Sopravvissuti

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Un terribile incidente aereo darà origine ad una scoperta sensazionale e farà intrecciare vite, storie e sogni. In un mondo nuovo i "sopravvissuti" scopriranno di non essere soli... 2015 - ISBN 9788896926673- brossura - pp. 248

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Maruska Creanza

SOPRAVVISSUTI

Oltre il mondo conosciuto

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Copyright © 2015 - Tutti i diritti sono riservati per tutti i PaesiCasa Editrice AntipodesVia Toscana, 290144 [email protected]

ISBN: 978-88-96926-67-3

Maruska Creanza, Sopravvissuti. Oltre il mondo conosciuto,Antipodes, Palermo 2015

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“Se no che, ciò che hai nostri piedi serviva da gradino, divenivastalattite alle pareti.”

“La lava, porosa in alcune parti, formava piccole ampolle arro-tondate, cristalli di quarzo opaco, ornati di limpide gocce di

vetro, e sospesi alla volta come lampadari, sembravano accen-dersi al nostro passaggio. Si sarebbe detto che i geni dell’abisso

illuminassero il loro palazzo per accogliere gli ospiti dellaTerra.”

“Io pensavo a tante ricchezze nascoste nelle viscere della Terra edi cui l’avidità umana non potrà mai godere, perché i cataclismidell’era arcaica hanno seppellito quei tesori a tali profondità chenon vi sarà zappa, vanga o piccone che possa strapparli alla loro

tomba”

“Non già la luce del sole con i suoi fasci abbaglianti e la splen-dida irradiazione dei suoi raggi, né la luce pallida e vaga del-

l’astro delle notti che non è se non un riflesso senza calore: no;l’intensità di quella luce, la sua tremula diffusione, il suo lim-pido e secco candore, la sua temperatura poco elevata, e il suo

splendore più vivo di quello della luna, ne attestavano evidente-mente l’origine elettrica. Era una specie di aurora boreale, un fe-

nomeno cosmico che riempiva quella caverna capace dicontenere un oceano”

Brani tratti dal famoso romanzo di Jules Verne “Viaggio al Centro

della Terra”

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Tranne le bellissime citazioni riportate dal celebre romanzo diJules Verne “Viaggio al centro della Terra”, tutto il romanzo , “So-pravvissuti. Oltre il mondo conosciuto”, è totalmente provenientedalla mia fantasia. Nomi, luoghi e situazioni sono da considerarsi interamente e pu-ramente casuali.

Maruska Creanza

Nota

Ogni protagonista di questo romanzo, è inventato, ed ha la sua storia e il suo

bagaglio personale di gioie e di dolori.

Se qualcuno dovesse riconoscersi nel nome o nella situazione posso affermare

che la storia e il personaggio sono totalmente partoriti dalla mia fervida im-

maginazione.

In questa vasta gamma di tipi umani che ho creato, sta per annidarsi lo spettro

della catastrofe.

Una catastrofe che cambierà la vita dei sopravvissuti per sempre!

Di chiunque si parli, del buono o del cattivo, del fallito o del vincente, tutti in-

contreranno la paura.

Una cosa è certa, smetteranno di rincorrere le paranoie autoprodotte, e si de-

dicheranno a vivere nella maniera più radicale e arcana possibile… dove la

condizione di mangiare e di non essere mangiati, e la condizione di dormire e

avere la fortuna di risvegliarsi saranno pericolosamente vicine!

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Parte Prima

CarloLa Solitudine

Carlo Crescenti vide la donna con i capelli rossi mentres’imbarcava per il volo, era bella alta e slanciata e avevaun sorriso radioso.

Si vedeva che era felice. Lui, al contrario, si sentiva di umorenero.

Ormai erano secoli che non provava più la voglia di vivere.Anzi, voleva morire, alle volte.La donna dai capelli rossi si avviò verso le scale che conduce-

vano all’imbarco.Lei non poteva immaginare che lui la seguiva da mesi.Carlo Crescenti faceva il programmatore di computer, era con-

sapevole di essere molto bravo, il PC per lui non aveva segreti.A soli 35 anni era il numero uno nel suo campo adesso, alcuni,

glielo riconoscevano.La passione per i computer era arrivata presto, nell’adolescenza.Il suo primo computer, un commodor64, era stato per lui una

vera e propria rivelazione.Ancora oggi non capiva se la scoperta di quel mondo virtuale

fosse stata una benedizione o una maledizione.Carlo era figlio unico, i genitori erano insegnanti di scuole su-

periori, ed erano avanti con l’età quando lui era nato.

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Non aveva molto dialogo con loro, forse era tutta colpa del di-vario generazionale che li separava.

E poi erano sempre impegnati con il lavoro e la militanza poli-tica. Carlo era cresciuto così, con una tata straniera.

Il suo carattere ritroso e schivo avevano fatto il resto.Dopo il diploma aveva scelto di studiare in un’università lontana.Allora i rapporti con i genitori erano diventati sporadici.I primi anni tornava dai suoi per le feste natalizie, poi dopo

l’ennesimo scontro aveva evitato anche quello.Poi appena la vecchiaia se li era portati via, lui era rimasto con

tante cose in sospeso da dire e da fare.Forse era quel senso di vuoto, di non compiuto, che lo aveva

reso incline alla chiusura e alla depressione.In quel periodo nero della sua vita, dove non aveva amici né

una fidanzata né particolari interessi oltre il computer, era giuntauna proposta che forse aveva dato una scossa alla sua esistenza.

Un misterioso personaggio gli aveva proposto d'inserirsi all’in-terno di un computer, per controllare una ricerca di una certa dot-toressa.

Si era convinto subito non appena aveva visto la sua foto.Quegli occhi verdi e quei capelli rossi naturali l’avevano stre-

gato, peccato che il suo compito sarebbe stato quello di spiarla.

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MelissaL’Idealismo

Quel brevetto che aveva nella valigetta avrebbe cambiatoper sempre il mondo.Altri prima di lei ci avevano provato ma o erano morti

per fatalità, o i loro brevetti erano stati screditati e messi ad am-muffire.

Suo padre, Amilcare Mercanti aveva cominciato quel partico-lare progetto scientifico molti anni prima che Melissa nascesse.

Ma l’avevano ostacolato, avevano fatto di tutto per confutarele sue teorie.

Anche per questo la sua salute ne aveva risentito, era morto a 65anni d'infarto quando Melissa era ancora studentessa universitaria.

Non appena raggiunta alla laurea, si era giurata che avrebbe ri-preso il lavoro la dove del padre si era interrotto.

Si era dedicata anima e corpo a quella che poteva essere unaricerca rivoluzionaria.

Si era isolata, aveva rinunciato a tutto.L’aveva fatto per la memoria del padre, e l’aveva fatto anche

per se stessa.Non aveva condiviso il suo lavoro con nessuno se non qualche

accenno al suo capodivisione, il professor Giulio Fermali, tappaobbligata per avere ulteriori finanziamenti per la ricerca.

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Il mondo l’avrebbe ringraziata per sempre. E si sentiva orgo-gliosa per questo.

A parte suo padre, molti prima di lei si erano bruciati.Lei non avrebbe fatto gli stessi errori.Avrebbe dato una dimostrazione al mondo, a sorpresa davanti

decine di telecamere cosicché nessuno avrebbe potuto intralciarla.E poi contava che con la crisi mondiale finanziaria legata a pari

passo con quella energetica, i tempi oramai fossero maturi per con-vincere tutti specialmente i magnati del petrolio che era ora dicambiare rotta, definitivamente.

Lei stava regalando al genere umano una delle cose più pre-ziose che si potessero desiderare, il combustibile universale, unasemplice formula chimica H2O, della semplice acqua, che avrebbealimentato ogni auto e ogni congegno possibile e immaginabile.

Con emissioni zero.Un’energia ricavata dalla fonte più semplice al mondo, che avrebbe

immesso nell’aria solo vapore in quantità minime trascurabili.Doveva solo raggiungere quel professore e perfezionare il suo lavoro.Ancora c’erano delle tappe importanti da svolgere, ma a Pe-

chino avrebbe trovato tutte le risposte alle sue domande.Prese posto sul boeing, il suo sedile aveva il numero 40.Era entusiasta della sua ricerca e della sua scoperta, in quel mo-

mento si sentiva la regina del mondo.Poco prima di sedersi, a pochi sedili dal suo, aveva notato un

bell’uomo con delle lenti scure.Chissà perché aveva la sensazione di averlo già visto da qual-

che altra parte.Melissa era una donna attenta, meticolosa e molto guardinga.Da tempo aveva la sensazione di essere spiata. Strinse a se an-

cora più forte la sua cartelletta.

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