Stagione Sinfonica 2018/2019 ORCHESTRA DEL...

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Stagione Sinfonica 2018/2019 ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO LUNEDÌ 18 FEBBRAIO 2019

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Stagione Sinfonica 2018/2019

ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO

LUNEDì 18 FEBBRAIO 2019

Joseph Joachim, il più virtuoso violinista della sua epoca, era anche uno dei più cari amici di Brahms. Nel 1863 Joachim sposò il mezzosoprano Amalie Weiss e dal matrimonio nacquero sei figli: il primo di questi fu chiamato Johannes, tanto per spiegare quanto profondo fosse il legame di amicizia fra i Joachim e Brahms. Ma quando nacque l’ultimo figlio, al famoso violinista venne l’atroce dubbio che non fosse suo, ma piuttosto il frutto di una relazione adulterina della moglie con Fritz Simrock, che era l’editore di Brahms. Nella causa di divorzio che seguì, Brahms – in cuor suo a fin di bene – prese le parti della moglie di Joachim e la sua testimonianza in tribunale risultò decisiva per far pendere l’ago della bilancia a favore della cantante. Ovviamente l’amico Joseph – era stato lui che lo aveva presentato agli Schumann ed era lui il dedicatario del bellissimo Concerto per violino e orchestra che Brahms aveva scritto nel 1878 – non la prese bene e gli tolse il saluto. Clara Schumann, amica di entrambi, si tenne fuori dalla questione.Nell’estate del 1887 Brahms, dalle rive del lago di Thun dove si trovava in vacanza, fa il primo passo per cercare di ricucire lo strappo. Manda una cartolina all’ex-amico violinista: “vorrei farti una comunicazione di natura artistica – gli scrive – alla quale mi auguro di cuore che tu possa essere interessato”. Joachim gli risponde a stretto giro di posta e in una successiva lettera Brahms gli svela il progetto di un nuovo Concerto, chiedendo ancora una volta la sua preziosa collaborazione.Nasce così il “Doppio” Concerto in La minore, l’ultima fatica sinfonica del grande Brahms che dunque ha anche il pregio di aver riavvicinato due grandi amici. E non a caso Clara Schumann definirà questo Concerto Versöhnungswerk (il brano della riconciliazione). Il brano si rifà al genere della sinfonia concertante molto in voga nella seconda metà del Settecento, anche se l’autore si distacca decisamente, in più punti, dai canoni delle sinfonie per più strumenti solisti adottando delle soluzioni originali.

La Sinfonia n. 2 in Re maggiore risale a dieci anni prima ed è ancora la bellezza di una citta-dina lacustre ad ispirare il compositore. Questa volta si tratta di Pörtschach, sul lago Wör-thersee in Carizia, dove Brahms stava trascorrendo le ferie estive dell’anno 1877: “qui è tutto bellissimo – scrive il compositore all’editore Simrock – il cielo blu, il sole, l’ombra fresca degli alberi...”. Ispirato dalla soavità del clima e dalla natura rigogliosa che lo circondava, Brahms s’immerge nella scrittura del suo secondo lavoro sinfonico quasi senza rendersene conto, dopo che la Sinfonia n. 1, conclusa solo pochi mesi prima, gli era costata tanti anni di fatiche e di ripensamenti. Clara Schumann, alla quale Brahms aveva inviato il primo movimento per averne un parere, “benedice” la Sinfonia e ne pronostica un grande successo popolare, cosa che puntualmente avvenne fin dalla prima esecuzione del 30 dicembre di quello stesso anno ad opera dei Wiener Philharmoniker diretti da Hans Richter: il pubblico in sala chiese a gran voce la ripetizione del terzo movimento! Qualche giorno dopo è Brahms stesso a salire sul podio per dirigere la sua Sinfonia in Re maggiore a Lipsia, ma la soddisfazione più grande se la tolse l’anno dopo, quando la propose al pubblico della natia Amburgo ottenendo un successo strepitoso.

DUE PAROLESUL PROgRAMMA

Johannes BRAHMS (1833-1897) DOPPIO CONCERTO IN LA MINORE PER vIOLINO,

vIOLONCELLO E ORCHESTRA OP. 102Allegro

AndanteVivace non troppo

SINFONIA N. 2 IN RE MAggIORE OP. 73Un poco sostenuto. Allegro

Andante sostenutoUn poco Allegretto e Grazioso

Finale. Adagio. Più Andante. Allegro non troppo, ma con brio

Questo concerto rientra nel progetto “AporteAperte”, l’Orchestra del Teatro Olimpico senza segreti per i ragazzi

delle scuole di Vicenza e Provincia.

Orchestra del Teatro Olimpico e Società del Quartetto di Vicenza hanno aderito, con i concerti del 14 e 24 gennaio, all’iniziativa “Veneto in ginocchio” promossa da Regione del Veneto e Agis Triveneto

a sostegno del ripopolamento boschivo delle nostre montagne.Nel corso delle due serate sono stati raccolti 3.530 Euro che sono stati versati sul conto corrente regionale.

Fondata nel 1990, l’Orchestra del Teatro Olimpico (OTO) ha realizzato centinaia di concerti, sia in Italia che all’estero, collaborando con artisti di fama internazionale come Carmignola, Tipo, Carreras, Gasdia, Achúcarro, Galliano, Maag, Benedetti Michelangeli e Janiczek.Dal 2014 l’orchestra ha iniziato un percorso di radicale rinnovamento, ideato da Piergiorgio Meneghini, che ha trasformato la OTO in una sorta di bottega d’arte all’interno della quale i 40 musicisti – selezionati fra centinaia di “under 30” diplomati nei Conservatori di tutta Italia – hanno la possibilità di perfezionarsi sotto la guida di docenti-formatori di chiara fama. Lo scopo del progetto, unico nel Veneto e fra i pochi in Italia, è duplice: offrire ai giovani musicisti della OTO un percorso altamente formativo e nel contempo realizzare concerti di qualità, arricchiti dalla presenza di rinomati solisti e direttori ospiti.Con la supervisione del direttore principale Alexander Lonquich, ogni concerto viene preparato durante intense giornate di lavoro a Villa San Fermo di Lonigo dove, in una sorta di “ritiro artistico”, direttore, or-chestrali, solisti e tutor lavorano fianco a fianco condividendo anche occasioni di conoscenza personale. Alcuni tutor che seguono la OTO nel lavoro di preparazione, si esibiscono anche in concerto – come Prime parti – a fianco dei loro più giovani colleghi.

Ha iniziato a studiare violino a 5 anni presso la scuola di musica Gnessin di Mosca, sua città natale, per poi frequentare il Conservatorio di Israele, l’Accademia Musicale di Tel Aviv e il Conservatorio di Musica del New England di Boston, dove ha studiato con Lena Mazor, Irina Svetlova e Donald Weilerstein. Quando era ancora studente ha fondato il Tal Piano Trio, che ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il primo premio al prestigioso Concorso di musica da camera intitolato al Trio di Trieste.Nel 2004 ha debuttato come solista sotto la direzione di Claudio Abbado e l’Orchestra Mozart di Bologna e da allora si è esibito regolarmente con Abbado.La sua registrazione della Sinfonia Concertante di Haydn con l’Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado ha vinto numerosi prestigiosi premi tra cui il “miglior concerto del 2015”.In qualità di solista è apparso con direttori del calibro di Yannick Nézet-Séguin, Daniel Blendulf e Andres Orozco Estrada e con orchestre quali la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestra Mozart, l’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese e la Camerata Salzburg.Nel campo della musica da camera si esibisce con partner quali Natalia Gutman, Janine Jansen, Emmanuel Pahud, Gautier Capuçon, Nicolas Altstaed, Alexander Melnikov e Sabine Meyer. Si è inoltre esibito in duo con Pinchas Zukerman.Gregory Ahss appare come direttore ospite di ensemble rinomati quali la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestra Mozart, la Filarmonica di Belgrado e l’Orchestra del Festival di Lucerna, dirigendo dal violino un repertorio che spazia dalle sinfonie da camera fino al grande repertorio sinfonico.Ahss è Primo violino della Camerata Salzburg e dell’Orchestra del Festival di Lucerna.

I PROTAgONISTIORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO

ALExANDER LONqUICH - direttore

gREgORY AHSS - violino

Nato a Trier, si impose sulla scena musicale internazionale quando, nel 1977, vinse il Concorso “Ca-sagrande” di Terni. Da lì iniziò una fortunata carriera che tuttora lo vede esibirsi nei principali centri musicali in Europa, Giappone e Stati Uniti. Fra i tanti direttori d’orchestra con i quali ha collaborato spicca il nome di Sándor Végh e della sua Camerata Salzburg, complesso con il quale Lonquich con-tinua ad esibirsi regolarmente nella duplice veste di direttore e solista. Un ruolo, quest’ultimo, che lo ha già visto impegnato con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic, la Deutsche Kammerphilarmonie, la Mahler Chamber, la Münchener Kammerorchester, la Filarmonica della Scala, l’Orchestre des Champs Elisée e l’Orchestra da Camera di Mantova.Già “Artist in Residence” presso la NDR Elbphilharmonie Orchester, dal 2011/12 collabora come diretto-re-solista con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.Dopo aver inciso per EMI (Mozart, Schumann e Schubert), ha iniziato una collaborazione con ECM per la quale ha registrato la Kreisleriana, la Partita di Holliger ed un CD dedicato a Schubert con Carolin Widmann. Qualche giorno fa è uscito per Alpha Classics un doppio CD con le ultime tre Sonate e i Drei Klavierstücke di Schubert.Per la sua attività concertistica e discografica Lonquich ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica fra i quali il “Diapason d’Or”, il “Premio Abbiati” (nel 1993 e nel 2017) ed il “Premio Edison”. Lon-quich dedica da sempre molte energie alla didattica con master-class ed insegnamenti stabili presso rinomate istituzioni internazionali.Alexander Lonquich e la moglie-collega Cristina Barbuti da alcuni anni danno vita, nella loro abitazione fiorentina, al progetto “Kantoratelier”, una serie di incontri aperti al pubblico dedicati alla musica, alla psicanalisi, alle letture e alle arti figurative.

Violoncellista e direttore d’orchestra, è nato a Parma nel 1973. Nel 1990 ha fondato il Trio di Parma con il quale ha suonato nelle più importanti sale da concerto d’Europa, USA, Sud America ed Australia e si è imposto nei concorsi internazionali di Firenze, Melbourne, Lione e Monaco di Baviera, ricevendo anche il “Premio Abbiati” della critica musicale italiana.Dal 2001, in seguito alle affermazioni al Concorso Rostropovich di Parigi e al Paulo Cello Competition di Helsinki (dove riceve anche il Premio per la migliore esecuzione del concerto di Dvořák), inizia un’intensa attività solistica. Partecipa regolarmente a numerosi festival, tra cui: Lucerna, Kronberg, Schubertiade Schwarzenberg, Melbourne, Turku, Naantali, Stresa, Ravenna, Lockenhaus.La sua attività internazionale l’ha portato a collaborare con grandi artisti, direttori d’orchestra e complessi cameristici di gran fama. Allievo di Jorma Panula per la direzione d’orchestra, negli ultimi anni ha guidato numerosi complessi italiani tra cui l’Orchestra Mozart (su invito di Claudio Abbado), l’Orchestra di Padova e del Veneto, i Virtuosi Italiani, la Filarmonica Marchigiana, la Sinfonica della Val d’Aosta, la Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice e l’Orchestra da Camera di Mantova.Tra le sue registrazioni discografiche, oltre alla vasta produzione con il Trio di Parma, vi sono tutti i concerti di Boccherini (Brilliant Classics), i concerti di C. P. E. Bach (Amadeus), un disco monografico su Nino Rota, le Sonate di Geminiani (Concerto) e l’integrale delle Suite di Bach (Fregoli Music) che è stata al secondo posto della top ten degli album di musica classica di iTunes Music Store.Dal 2007 è professore all’Universität Mozarteum Salzburg e recentemente è stato nominato direttore artistico di Perugia Musica Classica. Enrico Bronzi suona un violoncello Vincenzo Panormo del 1775.

ENRICO BRONZI - violoncello

Si è diplomato presso il Conservatorio di Verona facendo poi parte dell’Orchestra Giovanile Italiana. Dedicatosi da subito alla musica da camera studia con Paolo Borciani e il Trio di Trieste fondando poi il Quintetto Jupiter con il quale ha vinto il primo premio in diversi concorsi internazionali. Fa parte del quartetto dell’Orchestra da Camera di Mantova ed è primo violino solista dell’Italian Opera Chamber Ensemble che, con il baritono Leo Nucci, si esibisce nei più importanti teatri del mondo. Come spalla dei primi violini collabora con diverse realtà italiane quali l’Orchestra del Bergamo Musica Festival, l’Orchestra Milano Classica, l’Orchestra Filarmonica Italiana. Fa inoltre parte, come spalla dei secondi violini, dell’Orchestra da Camera di Mantova e I Solisti di Pavia. Nel 1990, con Astor Piazzolla e il Quar-tetto di Mantova, ha effettuato una lunga tournée in Italia e in Europa. È docente di Musica d’Insieme per archi presso il Conservatorio di Bergamo e ha insegnato presso vari Corsi di Formazione Profes-sionale per Orchestra.

Iniziato lo studio del violoncello a 9 anni, si diploma con il massimo dei voti cum laude. Poi si perfeziona con Enrico Dindo e, per la musica da camera, con l’Alban Berg Quartett alla Hochschule di Colonia e con Piero Farulli alla Scuola di Musica di Fiesole.Terminato  il percorso con l’Orchestra Giovanile Italiana (60/60 e menzione d’onore), a 19 anni inizia a  collaborare come Primo violoncello nei maggiori teatri italiani  ed esteri lavorando con direttori del calibro di Marriner, Muti, Sinopoli, Noseda, Honeck e Luisotti. È Primo violoncello e membro della commissione artistica  del Colibrì Ensemble.Nel 2004 è stato scelto da Enrico Dindo come prima parte de I Solisti di Pavia, ensemble con il quale svolge un’intensa attività concertistica e discografica (Decca Classica, Amadeus, Sky Classica). È direttore artistico e fondatore del Gravedona Chamber Music Festival. È tutor dei Violoncelli per la “OGI”, assistente della “Pavia Cello Academy” di Enrico Dindo e docente al Conservatorio “G. F. Ghedini” di Cuneo.

Si è formato nei Conservatori di Rovigo e Firenze, frequentando poi i corsi di musica da camera con Riccardo Brengola e Franco Rossi e di contrabbasso con Franco Petracchi.Nel 1976 è entrato a far parte dei Solisti Veneti e dal 1983 al 2014 è stato Primo contrabbasso dell’Orche-stra di Padova e del Veneto con la quale ha effettuato migliaia di concerti in quattro continenti. Attivo anche come solista e camerista, ha collaborato con complessi ed interpreti di fama internazionale

Diplomatosi in tromba, si perfeziona in seguito con Max Sommerhalder e Rex Martin. Ha al suo attivo nu-merose collaborazioni con orchestre italiane ed estere (Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Te-mirkanov ed i Solisti di Mosca diretti da Yuri Bashmet). Ha suonato con numerosi direttori tra cui Giuseppe Sinopoli, Gianandrea Noseda, Semyon Bychkov, Vladimir Yurowski e Riccardo Chailly. Ha inoltre collabo-rato con i Solisti di Pavia diretti da Enrico Dindo e si è esibito come solista a fianco dei pianisti Benedetto Lupo ed Anna Kravtchenko con l’Orchestra Filarmonica di Torino. Attratto da una più ampia varietà di forme espressive, ha poi studiato composizione con Bruno Cerchio e Giorgio Colombo Taccani.Suoi lavori sono già stati eseguiti in Italia, nelle Americhe ed in Europa (recentemente presso la Sala Tchaiko-vsky di Mosca e la Pierre Boulez Saal di Berlino). È apprezzato come direttore di ensemble strumentali e vocali e svolge attività di formatore orchestrale. È docente di Tromba presso il Conservatoire de la Vallée d’Aoste.

Si è diplomato al Conservatorio di Vicenza ed ha successivamente studiato allo Sweelinck Conserva-torium di Amsterdam con David Searcy, David Friedman, Robert van Sice e Thierry Miroglio. Musicista eclettico e dai variegati interessi, ha collaborato con artisti del calibro di Dave Samuels, Mario Brunel-lo, Bogdan Bacanu, Kuniko Kato, Filippo Lattanzi, Marco Paolini ed ha suonato con svariate formazioni orchestrali.Molto attivo anche come compositore, i suoi brani sono stati più volte premiati e segnalati dalla critica internazionale. Tasca insegna al Conservatorio di Vicenza ed  ha tenuto corsi e masterclasses alla Hochschule di Mannheim, nei festival di Opole (PL) e Bjelovar (HR) nonché in vari Conservatori italiani.

Da anni Prima viola del Maggio Musicale Fiorentino, Jörg Winkler è nato a Berlino e si è formato con Alfred Lipka, Kim Kashkashian, Jürgen Kussmaul e Harvey Shapiro. Come membro del Quartetto Schill (con il quale ha vinto il Concorso “Mozart” di Salisburgo) ha seguito altre master class e gli insegnamen-ti dei Quartetti Melos e Arditti. È stato fra i fondatori della Mahler Chamber Orchestra, con la quale ha suonato per un decennio, nonché Prima viola-ospite in svariate formazioni fra le quali la Philharmonia Orchestra, i Münchener Philharmoniker, la BBC National Orchestra of Wales, la Camerata Salzburg e l’Orchestra del Festival di Lucerna, su invito di Claudio Abbado. Jörg Winkler è molto apprezzato anche come docente: oltre a tenere varie master class, ha insegnato alla Hochschule für Musik di Rostock, alla Branimir Slokar Orchestra Academy e presso l’Orchestra Giovanile Italiana.

PIERANTONIO CAZZULANI - violini secondi

JACOPO DI TONNO - violoncelli

UBALDO FIORAvANTI - contrabbassi

DAvIDE SANSON - fiati

SAvERIO TASCA - percussioni

JöRg WINkLER - viole

questo concerto è stato realizzato grazie alla preziosa collaborazione dei maestri:

UN CONSIGLIO DI LETTURAPietro De Martini: LE CASE DELLA MUSICA (Il Saggiatore)Un “viaggio spiriturale” nelle dimore che hanno visto nascere e crescere i più importanti compositori. Luoghi magici, raccolti, segreti: dalla casa a Eisenach di Bach, a quella di Mozart a Salisburgo, alle stanze che hanno visto intrecciarsi le vite di Schumann e Brahms.

In vendita presso:

LIBRERIA MUSICALEVicolo Cieco Retrone, 20 / 0444 [email protected] / www.musicamusicavicenza.it

incidendo per Claves, Dynamic e Amadeus. In campo didattico, ha insegnato per oltre 20 anni ai corsi di perfezionamento di Portogruaro, all’Acca-demia Mahler di Ferrara e ai corsi di formazione “Progetto Orchestra” a Vicenza. Attualmente insegna al Conservatorio di Rovigo.

IL PROSSIMO CONCERTO

Lunedì 4 marzo 2019, ore 20:45ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICOAlexander Janiczek direttore e violino Elgar Introduzione e Allegro op. 47 per quartetto d’archi e orchestra d’archiHaydn Sinfonia Concertante in Si bemolle maggiore (Hob. I/105)Mendelssohn Sinfonia n. 3 in La minore op. 56 “Scozzese”

OTO-Orchestra del Teatro OlimpicoAlexander Lonquich direttoreGregory Ahss violino Enrico Bronzi violoncello

violini IGregory Ahss **Samuele Aceto (*prima parte violini II nel Doppio Concerto)Lucia CaputoEleonora De PoiLaura FurlanMarina MiolaFilippo PassarellaFrancesca PiazzaFlavia Succhiarelli

violini II Pierantonio Cazzulani *Alice BettiolSilvia Brusini Virginia Citraro

Aurora FazioGiulia LussosoGaia ValbonesiGiulia Zoppelli

violeJörg Winkler *Stefania BottinElena ChervyakovaAngelica GroppiMartina IoriFrancesca Pretto violoncelliJacopo Di Tonno *Leonardo DucaBenedetta Baravelli

Claudia CecchinatoDaniele Lorefice

contrabbassiMatteo Zabadneh *Piero LeoneGiovanni LudovisiMaurizio Villeato

flautiErika Macalli *Roberta Nobile

oboiMarco Spada *Giacomo Marchesini

clarinettiFulvio Capra *Anna Bertè

fagottiEdoardo Capparucci *Luigi Patanè

corniDamiano Servalli *Martino BortolottiUmberto JironMattia Marangon

trombeGiovanni Lucero *Federico Perugini

tromboniGennaro Cibelli *Gabriele BastrentazDonato Grillo

basso tubaFrancesco Porta*

timpaniNicola Schelfi*

** primo violino di spalla* prima parte

DIVENTA MECENATE!

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