Spiritual Practice Vol 1

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The Italian Journal of SPIRITUAL PRACTICE Review In questa sezione viene fatta una metanalisi di un argomento spirituale analizzando i discorsi di Baba. Spiritual Implications of basic research In questa sezione vengono presentati gli argomenti spirituali alla luce delle nuove conoscenze mediche e scientifiche. Case Report Viene presentato e discusso un fatto di vita vissuta di un Avatar Volume 1 Anno 2010 Mese Marzo/Aprile Rivista periodica di Metafisica Responsabile del progetto: Alessandro Mantovani e-mail: [email protected] Rivista gratuita on line di metafisica IJSP a cura di Alessandro Mantovani e-mail: [email protected] VOLUME 1

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Rivista di metafisica

Transcript of Spiritual Practice Vol 1

Page 1: Spiritual Practice Vol 1

The Italian Journal of

SPIRITUAL PRACTICE

ReviewIn questa sezione viene fatta una metanalisi di un argomento spirituale analizzando i discorsi di Baba.

Spiritual Implications of basic researchIn questa sezione vengono presentati gli argomenti spirituali alla luce delle nuove conoscenze mediche e scientifiche.

Case ReportViene presentato e discusso un fatto di vita vissuta di un Avatar

Volume 1 Anno 2010

Mese Marzo/AprileRivista periodica di Metafisica

Responsabile del progetto: Alessandro Mantovanie-mail: [email protected]

Rivista gratuita on line di metafisicaIJSP

a cura diAlessandro Mantovani

e-mail: [email protected]

VOLUME 1

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SOMMARIOPRESENTAZIONE 3

EDITORIALE 4CʼEʼ QUALCOSA DI NUOVO? 4

ABSTRACTS 5

REVIEW 9DOVE VA LʼANIMA DOPO LA MORTE E COME SONO I MONDI DELLʼAL DI LAʼ 9

LA CONOSCENZA 13

I CHAKRA 19

SPIRITUAL IMPLICATIONS OF BASIC RESEARCH 25IL RUOLO DELLA GHIANDOLA PINEALE NEL PROCESSO DELLʼILLUMINAZIONE 25

ALIMENTAZIONE E RICERCA SPIRITUALE: BINOMIO DIFFICILE? 33

MAYA, OVVERO LʼUNIVERSO Eʼ UNʼILLUSIONE 45

MEDITAZIONE E SNC: NEUROTRASMETTITORI, PATHWAY NEURONALI ED IMPLICAZIONI SPIRITUALI 49

ZERO METAFISICO: DIO Eʼ IL NULLA DAL QUALE HA ORIGINE TUTTO 56

MALATTIE E GUARIGIONI MIRACOLOSE: IMPLICAZIONI SPIRITUALI 60

IL SIGNIFICATO DEL SUONO 68

CASE REPORT 74LA FRUTTIVENDOLA E IL PICCOLO KRISHNA 74

PARAMAHANSA YOGANANDA 76

The ITALIAN JOURNAL of SPIRITUAL PRACTICE - Volume 1 - IJSP - 2010

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GLOSSARIO 78

GLI AUTORI 81

RINGRAZIAMENTI 82

DA LEGGERE 83

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Dedicato al mio più caro amico, Baba

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PRESENTAZIONELa rivista che state per leggere si intitola SPIRITUAL PRACTICE (Italian Journal of). Lo scopo è quello di presentare una serie di articoli di metafisica e di suggerimenti su come mettere in pratica i concetti metafisici che vengono esposti.La rivista è divisa in tre sezioni:1 - REVIEW: nella quale viene fatta una metanalisi dei discorsi di Sai Baba e di altri Mistici su uno specifico argomento di metafisica;2- SPIRITUAL IMPLICATIONS OF BASIC RESEARCH: nella quale si presenta un argomento di metafisica alla luce delle nuove scoperte scientifiche e mediche;3- CASE REPORT: nella quale si presenta e si discute un aneddoto della vita di un Avatar;

Nella rivista cʼè anche una sezione che si chiama “ABSTRACTS”, nella quale vengono presentati gli “estratti” degli articoli, in modo che il lettore, che non ha tempo (o voglia?) di leggere tutti gli articoli, possa almeno avere unʼidea di cosa parlano e di quali sono i concetti trattati.

La rivista è rivolta a tutti i ricercatori spirituali che desiderano approfondire alcuni aspetti metafisici o, perché no, ricevere alcune conferme alle loro intuizioni.

Alessandro Mantovanie-mail: [email protected]

(studente di Medicina e Chirurgia del 6 anno)

Il giusto piano di studio consiste nel leggere, riflettere e applicare alla vita quando appreso. Baba

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EDITORIALECʼEʼ QUALCOSA DI NUOVO?

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

Oggi si osserva un crescente interesse verso la filosofia, la metafisica e verso tutto ciò che appare misterioso e occulto.Negli untimi due secoli la fisica di Newton e di Galileo Galilei ha regnato sovrana. Allʼinizio del 1900 qualcosa di nuovo si è affacciato nel mondo della scienza: nasceva la fisica quantistica. La nuova fisica poneva lo scienziato di fronte a nuovi problemi ed enigmi, sempre più intriganti. Affondando lo sguardo verso il subatomico, dove le leggi del mondo apparente non hanno più senso, la scienza sta diventando sempre più simile alla metafisica. Come Rosati spiega e fa molto bene nel suo bellissimo libro “La grande rivelazione”, manca solo lʼanello di congiunzione che unisce la fisica quantistica dalla metafisica. Lʼanello di congiunzione non è altro che la giusta interpretazione dei testi sacri himalyani, i Veda, e di quelli cristiani, la Bibbia.Le storie raccontate in questi testi sacri, se sono lette superficialmente, sembrano solo delle favole destinate a far sognare i popoli primitivi e, perché no, anche noi. Se invece sono interpretate correttamente, rivelano segreti che la scienza e la medicina stanno scoprendo solo ora. Rosati ce ne dà una splendida dimostrazione nel suo libro. Un esempio è presente anche in questa rivista con lʼarticolo “Il ruolo che la ghiandola pineale ha nellʼilluminazione”, presente nella sezione Spiritual Implication of Basic Research. La metafisica, quindi, aveva percorso la strada partendo dallʼinvisibile molti secoli prima, la scienza lo sta facendo soltanto ora a partire dal grossolano, ma entrambe raggiungono lo stesso obiettivo e arrivano alla medesima Verità.Viviamo in unʼepoca nella quale non è più possibile dare la precedenza soltanto alla scienza o soltanto alla metafisica. La giusta visione quindi sta in un maggior equilibrio tra la fisica e la metafisica (Rosati, La Grande Rivelazione).

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La giusta visione quindi sta in un maggior equilibrio tra la fisica (e la scienza N.d.R.) e la metafisica (Rosati, La Grande Rivelazione).

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4❉ vedi la sezione “Autori” a pag 81 per maggiori informazioni sugli Autori che hanno scritto gli articoli

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ABSTRACTSIn questa sezione vengono presentati gli “estratti” degli articoli.

DOVE VA LʼANIMA DOPO LA MORTE E COME SONO I MONDI DELLʼAL DI LAʼ

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

Uno degli argomenti che suscitano molto interesse nei ricercatori spirituali è sicuramente quello relativo ai mondi dellʼal di là. Attraverso il pensiero di Sai Baba e quello di Yogananda si può avere una chiara visione di quello che succede allʼanima dopo la morte. Lʼanima dopo la morte può andare nel Chandraloka, dal quale ritornerà sulla Terra dopo aver trascorso un certo periodo, o nel Brahmaloka, dal quale invece non farà più ritorno sulla Terra, ma avrà la possibilità di fondersi completamente con Dio.

LA CONOSCENZA

Daniela Fianco, Vr ❉(maestra dʼarte e pittrice)

Diceva Socrate “Conosci Te Stesso”. Cosa vuol dire? Significa rientrare in sé per conoscere la propria vera natura, che è divina. Esiste solo Dio che si manifesta in milioni di forme e di esseri, tutto il resto è apparenza. Quando si conosce realmente se stessi si è in grado di capire questo, ma soprattutto di percepirlo. La conoscenza non è diversa dallʼamore e dalla verità. Quando si comprende che tutto è Dio, che non cʼè niente di diverso da Lui, si ama automaticamente tutti e si conosce il tutto. In questo articolo si approfondisce il tema della conoscenza e si fa unʼanalisi sulle conseguenze che essa apporta nella nostra vita di tutti i giorni.

I CHAKRA

Elisa Tommasoni, Parma ❉

(laureata in Beni Artistici)

Il nostro corpo fisico è circondato da un campo energetico strutturato su sette livelli chiamato comunemente aura. Corpo fisico e aura sono strettamente collegati e interagiscono attraverso vortici energetici chiamati chakra, (chakra in sanscrito vuol dire ruota); i principali sono sette, ma ne abbiamo molti altri dislocati lungo tutto il corpo. Secondo il pensiero olistico lʼenergia precede la materia e la crea, dunque il corpo fisico è lʼultimo stadio, il più denso processo di generazione iniziato in precedenza. In questo articolo lʼAutore descrive i sette Chakra, la loro funzione e il loro ruolo nel mantenere in equilibrio le principali funzioni dellʼuomo, fisiche, cognitive, emozionali e spirituali. Inoltre suggerisce alcuni esercizi che hanno lo scopo i riequilibrare questi centri energetici.

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IL RUOLO DELLA GHIANDOLA PINEALE NEL PROCESSO DELLʼILLUMINAZIONE

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

Lʼilluminazione è un processo fisiologico. Lo sapevano molto bene i Mistici orientali che moltissimi secoli fa avevano individuato nella ghiandola pineale lʼorgano più importante implicato in questo processo. Tale era la sua importanza che venne chiamato “Terzo Occhio” dai mistici e successivamente, nel 1640, “Sede dellʼanima” da Cartesio. Il Soma, che veniva utilizzato dai mistici orientali per accedere a stati di coscienza superiori, molto probabilmente agiva stimolando la ghiandola pineale e inducendola a produrre diverse sostanze, tra cui la melatonina.Dio quindi non è altro che uno stato di consapevolezza e la realizzazione un processo fisiologico in cui il corpo e la mente giocano un ruolo importante.

ALIMENTAZIONE E RICERCA SPIRITUALE: BINOMIO DIFFICILE?

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

Il ricercatore spirituale si trova spesso in difficoltà quando si parla di alimentazione. Tutti i grandi Mistici, compreso Sai Baba, invitano il ricercatore a seguire un certo regime alimentare, soprattutto lo invitano a non mangiare carne e pesce. Tuttavia in occidente lo stile di vita frenetico e stressante, i ristoranti e le mense universitarie o ospedaliere o aziendali non aiutano di certo ad avere una alimentazione di questo tipo. Che fare allora? Se siamo bravi e abbiamo le giuste conoscenze nutrizionali per fare una alimentazione vegetariana senza avere delle carenze alimentari, è corretto eliminare la carne ed il pesce, altrimenti è meglio mantenerli nella nostra alimentazione; la carne una volta la settimana ed il pesce due volte la settimana.

MAYA, OVVERO LʼUNIVERSO Eʼ UNʼILLUSIONE

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

I Mistici, e con loro anche Sai Baba, invitano il ricercatore spirituale a discernere ciò che è reale da ciò che non lo è. Cosa è reale e cosa non lo è? Non reale è lʼuniverso manifesto, non tanto perché non si possa percepire, ma in quanto continua a mutare e non è mai uguale a se stesso istante per istante. Reale invece è la realtà sottostante, in quanto è eterna e sempre uguale a stessa. In altre parole essa è la Verità. Baba chiama lʼuniverso Maya, cioè illusione, i fisici lo definiscono essere simile ad un ologramma. In questo articolo si analizzano questi concetti e si cerca di trarre delle conclusioni utili nella vita spirituale ed in quella di tutti i giorni.

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MEDITAZIONE E SISTEMA NERVOSO CENTRALE: NEUROTRASMETTITORI, PATHWAY NEURALI E IMPLICAZIONI SPIRITUALI

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

Tra le varie tecniche spirituali proposte dai mistici, la meditazione è una delle più importanti. Essa ha delle implicazioni biologiche ed agisce attivando specifiche aree cerebrali e aumentando nelle sinapsi determinati neurotrasmettitori, tra cui la melatonina, la serotonina e la dopamina. Questo ha delle ripercussioni sul sistema cardiovascolare e sul sistema endocrino. Tuttavia il ricercatore spirituale non deve cadere nellʼerrore di ritenere che queste pratiche siano indispensabili per la realizzazione, dal momento che, come tutto quello che appartiene allʼuniverso, sono illusorie e duali. Dio invece è uno stato di consapevolezza, in cui, possiamo dire, gli opposti si sovrappongono. La mente può portare solo allʼultima sponda, che, però per essere attraversata, necessita della percezione. Quando si percepisce, infatti, non cʼè azione, perché non cʼè più nulla da capire, ma si è e basta.

ZERO METAFISICO: DIO Eʼ IL NULLA DAL QUALE HA ORIGINE TUTTO

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

In diversi discorsi, Baba afferma che “Dio è il nulla dal quale ha origine ogni cosa”. In un primo momento questa affermazione ci spiazza e ci fa rimanere alquanto sbigottiti, soprattutto perché non riusciamo ad immaginarci il nulla e a comprendere come Dio possa essere il Vuoto (o il Nulla). La nostra mente infatti non è in grado di immaginarlo, non è capace. Tra lʼaltro ci hanno insegnato fin da piccoli di vedere DIo come unʼentità fisica, a se stante, e separata da noi. In realtà questa affermazione contiene un concetto metafisico molto elevato, che ha anche delle connotazione scientifiche e fisiche molto precise. In questo articolo vedremo in breve tutto questo.

MALATTIE E GUARIGIONI MIRACOLOSE: IMPLICAZIONI SPIRITUALI

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

Le malattie croniche affliggono molte persone sul pianeta. Spesso hanno un impatto molto importante sul malato e sulle persone che lo accudiscono. Possiamo certamente dire che le conseguenze di una malattia cronica si manifestano a vari livelli: fisico, familiare, emotivo, economico, sociale, lavorativo e spirituale. Si pensi, per esempio alla Malattia di Alzheimer o al dolore da cancro, che hanno un forte impatto sul malato e sulla famiglia, oltre che sulla società. In questo articolo analizzeremo brevemente la malattia e le guarigioni miracolose sotto il profilo spirituale e metafisico.

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IL SIGNIFICATO DEL SUONO

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉,✦ e Daniela Fianco, Vr ❉,✪

(✦ studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia; ✪ maestra dʼarte e pittrice)

La musica ha da sempre svolto un ruolo importante nella ricerca spirituale. In India, per esempio, quando si va nel tempio di Baba, vengono cantati continuamente i bhajans ed i mantra. La ripetizione di 3 Om, poi, viene usata per far iniziare la meditazione e la maggior parte dei mantra. In questo articolo vedremo che significato ha il suono e la musica nella ricerca spirituale, in che modo essi agiscono sul cervello e sullʼorganismo ed il motivo per cui le nenie e alcuni tipi di musica possono essere di aiuto a preparare il cervello per la realizzazione.

LA FRUTTIVENDOLA E IL PICCOLO KRISHNA

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

In questo articolo lʼAutore prende spunto da un aneddoto della vita del piccolo Krishna per analizzare alcuni concetti metafisici.

PARAMAHANSA YOGANANDA

Eva Scarpa, Ve ❉(studente di Pedagogia, educatore sociale)

In questo articolo lʼAutrice analizza un grande Maestro Spirituale, quale Yogananda vissuto tra il 1893 e il 1952.

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8❉ vedi la sezione “Autori” a pag 81 per maggiori informazioni sugli Autori che hanno scritto gli articoli

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REVIEWDOVE VA LʼANIMA DOPO LA MORTE E COME SONO I

MONDI DELLʼAL DI LAʼAlessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

Introduzione

Dove va lʼanima dopo la morte e come sono i mondi dellʼal di là è un argomento che sicuramente suscita interesse nella maggior parte di noi. Le religioni hanno in vario modo affrontato la cosa, lo hanno fatto anche molti dei grandi illuminati che sono apparsi sulla Terra. In questa Review prenderemo in considerazione le notizie che ci ha fornito Sai Baba nei suoi vari discorsi e interview e Sri Yogananda nel suo libro “Autobiografia di uno Yogi”. Ho scelto come fonti queste due grandi anime, perché le loro informazioni sono precise, chiare e soprattutto scientifiche.

Background Knowledge

Lʼuniverso non è stato creato, ma è solo una proiezione del pensiero di Dio. Semplificando al massimo, possiamo dire che quando Dio pensa (giorno di Brahman, che dura circa 4.320.000.000 anni) crea lʼuniverso, quando dorme (notte di Brahman) non esiste nulla. Dio infatti è il nulla da quale origina tutto, in altre parole è lo zero metafisico.Lʼanima è rivestita di tre corpi:- il corpo causale, relativo ai pensieri ed è quello più sottile- il corpo astrale, relativo ai sentimenti e alle emozioni, ed è un poʼ più denso di quello

causale, ma molto meno sottile di quello fisico- il corpo fisicoAllo stesso modo ci sono almeno tre universi, racchiusi come delle scatole cinesi:- lʼuniverso causale: è lʼuniverso più sottile e più grande perché racchiude gli altri 2,- lʼuniverso astrale: più piccolo di quello causale, ma più grande di quello fisico;- lʼuniverso fisico: governato dalla chimica e dalla fisica e il più piccolo dei treBaba chiama lʼuniverso causale “Brahmaloka” e quello astrale “Chandraloka”Questi sono i luoghi dove lʼanima va quando lascia il corpo fisico con la morte.Per una visione schematica si veda la Figura 1.

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Dio

Universo causale o brahmaloka

Universo astrale o chandraloka

Universo fisico

La Morte

Baba insegna che la morte è soltanto la fine di un viaggio, qualunque sia la dimensione: “La morte è una consumazione, una felice conclusione. Il viaggio è terminato e il pilota esce dal suo veicolo, quando il tempo è scaduto e lʼobiettivo raggiunto”(SSS 5, 241). La morte infatti non avviene solo sulla Terra e nellʼuniverso fisico, ma anche negli altri universi. Ma vedremo meglio questo concetto più avanti. Quando si muore, lʼanima esce dal corpo attraverso vari canali, che corrispondono ai chakra vedici. Se lʼanima è molto evoluta ed ha realizzato il Se, uscirà dal centro del cranio, cioè dalla ghiandola pineale (o epifisi) che corrisponde al 7 chakra. Una volta uscita da questo canale andrà direttamente nel Brahmaloka, dove non farà più ritorno nellʼuniverso fisico, ma potrà solo raggiungere Dio e fondersi in Lui. Se invece non ha questa fortuna ed esce attraverso gli altri chakra, lʼanima andrà nel chandraloka. Lì vi stazionerà per un periodo precisamente stabilito sulla base delle azioni meritorie compiute sulla terra. Si calcola che 8 anni nel chandraloka corrispondano a 1200 anni terrestri. Questo dato non ci deve meravigliare se consideriamo le teorie di Einstein sulla relatività.Nel chandraloka non cʼè sofferenza, dice Baba, ma solo pace e tranquillità. Vedremo dopo come è veramente questo universo. Quindi lʼanima ha tutto il tempo di riposarsi, per poi cominciare una nuova vita sulla Terra. Infatti sembra che solo nellʼuniverso fisico ci possa evolvere spiritualmente. Ma molte anime, dice Baba e anche Yogananda, sono così legate e attratte dalla vita terrena che rimangono nel chandraloka per un tempo brevissimo, spesso qualche giorno, e poi si reincarnano.Ora ci possiamo chiedere: cosa conduce ad un canale piuttosto che ad un altro?Il servizio reso ai genitori, agli anziani, ai sofferenti vi darà gioia e soddisfazioni. La virtù e la rettitudine saranno i vostri testimoni nel giorno del giudizio (la morte) e non sarà il vostro conto in banca e tanto meno la vostra dichiarazione dei redditi che parleranno per voi (SSS7, 172). Il nostro stesso Sè è il giudice supremo che decide dove risiedere dopo la morte. Nel Chandraloka lʼanima mantiene ancora la sua individualità, mentre nel Brahmaloka verrà ben presto perduta, perché la caratteristica di questo universo è proprio la perdita

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Figura 1: modello (semplificato) del giorno di Brahman

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dellʼindividualità in favore dellʼuniversalità, in unʼunione metafisica che conduce ad essere quello che siamo sempre stati.

I Mondi dellʼal di là

Ora veniamo alla parte più interessante. Come sono i mondi dellʼal di là?Lʼuniverso astrale e quello causale sono stati di coscienza, così come quello fisico in cui viviamo la gran parte della nostra giornata nello stato di veglia. Quando dormiamo e sogniamo prevale soprattutto il corpo astrale, mentre quando siamo nello stato di sonno profondo prevale il corpo causale. Nei sogni, infatti, si può andare nelle sfere astrali e qualche volta si possono avere immagini nitide dellʼuniverso astrale.

Il Chandraloka - Il Chandraloka è un universo fatto di sottili vibrazioni di luce e di colori, ed è centinaia di volte più grande del cosmo materiale. Eʼ anchʼesso costituito da pianeti. Ce ne sono moltissimi: Sri Yogananda nel suo libro ne descrive uno, chiamato Hiranyaloka, dove vivono esseri molto progrediti. I soli e le lune astrali sono assai più belli di quelli fisici. Le luci ricordano le aurore boreali, ma la luce astrale è più splendente della mite aurora lunare. I giorni e le notti sono più lunghi di quelli della terra. Non vi sono pianeti morti, né terre sterili. Nei pianeti astrali abbondano laghi opalini, mari lucenti e fiumi iridati.Le anime con diversi livelli di evoluzione risiedono in pianeti diversi, mentre le anime affini risiedono sullo stesso pianeta. Lʼessere astrale incontra una moltitudine di figli, padri, mogli, mariti e amici avuti nelle incarnazioni sulla terra, quando di tanto in tanto quegli essere appaiono in varie parti del cosmo astrale. Egli perciò non sa più chi amare in particolare e impara a donare un divino e uguale amore a tutti, quali figli e manifestazioni individualizzate di Dio. Nella maggior parte dei casi il corpo astrale è una copia esatta dellʼultima forma fisica. Il volto e la figura di una persona astrale rassomigliano a quelli della sua giovinezza nel precedente soggiorno terreno.La durata media dellʼincarnazione astrale di esseri abbastanza progrediti è dai 500 ai 1000 anni misurati in termini terrestri.La Terra è funestate da guerre, assassini, malattie, catastrofi, ma i reami astrali conoscono solo una felice armonia e. Gli esseri astrali smaterializzano e materializzano le loro forme a volontà.Due categorie di esseri vivono nelle sfere astrali. Quelli che hanno ancora del karma terreno e debbono perciò ritornare sulla terra con un corpo fisico e che possono essere classificati come i visitatori temporanei del mondo astrale.Questo dato ci permette di dire che la morte esiste anche nellʼuniverso astrale e avviene quando una di queste anime è pronta a reincarnarsi di nuovo sulla terra.Lʼaltra categoria di esseri sono quelli che sono i residenti delle sfere astrali, che si sono stabiliti là da molto tempo. A questo punto troviamo delle opinioni discordanti. Rosati, nel suo libro “Dalla Terra al Cielo” analizzando il pensiero di Baba sullʼargomento, spiega che queste anime, che abbiamo definito i residenti delle sfere astrali, dovranno in realtà prima o poi ritornare sulla terra con un corpo fisico per apprendere ulteriori insegnamenti per la loro evoluzione spirituale. Secondo Yogananda, invece, queste sono anime che si sono liberate per sempre dai desideri materiali e terreni e non hanno più la necessità di ritornare alle grossolane vibrazioni della terra.Gli esseri astrali mangiano? Luminosi ortaggi di natura radiante abbondano nei terreni astrali. Gli esseri astrali mangiano verdure e bevono un nettare che sgorga da gloriose fontane di luce e da ruscelli e fiumi astrali. Come sulla terra, immagini invisibili possono essere captate dallʼetere e rese visibili con unʼantenna e un televisore, così gli invisibili

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modelli astrali di ortaggi, frutta, pianeti creati da Dio e fluttuanti nellʼetere, vengono precipitati sui pianeti dalla volontà dei suoi abitanti.

Brahmaloka - La sfera causale è oltremodo sottile. In questo universo risiedono le anime molto evolute che sono rivestite dal solo corpo causale e che ormai non aspettano altro che fondersi con Dio, per ritornare ad essere ciò che erano sempre state. Nel Brahmaloka lʼindividualità può non essere persa subito, ma lo sarà prima o poi in favore dellʼuniversalità e dellʼunione metafisica con il Sè. Qui vengono percepite tutte le cose create: solidi, liquidi, gas, energia, elettricità e tutti gli esseri. Tutto ciò che un essere umano può fare nella fantasia, un essere causale può attuarlo nella realtà. Gli esseri del mondo causale possono senza sforzo proiettare i loro pensieri e oggettivarli immediatamente. Alcuni di loro, per esempio, creano nuovi e altri universi. Molti esseri rimangono per migliaia di anni nel cosmo causale. Attraverso estasi più profonde, lʼanima si libera e si ritira dal tenue e sottile corpo causale, perde la sua individualità e si fonde con lʼOceano Cosmico Unico. Quando unʼanima è uscita dal bozzolo dei tre involucri corporei, si sottrae per sempre alla legge della relatività e diviene lʼineffabile Sempre Presente Sè.

Conclusioni

Quello che abbiamo detto finora non deve restare solo unʼinsieme di notizie su luoghi che abbiamo più volte visitato e che visiteremo in un prossimo futuro, ma deve aiutarci anche a riflettere sui meccanismi della creazione, in modo da ottenere sempre di più degli insegnamenti utili per evolverci spiritualmente. Di seguito ne suggerisco qualcuno:- il nostro Sè è il Giudice Divino- ognuno è ciò che ha scelto di essere per ottenere i massimi insegnamenti al fine di

progredire spiritualmente- ognuno raccoglie ciò che ha seminato - il piano umano è lʼunico che consente la realizzazione- Dio è uno stato di consapevolezza- agire senza creare del karma nuovo, significa agire senza aspettarsi nulla in cambio e

senza guardare al risultato. Per iniziare a fare questo si può cominciare la giornata offrendo tutte le nostre azioni e i nostri pensieri a Sè, alla Divinità o Maestro che ci è più caro, lasciando che sia Lui ad occuparsi di tutto, anche del più piccolo dettaglio. Noi, semplicemente, agiamo facendo sempre del nostro meglio e cercando di non ferire nessuno.

Bibliografia e letture consigliate

1. G. Rosati, Dalla terra al cielo, 265 - 2902. P. Yogananda, Autobiografia di uno Yogi, 376 - 392

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LA CONOSCENZADaniela Fianco, Vr ❉(maestra dʼarte e pittrice)

Introduzione

Innanzitutto vediamo di stabilire che cosa intendiamo per Conoscenza. “Conosci Te Stesso” era la massima socratica che esortava a rientrare in sé, per conoscere la propria natura. Per conoscere una realtà ben diversa da quella che appare in superficie e che la sola cultura libresca e mondana non è mai stata in grado di offrirci. Arrivare alla conquista di questo tipo di Conoscenza (di Sè), implica automaticamente, venire a conoscenza anche degli altri e di tutte le cose. Di tutto ciò che nella visione ancora incompleta, viene percepito come separato e diverso. Significa acquisire la vera sapienza per poter

comprendere ogni aspetto, ogni evento della Vita. A questo punto chiediamoci: può una comprensione così ampia e profonda essere disgiunta dallʼamore? No naturalmente, perché (usiamo un gioco di parole) si tratterà di una comprensione derivante dalla Natural-mente. Ossia, dalla mente Originaria, dallʼIntelletto o Buddhi, che il misticismo definisce la Non-mente. Per quale ragione?Perché è al di là della mente, al di là di ogni umana e limitata interpretazione della realtà oggettiva.CONOSCENZA e AMORE sono dunque la stessa identica cosa.Solo scoprendo chi siamo, siamo in grado di amare.Solo conoscendo la nostra più intima natura, siamo in grado di relazionarci in maniera autentica con gli altri. Solo se ho fiducia in me, posso avere fiducia in te. Se abbiamo

fiducia in noi stessi, in ciò che realmente siamo (non nella persona-maschera che ci riveste) avremo fiducia negli altri e li conosceremo.Non avremo più alcuna paura, perché le differenze saranno svanite. Nessuna barriera-mentale potrà interferire e creare solchi di separazione.La CONOSCENZA è quindi non soltanto AMORE, ma anche VERITAʼ.I filosofi e le Guide Spirituali di tutti i tempi ci hanno sempre esortato, con il loro insegnamento ed il loro esempio, ad andare “dritti” sulla via della Conoscenza e della Verità. A non soffermarci sulle questioni di poco conto.Vale a dire, a non credere che tutto ciò che vediamo sia reale e che tutto ciò che non vediamo sia, per questo, inesistente.Gesù, infatti, quando parlava di Dio faceva riferimento ad un regno interiore:“IL REGNO DEI CIELI Eʼ DENTRO DI VOI”.

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“Conosci Te Stesso” era la massima Socratica.

CONOSCENZA, AMORE e VERITAʼ sono dunque la stessa cosa.

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Il che significa: Dio non è lontano e separato, ma Essenza che permea ogni nostra cellula. Un tesoro da scoprire nella nostra stessa interiorità. Significa quindi che in apparenza

siamo persone, ma nella sostanza siamo UNA SOLA COSA CON DIO.Sosteneva, inoltre, che tale presenza la si poteva trovare anche sotto una pietra, vale a dire in ogni organismo, in ogni atomo, ovunque.Sai Baba, oggi, ritorna più volte sullo stesso tema. Lo sta facendo in maniera sempre più martellante e ripetitiva.Lʼargomento trattato, si sa, non è di facile comprensione. Non conduce tutte le persone ad una comprensione immediata. Ma questo tipo di conoscenza si rende sempre più necessario per lʼumanità.I Maestri lo sanno e cercano in tutti i modi di condurci il più presto possibile fuori dal baratro dellʼignoranza.Al fine di porre termine ad una sequenza ininterrotta di grossolani errori e consequenziali sofferenze, essi ci esortano a non attendere, a non perdere le occasioni che ci vengono offerte.Verrà un tempo in cui la bontà e la santità, non dovranno più essere considerate un optional, appannaggio solo di qualche stravagante eremita o religioso.Gli spaventosi effetti dellʼinciviltà in cui stiamo vivendo e che da troppo tempo nel corso della storia si ripetono, dovranno lasciare il posto ad un nuovo ordine di cose.Non ci resta che comprendere allora che cosa significa venire a conoscenza di chi siamo realmente.

“Se un uccello entra in una sala di specchi, vede molti riflessi della sua forma. Immagina che ci sia un gran numero dʼuccelli e che quelli siano i suoi nemici. Perciò si scaglia impetuosamente contro gli specchi e quelli cadono a pezzi. Ora lui vede tanti uccelli quanti sono i pezzi degli specchi. Quando gli specchi sono tutti rotti a pezzi piccolissimi, non è visibile alcuna immagine e lʼuccello vola via. Questo è lo stato dʼignoranza. Invece, quando un uomo saggio entra in una stanza, riconosce che quelli sono tutti la sua immagine e si sente felice. Nello stesso modo, chi vede se stesso in tutte le altre persone e le guarda come la propria immagine è un vero essere umano. Il principio manifesto, che è visibile nel mondo esterno, è lo stesso di quello che esiste in un individuo. I nomi, le forme e le capacità sono conosciute come separate, ma questi sono solo riflessi. La verità è che voi ed io siamo uno. La Divinità è proprio dentro di voi e non è separata. Nè appositamente collocata in un tempio, una moschea o qualche altro luogo di culto. Ciò che cercate di vedere in una moschea o in un tempio è dentro di voi. Ogni disciplina spirituale si intraprende per sperimentare questa realtà interiore. (Sai Baba)

Abbiamo visto che Baba, quando parla di se stesso, fa riferimento a Dio. Si identifica con Dio. Un sacerdote cattolico, considerato dai suoi concittadini “in odor di santità” e che ho personalmente conosciuto, faceva la stessa cosa. Nel dialogare con lui, si avvertiva la totale e completa assenza di ego che si avverte in Baba. Si avvertiva la piena consapevolezza di essere, non la persona, ma la Divinità, che appare in quella forma. Naturalmente aveva la stessa considerazione degli altri. La stessa consapevolezza che la Divinità, appariva dinanzi a lui, in mille altre svariate forme. Questa

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DIO non è lontano e separato, ma Essenza che permea ogni cellula.

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identificazione è una presa di coscienza che viene definita auto-realizzazione (spirituale) o illuminazione.Non si tratta di una identificazione da parte dellʼego, che impazzito, improvvisamente proclama di essere Dio, ritenendo invece tutti gli altri povere creature inferiori.Un altro errore sarebbe quello di credere, come cosa indispensabile il recarsi in India e avere un Guru. Più volte i Grandi ci hanno ripetuto che lʼunico vero Guru è la nostra coscienza e che a questa dobbiamo dare il primato assoluto del nostro ascolto. Il problema è: quanti di noi sanno ascoltare la coscienza e tacitare la mente? Pochi. Per questo la funzione di un Guru (letteralmente “Guru” significa: colui che dissolve le tenebre dellʼignoranza) o di una Guida Spirituale, è per i più di fondamentale importanza. Una sana riflessione ed una obiettiva analisi del nostro stato, serviranno ad indicarci la cosa migliore da fare per la nostra crescita e la nostra emancipazione. Ma cerchiamo ora di analizzare e di capire bene il significato dellʼilluminazione.Gli studi con appropriate letture sullʼargomento, un percorso spirituale durante il quale si

seguano determinate tecniche e pratiche, nonché la vicinanza di persone sagge ed un costante lavoro introspettivo, sono certamente di grande aiuto per una trasformazione dellʼindividuo.Tuttavia per quanto riguarda il conseguimento, la sua piena fioritura, questa è una realtà esperenziale e pertanto non può che essere percepita. Semplicemente avviene.Come un lampo, che improvvisamente squarcia il velo dʼignoranza.Quel velo che per tanto tempo ci aveva tenuto nascosta la Verità.Perciò viene chiamata “illuminazione”. Perché lʼindividuo, riconoscendosi nella sua vera identità, finalmente si vede. Non è più al buio e raggiunge la Verità, si libera.Si viene così a conoscenza che non esiste un Dio in quanto persona, entità separata da noi. Ciò che esiste è la divinità. Esiste lo Spirito immanente e trascendente, presente ovunque, in ogni luogo, in ogni persona, in ogni cosa. Sopra, sotto, di lato, in alto, in basso....ovunque, in chiunque. Amare veramente Dio significa prendere atto di questo. Gesù lo espresse chiaramente dicendo: “Verrà un giorno in cui i veri adoratori di Dio Lo adoreranno in Spirito e Verità”. Solo lo spirito è Verità immutabile, tutto il resto appare e scompare. Quindi esiste solo Dio. Alcuni pensano che il tutto sia sorto dal tanto citato “Big-Bang”. Ma dietro a questo fenomeno, ci doveva pur essere unʼEnergia. Dal nulla non nasce nulla. A dire il vero, la Divinità può anche essere definita Nulla, come dice Sai Baba. Ma egli prosegue dicendo: “Dio è il nulla da cui Tutto sorge”. Quel Nulla è un Vuoto, in realtà potenzialmente Pieno. Di che cosa? Di tutto quello che appare quando il Pensiero Intelligente vibra, dando il via a quella che noi chiamiamo “creazione” e che, invece, è la Proiezione di quel Pensiero. Esiste solo la Divinità, che si riproduce in tante forme e gioca un poʼ con noi a nascondino fino a che non siamo pronti ad accorgercene.Allora è il RISVEGLIO. Da quel momento in poi lʼindividuo è in grado di fra fruttare al meglio le sue capacità e la sua intelligenza.

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Ciò che esiste è solo la Divinità.

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Lʼostacolo del Mentale. Lʼinganno.

A questo risveglio, molte persone non sono pronte. Si tratta di persone a volte anche molto preparate culturalmente, ma che forse ripongono troppa fiducia nella loro cultura e preparazione. Al punto che questa diviene un ostacolo al conseguimento di una maggiore e diversa comprensione. Per queste persone Platone, Socrate, Epitteto, Eckhart, Krishna, Buddha, Gesù di Nazareth, Babaji, Ghandi, Krishnamurti, Yogananda, Sai Baba e tanti altri ancora, hanno parlato e parlano invano. Almeno per il momento.Ma per chi ha orecchie per intendere, andiamo avanti con un pratico esempio. Un esempio che dimostri quanto il percepibile con i comuni sensi sia soggettivo ed opinabile. Immaginiamoci questa scenetta:

due artisti, allʼaperto, stanno dipingendo lo stesso identico scenario: una boscaglia, un fiume, una casupola, un pescatore con una maglietta rossa. Tuttavia avvicinandosi, un signore nota che non soltanto lo stile è diverso, ma che, uno degli artisti ha dato più rilievo alla boscaglia, mentre lʼaltro ha evidenziato il pescatore. Non solo. Uno ha raffigurato lʼacqua limpida, cristallina e fluida. Lʼaltro lʼha dipinta con colori più cupi ed opachi, come fosse pesante e statica.

Ciò significa che i modi di vedere le stesse cose sono differenti, perché tante e differenti sono le menti. Significa che le menti, tutte indistintamente, per quanta intelligenza posseggano, hanno una visione parziale. Mai completa.Di quante cose ci accorgiamo infatti? Quante altre ne trascuriamo? Dieci persone vedono e vivono le cose in un modo, venti in un altro, cento in un altro ancora.Da tante menti così differenti non può derivare la Verità. La Verità può essere solo percepita attraverso lo Spirito, il Sè. Solo da questa fonte è possibile ottenere la Suprema Conoscenza che restituirà allʼuomo la sua interezza e dignità. Oggi, in questa che viene definita lʼEra delle Tenebre (il Kali-Yuga, ampiamente descritto nel Vishnu Purana), le persone più che mai appaiono disorientate, ubriache. Come tante falene impazzite vanno incontro alla falsa luce dei miraggi, trascurando la vera Luce che rimane nascosta, perché non cercata. Lo possiamo vedere in ogni settore. In politica, nelle scuole, nelle famiglie...ovunque vi sono atteggiamenti estremi, situazioni aberranti. La violenza, lʼincoerenza e lʼignoranza (metafisica) sono salite ai massimi livelli. Sono in molti a chiedersi: “come si è potuto arrivare a questo punto? Come è possibile uscirne?”.Siamo arrivati a questo punto, perché abbiamo ignorato lʼimportanza di conoscerci quali Esseri Spirituali dotati di un corpo. Per troppo tempo ci siamo identificati con il guscio (la materia) e non con lo Spirito che la anima. Per troppo tempo abbiamo trascurato lʼinsegnamento e le indicazioni forniteci dai Maestri. E ancora: per troppo tempo abbiamo pensato che fosse sufficiente raggiungere unʼampia conoscenza culturale e scientifica. O il seguire un Credo appiccicandoci addosso uno stemma e ritenendo che tutti, obbligatoriamente, lo debbano indossare per salvarsi.“Lʼetichettatura fa diventare intolleranti. Lʼetichettatura dimostra la schiavitù delle coscienze. Lʼuomo libero, lo è innanzitutto nella coscienza e riconosce due cose fondamentali: prima di tutto che ogni essere vivente ha una sua funzione meritevole, qualunque sia il paese in cui vive o il lavoro che svolge, e, in secondo luogo, che non cʼè

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cultura o posizione sociale che superi lʼorientamento al dovere e al bene” (G. Rosati - Infrangere lʼillusione).Lʼumanità ha ingannato, teso trappole ovunque. I ciechi si sono appoggiati ad altri ciechi. Guide non illuminate dallo Spirito hanno preteso di insegnare, hanno imposto le loro idee, la loro piccola e imperfetta visione. Questo, purtroppo, sta avvenendo tuttora, in molti luoghi, in molte sedi. Lʼego tanto più è radicato e forte, tanto più considera gli altri piccoli, deboli, meschini e bisognosi di essere convertiti. A personalità così autoritarie e invadenti, non interessa affatto la tua illuminazione, anzi è loro dʼostacolo. A chi proverà ad alzare la testa, annunciando che non è più lo stesso di prima, a questi cercheranno di sbarrare la strada e di confonderlo.Oh, se avessero un barlume di Conoscenza! I saggi rispettano sempre e non disturbano mai. I saggi sanno attendere. Il grande si piega verso il piccolo. La Grande Intelligenza non si impone, solo la piccola lo fa. Il sapiente ti accoglie così come sei. Così come sei ti ama, non vuole cambiarti. Aspetta che tu sia pronto, che sia tu a chiedere. Se a te racconta una favola ed un altro riceve grandi rivelazioni, è perché si fa a misura della nostra intelligenza, del nostro grado di comprensione. Siamo noi a vedere una differenza in questo, la dove vi è solo pazienza, lungimiranza e amore.

Rispetto ed accettazione (Sinonimi della Conoscenza)

“Aggrapparsi alla conoscenza esclusiva di una cosa, ma ignorare che questa è identica a tutte le altre, è detto “Tre del mattino”. Che cosa vuol dire?Un allevatore di scimmie distribuiva ghiande alle scimmie dicendo loro: “Vi darò tre ghiande al mattino e quattro la sera. Che ne pensate?”. Le scimmie si mostrarono innervosite. “Ve ne darò quattro al mattino e tre la sera. Che ne dite?”. Le scimmie ne restarono incantate. In realtà non cʼera nulla di cambiato, ma la prima proposta aveva provocato la collera e la seconda la gioia. Lʼallevatore aveva saputo adattarsi alla natura delle scimmie. Così il Santo dosa affermazione e negazione affidandosi al corso del Cielo. Ciò si chiama validità ambivalente”. (Zhuang-zi)

La Conoscenza genera rispetto e accettazione.Ora, guardando indietro nel tempo, constatando quanti sono gli errori del passato, possiamo asserire che qualcosa è davvero cambiato oggi?Siamo piccoli Esseri sino a che permettiamo che le nostre idee ci dividano.Allora le guerre, le devastazioni, lʼodio, lʼindifferenza, lʼintolleranza non avranno mai fine.Le onde anomale ed i terremoti si intensificano perché: “Come in alto, così in basso” e quindi “come è dentro, così è fuori”.Sono i bassi sentimenti, le tensioni, le diatribe e le azioni violente a produrre lʼeffetto boomerang sul nostro pianeta. Alcuni scienziati ne hanno parlato. I loro studi e la loro ricerca sul tema, hanno dimostrato quanto, persino il battito dʼali di una farfalla. produca il suo effetto o risonanza, anche a considerevoli distanze. I mistici, tutti i più grandi Esseri della Storia lo hanno sempre ribadito:

TUTTO Eʼ UNO.

Questo è il motivo per cui, tutto ciò che facciamo, ha una ripercussione, un ritorno. Come quando si getta un sasso nellʼacqua e vediamo formarsi dei cerchi che si espandono, ricordiamoci che questa è una Legge Universale! Tutto si espande e tutto ritorna indietro. Pensieri, parole, azioni hanno il loro effetto su vasta scala e pertanto, si

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riceve ciò che si dona. Le nostre decisioni, il nostro vivere possono essere per il Pianeta, concime o veleno.Il raccolto che deriva da un campo ben irrigato, è diverso da quello che si ottiene da quello avvelenato. Chiediamoci:Quali frutti vogliamo raccogliere?Con quali nutrirci?Lʼinvito, a divenire conoscitori della Verità, si fa sempre più pressante. I grandi maestri da sempre si riuniscono, formano un cerchio sottile, non visibile allʼocchio umano. Ma le loro parole ci raggiungono. Diamo loro il benvenuto! Nutriamoci di questo nettare divino affinché questa saggezza sia poi espressa nel nostro vivere!

“Conoscete la Verità e la Verità vi renderà liberi” (Gesù di Nazareth)

“Tutti i mali sono lʼeffetto dellʼinconsapevolezza....La vera salvezza è conoscere Se Stessi come parte dellʼunica Vita senza tempo e senza forma da cui tutto ciò che esiste trae il proprio essere” (E. Tolle - Il potere di adesso).

“...Deve avvenire una trasformazione nel profondo della nostra personalità. Questo è quanto Platone intende con il termine - paideia. La nostra traduzione attuale “istruzione, formazione”, presenta una sfumatura troppo intellettuale. Paideia inizialmente significava unʼinversione di marcia dellʼintero essere umano nei confronti della sua natura più profonda. Da qui scaturisce una conoscenza che deriva dallʼesperienza e non dalla riflessione intellettuale. La vera formazione trasforma il profondo dellʼuomo conducendolo nel suo centro, nel suo vero essere, a partire dal quale poi agisce”. (W. Jager - Lʼessenza della vita).

“La Luce è saggezza; senza Luce tutto è tenebra. Se non ti sei provvisto della Luce della Conoscenza per rischiarare la via, inciamperai al buio e ti sarà compagna la paura. Non cʼè falsità più grossa della paura, né ignoranza più potente di essa. Decidi perciò di fare il tuo viaggio nella luce del sole della Conoscenza e fa che la tua vita sia degna di essere vissuta. Il tuo successo renderà degne anche le vite degli altri”. (Sai Baba - La Conoscenza).

Conclusioni

- è indispensabile pervenire alla Conoscenza, perché solo attraverso la comprensione della nostra vera natura, potremo uscire dalla prigione delle inquietudini mentali, dallʼoscurità dellʼignoranza, dalle paure che ne derivano e dalla sofferenza.

- la CONOSCENZA conduce alla Comprensione, alla VERITAʼ- la VERITAʼ alla RETTITUDINE, al Retto Agire- la RETTITUDINE alla PACE- la PACE allʼAMORE- lʼAMORE alla NON-VIOLENZA- la CONOSCENZA è VERITAʼ che rende LIBERI

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I CHAKRAElisa Tommasoni, Parma ❉

(laureata in Beni Artistici)

Introduzione

Il nostro corpo fisico è circondato da un campo energetico strutturato su sette livelli chiamato comunemente aura. Corpo fisico e aura sono strettamente collegati e interagiscono attraverso vortici energetici chiamati chakra, (chakra in sanscrito vuol dire ruota); i principali sono sette, ma ne abbiamo molti altri dislocati lungo tutto il corpo. Secondo il pensiero olistico lʼenergia precede la materia e la crea, dunque il corpo fisico è lʼultimo stadio, il più denso processo di generazione iniziato in precedenza. Barbara Brennan nel suo libro Mani di luce definisce: “il campo energetico umano come la manifestazione dellʼenergia universale intimamente connessa con la vita dellʼuomo”; quindi lʼaura e il campo energetico hanno il compito di attingere energia dallʼuniverso e apportarla ai chakra. Iniziamo quindi il viaggio attraverso questi sette importanti centri energetici, che ci possono aiutare a far stare in equilibrio il nostro corpo, tempio del Divino. Per una rappresentazione grafica dei Chakra si veda lʼAppendice 1 a pag 24

Primo Chakra - Muladhara

Il suo colore è il ROSSO (un altro colore associato è il nero). Il mantra- seme è LAM. Lʼelemento la TERRA. Senso lʼOFATTO. Corrisponde al primo livello dellʼaura chiamato Corpo Eterico, esso si trova a pochi centimetri di distanza dal nostro corpo fisico, contiene tutte le informazioni sulla realtà materiale propria dellʼindividuo. Si trova tra il coccige e lʼosso sacro. Chiamato anche chakra della RADICE, presiede gli organi genitali che rappresentano per eccellenza la fertilità e la nascita della vita. La sua funzione è infatti legata allʼistinto di sopravvivenza, al nostro rapporto e adattamento ai bisogni primordiali quali cibo, lʼaria, lʼacqua e il riparo. Il suo significato «radice», inteso come principio-energia capace di assicurare sviluppo e nutrimento ad ogni cosa, ribadisce il senso di «origine» di questo primo livello energetico. Sul piano psicologico è in correlazione con lʼaccettazione della vita. Le affermazioni e parole chiave da ripetere per rinforzarlo sono: IO ESISTO, IO SONO, MI RADICO, HO SICUREZZA E VOGLIA DI VIVERE. Prendo coscienza del DIRITTO DI AVERE. Visto il profondo legame di questo primo centro energetico con la Terra, Kundalini, la Grande Madre da cui scaturisce ogni essere per riequilibrare o semplicemente nutrire questo chakra è fondamentale prendere contatto con la Madre Terra, sentire il nostro radicamento; una posizione utile è mettersi in piedi gambe leggermente piegate e divaricate e immaginare che dalle piante dei piedi comincino a crescere delle piccole radici, che si allungano sempre più fino ad arrivare al centro della Terra e li ancorarsi. Diventeremo così uno splendido albero saldamente radicato alla Grande Madre. Oppure si può prendere questo contatto comodamente sdraiati, sentendo momento per momento quali parti del corpo toccano il pavimento (prima la testa, le braccia poi il tronco e così via...), quali parti toccano o pesano di più? Lʼadesione a terra è uguale per tutte le parti?

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Non si chiede di cambiare niente, ma solo di osservare.

Secondo Chakra - Svadhishthana

Il suo colore è lʼARANCIONE. Il mantra-seme VAM. Lʼelemento lʼACQUA. Senso il GUSTO. È collegato al secondo l ivello dellʼaura chiamato Corpo Emotivo che sporge dal corpo fisico da 2,5 cm a 7,5 cm; registra tutte le informazioni sul lato emozionale (emozioni, sensazioni, sentimenti) della personalità. Si trova 3-4 dita sotto lʼombelico, dunque presiede la zona in cui ci sono le reni, lʼintestino e gli organi di riproduzione, è inoltre associato alle ghiandole surrenali. Presiede lʼattività sessuale, il desiderio, la vitalità, la vivacità, la sensualità, il bisogno di socializzare . È profondamente legato alla creatività in tutte le sue forme, come mezzo per lʼespressione di sé. Come caratteristica psicologica è direttamente collegata alla tristezza e alla paura (di perdere il controllo e di essere ingannati). Affermazioni: IO SENTO, IO POSSO, LA MIA VITA E GIUSTA. Prendo coscienza del DIRITTO DI SENTIRE E AVERE PIACERE. ̀ Lʼesercizio più adatto a questo chakra è far ruotare il bacino (le gambe restano ferme e ben salde al pavimento), prima in un senso poi nellʼaltro, come quando giocavamo allʼhula hop, o come in una sensualissima danza del ventre. Poiché lʼelemento è lʼacqua, quando abbiamo accumulato troppa rabbia o energie negative, immaginare una delicata pioggerellina che ci bagna e sentire che insieme ad essa tutto scorre e se ne va.

Terzo Chakra - Manipura

Il suo colore è il GIALLO. Il mantra-seme RAM. Lʼelemento il FUOCO. Senso la VISTA. È collegato al terzo livello aurico chiamato Corpo Mentale , che sporge dal corpo fisico da circa 7,5 cm a 20 cm, riguarda le funzioni intellettuali e mentali, per cui registra i pensieri mentali e le emozioni relative. Si trova subito sotto lo sterno, alla bocca dello stomaco, questa zona viene chiamata Plesso Solare. Questo è il chakra della forza di volontà individuale, del carisma, dellʼefficienza, della disciplina. Attraverso di esso si controllano il proprio potere personale, la capacità decisionale, lʼuso positivo della propria energia, sicurezza e autostima. Lo scarso funzionamento determina invece scarsa energia, timidezza, bassa stima di sé, senso dʼinutilità. Viene chiamato cervello addominale perché controlla appunto istinto e volontà. Affermazioni: IO VOGLIO , SONO CAPACE E RIUSCIRO , SE NON RIESCO CIRIPROVO. Prendo coscienza del DIRITTO DI AGIRE. Sempre nella posizione che abbiamo assunto per i primi due chakra (in piedi gambe leggermente piegate e divaricate), far toccare i gomiti dietro la schiena questo serve per allargare il Plesso Solare.

Quarto Chakra - Anahata

Il suo colore è il VERDE. Il mantra-seme YAM. Lʼelemento ARIA. Senso il TATTO.

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Qui siamo al quarto livello dellʼaura: il Corpo Astrale che si estende15-30 cm dal corpo fisico e tramite questo livello si osserva lo scambio energetico tra le persone, riguarda le esperienze di tipo affettivo. Si trova della zona del cuore, al centro del petto. È associato alla ghiandola timo . Questo chakra, chiamato spesso chakra del cuore è molto importante perché funge da cerniera tra il piano fisico-materiale degli altri tre e quelle spirituale che da qui ha inizio. Produce emozioni come amore incondizionato, empatia, accettazione e comprensione verso gli altri; stimola il dare e il ricevere e il prendersi cura della vita in ogni sua forma (umana, animale, vegetale, minerale). Il cattivo funzionamento può generare odio, risentimento, timore. Affermazioni: IO AMO, SO AMARE GLI ALTRI E ME STESSO. Prendo coscienza del DIRITTO DI AMARE E ESSERE AMATO. Per aiutare questo chakra si può fare lʼesercizio delle coppe. Sedersi in una posizione comoda e inizio a respirare (inspirare col naso, espirare con la bocca) mentre mi rilasso; trasformo il primo chakra in una coppa, posso aiutarmi visualizzando anche il colore di ogni chakra, e lo faccio traboccare di respiro, via via salgo agli altri chakra fino ad arrivare al quarto, mentre il respiro diventa sempre più fluido. Così avremo svuotato il cuore per dare spazio a emozioni ed energie positive. Questo ci può aiutare anche ad ascoltare gli altri con il cuore e non con la mente, cioè senza giudizio; come recita un proverbio degli Indiani dʼAmerica «Non giudicare una persona se non hai prima camminato mille passi nei suoi mocassini».

Quinto Chakra - Vishuddha

Il colore è lʼAZZURRO. Il mantra-seme HAM. Lʼelemento lʼETERE. Senso lʼUDITO. Correlato con il quinto livello aurico, Corpo Eterico Matrice, registra tutto ciò che esiste sul piano fisico nellʼindividuo ed è lʼarchivio della nostra esistenza, si diffonde a partire da 45- 60 cm. Situato nella fossetta alla base del collo, è il chakra della gola, associato alla tiroide. Questo chakra sovrintende la comunicazione, la capacità di ascolto e di parola, la sincerità, la capacità di trasmettere le proprie idee in modo chiaro, preciso e cristallino. Attivato conferisce infatti il potere di esprimersi e di parlare in modo molto persuasivo e convincente. Gli squilibri di questo chakra possono portare incapacità di esprimersi e di conseguenza a questa incomunicabilità, stress e introversione. Non solo è responsabile della comunicazione interpersonale ma anche di quella con il mondo Etereo, attraverso la preghiera, il canto, la musica. Strettamente collegato al secondo chakra per quanto riguarda la creatività, in questo caso intesa come manifestazione verso lʼesterno. Affermazioni: IO COMUNICO, SO COME FARMI COMPRENDERE . Prendo coscienza del DIRITTO DI DIRE E FARMI DIRE LA VERITA, DI PARLARE E DI CREARE. ̀ Lʼesercizio che vedremo adesso non solo serve sbloccare lʼenergia del quinto chakra e liberare la creatività ma anche per conoscere lo stato degli altri chakra. Si chiama esercizio degli anelli. Coricarsi e rilassarsi mentre sentiamo fluire il nostro respiro, immaginare cinque cerchi intorno alla gola ognuno do essi corrisponde a un chakra dal primo al quinto e prestare attenzione a come li vediamo: il primo cerchio è allʼaltezza delle clavicole, il secondo è posizionato sul pomo dʼAdamo, il terzo appena più su, il quarto al di sotto dellʼosso mandibolare, il quinto dove inizia lʼosso mandibolare; portare le mani su ogni cerchio mentre si pronuncia OM, sentendo come vibra ogni cerchio ci possiamo fare

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unʼidea di come sta quel chakra, se necessario regolare ogni volta la voce per sentire meglio la vibrazione. Un piccolo aiuto per esprimersi con chiarezza: mettere le dita della mano destra sulla fontanella e quelle della mano sinistra sulla gola.

Sesto Chakra - Ajana

Il colore è lʼINDACO. Il mantra è lʼOM (sintesi di tutti i mantra, così come esso è sintesi di tutti gli altri chakra). Esso corrisponde al sesto livello dellʼaura chiamato Corpo Celestiale, si colloca da 70 cm a 90 cm dal corpo fisico. Contiene tutte le verità di cui siamo alla ricerca e rappresenta lʼaccrescimento della conoscenza, qua sono registrati tutti i doni psichici come telepatia, guarigione, chiaroveggenza ecc. Si trova al centro della fronte tra le sopracciglia; conosciuto come Terzo Occhio, è associato allʼipofisi. È il chakra della visione (o percezione) extrasensoriale come la percezione dellʼaura, la previsione, il potere mentale, lʼintuizione, la chiaroveggenza, tutte le facoltà sensitive sono qui. Insieme al terzo chakra rappresenta la volontà. Squilibri possono portare fenomeni psichici incontrollati e mancanza di fiducia nelle intuizioni. Affermazioni: IO VEDO, SONO PRESENTE E OSSERVO. Predo coscienza del DIRITTO DI VEDERE. Mi siedo nella posizione del loto a gambe incrociate, metto il dito medio sul Terzo Occhio, con il pollice chiudo la narice destra e inalo con la narice sinistra, poi la chiudo con lʼanulare ed esalo con la narice destra, inalo sempre con la destra, la chiudo ed esalo con la sinistra poi inalo con essa e così via...In un primo momento prestare attenzione su che cosa si sofferma la mente, poi cercare di lasciar andare i pensieri e farli volare via come fossero farfalle. Se si sente un piccolo dolore al Terzo Occhio come un pizzichio, vuol dire che sta cominciando ad aprirsi.

Settimo Chakra - Sahashrara

Il colore è il viola (altro colore associato il bianco). Non corrisponde a nessun mantra ma al SILENZIO e allʼascolto mistico. Siamo giunti al settimo livello dellʼaura chiamato Corpo Keterico o Casuale, siamo ormai al livello spirituale. Sporge dal corpo fisico da 75 cm a 100 cm. Attraverso questo corpo sperimentiamo lʼunione con il Tutto, è un campo di vibrazioni molto alte; contiene le informazioni delle vite precedenti. È situato sulla sommità del capo , per questo viene chiamato anche chakra della Corona, associato alla ghiandola pineale. Esso è il collegamento con la forza universale. La sua funzione è infatti quella di aprire un varco per il contatto con il Divino, per arrivare allʼ “Illuminazione” vale a dire la relazione tra la coscienza dellʼindividuo e la forza creatrice dellʼUniverso. Le sensazioni correlate sono: senso dellʼinfinito, saggezza, beatitudine, illuminazione, unione con il Tutto; ma tutti questi stati dellʼessere sfuggono alle possibilità descrittive della razionalità e possono essere compresi (letteralmente “presi allʼinterno di noi”, assimilati e non semplicemente capiti) soltanto attraverso lʼesperienza diretta. Affermazioni: IO TRASCENDO , SIA FATTA LA TUA VOLONTA ̀ (SAI RAM). Prendo coscienza del DIRITTO DI SAPERE. Un esercizio di meditazione per il settimo chakra può essere: sedersi nella posizione del

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loto, o in unʼaltra posizione comoda e concentrare lʼattenzione sul respiro. Poi immaginare una luce intensa, solare che entra dalla testa e si espande in tutto il corpo, inizio ad inspirare questa luce cristallina con il naso e la mando in tutti gli organi, per la fase finale della meditazione posso anche coricarmi. Non devo assolutamente prestare attenzione al chiacchiericcio della mia mente: IL MIO UNICO SCOPO E ̀ STARE IN CONTATTO CON LʼUNIVERSO E RICEVERE AMORE!!

Conclusioni

Per nutrire il chakra che vogliamo, o perché no tutti assieme, che sarebbe sempre la cosa migliore, si può semplicemente mettersi nella posizione che preferiamo a recitare il mantra corrispondente; un prezioso aiuto viene dal colore associato, visualizzandolo sottoforma di alone luminoso o di uno splendido fiore che sboccia!

Letture consigliate

1. Margaretha Mijnlieff, Chakra una fonte di consapevolezza, Xenia edizionRuth2. White, Chakra, Sonzogno e Fabio Nocerini, Chakra, Giunti Demetra.

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APPENDICE 1: Rappresentazione grafica dei Chakra.

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Figura 1: Rappresentazione grafica dei Chakra. Nota: in questa figura è presente un errore: il 7 chakra corrisponde alla ghiandola pineale, mentre il 6 allʼipofisi.

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SPIRITUAL IMPLICATIONS OF BASIC RESEARCH

IL RUOLO DELLA GHIANDOLA PINEALE NEL PROCESSO DELLʼILLUMINAZIONE

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

Note storiche

In occidente lʼidentificazione della ghiandola pineale, come distinto organo del cervello, risale al 3 e 4 secolo avanti Cristo.2 Fu infatti un anatomico alessandrino, Herophilus, a scoprirla. Egli riteneva che essa potesse controllare il flusso della memoria.5

Successivamente Galeno di Pergamon (130 - 200 AC) descrisse lʼepifisi come una struttura di tipo ghiandolare e la nominò con il termine greco Konareison (conarium in latino), che vuol dire simile ad una pigna.2 Lʼorgano fu chiamato successivamente ghiandola pineale.2 La sua localizzazione al centro del cervello e la sua struttura singolare, come impari e altamente vascolarizzato, le valsero lʼappellativo di “sede dellʼanima” da parte di Cartesio.2,5 La ghiandola fu anche chiamata “corpo cervicale” o “epiphysis cerebri”, in virtù del fatto che si trova nel punto più alto del cervello in molti animali.2 In oriente la ghiandola era stata battezzata dai mistici con il termine di terzo occhio.5 I mistici conoscevano la pineale molto tempo prima che gli anatomici greci la scoprissero. Secondo il buddismo, il ricercatore spirituale raggiunge lʼilluminazione soltanto quando si apre il terzo occhio.5 Secondo la tradizione il terzo occhio è localizzato tra le sopracciglia, dove è situata esattamente la ghiandola pineale.5 I riferimenti dei mistici coinvolgono sempre la ghiandola pineale e quindi anche gli ormoni da essa prodotti.5

Background Knowledge

A n a t o m i a : L a ghiandola pineale o epifisi è un piccolo organo a forma di pigna (da cui il nome) che pesa dai 100 ai 180 mg ed è posto tra i collicoli superiori (o corpi mammillari) alla base del cervello.1 Depositi di granuli calcari sono presenti nella ghiandola fin dalla nascita, ma la loro densità aumenta

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Ghiandola pineale - notare che è situata al centro del cervello

Figura 1

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progressivamente con lʼetà. Studi radiografici hanno evidenziato una correlazione tra il grado delle calcificazioni e le funzioni secretorie della ghiandola.2

Istologia: Eʼ composta da uno stroma neurogliale lasso che racchiude nidi di cellule epiteliomorfe, pinealociti, con funzione fotosensoriale e neuroendocrina (da cui la denominazione della ghiandola pineale di “terzo occhio”).1 Lʼimpregnazione argentica rivela che queste cellule presentano processi citoplasmatici lunghi e sottili, reminiscenza di precursori neurali primitivi, che si intersecano con i processi degli astrociti.1 (Figura 1)

Vascolarizzazione: la ghiandola pineale riceve il sangue dalle arterie coriodali posteriori, che derivano dalle arterie cerebrali che corrono nel tratto posteriore del mesencefalo.2 Il sangue viene drenato nel seno straight attraverso dei piccoli vasi per arrivare fino alla vena di Rosenthal, da cui si forma la grande vena di Galeno.2 Allʼinterno della ghiandola cʼè una fitta rete di capillari e sinusoidi, tipici di un organo che ha funzioni endocrine. In molti mammiferi, la pineale è un organo circumventricolare, privo cioè della barriera ematoencefalica, cosa che la rende direttamente a contatto con i farmaci.2

Ruolo della ghiandola pineale nella fisiologia umana: la ghiandola pineale produce soprattutto un ormone che è stato chiamato Melatonina, per la sua capacità di schiarire la pelle delle rane e per la sua capacità di reagire con la serotonina.2,3 I pinealociti prendono il triptofano dal sangue e lo convertono in serotonina attraverso varie reazioni enzimatiche, tra cui quelle di idrossilazione e di carbossilazione.2 La serotonina è convertita a N-acetil-serotonina e poi metilata a melatonina.2 (Figura 2). La melatonina è una molecola

altamente liposolubile; piuttosto che essere immagazzinata in vescicole, una volta sintetizzata viene rilasciata nei capillari, dove si lega per il 70% allʼalbumina.2 La sua emivita nel sangue è di circa 30 minuti.2 La melatonina viene metabolizzata nel fegato e poi eliminata con le urine.2. La produzione giornaliera di melatonina è stata stimata essere pari a 28,8 microgrammi/die nellʼuomo e sembra che la produzione giornaliera sia leggermente più alta nel maschio rispetto alla femmina, mentre la produzione notturna è simile in entrambi i sessi.2 (Tabella 1). Il principale fattore che regola la produzione di melatonina è lʼalternanza giornaliera della luce e del buio.2 I livelli di melatonina sono più alti di notte che di giorno. I livelli massimi nel sangue si riscontrano tra le 1 e le 5 di notte e cominciano a scendere prima dellʼora abituale di risveglio.5,2 Il ritmo circadiano della melatonina è regolato in maniera endogena e persiste anche negli animali che sono stati sottoposti a lunghi periodi di oscurità.2 Esso viene

però abolito dalle lesioni del Nucleo Soprachiasmatico dellʼipotalamo e questo suggerisce che è questo nucleo che regola e sincronizza la sua produzione con il ciclo luce-buio.2

(Figura 3)

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Figura 2

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La ghiandola pineale assolve nellʼuomo varie funzioni: è un organo endocrino ed è un regolatore di altri ormoni.2 Le p r inc ip ia l i az ion i de l la melatonina sono:-abbassa la temperatura centrale corporea, aumenta l e t e m p e r a t u r a d e l l e estremità e ciò indica un aumento della perdita di calore;2-facilita il sonno nei soggetti

normali. Infatti può essere usa ta come pres id io farmacologico nel Jet Lag;2,6

- r i d u c e l a p r e s s i o n e corporea, la frequenza cardiaca e la g i t tata cardiaca, mentre aumenta le resistenze periferiche. Lʼaumentato rischio di infarto del miocardio che si riscontra nelle prime ore mattino, coincide con la c a d u t a d e i l i v e l l i d i melatonina nel sangue;2

- a g i s c e c o m e immunomodulatore sul s i s t e m a i m m u n i t a r i o attraverso un duplice ruolo: il primo è quello di attivare il sistema immune n e l l a fl o g o s i a c u t a a t t r a v e r s o i l potenziamento dellʼattività dei linfociti T helper, il secondo è quello di agire s u l l ʼ e m a t o p o i e s i e su l l ʼat t iv i tà de l t imo, aumentandole. Inoltre diversi studi sugli animali hanno dimostrato che la melatonina ha proprietà oncostatiche e che potrebbe contribuire a ridurre lʼinsorgenza e la progressione dei tumori.2

I livelli ematici di melatonina sono stati riscontrati bassi nelle seguenti patologie:- depressione: suggerendo una possibile correlazione tra i bassi livelli dellʼormone e i

sintomi emotivi e cognitivi che caratterizzano questa patologia. Inoltre i principali farmaci antidepressivi, come la paroxetina o la fluoxetina o la venlafaxina, agiscono aumentando nel cervello i livelli di serotinina (che come abbiamo detto prima è il precursore della melatonina), inibendo la sua ricaptazione negli spazi intersinaptici.2

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Figura 3

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- fibromialgia: che è caratterizzata da alcuni sintomi neurovegetativi (disturbo del sonno, fitigue e dolore muscolare), che caratterizzano anche la depressione;2

- malattia di Alzheimer: suggerendo che ci potrebbe essere una relazione tra lʼinvoluzione della ghiandola pineale e la demenza senile e che il ripristino dei livelli di melatonina potrebbe avere un ruolo terapeutico nella malattia di Alzheimer.2,4

La ghiandola pineale produce altri ormoni oltre alla melatonina.2,5 Alcuni di questi sono:- 5-metossitripotofolo, che ha un ritmo circadiano simile alla melatonina2

- VIP2

- vasopressina2

- ossitocina2

- PHI o peptide istidina isoleucina2

- CGRP o peptide correlato al gene della calcitonina2

- sostanza P2

- somatostatina2

Malattie della ghiandola pineale

La principale malattia della ghiandola pineale è la neoplasia.1,2 I tumori che coinvolgono lʼepifisi sono comunque rari; la maggior parte proviene da cellule germinali embrionali sequestrate allʼinterno della loggia.1 Il più delle volte prendono la forma dei cosiddetti germinomi, simili ai seminomi testicolari o ai disgerminomi ovarici. Altre linee di differenziazione germinale comprendono i carcinomi embrionari, i corioncarcinomi e i tumori misti.1 I pinealomi sono invece le neoplasie che originano dai pinealociti.1 Queste neoplasie sono divise in due categorie: pinealoblastomi e pinealocitomi, basandosi suI loro grado di differenziazione, che, a sua volta, si correla con lʼaggressività tumorale.1 I principali sintomi di questi tumori sono: disturbi visivi, cefalea, deterioramento mentale e qualche volta una evoluzione tipo di demenza.1 Il decorso clinico dei pinealoblastomi è sfavorevole, con una sopravvivenza bassissima oltre gli 1 o 2 anni, mentre i pinealocitomi vanno meglio, con una sopravvivenza a 7 anni del 50%.1 ll ruolo della melatonina nei pazienti con tumori pineali non è ancora stato ben definito.2 Alcuni studi e alcuni case reports suggeriscono che i livelli della melatonina possono essere usati come un marker diagnostico o come un marker prognostico di rimozione del tumore.2 La melatonina potrebbe essere prodotta dai tumori pineali, in modo particolare dai tumori che originano dai pinealociti, e la sua secrezione circadiana potrebbe essere alterata da qualsiasi massa presente nella ghiandola.2Altre malattie che la possono colpire sono le malattie granulomatose, come la sarcoidosi.7

Usi clinici della Melatonina

La melatonina, per le sue proprietà, può essere utilizzata alla dose di 3 mg/die:- nei pazienti che soffrono di qualsiasi disturbo del sonno-veglia, dal momento che riduce il

tempo di latenza del sonno, migliora la qualità del sonno e riduce i risvegli notturni;3- nei pazienti con diagnosi di insonnia di qualsiasi tipo;3- nel trattamento del Jet Lag;3- nei disturbi del sonno nei pazienti che soffrono della Malattia di Alzheimer3

La melatonina è ben tollerata nella maggior parte dei pazienti e rari sono gli effetti collaterali.3 Tra i possibili effetti avversi ci sono: nausea, astenia, confusione, ipotermia e mal di testa.3

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Per le sue proprietà oncostatiche, la melatonina ad alte dosi (20-50 mg al giorno) è stata studiata in molti pazienti che avevano un tumore in stadio avanzato, soprattutto dal gruppo italiano di P. Lissoni.3 La melatonina data in combinazione con IL-2, la chemioterapia o la radioterapia, ha dimostrato prolungare la sopravvivenza e ridurre le complicanze in molti pazienti neoplastici (per esempio in pazienti con diagnosi di carcinoma pancreatico o con diagnosi di carcinoma polmonare non a piccole cellule o di carcinoma epatocellulare o di carcinoma alla mammella) rispetto a quei pazienti neoplastici a cui non veniva somministrata.3

Il ruolo della ghiandola pineale nellʼilluminazione

La ghiandola pineale ha tutte le carte in regola per essere il vettore che può condurre il ricercatore spirituale nelle braccia dellʼinfinito. I mistici hanno definito lʼepifisi il chakra della corona, la sede dellʼanima.5 Cartesio, molti secoli dopo, utilizzò lo stesso termine (forse aveva letto i Veda?). In effetti essa assolve diverse funzioni centrali nel funzionamento del corpo umano e della sua psiche (ricordate che nella depressione i livelli di melatonina e di serotonina sono bassi). In altre parole in essa risiedono tutti gli strumenti che ci consentono di attraversare tutti gli stati di coscienza conosciuti, compreso lʼultimo, cioè il nirvana. Quello che cʼè scritto nel Rig Veda ci viene in aiuto per capire meglio questi concetti:

è grazie al Soma che gli dei sono potenti, è grazie al soma che il mondo è immensoRig Veda X,85,2

Sai Baba, e con lui altri mistici, sostiene che i Veda raccontano soltanto la Verità. Se le cose stanno così dobbiamo considerare attendibile anche la notizia relativa al Soma.Il succo del Soma, una volta ingerito, cominciava a produrre i suoi effetti, dilatando la coscienza e facendola entrare nel cuore di Indra. Indra nella mitologia indù è il Creatore e il padre di tutti gli dei. Le Scritture raccontano che lʼuomo può prendere il posto di Indra, purché sia in grado di sacrificare 100 cavalli (la mente). Dunque il Soma consentiva a chi ne faceva uso di dilatare la coscienza a tal punto di conoscere Dio e di acquisire poteri soprannaturali. In altre parole gli effetti del Soma erano quelli che si ottengono dopo molti anni di meditazione. Grazie a questa pianta e alle sue proprietà, i sacerdoti indiani scoprirono che:- Dio è uno stato di consapevolezza e non unʼentità- lʼuomo è potenzialmente Dio- quando si è nello stato di consapevolezza supremo, cioè si è Dio, si acquisisce una

visione unitaria e si è in grado di manipolare il mondo fenomenico- ogni uomo può accedere a quello stato di coscienza.Una volta scoperte queste verità, lʼesperienza fornì mille stratagemmi per uscire dalla trappola del mondo fenomenico. Probabilmente il Soma agiva sul cervello attivando alcuni circuiti neurali, rilasciando alcuni neurotrasmettitori e ormoni cerebrali, permettendo così allʼindividuo di accedere ai mondi superiori. Molto probabilmente tra i circuiti cerebrali attivati dal Soma partecipavano la ghiandola pineale con la produzione di melatonina e di altri ormoni e lʼemisfero temporale di sinistra. Un altro esempio ci viene dallʼarmalina.5 Lʼarmalina è una sostanza psicotropa ricavate da alcune liane dellʼAmerica tropicale.5 Pare che lʼarmalina venisse utilizzata dagli sciamani americani per raggiungere i mondi superiori.5 La cosa interessante è che la sua struttura chimica è molto simile a quella della melatonina, che è prodotta dalla ghiandola pineale.5

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Nel 1640 Cartesio, lo abbiamo già detto, definì la pineale la sede dellʼanima.5,2 La proprietà fotosensibile della ghiandola pineale va presa in seria considerazione, se si considerano le reazioni dei mistici che si ritirano nellʼoscurità delle grotte o le dichiarazioni di Sai Baba, che dichiara che la notte più propizia per espandere la propria coscienza è quella Shivaratri, cioè la notte in cui nel cielo non splenda la luna.5 Infatti qualsiasi assenza di luce stimola la produzione della melatonina.5 Lʼilluminazione è dunque un processo fisiologico che si concretizza grazie al nostro corpo fisico e anche mentale.5 Proprio perché lʼilluminazione è un processo fisiologico e quindi, come tale, basato su meccanismi elettrochimici, esso può realizzarsi mediante un certo addestramento (sadhana). Lʼaddestramento prevede la produzione di sostanze capaci di agire sul cervello, al fine di dilatare la coscienza allʼinfinito.5 La melatonina sembra essere una di quelle. Ogni individuo sceglierà dunque la strada che gli è più congeniale in base alla propria personalità e alla propria volontà. Alcuni sceglieranno il servizio disinteressato, altri i canti devozionali, altri ancora la meditazione, ma tutti questi hanno lo scopo di produrre nel cervello sostanze chimiche che influenzano il pensiero, lo condizionano, lo decondizionano, lo esaltano o lo spengono.5 Lo spegnimento del pensiero è la condizione necessaria per accedere agli stati di coscienza superiori.

Aree di incertezza

Cosa succede in coloro che hanno delle malattie che coinvolgono la ghiandola pineale?Molto probabilmente le sue funzioni vengono assolte da altre zone del cervello, come alcune aree localizzate nellʼemisfero temporale di sinistra. Si è visto infatti che la stimolazione di questa zona del cervello consente di dilatare la coscienza allʼinfinito. Possono anche queste persone acquisire lʼilluminazione? Molto probabilmente si, proprio perché altre zone del cervello potrebbero assolvere le funzioni della pineale.

Conclusioni

Da quanto è stato detto possiamo trarre le seguenti conclusioni:- Dio è uno stato di consapevolezza e non unʼentità separata;- lʼilluminazione è un processo fisiologico;- il corpo fisico e la mente partecipano al processo dellʼilluminazione;- tutti gli uomini possono realizzare Dio.

Bibliografia

1. Robbins, Le Basi Patologiche delle Malattie, Volume 2, ed 7, pag 1223 - 1224 2. M.L. Macchi, J.N. Bruce, Human pineal physiology and fuctional significance of

melatonin, Neuroendocrinology 2004.3. J.Z. Nowak, J.B. Zawiska, Melatonin and its physiological and therapeutic properties,

Pharm Word Science 1998.4. M.A. Pappolla, Y.J. Chyan, B. Poeggeler, B. Frangione, G. Wison, J. Ghiso, R.J. Reiter,

An assessment of the antioxidant and antiamyloidogenic properties of melatonin: implications for Alzheimerʼs disease, J. Neural Trans. 107 (2000) 203–231.

5. G. Rosati, Melatonina: ormone degli dei, ed. Milesi, 2001

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6. Robert L. Sack, Jet Lag, The New England Journal of Medicine 2010, 362:440-7.7. Isaac Yang, Amy Delpolyi, Michael E. Sughrue, James Rubenstein, Andrew W. Bollen,

Andrew T. Pars, Sarcoidosis of the pineal gland: an unusual presentation of neurosarcoidosis, Journal of Neurooncol(2009), 91:113–116

Letture consigliate

1. G. Rosati, Melatonina: ormone degli dei, ed. Milesi, 2001

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Concetti Chiave espressi nellʼarticolo

- Dio è uno stato di consapevolezza e non unʼentità separata;- lʼuomo è potenzialmente Dio;- quando si è nello stato di consapevolezza supremo, cioè si è Dio, si acquisisce una visione unitaria e si è in grado di manipolare il mondo fenomenico;- ogni uomo può accedere a quello stato di

coscienza;- lʼilluminazione è un processo fisiologico e la

ghiandola pineale ha un ruolo fondamentale in questo processo

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APPENDICE 2: La Pianta del Soma (da G. Rosati, La Grande Rivelazione)

Si pensa che la pianta del Soma crescesse a grandi altitudini nella catena himalayana, molto probabilmente sul versante meridionale, che corrisponde alla valle del Kashmir, al di sopra di 5000 metri. Non poteva essere coltivato e il suo prezzo era altissimo. Pare si trattasse di arbusto dal colore arancione, il cui potere risiedeva nei rami e non nei fuori e nei frutti; rami che venivano preparati seguendo con molto scrupolo un particolare rituale. Pare che oggi il Soma sia scomparso dalla faccia della Terra, perché ad un certo punto gli aristocratici himalayani decisero di sopprimere la raccolta, la produzione ed il commercio del Soma, a causa del fatto che individui non adatti e privi di scrupoli cominciavano ad impadronirsene.Qualcuno, comunque, ritiene che il Soma possa essere ricondotto alla Amanita Muscaria, altri alla Asclepis Acida, che è un rampicante quasi privo di foglie.I testi himalayani hanno deificato il Soma:

“Il Soma è dio; cura i mali più grandi che possono affliggere lʼumanità, guarisce gli ammalati, i depressi e gli esaltati; tonifica i deboli, distrugge la paura; i pavidi vengono

animati di fuoco ardore, ispira i poeti, eleva lʼanima dalla terra al cielo, tanto sono grandi i suoi doni. Lʼuomo sente la divinità nelle sue vene ed inneggia a gran voce: “Abbiamo

bevuto il Soma e siamo diventati immortali, siamo entrati nella luce e abbiamo conosciuto la divinità. (...) Attraverso te, siamo diventati dei”.

Rig-Veda

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ALIMENTAZIONE E RICERCA SPIRITUALE: BINOMIO DIFFICILE?

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

Introduzione

Il ricercatore spirituale occidentale si trova spesso in difficoltà quando si parla di alimentazione, soprattutto per quanto riguarda la scelta di non mangiare la carne o il pesce. Sai Baba, e con Lui altri Mistici, parla molto spesso di alimentazione nei suoi discorsi. La medicina, a sua volta, ha deliberato delle linee guida per una corretta alimentazione e continua a fare diversi studi sulla nutrizione per acquisire ulteriori conoscenze, utili nella pratica clinica e nella vita di tutti i giorni.

Note storiche

Nel ventesimo secolo la scienza dellʼalimentazione è stata caratterizzata da due fasi principali.1 Nella prima i ricercatori hanno scoperto, caratterizzato e sintetizzato le varie vitamine e descritto in dettaglio le sindromi da carenza, definendo così le necessità dietetiche di queste sostanze nutritive che la National Academy of Science ha provveduto ad aggiornare periodicamente come Reccomanded Dietary Allowances o RDA (vedi sotto). 1Per le sostanze nutrienti delle quali esistono informazioni troppo scarse per valutare un introito da raccomandare, la Accademia ha pubblicato Estimated Safe and Adeguate Daily Dietary.1La seconda fase della moderna scienza dellʼalimentazione si è concentrata sullo studio del rapporto tra dieta e stato nutrizionale e malattie che affliggono le società occidentali come quelle cardiocoronariche (CHD), il cancro e le altre cause di morte.1 Nellʼultimo decennio, in particolare, questi studi hanno portato allʼallargamento delle prospettive dei nutrizionisti e allʼevoluzione di un nuovo modello per comprendere lʼalimentazione.1 È probabile che questo sviluppo produrrà straordinari cambiamenti nel modo in cui lʼalimentazione e la salute sono state considerate negli ultimi dieci anni.1

Background Knowledge

Lʼinfluenza dellʼalimentazione sulla nostra vitaGli studi epidemiologici su animali e in vitro e gli studi di dietoterapia dimostrano che le abitudini dietetiche dellʼuomo contribuiscono in modo importante alla patogenesi di gran parte delle principali cause di morte nei paesi sviluppati (vedi Tab 1).1Le influenze dellʼalimentazione sulla più frequente causa di morte negli Stati Uniti, le malattie cardiocoronariche (CHD), sono state oggetto di un vasto numero di ricerche di successo.1 Uno dei principali fattori di rischio delle malattie cardiocaoronariche e di arteriosclerosi è costituito dagli elevati livelli plasmatici delle lipoproteine a bassa densità che legano il colesterolo (LDL, anche detto colesterolo cattivo) e che sono in stretta correlazione con una dieta ricca di grassi saturi e di colesterolo.1 Negli Stati Uniti lʼassunzione di queste sostanze deriva in gran parte dai cibi di origine animale come le

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carni, dai prodotti lattiero-caseari e dalle uova.1 Per esempio, lʼidrogenazione degli oli vegetali per creare margarina e grassi da pasticceria ha prodotto la formazione di acidi grassi trans che influenzano i livelli sierici di colesterolo in modo simile agli acidi grassi saturi riscontrati nel burro e nel lardo, e inoltre alcune ricerche hanno messo in luce un possibile loro ruolo cancerogeno.1 I livelli di LDL possono essere modicamente ridotti aumentando lʼintroito di fibre solubili derivati dai legumi, frutta e verdura.1 Le LDL deve essere ossidato prima di causare danni alle cellule endoteliali delle arterie: pertanto, adeguati livelli dietetici di antiossidanti, come la vitamina C ed E e β -carotene hanno mostrato di inibire lʼossidazione dellʼLDL.1I riscontri degli studi epidemiologici suggeriscono che il consumo di pesce può ridurre il rischio di CHD, forse attraverso lʼazione degli acidi ω-3. 1 Esiste anche la prova che un moderato consumo di alcol, soprattutto vino, è associato ha un diminuito rischio di CHD, forse attraverso lʼaumento dei livelli plasmatici di lipoproteine ad alta densità o HDL (colesterolo buono).1I livelli circolanti di omocisteina, un amminoacido, asintomaticamente elevati nel 20-25% degli Americani, sono in forte relazione con il rischio di CHD.1 I livelli di omocisteina possono essere ridotti aumentando il consumo di acido folico, contenuto nei legumi e nelle verdure, e diminuendo quello di metionina, derivato soprattutto dalle proteine animali).1Le sostanze nutrienti, i costituenti dietetici non nutrienti e lo stato nutrizionale possono influenzare il rischio di cancro in vari modi. Lʼalimentazione interagisce con ogni fase della carcinogenesi (lʼattivazione cancerogena e lʼinizio, lʼavanzamento e la progressione del tumore).1 Ogni giorno, attraverso la dieta e altre fonti, lʼuomo è esposto ad innumerevoli potenziali cancerogeni, ma anche a molti anticancerogeni.1 Un eccessivo introito calorico può favorire la produzione di radicali liberi e ridurre la capacità dellʼorganismo di eliminare gli agenti cancerogeni.1 Infatti il cancro al colon, la seconda causa di morte negli Stati Uniti e in Europa per quanto riguarda i tumori, ha una incidenza molto più elevata nei paesi occidentali rispetto a quelli in via di sviluppo.1 Al contrario, le sostanze antiossidanti eliminano i radicali liberi e le altre sostanze precangerogene, inibendo la loro attivazione e la loro capacità di dare mutazioni al DNA, che alla base della nascita del tumore.1Lʼobesità, lʼeccesivo introito di grassi con la dieta e lʼabuso di alcol sembrano promuovere la crescita tumorale. Esiste anche la dimostrazione che il tumore al polmone, il cancro killer per eccellenza assieme al K (=cancro) pancreatico, è fortemente associato alla dieta, oltre che, indubbiamente al fumo, che rappresenta il principale fattore di rischio.1Lʼinterazione di tutti questi fattori è sufficientemente potente da indicare che la dieta è un elemento che contribuisce a circa il 35% delle morti per cancro nei paesi occidentali.1Lʼipertensione, uno dei principali fattori di rischio per ictus, CHD, scompenso cardiaco, arteropatia periferica e nefropatie, si associa spesso allʼobesità, soprattutto addominale, e negli obesi ipertesi, con la riduzione di peso, si assiste generalmente ad un miglioramento della pressione.1 Anche la restrizione di sodio riduce in genere i valori pressori.1 Una dieta ricca di frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari magri e con un ridotto contenuto totale di grassi saturi può diminuire i livelli pressori anche se il peso corporeo e lʼapporto di sodio restano immutati.1 Poiché lʼassunzione di alcol aumenta la pressione arteriosa, nei pazienti ipertesi il consumo va ridotto al minimo.1Il diabete mellito di tipo II (insulino indipendente) è strettamente associato allʼobesità, ipertensione e inattività fisica.1 Il consumo di zucchero non causa diabete se non nella misura in cui può produrre un aumento di peso.1 Le raccomandazioni passate di ridurre lʼapporto complessivo dei carboidrati nei diabetici sono state ormai abbandonate e quindi il 55-60% dellʼintroito calorico nel soggetto diabetica deve derivare dai carboidrati, preferibilmente da quelli non raffinati che includano fibre.1

Per altri esempi vedere la tabella 1.

Tabella 1: lʼinfluenza degli alimenti sulla nostra salute

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Cause di morte Possibili cause benefiche Possibili influenze deleterie

CHDCarboidrati complessi, acidi grassi insaturi e omega 3, fibre solubili, antiossidanti

Grassi saturi, colesterolo, eccesso di calorie, proteine animali, grasso addominale

CancroFrutta e verdura Grassi saturi, eccesso di calorie, alcol,

carni rosse, nitriti negli alimenti

Ictus Potassio, calcio, omega 3 Sodio e alcol

Incidenti alcol

Diabete mellito Fibre Eccesso di calorie, grassi, alcol

Obesità Eccesso di calorie e grassi

Ipertensione arteriosa Potassio, calcio, omega 3, frutta e verdura

Eccesso di calorie, grassi e sodio

Aterosclerosi Acidi grassi monoinsaturi, omega 3, vibre solubili, vitamine antiossidanti

Grassi saturi e colesterolo

Osteoporosi Calcio e vitamina D Sodio, fosforo e proteine

Fabbisogno degli nutrienti essenziali:ENERGIA: Per mantenere stabile il peso corporeo, lʼapporto calorico deve uguale al dispendio energetico.2 Le componenti principali della spesa energetica sono il metabolismo basale o il dispendio energetico a riposo (resting energy expenditure REE) e lʼattività fisica, fonti minori sono il costo energetico della digestione degli alimenti (anche chiamato effetto termico del cibo) e la termogenesi da brivido (termogenesi indotta dal freddo).2 Lʼapporto medio di energia giornaliero è di circa 2800 Kcal per gli uomini adulti americani e di circa 1800 Kcal per le donne adulte americane.2 Le formule per stimare lʼREE sono utili per valutare il fabbisogno energetico di un individuo il cui peso sia stabile. 2Quindi per gli uomini lʼREE si calcola con la seguente formula REE= 900+10w e per le donne REE= 700+7w, dove w rappresenta il peso in chilogrammi.2 LʼREE calcolato deve essere poi aggiustato per i livelli di attività fisica, moltiplicando per 1,2 per gli individui sedentari, per 1,4 per quelli moderatamente attivi, per 1,8 nel caso, rari, di individui molto attivi.2 Il valore finale fornisce una stima di fabbisogno calorico totali in una condizione di equilibrio energetico.2

PROTEINE: le proteine della dieta sono costituite da amminoacidi essenziali e non essenziali necessari per la sintesi proteica, mentre alcuni amminoacidi possono utilizzati per produrre energia e per la gluconeogenesi.2 I nove amminoacidi essenziali sono: istidina, leucina, isoleucina, lisina, metionina/cisterna, fenilanina/tirosina, treonina, triptofano e valina.2 La quantità giornaliera raccomandata di proteine nella dieta degli adulti è di circa 0,8g/Kg di peso corporeo ideale, assumendo che le esigenze energetiche siano soddisfatte e che le proteine siamo di alto valore biologico (cioè essenziali).2 Le attuali raccomandazione per una dieta bilanciata prevedono che almeno il 10-14% delle calorie debba provenire dalle proteine.2 Il valore biologico è più alto per le proteine di origine animale; seguono le proteine derivate dai legumi (per es. i fagioli), dai cerali (per es. riso, frumento, granoturco) e dai tuberi.2 Il fabbisogno di proteine aumenta durante la crescita, la gravidanza, lʼallattamento, la riabilitazione e durante il trattamento della malnutrizione.2 La tolleranza alle proteine della dieta è ridotta nellʼinsufficienza renale ed epatica.2 Un normale apporto proteico può far precipitare lʼinsorgenza di encefalopatia nei pazienti con cirrosi epatica e peggiorare lʼuremia in caso di insufficienza renale.2

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LIPIDI E CARBOIDRATI: almeno il 55% delle calorie totali dovrebbe derivare dai carboidrati, prevalentemente complessi (come lʼamido). Il cervello necessita di almeno 100g al giorno di glucosio, gli altri tessuti ne utilizzano di necessità circa 50g al giorno.2 I grassi sono una fonte concentrata di energia e rappresentano circa il 34% della calorie della dieta negli Stati Uniti.2 Tuttavia per una dieta ottimale, lʼapporto di grassi non dovrebbe superare il 30% del totale.2 I grassi saturi e trans dovrebbero essere meno del 10% delle calorie totali, quelli polinsaturi meno del 10% e i grassi monoinsaturi dovrebbero rappresentare il rimanente.2Questo porta notevoli vantaggi al nostro organismo, che in breve potremmo riassumere in alcuni punti:- i grassi insaturi rendono più flessibile la membrana cellulare, a causa delle loro proprietà fisico- chimiche. Ciò comporta notevoli vantaggi alla cellula2. - Per contro, i grassi saturi e il colesterolo rendono le membrane cellulari rigide, limitando notevolmente la funzionalità della cellula a livello di membrana2

- Il colesterolo e i grassi saturi alzano i livelli ematici di LDL (il così detto colesterolo cattivo), che è un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolare e per lʼarterosclerosi2

FOCUSSoia: la proteina magica

I fagioli di soia sono molto particolari, poiché sono i soli vegetali in cui il contenuto proteico supera quello di carboidrati. Essi contengono inoltre gli isoflavoni, sostanze naturali dalle notevoli caratteristiche salutari.Da migliaia di anni la fonte più ricca di proteine di soia è il tofu: si tratta di un cibo molto versatile che può essere utilizzato in un gran numero di piatti. Inoltre, oggi, grazie alle tecnologie più recenti, è possibile ottenere dalla soia molti alimenti sostitutivi della carne (hamburger, salsicce e hot dog), con cui preparare svariati e gustosi piatti.I dati che dimostrano scientificamente i benefici derivanti dallʼaumento di consumo delle proteine di soia si arricchiscono continuamente. Recentemente il governo americano, tramite la FDA (Food and Drug Administration), lʼente governativo americano di controllo su alimenti e farmaci, ha autorizzato i produttori di cibi di soia a riportare sulle etichette i benefici di questo vegetale sulla salute, in particolare per le malattie cardiache.I principali benefici derivanti dallʼaumento di consumo della soia sono:1 – diminuzione del colesterolo2 – diminuzione del rischio di malattie cardiovascolari3 – diminuzione del rischio di cancro al seno4 – diminuzione del rischio di cancro alla prostata5 – diminuzione del rischio di osteoporosi6 – miglioramento dei sintomi della menopausa

approfonditi studi clinici dimostrano che le proteine della soia presentano una caratteristica particolare: diminuiscono lʼinsulina e stimolano il glucagone in misura maggiore di quanto facciano identiche quantità di proteine animali. Inoltre gli isoflavoni contenuti nella soia modificano lʼazione ormonale dellʼinsulina.

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- I grassi insaturi abbassano i livelli di LDL e aumentano i livelli ematici di HDL (il colesterolo buono) che hanno una azione protettiva nei confronti delle malattie cardiovascolari2- Omega 3 sono potenti antinfiammatori e immunosopressori, per cui possono ridurre processi infiammatori in atto. Sono pertanto consigliati anche nella terapia di alcune malattie infiammatorie e a patogenesi immune, come ad esempio lʼartrite reumatoide.2

VITAMINE E LORO FUNZIONI

Le vitamine e gli elementi traccia sono componenti necessari della dieta dellʼuomo poiché sono scarsamente sintetizzati o non vengono sintetizzati nel corpo umano.1,2,3 Solo piccole quantità di queste sostanze sono necessarie per lo svolgimento di alcune rezioni biochimiche fondamentali (per esempio agendo come coenzimi o gruppi prostatici).1,2,3

Nei paesi occidentali le gravi carenze vitaminiche o di minerali traccia sono piuttosto rare, grazie alla grande disponibilità di nutrienti ; tuttavia, carenze multiple di nutrienti possono comparire in corso di patologia cronica o negli alcolisti.. inoltre, carenze subcliniche di vitamine e di elementi traccia, confermate da prove di laboratorio, sono piuttosto comuni nella popolazione normale, soprattutto geriatria.Le riserve corporee di vitamine e di elementi variano enormemente. Per esempio, le riserve di vitamina B12 e di vitamina A sono molto ampie e un adulto può dimostrare un deficit solo dopo oltre un anno di dieta carenziale. Anche al modalità terapeutiche possono depauperare lʼorganismo di alcuni nutrienti essenziali; per esempio, lʼemodialisi rimuove le vitamine idrosolubili, che devono essere rimpiazzate con la supplementazione.

Vitamina A: è una vitamina liposolubile che può dare origine allʼacido retinoico, il quale regola la trascrizione genica dellʼepidermide in via di sviluppo, o al retinale, implicato nel processo della visione. La vitamina A è presente nelle carote,nei cachi, barbabietole, spinaci, nella maggior parte dei vegetali e degli animali. La sua deficienza determina disturbi dellʼaccrescimento, alterazioni alla retina e agli epiteli.

Vitamina C: (100 % RDA=60,24 mg) è contenuta in elevata quantità nella frutta e nella verdura fresca: limoni, aranci, fragole, pompelmi, peperoni, cavoli, spinaci, rape e pomodori. Le uova e le carni ne sono praticamente privi. La carenza di vitamina C provoca lo scorbuto, malattia caratterizzata da manifestazioni emorragiche varie alle mucose, alla cute e agli organi interni. Sembra essere un cofattore essenziale per alcuni enzimi implicati nella idrossilazione della prolina e della lisina durante la costruzione del collagene. È ormai accertato che lievi gradi di ipovitaminosi C sono causa di più facile recettività alle malattie infettive in genere, di astenie primaverili, di carie dentarie, ecc.

Vitamina D3: è contenuta in elevate quantità nelle uova, nel latte e derivati, nel fegato e nel pesce. È necessaria per la crescita, controlla il metabolismo di calcio e fosforo, protegge lo scheletro e i denti. Deriva dal colesterolo, in particolare dal 7 – diidrocolesterolo, il quale colpito dalla luce solare o U.V. diventa diidrocolecalciferolo, che nel fegato e nel rene viene idrossilato sul C 25 e C 1 diventando 1,25 – diidrovitamina D3.La vitamina D2 è sintetica e ha le stesse proprietà della vitamina D3. La mancanza provoca il rachitismo.

Vitamina E:(100 – 400 UI) è contenuta nel latte e derivati, negli oli di semi, nelle germe di grano e di mais, nel fegato, nelle uova, nei piselli, nelle fave e nei cereali. È necessaria allo sviluppo, protegge il sistema riproduttivo e il cuore. È un buon antiossidante perché

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possiede lʼanello aromatico fenolo e quindi è implicata nella neutralizzazione dei radicali liberi.

Vitamina K: è contenuta nella soia e nelle verdure. Aiuta la trombina a trasformare il fibrinogeno in fibrina e quindi è implicata nei processi di coagulazione del sangue. Un anticoagulante può essere la warfarina o il Coumadin, che bloccano la vitamina K.

Vitamina PP: è contenuta nella carne, nel pesce, nel fegato, nel pane e nel riso integrali, nel lievito di birra e nei legumi. Protegge il sistema nervoso e lʼapparato digerente, aiuta a liberare energia dai carboidrati e protegge la pelle.

Tabella 2: Vitamine del complesso B (sono vitamine idrosolubili).

Vitamina Complesso B Funzione Fonti alimentari RDA

B1

Tiamina

È fondamentale nel metabolismo dei cibi e in particolare degli

zuccheri, perché ne favorisce le trasformazione in energia. Permette il corretto funzionamento del cuore, del sistema nervoso e dei muscoli.

Ceci, fagioli secchi, cereali integrali, fegato di manzo, salmone,

germe di grano, lievito di birra.

0,8 – 1,2 mg

B2

Riboflavina

Svolge un ruolo importante nell’assorbimento delle proteine,

dei grassi e degli zuccheri, è necessaria alla formazione degli

anticorpi e dei globuli rossi, protegge le mucose e il sistema

nervoso.

Formaggio, germe di grano, interiora di manzo, lievito di birra,

mandorle e pollo.

1,2 – 1,6 mg

B3Niacina

Favorisce il metabolismo dei carboidrati e il rilascio di energia.

Protegge il sistema nervoso e l’apparato digerente.

Arachidi, fegato di manzo, lievito di birra, maiale, pesce spada, pollo,

salmone, tonno.

14 – 18 mg

B5Acido pantotenico

Fondamentale per il buon funzionamento del sistema di difesa dell’organismo, favorisce l’utilizzo

energetico degli alimenti.

Arachidi, aragosta, carne, fegato, lenticchie, piselli, soia, cereali

integrali, germe di grano e uova.

3 – 12 mg

B6Piridossina

Mantiene sani il sistema nervoso, la pelle, i muscoli e il sangue. È’

coinvolta nella sintesi del Dna, il suo fabbisogno aumenta in

gravidanza.

Banane, carote, cereali integrali, germe di grano, lenticchie, lievito di

birra, soia, salmone e tonno.

1,1 – 1,5 mg(100 % RDA=2,0mg)

B9

Acido folico

Serve per il rinnovamento di tutte le cellule e per il corretto funzionamento e per

l’accrescimento del sistema nervoso. Il suo fabbisogno aumenta

in gravidanza.

Verdure a foglia larga (in particolare spinaci), legumi, pane integrale,

lievito di birra, fegato.

180 – 200 µg (in gravidanza 400 microgrammi)

B12cianocobalamina

Interviene nel metabolismo dei grassi e dei carboidrati, è

fondamentale per la salute del sistema nervoso.

Carne, uova, formaggio, fegato. Praticamente assente nei vegetali.

2 microgrammi(100 % RDA=1µg)

HBiotina

Interviene nel metabolismo di proteine, zuccheri, e alcuni grassi. Protegge pelle, capelli e muscoli.

Fegato, tuorlo d’uovo, formaggio, latte, legumi.

15 – 100 microgrammi(100 % RDA=0,15mg)

PABAAcido paraminobenzoico

Può essere utilizzato solo in presenza della vitamina B5.

Partecipa alla produzione di acido folico.

Fegato, lievito di birra, albicocche arachidi, germe di grano.

Non è ancora stato determinato

COLINA Stimola la memoria, aiuta a disintossicare il fegato

Cavolfiore, cavolo, fagioli, fegato di vitello, lenticchie, riso, uova

Non è ancora stato determinato

INOSITOLO Favorisce l’abbassamento dei livelli di colesterolo nel sangue.

Agrumi (tranne i limoni), avena, melone, fagioli secchi, carne di

vitello, cereali integrali, lenticchie, carne di maiale, noci, riso.

Non è ancora stato determinato

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Tabella 3: Carenza da metalli, alcuni esempiELEMENTO CARENZA MAX LIVELLI

TOLLERATIFONTI

ALIMENTARI

Calcio riduzione massa ossea, osteoporosi

20 mg/die latte, yogurt, formaggi, noci, fragole, grano, patate

Rame Anemia, ritardo di crescita, alterata pigmentazione dei capelli, osteopenia, deterioramento mentale

2500 mg/die molluschi, fegato, nocciole, fibre e carne

Cromo ridotta tolleranza glucidica

ND lievito, carne, frumento

Fluoro carie dentarie 10 mg/die orzo, riso, asparigi, uva

Iodio Aumento dimensioni della tiroide, diminuizione del T4

1100 umg/die alghe, cipolle, spinaci, carote, porri

Ferro Anomalie muscolari, coilonichia, piccismo, anemia, parto prematuro, aumento mortalità perinatale

45 mg/die legumi, carne, spinaci, grano, asparigi, carote, carciofi, bietole, cicoria

Manganese compromissione della crescita e dello sviluppo osseo

11 mg/die datteri, spinaci, arance, albicocche

Selenio Miocardiopatia, scompenso cardiaco, degenerazione dei muscoli striati

400 umg/die frutti di mare, carne, cereali

Fosforo Rachitismo, osteomalacia, rabdomiolisi, parestesie, atassia, convulsioni, emolisi

4000 mg/die uva, grano, mais, orzo, piselli

Zinco Ritardo di crescita, alopecia, dermatite, difetti di crescita

40 mg/die carne, molluschi, legumi

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La Piramide Alimentare

La dieta è essenziale per vari motivi: a) il livello glicemico dipende anche, ma non solo, dai carboidrati (zuccheri) che vengono ingeriti con la dieta; b) lʼintroito di grassi va controllato per correggere la dislipidemia spesso frequente nel diabete tipo 2; c) lʼeccesso di peso corporeo, che contribuisce allo sviluppo del diabete tipo 2, va corretto con un introito di calorie inferiore alle calorie consumate.

La terapia dietetica va idealmente definita con un dietista e deve tenere conto di età, tipo di diabete e sua terapia, obiettivi di peso corporeo, consuetudini e preferenze alimentari, disponibilità economiche, svolgimento di attività fisica o sport.

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LʼAttività Fisica

Lʼattività fisica è importante in quanto: a) contribuisce al calo di peso; b) fa consumare glucosio nei muscoli e, quindi, riduce la glicemia; c) aumenta la sensibilità insulinica, correggendo quindi una delle cause del diabete; d) aumenta il colesterolo HDL (“buono”) e riduce la pressione arteriosa, migliorando molti fattori di rischio delle complicanze croniche.Lʼattività fisica deve essere regolare e adatta alle condizioni del paziente, tenendo conto di età, possibilità di spostamenti per raggiungere i luoghi dove viene svolta, disponibilità economiche, malattie concomitanti, eventuali complicanze del diabete.

Baba parla di alimentazione

Sathya Sai Baba impiega una gran parte dei suoi discorsi per illustrare il valore del cibo, lʼuso che se ne deve fare, il modo di prepararlo, la qualità di chi lo cucina. In ogni suo avvertimento risalta sempre con estrema lucidità il fine spirituale.Fra le dichiarazioni di Baba ce ne è una che ritorna con grande insistenza: il cibo è Dio. Chi conosce alcuni concetti di metafisica, secondo i quali tutto è Dio e Dio è in tutti, non si stupirà più di tanto. Unʼaltra affermazione assai frequente di Sai Baba è quella che invita a non sprecare il cibo: Non sprecate cibo: ci sono migliaia di persone che soffrono di fame. Mangiate quanto volete, ma non sprecate mai il cibo” (Id, XX, 43). “Mangiate solo quanto basta per star bene. Non fatevi servire più cibo di quanto ne avete bisogno, per non sprecarlo”. (I.d.,XII, 16)

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Secondo la tradizione vedica, ci sono tre termini che definiscono la sostanza di cui è composta la natura. Sono i Guna e si chiamano:

- sattva: è tutto ciò che è puro, incontaminato, che eleva e agevola la crescita del buono, del vero, del bello. I cibi sattvici sono: frutta, verdura, latte, yogurt, noci, legumi ecc.

- rajas: è la qualità di ciò che porta allʼattività, allʼazione, al movimento, alla passione e allʼagitazione. I cibi rajasici sono: caffè, thè, carne, pesce, ecc

- tamas: è la proprietà di chi è ignorante, ottuso, sordo e vulnerabile allʼillusione. I cibi tamasici sono quelli andati a male, troppo caldi o troppo freddi, lʼalcol.

Ogni elemento della natura ha in se queste tre caratteristiche, a volte in perfetta commistione, a volte con prevalenza di una sulle altre. Quindi anche il cibo può avere i tre Guna.Riguardo al fatto di mangiare cibo animale, Sai Baba si esprime così: “Eʼ interessante rilevare che i vegetariani sono meno soggetti a malattie, mentre i non vegetariani si ammalano facilmente. Perché? Perché lʼalimentazione a base di animali è incompatibile con la necessità di un corpo umano. I medici mettono in rilievo la scorta proteica presente nel cibo non vegetariano; in realtà, va detto che nelle verdure, nei legumi, nel latte, nello yogurt, e in altri prodotti alimentari ci sono proteine di qualità migliore. Il cibo non vegetariano non intacca solo il corpo, ma lascia i suoi effetti deleteri anche sulla mente. (Corso Estivo 1990, III, 29)”. “Cibo, testa e Dio sono fra loro interdipendenti. Se ci si nutre di solo cibo animale, si risvegliano tendenze animali. Tale il cibo, tali i pensieri. Gli uomini dʼoggi hanno un comportamento più selvaggio di quello delle belve dʼuna foresta: sono diventati crudeli spietati e senza cuore (Id, III, 30)”.

Lʼanimo di chi cucina

Cʼè unʼultima cosa che andrebbe tenuta in grande considerazione e che, invece, viene nella maggior parte delle volte sottovalutata: lʼanimo di chi cucina. Qui il discorso si farebbe piuttosto lungo, perché bisognerebbe affrontare il problema relativo allʼinflusso che i nostri pensieri hanno sulle cose che ci circondano; ma non è nostro compito farlo ora. Ci basti dire che la persona che ha preparato il cibo, può con i suoi pensieri e con il suo animo influenzare il cibo che ha preparato e questo, lo abbiamo già detto, si ripercuoterà sulla nostra mente e sul nostro corpo.Che fare allora?Baba dice che basterà offrire il cibo a Dio.

Perché è meglio pregare prima di mangiare

Il cibo che viene offerto a Dio prima di essere mangiato viene purificato. La purificazione è importante, perché toglie le impurità da ciò che stiamo per mangiare ed esse non turberanno la nostra mente e il nostro corpo. Questo perché, come dice Baba, “Tutte le idee, tutti i pensieri associati al cibo, agli utensili di cucina e al cuoco, influenzano la mente di chi se ne serve”.Le preghiere che possono essere usate per purificare il cibo sono due: la preghiera prima dei pasti o, in alternativa, il Gayatri Mantra.La preghiera in sanscrito da fare prima dei pasti è la seguente:

Brahmanrpanam brahma havir

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brahmagnau brahmana hutambrahmaiva tena gantavyambrahma-karma-samadhina

Aham vaishvanaro bhutvapraninam deham asritapranapana-samayuktah

pachamy annam chatur-vidhamOm Shanti Shanti Shanti

La traduzione in italiano è questa:

Dio è lʼoffertaDio è lʼoblazione

nel fuoco, che è Dio,da Dio è versata;

Dio è la meta verso cui procedecolui che medita sul fatto che lʼazione stessa è Dio

Dimorando come fuoco digestivonello stomaco delle creature

unendomi al loro respiriro vitale,digerisco le quattro specie di alimenti

Il Gayatri Mantra è il seguente:

Om Bhur BhuvaTat Savitur Varenyam

Bhargo devasya dimahiDyo yo nah prachodayatOm Shanti Shanti Shanti

Conclusioni

Alla luce di tutto quello che è stato detto che cosa deve fare il ricercatore spirituale?La questione se si può o no mangiare la carne va ulteriormente approfondita. Noi occidentali abbiamo uno stile di vita molto frenetico e stressante, che impegna molto la nostra mente ed il nostro fisico. Inoltre i ristoranti, le trattorie, le mense universitarie o aziendali o ospedaliere non favoriscono di certo la possibilità di fare un pasto completo e nutriente di tipo vegetariano. Il rischio è che, se non siamo noi ad organizzarci, facendo una dieta vegetariana molto stretta, rischiamo di mangiare in maniera scorretta e di non introdurre tutti i nutrienti necessari per un buon funzionamento del nostro organismo. Quindi se non abbiamo abbastanza tempo per preparare un buon e completo pasto vegetariano, che comprenda, per esempio, i legumi almeno quasi tutti i giorni, è più corretto introdurre la carne bianca una volta la settimana e il pesce due volte la settimana. Questo per impedire carenze alimentari, che possono essere dannose per lʼorganismo. Costruire un pasto completo e sano non è semplice, perché richiede un minimo di conoscenze di nutrizione e una certa esperienza. Se invece siamo bravi e volenterosi,

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possiamo completamente eliminare la carne. Il pesce sarebbe bene non eliminarlo del tutto, vista la difficoltà nellʼintrodurre gli omega 3 con la sola dieta vegetariana.Nella mia esperienza ho visto diversi indiani, anche bambini, che vivono a Verona, con una importante anemia sideropenica, perché mangiano in maniera non del tutto corretta rispetto ai fabbisogni che i nostri ritmi di vita occidentale richiedono.In definitiva, i concetti chiave di questo articolo sono:

- il cibo è Dio- quello che mangiamo contribuisce a costruire il corpo fisico e quello mentale- è importante pregare prima di mangiare per purificare il cibo- come preghiera si può usare il Gayatri Mantra o la preghiera specifica per il cibo- prediligere unʼalimentazione il più possibile vegetariana. Se questo però comporta

unʼalimentazione sbilanciata con carenza di alcuni alimenti, perché non siamo costanti ad usare certe pietanze, è meglio introdurre qualche volta la carne e il pesce.

Bibliografia

1. Cecil, Internal Medicine, ed 102. Harrison, Principi di Medicina Interna, McGrow Hill, ed 163. Lenninger, Principi di biochimica, ed4. M. F. Holik, Vitamin D Deficiency, The New England Journal of Medicine 2007;

357:266-2815. J. S. Adams, M. Hewin, Update in Vitamin D, Journal of Clinincal Endocrinology &

Metabolism, February 2010, 95(2):471-4786. L.C. Siegel et al., Physical Activity, BMI and Diabetes Risck in Men: a prospective study, The American Journal of Medicine

Concetti Chiave espressi nellʼarticolo

- il cibo è Dio- quello che mangiamo contribuisce a costruire il corpo fisico e quello mentale- è importante pregare prima di mangiare per purificare il cibo- come preghiera si può usare il Gayatri Mantra o la preghiera specifica per il cibo- prediligere unʼalimentazione il più possibile vegetariana. Se questo però comporta unʼalimentazione sbilanciata con carenza di alcuni alimenti, perché non siamo costanti ad usare certe pietanze, è meglio introdurre qualche volta la carne e il pesce.

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MAYA, OVVERO LʼUNIVERSO Eʼ UNʼILLUSIONEAlessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

Introduzione

Nei discorsi di Baba, e anche in quelli di altri Mistici, si sente ripetere spesso che il ricercatore spirituale dovrebbe cominciare a comprendere la differenza tra ciò che è reale e ciò che non è reale. Vediamo allora di comprendere insieme cosa significa fare questo.

Background Knowledge

La realtà che percepiamo con gli organi di senso muta continuamente, così che, mentre stiamo parlando, è già mutata. Proprio per questo motivo, questa realtà è illusoria e non è la Verità. Qualcosa che muta in continuazione e che non è mai uguale a se stessa istante per istante, non può essere reale e tanto meno la Verità. Quindi il mondo è illusorio, non perché le cose che esso contiene non possono essere percepite, ma perché continua a cambiare. Lʼaltra realtà, quella che sta sotto allʼuniverso (lʼuniverso lo chiameremo anche il Mentale) è immutabile

e rimane sempre uguale a se stesso. Questa è la Verità. Come si fa a sperimentare? Bisogna uscire dal Mentale e andare nella Non-Mente. Baba, quando è da solo, è in questo stato di consapevolezza.Nel misticismo orientale la questione è descritta attraverso immagini simboliche.1 In quello orientale si usa lʼimmagine del velo di Maya, e Maya è il nome che si dà ai fenomeni inesistenti, allʼillusione, al mondo materiale.1 Nelle Srimad Bhagavantam cʼè scritto: “Per suo volere questo mondo, semplice miraggio, assume un aspetto tangibile anche per i grandi saggi ed esseri celesti. Per suo volere gli universi materiali, prodotti illusori delle tre influenze della natura, appaiono come lʼimmagine stessa della realtà”.1 Pertanto lʼuniverso stesso è illusorio dato che è soggetto al divenire e dunque non è mai uguale a se stesso in ogni istante del tempo e dato che esiste solo in virtù del fatto che è osservato da una mente.1 In altre parole, la mente dellʼosservatore diventa determinante nel far apparire ciò che non è o nel fornire una visione che comunque non è reale.1Lʼillusione è frutto della mente umana, ma, allo stesso tempo lʼabbaglia. Il circolo è vizioso.2,1 Per uscire dallʼillusione che cosa dobbiamo fare?Lʼillusione è come lʼonda del mare che scuote la sua superficie2. In profondità, invece, il mare è calmo e tranquillo.2 Noi dobbiamo fare lo stesso. Dobbiamo cioè guardare in profondità. Ciò che noi percepiamo in questo universo sono solo le onde del Pensiero Eterno, se andiamo in profondità possiamo percepire invece il Pensiero Eterno, che è immutabile, sempre uguale e quindi eterno.2

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Il creato è un riflesso di Dio, lʼesplosione di un informazione primordiale, Carlo Rubbia, nobel per la fisica, dice “energia, materia e informazione non sono che aspetti diversi della medesima realtà che ci circonda, di cui siamo costruiti e che percepiamo, governate dalle sue leggi, in una necessaria unità gnoseologica e metafisica che non può che appagare lo scienziato in perenne ricerca delle recondite armonie che governano lʼuniverso”.1 (da: G. Rosati, La Grande Rivelazione).Lʼuniverso non è mai stato creato, ma è solo una proiezione nella “mente” di Dio. Se fosse realmente stato creato, vorrebbe dire che esso sarebbe separato da Dio. In realtà niente è separato, ma tutto è Uno, perché lʼenergia è una sola che si manifesta in mille modi differenti. Noi siamo Dio e non siamo separati da Lui; è solo che, a differenza Sua, non sappiamo ancora di esserLo.Per la metafisica, dunque, lʼinformazione primigenia è Dio; lʼenergia (vibrazione) è il suo alter ego e la materia la sua sposa.1 Di queste tre componenti soltanto lʼinformazione può esistere in senso assoluto.1,2

Cosa dice la scienza e la fisica a riguardo?Dice Rosati nel suo libro “La Grande Rivelazione”: “La fisica quantistica enuncia il suo Principio di Sovrapposizione secondo il quale un universo, per esistere, deve avere degli osservatori (non necessariamente umani) fin dal suo inizio.1 Prima che un sistema venga osservato (o misurato), esso è da ritenersi in tutti i suoi diversi stati.1 È lʼosservazione o la misurazione in sé che seleziona uno di questi stati e questo uno viene allʼesistenza, mentre gli altri restano nel non essere.1 Dice Niels Bohr della scuola di Copenaghen: “Le particelle isolate sono astrazioni, poiché le loro proprietà sono definibili ed osservabili solo mediante lʼiterazione con altri sistemi”.1 Secondo lʼinterpretazione della scuola di Copenaghen, senza la presenza di un osservatore, i mondi probabili possono essere infiniti.1 In presenza di un osservatore soltanto un mondo si cristallizza e diventa visibile o percettibile, mentre gli altri svaniscono.1 Questo è confermato anche da alcuni esperimenti, uno dei quali è lʼesperimento delle due fessure.1 Se si cerca di far passare una particella-onda (un fotone o un elettrone) attraverso la fessura di uno schermo, questa inevitabilmente la attraverserà sotto forma di corpuscolo. 1Se le fessure sono due, la particella, nonostante sia ancora orientata verso la prima fessura, passerà attraverso tutti e due i fori sotto forma di onda. 1Dallʼesperimento delle due fessure, si può trarre una importante deduzione: lʼosservatore sa da quale fessura è passato lʼelettrone soltanto se egli osserva la fessura nellʼattimo di passaggio.1 Secondo i fisici, nel momento in cui lʼelettrone viene sparato, esso scompare e viene sostituito da una nube di elettroni fantasma.1 Ogni elettrone fantasma (il fantasma non è altro che unʼonda) segue una direzione diversa verso lo schermo.1 Tale nube fantasma esiste e funziona soltanto se non viene osservata.1 Nel momento in cui viene osservata, soltanto un elettrone sopravvive, mentre gli altri si dissolvono nel nulla. Lʼelettrone che sopravvive si materializza come un elettrone reale per lʼosservatore.1Perciò per i fisici lʼuniverso esiste soltanto perché viene osservato, secondo i mistici orientali esso è apparenza perché è il riflesso di una Realtà Superiore.”1

Lʼuniverso è un fantasma che appare soltanto perché lo osserviamo, ma in verità e inconsistente come una nuvola di gas.1 Per la scienza infatti è un ologramma.1

Discussione

Lʼuniverso è illusione (Baba lo chiama Maya, mentre secondo la fisica quantistica lʼuniverso è un ologramma), per cui esiste solo Dio e niente altro che questo. Affermazione difficile da capire e da interiorizzare in un primo momento, perché crediamo che tutto sia

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perfettamente reale, compreso il nostro carattere, le nostre qualità, i nostri risultati. Niente di più falso.Lʼuniverso è illusorio, perché continua a mutare e a cambiare sempre. Una cosa che cambia di continuo e non è mai uguale a se stessa non può essere reale, non può essere la verità. Dio invece è immutabile ed è sempre uguale a se stesso, per questo è reale e vero. La discriminazione, a livello metafisico, tra il giusto e il sbagliato, tra il reale e il non reale, sta proprio in questo: capire, interiorizzare e intuire che esiste solo Dio e tutto il resto è una bella nuvola di fumo. In altre parole siamo immersi in un mare di nulla.Lʼuniverso, le galassie e lʼanima individuale non sono mai state create, ma sono solo la proiezione di Dio. Quindi niente viene mai creato, ma tutto viene proiettato, un poʼ come succede al cinema. Se ammettiamo la creazione, dobbiamo per forza di cose ammettere anche la separazione. Ma niente è separato da Dio e niente viene creato. Il più grande errore dellʼuomo sta proprio nel considerasi separato dagli altri e da Dio. Invece non è così. Purtroppo Maya non ci aiuta e ci fa credere il contrario.Per capire meglio questo concetto, si potrebbe fare riferimento allo stato di sogno. Dio può essere paragonato a colui che sogna, mentre il sogno allʼuniverso. Quando sogniamo tutto ci sembra reale, possiamo sognare di mangiare lo zucchero e lo gusteremo dolce; possiamo sognare di arrivare in ritardo ad un impegno importante e saremo preoccupati; possiamo pensare di esserci fatti male ad una gamba, e sentiremo dolore e così via. I luoghi, i personaggi, le situazioni sono tutte illusorie, mentre lʼunica cosa che rimane uguale a se stessa e che è sempre presente è colui ce sogna.Una volta capito questo, possiamo fare un ulteriore passo in avanti. Tutto quello che ci circonda è la proiezione di Dio. Quindi quando parliamo con qualcuno, anche se ci sta antipatico, parliamo con Dio; quando lavoriamo con qualcuno, lavoriamo con Dio; quando serviamo qualcuno, serviamo Dio; quando vediamo un albero, stiamo vedendo Dio e via di questo passo. In realtà è sempre Dio che fa tutto, anche se in forma diversa. Questo perché esiste solo Dio.Se le cose stanno così, possiamo dire che anche noi siamo Dio e che siamo molto ma molto di più di quello che crediamo di essere o che gli altri pensano che noi siamo.

Conclusioni

Alla luce di quello che è stato detto, cosa possiamo fare noi ricercatori spirituali? Di seguito, propongo alcuni suggerimenti.

Suggerimenti per mettere in pratica quanto è stato detto:1. Tutto è Dio, compresi noi: poiché tutto è Dio (Baba e gli altri mistici ce ne danno conferma), cominciamo a pensare che ogni cosa che ci circonda (persone, animali, cose, situazioni) non sia affatto diversa da noi, anche se lo sembra ad una osservazione superficiale. Questo sarà il primo passo per cominciare a sperimentare dentro di noi un poʼ di pace e un poʼ di serenità e ad abbandonare molte delle resistenze interiori che ci procurano tristezza, ansia e preoccupazione.2. la vita è un gioco, giochiamola: poiché tutto è illusione, cominciamo a dare meno importanza alle cose e alle varie situazioni o, almeno, cominciamo a dare loro lʼimportanza che meritano. I risultati non sono tutto, iniziamo perciò a dare loro meno importanza e ad offrirli a Baba. A noi non rimane altro da fare che dare sempre del nostro meglio e fare sempre il massimo, poi sarà Baba ad occuparsi di tutto. Offriamo tutto il nostro lavoro e qualsiasi più piccolo dettaglio di esso a lui, rilassiamoci e giochiamo la nostra partita nel migliore dei modi, cercando di non fare mai del male a nessuno, e avendo la consapevolezza che è Lui che agisce attraverso di noi.

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3. Offriamo tutto a Baba: poiché tutto è Dio, lasciamo che sia Lui ad occuparsi di tutto e a giocare la partita. Cerchiamo, per una volta di lasciare da parte lʼEgo, (quellʼidea errata di noi stessi che desidera sempre avere tutto e arrivare per primo) e lasciamo fare a Baba. Il meglio per noi arriverà sicuramente e tutto sarà perfetto.4. Niente ci può ferire, se noi non lo consentiamo: poiché siamo Dio e lʼuniverso è illusorio, niente ci potrà mai ferire. Questo fino a che, per qualche motivo, noi non lo permettiamo. Quando capita una situazione del genere, ripetiamo dentro di noi queste parole: “Io sono un essere infinito, che vive temporaneamente unʼesperienza terrena. Tutto è passeggero e niente mi potrà mai ferire”.

Bibliografia

1. G. Rosati, La Grande Rivelazione, ed. Milesi2. G. Rosati, Metafisica a colazione, edizione Milesi, 20073. A. Zichichi, Pechè credo in colui che ha fatto il mondo

Letture consigliate

1. G. Rosati, La Grande Rivelazione, ed. Milesi

Concetti Chiave espressi nellʼarticolo

-lʼuniverso è illusorio, perché muta continuamente;-la vera realtà è nella Non-Mente, che è immutabile ed eterna;-Dio è la Verità e uno stato di consapevolezza;-Dio è il nulla, dal quale ha origine tutto;-Anche noi siamo Dio, ma non sappiamo di esserlo;-la sola differenza tra noi e Dio, è che Lui sa di esserLo, mentre noi ancora no;-la vita è un gioco, giochiamola!

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MEDITAZIONE E SNC: NEUROTRASMETTITORI, PATHWAY NEURONALI ED IMPLICAZIONI SPIRITUALI

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

Introduzione

Nei discorsi spirituali di Baba capita spesso di sentire che il Namasmarana, ovvero la ripetizione del nome del Signore, rappresenta uno degli strumenti più importanti da fare in questa epoca di Kali (Kali Yuga) per avvicinare lʼindividuo a Dio e aprirlo a realizzarLo e a sperimentarLo. A questo punto però è utile fare una precisazione. Non dobbiamo commettere lʼerrore che la meditazione, il canto devozionale o la ripetizione del nome siano uno strumento indispensabile per raggiungere il traguardo (realizzare Dio)1. Essi sono solo strumenti che servono per richiamare la mente allʼobiettivo supremo, per condizionarla, quietarla e prepararla a recepire messaggi ed esperienze ben più importanti.1 Dio infatti non è altro che uno stato di consapevolezza. Ma approfondiremo questo concetto più avanti. In questo articolo vedremo inoltre le basi biologiche e scientifiche attraverso cui agiscono questi strumenti.

Background Knowledge

Cosʼè la meditazione e perché può essere utileLa Meditazione è essenzialmente un stato psicologico di ridotta attività metabolica, che determina una stato di rilassamento mentale e fisico ed uno stato di stabilità emotiva (Jevning et al. 1992, Young and Taylor, 2001).2 Nella psicologia occidentale sono stati descritti 3 stati di coscienza: stato di sonno, stato di sogno e stato di veglia.2 Nelle filosofie orientali e nella tradizione mistica, viene descritto uno stato di coscienza ulteriore, il quarto, che viene definito “stato di sensibilizzazione del pensiero” (Ramamurthi, 1995).2,1

Rosati, nel suo libro “Dalla Terra al Cielo”, ne individua molti di più, includendo tutti quelli che lʼanima, anche quando non ha il corpo fisico, può sperimentare1: - veglia1

- sonno1

- sogno1

- trance ipnotica1

- estasi (samadhi)1

- chandraloka1

- Brahmaloka personale1

- Brahmaloka collettivo1

- Go-oka1

Lo stato di Chandraloka, Brahmaloka e Go-loka lo abbiamo già descritto nellʼarticolo “Dove va lʼanima dopo la morte e come sono i mondi dellʼaldilà” nella sezione Review di questa rivista e lo fa ampiamente Rosati nel suo libro. In questa sede ci limiteremo a considerare solamente lo stato di “sensibilizzazione del pensiero” che si sperimenta con la meditazione o la ripetizione del nome.In questo stato di consapevolezza lʼincessante pensare della mente cessa e si sperimenta un stato di profondo silenzio interiore.2 Il principale obiettivo della meditazione è lʼeliminazione o la riduzione del processo del pensiero, la cessazione o il rallentamento del

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dialogo interno della mente.2 Eʼ stato riportato che lʼeliminazione o comunque la riduzione del processo del pensiero determina una profonda calma mentale e fisica e, allo stesso tempo, uno stato di benessere e di serenità emotiva.2,3 La maggior parte delle tecniche di meditazione si basano sul processo di focalizzare lʼattenzione sul respiro o su un oggetto o su un punto preciso dello spazio o sul nome del Signore (namasmarana) o su un Mantra.2,3 Queste tecniche determinano una serie di effetti a breve termine (che abbiamo già citato sopra e che comunque vale la pena di ripetere, quali calma mentale, rilassamento fisico e serenità emotiva), ma anche una serie di effetti a lungo termine.2 Gli effetti a lungo termine possono essere schematizzati come segue:- a livello fisico: sensazione di rilassamento profondo e di assenza di pensieri stressanti;2- a livello cognitivo: potenziamento dellʼattenzione, del self-control e una migliore capacità

di gestire gli eventi stressanti esterni ed interni;2- a livello emotivo: stabilità emotiva, maggior resistenza allo stress e agli eventi negativi

della vita;2- a livello psicologico: maggiore equilibrio psico-emotivo.2

Cambiamenti fisiologici periferici durante la MeditazioneI cambiamenti fisiologici che compaiono durante la meditazione suggeriscono uno stato ipometabolico che è caratterizzato da una riduzione dellʼattività del sistema nervoso simpatico, importante per i meccanismi di difesa e di combattimento, e un aumento dellʼattività del sistema nervoso parasimpatico, importante per il rilassamento e per il riposo.2,3 Lʼattivazione della via parasimpatico - sistema limbico è stata dimostrata essere importante per ridurre le attività autonomiche mediate dal simpatico.2,3 Esse includono:- riduzione della frequenza cardiaca2

- riduzione della frequenza respiratoria2

- riduzione della pressione arteriosa, del consumo di ossigeno e dellʼeliminazione urinaria dellʼacido vanillimandelico (VMA), che è un marker dellʼattività del sistema nervoso simpatico.2

Questi dati indicano una importante attivazione del parasimpatico e quindi un rilassamento fisiologico, che potrebbe avere un ruolo nella prevenzione delle malattie da stress.2,3

Effetti neurofisiologici della meditazioneUna delle esperienze chiave che si hanno durante la meditazione, oltre ad uno stato di rilassamento fisico, è la riduzione dellʼattività della mente e la generazione di uno stato mentale piacevole.2,3 Studi di neuroimaging, realizzati con la PET (tomografia ad

emissione di positroni) e la RMN funzionale, hanno dimostrato lʼattivazione di specifiche aree cerebrali e lʼaumento nel cervello di alcuni neurotrasmettitori, come la melatonina e la dopamina.1,2,3,4 Eʼ stato notato un aumento della dopamina nelle regioni limbiche del cervello.1,2,3,4 La dopamina è un neurotrasmettitore che ha un ruolo cruciale per il sistema affettivo fronto-limbico e per il sistema motivazionale.2,1,3 In altre parole la dopamina è lʼormone del piacere, che aumenta quando mangiamo, quando stiamo facendo sesso e aumenta anche nellʼestasi

mistica.1,2,4 Sulla melatonina ci siamo ampiamente dilungati nellʼarticolo “Il ruolo della ghiandola pineale nellʼilluminazione” e non diremo altro in questa sede. Per vedere come cambiano gli altri neurotrasmettitori fare riferimento alla tabella 2.

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Figura 1: corteccia prefrontale

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Gli studi fatti con la PET hanno mostrato lʼattivazione delle regioni prefrontali e limbiche del cervello, a dimostrazione del fatto che queste due aree del cervello avrebbero un ruolo nellʼesperienza di piacevolezza e di serenità che si prova durante la meditazione.2,3 Invece lʼattivazione delle corteccia parietale, della corteccia prefrontale dorsolaterale (Figura 1) e delle regioni limbiche e paralimbiche (amigdala, ipotalamo, ippocampo e cingolo anteriore, vedi figura 2,3), indicano un aumento dellʼattività di quelle aree del cervello che mediano lʼattenzione e il controllo autonomico.2,3 Cahn e Polich, invece, nel 2006 hanno notato che

Tabella 1: Modificazioni dei neurotrasmettitori in corso di meditazioneNeurotrasmettitore Cambiamenti osservati Struttura del SNC

Vasopressina Aumentata Nucleo sopraottico

GABA Aumentata Talamo, altre strutture inibitorie

Melatonina Aumentata Ghiandola Pineale

Serotonina Aumentata Nucleo del Rafe Mediano

Cortisolo Diminuito Nucleo Paraventricolare

Norepinefrina Diminuito Locus Ceruleus

Beta-endorfina Ritmo cambiato Nucleo Arcuato

nellʼEEG delle soggetti che stavano meditando cʼera un aumento dellʼattività delle onde alpha e si è visto che esse sono correlate con una riduzione del livello di ansietà.2

Un ulteriore dato importante è lʼattivazione del talamo durante il processo di meditazione.3 In modo particola quando la corteccia prefrontale (PFC) viene attivata, essa proietta al nucleo reticolare del t a l a m o , c h e p a r t e c i p a n e i m e c c a n i s m i dellʼattenzione.3 Il talamo, a sua volta, governa il flusso di informazioni sensoriali che devono arrivare a l l a c o r t e c c i a ,

attraverso complesse interazioni con il nucleo genicolato laterale e con il nucleo posterolaterale.3 Quando il nucleo reticolare viene eccitato, i neuroni che lo compongono rilasciano il neurotrasmettitore inibitorio GABA (acido-gamma-amino-butirrico) ed in questo modo il nucleo postero-laterale e il nucleo genicolato laterale vengono inibiti.3 Questo potrebbe significare una diminuizione del flusso di informazioni visive che devono arrivare alla corteccia.3Un altro dato molto interessante è che le diverse tecniche di meditazione attivano aree cerebrali differenti.2 Per esempio, la meditazione basata sulla ripetizione del nome o sulla ripetizione di un mantra attiva, in modo elettivo, i networks neuronali frontoparietali, che sono implicati nei meccanismi dellʼattenzione.2 La

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Figura 3: sistema limbico

Figura 2: Ippocampo

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meditazione basata sul respiro, invece, attiva elettivamente le regioni limbiche e paralimbiche dellʼinsula e del cingolo anteriore, che gestiscono le emozioni e le attività del sistema autonomico (simpatico e parasimpatico).2In quegli individui che fanno meditazione da molto tempo, si è osservato un aumento dell'attività del nucleo arcuato dell'ipotalamo, che rilascia β -endorfina. La β -endorfina è un oppioide prodotto principalmente dal nucleo arcuato ed è in grado di ridurre la paura, la percezione del dolore e contribuisce a produrre sensazioni di gioia e euforia.

Discussione

Molte cose devono ancora essere comprese nella neurobiologia e nei meccanismi che stanno sotto alla meditazione e alla ripetizione del nome. Molti degli studi che sono stati fatti per comprendere queste cose presentano delle lacune e delle limitazioni, come lo scarso numero di soggetti reclutati e la mancanza di soggetti come gruppo di controllo (Vedi tabella 2.) Inoltre la neurobiologia dei neurotrasmettitori e delle vie neurali è molto complessa ed in continua evoluzione. Tuttavia, le continue osservazioni di neurobiologia che sono state fatte durante lo stato meditativo, suggeriscono che ci sono realmente delle modificazioni in determinate aree del cervello, che, tra lʼaltro, sono strettamente legate con il sistema endocrino e autonomico. Queste modificazioni riflettono anche dei cambiamenti neurochimici che coinvolgono gli oppioidi endogeni, la dopamina, la melatonina, la serotonina e la norepinefrina. (Vedi la tabella 1)Alla luce di quello che è stato presentato in questo articolo, il ricercatore spirituale deve evitare di cadere nell'errore che la meditazione, il canto devozionale e il namasmarana siano indispensabili per raggiungere l'obiettivo. Essi sono solo degli strumenti che servono per preparare la mente a recepire messaggi più elevati e a fare esperienze mistiche più elevate. Dio, infatti, è uno stato di consapevolezza e non un'entità separata. Diciamo che è il più elevato stato di consapevolezza che si può raggiungere, oltre il quale nessuno è mai andato. Ma se per ipotesi ce ne fosse un altro superiore, allora quello sarebbe Dio, la Verità Suprema.Il servizio, la meditazione, i rituali e le altre pratiche spirituali sono solo degli strumenti che possono accelerare, in alcune persone, il processo della realizzazione, che, lo abbiamo già visto nell'articolo sulla melatonina, non è altro che un processo fisiologico. Alcune persone prediligeranno il servizio, altre i bhajans, altre ancora la ripetizione del nome, ciascuno in base alle proprie esigenze e alla propria personalità. Infatti in alcune di loro i bhajans saranno più efficaci della ripetizione del nome nell'aumentare nel cervello i neurotrasmettitori, di cui abbiamo parlato sopra, in altre magari sarà il contrario.Ma con la mente è possibile giungere soltanto allʼultima sponda, perché con essa non è possibile recepire la Verità. La mente è generata dal pensiero, il pensiero presuppone un pensatore. Il dualismo è evidente: da una parte cʼè il pensiero, dallʼaltra il pensatore. Più pensiamo di spegnere la mente e più la mente diventa sempre più forte e resistente, perché produciamo dei pensieri. Più pensiamo che la meditazione ci porterà alla realizzazione e più facciamo il gioco della mente. La meditazione appartiene allʼuniverso, al mentale ed è quindi illusoria. Il dualismo non può essere risolto dalla mente, perché è lei stessa che lo crea. Il circolo è vizioso, ma va compreso per non cadere in errore. La ricerca spirituale, il ricercatore spirituale, Dio, lʼillusione, il bene, il male, la virtù ed il vizio, le tecniche di meditazione ecc, sono tutte create dalla mente, sono duali ed illusorie. Ma Dio non è altro che la sovrapposizione degli opposti. La mente nasce e nutre il dualismo. Il dualismo determina il movimento e il movimento lʼazione. Lʼazione presuppone una scelta. Anche quando si medita si fa una scelta, cʼè movimento e quindi cʼè azione. Ma la Verità può essere

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percepita solo nel vuoto e nel silenzio della mente. La mente pertanto può portare soltanto allʼultima sponda, ma per attraversarla dobbiamo usare la percezione. La percezione non presuppone unʼazione, perché non cʼè da fare una scelta, dato che quando si percepisce non si deve comprendere niente; si percepisce e basta, si è e basta. Alla fine si scopre che non cʼera nulla da scoprire e che tutto era un gioco. Quando il ricercatore spegnerà i propri processi mentali, solo allora affiorerà la Verità Ultima.

Bibliografia

1. G.Rosati, Dalla Terra al Cielo, ed. Milesi, 19992. Katya Rubia, The neurobiology of Meditation and its clinical effectiveness in psychiatric

disorders, Biological Psychology, 20093. A.B. Newberg, J. Iversen, The neural basis of the complex neurotransmitter and

neurochemical consideretions, Medical Hypotheses (2003) 61(2), 282–291;4. G. Rosati, Metafisica a colazione, ed Milesi, 20075. Giuseppe Pagnoni, Milos Cekic, Ying Guo, Thinking about Not-Thinking: Neural

Correlates of Conceptual Processing during Zen Meditation, e3083. doi:10.1371/journal.pone.0003083

6. Peter H Canter,The therapeutic effects of meditation: the conditions treated are stress related, and the evidence is weak, The British Journal of Medicine, BMJ 2003; 326:1049–50

Letture consigliate

1. G.Rosati, Dalla Terra al Cielo, ed. Milesi, 1999

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Tabella 2: principali studi di neuroimaging sulla meditazione

Page 55: Spiritual Practice Vol 1

2. Katya Rubia, The neurobiology of Meditation and its clinical effectiveness in psychiatric disorders, Biological Psychology, 2009

Concetti Chiave espressi nellʼarticolo

-la meditazione agisce attraverso la modificazione di alcuni neurotrasmettitori e di certe aree cerebrali;-la mente porta solo allʼultima sponda;-Dio è la Verità ed uno stato di consapevolezza;-la verità può essere percepita solo spegnendo i propri processi mentali;- solo la percezione consente di superare lʼultima sponda e di raggiungere la verità- Meditazione, servizio, bhajans sono concetti illusori; cambia il vaso ma il contenuto è sempre quello: lʼillusione

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APPENDICE 3: Modello di pathway neurali che si attivano durante la meditazione

da:A.Newberg, J. Iversen, The neural basis of the complex neurotransmitter and neurochemical consideretions, Medical Hypotheses (2003) 61(2), 282–291;

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ZERO METAFISICO: DIO Eʼ IL NULLA DAL QUALE HA ORIGINE TUTTO

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

Introduzione

In diversi discorsi, Baba afferma che “Dio è il nulla dal quale ha origine ogni cosa”. In un primo momento questa affermazione ci spiazza e ci fa rimanere alquanto dubbiosi, soprattutto perché non riusciamo ad immaginarci il nulla e a comprendere come Dio possa essere il Vuoto (o il Nulla). La nostra mente infatti non è in grado di immaginarlo, non è capace. Tra lʼaltro ci hanno insegnato fin da piccoli di vedere DIo come unʼentità fisica, a se stante e separata da noi. In realtà questa affermazione contiene un concetto metafisico molto elevato, che, e abbiamo cominciato a vederlo in questa rivista, ha delle connotazione scientifiche e fisiche molto precise. In questo articolo vedremo in breve tutto questo, lasciando al lettore lʼopportunità di leggere il libro “La Grande Rivelazione” del dottor Rosati, per ulteriori e dovuti approfondimenti.

Background Knowledge

Il Nulla visto dalla scienzaChe cosa cʼera prima del Big-Bang? I fisici hanno cercato in vario modo di rispondere a questa domanda. La frase di Baba “Dio è il Nulla dal quale ogni cosa viene creata”, sembra contraddittoria. Infatti viene subito da pensare: “Ma come! Dal nulla non si genera nulla!”. Tuttavia sembra che le cose non siano propriamente così, e la fisica comincia solo ora ad esplorare questo concetto. Prendiamo allora le parole di John Barrow, ricercatore allʼUniversità del Sassex (per avere una descrizione completa si veda “G. Rosati, La Grande Rivelazione, ed Milesi, a pag 55): “Nellʼuniverso esistono due tipi di energia, una positiva e una negativa. Le masse contenute in un universo chiuso danno un grandissimo contributo positivo allʼenergia totale. Tali masse, tuttavia, esercitano forze gravitazionali reciproche equivalenti a quellʼenergia negativa che definiamo potenziale. Secondo la teoria della gravitazione, lʼenergia negativa prodotta dallʼinterazione reciproca delle masse nellʼuniverso, sarà sempre uguale e di segno opposto alla somma delle energie Mc2. Il loro valore, quindi, sarà sempre uguale a zero. (...) anche se non conosciamo a pieno le conseguenze di un tale stato di cose, sembra comunque possibile che i principi di conservazione non costituiscono un ostacolo ad una genesi dellʼuniverso dal nulla”. Una volta stabilito che lʼaffermazione di Sai Baba non è causale, ma ha delle fondamenta scientifiche, poniamoci la domanda: Che cosa cʼera prima del Big-Bang?Ci viene in aiuto il professor Zichichi: “Qualche istante prima del Big-Bang, non esistevano neppure elettroni, protoni e neutroni. In quel momento tutte le forze erano fuse in unʼunica forza fondamentale (che oggi la fisica quantistica chiama Campo Unificato, Ndr). Poco dopo il Big-Bang si formarono i quark e la loro colla, i gluoni”. Per una rappresentazione schematica si veda la Figura 1.

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Campo Unificato o Vuoto Quantico o Nulla o Assoluto Immanifesto

elettroni

protoni

Neutroni

Quindi tutto nasce dal Campo Unificato e al di là del quale non si può più andare. Il Campo Unificato corrisponde al Dio descritto nelle Sacre Scritture, e, se prendiamo in considerazione quelle himalyane, al Brahman. Infatti riguardo al Campo Unificato, cioè a Dio, possiamo dire:- Il Campo Unificato è sempre esistito e sempre esisterà- la creazione è soltanto una modificazione del Campo Unificato e quindi nulla viene mai

creato- tutto è contenuto nel Campo Unificato- la creazione, come abbiamo ripetuto in un articolo precedente, è solo una proiezione,

una perturbazione del Campo Unificato

Per avere una rappresentazione schematica si veda la figura 21.

A questo punto possiamo chiederci: Che cosʼè lo Zero metafisico? Lo Zero metafisico, di cui parlano i mistici, è il Nulla, cioè il Campo Unificato di cui parla la scienza, cioè, in altre parole, lʼAssoluto Immanifesto, di cui parla Sai Baba. Il Nulla viene anche definito dai fisici Vuoto Quantico.Come si può sperimentare?Raggiungendo lo stato di consapevolezza-non cosciente, cioè ottenendo lʼilluminazione. Infatti quando si diventa lʼAssoluto, non cʼè più la necessità di desiderare e di cercare, perché, avendo raggiunto lʼessenza, si è già appagati. Eʼ soltanto quando si entra nello stato di veglia che la mente diventa attiva ed affiorano le domande, la dualità, il desiderio, i dubbi. Al di là di quello stato non si può più andare. Al di là dello Zero, cʼè lo Zero, e così allʼinfinito.

Il Nulla visto da BabaDopo aver detto che Dio è il Nulla, Baba afferma che la nostra mente non è in grado di comprendere il mistero dello Zero Metafisico e che la scienza non sarà mai in grado di raggiungere le radici del Tutto. Per scoprirlo dobbiamo andare al di là della mente, cioè nella Non-Mente.Dobbiamo cioè raggiungere lʼultimo stadio che è quello della consapevolezza-non cosciente. Baba, quando è da solo, è in questo stato di coscienza.

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Figura 11: Rappresentazione schematica dello Zero Metafisico

da: G. Rosati, La Grande Rivelazione, ed Milesi

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Questa figura dimostra come le forme non sono altro che una modificazione del Campo Unificato e quindi abbiano tutte la medesima essenza. Lʼuniverso è quindi soltanto una piccola modificazione del Campo Unificato, unʼinterferenza del Nulla Metafisico o del Vuoto Quantico. Questa interferenza avverrebbe a cicli che si ripetono allʼinfinito. La vera realtà è quindi quella che sta nella Zona Immanifesta.1

Dio quindi è uno stato di consapevolezza e non unʼentità separata. Eʼ uno stato di consapevolezza oltre il quale non si può più andare. Se si potesse andare oltre, allora quello stato nuovo sarebbe Dio. Se Dio è uno stato di consapevolezza, vuol dire, utilizzando un termine scientifico, che è Energia. Questa Energia è sempre esistita e sempre esisterà. Per la mente però è difficile da comprendere, perché, per come è strutturata, è difficile per lei capire che un quid non nasce e non muore. Infatti dentro allʼUniverso tutto ha un inizio e una fine e la mente appartiene allʼuniverso, quindi ragiona in questo modo. Dovremo quindi andare nella Non-Mente per percepire questo. Come si fa ad entrare nella Non-Mente? Rosati dice che può capitare senza nemmeno cercarlo o dopo una constante riflessione sulla divinità che è in noi.5 Esistono dei momenti, comunque, più favorevoli di altri, in cui la mente è ridotta al minimo.1,5 Essi sono: dormiveglia, la pausa tra 2 atti respiratori, lʼorgasmo, la concentrazione su un atto fisiologico come il respirare, il camminare, la concentrazione su un suono, ecc.5Lʼaltra cosa che ci possiamo chiederci è questa: perché ciclicamente questa energia cambia stato e produce lʼuniverso? La risposta che possiamo dare, è che è nella natura del Campo Unificato (cioè di Dio) modificarsi ciclicamente e dare così origine alla creazione. Si potrebbe andare oltre e dire che Dio ha un suo Karma da dover seguire, che è quello, appunto, di seguire questi cambiamenti. Infatti nel Caitanyacaritamrta, cʼè scritto: “Quando Purusha (Dio, Ndr) espira, gli universi si manifestano. Poi, quando inspira, di nuovo tutti gli universi entrano nel suo corpo”. La respirazione di Purusha è un processo fisiologico, naturale, normale, involontario. Come la respirazione dellʼuomo del resto. Questo è il Karma di Dio.

Conclusioni

Alla luce di quello che abbiamo detto, le conclusioni che possiamo trarre e su cui possiamo riflettere sono le seguenti:

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Figura 21: Rappresentazione delle modificazioni del Campo Unificato (o Zero Metafisico)

Zona Immanifesta

Forma

Forma

Forma

da: G. Rosati, La Grande Rivelazione, ed Milesi

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- Il Campo Unificato è il Principio Intelligente o il Brahman delle scritture himalyane o lʼAssoluto Immanifesto di cui parla Baba;

- Il Campo Unificato è uno e indifferente, ed è il Testimone metafisico della creazione- in questa unicità del campo unificato e nella mutabilità dellʼuniverso non esiste niente di

più e niente di meno- quindi esiste solo il Campo Unificato, cioè esiste solo Dio- lʼuniverso è una increspatura del campo unificato e quindi non viene mai creato- il campo unificato è lʼUno senza secondi- essere nella consapevolezza-non cosciente, significa sperimentare lʼUno senza secondi- sperimentare lʼUno senza secondi significa diventare il Campo unificato senza

increspature, in altre parole significa essere lʼAssoluto Immanifesto.- Il Nulla di cui parla Baba corrisponde al Campo Unificato o al Vuoto quantico di cui parla

la scienza.

Bibliografia

1. G. Rosati, La Grande Rivelazione, ed Milesi2. G. Rosati, Dalla Terra al Cielo, ed Milesi3. G. Rosati, Metafisica a Colazione, ed Milesi4. A. Zichichi, Perché credo in colui che ha fatto il mondo5. G. Rosati, Una filosofia per il terzo millennio, ed Milesi, 2009

Letture consigliate

1. G. Rosati, La Grande Rivelazione, ed Milesi

Concetti Chiave espressi nellʼarticolo

-il Nulla di cui parla Baba corrisponde al Campo Unificato o al Vuoto Quantico di cui parla la scienza-la Mente non può comprendere il Nulla-essere nella consapevolezza-non cosciente significa sperimentare lʼUno senza secondi- il Campo Unificato è lʼUno senza secondi-lʼuniverso è unʼincrespatura del Campo Unificato e quindi non viene mai creato-quindi esiste solo il Campo Unificato, cioè esiste solo Dio-Dio ha un suo Karma, che è quello di proiettare lʼuniverso ciclicamente allʼinfinito

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MALATTIE E GUARIGIONI MIRACOLOSE: IMPLICAZIONI SPIRITUALI

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

Introduzione

Le malattie croniche affliggono molte persone sul pianeta. Spesso hanno un impatto molto importante sul malato e sulle persone che lo accudiscono. Possiamo certamente dire che le conseguenze di una malattia cronica si manifestano a vari livelli: fisico, familiare, emotivo, economico, sociale, lavorativo e spirituale. Si pensi, per esempio alla Malattia di Alzheimer o al dolore da cancro, che hanno un forte impatto sul malato e sulla famiglia, oltre che sulla società. In questo articolo analizzeremo brevemente la malattia e le guarigioni miracolose sotto il profilo spirituale e metafisico. Per un ulteriore approfondimento dellʼargomento, si consiglia al lettore di leggere il libro di Rosati “La Grande Rivelazione” (vedi bibliografia).

Malattia e guarigione: significato spirituale

La malattia la possiamo definire una condizione in cui sono alterate la forma, la struttura o la funzione di un organo o di una sua parte. La malattia è un processo evolutivo che può giungere alla guarigione, ma può anche cronicizzarsi o condurre a morte.In molte religioni la malattia è da sempre stata considerata una sorta di punizione impartita da dio per punire gli uomini che avevano commesso dei gravi peccati e delle azioni deplorevoli. La sofferenza che ne derivava serviva per espiare le loro colpe.La psicoanalisi colloca la malattia in modo diverso. Infatti, secondo la psicoanalisi ognuno cerca il morbo e sceglie lʼorgano bersaglio per gridare il proprio disappunto, il proprio disagio e il proprio conflitto interiore.1

A parte queste varie interpretazioni, quello che possiamo dire con certezza è che la malattia non è mai soltanto la conseguenza dellʼesposizione ad un fattore nocivo, ma che, affinché si instauri, devono entrare in gioco diverse componenti, ambientali, genetiche, emotive e psichiche. Per esempio, colui che è depresso tende ad essere ammalato più spesso; la madre che ha dei seri problemi con il proprio figlio può (non è mai una regola fissa, si parla sempre di probabilità) sviluppare una affezione al seno o alle ovaie. La malattia, dunque, sotto un certo punto di vista, può essere considerata lʼespressione di un momento di rottura con modi di vita incompatibili o con situazioni socio-psicologiche verso le quali lʼio si ribella e non tollera più.1

Il corpo fisico e gli altri corpi sottiliPer comprendere meglio certi aspetti della malattia e della guarigione spostiamo brevemente la nostra attenzione su come avviene la costruzione del corpo fisico. Se un corpo deve essere progettato per vivere a lungo (oggi lʼetà media di vita per le donne è 85 anni, per i maschi 78) ed essere in perfetta forma, è necessario prendere in considerazioni miliardi di dati. La costruzione di un corpo richiama subito alla mente il Karma, cioè i debiti ed i crediti accumulati nelle vite precedenti. Il Karma accumulato influenza la sua costruzione e la sua progettazione. Pertanto a livello biologico il karma influenza soprattutto la genetica di una persona e la predispone ad avere un certo tipo di malattie

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da: G. Rosati, Dalla Terra al Cielo, ed. Milesi

piuttosto che altre, ad essere malato più spesso, ecc ecc. Lʼartefice del corpo fisico è il corpo astrale. Lʼartefice del corpo astrale è il corpo mentale. Perciò il malato che intende guarire deve agire sul corpo mentale, affinchè prenda coscienza che per meglio completare il compito che si è prefissato di svolgere sulla terra, è necessario che il corpo fisico sia in perfetta forma.1

Per vedere una rappresentazione schematica si veda la figura 1.

Lʼimpresa avviene quando si avverte la necessità di portare questa modifica al corpo fisico.1 Bisogna quindi essere consapevoli di questo. Il corpo è dotato di diversi meccanismi di difesa e di riparazione, che nella maggior parte delle volte sonnecchiano e non vengono attivati.1 Se il malato riesce a risvegliarli allora può guarire.1 La tenacia e la continua focalizzazione sullʼobiettivo andrà a determinare quelle modifiche del corpo mentale che servono per riportare lʼequilibro al corpo fisico.1 Ed in questo processo la ghiandola pineale diventa molto importante, ma vedremo più avanti in che modo.La rottura non assume sempre un aspetto negativo, ma talvolta può essere fondamentale per raggiungere un nuovo equilibrio interiore.1 In questo modo la guarigione diventa il risultato di un atteggiamento positivo dellʼindividuo.1 Eʼ sempre la persona che guarisce, non è il medico o il farmaco che fa guarire.1 O meglio, non sono da soli sufficienti. Serve sempre che la persona abbia deciso, anche inconsciamente, di guarire.1 Questo è fondamentale.Uno studio condotto diversi anni fa avevo dimostrato come se uno stesso farmaco X, veniva somministrato ad un paziente dal suo medico di fiducia dava dava un certo tipo di risultatati, se veniva somministrati da un medico che il paziente non aveva mai visto degli altri. La psiche quindi ha un ruolo importante nel processo di guarigione e Baba ce ne da conferma quando enuncia che “la tua psiche ti fa ammalare e la tua psiche ti fa guarire”.1Perciò la guarigione, come la malattia, proviene sempre dallʼinterno dellʼindividuo. Quando Baba opera una guarigione miracolosa fa spesso riferimento alla ghiandola pineale.1,2,4 La ghiandola pineale, lo abbiamo già visto in questa rivista in un articolo, controlla il sistema immunitario. Essa produce quelle sostanze che, al bisogno, possono esaltare i

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Sècorpo causale

corpo mentale

corpo astrale

corpo fisico

Figura 1: modello della costituzione dei corpi sottili

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meccanismi di difesa e di riparazione. Si potrebbe azzardare che unʼadeguata stimolazione della ghiandola pineale potrebbe portare a guarigione quei casi che non possono essere trattati con la farmacologia tradizionale.1 In uno studio americano, la melatonina veniva studiata come possibile farmaco per trattare la malattia di Alzheimer.2

Chi fosse interessato e volesse approfondire questo studio, può leggere lʼarticolo di “M.A. Pappolla, Y.J. Chyan, B. Poeggeler, B. Frangione, G. Wison, J. Ghiso, R.J. Reiter, An assessment of the antioxidant and antiamyloidogenic properties of melatonin: implications for Alzheimerʼs disease, J. Neural Trans. 107 (2000) 203–231”.Per guarire occorre dunque che ci sia uno stimolo. Lo stimolo può derivare dallʼesterno o dallʼinterno.1 Possiamo perciò dire che la guarigione miracolosa è frutto di una esaltazione psichica personale, nella quale è coinvolta la ghiandola pineale e lʼipotalamo. Come potrebbe essere diverso se, come dice il Misticismo, siamo Dio anche noi? Dentro di noi cʼè sia il modo per ammalarsi, sia quello per guarire da qualsiasi malattia. Quindi per prima cosa:

Dopo aver detto questo proviamo ad andare oltre. Lʼuomo resta in vita fino a che non ha

completato il suo compito sulla terra. Quando il compito per il quale è nato è terminato, una persona non ha più motivo di rimanere in vita e muore. La voglia cosciente di restare ancora vivo, in questo caso, cozza con la decisione ed il programma dellʼinconscio, della coscienza profonda. Quindi possiamo dire che resta in vita chi non ha terminato il suo compito, deciso a suo tempo dal Sè. Se estendiamo questo concetto anche alla guarigione, possiamo dire, come seconda regola, che guarisce chi non ha terminato il proprio compito nella vita attuale.

Guarisce chi non ha terminato il proprio compito nella vita attuale1

La terza è la seguente:

Guarisce chi ha riscattato un debito karmico1

Può accadere che lʼorganismo si sia talmente adagiato ad una situazione patologica che non ipotizza nemmeno la possibilità di recuperare lʼequilibro che ha perso. Ecco allora che è indispensabile uno stimolo forte e gratificante, che può essere interiore o esteriore, indifferentemente. Quindi quarta regola:

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Bisogna aver preso la decisione cosciente ed incosciente di guarire1

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Per guarire è fondamentale uno stimolo gratificante, interiore o esteriore1

A questo punto la coscienza fa in modo che il cervello metta in moto una serie di meccanismi,1 di neurotrasmettitori e di pathway neurali che permettono di attivare il sistema immunitario e vari sistemi di riparazione (come le cellule staminali). Quindi arriviamo alla quinta regola:

Per guarire è necessario sostenere lʼesaltazione psichica per un lungo periodo di tempo.1

Tra i vari meccanismi che mette in moto il cervello per attivare il sistema immunitario e i vari sistemi di riparazione cʼè la ghiandola pineale.1,2,4 Abbiamo già parlato della ghiandola pineale e della melatonina in un articolo di questa rivista e quindi non la approfondiremo ulteriormente. Qui ci basta ricordare che Baba, e con lui altri mistici, fanno spesso riferimento alla pineale e insegnano alcune cose, tra cui:- nellʼorganismo umano vi sono alcuni centri detti chakra, che moltiplicano un certo tipo di

energia nervosa1,2

- la pineale corrisponde al terzo occhio e al settimo chakra1,2,4

- la pineale è il chakra dei chakra1,2,4

- la ghiandola pineale è il centro nervoso nella quale si accumula tutta lʼenergia dellʼorganismo1,2,4

- la ghiandola pineale, insieme con lʼipofisi, attiva e regola il sistema immunitario1,2,4

- la pineale è il ponte tra la realtà umano e Dio1,2,4

- la pineale custodisce il segreto di DIo e venne definita da Cartesio “la sede dellʼanima”1,2,4

Quindi è probabile che nella guarigione, ed in particolare in quelle definite miracolose, la ghiandola pineale sia molto attiva e svolga un ruolo fondamentale. Da essa partirebbero tutte le vibrazioni che coinvolgono il sistema nervoso, quindi la mente ed il corpo.1,2,4 Essa quindi darebbe accesso ai corpi sottili, quello mentale e quello astrale.1,2,4

Abbiamo visto che per fare un corpo fisico, i miliardi di informazioni passano attraverso il corpo astrale e quello mentale. Perciò accedendo a questi corpi sottili si potrebbe riprogrammare il corpo fisico. Fantascienza? Assolutamente no e i miracoli di guarigione che fa Baba ce ne danno conferma.

Un esempio: la Malattia di Alzheimer

Più di 35 milioni di persone nel mondo hanno la Malattia di Alzheimer, che è una delle forme più comuni di demenza nei paesi occidentali.2,3,5 Il principale fattore di rischio della malattia è lʼetà. Lʼincidenza raddoppia ogni 5 anni dopo i 65 anni, con 1275 nuovi casi lʼanno ogni 100,000 abitanti che hanno più di 65 anni.3,5 Molte lesioni molecolari sono state trovate nei soggetti con Malattia di Alzheimer, ma i dati maggiori sono quelli che si riferiscono ad un accumulo anomalo di specifiche proteine.3,5 Questo comporta un stato infiammatorio e un danno ossidativo nel cervello che esista verso la distruzioni delle

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sinapsi e la perdita dei neuroni.3,5,2 Vedi figura 33. Non entreremo in dettaglio sulla patogenesi della malattia, perché non è nellʼobiettivo di questa rivista, ma di seguito vengono mostrate due immagini che spiegono i possibili meccanismi di danno neuronale che si verificano nellʼAlzheimer.2,3,5 La figura 23 spiega il danno neuronale attraverso lʼalterazione della proteina Tau, fondamentale per il normale meccanismo dei microtubuli.

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Figura 23: Funzione e struttura della proteina Tau. La proteina Tau è una proteina molto importante per il corretto funzionamento dei microtubuli, che sono fondamentali per il normale funzionamento della cellula e per il corretto funzionamento e formazione delle sinapsi. Una eccessiva fosforalizzazione della proteina Tau, come succede nellʼAlzheimer, determinerebbe lo sfaldamento dei microtubuli e la conseguenza distruzione delle sinapsi. La perdita delle sinapsi determina il peggioramento delle funzioni cognitive e della memoria.

Figura 33: infiammazione e meccanismi di clearence della Aβ.Lʼaccumolo di β amiloide attiverebbe lʼinfiammazione e determinerebbe la distruzione delle cellule nervose e delle sinapsi, con conseguente perdita della memoria e delle funzioni cognitive.

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3,5 Parleremo più avanti dei microtubuli, facendo delle considerazione spirituali.Questa forma di demenza comporta un progressivo deterioramento delle capacità mnemoniche e cognitive dellʼindividuo, fino a costringerlo allʼallettamento completo e alla incontinenza.3,5 La morte sopraggiunge in seguito a processi infettivi, come polmoniti gravi, malnutrizione, embolia polmonare, infezioni delle vie urinarie complicate o disturbi cardiaci.5

La predisposizione genetica nella Malattia di AlzheimerSono stati individuati diversi geni che possono predisporre una persona ad avere la malattia di Alzheimer.6,5 Si tratta sempre di una probabilità, non cʼè mai la certezza. I geni da soli non sono abbastanza, servono anche degli insulti ambientali (infezioni, traumi, tossine) che, in sinergia con la predisposizione genetica, determinano la comparsa della malattia.La predisposizione genetica dipende in parte dal Karma di una persona e dei suoi conoscenti. Tuttavia avere dei geni che predispongono alla malattia non vuol dire avere la malattia, vuol dire solo aver un maggior rischio di svilupparla rispetto a chi non ce li ha. Quindi il Karma può anche non manifestarsi del tutto e non manifestarsi affatto. La preghiera, la ripetizione del nome del Signore o di un Mantra, i bajans, la meditazione, il servizio disinteressato o la riflessione meditativa possono rappresentare una sorta di scudo difensivo alla completa manifestazione del Karma e fare sì che la sua entità sia più lieve. Ecco allora che, magari, lʼinsulto ambientale, che agendo su una particolare genetica che determinerebbe la malattia, non è di intensità sufficiente per scatenarla.

Anche il Maestro spirituale, può intervenire a livello sottile e fare da scudo contro i proiettili

del Karma.La figura 46 mostra la predisposizione genetica nella malattia di Alzheimer e gli insulti ambientali che si ipotizza possono in sinergia contribuire al suo manifestarsi.

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Figura 46: modello delle cause genetiche ed ambientali nella Malattia di Alzheimer

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La cura e la guarigione nella malattia di AlzheimerIl trattamento dei pazienti con la Malattia di Alzheimer è difficile, perché al momento non esiste una terapia efficace specifica.5 Non entreremo nei dettagli della terapia, perché non è negli obiettivi di questa rivista.Stando a quanto abbiamo detto sopra, il primo passo per una guarigione è la decisione cosciente ed incosciente di guarire. NellʼAlzheimer le lesioni più gravi si riscontrano nellʼippocampo, nella corteccia temporale e nel nucleo basale di Meynert. La ghiandola pineale quindi non sembra essere colpita e questo è fondamentale se le altre 4 regole di cui sopra vengono soddisfatte, perché permette lʼattivazione dei meccanismi latenti di guarigione e di difesa dellʼorganismo. Perciò, almeno in teoria, la guarigione da una malattia così grave, come è la malattia di Alzheimer, è possibile. Il fatto che quasi nessuno abbia avuto questa fortuna, sta a indicare che il processo è nella pratica estremamente difficile. Questo perché molto probabilmente lo stimolo, interiore o esteriore devono essere molto forte, il desiderio di guarire molto intenso ed il compito della propria vita non ancora concluso. Il fatto che lʼAlzheimer sia una malattia dellʼanziano può far ipotizzare che in molti individui il compito sia già terminato e questo fa cadere la seconda regola, secondo cui, la ricordiamo, per guarire bisogna aver completato il proprio compito terreno. Perciò questo potrebbe spiegare, almeno in parte, perché le guarigioni miracolose dalla malattia di Alzheimer siano quasi impossibili.E se la ghiandola pineale viene danneggiata? Altre zone cerebrali e altre pathway neurali si attiverebbero per compensare la perdita delle funzioni della pineale. Infatti si sa che la stimolazione della corteccia temporale di sinistra porta la coscienza allʼinfinito.

Aree di incertezza

Rosati nel suo libro “La grande Rivelazione” ipotizza che i microtubuli possono essere fondamentali per il trasporto dellʼinformazione attraverso le cellule. Se le cose stanno veramente così questo potrebbe spiegare perché nellʼAlzheimer e nelle Taupatie (altre forme di demenza) siano particolarmente colpiti la sfera della memoria e delle funzioni cognitive. Ma sono solo ipotesi.Un altra ipotesi che possiamo fare è la seguente. Se la ghiandola pineale ha un ruolo fondamentale nella guarigione, allora si potrebbe sfruttarla per aiutare lʼorganismo ad attivare il sistema immunitario e i meccanismi di difesa in modo adeguato. Si potrebbe quindi attivarla attraverso un farmaco (il Soma?) o attraverso la stimolazione elettromagnetica. Secondo i Veda, infatti, il Soma poteva far guarire chiunque (vedi Appendice 1 dellʼarticolo sulla ghiandola pineale, per avere unʼidea del Soma e di come agisce). Vedremo se in futuro questo sarà possibile.

Conclusioni

Da quanto è stato detto possiamo trarre le seguenti conclusioni:- la capacità di ammalarsi e di guarire è dentro nellʼuomo- la psiche svolge un ruolo importantissimo nella malattia e nella guarigione- per guarire il malato deve aver deciso coscientemente o incoscientemente di farlo- per guarire bisogna aver terminato il proprio compito nella vita attuale- per guarire bisogna aver riscattato i propri debiti karmici

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- per guarire è necessario uno stimolo interiore o esteriore o entrambi molto forte e prolungato tale che ci sia una esaltazione psichica molto forte

- la ghiandola pineale svolge un ruolo centrale nella guarigione

Bibliografia

1. G. Rosati, La Grande Rivelazione, ed Milesi2. M.A. Pappolla, Y.J. Chyan, B. Poeggeler, B. Frangione, G. Wison, J. Ghiso, R.J. Reiter,

An assessment of the antioxidant and antiamyloidogenic properties of melatonin: implications for Alzheimerʼs disease, J. Neural Trans. 107 (2000) 203–231.

3. Henry W. Querfurth, M.D., Ph.D., and Frank M. LaFerla, Ph.D, Alzheimerʼs Disease, N Engl J Med 2010;362:329-44.

4. G. Rosati, Melatonina ormone degli dei, ed Milesi, 20015. Harrison, Principi di Medicina Interna, ed Macgraw-Hill, 16th6. Thomas D. Bird, M.D., Genetic Factors in Alzheimerʼs Disease, N engl j med 352;9

Letture consigliate

1. G. Rosati, La Grande Rivelazione, ed Milesi

Concetti Chiave espressi nellʼarticolo

-la capacità di ammalarsi e guarire è dentro allʼuomo-la psiche svolge un ruolo importante nella malattia e nella guarigione-per guarire il malato deve aver deciso di farlo-per guarire il proprio compito sulla Terra deve essere concluso-per guarire il karma deve essere stato riscattato- per guarire è necessario uno stimolo molto forte e prolungato-la ghiandola pineale svolge un ruolo centrale nella guarigione

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IL SIGNIFICATO DEL SUONOAlessandro Mantovani, M.D., Vr ❉,✦ e Daniela Fianco, Vr ❉,✪

(✦ studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia; ✪ maestra dʼarte e pittrice)

Introduzione(Alessandro Mantovani, M.D.)

La musica ha da sempre svolto un ruolo importante nella ricerca spirituale. In India, per esempio, quando si va nel tempio di Baba, vengono cantati continuamente i bhajans ed i mantra. La ripetizione di 3 Om, poi, viene usata per far iniziare la meditazione e la maggior parte dei mantra. In questo articolo vedremo che significato ha il suono e la musica nella ricerca spirituale, in che modo essi agiscono sul cervello e sullʼorganismo ed il motivo per cui le nenie e alcuni tipi di musica possono essere di aiuto a preparare il cervello per la realizzazione.

Background Knowledge(Alessandro Mantovani, M.D.)

Nelle diverse correnti mistiche la ripetizione del Nome del Signore (o Namasmarana) ha da sempre assunto una grande importanza.1 La ripetizione del nome, infatti, consente di indirizzare la mente verso unʼunica direzione, focalizzandola su un unico pensiero.1 Per recuperare la purezza della coscienza, dice Baba e con lui altri mistici, la focalizzazione su un unico pensiero è molto utile.1 La mente, dice Baba, è responsabile delle nostre gioie e dei nostri dolori, in altre parole è responsabile dellʼintera creazione.1 La focalizzazione su un unico pensiero distoglierà la mente da altri pensieri.1 Un solo pensiero costante agisce secondo il principio enunciato da tutti i mistici: “Ognuno diventa quello che pensa”.1 Se abbiamo un solo pensiero, dice Sai Baba, il nostro cuore avrà gioia e pace, mentre se la nostra mente vagherà tra mille pensieri sarà sempre agitata.1A questo punto è fondamentale che lʼunico pensiero sia quello relativo allʼassolutezza, altrimenti si fa la fine dei fanatici, che si identificano con un altro individuo e non con la divinità.1 Teniamo sempre presente che ognuno diventa quello che pensa.1I bhajans sono un altro modo per focalizzare la mente su un unico pensiero, a cui però si aggiunge la musica, con ritmi studiati per raggiungere lo scopo.1 I bhajans possono fornire al ricercatore un assaggio di quello che sarà alla fine del viaggio.1Il meccanismo con cui agisce il Namasmarana viene spiegato anche dalla scienza.1 La focalizzazione della mente su un unico pensiero permette di attivare alcuni neurotrasmettitori, tra cui le endorfine, e determinati pathway neurali che portano alla quieta e alla rilassatezza.1,2,4,5 Tutte queste pratiche, dunque, hanno come funzione quella di predisporre la mente a percepire la divinità.1 Non sono però indispensabili e utili per tutti i ricercatori, perché alcuni prediligeranno il servizio o speculazione intellettuale, che possono svolgere la stessa funzione.Il bhajan è il termine in sanscrito per definire il canto devozionale.1 I bhajan devono avere delle caratteristiche ben precise per svolgere lo scopo che si prefiggono, che, lo ripetiamo, è quello di predisporre la mente ad essere ricettiva nei confronti della divinità.1 Se il bhajan non ha queste determinate caratteristiche può addirittura produrre dei risultati opposti a quelli attesi.1,2,4,5 Questo è il motivo per cui i Brahmini studiano attentamente ogni singola parola, ogni suono e ogni sillaba. Infatti devono essere attivati specifici centri del corpo.1 Il

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suono, che si può esprimere con la musica o con la voce di una persona o con le parole, non risparmia nessuna cellula del nostro corpo e addirittura nessun atomo della nostre cellule.1 Il suono può rallentare o accelerare la circolazione sanguigna, può esaltare o deprimere il SNC, fa sorgere passioni o le spegne.1,2,4,5 Vedremo più avanti tutto questo. La vibrazione della parola, che si trasmette sotto forma di suono, può risvegliare centri cerebrali sonnecchianti o poco attivi.1,2,4,5 I mantra, infatti, possono essere altamente distruttivi o costruttivo.1 Quindi il ricercatore spirituale deve prendere coscienza dellʼimportanza del suono, che si può trasmettere attraverso la parola e la musica, dal momento che può preparare la mente ad essere ricettiva nei confronti della divinità.

Lʼuomo, uno strumento che produce suoni e vibrazioni(Daniela Fianco)

L'ESSERE UMANO E' UNO STRUMENTO, CHE PRODUCE SUONI (attraverso la voce) E VIBRAZIONI (attraverso il pensiero ed il suo modo di essere)... " Sono convinto che il fenomeno sonoro sia all'origine di tutto ciò che esiste nel cosmo, poiché quest'ultimo si manifesta in forme vibratorie, dallo stato energetico che precede la particella fino alle masse stellari più importanti, accanto alle quali il sole stesso non è che una minuscola palla di fuoco." - Alfred Tomatis - (Ascoltare l'Universo).E' altresì evidente, che non abbiamo alternative: se prestiamo attenzione alle direttive del maestro (il Sé)vi sarà una emissione armonica e gradevole, altrimenti sarà il caos, sonoro, energetico e vibratorio. Ognuno alzerà la voce per suo conto, senza considerare l'importanza di ogni altro strumento e l'insieme della musica che dovremmo suonare. La sinfonia più bella  di ogni essere umano, viene prodotta dalla sintonia con la propria coscienza. Universo, non significa forse totalità, tutto è l'Uno e va verso l'Uno? Per questo, non c'è che un solo verso, un solo suono (o vibrazione) al quale corrispondere e uniformarsi. Tutto ciò, darà origine ad una musica meravigliosa, le cui chiare e gioiose note, arriveranno a toccare persino le stelle.

Le basi biologiche attraverso cui agisce il suono(Alessandro Mantovani, M.D.)

Il suono agisce sul sistema limbico e paralimbicoAnche se non ancora del tutto ben definite, le strutture limbiche e paralimbiche sono considerate il cuore delle strutture nervose implicate nelle emozioni, dal momento che la loro lesione è associata a disturbi emozionali.2,4,5 Il sistema limbico è costituito dallʼamigdala e dallʼippocampo, mentre il sistema paralimbico è formato della corteccia orbitofrontale, dal giro paraippocampale e dai poli temporali.2 Le emozioni che la musica può dare sono strettamente legati alla attivazione di queste aree e alla loro connessioni con altre strutture del cervello.2 Vedi figura 1.Lʼamigdala è implicata nelle emozioni correlate alla paura e alla ferocia, ma anche in emozioni più positive, come diversi studi hanno dimostrato.2 Essa è connessa con lʼippocampo, i poli temporali e con il giro paraippocampale e si pensa che essa svolga un ruolo centrale nelle emozioni che la musica evoca in un individuo.2

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Gli effetti sul suono sul sistema dopaminergicoDiversi studi hanno dimostrato come il suono, ed in particolare la musica, attiva diverse

strutture del cervello implicate nellʼesperienza della gioia e del piacere.2 Questi studi hanno dimostrato l'attivazione dello striato ventrale con l'ascolto di una musica “piacevole”. 2 L'attivazione di questo nucleo riflette in sostanza l'aumentata attività del sistema dopaminergico.2 In uno di questi studi è stato riportato che l'attivazione dello striato ventrale è correlata anche ad una maggiore attività dell'area tegmentale ventrale (VTA) e dell'ipotalamo.2 L'area tegmentale ventrale è una stazione molto importante nelle pathwayneurali che sono implicate nelle sensazioni del piacere.Comunque ancora numerosi studi devono essere condotti per avere una chiara visione delle influenze che il suono ed in particolare la musica hanno sulle emozioni e sulle sensazioni di piacere.2 Vedi figura 1.

Musica e IppocampoCosì come diversi studi hanno dimostrato che le emozioni che nascono dalla vista di un dipinto, di una faccia o quelle di uno stimolo doloroso interessano l'ippocampo, ci sono studi che dimostrano che anche l'ascolto della musica attiva le proiezioni ippocampali.2 Si

da: Stefan Koelsch, Towards a neural basis of music-evoked emotions, Cell press

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Figura 1: rappresentazione delle aree cerebrali che si attivano mentre si ascolta la musica

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ritiene che l'ippocampo giochi un ruolo fondamentale nei meccanismi dell'apprendimento e della memoria.2 L'ippocampo comunque svolgerebbe un ruolo anche nei meccanismi dell'emozione, come gli studi di Papez ci ricordano.2 La nozione che l'ippocampo è implicato nelle emozione ci vengono anche dalla pratica clinica e dalla esperienza empirica.2,4,5 Primo le persone depresse hanno anormalità strutturali in questa struttura, secondo è molto vulnerabile agli stimoli stressori cronici, terzo la musica terapia nei pazienti depressi è in grado di fare un upregulation nei neuroni ippocampali.2

Musica, Insula e Corteccia Cingolata AnterioreLe attuali teorie sull'emozioni mettono in relazione le emozioni con i cambiamenti fisiologici sull'attività dell'arousal (attenzione, ndr), inclusi cambiamenti autonomici e ormonali.2 I cambiamenti autonomici e quelli ormonali modulano lʼattività del sistema immunitario. 2Questo è il razionale della musicoterapia.2 In questi meccanismi molto complessi due strutture sarebbero particolarmente implicate: l'insula e la corteccia cingolata anteriore.

Il suono della Aum (o Om)(Alessandro Mantovani, M.D.)

La parola in sancrito AUM (o OM) è una delle parole più importanti presente nei Veda. Essa infatti da l'inizio a moltissimi mantra e ad ogni meditazione. E' inoltre oggetto di numerosi studi metafisici e filosofici.Si dice che essa rappresenti il primo suono scaturito dalla divisione di Dio (che abbiamo imparato in questa rivista essere il Vuoto quantico o Campo unificato), che inizialmente era nello stato Immanifesto.La parola AUM è costituita da 3 lettere:

A- che rappresenta la creazione o brahmaU – che rappresenta la conservazione o vishnuM – che rappresenta la dissoluzione o shiva.Le tre lettere che la compongono stanno ad indicare anche precisi stati di consapevolezza.

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Figura 2: il simbolo della AUM

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A - rappresenta la totalità dell'esistenza nel suo stato di manifestazione grossolana. U - rappresenta la totalità dell'esistenza nello stato di manifestazione. Corrisponde allo stato di sogno (svapna= "sogno" proiezione onirica o mentale in genere) o al piano sottile universale. M - rappresenta la totalità dell'esistenza nello stato immanifesto-casuale quale unità si coscienza.

La Om dovrebbe essere pronunciata seguendo queste semplici regole3. Aum è la somma e sostanza di tutte le parole che possono essere emesse da una gola umana.3 È il suono primordiale fondamentale, simbolo dell'Assoluto Universale.3 Il mantra Aum deve essere pronunciato, con concentrazione, in un modo ben preciso e con energia:3La “A” deve originarsi dalla regione dell'ombelico ed emergere dalla gola;3 La “U” la si pronuncia rovesciando la lingua;3 La “M” termina sulle labbra e la vibrazione termina sulla sommità del capo.3 Anche se viene suddiviso in tre, la sua recitazione deve avvenire come un unico suono.3 Il quarto suono, come si è visto, non viene pronunciato attraverso la voce tuttavia esso è il momento più importante della recitazione, in quanto è pura contemplazione, e va ricordato e vissuto come tale.3Il simbolo dell'Aum deriva dall'unione di due simboli Devanagari, ओ+ँIn lingua Tamil, la OM è indicata da un carattere la cui forma ricorda molto la testa d'elefante di Gaṇeśa.3 Questo particolare è simbolo dell'identificazione di Gaṇeśa con la Om, l'identificazione di Dio con il Verbo.3 In altre parole rappresenta il suono primordiale che da Lui scaturisce generando l'intero universo manifesto.3 Vedi figura 3.

Aree di incertezza(Alessandro Mantovani, M.D.)

Quello che segue sono solo delle ipotesi e come tali vanno prese. Non cʼè ancora nulla di mostrato.Le ipotesi che possono essere formulate sono le seguenti:- il suono della om è così importante perché agisce sul cervello attivando specifiche aree cerebrali sonnecchianti che potrebbero essere importanti per preparare il cervello a recepire la divinità. Tra queste ci sono sicuramente la ghiandola pineale e i lobi della corteccia temporale di sinistra. Questo potrebbe spiegare perché la meditazione sul suono della OM è ritenuta importante dalla maggior parte dei mistici. Si potrebbe ipotizzare che il suo suono possa essere usato a scopo di musica terapia, ma dati certi non ci sono ancora in letteratura.- La om è il primo suono che è comparso nell'universo ed è presente in ogni atomo e in ogni cellula. Infatti nelle Upanishad cʼè scritto che Shiva (o Dio, N.d.R.) crea e distrugge

Figura 3: il simbolo della AUM in Tamil. Notare che assomiglia alla testa di un elefante

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l'universo attraverso questo suono. Ciò non ci sorprende se consideriamo il fatto che l'universo può essere considerato costituito da vibrazione o stringhe.

Conclusioni(Alessandro Mantovani e Daniela Fianco)

Le conclusioni che possiamo trarre da quanto è stato detto sono le seguenti:- il suono, trasmesso come voce o musica, agisce su alcune aree cerebrali e, a seconda

delle sue caratteristiche, attiva alcuni centri piuttosto che altri- i bhajans sono un tipo di meditazione in cui si focalizza la mente su un unico pensiero- la focalizzazione della mente su un unico pensiero è importantissima, perché consente di

recuperare la purezza della coscienza- il principio di questo è rappresentato dal fatto che ognuno diventa quello che pensa- lʼessere umano produce suoni e vibrazioni- la OM è il suono primordiale

Bibliografia

1. G. Rosati, La Grande Rivelazione, ed Milesi2. Stefan Koelsch, Towards a neural basis of music-evoked emotions, Cell press, 3. Wikipedia: it.wikipedia.org, ricerca: OM4. Daniela Perania, Maria Cristina Saccumana,b, Paola Scifob, Danilo Spadae, Guido Andreollia, Rosanna Rovellif, Cristina Baldolic, and Stefan Koelschh, Functional specializations for music processing in the human newborn brain, www.pnas.org/cgi/content/full/ 0909074107/DCSupplemental5. Rohani Omar, Julia C. Hailstone, Jane E. Warren, Sebastian J. Crutch and Jason D. Warren, The cognitive organization of music knowledge: a clinical analysis, Brain 2010:doi:10.1093/brain/awp345

Concetti Chiave espressi nellʼarticolo

-il suono, trasmesso come voce o musica, agisce su alcune aree cerebrali e, a seconda delle sue caratteristiche, attiva alcuni centri piuttosto che altri-i bhajans sono un tipo di meditazione in cui si focalizza la mente su un unico pensiero-la focalizzazione della mente su un unico pensiero è importantissima, perché consente di recuperare la purezza della coscienza-il principio di questo è rappresentato dal fatto che ognuno diventa quello che pensa-lʼessere umano produce suoni e vibrazioni

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CASE REPORTLA FRUTTIVENDOLA E IL PICCOLO KRISHNA

Alessandro Mantovani, M.D., Vr ❉(studente del 6 anno di Medicina e Chirurgia)

In questa sezione viene presentato un aneddoto della vita di un Avatar, come Krishna o Sai Baba o Rama o Altri, seguita da una breve discussione fatta dallʼAutore.

Krishna

Aneddoto

Un giorno capitò a casa di Nanda Maharaja una fruttivendola. Come udì il richiamo della venditrice "Se volete della frutta venite da me!", il piccolo Krishna prese una manciata di grano e corse a scambiarlo coi frutti. A quei tempi il mezzo di scambio era il baratto. Krishna aveva visto i genitori barattare i cereali con della frutta e altra merce, e li imitò. Ma le sue mani erano troppo piccole e non riusciva a tenerle ben strette, così i cereali cadevano a terra. Quando la fruttivendola vide il Signore, rimase affascinata dalla Sua bellezza; senza esitare accettò il poco grano che restava nel cavo delle Sue manine e in cambio Lo caricò di frutti. Ma quando tornò con lo sguardo alla cesta, la trovò piena di pietre preziose. Dal Signore

scende ogni benedizione; offrirGli la minima cosa non è mai vano: Egli ricambierà milioni di volte.

Discussione

In questo aneddoto sulla vita di Krishna, tratto da un discorso di Sai Baba, il Mistico indiano conclude il racconto con questa frase: offrirGli la minima cosa non è mai vano: Egli ricambierà milioni di volte. Proviamo ad analizzarla molto brevemente. Il ricercatore spirituale dovrebbe cominciare ad offrire qualsiasi aspetto di sé e della propria vita a Dio, in modo che sia lui ad occuparsi di tutto. Dovrebbe, in altre parole, smetterla di preoccuparsi così tanto dei risultati. Questo non vuol dire rimanere fermi e non fare più niente, perché tanto ci pensa Dio a fare tutto, ma vuol dire continuare ad agire, dando sempre il meglio di se stessi e cercando di non ferire nessuno, senza puntare tutte le proprie forze ed energie sul risultato dellʼazione. Così facendo, saremo meno stressati e preoccupati, meno attaccati allʼego, che ci vuole sempre al primo posto e sempre davanti a tutti gli altri, più felici e, cosa da non trascurare, non produrremmo nuovo Karma.Il Saggio infatti, che è libero dai desideri, agisce per il bello di agire, da per il bello di dare e non guarda allʼeffetto finale della sua azione. Ecco qualche suggerimento per mettere in pratica quanto è stato detto:- anziché stabilire degli obiettivi a lungo termine, impegnatevi a vivere con gioia il

presente. Smettetela di sognare il futuro e tornate allʼunica cosa che possediamo: il presente. Il pensare a quello che verrà o a quello che è già stato è un modo superfluo

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per sprecare il presente. Esistere nellʼora è un metodo efficace per cancellare lʼansia, lo stress e anche alcune malattie

- esercitatevi nella condivisione anonima. Non dovete stringere patti con Dio, pensando che facendo qualcosa di buono, riceverete da Lui un qualche favore speciale. Sforzatevi soltanto di diventare esseri votati alla condivisione, senza aspettarvi di ricevere alcuna ricompensa. Lʼobiettivo è formare un tuttʼuno con il Sè, che è dappertutto e in tutti.

- liberatevi dai giudizi degli altri su di voi e di come loro vorrebbero che voi foste.

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PARAMAHANSA YOGANANDAEva Scarpa, Ve ❉

(studente di Pedagogia, educatore sociale)

In questa sezione viene presentato un aneddoto della vita di un Avatar, come Krishna o Sai Baba o Rama o Altri, seguita da una breve discussione fatta dallʼAutore.

Paramahansa Yogananda

Vita (1893 - 1952)

Paramahansa Yogananda (Mukunda Lal Gosh) nacque a Gorakhpur in India, il 5 Gennaio 1893, in una famiglia Bengali devota ed agiata. Nel 1910, all'età di 17 anni divenne discepolo di Swami Yukteswar Giri (a sua volta discepolo di Lahiri Mahasaya). Nell'eremitaggio di questo grande maestro passò la maggior parte dei successivi dieci anni della sua vita. Dopo essersi laureato nel 1915 all'Università di Calcutta, entrò nell'ordine monastico degli Swami ricevendo il nome di Swami Yogananda (che significa beatitudine, ananda, per mezzo dell'unione divina, yoga). Nel 1920 si recò negli Stati Uniti come delegato per l'India al Congresso internazionale di leaders religiosi a Boston. Il suo discorso al congresso, poi pubblicato con il t i t o l o L a s c i e n z a d e l l a r e l i g i o n e , f u a c c o l t o entusiasticamente. Nello stesso anno fondò la Self-

Realization Fellowship allo scopo di diffondere nel mondo intero, secondo le ispirazioni ricevute dal suo guru e dal grande yogi e santo himalayano Babaji, la millenaria scienza e filosofia dell'India e la sua antica tradizione della meditazione (Kriya Yoga). Successivamente tenne a Boston, New York e Filadelfia delle letture che riscossero un entusiastico successo. Nel 1924 iniziò un tour continentale. Nel 1925 stabilì il quartier generale della Self-Realization Fellowship a Los Angeles e da allora il suo lavoro umanitario e spirituale è continuato fino ai nostri giorni e sussiste tuttora.Nel 1935 inizò un tour di 18 mesi nell'Europa e in India nel corso del quale ebbe modo di incontrare diverse importanti personalità, come il Mahatma Gandhi (che chiese di essere iniziato alla tecnica del Kriya Yoga). Fra gli altri, incontrò Ramana Maharishi e Anandamoyi Ma. Fu in questi anni che il suo guru Sri Yukteswar gli conferì il più alto titolo monastico di Paramahansa. L'organizzazione fondata da Yogananda (Self-Realization Fellowship) pubblica gli scritti del Maestro, le letture, le Self-Realization Lessons che vengono spedite per uno studio a domicilio. La società comprende anche templi, ritiri e centri di meditazione nel mondo intero. Il Worldwide Prayer Circle è uno strumento di preghiera per aiutare coloro che ne hanno bisogno. Il quartier generale Orientale del lavoro di Paramanahsa Yogananda (conosciuto come Yogoda Satsanga Society of India) è stabilito a Dakshineswar, vicino a Calcutta, e serve centri e gruppi di meditazione in tutta l'India. Dal 1955 è presidente dell'organizzazione Sri Daya Mata, una delle prime e più intime discepole. La vita e gli insegnamenti di Paramahansa Yogananda sono descritti nella sua Autobiografia di uno Yogi, che è diventato un classico nel suo settore fin dalla sua pubblicazione nel 1946. Successive numerose ristampe e la traduzione del libro in 18 lingue ne fanno un perenne best-seller. Il libro è un classico spirituale, utilizzato come

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testo di riferimento in collegi ed università nel mondo intero. Il 7 Marzo 1952, Paramahansa Yogananda entrò in mahasamadhi (uscita cosciente dal corpo da parte di un maestro nel momento della morte).

Insegnamenti e discussione

I suoi insegnamenti sono tutti incentrati sulla pratica costante della meditazione , per giungere a    realizzare la comunione con lʼinfinito, e la vera consapevolezza del proprio sé . Egli ci esorta ad entrare nella quiete della propria anima , perché solo in questo modo è possibile mettere a tacere la compulsiva attività della mente , e ristorarci , rigenerarci direttamente alla fonte . Se imparerete a meditare per entrare in comunione con Dio , egli esaudirà le richieste che gli rivolgerete con amore. Non dovete supplicarlo, poiché voi siete figli di Dio e non mendicanti.

Gli attributi del successo di Swami Yogananda(Brani dal libretto pubblicato nel 1926)

I vostri successi nella vita non dipendono del tutto dall'abilità naturale; dipendono anche dalla determinazione di afferrare l'opportunità che vi si è presentata. Le opportunità nella vita vengono attraverso la creazione e non per caso. Esse sono create sia ora o in qualche momento del passato recente o remoto da voi stessi. Poiché le avete meritate, usatele al meglio. Voi potete rendere la vostra vita molto più degna sia ora che nel futuro se concentrate la vostra attenzione sui bisogni immediati e quindi usate tutte le informazioni a disposizione così come le vostre capacità a soddisfarli. Tutto ciò di cui avete bisogno di fare è sviluppare il potere che Dio vi ha dato, 'illimitato potere che viene dalle più intime forze del vostro essere. Voi avete il potere di pensare e di agire. Queste sono forze che usate in un certo grado in ogni atto conscio. Il raggiungimento di ogni obiettivo dipende da come effettivamente le usate. . . .

Voi controllate il Destino

La mente è il creatore del vostro corpo e delle vostre circostanze. Dovete quindi badare che essa crei quelle cose che determinate di volere. Quando sostenete un pensiero con la forza di volontà, lo mantenete fino a quando non assume una tangibile forma esteriore. Nel momento in cui la vostra forza di volontà si è sviluppata fino a quel punto diventate il controllore del vostro destino.Vi ho appena dato tre importanti regole da usare per rendere dinamica la vostra forza di volontà: 1. Scegliete una compito semplice o un obiettivo mai raggiunto prima e determinate di avere successo con quello. 2. Assicuratevi di aver scelto qualcosa di costruttivo e fattibile, dopodiché rifiutate di prendere in considerazione un insuccesso. 3. Concentratevi su di un singolo proposito, usando tutte le abilità e opportunità per portarlo avanti.

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GLOSSARIODelle parole in sanscrito utilizzate più frequentemente negli articoli:

ATMA (o ATMAN): il Sè, la Coscienza pura, lo Spirito, l'Assoluto nell'uomo, al di là del Tempo-Spazio-Causa e quindi identico a Dio.AUM (o OM): la sillaba sacra fra tutte, simbolo dell'Assoluto. Le tre lettere che la compongono stanno ad indicare precisi stati di consapevolezza. A= rappresenta la totalità dell'esistenza nel suo stato di manifestazione grossolana. U= rappresenta la totalità dell'esistenza nello stato di manifestazione. Corrisponde allo stato di sogno (svapna= "sogno" proiezione onirica o mentale in genere) o al piano sottile universale. M= rappresenta la totalità dell'esistenza nello stato immanifesto-casuale quale unità si coscienza.BHAKTI: devozione.BRAHMA: una persona della Trinità corrispondente al Padre.BRAHMAN: l'Assoluto, la Suprema Realtà.BRAHNIMI: i sapienti, i custodi delle verità rivelate.BUDDHI: intelletto.DHARMA: "modo di essere" inerente alla natura essenziale dell'essere, "conformità alla Legge d'Armonia", dovere-giustizia, equilibrio-armonia.GAYATRI MANTRA: uno dei più potenti e più importanti mantra.GUNA: caratteristiche o facoltà di Prakriti.JIVI: anima individuale.KARMA: letteralmente "azione", inteso generalmente come il rapporto fra azione e reazione, quindi causa ed effetto. Finché non si dedicano tutte le azioni al Signore, esse ricadono su chi le ha compiute.KRISHNA: il suo nome significa ciò che attrae di più, ovvero Ananda (beatitudine); significa anche ciò che sconfigge e distrugge. Così Krishna simboleggia il potere divino che sconfigge l'attaccamento del devoto al corpo fisico e alle cose del mondo e manifesta l'Ananda dell'Atma interiore. Egli è l'Avatar (Dio in forma umana) del Dvapara Yuga (età di bronzo) e con la sua ascesa ha posto fine a questa era e dato origine a quella attuale, ovvero il Kali Yuga (età di ferro). Krishna nacque 3228 anni prima dell'era di Cristo, il 20 luglio alle 3 del mattino. Poiché siamo nel 2010, oggi avrebbe 5238 anni. Egli nacque in una famiglia di pastori e combattè, per il ripristino del Dharma, a fianco dei Pandava nella battaglia del Kurukshetra.MAYA: fenomeno. Il mondo empirico fenomenico. Tutto ciò che è modificazione sovrapposta alla pura Coscienza del Sè, al Quarto (Turiya=Brahman, rappresenta l'Assoluto metafisico), al Brahman-Atman. Ciò che non è ne reale, ne non-reale, ma che, dal punto di vista della Realtà, semplicemente "non è".PRAKRITI: "natura", "energia attiva ed esecutiva" in correlazione a Purusha che osserva e sostiene senza prendere parte all'azione. Per il Vedanta è l'equivalente di maya, pradhana (elemento primordiale o "natura"), avyakta (condizione indifferenziata di Prakriti-sostanza prima di manifestarsi.PURUSHA: Pensiero Intelligente, Principio Eterno, Dio.RAJAS: azione e passione, sotto intende l'attivismo. Essa sta a cavallo tra le altre due. É la qualità dinamica che mette in moto il tutto e consente persino di raggiungere la sapienza eliminando l'ignoranza e l'ignavia.SATTWA: è la qualità più nobile tra i tre Guna, poiché è caratterizzata dalla Verità, dall'amore, dalla rettitudine, dall'armonia e dalla equanimità.SÉ: vedi Atma.

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TAMAS: è la caratteristica della passività e dell' ignoranza. É la caratteristica negativa per eccellenza che causa disarmonia.UPANISHAD: "sessioni o insegnamenti esoterici". Gruppo di testi sacri dell'induismo; si chiamano anche Vedanta. Il significato etimologico della parola U. indica che esse sono destinate a distruggere l'ignoranza, fornendo quei mezzi necessari a conseguire la Conoscenza Suprema.YOGANANDA: mistico vissuto tra il 1893 e il 1952.

Delle parole mediche utilizzate più frequentemente negli articoli:

ALZHEIMER, MALATTIA DI: la più frequente causa di demenza nei paesi occidentali, caratterizzata da un processo degenerativo, che per cause non ancora conosciute, distrugge lentamente e progressivamente i neuroni.ANEMIA: condizione patologica caratterizzata dalla diminuzione del contenuto di emoglobina nel sangue, con conseguente ridotta capacità del sangue di trasportare lʼossigeno in periferia. ANEMIA SIDEROPENICA: una forma di anemia di tipo ferro carenziale.ANTIDEPRESSIVI: farmaci utilizzati per elevare il tono dellʼumore nella depressione. Tra quelli più usati troviamo i triciclici, come lʼamitriptilina, i più recenti inibitori della ricaptazione della serotonina (noti come SSRI) come la fluoxetina, la paroxatina e la venlafaxina.ASTROCITI: un tipo specifico di cellule della glia presenti nel sistema nervoso centrale.CORTECCIA CEREBRALE: strato esterno degli emisferi cerebrali, sede della percezione cosciente, dellʼarchivazione dei dati, delle sensazioni visive, olfattive, acustiche, tattili, dolorifiche e delle attività connessi ai processi mentali o funzioni superiori (memoria, linguaggio, comportamento, cui corrispondono aree specifiche); dalla corteccia partono i comandi per lʼesecuzione dei movimenti volontari, diramati ai muscoli scheletrici.CORTECCIA CEREBRALE PREFRONTALE: una parte della corteccia frontale.CORTECCIA CINGOLATA ANTERIORE: una parte della corteccia del cingolo.DEPRESSIONE: disturbo dellʼaffettività caratterizzato dallʼabbassamento del tono dellʼumore. DOPAMINA: neurotrasmettitore che deriva dalla DOPA e dà origine alla noradrenalina. La sua ridotta presenza in alcuni nuclei del cervello è messa in relazione con il Morbo di Parkinson.FIBROMIALGIA: malattia reumatica, caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità con gli indici di flogosi nella norma.IPOFISI: ghiandola che governa le funzioni endocrine e produce diversi ormoni, tra cui: GH (ormone della crescita), TSH (ormone che regola la tiroide), ACTH (ormone che ha diverse funzioni tra cui quella di regolare il surrene), FSH (ormone follicolo stimolante), LH (ormone luteinizzante).IPOTALAMO: controlla le funzioni vegetative dellʼindividuo (sonno, temperatura corporea, pressione sanguigna, ritmo cardiaco, metabolismo, ecc.) sia direttamente, attraverso il sistema nervoso periferico, sia attraverso lʼipofisi.JET LAG: disturbo del sonno dovuto alla desincronizzazione tra il ritmo circadiano interno e lʼorario attuale.INSULA: aree anatomica del cervello localizzata a livello temporale.IPPOCAMPO: una delle aree del cervello, che riceve gli impulsi olfattivi e partecipa ai meccanismi dellʼemozione e della memoria.MICROTUBULI: proteina che partecipa alla formazione del citoscheletro cellulare.NEURONI: le cellule del sistema nervoso centrale (SNC).

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TALAMO: nucleo cerebrale che funge da stazione di integrazione e coordinamento degli impulsi provenienti dalla periferia ed è il centro riflesso delle emozioni che provocano il pianto e il riso.TAU, PROTEINA: piccola proteina che partecipa nella costruzione e nella struttura dei microtubuli. Si trova in molte inclusioni nel SNC nelle demenze.PET: sigla di Positron Emission Tomography (tomografia a emissioni di positroni), metodo radiologico, che per mezzo di un rivelatore di radiazioni, permette di seguire nellʼorganismo il percorso di una sostanza radioattiva, iniettata nellʼorgano da esaminare, che emette positroni (particelle cariche positivamente). RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE: (RMN) tecnica diagnostica per immagina che sfrutta gli effetti di un campo magnetico di forte intensità.SARCOIDOSI: malattia granulomatosa sistemica, che può colpire qualsiasi organo, ma più frequentemente interessa i polmoni, i linfonodi, il fegato, la milza, la cute, gli occhi.SEROTONINA: neurotrasmettitore sintetizzato nel cervello e anche in altri tessuti e nelle piastrine. Eʼ implicato nella regolazione del sonno, del dolore e nei comportamenti motori, aggressivi, alimentari e sessuali.SISTEMA LIMBICO: insieme di vie nervose associative e zone cerebrali che regola le emozioni e influenza la memoria. Comprende lʼamigdala, lʼippocampo, lʼipotalamo e alcune regioni del talamo. La rabbia, lʼodio e altre reazioni “viscerali” insorgono a questo livello, ma spesso sono attenuate o soppresse dai segnali provenienti dalla corteccia.TRIPOTOFANO: amminoacido essenziale presente nella maggior parte delle sostanze proteiche. Il suo deficit nella dieta determina la carenza di nicotinamide. Si conosce una malattia metabolica ereditaria, la cui origine è lʼincapacità del rene di riassorbire il triptofano, che si chiama Malattia di Hartnup.

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GLI AUTORIHanno partecipato alla realizzazione della rivista ed in particolare di questo volume:

Alessandro Mantovani: nato a Verona il 6 gennaio 1985, attualmente è iscritto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia di Verona, dove frequenta il 6 e ultimo anno. La specialità che desidera fare è Endocrinologia e Malattie del Metabolismo e del Ricambio.

Responsabile della Rivista I J of Spiritual Practice e del progetto

e - mail: [email protected]

Daniela Fianco: maestra dʼarte e pittrice.

Eva Scarpa: attualmente è iscritta allʼUniversità Salesiana di Pedagogia di Venezia, educatore sociale

Alessia Salocchi: attualmente è iscritta alla Facoltà di Lingue a Verona.

Elisa Tommasoni: laureata in Beni Artistici presso l'Università di Parma, attualmente sta svolgendo il Servizio Civile in ambito culturale e sociale.

Se qualcuno dei lettori desidera scrivere agli Autori o mandare un Articolo di metafisica da poter inserire eventualmente nella rivista, può scrivere ad Alessandro Mantovani allʼindirizzo e-mail: [email protected]

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RINGRAZIAMENTIDesidero ringraziare per la realizzazione di questa rivista le seguenti persone:

- Daniela Longhi, per il prezioso sostegno e contributo;- Daniela Fianco, Wanna Dal Pozzo, Alessia Salocchi, Eva Scarpa, Elisa Tommasoni,

Matteo Camorani per il loro prezioso contributo, per la loro pazienza e per aver partecipato al progetto;

- Irma Hippolis e Antonio Dalla Croce per il loro affetto e sostegno;- Claudia Marcanti, per la sua collaborazione.

Alessandro Mantovani

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DA LEGGERE

Eʼ con immenso piacere che annuncio che è uscita “La Bhagavad Gita dei Ragazzi”, scritta da Wanna dal Pozzo. Può essere un bellissimo e perfetto punto di partenza per  chi si appresta per la prima volta ad affrontare questioni spirituali. Wanna, infatti, racconta la Gita con estrema semplicità e chiarezza, portando dritto al cuore il suo più profondo significato.  

Per aquistarla contattare la Mother Sai: Sathya Sai Books and Publications of Italy''Mother Sai Publications'Magazzino e sede operativa:Viale Umbria N°19 - 20093 Cologno Monzese (MI) - Italytel: 0039-02-26708288 - fax: 0039-02-25118399Sito Web: www.mothersaipublications.ite-mail: [email protected]

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