SPECIAL REPORT “I 10 NEMICI DELLO SVILUPPO PERSONALE
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SPECIAL REPORT
“I 10 NEMICI DELLO SVILUPPO PERSONALE”
Oggi sempre più persone si avvicinano all’affascinante mondo dello
Sviluppo Personale. Basta dare una veloce occhiata nel web per rendersi
conto che esistono centinaia, se non migliaia, di percorsi per iniziare a
masticare un po’ di SP (Sviluppo Personale).
Grazie alla rete queste “discipline” si sono espanse a dismisura…con un
po’ di pazienza e di esperienza, oggi puoi reperire dell’ottimo materiale
gratuito in rete sull’argomento…e altrettanto materiale prezioso per pochi
euro.
Purtroppo questa rapida espansione ha dato modo a molte persone, prive di
scrupoli, di inventarsi da zero una qualche metodologia che, se ben spinta
attraverso la rete digitale può diventare addirittura pericolosa.
Con questo non voglio dire che ci sono “troppe” persone in malafede…ma
semplicemente farti rendere conto che esistono e, se sei un neofita, metterti
in guardia.
Il tema di questo Special Report non è su come difenderti da queste
persone, probabilmente sarà il tema del prossimo SR, ma è quello di darti
alcune “dritte” per affrontare questo mondo e risparmiare un sacco di
tempo e denaro.
Questo SR è dedicato a chi si avvicina per la prima volta allo SP…
cercando di chiarire i punti cardine e gli errori più comuni. Tuttavia penso
sia utile anche agli studenti medi e/o avanzati.
Lo scopo di questa guida è quello di fare chiarezza su alcune questioni
relative allo SP, in modo da farti saltare tutti quei passaggi a cui, a mio
malgrado mi sono dovuto sottoporre prima di comprendere alcune cose
che tra poco condividerò con te.
Come hai letto nel titolo “I 10 Nemici dello Sviluppo Personale” non ti
dirò che cosa fare…ma cercherò di mostrarti che cosa evitare, dandoti qui
e là dei buoni spunti sul COME e sul COSA.
Ti auguro una buona lettura
e un buon lavoro…
Gennaro Romagnoli
SOMMARIO
N° 1 LA BACCHETTA MAGICA............................................pag. 4
N° 2 LA PIGRIZIA....................................................................pag. 6
N° 3 IMPARARE TUTTO DA SOLO......................................pag. 11
N° 4 IL TRAINER MALEDETTO...........................................pag. 14
N° 5 X= Y..................................................................................pag. 17
N° 6 LA SERIOSITA’...............................................................pag. 22
N° 7 LA CONGRUENZA.........................................................pag. 26
N° 8 FARE TUTTO DA SOLO................................................pag. 30
N° 9 FARE I PALADINI..........................................................pag. 34
N° 10 L’ETICA.........................................................................pag. 39
CHI E’ LEI................................................................................pag. 43
CONCLUSIONI........................................................................pag. 45
NEMICO NUMERO 1
“LA BACCHETTA MAGICA”
Come molti sanno la mente umana, oltre ad essere una macchina perfetta
piena di risorse ha la innata tendenza a fare le cose con il minimo sforzo.
Questo meccanismo che in psicologia sperimentale viene chiamato:
“economia cognitiva”, porta molti neofiti (e non solo), a credere
nell’esistenza di una “bacchetta magica”.
Quando dico “bacchetta magica” intendo una: metodologia, un percorso o
una tecnica in grado di cambiarti la vita per sempre.
Nel mondo dello SP c’è questa tendenza nel credere che, prima o poi, si
troverà la “tecnica segreta” che possa permettere a tutti di…ottenere tutto
ciò che si vuole..ecc…ecc…
Qui, invece, c’è lo zio cattivo;-) a dirti che purtroppo non è così…
Vediamo perché…
Esistono diverse tecniche decisamente efficaci…e che ci si voglia credere
o meno funzionano. L’unica cosa da tenere a mente è che tu…sei unico…
Chissà quante volte hai sentito dire queste parole che, ad un primo sguardo
possono apparire come banali…ma non lo sono affatto!
Quindi NON esiste una tecnica che vada bene per tutti…non ci sono
standardizzazioni nel campo della mente.
Nel mio lavoro di consulente/psicologo ho la fortuna di vedere questo tutti
i giorni. Ho la fortuna di portare con me, nello studio, la mia preziosa
cassetta degli attrezzi…e ti assicuro che il più delle volte devo cercare
bene prima di trovare l’arnese adatto.
Come molti colleghi sanno, ci sono delle patologie che caratterizzano le
diverse epoche…fino a poco tempo fa queste erano l’isteria…oggi invece
di parla di depressione e di DAP (disturbo da attacchi di panico). Per
nessuna di queste esiste lo strumento giusto…ogni volta devo modificare
l’attrezzo in base a diverse variabili, che cambiano in continuazione.
La stessa identica cosa vale per lo SP…e in modo particolare per il Tuo
Sp..quando sei li da solo, nella tua cameretta a sperimentare qualche nuova
“diavoleria”…tieni a mente queste parole…
Perché è importante sapere questo? Bhe la risposta è più che banale…
perché non appena arriva il momento di “disillusione” ecco che crollano
tutte le nostre barriere.
Pensiamo di essere stati truffati o peggio…iniziamo a pensare come l’80%
degli psicologi…e cioè che queste cose siano tutte c….zz….te.
Se ti è già capitato qualcosa del genere o in caso tu ti stia preparando ad
affrontare un qualche per-corso di SP ricordalo. Se la cosa non funziona
cambiala, questo è stato anche uno degli assiomi portanti della PNL e non
solo.
Sii lo scienziato di te stesso…studiati, studia le tue reazioni, fai dei test…
evita di avere paura. Iniziare a pensare che, queste cose possono
danneggiarti e il modo migliore per fare in modo che, cose innocenti, ti
possano danneggiare.
Costruisci una potente credenza interna che ti dica: “posso sperimentare
ogni metodologia dello SP…e questo non farà altro che aumentare le mie
opzioni di scelta…allargando la mia mappa del mondo”.
Ti assicuro che con la PRATICA e la SPERIMENTAZIONI troverai la tua
strada, il tuo metodo unico e, chissà che un giorno non possa leggere
qualcosa di te sul “tuo nuovo e personale metodo”…un po’ come stai
facendo tu adesso;-)
NEMICO NUMERO 2
“LA PIGRIZIA”
Bene, sicuramente al solo leggere il titolo di questo paragrafo avrai già
capito a cosa mi riferisco. L’argomento è strettamente legato a quello
precedente da un sottile filo conduttore.
Le persone che frequentano corsi e per-corsi di SP nel mondo sono
centinaia di migliaia…basta dare un’occhiata ai numeri che fanno i nostri
amici di oltre oceano durante i loro seminari. Ad esempio Anthony
Robbins fa seminari con un numero minimo di 1000 persone…più che un
corso sembra una balera;-)
Quelli che, quando arrivano a casa fanno gli esercizi per sviluppare le
nuove abilità apprese durante il corso…si contano sulle dita di una mano.
Questa tendenza è nuovamente frutto del funzionamento del nostro
cervello “economia cognitiva”…o zero sbattimento;-)
Nella migliore delle ipotesi, si arriva a casa, si fanno gli esercizi per una
settimana e poi si abbandona il tutto. Magari con la convinzione che quei 4
esercizi (fatti una sola volta) possano già dare dei risultati.
Gli esercizi vanno praticati…nello SP esistono tante belle tavolette che
possono essere comprese al volo dalla mente razionale. La tua mente
cosciente (o razionale) è la parte più limitata del tuo corpo…che crede di
essere padrona quando non riesce a monitorare neanche 7 cose
contemporaneamente.
Invece pensa alla bellezza della tua mente inconscia che, mentre stai
leggendo queste righe controlla il tuo battito cardiaco, la tua pressione
sanguigna, il tuo equilibrio…e altre mille cose…
L’esercizio serve proprio a questo…a far diventare qualcosa di conscio
inconscio (o automatico). Hai presenta quando hai iniziato a guidare
l’auto, all’inizio era difficile monitorare tutte quelle cose da fare…poi
dopo un po’ di pratica..hai iniziato a costruire delle abilità inconsce.
Oggi puoi guidare, ascoltare la musica, guardare una bella ragazza che
passa…ed evitare la macchina che ti ha appena inchiodato davanti;-))
Forse non tutti sanno che (settimana enigmistica docet) nel momento in cui
avviene il passaggio da conscio ad inconscio o, meglio dire in questa sede
da controllato ad automatico, avviene qualcosa di magico. Una sorta di
comprensione emozionale…
Non fare gli esercizi…è come studiare come si pilota un aereo senza mai
metterlo in pratica…non credo proprio che avresti il coraggio di
noleggiarne uno per sperimentarlo sulla tua pelle.
Quando invece PRATICHI ottieni un’esperienza diretta…
Una volta un mio caro collega mi ha raccontato che, quando ha comprato
la prima bici a suo figlio Marco ha capito l’importanza della pratica.
Marco ha avuto la bici solo a 10 anni, tutti i suoi amici già erano bravi e lui
non voleva farsi vedere con le rotelle. Perciò a chiesto al padre di
insegnargli come andare sulla bici senza le rotelle.
Allora il padre, grande accademico, ha deciso di iniziare dalla teoria…
cercando di spiegare al figlio qualcosa che tutt’ora i fisici non sono ancora
riusciti a spiegare…cioè per quale miracolo si resta in equilibrio sulla bici.
Come puoi immaginare il risultato è stato un disastro.
Mio padre è un super appassionato di ciclismo e, quando è venuto il
momento di insegnarmi ad andare senza rotelle ha fatto quello che molti
padri fanno…mi ha ingannato;-)
Ha tolto le rotella alla bici e, tenendo una mano sul porta pacchi (era la
graziella di mia sorella), ha iniziato a farmi pedalare. Dopo poco, mi sono
reso conto che mi aveva accompagnato solo per un paio di metri…e che,
effettivamente stavo pedalando da solo.
Questa semplice esperienza pratica…mi ha insegnato a restare in
equilibrio…
La stessa cosa dovrebbe essere fatta all’interno di un buon corso di
formazione.
Tuttavia lo SP non è semplice come andare in bicicletta. E si è quindi
costretti a fare molte più sperimentazioni prima di iniziare a pedalare senza
rotelle;-)
NEMICO NUMERO 3
“IMPARARE TUTTO DA SOLO”
Anche questo paragrafo è strettamente legato a quelli precedenti…cercare
di imparare a fare tutto da solo è un nemico incredibile dello SP.
Soprattutto quando si è alle prime armi.
Con questa affermazione non voglio dire che NON è possibile imparare da
soli determinate metodologie…ma solo che il percorso diventa 1000 volte
più complesso (e mille non è un’esagerazione).
I corsi di SP sono decisamente costosi e quando ci si appresta, magari
ancora studenti e squattrinati, affrontare una spesa del genere è proibitivo,
quindi nella stragrande maggioranza delle volte si inizia da soli.
Magari subito con un libro, per passare agli audio e ai video ed infine,
come scelta coraggiosa, si frequenta un corso dal vivo.
Ritenendo che un buon corso video, sia comunque un’ottima base dalla
quale partire ti spiego subito che cosa intendo …imparare da solo.
Quando ci sia avvicina allo SP si viaggia su due lati estremi…o si diventa
“paladini” della metodologia appena scoperta…e quindi la difendi e ne
parli con tutti…oppure…te ne vergogni e non dici niente a nessuno.
Entrambe queste posizioni sono sbagliate (come d’altronde tutti gli
estremismi)...qui voglio parlarti della seconda e cioè “il vergognarsi e fare
tutto in gran segreto”.
Come leggi* o leggerai…nella mia presentazione ho avuto la fortuna di
alloggiare una casa dello studente per ben 5 anni. Immagina, 240 stanze
miste, con un ricambio di studenti enorme per ogni anno. In pratica ho
avuto la fortuna di vivere e conoscere più di 1000 persone.
Quando ho afferrato il concetto, che ti sto mostrando in questo capitolo, ho
iniziato a coinvolgere più persone possibili. Tanto da dover dividere la
settimana per poter fare le prove di pratica…eravamo un gruppo enorme di
pazzi che sperimentavano di tutto.
Questa esperienza è forse una delle più formative di tutta la mia vita. Non
solo mi ha dato modo di apprendere, ma oggi a distanza di anni, capisco
che la mia “curva di apprendimento” ha fatto una ascesa vertiginosa in
quel periodo.
Hai capito dove voglio arrivare?
Cerca una amico, un collega o un conoscente col quale sperimentare le
tecniche che hai imparato.
Quando trovi qualcuno che ne sa più di te…fagli domande…evita di
vergognarti, solo così potrai aumentare drasticamente la tua velocità di
apprendimento.
Una delle cose miglio di fare…oltre che iscriversi alla mia lista di
discussione;-) è quella di iniziare a scrivere su di un foglio… nominativi
da contattare per iniziare a fare un vero e proprio gruppo di lavoro.
Evita di avere paura nel porre le domande….e costruisci il tuo Gruppo di
Lavoro.
NEMICO NUMERO 4
IL TRAINER MALEDETTO
Non è tutto oro ciò che luccica, recita un antico proverbio di casa nostra…
allo stesso modo non tutte le persone che ti propongono il loro lavoro
incentrato sullo sviluppo personale sono persone adatte a farlo.
Con il termine “adatte” non intendo affermare che esistano persone di
“serie A” e persone di “serie B”, anzi sono fortemente convinto che tutti
possano apprendere, a diversi livelli, come poter aiutare un’altra persona.
Chiaramente le regole di base valgono per tutti…per effettuare un buon
intervento la conoscenza tecnica non basta! Ci vuole esperienza e
soprattutto amore e passione per il proprio lavoro…ed un forte rispetto per
l’etica e la persona.
Bene detto questo... prima di partecipare ad un corso o ad una seduta di
coaching o counseling cerca di raccogliere più informazioni possibili sul
trainer al quale ti vuoi rivolgere.
Uso il termine trainer…ma non è corretto…varrebbe solo nei casi di
seminari e per-corsi formativi. Lo uso in termine dispregiativo perché
troppe persone in Italia si nascondono sotto questa etichetta…che non
significa altro che “allenatore” o “docente”.
Piccola nota personale… apprezzo infatti molto chi in Italia, pur
possedendo tutte le certificazioni esistenti non dice di essere trainer.
Anche questo può essere utilizzato come termine di scelta.
Chiedi alle persone che hanno frequentato i suoi corsi, acquista il suo
materiale per vedere e sentire con i tuoi sensi che effetto ti dà. Pochi lo
ammettono ma la simpatia e l’antipatia per la persona che hai davanti è
importantissima nel nostro lavoro. Grazie a Dio non siamo tutti uguali ma
siamo unici e nessuno ti costringe ad intrattenere relazioni di lavoro
tossiche per il tuo organismo.
Il grassetto sulla parola “tossiche” non è casuale, se infatti ti trovi davanti
al “trainer bastardo” ti accorgerai subito a pelle se il suo interesse nei tuoi
confronti è vero o è semplicemente costruito.
Ti racconto una storia, qualche tempo fa nello stesso poliambulatorio dove
lavoro collaborava insieme a me un coach professionista di PNL. Una
persona molto preparata nel suo lavoro, tanto da collaborare con
personalità internazionali del mondo della PNL e dello sviluppo personale.
Inizialmente ero entusiasta della preziosa opportunità che mi si parava
davanti. Poter collaborare con un esperto internazionale con un sacco di
certificati americani con cui tappezzare i muri…davvero stuzzicante.
La sua abilità nel formare le persone era impressionante, parlava per ore
lasciando il pubblico a bocca aperta. Una persona davvero speciale in
quanto la sua cultura spaziava fra diversissimi argomenti e la sua
eloquenza ne era la prova.
Iniziammo così a fare delle sedute congiunte di coaching… nonostante i
due approcci fossero completamente diversi inizialmente la cosa
funzionava.
Poco dopo però, quando era giunto il momento di fare due conti, avevamo
notato (con lo staff del poliambulatorio) che i clienti… scappavano!
Facevano una…massimo due sedute e dopo non si facevano più sentire.
Certo si potrebbe pensare che fosse per l’efficacia degli interventi…ma
così non era.
Abbiamo per tanto deciso di interrompere le sedute congiunte e continuare
ognuno per i fatti propri. Io avrei mantenuto la mia impostazione,
leggermente più psicologica;-) e lui la sua.
Il risultato è stato evidente, il trainer faceva scappare i clienti…non perché
non fosse bravo, ma perché non gliene importava nulla della persona che
aveva davanti. Ti assicuro che, purtroppo, questa è una storia vera.
Confermata da molti miei clienti che, dopo essere passati dai suoi
trattamenti si sono rivolti a me.
La differenza non stava nella tecnica…il trainer era molto più bravo di me
eppure c’era una cosa che ci distingueva molto. Io, semplicemente,
ascoltavo le persone. Lui aveva come una foga di liberare la persona dalla
sofferenza….non appena la persona presentava il suo obiettivo, lui aveva
pronta la tecnica.
Quindi per riepilogare è importante, quando ti presti a rivolgerti ad un
professionista dello sviluppo personale sapere bene a chi ti stai rivolgendo.
C’è una grossa differenza fra, il vederlo in azione mentre spiega (fa il
formatore) e quando lavora con i clienti singolarmente.
Evita di intimidirti, esci un po’ dalla tua “zona di comfort” e contattalo.
Nessuno avrebbe mai il coraggio di dissentire ad una richiesta di semplice
conoscenza, prima di iniziare un percorso insieme…almeno io la penso
così;-)
NEMICO NUMERO 5
X = Y
Questa formula matematica è conosciuta in PNL come “equivalenza
complessa”. L’equivalenza è volutamente sbagliata, dove X non è
necessariamente = a Y.
Vediamo l’esempio linguistico:
“Stai leggendo questo meraviglioso Special Reports e questo significa ce
sei appassionato di Sviluppo Personale”.
Quindi:
“Stai leggendo questo meraviglioso Special Reports….
X
…questo significa…
=
…sei appassionato di Sviluppo Personale”
Y
Questo è necessariamente vero? Come fai a saperlo? Chi te lo ha detto?
Metamodellare o applicare qualche SOM (Sleight of Mouth) ad una
affermazione del genere per un piennellista è uno semplice… ma non lo è
sempre per il neofita.
La mente umana è un incessante ricercatrice di significati. Devi
necessariamente dare un senso al mondo che ti circonda. Quindi questo
processo, di X=Y, è inevitabile.
Tutte le teorie e le speculazioni sono composte da “inferenze” (da
equivalenze complesse) Spesso chi è alle prime armi con lo sviluppo
personale non se ne rende conto…questo porta a due conseguenze:
1) Non accetta le “inferenze” della teoria di riferimento o per ragioni
ideologiche (non ci crede) oppure perché non pratica e non vede
risultati.
2) Accetta ciecamente l’equivalenza complessa.
Quest'ultimo caso è sicuramente quello più pericoloso per il neofita.
Ad esempio: molti “apprendisti stregoni” si avvicinano allo sviluppo
personale attraverso piccoli brandelli d’informazione, un po’ per pigrizia e
un po’ perché…chi fa questo mestiere si vede bene dallo svelare
gratuitamente i propri segreti.
Durante i corsi mi chiedono spesso: “ ma è vero che se ho le braccia
incrociate significa che sono chiuso?” brrrrr;-)
Hai riconosciuto la struttura? Bravo…è X = Y
Hai capito dove voglio arrivare? Il mondo dello sviluppo personale è
zeppo di Y è uguale ad Y… è sempre il meccanismo della “economia
cognitiva” che ci porta a semplificare il comportamento umano…che
semplice non è. Tuttavia ripeto l’inevitabilità di questo meccanismo…
Quindi se sei all’inizio del tuo percorso di sviluppo personale ti consiglio
di iniziare a prendere molto seriamente queste osservazioni. Inizia a notare
come le affermazioni e le credenze di chi ti sta intorno ricalcano il
processo X=Y.
La cosa più importante da notare…non sono ne X e ne Y…ma è l’=…cioè
come, secondo quali regole, questo significa quest’altra cosa? In pratica,
come struttura il mondo la persona che hai di fronte?
Torniamo al nostro esempio concreto, vai a fare un corso e scopri che metà
delle giornate sono dedicate alla individuazione di indizi minimi non
verbali nel tuo interlocutore. Materia decisamente interessante ed
importante…ma a cosa ci serve sapere che, se ti tocchi il naso stati
disapprovando quello che ti sto dicendo?
Inizi a capirlo…e un’emerita cavolata! E’ chiaro che determinati pattern di
gesti e comportamenti non verbali, inseriti in un determinato contesto
hanno una sorta di veridicità.
Infatti, nei corsi “migliori” di PNL, nessuno perde tempo a spiegare il
significato del comportamento non verbale. Perché sarebbe come andare
contro uno degli assiomi portanti di tutta la PNL: “la mappa non è il
territorio”. In un buon corso il trainer deve insegnarti a creare rapport e
calibrare, in questo modo puoi valutare la risposta che ottiene la tua
comunicazione, cercando di restare il più possibile “basato sui senti”…ma
questo è un discorso lungo;-)
Attraverso il rapport e la calibrazione puoi sapere, istante per istante, in
che direzione sta andando la comunicazione senza dover costantemente
pensare a quale gesto sta facendo il tuo interlocutore…per poi dargli un
significato.
Quindi riassumendo: è importante che il neofita inizi a rendersi conto che
le X=Y…come d’altronde anche la semplice “causa/effetto” (molto più
semplice da riconoscere…dato che stai leggendo queste righe;-)) sono
modi per costruire il mondo che ci circonda…e non assunzioni della vera
realtà che ti circonda!
NEMICO NUMERO 6
LA SERIOSITA’
Il percorso verso la crescita personale è un percorso “serio”, poiché
importante, ma non è … e non dovrebbe essere un discorso serioso!
Si possono trattare argomenti seri senza essere necessariamente seriosi.
Ricordi quale era (o è) il professore che a scuola ti faceva imparare
meglio? Solitamente non importa quale materia insegni (attenzione questa
affermazione non vale per la matematica…scherzo;-)) ma come la insegna.
Ho avuto una gran bella esperienza come psicologo all’interno della
scuola…e ti assicuro che i le regole non sono cambiate: i professori che si
fanno seguire e amare, sono quelli che fanno ridere. Non quelli poco seri,
ma quelli che sanno rompere l’atmosfera, di un discorso serio e far nascere
una risata al momento giusto. Un po’ come sanno fare bene i comici
professionisti quando descrivono i “drammi” della vita quotidiana.
Non è una novità che, quando si ride si innescano dei meccanismi
neurochimici che permettono al nostro cervello di imparare meglio e di
associare queste sensazioni, sia al docente che alla materia.
La memoria e l’apprendimento (due meccanismi strettamente
interconnessi) diventano forti nel momento in cui utilizziamo le emozioni
per accedervi…facciamo un esempio:
Dove eri il 30 agosto del 2006?
Probabilmente non lo ricordi…mentre se ti avessi chiesto: dove eri l’11
settembre del 2001 verso le 15:00?
Questo lo ricordi quasi sicuramente perché? Perché lo hai associato a
qualcosa di emotivamente forte…adesso la domanda da porsi è, quale
emozione è più conveniente stimolare durante l’apprendimento?
E’ noto che l’uomo ha due sistemi motivazionali distinti e contrapposti. Il
primo è quello di evitare il dolore, quindi fuggi da qualcosa che non ti
piace mentre il secondo è quello di andare verso quello che vogliamo
ottenere.
In PNL queste due tendenze (metaprogrammi) vengono definite: andare
verso – o via da.
In molti corsi, soprattutto quelli alla “Tony Robbins” si insegna ad
associare dolore alle cose che non vogliamo più avere dalla vita e allo
stesso tempo associare piacere alle cose che invece vorremmo che
accadano nella nostra vita. Il processo è perfetto, in un continuo tira e
molla emotivo che ti spinge, come un sistema propulsivo verso il tuo
obiettivo.
Sono d’accordo con questa doppia modalità, solo quando si tratta di
motivazione… e solo in modo assolutamente soggettivo. Infatti una
persona potrebbe essere più attratta verso una delle due modalità.
Quando invece si tratta di apprendimento, del proprio percorso individuale
di crescita…sono un po’ meno d’accordo.
Durante i miei corsi possono leggere nella faccia dei partecipanti un certo
terrore…non appena tocco la lavagna o inizio ad utilizzare termini che
assomigliano al gergo scolastico.
Perché? Perché il sistema dell’associare dolore, quando l’apprendimento
implica un percorso lungo… funziona poco. I miei corsisti hanno associato
dolore nei confronti della scuola, perché probabilmente i professori gli
hanno detto frasi del genere:
“Studia o non otterrai mai nulla! …. Chi non si applica e non fa i compiti a
casa non può imparare!”…ecc…ecc…ecc…
L’importanza di motivare le persone a “fare gli esercizi a casa” in un
qualsiasi contesto di apprendimento è fondamentale. Ancora di più quando
si tratta di costruire delle nuove abilità. Ma se per farlo ti costringo ad ore
ed ore di esercizi estenuanti…o molli la presa oppure assocerai queste
brutte sensazioni a quello che stai imparando…e nella peggiore delle
ipotesi inizierai a auto-sabotarti.
Il tuo inconscio, cioè la parte di te che apprende davvero è come un
bambino di 5 anni molto intelligente. Se lo costringi a fare qualcosa contro
voglia, minacciandolo che proverà dolore se non lo farà, si comporterà
male…sarebbe come cercare di addestrare un leone per tenerlo in casa…
qualcuno lo ha fatto ma è sempre finito male;-)
Quindi riassumendo: quando vai a cercare un corso di sviluppo personale
accertati che il docente sia “divertente” e poco serioso. Quando fai gli
esercizi a casa da solo evita di annoiarti e di associare brutte sensazioni a
quello che stai facendo. Ognuno di noi apprende in modo diverso con
tempi diversi, fatti pure raccontare che la curva dell’apprendimento a una
certa crescita ed una certa decadenza standard (cioè statistica) e poi
dimenticatene.
Sperimenta su te stesso quanto tempo puoi dedicare a quella determinata
metodologia…evita di sorpassare la linea del divertimento e della
curiosità…in pratica se ti stati rompendo le p…..e allora è il momento di
smettere. Per poi magri riprendere qualche minuto più tardi, dopo una
bella pausa!
NEMICO NUMERO 7
LA CONGRUENZA
In PNL si parla di congruenza quando, in poche parole, le persone fanno
quello che dicono. Essere congruenti significa attuare i proprio
comportamenti in modo giusto per se stessi, quando non si è
(consciamente o inconsciamente) congruenti con le proprie azioni... non
sei congruente quando menti alle persone e questo sarebbe anche visibile
ad un occhio esperto.
So quanto il discorso possa apparire etico… ed in realtà quando ci
spostiamo su livelli logici più alti lo diventa, tuttavia la congruenza è stata
“scoperta” attraverso il modellamento delle personalità che ottengono i
risultati.
Durante il modellamento dell’eccellenza la PNL ha notato che, le persone
che comunicano meglio esprimono il loro pensiero sia con le parole…e sia
con il loro linguaggio non verbale. Tutto il loro essere è proteso verso
l’obiettivo della trasmissione del concetto.
Mentre le persone che ottengono pochi risultati… quando cercano di
comunicare hanno delle “idiosincrasie” fra il comportamento verbale e
quello non verbale. Se osservi attentamente una persona mentre le poni un
domanda puoi vedere che muove la testa…anche solo in modo
impercettibile.
Ti è mai capitato di vedere una persona che, a parole ti stava dicendo
“certo sono d’accordo” ma che nel frattempo scuoteva la testa mostrando
un no?
Bene…se non ti è mai successo da oggi facci caso. Potresti essere
piacevolmente stupito nello scoprire quante persone fanno questo.
Ti ricordi però quello che ti ho detto nel capitolo precedente? Anche
questa è un’interpretazione… evita di darle un significato…limitati ad
osservare, tenendo a mente che i comportamenti delle persone non sono ne
buoni ne cattivi se visti nella giusta luce*.
Quindi per congruenza intendo “coerenza” … ma non necessariamente…
so che quello che ti sto per dire non è apprezzato proprio da tutti, ma sono
convinto che capirai il mio punto di vista;-)
Molti professionisti dello sviluppo personale sbandierano il loro stile di
vita. Sono coerente, tutte le mattine mi sveglio fresco come una rosa…non
mi arrabbio mai…gestisco tutte le situazioni…non tocco un goccio di
alcol…non frequento brutti posti ecc…ecc…
In linea di massima questo è un pensiero giusto. Immagino che anche tu,
avrai qualche amico che fa il medico…che consiglia a tutti i suoi pazienti
di smettere di fumare mentre lui è una ciminiera umana;-)
Tuttavia sono anche convinto che… se vuoi imparare a fare una pizza hai
bisogno di assaggiare anche tutte le altre. Solitamente le soluzioni migliori
arrivano da chi ha combattuto per anni contro un proprio problema o che
stanno ancora combattendo contro il loro problema.
Non è una novità vedere persone che, a causa di una malattia, si mettono a
studiare. A volte, purtroppo in base alla gravità del malessere, non è raro
trovare persone che si gettano nello studio diventando molto più
competenti dei loro stessi medici.
In pratica non sono completamente d’accordo con il super trainer salutista
che non ha mai affrontato il problema da vicino. Con questo non voglio
dire che, se vuoi aiutare un amico drogato devi iniziare a drogarti anche
tu…o che i terapeuti migliori sono quelli che hanno provato l’esperienza…
ecc…ecc…
Però sono convinto che non si debbano fare distinzioni…del tipo: a si tu
“predichi bene e razzoli male” non puoi aiutarmi. Semplicemente non è
vero, le persone non “coerenti” non sono necessariamente non
“congruenti”.
La congruenza è nella tua natura, quando avevi 5 anni eri congruente, tutti
siamo stati bambini e conosciamo lo “stato di congruenza”, mentre la
coerenza non fa assolutamente parte della nostra natura. Osservate i
bambini, sono coerenti… ma poi coerente in base a cosa?
In sintesi essere congruente è quando tutto il tuo essere è protratto verso un
obiettivo. Quando comunichi con qualcuno e sei congruente, la tua
comunicazione verbale e non verbale veicolano la stessa cosa, in modo
naturale.
Fai in modo che ogni esercizio, metodologia o tecnica tu abbia intenzione
di applicare su te stesso o sugli altri, venga effettuata con la massima
congruenza ad ogni livello: mentale, fisico e spirituale.
NEMICO NUMERO 8
FARE TUTTO DA SOLI
Quando vai in libreria a cercare qualche testo sullo sviluppo personale,
spesso lo trovi nella sezione dedicata al Self-Help (auto-aiuto).
E’ vero esistono molte tecniche che possono aiutarti senza l’aiuto di
nessuno ma contando solo su te stesso.
Rispondi a questa domanda: se un tuo amico/a ti chiede aiuto perché non
riesce a svegliarsi presto la mattina, tu sapresti come aiutarlo? Te la do io
la risposta è si!
Tu: “A che ora vai a dormire?”
L’amico: “dipende da che ora finiscono i programmi in tv”.
Tu: “Bene…allora spegni la televisione un ora prima di andare a
dormire…non guardare la tv…ecc…ecc”.
Sarai d’accordo con me che è molto più facile dire agli altri cosa devono
fare. Sai sempre che cosa dire ad un amico ma allo stesso tempo, quegli
stessi consigli che magari dovresti seguire anche tu….tu non riesci a
seguirli!
Questo accade per due motivi:
1) “Gli altri” sono fuori dal nostro sistema e posso vedere le cose da un
altro punto di vista.
Ad esempio ti è mai capitato di conoscere una coppia in cui, lui o lei,
trattano malissimo il proprio partner? E ti è mai capitato che al
partner che subisce non gliene importi nulla o per lo meno non se ne
renda conto?
Se ti è capitato significa che hai ottenuto in punto di vista
“privilegiato” rispetto a chi è coinvolto nel sistema della coppia.
L’uomo stesso è un sistema e proprio per questo chi guarda
dall’esterno, non facendo parte del sistema (vi evito le regole di
Russell;-) vede “meglio”, in modo meno inquinato.
2) Il conscio e l’inconscio non sono allineati. Credo che tu sappia che
possiedi una mente conscia ed una mente inconscia. E che in questo
momento entrambe stanno leggendo queste righe ed entrambe stanno
elaborando le informazioni in modi diversi. L’inconscio è il
magazzino di tutte le tue conoscenze.
Ad esempio: conosci qualcuno che vuole dimagrire ma nonostante
non abbia “problemi di altro genere” non riesce a fare a meno di
determinati cibi? Quella persone sa benissimo razionalmente, quindi
consciamente, che cosa dovrebbe fare per dimagrire ma non ci riesce.
Questo accade perché il suo conscio “blocca” e ostacola le risorse
dell’inconscio.
Dopo anni di esperienza nel campo dell’ipnosi e dell’auto ipnosi mi
sono reso conto del potere incredibile di questi due strumenti. Nel
mio lavoro privato utilizzo l’ipnosi con grandi risultati;-) Molte volte
i clienti mi chiedono di poterlo fare da soli a casa.
Ai clienti più avanzati, cioè quelli che hanno imparato ad entrare in
trance in tutta tranquillità permetto di utilizzare l’auto-ipnosi a casa.
Tuttavia tutti (la stra grande maggioranza) mi dicono la stessa cosa:
“sa non sono riuscito ad entrare profondamente come qui da lei”…
Infatti i moderni studi sulla auto-ipnosi dimostrano che il suo effetto
è limitato a dove il paziente riesce ancora ad avere un contatto con il
proprio IO. E per fare un discorso un po’ pissi-cologico;-) durante
l’ipnosi “profonda” (lasciatemi passare la metafora della buca) è
necessario che l’IO venga destrutturato per essere ri-strutturato.
Nota bene, il processo di ristrutturazione viene sempre fatto dal
paziente, ma da solo non riuscirebbe a destrutturate…
Spero che queste due argomentazioni, un po’ cliniche, ti abbiano
fatto capire che, se hai deciso di svolgere un percorso di sviluppo
personale, arrivato ad un certo livello hai bisogno di un mentore da
cui imparare.
La stessa cosa vale per le relazioni che ti circondano tutti i giorni. Se
sei un appassionato di SP sai quanto è difficile parlare con i proprio
amici di alcune tematiche. Un tempo tutti i miei compagni di
Università mi prendevano in giro per le mie strane passioni per
l’ipnosi, l’auto-ipnosi e la PNL.
Più passavano gli anni e più mi accorgevo che non avevo bisogno di
parlare con chi non gliene importava nulla…neanche di cercare di
capire che cosa stavo facendo. Questo mi ha portato fortuna, perché
molti di quei colleghi che mi prendevano in giro sono diventati dei
miei affezionati clienti;-)
Quando inizi un percorso di SP devi trovare delle persone che hanno
la tua stessa passione con cui condividere i tuoi successi e chiarire i
tuoi dubbi…e soprattutto con cui fare gli esercizi!
Quindi come per ogni opera importante sulla faccia della terra… non
puoi fare tutto da solo, tutti abbiamo bisogno di condividere i nostri
interessi con una comunità se abbiamo intenzione di costruire
qualcosa.
NEMICO NUMERO 9
FARE I PALADINI
Quando impari a suonare uno strumento e inizi a saper fare i primi
pezzi, ti senti davvero un grande. E non hai la idea ancora di quanta
strada ti serva per poterti definire “musicista”.
Quando si apprendono nuove abilità, se la strada si è rivelata buona
sarà successivamente difficile abbandonarla. Ad esempio, ad un
chitarrista potrebbero restare dei difetti d’impostazione (ricordando
che molti geni della musica avevano difetti d’impostazione).
La stessa cosa accade nello Sviluppo Personale e ancora una volta c’è
lo zampino dell’economia cognitiva. Quando impari le prime
tecniche ti senti il migliore e ti sembra che nessuno possa fermarti.
E’ a questo punto che può scattare “l’indottrinamento” del mondo
che ti circonda. Talmente entusiasta che inizi a spiegare a tutti che
cosa ti sta cambiando la vita e, se sei il tipo, cerchi di dare consigli
sulla base delle tue nuove conoscenze.
In sintesi, diventi un paladino dello sviluppo personale, pronto a
difendere a spada tratta il tuo “modello di riferimento” e/o la tua
teoria.
Questo passaggio è una minaccia per lo sviluppo personale, sia tuo
che di chi ti circonda in quel momento. Un mio carissimo amico
diceva spesso: “bisogna parlare meno e applicare di più”.
Il sentirsi parte di qualcosa è un meccanismo fondamentale della
nostra mente. Nel momento in cui ci sentiamo parte di un gruppo
immediatamente tutti i gruppi esterni diventano dei nemici.
Uno psicologo molto noto (Tajfel) ha fatto decine di esperimenti sui
gruppi. Uno fra i più interessanti consisteva in questo: un gruppo di
persone veniva campionato (scelto casualmente). Si diceva ad
ognuno di loro che esistevano due gruppi e che lui era parte di uno di
questi.
Ogni soggetto doveva regalare ad un altro soggetto dei soldi (finti) e
lo scopo era quello di: capire chi facesse parte del tuo gruppo e fare
in modo che il proprio gruppo guadagnasse il più possibile.
I soggetti non sapevano a quale gruppo appartenessero, ma non
appena qualche minimo segno lo faceva intuire, il soggetto iniziava
ad avere chiare inclinazioni. A qualcuno dava i soldi e a qualcun altro
no.
In questo modo i due gruppi si sono formati realmente e i soggetti
erano completamente disposti a sacrificare le loro somme, per poter
far vincere quello che si credeva essere il loro gruppo. Non solo
attraverso le video registrazioni si sono osservati tutti i
comportamenti tipici del “razzismo” nei confronti dell’altro gruppo.
Esistono centinaia di questi studi, soprattutto in psicologia sociale.
Molti, come questo, puntano a farci capire determinati meccanismi di
razzismo (meccanismi di categorizzazione di “in group e out group”.
Non tutta la psicologia è spazzatura, sto facendo il paladino;-)
Quindi nemico dello sviluppo personale, numero 9 è “fare i
paladini”. Difendere a spada tratta, qualcosa che non ha bisogno di
essere difesa…lascia che ti spieghi meglio…
Il mondo dello SP e della Psicologia in generale è fatto di
osservazioni della realtà. E’ per questo motivo che si sente dire in
giro che, ad esempio la PNL è un modello e non una teoria. Ma quale
è la differenza?
La teoria sono un insieme di assunti, tenuti insieme da
presupposizioni logiche dovute ad ipotesi verificate in precedenza.
Mentre un modello è il tentativo di schematizzare qualcosa che già
accade in natura.
Quando andavi a scuola probabilmente avevi in classe un “modello”
del sistema solare. Quello non è davvero il sistema solare, ma solo
una sua riproduzione per far comprendere agli alunni il suo
funzionamento.
Allo stesso modo, molte tecniche e metodologie dello SP, nascono da
chi già le mette in pratica. Tuttavia, oltre a tenere presente che ogni
individuo è unico, bisogna ricordare che un modello va
costantemente aggiornato in base alle proprie osservazioni.
Questa è la motivazione principale per cui, il diventare paladini della
propria teoria o modello di riferimento è limitante. Se infatti
qualcuno dovesse osservare che, ad esempio i segnali oculari della
PNL sono una cavolata, l’intera comunità dei paladini della PNL si
rivolterebbe.
Capita spesso, durante i corsi, che qualcuno chieda: “ma il mio
compagno non muove gli occhi, come faccio a vedere…” oppure: “il
mio compagno muove gli occhi diversamente da come descritto”.
A questo punto mi complimento con il corsista dicendogli che è
proprio questo lo scopo, il semplice fatto che sia riuscito a notare
un’eccezione è importante.
Creare delle categorie ci è utile per muoverci all’interno di un
territorio che non conosciamo ma sarà impossibile che la mappa sia
l’esatta riproduzione del territorio. Per questo un bravo esploratore
dovrebbe essere attento a modificare, se il caso, la mappa se si
accorge che qualcosa non corrisponde alla propria rappresentazione.
Sarebbe inutile e poco producente, non segnalare una montagna o un
luogo nuovo presente nel territorio e non indicato dalla mappa.
Lo Sviluppo Personale, anche se molte volte si mescola con la
spiritualità…non è una religione e chi si avvicina a queste materie
dovrebbe tenere presente il pericolo di diventare ideologisti.
NEMICO NUMERO 10
L’ETICA
Quando ti appresti nello scegliere un corso di formazione ti trovi
davanti ai seminari e/o percorsi più bizzarri… dalla lettura dell’aurea
sino a come vendere i ghiaccioli agli esquimesi.
Mi è capitato di lavorare molto con le aziende e quindi di dover
insegnare tecniche di una certa potenza a persone che le avrebbero
utilizzate per aumentare i propri profitti. Oggi non lo faccio più per
una scelta cosciente!
In modo particolare mi è capitato di lavorare per una famosa azienda
di telecomunicazioni facendo formazione al loro Call Center. Questa
esperienza mi ha davvero aperto gli occhi, vedere e sentire la
“rielaborazioni” delle mie metodologie per “fregare la gente” non è
stata un bella cosa.
A tutti sarà capitato di ricevere una di quelle noiosissime telefonate,
del tipo: “buon giorno sono Marco di x la chiamo solo per avvertirla
che la linea ADSL nella sua zone è pronta...” ecc…ecc…per arrivare
a dire “in questo periodo ha la possibilità di parlare direttamente con
un nostro addetto che le mostrerà tutti i vantaggi della nuova linea”…
E poi lo spudorato utilizzo di una tecnica vecchia come il mondo
“bene signora quando preferisce incontrare il nostro addetto, alla
mattina o al pomeriggio?”.
Una classica finta scelta…insomma, questa è solo una delle modalità,
e neanche la peggiore, per indurre i clienti ad accettare le vostra
visita. Chiaramente “l’addetto” è un super venditore che viene a casa
tua con l’unico scopo di VENDERE a tutti i cosi!
Quindi perché proprio l’etica deve essere uno dei nemici principali
dello sviluppo personale?
Perché, anni di esperienza mi hanno insegnato che senza etica, non si
arriva da nessuna parte. Non fraintendermi, ci sono persone che
hanno costruito imperi andando proprio contro l’etica.
Non voglio dire se è giusto o sbagliato agire in questo modo ma solo
che, se vuoi accrescere te stesso il percorso che affronti deve essere
necessariamente in linea con i tuoi valori e con la tua etica personale.
Come potresti guardarti allo specchio e dire “sono a buon punto nella
mia crescita personale” quando il tuo lavoro è insegnare, motivare
ecc… persone che devono andare a fregarne altre?
E’ chiaro che se tu credi nel prodotto che vuoi vendere non c’è
nessunissimo problema nell’insegnare qualche tecnica per spingere
l’acquirente a fare il grande passo. Ma se tu per primo non ci credi e
pensi, anzi di star facendo delle forzature per obbligare altre persone
a fare qualcosa…allora ti assicuro che sarà molto dura guardarsi allo
specchio…e sarà ancora più dura definirsi un “esperto” di sviluppo
personale… al massimo ci si potrebbe definire esperto di sviluppo
del portafoglio;-)
Spero che il mio discorso sia chiaro… quando leggi, ad esempio
“persuasione engeneering” di Bandler e La Valle vai in brodo di
giuggiole a notare quante tecniche particolari esistono per la vendita.
E più volte nell’arco del libro i due autori ripetono… ehi non devi
farti problemi business it’s business…
E’ quello che ti dicevo prima, quando gli affari sono affari…va tutto
bene…ma quando il tuo sviluppo personale diventa il tuo affare…fai
molta attenzione a come lo dosi. Infatti è davvero brutto trovarsi ad
una certa età, dopo aver raccolto diversi successi professionali e non
riuscire a guardarsi allo specchio.
Sono convinto che tutte le persone che si avvicinano al mondo dello
Sviluppo Personale lo facciano primariamente per aiutare se stessi.
Una sorta di egoismo positivo ci permette di andare avanti negli
studi… e molte di queste persone diventano degli ottimi
professionisti.
In sintesi ti riformula la domanda di prima e la rendo anche più
provocatoria “ se il tuo lavoro è fregare la gente o insegnarli come
fare, avresti poi il coraggio di affermare di essere un maestro dello
sviluppo personale? Una persona da cui imparare e svolgere un
percorso di crescita?”.
Se la risposta è si…no problem ognuno è libero di fare ciò che vuole
ma tieni presente l’aspetto etico ed ecologico del sistema su cui
operi.
Poniti le classiche tre domandine del controllo ecologico tanto caro
alla PNL:
1) Questa cosa avrà ripercussioni nel futuro? E se si quali?
2) Questo cambiamento è buono per me?
3) Questo cambiamento è buono per la gente che mi circonda?
Queste semplici domandine possono farti capire velocemente dove
andare a parare. E ti assicuro che se la tua scelta è “poco etica”,
queste domande ti illumineranno;-)
“CHI E’ LEI?”;-)
Prima di iniziare voglio rispondere a quella curiosità, spesso tratto
distintivo dell’uomo italico;-) che corrisponde alla domanda (alla Totò):
“ma chi è lei?”
Bene, cercherò di soddisfare la tua curiosità evitando di srotolare il mio
chilometrico curriculum;-)
Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono Nato ad Alassio, una nota cittadina
di provincia affacciata sullo splendido golfo ligure. All’età di 9 anni i miei
genitori mi hanno mandato in un posto chiamato “campo sole”. Una specie
di intrattenimento per bambini…estivo…
Ancora piccolino ho avuto la fortuna di avere una “maestra” appassionata
di yoga, che ne tempo libero, si divertiva a farci assumere le posizioni più
strane e complicate. D’altronde aveva una vera e propria “materia
plasmabile” fra le mani…hai presente quanto sono elastici i bambini…
Bene…in quel periodo dorato, quando far fare dello yoga ai bambini non
era ancora tacciato come reato di pedofilia;-) la maestra inizia, in modo
molto ecologico, a farci fare delle visualizzazioni.
Quelle strane forme di “immaginazione” mi hanno talmente colpito che,
ancora oggi, sulla soglia dei 30 anni, continuo ad eseguire
“visualizzazioni” simili a quelle suggeritemi ben 21 anni fa.
Appena terminate le scuole superiori decido di trasferirmi a Padova dove
inizio a studiare…indovina?
Bravo…psicologia…e cos’altro poteva studiare un povero bambino
molestato dalla maestra di yoga?;-))
Trascorro tutti gli studi all’interno di una splendida casa dello studente.
Qui durante il mio primo anno incontro Manuel…un ragazzo all’ultimo
anno di psicologia che mi “inizia” alla PNL e all’ipnosi ericksoniana.
Come molti già sanno, la PNL e l’ipnosi, non si sposano bene con il
sistema accademico della facoltà di psicologia. Quindi per diversi anni
sono stato “tacciato”, dai miei colleghi di cialtroneria e credulone ria…c’è
mancato poco che non mi bruciassero vivo;-)
Non ho dovuto combattere solo con loro, ma anche con i diversi professori
ai quali 5 anni dopo ho chiesto la tesi…che mi hanno detto:
“Romagnoli lei vuole prendere la lode…e allora abbandoni la sua tesi sulla
PNL, ci sono cose più importanti da studiare ”…
Giovane e spaventato con il segreto desiderio di intraprendere la carriera
universitaria, ho seguito il loro consigli…ho preso la lode (ma quanto me
la tiro;-)) e ho iniziato la carriera universitaria…abbandonata dopo un
anno;-))
Durante l’Università ho seguito e studiato i corsi più assurdi…i miei
colleghi mi chiamavano “il collezionista di stramberie”. Tuttavia la mia
preparazione, parallela a quella accademica, mi ha permesso di trovare
subito un ottimo lavoro…al contrario dei miei poveri colleghi pissi-
cologi;-)
La passione per la PNL mi ha spinto, inevitabilmente, ad approfondire la
conoscenza del papà di tutto questo…Milton H. Erickson. Questa
passione smodata per l’ipnosi mi ha portato a frequentare la scuola post-
universitaria di psicoterapia ipnotica ericksoniana (AMISI di Milano).
Dopo 10 anni di studio “matto e disperato” (come direbbe il Leopardi) ho
iniziato a condividere le mie passioni, dapprima attraverso il web con la
super lista di discussione di Psicologia Neurolinguistica, e
successivamente attraverso l’insegnamento in corsi dal vivo.
Adesso…oltre a lavorare come psicologo in diverse strutture, gestisco la
rete di siti dedicati alla “psicologia Neurolinguistica”. Termine che mi
sono inventato, durante il periodo universitario, per fondere la Psicologia
con la PNL.
CONCLUSIONI
Innanzi tutto mi congratulo con te per essere arrivato sino a qui…a
qualsiasi livello di preparazione tu sia giunto nello sviluppo
personale, questi 10 punti ti saranno utili. O per impararli oppure per
confrontare la tua esperienza con la mia.
Ovviamente i nemici dello sviluppo personale sono molteplici e, pur
restando in queste poche pagine ho cercato di inserire i più
insidiosi…ma soprattutto i più “elevati”. Cioè quelli che si
incontrano dopo molto tempo di studio e di pratica.
I diversi “nemici” non sono posti in ordine di pericolosità, ma
semplicemente nell’ordine che mi è venuto in mente con maggiore
naturalezza. Se li osservi bene ti accorgi che ognuno è atemporale,
cioè non dipende tanto da quanto tempo stai praticando e studiando
una determinata disciplina…
Ma dipendono dalla tua maturità interiore…
Ho scelto di scrivere uno Special Reports su questo argomento per
facilitarti le cose. Se, ormai più di 10 anni fa, avessi trovato del
materiale come questo credo che da subito l’avrei scartato (ho un
indice referenziale interno molto forte) ma poi con l’andare del