sorgenti di luce - Università Iuav di Venezia · 2020. 1. 27. · Sorgenti artificiali di luce Si...
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Lezioni di illuminotecnica
sorgenti di luce
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Illuminotecnica 1
Sorgenti artificiali di luce
Si dà il nome di sorgenti luminose, o sorgenti di luce, a tutti i corpi che
emettono energia radiante caratterizzata da lunghezze d’onda comprese
entro l’intervallo ~0,38~0,78, con intensità sufficiente per impressionare
l’occhio umano.
Le sorgenti artificiali servono a sopperire alla carenza di illuminamento
naturale trasformano energia (generalmente) elettrica in luce ed in genere
sono costituite da due parti le quali ne determinano le prestazioni:
• la lampada: preposta alla conversione di energia elettrica in flussoluminoso;
• l’apparecchio illuminante: ha la funzione di distribuire taleflusso in maniera opportuna e di proteggere la lampada stessa.
Le lampade
Le lampade possono essere ricondotte a due grandi categorie, le quali
differiscono tra loro per il principio fisico su cui si basa la produzione di
radiazioni luminose:
• lampade a incandescenza: il cui funzionamento si basa sul fatto
che un corpo riscaldato ad alta temperatura e portato
all’incandescenza emette radiazioni anche nel campo visibile.
• lampade a scarica: nelle quali la produzione di luce è dovuta
all’interazione degli elettroni di una scarica elettrica con gli ioni di
un gas o di un vapore.
Illuminotecnica 1
Acustica 1
Le lampade
GLS
AD INCANDESCENZA REFLECTOR
ALOGENE
LAMPADE VAPORI DI MERCURIO(IODURI METALLICI)
AD ALTA PRESSIONE
SODIO
A SCARICA DI GAS
VAPORI DI MERCURIO(FLUORESCENTI)
A BASSAPRESSIONE
SODIO
Acustica 1
Parametri di una lampada
• potenza di alimentazione [W]: potenza elettrica che è necessario fornire per il
funzionamento;
• tensione di alimentazione [V]: in genere intorno ai 220 V, o in alcuni case 6-
12-24 V ossia bassa tensione;
• flusso luminoso [lm]: quantità di luce erogata per unità di tempo;
• efficienza luminosa [lm/W]: esprime il rendimento energetico di una sorgente
luminosa. Essa corrisponde al rapporto tra flusso luminoso ottenuto e potenza
elettrica impiegata in alimentazione;
• vita media [h]: indica il numero di ore di funzionamento dopo il quale, in un
lotto di lampade ed in certe condizioni di prova, il 50% cessa di funzionare;
• curva di decadimento è la rappresentazione grafica dell’andamento del flusso al
variare delle ore di funzionamento;
• indice di resa cromatica, CRI, Ra: indica cioè la fedeltà con cui la luce fornita
da una sorgente artificiale riesce a riprodurre i colori reali, ossia la luce del sole
• temperatura di colore [K]: Rappresenta la temperatura del corpo nero con
l’emissione più vicina a quella della sorgente considerata;
• tipo di attacco: edison e a baionetta
• tempo di accensione: indica il tempo necessario per la messa a regime del
sistema di emissione (lampade a scarica).
Acustica 1
Lampade a incandescenza
Filamento di tungsteno (p.f. 3770 K)
avvolto in doppia spirale
Ampolla riempita di gas inerte (azoto-argon)
per limitare la sublimazione del tungsteno
Bulbo di vetro chiaro sodico-calcico
Attacco
Conduttori in nichel
Supporti in molibdeno
Lampada GLS
Acustica 1
Il filamento di tungsteno
Acustica 1
Lampade a incandescenza
Acustica 1
Lampade a incandescenza
Le lampade a incandescenza sono le più antiche (1841, T.A. Edison) e
ancora molto utilizzate per il buon compromesso tra costo, vita media e
efficienza.
Esse basano il loro funzionamento sul passaggio della corrente elettrica
attraverso un filamento dotato di una certa resistenza elettrica. Per effetto
Joule gran parte dell’energia elettrica viene dissipata in calore e aumenta la
temperatura del filamento fino a temperature compatibili con l’emissione
nel visibile (legge di Wien): 2500-2700 K per le GLS e circa 3300 K per le
alogene.
Pregi: costo modesto, ottima resa cromatica (intorno a 100), facili da
installare e disponibili in varie forme.
Limiti: scarsa efficienza (max 20 lm/W), possibilità di abbagliamento, vita
media non elevata (1000-1500 ore), elevato invecchiamento.
Acustica 1
Lampade a incandescenza ad alogeni
Un tipo particolare di lampade a incandescenza sono quelle ad alogeni.
Nelle quali viene immesso un alogeno (iodio, cloro, bromo) in grado di
combinarsi con il tungsteno e ridepositarlo sul filamento.
Hanno migliori prestazioni rispetto alle lampade ad incandescenza:
• Durata da 1000 a 3000 ore;• Efficienza sino a 25 lm/W;• Temperatura del filamento intorno a 3500 K;• Temperatura di colore più elevata, da 2900 a 3100 K;• Elevatissima resa cromatica intorno a 100;• Dimensioni estremamente ridotte del corpo luminoso.
Il bulbo delle alogene è realizzato in quarzo in grado di resistere atemperature elevateIl riflettore può essere trattato con l’applicazione di strati di ossidiriflettenti alle radiazioni visibili, ma non a quelle infrarosse.Spesso sono alimentate in bassa tensione 6-24 V.
Acustica 1
Lampade a incandescenza ad alogeni
W
I
I
WI2
I2000 K
<1400 K
Acustica 1
Lampade a incandescenza ad alogeni
Acustica 1
Lampade a scarica in gas
Il funzionamento si basa sull’eccitazione ad opera di una scarica elettrica
di un gas (vapore metallico oppure miscuglio di vari gas a vapori).
Il gas è racchiuso in un contenitore di vetro o quarzo al cui interno sono
posizionati due elettrodi. Applicando ad essi una notevole tensione (da
100 V a 5 kV) viene prodotta una scarica ossia un flusso di elettroni che
interagiscono con gli atomi del gas. Gli elettroni degli orbitali più esterni
vengono spostati dalla loro posizione di equilibrio con assorbimento di
energia in maniera quantizzata.
In tale condizione gli ioni o gli atomi del gas sono instabili e gli elettroni
spostati tendono a ritornare nei loro orbitali di equilibrio liberando l’energia
corrispondente al relativo salto energetico con emissione di radiazione
anche luminosa.
Per innescare la scarica e regolarla durante il funzionamento sono
necessari opportuni dispositivi: starter, reattore.
Acustica 1
Lampade a scarica in gas
I gas utilizzati devono essere in grado di emettere nel campo del visibile.
Si sono utilizzati per primi i gas nobili (neon) si utilizzano anche vapori di
sodio o mercurio o alogenuri metallici.
Una parte dell’emissione può avvenire nel campo dell’ultravioletto. In
questo caso si utilizza il fenomeno della fluorescenza utilizzando polveri
(alluminati, ossisolfuri, silicati, con metalli pesanti e terre rare) in grado di
assorbire la radiazione UV e riemettere radiazione visibile. Si riveste con
queste sostanze il tubo in vetro e si ottengono le cosiddette lampade
fluorescenti.
Pregi: efficienza specifica elevata (35 lm/W-200 lm/W), vita media
elevata compresa tra 5.000 e 12.000 ore.
Limiti: spettro discontinuo, limitati valori di CRI in molti casi, fluorescenti
hanno un buon indice di resa cromatica (85-90), quelle al sodio bassa
pressione non hanno praticamente CRI.
Acustica 1Lampade a scarica in gas
Acustica 1
Lampade al sodio bassa pressione
Sono state messe a punto nel 1932 in Olanda dai tecnici Philips per
illuminazione stradale.
La pressione del gas nel bulbo è di 0,5 Pa e si cerca di mantenere una
temperatura intorno ai 270 °C.
Il tubo di scarica è quindi isolato termicamente con un secondo involucro
sotto vuoto. La superficie interna del tubo è ricoperta di ossido di indio con
una trasmissione nel visibile del 91% e una riflessione nell’IR del 90%.
Con questi accorgimenti si arriva a un’efficienza luminosa di 200 lm/W.
Purtroppo la luce prodotta è monocromatica giallo-verde. Di conseguenza
possono essere utilizzate solo quando la resa cromatica non è importante
come nell’illuminazione stradale.
Acustica 1Lampade al sodio bassa pressione
Acustica 1
Lampade al sodio alta pressione
Sono state messe a punto cercando di superare la principale limitazione
delle lampade al sodio a bassa pressione, la bassa resa cromatica. La
pressione del gas nel bulbo è di 40 kPa e si cerca di mantenere una
temperatura intorno ai 270 °C.
Essendo il sodio molto aggressivo ad elevata temperatura i tubi di scarica
sono realizzati in ossidi di alluminio, più resistenti e comunque trasparenti.
L’efficienza luminosa diminuisce fino a 100-120 lm/W.
L’indice di resa cromatica è intorno a 60 e la temperatura di colore intorno
a 2150 K. Si ha una vasta gamma di potenze da 70 a 1000 W con diverse
fogge. Vita media 5000 ore. Tempo di accensione 3-4 minuti.
Aumentando la pressione fino a 95 kPa Philips ha ottenuto una
temperatura di colore di 2500 K e un CRI di 80, tendendo alle prestazioni
di una lampada ad incandescenza. L’efficienza diminuisce fino a 43 lm/W.
Acustica 1
Lampadeal sodio alta pressione
Acustica 1
Lampade mercurio bassa pressione
Utilizzano una miscela di
argon e vapore di mercurio.
Sono tipiche lampade
fluorescenti. La superficie
interna del tubo è ricoperta
da tre o cinque diversi ossidi.
Si riesce a ottenere un CRI
tra 85 e 90. La temperatura
di colore va da 4000K a
6000K.
L’efficienza luminosa risulta
compresa tra 50 e 95 lm/W
mentre la vita media è
intorno a 10000 ore.
Acustica 1
Lampade mercurio alta pressione
La pressione del gas nel bulbo va da 100 kPa
a 2,5 Mpa. Il bulbo è realizzato in quarzo ed
è alloggiato in un bulbo in vetro. Gli elettrodi
sono spirali in tungsteno ricoperto di terre
rare.
L’efficienza luminosa è compresa tra 35 e 50
lm/W, mentre l’indice di resa cromatica è
relativamente basso. Vita media 5000 ore.
Tempo di accensione 3-5 minuti.
Aumentando la pressione fino a 95 kPa
Philips ha ottenuto una temperatura di colore
di 2500 K e un CRI di 80, tendendo alle
prestazioni di una lampada ad
incandescenza. L’efficienza diminuisce fino a
43 lm/W.
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Acustica 1
Lampade ad alogenuri metallici
La miscela gassosa utilizzata oltre a
argon e vapore di mercurio presenta
anche alogenuri di sodio, tallio.
Forniscono flussi luminosi molto elevati
e hanno una buona efficienza intorno a
80 lm/W.
I tempi di accensione sono intorno a 2-
3 minuti e la vita media può superare le
6000 ore.
Possono sostituire le incandescenti ad
alogeni e le fluorescenti standard.
Acustica 1
Lampade ad induzione
La scarica viene in questo caso prodotta
senza elettrodi utilizzando un campo
magnetico oscillante ad elevata frequenza
(2,65 MHz) il quale induce un campo
elettrico secondario. Il campo elettrico
ionizza il gas che emette radiazione UV
corretta con l’utilizzo di polveri
fluorescenti.
Forniscono flussi luminosi elevati e hanno
una buona efficienza intorno a 70 lm/W.
I tempi di accensione sono rapidi (0,5 s)
e la vita media può superare le 60000
ore.
Acustica 1
Lampade a luce miscelata
Sono un prodotto ibrido costituito essenzialmente da una lampada a
vapori di mercurio ad alta pressione cui viene aggiunto un filamento ad
incandescenza il quale ha anche la funzione di stabilizzare la scarica.
Esse presentano una luce con una componente a spettro continuo tipica
dell’indandescenza.
Si ha una grande facilità d’uso dovuta alla mancanza di dispositivi ausiliari
elettrici (sostituiti dal filamento) e dalla possibilità di utilizzare un comune
attacco Edison.
La tonalità della luce è abbastanza fredda per la prevalenza dell’emissione
del mercurio, tuttavia la resa dei colori è migliore di una semplice
sorgente a scarica.
L’efficienza è poco superiore a quella a incandescenza. Accensione e
riaccensione sono instantanee.
Acustica 1
Efficienzalampade
Acustica 1
Apparecchi illuminanti
Gli apparecchi illuminanti costituiscono l’involucro che contiene la sorgente luminosa
hanno la funzione di distribuire il flusso luminoso in maniera opportuna e di
proteggere la sorgente stessa.
Per indirizzare la luce sfruttano i fenomeni della riflessione, rifrazione e diffusione e
sono rispettivamente indicati come:
• diffusori: hanno lo scopo di diffondere la luce emessa dalle lampadeuniformando la luminanza nelle varie direzioni e quindi riducendo anche lepossibilità di abbagliamento. Sono realizzati in genere in materialitranslucidi.
• riflettori: orientano secondo direzioni ben determinate la luce emessa dallesorgenti luminose. Si utilizzano materiali con riflessione di tipo speculare.
• rifrattori: costituiti da un involucro di materiale trasparente che perrifrazione diffonde la radiazione luminosa Esempio tipico sono le plafoniere inmateriale plastico con superficie composta da piccoli prismi piramidali.
Acustica 1
Apparecchi illuminanti
riflessionerifrazionediffusione
Acustica 1
Ottiche
Apparecchi illuminanti
Solido di emissione
Il modo di distribuire la luce nello
spazio viene descritto dal solido di
emissione. Esso indica l’intensità di
emissione nelle diverse direzioni.
E’ possibile utilizzare una
rappresentazione sul piano
dell’emissione.
A seconda della simmetria si
utilizzeranno uno o più piani.
Curve fotometriche
Acustica 1Curve fotometriche
Acustica 1Curve fotometriche
Acustica 1Apertura del fascio
Descrive quanto “concentrato” è il fascio di luce prodotto dall’apparecchio. E’ l’angolo
entro il quale l’intensità si riduce al 50% del suo massimo in genere rilevato lungo
l’asse. In alcuni casi si utilizza la riduzione fino al 10%.
Si parla di lampade spot con apertura fino a 20°, lampade flood con aperture
maggiore di 40°