitativi, quindi, significativamentesuperiori allemedieattesechenon“farebberosperare”piùdi 50-80mmdipiogge totali. Leprecipitazionisi sonodistribuite uniformemente nel corso delmesee solo nei primi 5 giorni dimarzo, grazie a una decisa espansione anticiclonica, non si sono registrate precipitazioni degnedi nota. La primafase perturbata del mese si è avuta tra il 6 ed il 9 marzo con precipitazioni uniformi su Lombardia, Veneto e Piemonte. Altra fase perturbata, nel complesso più debole, si è avuta tra il 12 e il14marzo, con effetti maggiori sugli areali orientali. Breve periodo di stabilità tra il 14 e il 16marzo prima dell’ingresso di una nuova perturbazione nordatlantica fredda che ha portato localmenteneve fino alla Pianura (Pavese, Alessandrino) tra il 17 e il 18. Miglioramento dalla sera del 20, e fino al 22, prima dell’ingresso di un nuovo impulso perturbato, accompagnato da rovesci ancheintensi, tra il 24 e il 25 marzo. Ancora variabile negli ultimi giorni del mese con il transito di una debole perturbazione il 28 e di una più organizzata il giorno 30.

L’andamento delle temperature per alcune stazioni di riferimento Il confronto tra le piogge di Marzo 2013 e quelle medie (mm) Tabella dati meteorologici dal 1/3 al 31/3/2013

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LO STATO DEL RISO16 MAGGIO 2013

RICE OUTLOOK/1 Il Rapporto di aprile stima 1,8 milioni di tonnellate in più rispetto all’anno scorso

La produzione si confermada recordLa resa globale dovrebbe raggiungere il dato eccezionale di 4,40 tonnellate per ettaro

Dati record per la produ-zione globale di riso per il2012/13. Il rapporto RiceOu-tlook di aprile calcola che ilraccolto raggiunga 467,6 mi-lioni di tonnellate, 0,5milionidi tonnellate in meno rispet-to alle stime dello scorsomese, ma 1,8 milioni di ton-nellate in più rispetto all’an-no passato. L’area globalecoltivata a riso nel 2012/13 sistima tocchi i 158,4milioni diettari. La resa globale do-vrebbe raggiungere il datorecord di 4,40 tonnellate perettaro, 4,37 tonnellate in piùrispetto al 2011/12.

I casi in cui la produzioneè in calo

Il rapportodelDipartimen-to dell’Agricoltura statuniten-se calcola, però, diverse di-minuzioni per la produzione2012/13, soprattutto inAsiaeSud America: la produzionedel Pakistan nel 2012/13 sistima scenda a 0,8 milioni ditonnellate arrivando a 6 mi-lioni di tonnellate. Si tratta diun calo del 3 per cento ri-spetto al 2011/12. La pro-duzione della Thailandia peril 2012/13si calcola scendadi0,3 milioni di tonnellate ar-rivando a 20,2 milioni di ton-nellate. Quella del Vietnamscende di 60 mila tonnellateper un totale di 27,65 milionidi tonnellate. Al di fuori del-l’Asia, la produzionedellaCo-lumbia per il 2012/13 si stimain calo di 0,4 milioni di ton-nellate e arriva a 1,72 milionidi tonnellate. La produzionedell’Argentina per il 2012/13si stima in calo di 33 milatonnellate e tocca quota 975mila tonnellate. Infine, laproduzione dell’Europa per il2012/13 si stima in calo di 9mila tonnellate e arriva a2,03 milioni di tonnellate.Questi cali sono in partecompensati da tre variazioni.Innanzitutto, la produzionedelle Filippine per il 2012/13si stima sia in aumento di360mila tonnellate e arrivi al

dato record di 11,35 milionidi tonnellate. Quella dell’In-donesia per il 2012/13 si sti-ma sia in aumento di 0,6milioni di tonnellate e arrivi a37,5 milioni di tonnellate. Aldi fuori dell’Asia, la produ-zione dell’Ecuador per il2012/13 è in aumento di 125mila tonnellate e arriva a 775mila tonnellate.

Utilizzo e scortePer quanto riguarda l’u-

tilizzo globale di riso per il2012/13 si stima tocchi il da-to record di 469,3 milioni ditonnellate, 0,9 milioni di ton-nellate in meno rispetto alle

stime dello scorsomesemail 2 per cento in più rispettoall’anno passato. I consumisono scesi per Brasile, Bir-mania, Sud Corea, Filippine,Thailandia e Stati Uniti.

Segno positivo per lescorte globali finali che per il2012/13 si stima tocchino i103,8 milioni di tonnellate,0,5 milioni in più rispetto allestime dello scorso mese,ma 1,7 milioni di tonnellatein meno rispetto all’annopassato. Le scorte finali so-no in aumento per le Filip-pineegli StatiUniti,masonoin calo per Colombia, Paki-stan e Vietnam.

In ribasso le esportazioniper il 2013. Si stima siano incalo in particolare per il Pa-kistan, che scende di 0,5milioni di tonnellate e arriva a3,3 milioni di tonnellate.Quelle dell’Argentina per il2013 scendono di 25milatonnellate e toccano quota600mila tonnellate.

RICE OUTLOOK/2 La produzione si attesta ancora a 199,5 milioni di cwt di riso, l’8% in più rispetto all’anno passato

Valori globali invariati sul fronte statunitenseLa produzione statunitense

conferma i dati del mese pre-cedente e si attesta ancora a199,5 milioni di cwt, l’8 per centoin più rispetto all’anno passato.Secondo il rapporto statunitenseRice Outlook di aprile, la pro-duzione di riso a grana lunga restainvariata per il 2012/13 a 144,2milioni di cwt, con un aumentodel 23 per cento rispetto all’annopassato. Al contra-rio, la produzione diriso statunitense peril 2012/13 di riso agrana medio e pic-cola scende del 19per cento rispetto al-lo scorso anno e ar-riva a 55,3 milioni dicwt. Per quanto ri-guarda le forniture diriso per il 2012/13 sistima tocchino i 262,1 milioni dicwt, quasi il 4 per cento in piùrispetto all’anno passato. In par-ticolare, le forniture di riso a granalunga restano ferme a 187,4 mi-lioni di cwt, l’11 per cento in piùrispetto all’anno passato. Inva-riato anche il volume delle for-niture di riso a grana medio pic-cola che si attesta ancora a 72,5

milioni di cwt.

Utilizzo totale in caloSegno meno per l’utilizzo totale

di riso statunitense nel 2012/13. Ilrapporto del Dipartimento dell’A-gricoltura statunitense calcolache arrivi a 228 milioni di cwt, 5milioni in meno rispetto alle proie-zioni dello scorso mese, ma an-cora l’8 per cento in più rispetto

all’anno scorso. Il ca-lo è dovuto a unadiminuzione dell’uti-lizzo domestico e re-siduo. In particolare,l’utilizzo di riso a gra-na lunga si calcolatocchi i 167 milioni dicwt, 4 milioni in me-no rispetto alle stimedello scorso mese,ma ancora il 15 per

cento in più rispetto allo scorsoanno. L’utilizzo di riso a granamedio piccola si calcola tocchi i 61milioni di cwt, il 9 per cento inmeno rispetto all’anno scorso.

Per quanto riguarda invece l’u-tilizzo domestico e residuo delriso nel 2012/13 si stima tocchi i120 milioni di cwt, 5 milioni inmeno rispetto alle proiezioni del

mese scorso ma ancora il 9 percento in più rispetto all’anno pas-sato. In particolare, per quantoriguarda il riso a grana lunga,l’utilizzo di riso domestico e re-siduo si stima tocchi i 90 milioni dicwt, 4milioni inmeno rispetto allestime delloscorso mesema ancora il16 per centoin più rispet-to al l ’annopassato. L’u-tilizzo di risodomestico er e s i d u o agrana mediopiccola si cal-cola arrivi a30 mil ioni ,con un calodi 1 milione di cwt rispetto alloscorso mese, e il 7 per cento inmeno rispetto all’anno passato.

Esportazioni e scorteInvariate, invece, le esporta-

zioni di riso statunitense nel21012/13: si attestano ancora aquota 108 milioni di cwt, il 6 percento in più rispetto all’anno pas-sato. In particolare, le esporta-

zioni di riso grezzo si stima toc-chino i 35 milioni di cwt, il 7 percento in più rispetto all’anno pas-sato. Asia del Nord, Caraibi, Me-dio Oriente, Africa sub Saharianae Canada sono, invece, le prin-cipali destinazioni per le espor-

tazioni di risolavorato sta-tunitense. Leesportazionidi riso a gra-na lunga re-stano fermea 77 milionidi cwt, il 15per cento inpiù rispettoall’anno pas-sato. Mentrele esporta-zioni di riso a

grana medio piccola restano fer-me a 31 milioni di cwt, l’11 percento in meno rispetto al quasirecord dell’anno scorso.

Per quanto riguarda le scortefinali statunitensi di riso nel2012/13 si stima tocchino i 34,1milioni di cwt, 5 milioni di cwt inpiù rispetto alle stime del mesescorso ma il 17 per cento in menorispetto all’anno passato.

.

Argentina, esportazioni in rialzoLa produzione e il volume delle esportazioni di riso argentino nel

2013-14 sono in aumento. Secondo le proiezioni dell Dipartimentodell’Agricoltura statunitense, come riporta il sito blackseagrain.net,il rialzo avrà ricadute positive anche sui prezzi. La produzione sicalcola tocchi circa un milione di tonnellate, su base lavorata,mentre il consumo dovrebbe rimanere invariato a circa 380milatonnellate. Sempre secondo i calcoli del Dipartimento dell’A-gricoltura statunitense, le esportazioni di riso in Argentina per il2013-14 raggiungeranno le 600mila tonnellate, in leggero aumentorispetto al 2012-13.

Il Brasile si dovrebbe confermare il mercato principale per leesportazioni di riso argentino, mentre le restanti esportazionidovrebbero essere destinate al Cile, al Venezuela, al Medio Orientee all’Africa occidentale.

La produzionedelle Filippineper il 2012/13si stima sia inaumento di360 mila ton-nellate e arrivial dato recorddi 11,35 milio-ni di tonnella-te

tIl riso a grana lunga si

conferma in aumento

(+23%) rispetto all’anno

scorso; cala, invece,

quello a grana medio e

piccola (-19%)

.

Nigeria, stop alle importazioniIl governo federale ha as-

sicurato al popolo nigerianoche il Paese è sulla strada giu-sta per soddisfare il fabbisognonazionale per quanto riguarda ilriso. E questo sarà possibilegrazie alla produzione locale.

Secondo quanto riporta il si-to tribune.com.ng, il governoha voluto smentire le voci se-condo le quali in Nigeria cisarebbe carenza di risone. Se-condo le stime del governo,invece, entro il 2013 il Paese

dovrebbe produrre circa 3,23milioni di tonnellate metriche,per un totale di più di duemilioni di tonnellate di riso la-vorato. In sostanza, dunque, sipuò raggiungere l’obiettivo dicompensare i 2,1milioni di ton-nellate metriche che vengonoimportate, in soli due anni. Ilpiano d'azione a sostegno delriso consiste nel sostituire inmodo graduale il riso importatocon la produzione locale, di altaqualità, a grana lunga, raggiun-

gendo il 100 per cento di risolocale e quindi l’autosufficienzaentro il 2015.

Il governo federale, per laprima volta in assoluto, ha av-viato un programma di sup-porto per la produzione del riso,una iniziativa che, stando aquanto riporta il sito tribu-ne.com.ng, avrebbe delle ri-cadute positive, tanto che icontadini si starebbero impe-gnando a produrre il maggiorevolume possibile di riso .

Page 17: Stop ai dazi agevolati che ci danneggiano...distanza tra le file (13 e 26 cm), la dose di seme (90 e 140 kg/ha) e il fraziona-mento della concimazione azotata. Stadi fenologici Al

LO STATO DEL RISO MAGGIO 2013 17

.

Area coltivata 4,579 4,630Scorte iniziali 2,459 1,809Produzione (lavorato) 10,700 10,990Produzione (grezzo) 16,984 17,444Importazioni 1,500 1,500Forniture totali 14,659 14,299Esportazioni 0 0Consumo e residuo 12,850 12,970Scorte finali 1,809 1,329Distribuzione totale 14,659 14,299

2012/13

Unità di misura: 1000 HA, 1000 MT, MT/HA - Fonte: Usda ForeignAgricultural Service

2011/12

2012/2013, SCORTE IN CALOFilippine verso l’autosufficienzaIl Dipartimento dell'Agricoltura

delle Filippine ha invitato il Viet-nam a partecipare alla presenta-zione di offerte per la fornitura di187mila tonnellate di riso per lacampagna di commercializzazionedi quest’anno. Il governo delle Fi-lippine, riporta il sito wn.com, vuo-le ridurre l'importazione di riso perottenere l'indipendenza alimenta-re dalla fine del 2013, ma la for-nitura di riso del Paese non puòpienamente soddisfare la doman-

da. Le Filippine infatti, nei primidue mesi, hanno importato più di54mila tonnellate di riso dal Viet-nam. L'Ufficio del Commercio delVietnam, che ha sede nelle Fi-lippine, ha suggerito alle impreselocali di cogliere questa oppor-tunità per incrementare l'espor-tazione di riso nelle Filippine. IlPaese prenderà in considerazionedi aumentare la quota destinataall’importazione da giugno ad ago-sto. Per quanto riguarda le varietà

riso di alta qualità, le Filippinehanno sempre una grande richie-sta e le importazioni sono regolari.Le imprese locali dovrebbero fa-vorire l'esportazione in questo set-tore per aumentare il volume diriso stabilito per l’esportazione.Stando ai dati forniti dal GeneralDepartment of Customs, le Fi-lippine lo scorso anno hanno im-portato circa 1,1 milioni di ton-nellate dal Vietnam, contro le 975mila tonnellate del 2011.

. .

ESTREMO ORIENTE Per poter ottenere l’autorizzazione all’esportazione, molte imprese hanno investito nella realizzazione di magazzini

Il Vietnam guarda oltre i confiniCon obbiettivi più altiIl governo del Vietnam ha aumentato l’obiettivo di

esportare riso per il 2013di circa il 6 per cento, passandocosì da 7,5 milioni di tonnellate a 8 milioni di tonnellate.Le esportazioni di riso del Vietnam, come riporta il sitoblackseagrain.net, quest’anno sono state consistenti:nel primo trimestredel 2013hanno raggiunto infatti circa1,45milioni di tonnellate. Il presidentedel VietnamFoodAssociation (Vfa) ha dichiarato che l’obiettivo per ilsecondo trimestre è stato fissato a 2,2 milioni ditonnellate, in leggero calo rispetto ai 2,5 milioni ditonnellate esportate nel secondo trimestre del 2012.Fino alla fine di marzo, gli esportatori vietnamiti hannoformalizzato per quest’anno contratti per l’esportazionedi 3,57 milioni di tonnellate di riso. Altri contratti do-vrebbero essere firmati subito dopo la decisione del Vfadi rivedere il prezzominimoper l’esportazione.Nel2012,il Vietnam è stato il secondo più grande esportatore diriso, con circa 7,7 milioni di tonnellate di riso esportato.

Secondo un recente rapporto delMinistero dell’Industria e del Com-mercio vietnamita, nel Paese si èregistrato un forte aumento del nu-mero di aziende che richiedono l’au-torizzazione per l’esportazione di riso.Secondo il sito english.vietnam-net.vn, questo forte interesse delleaziende per l’esportazione di riso hamesso in una situazione di rischio lediverse aziende alimentari e sta crean-do difficoltà di gestione per le agenziestatali. Attualmente sono un centinaiole aziende che soddisfano i requisitinecessari per ottenere una licenza perl’export come è previsto nel decretogovernativo 109, e altri 40 che pos-sono eventualmente soddisfarle equindi ottenere l’autorizzazione. Ledisposizioni includono, tra l’altro, l’ob-

bligo di disporre di un magazzino conuna capacità di almeno 5 mila ton-nellate e di esportare almeno 10 milatonnellate di riso all’anno. Il Paesedispone di 42-43 milionidi tonnellate di riso al-l’anno, di cui solo 7,5milioni di tonnellate pos-sono essere esportati.La produzione di riso èconcentrata nelle pro-vince di Kien Giang, AnGiang, Dong Thap, LongAn, Tien Giang, CanTho, Soc Trang, Tra Vinh,Vinh Long, e Hau Giang. Per poterottenere l’autorizzazione all’esporta-zione, molte imprese hanno investitonella realizzazione di magazzini. Nel2010 la capacità di stoccaggio del

Vietnam è stata solo di 2,63 milioni ditonnellate, ma l’anno scorso è au-mentata a 4,4 milioni di tonnellate.Entro la fine di quest'anno si do-

vrebbero raggiungere i6,4 milioni. Il problema,riporta il sito engli-sh.vietnamnet.vn, è chequesto numero sarebbesuperiore all’effettivanecessità del Paese,con un conseguentespreco di risorse. Inol-tre, anche se molteaziende sono pronte a

costruire magazzini, non hanno la ca-pacità di esportare in modo efficiente.Nel 2011, dei 100 esportatori auto-rizzati, solo 69 riuscirono a esportarepiù di 10 mila tonnellate.

tIl forte interesse delle

aziende per

l’esportazione di riso ha

messo a rischio diverse

aziende alimentari

Thailandia, a rischio il primato nell’export Giappone, cooperazione con la BirmaniaI principali esportatori thailandesi

hanno chiesto al governo di disfarsi diuna parte delle scorte di riso a causadel continuo calo di competitività delleesportazioni del Paese. Una situazio-ne, questa, che renderà sempre piùdifficile per la Thailandia riconquistarelo status di maggiore esportatore almondo.

Secondo quanto riferisce il sito na-tionmultimedia.com, la Thailandia l’an-no scorso ha perso la sua pluride-cennale posizione come Paese espor-tatore di riso più importante del mon-do, e ancora una volta quest’annorischia di essere superata da India eVietnam. Il responsabile di una societàdi export di riso ha riferito che il

governo dovrebbe liberarsi delle suevecchie scorte, magari anche utiliz-zandole per la produzione di mangime,per far posto al nuovo raccolto di risoche avrà bisogno di essere imma-gazzinato. Secondo un rapporto delMinistero del Commercio, riferisce ilsito nationmultimedia.com, circa 344mila tonnellate di riso raccolto dal 2005al 2011 sono conservate nei magazzinidel governo, che deve spendere circa860 bath per tonnellata per lo stoc-caggio ogni mese. Secondo gli ultimidati, le esportazioni di riso sono pro-gressivamente diminuite, scendendodel 9,3 per cento su base annua earrivando a 1,37 milioni di tonnellatenel trimestre gennaio-marzo.

Il Giappone si prepara a conquistare unruolo di primo piano nel settore del risograzie a un accordo con la Birmania. Se-condo quanto riporta il sito bangkokpo-st.com, per la prima volta in 45 anni è stataeffettuata un’esportazione di 5 mila ton-nellate di riso in Giappone dalla Birmania.Con questa cooperazione, Giappone e Bir-mania mirano a rafforzare i loro legamieconomici. Secondo il sito bangkokpo-st.com grazie a una joint venture tra labirmana Agribusiness Public Corporation(Mapco) e le giapponesi Mitsui & Co eMitsubishi Group sarà possibile per la Bir-mania ottenere il ruolo di uno dei principaliPaesi esportatori di riso. Mapco e Mitsuihanno stabilito di istituire l’Integrated RiceComplexProject (Ircp), una rete di riserie in

Birmania che fornirà riso di bassa qualità aiPaesi che si trovano lungo la Costa d'A-vorio. «La cosa più importante - ha sot-tolineato Masaki Takahara, della JapanExternal Trade Organisation (Jetro) - non èl’esportazionedi riso verso il Giappone,mache Mitsui e Mapco stabiliscano un rap-porto di cooperazione per promuovere leesportazioni di riso e aiutino la Birmania adiventare di nuovo un grande esportatoredi riso sul mercato mondiale». Secondoalcune fonti, in passato Mapco e Mitsuiavrebbero costruito tre riserie in grado diprodurre 300 mila tonnellate all’anno. Al-cuni responsabili di Mapco, a metà aprile,hanno infatti confermato la realizzazione diquattro riserie, conunacapacitàdi 400milatonnellate all’anno.

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LO STATO DEL RISO18 MAGGIO 2013

IMPORT & EXPORT UE

Paesi Import

Regno Unito 150.037

Francia 96.693

Paesi Bassi 64.902

Polonia 35.862

Italia 33.683

Germania 32.894

Spagna 29.110

Portogallo 27.513

Belgio 16.717

Svezia 12.588

Romania 11.217

Altri Ue 30.118

TOTALE 541.334

Rotture di riso 208.871

Paesi Export

Italia 68.672

Spagna 11.476

Bulgaria 3.885

Romania 3.365

Regno Unito 2.592

Portogallo 1.777

Grecia 1.439

Rep. Ceca 1.279

Francia 1.217

Germania 876

Slovenia 598

Altri Ue 1.897

TOTALE 99.073

- -

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

CERTIFICATI RILASCIATI AL 16/4/2013(Dati espressi in tonnellate base di riso lavorato)

TOTALE TONDO 398.706 261.077 65,48% 137.629

Lido-Alpe 7.768 3.946 50,80% 3.822

Padano-Argo 3.830 2.081 54,33% 1.749

Vialone nano 24.535 18.593 75,78% 5.942

Varie Medio 4.606 3.123 67,80% 1.483

TOTALE MEDIO 40.739 27.743 68,10% 12.996

Loto-Ariete 252.433 153.426 60,78% 99.007

S. Andrea 73.933 50.295 68,03% 23.638

Roma-Elba 27.086 19.989 73,80% 7.097

Baldo 80.563 66.608 82,68% 13.955

Arborio-Volano 134.900 85.894 63,67% 49.006

Carnaroli 105.424 54.037 51,26% 51.387

Varie Lungo A 94.411 50.689 53,69% 43.722

TOTALE LUNGO A 768.750 480.938 62,56% 287.812

TOTALE LUNGO B 444.489 303.625 68,31% 140.864

TOTALE GENERALE 1.652.684 1.073.383 64,95% 579.301

VENDITE E RIMANENZE DEI PRODUTTORI AL 16 APRILE 2013

Gruppi varietali Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

Rimanenze

Dati espressi in tonnellate di riso greggio

Tondo 383.624 249.270 64,98%

Medio 52.228 32.020 61,31%

Lungo A 708.809 430.705 60,76%

Lungo B 446.792 305.317 68,34%

TOTALE 1.591.453 1.017.312 63,92%

CAMPAGNE PRECEDENTI2011/2012 Disponibilità

vendibile

Venduto % rispetto

al disponibile

Tondo 386.683 288.526 74,62%

Medio 53.052 35.873 67,62%

Lungo A 646.177 483.450 74,82%

Lungo B 541.416 391.592 72,33%

TOTALE 1.627.328 1.199.441 73,71%

Tondo 399.230 238.340 59,70%

Medio 58.179 37.188 63,92%

Lungo A 686.886 460.134 66,99%

Lungo B 529.738 323.912 61,15%

TOTALE 1.674.033 1.059.574 63,29%

2010/2011 Disponibilità

vendibile

Venduto % rispetto

al disponibile

2009/2010 Disponibilità

vendibile

Venduto % rispetto

al disponibile

CONFRONTO CON LA CAMPAGNA PRECEDENTE

BILANCIO MENSILE Soddisfacente collocamento della disponibilità vendibile

Domanda reale o fittizia?Alle Borse variazioni significative delle quotazioni dei risoniEnrico Losi

Nell’ultimo mese le ven-dite di risone hanno eviden-ziato un volume medio set-timanale di circa 30.500 ton-nellate, in linea con un sod-disfacente collocamentodella disponibilità vendibile.Inoltre, accelerano le con-trattazioni per le varietà ditipo medio e per le varietà ditipo lungo A da parboiled,mentre rallentano per le va-rietàdi tipo lungoB.Nel com-plesso rimane da collocare il35% della disponibilità conpunte di quasi il 50% per igruppi “Padano-Argo” e“Carnaroli”.

Variano le quotazioniPer quanto concerne le

quotazioni dei risoni si sonoverificate diverse variazionirispetto aunmese fa. Pressola Borsa di Vercelli la quo-tazione della varietà Augustoè cresciuta di 20 euro, se-guita da Baldo (+15 euro) eRoma (+10); in calodi 10eurola quotazione del Carnaroli.Presso la Borsa di Mortara sisono verificati i cali delle va-rietà Carnaroli (-10 euro), Ar-borio (-5), Ariete (-5), Balilla(-5) e Selenio (-5), ma anchegli aumenti per Baldo (+10) eAugusto (+5). A Pavia hannoperso5euro le varietàBalilla,Selenio, Lido, Ariete, Arborioe Carnaroli, mentre hannoguadagnato Vialone nano(+15) e Padano (+10 eurosulla quotazione massima).Tutto invariato, invece, pres-so la Borsa merci di Novara.

L’export si confermain crescita

Con68.672 tonnellate, ba-se lavorato, le nostre espor-tazioni fanno segnare un au-mento di 3.463 tonnellate(+5,4%) rispetto all’annoscorso, consolidando il trenddi crescita rilevato lo scorsomese.

Nell’ultimo mese gli ope-ratori hanno intensificatol’attività verso Turchia, Liba-no, Giordania, Usa, Croazia eBrasile, mentre hanno persoterreno verso destinazionicome Svizzera, Siria e Israe-le.

Il 76% dell’export è rap-presentato dalle varietà lun-ghe A, seguite dalle varietàmedie (8,7%), tonde (8,7%)e lunghe B (6,6%).

Per quanto riguarda l’im-port si registra una crescitadell’1,6% che non deve de-stare preoccupazione per-ché, oltre a trattarsi di unaumento esiguo in terminiassoluti (+516 tonnellate), di-pende da una maggiore im-portazione di riso semigreg-gio basmati che non si pone

in competizione con la no-stra produzione. Con 21.909tonnellate l’India copre il65% delle importazioni, se-gu i t a da l l a Tha i l and ia(15,4%), dal Pakistan (7,9%)e dalla Cambogia (5%).

Unione europeaNell’ultimo mese gli ope-

ratori comunitari hanno in-tensificato le richieste di ri-lascio dei titoli di importa-zione, portando il computototale della campagna a540.481 tonnellate, base la-vorato, e facendo registrareun aumento dello 0,7% afronte del calo del 2% ri-levato un mese fa. Le im-

portazioni di riso semigreg-gio risultano in calo del-l’1,4%, nonostante l’incre-mento del 22,5%dell’importdi riso semigreggio basmati,mentre i flussi in entrata diriso lavorato fanno segnareun aumento del 2,8%. Ri-sultano in aumento anche leimportazioni delle rotture diriso (+47%).

Sul fronte dell’export si re-gistra ancora una volta unrecupero rispetto all’annoscorso, essendo passato dal-14% di marzo al -12% at-tuale, dovuto essenzialmen-te all’aumento delle espor-tazioni italiane che coprono il69% del volume totale.

Considerazioni finaliGli ottimisti vedranno i

trend sopra descritti comeconseguenza di un aumentodei consumi sia in Italia sianell’Ue,mentre i pessimisti livedranno come conseguen-za della debolezza dei prezzidel risone che avrebbe in-dotto l’industria ad accumu-lare prodotto anche in pre-visione della riduzione dellesemine a riso. In realtà ciòchesta facendovolare ilmer-cato è un mix di entrambe ledomande, quella reale che èsostenuta dai consumi equella fittizia che dipendedalle basse quotazioni dei ri-soni.

Page 19: Stop ai dazi agevolati che ci danneggiano...distanza tra le file (13 e 26 cm), la dose di seme (90 e 140 kg/ha) e il fraziona-mento della concimazione azotata. Stadi fenologici Al

LO STATO DEL RISO MAGGIO 2013 19

25/03/2013Min Max

01/04/2013Min Max

08/04/2013Min Max

15/04/2013Min Max

BORSA DI NOVARA

BORSA DI PAVIARisoni

27/03/13Min Max

Balilla 265 285 265 285 265 285 260 280

Selenio 275 295 275 295 275 295 270 290

Flipper-Alpe-Lido 255 275 255 275 255 275 255 275

Padano-Argo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Vialone Nano 405 435 405 435 405 435 405 435

S. Andrea 280 300 280 300 280 300 280 300

Loto e similari 270 290 270 290 270 290 270 290

Ariete e similari 260 280 260 280 260 280 255 275

Augusto 290 315 290 315 290 315 295 320

Roma 315 330 315 330 315 330 315 330

Baldo 355 370 355 370 355 370 365 380

Arborio-Volano 290 325 290 325 290 325 285 320

Carnaroli 275 325 275 325 275 325 265 315

Thaibonnet 280 300 280 300 280 300 280 300

Altre indica 280 300 280 300 280 300 280 300

BORSA DI MORTARA

Balilla, Centauro e similari 260 270 260 270 260 270 260 270

Selenio e similari 265 290 265 290 265 290 265 290

Flipper e similari 257 270 257 270 257 270 257 270

Loto, Nembo e similari 270 290 270 290 270 290 270 290

Augusto 300 310 300 310 300 310 320 330

S. Andrea 280 300 280 300 280 300 280 300

Roma 310 320 310 320 310 320 320 330

Baldo e similari 355 370 355 370 355 370 370 385

Arborio-Volano 300 330 300 330 300 330 300 330

Carnaroli e Karnak 305 330 305 330 305 330 295 320

Thaibon., Sirio, Gladio e sim. 283 293 283 293 283 293 283 293

BORSA DI VERCELLI

Balilla (originario) 265 275 265 275 260 270 260 270

Selenio 277 290 277 290 272 285 272 285

Lido-Flipper e sim. 260 280 260 280 255 275 255 275

Padano-Argo 265 315 265 315 265 315 265 325

Vialone Nano 390 410 390 410 395 415 405 425

S. Andrea 285 300 285 300 285 300 285 300

Ariete-Loto e sim. 265 285 265 285 260 280 260 280

Roma 310 325 310 325 310 325 310 325

Baldo 365 380 365 380 365 380 365 380

Arborio-Volano 300 325 300 325 295 320 295 320

Carnaroli 300 320 300 320 295 315 295 315

Thai.-Gladio e sim. 275 290 275 290 275 290 275 290

BORSA DI MILANO03/04/13Min Max

10/04/13Min Max

17/04/13Min Max

Risoni29/03/13Min Max

05/04/13Min Max

12/04/13Min Max

19/04/13Min Max Lavorati

02/04/13Min Max

09/04/13Min Max

16/04/13Min Max

26/03/13Min Max

02/04/13Min Max

09/04/13Min Max

16/04/13Min Max

PER TUTTE LE BORSE, PREZZI ESPRESSI IN EURO PER TONNELLATA

26/03/13Min Max

Risoni Risoni

Balilla 265 275 265 275 265 275

Selenio 275 290 275 290 275 290

Lido-Flipper 270 280 270 280 270 280

Ariete-Loto-Nembo 270 290 270 290 270 290

S. Andrea 280 300 280 300 280 300

Baldo 350 365 350 365 350 365

Roma 305 320 305 320 305 320

Arborio-Volano 305 330 305 330 305 330

Carnaroli 305 325 305 325 305 325

Thaibonnet-Gladio 280 290 280 290 280 290

Arborio-Volano 730 780 730 780 730 780 710 760

Roma 745 775 745 775 745 775 745 775

Baldo 825 855 825 855 825 855 825 855

Ribe/Loto e sim. 660 700 660 700 660 700 650 690

S. Andrea 690 730 690 730 690 730 690 730

Thaibonnet e sim. 585 635 585 635 585 635 585 635

Vialone Nano 930 980 930 980 930 980 910 960

Padano-Argo 780 820 780 820 780 820 780 820

Lido e similari 655 695 655 695 655 695 650 690

Originario e sim. 585 635 585 635 585 635 575 625

Carnaroli 825 875 825 875 825 875 810 860

Parboiled Ribe 770 810 770 810 770 810 760 800

Parboiled Thaib. 715 735 715 735 715 735 715 735

Parboiled Baldo 910 940 910 940 910 940 910 940

DATI ESPRESSI IN TONNELLATE BASE RISO LAVORATO

FESTIVITA’

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Servizio di Assistenza Tecnica

Telefono Tecnico Sede di lavoro

320 43 25 357 Simone Boattin Codigoro

320 43 25 358 Alessandra Bogliolo Novara

320 43 25 359 Paola Castagna Pavia

320 43 25 360 Massimo Zini Pavia

320 43 25 361 Bruna Marcato Mortara

320 43 25 362 Cesare Rocca Vercelli

320 43 25 363 Carlotta Caresana Vercelli

320 43 25 364 Lucio Zerminiani Isola della Scala

320 43 25 365 Sandro Stara Oristano

320 43 25 367 Massimo Giubertoni Novara

320 43 25 368 Franco Sciorati Pavia

Page 20: Stop ai dazi agevolati che ci danneggiano...distanza tra le file (13 e 26 cm), la dose di seme (90 e 140 kg/ha) e il fraziona-mento della concimazione azotata. Stadi fenologici Al

20 MAGGIO 2013

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