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3 NOVEMBRE 2019: Nº 1312 NOTIZIARIO DELLA PARROCCHIA SS. PIETRO E PAOLO - P.zza XXV Aprile, 13 – 21040 GERENZANO (Va) Tel. 02-968 81 05 - Mail: [email protected] 1 Stimato e caro Dottore, con questa lettera, desidero esprimere a Lei e a tutti i medici la mia vicinanza, il mio apprezzamento, il mio incoraggiamento. Non ho ricette per risolvere i problemi della profes- sione medica, non ho la presunzione di avanzare proposte concrete per riorganizzare il servizio sani- tario. Sento però un dovere di gratitudine e di vici- nanza verso tutti coloro che si prendono cura delle persone. Con questo sento di dare voce a un atteggiamento tradizionale nella Chiesa: la condivisione della sol- lecitudine e della cura per chi soffre “nel corpo e nello spirito” ha sempre visto alleati uomini di Chie- sa e uomini di scienza, anche se non li ha uniti la fede, ma lo spirito di servizio. Ho scelto di scrivere questa lettera in occasione della festa di san Luca, patrono dei medici, secondo la devozione ecclesiale. Con questa scelta, deside- ro chiedere al patrono dei medici di intercedere per tutti quelli che esercitano questa professione al ser- vizio di uomini e donne provati da ogni genere di malattie. Con tale servizio il medico rivela una somiglianza con Gesù che, in particolare nel Vangelo secondo Luca, si mostra misericordioso, sollecito, pronto a guarire chi soffre. Medici “per vocazione” Spesso raccolgo dai giovani che scelgono di studiare medicina una confidenza: «Desidero essere medico per curare i malati, lo sento come la mia vocazione». Nell'idealismo giovanile rimane l'intuizione che la scelta di una professione non è finalizzata solo alla garanzia di un posto di lavoro, alla promessa di un prestigio sociale, alle prospettive di una carriera redditizia. L'intenzione originaria è quella di una solidarietà con chi soffre che non è solo prossimità ma competenza che cura e guarisce, scienza che offre speranza. Diventare medici per “vocazione” significa percepire che c'è qualcuno che chiama, che chiede aiuto, che invoca soccorso: si tratta del malato. Il credente riconosce in questa voce quella di Gesù che ha detto: «Ero malato e mi avete visitato» (Mt 25,36). È interessante notare che i benedetti nel Regno si sorprendono della gratitudine di Gesù: «Quando mai ti abbiamo visto mala- to?» (Mt 25,39). Anche i medici che si professano non credenti si sentiranno bene- detti da Dio per la cura che hanno per i malati. Del resto, è ammi- revole la testimonianza di dedizione di molti medici, di qualsiasi credo, che si rendono disponibili anche oltre gli orari definiti per le emergenze, per i più poveri, perché non manchi una prossimità sollecita ai loro pazienti. La motivazione a dare compimento a una “vocazione” sostiene la perseveranza in un percorso di studio tra i più impegnativi e prolungati nell'offerta universitaria italiana. Infatti, come Lei ricorda bene, non basta giungere a conclusione del percorso acca- demico della Facoltà di Medicina, ma si richiede poi una specia- lizzazione e, spesso, una lunga attesa prima di conseguire una stabilità nell'esercizio della professione. Questo impegno e que- sto tempo in una sorta di “sala di atte- sa” diventa motivo di frustrazione e di scoraggiamento invece che aiuto a incrementare competenza ed espe- rienza. La motivazione “vocazionale”, intesa in senso generale, continua a ispirare giovani italiani anche in un momento come questo, in cui la professione medica appare talora meno prestigio- sa e meno garantita di quanto fosse in passato. […] Il vantaggio di camminare insieme Le sfide da affrontare sono inedite e complesse; di fronte a nuovi problemi non ci sono risposte già pronte: dob- biamo cercarle insieme. Le fatiche della professione si collocano in un contesto nuovo; l'esperienza e la buona volontà dei singoli non è una risorsa sufficiente. In particolare, invi- to i medici cattolici a meditare insieme, pregare insieme e cer- care il confronto con le indicazioni del Magistero della Chie- sa e con la tradizione spirituale cristiana. Il rapporto con i pazienti è talora difficile, frustrante; la virtù della pazienza è necessaria, ma non sufficiente: dobbiamo continuare ad attin- gere alla sorgente della compassione, della misericordia, della fortezza, cioè al dono dello Spirito Santo. Le comunità cristiane sono attente ai malati in molti modi con l'intenzione di evitare che i malati in casa soffrano di isolamento. Un buon rapporto con i medici di famiglia può consentire di condivi- dere la prossimità, le cura per la situazione complessiva della persona, delle sue condizioni fisiche e del suo desiderio di Dio. […] Una visione condivisa Nella malattia il malato cerca anzitutto la guarigione, ma non di rado la situazione di fragilità, la necessità di interrompere un vivere frenetico e quasi trascinato dalle scadenze e dagli impegni quotidiani, inducono il malato ad affrontare le que- stioni fondamentali sul senso della vita e su quello che si può sperare. In queste situazioni, può essere che la confidenza sta- bilita con il medico diventi condizione per un confronto sulle convinzioni più profonde e personali, certo più probabile con il medico di famiglia, ma anche nei momenti più trepidi del ricovero in ospedale. Nella nostra sensibilità questo confronto è spesso evitato, con reticenze e imbarazzi, ritenuto quasi una forma di invadenza indiscreta, censurato come estraneo alla scienza e alla profes- sione. Io sono convinto, invece, che prendersi cura della per- sona significhi anche credere possibile un confronto che pro- pizi la crescita di tutti, una testimonianza che offra umilmente e fiduciosamente un aiuto a sperare. I medici cristiani devono trovare il linguaggio adeguato per non sottrarsi a interpretare la professione come contesto adat- to per essere e dirsi cristiani e vivere con coerenza. «Stimato e caro Dottore…» L'ARCIVESCOVO HA PUBBLICATO UNA «LETTERA A UN MEDICO», CHE VERRÀ DONATA A TUTTI I DOTTORI DI OSPEDALI E AI MEDICI DI FAMIGLIA. ECCONE QUALCHE STRALCIO

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3 NOVEMBRE 2019: Nº 1312

NOTIZIARIO DELLA PARROCCHIA SS. PIETRO E PAOLO - P.zza XXV Aprile, 13 – 21040 GERENZANO (Va)

Tel. 02-968 81 05 - Mail: [email protected]

NOTIZIARIO DELLA P

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Stimato e caro Dottore,con questa lettera, desidero esprimere a Lei e a tutti i medici la mia vicinanza, il mio apprezzamento, il mio incoraggiamento.Non ho ricette per risolvere i problemi della profes-sione medica, non ho la presunzione di avanzare proposte concrete per riorganizzare il servizio sani-tario. Sento però un dovere di gratitudine e di vici-nanza verso tutti coloro che si prendono cura delle persone.Con questo sento di dare voce a un atteggiamento tradizionale nella Chiesa: la condivisione della sol-lecitudine e della cura per chi soffre “nel corpo e nello spirito” ha sempre visto alleati uomini di Chie-sa e uomini di scienza, anche se non li ha uniti la fede, ma lo spirito di servizio.Ho scelto di scrivere questa lettera in occasione della festa di san Luca, patrono dei medici, secondo la devozione ecclesiale. Con questa scelta, deside-ro chiedere al patrono dei medici di intercedere per tutti quelli che esercitano questa professione al ser-vizio di uomini e donne provati da ogni genere di malattie. Con tale servizio il medico rivela una somiglianza con Gesù che, in particolare nel Vangelo secondo Luca, si mostra misericordioso, sollecito, pronto a guarire chi soffre.

Medici “per vocazione”Spesso raccolgo dai giovani che scelgono di studiare medicina una confidenza: «Desidero essere medico per curare i malati, lo sento come la mia vocazione». Nell'idealismo giovanile rimane l'intuizione che la scelta di una professione non è finalizzata solo alla garanzia di un posto di lavoro, alla promessa di un prestigio sociale, alle prospettive di una carriera redditizia. L'intenzione originaria è quella di una solidarietà con chi soffre che non è solo prossimità ma competenza che cura e guarisce, scienza che offre speranza.Diventare medici per “vocazione” significa percepire che c'è qualcuno che chiama, che chiede aiuto, che invoca soccorso: si tratta del malato. Il credente riconosce in questa voce quella di Gesù che ha detto: «Ero malato e mi avete visitato» (Mt 25,36). È interessante notare che i benedetti nel Regno si sorprendono della gratitudine di Gesù: «Quando mai ti abbiamo visto mala-to?» (Mt 25,39).Anche i medici che si professano non credenti si sentiranno bene-detti da Dio per la cura che hanno per i malati. Del resto, è ammi-revole la testimonianza di dedizione di molti medici, di qualsiasi credo, che si rendono disponibili anche oltre gli orari definiti per le emergenze, per i più poveri, perché non manchi una prossimità sollecita ai loro pazienti.La motivazione a dare compimento a una “vocazione” sostiene la perseveranza in un percorso di studio tra i più impegnativi e prolungati nell'offerta universitaria italiana. Infatti, come Lei ricorda bene, non basta giungere a conclusione del percorso acca-demico della Facoltà di Medicina, ma si richiede poi una specia-lizzazione e, spesso, una lunga attesa prima di conseguire una stabilità nell'esercizio della professione. Questo impegno e que-

sto tempo in una sorta di “sala di atte-sa” diventa motivo di frustrazione e di scoraggiamento invece che aiuto a incrementare competenza ed espe-rienza.La motivazione “vocazionale”, intesa in senso generale, continua a ispirare giovani italiani anche in un momento come questo, in cui la professione medica appare talora meno prestigio-sa e meno garantita di quanto fosse in passato. […]Il vantaggio di camminare insiemeLe sfide da affrontare sono inedite e complesse; di fronte a nuovi problemi non ci sono risposte già pronte: dob-biamo cercarle insieme. Le fatiche della professione si collocano in un contesto nuovo; l'esperienza e la buona volontà dei singoli non è una risorsa sufficiente. In particolare, invi-

to i medici cattolici a meditare insieme, pregare insieme e cer-care il confronto con le indicazioni del Magistero della Chie-sa e con la tradizione spirituale cristiana. Il rapporto con i pazienti è talora difficile, frustrante; la virtù della pazienza è necessaria, ma non sufficiente: dobbiamo continuare ad attin-gere alla sorgente della compassione, della misericordia, della fortezza, cioè al dono dello Spirito Santo. Le comunità cristiane sono attente ai malati in molti modi con l'intenzione di evitare che i malati in casa soffrano di isolamento. Un buon rapporto con i medici di famiglia può consentire di condivi-dere la prossimità, le cura per la situazione complessiva della persona, delle sue condizioni fisiche e del suo desiderio di Dio. […]

Una visione condivisaNella malattia il malato cerca anzitutto la guarigione, ma non di rado la situazione di fragilità, la necessità di interrompere un vivere frenetico e quasi trascinato dalle scadenze e dagli impegni quotidiani, inducono il malato ad affrontare le que-stioni fondamentali sul senso della vita e su quello che si può sperare. In queste situazioni, può essere che la confidenza sta-bilita con il medico diventi condizione per un confronto sulle convinzioni più profonde e personali, certo più probabile con il medico di famiglia, ma anche nei momenti più trepidi del ricovero in ospedale.Nella nostra sensibilità questo confronto è spesso evitato, con reticenze e imbarazzi, ritenuto quasi una forma di invadenza indiscreta, censurato come estraneo alla scienza e alla profes-sione. Io sono convinto, invece, che prendersi cura della per-sona significhi anche credere possibile un confronto che pro-pizi la crescita di tutti, una testimonianza che offra umilmente e fiduciosamente un aiuto a sperare.I medici cristiani devono trovare il linguaggio adeguato per non sottrarsi a interpretare la professione come contesto adat-to per essere e dirsi cristiani e vivere con coerenza.

«Stimato e caro Dottore…»L'ARCIVESCOVO HA PUBBLICATO UNA «LETTERA A UN MEDICO», CHE VERRÀ DONATA A TUTTI I DOTTORI DI OSPEDALI E AI MEDICI DI FAMIGLIA. ECCONE QUALCHE STRALCIO

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2° DOPO LA DEDICAZIONE(Is 25,6-10a; Rom 4,18-25; Mt 22,1-14)

ore 8.30: S. Messa ( def.ti GIROLA EMILIO, MOLTRASIO GIUSEPPINA e CARLOTTA; def.ti LEARDINI ROMEO, Fam. VERDONE e

BIFFI; def.ti Fam. CORBETTA)ore 10.00: S. Messa dei ragazzi( def.ti Suor PIERA

DOMENICA e BALSAMELLO GAETANO)ore 11.30: S. Messa per i Caduti di tutte le Guerre e i

Defunti di OTTOBRE:MONZA DOMENICO, RESTELLI LENA ROSA, RESTELLI

GIOCONDA, FRANCHI CAROLINA, SINIGAGLIA ERSILIA,GARAVAGLIA FAUSTA, ZONI AMBROGIO, GRECO IRMA,

PORRO MARIA, CLERICI GIUSEPPE e VAGO DAVIDE; ( def.ti MONZA CARLO e RINO e GHIRIMOLDI VIRGINIA; def.ti ANGARONI BRUNO e ZONI GIOVANNA)

ore 18.00: S. Messa ( def.ti BORGHI CARLO, Genitori, Suoceri e zia MARIA; def.ti CASTIGLIONI RINO, COLOMBO DORINA, GARBELLI

PIERO, AGNESE e ANGELA e Fam.)

S. CARLO BORROMEO (1Gv 3,13-16; Ef 4,1b-7.11-13; Gv 10,11-15)

ore 7.00: S. Messa ( def.ti BORGHI GIUSEPPE e MONTI ANTONIA; def.ti ANGARONI CAROLINA e Fam.)

ore 8.30: S. Messa UFFICIO GENERALE CONSORELLE SS.MO SACRAMENTO

Per un saggio uso dei beni della terra (Ap 11,1-12; Gv 12,44-50)

ore 8.30: S. Messa( def.ti PIGOZZI CARLO e ZAFFARONI MARIA)

ore 18.00: S. Messa( def.ti PUPPI CARLO e ANGARONI EMILIA; def.to PICCOLO SALVATORE; def.ti GIUSEPPINA, ANTONIO e

ROCCO CRUSCO; def.ti ANGLES ELSA e MONROY ANGEL e HERNAN)

Messa della XXXI settimana per annum (Ap 11,15-19; Gv 8,12-19)

ore 7.00: S. Messa ore 8.30: S. Messa( def.ti ZONI PAOLO e GARBELLI

GIUDITTA; def.ti VOLONTERI VITTORIO e MAZZUCCHELLI MARIA)

lunedi 4 NOVEMBRE

domenica 3 NOVEMBRE

martedi 5 NOVEMbre

e HERNAN)

mercoledi 6 NOVEMbre

Programma della settimana

e CARLOTTA; e CARLOTTA; e CARLOTTVERDONE e

ANO)e e i

DOMENICO,

AMBROGIO, GRECO IRMA, VAGO VAGO V

CARLO e RINO e ANGARONI

def.ti BORGHI CARLO, Genitori, Suoceri e zia MARIA; def.ti CASTIGLIONI RINO, COLOMBO DORINA, GARBELLI

def.ti BORGHI GIUSEPPE e MONTI ANGARONI CAROLINA e ANGARONI CAROLINA e ANGARONI CAROLINA

O

def.ti PIGOZZI CARLO e ZAFFARONI def.ti PIGOZZI CARLO e ZAFFARONI def.ti PIGOZZI CARLO e ZAFF

ANGARONI ORE; def.ti

ANGLES ELSA e ANGLES ELSA e ANGLES ELSA

AOLO e GARBELLI ORIO e

VEMBREVEMBRE

VEMbreVEMbre

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SOS CAMPANENella scorsa settimana avrete sicuramente notato che le cam-pane suonavano un po' quan-do volevano: il motivo è che c'erano i tecnici campanari a sostituire gli elettropercussori (i cosiddetti “martelletti”) che consentono il battito delle ore e il suono delle melodie e che avevano bisogno di essere

sostituiti.L'intervento della Ditta AEI delle campane è stata anche l'occasione per sostituire il programmatore che dalla sacrestia comanda il suono delle campane.In questo frangente, durante le prove dei tecnici, si è evidenziata una frattura in due battacchi delle campane 1 e 2, col rischio che nel fun-zionamento “partissero” dalla sede campanaria rovinando a terra o sul tetto. Risultato: abbiamo dovuto intervenire sostituendo anch'essi.Qui sotto ho riportato il costo totale dell'intervento.

È una cifra importante, soprattutto per le casse della nostra Parroc-chia.Lancio perciò un SOS CAMPANE affidandomi alla vostra genero-sità, a partire dalla raccolta straordinaria di questa prima domenica di novembre. Grazie

MADONNA PELLEGRINA Da domenica 3 a martedì 5 novembre Fam. LUISA e VITTORIO PAGANI Via Fagnani, 48 - tel. 02/9682454 Da mercoledì 6 a venerdì 8 novembre Fam. LUIGIA VERGANI Via Sicilia, 18 - tel. 02/9680595 Da sabato 9 a lunedì 11 novembre Fam. ENRICA CROCI Via Rovello, 3 - tel. 02/9688594

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Messa della SS.ma Eucarestia (Ap 15,1-7; Gv 8,28-30)ore 8.30: S. Messa( def.ti MONTI AMBROGIO e GIANNI

ROSA)ore 18.00: S. Messa( def.ta PAPALIA DOMENICA; def.ti

COZZI FRANCO e Fam.; def.ti Fam. FONTANELLA)

Per la famiglia (Ap 18,9-20; Gv 14,2-7)ore 7.00: S. Messa ore 7.30: Esposizione dell'Eucarestia per l'adorazione

personaleore 8.30: S. Messa ore 15.00: Ora della Misericordia

DEDICAZIONE BASILICA LATERANENSE (1Re 22-30; 1Cor 3,9-17; Gv 4,19-24)

ore 8.30: S. Messa ore 18.00: S. Messa( def.to CARION GIUSEPPE; def.ti

ANGARONI REGINA, don GIUSEPPE PELLEGATTA, ANGARONI CARLO e BONZINI IDA)

NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO RE DELL'UNIVERSO

Giornata Mondiale dei Poveri e Giornata diocesana della Caritas

Giornata Nazionale del ringraziamento del mondo agricolo

(At 13,1-5a; Rom 15,15-20; Mt 28,16-20)

ore 8.30: S. Messa ore 10.00: S. Messa dei ragazzi( def.ti VANZULLI CARLO

e BOVI ADRIANA; def.ti UGGERI MARIO e Fam.)

ore 11.30: S. Messa ( i coscritti della “Classe 1942” ricordano i propri defunti; i coscritti della “Classe 1962” ricordano i propri defunti: MIGLIOZZI GIOVANNI, DAL BEN FABRIZIO,

MIGLIAVACCA RAFFAELE, BORGHI FLAVIO, PAGANI GIOVANNI, LAURIA GIUSEPPE e CUNTO SALVATORE; def.ti

SCOLFARO LUIGI, ROBERTO e BRUNO; def.ti MENEGALDO SPLENDIDA, BORGHI LUIGI, AMBROGIO e Fam.)

ore 17.30: Vesperi, Benedizione Eucaristica e ATTO di CONSACRAZIONE a Cristo Re ore 18.00: S. Messa

giovedi 7 NOVEMbre

ANELLA)

venerdi 8 novembre

sabato 9 novembre

BONZINI IDA)

domenica 10 novembre

Messa della SS.ma Eucarore 8.30:

ore 18.00:

ore 7.00:ore 7.30:

ore 8.30:ore 15.00:

DEDICAZIONE BASILICA

ore 8.30:ore 18.00:

NOSTRO SIGNORE GESU' CRIST

ore 8.30:ore 10.00:

ore 11.30:

ore 17.30:

ore 18.00:

giogiogio

venerdi 8 novenerdi 8 novenerdi 8 no

sabasabasaba

domenica 10 nodomenica 10 nodomenica 10 no

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Domenica 3: ore 11.30 Messa per i Caduti di tutte le guerre e i defunti del mese di ottobre

Lunedì 4: ore 8.30 Ufficio generale Consorelle defunteMartedì 5: ore 21.00 Riunione presepio vivente (aspetti tecnici)Mercoledì 6: ore 21.00 Incontro plenario di tutte le catechiste Sabato 9: ore 9.00 Convegno Caritas (Milano, Via S. Antonio)Domenica 10: Giornata Diocesana Caritas, Giornata dei Poveri,

Giornata del ringraziamento agricolo È la Giornata Caritas: alle uscite sarà possibile dare il

proprio contributo per la Caritas Diocesana! ore 11.30 Messa di ringraziamento del mondo

agricolo con benedizione dei trattori al termine della Messa, sul piazzale della Chiesa

ore 16.00 “Cesarina e Felice, due cuori e…” (Commedia in dialetto milanese - Teatro

“F.Neri” - ingresso libero. Organizzato dal Comune)

ore 17.30 Vespri, benedizione e Atto di Consacrazione a Cristo Re

Nella Santa Messa si celebra il sacrificio di Gesù per la salvezza del mondo intero. La passione, la morte e la resurrezione di Cristo in questo modo vengono rese presenti in tutta la loro efficacia anche oggi. In virtù della “comunione dei santi” la Chiesa raccomanda i defunti alla misericordia di Dio e per loro offre suffragi. Pregare per i propri morti è sempre un atto di carità. I fedeli possono affidare ai sacerdoti le loro intenzioni particolari anche per qualche avvenimento gioioso o triste della vita: per ringraziamento, per un malato, per una persona provata, per la conversione dei peccatori, per un bene spirituale, per un anniversario di matrimonio, per un avvenimento importante… Tutto ciò senza dimenticare che il frutto spirituale di ogni Messa è a vantaggio di tutti e non solo di coloro per i quali viene richiesta la celebrazione. L'offerta per la Messa è un dono che il fedele fa come segno della propria unione al sacrificio di Cristo che si celebra nella comunità cristiana, e con il sacerdote, il quale svolge il ministero proprio in suo favore. È un modo per contribuire, attraverso il frutto del proprio lavoro, al bene della Chiesa, partecipando al sostentamento dei sacerdoti e alle spese per le opere e per le strutture. L'OFFERTA PROPOSTA PER LA CELEBRAZIONE È COME SEMPRE LIBERA.

Vi ricordo che, potendo prenotare più intenzioni per la stessa Messa, non c'è l'urgenza di volersi “assicurare la prenotazione”, visto che comunque il posto lo si trova sempre.Non fate dunque a gara per venire subito in Segreteria, ma a partire dall'11 novembre.Per lo stesso motivo che non saranno messi a disposizione giorni particolari per le prenotazioni delle Messe.

Un'ultima cosa: i nomi dei defunti per cui farete celebrare le Messe verranno pronunciati solo durante le Messe dei giorni feriali. Alla domenica e nelle Messe vigiliari del sabato i nomi non saranno proferiti (perché prevale la dimensione comunitaria della celebrazione festiva), ma li potrete vedere pubblicati sulla Campanella e l'intenzione della Messa è comunque per loro.

GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO DEL MONDO AGRICOLO Saranno presenti i Coltivatori Diretti. Al termine della Santa Messa delle 11.30 saranno benedetti i trattori

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Caritas Parrocchiale, sede in P.zza XXV Aprile, 1 - tel 380-3762008 - [email protected] Centro di ascolto: Mercoledì h 17.30-19

Suore Cottolengo: Via don Pargoletti, 1 02-21069673

Visita il sito della tua Parrocchia: www.parrocchiagerenzano.it

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IT10Z0306909606100000009721