SPECIALE ELEZIONI REGIONALI 2010 - Premio LaurentumSPECIALE ELEZIONI REGIONALI 2010 COME SI VOTA...

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n. 225 - anno 27° - Gennaio/Marzo 2010 - distribuzione gratuita - mensile di informazione - cultura - politica Manca sempre meno agli appuntamenti del 27 e del 28 marzo, giorni in cui i cittadini saranno chiamati a votare. Dopo il gran caos generato dalla presentazione irregolare della lista del PDL, dall’inizia- le esclusione del listino di Renata Polverini e da tutte le polemiche nate dal decreto Giunti ad ormai pochi giorni dal voto, ci troviamo nel pieno di una campagna elettorale che sta diventando sempre più accesa, così come i toni che la caratte- rizzano. L’impressione è che però si stia concentrando troppa attenzione su temi che rientrano si nella sfida politica, ma che rischiano di far smarrire dalla Da mesi Governo e maggio- ranza si occupano di tutto, dai talk show alle liste elettorali, dalle divisioni interne al Pdl alla battaglia contro i magistra- ti, tranne che dei problemi dell’Italia. E i dibattiti politici si sono trasformati in dibattiti lunari, sganciati da una realtà che per cittadini e imprese è assai dura. Dall’inizio della crisi 700 mila lavoratori hanno perso il posto. Nonostante in alcune aree del mondo sia iniziata la ripresa, Con un debito così elevato, se vogliamo rilanciare l’econo- mia dobbiamo creare le condi- zioni per una ripresa forte, interrompendo subito la spirale disoccupazione-calo dei con- sumi. Dobbiamo impedire che altre aziende chiudano, restituire fiducia alle famiglie che hanno retto spesso in solitudine il peso della crisi, rimettere in moto il sistema. Per farlo l’unica via è quella delle riforme. Ho compreso, anche se non anche sostenuta, da noi nei primi due mesi di quest’anno la Cassa integrazione è aumentata di un altro 123,5%. Nei mesi scorsi abbiamo rico- nosciuto la necessità della pru- denza e del rigore del ministro dell’Economia. Ma, come avevamo previsto, la politica dei tagli lineari non ha prodotto gli effetti sperati, se nonostante tutto la spesa pubblica è aumentata e il rapporto tra debito pubblico e pil è salito dal 105,8% al 115,8% nell’ultimo anno. PARTA DALLE REGIONALI IL “VENTO DI CENTRO” di Pierferdinando Casini IMPORTANTE DARE FORZA AL CENTRO di Giovanni Tarquini IL PROGRAMMA PER LA REGIONE LAZIO. di Pietro Sbardella Dopo il caos legato alle irregola- rità che si sono verificate all’in- domani dei termini ultimi per presentare le liste con quale animo pensa si accostino i citta- dini alle urne? Fa bene a chiamarlo caos, o “pasticcio” come ha anche sotto- lineato il presidente Napolitano, perché anche noi rimaniamo deci- samente sconcertati da quello che sta succedendo. Credo però che i cittadini abbiano un grande desi- derio di veder cambiare le cose TUTTI AL VOTO PER UNA REGIONE DIVERSA Intervista all’On. Luciano Ciocchetti di Valentina Cerrone segue a pagina 3 segue a pagina 4 segue a pagina 2 segue a pagina 3 SPECIALE ELEZIONI REGIONALI 2010 COME SI VOTA (PAGINA 6) SPECIALE ELEZIONI REGIONALI 2010 COME SI VOTA (PAGINA 6) L’ EUR E IL SUO FUTURO Intervista a Roberto Sergio Roberto Sergio, Direttore del nostro giornale e fondatore del Centro Culturale Laurentum, che attualmente riveste il ruolo di Presidente della Sipra S.p.A. (la Concessionaria degli spazi pubblicitari della segue a pagina 5

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n. 225 - anno 27° - Gennaio/Marzo 2010 - distribuzione gratuita - mensile di informazione - cultura - politica

Manca sempre meno agliappuntamenti del 27 e del 28marzo, giorni in cui i cittadinisaranno chiamati a votare.Dopo il gran caos generatodalla presentazione irregolaredella lista del PDL, dall’inizia-le esclusione del listino diRenata Polverini e da tutte lepolemiche nate dal decreto

Giunti ad ormai pochi giorni dalvoto, ci troviamo nel pieno diuna campagna elettorale che stadiventando sempre più accesa,così come i toni che la caratte-rizzano. L’impressione è cheperò si stia concentrando troppaattenzione su temi che rientranosi nella sfida politica, ma cherischiano di far smarrire dalla

Da mesi Governo e maggio-ranza si occupano di tutto, daitalk show alle liste elettorali,dalle divisioni interne al Pdlalla battaglia contro i magistra-ti, tranne che dei problemidell’Italia.E i dibattiti politici si sonotrasformati in dibattiti lunari,sganciati da una realtà che percittadini e imprese è assaidura.Dall’inizio della crisi 700 milalavoratori hanno perso il posto.Nonostante in alcune aree delmondo sia iniziata la ripresa,

Con un debito così elevato,se vogliamo rilanciare l’econo-mia dobbiamo creare le condi-zioni per una ripresa forte,interrompendo subito la spiraledisoccupazione-calo dei con-sumi.Dobbiamo impedire che altreaziende chiudano, restituirefiducia alle famiglie che hannoretto spesso in solitudine ilpeso della crisi, rimettere inmoto il sistema.Per farlo l’unica via è quelladelle riforme.Ho compreso, anche se non

anche sostenuta, da noi neiprimi due mesi di quest’annola Cassa integrazione èaumentata di un altro 123,5%. Nei mesi scorsi abbiamo rico-nosciuto la necessità della pru-denza e del rigore del ministrodell’Economia.Ma, come avevamo previsto,la politica dei tagli lineari nonha prodotto gli effetti sperati,se nonostante tutto la spesapubblica è aumentata e ilrapporto tra debito pubblico epil è salito dal 105,8% al115,8% nell’ultimo anno.

PARTA DALLE REGIONALI IL “VENTO DI CENTRO”di Pierferdinando Casini

IMPORTANTE DARE

FORZA AL CENTROdi Giovanni Tarquini

IL PROGRAMMA PER

LA REGIONE LAZIO.di Pietro Sbardella

Dopo il caos legato alle irregola-rità che si sono verificate all’in-domani dei termini ultimi perpresentare le liste con qualeanimo pensa si accostino i citta-dini alle urne?Fa bene a chiamarlo caos, o“pasticcio” come ha anche sotto-lineato il presidente Napolitano,perché anche noi rimaniamo deci-samente sconcertati da quello chesta succedendo. Credo però che icittadini abbiano un grande desi-derio di veder cambiare le cose

TUTTI AL VOTO

PER UNA REGIONE

DIVERSA

Intervista all’On. Luciano Ciocchetti

di Valentina Cerrone

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SPECIALE ELEZIONI REGIONALI 2010COME SI VOTA (PAGINA 6)

SPECIALE ELEZIONI REGIONALI 2010COME SI VOTA (PAGINA 6)

L’ EUR E IL SUO FUTURO

Intervista a Roberto Sergio

Roberto Sergio, Direttore delnostro giornale e fondatore delCentro Culturale Laurentum,che attualmente riveste ilruolo di Presidente della SipraS.p.A. (la Concessionariadegli spazi pubblicitari dellasegue a pagina 5

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condiviso, Tremonti, quando difronte alla nostra richiesta diriformare le pensioni risponde-va che in tempi di crisi le rifor-me non si possono fare. Maoggi che la ripresa è in atto nelmondo e abbiamo urgenza diagganciarla non possiamo piùrinviare.Da tempo l’Udc sostiene chequesto bipolarismo non è ingrado di produrre le riforme edunque va archiviato.Negli ultimi quindici anni l’Italiaè cresciuta meno degli altriPaesi più avanzati, proprioperché né i governi di centrosi-nistra né quelli di centrodestrasono stati in grado di realizza-re riforme strutturali.Oggi, con la maggioranza piùampia che la storia repubblica-na abbia mai conosciuto, lenostre critiche forse potrebbe-ro essere perfino smentite matemo che le divisioni interneabbiano già decretato la para-lisi dell’azione di governo.Servono interventi massicci suvari fronti.Per fermare la disoccupazionee sostenere le imprese occorreridurre il cuneo fiscale.Non è accettabile che le azien-de italiane paghino fino a 20punti in più rispetto ai concor-renti esteri per i loro dipenden-ti, quando questi ultimi poi siritrovano stipendi netti tra i piùbassi dell’Ue.Il Governo aveva fatto dellariduzione del fisco uno dei suoicavalli di battaglia, ma oggi lapressione fiscale è al 43,2%:siamo dunque tornati ai livellidi un altro Governo delletasse, il Governo Prodi del

2007. E servono non solotasse più basse, ma soprattut-to più giuste, con un sistemafiscale basato sul quozientefamiliare.E’ necessario, inoltre, andareincontro ad aziende, professio-nisti ed artigiani, riducendo itempi dei pagamenti della p.a.e sospendendo per un annogli studi di settore, che sonostati concepiti in un’epoca diespansione e ora rischiano distrangolare quanti hanno vistocrollare le loro entrate per lacrisi.Il Governo ha promesso didare impulso all’economiaattraverso piani di rilanciodelle grandi opere e pianicasa.I primi non si sono visti, isecondi si sono rivelati unaboutade.Se vogliamo rimettere in motol’economia dobbiamo ripartiredalle piccole opere immediata-mente cantierabili, dando l’op-portunità a decine di migliaia dipiccole e medie imprese dilavorare. Ripresa dei consumi e dell’oc-cupazione: queste sono lepriorità.E non potendo trascurare ipesanti vincoli di bilancio checi condizionano, interveniamofinalmente sugli sprechi.E’ stata votata la fiducia suun decreto legge che tagliaqualche posto da consiglierecomunale e provinciale, conrisparmi praticamente inesi-stenti.Mentre avremmo risparmiatoalcuni miliardi di euro se aves-simo abolito le province.Così come molte risorse

potrebbero essere recuperatecon una vera liberalizzazionedei servizi pubblici locali etagliando il cordone ombelica-le che lega la politica allaSanità.So già che durante lacampagna elettorale sarà diffi-cile avviare un dialogo suquesti temi: non ho compresola scelta del Pd di inseguirenelle piazze Di Pietro cheattacca il Capo dello Stato equella del Pdl di imitare isuoi avversari nella delegitti-mazione delle istituzioni pur dinegare gli errori dei suoidirigenti nella presentazionedelle liste.Ma dal 30 marzo per tre anni lalegislatura inchioderà tutti alleproprie responsabilità.A partire da governo e maggio-ranza, incaricati dal voto didue anni fa di risolvere i pro-blemi del Paese.

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Casini dalla Prima

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nella regione per questo andrannoa votare e decideranno di dare laloro preferenza a chi offre loro unprogramma. Reali soluzioni aiproblemi che si trovano ad affron-tare quotidianamente; difficoltàlegate al sistema sanitario che vacambiato, alle politiche di nonsostegno alla famiglia che vannoannullate, alle infrastrutture, allatutela del territorio, alle impreseche hanno bisogno di un nuovoslancio. Tutto questo è quello checi prefiggiamo di raggiungere unavolta approdati in regione. Perquesto sosteniamo RenataPolverini perché il nostro non èun accordo che nasce sulle poltro-ne ma sui programmi. Con Renatacondividiamo i punti più impor-tanti del nostro programma. Sonoestremamente soddisfatto nel per-cepire intorno a noi un’attenzioneseria che non vedevamo da anni.Il patto con Renata Polverini deve

cambiare questa regione per rilan-ciare le imprese, sostenere lefamiglie e riformare la sanità.Vogliamo che Renata sia il nuovopresidente.È così che potremomettere in atto politiche efficacidi rilancio dell’economia e dicostruire in maniera seria inter-venti per la riqualificazione. Èquesta la nostra scommessa, che èstata pensata non solo per i pros-simi cinque anni, ma per il prossi-mo futuro. Dobbiamo parlare difuturo, perché una società senzafuturo è una società morta.

La sanità laziale ha un buco di10 miliardi di euro colpa di unsistema che ha privatizzato il45% dei posti letto degli ospe-dali. Come vede questa situazio-ne economica sanitaria e cosa sipotrebbe fare?Sarebbe semplicistico ridurre ilproblema della sanità nel Lazio aduna mancanza di risorse per ilbuco di 10 miliardi. C’è bisognodi una riforma strutturale chefinora nessuno ha avuto il corag-gio di fare, per cui noi ci battiamoda diversi anni. La sanità ha undebito altissimo, e non è cercandodi trovare il colpevole di questodissesto finanziario che risolvere-mo le tante difficoltà della sanitàdi questa regione. Quello di cuic’è veramente bisogno è unariforma vera, che liberi la sanitàdalle ingerenze della politica e dairallentamenti della burocrazia, edintegri in modo serio il settorepubblico e quello privato accredi-tato. Le strutture sanitarie privateaccreditate costituiscono i puntifondamentali di un sistema equili-brato che sia in grado di offrire aicittadini un’alternativa sul territo-rio. Solo questo basterebbe a

dimezzare le liste d’attesa. Èbasandoci su questa logica chevogliamo rendere effettivi cam-biamenti necessari, come fardiventare l’Asl un soggetto com-pratore e non più erogatore delleprestazioni ambulatoriali, garan-tendo efficienza e contenendo allostesso tempo la spesa ospedaliera.Ci battiamo inoltre per ridurre ilnumero delle Asl ad una per pro-vincia, e per creare un albo deidirettori generali per offrire mag-giore trasparenza, con lo scopo diridefinire un sistema di accredita-mento troppo spesso paralizzato.Vogliamo che finiscano le nominedi consulenti fatte da dirigentiAsl, che significano solo spesealtissime, senza nessun vantaggioper quanto riguarda i servizi.L’obiettivo è quello di mettere apunto una sanità nuova, e restitui-re dignità ad un sistema sanitarioormai al collasso per permettereai cittadini di usufruire di queiservizi efficienti che meritano.

L’UDC ha sempre dimostratogrande attenzione nei riguardidella famiglia, risorsa ed istitu-zione da cui deve ripartireanche la ripresa economica; aquesto proposito avete introdot-to il concetto di quoziente fami-liare, di che si tratta?Essere vicini alla famiglia signifi-ca riconoscere il valore che questaistituzione ricopre nella società.Nel corso degli anni le istituzionisono diventate sempre più sensi-bili ed importanti nel riconoscereservizi essenziali da destinare allegiovani coppie e che tutelino inuclei familiari. Molte delle azio-ni messe in atto sono senz’altroservite allo scopo di alzare il teno-re di vita, ma quello che l’UDC

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bussola degli obiettivi quelloprincipale: il bene del Lazio e ditutti i suoi cittadini. Non si puòpiù spendere ulteriore tempo adiscutere e lanciare proclami,siamo arrivati ad un punto dovequello che conta di più è essereconcreti. C’è davvero bisogno dimettere sul campo iniziativeserie e valide in modo da assicu-rare un futuro migliore alla nostraregione.Noi dell’Udc abbiamo ben chiaroquale sia il fine ultimo di questevotazioni, ed è da tempo chesiamo preparati sui problemi piùurgenti da risolvere, così puresulle soluzioni che potrebberogarantire un progresso riguardoquesto ambiti. È a questo proposi-to che ci definiamo distinti edistanti.Ci distinguiamo proprio perchésiamo stati l’unico partito adavere presentato un programma

valido e completo mesi prima cheiniziasse la campagna elettorale,frutto di un impegno costante e diun monitoraggio persistente sulledifficoltà della regione Lazio, alquale abbiamo affiancato unaulteriore assunzione di responsa-bilità nel voler mettere a puntoidee concrete che vorremo diven-tassero realtà, con particolareattenzione al sistema sanitario, unambito che necessita di una rior-ganizzazione decisa e competen-te, dove non è possibile improvvi-sare.Siamo anche distanti dalla politi-ca del non fare.È il metodo dell’immobilismoquello dal quale abbiamo preso ledistanze, e che nell’ultimo gover-no regionale è diventato predomi-nante, portando a non dotare laregione di un piano rifiuti, a nonattuare una riqualificazione infra-strutturale forte e all’avanguardia,a non far risollevare dal degrado

in cui si trovano intere zone dellacapitale ma anche dell’hinterlandromano. Se non si smetterà di fare soloinutile demagogia intorno ai temiche interessano i cittadini senzapassare alle vie di fatto il Laziocontinuerà a versare nelle condi-zioni critiche in cui si trova oggi,non permettendo ai cittadini dipartecipare attivamente al benes-sere del territorio in cui vivono.L'UDC, insieme alla candidataalla presidenza della RegioneRenata Polverini, ha tutta un'altraidea di politica: quella che pone ilcittadino al centro e non lopenalizza, mettendolo oltremodoin difficoltà, ma che puòdivenire un’ascoltatrice attentadei suoi problemi e delle suepreoccupazioni.Bisogna dire basta alla chiacchie-re, ora è arrivato il momento diagire. Perché il Lazio si miglioracon i fatti, non con le parole.

Ciocchetti dalla Prima

Tarquini dalla Prima

ha in mente da tempo è un’ideaveramente innovativa. Siamointenzionati a proporre la riformadel quoziente familiare, che signi-fica applicare un coefficiente cor-rettivo applicando le tariffe dicompetenza a formato famigliaagevolandole soprattutto nei casidi nuclei numerosi. Cioè chi hapiù figli paga meno tasse. Sarebbeun’inversione di tendenza per ilsistema fiscale italiano indicandonella famiglia e non più nell’indi-viduo l’unità impositiva Con undecreto del 12 Ottobre 2009, lagiunta del Comune di Parma haapprovato il quoziente familiare,subito denominato "quozienteParma", attraverso il quale è pos-sibile rimodulare il sistema ditariffazione e di accesso ai servizicomunali (nidi, scuole dell’infanzia,servizi socio-assistenziali ecc.) e isistemi contributivi di sostegno,in una logica “a misura di fami-glia”. È una grande novità poichériconosce alla famiglia il lavoroche quotidianamente svolge incampo educativo, di cura, di dia-logo tra le generazioni, di coesio-ne sociale. Vogliamo che questomodello, il quale sta riscontrandoparecchi pareri positivi al di fuoridei confini del Lazio, venga intro-dotto con successo anche in que-sta regione, in quanto in grado difornire risposte concrete alleistanze e ai molti problemi difamiglie in difficoltà. La famigliarappresenta un valore dal quale lanostra società non può prescinde-re, ma sul quale deve basarsi.È per questo che noi dell’UDCriserveremo un impegno partico-lare alle politiche sociali, attraver-so le quali garantiremo servizialle famiglie per rendere più fortee giusta la comunità del Lazio.

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varato dal governo per riam-mettere le liste escluse, comepensa che vivranno questeelezioni i cittadini chiamati alleurne?Quello delle liste è stato davveroun gran pasticcio, una paginadella politica da dimenticare.L’UDC ha assistito all’evolversidei fatti con sorpresa e ancheincredulità.Ma nel frattempo ha portatoavanti il suo lavoro con grandeimpegno e costanza, anche perchésiamo l’unico partito ad avereun programma; programma che èstato elaborato nel corso diquattro mesi, programma che èstato scritto e pensato partendodai bisogni reali che si trovano avivere i cittadini del Lazio.Giorno dopo giorno in questacampagna elettorale, insiemealla candidata alla presidenzadella regione Renata Polverini, alsegretario dell’UDC LucianoCiocchetti, e agli altri candidati,stiamo portando il nostroimpegno in mezzo ai cittadini,proprio per far sentire loro che lapolitica vera è quella che liascolta e che parte dalle loroesigenze, dai loro problemi, dalleloro necessità per arrivare altraguardo comune di una regionein cui famiglia, occupazione,sanità, impresa, infrasstrure esalvaguardia del territorio siano ifiori all’occhiello di un successoche è maturato da un gioco disquadra perfetto.E’ naturale che ci sia disorienta-mento e sfiducia negli elettori, perquesto noi portiamo risposteconcrete.Nel Lazio l'Udc è stato il primopartito a parlare di confrontosui programmi, impostando fin dasubito la campagna elettoralesulle cose da fare nei prossimianni.Mentre gli altri discutevano dicandidature e alleanze noieravamo in giro per le province aparlare con i cittadini.

A livello nazionale i segnali chevengono dall’economia nonsembrano essere incoraggianti;in che modo si possono arginarei danni nella regione Lazio?In un momento così delicato,in cui l’uscita dalla crisi economi-ca mondiale si profila ancoradebole e incerta, l’importantetessuto produttivo delle nostraregione, non va lasciato solo.Visitando in questi giorni dueimportanti aree industriali dellanostra provincia, il Comprensoriodi Roma Nord e la zona diPomezia, si possono cogliereproblemi e sfide comuni, chevanno affrontati insieme, laRegione come guida strategica

accanto alle piccole e medieimprese che proprio ora devonotrovare un sostegno chiaro edeciso.Guardando alle imprese, i datiattuali tracciano uno scenario nonincoraggiante ; aumento del costodelle materie prime, difficoltà

finanziarie per piccole e medieimprese, contrazione di ordini sulmercato interno con conseguentediminuzione del fatturato, diffi-coltà di accesso al credito, ridu-zione di manodopera ed ore lavo-rate, incremento dei ricorsi allacassa integrazione: ordinaria,straordinaria, in deroga.La chiusura di una impresa e’un danno economico e sociale,dobbiamo agire in maniera decisae tempestiva per non perderequeste sfide.La crisi è stata dura, molti hannoceduto, producendo non soloun danno economico, ma un

danno sociale.Non dimentichiamo che dietroogni attività che chiude o passaseri periodi di difficoltà, cisono, oltre alle perdite economi-che, perdita di lavoro, quindifamiglie in difficoltà, c’è un

impoverimento del tessutosociale, con il rischio di abbando-nare questi luoghi e pregiudicarnelo sviluppo futuro.È fondamentale, sostenere leimprese con una nuova culturadel credito per aiutare le aziendein difficoltà a sopravvivere e

mantenere il livello occupaziona-le, per favorire gli investimentisu ricerca e tecnologia peraiutare queste aziende alla com-petizione internazionale e peraprire a nuovi poli, magari guida-ti da giovani brillanti che possanosviluppare le loro idee eproporre nuove produzioni ancheper questo territorio.Da tempo portiamo avanti l’ideadell’istituzione di un Tavoloper l’emergenza Credito, chemiri a creare sinergie tra EntiLocali, Camere di commercio,Confidi, Istituti bancari, perrafforzare i fondi di garanzia,

cercare di accelerare i tempi dipagamento della PubblicaAmministrazione e poter apriregli Sportelli provinciali di“emergenza credito” a sostegnodelle piccole e medie imprese.Le difficoltà del nostro sistema

produttivo, le nostre piccolee medie imprese, dagliartigiani alle industrie, dalleditte individuali a quelle diservizi, devono essere affrontatee la Regione deve diveniresostegno strategico.

I punti programmatici chel’’UDC condivide con RenataPolverini, n queste elezioniregionali, riguardano inpartico-lare, la sanità, la famiglia , leimprese e le infrastrutture diche cosa si tratta?Quando parliamo di sanità,parliamo di presidi territorialie di togliere la politica dallenomine di primari e amministra-tori, per un servizio più vicinoed efficiente, quando parliamodi famiglia, parliamo di piùasili nidi nei quartieri, piùagevolazioni fiscali, piùpossibilità per tutti i bambini eragazzi: da quelle formativea quelle sportive a quelleculturali.A questo proposito abbiamointrodotto il concetto di quozientefamigliare, che sembra un tecnici-smo.Noi per semplificare possiamopensare a chi nella vita scegliedi rimanere single e chi invecesceglie di mettere su famiglia.A parità di reddito, io chedecido di formare una famiglia,con le mie entrate, devo tentaredi pagare le spese per lacura, per la formazione, per losport e per tutto quello cheserve a una famiglia che siintegra normalmente nellasocietà, ho lo stesso caricofiscale di un mio amico che hafatto la scelta, legittima, di rima-nere single.Io credo che lo Stato e le istituzio-ni debbano sorreggere chi fascelte che sembrano difficili eche invece devono essere sceltenaturali per un Paese che guardaal futuro.Quando parliamo di infrastruttu-re, parliamo di collegamenti piùpuntuali, metro, autobus e trenipiù puliti, più frequenti e che rag-giungano capillarmente tutto ilterritorio, per agevolare la vitadi chi si sposta ogni giornoper la scuola, per curarsi, peril lavoro.Tutto questo ha un senso, tuttoquesto può portare a risultaticoncreti e cambiare davvero lanostra regione se parte dall’ascol-to dei cittadini.A fare la differenza saranno inumeri, noi confidiamo nelprogramma e saremo leali.Se come riteniamo l’Udc saràdeterminante nella vittoria dellaPolverini, confidiamo che leresponsabilità di governo verran-no equamente ripartite.

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Sbardella dalla Prima

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Sergio dalla Prima

RAI) è anche consigliere diamministrazione di EURS.p.A. al suo terzo mandato.L’occasione è ghiotta per pro-vare a tracciare un bilancio aun anno dall’insediamento delnuovo vertice della Società perAzioni, presieduto da PierluigiBorghini e amministrata daRiccardo Mancini.

L’Eur è in questa faseun’enorme fucina di attività,progetti ed eventi. Quale è lastrategia di sviluppo cheavete perseguito?“Puntare alla riqualificazione evalorizzazione dell’area eall’offerta di grandi eventi permigliorare la vivibilità delquartiere e trasformarlo in unpolo di eccellenza urbanistica,futuro volano del turismo capi-tolino. Sembrano obiettivi incontrasto fra loro, ma, affron-tati in maniera strutturata, nel-l’ambito di una pianificazioneglobale e integrata, a benefi-ciarne saranno tutti insieme icittadini dell’EUR, dellaCapitale ed i turisti che speria-mo di attrarre nell’area in que-stione. Mi spiego meglio: igrandi progetti di trasforma-zione che interessano l’Eur,come, per citare i principali, lacostruzione del Nuovo CentroCongressi denominato la“Nuvola di Fuksas”, il Centroresidenziale di Renzo Piano, ilMuseo Mediterraneum –Acquario di Roma (che sorge-rà sotto il laghetto dell’EUR),il progetto di riqualificazionedell’ex Velodromo, il restaurodel Palazzo della CiviltàItaliana che ospiteràl’Esposizione permanente delMade in Italy , il Gran Premiodi Formula1 previsto per il2013 e gli oltre 50 eventi orga-nizzati, nei prossimi due anni,da Roma Formula Futuro ,sono interventi destinati a tra-sformare l’area dell’ Eur nelpiù grande polo museale econgressuale della Capitale.Non saranno però disgiunti dagrossi investimenti finalizzati

a risolvere i problemi dei citta-dini. Mi preme infatti ricorda-re che, prima che consigliered’amministrazione di EURS.p.A., sono da sempre un abi-

tante del quartiere e che quindimi sta particolarmente a cuoremigliorarne fruibilità e vivibi-lità. Con quest’ottica sono staticollegialmente stabiliti tutti gliingenti investimenti previstinel Piano Unitario di Utilizzoe Valorizzazione delle AreeVerdi, elaborato da EURS.p.A. e realizzato in coordina-

mento con il Comune di Romaper valorizzare e salvaguarda-re il patrimonio paesaggisticodell’area.Così come si sta pensando anuovi parcheggi e a valorizza-

re le aree delle Tre Fontane,oltre ad interventi sullaCristoforo Colombo e lo svin-colo degli Oceani, con investi-menti consistenti per la rete

stradale e di trasporto, oltre anuove infrastrutture sportiveutilizzabili per i Giochi olim-pici del 2020. Il quartiere staevolvendo lungo le direttricidella modernità e dell’interna-zionalità, capitalizzando sulproprio patrimonio di storia etradizione. Questo modello disviluppo, nel solco di un incre-

mento della ricettività e del-l’offerta di grandi eventi, severrà portato avanti con entu-siasmo e passione, cosi’ comeil nuovo vertice di Eur Spa stafacendo, produrrà un ingente

indotto economico ed occupa-zionale.”

In vista delle imminenti ele-zioni regionali, che ricadutapuò avere sull’EUR la sceltanei riguardi di una delle duecandidate alla Presidenzadella Regione Lazio?“Scegliere la candidata delcentrodestra Renata Polverinisignifica a mio parere optareper un’intesa forte fra Entilocali in grado di garantire sta-bilità e solidità di governo equindi una più facile realizza-zione di programmi sinergici eintegrati tra loro: è evidenteinfatti che, se sia la Regioneche il Comune di Roma oltreal XII Municipio avessero unacoerenza politica e di pro-grammi, sarebbe più sempliceoperare a beneficio di efficien-za ed efficacia della governa-bilità. Così come attribuiscouna valenza altrettanto forte alvoto per un candidato consi-gliere regionale dell’UDC cheè anche un amico di sempre,Pietro Sbardella, in quantoritengo che la forte affinità deisuoi ideali e valori di riferi-mento con Renata Polverini,nonché una militanza storicaall’interno del Partito sianogaranzie di credibilità ed affi-dabilità. Per usare parole diPietro Il progetto di una regio-ne che cresce, che guarda alfuturo, che realizza grandiidee, deve sempre tenere contodei progetti, delle difficoltà,dei sogni e delle esigenze quo-tidiane di migliaia di donne euomini che vivono sul suo ter-ritorio.Per questo l’idea diPietro Sbardella per laRegione Lazio si sposa conquella di Renata Polverini e laloro condivisione di punti dibase forti e chiari (il valorefondamentale della famigliaper la società, l’attenzione aigiovani, alla loro formazione eai loro progetti di lavoro, fami-glia, casa) oggi possono trova-re una concreta realizzazionenella politica per una regioneimportante come il Lazio”.

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COME SI VOTA ALLE ELEZIONI REGIONALIDi Eleonora Francioni

Il sistema elettorale in vigoreper la Regione Lazio è quelloapprovato con apposita leggeregionale n. 2 approvata nelgennaio 2005.

Il consiglio regionale si com-pone di 70 membri, più ilpresidente, eletti in listecircoscrizionali.Attraverso queste liste, icittadini votano ed eleggono56 consiglieri.

Gli altri 14 consiglieri regio-nali sono eletti grazie alcosiddetto «listino».Si tratta di una lista regionale,il cui capolista è il candidato apresidente della Regione.I seggi per provincia.

Le circoscrizioni sono 5 e

corrispondono alle provincedel Lazio.La circoscrizione di Romaha diritto a 41 seggi, lecircoscrizioni di Latina eFrosinone 5 ciascuna, quelladi Viterbo 3 e quella di Rieti 2.

Le liste hanno un numerodi candidati al massimo ugua-li al numero di consiglierieleggibili, quindi sia perLatina che per Frosinone ognipartito candida cinque nomi.

Il candidato che prenderà piùvoti (ovvero le cui listecollegate prenderanno piùvoti) è eletto presidente dellaRegione.

Il premio di maggioranza.Il secondo candidato presiden-te è eletto consigliere regiona-le (togliendo un posto a unalista collegata).Le liste vincenti hanno dirittoad un premio di maggioranzache si costruisce attraversol'elezione al consiglio regio-nale dei candidati presentinel listino maggioritariocollegato al presidente vinci-tore.Se il presidente ha ottenuto

già il 50% dei seggi conla parte «circoscrizionale», ilpremio del «listino» è ridottoa un numero di consiglieripari al 10% del Consiglioregionale.Gli altri seggi sono distribuititra le liste perdenti.

Vademecum

In sintesi, si vota come segue(ci sono tre possibilità):

1) si traccia un segno nelrettangolo che contiene ilsimbolo della lista provincialepreferita (ed eventualmentesi aggiunge il voto di prefe-renza scrivendo nome ecognome o solo il cognomedel candidato di quellalista provinciale che sivuole sostenere); in questomodo, il voto alla listaprovinciale vale anche (auto-maticamente) per il candidatodi quel partito e di quella coa-lizione alla carica di presiden-te della regione (nonché per lalista regionale collegata).

2) si traccia un segno solosu una delle liste regionalio sul nome del candidatopresidente: in altre parole, si

vota per il presidente e il“listino” regionale ma non peri partiti e per le liste provin-ciali.3) si può esercitare il “votodisgiunto”, cioè votare perla lista provinciale di unraggruppamento e per ilcandidato presidente dell’al-tro.

In tal caso tracceremo unsegno sulla lista provincialeA (possiamo anche indicareuna preferenza) e un segnosul nome del candidatopresidente X (sostenuto daipartiti B e C, non apparentatial partito A).

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225Speciale Elezioni Regionali 2010

In questi giorni il Sindaco,l’Assessore alle politiche sociali,unitamente alla Prefettura, sistanno dando un gran da fare perattuare il nuovo piano di assettoche prevede la chiusura di oltre80 campi tra abusivi e “tollerati”e l’apertura di 13 villaggi auto-rizzati di ampie dimensioni. Inaltri termini la città è interessatada un gigantesco trasloco acarattere umanitario che prevedela ricollocazione di migliaia emigliaia di rom ora dislocati sultutto il territorio capitolino, conl’obiettivo di concentrarli inpoche, sfortunate zone dellacittà. Quale sia la logica che sot-tintende a tali manovre non èdato saperlo. Viene spontaneopensare che accampamenti piùgrandi saranno meno gestibili, sepossibile, di quanto siano quelliattuali. Sarà più difficile control-lare che chi vi sia insediato neabbia legittimo titolo; sarà piùdifficile garantire il rispetto diquelle condizioni igienico sani-tarie che troppo spesso manca-no; diventerà proibitivo per leforze dell’ordine e per gli opera-tori sanitari garantire un servizioaccurato e, di conseguenza, sarà

definitivamente compromessa lapossibilità di ragionare in termi-ni di vera integrazione. Mi chie-do quale elemento di disconti-nuità ci sia in questa azione poli-tica rispetto a quella praticatadalla precedente amministrazio-ne capitolina. Anche in passato irom sono stati trattati come pac-chi postali: unapolitica che guardasolo ai numeri e nonalla qualità dellavita e alla integra-zione con la comu-nità cittadina. NelXII Municipio lamusica è la stessa.Ho appreso daigiornali - in barba aqualsiasi logica dicondivisione diqueste scelte con l’Ente di pros-simità - che il campo nomadiautorizzato di Tor de Cenci verràchiuso e che le 360 persone resi-denti verranno “recapitate” nelcampo di Castel Romano, sem-pre ricadente nel territorio muni-cipale, ove già oggi alloggiano incondizioni disperate circa 800individui. Perché privare gli abi-tanti di Tor de Cenci delle loro

abitazioni fornite di acqua luce egas per trasportarli in un campoche nasce come provvisorio – inquanto situato su un area natura-le protetta, ossia la riserva diDecima Malafede – e che quindiè privo di ogni servizio civileessenziale? E’ vero, il campo diTor de Cenci è una polveriera

esplosiva e gli abi-tanti e i cittadinisono esausti. Masarebbe bastatoallontanare definiti-vamente dal campoi soggetti criminosi,ristabilire il control-lo da parte delleforze dell’ordine eridurre il numerodei residenti perristabilire un equili-

brio all’interno del campo e traquesto e le comunità dei quartie-ri limitrofi. Al contrario, forsesolo per compiacere la cittadi-nanza di Tor de Cenci eSpinaceto, si sceglie di aggrava-re una situazione fortementecompromessa come quella diCastel Romano, ove già si vivecome nelle bidonville. Per di piùtemo che questa soluzione porti

EMERGENZA ROM:

CONTINUA LA “POLITICA DEL PACCO POSTALE”di Francesca Barbato Capogruppo UDC Municipio Roma XII

Un quadro sospeso tra apparen-te attivismo e crescente scolla-mento tra cittadinanza e istitu-zioni: questa è l’immagine cheattualmente meglio rappresentail Municipio XI. Un Municipioche nel corso degli ultimi ventianni appare in molti casi comeun cantiere in fermento, date lerecenti opere pubbliche sul suoterritorio (basti pensare allanascita e al consolidamento del-l'università Roma Tre, ai lavoriurbanistici alla Garbatella, aiprogetti di trasformazione diPiazza dei Navigatori), mentrein altre situazioni si presentacome il regno dell'immobili-smo, dove strutture di notevoleutilità sociale sono abbandonatea sé stesse (come nel caso del-l'ambulatorio Asl Roma C diPiazza Pecile alla Garbatella,che versa da mesi in condizionifatiscenti, risultando ormai pra-ticamente inattivo) oppure sonoda anni chiuse in attesa diristrutturazione (il mercatocoperto alla Garbatella ne è unesempio evidente). Queste due

tendenze in apparente contrastol'una con l'altra, hanno in realtàun denominatore comune, ecioè la lentezza e la scarsa tra-sparenza nei processi decisiona-li da parte delle istituzioni pub-bliche e il mancatoco invo lg imentodella cittadinanza.Presentiamo a talproposito due casieclatanti: per i lavo-ri a Piazza deiNavigatori, i resi-denti, pur racco-gliendo oltre 10.000firme perchè lecostruzioni da edifi-care prevedesseroservizi e opere pubbliche capacidi migliorare la vivibilità dellazona, si sono visti man manonegare ogni loro richiesta, con ilrisultato che gli unici palazzicostruiti saranno ad uso privato,nel solo interesse dei costrutto-ri; a Piazza Pecile, lo smantella-mento della storica Asl ha pri-vato gli utenti di un serviziodi prossimità territoriale, molto

utile soprattutto per gli anziani,senza che fosse fornita un'im-mediata e valida alternativacapace di sopperire alle necessi-tà sanitarie dei cittadini, a causadi una burocrazia che impone

ritmi lenti per laricerca di una qual-siasi soluzione.Quindi, niente dinuovo sotto il sole:la politica è avulsaai reali interessi deicittadini, che si sen-tono senza voce esenza diritti, e perquesto sempre piùsfiduciati verso leistituzioni e i parti-

ti. Purtroppo, fino a che la parti-tocrazia degli interessi di castanon sarà debellata dalla gestio-ne della “cosa pubblica”, unasituazione del genere sarà desti-nata a protrarsi nel tempo, sof-focando ogni possibile aspira-zione a realizzare il vero finedella politica, e cioè il “benecomune”. Su tali premesse siinnestano le imminenti elezioni

regionali nel Lazio, in cui ladisaffezione popolare alla poli-tica rischia di determinare altitassi di astensionismo, con l’ef-fetto di rendere la politica anco-ra più autoreferenziale e slegataal controllo del cittadino. Cosìnon si può più andare avanti, ènecessario un immediato cam-bio di rotta. Come rappresen-tante delle istituzioni pubbliche,in quanto consigliere municipa-le, io mi impegno personalmen-te di fronte ai miei concittadiniper portare trasparenza e credi-bilità al mondo della politica: lamia recente proposta, accettatacon larga maggioranza dalMunicipio Roma XI, di sotto-porre su base volontaria i consi-glieri e assessori municipali altest antidroga, è un primo passoin tale direzione.Perché io sogno che i miei con-cittadini non si vergognino piùdei loro rappresentanti,ma anzi individuino nellapolitica lo strumento privilegia-to per realizzare un mondomigliore.

MUNICIPIO XI:

OMBRE SUL PRESENTE, SPERANZE PER IL FUTUROdi Francesco Capoccia Capogruppo UDC Municipio Roma XI

un aggravio di risorse per l’am-ministrazione che dovrà attrez-zare nuovi spazi invece di razio-nalizzare quelli esistenti. Per rea-lizzare una vera integrazione nonbisogna isolare o allontanare.Occorre, al contrario, assorbire irom meritevoli nelle comunitàcittadine. Ma per far questoRoma non può essere lasciatasola. C’è un concetto che acco-muna tutte le forze politichequando si discute di immigrazio-ne su scala nazionale: l’Italia nonpuò da sola affrontare la spintamigratoria che vienedal sud del mondo ma è l’Europache deve farsene carico. AncheRoma da sola non può farcela arisolvere questo annoso proble-ma; il Comune di Roma, laProvincia e la Regione Laziodovrebbero dar vita ad un tavoloche individui l’equa distribuzio-ne della popolazione rom sul ter-ritorio tenendo conto non solo difattori strettamente numerici maanche della reale capacità diassorbimento in termini econo-mico-sociali delle Province e deiComuni minori. Questo credosia l’unico possibile punto dipartenza.

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