Sportivissimo Siracusa

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il Settimanale dello Sport Siracusano www.sportivissimosr.it liberi di m ercoledì 1 dicembre 2010 - numero 1 - anno 1 - reg. tribunale di siracusa n. 11 del 25 novembre 2010 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO S OGNARE ph. simona amato

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Numero della settimana dall'1 al 6 dicembre 2010

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SPORTIVISSIMOil Settimanale dello Sport Siracusano www.sportivissimosr.it

liberi di

mercoledì 1 dicembre 2010 - numero 1 - anno 1 - reg. tribunale di siracusa n. 11 del 25 novembre 2010 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO

SOGNAREph. simona amato

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Ma ci avreste creduto se vi avessero detto che il Siracusa, dopo le cinque sconfitte iniziali, sarebbe arrivato ad un solo punto dalla zona play-off? Certo che no. Ed invece, questa squadra è cresciuta a tal punto da aver superato quel gap iniziale che avrebbe stroncato chiunque, operando una rimonta che si può definire prodigiosa. Ottavo risultato utile consecutivo e sesto posto in classifica. Ha ragione Guido Ugolotti, principale artefice di questa trasformazione, quando afferma che il Siracusa può lottare alla pari contro tutti gli squadroni. Nelle dieci giornate, vale a dire da quando siede sulla panchina azzurra, la formazione azzurra ha conquistato qual-cosa come ventuno punti, marciando alla media di 2,1 punti a partita. Meglio è stata capace di fare soltanto la Nocerina, mentre la squadra azzurra si trova al secondo posto di questa speciale classifica, alla pari con il Benevento.La dirigenza aveva fissato un traguardo ottimale, quello di conquistare venti punti prima della sosta di fine anno. Ebbene, di punti in carniere la squadra azzurra ne ha già ven-tuno e mancano ancora tre partite prima della sosta: Ternana in trasferta, Lucchese al “De Simone”, ed infine Atletico Roma in trasferta. Senza voler azzardare pronostici, non è difficile prevedere che il Siracusa aggiungerà altri punti alla sua dotazione attuale. Così non ci si dovrà dannare l’anima nel girone di ritorno, alla ricerca degli altri punti che oc-corrono per arrivare alla fatidica quota quaranta.Ma se il Siracusa dovesse confermare l’attuale trend, sarebbe difficile impedire ai tifosi di sognare. Gran merito di questa squadra l’aver riportato sugli spalti un bel numero di ti-fosi. Unica nota negativa è l’esiguo numero di elementi a disposizione del tecnico, perché non si fa in tempo a recuperarne uno che se ne infortunano altri due.Però adesso c’è da pensare alla trasferta di domenica prossima, a Terni. E non c’è dubbio che questo Siracusa che ci sta dando tante soddisfazioni abbia tutte le carte in regola per poter puntare alla conquista di un altro risultato positivo, per allungare la serie utile e, perché no, per restare nei paraggi della zona play-off!

Editoriale

Non svegliateci, pleasedi Giuseppe Di Silvestro

IL SOMMARIO

PG 4 Risultati e Classifiche

PG 5 Tifo & Dintorni

PG 6 Antonello Laneri: “Niente rivincite”

PG 7 Occhio alle date

PG 8 Attenti a quei due

PG 10 Vincenzo Cosa

PG 12 Prossimo Avversario

PG 14 Vintage Azzurro

PG 17 Tennis Tavolo Avvio in salita per il Città di Siracusa

PG 18 Automobilismo Poco meno di due anni per l’Autodromo

ph. valentino cilmi

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ANDRIA BAT - PISA 3-0 (2-0)RETI: 20’ rig. Cavalli (A), 32’ rig. Del Core (A), 55’ Del Core (A)ANDRIA BAT: Spadavecchia, Pierotti, Di Simone, Fazio (82’ Thack-ray), Sibilano, Moro (76’ Evangelisti), Carretta, Paolucci, Cavalli (56’ Berretti), Chiaretti, Del Core - All. Aldo PapagniPISA: Lanni, Gimmelli (46’ Amoroso), Bizzotto, Obodo, Ton, Audel, Tabbiani (70’ Reccolani), Passiglia, Perez (54’ Mosciaro), Carparelli, Ilari - All. Stefano CuoghiARBITRO: Giuseppe Monaco (Tivoli)SPETTATORI: 2.394 ATLETICO ROMA - TERNANA 0-0 (0-0)ATLETICO ROMA: Ambrosi, Balzano, Angeletti, Romondini (82’ Caputo), Doudou, Padella, Esposito (60’ Babù), Chiappara, Ciofani, Franceschini (60’ Barrionuevo), Franchini - All. Giuseppe Argen-tesiTERNANA: Visi, Quondamatteo, Imburgia, D’Antoni, Borghetti, Giubilato, Nitride, Arrigoni, Nolé (70’ Concas), Artistico (61’ Per-ney), Tozzi Borsoi - All. Fernando OrsiARBITRO: Amerigo Aloisi (Avezzano)SPETTATORI: 600 circa

FOGGIA - BENEVENTO 2-1 (1-1)RETI: 14’ D’Anna (B), 37’ Sau (F), 56’ Sau (F)FOGGIA: Santarelli, Candrina, Regini, Salamon, Torta, Iozzia, Varga (80’ Tomi), Kone, Sau (91’ Simone Palermo), Burrai, Insigne - All. Zdenek ZemanBENEVENTO: Aldegani, Formiconi, Diego Palermo (64’ Pintori), Bi-anco, Siniscalchi, Signorini, D’Anna (75’ Germinale), Vacca (85’ La

Camera), Evacuo, Clemente, Zito - All. Agatino CuttoneARBITRO: Fabrizio Pasqua (Tivoli)SPETTATORI: 6.326

FOLIGNO - NOCERINA 0-1 (0-0)RETE: 80’ Marsili (N)FOLIGNO: Rossini (40’ Zandrini), Iacoponi, Bassoli, Papa, Merli Sala, Giovannini (89’ Giacomelli), Castellazzi (85’ La Mantia), Sciaudone, Falcinelli, Cavagna, Fondi - All. Salvatore MatrecanoNOCERINA: Gori, Scalise, Di Maio, De Franco, Pomante, De Liguori, Catania, Marsili, Castaldo, Negro, Bolzan - All. Gaetano AuteriARBITRO: Luca Pairetto (Nichelino)SPETTATORI: 1.000 circa

GELA - BARLETTA 0-1 (0-1)RETE: 25’ Simoncelli (B)GELA: Nordi, Petrassi, Porcaro, Cardinale, Piva (72’ Vegnaduzzo), Stamilla, Giardina, Piano, Bigazzi (46’ Rabbeni), Franciel, Cunzi - All. Nicola ProvenzaBARLETTA: Di Masi, Galeoto, Ischia (70’ Anselmi), Lucioni, Frezza, Guerri, Menicozzo, Rajcic (83’ Lorusso), Simoncelli, Margiotta, Bellomo (90’ D’Allocco) - All. Arcangelo SciannimanicoARBITRO: Emanuel Tidona (Torino)SPETTATORI: 1.200 circa

JUVE STABIA - CAVESE 2-1 (1-1)RETI: 15’ Di Cuonzo (JS), 22’ Citro (C), 75’ rig. Corona (JS)JUVE STABIA: Fumagalli, Fabbro, Molinari, Scognamiglio, Di Cuon-zo, Cazzola, Davì (74’ Ubaldi), Dianda, Mbakogu (71’ Valtulina),

Corona (85’ Pavoletti), Albadoro - All. Piero BragliaCAVESE: Pane, Lagnena, Pagano, Troise, Sirignano, Alfano, Zampa, Citro (83’ Siano), C. Ciano, Bernardo (80’ Orosz), Quadrini (46’ Tu-rienzo) - All. Cristoforo BarbatoARBITRO: Maurizio Mariani (Aprilia)SPETTATORI: 1.244 VIAREGGIO - COSENZA 1-1 (1-1)RETI: 9’ Castiglia (V), 11’ De Rose (C)VIAREGGIO: Merlano, Carnesalini, Fiale, Massoni, Brighenti, Cris-tiani (53’ Luppi), Pizza, Castiglia, Taormina (88’ Malacarne), Longo-bardi, D’Antoni (77’ Calamai) - All. Giuseppe ScienzaCOSENZA: De Luca, Wagner, Raimondi, Di Bari, Bernardi (57’ Mat-teini), Roselli, S. Fiore, Roselli, Giacomini, Mazzeo, Biancolino (85’ A. Fiore) - All. Mario SommaARBITRO: Andrea Merlino (Udine)SPETTATORI: 1.000 circa VIRTUS LANCIANO - LUCCHESE 0-0 (0-0)VIRTUS LANCIANO: Chiodini, Colombaretti, Mammarella, Sacilot-to, Romito, Antonioli, Turchi, Di Cecco, Di Gennaro, U. Improta (63’ Zeytulaev), Amenta (80’ Volpe) - All. Andrea CamploneLUCCHESE: Pennesi, Mariotti, Pezzi, Chadi, Baldanzeddu, Bova, Pera (60’ Galli), Grassi, Marotta, Carloto, Biggi (62’ Marasco) - All. Paolo IndianiARBITRO: Cristian Brasi (Seregno)SPETTATORI: 1.500 circa

tabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINI

RISULTATIrisultati PROSSIMO TURNOprossimoturno CLASSIFICAclassificaQuindicesima GiornataAndria-Pisa 3-0 Atletico Roma-Ternana 0-0Foggia-Benevento 2-1Foligno-Nocerina 0-1Gela-Barletta 0-1 Juve Stabia-Cavese 2-1Siracusa-Taranto 1-0Viareggio-Cosenza 1-1Virtus Lanciano-Lucchese 0-0

5 Dicembre 2010 Barletta - Virtus Lanciano Benevento - Foligno Cavese - Andria Bat Cosenza - Atletico Roma Lucchese - Juve Stabia Nocerina - Gela Pisa - Viareggio Taranto - Foggia Ternana - Siracusa

Nocerina 32Atletico Roma 28Benevento 28Foggia 23 Taranto 22Siracusa 21Virtus Lanciano 21Juve Stabia 20Cosenza 19Gela 19Lucchese 17Andria Bat 17Viareggio 16Ternana 16Foligno 15 Barletta 15Pisa 15Cavese 11

SIRACUSA - TARANTO 1-0 (0-0)RETE: 64’ Mancino (S)SIRACUSA: Baiocco, Lucenti, Strigari, Spinelli, Petta, Ignoffo, Bu-falino (58’ Abate), Mancosu (82’ Moi), Cosa (67’ Desideri), Mancino, Giordano - All. Guido UgolottiTARANTO: Bremec, Cutrupi, Colombini, Di Deo (70’ Pensalfini), Migliaccio, Prosperi, Garufo (79’ Ferraro), Giorgino, Innocenti, Ran-tier (61’ Ciotola), Antonazzo - All. Davide DionigiARBITRO: Gianluca Aureliano (Bologna)SPETTATORI: 2.964

COSI’ IL SIRACUSA...

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Hai perso un numero di Sportivissimo? Nessun problema, sul sito www.sportivissimosr.it puoi

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ph. valentino cilmi

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(gct) Il momento delle rivincite non è an-cora arrivato. E probabilmente neanche arriverà. Quantomeno non per Antonello Laneri. Il diesse azzurro non si era scom-posto più di tanto sotto il peso delle criti-che di avvio stagione e non gonfia il petto oggi che la forza dei risultati ha indotto molti a cambiare opinione, sul conto suo e della squadra. “Per carità, è ovvio che sono contento per come stanno andando le cose. Ma non cerco rivincite, non rientra nel mio carat-tere. Per ora aspettiamo, pensiamo a fare più punti possibile e salviamoci in fretta”. Possibile che non ci sia nessun sassolino da togliersi dalla scarpa, nemmeno per ri-spondere a chi lo accusava di aver messo su una squadra buona appena per la D? “No. Sapevamo che avevamo preso buoni giocatori, per questo non sono sorpreso

della serie utile. Quanto al resto, lavoro per la società e cerco di fare del mio me-glio. Poi, si può sbagliare. Non conosco nessun direttore sportivo che nell’arco di una stagione non abbia commesso un er-rore. Va messo nel conto, dovunque”. E chissà che l’errore in questione non sia un riferimento velato alla scommessa Ro-mano. Uno che è andato via in amniera polemica, parlando di un progetto tecni-co inesistente. “Ha sbagliato. Era convinto di avere bisogno di rinforzi, magari perchè non si segnava. Ha subito il fatto che la squadra è stata costruita strada facendo e c’è voluto del tempo affinchè tutti entras-sero in forma. Non abbiamo comunque niente da chiarire. Ci sentiamo di tanto in tanto. Poi, si sa che quando non arrivano i risultati l’allenatore paga per tutti”. Via Romano, dentro Ugolotti. E la classifica si impenna. “Sapevano di aver chiamato un buon allenatore”. Scusi, ma allora non si poteva puntare già a luglio su di lui? “Ugolotti lo conosco dai tempi di Acireale e Gela. Quando c’è stato da scegliere, mi è venuto facile pensare a lui. Ma in avvio di stagione i piani erano diversi. Dovevamo prendere un allenatore giovane a cui af-fidare una squadra giovane. Dopo, abbia-mo dovuto correggere”. Meno male, dicono i tifosi. Con l’avvento del tecnico ex Foggia, “i giocatori si sono sentiti rinati. Non perchè non c’era più Romano, piuttosto per via dell’esperien-za e delle capacità da motivatore di cui è dotato e che ha saputo portare nel nostro spogliatoio”. Non ha mai temuto il peggio, Laneri. Nem-meno quando lo zero in classifica stava diventando sin troppo ingombrante. Da uomo di calcio sa, però, che il peggio non

è ancora passato. “Questo è un campio-nato di sofferenza. Non ci sono squadre materasso, con due risultati buoni o due negativi cambia radicalmente la prospet-tiva”. Finchè c’è Ugolotti, c’è speranza. Meglio, allora, blindare il tecnico di Massa, prima che il suo cellulare cominci a trillare di continuo. “Di rinnovo non ne abbiamo ancora parlato. C’è stima e rispetto tra noi. Quando sarà il momento, prenderemo il discorso e in pochi minuti troveremo un accordo. Così come è stato pochi mesi fa. Vediamo come chiudiamo il girone d’an-data e poi ci sediamo tutti a parlare”. Ma non di ulteriori rinforzi. “E perchè dovrem-mo rinforzarci? La squadra risponde bene. Poi magari inseriamo qualche altra pedi-na e lo spogliatoio si rompe. Meglio di no”. Eppure il presidente Salvoldi ha rilasciato dichiarazioni di segno opposto. Lo faccia-mo presente ad Antonello Laneri. “Il pre-sidente alle volte parla da tifoso. E’ chiaro che può dire quel che vuole, ma per ora non puntiamo a niente o nessuno”. Per ora. PErchè radiomercato vocifera di in-tensi contatti, se non addirittura accordi, con un giocatore dal nome importante, accostato in passato più volta al Siracu-sa. La prossima stagione potrebbe essere quella giusta per vederlo in azzurro.Per il momento, Laneri non sfoglia la mer-gherita. Non per i giocatori. Il ‘m’ama-non m’ama’ lascia il posto a ‘play-off o play-out’. “Offro una terza opzione: nessuno di tut-ti e due. Chiudiamo a metà classifica. Nel girone di ritorno avremo il vantaggio di poter giocare cinque partite in più”, sen-za regalare punti e turni come è successo all’andata.

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Intervista con Antonello Laneri, diesse del SiracusaARIA DI RINNOVO PER GUIDO UGOLOTTI

MA NIENTE RINFORZI. PER ORA...

Calcio

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(gct) Lo scorso novembre, per l’esattezza il 15 novembre, è entrato in vigore il nuovo regime di controllo della Covisoc sulla ef-fettiva liquidazione degli stipendi dovuti a giocatori e dipendenti dalle società pro-fessionistiche italiane. Un sistema molto più rigoroso e con paletti stretti. Poco spa-zio per i furbetti, con penalizzazioni qua-si immediate per chi si muove fuori dalle regole.Per i club italiani, non in buona salute, si prospettano quindi tempi duri. Durissimi addirittura per le società di Lega Pro. Per-chè se i soldi delle pay-tv aiuteranno i club di Serie A a superare indenni la stretta sui controlli, in terza serie si naviga a vista, senza grossi introiti.Le società più responsabili hanno adottato politiche di contenimento dei costi, senza sforamenti dal budget (alto o meno) predi-sposto per la stagione. I contratti sono sta-ti passati ai raggi X, per evitare di incorrere in brutte sorprese sul fronte emolumenti e contributi. Da questa stagione, infatti, è stato notevolmente ridotto il lasso di tem-po entro cui le società devono dimostrare di aver saldato gli stipendi. Inoltre, sono state introdotte sanzioni molto severe in caso di violazioni dei parametri normativi.Vediamo da vicino quali sono le novità principali e le date da tenere bene a men-te. Anzitutto, le società devono dimostrare alla Figc entro 45 giorni dalla chiusura di ciascun trimestre, di avere correttamen-te pagato emolumenti e ritenute Irpef, contributi Enpals e Fondo Fine Carriera dovuti, sino alla chiusura del predetto trimestre. Gli stipendi devono essere cor-risposti esclusivamente a mezzo bonifico bancario sul conto corrente indicato dai calciatori alla sottoscrizione del contratto.

Un esempio per meglio comprendere: per evitare penalizzazioni, gli stipendi relativi ai mesi di luglio, agosto e settembre do-vranno essere corrisposti non più entro il 31 dicembre, ma entro il 15 novembre 2010. Altrimenti scattano le sanzioni. Il mancato pagamento - entro quella data - di quanto dovuto fino alla chiusura del primo trimestre (30 settembre 2010) com-porta l’applicazione della sanzione pari ad almeno 1 punto di penalizzazione in

classifica. La stessa sanzione verrà inoltre applicata in caso di mancato di mancato pagamento delle ritenute Irpef, dei con-tributi Enpals e del Fondo di Fine Carriera. Se entro il 15 febbraio 2011 non vengono saldati gli emolumenti dovuti fino alla chiusura del secondo trimestre (31 dicem-bre 2010), altro punto di penalizzazione in classifica più un secondo punto per il persistente mancato pagamento. Le stes-se sanzioni verranno inoltre applicate in caso di mancato di mancato pagamento delle ritenute Irpef, dei contributi Enpals e del Fondo di Fine Carriera. Altra data da tenere a mente è quella del 15 maggio 2011. Se non si dimostra il pagamento di stipendi e contributi dovuti fino alla chiu-sura del terzo trimestre (31 marzo 2011), 1 punto di penalizzazione in classifica, da scontare però nella stagione sportiva suc-cessiva. Al solito, il persistente mancato pagamento degli emolumenti relativi al primo e secondo trimestre comportano ulteriori 2 punti di penalizzazione. Il 15 agosto si chiudono ufficialmente i conti della stagione in corso. Se entro tale data non risulta saldata ogni pendenza dovuta fino alla chiusura del quarto trimestre (30 giugno 2011), consueta penalizzazione di un punto in classifica, da scontare nel-la stagione successiva. A questa sanzione vanno aggiunti altri tre punti di penalizza-zione se risultano sospesi relativi a primo, secondo e terzo trimestre. Il pagamento delle somme dovute a chiusura del quarto trimestre andrà coordinato con le disposi-zioni relative all’ottenimento delle Licenze Nazionali, propedeutiche all’iscrizione ai campionati, e stabiliti di anno in anno dal Consiglio Federale.

Intervista con il direttore sportivo del Siracusa. Che non cerca rivincite o vendette

Ai sensi dell’ art 16 dello Statuto della Federcal-cio, è istituita la Commissione di vigilanza delle società di calcio professionistiche, Covisoc. Alla Covisoc è attribuita una funzione di control-lo sull’ equilibrio finanziario delle società, allo scopo di garantire il regolare svolgimento dei campionati. Può richiedere ai club dati e docu-menti e può convocare amministratori, dirigenti e sindaci. Inoltre può disporre ispezioni. Ha un presidente e quattro membri nominati per due anni dal Consiglio federale fra persone aven-ti specifici requisiti professionali nelle materie giuridico-contabili ed economico-finanziarie. In caso di violazione delle norme federali in ma-teria economico-finanziaria, può proporre alla Procura Federale di assumere provvedimenti poi vagliati dal Commissione Disciplinare:sanzioni amministrative e penalizzaizoni in clas-sifica.

COSA E’ LACO.VI.SO.C. ?

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IL NUOVO REGIME DI CONTROLLO DELLA COVISOCOGNI TRIMESTRE, I CONTI DEI CLUB PRO AL VAGLIO

ECCO LE DATE DA RICORDARE

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Fuori i numeri

SQUADRA 5a-15a 1a-5a Totali

Nocerina 23 9 32 Siracusa 21 0 21 Benevento 21 7 28 Foggia 17 6 23Barletta 14 1 15Juve Stabia 13 7 20 Cavese 13 -2 11Gela 13 6 19 Atletico Roma 13 15 28Andria Bat 12 5 17Taranto 12 10 22Pisa 12 3 15 Virtus Lanciano 11 10 21Ternana 11 5 16 Cosenza 10 9 19Foligno 8 7 15 Lucchese 7 10 17 Viareggio 6 7 13

Ecco quale sarebbe la classifica se il campiona-to fosse cominciato dopo la quinta giornata, ovvero all’avvento di Guido Ugolotti sulla pan-china del Siracusa, all’indomani del quinto ko consecutivo della gestione Romano.Nella prima colonna, i punti conquistati nell’in-tervallo 5.a-15.a giornata. Nella seconda, i punti conquistati in precedenza. E nell’ultima colon-na i punti effettivi in classifica.

Attenti a quei due...NicolaM

an

cin

o

Andrea

Pe

tt

a

Curiosità

Il jolly del centrocampo è il capocannoniere del Si-racusa. Sei le reti all’attivo con quella che ha steso il Taranto. Mancino ha debuttato con il Siracusa alla quarta di campionato, a Castellammare di Stabia. Alla sesta la prima marcatura, contro la Nocerina. Bis sette giorni dopo a Cava, ma per il Siracusa è comunque una sconfitta. Alla undicesima doppietta a Foggia, davanti ai suoi ex tifosi. Quindi alla quattordice-sima Mancino castiga un’altra grande: il Cosenza. Suo il gol del momentaneo 1-1. Ha giocato in to-tale 923 minuti, per una media di un gol ogni 154. Dal punto di vista realizzativo è già questa la sua miglior stagione. La quotazione di mercato si im-penna. E’ sotto contratto fino a giugno 2012.

E’ il golden boy della difesa. Diciotto anni, sette presenze, un gol e media del sette in pagella. Il palermitano pescato nella Ber-retti è più di una promessa. Il suo debutto tra i Pro è datato 22 ago-sto. Entra all’84 di Siracusa-Atletico Roma. Prima da titolare a Foggia. In gol contro il Pisa. E’ seguito da osservatori di Atalanta, Ju-ventus e Torino. I granata sembrerebbe-ro in vantaggio. E a gennaio potrebbero acquistare il suo cartellino, per girarlo in prestito al Siracusa sino al termine della stagione. Il Siracusa viaggia con una media di 1,40 punti a

partite. Secondo una proiezione, potrebbe chiu-dere la stagione a 47 punti. La media di Ugolotti è di 2,1 punti a partita.

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!Con Siracusa e' Amore

Eterno

Vincenzo CosaSPORTIVISSIMO

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Se un’attaccante realizza circa 200 gol in carriera e 120 solo nelle ultime sei stagio-ni, un motivo ci sarà. Con questi numeri, la categoria, può contare fino ad un cer-to punto. La rete da gonfiare è sempre la stessa, le regole non cambiano in base al livello degli avversari. Un’altra corrente di pensiero, invece, affer-mava che ‘chi gioca e segna in Serie D, dif-ficilmente tocca palla in Prima Divisione’. Dopo tre mesi di campionato, Vincenzo Cosa ha dato la sua risposta. Naturalmen-te sul campo. Com’è abituato fare. Prima di piatto, poi di testa: ha già superato di-fese di un certo valore. A Cosenza (gol an-nullato molto dubbio a parte) ha regalato la gioia della rete a un compagno meglio piazzato. Pure assist-man! Al “De Simone” contro il Pisa ha rischiato. Ha rischiato di far venire giù lo stadio. Perché se entra quella rovesciata..Lui, però, non si scompone più di tanto. Rivincita sì, ma “fino ad un certo punto – interviene Cosa - perché sono sempre stato tranquillo. Se uno segna, lo fa in D come in Prima Divisione. Bisogna avere un po’ di bravura per far gol, senza ombra di dubbio, ma il merito penso vada condi-viso con il resto dei compagni. È la squa-dra che ti mette nelle condizioni di far gol”. La squadra, è vero, ci mancherebbe. Ma un nome a noi viene da fare. Con Ni-cola Mancino si trovano che è una mera-viglia. “Sicuramente – ammette e sorride - Mancio si avvicina molto a Cosimo Sarli. Perché è uno che salta l’uomo e ti mette nelle condizioni di far gol. Forse Mancio a differenza di Cosimo è più propenso a se-gnare. Cosimo ne fece tantissimi quell’an-no qui a Siracusa, ma è più rifinitore che goleador”. Ovunque è andato ha lasciato ottimi ri-cordi. Neanche a scriverlo il perché. Ma in due città, calcisticamente importanti, ha fatto anche di più. Ha fatto innamorare due piazze, Cosenza e Siracusa. Ambien-ti diversi, accomunati dalla…‘CosaMania’. “Sono le due città che mi stanno più a cuo-re. Cosenza è quella che mi ha dato la pos-sibilità di affacciarmi nel calcio che conta, quando avevo 22-23 anni. Lì è scoppiato l’amore per quella città, è stato come es-sere adottato. Però poi a distanza di tanti anni, un’altra città dove ho dato tanto e ho ricevuto tanto è Siracusa. La scelta di quest’anno è la più grande dimostrazio-ne. Ho trovato persone come Salvoldi, Mauceri e il direttore che hanno creduto in me riportandomi in una categoria che non facevo da tanti anni. Ma l’idea non

mi spaventava affatto. Sono del pensiero che se uno sa giocare a pallone lo sa fare in qualsiasi categoria”. Cosenza e Siracusa sono anche le due uniche società dove Cosa è ritornato. “Non è un caso. Non è facile per un calciatore far bene e poi ri-tornare. Mi trovo benissimo e lo stesso la mia famiglia. Questo è fondamentale. La gente mi vuole bene e io posso lavorare al meglio”. L’inizio è stato tra i più difficili mai vissuti. Poi però l’avvento del nuovo mister e la svolta. Da ‘cenerentola’ a ‘scheggia impaz-zita’ del torneo. “Nelle prime 5 giornate ci sono stati tanti problemi. Come ho già detto, mi è dispiaciuto per mister Romano che aveva una grande opportunità, ma è andata male. Bisogna fare un plauso ad Ugolotti che è stato bravo a trovare in noi le migliori qualità. Non eravamo brocchi prima, non siamo fenomeni adesso. Erava-mo e siamo rimasti ‘bravi’, e ad Ugolotti va un plauso particolare. È stata dura. Quello che sta facendo il Siracusa è davvero im-portante. Se lavori bene, se lavori con se-rietà e ti prefiggi un obiettivo, come stia-mo facendo noi, alla fine puoi uscire da qualsiasi situazione. E ora come ora, vivia-mo alla giornata. Dobbiamo lavorare sen-za fare voli pindarici, ma pensare prima di tutto a salvarci. Quello è il nostro obietti-vo. Poi, una volta giunta la salvezza, ben venga tutto il resto”. Il lavoro paga. Cosa lo ripete da tempo immemore. Adesso è diventato quasi il motto della squadra. “È una frase che ripeto spesso. Ho 35 anni, ma non me li sento. Se uno lavora e lo fa bene, facendo il professionista, l’età non si vede. E se stai bene fisicamente puoi fare tutto”. Sincero, tranquillo, schietto, anche quan-do ammette che inizialmente “Un po’ di problemi ci sono stati”. I più erano pronti a giurare che a gennaio avrebbe fatto le valigie. “Ma sarebbe stato troppo facile andar via. Sono uno che deve uscire sem-pre vittorioso, faccio il massimo per que-sto. Il pensiero, non ti nascondo, che c’è stato. Ma non mi sarebbe piaciuto lasciare in quel modo. Non sarebbe stato da me. In quel momento in testa avevo un solo chiodo fisso. Lavorare e aspettare il mio momento. E dimostrare realmente il mio valore”. Più che i gol e le prestazioni, è la voglia, il cuore, la grinta che Cosa mette in campo a far impazzire i tifosi. Quando ha spronato i compagni nella delicatissi-ma sfida contro il Barletta, si stava ancora sullo 0-0, è divenuto, forse senza saperlo, il simbolo di questo nuovo Siracusa tutto

orgoglio. Gli fa piacere e fieramente ag-giunge: “Non mollo mai. Non sono il tipo. Bisogna crederci fino alla fine. Questo è uno spogliatoio, e non è retorica, splendi-do. Per uscire dalla situazione in cui era-vamo bisogna essere un grande gruppo. E posso assicurare che negli ultimi anni, nonostante ho vinto diversi campionati, non mi era mai capitato di trovare uno spogliatoio così unito. Se ne vedono po-che in giro di squadre così”. Ecco che così la domanda sulla concorrenza in attacco se la chiama. Al momento pare ci sia un posto solo per tre. “La viviamo in modo tranquillo, poi il fatto stesso che ci sia concorrenza è anche bello. Perché in caso contrario uno si potrebbe pure cullare. È una concorrenza corretta tra noi, poi na-turalmente sarà il mister a decidere. Però ripeto questo, per noi attaccanti, non può che essere un fattore positivo. Uno stimo-lo in più per cercare di stare attenti perché da un momento all’altro ti possono rubare la..brioche”. Esempio migliore non poteva fare. È da Vincenzo Cosa. Riesce a farsi volere bene da tutti. Luigi Salvoldi compreso. A lui ha dedicato un gol. “Sì, perché tra noi c’è un rapporto che va anche al di fuori di una normale rela-zione calciatore-presidente. Il primo gior-no che l’ho conosciuto, mi ha dato una sensazione positiva. Con lui ho vissuto un anno stupendo, senza alcun problema. Se c’era da dirci qualcosa, è stato fatto, in faccia. E anche quest’anno è stata una scelta tranquilla. Lui mi ha esposto i suoi problemi, io i miei e non abbiamo avuto alcun tipo di problema. E posso assicura-re che ne conosco poche di persone così. Parole che posso spendere anche per il vice, Marco Mauceri”. Che tra i due ci sia una promessa in corso? Robe tipo gol fatti o simili? L’interessato smentisce categori-camente. “Non ho mai detto quanti gol potrei fare in un’annata. Quello che posso dire, e che ho sempre detto, è che darò il massimo ogni volta che scenderò in cam-po”. E i tifosi sognano. “E’ giusto che faccia-no i loro sogni. Noi dobbiamo stare con i piedi per terra e lavorare con l’umiltà giu-sta. La cosa prioritaria in questo momen-to è raggiungere al più presto la salvezza. Dopo insieme ai tifosi potremo sognare anche noi”. Cosa sta così bene che secondo noi, un pensiero alla prossima stagione lo ha già fatto. “Si che ci penso. Se fosse per me ri-marrei a vita a Siracusa”. Altro che Cosen-za, Vincenzo è Cosa nostra.

Antonio Midolo

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Tornano a giocare in trasferta gli azzurri del Siracusa, per l’ultima gara fuori casa del girone di andata. Stavolta si va a fare visita alla Ternana, un’altra squadra dal passato illustre, che ha conosciuto i fasti dei massimi campionati. E si gioca in uno stadio, il “Libero Liberati” capace di ben diciottomila spettatori.Quella rossoverde è una delle grandi deluse, almeno fino a questo momen-to, del campionato di Prima Divisione. Era partita con ambiziosi propositi, e si ritrova invece invischiata nella zona di pericolo, con un bottino piuttosto scar-no.La Ternana ha cambiato guida tecnica dopo otto giornate, sostituendo Renzo Gobbo con Fernando Orsi. Rispetto alla squadra del campionato scorso, sono rimasti i portieri Visi (classe 71) e Cunzi (87), i difensori Borghetti (84), Imburgia (80) e Bizzarri (87), il centrocampista Concas (86), e gli attaccanti Tozzi Borsoi (79), Noviello (84) e Lacheeb (88). Gli altri sono andati via: i difensori Berto-li (alla Lucchese) e Tedeschi (Parma), i centrocampisti Danucci (alla Juve Stabia), Costantini (Lucchese), Di Deo (Taranto), e Cori (Carrarese) e l’attaccante Perna (al Cittadella).Nutrita, di conseguenza, la pattuglia dei nuovi arrivati: i difensori Quondamatteo (81, dal Crotone), Grieco (89, Carpenedo-lo) e Giubilato (76, Frosinone), i centro-

campisti Arrigoni (88, Lecco), Nitride (90, Valenzana), Vailatti (87, Torino), D’Antoni (79, Rimini) e gli attaccanti Artistico (85, Pescara), Nolè (84, Rimini) e Della Penna (89, Roma).Tatticamente la Ternana si schiera con il modulo 4-3-3. In porta l’anziano Visi, la linea difensiva è composta da Quonda-matteo, Imburgia, Giubilato e Borghetti,

a centrocampo giocano Arrigoni, D’An-toni e Nitride, mentre il tridente offensi-vo è composto da Tozzi Borsoi, Artistico e Noviello; quest’ultimo si alterna con un altro attaccante, Nolè.Il tallone di Achille della squadra um-bra è costituito da un attacco che è il più sterile del girone, essendo riuscito a mettere a segno appena otto reti in quattordici partite. Ed il capocannonie-re (si fa per dire…) della squadra è Toz-zi Borsoi con appena due reti all’attivo. Per contro, la difesa incassa troppi gol ed è tra le più perforate del girone.Tuttavia, la Ternana quando gioca in casa riesce a farsi rispettare. Su sette partite giocate al “Liberati”, infatti, la squadra affidata alle cure di Fernando Orsi ne ha vinte quattro (ha battuto in-fatti Pisa, Barletta, Juve Stabia e Gela), ne ha pareggiato una (con il Cosenza) ed ha subito due sconfitte ad opera di Foligno e Nocerina. Molto deludente il comportamento in trasferta, visto che la squadra umbra non ha vinto nem-

meno una volta fuori casa. Bisogna, tuttavia, fare i conti con lo spiri-to di rivalsa dei rossoverdi che intendono fermamente risalire la classifica e portarsi su posizioni più tranquille. I risultati otte-nuti nelle ultime partite sono stati infatti incoraggianti, sotto questo aspetto.

Giuseppe Di SIlvestro

IL PROSSIMO AVVERSARIO

OCCHIO ALLA DELUSA TERNANA CHE ATTENDE IL SIRACUSA Al Liberati

Nella foto di Simona Amato, un momento del derby dello scorso anno

ph. ternanacalcio.com

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VINTAGE AZZURRO

(p.ct) “Non è mica uno scherzo?” Rispon-de così al telefono Giovanni Ludvik, at-taccante che fortemente venne richiesto dall’allenatore Facchin nella bella stagio-ne 1978/79. Quella che culminò con la vittoria del campionato e la Coppa Italia. “Come è possibile che a distanza di cos’ tanti anni vi ricordate di me?”. Teniamo una buona memoria. “E’ una sorpresa che mi meraviglia e mi inorgoglisce”. Via i convenevoli, dentro il calcio. “Quan-ti ricordi belli a Siracusa. Ma purtroppo ce ne sono anche di altrettanto brutti”. Ce li racconti. “Prima cosa, un pensiero per il mio compagno di squadra e caris-simo amico Nicola De Simone, che ebbe quell’incidente che gli costò la vita. Rima-si fuori squadra a lungo per una infezione virale che mi colpì a dicembre del 1977. E quando rientrai, a maggio del 78, si ve-rificò quell’infortunio tragico. Mi ricordo – continua Ludvik – che il giovedì prece-dente la gara di Palma, dopo l’allenamen-to, negli spogliatoi mentre mi asciugavo i capelli si parlava con Nicola e mi disse che avrebbe fatto volentieri a meno di quel-la trasferta. Se lo sentiva? Il destino? Che dire? Non posso dimenticare lui, il Siracu-sa, la città…“.Lo sa che questa città di Siracusa gli ha dedicato lo stadio? “Certamente. Seguo attraverso i giornali anche se non sono più venuto da quelle parti”.

Dopo Siracusa è andato a vivere a Bari, cit-tà della moglie. Per poi tornare nella sua natia Trieste, dove oggi lavora come fun-zionario comunale. Il calcio rimane una passione amatorale. ”Ho avuto una velo-ce parentesi da allenatore. Prima come selezionatore nel Montebelluna e poi per qualche anno come selezionatore del set-tore giovanile della Figc di Trieste, fino al 2005”.Negli anni azzurri, rivelò anche doti da giornalista ed ebbe un premio assegnato-gli dalla rivista dei calciatori. “Ma non era altro che un gioco…Non ho più scritto, salvo qualcosa di personale…” Ripercorriamo, allora, la carriera di questo calciatore. Nasce a Trieste nel 1954. Qui nel 1972 esordisce con la Triestina. Fa l’attaccante. Rimane sino al 1976, quando passa alla Pro Vasto in serie C, girone del Siracusa. Vi rimane due anni. Poi Facchin chiede a gran voce il suo arrivo. E a luglio del 78 si concretizza il passaggio in azzur-ro. Facchin lo trasformò in uomo d’ordine, con licenza di andare a rete. In effetti, sin dalle sue prime apparizioni in Coppa Italia dimostrò di avere le idee chiare ed era an-che svelto. Tecnicamente assai dotato, non abbastanza bravo nei taclkles, tuttavia ri-usciva a districarsi con la palla al piede e fare lanci da trenta, quaranta metri assai intelligenti Debutto in campionato senza gol, nel 7-1 al Cassino. Non segnò Ludvik,

m a diede la pos-sibilità a Ballarin di farne quattro. Dopo quella gara, altalena di risultati per niente brillanti, tanto da dover ricorrere a nuovi innesti. Nel ftrattempo, la sfortuna cominciò a perseguitarlo. Contro il Ragusa, sesta di andata, e nel-la successiva contro il Messina, Ludvik si fece parare i rigori assegnati al Siracusa da Mazza e Gazzola. Concluse la stagio-ne con il salto di categoria, domenica 10 giugno1979, in uno stadio colmo all’inve-rosimile. Ventotto minuti in campo. Poi i saluti. Giovanni Ludvik, o meglio Nino, come ci ha chiesto di chiamarlo, disputò a Siracusa 15 gare e mise a segno una rete. Durante la campagna trasferimenti, bussò il Nardò. Al Siracusa offrì sedici milioni per la comproprietà e un buon contratto per il giocatore. Ludvik s’impuntò. Non volle andare. Chiese di ritornare a Vasto. Non fu accontentato. E il contratto non gli fu rinnovato. Da allora, Siracusa era finita archiviata in un cassetto, lontana come quegli anni. Se non fosse stato per questa telefonata. In effetti, la maglia azzurra per Ludvik è “quel lontano ricordo”. Ma intenso quanto basta per salutarci con un deciso “forza Siracusa!”.

IL TRIESTINO LUDVIK E DE SIMONE “QUANDO NICOLA MI DISSE...”

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Il bel tris del SiracusaCONTRO LA PAGANESEBASTA PROVENZANO

Eccolo il Siracusa Berretti, alla sua terza vittoria consecutiva, di cui due ottenute in trasferta. Dopo la Vibonese e l’Avellino a cedere l’in-tera posta in palio agli azzurrini è stata la Paganese di mister Grottola. Sono, inoltre, 270 i minuti di inviolabilità della porta si-racusana. Una striscia positiva che cancel-la il periodo nero di fine ottobre e inizio novembre (dove il Siracusa non ottenne neanche un punto dagli scontri con Cave-se, Vigor Lamezia e Salernitana). A Tramonti (campo in erba sintetica), con-tro la Paganese, il successo porta la firma di Alessandro Provenzano (in prestito dalla prima squadra) che al 41’ del primo tempo pesca il jolly da tre punti. Non è stata una gara semplice, nonostante la classifica veda la Paganese fanalino di coda del campionato. Mister Pizzo, infatti, ha dovuto fare a meno di ben tredici elementi. Tutti indisponibili. Se non è un record, poco ci manca. Si è dovuto attingere a pieni mani, dunque, nel gruppo Allievi. E alla fine sono stati convocati ben sette atleti classe 1994.

L’inizio è tutto di marca azzurra. Siciliani padroni del campo. Netta la supremazia territoriale di Caldarella e compagni, ma il risultato non si schioda. Soltanto nei mi-nuti finali, una punizione dell’ex Primave-ra della Sampdoria, Provenzano, regala il vantaggio al Siracusa. Un gol che risulterà poi decisivo. Nella ripresa, la reazione dei padroni di casa non si fa attendere. Campani perico-losi per metà tempo. A salire in cattedra è allora Paladino (classe 94) che, tra i pali, sostituisce come meglio non può il titola-re, Mattia Latino, anch’esso fermo ai box. Passata la sfuriata degli azzurro stellati, il Siracusa cresce e torna a macinare gioco. Nel convulso finale Marchetti ha pure l’oc-casione per raddoppiare, ma sfiora soltan-to. Termina allora 0-1 e cresce, settimana dopo settimana, il morale della truppa aretusea, sempre più vicina alle posizioni che più contano in classifica. E sabato, 4 dicembre, al Centro Sportivo Erg di via PIazza Armerina arriverà la Juve Stabia. Un match che presenta, in qualsia-si categoria si giochi, un fascino particola-re. Appuntamento fissato alle 14.30. Una buona occasione per ammirare dal vivo la crescita degli azzurrini del presidente Maurizio Pepoli.

Antonio Midolo

Seconda vittoria della Fin-nova Costanzo Volley nel campionato provinciale Under 14 femminile. Le ra-gazze allenate da Antonella Scollo hanno battuto age-volmente l’Antares Avola

per tre set a zero: 25-9, 25-12, 25-11 i parziali. La Finnova ha sempre condotto l’incontro, ad eccezione delle prime battute del terzo set, quando è stata avanti la formazione ospite fino al 5-2. Poi le siracusane sono riu-scite a rimettersi in partita e ad effettuare il sorpasso anche grazie ad un positivo turno in battuta di Alessandra Sorrentino.L’incontro si è disputato al Pala Merici di via Piazza Armerina, davanti ad un pubblico di giovani pallavoliste e genitori delle gioca-trici in un’atmosfera gioiosa.Già vincitrice due settimane fa contro l’Asci Canicattini, la squadra siracusana viaggia in classifica a punteggio pieno. La forma-zione Under 14 sarà protagonista anche del prossimo impegno della Finnova: il 7 dicembre, alle 18, ospiterà al Pala Merici la Volley Pachino.

Volley

Cresce bene il progetto Finnova Costanzo

Berretti

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L’obiettivo - nobile - è quello di dare con-tinuità alla lunga e non troppo popolare tradizione del tennistavolo nel territorio siracusano. Arduo lottare per le prime posizioni nel panorama nazionale. Però il Città di Siracusa ci prova. Nonostante il trend delle prime giornate di campiona-to. Vita nuova dopo la promozione in A1, re-altà bella e contemporaneamente ostica quando devi confrontarti con le più at-trezzate realtà del tennistavolo italiano. Il Città di SIracusa ha fatto le cose per bene. Oggi è una società numericamente e qualitativamente di rilievo, che prende la sua forza dal dispiego di energie del suo presidente, Salvatore Aliotta, uomo dall’ingente passione verso la disciplina. Sono 35 i tesserati, divisi in categorie tra piccoli, giovani e adulti che partecipano ai campionati under, regionali di C2, B1 e nazionali di B2 e C1. Oltre, ovviamente, alla prima squadra in A1. Ed è ovviamente questo il palcoscenico più stimolante. “Siamo entusiasti di quanto siamo riusciti ad ottenere in questi anni”, commenta il presidente aretuseo, Salvo Aliotta. “Venti-quattro mesi fa rilevai il titolo della vecchia Libertas, società che già esisteva da diver-si anni nel territorio e vantava titoli di B e C. Una volta pormossi in massima serie, abbiamo messo a punto una campagna acquisti importante. Il nostro obiettivo è garantirci una tranquilla salvezza”. Il gruppo sportivo di Aliotta non rappre-senta soltanto l’unica squadra siciliana presente in A1, ma addirittura l’unica

dalla Toscana in giù. Un pri-mato, un ono-re da difendere ma che mostra anche un risvolto negativo. La distanza geografica trasforma ogni trasferta in un bagno di sangue. “Certo la serie A1 ci permette di confrontarci con tutti i migliori campioni europei ed asiatici. Siamo felici di aver ri-portato la massima serie a Siracusa dopo 15 anni ma ci sono dei costi di gestione paurosi. La trasferta più vicina è Carrara o Bologna, tutte le altre squadre sono del Veneto, della Sardegna, del Piemonte e così via. Il tutto si traduce in spostamenti, viaggi, pernottamenti. Ci autofinanziamo, nel senso che non abbiamo sponsor alle spalle, così provvedo a tutto io. Finché c’è la passione, tutto è possibile”. La campagna di rafforzamento ha porta-to a Siracusa uno dei giocatori italiani più forti di tutti i tempi, Massimiliano Mondel-lo, pluricampione nazionale, che è affian-cato da Daniele Sabatino e dal nazionale greco Anastasios Riniotis. Inizio di stagio-ne decisamente in salita per gli aretusei che hanno perso i primi quattro impegni pur andando sempre vicini al risultato. “Abbiamo la convinzione che ogni parti-ta è aperta a qualsiasi risultato – continua Aliotta – confido nella voglia di rivalsa del nostro greco, Riniotis. Ripeto che la nostra classifica poteva essere differente perché sia con i campioni d’Italia di Sterilgarda sia con Verzuolo potevamo fare tranquil-lamente due punti. I risultati arriveranno ne sono certo, però adesso voglio vedere

un miglioramento dal punto di vista del gioco. Le vittorie finora non sono arrivate. Abbiamo i mezzi e il tempo per recupera-re. Siamo una matricola e per questa sta-gione il nostro unico obiettivo è quello di ottenere in anticipo la salvezza”. Ovviamente privi di una palestra propria, gli atleti del Città di Siracusa si allenano due volte a settimana, il martedì e il giove-dì, secondo le possibilità e gli orari che la palestra dell’istituto scolastico Quintiliano permette. Le gare ufficiali si svolgono in-vece alla palestra Akradina di via Damo-ne. “La parola chiave per crescere è soldi – non nasconde il presidente Aliotta – più ne hai, più iniziative, progetti e prospetti-ve puoi creare. Ma anche il nostro unico partner istituzionale, la Regione, finanzia poco e con troppi ritardi. È poco allenarsi due volte a settimana? Ne sono consape-vole ma è già una fortuna riuscire a farlo”. Niente pretese; è lunga e sdrucciolevole ma pur sempre percorribile la strada che intende costruire il TennisTavolo Città di Siracusa.

SIRACUSA IN SERIE ASTAGIONE IN SALITA, MA MONDELLO, SABATINO E RIONITIS PROMETTONOSPETTACOLO

Tennis TavoloNella foto a sinistra: il presi-dente Aliotta al centro tra Mondello e Sabatino. Sotto: il pluricampionae italiano Massimiliano Mondello

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(basile) Inutilizzato dal 1970, abbandonato ad un triste destino amatoriale, mentre trac-ciato e tribune cadevano in disuso. I siracu-sani lo chiamano “circuito”, anche se la deno-minazione ufficiale, quella che promette un futuro roseo, è Autodromo internazionale di Siracusa (AIS). Lontani i tempi del “Gran Premio di Siracu-sa”. L’indimenticabile Fangio, Scarfiotti e Parkers. Questi ultimi vinsero su Ferrari in ex equo l’ultimo gran premio nel 1967. Poi il lungo oblio fatto di abbandoni, discariche abusive, corse clandestine. Il nuovo interesse parte dall’ amministra-zione provinciale di Mario Cavallaro, poi di Bruno Marziano per sfociare in quella odier-na di Nicola Bono che ha bruciato le tappe: pubblicato il progetto di project financing, selezionata l’impresa aggiudicatrice (Maioli spa), ottenuta l’approvazione del progetto da parte delle commissioni specifiche del Coni (che ha dovuto subire parecchie revi-sioni, dato che col passare degli anni requi-siti e restrizioni andavano modificandosi), e consumati tutti gli step amministrativi, tra cui il perfezionamento del contributo del-la Provincia Regionale attraverso la stipula del mutuo di 4 milioni 415 mila euro con l’Istituto del Credito Sportivo, cioè la quota a carico dell’ente per la realizzazione. Con la speranza che quella di sabato scorso, alla presenza del ministro Stefania Prestigiaco-mo, del presidente della Provincia Bono, del sindaco Visentin, dell’imprenditore Valerio Maioli e dei campioni Vaccarella e Agostini, sia stata la cerimonia definitiva di posa della prima pietra. Il progetto di riqualificazione prevede la realizzazione di alcune modifiche al trac-

ciato esistente, così che sia ridotta la velocità massima tramite l’introduzione di al-cune varianti e la modifica del raggio di curvatura di alcune curve. La lunghezza complessiva dell’autodro-mo risulterà di 5.404 metri

per una larghezza media di 12 metri. Sono stati previsti due raccordi in-terni, che permetteranno di realizzare all’oc-correnza due tracciati minori, sfrutta-bili contemporaneamente (di 2.707 e 2.549 metri), aumentando i requisiti di flessibilità dell’impianto e la fruibilità stessa della pista, come di fatto è nelle intenzioni. “Abbiamo preparato un piano particolareg-giato”, ci spiega Valerio Maioli, per intenderci il costruttore dell’impianto d’illuminazione del circuito di F1 di Singapore e dei sistemi di telecomunicazione che permettono i col-legamenti box-pilota. “Tante idee in questo momento, ma non ci sono tante finanze per cui ogni passo va compiuto gradualmente. Vorremmo in poco tempo far partire una parte della pista e metterla a reddito, in modo da poter così finanziare i lavori futuri. Vorremmo che diventasse un punto di ag-gregazione per i ragazzi siciliani. C’è grande pressioni psicologica attorno a questo circu-ito. Ognuno è legato a qualcosa in particola-re, un fatto, evento, episodio. È molto sentita questa struttura, quindi mi sento particolar-mente spinto a fare bene”. Dopo l’operazio-ne di restyling, che secondo contratto con la Provincia porterà via non meno di 21 mesi, l’autodromo sarà utilizzato per gare moto-ristiche di livello nazionale e internazionale, prove invernali, come pista di istruzione per alta velocità e sicurezza, come pista di pro-va per scuderie e fabbriche di automobili e pneumatici, oltre che come punto di aggre-gazione dalle differenti finalità. Per quel che concerne l’attività in senso stretto, già date ampie garanzie che a Sira-cusa si disputerà la Formula 3000, la Super-bike e il campionato italiano di velocità FMI.

La Formula 1 solo un miraggio? “Questo cir-cuito tornerà ad aprire i battenti in manie-ra determinata – racconta Pippo Melluzzo, consulente – È stato un percorso molto tor-tuoso. Sono passati 41 anni dall’ultima gara che è stata corsa qui. Spero che sia la volta buona, nonostante arrivi in un momento di grande difficoltà economica. Darà certa-mente i suoi frutti. Formula 1 un sogno, mi chiedava. Chi lo sa. Bisognerà parlarne col patron Bernie Ecclestone e Valerio Maioli è in ottimi rapporti con lui. Potrebbe nascere un’intesa, però riteniamo un grande risulta-to aver superato le omologazioni superbike, superstar, formula 3000 e le faccende Coni e federazioni”. Oltre al circuito maggiore e ai due minori, sorgeranno anche due paddock distinti, comprensivi di box (42 totali), centro medi-co, race control, zone hospitality, segreteria e sale riunione. La filosofia dei sistemi impie-gati consentirà di ottenere sensibili risparmi energetici nell’esercizio degli impianti e una flessibilità necessaria per l’utilizzo dell’au-todromo come contenitore generale di eventi. Secondo disposizioni del ministro Prestigiacomo, saranno messi a disposizio-ne tutti gli strumenti affinché la struttura sia resa ecocompatibile. “Siamo nel momen-to di partenza ed avvio della realizzazione dell’opera – hanno detto entusiasti Bono e Visentin – In termini di contratto ci sono 21 mesi di tempo. E dopo potremo avere l’au-todromo operativo, fruibile e quindi avviare un percorso, sotto questo punto di vista, di grande rinascita del nostro territorio. Diven-terà uno dei poli pulsanti del rilancio eco-nomico, sociale, sportivo della cittadinanza e non solo siracusana. Così come anche per il teatro comunale, per il quale è già stata effettuata la gara d’appalto. Nell’arco di due anni riavremo assieme quelle due famose incompiute e per tutti sarà motivo di sod-disfazione. Ogni settore ne trarrà vantaggio: dal turismo allo sport”. Siracusa se lo augura di cuore. Ma che non sia la solita promessa mantenuta a metà.

MENO DI DUE ANNI PER IL NUOVO AUTODROMO

Automobilismo

il Settimanale dello Sport SiracusanoNumero 1 - reg. Tribunale di Siracusa n.11 del 25.11.2010Edito da Associazione Editoria Italianaviale Scala Greca 139/ASiracusa

Direttore ResponsabileGIANNI CATANIA

StampaTIPOGRAFIA GENY snc via canale ,75 - Canicattini Bagni

Segretario di redazionePAOLO CATANIA

CollaboratoriGIUSEPPE DI SILVESTRO, ANTONIO MIDOLO, GIUSEPPE BASILE

Foto VALENTINO CILMI/Archivio, SIMONA AMATO/Archivio

Impaginazione e graficaAssociazione Editoria Italiana

Pubblicità Associazione Editoria [email protected]

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