SPERIMENTAZIONE DEL METODO BORTOLATO - … · Il metodo Bortolato é un metodo di insegnamento...

6
SPERIMENTAZIONE DEL METODO BORTOLATO Docenti responsabili: Anna Lattante - Alessandra Tommasi Classi seconde scuola Primaria Calimera . ..La mente con la sua capacità di elaborare e manipolare immagini è il nostro strumento naturale di conoscere.(…) Nel calcolo scritto applichiamo procedure, al contrario nel calcolo mentale ognuno è libero di inventarsi delle strategie.(…) C’è una porta nel cuore che si apre con l’accettazione e si chiude con il giudizio. Camillo Bortolato Il metodo Bortolato é un metodo di insegnamento analogico della matematica. Si chiama analogico perché è l’analogia e non la logi- ca lo strumento per conoscere le cose nuove, cioè tutto è costrui- to come replicazione dello stesso atomo o della stessa cellula. I bambini che hanno successo non pensano per nulla alla mate- matica, anzi agiscono come se i numeri non esistessero, pensano solo alle quantità. Bortolato È chiamato anche "apprendimento al volo" perché punta a far ac- quisire ai bambini l'immagine del numero come quantità effettiva, non simbolica. Quando le quantità sono grandi esse vengono viste dai bambini come se fossero guardate dall'alto, appunto da un bambino "in volo"!

Transcript of SPERIMENTAZIONE DEL METODO BORTOLATO - … · Il metodo Bortolato é un metodo di insegnamento...

SPERIMENTAZIONE DEL METODO BORTOLATO

Docenti responsabili: Anna Lattante - Alessandra Tommasi

Classi seconde scuola Primaria Calimera

.

..La mente con la sua capacità di elaborare e manipolare immagini è il nostro strumento naturale di conoscere.(…) Nel calcolo scritto applichiamo procedure, al contrario nel calcolo mentale ognuno è libero di inventarsi delle strategie.(…) C’è una porta nel cuore che si apre con l’accettazione e si chiude con il giudizio. Camillo Bortolato

Il metodo Bortolato é un metodo di insegnamento analogico della

matematica. Si chiama analogico perché è l’analogia e non la logi-

ca lo strumento per conoscere le cose nuove, cioè tutto è costrui-

to come replicazione dello stesso atomo o della stessa cellula.

I bambini che hanno successo non pensano per nulla alla mate-

matica, anzi agiscono come se i numeri non esistessero, pensano

solo alle quantità. Bortolato

È chiamato anche "apprendimento al volo" perché punta a far ac-

quisire ai bambini l'immagine del numero come quantità effettiva,

non simbolica. Quando le quantità sono grandi esse vengono viste

dai bambini come se fossero guardate dall'alto, appunto da un

bambino "in volo"!

Nel metodo Bortolato non ci sono palline rosse e palline blu, ma… tante tan-te palline tutte uguali!!! Esse sono ordinate ben bene come soldatini schie-rati in squadroni da dieci, con stacco ogni cinque e alle cinque decine. Que-sto ordine “abitua l’occhio” dei bambini che riescono tranquillamente e velo-cemente a rintracciare una pallina numero in un armadio di 100 palline!!! Quest’anno abbiamo seguito un corso sul metodo Bortolato con la dott.ssa Guastamacchia e siamo rimaste colpite dal metodo, tanto che abbiamo volu-to provare! Naturalmente non si può in seconda, ormai inserire il metodo in modo puro, ma lo abbiamo utilizzato per sviluppare le competenze sul numero, non dal punto di vista dell’analisi del numero, ma dal punto di vista della quantità. Abbiamo notato che c’è stato un considerevole miglioramento nel calcolo mentale, pertanto siamo soddisfatte della sperimentazione. Ecco le fasi della sperimentazione.

PRIMA FASE: PENSARE SOLO ALLE PALLINE *Si è lavorato per dare una corrispondenza quantitativa agli oggetti ,oltre la percezione a colpo d’occhio, supportando con il conteggio uno a uno. *Si è lavorato sulla forma dispositiva introducendo ogni nuova decina come una nuova fila nel nostro squadrone, con lo stacco utile dopo il cinque. Utiliz-zando lo strumento prima insieme, poi in gruppo, poi liberamente, come gio-co da “ricreazione”. Da soli, sullo strumento, aprivano molto oltre il trenta, andavano al cento, aprendo tutto l’armadio strumento! Noi correggevamo eventuali nomi dei numeri pronunciati in modo sbagliato, ma niente di più. I bambini erano liberi di “vedere le quantità” e, se incuriositi, controllavano spingendo in su il foglio.

*Per ogni decina nuova si giocava molto in classe, alla lavagna, prima collet-tivamente poi in gruppi, al “gioca palline”, un gioco per capire la “posizionalità” cioè il posto del numero, elemento fondamentale per non per-dersi. Vista l’importanza, su questo al corso hanno insistito molto, abbiamo anche fatto delle gare di “indovina il numero” con grande divertimento, sia a casa, quando i bambini chiedevano di esercitarsi con i loro genitori, sia in classe tra gruppi di classe e di interclasse.

Un piccolo scarto di simmetria. In questo piccolo scarto di re-golarità tra il cinque e il sei, in questa infrazione dell’aspettativa logica sta tutta la differenza tra una didattica capace di sviluppare il calcolo mentale e una didattica sempre condannata alla fase della con-ta. Bortolato

Nel gioco palline le attività richieste ai bambini erano due: ❎ trovare il numero di partenza e cercare i numeri amici per fare la decina oggetto di studio ❎ giocare a rintracciare la posizione dei numeri. Di volta in volta venivano date delle schede di supporto da completare col supporto del giocapalline.

SECONDA FASE: LE OPERAZIONI Quando si sono introdotte le operazioni di addizione e sottrazione oltre il 10, non si è introdotto subito l'algoritmo delle operazioni in colonna ma si è parti-ti sempre dal calcolo mentale soffermandoci sul gioca palline per aggiungere o fisicamente togliere palline. Il risultato per i bambini era immediatamente "visivo" in termini di quantità effettiva non simbolica.

In un'ottica di passaggio al simbolico, si è utilizzato lo strumento dei BAM, prima dell'abaco, perché il bam lungo i bambini lo "montano" a mo' di costru-zione con i bam unità per ottenerlo e perciò mantiene visibile la sua quantità, mentre l'abaco, con la pallina rossa, sostituisce e ingloba la quantità che pe-rò non è più visibile. Hanno giocato operativamente con i BAM e alla LIM in learn object, apposi-tamente costruiti. Quando abbiamo avuto lo strumento della linea del 100, si è operato molto in classe con esso, ottenendo grande consenso tra i bambini.

Si fa presente che comunque l’introduzione dell’abaco è stata pre-ceduta da tanta attività laboratoriale di raggruppamento. Si è gio-cato al gioco del banchiere o gioco del cambio, operando concreta-mente, prima con raggruppamenti di cannucce, poi con gli euro, per passare alle palline dell’abaco e, bustine da congelare alla ma-no, operare le sostituzioni delle dieci palline unità, chiuse in busti-na, con la pallina decina, che dai bambini è stata soprannominata “pallina bustina”. Ogni volta che in una quantità si opera il cambio si rinforzano i bambini con il suono di una campanella.

Per questo ciclo, nel quale la decina era stata già introdotta, ci è sembrato un compromesso adeguato con questo metodo, poiché il passaggio al formale è stato ottenuto in tanti modi, tutti pratici e fortemente giocosi.

Con il clonato-

re infinito i

bambini trasci-

nano le quanti-tà di volta in

volta richieste

e operano raggruppamen-

ti e cambi. Nel

rispetto dell’idea di

Bortolato,

anche in que-sto modo tutte

le quantità

sono visibili.

15 15 + 25= 15 + 25= 40 ?

15 + 25= 40

Spingendo verso l’alto c’è

il controllo del risultato.

I bambini possono giocare

in piena autonomia.

TERZA FASE: L’ARMADIO DEL 100 Per introdurre il 100 invece, si è voluto rispettare il Metodo Bortola-to e si è presentato il 100 con l’analogia dell’armadio, facendo gio-care i bambini in classe con lo strumento e insistendo poi sulla po-sizione dei numeri nel quadrato del 100 per abituare i bambini a muoversi in quell’armadio con gli occhi della mente e riuscire a fare i calcoli a mente, come li hanno fatti in classe con lo strumento. Non si è più dato peso quindi al formale ma alla quantità e abbia-mo notato che i bambini hanno scritto in tutta tranquillità anche i numeri oltre il100 pur non avendoli presentati, e senza aver spie-gato tutti i perché della notazione decimale.

Abbiamo inoltre introdotto il 100 con le monete, realizzandolo con-cretamente in classe con i ragazzi, ottenendo un bel cartello-ne...davvero pesante! Riproposto poi a casa su scheda insieme ad altri esercizi.

QUARTA FASE: LE MOLTIPLICAZIONI CON LO STRUMENTO

Infine, per quest’anno, abbiamo utilizzato lo strumento della linea del 100

di Bortolato anche per le moltiplicazioni come addizioni ripetute.

E’ come avere uno strumento affianco per costruire le tabelline come se

fossero uno schieramento di palline :

Tante palline in ogni riga

Ripetuto per tante righe

Ottengo lo schieramento risultato

Spingo su per controllare et...voilà...ho il risultato bello e controllato!

CONCLUSIONI Dopo la sperimentazione siamo convinte che sia un metodo molto valido, perché abbiamo visto dei miglioramenti in termini di cono-scenza del numero, in termini di calcolo a mente, in termini di cal-colo in tabella, poiché il supporto di immagini anche in assenza dello strumento, sembrava impossibile, invece è vera, l’immagine si forma nella mente dei bambini, come se usassero lo strumento. Inoltre è un metodo fortemente inclusivo poiché è adatto a tutti, an-che ai bambini con BES. L’anno prossimo contiamo di provarlo nell’ambito della risoluzione dei problemi e di migliorare le competenze logiche dei bambini e di provare anche la versione multimediale del percorso, da utilizzare alla LIM.