Sondrio Teatro - creval.it · ... la vostra voglia di condividere la vita culturale che nasce ......

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CULTURA Sondrio Teatro Stagione Teatrale 2017/2018

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CULTURA

SondrioTeatroStagione Teatrale2017/2018

Benvenutial Teatro Sociale SondrioLa Stagione 2017-2018 rende onore al significato più profondo dell’appellativo “sociale” assegnato al Teatro. Perché lo sguardo di tutte le pièces si dirige, in modo più o meno diretto, sulla società: la società per come è, per come potrebbe essere, per come forse sarà, tra utopia e paura del futuro, tra nervi scoperti e cecità di comodo.La programmazione è fortemente caratterizzata dai grandi temi del Novecento, a partire da quella geniale intuizione dell’“Io non più pa-drone a casa propria” che Dostoevskij, visionariamente, colse con decenni d’anticipo, e con la quale comincia idealmente il nostro per-corso. Parliamo di percorso, sì. Perché mai come quest’anno si è vo-luta imprimere una così intima connessione tra gli “sguardi teatrali” in scena: non dimenticando mai che teatro deriva la propria radice dal verbo greco thea sthai ‘, che significa, appunto, guardare.La stagione 2017-2018 di SondrioTeatro si caratterizza anche per il coraggio della contemporaneità. Su dieci spettacoli, nove sono sta-ti scritti dopo gli anni Sessanta, sei sono successivi al 2010, e gran parte degli autori è ancora in piena attività. Coraggio e, andrebbe aggiunto, dovere della contemporaneità: quello che spinge a cogliere il segno del nostro presente, le corren-

ti che lo attraversano, le nuove articolazioni dei rapporti personali e sociali (padri e figli, anziani e assistenti, coppie atipiche, gruppi di amici, comunità messianiche, comunità psichiatriche…), che il tea-tro, al pari di tutte le forme d’arte, sa leggere con straordinaria acu-tezza, mettendo sulla scena anche l’indicibile dei rapporti umani.La metafora drammaturgica diventa, nella proposta di Sondrio-Teatro, strumento di comprensione della realtà e, quindi, in ulti-ma istanza, strumento di consapevolezza culturale.E ogni sera, alla chiusura del sipario, sentiremo di portare a casa con noi, oltre al piacere dello spettacolo, il dono inaspettato di uno sguardo diverso, di uno sguardo in più sulle nostre vite, che ci ac-compagnerà e ci farà compagnia nei giorni a venire.

Vi aspettiamo al Teatro Sociale e…buona Stagione a tutti!

Il SindacoAlcide Molteni

Marina CotelliAssessore alla Cultura e all’istruzione

“Il Teatro è l’unico momento della vita in cui la vita non fa paura. La posso pensare, raccontare, e perfino rivivere, sentendomi forte e al sicuro”.

Valerio Binasco, regista, attore.

Cari amici,il nostro percorso si rinnova per il terzo anno.Anche nella passata stagione avete dimostrato il vostro interesse, la vostra voglia di condividere la vita culturale che nasce dal-le serate passate insieme al Teatro Sociale.È osservando le vostre reazioni e cogliendo le vostre critiche che nascono gli stimoli che servono a impostare il successivo pa-linsesto dedicato alla prosa.Una stagione, la prossima, in cui avremo l’onore di ospitare due grandi maestri del teatro italiano come Gabriele Lavia (Il sogno di un uomo ridicolo), e Massimo De Francovich (Mr Green), che sono riusciti a ritagliarsi, all’interno di un calendario di tournée molto fitto, 2 serate da dedicare al Teatro Sociale di Sondrio. Una stagione in cui non mancheranno graditi ritorni come Simo-ne Cristicchi che con Il secondo figlio di Dio ci farà conoscere la figura di David Lazzaretti, visionario che ha saputo coniugare valori cristiani e civili, una storia che riguarda geograficamente una piccola porzione d’Italia, ma che per la sua utopia assume valore universale. Guidati da Alessandro Gassmann, qui in veste di regista (ma in futuro chissà che non apprezzi anche lui il ca-lore del nostro palcoscenico) Daniele Russo e Elisabetta Valgoi, insieme ad altri 10 attori, proporranno un grande successo ci-nematografico degli anni Sessanta Qualcuno volò sul nido del cuculo arrivato ormai al terzo anno di tournée.Per continuare a parlare dei giorni nostri e dei problemi legati alla quotidianità Claudio Bisio in Father and Son sarà un padre cre-sciuto con i valori della partecipazione politica e dell’impegno sociale alle prese con un figlio apatico e privo di qualsiasi interesse.Un altro grande del teatro italiano, Marco Paolini, ci racconterà Le avventure di Numero Primo storia di Ettore (padre e foto-grafo) e di Nicola (figlio adottivo arrivato via internet) in cui fisica, biologia, neuroscienza e robotica si intrecceranno alla sto-ria dei due personaggi.Nel periodo della memoria per mantenere vivo il ricordo del passato, affinché si scongiurino quanto più possibile preoccupan-ti ritorni, il bellissimo dramma di Arthur Miller Vetri rotti, con Elena Sofia Ricci nel ruolo della protagonista insieme a Gian Mar-co Tognazzi e Maurizio Donadoni.A distanza di pochi anni torneranno a Sondrio gli Oblivion, questa volta con il loro Human Jukebox, una serata esaltante in cui sarete voi spettatori a indicare i vostri cantanti preferiti.Da non perdere la spassosissima Cena tra amici (Le Prénom) in cui 5 quarantenni daranno limpido esempio di una generazio-ne allo sbando; e Rosalyn, un thriller psicologico ricco di colpi di scena in cui viene esaltata la bravura di Alessandra Fajella e Marina Massironi.Come vedete ancora una stagione in cui non mancheranno tanti motivi di riflessione perché come diceva Novalis “Il teatro è l’at-tiva riflessione dell’uomo su se stesso”.Spero di rincontrarvi tutti al Teatro Sociale.

Il direttore artisticoFiorenzo Grassi

Ne “Il sogno di un uomo ridicolo”, tratto da un racconto fantastico di Dovstoeski, scritto intorno al 1876 e inizialmente inserito nel “Diario di uno scrittore”, Gabriele Lavia offre al pubblico il massimo della pro-pria superba attorialità, riprendendo uno dei suoi cavalli di battaglia. Nel monologo teso e viscerale il protagonista non si risparmia, fendendo il palco come fosse un campo di battaglia, nascondendosi dentro il cumulo di terriccio (sì, questa sarà la scena) nel quale rotolarsi, con-torcersi, strisciando dentro e fuori dalla camicia di forza.Perché Gabriele Lavia, al culmine della propria potenza, torna a vestire i panni di un pazzo, anzi del Pazzo: un uomo giunto all’età di 46 anni, che decide di metter in pratica l’idea, a lungo corteggiata, del suicidio; però si addormenta davanti alla pistola carica. Inizia così un sogno straordinario che lo porta alla scoperta della ‘verità’. Approda in un altro pianeta, del tutto simile alla Terra, tranne che per l’animo dei suoi abitan-ti, che sono puri, innocenti, e in quella purezza lui, per la prima volta, non viene considerato da tutti ridicolo.Ma il suo arrivo non è senza conseguenze: il Pazzo contamina quella gente, che in poco tempo acquista tutti i difetti della società da cui “l’umano”proviene.Lavia in più momenti della propria carriera si è confrontato con questo testo: “La prima volta lo lessi a de-gli amici a 18 anni e ancora non ero un attore”, ricorda, “oggi è passata una vita e Il sogno è quasi un’os-sessione. Ho scelto di rimetterlo in scena per riaffermare con forza come l’indifferenza, la corruzione e la degenerazione non possano essere le condizioni di vita della nostra società”.L’uomo ridicolo diventa, così, una riflessione sull’uomo moderno, meschino, bugiardo, che dal viaggio at-traverso la morte dovrebbe ripulirsi l’anima. E invece, anche nella nuova dimensione paradisiaca, conta-mina e infetta tutto ciò che tocca.In un dialogo ideale con il proprio alter-ego, di nero vestito, in contrasto con il candore della camicia di forza che indossa il protagonista, va in scena una storia rabbiosa e struggente sull’incapacità dell’uomo di cogliere la bellezza e l’amore.Soprattutto, con Gabriele Lavia va in scena una pagina di Grande Teatro che resterà indimenticabile per ciascuno spettatore.

IL SOGNODI UN UOMORIDICOLO

Lunedì 16 ottobre 2017Ore 21.00

di Fëdor Dostoevskijregia di Gabriele Laviacon Gabriele Laviae Lorenzo TerenziFondazione Teatro della Toscana

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Dopo aver dissacrato i classici della letteratura, del Teatro e dell’Opera, da Shakespeare a Manzoni, da Dante a Verdi, gli Oblivion prendono di mira la assai meno sacralizzata canzone italiana e la tradizione pop in un cinque contro tutti. Gli Oblivion diventano, così, “The Human Juke Box”, un articolato mangianastri umano che mastica tutta la musica e la restituisce all’esterno, in presa diretta e in forme inusuali, con l’altrettanto inusuale parte-cipazione degli spettatori in sala.Alla creatività dei cinque saltimbanchi della voce più irriverenti del teatro e della rete si aggiunge, infat-ti, quella del pubblico, cui è richiesto di contribuire a creare il menù della serata suggerendone gli ingre-dienti musicali.Gli Oblivion (al secolo: Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Va-gnarelli), insieme dal 2003, frequentano virtualmente maestri eccellenti come il Quartetto Cetra, Gior-gio Gaber, i Monty Python fino a creare un loro stile originale che mescola modernità e tradizione, vin-tage e attualità.La notorietà giunge per loro nel 2009, quando il video “I Promessi Sposi in 10 minuti”, geniale micro-mu-sical, compatto e perfetto, viene visualizzato da milioni di utenti su YouTube. Seguiranno L’”Inferno in 6 minuti” e “Pinocchio in 6 minuti”, che saranno la loro consacrazione.La solida esperienza maturata nei teatri di rivista li porta sulle scene con “Oblivion Show” e altri spetta-coli di successo. A Sondrio tornano, dopo il fortunatissimo “Othello, la H è muta”, che aveva conquistato il pubblico nel 2014.

Il loro repertorio è costituito da tutti i grandi della musica italiana e internazionale, che i cinque affronta-no con sfide sempre più difficili a colpi di cazzotti, mash-up, parodie, duetti impossibili e canzoni stram-palate, in uno spettacolo che non può mai ripetersi, perché ogni sera cambia ingredienti.

OBLIVION:THE HUMAN JUKEBOXMartedì 7 novembre 2017Ore 21.00

testi di Davide Calabresee Lorenzo Scuda,consulenza registicadi Giorgio Gallionecon Gli Oblivion:Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio VagnarelliWorld Entertainment Company – BaGS Live

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Il nuovo spettacolo del “cant’attore” Simone Cristicchi si inserisce nel solco tracciato da Magazzino 18, primo esempio di musical civile, che ha segnato oltre 200 repliche, riscuotendo uno straordinario suc-cesso presso il pubblico del Teatro Sociale di Sondrio. Anche in questo nuovo lavoro, in cui Cristicchi torna a raccontare una storia poco frequentata, ma di grande fascino, la canzone dal vivo appare nelle vesti di testimonianza alta, che scopre la propria dimen-sione epica come strumento di racconto di grandi accadimenti. E, come nell’epica classica, anche qui è un aedo, un cantore, a farsi portavoce di una storia mitica , che ha a che fare con le origini e con l’identità di un popolo.Ne “Il secondo figlio di Dio” la storia che viene raccontata è la grande avventura di un mistico, l’utopia di un visionario di fine Ottocento, capace di unire fede e comunità, religione e giustizia sociale. Tra canzoni inedite e recitazione, il narratore protagonista ricostruisce la parabola dell’ultimo eretico David Lazzaretti, che fu barrocciaio e profeta, personaggio discusso, citato e studiato da Gramsci, Tol-stoj, Pascoli, Lombroso e Padre Balducci. Il sogno di Lazzaretti, rivoluzionario per i tempi, culmina nella realizzazione della “Società delle Famiglie Cristiane”: una società più giusta, fondata sull’istruzione, la solidarietà e l’uguaglianza, in un proto-so-cialismo ispirato alle primitive comunità cristiane. Raccontando Lazzaretti Cristicchi racconta anche quel piccolo lembo di Toscana (Arcidosso e il Monte Amiata) che diventa lo scenario di una storia unica e insieme universale, e induce a chiedersi se la divinità non sia altro che umanità all’ennesima potenza. Con l’ausilio di video-proiezioni e di una scenografia in continua mutazione, quella terra così aspra e bella, quella “terra matrigna e madre” diventa la co-protagonista della straordinaria vicenda di David Lazzaretti, “Il secondo figlio di Dio”: una storia che, se non te la raccontano, non la sai.

IL SECONDOFIGLIO DI DIOMercoledì 13 dicembre 2017Ore 21.00

di Manfredi Rutellie Simone Cristicchiregia di Antonio Calendacon Simone CristicchiPromomusic –Centro Teatrale Bresciano

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Una sera come tante altre tra cinque amici quarantenni. Tutti appartenenti alla media borghesia. Tutti -o quasi- progressisti di sinistra. Oltre ai padroni di casa, entrambi docenti, ci sono il fratello di lei che fa l’agente immobiliare e la sua compagna, in ritardo a causa di un impegno di lavoro, mentre l’amico single (sospettato di essere omosessuale) è trombonista in un’orchestra sinfonica. Quella sera il fratello comunica alla compagnia che diventerà padre. Felicitazioni, baci e abbracci. Poi le solite domande: sarà maschio o femmina, che nome gli metterete?La risposta lascia i commensali basiti. Il nome del nascituro (il padre è certo che sarà maschio) evoca imbarazzanti memorie storiche. Il dubbio è che si tratti di uno scherzo, ma la discussione degenera ben presto investendo valori e scelte personali. Tra offese reciproche che non mancano di ferire tutti i presenti nasce così il ritratto di una generazione allo sbando, dove ognuno ha segreti da nascondere o rinfacciare. Rappresentato a Parigi nel 2010, Le prénom ottenne sei nomination al Prix Molière dell’anno seguente e fu adattato subito per il grande schermo dai suoi stessi autori (il film uscì in Italia con il titolo “Cena tra amici”). Tre anni dopo, Francesca Archibugi ne fece un nuovo adattamento cinematografico con il titolo “Il nome del figlio”.La nuova messinscena italiana per il teatro, nella riscrittura di Fausto Paravidino, mantiene inalterati ritmo e disinvoltura della commedia francese originaria, caratterizzata da un susseguirsi continuo di situazioni che poggiano su un dialogare intelligente e arguto, stretto tra piccole meschinità e grandi sentimenti.

LE PRÉNOM(Cena tra amici)Martedì 9 gennaio 2018Ore 21.00

di Matthieu Delaportee Alexandre de La Patellièreregia di Antonio Zavattericon Alessia Giuliani,Alberto Giusta, Davide Lorino,Aldo Ottobrino, Gisella SzaniszlòTeatro Stabile di Genova

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Mister Green (“Visiting Mr. Green” il titolo originario) di Jeff Baron è una delle commedie più rappresen-tate al mondo negli ultimi vent’anni; è stata messa in scena in quasi 500 versioni teatrali in 45 paesi e in 24 lingue. In questa versione italiana il pubblico avrà l’occasione di ammirare uno dei più grandi nomi del teatro italiano, Massimo De Francovich, 60 anni di carriera, nella parte di Mr Green, un vecchio proprietario di lavanderia in pensione, il quale, camminando nel traffico dell’Upper West Side di New York, viene investito da un’automobile. Il conducente della vettura è Ross Gardiner, un giovane uomo impiegato in una multi-nazionale, il quale viene condannato dalla giustizia ad assistere Mr. Green una volta alla settimana per sei mesi con un programma di lavori socialmente utili.L’anziano signore abita in un appartamentino al quarto piano senza ascensore e ha bisogno di aiuto per le spese e le faccende quotidiane. Ebreo, Mr. Green ha sempre mantenuto le tradizioni religiose della sua famiglia, ma si è trovato tristemente solo alla morte della moglie. Ora, l’inaspettato visitatore lo fa uscire dalla forzata solitudine e lo costringe, suo malgrado, a un dialogo.Nel crescere del rapporto umano i due protagonisti si confrontano con problematiche familiari e questio-ni sociali: i figli che non crescono secondo i piani dei genitori, il valore della tradizione e il ripensamento delle vecchie regole, il rapporto con l’amore diverso. L’umorismo di cui sono intrisi i dialoghi -Mr Green è stata definita una delle commedie più divertenti degli ultimi decenni- non fa passare in secondo piano il valore profondo del testo, che parla di fedeltà, senti-menti e famiglia con un taglio acutamente cinematografico, sia nella sceneggiatura che nella recitazione.

MR GREENLunedì 22 gennaio 2018Ore 21.00

di Jeff Baronregia di Piergiorgio Piccolicon Massimo De Francovich,Maximilian NisiTT Theama Teatro

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Con “Vetri rotti” di Arthur Miller l’insolita coppia Elena Sofia Ricci e Gianmarco Tognazzi ripercorre, a distanza di oltre 20 anni, le orme di Valeria Morriconi e Virginio Gazzolo, che per primi nel 1995 misero in scena la pièce, che aveva debuttato l’anno prima al Long Wharf Theatre di New Haven.Protagonista del dramma è una donna ebrea americana colta di sorpresa, nel novembre del 1938, dalle notizie della ‘Notte dei Cristalli’ che giungono da Berlino, dove la montante esaltazione antisemita ha portato squadre di nazisti a distruggere le vetrine dei negozi di proprietà di ebrei.Ad ‘andare in frantumi’, contemporaneamente, sono anche la sua salute, il suo corpo, la sua mente che somatizza l’evento provocandole la paralisi delle gambe. I due uomini che le sono più vicini, il marito e il medico, interpretato da Maurizio Donadoni, tentano due cure opposte: il primo minimizza le notizie sem-pre più preoccupanti che arrivano dalla Germania, il secondo le trasmette forza ed energia per reagire.Sylvia sente, come una medium, che sta succedendo qualcosa di grande e terribile. Ma sente anche, con orrore e sgomento, che intorno a lei non se ne accorge nessuno.Trattando il tema immenso dell’Olocausto, con “Vetri rotti” Arthur Miller torna indietro alla ricerca delle proprie percezioni e sensazioni di allora, ambientando questa sua opera nella Brooklyn del 1938, isolata e provinciale, chiusa e sorda nella propria mediocrità. Ancora una volta in un lavoro di Miller si intrecciano psicanalisi, drammi storici sociali e personali, con una sottile richiamo al peso della responsabilità individuale.Lo spettacolo fa parte del ciclo di iniziative dedicate al Giorno della Memoria.

VETRI ROTTIMercoledì 31 gennaio 2018Ore 21.00

di Arthur Millerregia di Armando Pugliesecon Elena Sofia Ricci,Gian Marco Tognazzi,Maurizio DonadoniErreTiTeatro30

Nuovo Album per Marco Paolini.Ma qui non si tratta più di una carrellata di ricordi del passato o del racconto di storie accadute.Qui si parla di futuro. Forse di fantascienza. Certo di scienza.“Le avventure di Numero Primo” è infatti un racconto di formazione, che vede Paolini nelle vesti di padre e narratore. Il protagonista della narrazione si chiama Ettore; fa il fotografo di guerra freelance, e Nicola (come il protagonista degli Album) è il figlio che gli “arriva” via internet. Ma Nicola preferisce farsi chia-mare Numero Primo.Ettore scopre un po’ alla volta le singolarità del figlio, il suo approccio al mondo e i suoi “poteri nascosti”. Ma scoprirà anche le minacce che si addensano sul futuro di entrambi e la sua vita ne verrà travolta, spingendolo a viaggiare per proteggere quel figlio che gli somiglia poco, ma che diventa presto l’unica ragione di vita.“Le avventure di Numero Primo” è una storia classica, e come in ogni storia classica i protagonisti hanno molti perigli da superare. E’, però, anche una storia fantastica, che nasce dall’immaginazione ma si fonda sul confronto con le conoscenze della fisica, della biologia, delle neuroscienze e della robotica.Gli ambienti e i paesaggi attraversati nel racconto sono ancora quelli cari a Paolini: Venezia e la sua ter-raferma, dal Garda a Trieste, dalla Laguna alle Alpi. Gli stessi luoghi di sempre, eppure così diversi, perché già mostrano come potranno diventare in un do-mani non poi così lontano. Paolini e il coautore Gianfranco Bettin si pongono alcune semplici domande: qual è il rapporto di ciascuno di noi con l’evoluzione delle tecnologie? Quanto tempo della nostra vita esse occupano? Quanto ci inte-ressa sapere di loro? Quanto sottile è il confine tra intelligenza biologica e intelligenza artificiale? C’è una direzione in tutto questo movimento?Le risposte possibili sono scandite in questa lunga camminata verso il futuro, che ha le caratteristiche di un nuovo capolavoro del teatro di narrazione, di cui Paolini è maestro.

LE AVVENTUREDI NUMEROPRIMOGiovedì 8 febbraio 2018Ore 21.00

di Gianfranco Bettine Marco Paolinicon Marco PaoliniJoleFilm

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Tratto da “Gli sdraiati” e da alcuni racconti di Michele Serra,“Father & son” è un beffardo e tenero mono-logo sull’incomunicabilità tra i padri di oggi, che hanno vissuto una gioventù di partecipazione politica e di impegno sociale, e i loro figli, muti, assenti, nascosti dalle felpe extralarge e sprofondati dentro i divani di casa. Claudio Bisio, comico, intrattenitore ma con solide basi teatrali, è impegnato sul palco in un one-man-show (accompagnato da due musicisti), alle prese con una riflessione sul nostro tempo inceppato e sul futuro dei nostri figli, sui concetti – entrambi consumatissimi – di libertà e di autorità. Bisio è una sorta di “dopo-padre”, educatore inconcludente e un po’ nevrotico, che guarda sgomento il figlio e le sue protesi tecnologiche. Il padre invadente, il figlio infastidito e assente, danno vita a un racconto che si fa monologo interiore, struggente, ironico e a tratti spudoratamente sincero.Dalla riflessione traspare in filigrana una società spaesata e in metamorfosi, ridicola e zoppa, verbosa e inadeguata. La società dalla quale i ragazzi si defilano è disegnata con spietatezza e cinismo: ritorta su se stessa, ormai quasi deforme, non è chiaro se i vecchi lavorano come ossessi pur di non cedere il passo ai giovani o se i giovani si sdraiano perché è più confortevole che i vecchi provvedano a loro.Ogni volta che la evoca, il padre si rende conto di offrire al figlio un ulteriore alibi per la fuga.In “Father & son” inventiva sfrenata, comicità, brutalità, moralità sono gli ingredienti di un irresistibile soliloquio che permettono a Claudio Bisio di confrontarsi con un testo di grande forza emotiva e teatrale, comica ed etica al tempo stesso.

FATHER & SONMartedì 27 febbraio 2018Ore 21.00

Ispirato a “Gli sdraiati”e “Breviario comico”di Michele Serraregia di Giorgio Gallionecon Claudio Bisio e i musicistiLaura Masotto, violinoMarco Bianchi, chitarraTeatro dell’Archivolto

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Marina Massironi e Alessandra Faiella, due attrici comiche dai perfetti tempi teatrali, sono protagoniste di una vicenda avvincente, ricca di colpi di scena, ribaltamenti di ruoli, sostenuta da una scrittura incal-zante: la regia di Serena Sinigaglia e la drammaturgia di Edoardo Erba si incontrano per una vicenda che racconta, tra introspezione e virate umoristiche, il ritratto della solitudine e dell’isolamento nella società americana contemporanea.Viaggio nei labirinti della mente e del cuore con un duplice ritratto al femminile, “Rosalyn” descrive l’in-contro casuale tra Esther, una scrittrice di un certo successo e Rosalyn, la donna delle pulizie addetta alla sala conferenze dove la prima sta presentando il suo libro, dal misterioso passato e dall’ancora più inquietante presente. Rosalyn, ammirata, vuole subito leggere il libro, che parla di come liberare il sé, e conoscere la scrittrice. Le propone quindi di accompagnarla a visitare la città. Nel prato in periferia dove le due si ritrovano il giorno dopo, Rosalyn rivela ad Esther la storia del suo amore per un uomo perverso e violento, con cui ha una relazione clandestina. O, forse, l’aveva…Perché l’uomo, in quel momento, si trova nel bagagliaio dell’auto.Con questo folgorante avvio prende il volo una commedia noir, ricca di colpi di scena, tesa lungo il filo di una violenza compressa sempre pronta ad esplodere, così caratteristica della società contemporanea.L’incrocio dei destini delle due donne ha esiti imprevedibili e mette a nudo segreti terribili, con interes-santi spunti di riflessione sulla condizione umana, l’ipocrisia e il peso delle convenzioni, la libertà indivi-duale e i l diritto di essere se stessi fino in fondo, al di là del confine del bene e del male.

ROSALYNMartedì 20 marzo 2018Ore 21.00

di Edoardo Erbaregia di Serena Sinigagliacon Marina Massironi,Alessandra FaiellaNidodiragnoCoop.C.M.C., Sara NovareseTeatro del Buratto

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“Qualcuno volò sul nido del cuculo” è il romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano; racconta, attraverso gli occhi di Randle Mc-Murphy – uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera – la vita dei pazienti di un manicomio statunitense e il trattamento coercitivo che veniva loro riservato. Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò, per Broadway, un adattamento teatrale, che costituì la base della sceneggiatura dell’omonimo film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson ed entrato di diritto nella storia del cinema. Oggi la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, con un’ambientazione tutta italiana, senza tradire la forza e la sostanza visionaria del testo americano. Siamo, infatti, ad Aversa, Campania, nel 1982, dentro una clinica psichiatrica. Come nella pièce origina-ria, tutto ha inizio con l’arrivo di un nuovo paziente che deve essere “studiato” per scoprire se la sua ma-lattia mentale sia reale o simulata. La sua spavalderia, la sua irriverenza e il suo spirito di ribellione verso le regole che disciplinano rigidamente la vita dei degenti portano scompiglio e disordine. Allo stesso tempo, tuttavia, la sua travolgente carica di umanità contagia gli altri pazienti e risveglia in loro la voglia di esprimere liberamente emozioni e desideri.Il testo conferma, nonostante il passare del tempo, l’attualità della propria lezione d’impegno civile, che si traduce in metafora sul rapporto tra individuo e potere costituito e sui meccanismi repressivi della società. Oggi e sempre, anche a manicomi “chiusi”, “Qualcuno volò sul nido del cuculo” rappresenta un grido di denuncia che scuote le coscienze e che fa riflettere.Alessandro Gassmann, che cura la regia e dirige una compagnia di attori straordinariamente affiatata, ha ideato un allestimento personalissimo, elegante e contemporaneo.Il risultato è uno spettacolo appassionato, commovente e divertente, imperdibile, per la sua estetica dirompente e per la sua forte carica emotiva e sociale.

QUALCUNO VOLÒSUL NIDODEL CUCULOLunedì 16 aprile 2018Ore 21.00

di Dale Wassermanregia di Alessandro Gassmanncon Daniele Russo,Elisabetta Valgoi,Mauro Marino, Giacomo Rosselli,Emanuele Maria Basso,Alfredo Angelici, Daniele Marino, Gilberto Gliozzi, Davide Dolores, Antimo Casertano,Gabriele Granito, Giulia MerelliFondazione Teatro di Napoli –Teatro Bellini

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Crevalsostiene la cultura

Ti aspettiamo a teatro

PLATEA I (fila dalla A alla L):

Singolo € 25,00 - Ridotto under 25 € 18,00

PLATEA II (fila dalla M alla U):

Singolo € 22,00 - Ridotto under 25 € 15,00

GALLERIA: Singolo € 18,00 - Ridotto under 25 € 12,00

PLATEA I (fila dalla A alla L): € 210,00

Ridotto under 25 € 144,00 Per sodalizi (min. 15 abbonamenti) sconto 10%

PLATEA II (fila dalla M alla U): € 186,00

Ridotto under 25 € 120,00 Per sodalizi (min. 15 abbonamenti) sconto 10%

GALLERIA: € 150,00

Ridotto under 25 € 96,00 Per sodalizi (min. 15 abbonamenti) sconto 10%

ABBONAMENTI:BIGLIETTI:

Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Sondrio Piazza Campello 1 / Piano Terra.Lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 16.30, mercoledì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30.

Dal 5 settembre al 9 ottobre vendita abbonamenti,anche online e presso i punti vendita Vivaticket.

Prevendita biglietti:● Primo spettacolo da martedì 10 ottobre● Dal secondo spettacolo il giorno seguente la data di uno spettacolo saranno

messi in vendita i biglietti per quello successivo

I singoli biglietti saranno acquistabili anche presso l’Infopoint del Comune di Sondrio, piazza Campello, 1,il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. Tel. +39 0342 526299

Online tramite il sito del Teatro Sociale di Sondrio www.teatrosocialesondrio.it**non sono acquistabili online i biglietti e gli abbonamenti che godono di riduzioni.

Punti vendita VivaTicket:●LaPianola-ViaC.Battisti,66-Sondrio Tel. +39 0342 219515●Vanradio-ViaVanoni,44-Morbegno Tel. +39 0342 612788●LibreriaIlMosaico-VialeItalia,29-Tirano Tel. +39 0342 719785

DOVE ACQUISTARE

Gentile abbonato, un impegno ti impedisce di venire a teatro?Non lasciare vuoto il tuo posto, ma faccelo sapere: darai a un altro spettatore l’opportunità di assistere allo spettacolo.Telefonaci al n. 0342 526312 il giorno dell’evento.

Sondrio MusicaAmici della Musica55^ STAGIONEORE 20.45

Martedì 24 ottobre 2017Concerto inauguraleORCHESTRA SINFONICA M.A.V.DI BUDAPEST Laura Bortolotto, violinoAmedeo Cicchese, celloFrancesca Leonardi, pianoforteANDREA VITELLO, direttoreBEETHOVEN / SCHUMANN

Domenica 5 novembre 2017 (ore 17)ORCHESTRA ARTEVIVA DI MILANO CORO THEOPHILUS DI MILANO Alessandra Giudici, sopranoMagdalena Aparta, altoPasquale Tizzani, tenoreDaniele Caputo, bassoMATTEO BAXIU, direttoreMOZART: Requiem (K626)per soli coro e orchestra

Martedì 21 novembre 2017ORCHESTRAANTONIO VIVALDILORENZO PASSERINI, trombonesolista e direttoreF.DAVID / P.RATTI / SIBELIUS

Venerdì 8 dicembre 2017ORCHESTRA SINFONICADELLA RADIO UCRAINA DI KIEVGiuseppe Albanese, pianoforteVOLODOMIR SHEIKO, direttore CIAIKOVSKIJ

Venerdì 22 dicembre 2017(fuori abbonamento)Nicola Piovani:La vita è bellaORCHESTRAANTONIO VIVALDINICOLA PIOVANI ELORENZO PASSERINI, direttoriROTA / MORRICONE / PIOVANI

Venerdì 29 dicembre 2017(fuori abbonamento)BALLETTO STATALE RUSSOI COSACCHI DEL DONYuri Golodniuk, direttore artisticoNonna Gepfner, coreografaVoronin Evgenij, direttore orch.tipica

Domenica 31 dicembre 2017 (ore 17)Concerto di CapodannoORCHESTRAANTONIO VIVALDIMarcello Miramonti, violinoRoberto Armocida, sassofonoLORENZO PASSERINI, direttoreROSSINI / RAVEL / VERDI-ROTA /PONCHIELLI / GLAZUNOV /MASSENET / CIAIKOVSKIJ /J.STRAUSS / J.STRAUSS JR.

Venerdi 5 gennaio 2018Grand GalàDELLA DANZAMatteo di Loreto, Wilma Giglio,Jon Axel Fransson, Silvia Selvini(Teatro Reale Di Copenhaghen)Edoardo Caporaletti, Emanuele Cazzato,Agnese Di Clemente, Marta Gerani,Eugenio Lepera, Maria Celeste Losa(Teatro alla Scala di Milano)

Domenica 14 gennaio 2018 (ore 17)JAZZ BANDdell’ORCHESTRAANTONIO VIVALDIFreddy Kempf, pianoforteMarino Delgado Rivilla, clarinettoLORENZO PASSERINI, direttoreCOPLAND / P.RATTI / BERNSTEIN /STRAWINSKY / J. TOWER /SHOSTAKOVIC / GERSHWIN / KAPUSTINMercoledì 28 febbraio 2018MANUELA CUSTER,mezzosopranoJosé Ramon Martinez, pianoforteLe Divine: da Monteverdi ai BeatlesMartedì 6 marzo 2018I SOLISTI DI MOSCAYURI BASHMET, viola solista e direttorePROKOFIEV-BARSHAI / SCHUBERT-BALASHOV / CIAIKOVSKIJ-BASHMET / CIAIKOVSKIJSabato 24 marzo 2018ARCO MUSICALE ORCHESTER, WIESBADENMarino Delgado Rivilla, clarinettoMarco Sala, corno di bassettoUWE SOCHACZEWSKY, direttoreMENDELSSOHN / BEETHOVEN Sabato 7 aprile 2018AKADEMISCHES ORCHESTER - FREIBURG Sabrina Lanzi, pianoforteJOONAS PITKÄNEN, direttoreRACHMANINOV / R.STRAUSSMartedì 22 Maggio 2018ORCHESTRAANTONIO VIVALDIEmmanuel Ceysson, arpaTommaso Benciolini,flautoLORENZO PASSERINI, direttoreNUOVA COMPOSIZIONE (Premio “Sondrio Musica, 2018”), MOZART, BRAHMS

CIDCIRCOLO MUSICALE55^ STAGIONEORE 20.45

Giovedì 9 novembre 2017(fuori abbonamento)CESARE PICCO BLIND DATE - Concerto al buioin collaborazione con CBM Italia Onlus

Lunedì 27 novembre 2017FRANCESCO MANARA, violinoALESSANDRO TRAVAGLINI, clarinettoROBERTO PLANO, pianoforte

Venerdì 16 febbraio 2018 (ore 10.30 matinée per le scuole e concerto serale)TETRAKTIS PERCUSSIONIGianni Maestrucci, Leonardo Ramadori,Gianluca Saveri, Laura Mancini,GiulioCalandri, GiacomoBacchio

Venerdì 16 marzo 2018IRENE VENEZIANO,pianoforte«Quadri in musica»

Venerdì 13 aprile 2018CONCERTO JAZZin collaborazione con Ambria JazzBardoscia Alborada String QuartetMarcotulli BAM “Trigono”Marco Bardoscia, contrabbasso tambourineRita Marcotulli, pianoforteAlborada String Quartet(Anton Berovski violino,Sonia Peana violino,Nico Ciricugno viola,Piero Salvadori violoncello)

Venerdì 27 aprile 2018 (ore 10.30 matinée per le scuole e concerto serale)IL SOCIALE ENSEMBLEClaudio Barberi, pianoforteGiuliano Di Giuseppe, direttore«Non solo Noto»

Sondrio DanzaPerforming DanzaORE 21.00

Venerdì 6 ottobre 2017GALÀ INTERNAZIONALE DI DANZASpecial Guest:ALESSIO CARBONE(primo ballerino dell’Opéra di Parigi),MICHELE ABBONDANZAe ANTONELLA BERTONI.Ballerini provenienti da:Teatro dell’Opera di Roma,Dutch National Ballett,Compañia Nacional de Danza de Madrid.Compagnia Performing Danza.Attrice: Diana Manea

Giovedì 30 novembre 2017TERRAMARA Compagnia Abbondanza/BertoniCoreografie:MicheleAbbondanzaBallerini: Eleonora Chiocchinie Francesco Pacelli

Venerdì 6 aprile 2018CENERENTOLA Compagnia Performing DanzaCoreografie:StefaniaCurtoniMusiche: Giovanni Panozzo

AltriAppuntamentiORE 21.00

Venerdì 15 settembre 2017CANZONI D’AUTORENicola Spini in concerto

Domenica 1 ottobre 2017 (ore 16.00)LA TRAVIATAdi Giuseppe Verdi

Sabato 7 ottobre 2017 14° MEMORIAL S. MAUROCoro CAI

Venerdì 13 ottobre 2017CONCERTO PULP DOGS Vince Pastano e Antonello D’Urso

Sabato 21 ottobre 2017JERRY CALÁ - CONCERT SHOWMercoledì 1 novembre 2017LA FEBBRE DEL SABATO SERA - musicalGiovedì 7 dicembre 2017 (ore 17.00)ANDREA CHENIER di Umberto Giordanocon la regia di Mario Martone“Prima” della Scala

Domenica 10 dicembre 2017IL LAGO DEI CIGNI - Russian starsNuovo teatro Verdi Montecatini

Sabato 20 gennaio 2018JERSEY BOYS - musicalSabato 10 febbraio 2018FABER PER SEMPREomaggio a Fabrizio De AndrèDirezione Musicalee Arrangiamenti di Pier Michelatti

Per info:www.teatrosocialesondrio.iteventi.comune.sondrio.itUfficio Relazioni con il Pubblico: P.zza Campello, 1 SondrioTel. +39 0342 526311 / +39 0342 526312Biglietteria teatro, solo nelle date degli eventi Tel. +39 0342 350401

Associazione Amici del Teatro Socialedi Sondrio