Cè chi dice che quando le donne sono amiche, sono insopportabili...
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S.PACE 2007-2008 1
Questa presentazione si articola in tre parti:
1. CONTESTO: Cosa c’è alla base delle trasformazioni
2. NORMATIVA: Obbligo e obiettivi
3. STRATEGIA: Percorsi operativi
GLI OBBLIGHI DELL’OBBLIGO
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CONTESTO
l’autonomia scolastica 1
La legge delega 59/97 (che anticipava la riforma del Titolo V. legge
costituzionale 3/01) aveva innescato il processo dell’autonomia
scolastica in base alla quale si formalizzano le funzioni in cui si
concretizza l‘
AUTONOMIA FUNZIONALE DELLE SCUOLE
Autonomia funzionale non significa autonomia tout court ma autonomia
nello svolgimento di un compito che Stato e Regioni assegnano alle
scuole. Non esistono più le “circolari” ma i “compiti e le scadenze” per
ottemperare ai quali ogni scuola si organizza in maniera autonoma.
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CONTESTO
l’autonomia scolastica 2
Con la L. 59/97 e la relativa nascita della Dirigenza Scolastica (dlgs. 59/1998) nella scuola si
stabilizzano alcune funzioni:
1. Didattica – titolare è il Collegio dei Docenti e le sue articolazioni
2. Docente – titolare è il singolo docente
3. Ricerca e sperimentazione – titolare è il Collegio dei Docenti
4. Amministrativa e di indirizzo – titolare è il Consiglio di Istituto
5. Dirigente e di gestione – titolare è il Dirigente Scolastico
Art.1, comma 6.
Le istituzioni scolastiche sono organizzate sulla base del principio della distinzione tra funzioni di
indirizzo e programmazione, spettanti agli organi di cui all’articolo 2, comma 1, lettere b) e c),
e compiti di gestione e coordinamento, spettanti al dirigente scolastico.
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CONTESTO
l’autonomia scolastica 3
Dpr 275/99 Art. 16 - Coordinamento delle competenze
1. Gli organi OO.CC. garantiscono l'efficacia dell'autonomia delle istituzioni scolastiche
nel quadro delle norme che ne definiscono competenze e composizione.
2. Il DS esercita le funzioni di cui al decreto legislativo 6 marzo 1998, n. 59, nel rispetto
delle competenze degli organi collegiali.
3. I docenti hanno il compito e la responsabilità della progettazione e dell'attuazione del
processo di insegnamento e di apprendimento.
4. Il DSGA assume funzioni di direzione dei servizi di segreteria nel quadro dell'unità di
conduzione affidata al dirigente scolastico.
5. Il personale della scuola, i genitori e gli studenti partecipano al processo di attuazione e
sviluppo dell'autonomia assumendo le rispettive responsabilità.
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CONTESTO
l’Europa 1
OBIETTIVI STRATEGICI PER L’ISTRUZIONE(Adottati dal Consiglio istruzione del 12 febbraio 2001 e approvato dal Consiglio Europeo di Stoccolma del 23-24
marzo 2001)
1)Migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e formazione dell’UE
2) Agevolare l’accesso di tutti ai sistemi di istruzione e formazione
3)Aprire al mondo esterno i sistemi di istruzione e formazione
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CONTESTO
l’Europa 2
Obiettivi di Lisbona 2010
Aumento degli investimenti per l’istruzione e la formazione: non c’è un parametro specifico, il dato
relativo a ogni Stato verrà inserito in un’analisi comparata (benchmarking) con quello degli altri
Stati
2. Abbandono scolastico: dimezzare il tasso si abbandono, per arrivare a una media UE inferiore al
10%
3. Aumento dei laureati in matematica, scienze e tecnologia: dimezzare la disparità fra i sessi
dei laureati nelle materie indicate
1. 4. Popolazione che ha portato a termine la propria istruzione secondaria superiore: la percentuale
della popolazione compresa tra i 25 e i 64 anni che ha assolto almeno l’istruzione secondaria
superiore deve superare l’80%
5. Competenze fondamentali: la percentuale dei quindicenni con livelli bassi di capacità di lettura
e di nozioni di matematica e scienze deve essere almeno dimezzata (Rapporti PISA)
6. Apprendimento per tutto l’arco della vita: il livello del Longlife Learning deve essere almeno
del 15% e in nessun paese deve essere al di sotto del 10%
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CONTESTO
l’Europa 3
RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente
Bruxelles, 10.11.2005
1. comunicazione nella madrelingua;2. comunicazione nelle lingue straniere;3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;4. competenza digitale;5. imparare a imparare;6. competenze interpersonali, interculturali e sociali e competenza civica;7. imprenditorialità 8. espressione culturale
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CONTESTO
l’Europa 4
Per la definizione del termine “competenza”, leggiamo dal “Documento tecnico” allegato alla legge 27.12.2006, n.
296, art. 1, comma 622.
Si fa riferimento alla proposta di Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006. Il
Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli contiene le seguenti definizioni:
• “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le
conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro;
le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.
• “Abilità”, indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine
compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo
e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).
• “Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali
e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le
competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia.
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NORMATIVA
Obbligo 1 - Legge 296/06, artt. 622 e 624
Gli scarni comma della legge finanziaria sono stati
poi riempiti da quattro documenti del Ministro:
1. Lettera del Ministro
2. Documento tecnico
3. Regolamento
4. Assi culturali
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NORMATIVA
Obbligo 2 – lettera ministro
L'introduzione del nuovo obbligo si colloca nel quadro delle norme vigenti sul diritto/dovere
all'istruzione e alla formazione, in base alle quali nessun giovane può interrompere il proprio
percorso formativo senza aver conseguito un titolo di studio o almeno una qualifica professionale
entro il 18° anno di età.
L'obbligo di istruzione costituisce, quindi, un passaggio obbligatorio che non ha carattere di
terminalità e non è caratterizzato da un proprio autonomo ordinamento.
Gli indirizzi contenuti nel documento tecnico hanno carattere sperimentale e si applicano negli anni
scolastici 2007/08 e 2008/09.
Essi non incidono sugli attuali ordinamenti degli istituti di istruzione secondaria superiore e
rispettano le loro diverse identità, con riferimento agli ordini di studio, alle tipologie e agli indirizzi.
Il percorso di innovazione si svilupperà, quindi, a partire dal prossimo anno scolastico 2007/08 sino
alla ricomposizione, in un contesto unitario, di tutti gli ordinamenti dell'istruzione a partire
dall'anno 2009/10.
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NORMATIVA
Obbligo 3 – lettera ministro
la sperimentazione e i Collegi dei Docenti
Il periodo di prima attuazione ha una grande importanza nella costruzione di esperienze pedagogiche e
didattiche capaci di
consolidare e ampliare effettivamente i saperi e le competenze degli studenti, che possono rappresentare
un'importante prova del rinnovato interesse delle scuole dell'autonomia per
valorizzare le molte esperienze già da loro condotte;
finalizzare il lavoro di autonoma progettazione all'integrazione dei curricoli;
curare una migliore definizione dei percorsi dei primi due anni dell'istruzione secondaria superiore sulla
base dei risultati di apprendimento (saperi e competenze attesi).
Si intende, dunque, promuovere un'innovazione sostanziale, sostenuta a livello nazionale e territoriale, per
rendere effettivo l'esercizio dell'autonomia scolastica, nella consapevolezza che l'acquisizione delle
esperienze delle scuole è indispensabile per la costruzione della nuova istruzione obbligatoria.
Il processo partecipativo, con al centro le scuole e i docenti, è necessario anche per promuovere il monitoraggio
e la valutazione dei risultati delle innovazioni indotte dall'attuazione del nuovo dell'obbligo di istruzione.
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NORMATIVA
Obbligo 4 – documento tecnico
l’istruzione e la formazione iniziali offrano a tutti i giovani gli strumenti
per sviluppare le competenze chiave a un livello tale che li reparino alla
vita adulta e costituiscano la base per ulteriori occasioni di apprendimento,
come pure per la vita lavorativa;
si tenga debitamente conto di quei giovani che, a causa di svantaggi educativi
determinati da circostanze personali, sociali, culturali o economiche, hanno
bisogno di un sostegno particolare per realizzare le loro potenzialità;
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NORMATIVA
Obbligo 5 – documento tecnico
GLI ASSI CULTURALI
L’assolvimento dell’obbligo scolastico implica l’acquisizione di saperi e competenze:
I saperi e le competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione sono riferiti ai quattro
assi culturali (dei linguaggi, matematico, scientifico–tecnologico,storico-sociale)
Essi costituiscono “il tessuto” per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati
all’acquisizione delle competenze chiave che preparino i giovani alla vita adulta e che
costituiscano la base per consolidare e accrescere saperi e competenze in un processo di
apprendimento permanente, anche ai fini della futura vita lavorativa.
L’ obbligo di istruzione si caratterizza, dunque, per la congruenza dei saperi e delle
competenze acquisite, che assicurano l’equivalenza formativa di tutti i percorsi, nel rispetto
dell’identità dell’offerta formativa e degli obiettivi che caratterizzano i curricoli dei diversi
ordini, tipi e indirizzi di studio.
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NORMATIVA
ATTENZIONE
Una cosa è la valutazione del profitto all’interno degli attuali ordinamenti
(pagella). Altra cosa la certificazione delle competenze.
Per agire sui due piani, bisogna aver ben assimilato il concetto di competenza
e bisogna aver armonizzato gli attuali programmi agli assi culturali in
attesa della prevista modifica di tutto il sistema degli indirizzi e delle
indicazioni nazionali entro il 2010
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NORMATIVA Obbligo 6 - DM 139/07
Art. 4.Certificazione dell'assolvimento dell'obbligo di istruzione
1. La certificazione relativa all'adempimento dell'obbligo diistruzione di cui al presente regolamento e' rilasciata a domanda.Per coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno di eta' e'rilasciata d'ufficio.
2. la certificazione dei saperi e delle competenze è utile ai finidei passaggi a percorsi di diverso ordine, indirizzo e tipologianonche' per il riconoscimento dei crediti formativi, anche comestrumento per facilitare la permanenza, nei percorsi di istruzione eformazione .
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NORMATIVA Materie e competenze 1
Gli insegnamenti dei bienni, aggregabili attorno a quattro assi culturali strategici, dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale, costituiscono la base contenutistica pluridisciplinare e metodologica per lo sviluppo di competenze trasversali
Queste costituiscono la trama su cui si individuano e si definiscono quelle competenze chiave per la cittadinanza attiva, richiamate dalla Raccomandazione europea, che devono essere raggiunte al termine dell’obbligo di istruzione
M. Tiriticco
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NORMATIVA Materie e competenze 2
Ciascuna materia conserva i suoi contenuti e obiettivi specifici, ma ogni docente è tenuto ad adoperarsi a livello collegiale perché gli alunni conseguano anche le competenze relative * alla realizzazione e allo sviluppo personali, * alla cittadinanza attiva, * all’inclusione sociale e all’occupabilità
A tal fine è determinante una costante azione collettiva e proattiva del consiglio di classe, tenuto a
* valutare gli apprendimenti disciplinari e a * certificare le competenze chiave(M. Tiriticco)
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NORMATIVA
Obbligo 6 – regolamento
Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria 1
• Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie
modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle
proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.
• Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le
conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità
esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti.
• Comunicare
comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando
linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e
multimediali)
rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando
linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, disciplinari,
mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali).
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NORMATIVA
Obbligo 7 – regolamento
Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria 2
• Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le
proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed
alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri.
• Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita
sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le
opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.
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NORMATIVA
Obbligo 8 – regolamento
Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria 3
Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti
e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di
problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.
• Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti,
collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti
disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e
differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica.
• Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta nei
diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità,
distinguendo fatti e opinioni.
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Da M. TIRITICCOAmbiti e definizionidelle competenze chiave di cittadinanza
Costruzione del séImparare ad imparareProgettare
Relazioni con gli altriComunicare
comprendererappresentare
Collaborare e partecipareRapporto con la realtà
Risolvere problemiIndividuare collegamenti e relazioniAcquisire ed interpretare l’informazione
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NORMATIVA
Obbligo 9 – regolamento
I quattro assi culturali
Dei linguaggi (italiano, lingua straniera, linguaggi dell’arte, linguaggio digitale come trasversale ai
saperi)
Matematico - non si esaurisce nel sapere disciplinare e neppure riguarda soltanto gli ambiti operativi di
riferimento, consiste nell’abilità di individuare e applicare le procedure che consentono di esprimere
e affrontare situazioni problematiche attraverso linguaggi formalizzati e modelli matematici di
pensiero (dialettico e algoritmico) e di rappresentazione grafica e simbolica (formule, modelli,
costrutti, grafici, carte).
Scientifico-tecnologico - ha l’obiettivo di comprendere il valore della conoscenza del mondo naturale e
di quello delle attività umane; l’apprendimento è centrato sull’esperienza e l’attività di laboratorio.Storico-sociale - Le competenze relative all’area riguardano la capacità di percepire gli eventi storici
nella loro dimensione locale, nazionale, europea e mondiale e di collocarli secondo le coordinate spazio-temporali, cogliendo nel passato le radici del presente.
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NORMATIVA Obbligo 10 – regolamento
Si tratta di assi cui l’allegato attribuisce contenuti precisi
che – senza un’adeguata azione di programmazione dei Collegi dei Docenti, dei Consigli di Classe e dei Docenti –
rischiano di poter risultarerischiano di poter risultare
INCONCILIABILI CON L’ASSETTO DEGLI ORDINAMENTI E DEI PROGRAMMI ATTUALI
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LE LINEE GUIDA 1
Riguardano l’orientamento dei giovani e delle loro famiglie, la formazione dei docenti, il sostegno, il monitoraggio, la valutazione e la certificazione dei percorsi, nella
fase di applicazione sperimentale dell’obbligo di istruzione negli anni 2007/2008 e 2008/2009, in vista della sua messa a regime nel quadro della piena attuazione dei nuovi ordinamenti del primo e secondo ciclo di istruzione e formazione a partire dall’anno scolastico 2009/2010.
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LE LINEE GUIDA 2Decreto ministeriale del 27 dicembre 2007
Intendono costituire uno strumento di indirizzostrumento di indirizzo e una proposta di proposta di lavorolavoro destinata soprattutto ai docenti e ai dirigenti scolastici per aiutarli nel loro difficile compito di migliorare progressivamente la qualità degli apprendimenti dei giovani
sollecitando l’autonomia progettuale delle istituzioni scolastiche sollecitando l’autonomia progettuale delle istituzioni scolastiche nella predisposizione di un percorso biennale di nella predisposizione di un percorso biennale di sperimentazionesperimentazione, facendo tesoro delle esperienze innovative già realizzate negli scorsi anni, anche nell’ambito di progetti di rete sostenuti da istituzioni territoriali;
promuovendo progetti ed esperienze di continuità e raccordo promuovendo progetti ed esperienze di continuità e raccordo curricolare tra le scuole secondarie di secondo grado e quelle di curricolare tra le scuole secondarie di secondo grado e quelle di primo grado.primo grado.
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LE LINEE GUIDA 3i compiti degli OO.CC individuazione delle strategie più appropriate per l’interazione
disciplinare, per superare progressivamente la frammentazione dei superare progressivamente la frammentazione dei saperi negli attuali curricolisaperi negli attuali curricoli, quale fattore che genera disorientamento e dispersione scolastica;
approfondimento degli aspetti fondanti i quattro assi culturali
organizzazione dei processi didattici in termini di apprendimento per apprendimento per competenzecompetenze (non più conoscenze) da articolare in forme coerenti con le scelte generali del Piano dell’offerta formativa;
ampia utilizzazione degli spazi di flessibilità curricolare e organizzativa, anche attraverso ripartizioni funzionali dello stesso collegio dei docenti (dipartimenti, gruppi di lavoro…).
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LE LINEE GUIDA 4orientamento
dimensione orientativa degli assi culturali per assicurare l’equivalenza formativa di tutti i percorsi e favorire eventuali passaggi tra percorsi di studio diversi;
coinvolgimento delle famiglie e degli stessi studenti che hanno bisogno di un sostegno per realizzare le loro potenzialità
programmazione didattica ed educativa centrata sui processi di centrata sui processi di apprendimento e misurata sui livelli di ingresso e sui diversi apprendimento e misurata sui livelli di ingresso e sui diversi ritmi e stili cognitiviritmi e stili cognitivi degli studenti, che comprenda attività dedicate al recupero di ogni tipo di svantaggio senza trascurare la promozione delle eccellenze.
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LE LINEE GUIDA 5formazione
I piani per la loro formazione si configurano come misure per lo sviluppo della professionalità dei docenti, nella consapevolezza della complessità e della difficoltàcomplessità e della difficoltà che essi incontrano a tradurre gli obiettivi previsti dai curricoli dei diversi ordini, tipi e indirizzi di studio nelle competenze riferite agli assi culturali che caratterizzano il nuovo obbligo di istruzione.
• condividere il senso della nuova prospettiva educativa fondata sul concetto di competenza e collegata ai saperi e agli assi culturali, superando così la dimensione settoriale dell’insegnamentosuperando così la dimensione settoriale dell’insegnamento;
• individuare metodologie idonee per collegare i saperi disciplinari e gli assi culturalicollegare i saperi disciplinari e gli assi culturali al fine di acquisire le competenze chiave;
• valorizzare gli intrecci tra gli assi culturali, anche con riferimento alla competenza digitalecompetenza digitale;
• adeguare i criteri e le modalità di valutazioneadeguare i criteri e le modalità di valutazione all’interazione di conoscenze, abilità/capacità e competenze;
• individuare e sviluppare gli elementi di continuità
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LE LINEE GUIDA 6valutazione e certificazione
La valutazione in termini di risultati di apprendimento, il concetto di competenza in relazione a conoscenze e abilità, il ruolo degli assi culturali sono al centro del percorso di sperimentazione appena avviato e presuppongono un ripensamento profondo sia delle strategie didattiche sia della valutazione.
L’obiettivo è quello di coniugare coniugare l’accertamento dei livelli di conoscenza disciplinare con la verifica dei livelli di competenza
Il raggiungimento di questo obiettivo richiede un costante lavoro collegiale dei docenti per individuare e sperimentare metodologie didattiche (in particolare di carattere laboratoriale) e modelli di valutazione coerenti con un impianto culturale e pedagogico centrato sugli assi e sulle competenze.
In questa fase di prima attuazione del nuovo obbligo di istruzione, rimangono vigenti, per la valutazione, i riferimenti normativi contenuti nel regolamento dell’autonomia scolastica (decreto del Presidente della repubblica n. 275/1999), nonché nella periodica ordinanza ministeriale sugli scrutini ed esami.
Ci sarà un impegno istituzionale per la definizione di modelli di certificazione in funzione della validità e del riconoscimento dei titoli e dei crediti su tutto il territorio nazionale,
L’obiettivo è quello di predisporre uno strumento che consenta la “lettura” trasparente delle competenze acquisite, anche per favorire il passaggio fra i diversi percorsi formativi e il rientro in formazione, facilitare la prosecuzione degli studi fino al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il 18° anno di età.
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LE LINEE GUIDA 7Sostegno e osservazione del processo erogazione di un servizio di consulenza online, destinato
direttamente alle scuole costituzione di gruppi di lavoro regionali e, successivamente,
anche provinciali e locali la consulenza alle scuole per la creazione di reti e per
l’individuazione di nuove soluzioni organizzative e didattiche (modularità del monte ore, utilizzo della quota del 20%, scomposizione dei gruppi-classe, ecc.);
costituzione di gruppi di progetto di docenti per aree disciplinari afferenti ai quattro assi;
costituzione di gruppi di docenti di scuole del primo ciclo e del secondo ciclo per la progettazione di un curricolo verticale per competenze, che assicuri la continuità tra i due cicli;
creazione di una biblioteca online di materiali, esperienze, modelli italiani ed europei.
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Strategia – alcune ipotesi
1 – reti in verticale con la scuola media per raccordare livelli di uscita e di ingresso
2- moduli trasversali di logica all’inizio del ciclo3 – confronto dei programmi disciplinari per individuazione di nuclei
e/o argomenti comuni da svolgere o contemporaneamente o dividendoseli
4 – movimentazione verticale interna dei programmi delle singole discipline per l’armonizzazione anche con l’università
5 – utilizzo dei test di ingresso delle facoltà a numero chiuso per calibrare i livelli i uscita
6 – reti in orizzontale e ripristino concordato di moduli passerella tra le scuole autonome.
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Strategia – le reti 1
L’istituzione e l’articolazione organizzativa delle reti tra scuole sono normate dell’art. 7 dpr 275/99.
I vantaggi della rete: Programmazione verticale Divisione delle spese Accesso a finanziamenti (anche PON) sia per la didattica, sia per
l’acquisto di beni, sia per l’aggiornamento.
Come si fa la reteIl CdD elabora nel POF percorsi educativi in rete (e delibera)Il CdI delibera la costituzione della reteIl DS stipula gli accordi necessari con l’esterno
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Strategia – le reti 2
Nel nostro caso la rete può prevedere il coordinamento del lavoro sugli assi culturali tra scuole medie del territorio e superiori per la definizione dei prerequisiti di ingresso.
La definizione comune dei contenuti rispetto alle abilità di base (lettura, scrittura, grammatica, aritmetica e abitudine ad esercizi di logica) evita, al riguardo, molte chiacchiere.
Fondamentale per le SM (che sono molto più povere delle SS) è la possibilità di far accedere propri alunni ai laboratori delle SS per l’”orientamento lungo”
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Strategia – le reti 3
Le reti vanno utilizzate anche e con convinzione nel raccordo con il mondo del lavoro e le associazioni di categoria di artigianato, industria e commercio.
Sia nei PAS sia nello sviluppo dei progetti PON si deve lavorare in rete con il territorio
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Strategia – la logica
Aggiornamento dei docenti su percorsi di logica (trasversale) come terreno comune a tutti gli stili di apprendimento e da finalizzare a:
1. aprire i docenti all’approccio logico alla programmazione della propria disciplina
2. proporre agli studenti esercizi e percorsi di logica
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Strategia orizzontalità dei programmi
Lavorare per assi culturali proietta anche lo studio del triennio a lavorare per aree e non solo discipline.
E’ oggi tecnicamente possibile non sviluppare (magari in tempi diversi) argomenti analoghi in varie discipline (es. l’illuminismo…). Il problema sono i materiali di studio e l’individuazione delle specificità disciplinari nei nuclei tematici.
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Strategiaverticalità dei programmi
Il singolo docente oggi può e deve rivedere sia la quantità che la sequenzialità dei suoi insegnamenti perché anche per il triennio le nuove indicazioni (attese a brevissimo) andranno nella direzione delle conoscenze funzionali all’acquisizione delle competenze.
La cosa è più sensibile per gli insegnamenti tecnici ma anche sul versante umanistico vanno individuate “competenze” disciplinarmente perseguibili.
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Strategia – test universitari
Stringere accordi con le facoltà a numero chiuso per lo sviluppo di moduli di potenziamento (con o senza la presenza dei docenti universitari stessi).
Utilizzo dei test di ingresso delle facoltà per esercitazioni formative e per la “curvatura” dei programmi del triennio.
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Strategie - passerelle
L’improvvida abrogazione della L.9/99 ad opera della L.53/03 hanno impedito le passerelle.
Con la nuova normativa dei debiti diviene molto problematico non perdere un anno nel caso ci si accorga di aver sbagliato indirizzo
Moduli passerella e RETI con le SS di altro indirizzo possono limitare la dispersione e rimotivare in tempo utile per passare ad altro indirizzo in corso d’anno.
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