SPARSA LE TRECCE MORBIDE da Adelchi di Alessandro · PDF filecorifeo tra i piccoli antichi...

2
Lo spettacolo era un itinerario “teatrale” tra le rovine del monumentale com- plesso del convento di S. Chiara a Brescia, diviso in undici stazioni. Il titolo Sparsa le trecce morbide lascia intendere l’accentuazione del momento lirico rispetto a quello tragico. Si trattava di una scelta dei brani più famosi e signi- ficativi del celebre dramma storico in cinque atti (n. d. r.). “Quando Renato Borsoni mi propose di occuparmi di questa serata ebbi molte perplessità. Per me è essenziale definire la struttura di una messa in scena, così che mi sia precluso derogare da un impegno interpretativo medita- to e prescelto. Mi stimola organizzare i vari filoni tematici, meglio se in con- trasto, in una imprescindibile unità da teorema, per comunicare senza sbavatu- re quanto per me urge nel testo. Ma non avevo a disposizione un dramma, solo brani staccati la cui scelta, a me affidata, era più o meno obbligata, dovendo essi essere autonomi e compiuti in se stessi. E sono i brani più romantici del testo: il diacono Martino, i due cori famosi, la morte di Ermengarda, la morte di Adelchi. Più o meno i brani poetici imparati a memoria da tutti a scuola... C’era poi un tema molto stimolante che mi attraeva nella proposta di Rena- to: far rivivere con inconsueti itinerari l’antica affascinantissima Brescia. Se non si poteva proporre un taglio critico e personale dell’Adelchi, si poteva andare a spasso con amici e bei brani di poesia, in contrade piene di fascino per far godere ai bresciani inconsuete suggestioni... Lo spettacolo si svolge con musi- che e costumi ottocenteschi, giacché la serata vive nel tracciato del coro dagli atrii muscosi, dai fori cadenti..., personale lamento del romantico Manzoni all’in- domani del fallimento del primo moto risorgimentale. Un clima da primo Ottocento nel quale il pubblico sarà materialmente condotto da un flauto- corifeo tra i piccoli antichi vicoli nei pressi di Santa Giulia” (Mina Mezzadri, Un clima da primo Ottocento, Programma di sala). “Lo spettacolo c’è ed è oltremodo visivamente suggestivo; le scelte scenogra- fiche sono di Enrico Job: è un Adelchi che parla agli occhi anziché al cuore o Conduzione con il flauto Angela Citterio I STAZIONE - SULL ARCHITRAVE DI UNA PORTA ACCANTO A SANTA GIULIA Diacono Martino Paolo Bessegato II STAZIONE - SCALINATA DI SAN CRISTO Dagli atrii muscosi Primo coro Renato De Carmine III STAZIONE - LOGGIA DEL PRIMO CHIOSTRO Morte di ermengarda Ermengarda Patrizia Zappa Mulas Ansberga Dorotea Aslanidis Suora Chiara Bonetti Suonatrice di arpa Francesca Tirale IV STAZIONE - LOGGIA DEL PRIMO CHIOSTRO Sparsa le trecce morbide Secondo coro Paola Mannoni V STAZIONE - INTERNO DELLA CHIESA DI SANTA GIULIA Morte di Adelchi Desiderio Renato De Carmine Adelchi Leonardo De Carmine Carlo Paolo Bessegato Arvino Carlo Pardi VI STAZIONE - SCALINATA DI SAN CRISTO Dagli atrii muscosi Primo coro Paola Mannoni Coordinamento scenografico e costumi Enrico Job Collaborazione ai costumi Gino Persico Regia Mina Mezzadri SPARSA LE TRECCE MORBIDE... da Adelchi di Alessandro Manzoni Brescia COMPLESSO DI S. GIULIA 14 luglio 1993 Carlo The production was a “theatrical” journey throughout the ruins of the gigantic complex of the convent of Santa Chiara in Brescia, broken by eleven stops.The title, Sparsa le trecce morbide, suggests the accentuation of the operatic side, rather than the tragic one. It was a selection of the most famous and meaningful passages of the famous historical drama in five acts (ed.). “When Renato Borsoni suggested that I should direct this production, I had many misgivings. For me, it is essential to define the structure of a production, and I cannot work without a premeditated, predefined scheme of interpretation. I enjoy organizing the various thematic strands, especially if they are in contrast, within an essential theoretical unit, in order to communicate what, for me, are the most important elements of the text, without digression. But I had no single play in my hands, just extracts, the selection of which, while entrusted to me, was more or less compulsory, given that they had to stand up on their own. And they are the most romantic passages in the text: the deacon Martino, the two famous choruses, the death of Ermengarda and the death of Adelchi. More or less the poetic passages which everyone learns by heart at school... Then, there was one aspect of Renato’s suggestion which I found very interesting: the tour, along little-known routes, of the City of Brescia as it had been centuries ago, a fascinating prospect. So while it was not possible to offer a critical, personal interpretation of Adelchi, it was possible to have fun, in the company of friends and some beautiful passages of poetry, exploring some fascinating old quarters, in order to make it possible for the inhabitants of the city to enjoy some unusual sights...The production makes use of nineteenth-century music and costumes, given that the evening is framed by the chorus ‘of mossy atriums and crumbling forums...’, the personal lament of the romantic Manzoni upon the failure of the first uprising of the Risorgimento. An early nineteenth-century climate, in which the audience will be physically led by a flute/chorus-leader through the winding historical alleyways around Santa Giulia” (Mina Mezzadri, Programme Notes). “This is a spectacle indeed, and it is most evocative, visually.The scenery is by Enrico

Transcript of SPARSA LE TRECCE MORBIDE da Adelchi di Alessandro · PDF filecorifeo tra i piccoli antichi...

Page 1: SPARSA LE TRECCE MORBIDE da Adelchi di Alessandro · PDF filecorifeo tra i piccoli antichi vicoli nei pressi di Santa Giulia”(Mina Mezzadri, Un clima da primo Ottocento,Programma

172

Lo spettacolo era un itinerario “teatrale” tra le rovine del monumentale com-plesso del convento di S. Chiara a Brescia, diviso in undici stazioni. Il titoloSparsa le trecce morbide lascia intendere l’accentuazione del momento liricorispetto a quello tragico. Si trattava di una scelta dei brani più famosi e signi-ficativi del celebre dramma storico in cinque atti (n. d. r.).“Quando Renato Borsoni mi propose di occuparmi di questa serata ebbimolte perplessità. Per me è essenziale definire la struttura di una messa inscena, così che mi sia precluso derogare da un impegno interpretativo medita-to e prescelto. Mi stimola organizzare i vari filoni tematici, meglio se in con-trasto, in una imprescindibile unità da teorema, per comunicare senza sbavatu-re quanto per me urge nel testo. Ma non avevo a disposizione un dramma, solobrani staccati la cui scelta, a me affidata, era più o meno obbligata, dovendo essiessere autonomi e compiuti in se stessi. E sono i brani più romantici del testo:il diacono Martino, i due cori famosi, la morte di Ermengarda, la morte diAdelchi. Più o meno i brani poetici imparati a memoria da tutti a scuola...C’era poi un tema molto stimolante che mi attraeva nella proposta di Rena-to: far rivivere con inconsueti itinerari l’antica affascinantissima Brescia. Se nonsi poteva proporre un taglio critico e personale dell’Adelchi, si poteva andare aspasso con amici e bei brani di poesia, in contrade piene di fascino per fargodere ai bresciani inconsuete suggestioni... Lo spettacolo si svolge con musi-che e costumi ottocenteschi, giacché la serata vive nel tracciato del coro dagliatrii muscosi, dai fori cadenti..., personale lamento del romantico Manzoni all’in-domani del fallimento del primo moto risorgimentale. Un clima da primoOttocento nel quale il pubblico sarà materialmente condotto da un flauto-corifeo tra i piccoli antichi vicoli nei pressi di Santa Giulia” (Mina Mezzadri,Un clima da primo Ottocento, Programma di sala).“Lo spettacolo c’è ed è oltremodo visivamente suggestivo; le scelte scenogra-fiche sono di Enrico Job: è un Adelchi che parla agli occhi anziché al cuore o

Conduzione con il flauto Angela CitterioI STAZIONE - SULL’ARCHITRAVE DI UNA PORTA ACCANTO A SANTA GIULIA

Diacono Martino Paolo BessegatoII STAZIONE - SCALINATA DI SAN CRISTO

Dagli atrii muscosiPrimo coro Renato De Carmine

III STAZIONE - LOGGIA DEL PRIMO CHIOSTRO

Morte di ermengarda Ermengarda Patrizia Zappa Mulas

Ansberga Dorotea Aslanidis Suora Chiara Bonetti

Suonatrice di arpa Francesca TiraleIV STAZIONE - LOGGIA DEL PRIMO CHIOSTRO

Sparsa le trecce morbideSecondo coro Paola Mannoni

V STAZIONE - INTERNO DELLA CHIESA DI SANTA GIULIA

Morte di AdelchiDesiderio Renato De Carmine

Adelchi Leonardo De Carmine Carlo Paolo Bessegato

Arvino Carlo Pardi VI STAZIONE - SCALINATA DI SAN CRISTO

Dagli atrii muscosiPrimo coro Paola Mannoni

Coordinamento scenografico e costumi Enrico JobCollaborazione ai costumi Gino Persico

Regia Mina Mezzadri

SPARSA LE TRECCE MORBIDE...da Adelchi di Alessandro Manzoni

BresciaCOMPLESSO

DI S. GIULIA

14 luglio 1993

Carlo

The production was a “theatrical” journey throughout the ruins of the gigantic complexof the convent of Santa Chiara in Brescia, broken by eleven stops.The title, Sparsa letrecce morbide, suggests the accentuation of the operatic side, rather than the tragicone. It was a selection of the most famous and meaningful passages of the famoushistorical drama in five acts (ed.).“When Renato Borsoni suggested that I should direct this production, I had manymisgivings. For me, it is essential to define the structure of a production, and I cannotwork without a premeditated, predefined scheme of interpretation. I enjoy organizingthe various thematic strands, especially if they are in contrast, within an essentialtheoretical unit, in order to communicate what, for me, are the most important elementsof the text, without digression. But I had no single play in my hands, just extracts, theselection of which, while entrusted to me, was more or less compulsory, given that theyhad to stand up on their own. And they are the most romantic passages in the text:the deacon Martino, the two famous choruses, the death of Ermengarda and the deathof Adelchi. More or less the poetic passages which everyone learns by heart at school...Then, there was one aspect of Renato’s suggestion which I found very interesting: thetour, along little-known routes, of the City of Brescia as it had been centuries ago, afascinating prospect. So while it was not possible to offer a critical, personalinterpretation of Adelchi, it was possible to have fun, in the company of friends andsome beautiful passages of poetry, exploring some fascinating old quarters, in order tomake it possible for the inhabitants of the city to enjoy some unusual sights... Theproduction makes use of nineteenth-century music and costumes, given that the eveningis framed by the chorus ‘of mossy atriums and crumbling forums...’, the personallament of the romantic Manzoni upon the failure of the first uprising of theRisorgimento. An early nineteenth-century climate, in which the audience will bephysically led by a flute/chorus-leader through the winding historical alleyways aroundSanta Giulia” (Mina Mezzadri, Programme Notes).“This is a spectacle indeed, and it is most evocative, visually.The scenery is by Enrico

Page 2: SPARSA LE TRECCE MORBIDE da Adelchi di Alessandro · PDF filecorifeo tra i piccoli antichi vicoli nei pressi di Santa Giulia”(Mina Mezzadri, Un clima da primo Ottocento,Programma

17

alla ragione, ma che esiste e si può raccomandare” (Marco Bertoldi, Un Adel-chi bello da vedersi, Il Giornale di Brescia, 14 luglio 1993).“Quasi a suggerire un percorso ideale tra la Brescia romana, longobarda,medievale, comunale, veneziana, l’itinerario teatrale ha preso avvio da piazzadel Foro per inerpicarsi sulle prime salite del colle Cidneo, il corteo degli spet-tatori preceduto dal flauto di Angela Citterio in costume primo Ottocento,come tutti i protagonisti delle sei stazioni... Il ‘clou’ della laica rappresentazio-ne – affidata al coordinamento scenografico di Enrico Job – ha avuto per sug-gestiva cornice le aeree logge del primo Chiostro” (Gastone Geron, Quattropassi a Brescia sulle orme di Adelchi, il Giornale, 16 luglio 1993).“Una messinscena, quella di Mina Mezzadri, che sottolinea con costumi escelte gestuali l’ambientazione ottocentesca della scrittura della tragedia” (UgoVolli, Manzoni va in monastero, la Repubblica, 30 luglio 1993).

Job. It is an Adelchi which addresses the eyes, rather than the heart or the mind, but itexists and is to be recommended” (Marco Bertoldi, Un Adelchi bello da vedersi, IlGiornale di Brescia, 14 July 1993).“Almost suggesting an ideal route through Roman,Lombard,Medieval,City-State andVenetian Brescia, the theatrical itinerary started from Piazza del Foro, winding up thelower slopes of the Colle Cidneo, the procession of spectators led by the flute of AngelaCitterio in early nineteenth-century dress, like all the main characters of the six ‘stops’...The high point of this secular production, of which Enrico Job coordinated the set design,was impressively framed by the airy loggias of the first Cloister” (Gastone Geron,Quattro passi a Brescia sulle orme di Adelchi, il Giornale, 16 July 1993).“Mina Mezzadri’s production underlines the nineteenth-century setting of the tragedy’stext with costumes and chosen gestures” (Ugo Volli, Manzoni va in monastero, laRepubblica, 30 July 1993).

La tenda di Carlo Magno nella Chiesa di Santa Giulia