Sport People 08-2012

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“Sport People”, Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Lecco, autorizzazione nº11/2003. Editore “Ragazzi di Stadio”, Via Adda 22, 23898, Imbersago (LC). Info: [email protected]. In questo numero troverete: Comunicati, Pag. 2 Pesaro-Venezia F8 basket, Pag. 8 Cantù-Avellino F8 basket, Pag. 12 Novara-Fiorentina, Pag. 16 Empoli-Livorno, Pag. 18 Paganese-Fondi, Pag. 25 Catanzaro-Foggia, Pag. 27 Casertana-Sarnese, Pag. 29 Real Rimini-Civitanovese, Pag. 32 Sambiase-Sant’Antonio Abate, Pag. 37 Gallipoli-Massafra, Pag. 39 Piacenza-Bergamo volley, Pag. 40 Anno 10 Numero 8 9 Marzo 2012 Foto di Remo Zollinger

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“Sport People”, Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Lecco, autorizzazione nº11/2003.Editore “Ragazzi di Stadio”, Via Adda 22, 23898, Imbersago (LC). Info: [email protected].

In questo numero troverete:

•Comunicati, Pag. 2

•Pesaro-Venezia F8 basket, Pag. 8

•Cantù-Avellino F8 basket, Pag. 12

•Novara-Fiorentina, Pag. 16

•Empoli-Livorno, Pag. 18

•Paganese-Fondi, Pag. 25

•Catanzaro-Foggia, Pag. 27

•Casertana-Sarnese, Pag. 29

•Real Rimini-Civitanovese, Pag. 32

•Sambiase-Sant’Antonio Abate, Pag. 37

•Gallipoli-Massafra, Pag. 39

•Piacenza-Bergamo volley, Pag. 40

Anno 10 Numero 8 9 Marzo 2012

Foto di Remo Zollinger

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Comunicato Forever Ultras 1974: Carnet biglietti

http://www.sportpeople.net/comunicato-forever-ultras-1974-carnet-biglietti.html[09/03/12 22.20.00]

Comunicato Forever Ultras 1974:Carnet bigliettiGiovedì 08 Marzo 2012 18:30

Comunicato dei "Forever Ultras" Bologna sul carnet senza tesseradel tifoso lanciato dalla propria società.

Invitiamo tutti i “ragazzi” della Curva Andrea Costa e non solo adaderire in massa (dal 12/03 al 17/03 presso le biglietterie di Piazzadella Pace) all’iniziativa del carnet per le ultime cinque partite dicampionato promossa dal BFC.Dopo anni di battaglie avremo finalmente l’opportunità di avere ilnostro abbonamento, seppur in forma ridotta, senza doversottoscrivere la Tessera delTifoso!Ricordiamo che il carnet dei biglietti darà diritto alla prelazionesull’abbonamento del prossimo anno che probabilmente potràavvenire anche senza la carta del tifoso.Facciamo presente inoltre che prosegue la nostra battaglia per le“Trasferte Libere”, contro l’articolo 9 senza dimenticare la voglia diriavere i nostri striscioni e i nostri strumenti del tifo.Se abbiamo ottenuto il carnet, se c’è speranza di tornare liberamentein trasferta, se è stata messa in evidenza la sola pratica commercialedella tessera e se l’articolo 9 è stato messo in discussione è anchemerito nostro e di chi non ha mai piegato il capo ai ricatti deipoliticanti di turno che volevano solamente lucrare sulla nostrapassione.

FOREVER ULTRAS 1974

Editoriale. Lettere, fanzine, comunicati: Forever Ultras Bologna

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Lettere, fanzine, comunicati: Ultras Tito Cucchiaroni Sampdoria

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Non E’ Una Trasferta Libera

http://www.sportpeople.net/non-e-una-trasferta-libera.html[09/03/12 22.14.21]

Non E’ Una Trasferta LiberaGiovedì 08 Marzo 2012 08:00

Una trasferta in cui i non tesserati debbano elemosinare unbiglietto ai tesserati, non cambia di molto rispetto ad una trasfertain cui il biglietto debba essere elemosinato alla questura attraversola sottoscrizione diretta della tessera. Questo il comunicatodell'"Irish Clan" della Sampdoria sulla trasferta di Sassuolo.

Riguardo al comunicato appenauscito sul sito ufficiale dell’U.C.Sampdoria in merito alla“presunta” apertura dellatrasferta per i tifosi sampdorianinon tesserati per la partita disabato Sassuolo-Sampdoria,l’Irish Clan comunica amalincuore che non saràpresente neanche sabato aModena. Riteniamo infattiquesta iniziativa l’ennesimapagliacciata effettuata nel

tentativo di riportare gente in trasferta, dove si vedono, ognidomenica, settori ospiti praticamente deserti.

Per noi una trasferta in cui un tifoso tesserato può comprare ilbiglietto per un suo amico non tesserato e portarselo a braccetto daltornello facendone da garante NON E’ UNA TRASFERTALIBERA, coerentemente con la sofferta decisione di quest’estate dinon andare alle trasferte NON LIBERE, noi rimarremo a casa e nonparteciperemo a questo ridicolo “teatrino”.

Non ci piegheremo quindi all’ennesimo colpo di coda di unprogetto fallimentare che risponde al nome Tessera del Tifoso chein questi 2 anni di attività ha avuto il solo effetto di svuotare glistadi italiani e ledere la libertà personale di ogni cittadino.

In conclusione ci viene spontaneo trovare curioso il fatto che l’U.C.Sampdoria che ha sempre liquidato i divieti di trasferta per i tifosinon tesserati con 4 righe sul sito ufficiale, improvvisamente si siasvegliata proprio per questa partita che potrebbe essere lospartiacque fondamentale per la stagione. Tutelateci sempre, comenoi sempre amiamo e sosteniamo la Sampdoria.

Vogliamo tornare a viaggiare con i nostri amici, vogliamo farsentire la nostra voce negli stadi di tutta Italia, vogliamo tornare intrasferta da persone libere!

[Fonte: Irish Clan Sampdoria]

Lettere, fanzine, comunicati: Irish Clan Sampdoria

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Nuove diffide a Pisa. Comunicato Curva Nord Maurizio Alberti.

http://www.sportpeople.net/nuove-diffide-a-pisa-comunicato-curva-nord-maurizio-alberti.html[09/03/12 22.13.58]

Nuove diffide a Pisa. ComunicatoCurva Nord Maurizio Alberti.Lunedì 05 Marzo 2012 10:00

Quello che sta succedendo a Pisa ha davvero dell'incredibile. Poiparlano di ultras come criminali o di riportare gente allo stadio:qui è in atto una grande menzogna e chi si vanta di far parte dellacosiddetta informazione, dovrebbe fare più luce su questi episodi divergognosa e spudorata repressione in stile sudamericano.

Lunedì sera il Pisa se la vedrà con la capolista Ternana, sfidadifficile e importante in chiave salvezza dove l'appoggio delpubblicoe del tifo avrebbe potuto sicuramente aiutare i neroazzurri incampo.Lo stesso Battini, come letto dai giornali, si è recato in questura neigiorni passati per avere chiarezza sul perché a Pisa sia vietato ognitipo di tifo ed arrivino in continuazione multe e diffide per tamburi,megafoni, fumogeni, ecc., mentre negli altri stadi spesso e volentierile squadre locali vengono sostenute e incitate dal proprio pubblicocon striscioni, tamburi torce e molto altro (come si è visto peresempio in Foggia-Pisa).In queste ultime settimane, ai tre dei quattro ragazzi a cui era statainflitta la multa per il megafono è arrivata anche la diffida. Diffidegiustificate facendo arrivare ai ragazzi una seconda multa, o perreato reiterato, o per un fumogeno, in modo che scattasseimmediatamente la diffida (vedi allegati).Chiariamo a tutti che se c'è qualcuno che vorrebbe in primis tifare esostenere il Pisa quelli siamo noi, con la nostra fede e la nostrapassione che ci ha sempre contraddistinto, ma ogni giorno che passanon possiamo fare altro che prendere atto di nuove diffide, nuovedenunce e nuove multe. Andare avanti così è realmente impossibile:i gruppi sono falcidiati dai daspo e allo stadio siamo sempre meno,anche economicamente queste multe stanno creando non pochidisagi ad ognuno di noi, e poi ci sono le denunce, i processi daaffrontare, gli avvocati da pagare, tutto sta diventando sempre piùpesante, e come se non bastasse c'è la tessera del tifoso che ci haproibito di fare qualsiasi trasferta.Lunedi sera il tifo organizzato all'Arena non ci sarà e dentro di noirimane la rabbia di non poter sostenere la squadra come vorremmo.

I GRUPPI ORGANIZZATI DELLA CURVA NORD "MAURIZIOALBERTI"

Lettere, fanzine, comunicati: Curva Nord Maurizio Alberti Pisa

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Lettere, fanzine, comunicati: Curva Nord Maurizio Alberti Pisa

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La competizione entra nel vivoSeconda giornata di Final 8 al PalaOlimpico di Torino, con le squadre ancora impegnate nei quarti; una manifestazione che, in questo venerdì, sembra entrare più nel vivo, almeno dal punto di vista ultras.Nel primo incontro, disputato al pomeriggio, si confrontano VL Pesaro e Reyer Venezia, entrambe con un discreto numero di sostenitori al seguito, seppure più numerosi risultano essere i pesaresi.Anche in quest’occasione si segnalano alcuni problemi e incomprensioni tra i sostenitori ospiti e il personale addetto alla sicurezza all’interno del palas che, in alcuni frangenti, si sentono autorizzati a sostituirsi alle forze dell’ordine con atteggiamenti e prese di posizione che non hanno nulla a che fare con i compiti di accoglienza e assistenza che, invece, dovrebbero svolgere a favore di tutti gli spettatori paganti presenti, indipendentemente dalla loro provenienza.

Tutto ciò si traduce in situazioni paradossali del tipo, pesaresi suddivisi in due settori diversi e lontani tra loro; altri tifosi, sia veneziani che pesaresi, a cui viene impedito di prendere posto nel relativo settore, solo perchè arrivati con mezzi propri e in momenti diversi rispetto ai gruppi principali; per non parlare dei goffi e inspiegabili tentatividi impedire ad alcuni canturini arrivati in anticipo rispetto al secondo incontro della giornata, Cantù-Avellino, di assistere alla partita della VL assieme ai loro gemellati pesaresi, così come l’ostruzionismo nei confronti di quei veneziani che a finepartita si erano intrattenuti con i ragazzi di Avellino e che venivano esortati ad uscire dal PalaOlimpico dagli uomini in giacca e cravatta, con la scusa che il loro biglietto d’ingresso era valido solo per assistere alla partita della propria squadra (ma quando mai?!?).Detto di queste piccole ma fastidiose incomprensioni, uno sguardo alle due tifoserie impegnate sugli spalti.Buon numero di sostenitori pesaresi al

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alla realizzazione di bandiere, bandieroni copricurva, sciarpe, magliette, etc.). Cosa che, a dire il vero, in quegli stessi anni avveniva spesso anche in alcune delle curve più rinomate del panorama calcistico nazionale. Altri tempi e altri modi di intendere la vita di curva e la cosiddetta “mentalità” che, ad essere sinceri, ai tempi non era un termine così abusato come al giorno d’oggi.Sulla sponda veneziana, buon numero di sostenitori reyerini, raccolti dietro i drappi

seguito, soprattutto tenuto conto della distanza, suddivisi in due diversi settori, come già accennato, con il centinaio circa di ragazzi della “Vecchia Guardia, Alphonso Ford” quasi tutti con indosso una maglietta che riproduce la canotta indossata dai propri giocatori in campo, con tanto di sponsor (Scavolini Siviglia) e il numero 6 sulla schiena. Tifano a sprazzi, con qualche coro personalizzato nei confronti di alcuni giocatori biancorossi.Dalla parte opposta, i loro concittadini “non sponsorizzati” sono presenti in una quindicina e si fanno notare più che altro per l’esposizione di alcune “pezze”, dal momento che lasciano l’incombenza del tifo al gruppo attualmente più numeroso della curva K2.A ben pensarci, la presenza di sponsor sul materiale indossato da parte del gruppo principale di fede pesarese, mi fa tornare alla mente gli anni ‘80, quando a volte nelle curve del basket italiano faceva la propria comparsa anche lo sponsor principale della squadra (contribuendo

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di Panthers e Glorioso Vessillo, autori anche loro di una discreta prova di tifo, seppure al di sotto rispetto ai soliti buoni livelli visti in giro per i palas di mezza Italia. Forse, la loro voglia di tifare stasera è direttamente proporzionale alla voglia che ha la squadra veneziana di vincere questapartitaeapprodareinsemifinale...Molto bello, come sempre, il momento in cui intonano il tradizionale inno del Pope, levando le sciarpe e le bandiere al cielo.Nel complesso, tutto sommato, un discreto spettacolo di tifo che fa da degna cornice ad una discreta partita in campo, con una VL Pesaro che domina e vince il confrontocon laReyer,qualificandosiperlasemifinaledelgiornodopo.Ma il meglio, per chi in questo lungo week-end torinese ha scelto di vedere all’opera le tifoserie delle prime 8 squadre del campionato italiano di basket, deve ancora venire...

Testo di Giangiuseppe GassiFoto di Cuore Gialloblu

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Lo spettacolo del tifo, continua

Finalmente, a completamento di questi primi due giorni in cui si sono giocati i quarti difinalediCoppaItalia,sidisputal’incontropiù atteso da un punto di vista prettamente ultras. Due delle migliori tifoserie attualmente in attività nel panorama cestistico nazionale si trovano di fronte in campo neutro, nella cornice del Pala Olimpico di Torino.Le premesse e le aspettative che accompagnano questo confronto sono tante, specie per chi è pratico del movimento ultras“baskettaro”;elasfidaacuisiassiste,soprattutto sugli spalti, non le delude affatto.Entrambe le tifoserie si presentano all’appuntamento con un folto numero di sostenitori al seguito, e non dimentichiamo che si gioca di venerdì sera.Soprattutto gli avellinesi, tenuto conto della notevole distanza che separa Torino dall’Irpinia, lasciano i presenti al Pala

Olimpico a bocca aperta. Si vede che si tratta di una tifoseria che, malgrado bazzichi ormai da diversi anni i piani alti della pallacanestro italiana, ha ancora fame di successi e di emozioni, come fosse la prima volta. Tanto più se si tiene conto del fatto che, i biancoverdi irpini, hanno già al loro attivo la conquista di una Coppa Italia e la partecipazione all’Eurolega, massima competizione del basket europeo.Eppure, stasera a Torino, sono presenti in tanti e “carichi” come se fossero una tifoseria “debuttante” in uno dei massimi palcoscenici della pallacanestro italiana. Si compattano dietro i vessilli degli Original Fans 1999 e sono autori di un’ottima prova di tifo; massicci, continui e incessanti per tutta la durata dal match, anche quando il risultato è ormai largamente acquisito da parte di Cantù, non smettono un attimo di incitare il loro quintetto. Sventolano bandieroni e levano spesso le loro braccia

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migliorarsi e crescere come gruppo.Ciò ha fatto sì che oggi possano essere considerati senza alcun dubbio uno dei migliori gruppi ultras della scena cestististica italiana, come hanno dimostrato ampiamente in occasione delle ultime partite di Eurolega disputate dalla loro squadra nel catino infuocato del Pala Desio, che ormai non ha più niente da invidiare a certi palasport greci o turchi

al cielo. A mio avviso, il loro, è l’ennesimo atto d’amore verso una squadra e uno sport, il basket, che nella città irpina hanno fatto breccia nel cuore di molti e che, purtroppo, la recente crisi economica che ha colpito anche la loro società ha messo in serio pericolo.Dalla parte opposta del palas, nel settore canturino, si può ammirare lo spettacolo di tifo e calore offerto da una tifoseria “storica”, che però negli ultimi anni è cresciuta ancora, sia come numeri che come qualità del sostegno espresso a favore della propria squadra.Cantù è, senza alcun dubbio, una piazza storica della nostra pallacanestro, ma la sua tifoseria e in particolare il suo gruppo ultras principale, gli Eagles, hanno avuto il merito di non essersi “seduti” sugli allori della loro squadra e, al contrario, di essere rimasti sempre in corsa per

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a cui si guarda sempre con ammirazione e rispetto (e, perchè no, anche con un pizzico d’invidia).Stasera, al Pala Olimpico, ne danno l’ennesima dimostrazione, per la gioia degli appassionati accorsi nella speranza di poter godere, tra l’altro, di uno spettacolo di tifo di “serie A”.E, infatti, gli Eagles non deludono, sostenendo i loro colori con cori e battimani continui, senza mai un attimo disosta,dandovitaadunasfidaserrataed appassionante con i dirimpettai degli Original Fans 1999;allafine,riesconoaspingere la loro squadra alla vittoria che liproiettadrittidrittiinsemifinale.Si giocherà l’indomani, sabato, contro gli amici di Pesaro.Lo spettacolo del tifo, continua.

Testo di Giangiuseppe GassiFoto di Cuore Gialloblu

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Pomeriggio a nord-ovestLa Fiorentina espugna lo stadio “Silvio Piola” di Novara in occasione della prima uscita del 2012, ottenendo così anche i primi tre punti stagionali al di fuori delle mura amiche.Sul fronte ultras poco da segnalare, in questo pomeriggio freddo ma soleggiato, con la solita presenza di tifosi viola tesserati che prendono posto nel settore ospiti, mentre un altro gruppo, composto presumibilmente da tifosi non residenti in Toscana e perciò non sottoposti alle inutili e ridicole limitazioni imposte dalla TdT, occupa il settore adiacente in curva sud.I supporters viola sono autori di una discreta prova, con diversi cori a sostegno della loro squadra durante lo svolgimento della partita, incluse un paio di sciarpate che coinvolgono buona parte dei presenti.Nella curva di casa, quest’oggi non pienissima, la parola d’ordine rimane sempre la stessa dell’inizio di stagione... crederci

finoalla fine!Ecosì la curvadeinovaresianche quest’oggi non si tira indietro e butta in campo tutto il proprio cuore e la propria voce, per provare a conquistare tre punti che, purtroppo per loro, non arriveranno nemmeno questa volta.In barba alle ormai abituali restrizioni che limitano la possibilità di apportare un po’ di colore al grigio cemento delle gradinate, nella nord novarese viene accesa nientemeno che una “temibile” torcia! Non osiamo nemmeno immaginare quali pesanti conseguenze giudiziarie potrebbero colpire l’autore di questo pericolosissimo e folle gesto, qualora venisse individuato dal solerte servizio d’ordine presente all’interno dell’impianto di gioco piemontese... (!)Indefinitiva,buonaprovaditifoquellaoffertadagli ultras azzurri che, nell’attesa di risultati positiviche li faccianorisalire laclassifica,continuanoimperterritiarimanerealfiancodella loro squadra.

Testo di Giangiuseppe GassiFoto di Alberto Cornalba.

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Derby tra delusiPartita molto interessante dal punto di vista sportivo. Le due squadre a questo punto del campionato non credevano, secondo i programmi estivi, di ritrovarsi a giocarsi una fetta di salvezza, invece entrambe sono invischiateneibassifondidellaclassificaetra le due ad essere messa peggio sotto tutti i punti di vista è l’Empoli, che dopo aver cambiato tre allenatori è tornata sui suoi passi richiamando Alfredo Aglietti. All’Empoli occorrerebbero i tre punti per allontanarsi dalla zona che scotta. Tra le mura amiche la squadra ha dato il meglio di sé e l’appuntamento odierno è di quelli che non vanno falliti, perché il calendario nelle prossime settimane non è proprio favorevole, infatti ci saranno da incontrare parecchie squadre di prima fascia contro lequalièdifficilefarpunti.IlLivornovieneda un periodo non proprio positivo, qualche battuta a vuoto tra le mura amiche ha fatto suonare l’allarme, ma la squadra, risultati

alla mano, racimola più punti lontano dall’Armando Picchi.Tra le due tifoserie, dopo qualche ruggine nel lontano passato, c’è stato un timido riavvicinamento nel periodo BAL, avvicinamento dovuto ad una simile visione politica,malacosanonsièsviluppatafinoin fondo ed il rapporto tra le due tifoserie si può catalogare come reciproco rispetto: in pratica ognuna tifa per la propria squadra senza nominare l’avversario.Oggi non c’è da aspettarsi una presenza ultras a seguito della squadra amaranto: la Curva Nord ha deciso di boicottare la tessera del tifoso, perciò i pochi tifosi che finorahanno seguito la squadra sono persone appartenenti ai club, che nulla hanno da spartire con la curva o comunque con gli ultras. Da non sottovalutare, inoltre, l’attuale situazione del tifo a Livorno dove, tessera del tifoso a parte, la curva sta vivendo un momento di sbandamento dovuto allo scioglimento di tutti i gruppi. Attualmente non c’è né una guida né tantomeno qualcosa

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prendere posto in uno spicchio del Castellani, arrivano con un buon anticipo ed appendono alla recinzione diversi striscioni: club Mario Magnozzi, club Luca Rondina, club Il Campanile, club Vada, Milano Amaranto sono tutte sigle presenti ma davvero poco attive per quanto riguarda l’incitamento. Da segnalare, tra i drappi appesi, anche unagigantografiadelportiere, livornesedoc, Francesco Bardi, che in più viene segnalato anche in un paio di due aste

di organizzato, ragion per cui anche un derby come questo è vissuto in maniera piuttosto distaccata.In casa azzurra l’entusiasmo non può essere a mille, la squadra non vince in casa dal dicembre dello scorso anno, ma nonostante i pessimi risultati Rangers e Desperados sono ancora ai loro posti di combattimento, segno che indipendentemente dall’andamento della squadra, lo zoccolo duro è sempre presente, o almeno lo è tra le mura amiche, in quanto anche gli ultras empolesi non ne vogliono proprio sapere di sottoscrivere la tessera del tifoso. Ciò che manca alla Maratona è il contorno di gente, Rangers e Desperados son sempre presenti e si fannosentireevedere,maallorofiancoc’è poco o nulla. Le presenze si sono attestate sulla sufficienza striminzita etra i non ultras sono davvero pochi quelli che si sbattono un minimo per incitare la squadraneimomentidifficili.Il settore ospite non resta deserto, circa 150 tesserati livornesi vanno a

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molto artigianali che confermano la stima che la tifoseria ha di questo ragazzo, già presente in pianta stabile nella nazionale italiana under 21.Entrano le squadre in campo e nel settore ospite si cerca di organizzare una sciarpata: gliesitisonomodestimadelrestoèdifficilechiedere di più a dei semplici tifosi per di più privi di una seria organizzazione. La Maratona esordisce con una bella sbandierata, in questo caso il risultato è decisamente buono perché i Desperados si presentano con un paio di nuovi bandieroni a righe orizzontali bianco-azzurro, niente di eccezionale dal punto di vista estetico ma comunque un ulteriore tocco di colore che si va ad aggiungere alle altre bandiere.Parte il tifo dei padroni di casa mentre gli ospiti non vanno più in là di un timido “Livorno Livorno”, anche se la prima esultanza è proprio dei tifosi del Livorno, in quanto la squadra passa in vantaggio dopo neanche cinque minuti grazie ad un tiro da fuori area deviato imparabilmente da un giocatore

azzurro. Qualche bandierina si vede agitare nel settore, un due aste viene mostrato nella zona superiore, ma a livello canoro i presenti non abbozzano che qualche coro poco seguito dalla massa.Gli empolesi non si fanno piegare dalla doccia fredda e optano per il sostegno ad oltranza: Rangers e Desperados si danno un bel daffare per non far sentire la squadra sola, i cori hanno una buona intensità e la partecipazione dello zoccolo duro è totale; qualche battimano è davvero ben fatto mentre, a livello di colore, i bandieroni e le bandierine fanno in pieno il loro compito. Sicuramente il tifo prenderebbe vigore se la squadra desse segni di risveglio, invece l’Empoli concretizza poco o niente ed il solo a rendersi pericoloso è l’ex di turno, Ciccio Tavano, fischiato tra l’altro dal suoex pubblico con il quale la scintilla non è mai scattata, nonostante un campionato di serie B condito da un bel numero di gol. Tra l’attaccante e la piazza livornese il feeling non si è mai instaurato, sarà per il carattere

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dall’incitamento alla squadra per incentrarsi sulla libertà per gli ultras e per imbastire un bel paio di cori contro la repressione.Restando sul piano extrastadio, da segnalare il simpatico striscione che viene aperto in zona ex Brigate “+ pecorine – pecorelle”, riferimento al dialogo mandato in onda su tutte le reti televisive tra un “No Tav” ed un rappresentante delle forze dell’ordine. Simpatico lo striscione, originale l’idea,

dell’attaccante napoletano, poco incline alla battaglia e molto più amante del fioretto,saràanchelasceltadiprenderela maglia numero dieci che è stata dell’idolo Igor Protti, ma anche in questo pomeriggio, nonostante l’assenza degli ultras, il pubblico livornese ha confermato quanta poca stima ci sia verso di lui che quest’anno, oltretutto, deve condurre alla salvezza una diretta concorrente.La Maratona concentra tutti i propri sforzi sull’incitamento alla squadra, il sostegno è abbastanza continuo e le pause sono quelle fisiologiche; il tifo è sulle spalledegli ultras, mentre i restanti tifosi della Maratona restano in disparte e non spalleggiano a dovere il duo Rangers– Desperados.Sono proprio i Rangers a prendere qualche minuto di pausa, esponendo uno striscione per un loro noto esponente che rientra dopo un periodo di forzata assenza: “Bentornato Pippo” è lo striscione che permette alla Maratona di spostare temporaneamente l’attenzione

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va comunque rimarcata l’ideale vicinanza di buona parte del pubblico empolese verso la protesta che sta imperversando in Val Susa, visto che pure in zona Rangers è ben visibile un drappo No Tav che conferma il pensiero. Indipendentemente dalle idee personali, tra chi è favorevole o contrario alla linea ad alta velocità, resta il fatto inconfutabile che una volta erano tacciati di terroristi solamente gli ultras e ben poche altre categorie, ultimamente l’aggettivo viene usato per larghi strati della popolazione, soprattutto chi cerca, in modo più o meno lecito, di far sentire le proprie ragioni. Sono tacciati di terroristi i famigerati black bloc, quegli stessi personaggi che vengono accolti con applausi dalla folla inferocita ad Atene, sono terroristi pure quanti protestano vivacemente contro i tagli e le manovre dell’attuale governo, sono terroristi sia i No Tav sia chi si schiera contro la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, sono terroristi quanti continuano a pensarla diversamente rispetto alla massa,

segno che lo striscione che capeggiava nelle curve qualche anno fa, “Oggi per gli ultras domani in tutta la città”, non era proprio campato in aria ed i primi segnali di un certo irrigidimento già si notavano negli stadi e nelle curve italiane.Tornando alla partita c’è da segnalare che la Maratona, anche nel secondo tempo, non si lascia sopraffare dal risultato negativo e continua in maniera encomiabile a sostenere la squadra. Nella prima parte il tifo è intervallato da qualche pausa piuttosto prolungata ma, a parziale giustificazione di ciò, c’è da rimarcarela prova non proprio brillantissima della squadra, che fa parecchia fatica a portarsi a ridosso della porta avversaria. Il tifo resta comunque vivo, i bandieroni vengono agitati con buona costanza, mentre nel settore ospite i livornesi si fanno sentire in due–tre occasioni, seppur la mancanza di una presenza ultras si faccia sentire oltremodo.Nella seconda fase della ripresa l’Empoli dà segni di risveglio, guadagna qualche

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stanno gli ultras empolesi. Inevitabile qualche applauso che arriva dai diversi settori dello stadio, qualcuno anche nel settore ospite sembra gradire la cosa, sicuramente gradirà chi è in prima linea contro la costruzione di una grande opera voluta con tutta la forza da larghi strati della nostra politica. Lo scollamento tra poteri forti e popolazione continua, chi saranno le prossime vittime?

Testo e foto di Valerio Poli .

metro sul terreno di gioco e cerca di imporre il proprio fraseggio. Basta poco per infiammare un po’ laMaratona checerca di spingere la squadra almeno al pareggio, qualche bella manata accompagna i cori, mentre la voce si fa sentire in maniera più costante ed il tifo ne beneficia. Quasi sul filo di lanal’Empoli perviene al pareggio, restano da giocare pochi minuti e la Maratona chiede la vittoria, anche se ormai è tropo tardi per provare il capovolgimento e del resto il pareggio sembra essere il risultato più giusto, per quanto i tifosi amaranto mastichino amaro per la vittoria sfumata proprioneiminutifinali.Altriplicefischiodell’arbitroNascadiBarientrambe le tifoserie dedicano applausi allerispettivesquadre,allafineipiùdelusisono gli ospiti che credevano di avere la vittoria in mano. Mentre il portiere Bardi va sotto il settore a regalare la propria maglia, in Maratona viene esposto lo striscione “No Tav” a rimarcare, semmai ce ne fosse bisogno, da che parte

Foto & News: Serie B, Empoli-Livorno 1-1

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Tre punti per continuare a sperare

Complici il gran freddo e gli ultimi deludentissimi risultati, al “Marcello Torre” di Pagani vi è meno pubblico del solito. Presente come sempre lo zoccolo duro dei Distinti e della Curva, convinto nel sostenere ad oltranza la casacca azzurro stellata al di là delle bruttissime prove offerte ultimamente dai propri calciatori, specie in trasferta. Da Fondi, senza tessera, si presentano cinque ragazzi che naturalmente rimangono fuori in quanto l’accesso al settore ospiti è, in rigida osservanza alle regole, consentito solo ai possessori della card voluta da Maroni. Poco importa, quel che conta è esserci, per cui onore a loro.Come detto, nonostante il momento poco felice per tutto l’ambiente paganese, in cui tutti i malesseri, economici e non, stanno ormai venendo a galla, nonostante una squadra, almeno sulla carta, di tutto

Foto & News: Serie C2/B, Paganese-Fondi 1-0

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rispetto, gli ultras si danno da fare per tutti i novanta minuti onorando il proprio credo. All’inizio del secondo tempo la Gioventù dai distinti ricorda, anche in virtù delle ultime trasferte in cui la neve l’ha fatta da padrona, che la loro fedeltà andrà sempre oltre questi ostacoli, e che la loro presenza sarà sempre assicurata. Belli anche i nuovi stendardi appesi alle recinzioni, tra i quali spicca quello contro la tessera del tifoso, che si ispira fedelmente al logo che solitamente contraddistingue le aree copertedainternetWi-fi.La gara è tirata e combattuta ma si sblocca solo allo scadere, con la Paganese che va in goal quando ormai nessuno più se lo aspettava, facendo esplodere di gioia i pochi, ma orgogliosi presenti. Tre punti di vitale importanza che permettono alla compagine campana di tener salda una posizione di tutto rispetto nella griglia play-off.

Testo e foto di Alfonso Ceglia.

Foto & News: Serie C2/B, Paganese-Fondi 1-0

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colore è rappresentato da una bandiera dell’Italia sventolata per tutta la partita.Col passare dei minuti la pioggia aumenta d’intensità, mentre si continua a cantare e partono diversi battimani. In campo intanto diventa difficoltoso addiritturaanche solo rimanere in piedi. Nel miglior momento dei giallorossi, arriva il gol del Foggia, al 76’ sugli sviluppi di un corner. La partita di fatto si conclude sul gol deipugliesi,ancheseneiminutifinali ilnervosismo prende il sopravvento, tanto

Sotto il diluvio vince il FoggiaCatanzaro-Foggia finisce con la vittoriadi misura dei satanelli, ma di calcio nemmeno a parlarne. Al “Ceravolo” 500 circa gli spettatori. La pioggia battente e il terreno di gioco ridotto ad un acquitrino, hanno impedito il regolare svolgimento di una gara che, nelle premesse, entrambe le squadre avevano deciso di giocare a viso aperto. I ragazzi della Curva, per iniziativa del presidente Cosentino, vengono sistemanti in tribuna per la pioggia che sta affliggendo la Calabria intera inqueste ultime ore, dove si sistemano con le pezze e ripropongono per l’occassione lo striscione “Vogliamo la coppa” che, scaramanticamente parlando, non porterà molto bene. Comunque, a livello di tifo, i ragazzi danno il massimo come sempre, cantando per tutti i novanta minuti; parte anche un coro per il mister Ciccio Cozza. Niente stendardi, tutto il

Foto & News: Coppa Italia C, Catanzaro-Foggia 0-1

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che in pieno recupero arriva il cartellino rosso per Mannone. Negli ultimi 5 minuti di partita si canta a squarciagola e con una sola grande sciarpa “You’ll never walk alone”, aperta. Nonostante il numero esiguo, per tutto il match non manca mai il sostegno ed il gruppo resta sempre compatto; davvero una prestazione sontuosa da parte degli ultras. Allafinedelmatch,nonostantelasconfittae l’eliminazione dalla Coppa Italia, parte il saluto ai giocatori che hanno dato tutto, fino alla fine, canzonando il presidentecon un “Portaci in Europa”. L’uscita dallo stadio della ventina di persone, avviene in blocco, e fa un suo effetto a vedersi. Adesso si punterà dunque tutto sul campionato, con i tifosi come sempre pronti ad offrire il loro contributo, invitando la gente a venire allo stadio per ritornare ad essere il vero e proprio dodicesimo uomo in campo.

Testo e foto di West Side Catanzaro.

Foto & News: Coppa Italia C, Catanzaro-Foggia 0-1

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Spicca il volo l’Ippogrifo, cade il Falchetto

Brutto passo falso per la compagine locale al “Pinto” di Caserta contro la diretta concorrente Sarnese. Sugli spalti presenti in tutto circa 500 persone, di cui un centinaio in tribuna e 400 nel settore distinti, covo degli ultras rossoblu. Non corrono bei tempi per il mondo ultras, e il movimento casertano è un’altra delle vittime illustri, lo si deduce dal pubblico presente, ben lontano ai numeri che eravamo abituati a vedere da questeparti,suiquali influisceoltretuttol’assenza dal calcio professionistico che dura oramai da 20 anni, le continue delusioni e, non ultime, le numerose diffidechehannoridimensionatomoltoilseguito dei falchetti. A cantare sono una quarantina di persone

Foto & News: Serie D/H, Casertana-Sarnese 1-2

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Foto & News: Serie D/H, Casertana-Sarnese 1-2

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che però si danno tanto da fare: molto colorati e molto rumorosi, sostengono la squadra per l’intero match. Molto bello lo striscione che domina tutto il settore, “Fedayn Bronx”, molto belle anche le pezze esposte in tutto il settore, tracuianchequellacheraffigurail“Che”,a confermare dei loro mai celati ideali politici. Afinegaracontestazionecontrosquadrae società, con il rifiuto del saluto deigiocatori, letteralmente cacciati da sotto il settore. Da parte sarnese solo delusione: una manciata di persone, per lo più amici e parenti dei calciatori; esposti nel settore ospiti 3 striscioni dallo stile apparentemente riconducibile agli ultras, ma sugli spalti, di ultras e tifo, purtroppo nemmeno l’ombra.

Testo e foto di Emilio Celotto.

Foto & News: Serie D/H, Casertana-Sarnese 1-2

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Civitanova non s’arrende Ritorno al “Romeo Neri” di Rimini dopo una lunghissima assenza. Il Real Rimini, quella che sarebbe persino improprio definirecomelasecondasquadracittadina(visto che in realtà si tratta di un tentativo mal riuscito di carpire storia e tifosi del Rimini Calcio, subito dopo il suo fallimento due anni orsono), ospita la Civitanovese, compagine che ha sempre vantato un fedele seguito ultras nonostante anni di amarezze nell’inferno dei dilettanti.Pochi gli stimoli per i marchigiani che, pur stazionandoalquartopostodellaclassifica,sono ormai tagliati fuori da quella prima posizione che vale l’accesso diretto alla vecchia C2, visto che il Teramo capolista dista ben 10 lunghezze. Tantomeno è lecito attendersi alcuno stimolo derivante da un confronto ultras, dato che i locali faticano a mettere assieme un centinaio di spettatori, figurarsiungruppoultras.Il vero Rimini è impegnato nella vicinissima Bellaria, per cui è più probabile che

la maggioranza degli storici gemellati biancorossi tenti l’ingresso pur senza tessera piuttosto che presenzi nel proprio stadio per rinsaldare il gemellaggio, anche se in verità, e com’era prevedibile, qualche sciarpa e una bandiera biancorossa si vedranno lo stesso, ma nessuna presenza ufficialedigruppiconleproprieinsegne.A queste premesse non proprio incoraggianti, i civitanovesi rispondono comunque egregiamente: una quarantina dei presenti si raccolgono dietro lo striscione delle “Brigate Rosso Blu” ed una ventina dietro “Curva Nord” e “Sconvolts”, infinealtre 4 persone dietro la pezza “Gradinata Sud Civitanova”, ma la partecipazione al tifo di questi ultimi è ovviamente nulla. Le varie entità si presentano nettamente distinte tra di loro ed anche i cori saranno portati avanti separatamente, in certi casi alternandosi, in altri invece finiscono peraccavallarsi e l’effetto che se ne ha in campo è sgradevole e confusionario; solo in una circostanza si leverà un coro univoco e sarà per omaggiare i fratelli riminesi oggi

Foto & News: Serie D/F, Real Rimini-Civitanovese 1-4 Foto & News: Serie D/F, Real Rimini-Civitanovese 1-4

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al lorofianco. Inunpaiodi occasionièpossibile sentirli anche in chiave anti-Cesena, sempre per solidarietà con i riminesi e per quella che i sociologi chiamano “la legge del beduino”: il nemico del mio amico è un mio nemico.All’inizio le sole “Brigate” si fanno trovare perfettamente schierate al fianco deipropri undici, mentre CN e Sconvolts si presentano in pochissime unità e dopo aver appeso in balaustra i propri simboli, aspetteranno il sopraggiungere del resto del gruppo prima di cominciare a tifare.L’esordio è quindi tutto di marca BRB, con il primissimo coro dedicato ai diffidati epoi, a seguire, quelli di incoraggiamento ai rossoblu, di cui uno molto originale sulle note di “Andamento lento” di Tullio De Piscopo. Dopo una buona manciata di minuti, si compattano e cominciano a cantare anche CN e Sconvolts, e anche loro partono con lo stesso identico coro asostegnodeidiffidati.Visto che i numeri propendono a favore delle “Brigate”, anche il tifo canoro è a

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loro appannaggio, mentre per colore si farà leggermente preferire l’altra componente, che spesso colorerà il cielo con il due aste “Duri fini all’osso” e il bandierone “CurvaNord” sventolato quasi ininterrottamente. Tra gli uni e gli altri, il tifo si mantiene costante per tutto l’arco della gara, anche se, ad essere sinceri, qualche pausa se la concedono di tanto in tanto.La Civitanovese, in campo, non parte con lo stesso piglio dei propri tifosi, anzi, riesce addirittura a farsi sorprendere dai meno quotati avversari senza che questo crei troppo scompiglio tra i suoi tifosi, che continuano a sostenerla con immutata continuità e passione. Tra i tanti cori noto, e la cosa mi fa sempre un certo effetto, persino qualcuno personalizzato e dedicato a determinati (nonché a me sconosciuti) soggetti in campo: dal mio punto di vista personale, non mi sono mai andati a genio i cori “ad personam”, ma è anche chiaro che nelle categorie dilettantistiche, anche da parte dei calciatori, c’è un approccio ed un legame ben diverso alla maglia e ai tifosi

rispetto alla multi milionaria Serie A, ragion per cui mi piace pensare che alla base di ciò ci possano essere quei sentimenti che altrove sono stati uccisi senza compassione da televisioni, business ed altre forme di esasperazioni ben note a tutti.La generosità dei civitanovesi è poi ampiamente ripagata. Il pareggio giunge in circostanze curiose, dopo un atterramento in area riminese a cui l’arbitro reagisce correndo verso l’atterrato e portandosi le mani al taschino dove custodisce i cartellini, presumibilmente per ammonirlo per simulazione; la mia prima impressione in velocità, quindi passibile anche di errore, era stata invece contraria, e mi aveva portato a stimare un plateale fallo da rigore, parere che condivido con il guardalinee che, dopo aver colloquiato con l’arbitro, contribuisce a portare gli ospiti sul dischetto. È il pareggio, e dal pareggio si giungerà infine ad un eclatante 4-1 infavore della Civitanovese, premio più che meritato per i ragazzi che sugli spalti non hanno mai smesso di sostenere e credere

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nella propria squadra. Qualche pausa qua e là per i rossoblu è ampiamente riequilibrata da diversi e ben eseguiti battimani e da due sciarpate, una per ognuno degli schieramenti, chiaramente limitate al numero dei presenti ma comunque molto belle a vedersi.Arrivaanche il triplice fischio finale conla squadra marchigiana che si reca sotto il settore ospiti a ricambiare il tifo con un abbraccio ideale. Si chiude qua la mia giornata al cospetto e ad osservazione di una tifoseria che, pur con i suoi evidenti problemi interni, pur chiaramente frustrata da tantissimi anni di dilettantismo, continua a dimostrarsi realtà di lignaggio superiore e di tempra dura, autentica. Gli augurerei con tutto il cuore ben altre categorie, se non fosse che certe categorie, con il loro corollario di divieti, sono più una maledizione che un ambito traguardo.

Testo e foto di Matteo Falcone.

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goliardici, contro la repressione e il calcio moderno, accendono infine qualchefumogeno.A corredo di questo servizio, anche una foto della gara Cosenza-Sambiase giocata sul neutro di Scalea a porte chiuse, per la squalifica del “San Vito”dopo l’invasione di campo dei cosentini a Nola.

Testo e foto di Marco Crapella.

Porte chiuse e pareggiEra una partita da vincere a tutti i costi ma così non è stato. Il Sambiase impatta 2-2 in casa nello scontro diretto contro il Sant’Antonio Abate, che resta così a +1.Al 33’ il gol del vantaggio per il Sambiase con Fabio ma un minuto dopo Angelino, con un tiro cross, ristabilisce la parità. Al 68’ ancora Angelino porta in vantaggio gli ospiti.Al93’èLioasegnareil2-2finaleche tutto sommato è più che giusto per quanto le squadre hanno fatto vedere in campo.Sugli spalti poco più di 250 persone.Sono 3 gli ultras ospiti giunti a Lamezia, si limitano ad appendere lo striscione “Curva Sud”, capovolto, e le pezze “Libertà per gli ultras” e “Maledetto Daspo”, per poi assistere alla partita in silenzio assoluto.Gli ultras locali sono la solita trentina, cantano per quasi tutta la partita con molta costanza e intonano molti cori

Foto & News: Serie D/I, Sambiase-Sant’Antonio Abate 2-2

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I cori vengono intervallati da numerosi battimani, calano d’intensità nella ripresa per via del largo vantaggio e dell’assenza di tifosi ospiti che avrebbero potuto fungere da ulteriore stimolo.La gara termina col risultato di 4-1 e con la squadra giallorossa che saluta i propri tifosi sotto la Curva.

Foto di bysam.it

Testo Alberto Perrone

Come assassini e criminali Siamo alla 25a giornata del campionato di Promozione Pugliese gir. B e il Gallipoli, terzo in classifica, ospita il Massafraormai a un passo dalla salvezza. In Curva Sud sono presenti circa 100 gallipolini che espongono per tutta la gara uno striscione rivolto alla stampa: “11 nomi sui giornali come assassini e criminali, vergogna!”. Gli ultras fanno riferimento a un articolo anonimo, pubblicato su un quotidiano locale, che sbatteva i nomi dei ragazzi sotto processo dopo gli scontri con i Carabinieri del 17 Ottobre 2010, scontri che portarono all’arresto di due supporters e all’interdizione all’accesso agli stadi a ben altre quindici persone, due delle quali ancora minorenni.Come di consuetudine la Sud parte ricordandoiragazzicostrettiafirmareele battaglie contro repressione e contro la tessera del tifoso.

Foto & News: Promozione Pugliese, Gallipoli-Massafra 4-1

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La Foppa che non... Piace

Bergamo per continuare la rincorsa alla vetta e non interrompere il “cerchio magico” disegnato da Picci e compagne, fatto di 4 vittorie consecutive, tra cui quella fondamentale per la campagna europea, contro Baku; Piacenza per continuare a stupire, riprendendo la serie di vittorie che ha consentito alla neopromossa compagine emiliana di centrare la qualificazione aiquarti di Coppa Italia.In sintesi, potrebbe essere tutta qui l’essenza della gara del “PalaAnguissola” di Piacenza, esaurito in ogni ordine di posto e anche di più; infatti molti spettatori sono costretti a trovare posto dove capita, sulle scale, sulle balaustre, molti in piedi. Forse è proprio tutto questo entusiasmo che mette le ali ai piedi delle piacentine, forse è la vogliadi farebellafiguraalcospettodella

squadra che più di tutte incarna i crismi di nobiltà del volley femminile nostrano, fatto sta che il primo set è assolutamente a senso unico, con capitan Leggeri (storico ex capitano della Nazionale) a dettare i ritmi, e con le schiacciatrici Lehtonen e Pachale a punire inesorabilmente ogni errore della Foppa. Nel secondo set, Bergamo sembra più compatta, almeno in difesa, ma in attacco continua a schiantarsi sul muro delle piacentine, che sembra insuperabile. Vasileva, dopo la prestazione maiuscola di giovedi, che ha regalato alla Foppa il pass per gli ottavi di finale di ChampionsLeague, sembra avere le polveri bagnate, così come Piske Arrighetti, Nucu e Capitan Picci, che non sembrano al meglio della forma. Quindi, Piacenza continua il lavoro cominciato in avvio di gara, sgretolando le poche certezze di un’insicura Foppa muro dopo muro, schiacciata dopo schiacciata, e portandosi sul 2-0. Nel terzo gioco, la

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più grande notizia è che Bergamo, per la prima volta, riesce a mettere la testa avanti, sul 3-6; Piacenza non soffre il contraccolpo psicologico da “2-0 partita già vinta” , si ricompatta e torna subito sotto. Da qui, si gioca punto a punto; Piacenza ritrova il vantaggio sul 16-15, al secondo time-out tecnico, ma Bergamo ritrova i punti in attacco e chiude il set a suo favore, 2-1 e gara virtualmente riaperta. Sugli spalti, intanto, i tifosi della Foppa, giunti a Piacenza con un pullman, e i locali, in inferiorità numerica ma pur sempre molto rumorosi, offrono davvero uno spettacolo coinvolgente. Piacenza, nel quarto gioco che poteva regalare loro, insieme ai 3 punti, una vittoria prestigiosa, ha un crollo fisicoverticale impressionante; la Foppa non fa nulla di eccezionale, assesta la ricezione e chiude il gioco, che in verità non è mai cominciato, sul 25-10. È inspiegabile

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come Piacenza abbia mollato in maniera clamorosa, regalando di fatto due set alle bergamasche; l’unica spiegazione può essereuncalofisico,dalmomentocheleemiliane hanno letteralmente mangiato le gambe nei primi due game, giocando ogni pallacomefosseunafinale.Comunquesia, tutti al tie break. Che è una vera e propria “guerra psicologica”, oltre che di muscoli e nervi; il palazzo è letteralmente una bolgia, fa un caldo soffocante e il frastuono dei tifosi di entrambe le parti è, a tratti, quasi insopportabile. Il catino piacentino ci sta regalando emozioni vere, questa sera. Piacenza vince, alla fine, sfruttando la migliore condizionepsico-fisica delle sue attaccanti, mala Foppa conserva il quarto posto in classifica.Alla fine dello spettacolo, c’èmotivo per tutti di soddisfazione.

Testo e foto di Matteo Mangiarotti.

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