Spagine al presente 05 cre art

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al presente s p a g i n e Periodico culturale dell’Associazione Fondo Verri Un omaggio alla scrittura infinita di F.S. Dòdaro e A.Verri Lecce, ottobre 2013 - anno I Spagine n°0 - al presente 05 il logo -immagine di Cre-Art A Palazzo Vernazza chiude il 27 ottobre “More real than the real” mostra a cura di Ilaria Bonacossa nell’ambito del progetto nomade Cre Art coordinato a Lecce da Lorenzo Madaro di Francesco Aprile “Il reale, il quotidiano in tutte le sue sfaccettature, come materia prima su cui poggia la creazione”

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La vetrina dell'arte europea

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al presente

spagine Periodico

culturaledell’AssociazioneFondo Verri

Un omaggioalla scrittura

infinitadi F.S. Dòdaro

e A.Verri

Lecce, ottobre 2013 - anno I Spagine n°0 - al presente 05

il logo -immagine di Cre-Art

A Palazzo Vernazzachiude il 27 ottobre

“More real than the real”mostra a cura di Ilaria Bonacossa nell’ambito del progetto nomade

Cre Art coordinato a Lecceda Lorenzo Madaro

di Francesco Aprile

“Il reale, il quotidianoin tutte le sue sfaccettature,

come materia primasu cui poggia la creazione”

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Lecce, ottobre 2013 - anno I Spagine n°0 - al presente 05

di Francesco Aprile

al presente

“More real than the re-al” è una mostra curatada Ilaria Bonacossa,giunta a Lecce, neglispazi di Palazzo Ver-nazza, lo scorso 5 otto-

bre, nell’ambito del progetto “no-made” CreArt, in collaborazionecon l’Assessorato alle PoliticheGiovanili ed Europee e l’Assesso-rato alla Cultura, Turismo e Spetta-colo del Comune di Lecce, l’inizia-tiva è coordinata a Lecce da Lo-renzo Madaro.

CreArt è il frutto di un progettoquinquennale, svolto con il coordi-namento del Comune di Valladolide delle altre città aderenti, e voltoal mettere in rete gli artisti, facen-doli incontrare attraverso la mostraed un fitto programma di residenzee appuntamenti in Europa. Artistiin mostra: Joao Pedro Trindade,Rodrigo Malvar, Virgis Ruseckas,Lidia Giusto, Márton Ildikó, VeresImola, Marit Roland, Annalisa Ma-cagnino, Ulrich Fohler, Elke Mei-singer, Mark Sengstbratl, RadekKalhous, Ondrej Bachor, GermánSinova, Eduardo Hurtado, Zygi-mantas Augustinas e Adrian San-du.

* * *Negli spazi di Palazzo Vernazza

le opere in mostra appaiono comecolte in un tentativo di pensare, oripensare, il reale alla luce del mo-mento creativo.

Il reale, il quotidiano in tutte lesue sfaccettature, come materiaprima su cui poggia la creazione, loritroviamo come filo conduttore,

trama di un percorso articolato chepare scandire, riflettendo, alcunidei punti cardine del contesto stori-co.

L’artista digitale Ondrej Ba-chor, attraverso uno sguardo atten-to e lucido sull’evoluzione tecnicae sociale dei new media, catapultail visitatore nella quotidianità delleossessive ripetizioni, visive, sono-re, che attanagliano il vissuto nellamorsa narcotizzante di estensioniplurime di entità biopsichiche.

Lo squarcio sociale è messo inpiedi e cucito da Eduardo Hurta-do che pone in essere un ritorno al-la terra, attraverso la proiezione diun filmato in cui ragazzi s’inge-gnano nel mettere insieme elemen-ti naturali essenziali alla sopravvi-venza, il tutto affiancato da un’in-stallazione che nella riproposizio-ne di momenti legati all’infanzia,lega in maniera inesorabile i dueconcetti prospettando una resa po-ietica ai due interventi cuciti in undialogo al contempo reale e sogna-to.

Poi, ancora, la produzione di on-de sonore nell’approccio e nella ri-cerca di Rodrigo Malvar, la per-vasività del suono, nella sua conti-nuità, l’aspetto propositivo del-l’opera, nella fisicità dell’installa-zione come proposta di una rappre-

sentazione fisica, materiale, attra-verso il suono, dell’umidità del-l’aria.

Gli inserimenti simbolici nel-l’arte di Adrian Sandu ci raccon-tano di un mondo catturato in sur-plus di comunicazione in cui il si-gnificante penetra nel significatoin un bombardamento senza sosta.

Gli scatti di Mark Sengsbratl,la natura violentata dall’uomo.

I materiali riciclati di AnnalisaMacagnino, concetti visuali dariempire, protection wood e le pa-role padre, madre, figlio, gridanoattenzione e cercano contatto nel-l’intelaiatura lignea rattoppata co-me relazioni interpersonali affati-cate da conflitti, allontanamenti eriavvicinamenti.

Sono questi alcuni dei momentiche caratterizzano CreArt, conse-gnandoci uno spaccato interessantesull’arte contemporanea.

D’altro canto, la mancata segna-lazione degli orari d’apertura echiusura della mostra, e la presen-za di laboratori e attività scolasti-che svolte nelle sale di PalazzoVernazza che interessano CreArt,vanno a rappresentare solo alcunidegli elementi di quel percorso adostacoli che pare necessario supe-rare prima di poter portare a termi-ne il pellegrinaggio.

Opere nell’atto del pensare

spagine

Annalisa Macagnino