Speciale Rock Contest 2012

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SPECIALE ROCK CONTEST 2012

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Speciale Rock Contest 2012. Raccolta di recensioni e foto del Controradio Rock Contest più importante di Italia.

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SPECIALE ROCK

CONTEST 2012

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Speciale Rock Contest 2012

a cura di &

Realizzazione a cura di:Elena Panchetti (testi)Simone Scotti (foto)Francesco Guerri (testi e impaginazione)

[email protected] - [email protected] - riotvan.net

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introduzione

Ormai è da qualche anno che seguiamo assiduamente il Rock Contest di Controradio. Da quando Michele Manzotti e Ernesto De Pascale ci consigliarono di venire a incontrare i gruppi in gara. "C'è tanta qualità, e i gruppi hanno bisogno di farsi conoscere", ci dissero.Un buon punto di partenza per il blog blueswriters e per la rivista universitaria Riot Van. Da allora il blog continua a condividere esperienze musicali, descrivendo liberamente concerti e creando un continuo scambio di opinioni. Riot Van è diventato il punto di riferimento fiorentino per le band emergenti, tratta di arte underground e promuove iniziative culturali. Lo Story Telling è diventato uno degli appuntamenti da non perdere in città, per scovare i lati più curiosi, meno conosciuti e più genuini della musica locale.The Street Clerks, Passogigante e Sadside Project alcuni dei gruppi che abbiamo incontrato e seguito in questi anni.Su questa scia, nasce il primo Speciale Rock Contest. Abbiamo cercato di mettere insieme recensioni, foto e commenti sull'edizione 2012 della manifestazione. Chiaramente tutto gratuito: certo, niente a che vedere con le note vere, ma senz'altro un buon modo per entrare in contatto con le band del futuro.

Francesco Guerri

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Sei eliminatorie, due semifinali ed una finale prevista alla Flog per l’8 dicembre; in ballo c’è il titolo di Contest più longevo d’Italia. Il Rock Contest di Controradio nasce infatti nel 1984 e per tutti questi 28 anni (il calcolo è stato facile visto che è anche l’anno di nascita di chi vi sta scrivendo) ci ha regalato artisti e musicisti di grande livello: Samuel Katarro, Denise, The Hacienda, Bad Apple Sons, The Street Clerks, soltanto per citarne alcuni. Il Rock Contest riesce a fare tutto questo attraverso il contributo realizzativo ed economico di Controradio e dall'Assessorato alla Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili del Comune di Firenze.L’edizione 2012 del Rock Contest l’abbiamo vissuta in maniera ravvicinata, con intensità, passione e grande curiosità. In primis sotto il palco, prima quello del Glue per le eliminatorie, poi quello della Flog per le semifinali e le finali; l’obiettivo era goderci le emozioni ed il groove che soltanto le esibizioni live riescono a trasmetterci. Poi le sensazioni e le vibrazioni che abbiamo furtivamente rubato nei live ce le siamo gelosamente portate a casa, cercando di dare loro luce e respiro sul nostro blog, Blueswriters, donando a tutti coloro che ne avessero avuto voglia la possibilità di saperne un po’ di più sulle esibizioni, ricreandole attraverso parole ed immagini. Non ci siamo fermati però a dare un’opinione strettamente personale sui brani e dei gruppi; abbiamo cercato di interagire con gli artisti con interviste, domande e gioviali scambi di battute, che pubblicheremo online su blueswriters.com nelle prossime settimane con una serie di speciali monografici.Perché tutto questo? Perché da quando ho iniziato ad occuparmi di musica mi son sempre chiesta come mai tanti gruppi così talentuosi, innovativi, capaci di ipnotizzarti davanti ad un palco così come nell’ascolto più intimo di un album, umili ed energici, trovino così difficilmente spazi adeguati per esprimersi ed avere l’opportunità di diffondere più agevolmente la propria musica. Ecco, il Rock Contest riesce da anni a dare questa possibilità ad i giovani gruppi emergenti, permettendo anche a chi ascolta di scoprire piacevoli e colorate novità sonore.

“It’s a long way to the top if you wanna rock’n’roll”, cantavano anni addietro gli AC/DC; daccordo, ma da qualche parte si deve aver pure la possibilità di iniziare.

Elena Panchetti

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È arrivato il momento. Puntuale e preciso come ogni anno, ci dedichiamo alla buona musica emergente made in casa nostra: ieri sera al Glue Concept Store di Firenze ha avuto inizio il Rock Contest 2012 di Controradio. Sul palco abbiamo visto:Aspect Ratio, alias Alessandro Graciotti. Viene da Castelfidardo (Ancona) e sul palco crea un mix originale di elettronica, di quella che strizza l’occhio al pop anni ’80 con un velo di teatralità nell’esibizione.Bebè Donge: cinque elementi di Roma. Il loro è un cantautorato italiano ritmato da chitarre e appeal rock’n’roll e raffinato dalla voce femminile che ne esce protagonista. Le atmosfere ci riportano alle sceneggiature dei film anni '60, complessi e psichedelici, da cui anche la scelta come nome della band del titolo del famoso film thriller francese degli anni ’50.Tommaso Tanzini: cantautore pisano completamente acustico. Testi profondi e voce altrettanto greve, importante e malinconica. Sicuramente non facilissimo per un primo ascolto live.

Mes Amis: attivi a Firenze dal 2010. Formazione classica: doppia chitarra – voce, basso e batteria per un insieme di rock, indie e post punk. Hanno già molte esperienze on stage nell’area fiorentina e non, hanno all’attivo due LP, di cui il secondo “Vivi e crepa”, prodotto da Samuele Cangi (Plebs, Passogigante), ha già riscosso critiche molto positive dalla stampa musicale.Tequila Funk Experience: giovani ragazzi di Imola. Il loro è un rock’n’roll con influenze blues, folk e psichedelia. Ci hanno colpito immediatamente per la precisione della loro esibizione, soprattutto per l’armonia delle voci e dei controcanti. Ci hanno ricordato i i Black Keys ed i Tame Impala. Bravi ed in semifinale.Secondo Appartamento: i quattro musicisti che abitano questo immaginario appartamento vengono direttamente da Ginestra Fiorentina. La loro musica è folk, con sfumature un po’ irlandesi ed un po’ gipsy; ci scaldano il cuore creando atmosfere soffici e familiari con il loro cantautorato italiano. In semifinale.

prima eliminatoria 10/10di Elena Panchetti

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seconda eliminatoria 18/10di Francesco Guerri

Premettendo che sono tutti gruppi validi, e che la qualità del Rock Contest veramente ogni anno si alza, sono comunque uscito "attristato" dalla sala del Glue. Mi è dispiaciuto troppo per l'eliminazione dei Fantastic Bra e di Cecco & Cipo. Purtroppo però ne passano solo due. Si sfidavano ieri sera: Farewell To Hearth and Home, Rev Rev Rev, The Screw, Cecco e Cipo, Fantastic Bra e BiFa.Mi aspettavo fossero premiati altri gruppi. I Farewell to Heart and Home: mi sono pi-aciuti molto, mi ricordano i miei amati Fleet Foxes. Ho votato loro. Rev Rev Rev Quattro modenesi assieme dal 2011 affondano le proprie radici musicali nei mid 80's e nel noise/shoegaze. Testi in inglese su brani intensi e aperture psichedeliche. Potenti. The Screw, trio tosto sonorità cupe. Mi

immagino un loro pezzo come colonna sonora di un film di Kubrick. Non mi hanno entusiasmato. Cecco & Cipo, Simone Ceccanti e Fabio Cipollini sono due giovanissimi cantautori empolesi, ispirati dalla lezione di Battisti, Gaetano, Bennato e De André. Anche solo per cantare in italiano si meriterebbero di passare. Molto divertenti.Fantastic Bra, potenza innata. Giovanissimo trio strumentale nato a Prato nella primavera del 2012, ha realizzato un primo demo con l'aiuto di Lorenzo Maffucci (Blue Willa/Mangiacassette). Grintosi e cattivi. BiFa, rapper pugliese, purtroppo ultimo nella scaletta, ha dimostrato cuore a presentarsi col suo genere rap e ha dimostrato che si può riuscire a esprimere tanto, cantando anche dei problemi del nostro tempo. Bravo!Passano The Screw e Farewell to heart and Home.

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Tequila Funk Experience

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TERZA eliminatoria 25/10di Elena Panchetti

Terza eliminatoria del Rock Contest di Controradio, concorso nazionale per gruppi emergenti organizzato col contributo dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili del Comune di Firenze. Sul palco ieri sera si sono alternate sei band:Incomprensible FC: un mix energico di elettronica, synt, chitarre elettriche e voci potenti. Ci ricordano a tratti la cupa e coinvolgente energia dei Linea 77 (made in Torino anche loro). Coinvolgenti e semifinalisti.Zenergy: una garanzia. Avevamo già ascoltato e parlato del loro album. L’adrenalina, la solarità, il funky e le good vibrations che riescono a trasmettere sono inevitabili. Innata capacità di riempire il palco, e non soltanto orizzontalmente parlando di spazio. Bravi.Maria Devigli: un duetto voce/chitarra e percussioni. Cantautrice trentina. Musica intima, introspettiva con tratti blues, anche

nella potenza della voce. Forse il rock contest non è esattamente lo scenario ideale dove collocarla.El Cuff: gruppo livornese che macina rock’n’roll vecchio stile, con tante chitarre e pochi fronzoli. Per gli amanti del classic rock.Più vicini alla scena indie i Good Morning Mr Chairman. A tratti Artic Monkeys e a tratti i primi Verdena anni ‘90, con tante chitarre sporche e suoni poco definiti. Cantano in italiano, il che sicuramente è un grandissimo merito.Grandissimo successo per i Sonalastrana, un gruppo, che definirlo gruppo mi sembra anche riduttivo, di 12 elementi. Sax, trombe, percussioni per un mix strumentale di afrobeat, funky e jazz che ci ha fatto ballare e tenere il tempo per tutta l’esibizione. Ci rivediamo alla Flog per la semifinale.Noi invece ci rivediamo alla prossima eliminatoria.

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QUARTA eliminatoria 02/11di Elena Panchetti

Nella serata di ieri si è svolta al Glue la quarta eliminatoria del Rock Contest. Chiunque si può accorgere della qualità delle band che salgono sul palco. Vi assicuro che non si tratta di una frase fatta. Presenza scenica, capacità canore e musicali: la scena underground italiana pullula di grandi musicisti svincolati da classifiche e grandi palcoscenici. Sta a noi seguirli, ascoltarli ed incrementarli.Le bands in gara sono: hanno aperto le danze i My Light Bones, fiorentini di Borgo San Lorenzo: suoni grunge belli ritmati su testi in inglese.Dall’oltre Appennino, nello specifico dalla città delle due torri, son venuti a trovarci i Guidos: quattro elementi per un pop – rock con influenze beat cantato in italiano. I testi sono elegantemente costruiti su contenuti satiricamente reali. Originali, sperimentali e coraggiosi.Money Talks: trio fiorentino/romano con sonorità dark – punk. Ci ricordano i talkin heads con tratti dei Joy Division. Voce profonda, a volte sussurrata e dialogata a ricordarci Jim Morrison. Teatralità nei gesti e nelle movenze sul palco. Sperimentali, cupi e profondi.

Hyrady: giovanissimi , alla soglia dei 18 anni, e melodicamente rock’n’roll vintage, di quello roco e senza fronzoli. I testi, in inglese, sono cantati da una voce dal timbro inconfondibile che orla alla perfezione giri ed assoli di chitarra trasportanti. Di pancia.Da Cerveteri (RM) arrivano i Phonic Colture Club: atmosfere soffici su suoni ruvidi con tratti cupi e malinconici. Ipnotici. Semifinalisti.Fletcher: duo bergamasco formatosi nel 2011. Voce/ chitarra e batteria. Una formazione alla White Stripes, se proprio dobbiamo trovare un paragone. Molta più barba però in questo caso. Bravi, con la B maiuscola. Riempire un palco, nella significazione piena del termine, con due elementi e due strumenti non è semplice. Il rock che strizza l’occhio a giri blues classici: semplicità e suoni diretti, di quelli che ti arrivano dritti nello stomaco. Energia e brutalità sonora, nell’accezione positiva del termine. Ci rivediamo alla Flog, e noi ne siamo particolarmente felici.Ci rivediamo giovedì prossimo per la quinta eliminatoria.

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Incompresible FC

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QUINTA eliminatoria 08/11di Elena Panchetti

Ieri sera al Glue la quinta e penultima eliminatoria per la finale del rock contest 2012.Sul palco, come ogni serata, le esibizioni di sei gruppi. È stata una serata non propriamente rockeggiante, nel senso autentico del termine; tanto cantautoratato italiano, un pizzico di elettronica indie, blues ed un po’ di jazz. Una battaglia all’ultimo colpo di chitarra. Notiamo con attenzione, che c’è sempre il gruppo che tiene a presentarsi un attimo prima di partire con l’esibizione, e invece altri, molto più british, cantano salutano e se ne vanno. Ma andiamo nel particolare, in ordine (più o meno) di esibizione:Portfolio, direttamente da Reggio Emilia, ci regalano un elettrorock acustico con belle sperimentazioni. Eleganti, creativi ed avvolgenti. Al basso vediamo Marco Rossi, ex Ustmamò. A me son piaciuti molto, e mi è spiaciuto tanto non poterli vedere in finale. Aprire un Rock Contest, del resto, non è mai facile secondo me. Vabbè, andremo ad ascoltarli live altrove.The parking lots, fiorentini, il loro sound

ci ricorda Neil Young a tratti e la carica degli Stone Roses. Bravi, ma forse poco memorizzabili, troppo poco distinguibili nella marea di gruppi che ci propongono.The shake: divertente ed interessante formazione che alterna blues, classic rockabilly e giri bassi di funky che ci hanno fatto ballare e sherare un bel po’. Ci è piaciuta anche la scelta del controcanto affidato a due intonatissime e coreograficissime coriste.Filarmonica Municipale la Crisi: nati a Pisa da tre musicisti di una vera e propria filarmonica municipale. Raffinata teatralità, a tratti cupa, oscura, alla Tim Burton per intenderci. Il genere è quello cantautorale italiano, nei testi troviamo qualcosa di profondo, a tratti folk con intramezzi elettronici dati dall’hummit che in commistione con tromba e sassofono riesce a creare un’atmosfera surreale ed intrigante. In semifinale.Il silenzio del mare: una formazione di musicisti di esperienza. Sul palco si vedono due sax, un contrabbasso, tastiere, chitarra

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e batteria. Cantano in italiano e spaziano dal jazz allo swing alla melodia popolare. In semifinale.Dario, cantautore in pelle umana, dallo stesso produttore di Samuel Katarro. Difficile comprensione, almeno la prima volta. Dario canta in italiano temi attuali

trattati ironicamente e con sbruffonaggine. Sperimentale e a tratti punk. Dice di odiare l’indie rock, parafrasando un suo pezzo; noi non ci crediamo granché.Ci si vede giovedì prossimo, sempre al Glue, per l’ultima eliminatoria.Che il rock sia con voi!

Il Silenzio del Mare

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SESTA eliminatoria 15/11di Elena Panchetti

Ieri sera al Glue la sesta ed ultima eliminatoria del Rock Contest 2012 di Controradio. Serata ricca di artisti e musicisti con A e la M maiuscola. Per chi se li è persi:La Struttura di Myriam: quattro elementi, rock alternativo, molto intensi. Testi urlati, decantati più che cantati. Profondi e toccanti. Semifinalisti.The Tocsins, direttamente da Cesena ma con le braccia tese verso i sobborghi inglesi, l’indie, il brit rock. Energici, coinvolgenti e con una forte padronanza del palco. Hanno una bella esperienza sulle spalle, soprattutto per quanto riguarda i live, e si vede.L’uomo pigiama, cantautore ironico from Santa Croce. Accento accentuatamente e naturalmente toscano, testi e parole cucite e ricamate armoniosamente e fluidamente con contenuti sarcastici; il risultato è spassoso. Mi ha ricordato il Francesco Nuti di un tempo ed il primo Guccini degli anni ‘70 che stornellava in dialetto. In semifinale.Diva: quartetto padovano che ci riporta un po’ alla new wave anni ‘80. I pezzi sono in italiano. Bravi, precisi ed armoniosi con testi

che affrontano tematiche attuali nella loro accezione più dark, cupa e malinconica. Il paradiso su Rete 4: la canticchio da ieri sera e non l’avevo mai ascoltata prima. Funziona.Two More Canvases, quartetto Fiorentino di giovanerrimi musicisti. Si formano ad agosto del 2012, hanno quindi pochissimi mesi di vita insieme. Il loro è un rock che strizza l’occhio all’indie ed al grunge. Bravi, precisi e con buone intuizioni. Forse poco armoniose le due voci in alcuni tratti, colpa senza dubbio del poco rodaggio ad oggi. Li avremmo rivisti volentieri alla Flog.La fascia del Cotone: otto elementi direttamente da Montelupo F.no. Testi in italiano per un’amalgama di jazz e blues. Musicali e corretti ma forse non troppo originali nel loro genere.Quella di ieri è stata la serata che più mi ha divertito in assoluto, nell’accezione positiva del termine: teste di serie sul palco.Sono tornata a casa però con un gruppo in gola; da qui una breve considerazione personale. Ci tengo a sottolineare che si tratta di un punto di vista, il mio inevitabilmente

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e che i voti sono assegnati agli artisti in maniera democratica; è il pubblico composto magari anche da parenti, amici, vicini di casa e fruitori in genere, con il loro giudizio a decretare il vincitore. L’imprescindibile e critico giudizio del pubblico.Il risultato di ieri sera mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca, senza nulla togliere ai due semifinalisti.Credo che scrivere canzoni e comporre musica sia una dote, un talento più o meno naturale che ognuno può affinare nel tempo con pratica e studio. Musica e talento, non vi dico niente di nuovo: negli ultimi anni la televisione mondiale ci sguazza in questo binomio (e qui mi fermo perchè l’argomento richiederebbe un pippone ancora più pipponesco).Allo scrivere e comporre musica si aggiunge però un’ulteriore capacità e attitudine: quella di trasmetterla, di renderla fruibile, appetibile, memorizzabile. I metodi sono molteplici, è evidente. Uno di questi

sicuramente è di conivolgere il pubblico durante un live. Coinvolgere, rendere il pubblico, gli ascoltatori partecipi e partecipanti, attori attivi della scena, eliminare quel gap che inevitabilmente si crea tra il palco e la platea (soprattutto quando ci si trova davanti a gruppi semi sconosciuti). Avviene così, quasi per magia, che le braccia incrociate e gli sguardi scrutanti degli astanti si trasformino in applausi, in battiti per tenere il tempo ed in passi di danza. Questo è quello che è successo ieri sera con i Tocsics.Li avrei ascoltati volentieri per un concerto intero di un’ora, mi sarei divertita quasi quanto all’ultimo concerto dei Kasabian a cui ho assistito (cito i Kasabian perchè me li hanno ricordati a tratti).Scusate, ma il magone me lo dovevo togliere, questa eliminazione proprio non va giù. Ribadisco, de gustibus...Ci vediamo alla Flog la settima prossima per la prima semifinale.

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PRIMA SEMIFINALE 22/11di Elena Panchetti

Alla Flog ieri sera, o meglio ieri notte, si è conclusa la prima delle due semifinali del Rock Contest di Controradio. Appuntamento fisso ormai per il giovedì sera Fiorentino: rocking Thursday night. Soltanto la location è cambiata: dal Glue ci siamo spostati alla Flog. La competizione inizia a farsi seria, il tempo stringe, sul palco son rimasti i più forti, i più convincenti, i più musicalmente emozionanti, ed il palco della Flog si addice alla perfezione all’evento. Niente da togliere al Glue, anzi: uno spazio intimo e culturalmente stimolante a mio parere...ma la Flog è un istituzione! Un palco sul quale si sono alternati negli anni i migliori artisti della scena musicale underground e non; ho i ricordi dei live più belli visti in quell’auditorium: Babyshambles, Subsonica (e si parla di una decina abbondante di anni fa), Marlene Kuntz, Linea 77... e potrei andare avanti per un bel po’. Ed adesso, come ogni anno, ci vediamo semifinali e finali del Rock Contest.Finito il doveroso preambolo amarcord che ben rimarca il tempo che passa, veniamo

ai contenuti; sul palco ieri sera si sono esibiti: Secondo appartamento, The screw, Filarmonica Municipale la crisi, Uomo pigiama, Tequila Funk experience e Farewell to heart and home.Chi vedremo in finale?Filarmonica Municipale la Crisi: da Pisa con furore, o col furgone visto la quantita e qualità di strumenti sul palco. Bel cantautorato italiano, tra il folk, il rock elegante e la teatralità grottesca di un b-movie.Farewell to heart and Home: Fiorentini, da Legri per la precisione. Sul palco anche un ukulele ed un violino. Il genere strizza l’occhio al folk e all’alternative rock, quello un po’ cupo alla Arcade Fire per intenderci. I testi in inglese sono dipinti da voce potente e straziante , nel senso intimo del termine, molto precisa e drammatica sulle note alte: David Bowie insegna.Tequila Funk Experience: quattro elementi from Imola. La formazione è quella classica: due chitarre, basso e batteria. Il genere è indie, è un rock – folk che mi ha ricordato tanto i buon vecchi Crosby Still Nash &

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Young, i Fleet Foxes e in qualche punto i Pearl Jam. Si, perché la voce che anima i testi è profonda, precisa, elegantemente scarna e cruda, e orlata sapientemente, in maniera omogenea e completa dal controcanto della seconda voce. Se poi ci aggiungete la carica del drummer ed il groove del bassista il risultato vien da sé. Si è creata un’atmosfera profonda, toccante ma

anche inspiegabilmente leggera durante la loro esibizione. Son davvero felice che siano in finale, son davvero felice di rivederli dal vivo e sarò davvero felice di ascoltare il loro album.Grazie Flog, grazie Rock Contest, grazie musicisti: ancora una rockeggiantissima Thursday night. Ci vediamo la settimana prossima con l’ultima semifinale.

Uomo Pigiama

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SECONDA SEMIFINALE 29/11di Elena Panchetti

Sono giornate difficili, è limpidamente evidente: piogge torrenziali che si abbattono incessantemente sulla nostra piccola città (io mi risparmo il povera come aggettivo); fiumi che minacciano lo straripamento; traffico in tilt; primarie, porte a porte, ballottaggi... e magari anche a voi, nel bel mezzo della notte, mentre eravate beati nel vostro mondo dei sogni tra arcobaleni e minipony, dopo una serata passata davanti alla tv a vedere confronti politichesi, vi è apparso uno strano mash-up in cui al Segretario era venuta la zeppola ed il Sindaco era già un pezzo avanti con la stempiatura. Brutti sogni.Se ieri sera eravate alla Flog per la seconda, nonchè ultima semifinale del rock contest di Controradio, son sicura che avete dormito sonni più che tranquilli stanotte, magari semplicemente rock’n’roll.Il Natale si avvicina, le lucine son già state montate per le vie del centro, i supermercati hanno già sfoderato pandori e panettoni e sotto l’albero (non proprio sotto, diciamo più accanto) stiamo per trovare il vincitore del Rock Contest 2012.

Sul palco ieri sera in ordine di esibizione: Sonalastrana, Incomprensibile FC, La struttura di Myriam, Fletcher, Il Silenzio del Mare ed i Phoenix Colture Club.Siete curiosi di sapere chi sono i tre gruppi che rivedremo in finale?Sonalastrana, da Pisa in comitiva. 12 elementi ( variabili) che hanno il merito di farci conoscere ed apprezzare un genere che forse non è proprio tanto fruibile e diffuso. Trombe, sassofoni, bassi, chirarre e percussioni varie per brani totalmente strumentali di influenza afro beat, strizzando l’occhio a venature jazz e funky. Allegri e coinvolgenti, sicuramente riescono a far ballare e sorridere durante i loro live. Ancora non li ho ascoltati in “solitaria”, inteso come cuffia o stereo: ho soltanto il timore che l’effetto non sia lo stesso. Sono curiosa comunque. In finale.Incomprensibile FC, direttamente da Torino portandosi dietro tutto il groove, le sperimentazioni elettroniche, la modernità di una città Italiana ma artisticamente nord europea all’avanguardia ed in movimento da

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anni ed anni. Sul palco due dj-produttori, un bassista ed un chitarrista. Quello che ne esce è elettronica, dub-step ed un mix equilibrato tra hip-hop e rock. Bravi, energici, coinvolgenti ed originali. Subsonica, Africa Unite, Linea 77: tutte band con la stessa provenienza geografica, Torino appunto, con i Murazzi negli occhi e l’elettronica nelle vene. Mi auguro la stessa carriera anche per gli Incomprensibile FC, mi hanno conquistata.Fletcher, duo Bergamasco: essenziali, nel senso rock del termine. Voce con chitarra e batteria: una formazione alla White Stripes per rendervi l’idea. La prima volta che li ho visti ed ascoltati live son rimasta stranita ed estasiata: come puo’ tanta energia, tanta precisione, tante belle intuizioni uscire semplicemente e naturalmente soltanto da un paio di piatti e rullanti e da sei comunissime

corde amplificate? I Fletcher ci riescono in un mix di rock sporco, vero, di stomaco con un braccio rivolto verso il grunge seattleliano degli anni ‘90. Mi ripeto, la storia di riempire un palco ve l’avevo già accennata, ma vorrei rimarcarla. Riuscire a canalizzare l’attenzione del pubblico su un palco apparentemente spoglio non è cosa semplice; il compito è sicuramente meno arduo per le formazioni con molti elementi e strumenti. Ritrovarti piacevolmente ipnotizzata da una chitarra ed una batteria, bè, è cosa rara. Ci vogliono musicisti veri, intensi ed estremamente umili: ci vogliono i Fletcher.Ci siamo rockers, il momento del verdetto è vicino: venerdì 8 dicembre la finale, sempre alla Flog, per decretare il vincitore del Rock Contest 2012. Io, fossi in voi, non me la prederei: altro che sogni rock’n’roll!

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Fletcher

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And the winner is Farewell to hearth and home.Niente preamboli o giri di parole; la vittoria dell’edizione 2012 del Rock Contest di Controradio va al gruppo di Legri (Firenze) con il loro alternative rock che è risuscito ad amalgamare atmosfere cupe e nebbiose a linee melodiche sinuose e contagiosamente emozionali. L’ukulele ed il violino sono riusciti a spezzare la banalità di un genere forse un po’ troppo spesso utilizzato ed improvvisato. L’intonazione ed il timbro della voce principale, drammatica, precisa e misurata ci ha riportato indietro negli anni, David Bowie e Morrisey per citarne un paio, così come le code dei pezzi così generosamente e accuratamente allungate nei finali. I Farewell to Heart and Home sono: Una, voce ed ukulele baritono; Diego Boboli, synt e piano; Marco Balducci, chitarra acustica e controcanti; Nicola Beneventi, basso; Francesco Fanciullacci, percussioni; Emma Lanza, violino. A tutti loro vanno le nostre più sentite e meritate congratulazioni, con il desiderio di vederli nuovamente su un

palco di tale prestigio qual è quello della Flog.Ci tengo particolarmente a ribadire un concetto che avrete letto e sentito molte volte dalla sottoscritta; rischierò di essere ripetitiva e ridondante ma mi sento obbligata. Quest’anno abbiamo ascoltato tanti gruppi di qualità al Rock Contest; le sei band arrivate alla finale racchiudevano ed esemplificavano alla perfezione il significato di musica vera, suonata di pancia e col cuore ( sempre che una definizione al concetto così ampio e complesso di musica si possa effettivamente dare). Grinta, amore, significato, precisione, innovazione ed umiltà: sono queste le caratteristiche con le quali vorremmo scontrarci sempre durante un esibizione dal vivo. Tornare a casa con il giusto mood, fischiettando qualche pezzo che si è fissato , subdolo ed in maniera spontanea, tra i mille pensieri che ci rimbalzano nella testa. Divertirci, appassionarci e riuscire a crearci quello spazio di tempo in cui tutto sembra fermarsi e soltanto una cosa diventa protagonista delle nostre emozioni: la musica. Grazie, quindi, alle sonorità orchestrali dei

LA FINALE 08/12di Francesco Guerri e Elena Panchetti

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Sonalastrana, al fine e ricercato cantautorato della Filarmonica Municipale la Crisi, alla sintonia e sintetica grinta dei Fletcher, alla psichedelia e al misurato gusto vintage dei Tequila Funk Experience, all'elettronica e alla sorprendente miscela stilistica degli Incomprensibili Fc.Un ringraziamento altrettanto sentito e spassionato va al Rock Contest, a Controradio, alla Flog, al Glue, e a tutta l’organizzazione che ci ha fatto trascorrere serate memorabili e appassionate; ne sentiremo la mancanza nei prossimi mesi, questo è sicuro.Soltanto un piccolo appunto: durante l’ultimo brano dei Giardini di Mirò che, con la loro esibizione, hanno preceduto il momento

del verdetto finale, ci siamo accorti che il nome dei vincitori era già stato annunciato e proclamato su facebook, ancor prima quindi della premiazione ufficiale sul palco. Niente di particolarmente scandaloso o eclatante sia chiaro; noi però siamo rimasti un po’ delusi dall'accaduto che ci ha in qualche modo tolto l’emozione della proclamazione ufficiale sul palco. Penso che aspettare qualche minuto prima di aggiornare le pagine del social network sarebbe stato più corretto e rispettoso. Ci risiamo: e poi arriva facebook a rovinare tutto... oppure no?Ci vediamo il prossimo anno rockers: ci troverete sempre sotto il palco, statene certi.

“The song is overIt’s all behind me

I should have known itShe tried to find me”

The Who, The song is over

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Tequila Funk Experience

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Farewell to Hearth and Home

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