Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva e Estetica (aumento del seno) · 2014. 9. 24. ·...
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caso 1 prima
caso 1 dopo
caso 2 prima
caso 2 dopo
caso 3 prima
caso 3 dopo
Dott. DONATELLO Di MASCIO, M.D., SICPRE Medico Chirurgo
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva e Estetica Medicina Estetica
Tel 338 – 930 45 64 -- [email protected]
MASTOPLASTICA
ADDITIVA
(aumento del seno)
2
La MASTOPLASTICA ADDITIVA consente di aumentare
il volume e la proiezione migliorando la forma del seno,
mediante l’inserimento di protesi.
Il desiderio di avere un seno più importante può avere
delle motivazioni sia di natura psicologica che
francamente fisiche; comumque la decisione di
sottoporsi ad un intervento di mastoplastica additiva
deve essere presa per se stesse e non per assecondare
i desideri di altre persone. VOLUME PROIEZIONE E
FORMA del seno vanno proporzionati alle spalle ed ai
fianchi in modo da armonizzare l’intera figura
femminile. Da un punto strettamente clinico è da
prendere in considerazione un aumento del seno
quando: 1) I seni sono troppo piccoli. 2) Il seno è
svuotato da una gravidanza. 3) Un seno è molto più
piccolo dell’altro (asimmetria mammaria). 4) Forma e
volume alterati da un importante calo ponderale. 5)
Atrofia mammaria seguente al trascorrere del tempo.
La mastoplastica additiva, salvo casi eccezionali, può
essere eseguita solo in pazienti che abbiano compiuto
la maggiore età. Una donna più matura è
maggiormente consapevole delle motivazioni reali che
la spingono verso tale procedura, comprende meglio le
possibilità e i limiti della chirurgia e ha sicuramente
delle aspettative più realistiche.
Durante la VISITA SPECIALISTICA si discuterà degli
aspetti tecnici e dei desideri della paziente: 1)
DIMENSIONI E FORMA. Quando il seno oltre che essere
piccolo è anche ptosico (cadente) la procedura più
indicata è la combinazione di mastopessi (sollevamento
dei seni) più un aumento con protesi. 2) LE PROTESI
sono costituite da un involucro di silicone riempito da
un gel di silicone altamente coesivo; queste in caso
di rottura (rarissimo) evitano la dispersione del silicone
stesso che essendo gel coeso (e non liquido) non si
disperde e resta in situ sì da essere facilmente rimosso.
In casi selezionati è indicato l’uso di protesi riempite
con soluzione fisiologica o rivestite in poliuretano (di
solito sono interventi secondari). La scelta delle protesi
è guidata da tre parametri: VOLUME – PROIEZIONE –
FORMA; le protesi più diffuse hanno forma rotonda
oppure possono essere anatomiche.
Il volume e la proiezione devono essere proporzionate
al torace e ai fianchi della paziente essendo coscienti
che protesi troppo grandi per un certo torace possono
essere fonte di notevoli disagi. Le protesi top di gamma
sono garantite a vita. 3) LA SEDE. L’impianto può essere
posizionato al disotto della ghiandola mammaria (fig.
1) o dietro il muscolo grande pettorale (fig. 2)
(personalmente posiziono la protesi nel 99% dei casi
dietro il muscolo gran pettorale);
fig. 1 fig. 2
4) OGNI CASO è unico personale individuale e va
ragionato con cura del dettaglio e dei desideri della
paziente e quindi non và paragonato all’intervento
dell’amica o a personaggi dello star system. 5) Le SEDI
D’INGRESSO DELLE PROTESI sono dal solco
sottomammario (fig. 3) il più diffuso e sicuro, trans-
areolare (fig. 4) e dall’ascella (raramente utilizzata, fig.
5). Attraverso le incisioni cutanee si ricava una tasca
dove viene inserita la protesi.
fig. 3 fig. 4
fig. 5
L'INTERVENTO di mastoplastica additiva può essere
eseguito sia in anestesia generale che in anestesia
locale con sedazione in regime di day surgery o one
night surgery (una notte in clinica); ha una durata di
90 minuti circa. Generalmente inserisco due drenaggi
aspirativi che restano in loco 2-3 giorni. Non ci sono
punti di sutura da rimuovere così anche le medicazioni
postoperatorie sono ridotte al minimo. Consiglio
sempre di osservare un periodo di riposo di circa una
settimana. Un reggiseno contenitivo privo di ferri
accompagnerà la paziente per circa 1 mese.
DOPO L’INTERVENTO non sono necessarie le
classiche medicazioni perché utilizziamo solo punti
interni + colla che si riassorbono da soli. Comunque si
effettuano visite di controllo per valutare il buon
andamento dell'intervento. Il lieve (edema) gonfiore
inizialmente presente si risolve in poche settimane.
COMPLICANZE: seppur rari sono: sanguinamento,
infezione, alterazione della sensibilità del capezzolo,
sieromi e dolore persistente; tali condizioni possono
portare in rari casi a un nuovo intervento chirurgico o
in casi estremi alla rimozione delle protesi.
RISCHI ad oggi non vi è alcuna evidenza scientifica
che metta in relazione le protesi con il tumore al seno;
è possibile allattare; il corpo accetta le protesi
costruendo intorno ad esse una capsula “CAPSULA
PERIPROTESICA”; in alcune pazienti tale capsula diventa
evidente fino a contrarsi e in alcuni casi può insorgere
dolore intenso che impone la rimozione delle protesi;
nelle signore molto magre con tessuti molli sottili è
possibile sentire la protesi che può dare evidenza di sé
attraverso la comparsa di pieghe e raggrinzimenti
sopra l’impianto nei quadranti superiori.
DURATA DEL RISULTATO Il risultato è duraturo. La
gravità e l'invecchiamento modificano nel tempo
l'aspetto del seno, come per qualsiasi seno naturale.
Un abbassamento del seno (ptosi), sulla protesi potrà
essere corretto con una mastopessi in anestesia locale.