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Tipi di colorazione dei denti Agenti sbiancanti Metodi di sbiancamento Prodotti SPECIALE SBIANCAMENTO IN CAMPO ODONTOIATRICO SUPPORTO INFORMATIVO PER I PROFESSIONISTI DEL MONDO MEDICALE E DENTALE TECNO-GAZ biblioteca news

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Tipi di colorazione dei denti

Agenti sbiancanti

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SBIANCAMENTOIN CAMPO ODONTOIATRICO

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LA BIBLIOTECA DI TECNO-GAZ NEWSSUPPORTI INFORMATIVI PER I PROFESSIONISTI DEL MONDO DENTALE E MEDICALE

Somm

ario Odontoiatria ed estetica

Come si macchiano i denti

Tipi di colorazioni dei denti

Lo sbiancamento dentale

Come si quantifi ca il colore

Agenti sbiancanti

Come fa il perossido di carbamide a sbiancare i denti?

Approfondimento: meccanismi agenti sbiancanti

Sbiancamento dei denti devitali

Tecnica di sbiancamento dei denti non vitali

Protocollo per il dentista per lo sbiancamento dei denti devitali

Metodi di sbiancamento dentale

Metodi di sbiancamento professionali

Apparecchio sbiancante mod. BLANKLampada di sbiancamento professionale

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L’ODONTOIATRA ATTUA NUMEROSE ATTIVITÀ TERAPEUTICHE E CURATIVE, MA PRATICA ANCHE TECNICHE ESTETICHE DI GRANDE IMPORTANZA.

Negli studi odontoiatrici le pratiche estetiche sono di routine giornaliera e stanno divenendo attività di grande importanza per il prestigio e per la redditività dello studio.

La cura della persona e l’estetica sono aspetti determinanti nella società moderna e la cura dei denti è fattore essenziale in questo contesto, in particolar modo l’aspettativa di tutte le persone è quella di avere denti sani e bianchi.I denti bianchi imprimono luminosità al viso e al sorriso, danno una percezione di pulizia,benessere, gradevolezza aumentando l’autostima della persona.

Le nuove tecniche, permettono a tutti di poter avere denti più bianchi e poter così migliorare il loro aspetto, ecco allora che lo sbiancamento è una tecnica che l’odontoiatre deve pubblicizzare presso la propria clientela, in quanto praticando questa sistematica si alimenta il business dello studio e si crea soddisfazione e compiacenza dei clienti.

Creare e dare un bel sorriso è una azione sicuramente positiva, concreta, genera sicura fi delizzazione e prestigio allo studio.

Odontoiatria ed estetica

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Tutto il materiale ci è stato gentilmente concesso dal sito www.sbiancamento-dentale.itRingraziamo i Dott. Naturani Andrea e Gallini Pierpaolo (Piacenza)

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Come si macchiano i denti PER CAPIRE COME SI MACCHIANO I DENTI È FONDAMENTALE AVERE QUALCHE NOZIONE DI ANATOMIA DENTALE.

CENNI DI ANATOMIA

I denti sono formati da:

smalto: è lo strato più esterno del dente, è traslucido (cioè non ha colore proprio) e molto duro, è formato da tanti mattoni (prismi dello smalto) tenuti uno vicino all’altro da un cemento (smalto interprismatico). Questo cemento col passare degli anni può essere infi ltrato da varie sostanze. Lo smalto col passare degli anni si assottiglia a causa dell’usura e fa trasparire maggiormente il colore della dentina, caratterizzati da una pigmentazione tendente al giallo. Con l’avanzare dell’età, il colore dei denti viene determinato sempre più dagli strati sottostanti che dallo smalto in sé.

dentina: è lo strato intermedio del dente, è più spesso dello smalto, il suo colore è giallo (con varie sfumature dipendenti da persona a persona) ed è quello da cui dipende il colore del dente. Infatti il suo colore traspare attraverso lo smalto e, dove lo smalto è più sottile, ad esempio nel colletto (parte più vicina alla gengiva) dei denti, traspare di più. E’ per questo che la parte del dente più gialla è quella del colletto.La dentina è formata da tanti tubuli, i tubuli dentinali, che sono responsabili della trasmissione degli stimoli (caldo, freddo, sensibilità...). E’ per questo motivo che quando l’agente sbiancante attraversa lo smalto e si avvicina alla dentina si può avere sensibilità.

polpa: è al centro del dente, contiene i vasi sanguigni e i nervi cemento radicolare: è la sostanza che riveste la radice del dente, quando un dente ha una recessione radicolare e il cemento radicolare è esposto è molto frequente un’ipersensibilità in quanto gli stimoli sono molto vicini alla polpa che contiene i nervi.

cemento radicolare: è la sostanza che riveste la radice del dente, quando un dente ha una recessione radicolare e il cemento radicolare è esposto è molto frequente un’ipersensibilità in quanto gli stimoli sono molto vicini alla polpa che contiene i nervi.

COME SI MACCHIANO I DENTI

Come abbiamo visto lo smalto e la dentina non sono completamente chiusi al mondo esterno come molti credono, ma presentano assorbimento e scambio di sostanze con la saliva. È attraverso questi processi che ad esempio penetra all’interno del dente il fl uoro contenuto anche nei dentifrici per remineralizzare lo smalto e proteggere i denti della carie. Oltre alle sostanze utili però vengono assorbite e si depositano sotto la superfi cie dello smalto anche sostanze esterne colorate (cromogeni). Questi cromogeni sono privi di funzione, non sono nocivi e non pregiudicano lo stato di salute dei denti, ma contengono dei doppi legami chimici che assorbono la luce e fanno apparire i denti più gialli e più scuri. Col passare del tempo il dente assume una colorazione via via sempre più carica. E’ per questo che una persona adulta anche se ha sempre avuto un’igiene orale scrupolosa avrà i denti più gialli di quando era più giovane, in quanto i denti sono soggetti:• al naturale processo di invecchiamento, che modifi ca la composizione dei tessuti• alle sostanze coloranti assorbite, che si possono togliere solo con uno

sbiancamento dentale professionale, perché lo spazzolamento o la pulizia professionale non riescono a eliminarle.

Le sostanze che possono fare macchiare i denti sono innumerevoli: praticamente tutti le sostanze colorate possono potenzialmente macchiare i denti.Tra queste ve ne sono alcune che più di altre hanno questo effetto:• catrame e nicotina (presenti nel fumo)• tannino (presente nel tè)• caffè, vino rosso• tetracicline * (categoria di antibiotici)• fl uoro * (assunto in modo eccessivo attraverso l’esterno, pastiglie e acque fl uorate)

*Assunzione durante lo sviluppo della dentizione permanente (6 – 14 anni, esclusi i denti del giudizio che

erompono in una età variabile)

Il fumo è la principale causa di colorazione del dente: catrame e nicotina in questo caso oltre a una pigmentazione interna del dente si hanno anche antiestetiche macchie esterne marroni – brune – nere che possono anche essere parzialmente rimosse con una seduta di igiene orale professionale.

Tratto dal sito:www.sbiancamento-dentale.it

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I DENTI POSSONO PRESENTARE DUE TIPI DI MACCHIE:

A) macchie estrinseche, cioè quelle esterne al dente, causate dal deposi-tarsi di sostanze contenenti cromogeni e da placca e tartaro. Si possono rimuovere con metodi meccanici

B) macchie intrinseche, cioè quelle contenute all’interno dello smalto del dente. Si possono rimuovere solo con lo sbiancamento dentale usando perossidi.

C) Possono esserci anche macchie dovute ad anomalie nella minera-lizzazione dello smalto, dovute a: • cause genetiche (es. amelogenesi imperfetta) • assunzione di particolari farmaci (es. tetracicline) durante la formazione

dei denti permanenti • assunzione di un eccesso di fl uoro, iperfl uorosi

Tipi di colorazioni dei denti

Fluorosi lieve Fluorosi elevata Fluorosi estremamente grave

Macchie da tetracicline

Queste più che macchie vere e proprie sono difetti di mineralizzazione, cioè aree di smalto in cui manca l’organizzazione tipica di questo tessuto.Per questo sono più diffi cili delle altre da trattare e spesso richiedono sbianca-menti dentali professionali prolungati per diverso tempo.I denti macchiati da tetracicline, che presentano delle bande caratteristiche, rispondono in molti casi ottimamente al trattamento.Per i difetti di mineralizzazione più gravi e difetti di forma del dente bisogna ricorrere a trattamenti di odontoiatria conservativa o odontoiatria protesica.

ESEMPI FLUORUSIRestauro con faccette Restauro con corone ceramiche

Solo il vostro dentista sarà in grado di valutare la vostra situazione, per cui prima di intraprendere qualsiasi trattamento “fai da te” è necessario sentire la sua consulenza.

Tratto dal sito:www.sbiancamento-dentale.it

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Lo sbiancamento dentalePERCHÉ SBIANCARE I DENTI?

Avere un sorriso con i denti bianchi e luminosi ci aiuta senz’altro a migliorare e a rendere più gradevole l’aspetto generale di una persona, sia di fronte a sé stessa migliorandone l’autostima, che di fronte agli altri.Il sorriso e i denti di una persona sono tra le prime cose che si guardano quando si comunica con gli altri, è come un biglietto da visita che contribuisce sulla prima impressione che gli altri si fanno di noi. Un bel sorriso da già un’idea di pulizia, di ordine, di simpatia e contribuisce a valorizzare l’intero individuo. Al contrario denti gialli, sporchi, con tartaro danno l’idea di sporco, di una persona che non si cura....Tante persone infatti sono sempre più stanche di avere i denti macchiati e gialli, anzi tra la gente ha iniziato a diffondersi l’idea che anche il colore dei denti naturali, che ognuno di noi ha diverso dagli altri e che è determinato geneticamente, sia troppo scuro di come lo vorrebbero (secondo recenti studi il 50% della popolazione mondiale non è soddisfatto del colore dei propri denti e cerca in qualunque modo di averli più bianchi). Molti studi e molti dentisti confermano questa tendenza: la gente vuole denti sempre più bianchi e anche tante persone giovani con denti già naturalmente bianchi si sottopongono a trattamenti sbiancanti per migliorare ulteriormente il proprio sorriso. Si stima che nel mondo siano stati effettuati fi nora circa 30 milioni di sbiancamenti professionali in tutta sicurezza.

IN ITALIA È DA POCO PIÙ DI UNA DECINA D’ANNI CHE GLI SBIANCAMENTI DEN-TALI HANNO INIZIATO A FARSI LARGO TRA LA GENTE, SEBBENE DA MOLTO PIÙ TEMPO VENGONO PRATICATI IN ALTRI PAESI DEL MONDO, TRA CUI IL PRIMATO ASPETTA AGLI STATI UNITI.

STORIA

Già gli antichi romani cercavano di sbiancarsi i denti con prodotti naturali, peraltro con scarsi risultati.Lo sbiancamento dentale con prodotti chimici risale a fi ne ottocento quando l’acido ossalico veniva usato per sbiancare i denti vitali. Lo sbiancamento professionale moderno invece si può fare risalire al 1989 con il “nightguard bleaching” a base di perossido di carbammide.

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IL COLORE DEI DENTI SI PUÒ MISURARE IN DUE MODI: • ATTRAVERSO UN COMPLESSO SISTEMA DI VALUTAZIONE

OGGETTIVA, IL SISTEMA CIE L*, A*, B*

• ATTRAVERSO IL CONFRONTO SOGGETTIVO CON UNA SCALA COLORE.

Negli studi che valutano l’effi cacia degli agenti sbiancanti si usano indifferentemente l’uno o l’altro metodo o entrambi.

SISTEMA CIE L*, a*, b*

Nel 1978 la Commision Internazionale de l’Eclairage, CIE, (Commissione Inter-nazionale per l’Illuminazione) ha messo a punto un sistema per la descrizione del colore noto come Sistema CIE L*, a*, b*.Questo sistema è un metodo di quantifi cazione del colore oggettivo che con-verte il colore in valori numerici.• L* indica la chiarezza del colore, va da 0 (nero) a 100 (bianco)• a* indica la quantità di verde/rosso, va da -a (verso il verde) a +a (verso il

rosso)• b* indica la quantità di blu/giallo, va da -b (verso il blu) a +b (verso il giallo)

Per la rilevazione di questi parametri si impiegano particolari strumenti, quali spettrofotometri o colorimetri elaborati al computer.

Come si quantifi ca il coloreQuesto sistema necessita di apparecchiature particolari ed è particolarmente utile per la valutazione di oggetti opachi, mentre i denti sono traslucidi e non hanno un colore uniforme in quanto le sfumatore di colore cambiano da zona a zona del dente.Pertanto il Sistema CIE L*, a*, b* non è molto pratico per l’uso pratico odontoiatrico.

Lo sbiancamento è defi nito comeuna diminuzione di b* (riduzione di giallo)un aumento di L* (aumento di luminosità)una diminuzione di a* (riduzione di rosso)

Dentatura elaborata al computer per la valutazione del cambiamento del colore

modifi cando L* e b*

Tratto dal sito:www.sbiancamento-dentale.it

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Agenti sbiancantiIL METODO CON SOSTANZE DECOLORANTI

Il metodo con sostanze decoloranti è basato sull’azione di prodotti con azione ossidante, i perossidi.

PER SBIANCAMENTO DENTALE S’INTENDE OGNI TRATTAMENTO CHE FA DI-VENTARE I DENTI PIÙ BIANCHI RISPETTO ALLA SITUAZIONE PRE-TRATTAMEN-TO. I DENTI INFATTI POSSONO VENIRE SBIANCATI IN DUE MODI:• UNO MECCANICO• UNO CON SOSTANZE DECOLORANTI

IL METODO MECCANICO

Il metodo meccanico è basato sull’azione fi sica di alcuni prodotti (es. pomice, bicar-bonato) che agiscono per abrasione rimuovendo direttamente le macchie sui denti. Queste sostanze possono essere contenute ad esempio nei dentifrici sbiancanti. Anche il medico dentista può utilizza questo metodo quando durante la seduta di igiene dentale usa uno strumento ultrasonico, che vibrando elimina il tartaro e alcu-ne macchie. Inoltre lo usa alla fi ne della seduta di igiene orale quando, attraverso la rotazione ad elevata velocità di una particolare gomma, lucida i denti con una pasta contenente appunto un materiale con una determinata granulometria.

Ultrasuoni Lucidatura

GLI SVANTAGGI DI QUESTO METODO SONO:

• vengono rimosse solo le macchie estrinseche dei denti, quelle cioè sulla superfi cie esterna del dente;

• effettuato con strumenti manuali (ad es. spazzolamento) richiede molto tempo e comunque si rimuovono solo piccole discolorazioni;

• se usato impropriamente può essere aggressivo nei confronti dello smalto provocandone l’abrasione.

E’ comunque necessario prima dello sbiancamento con metodo chimico, in quanto solo meccanicamente si possono togliere placca e tartaro.

I perossidi, attraverso la loro azione ossidante, penetrano nello smalto del dente e eliminano anche le macchie intrinseche, quelle cioè all’interno del dente, in modo delicato e senza effetti collaterali. I perossidi inoltre riescono a modifi care anche il colore naturale dei denti, rendendoli più bianchi rispetto al colore originario.

GLI SVANTAGGI DI QUESTO METODO SONO:

• possibile sensibilità dentale variabile da persona a persona e da prodotto a prodotto, sempre reversibile entro 2-3 giorni dalla fi ne del trattamento e comunque controllabile dal medico dentista anche durante il corso del trattamento

• sensibilità dentale elevata se sono presenti molte otturazioni sui denti a contatto col prodotto sbiancante.

• possibile irritazione della mucosa gengivale se il prodotto sbiancante è usato impropriamente e è messo direttamente a contatto con la mucosa, anch’essa risolvibile completamente con la sospensione del trattamento, ma che provoca spiacevoli bruciori

Per questo devono essere usati sotto la supervisione di un professionista che, dopo la visita, consiglia il metodo e la concentrazione di agente sbiancante più adeguata al singolo caso, in modo da evitare spiacevoli effetti collaterali.

Spazzolino Gel Abiancante Gel Sbiancante

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Il perossido d’idrogeno, sostanza comunemente contenuta nell’acqua ossigenata, è il vero e proprio agente decolorante, perché liberando ossi-geno attivo, che è capace di penetrare tra i prismi dello smalto, fi no alla dentina, ossida le sostanze colorate qui presenti: scompone le complesse molecole di pigmento in molecole più semplici, incolori.

Come fa il perossido a sbiancare i denti?

Schema dell’azione dei perossidi(Tratto da Condò G. , “Sbiancamento dei denti”, Ed. Martina)

Il PEROSSIDO DI IDROGENO libera ossigeno reattivo, secondo il seguente schema:

Queste molecole di ossigeno, altamente instabili, penetrano attraverso lo smalto dentale e reagiscono con le molecole delle sostanze cromogene. Queste sostanze contengono dei doppi legami chimici che assorbono la luce e fanno apparire i denti più gialli e più scuri. L’ossigeno attraverso la sua azione ossidante rompe questi doppi legami trasformandoli in legami semplici, scomponendo le complesse molecole di pigmento in molecole più semplici, incolori. Più la concentrazione di perossido di idrogeno è elevata e più è reattivo, rendendo la sua azione più ed effi cace e rapida.

Le nostre nonne usavano elementi naturali per sbiancarsi i denti, come la buccia di limone o il bicarbonato da cucina sfregati sui denti.

Attenzione: nonostante queste sostanze abbiano un effetto sbiancante limitato sono dannose per lo smalto in quanto acide (buccia di limone) e abrasive (bicarbonato), per cui per chi utilizza ancora questi metodi se ne consiglia l’uso al massimo 1 - 2 volte al mese per evitare di abradere lo smalto e di fare diventare sensibili e opachi i denti.

Perossido di idrogeno (H2O2)

H2O2 2 HO

HO° + 2H2O2 H20 + HO°2

HO°2 H+ +

H°- 2

Tratto dal sito:www.sbiancamento-dentale.it

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Meccanismi agenti sbiancanti

Il perossido di carbammide era usato già negli anni ‘60 come antimicrobico per ridurre l’infi ammazione gengivale e per favorire la guarigione dei tessuti. I dentisti notarono che c’era un inaspettato effetto sbiancante sui denti, così iniziarono gli studi su questo prodotto. Solo nel 1989 Haywood e Heymann pubblicarono un articolo su questa tecnica mettendo a punto quello che avrebbe rivoluzionato il sistema degli sbiancamenti dentali, il “nightguard bleaching”, che si avvaleva di una mascherina individualizzata contenente un gel 10% di perossido di carbammide da indossare la notte. Dopo che ulteriori ricerche ne hanno dimostrato l’effi cacia e la sicurezza, il suo uso per gli sbiancamenti dentali è cresciuto in modo esponenziale. Il perossido di carbammide in soluzione acquosa si scinde in perossido di idrogeno e urea.

(1) H2NCONH2 x H2O2 H2NCONH2 + H2O2

(2a) H2O2 2 HO

HOx + 2H2O2 H20 + HO

x2

HOx2 H

+ + HO

x-2

(2b) 2H2O2 2 H2O + 2 (0) 2 H2O + 02

(2c) H2O2 H+ + HOO

-

Perossido di carbammide (H2NCONH2 • H202)Contiene il 33 % di perossido di idrogeno, così un gel contenente il 10% di perossido di carbammide corrisponde a uno contenente il 3,3 di perossido di idrogeno. L’effetto sbiancante non si aumenta solo aumentando la concentrazione dell’agente sbiancante, ma anche calore e luce lo aumentano accelerando la reazione. Sono state riportate altre forme di attivazione con acido citrico, ma non è chiaro il rischio per lo smalto in quanto sembrano riportate alterazioni irreversibili dello smalto. Diversi studi hanno evidenziato una riduzione della forza di legame tra denti che hanno subito il trattamento sbiancante e resina composita, ipotizzando che sia dovuto alla presenza sulla superfi cie dello smalto di molecole di perossido di idrogeno che, oltre a interferire con l’attacco della resina ne inibisce la polimerizzazione. Tutti i restauri estetici vanno pertanto eseguiti almeno 15 giorni dopo il trattamento sbiancante, quando inoltre vi è una stabilizzazione completa del colore. Alcuni autori hanno sollevato un interrogativo sulla pericolosità dei radicali liberi (quali O2- e l’OH-) prodotti nel processo sbiancante, ma la Food E Drug Administration ne ha approvato l’uso.Studi hanno dimostrato che lasciando in contatto soluzioni al 35% di perossido di idrogeno con i denti per 24 ore al giorno per 3 settimane c’è un aumento della porosità dello smalto. Questo è solo in via teorica perché mai nessun trattamento sbiancante può lasciare nemmeno lontanamente per così tanto tempo il gel a contatto con i denti (il 35 % di perossido di idrogeno è infatti utilizzato solo nella tecnica “in-offi ce” sotto la supervisione di un medico dentista e lasciato in contatto con i denti per massimo 30 minuti, con una totale sicurezza).

in acqua

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OGNI STUDIO ODONTOIATRICO CHE UTILIZZA LA SISTEMATICA DELLO SBIANCAMENTO PROFESSIONALE,DEVE ADOTTARE UN PROTOCOLLO OPERATIVO ATTO A GARANTIRE UN RISULTATO SICURO,SODDISFACENTE, CONTROLLATO.

1) Eseguire una adeguata pulizia dei denti con trattamento di profi lassi.

2) Applicare vaselina o crema solare sulle labbra,poi inserire l’apposito apribocca in dotazione,studiato per mantenere abbassata la lingua del paziente, affi nché non possa inavvertitamente venire a contatto con il gel sbiancante.

3) Asciugare i denti utilizzando l’apposita siringa del riunito.

4) Applicare in modo preciso sulle gengive e le mucose la diga liquida fotopo-limerizzante, questo per isolare le mucose ed evitare che il gel sbiancante vada a contatto con il lembi gengivali.

5) Procedere poi alla polimerizzazione utilizzando la stessa lampada sbian-cante, con un trattamento di irradiazione di 20 secondi.

7) Successivamente applicare un strato di gel sbiancante(PEROSSIDO AL 35%) sui denti da trattare,distribuendolo uniformemente ed evitando di esage-rare nella quantità.

Procedure di sbiancamento per denti vitali con lampada sbiancante a LED

8) Posizionare la testata irradiante della lampada a massimo 10 centimetri dalla bocca, impostare il tempo di trattamento e dare avvio al ciclo.

9) Durante questo trattamento paziente ed operatore devono indossare gli appositi occhiali, il paziente viene poi controllato ed assistito per verifi -carne il comfort e lo stato di benessere.

10) Al termine il gel sbiancante deve essere rimosso dall’odontoiatra con l’aiuto dell’assistente, facendo attenzione a non farlo cadere sulle muco-se scoperte

11) Togliere la diga polimerizzata e lavare i denti.

12) Nel caso il paziente abbia una sensibilità dentale accentuata, utilizzare l’apposito densibilizzante, distribuendolo sui denti trattati.

13) Rimuovere l’apribocca e valutare i risultati ottenuti.

14) Devono essere fornite al paziente informazioni sui comportamenti post-trattamento.

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I tempi di trattamento

I tempi di trattamento sono un aspetto importante della tecnica di sbiancamento.In verità non esistono tempi prefi ssi, in quanto il trattamento è subordinato a molti fattori come:

• il colore originario dei denti (gialli – grigi ecc…)• il risultato che si vuole ottenere• le sedute che si vogliono effettuare• la sensibilità di ogni paziente• l’impostazione che lo studio vuol dare a questo servizio

Tuttavia BLANK permette di poter ottenere considerevoli risultati con un trattamento di 20 minuti complessivi, organizzato in 2 fasi da 10 minuti cadauna.

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IL DENTE SI PUÒ CONSIDERARE UN VERO E PROPRIO ORGANO FORMATO DA DI-VERSI TESSUTI (SMALTO, DENTINA, CEMENTO RADICOLARE E POLPA DENTARIA), VASCOLARIZZATO E INNERVATO.

Sbiancamento dei denti devitali

CAUSE DI PIGMENTAZIONE DEI DENTI NON VITALI

Un dente non vitale in alcuni casi può presentare un cambiamento di colore, virando verso lo scuro, che può provocare seri danni estetici, soprattutto se è nel gruppo dei denti anteriori.Questo annerimento è causato da:- emorragia pulpare, di solito dopo un trauma, che provoca la rottura dei vasi sanguigni presenti nella polpa dentaria e successiva diffusione dei globuli rossi nei tubuli dentinali.- decomposizione del tessuto pulpare, di solito per trattamento endodontico incompleto o male eseguito, dove rimane all’interno del dente una parte di tessuto pulpare che si decompone formando numerosi prodotti di degradazio-ne proteica pigmentati.- medicamenti, cementi endodontici e materiali da otturazione, che conten-gono sostanze coloranti che in alcuni casi possono andare a diffondersi nella corona dentaria.Dopo la diagnosi di morte pulpare, attraverso test clinici, è necessaria una terapia endodontica per la pulizia dei residui necrotici della polpa (questa è infatti indispensabile per prevenire gli effetti a distanza provocati da un dente a polpa necrotica non trattato, come granulomi apicali e ascessi acuti).Dopo una corretta terapia endodontica il dente con una procedura di sbianca-mento dentale può essere riportato al suo naturale colore.

Tratto dal sito:www.sbiancamento-dentale.it

Quando una carie arriva alla polpa, che è il tessuto dove sono presenti i vasi e nervi, il dente va devitalizzato, cioè il tessuto pulpare viene rimosso e i canali radicolari vengo-no sagomati e otturati in modo da riempire lo spazio prima occupato dalla polpa.Dopo la devitalizzazione, come dice la parola stessa, il dente non ha più la sua vitalità, rimangono solo i tessuti duri senza che vi sia più sensibilità (un dente devitalizzato non ha sente più il caldo, il freddo, il dolore....).Un’altra causa di perdita di vitalità pulpare sono i traumi: forti colpi presi ad esempio sugli incisivi superiori a causa di cadute possono determinare la necrosi pulpare.

Devitalizzazione di un dente: il nervo viene tolto con particolari strumenti e i canali radicolari otturati con un materiale chiamato guttapercha

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LE COLORAZIONI DEI DENTI NON VITALI DEVONO ESSERE TRATTATE CON UNA PARTICOLARE TECNICA CHE PREVEDONO L’INSERIMENTO DELL’AGENTE SBIANCANTE ALL’INTERNO DEL DENTE.

Tecnica di sbiancamento dei denti non vitali

Come si è visto il meccanismo di sbiancamento è identico a quello usato per sbiancare i denti vitali, solo che

in questo caso l’agente sbiancante è introdotto dall’interno del dente, attraverso una piccola apertura fatta

nella parte posteriore del dente.

Questa tecnica è chiamata “walking bleach” e consiste nell’inserimento di prodotti sbiancanti a base di perossidi all’interno della camera pulpare, in grado di ossidare le sostanze cromogene. Il risultato estetico si ottiene generalmente con 2 – 5 sedute di sbiancamento.

Apertura nella parte

posteriore del dente

Otturazione defi nitiva

1) Otturazione canalare

2) Cemento ossifosfato

3) Impasto sbiancante4) Cotone5) Otturazione

provvisoria

Prima

Prima

Prima

Dopo

Dopo

Dopo

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1) Vanno sbiancati solo i denti sottoposti a un corretto trattamento endodontico. Le pareti radicolari devono essere di un suffi ciente spessore e non devono presentare incrinature visibili, in modo che il materiale sbiancante non fuoriesca e entri in contatto con i tessuti parodontali con il rischio di un riassorbimento radicolare.

2) La gengiva circostante all’elemento da trattare va protetta con vaselina in crema o Orabase. Attenzione anche agli occhi dell’operatore e del paziente che vanno opportunamente difesi.

3) Isolare l’elemento da trattare con la diga.

4) Non va fatta l’anestesia in modo che il paziente possa avvisare l’operatore di un eventuale dolore durante la procedura di sbiancamento, che può indicare un possibile contatto tra il parodonto e l’agente sbiancante.

5) Eliminare il materiale da restauro dall’interno della corona in modo che l’agente sbiancante entri in contatto con la superfi cie vestibolare interna dei tessuti dentari. Nel caso la corona non sia contenitiva occorre un restauro provvisorio.

6) Approfondirsi e determinare la lunghezza di lavoro che è di 3 - 4 mm dal margine gengivale (2 - 3 mm per la sostanza sbiancante e 1 mm per il cemento ossifosfato che separa la sostanza sbiancante dall’otturazione canalare).

7) Creare lo strato di separazione di circa 1 mm con un cemento ossifosfato, lasciare indurire almeno 8 minuti.

8) Ripulire la cavità con una fresa diamantata 20 micron o con una sabbiatrice intraorale.

9) Lavare la cavità e asciugare.

10) Mordenzare la cavità con acido ortofosforico al 37% per circa un minuto.

11) Lavare la cavità e asciugare.

12) Applicare nella cavità alcool puro per un minuto e asciugare.

13) Non contaminare più la cavità con acqua fi no alla fi ne del lavoro.

14) Applicare all’interno della cavità perossido di idrogeno a 130 volumi per circa un minuto, poi catalizzare la reazione con del calore (può essere suffi ciente anche una lampada polimerizzatrice che non deve toccare direttamente il dente).

Protocollo per il dentista per lo sbiancamento dei denti devitali

15) Asciugare la cavità ed eliminare con aria l’eventuale perossido ancora presente.

16) Applicare un impasto denso formato da perborato di sodio e perossido di idrogeno a 130 volumi all’interno della cavità e ricoprire anche il resto del dente.

17) Riscaldare il materiale e aggiungerlo man mano che si consuma per almeno 15 minuti.

18) Lavare il dente con una siringa contenente perossido di idrogeno a 130 volumi e asciugare.

19) Applicare un impasto di Endoperox e alcool puro all’interno della cavità e ricoprire anche il resto del dente.

20) Riscaldare il materiale e aggiungerlo man mano che si consuma per almeno 15 minuti.

21) Lavare il dente con una siringa contenente alcool puro e asciugare.

22) Applicare un ultimo impasto denso formato da perborato di sodio e perossido di idrogeno a 10 volumi (denso) nella cavità. Il materiale va ben compattato e asciugato con del cotone, lasciando lo spazio necessario per un piccolo strato di cotone e per il materiale da otturazione provvisoria (IRM), che deve chiudere perfettamente.

23) Controllare il risultato dopo circa sette - dieci giorni.

a) Se lo sbiancamento è suffi ciente rimuovere l’impasto sbiancante e mettere un impasto di idrossido di calcio (polvere più acqua), un piccolo strato di cotone e chiudere con Cavit.

b)Se lo sbiancamento non è suffi ciente rivalutare dopo altri dieci giorni dopo e nel caso non sia ancora suffi ciente ripetere il trattamento e i controlli fi no al risultato desiderato.

24) Restaurare defi nitivamente il dente dopo almeno 30 - 40 giorni dalla fi ne del trattamento.

P.S. Avvisare il paziente del rischio di recidive.

Per ridurre al minimo il rischio di riassorbimenti radicolari (possibile in elementi sottoposti ad un trauma di qualche natura) si può eliminare l’uso del calore e / o sostituire il perossido di idrogeno a 130 volumi con quello a 10 volumi.

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Metodi di sbiancamento dentale

IN COMMERCIO ESISTONO UNA VASTA SCELTA DI PRODOTTI E METODICHE PER SBIANCARE I DENTI, CHE VANNO SCELTI IN BASE ALLE DIVERSE CARATTERISTICHE E ESIGENZE DEL PAZIENTE. Questa sezione è rivolta:

• alle persone che vogliono intraprendere uno sbiancamento dentale professionale o uno sbiancamento dentale “fai da te”, in modo che ne possano conoscere i pregi e i limitil.

• al professionista in special modo, in quanto viene presentata una revisione della letteratura e lo stato dell’arte riguardo agli sbiancamenti dentali professionali.

Ogni conclusione che verrà tratta sarà supportata dalla bibliografi a degli studi più importanti relativi a questo argomento pubblicati sulle riviste internazionali a maggior “impact factor” negli ultimi anni.

CARATTERISTICHE DI UN PRODOTTO SBIANCANTE IDEALE

Un prodotto sbiancante ideale dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:

• assenza completa di effetti collaterali• elevata effi cacia di azione• azione nel più breve tempo possibile• collaborazione del paziente bassa o modesta• facilità di applicazione• durata per molto tempo dei risultati ottenuti• costi contenuti

Naturalmente un prodotto o una procedura di sbiancamento dentale che possieda tutti questi requisiti non esiste, per cui ogni metodo prediligie alcune caratteristiche rispetto agli altri.

PRODOTTI SBIANCANTI Ad eccezione dei dentrifi ci sbiancanti e delle gomme da masticare sbiancanti tutti i prodotti per lo sbiancamento dentale sia professionale che “fai da te” hanno lo stesso principio attivo sbiancante: il perossido di idrogeno o il perossido di carbammide (che comunque poi si trasforma in perossido di idrogeno).Quello che cambia è la concentrazione del prodotto e il metodo di applicazione, variabili che infl uiscono notevolmente sulle procedure e sui risultati fi nali.

I sistemi sbiancanti “fai da te” sono caratterizzati da:

• mancanza di supervisione di un medico dentista• percentuale non elevata di perossido di idrogeno (massimo 6 %)• sistemi di applicazione non individuali, ma preformati (es. strisce,

applicatori..), non corrispondenti all’anatomia dei denti e alla reale lunghezza delle arcate

• effi cacia di sbiancamento minore (massimo 5 tonalità, raggiunto dal sistema con le strisce)

• tempo necessario per lo sbiancamento elevato• durata dei risultati per 6 mesi-12 mesi• costi più bassi rispetto ai sistemi di sbiancamento professionale

I sistemi sbiancanti professionali sono caratterizzati da:

• supervisione di un medico dentista• percentuale elevata di perossido di idrogeno (anche 35 %)• sistemi di applicazione individuali per permettere al gel di agire con la

massima effi cacia e con il minimo degli effetti collaterali• garanzia di raggiungere il massimo sbiancamento possibile, fi no a 15

tonalità• tempo necessario per lo sbiancamento minore• durata dei risultati per 2-5 anni• costi più alti rispetto ai sistemi di sbiancamento “da banco”• un minimo impegno di tempo e pazienza per un massimo risultato.

Per evitare false aspettative è utile analizzare le caratteristiche di questi prodotti prima di iniziare il trattamento.

Tratto dal sito:www.sbiancamento-dentale.it

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Metodi di sbiancamento professionali

TIPO PRODOTTOTONALITÀ SBIANCATE

DURATA TRATTAMENTO DURATA RISULTATI COSTO*

Dentifi rci sbiancanti 0.5 - 1 Ogni giorno - 2 - 5 euro

Strisce 4 - 5 2 volte al giorno per 30 mi-nuti ciascuna per 15 giorni

6 - 12 mesi 49 euro

Altri prodotti da banco 22 volte al giorno per 30 mi-nuti ciascuna per 15 giorni

6 mesi 15 - 20 euro

Sbiancamento “at home” con mascherina

10 - 15 1 volta al giorno per 2 ore

per 12 giorni2 - 3 anni 450 - 500 euro

Sbiancamento “in-offi ce” 10 - 15 60 minuti 2 - 3 anni 500 - 600 euro

Sbiancamento “in-offi ce” con attivazione

10 - 15 20 minuti 2 - 3 anni 600 - 700 euro

Seduta di igiene orale professionale

- 30 - 45 minuti 6 - 12 mesi 100 euro

I METODI DI SBIANCAMENTO PROFESSIONALI SONO SBIANCAMENTI CHE VENGONO FATTI IN STUDIO O A CASA, COMUNQUE SOTTO LA SUPERVISIONE DI UN MEDICO DENTISTA.

I sistemi sbiancanti professionali sono caratterizzati da:

• supervisione di un medico dentista• percentuale elevata di perossido di idrogeno (anche 35 %)• sistemi di applicazione individuali per permettere al gel di agire

con la massima effi cacia e con il minimo degli effetti collaterali• garanzia di raggiungere il massimo sbiancamento possibile, fi no a

15 tonalità• tempo necessario per lo sbiancamento minore• durata dei risultati per 2-5 anni• costi più alti rispetto ai sistemi di sbiancamento “da banco”

SBIANCAMENTO FATTO IN CASA (AT-HOME BLEACHING)

• Sbiancamento con mascherina individualizzata (Nightguard bleaching)

SBIANCAMENTI FATTI IN STUDIO (IN-OFFICE BLEACHING)

• Sbiancamento alla poltrona senza attivazione luminosa (dentist-supervised bleaching)

• Sbiancamento alla poltrona con attivazione luminosa (dentist-administered bleaching o power bleaching)

* I prezzi per gli sbiancamenti professionali sono indicativi e sono ottenuti da una media nazionale. Possono variare in base alla complessità del caso, alla regione geografi ca e al professionista scelto.

Tratto dal sito:www.sbiancamento-dentale.it

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GIUDIZIO

Da utilizzare dopo ogni pasto per mantenere un buono stato di salute orale

Per discromie lievi sono un compromesso tra costi e risultati

Per chi vuole ottenere un lieve sbiancamento partendo da discromia lieve

Per chi vuole ottenere un sorriso estrema-mente bianco qualunque sia la sua condizio-ne di partenza in un modo effi cace, sicuro e delicato

Per chi vuole ottenere un sorriso estrema-mente bianco qualunque sia la sua condizio-ne di partenza in un modo rapido

Per chi non bada a spese e vuole ottenere un sorriso estremamente bianco qualunque sia la sua condizione di partenza in soli 20 minuti

Va effettuata almeno una volta all’anno per mantenere un buono stato di salute orale e va comunque sempre svolta prima di sotto-porsi a qualsiasi trattamento sbiancante

Sbiancamenti “fai da te”

Sbiancamenti professionali

Pulizia dei denti

Apparecchio sbiancante mod. BLANKApparecchio sbiancante mod. BLANK

LAMPADA DI SBIANCAMENTO PROFESSIONALE

BLANK è una lampada di sbiancamento professionale che permette di attivare le proprietà sbiancanti dei perossidi, permettendo di ottenere la decolorazione dello smalto in tempo molto rapidi e togliendo così le macchi intrinseche del dente.

BLANK emette una luce di colore blu, con una lunghezza d’onda tra i 480 e i 520 nm, l’irradiazione elimina la presenza dei raggi infrarossi agendo sul gel di perossido, il quale si attiva ossidando i pigmenti e assicurando uno sbiancamento immediato, che sarà ancora più evidente nei 15 giorni successivi, quando avremo la stabilizzazione completa del colore.

La plancia del BLANK ci permette di gestire le fasi operative, impostando il tempo di trattamento e tempo residuo.

L’APPARECCHIATURA VIENE FORNITA CON

UN KIT DI PRODOTTI COMPOSTO DA:

• Kit sbaincante• Kit diga protettiva• Kit desensibilizzante• Apribocca monouso• Occhiali protettivi

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