Sommario Rassegna Stampa - Ristretti · 1 Corriere della Sera 05/11/2019 IL DOPPIOGIOCO DEL...

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Articoli sui Radicali Rubrica 1 Avvenire 05/11/2019 ATTIVISTA DEI RADICALI "POSTINO DEI BOSS" (A.Turrisi) 3 1 Corriere della Sera 05/11/2019 IL DOPPIOGIOCO DEL RADICALE AL SERVIZIO DEI CLAN (G.Bianconi) 5 1 Corriere della Sera 05/11/2019 IL VOLTO DEL MALE (M.Gramellini) 7 16/17 Corriere della Sera 05/11/2019 ARRESTATO L'ASSISTENTE DI UNA DEPUTATA "CON IL TESSERINO OPERAVA PER I CLAN" (F.Cavallaro) 8 17 Corriere della Sera 05/11/2019 "NON MI PIACEVA E NON ERA UN NOSTRO ISCRITTO" 10 1 Il Dubbio 05/11/2019 BLITZ ANTIMAFIA, ARRESTATO IL MESSAGGERO DEI BOSS VICINI A MESSINA DENARO (D.Aliprandi) 11 3 Il Dubbio 05/11/2019 OCCHIONERO: "COLLABORAZIONE INTERROTTA" MARIA FALCONE: "SOLO DISGUSTO" (V.Stella) 13 1 Il Fatto Quotidiano 05/11/2019 LA LOBBY RADICALE DAI REFERENDUM ANTI-MAGISTRATI AI LEGALI DEI MAFIOSI (M.Lillo) 14 1 Il Fatto Quotidiano 05/11/2019 PRESO INFILTRATO DELLA MAFIA IN PARLAMENTO (S.Caia) 16 1 Il Fatto Quotidiano 05/11/2019 SENZA FILTRO (M.Travaglio) 19 3 Il Fatto Quotidiano 05/11/2019 QUELLA STRANA COPPIA CON LA NEORENZIANA: "PREGHIAMO S. MATTEO" (G.Trinchella/G.Pipitone) 20 4 Il Fatto Quotidiano 05/11/2019 BERNARDINI: "A ME NON PIACEVA" I DIRIGENTI FILO-PD: "CI DANNEGGIA" 22 4 Il Fatto Quotidiano 05/11/2019 Int. a E.Bonino: EMMA BONINO "NICOSIA? NON L'HO MAI VISTO E NON ESPELLIAMO NESSUNO" (.M.l) 23 3 il Foglio 05/11/2019 IL GARANTISMO TRADITO E LA GIUSTA ATTENZIONE 24 11 il Gazzettino 05/11/2019 MESSAGGERO DEL BOSS, RADICALE ARRESTATO 25 12 il Giornale 05/11/2019 MAFIA, ARRESTATO IL RADICALE NICOSIA "MESSINA DENARO E' IL PRIMO MINISTRO" (V.Raffa) 26 1 il Manifesto 05/11/2019 ARRESTATO NICOSIA, IL "RADICALE" AMICO DEL BOSS (A.Marsala) 27 6 il Manifesto 05/11/2019 "COLPITI, MA PIU' ATTIVI NEL LAVORO SULLA GIUSTIZIA" (E.Martini) 29 13 il Mattino 05/11/2019 "MESSINA DENARO E' IL NOSTRO PREMIER" (V.Errante) 30 14 il Messaggero 05/11/2019 "MESSINA DENARO E' IL NOSTRO PREMIER" COSI' IL RADICALE NICOSIA "SERVIVA" I BOSS (V.Errante) 32 5 il Riformista 05/11/2019 NICOSIA LA SCUSA PER CHIUDERE LE CARCERI (V.Ascione) 34 7 Il Secolo XIX 05/11/2019 "AL SERVIZIO DEL CLAN": FERMATO UN RADICALE (F.Albanese) 35 7 Il Secolo XIX 05/11/2019 "BASTA CON FALCONE E BORSELLINO SONO SOLO DUE MORTI SUL LAVORO" (F.Al.) 36 7 Il Secolo XIX 05/11/2019 Int. a S.Manzi: LA SEGRETARIA MANZI E' PRUDENTE "NESSUN SENTORE, ORA ASPETTIAMO" (G.Lo.) 37 12 il Tempo 05/11/2019 ASSISTENTE PARLAMENTARE ARRESTATO PER MAFIA 38 1 la Gazzetta del Mezzogiorno 05/11/2019 I PORTABORSE DELL'ON, MESSAGGERO DEI BOSS 39 47 la Gazzetta dello Sport 05/11/2019 L'ATTIVISTA DEI DETENUTI CHE FINISCE AGLI ARRESTI "MESSAGGERO DEI BOSS" 40 12 La Nuova Sardegna 05/11/2019 "AIUTAVA I BOSS", ARRESTATO UN RADICALE (L.Sirignano) 41 1 la Repubblica 05/11/2019 RADICALE, PORTABORSE AIUTAVA I BOSS IN CARCERE E INSULTAVA FALCONE (S.Palazzolo) 42 12 la Stampa 05/11/2019 "FALCONE E BORSELLINO? MORTI SUL LAVORO ADESSO CAMBIAMO NOME ALL'AEROPORTO" (F.Albanese) 44 12 la Stampa 05/11/2019 "VEDEVA I BOSS AL 41 BIS ERA AL SERVIZIO DEL CLAN" FERMATO UN RADICALE (F.alb.) 45 12 la Stampa 05/11/2019 Int. a S.Manzi: "NON AVEVEMO ALCUN SOSPETTO ASPETTIAMO LE INDAGINI" (G.Longo) 46 1 La Verita' 05/11/2019 LA RENZIANA COL PORTABORSE MAFIOSO (F.Amendolara) 47 6 Libero Quotidiano 05/11/2019 "MESSINA DENARO E' IL NOSTRO PREMIER" FERMATO EX ASSISTENTE DI UNA SENATRICE RENZIANA (E.Calessi) 49 Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag.

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Articoli sui RadicaliRubrica1 Avvenire 05/11/2019 ATTIVISTA DEI RADICALI "POSTINO DEI BOSS" (A.Turrisi) 3

1 Corriere della Sera 05/11/2019 IL DOPPIOGIOCO DEL RADICALE AL SERVIZIO DEI CLAN (G.Bianconi) 5

1 Corriere della Sera 05/11/2019 IL VOLTO DEL MALE (M.Gramellini) 7

16/17 Corriere della Sera 05/11/2019 ARRESTATO L'ASSISTENTE DI UNA DEPUTATA "CON IL TESSERINOOPERAVA PER I CLAN" (F.Cavallaro)

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17 Corriere della Sera 05/11/2019 "NON MI PIACEVA E NON ERA UN NOSTRO ISCRITTO" 10

1 Il Dubbio 05/11/2019 BLITZ ANTIMAFIA, ARRESTATO IL MESSAGGERO DEI BOSS VICINI AMESSINA DENARO (D.Aliprandi)

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3 Il Dubbio 05/11/2019 OCCHIONERO: "COLLABORAZIONE INTERROTTA" MARIA FALCONE:"SOLO DISGUSTO" (V.Stella)

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1 Il Fatto Quotidiano 05/11/2019 LA LOBBY RADICALE DAI REFERENDUM ANTI-MAGISTRATI AI LEGALIDEI MAFIOSI (M.Lillo)

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1 Il Fatto Quotidiano 05/11/2019 PRESO INFILTRATO DELLA MAFIA IN PARLAMENTO (S.Caia) 16

1 Il Fatto Quotidiano 05/11/2019 SENZA FILTRO (M.Travaglio) 19

3 Il Fatto Quotidiano 05/11/2019 QUELLA STRANA COPPIA CON LA NEORENZIANA: "PREGHIAMO S.MATTEO" (G.Trinchella/G.Pipitone)

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4 Il Fatto Quotidiano 05/11/2019 BERNARDINI: "A ME NON PIACEVA" I DIRIGENTI FILO-PD: "CIDANNEGGIA"

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4 Il Fatto Quotidiano 05/11/2019 Int. a E.Bonino: EMMA BONINO "NICOSIA? NON L'HO MAI VISTO ENON ESPELLIAMO NESSUNO" (.M.l)

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3 il Foglio 05/11/2019 IL GARANTISMO TRADITO E LA GIUSTA ATTENZIONE 24

11 il Gazzettino 05/11/2019 MESSAGGERO DEL BOSS, RADICALE ARRESTATO 25

12 il Giornale 05/11/2019 MAFIA, ARRESTATO IL RADICALE NICOSIA "MESSINA DENARO E' ILPRIMO MINISTRO" (V.Raffa)

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1 il Manifesto 05/11/2019 ARRESTATO NICOSIA, IL "RADICALE" AMICO DEL BOSS (A.Marsala) 27

6 il Manifesto 05/11/2019 "COLPITI, MA PIU' ATTIVI NEL LAVORO SULLA GIUSTIZIA" (E.Martini) 29

13 il Mattino 05/11/2019 "MESSINA DENARO E' IL NOSTRO PREMIER" (V.Errante) 30

14 il Messaggero 05/11/2019 "MESSINA DENARO E' IL NOSTRO PREMIER" COSI' IL RADICALENICOSIA "SERVIVA" I BOSS (V.Errante)

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5 il Riformista 05/11/2019 NICOSIA LA SCUSA PER CHIUDERE LE CARCERI (V.Ascione) 34

7 Il Secolo XIX 05/11/2019 "AL SERVIZIO DEL CLAN": FERMATO UN RADICALE (F.Albanese) 35

7 Il Secolo XIX 05/11/2019 "BASTA CON FALCONE E BORSELLINO SONO SOLO DUE MORTI SULLAVORO" (F.Al.)

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7 Il Secolo XIX 05/11/2019 Int. a S.Manzi: LA SEGRETARIA MANZI E' PRUDENTE "NESSUNSENTORE, ORA ASPETTIAMO" (G.Lo.)

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12 il Tempo 05/11/2019 ASSISTENTE PARLAMENTARE ARRESTATO PER MAFIA 38

1 la Gazzetta del Mezzogiorno 05/11/2019 I PORTABORSE DELL'ON, MESSAGGERO DEI BOSS 39

47 la Gazzetta dello Sport 05/11/2019 L'ATTIVISTA DEI DETENUTI CHE FINISCE AGLI ARRESTI"MESSAGGERO DEI BOSS"

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12 La Nuova Sardegna 05/11/2019 "AIUTAVA I BOSS", ARRESTATO UN RADICALE (L.Sirignano) 41

1 la Repubblica 05/11/2019 RADICALE, PORTABORSE AIUTAVA I BOSS IN CARCERE E INSULTAVAFALCONE (S.Palazzolo)

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12 la Stampa 05/11/2019 "FALCONE E BORSELLINO? MORTI SUL LAVORO ADESSO CAMBIAMONOME ALL'AEROPORTO" (F.Albanese)

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12 la Stampa 05/11/2019 "VEDEVA I BOSS AL 41 BIS ERA AL SERVIZIO DEL CLAN" FERMATOUN RADICALE (F.alb.)

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12 la Stampa 05/11/2019 Int. a S.Manzi: "NON AVEVEMO ALCUN SOSPETTO ASPETTIAMO LEINDAGINI" (G.Longo)

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1 La Verita' 05/11/2019 LA RENZIANA COL PORTABORSE MAFIOSO (F.Amendolara) 47

6 Libero Quotidiano 05/11/2019 "MESSINA DENARO E' IL NOSTRO PREMIER" FERMATO EXASSISTENTE DI UNA SENATRICE RENZIANA (E.Calessi)

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Articoli sui RadicaliRubrica8 L'Unione Sarda 05/11/2019 MAFIA, IN CELLA IL RADICALE NICOSIA 50

19 QN- Giorno/Carlino/Nazione 05/11/2019 ARRESTATO IL RADICALE ANTONELLO NICOSIA "AIUTAVA I BOSS INCELLA"

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GiustiziaRubrica10 la Repubblica 05/11/2019 Int. a T.Montinaro: LA VEDOVA DELL'AGENTE "ATTENTI AI MAFIOSI E

AI MESSAGGI CHE MANDANO DALLE CELLE" (S.p.)52

Carceri / DetenutiRubrica1 Il Fatto Quotidiano 05/11/2019 Int. a P.Grasso: "I POLITICI CONTROLLINO I PORTABORSE E IN

CARCERE NON PORTINO NESSUNO" (V.Pacelli)53

7 La Verita' 05/11/2019 SCAMBI DI SMS SUGLI INVITI DEI BOSS (F.Ame.) 54

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Attivista dei Radicali«postino dei boss»Turrisi a pagina 11

Preso il «messaggero dei boss»Antonello Nicosia, esponente dei radicali e assistente parlamentare, faceva da tramite tra carceri e clanLe intercettazioni choc: «La morte di Falcone? Un incidente sul lavoro». Tra i progetti estorsioni e delitti

l'University of California, Santa Bar- na legge specifica in Italia...». Di que-bara, era assistente parlamentare giu- sto escamotage Nicosia parla ancheridico-psicopedagogico della deputa- con Dimino. Le intercettazioni scon-ta eletta tra i Leu e passata a Italia Vi- cenanti non finiscono qui. In auto,va, Giuseppina Occhionero, ignara ed transitando vicino all'aeroporto Fal-estranea ai fatti; dall'altro avrebbe cone-Borsellino di Punta Raisi, Nico-sfruttato la possibilità di accedere a- sia dice che a questo posto bisognagevolmente negli istituti penitenziari cambiare il nome. Il suo interlocuto-assieme ai parlamentari, per portare re, stupito, chiede il motivo: «Non vamessaggi e ordini fra i detenuti al 41 bene Falcone e Borsellino? Dici perchébis, e, secondo la procura, era a tutti evocano la mafia...». Ma Nicosia ri-gli effetti un «organico alla famiglia sponde: «Perché dobbiamo spiegaremafiosa saccense», vicinissimo a Di- chi sono scusami, perché dobbiamomino, con cui sarebbe stato in affari, sempre mescolare la stessa m...». Ad-tenendo legami anche con i clan a- dirittura per lui, il giudice Falcone èmericani. Nicosia avrebbe cercato di stato vittima di un «incidente sul la-favorire alcuni detenuti tra cui Filip- voro» : «Non era manco magistratopo Guttadauro, cognato del latitante, quando è stato ammazzato Falcone.attualmente al 41 bis nella casa cir- Aveva già un incarico politico».condariale diTolmezzo. Da alcune in- La parlamentare Occhionero prendetercettazioni emergerebbero anche subito le distanze da Nicosia: « Ringra-progetti di omicidio ai danni di un im- zio la magistratura e le forze dell'ordi-prenditore. Si sarebbe impegnato, ne per lo straordinario lavoro di con-scrivono i pm, «per la realizzazione di trasto alla mafia. Quello che si leggeun non meglio delineato progetto che, nelle intercettazioni è vergognoso eafferente il settore carcerario, interes- gravissimo. La collaborazione con mesava direttamente il latitante Messina durata solo quattro mesi. Non appenaDenaro da cui l'indagato si aspettava ho avuto modo di rendermi conto chedi ricevere un ingente finanziamento, i suoi racconti non corrispondevanonon ritenendo sufficienti i ringrazia- alla realtà — spiega — ho interrotto lamenti che asseriva di avere ricevuto collaborazione». La sorella del giudicedallo stesso ricercato». Falcone, Maria, non usa mezzi termi-La strada di mettersi al seguito di un ni: «Le parole offensive di questo sedi-parlamentare era l'unica percorribile cente difensore dei diritti dei deboliper raggiungere lo scopo. Lo spiega suscitano solo disgusto. Mi chiedo, al-Nicosia stesso a un'amica: «...quan- la luce di questa indagine se non sia ne-do tu vai col Dap il carcere ti aspetta, cessano rivedere la legislazione in ma-perché il Dap cosa fa? Ti autorizza e tenia di colloqui e visite con i detenutimanda la lettera al carcere e dice sta al regime carcerario duro». «Sono pa-venendo... si preparano, capito?». Col role sconvolgenti, scioccanti, che in-parlamentare invece: «Driin chi è? Chi dip endentemente dalle implicazionisiete? Sono l'onorevole Occhionero di Nicosia devono farci riflettere» ag-devo fare un'ispezione, tesserino del- giunge il ministro degli Esteri, Luigi Dila camera e si entra...». E ancora: «Di- Maio. Il segretario del Partito Radica-ce: è un mio collaboratore, direttore, le, Maurizio Turco, dichiara che Nico-lei capisce che non possiamo lasciar- sia al partito «non è mai stato iscrittolo fuori, ed è autorizzato da me, c'è u- e come tutti i cittadini è innocente fi-

no a sentenza definitiva».© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALESSANDRA TURRISI Palermo

s 'Thg i sarebbe vestito da paladino dei'0% diritti dei detenuti e avrebbe ap-' 3 profittato del suo ruolo di assi-stente di una parlamentare naziona-le per entrare liberamente nelle carcerie veicolare messaggi tra esponenti ma-fiosi. Non solo, nelle sue disinvolteconversazioni, il superlatitante MatteoMessina Denaro sarebbe stato «il no-stro primo ministro» oppure «SanMatteo» e la strage di Capaci sempli-cemente «un incidente sul lavoro». ÈAntonello Nicosia, 48 anni, di Sciacca,membro del Comitato nazionale deiRadicali italiani, l'uomo-chiave del-l'ultima operazione antimafia della D-da di Palermo, denominata "Passe-partout", condotta dal Ros dei carabi-nieri e dal Gico della guardia di finan-za e coordinata dal procuratore di Pa-lermo Francesco Lo Voi, dall'aggiun-to Paolo Guido e dai pm Gery Ferrarae Francesca Dessì.Nicosia, condannato in via definitiva a10 anni e mezzo per traffico di droga escarcerato da oltre dieci anni, sarebbestato strettamente legato aun noto ca-pomafia di Sciacca, Accursio Dimino,61 anni, boss legato ai corleonesi e a-mico fedele della famiglia del latitanteMessina Denaro, scarcerato tre anni fadopo due condanne per associazionemafiosa interamente scontate, ma tor-nato al suo posto di vertice. Anche luiè finito in manette, assieme ad altre trepersone: Massimiliano Mandracchia,Paolo e Luigi Giaccio.Nicosia, secondo le ricostruzioni de-gli inquirenti e le intercettazioni, a-vrebbe mostrato un doppio volto: daun lato diceva di battersi per i diritti u-mani, conduceva la trasmissione"Mezz'ora d'aria", vantava un'espe-rienza da Teaching assistant presso

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IL BLITZ

In manette sonofiniti anche i treesponenti di una

nota cosca diSciacca. Ed ora

scoppia la buferasulla sicurezza negliistituti di pena: trale visite"rubate"numerose quelle a

detenuti collusi chesi trovano al 41 bis

PP hannodetto

PaoloGENTILONICommissarioeuropeo

«Le interz'ettazioni diNicosia sono squallidee raccapriccianti. Il suocaso dice a tutti che laminaccia mafiosa èattuale e va presaancora molto sul serio»

3 NicolaMORRACommissioneAntimafia

«Siamo in guerra, eparecchi dei nostri nonlo intendono. Invito tuttii parlamentari ad esseremolto cauti quando, nelloro diritto, fanno visiteispettive nelle carceri»

AlfonsoBONAFEDEMinistrodella Giustizia

«Sento il dovere moralee istituzionale diintervenire per ribadireche il rispetto dellamemoria di Falcone eBorsellino è un valoreirrinunciabile»

RitaBERNARDINIPartito! Radicale

«Non mi piaceva il ¡nododi fare di Nicosia e l'hoscaricato tanti anni faquando mi chiedeva dientrare in carcere anome del movimento. Misembrava un esaltato»

L'uomo, che si ergevaa paladino dei diritti dei

detenuti, si vantava di poterentrare in cella grazie al

tesserino della deputata di Ivper cui lavorava, GiuseppinaOcchionero, estranea ai fatti

Mezztora dtAr•~~BIf~~~~~611~~~•

Aracnetv

Una foto tratta dal profilo Facebook di Antonello Nicosia

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05-11-20191+17CORRIERE DELLA SERA

GLI ARRESTI ASSISTENTE DI UNA DEPUTATA

Il doppiogiocodel radicaleal servizio dei clan 99di Giovanni Bianconi

n doppiogiochista con il passepartoutdell'assistente parlamentare. Saltava dai

corridoi di Montecitorio alle carceri per fare ilmessaggero dei boss, insultando Falcone eBorsellino, invocando Messina Denaro «nostroprimo ministro». Ecco la doppia vita di AntonelloNicosia, 48 anni, di Sciacca (Agrigento), conduttoredi un programma tv, Mezz'ora d'aria, direttoredell'Osservatorio internazionale dei diritti umanionlus, componente del Comitato nazionale deiRadicali italiani e collaboratore di Fina Occhionero(estranea ai fatti) , deputata transitata da Leu aItalia viva. Lo hanno arrestato ieri mattina.

alle pagine 16 e 17Cavallaro, Trocino

Le intercettazioni

di Giovanni Bianconi

RiservatezzaQuando devi raccontarecose delicate chiedi allaguardia carceraria diallontanarsi e lui se ne va

IIcapomafiaL'unica cosa che devefare Sacco è cucirsi labocca, gliel'ho detto ieriquando si è avvicinato

uei «pizzini» per il bosssulla caria della Camera«Messina Denaro è santo»

na lettera spedita incarcere su carta inte-stata della Camera deideputati, e perciò

non sottoposta a controlli,utilizzata come fosse un pizzi-no. Così Antonino Nicosia«era addirittura riuscito aprocurarsi uno strumentosottratto direttamente dallalegge a qualsiasi verifica, percomunicare con gli associatimafiosi detenuti». Il destina-tario era Santo Sacco, «espo-nente della famiglia mafiosadi Castelvetrano e uomo di fi-ducia di Matteo Messina De-naro», che ne faceva vantocon i compagni di cella comeracconta lo stesso Nicosia inun colloquio con l'onorevoleGiuseppina Occhionero, dive-nuta la sua chiave d'accessonei penitenziari italiani.

Nicosia: «La carta intestatadella Camera, cioè io sonoSanto Sacco, pure qua dentro,capito?».

Occhionero: «Gli è piaciu-

tar».Nicosia: «Ma certo, la carta

intestata della Camera, gli po-tevo mandare una cosa così?Mi sono fatto dare un bloc-chetto di carta intestata...».

Occhionero: «Bravo!».Nicosia: «Con la firma sot-

to perché ho firmato tutte edue, gli ho messo Onorevole...e lui questa cosa la porterà ingiro come fidanzata...».Occhionero: «Am000reee

(in senso compassionevoleper Sacco, annotano i trascrit-tori, ndr)».

Nicosia: «Come una fidan-zata... Io sono Santo Sacco an-che in galera! E il Primo mini-stro è sempre a Castelvetrano... non si scherza (ride)».

Il «primo ministro» sareb-be il super-latitante MatteoMessina Denaro, che Nicosiacita in un paio di messaggi vo-cali diretti alla deputata. Nelprimo gli ricorda di «non par-lare a matula (a vanvera,ndr)... Santo Sacco non sba-

glia, il braccio destro del pri-mo ministro, non sbaglia.Non sbagliare a parlare tu, in-vece...»; nel secondo fa unasorta di invocazione: «Noipreghiamo San Matteo... tuttii Matteo... quelli buoni e quel-li cattivi... San Matteo proteg-gici... Onorevole Occhione-ro... mai, mai si deve dire chesiamo stati contro San Mat-teo, non si può sapere mai...Per ora c'è San Matteo che co-manda e noi siamo, preghia-mo San Matteo... grazie SanMatteo per quello che ci daitutti i giorni... grazie...».La funzione di assistente

parlamentare — certificatadal tesserino rilasciato dallaCamera e trovato nella perqui-sizione di ieri, nonostanteuna condanna a io anni emezzo di galera scontata perassociazione a delinquere fi-nalizzata al traffico di drogache gli è valsa la sospensionedella potestà genitoriale manon H libero accesso a Monte-

citorio — era diventata perNicosia un lasciapassare perle carceri. Che gli consentivadi parlare con i detenuti, an-che nelle sezioni speciali del41 bis, lontano da orecchie in-discrete: «Perché col deputa-to non è come la visita radica-le che siamo abituati a fare...la guardia vicino, quando tirompe i co... che sentono... tidevono raccontare delle cosedelicate, ci dici, "scusi si puòallontanare un attimo", quel-lo se ne deve... se ne va».Durante questi colloqui —secondo i risultati dell'indagi-ne condotta dalla Procura diPalermo, con i carabinieri delRos e i finanzieri del Gico —Nicosia aveva incontrato ilboss Filippo Guttadauro, co-gnato di Messina Denaro re-cluso a Tolmezzo, e intimatoproprio a Sacco, detenuto aTrapani assieme al boss Man-giaracina, di non parlare trop-po in carcere. Con toni decisi,come riferito da lui stesso al-

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05-11-20191+17CORRIERE DELLA SERA

l'onorevole Occhionero:«L'unica cosa che deve fareSanto Sacco è cucirsi la bocca

Gliel'ho detto ieri, quandopoi si è avvicinato gli ho detto"Sa', continui a dire mischia-te, a parlare assai, cioè capisciche tua madre quando haidetto le prime cose avrebbedovuto tagliarti la lingua?"».

I messaggi che Nicosiaavrebbe portato dentro e fuoriil carcere riguardano — nel-l'interpretazione degli inqui-renti — possibili collabora-zioni coi magistrati da scon-giurare, ma anche progetti diestorsioni, di attentati e persi-no di un omicidio. Sempreprotetto dalla qualifica di assi-

stente parlamentare ricevutada una deputata che però, inquanto esponente di Liberi eUguali (ora passata con Renzi)non offriva garanzie di unrapporto duraturo e stabile.«Io sono e resto radicale —diceva al boss di Sciacca Ac-cursio Dimino —, però sicco-me collaboro alla Camera co-

me consulente di una deputa-ta di Grasso (Pietro Grasso,l'ex procuratore antimafia edex presidente del Senato, fon-datore di Leu, ndr)... Se s'in-formano bene... mi brucia».Cioè lo fa licenziare. Quindimeglio correre ai ripari: «Iovorrei fare con questi di ForzaItalia, sarebbe meglio». Dimi-no concorda: «Sarebbe me-glio, che sono più garantisti».© RIPRODUZIONE RISERVATA

La tessera della CameraCome collaboratore dell'onorevole Occhionero (eletta in Leu, oracon Italia viva), Nicosia aveva possibilità di accesso a istituti dovesono rinchiusi mafiosi, anche in regime di carcere duro. Perl'accusa avrebbe cercato di favorire alcuni condannati, trai quali Filippo Guttadauro, cognato di Matteo Messina Denaro.Nicosia è ritenuto «organico» al clan del superlatitante e vicino alboss Accursio Dimino, capo del mandamento mafioso di Sciacca

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La collaborazione«Ringrazio la magistratura e le forze dell'ordine», ha commentatoPina Occhionero. «La collaborazione con Nicosia è durata solo 4mesi e appena mi sono resa conto che il suo curriculum e i suoiracconti non corrispondevano alla realtà l'ho subito interrotta».Utilizzando il ruolo di collaboratore della parlamentare, estraneaalla vicenda, Nicosia incontrava capimafia detenuti e si accertavache non si pentissero, riferendo poi all'esterno i loro messaggi

Collaboratore Antonino «Antonello» Nicosia, 48 anni, componente del Comitato nazionale dei Radicali italiani

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05-11-20191CORRIERE DELLA SERA

IL CAli'li l;di Massimo Gramellini

ei l'uomo più rassicurante che si siamai visto, Antonello Nicosia. Il piùlontano dallo stereotipo del mafioso.

Hai l'occhiale giusto, la camicia elegante,la barba sempre rasata di fresco e il sorri-so che ti allarga il volto in un'espressioneche invita alla benevolenza. Ti spacci perdocente universitario e dalla tua boccasgorgano soltanto discorsi elevati: il ga-rantismo, le carceri, la necessità di aiuta-re i reietti e di concedere a tutti una se-conda possibilità. Dirigi un osservatoriodei diritti umani e su una tv locale condu-ci un programma che si intitola «Mez-z'ora d'aria». Risulti nientemeno chemembro del Comitato nazionale dei radi-cali italiani. Sei l'incarnazione del beneed è in nome del bene che accompagniuna deputata nelle visite al tuo core-busi-

Il volto del maleness sentimentale: i detenuti per reatigravi.Ma quando nessuno ti sente, ti attacchi

al telefono e lì sei un altro. Quello vero. Lìderubrichi gli omicidi di Falcone e Bor-sellino a «incidenti sul lavoro». Lì chiamiil latitante Messina Denaro «nostro pri-mo ministro». Lì ti vanti di utilizzare par-lamentari inconsapevoli per entrare nellecelle dei mafiosi. Dei quali, secondo l'ac-cusa, saresti una sorta di postino, incari-cato di smaltire la corrispondenza con ilmondo di fuori. Sei Halloween al contra-rio: il mostro non è la maschera, ma chista dietro. Dicevi sempre che ogni perso-na è innocente fino a sentenza definitiva.Ora lo diciamo noi di te, Antonello Nico-sia. Ma sapessi che fatica.

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CORRIERE DELLA SERA

Tl caso ilva scuote il governo

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Arrestato l'assistente di una deputata.«Con il tesserino operava per i clan»Palermo, l'accusa per Nicosia: ̀isite in cella per favorire i mafiosi. L'insulto a Falcone: Capaci, incidente sul lavoro

PALERMO Era stato condannatoa dieci anni per traffico didroga, ma tutti se ne erano di-menticati e Antonino Nicosia,48 anni (per tutti Antonello),radici a Sciacca, in provinciadi Agrigento, direttore del-l'Osservatorio internazionaledei diritti umani onlus, espo-nente dei Radicali Italiani,con un tesserino parlamenta-re ha potuto fare negli ultimimesi il doppiogiochista en-trando e uscendo dalle carcericon la scusa di occuparsi deipiù deboli, ma lavorando peril clan di Matteo Messina De-naro, il superlatitante da luichiamato «primo ministro»o, senza ironia, «San Matteo».

L'arresto per associazionemafiosa scattato ieri con unblitz che ha coinvolto quattroboss deve aver sorpreso anchel'ignara deputata di cui Nico-sia era diventato vulcanicocollaboratore, Pina Occhione-ro, eletta in Molise con Liberi

I rapporti con DiminoPer i pm era in societàcon Dimino, capomafiadi Sciacca, fermato iericon altre tre persone

Radicali ItalianiEsponente dei RadicaliItaliani, era già statocondannatoper traffico di droga

e Uguali, da poco transitatanella formazione renziana diItalia Viva, pronta a prenderele distanze, come ripeterà sta-mane al procuratore della Re-pubblica Franco Lo Voi checon l'aggiunto Paolo Guido econ i sostituti Francesca Dessìe Geri Ferrara ha coordinato illavoro di finanzieri e carabi-nieri ascoltando numeroseconversazioni captate dallemicrospie.La più sgradevole è fatta in

auto. Nicosia parla con un av-vocato e si lamenta della de-nominazione dell'aeroportodi Palermo intitolato ai giudi-ci Falcone e Borsellino: «Maperché dobbiamo spiegarechi sono, perché dobbiamosempre mescolare la stessamer...». Poi infierisce deriso-rio sulle stragi del ̀ 92. Ag-giungendo che non si dovreb-be neppure ricordare il magi-strato vittima di un «inciden-te sul lavoro» a Capaci: «Ma

poi quello non era manco ma-gistrato quando è stato am-mazzato. Aveva già un incari-co politico». Disgustata daqueste velenose frasi la sorelladel giudice, Maria Falcone:«Per fortuna i giovani pensa-no diversamente. Ma la storiadi questo messaggero obbligaa rivedere la legislazione percolloqui e visite con i detenutial regime carcerario duro. Loscopo del "41 bis" è spezzarela catena che lega chi sta den-tro e fuori, il legame tra capo-mafia e territorio...».Con Nicosia accadeva il

contrario, visto che a Tolmez-zo ha potuto incontrare ancheFilippo Guttadauro, il cognatodi Matteo Messina Denaro,senza limitarsi a fare da tra-mite tra detenuti e cosche. Peri magistrati avrebbe gestitobusiness in società col capo-mafia di Sciacca Accursio Di-mino, 61 anni, l'imprenditoreittico da ieri in cella con Mas-

similiano Mandracchia, Paoloe Luigi Ciaccio. Protagonistidi un atteso «ingente finan-ziamento» da Nicosia invoca-to al suo «San Matteo».

Spavaldo nei dialoghi, van-tandosi di quel tesserino«passepartout», come gli in-quirenti hanno intitolato l'in-chiesta. «Quando entri conun deputato chiudono la por-ta». Lo ripeteva mimando l'ar-rivo in un carcere: «Driin, chiè? Sono l'onorevole Occhione-ro devo fare un'ispezione, tes-serino della Camera, si entrae... (ride). Il direttore c'è? No ildirettore non c'è, ah bene.Nella relazione che poi fac-cio... dico che il direttore nonera presente. Il comandante?Un attimo che lo chiamiamo,ah se non c'è il comandante,c'è il vice comandante? Non èancora arrivato, oh oh sono leotto e mezza come mai?Quando prende servizio? Ca-pito, gliela metti dietro... que-sta scena è bella».Felice Cavallaro

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cronache

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05-11-201916/17CORRIERE DELLA SERA

Le offeseCi sono anche le offese alla memoria di Falconee Borsellino nelle intercettazioni che hanno portatoall'arresto di Antonino Nicosia. Parlandodell'intitolazione ai due giudici uccisi dalla mafiadell'aeroporto di Palermo diceva: «Perché dobbiamosempre mescolare la stessa mer..? Sono vittimedi un incidente sul lavoro, no?»

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Conduttore tvAntonino Nicosia, che si fa chiamare Antonello, 48 anni, originariodi Sciacca in provincia di Agrigento, era direttore della OnlusOsservatorio internazionale dei diritti umani e conduttore delprogramma Mezz'ora d'aria della tv Aracne. Fa inoltre parte dal2018 del Comitato nazionale dei Radicali italiani ed era stato per4 mesi collaboratore della deputata Pina Occhionero, alla quale siera presentato con un falso curriculum di docente universitario

La tessera della CameraCome collaboratore dell'onorevole Occhionero (eletta in Leu, oracon Italia viva), Nicosia aveva possibilità di accesso a istituti dovesono rinchiusi mafiosi, anche in regime di carcere duro. Perl'accusa avrebbe cercato di favorire alcuni condannati, trai quali Filippo Guttadauro, cognato di Matteo Messina Denaro.Nicosia è ritenuto «organico» al dan del superlatitante e vicino alboss Accursio Dimino, capo del mandamento mafioso di Sciacca

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La collaborazione«Ringrazio la magistratura e le forze dell'ordine», ha commentatoPina Occhionero. «La collaborazione con Nicosia è durata solo 4mesi e appena mi sono resa conto che il suo curriculum e i suoiracconti non corrispondevano alla realtà l'ho subito interrotta».Utilizzando il ruolo di collaboratore della parlamentare, estraneaalla vicenda, Nicosia incontrava capimafia detenuti e si accertavache non si pentissero, riferendo poi all'esterno i loro messaggi

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05-11-201917CORRIERE DELLA SERA

Rita Bernardini, Partito Radicale

«Non mi piaceva e non era un nostro iscritto»

RadicaliRita Bernardini,66 anni, è statadeputata

on mi piaceva comeoperava Nicosia. Non èmai stato iscritto al

Partito Radicale, ma a Radicaliitaliani», ha commentato suFacebook Rita Bernardini, exsegretaria dei Radicali e oramembro del Consiglio generale delPartito Radicale. «Detto questo, piùche un messaggero della mafia misembrava un esaltato, un cretino»,

prosegue l'ex deputata. «Non mipiaceva il suo modo di fare e l'hoscaricato tanti anni fa quando michiedeva di entrare in carcere anome del movimento. Avevamoavuto divergenze su come effettuarele visite nelle prigioni. Poi i rapportisi sono interrotti quando Nicosia èentrato nel comitato nazionale deiRadicali italiani e io nel PartitoRadicale». RtPRODUZIONERFSERVATP:

®Qui «pizzini» pe. txm^~-- sulla carta della Camera

«\.testifica I /enne e ,roto»

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05-11-20191+3I p1eJ:3.3Ci]

SFRUTTAVA LE ISPEZIONI NELLE CARCERI E AIUTAVA I CLAN

Blitz antimafia,arrestatoil messaggero dei bossvicini a Messina Denaro

DAMIANO ALIPRANDI

na vicenda tutta ancora da chiarire, ma che ha creato indigna-Lijzione e aumenta la preoccupazione degli attivisti per i dirittiumani per una ulteriore restrizione per chi visita il carcere

per denunciare eventuali abusi o condizioni afflittive come il 41 bis.Ieri mattina è stato arrestato, insieme ad altre quattro persone, conl'accusa di "associazione mafiosa" Antonello Nicosia, ex membrodel Comitato nazionale dei Radicali italiani, collaboratore per circaquattro mesi della deputata di Italia Viva Pina Occhionero. Tra levarie accuse c'è quella di aver recapitato fuori dal carcere deimessag-gi di alcuni boss mafiosi con cui aveva parlato durante le visite. Re-sta però l'interrogativo sulle visite e colloqui riservati coni boss. Epossibile? Tecnicamente, il fatto che Nicosia potesse svolgere visitee colloqui riservati appare però di difficile comprensione, perchédebbono essere effettuate alla costante presenza del personale di Po-lizia penitenziaria. Possibile che abbia avuto la p ossibilità di svolge-re i colloqui riservati? E se sì, chi gliel'avrebbe permesso?

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ARRESTATO PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA ATTIVISTA DEI DIRITTI DEI DETENUTI

Antonello Nicosia ebbecolloqui riservati al 41 bis?La legge non lo permette

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DAMIANO ALIPRANDI

Una vicenda tutta ancora dachiarire, ma che ha creatonumerose indignazioni a

partire dagli esponenti di governoe le vittime della mafia come la so-

rella di Giovanni Falcone. Ma nelcontempo aumenta la preoccupa-zione degli attivisti per i dirittiumani circa una ulteriore restrizio-ne per chi visita il carcere per de-nunciare eventuali abusi o condi-zioni afflittive come il 41 bis. Ierimattina è stato tratto in arresto, in-sieme con altre 4 persone, con l'ac-cusa di "associazione mafiosa",Antonello Nicosia, membro delComitato nazionale dei Radicaliitaliani ed è stato collaboratoreper circa quattro mesi della depu-tata di Italia Viva Pina Occhione-ro. In virtù di tale rapporto, infatti,Nicosia ha partecipato ad alcuneispezioni carcerarie parlamenta-ri, potendo accedere all'interno

delle carceri di Sciacca (AG), Agri-gento, Trapani e Tolmezzo (UD)senza la preventiva autorizzazio-ne del Dipartimento dell'ammini-strazione penitenziaria e ciò sfrut-tando le prerogative riconosciutedalle norme sull'ordinamento car-cerario ai membri del Parlamentoe a coloro che li accompagnano.Una collaborazione volta alle visi-te in carcere. Tra le varie accusemosse dalla procura di Palermoc'è quella di aver recapitato fuoridal carcere dei messaggi prove-nienti da alcuni boss mafiosi concui aveva parlato durante le visiteeffettuate assieme a Occhionero.La deputata, ex esponente di Libe-ri e Uguali, non è indagata perché,

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05-11-20191+3IL DUBBIO

secondo la procura, non sapevaniente delle presunte attività ma-fiose di Nicosia. Quest'ultimo ha48 anni ed è originario di Sciacca,in provincia di Agrigento. Condu-ceva un programma intitolatoMezz'ora d'aria sulla tv localeAracneTV dove approfondiva te-mi inerenti soprattutto alle condi-zioni carcerarie. Ultimamente siera occupato della situazione de-gli internati al carcere di Tolmez-zo, tema più volte approfondito daquesto giornale, riportando le in-terrogazioni parlamentari effettua-te proprio dalla deputata Occhio-nero e, ultimamente, la relazionedel Garante nazionale delle perso-ne private della libertà che ne evi-denziava le numerose criticità.Non per ultimo, sempre su Il Dub-bio è stata riportata la vicenda—de-nunciata dal suo avvocato Miche-le Capano - dell'internato FilippoGuttadauro, cognato del super lati-nante Mattea Messina Denaro, ilquale ha denunciato alla magistra-tura di sorveglianza di aver ricevu-to la proposta, da taluni soggettiistituzionali, dei soldi in cambiodelle informazioni per la catturadel latitante.Ma ritorniamo ad Antonello Nico-sia. Dall'ordinanza di custodiacautelare, emerge che Nicosia hafatto battute infelici su GiovanniFalcone e Paolo Borsellino. In unaintercettazione si lamenta del no-me dell'aeroporto di Palermo, inti-

tolato ai magistrati Giovanni Fal-cone e Paolo Borsellino, e defini-sce le loro morti «incidenti sul la-voro». Avrebbe fatto un riferimen-to al latitante Matteo Messina De-naro, definendolo "primo mini-stro". La procura, in pratica, accu-sa Nicosia di essersi costruitoun'immagine pubblica di attivistaper i diritti dei detenuti con lo sco-po di mascherare le sue attivitàche favorivano diversi boss mafio-si. Oltre alla trasmissione dei mes-saggi, Nicosia è accusato di aver«portato avanti l'ambizioso pro-getto di alleggerire il regime deten-tivo speciale di cui all'art. 41 bis odi favorire la chiusura di determi-nati istituti penitenziari». Secon-do la procura, dalla realizzazionedi questo progetto Nicosia si aspet-tava un compenso economico ad-dirittura da Matteo Messina Dena-ro. Questa specifica accusa, però,appare fumosa. La battaglia con-tro il 41 bis è legittima ed è portataavanti in maniera trasparente daalcuni movimenti politici e asso-ciazioni che si occupano dei dirit-ti umani. Difficile credere che Ni-cosia, abbia così tanto potere, dadover condizionare le scelte gover-native sul 41 bis. Le accuse comun-que sono gravissime. Secondo laProcura, Nicosia apparterrebbe apieno titolo al clan mafioso e si sa-rebbe impegnato per la realizzazio-ne di un non meglio delineato pro-

getto che interessava direttamen-te da Messina Denaro, dal quale,per l'opera svolta, si aspettava di ri-cevere un ingente finanziamentonon ritenendo sufficienti i ringra-ziamenti che asseriva di avere rice-vuto dallo stesso latitante. Oltre alui è finito in cella anche il boss Ac-cursio Dimino. Secondo i magi-strati, Nicosia non si sarebbe limi-tato a fare da tramite tra i detenutie le cosche, ma avrebbe gestito bu-siness in società proprio con ilboss Dimino, con cui si incontravaabitualmente, il quale ha fatto affa-ri coi clan americani, in particola-re i Gambino, e riciclato denarosporco. Da alcune intercettazioniemergerebbero anche progetti diomicidi e Nicosia stesso era in pro-cinto di raggiungere gli Usa.Resta però l'interrogativo sulle vi-site e colloqui riservati con i boss.E possibile? Tecnicamente, il fattoche Nicosia potesse svolgere visi-te e colloqui riservati con iboss ne-gli Istituti penitenziari, appare pe-rò di difficile comprensione poi-ché le visite e le interlocuzionicon i detenuti, a qualunque regi-me o circuito penitenziario essi ap-partengano, non sono riservatema debbono essere effettuate allacostante presenza del personaledi Polizia penitenziaria delegatodall'Autorità dirigente. Possibileche abbia avuto la possibilità disvolgere i colloqui riservati? E sesì, chi gliel'avrebbe permesso?

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Blitz entintatia,arrestatoil messaggero dei bossvicini a Messina Denaro

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ON - PRESE DI D ST Z

Occhionero: «Collaborazione interrotta»Maria Falcone: «Solo disgusto»VALENTINA STELLA

La prima a rilasciare uncommento sull'arresto di

Nicosia non poteva che esse-re l'onorevole di Italia Viva,l'avvocato Giuseppina Oc-chionero, di cui l'indagato èstato assistente parlamenta-ree con cui appunto havisita-to diverse carceri: «Quelloche si legge nelle intercetta-zioni è comunque vergogno-so e gravissimo. La collabora-zione con me, durata solo

RITA BERNARDINIDEL PARTITORADICALE:«NON PIACEVAIL SUO MODODI FAREE L'HO SCARICATOTANTI ANNI FA»

quattro mesi, era nata in vir-tù del suo curriculum. Nonappena ho avuto modo di ren-dermi conto che il suo curri-culum e i suoi racconti noncorrispondevano alla realtàho interrotto la collaborazio-ne». A essere coinvolti mol-to da vicino da questa vicen-da sono anche i radicali la cuicredibilità e la loro eccezio-nale attività di monitoraggiodelle carceri potrebbero es-sere minate da questo graveepisodio. A Rita Bernardinidel Partito Radicale «non pia-ceva il modo di fare di Nico-sia e l'ho scaricato tanti annifa quando mi chiedeva di en-trare in carcere a nome delmovimento. Detto questo,più che un messaggero dellamafia, mi è sempre sembra-to un esaltato, un cretino». IIsegretario Maurizio Turcoha precisato che «il signor

Antonello Nicosia non è sta-to mai iscritto al Partito Radi-cale». Invece la reazione diRadicali Italiani (di cui Nico-sia è stato membro del comi-tato nazionale) arriva con ineo eletti vertici - il segreta-rio Massimiliano lervolino,la tesoriera Giulia Crivellinie il presidente Igor Boni: « Difronte a quanto apprendia-mo dalle notizie di stampasull'arresto di Antonello Ni-cosia -che non ricopre attual-mente alcuna carica in Radi-cali Italiani - ribadiamo anzi-tutto che la presunzione di in-nocenza vale pertutti e i pro-cessi si celebrano nei tribu-nali, non sui media attraver-so le intercettazioni, anchequando hanno un contenutogravissimo come quelle chesono state diffuse».Per il ministro Di Maio «unoche considera Messina De-

naro il nostro premier e cheinsulta la memoria di Falco-ne e Borsellino definendo lestragi del 1992 "un inciden-te sul lavoro" fa ribrezzo».Dello stesso tono le dichiara-zioni di Maria Falcone, sorel-la del giudice ucciso dallamafia: «Le parole offensivedi questo sedicente difenso-re dei diritti dei deboli susci-tano solo disgusto» e con-clude chiedendosi se «allaluce di questa indagine nonsia necessario rivedere la le-gislazione in materia di col-loqui e visite con i detenutial regime carcerario duro».Anche per i parlamentari delMovimento 5 Stelle dellaCommissione Antimafia leespressioni di Nicosia sono"inaccettabili"; mentre perl'ex premier Paolo Gentilonisono "squallide e raccapric-cianti".

FIIo Nicosia ebbecolloqui riservati al 41 bis?La legge non lo permette

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STORIA DEI "GARANTISTI" ALL'ITALIANA

La lobby radicale dai referendumanti-magistrati ai legali dei mafiosi

e. LILLOAPAG.4

IL PARTITO Il viaggio promiscuo di diritti e impurità Ra ca,,Dai referendum al legale dei boss:la lobby garantista cara ai criminaliLe battaglie contro il carcere, il voto dichiarato di Graviano, il ruolo dell'avvocato Capano

§34 1 CC2 T,,a b3

a storia di Antonino Ni-cosia non deve restareconfinata nella sua di-

ámensione penale. Aprescindere dalla conclusionegiudiziaria questa vicenda do-vrebbe accendere un dibattitoserio sulla natura di lobby ga-rantista', usata come ̀bus' daicriminali di ieri oggi e domani,assunta dai radicali.

Nel decreto di fermo a ca-rico di Nicosia i magistrati sot-tolineano che l'ex trafficantedi droga (condannato a 1 O annie 6 mesi nel 2006 in appello,pena scontata all'italiana vistoche era già in giro dal 2009) a-veva rapporti di natura anchepolitica con Michele Capano,già tesoriere dei Radicali Ita-liani e avvocato di boss di pri-ma grandezza come FilippoGuttadauro. Nulla di illecito.Però gli episodi descritti daipm di Palermo FrancescaDes-sì e Calogero Ferrara, e dall'ag-giunto Paolo Guido, dovreb-bero essere una buona occa-sione di riflessione politica. Lametafora del bus sul quale pos-sono salire anche i mafiosi nonè nostra e non è nuova. Nel giu-gno 2017, dopo che giornali etv avevano pubblicato le con-versazioni di Giuseppe Gra-viano intercettate in carceredurante il processo Trattativa,i radicali rivendicarono la de-finizione come parte del loroDna.GRAVIANO DICEVA: "L'ho vo-

tato sin dal primo momentoche sono stato carcerato questoPannella, fino al 2002, che hoavuto diritto al voto". Poi ag-giungeva "Se fossi in condizio-ni mi iscriverei al partito". ESergio D'Elia, della presidenzadel Partito Radicale e segreta-rio di Nessuno Tocchi Caino,spiegava che: "Si può iscriverechiunque e nessuno può essereespulso per nessun motivo".Graviano insomma era benve-nuto. "Il pro-blema - spie-gava D'Elia -è che al 41 bisnon permet-tono di fare ilversamentodella quota".D'Elia

scolpiva: "Co-me disse Pan-nella nel lontano 1987, ̀AnchePiromalli può entrare nel par-tito che è servizio pubblico. Chivuole, pagailbiglietto eviaggia,per un anno, verso dove la di-ligenza si dirige. Il viaggio èpromiscuo, possono salire sul-la diligenza radicale anche icattivi che spesso, proprio loro,salvano gli inermi". O talvolta liportano nel burrone, aggiun-giamo noi.La direzione della diligenza

e di Graviano era la stessa per-ché "per il suo status di erga-stolano ostativo non posso nonricordare uno degli insegna-menti più forti di Pannella:'Spes contra Spem"'. Finché c'èvita c'è speranza. E le Corti ul-timamente confermano.

Ilboss Graviano (recluso dal1994 all'isolamento e condan-nato per le stragi del 1992 e del1993) nel marzo de12017 sivan-tavadi avere convinto anche al-tri a salire sulla diligenza radi-cale. Le sue parole, mai riscon-trate, lumeggiavano scenari in-quietanti. Diceva il boss che luiaveva scrittouna "racco-mandata inbusta chiusa"nell'agostodel 2013 dalcarcere. Do-po aver pre-messo che luinon voleva

accusare Sil-vio Berlusconi e MarcelloDell'Utri (si avvale della facoltàdi non rispondere) nella letteraaccampava richieste sulla suasituazione carceraria. A dettadi Graviano, proprio dopoquella lettera "Lui" era andatoa firmare subito i referendumdei radicali sulla giustizia, traiquali quello sull'ergastolo.Graviano mimava la firma diBerlusconi il 23 agosto 2013con ironia. Così come Pannel-la irrideva quel giorno la lineadel nostro giornale facendo ilgesto dell'ombrello all'indi-rizzo di Travaglio. Si usa cosìsul bus ̀ promiscuo'. QuandoAvvenire nel settembre del1986 storce il naso per il bossneo-radicale Piromalli, l'allo-ra segretario Giovanni Negriinsorge contro la "cultura o-scurantista" del "piccolo in-

quisitore" e ricorda l'esempiodei cappellani carcerari.

Il viaggio "promiscuo" pro-segue. C'è nel 1986 l'abbando-no del vecchio bus a targa Dcper i fiammanti torpedoni Ra-dicali e Socialisti. Secondo ledichiarazioni di molti collabo-ratori di giustizia, i capi dellamafia appoggiarono nelle urnei due partiti dopo i referendumsulla responsabilità civile deigiudici. Salvo essere poi delusidai "crasti" socialisti, secondoquanto racconta il fido Spatuz-za. Nulla da dire invece controi radicali.IN QUESTO LUNGO viaggiopromiscuo va inserito Nicosia.Al XVI congresso dei RadicaliItaliani nel 2017 Nicosia si di-ceva felice perché finalmente"possiamo dare risposte a chi cisegue nellebattaglie perla giustiziaquando cichiedono chipossiamo vo-tare". Nicosiaconduceva u-na trasmissio-ne ̀ Mezz'orad'aria' su A-racne tv e in quello spazio haintervistato ne12019 l'avvocatoCapano sul cosiddetto ergasto-lo bianco. "In quella situazione- sottolineano i pm - versava (eversa tuttora) Filippo Gutta-dauro - cognato di MatteoMessina Denaro - difeso pro-prio dall'avvocato Capano".Capano oltre che legale del

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boss è stato tesoriere dei Radi-cali Italiani ed era nel Comitatonazionale con Nicosia. Diffici-le distinguere dove finisce l'at-tività professionale, perfetta-mente lecita, di Capano e doveinizia quella politica, altrettan-to lecita. Ed è difficile distin-guere in questa promiscuitàdove finisce l'azione politicadel radicale Nicosia e dove ini-zia quella dell'amico dei boss."Nicosia il1°febbraio 2019 si e-ra recato insieme all'on. Giu-seppina Occhionero (di Leu al-lora, ndr) nella Casa circonda-riale di Tolmezzo, ove si trova-va Guttadauro, per fargli visita,per rassicurarlo del proprioimpegno relativo alla sua 'cau-sa' e, a talescopo, pro-ponendosianche di pre-sentare unainterrogazio-ne parlamen-tare per il tra-mite dell'O-norevole".

Capano il10 aprile 2019 rilascia invecedichiarazioni aIl Dubbio, edi-to dal Consiglio nazionale fo-rense. Nel pezzo titolato "Unmilione per avere notizie dimio cognato MessinaDenaro"si leggeva: "La denuncia diGuttadauro, assistito dall'av-vocato e militante dei Radicaliitaliani Michele Capano, èver-balizzata dall'ufficio di sorve-glianza di Udine in occasionedell'udienza tenutasi il 20marzo scorso per il riesamedella misura di sicurezzadell'internamento a Tolmez-zo". Il caso era definito 'emble-matico'. Anche per noi lo è main un senso diverso.

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La consultazione 2013A detta del capomafiastragista di Brancacciol'ex Cav. firmòdopo la sua lettera

Sul bus pannellianoL'attacco di Avvenirenel 1986 e i pentiti cheraccontano la svoltapolitica di Cosa Nostra

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PALERMO Feulnato Antonello Nicosia, ex collaboratore della deputata di Italia Viva Occhionero, accusato di mafia con il boss Dimino: 5 in cella.

"Falcone e Borsellino mortiin un incidente sul lavoro"

» SARIu: EMA

l boss e l'esponente dei Ra-dicali Italiani insieme,pronti a far business, a or-ganizzare intimidazioni e

a discutere di omicidi. Da unaparte Accursio Dimino, espo-nente della famiglia mafiosaagrigentina di Sciacca, dall'al-tra Antonino Nicosia, dettoAntonello, collaboratore dellaparlamentare Pina Occhione-ro, non indagata, eletta conLeU e oggi in Italia Viva. Sonostati fermati dalla Procura diPalermo dopole indagini dellaGuardia di Finanza e dei cara-binieri del Ros, con l'accusa diassociazione mafiosa, insie-me ad altri tre indagati.

Nicosia, 48 anni, già con-dannato in via definitiva a 10anni e 6 mesi per associazionefinalizzata al traffico di stupe-facenti nei territori dell'Agri-gentino, dopo aver espiato lapena cambia volto. Si presentacome docente di "sociologiatrattamentale carceraria"all'Università di Palermo e di"storia della mafia" all'Uni-versità di Santa Barbara in Ca-lifornia. Diventa direttoredell'Osservatorio internazio-nale dei diritti umani onlus, giàmembro del Comitato nazio-nale dei Radicali italiani e con-duttore del programma"Mezz'ora d'aria" su una tvprivata.

SI FA PORTAVOCE dei dirittidei detenuti, partecipando adalcune visite e ispezioni nellecarceri siciliane, ma secondogli inquirenti avrebbe fatto datramite tra "i boss" e "i clan".Avrebbe inoltre tentato di "in-staurare" un dialogo con il di-partimento dell'amministra-zione penitenziaria (Dap) "alfine di attenuare i regimi car-cerari più duri".

Scherza persino sull'atten-tato al giudice Falcone, defi-nendolo "un incidente sul la-voro" e si lamenta sul nome as-segnato all'aeroporto di Paler-mo: "Bisogna cambiare il no-me, nonvabene Falcone e Bor-sellino, perché dobbiamo arri-minare (girare, ndr) sempre lastessa merda". Quando parladel super latitante MattiaMessina Denaro dice "non sischerza" e lo definisce "il pri-mo ministro".Per gli inquirenti, Dimino,

detto "Cussu Matiseddu", è"un poliedrico soggetto". Sot-to le mentite spoglie del pro-fessore di educazione fisica edell'imprenditore ittico, si ce-la l'uomo d'onore. Inizia comeautista del boss di Sciacca Sal-vatore di Ganci, accompa-gnandolo agli incontri conGiovanni Brusca e altri impor-tanti esponenti di Cosallostra.Si occupa degli affari del clan,intestandosi alcune attività e-

Pericolo di fuga Radicale, alle spalleuna condanna a io anni perdroga,discuteva col capomafia di Sciaccadi attentati, omicidi e affari anchenegli Usa. "Erano pronti a scappare"

conomiche, per poi "reclutarenuovi adepti per il sodaliziomafioso"."L'AFFIDABILITA riconosciu-ta" a Dimino, scrivono i pm, sievince anche dagli incarichiimportanti che di Ganci gli as-segna. Tenta di corrompere igiudici popolari della "Corted'Assise di Palermo nel pro-cesso contro Salvatore Riina,Bernardo Provenzano, Leolu-caBagarella e Michele Greco",il gotha di Cosa Nostra, "accu-sati di duplice omicidio". Rice-ve un "pizzino", inviato daMattia Messina Denaro, in cuisono indicati i nomi dei "dueagenti originari di Sciacca", inservizio in Sardegna alla peni-tenziaria, da uccidere. Finiscedue volte in carcere con l'ac-cusa di associazione mafiosa.La prima condanna è del '97.Torna in libertà nel 2014, ma èarrestato per aver rivendicato"la propria autorevole posi-zione all'interno dellafamigliamafiosa". Nel 2017 si concludeun anno di libertà vigilata.

Nicosia prende molte pre-cauzioni quando incontra Di-mino. Evitava di parlare al te-lefono, usa macchine noleg-giate che cambiava spesso, pernon trovare le cimici. "Io ognimese mi cambio la macchinaapposta chissà si mettessero intesta di mettere cose". Ma nonbasta. Gli inquirenti riesconolo stesso amonitorare incontri

e dialoghi, scoprendo che nelfebbraio 2018 erano pronti afar saltare un'auto di un'im-presa impegnata nei lavori allabancina del porto di Sciacca.Provano a "infiltrarsi nei la-

vori di ristrutturazione delcomplesso alberghiero TorreMacauda", villaggio turisticodi Sciacca. "Facciamo questaoperazione e vediamo cosaporta - dice Nicosia a Dimino-, magari ci possiamo guada-gnare qualche 50 mila euro".Ipotizzano di eliminare un im-prenditore saccense specia-lizzato nel commercio del pe-sce, che opera anche in Maroc-co. Il boss è pronto a farlo inprima persona anche in NordAfrica: "Ci andiamo da là, se sifa una cosa là, l'importante ètrovare una cosa di questa, lofaccio io, l'importante che loprendiamo".LE LORO MIRE valicano i con-fini, si spingono anche versogli Stati Uniti dove Dimino a-veva un cugino. Nel 2018, perun mese, vanno negli States.Non è una vacanza, i due sonopronti a "intraprendere attivi-tà economiche" contattando"gli associati mafiosi emigra-ti". Dimino era disposto anchea fare il "killer per le famigliemafiose americane". "Altri-menti gli dico se c'è da accap-pottare (uccidere, ndr) a qual-cuno - dice Dimino - gli dicodatemi i soldi e ci penso io". "E-satto", risponde Nicosia.

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La scheda

• I REATIAccursioDiminoe AntonelloNicosia (excollaboratoredella deputatadi Italia VivaGiuseppinaOcchionero)sonoaccusati diassociazionemafiosa;Paolo e LuigiCiaccio eMassimilianoMandracchia,di favoreggia-mento

RadialeAntonelloNicosia era nelComitato Na-zionale del Ra-dicali italianiAnsa

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1 boss latitante Matteo Mes-sina Denaro, per lui, è "il pri-

Ak: mo ministro". Invece i giu-dici Falcone e Borsellino sonomorti in "un incidente sul lavo-ro" e dedicare loro l'aeroporto diPalermo è rimestare "sempre lastessa merda". La reazione piùcomoda alle allucinanti inter-cettazioni alla base dell'arrestoper mafia di Antonello Nicosia,dirigente radicale e portaborsedella deputata Pina Occhionero(appena passata da LeU a ItaliaViva), è quella di prenderselacon lui. Ma l'indirizzo è sbaglia-to: questo bel soggettino ha già

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erò, in un comunicato tra-gicomico, la Occhionero

spiega di aver ingaggiato Ni-cosia "in virtù del suo curricu-lum", ma di avere rotto dopo"solo quattro mesi" perché "sispacciava per docente universi-tario e studioso dei diritti dei de-tenuti" e non era vero. Non cer-to perché fosse un ex detenutoper traffico di droga e la accom-pagnasse nei pellegrinaggi car-cerari. Così lui - scrivono i pm -"sfruttando il baluardo dell'ap-partenenza politica, ha portatoavanti l'ambizioso progetto dialleggerire il 41-bis o favorire lachiusura di istituti penitenziarigiudicati inidonei a garantire untrattamento dignitoso ai reclu-si". Quanto ai radicali, per loro i

scontato una condanna definiti-va a 10 anni e 6 mesi per asso-ciazione per delinquere finaliz-zata al traffico di droga e ora èindagato per associazione ma-fiosa, avendo usato visite e ispe-zioni nelle carceri accanto allaOcchionero per fare il postinodei messaggi tra i boss in cella(anche a141-bis) e quelli fuori. Seè vero, come dicono gl'inquiren-ti, che è un mafioso doc, non c'ènulla di scandaloso se consideraMessina Denaro il suo premier eFalcone e Borsellino due rompi-coglioni che se la sono cercata.

I mafiosi fanno il loro mestie-re e lui lo faceva benissimo: se-deva nel Comitato nazionale deiRadicali italiani (i fedelissimi diEmma Bonino e Riccardo Magiusciti dal Partito radicale pan-

precedenti penali han semprefatto curriculum: non solo ac-cettano, ma sollecitano l'iscri-zione di detenuti, preferibil-mente boss e terroristi al 41-bis.Tengono i congressi nei miglio-ri penitenziari. Regalano pulpi-ti a sanguinari come Fioravantie Mambro o a pregiudicati permafia come Dell'Utri e Contra-da.E, se qualcuno chiede che al-meno paghino queste campa-gne invereconde coi loro soldianziché con i nostri succhiatida Radio Radicale, è un atten-tato alla libertà di stampa.

Ieri Marco Lillo ha chiamatola Bonino per sapere se intendaespellere dal Comitato nazio-nale il prode Nicosia e altri dueillustri membri, Alessio Di Car-lo che ascoltava i suoi insulti aFalcone e Borsellino senza fareun plissé, e Michele C apano, av-vocato di boss alui legato. Malamadre della patria ha rispostoche i radicali non espellono

nelliano di Rita Bernardini); te-neva in una rubrica tv contro le"torture" inflitte ai poveri ma-fiosi; e si era infiltrato nelle isti-tuzioni grazie a una parlamen-tare voltagabbana, che usava co-me un taxi per entrare e usciredalle patrie galere e confabularecoi boss: la Occhionero, elettanel partito più di sinistra e ap-prodata in 18 mesi al renzismo,dopo aver persino progettato dipassare aFI (anche lei fatica a di-stinguerla da Iv) e dopo aver rot-to con Nicosia. Chi non fa il suomestiere, almeno quello che sirichiede in un Paese decente, so-no i partiti senza filtro. Anzitut-to LeU: possibile che quello fon-dato dall'ex procuratore anti-mafia Grasso non si sia accortoche la sua deputata si portavadietro come assistente parla-

nessuno. Appunto. Lungi danoi sostenere che chi - i radi-cali, pezzi di sinistra e di destra- è contro il 41-bis, l'ergastolo, ipentiti e le altre armi anti-mafiaè complice delle cosche. Maspesso, dietro il "garantismo"all'italiana, si celano collusioni.Chi si presenta alle elezioni conlo stesso programma di CosaNostra, 'ndrangheta e camorra,sa benissimo che riceverà i lorovoti e i loro infiltrati. E, se vorràevitarli, dovrà mettere all'in-gresso delle sedi robusti butta-fuori per selezionare attenta-mente i nuovi arrivi. Nel 1987,dopo 40 anni di appoggio in-condizionato alla Dc, Cosa No-stra decise di punirla per non a-ver fermato il maxiprocesso i-struito dal pool di Falcone, Bor-sellino &C. Infatti Totò Riinaordinò ai suoi di votare radicalie socialisti, che avevano appenapromosso lo sciagurato refe-rendum sulla responsabilità ci-

mentare un pregiudicato pertraffico di droga? La risposta è sì:è possibile. Perché la bella abi-tudine di chiedere il casellariogiudiziale e l'esistenza di inda-gini a carico ai candidati e ai col-laboratori ce l'hanno solo i fami-gerati 5 Stelle. Gli altri no, perscansare i sospetti di "giustizia-lismo". Ora vedremo se Renzi lametterà alla porta o se la terràstretta. Dovrebbe bastargli ildialogo fra la cosiddetta onore-vole e Nicosia, che la informa diaver scritto aunmafioso detenu-to un messaggio su "unblocchet-to di carta intestata della Came-ra", per evitare che gli inquirentilo controllino. E lei, anzichè de-nunciarlo e cacciarlo, gli dice"bravo!" e gli domanda se la car-ta intestata "gli è piaciuta".

SEGUE A PAGINA 24

vile dei magistrati. Poi, dal '94,Cosa Nostra sostenne FI, aven-do in comune il fondatoreDell'Utri e il programma sullagiustizia. Nel 2013 Pannellaraccolse le firme (compresaquella del neopregiudicato B.)per abolire - fra l'altro - l'erga-stolo, rendere ancor più intimi-datoria la responsabilità civiledelle toghe e limitare vieppiù lacustodia cautelare: GiuseppeGraviano, in carcere, esultò perl'ideona eperlafirma di B. Oggi,crollata FI, i clan si guardano in-torno a caccia di chilanci segna-li d'apertura alle loro esigenze.Per esempio, chi plaude (o tace)alle scandalose sentenze an-ti-ergastolo ostativo della C edue della Consulta. Posizione le-gittima, ci mancherebbe, pur-ché chi la tiene apra gli occhi suivoti e gli infiltrati mafiosi in ar-rivo. Non sollecitarli o rifiutarli(a parole) non basta: bisogne-rebbe proprio non meritarli.

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LE INTERCETTAZIONI Gli sms minacciosi alla politica

Quella strana coppiacon la neorenziana:"Preghiamo S. Matteo"Escamotage anti controlli e messaggi ai mafiosi: "Con lei giro

le carceri, anche al 41-bis e di notte". Usava la carta intestata'., [email protected]+Ex érr MP Ttºdd,,E90;+11ttctidN¢°r TRINCHELLA

6 6 on è che al tele-fono mi chiediqueste cose,neanche per

scherzo. Perché vedi che an-diamo a finire al Pagliarelli,stavolta ci portano lì". Era inquesto modo che AntonelloNicosia, l'attivista radicalefermato su ordine della Pro-cura di Palermo, si rivolgeva aGiuseppina Occhionero, ladeputata eletta con Liberi e U-guali e di recente passata con irenziani di Italia Viva. Le "co-se" che la parlamentare nondoveva chiedere al telefono e-rano i nomi dei mafiosi incon-trati in carcere dal suo colla-boratore. Il rischio era di fini-re al Pagliarelli, il carcere diPalermo.

Quella di Nicosia con laparlamentare eletta in Moli-se, infatti, era una collabora-zione particolare. Se non altroperché il sedicente professo-re di "storia dellamafia" all'U-niversità di Santa Barbara inCalifornia inviava messaggivocali di questo tenore: "Noipreghiamo san Matteo. Ono-revole Occhionero, mai si de-ve dire che siamo contro SanMatteo, per ora c'è San Mat-teo che comanda e noi pre-ghiamo San Matteo". Il desti-natario, scrivono gli inqui-renti, è "forse ancora una vol-taOcchionero", mentre il san-to invocato è con "evidenza" ilsuperlatitante Matteo Messi-na Denaro.CHE CI FA UNO che parla inquesto modo con una deputata

eletta con il partito di PietroGrasso? Qualche dubbio se loponeva lo stesso Nicosia:"Questa è deputata di Grasso,non mi piace tanto questa cosaperò è l'unico modo per entra-re, l'unico. Io devo essere bra-vo e fare buon viso a cattivogioco in certe situazioni e in-ghiottire il rospo". In praticaNicosia temeva che l'ex magi-strato potesse scoprire i suoitrascorsi giudiziari. E quindiconfidava al boss Accursio Di-mino che avrebbe voluto cer-carsi un altro referente politi-co, magari in Forza Italia. "Sa-rebbe meglio, quelli sono piùgarantisti, più liberisti", con-fermava il boss di Sciacca.E qualcuno in Forza Italia,

Nicosia e Dimino lo avrebberoanche incontrato. È l'agrigen-tina Vanessa Sgarito, "candi-data alle elezioni politiche del2018 nelle liste di Forza Italiaper i collegi di Agrigento e Ca-serta e poi non eletta". "Questaè amica di Berlusconi, va amangiare con Berlusconi - di-ce Nicosia - Tutti i sabati, è a-mica della fidanzata di Berlu-sconi (...) la napoletana (...)Francesca... capito? Io glieloposso chiedere se eventual-mente il gruppo parlamentareti vuole... voglio fare cambio io,voglio cambiare Deputata".

Nicosia si era avvicinato aOcchionero all'inizio del 2019con un solo obiettivo: "Forma-lizzare una collaborazionecon la Camera dei deputati perpoter raggiungere i detenuti al41-bis".La deputata gli aveva offer-

to un contratto dopo che l'at-tivista radicale le aveva prepa-

rato "un'interrogazione parla-mentare", come spiega luistesso in una intercettazionedel 4 gennaio scorso: "Io le hodetto: ̀Mi fai un contratto co-me assistente parlamentare,ma anche senza soldi, per en-trare e uscire dalle carceri eba-sta"'. E ancora: "Mi giro le car-ceri, visto che non potevo en-trare, così con lei entro, vado al41-bis. Faccio un sacco di cose,hai capito? Ho trovato questoescamotage". Nicosia ha benchiara la differenza di statusche gli garantisce la collabora-zione con Occhionero. "Se io civado senza deputato a fare lavisita - spiega in un'altra oc-casione - devo chiedere l'au-torizzazione al Dap. Il Dap co-munica al direttore e che min-chia di visita è? Con un depu-tato ci vado all'improvviso, ca-pito? Entro di notte pure. AdAgrigento ci sono andato dinotte".Per gli inquirenti però quel-

le visite non avevano un finecosì nobile, bensì servivano"per monitorare lo stato d'ani-mo dei singoli mafiosi detenu-ti, dissuaderne eventuali ini-ziative collaborative e veicola-re informazioni fra i detenuti el'esterno". Insomma, l'uomoche si presentava come un pa-ladino dei diritti dei detenutiera in realtà un trait d'union traCosa Nostra e i carcerati.

Quattro le visite nei peni-tenziari accertate in pochigiorni: i121 dicembre a Sciacca,il giorno dopo a Trapani e adAgrigento, i 1° febbraio a Tol-mezzo (Udine). Degna di rilie-vo è la trasferta nel carcere tra-panese dove Nicosia incontra

Santo Sacco, considerato uo-mo di fiducia di Messina De-naro, al quale riesce a conse-gnare una lettera su carta in-testata alla Camera e quindinon controllabile. "L'impegnodel Nicosia per Sacco - scrivo-no i pm- eratale che l'indagatoaveva sollecitato la Occhione-ro ad attivarsi per far trasferireil detenuto da Nuoro a Romaperché, per ragioni allo statonon perfettamente decifrabili,lei avrebbe potuto ottenere,sempre a detta del Nicosia, unservizio di scorta".TRA LE CONVERSAZIONI in-tercettate anche quella su unmisterioso "progetto", con Ni-cosia che in un messaggio vo-cale evoca sempre MessinaDenaro: "Giratevela a Matteocosì mi finanzia il progetto,manda un milione, ci vuole ilcontributo della famiglia perquello che faccio". Di sicuroc'è solo che dopo la visita alcarcere di Tolmezzo - dove èdetenuto Filippo Guttadauro,cognato del boss di Castelve-trano - Occhionero aveva pre-sentato un'interrogazionesulle "criticità" del peniten-ziario in provincia di Udine.Non solo. Nicosia non di-

sdegnava i toni minatori neiconfronti della deputata. Co-me il 7 marzo quando le dice:"Onore' non parlare a matula(inutilmente, ndr), Santo Sac-co non sbaglia, il braccio de-stro del primo ministro (Mes-sina Denaro, ndr), non sba-glia, non sbagliare a parlaretu". E poi: "Onore' non è chefai finta che non capisci le cosee te le facciamo passare liscia.Non è permesso, altrimenti ilcous cous a Selinunte non te lopuoi mangiare manco se portiBersani...".

Cambio di casaccaVoleva lavorare conForza Italia. Puntavaa "un'amica di B.e della fidanzata"'

II finanziamentoQuando voleva i soldidi Messina Denaro:"Manda un milione,ci vuole il contributo"

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La scheda

• COMITATONAZIONALEAntonelloNicosiaè stato elettoper due anninel ComitatoNazionaledei RadicaliItaliani. Poiaveva avutol'incarico dìcollaboratoreparlamentaredalladeputatadi LeU, orapassata aItalia Viva,GiusyOcchionero.Cuginodel mafiosoJosephFocoso, killeraccusatoanchedell'omicidiodelmarescialloGu azzel li,Nicosiain passatoè statocondannatoa10 anni eseimesi pertrafficodi droga

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Antonella Ragusa e Giusy Occhionero, sotto Accursio Dimino

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LE DUE FAMIGLIE Il fermato e gli eredi di Pannella

Bernardini: "A me non piaceva"I dirigenti filo-Pd: "Ci danneggia"

O "A ME NON PIACEVA come operava quando io ero segre-tario dei Radicali Italiani e lui era iscritto. Poi i rapporti si sono

interrotti quando lui è entrato nel comitato nazionale dei Radicali I-taliani e io nel Partito Radicale", ha detto ieri Rita Bernardini (nellafoto), del Partito Radicale, sull'arresto permafia di Antonello Nicosia, assistente dellaparlamentare Pina Occhionero di Italia Viva.Nicosia entrava e usciva dalle carceri in cuisono detenuti i mafiosi. "Mi sembrava più unesaltato", aggiunge Bernardini, che ricorda"divergenze proprio su come devono essereeffettuate le visite in carcere". La scissionerisale al 2017 e nel 2018 i Radicali hanno e-letto alcuni parlamentari, tra cui Emma Bo-nino, con il Pd. Domenica hanno chiuso il congresso a Torino. Nicosia"non ricopre attualmente alcuna carica in Radicali Italiani", hannosottolineato ieri Massimiliano lervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni,segretario, tesoriera e presidente. Ribadiscono "la presunzione di in-nocenza", ma riconoscono che "se i contorni della vicenda fosseroconfermati ci troveremmo di fronte non soltanto alla strumentaliz-zazione di un istituto preziosissimo come le visite ispettive nelle car-ceri, ma anche a un danno enorme nei confronti di noi radicali".

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Dai referendum al legale dei boss:`: la lobby garauusra cara ai criminali

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DOMANDE Emma Bonino

"Nicosia? Non l'ho mai vistoE non espelliamo nessuno"

EMMA BONINO, lei conosceva Nicosia?Credo di non averlo mai incontrato.Come è entrato nel comitato nazionale?

Non lo so, immagino con l'elezione nel 2017.Farà degli accertamenti?

I magistrati faranno la loro parte. lo non rivestocariche nel partito, diciamo che sono solo la mi-litante più nota.

Conosce l'avvocato Michele Capano?Sì, conosco soprattutto le nostre divergenze.

Gli avvocati iscritti, che hanno un interes-se legittimo a difendere i clienti, non ri-schiano di strumentalizzare il partito?

E allora?Magari può essere un motivo di attenzione inpiù, non crede?

Cioè se si presenta un avvocato, gli devo fare unesame?

Secondo lei, visti i rapporti con Nicosia, l'av-vocato Capano dovrebbe lasciare i radicali?

E perché? I Radicali non espellono nessunoNeanche se si provasse che uno dei vostriiscritti favorisce un mafioso?

Ma come si permette! (Clic)

M. L

Dai referendum al legale dei boss:la lobby garantisca cara ai criminali

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05-11-20193IL FOGLIO

Il garantismo tradito e la giusta attenzioneCosa indica l'arresto di Nicosia, mafioso e finto attivista pro detenuti

L arresto di Antonello Nicosia, sedicen-te alfiere dei diritti dei detenuti ora

accusato di associazione mafiosa, oltre chel'esito di un'eccellente operazione investi-gativa segnala un problema proprio nelle fi-la del movimento garantista. Naturalmentenon si può chiedere a chi si batte per unprincipio di selezionare aderenti e collabo-ratori con gli strumenti di un'indagine giu-diziaria. Tuttavia proprio chi condividel'appello garantista deve rendersi contoche è possibile che si verifichino episodi diinfiltrazione di soggetti animati, invece,dalla volontà di favorire delinquenti con iquali intrattengono rapporti occulti. Anchenelle esternazioni pubbliche di Nicosia sipotevano notare eccessi inaccettabili, comela demonizzazione del maxi processo, chenon è emersa dalle intercettazioni, ma eraapertamente rivendicata nel corso di unatrasmissione televisiva. La parlamentare dicui Nicosia era portavoce, Giuseppina Oc-chionero, è stata ingannata dal suo curricu-lum, la radicale Rita Bernardini lo conside-rava un fanatico. E' naturale che non abbia-no sospettato il suo doppio gioco, ma la vi-

cenda deve indurre chi ha rapporti con lecarceri per nobili ragioni a vigilare.Naturalmente le battaglie garantiste

non sono offuscate da una vicenda torbidacome quella di Nicosia, ma sicuramenteora c'è un nuovo argomento propagandi-stico per i manettari. Sul piano politicoquesto è l'esito immediato di una vicendache, naturalmente, sarà chiarita solo neldibattimento in tribunale. Distingueresempre e con la massima nettezza tra ladifesa dei diritti dei detenuti e il dirittodello stato a condannare i colpevoli, chepoi deve trattare con umanità secondo ildettato costituzionale, ma senza dimenti-care che sono stati giudicati e debbonoscontare la pena inflitta: questa è la con-dizione elementare per rendere credibilela battaglia garantista, già tanto difficile.Le infiltrazioni mafiose sono sempre pos-sibili, se ne sono riscontrate anche tra ma-gistrati, poliziotti e esponenti politici,proprio per questo chi conduce battagliedifficili sul delicato problema carcerario,deve esercitare il massimo della vigilan-za. Per non averne un danno politico.

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05-11-201911IL GAZZETTINO

Entrava in carcere da assistente parlamentare

Messaggero del boss, radicale arrestatoPALERMO Le intercettazioni rac-contano una mafia tradizionale:estorsioni, danneggiamenti,affari coi «cugini» americani,nostalgia dei «picciotti» di untempo e delle vecchie regole. Ese il refrain del boss di SciaccaAccursio Dimino, impegnatonelle "ordinarie" attivitàcriminali dei clan, rimandal'immagine del vecchiocapomafia di provincia,colpiscono le esternazioni delsuo interlocutore: un quasiinsospettabile. Nell'ultimainchiesta della Dda di Palermo,che ha coinvolto anche Dimino,spunta un nome nuovo: quellodi Antonello Nicosia,pedagogista, esponente deiRadicali Italiani, impegnato incampagne per i detenuti.Una apparenza che cozza conquanto emerge dalle indaginiche lo descrivono come«pienamente inserito in Cosa

nostra». Parlava come un uomod'onore, progettava insieme alcapomafia di Sciacca, suofrequentatore abituale,danneggiamenti, estorsioni eomicidi. E, utilizzando il ruolodi collaboratore parlamentaredi Giusy Occhionero, deputatadi Leu, da poco passata a ItaliaViva, incontrava capimafiadetenuti e riferiva all'esterno iloro messaggi. E stato arrestato.

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Fuoco ai capelli del barbonela madre di un ragazzi si scusa

EIN REGALO

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05-11-201912il Giornale

ASSISTENTE DI UNA PARLAMENTARE IV (ESTRANEA)

Mafia, arrestato il radicale Nicosia«Messina Denaro è il primo ministro»Le frasi choc: «Falcone e Borsellino? Solo incidenti sul lavoro»

Valentina Raffa

Ragusa Dottor Jekyll e Mister Hy-de. Per Antonino detto Antonel-lo Nicosia Giovanni Falcone ePaolo Borsellino sono «vittimedi un incidente sul lavoro».L' esponente dei Radicali ita-

liani e assistente della deputataPina Occhionero di Leu, di re-cente passata a Italia viva, vive-va 2 vite. Pubblicamente parlavadei diritti dei detenuti, speciemafiosi ed era direttore dell'Os-servatorio internazionale dei di-ritti umani onlus, di nascosto fa-ceva da «messaggero» dei boss.Già condannato in via definitivaa 10 anni e 6 mesi per partecipa-zione ad associazione finalizza-ta al traffico di sostanze stupefa-centi e scarcerato da oltre 10 an-ni, sembrava avere dato unasvolta onesta alla propriavita e invece è grazie a luiche i boss detenuti conti-nuavano a impartire ordi-ni e a comunicare con «lafamiglia».Per parlare con loro sen-

za interferenze sfruttavala vicinanza alla Occhio-nero, estranea ai fatti. «Ilmassimo obiettivo auspi-cato da Nicosia - scrivonoi pm della Dda di Palermoche ha coordinato le indagini -era di formalizzare una collabo-razione con la Camera dei Depu-tati grazie alla quale avrebbe po-

tuto fare visita ai detenuti sotto-posti al regime speciale del 41bis». Fondamentali le intercetta-zioni. «Mi giro le carceri: vistoche non potevo entrare, cosìcon lei entro», dice Nicosia inter-cettato. In quel modo scrivonogli inquirenti «ha potuto accede-re agli istituti penitenziari perben 4 volte: il 21 dicembre 2018a Sciacca, il giorno successivo aTrapani e ad Agrigento, il 1 feb-braio 2019 a Tolmezzo».Fedelissimo di Matteo Messi-

na Denaro, che chiamava «il pri-mo ministro», ha partecipato aPorto Empedocle a una riunio-ne riservata nel febbraio 2019con due pregiudicati per parteci-pazione ad associazione mafio-sa, di cui uno fidato sodale dellaPrimula rossa. Dovevano recapi-tare proprio al super latitante

MEDIATORE Antonino Nicosia,esponente dei Radicali sicilianiconsiderato il tramite tra i bossin cella e le loro famiglie

una grossa somma. Dall'inchie-sta «Passepartout» terminata ie-ri con l'arresto di Nicosia e dialtri 4 soggetti, appartenenti ocontigui alla famiglia mafiosa diSciacca, tra cui il capomafia Ac-cursio Dimino, che negli anni`90 manteneva contatti con Rii-na e Brusca, è emerso il «pienoinserimento di Nicosia nel conte-sto mafioso saccense» e il suoimpegno per la realizzazione di«un progetto che interessava di-rettamente il latitante MessinaDenaro da cui l'indagato siaspettava di ricevere un ingentefinanziamento non ritenendosufficienti i ringraziamenti cheasseriva di avere ricevuto dallostesso ricercato».

Nicosia doveva andare con Di-mino negli States per uccidereun imprenditore di Sciacca e im-padronirsi delle sue aziende.Per fare ciò, aveva bisogno chesulla mafia scendesse l'oblio. Al-lora perché mantenere l'intitola-zione dell'aeroporto di Palermoai giudici Falcone e Borsellino?«Bisogna cambiare nome, per-ché questi nomi evocano la ma-fia. Perché dobbiamo sempre ar-riminare (rigirare ndr) la stessamerda?». Per lui Falcone e Bor-sellino «sono vittime di un inci-dente sul lavoro» e quindi «Per-ché l'aeroporto non bisognachiamarlo Luigi Pirandello? OLeonardo Sciascia? E che cazzo,va. O Marco Polo?».

.. : Appendlao, mp9apattini fatali u_, ~ }-

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MariaArrestato Nicosia,il «Radicale» amico dei boss

ALFREDO MARSALA PAGINA 6

Assistente pMessina e uomodi D

Antonello Nicosia, ex dirigente radicale, è stato arrestato con l'accusa di associazione mafiosa

ALFREDO MARSALA

Ne In tv Antonello Nicosiaparlava di legalità e diritti fre-giandosi di appartenere ai Ra-dicali italiani, poi, a microfo-ni spenti ma a microspie ac-cese, bollava Falcone e Borsel-lino come delle «merde», «vit-time cli incidenti sul lavoro».Col tesserino di collaborato-re parlamentare, ottenuto co-me assistente della deputataGiuseppina Occhionero (elet-ta con Leu e ora a Italia Viva),Nicosia entrava e usciva co-me meglio credeva da Monte-citorio, intrattenendo rap-porti con gli ambienti politi-ci e partecipando a kermessedi partito: l'ultima sua appa-rizione alla Leopolda di Ren-zi. In realtà la sua ammirazio-ne, come emerge dai bro-gliacci delle intercettazioni,era tutta per Matteo MessinaDenaro: «Il nostTo primo mi-nistro», lo definiva.PARLAVA a ruota libera, Anto-nello Nicosia, 48 anni diSciacca (Agrigento): nono-stante predicasse agli altri lamassima accortezza per evi-tare di essere intercettati, so-no state proprio le microspiepiazzate dal Gico e dal Ros aincastrarlo e a rivelarne il ve-ro volto. Per la Dda di Paler-mo, che ha coordinato l'inda-gine, Nicosia, arrestato conl'accusa di associazione ma-

fiosa assieme ad altre 4 perso-ne, avrebbe fatto da trait d'u-nion tra i detenuti in carcere ei boss che fuori controllano itraffici di Cosa nostra.

Grazie alla collaborazionecon la deputata Occhionero,che sarà a breve ascoltata daipm, quest' insospettabile ave-va accesso facile nelle carce-ri, facendo poi da postino trai mafiosi detenuti e l'esterno.La deputata (avvocata molisa-na) non risulta indagata: pergli investigatori il collabora-tore avrebbe agito a sua insa-puta, ma sono tanti gli aspet-ti di questa storia ancora dachiarire. Perché questo peda-gogista che nel suo curricu-lum scriveva di essere un do-cente dell'Università dellaCalifornia e di insegnare «losbarco anglo americano e lastoria della mafia», in verità,sostiene la Dda, sarebbe «pie-namente inserito in Cosa no-stra», legatissimo al boss diSciacca Accursio Dimino, colquale progettava danneggia-menti, estorsioni e omicidi eanche lui arrestato.LE INTERCETTAZIONI rivelanoun personaggio spavaldo: luistesso alla Occhionero mani-festava le sue simpatie perMatteo Messina Denaro:«Noi preghiamo San Matteo.San Matteo proteggici. Maicontro a San Matteo», le dice-va non sapendo di essere in-tercettato.

Grazie al rapporto con ladeputata, Nicosia ha incon-trate boss detenuti al 41 bis,come Filippo Guttadauro, co-gnato di Messina Denaro. Loscorso 1 febbraio, emergedall'inchiesta, aveva accom-pagnato la deputata nella ca-sa circondariale di Tolmezzoapprofittandone «per fare vi-sita al boss mafioso, per rassi-curarlo dell'impegno relati-vo alla sua 'causa', proponen-dosi di presentare una inter-rogazione parlamentare tTa-mite l'onorevole», scrivono imagistrati. E ancora: davaistruzioni al figlio di un bosssu come parlargli evitando lemicrospie.ENTRARE E USCIRE dai peni-tenziari per accertarsi che idetenuti non collaborasserocon la giustizia e fare da mes-saggero era il suo scopo prin-cipale. «Quando entri con undeputato non è come quan-do entri con i Radicali - assicu-rava lui - chiudono la porta».E così poteva agire indistur-bato. Intanto, incontrava al-tri fedelissimi del superlati-tante: discuteva pure di unprogetto riguardante le car-ceri che sembra stare molto acuore a Messina Denaro. E siaspettava un «ingente finan-ziamento» dal padrino, cosìscrivono gli inquirenti, »nonritenendo sufficienti i ringra-ziamenti che diceva di aver ri-cevuto»,

SCAVANDO nel suo passato siscopre che il pedagogista ra-dicale qualche problemacon la legge lo aveva avutogià: anni fa era stato condan-nato a 10 anni per trafficodi droga. Cosa che preoccu-pava il boss Dimino, il qualetemeva che la sua vicinanzaalla parlamentare di Leu in-ducesse il partito a fare deicontrolli. Un padrino, il ca-pomafia di Sciacca, con unpassato di fedeltà assolutaal clan Messina Denaro: pro-fessione insegnante e im-prenditore ittico, ha avutouna fitta corrispondenzacon il latitante di Castelve-trano. Con Nicosia stava pro-gettando di uccidere un im-prenditore suo compaesa-no per impossessarsi delsuo patrimonio; cercava gio-vani svegli per fare danneg-giamenti alla «Z Costruzio-ni», impegnata in lavori nelporto di Sciacca, progettavavendette verso debitori, cer-cava di far soldi coi lavori diristrutturazione del com-plesso alberghiero «TorreMacauda» : «Magari ci possia-mo guadagnare qualche 50mila euro» , diceva.

Il boss e l'amico stavanoanche programmando unafuga negli Stati uniti dove daanni avevano rapporti conmafiosi emigrati. «Dobbia-mo fare una cosa per fare sol-di», dicevano. Ma i pm sonoarrivati prima che facesserole valigie.

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05-11-20191+6il manifesto

Polizia di Stato

Approfittavadel suo ruoloper entrarenelle carceri econtattare i boss

Una ricostruzione dell'attuale aspetto di Matteo Messina Denaro

Antonello Nicosia

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05-11-20196il manifesto

RADICALI ITALIANI

«Colpiti, ma più attivinel lavoro sulla giustizia»

ELEONORAMARTINi

HH «Quando entri con un depu-tato, non è come quando entricon i Radicali: chiudono la por-ta...». In una delle intercettazio-ni, Antonello Nicosia, l'assisten-te parlamentare dell'onorevoleGiuseppina Occhionero (ItaliaViva) e membro del Comitato na-zionale di Radicali italiani fino adomenica pomeriggio, arrestatoieri con l'accusa di avere fatto damessaggero di alcuni boss mafio-si, lo dice chiaramente: le visiteispettive in carcere che sono daanni una costante della militan-za radicale - sia del Partito non-violento transnazionale e trans-partito che del suo parente "ita-liano" - sono assai poco adatte ascopi illegali. E altrettanto chia-ramente scrivono i pm della Ddadi Palermo nel decreto di fermo:il 48enne palermitano già con-dannato per traffico di stupefa-centi avrebbe strumentalizzato«un impegno politico e sociale si-curamente ispirato a nobili e lo-devoli principi», adoperandosiparallelamente «al fine di favori-re, a vario titolo, più associatimafiosi».

Eppure la notizia rischia digettare un'ombra sul lavoro dichi si batte per i diritti dei dete-nuti ed è calata perciò come unadoccia gelata sulla neo eletta diri-genza dei Radicali italiani votataa Torino nel Congresso che si èconcluso domenica sera. Nicosianon vi ha partecipato e non è sta-to rieletto nel Comitato naziona-le, organismo che conta una cin-quantina di persone e del qualel'assistente parlamentare ha fat-to parte per due anni (occorronopochi voti per essere eletti). Ma]o sconcerto c'è.

«Ribadiamo anzitutto che lapresunzione di innocenza valeper tutti e che i processi si cele-

Proseguiremo con

maggiore convinzione

nella lotta alla criminalità

attraverso le nostre

proposte, come ad

esempio la legalizzazione

delle sostanze stupefacenti

brano nei tribunali, non sui me-dia attraverso le intercettazioni,anche quando hanno un conte-nuto gravissimo copre quelleche sono state diffuse», commen-tano in una nota il nuovo segre-tario, Massimiliano lervolino, latesoriere, Giulia Crivellìni, e ilpresidente lgor Boni. E ««un dan-no enorme nei confronti di noiradicali che lottiamo da decenniper garantire lo stato di diritto»,prosegue il direttivo di Rl. Nessu-na «battuta d'arresto», però: «Latutela della Costituzione e dei di-ritti non solo non fa gioco a chi siè macchiato di crimini inenarra-bili - aggiunge Giulia Crivellini -ma contribuisce a creare più si-curezza per tutti, all'interno e so-prattutto all'esterno del carce-re». L'auspicio è che l'episodio di-venti invece «uno stimolo a pro-seguire con convinzione ancoramaggiore non soltanto il lavoronelle carceri, ma anche a rilan-ciare la lotta alla criminalità at-traverso le nostre proposte, adesempio, di legalizzazione e didecriminalizzazione delle so-stanze stupefacenti, così comeabbiamo ribadito nella mozionedel congresso».

Nicosia non era molto attivonel partito, negli ultimi tempi,ma la notizia brucia perché, rac-contano alcuni iscritti, sembra-va «molto professionale, prepa-rato». Invece Rita Bernardini, di-rigente del Prntt ed ex segretariacli Rl, ricorda: »Mi sembrava piùun esaltato, non mi piaceva, eavevamo avuto delle divergenzaproprio su come ,devono essereeffettuate le visite in carcere». Inquel periodo, quando i due parti-ti erano parte della stessa "galas-sia", Nicosia era iscritto ad en-trambi, come ricorda Marco Ta-radash, oggi nella segreteria di+Europa. Emma Bonino perònon demorde e insiste sulla «pre-sunzione di innocenza fino a sen-tenza definitiva». E rilancia:<L'attività di Radicali a tutela del-le guardie penitenziarie, dei de-tenuti e nelle carceri continueràcon rinnovato vigore». Lei chedomenica mattina, a l'orino, ave-va sferzato i militanti: «Diecimi-la iscritti o ci sciogliamo, questodeve essere il nostro obiettivo.Dobbiamo impegnarci tutti dipiù - aveva aggiunto - siamo ingrado di coltivare in casa cinquepiantine di marijuana ciascunoe poi autodenunciarci tutti?». Co-me a voler dare un senso a queltitolo del Congresso: «Radicali,nel buio li riconosci»,

MARA

~detergo parlamentare0uumodlMessina Denaro

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05-11-201913IL MATTINO

La mafia

«Messina Denaro è il nostro premier»>Arrestato il radicale Nicosia: portava in carcere i messaggi >Da brividi alcune intercettazioni telefoniche e ambientalidel clan sfruttando il suo ruolo di collaboratore parlamentare «Falcone e Borsellino? Sono morti in un incidente sul lavoro»

L'INCHIESTA

ROMA «Noi preghiamo San Mat-teo. San Matteo proteggici. Maicontro a San Matteo». Così An-tonello Nicosia, pedagogista evicino ai Radicali, parlava conla deputata di Leu Giusy Oc-chionero, da poco passata a"Italia Viva", il partito fondatoda Matteo Renzi, del boss lati-tante Matteo Messina Denaro.E Nicosia, per la procura di Pa-lermo «pienamente inserito inCosa nostra», grazie al ruolo diassistente della parlamentare,aveva la possibilità di entrarenelle carceri e farsi messaggerodei clan. Ieri, in un blitz del Rosdei carabinieri e del Gico dellaGuardia di Finanza, Nicosia è fi-nito in manette insieme ad al-tre quattro persone. L'apparen-te campagna a favore dei dete-nuti, l'impegno per la giustiziae i diritti nascondevano in real-tà una doppia vita. Negli istitutidi massima sicurezza, incontra-va capimafia ai quali dava con-sigli e soprattutto si accertavache non si pentissero. Tra que-sti anche Filippo Guttadauro,cognato di Messina Denaro.Un'inchiesta che potrebbe ave-re presto nuovi sviluppi.Ignaro di essere intercettato,

Nicosia, non nascondeva allaOcchionero, avvocato molisa-no, del tutto estranea alle inda-gini, le sue simpatie per Messi-na Denaro che definiva «il no-

L'INDAGINE DELLA DDAHA PORTATO ALLA LUCEUNA DOPPIA VITA:FINTO PALADINODEI DIRITTI MAPORTAVOCE DEL BOSSstro primo ministro». La parla-

mentare ha prontamente presole distanze dall'ex collaborato-re.LE INTERCETTAZIONIMa le frasi choc, riportate nelprovvedimento di fermo sonoquelle su Falcone e Borsellino:«Bisogna cambiare nome a que-sto aeroporto, perché i nomiFalcone e Borsellino evocano lamafia. Perché dobbiamo sem-pre "arriminare" (rimestarendr) la stessa m..? Ma poi sonovittime di che cosa? Di un inci-dente sul lavoro, no? E quandoè stato ammazzato manco ma-gistrato era. Aveva già un inca-rico politico». Rideva, Nicosia,senza sapere di essere intercet-tato. Secondo i pm, insieme alboss di Sciacca Accursio Dimi-no, stava per partire per gli Usaper organizzare l'omicidio diun imprenditore. «Dobbiamofare una cosa per fare soldi», di-cevano. Una circostanza che hafatto scattare il fermo. In carce-re anche Dimino, 61 anni, Paoloe Luigi Ciaccio, e MassimilianoMandracchia.L'ACCUSAPer la Dda di Palermo «sia gli in-carichi assunti a diverso titoloin più associazioni volontaristi-che, sia l'elezione nel movimen-to dei Radicali italiani, sia anco-ra i rapporti stretti con l'onore-vole Giuseppina Occhionero so-no stati tutti strumentalizzatida Nicosia per accreditarsipresso diverse strutture peni-tenziarie e per fare visita a ma-fiosi detenuti, a scopi estranei aquelli, proclamati, della tuteladei loro diritti». La doppia vitadi Nicosia, che ha alle spalleuna condanna a dieci anni pertraffico di sostanze stupefacen-ti, è tratteggiata nel provvedi-mento di fermo: «Sfruttando ilbaluardo dell'appartenenza po-litica, Nicosia ha addiritturaportato avanti l'ambizioso pro-getto di alleggerire il 41 bis (ilcosiddetto carcere duro) o di fa-vorire la chiusura di determina-

ti istituti penitenziari giudicatiinidonei a garantire un tratta-mento dignitoso ai reclusi».

Nicosia, per l'accusa, sareb-be stato impegnato «per la rea-lizzazione di un non meglio de-lineato progetto che, afferenteil settore carcerario, interessa-va direttamente il latitante ma-fioso Messina Denaro da cuil'indagato si aspettava di riceve-re un ingente finanziamentonon ritenendo sufficienti i rin-graziamenti che asseriva di ave-re ricevuto dallo stesso ricerca-to».Sono diverse le visite com-

piute da Nicosia nelle carceri inpochi mesi. Come risultadall'inchiesta: «Attraverso lacollaborazione con l'onorevoleOcchionero - dicono i pubbliciministeri - ha potuto accedereagli istituti penitenziari in bre-vissimo tempo ben quattro vol-te: il 21 dicembre 2018 a Sciac-ca, il giorno successivo a Trapa-ni e ad Agrigento, il 1 febbraio2019 a Tolmezzo». Si legge an-cora nel dispositivo: «Nicosial'1 febbraio 2019 si era recato in-sieme all'onorevole Occhione-ro nella casa circondariale diTolmezzo per fargli visita, perrassicurarlo dell'impegno rela-tivo alla sua "causa", proponen-dosi di presentare una interro-gazione parlamentare tramitel'onorevole».

Valentina Errante

LA COLLABORAZIONECON LA PARLAMENTAREOCCHIONERO (ITALIA VIVA)CHE ESTRANEAALL'INDAGINE HA SUBITOPRESO LE DISTANZE

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05-11-201913ILMATTINO

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La molla

«Messina Denaro è il nostro premier»

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05-11-201914~1 ~ "maga°

«Messina Denaro è il nostro premier»Così il radicale Nicosia "serviva" i boss

SECONDO L'ACCUSASFRUTTAVA LE VISITEIN CARCERE AI PADRINIPER FARE DA TRAMITECON I CLAN«PROGETTAVA OMICIDI»

L'INCHIESTA

ROMA «Noi preghiamo San Mat-teo. San Matteo proteggici. Maicontro a San Matteo». Così An-tonello Nicosia, pedagogista evicino ai Radicali, parlava conla deputata di Leu Giusy Oc-chionero, da poco passata a "Ita-lia Viva" del boss latitante Mes-sina Denaro. E Nicosia, per laprocura di Palermo «pienamen-te inserito in Cosa nostra», gra-zie al ruolo di assistente dellaparlamentare, aveva la possibi-lità di entrare nelle carceri e far-si messaggero dei clan. Ieri, inun blitz del Ros dei carabinierie del Gico della Guardia di Fi-nanza, Nicosia è finito in manet-te insieme ad altre quattro per-sone. L'apparente campagna afavore dei detenuti, l'impegnoper la giustizia e i diritti nascon-devano in realtà una doppia vi-ta. Negli istituti di massima si-curezza, incontrava capimafiaai quali dava consigli e soprat-tutto si accertava che non sipentissero. Tra questi anche Fi-lippo Guttadauro, cognato diMessina Denaro. Un'inchiestache potrebbe avere presto nuo-vi sviluppi.Ignaro di essere intercettato,

Nicosia, non nascondeva allaOcchionero, avvocato molisa-no, estranea alle indagini, le suesimpatie per Messina Denaroche definiva «il nostro primo

ministro». La parlamentare hapreso le distanze dall'ex colla-boratore.LE INTERCETTAZIONIMa le frasi choc, riportate nelprovvedimento di fermo sonoquelle su Falcone e Borsellino:«Bisogna cambiare nome a que-sto aeroporto, perché i nomiFalcone e Borsellino evocano lamafia. Perché dobbiamo sem-pre "arriminare" (rimestarendr) la stessa m..? Ma poi sonovittime di che cosa? Di un inci-dente sul lavoro, no? E quandoè stato ammazzato manco ma-gistrato era. Aveva già un inca-rico politico». Rideva, Nicosia,senza sapere di essere intercet-tato. Secondo i pm, insieme alboss di Sciacca Accursio Dimi-no, stava per partire per gli Usaper organizzare l'omicidio diun imprenditore. «Dobbiamofare una cosa per fare soldi», di-cevano. Una circostanza che hafatto scattare il fermo. In carce-re anche Dimino, 61 anni, Paoloe Luigi Ciaccio, e MassimilianoMandracchia.L'ACCUSAPer la Dda di Palermo «sia gli in-carichi assunti a diverso titoloin più associazioni volontaristi-che, sia l'elezione nel movimen-to dei Radicali italiani, sia anco-ra i rapporti stretti con l'onore-vole Giuseppina Occhionero so-no stati tutti strumentalizzatida Nicosia per accreditarsi pres-so diverse strutture penitenzia-rie e per fare visita a mafiosi de-tenuti, a scopi estranei a quelli,proclamati, della tutela dei lorodiritti». La doppia vita di Nico-sia, che ha alle spalle una con-danna a dieci anni per trafficodi sostanze sttupefacenti, è trat-teggiata nel provvedimento difermo: «Sfruttando il baluardodell'appartenenza politica, Ni-cosia ha addirittura portato

avanti l'ambizioso progetto dialleggerire il 41 bis (il cosiddet-to carcere duro) o di favorire lachiusura di determinati istituti

INTERCETTATO«FALCONE? VITTIMADI UN INCIDENTESUL LAVORO». LA SUACOLLABORAZIONELA (IV)penitenziari giudicati inidoneia garantire un trattamento di-gnitoso ai reclusi».

Nicosia, per l'accusa, sarebbestato impegnato «per la realiz-zazione di un non meglio deli-neato progetto che, afferente ilsettore carcerario, interessavadirettamente il latitante Messi-na Denaro da cui l'indagato siaspettava di ricevere un ingentefinanziamento non ritenendosufficienti i ringraziamenti cheasseriva di avere ricevuto dallostesso ricercato».Sono diverse le visite compiu-

te da Nicolosi nelle carceri inpochi mesi. Come risulta dall'in-chiesta: «Attraverso la collabo-razione con l'onorevole Occhio-nero - dicono i pm - ha potutoaccedere agli istituti penitenzia-ri in brevissimo tempo benquattro volte: il 21 dicembre2018 a Sciacca, il giorno succes-sivo a Trapani e ad Agrigento, il1 febbraio 2019 a Tolmezzo». Silegge ancora nel dispositivo:«Nicosia l'1 febbraio 2019 si erarecato insieme all'onorevole Oc-chionero nella casa circondaria-le di Tolmezzo per fargli visita,per rassicurarlo dell'impegnorelativo alla sua "causa", propo-nendosi di presentare una inter-rogazione parlamentare trami-te l'onorevole».

Valentina Errante

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05-11-201914~1 ~ "maga°

A sinistra Antonello Nicosia,uno dei 5 arrestatinell'operazione condottain Sicilia anche con mezziaerei (a destra) da Guardia diFinanza e Carabinieri del Ros

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05-11-20195Il RWormista

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NICOSIALA SCUSA

PER CHIUDERELE CARCERI

Valentina Ascione

swc iazione maliosa: è la penarle ac-cusa con cui ieri la procura di Paler-mo ha disposto il fermo di AntonelloNicosia, assistente parlamentare di

-18 anni originario di Sciacca. Secondo i pm.Nicosia avrebbe approfittato della collabo-razione con la deputata Giuseppina Occhio-nero (estranea alle indagini) per entrare nellecarceri e incontrare i capimafia anche in regi-me di 41 bis per poi veicolare i loro messaggiall'esterno. Passepartout è infatti il nome delblitz, eseguito dai militari della Guardia di Fi-nanza e dai carabinieri del Ros, che ha portatoall'arresto di altre quattro persone. Tra questeil 61 enne Accursio Dimino, boss di Sciacca ri-tenuto legato alla famiglia di Matteo MessinaDenaro. Ed è proprio al superlatitante di Castelvetrano che Nicosia, intercettato, si riferi-sce chiamandolo «il primo ministro». E poi.sempre senza sapere di essere ascoltato, de-finisce i giudici Giovanni Falcone e Paolo Bor-sellino «vittime di un incidente sul lavoro».Parole che hanno suscitato l'indignazione tra-sversale del mondo politico. L'indagine, coor-dinata dal procuratore di Palermo FrancescoLo Voi, descrive Antonello Nicosia come unuomo dalla "doppia vita". Pubblicamente èimpegnato a favore della legalità e dei dirittidei detenuti. Dopo essersi lasciato alle spalleuna condanna a 10 anni per traffico di droga.

In alto

Antonello Nicosia, era assistenteparlamentare di Occhionero

i Ynr: en[rcrl a in correre

come assistente

pariamo tiare per portare

messaggi ai boss

llurrnl(ii,is) ripensare

modifiche mocii(iche dei -i bis

sí dedica molto al tema delle carceri, é diret-tore dell'Osservatorio Internazionale dei di-ritti umani. Nel 2017 viene eletto nel comitatonazionale di Radicali Italiani, poi la collabora-zione con la parlamentare Occhionero. ex LeUoggi in Italia Viva, per entrare più agevolmen-te negli istituti di pena: «Se ci vado come Ra-dicale devo chiedere l'autorizzazione al Dap,con un deputato invece ci vado all'improvvi-so», spiega Nicosia in una intercettazione. «hotrovato questo escamotage». Nel provvedi-mento di fermo. infatti, i pm della Dda di Pa-lermo scrivono che «Sia gli incarichi assuntia diverso titolo in più associazioni volontari-stiche, sia l'elezione nel movimento dei Ra-dicali Italiani. sia ancora i rapporti stretti conGiuseppina Occhionero sono stati tutti da luistnrmentalizzati per accreditarsi presso di-verse strutture penitenziarie e per fare visita amafiosi detenuti, a scopi estranei a quelli. pro-clamati, della tutela dei loro diritti».Antonello Nicosia «non ricopre attualmentealcuna carica in Radicali Italiani». precisanoi dirigenti. ribadendo però che «la presun-zione di innocenza vale per tutti e ì processisi celebrano nei tribunali. non sui media. Se icontorni della vicenda fossero confermati citroveremmo di fronte non soltanto alla stru-mentalizzazione di ori istituto preziosissimocome le visite ispettive nelle carceri, ma an-che a un danno enorme nei confronti di noiradicali, che lottiamo da decenni per garantirelo stato di diritto e la giustizia».C'è intanto chi coglie l'occasione dell'inchie-sta di Palermo per riaprire la discussione sul"carcere duro" e sull'ergastolo ostativo: se-condo il presidente della Commissione par-lamentare Antimafia Nicola Morra del M5s il41bis. «non è assolutamente un regime carce-rario duro inteso come 'disumano'. [1 regimeprevede isolamento nel senso di impossibi-lità di comunicazione all'interno e all'ester-no dell'istituto di pena. Se a infrangere questaregola interviene un assistente parlamentareche accompagna il parlamentare in una visi-ta ispettiva la situazione è molto, molto graveed impone un ripensamento complessivo nonsolo sulle proposte avanzate da più e tempo eda più parti di modificare il regime 41bis maanche di intervenire sul 4bfs (ergastolo osta-tivo ndr)». Insomma, il caso Nicosia potrebbediventare una scusa per una ulteriore stretta?® RIPRODUZIONE RISERVATA

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05-11-20197IL SECOLO XIX

Politica e giustizia

«Al servizio del clan»: fermato un radicaleL'accusa: visite in carcere come assistente parlamentare, ma in realtà faceva da messaggero ed c un affiliato alla mafia

Fabio Albanese.!' PALERMO

In una tv locale conducevauna trasmissione sui dirittidei detenuti, forte delle suecompetenze e della sua ap-partenenza ai Radicali. Face-va l'assistente parlamentaredi una deputata, Giusy Oc-chionero, ex Leu oggi ItaliaViva, incarico che gli consen-tiva di entrare e uscire dallecarceri. Una vita apparente-mente stimabile se non fos-se che per gli investigatoridella Dda di Palermo, Anto-nello Nicosia, 48 anni, è unmafioso, e non solo per viadi quella parentela scomo-da con Joseph Focoso, killerdel maresciallo Guazzelli, oper quella condanna a 10 an-ni e mezzo per traffico di dro-ga. Ieri mattina è stato postoin stato di fermo da carabi-nieri del Ros e Guardia di fi-nanza in un'operazione cheha portato in carcere 5 perso-ne. E accusato di associazio-ne mafiosa, come AccursioDimino, 61 anni, ritenutoboss della mafia di Sciacca.Ad altre tre persone, i gemel-li Paolo e Luigi Ciaccio e Mas-similiano Mandracchia, vie-ne contestato il favoreggia-mento.

Nicosia e Dimino, i cui rap-porti accertati erano moltostretti, stavano per partireper gli Stati Uniti e questoha accelerato l'operazionedi carabinieri e finanzieri.La figura centrale dell'in-

chiesta «Passepartout» èproprio quella di Nicosia. Di-cono di lui i pubblici ministe-ri Francesca Dessì e Caloge-ro Ferrara, con l'aggiuntoPaolo Guido: «Sia gli incari-chi assunti a diverso titolo inpiù associazioni volontaristi-che, sia l'elezione nel movi-mento dei Radicali italiani,sia ancora i rapporti stretticon l'onorevole GiuseppinaOcchionero sono stati tuttida lui strumentalizzati peraccreditarsi presso diversestrutture penitenziarie e perfare visita a mafiosi detenu-ti, a scopi estranei a quelli,proclamati, della tutela deiloro diritti».

Nelle intercettazioni, Ni-cosia arriva a denigrare Gio-vanni Falcone e Paolo Bor-sellino dicendo che bisogne-rebbe cambiare il nomeall'aeroporto di Palermo, aloro intitolato, perché poi siè «costretti a spiegare ai turi-sti cosa fosse successo»; tan-to, i due magistrati eranomorti per «un incidente sullavoro».Parole che hanno suscita-

Il collaboratore di unadeputata di Italia Vivaconduce un programmatv sul diritti dei detenuti

to la reazione sdegnata diMaria Falcone, sorella delmagistrato ucciso a Capacinel 1992: «Le parole offensi-ve di questo sedicente difen-sore dei diritti dei deboli su-scitano solo disgusto». Il mi-nistro degli Esteri Di Maioparla di «parole sconvolgen-ti e scioccanti» per cui prova-re «ribrezzo>. Il ministro del-la giustizia Bonafede diceche «il rispetto della memo-ria di Falcone e Borsellino èun valore irrinunciabile».Per il segretario del PartitoRadicale, Maurizio Turco,«Nicosia non è mai statoiscritto».«Amareggiata» la deputa-

ta Occhionero che gli investi-gatori ritengono estranea al-la vicenda ma che sarà senti-ta come persona informatadei fatti: «La collaborazionecon me, durata 4 mesi, eranata in virtù del suo curricu-lum» ha detto la parlamenta-re che ha poi precisato diavere interrotto ogni rappor-to con Nicosia quando si è re-sa conto che «il curriculum ei suoi racconti non risponde-vano alla verità».In quei 4 mesi, Nicosia ha

potuto visitare le carceri diTolmezzo, dove ha incontra-to anche il cognato del lati-tante Messina Denaro, Filip-po Guttadauro, Sciacca,Agrigento e Trapani.—

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05-11-20197ILSECOLOXIX

Antonello Nicosia durante la trasmissione sui diritti dei detenuti, in una foto pubblicata su Facebook

Antonello Nicosia avrebbe voluto cambiare nome all'aeroporto di PalermoE nelle intercettazioni spunta il progetto di uccidere un imprenditore

«Basta con Falcone e BorsellinoSono solo due morti sul lavoro»

o ogni mese micambio la macchi-na apposta chissàsi mettessero in te-

stadi mettere cose... ci voglio-no 45 giorni per l'autorizza-zione e io gliela vado a lascia-re prima. Già ne ho un'altra or-dinata... No, impazziscono,possono solo impazzire, mon-ta e smonta, monta e smonta,che minchia mi interessa».Era ossessionato dal timore diessere intercettato, AntonelloNicosia, e per questo noleggia-va ogni mese un'auto diversa.Proprio quelle microspie in-stallate di volta in volta dagliinvestigatori sono state fonda-

mentali per l'indagine, vistoche su quelle auto Nicosia sisentiva tranquillo e parlava, eparlavano anche i suoi interlo-cutori. Anche per il telefono,utilizzava Sim intestate ad al-tri. In auto con Alessio Di Car-lo, esponente nazionale deiRadicali italiani, Nicosia è da-vanti all'aeroporto Punta Rai-si intitolato a Falcome e Bor-sellino: «All'aeroporto biso-gna cambiare il nome eh! Maperché dobbiamo spiegarechi sono scusami, perché dob-biamo sempre mescolare lastessa merda». E ancora: «Poinon è che è detto che sono vit-time... di che cosa? Di inciden-te sul lavoro no? Ma poi quel-lo là non era manco magistra-to quando è stato ammazza-

to, Falcone. Aveva già un inca-rico politico. Perché non si do-vrebbe chiamare Luigi Piran-dello o Leonardo Sciascia? ».La Dda di Palermo ritiene

Nicosia uomo della mafia diSciacca; gli investigatoriascoltano una conversazionetra lui e il boss Accursio Dimi-no in cui progettano un atten-tato a un'impresa impegnataal porto di Sciacca. Cercano achi farlo fare: «Ce ne vuoleuno serio». E poi, per crearsiun alibi: «Se tu lo individui daqui a lunedì... Così appenaparto io, lo fai». I due avevanoperfino progettato l'omicidiodi un imprenditore: «Ah, tu di-ci di levarlo di mezzo?», diceNicosia a Dimino, e aggiunge:«E non ci dobbiamo guada-

gnare?», ottenendo da Dimi-no questa risposta: «Ma le co-se a volte si fanno per...».La parte più sconcertante

dell'inchiesta riguarda l'attivi-tà «ufficiale» di Nicosia chespiega l'«escamotage», comelo chiamava, per avere liberoaccesso alle carceri di tutta Ita-lia in veste di assistente parla-mentare della deputata Oc-chionero, che lo allontanerà amaggio scorso. A un cono-scente, Nicosia racconta: «Novabbé gli ho detto come assi-stente parlamentare, ma an-che senza soldi. Che minchia,sennò mi deve dare diecimilaeuro al mese a me, quelli cheprendi tu. Perché io che min-chia faccio... Le ho detto "mifai un contratto per entrareed uscire dalle carceri e ba-sta"». Era questo il suo «esca-motage», quello che gli servi-va per mantenere i contatticon i boss, ma anche per otte-nere spostamenti di detenutie condizioni migliori per chiera al 41bis. A un'amica spie-ga che per lui le carceri sonosempre aperte e senza preav-viso: «Driin chi è? Chi siete?Sono l'onorevole Occhionerodevo fare un'ispezione, tesse-rino della Camera, si entra e...(ride) ». A un avvocato di ma-fiosi spiega: «Ci apre la cella, echiudiamo la porta, non c'èproblema capito, perché coldeputato non è come la visitaRadicale che siamo abituati afare... a guardia vicino, quan-do ti rompe i coglioni che sen-tono che... ti devono racconta-re delle cose delicate, ci dici,"scusi si può allontanare un at-timo", quello se ne deve... sene va». In un messaggio voca-le che i pm ritengono inviatoalla stessa Occhionero, dice:«Onorè, non parlare a matula(a vanvera, ndr), già stai par-lando a matula. Santo Sacconon sbaglia, Santo Sacco, ilbraccio destro del primo mini-stro, non sbaglia, non sbaglia-re a parlare tu invece». Il «pri-mo ministro», dicono gli inve-stigatori, è il superlatitanteMatteo Messina Denaro. —

FA. AL.

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05-11-20197IL SECOLO XIX

La numero uno del partito resta in attesa degli sviluppi dell'inchiesta«Dobbiamo capire cosa c'è di concreto al di là delle telefonate»

La segretaria Manzi è prudente«\essun sentore, ora aspettiamo»

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Silvja Manzi, segreta-rio uscente dei Radi-cali italiani, conosceAntonello Nicosia,

arrestato perché sospetta-to di associazione mafio-sa?«Sì, perché fino all'anno scor-so era membro del comitatonazionale del partito».Ha mai nutrito qualche so-

spetto sudi lui?«No, mai. Non ha mai dato se-gnali di pericolosità. Il suocomportamento è semprestato improntato al rispettodelle regole. E comunque,credo sia più giusto vederecome procede la vicenda. E'prematuro fare ora delle con-siderazioni».Non ha mai avuto sentoreche Nicosia in carcere aves-se fatto da tramite tra iboss, alcuni dei quali al 41

Silvja Manzi, segretaria dei Radicali italiani

bis, e i clan, portando all'e-sterno messaggi e ordini?«Assolutamente no. Per quel-lo che risulta a me AntonelloNicosia si recava in carcereperché si occupava della tute-la dei detenuti, in qualità delsuo ruolo di direttore dell'Os-servatorio internazionaledei diritti umani».Eppure le intercettazionicontro di lui sono impieto-se. I commenti che ha pro-nunciato su Falcone e Bor-

sellino non la fanno indi-gnare?«Le intercettazioni riguarda-no le indagini. Non posso ne-garlo: sono sicuramente af-fermazioni che suonano anti-patiche ma non basta questoper considerare una personaun criminale. Non vorrei chealla fine, al di là di questesgradevoli intercettazioninon ci fosse nulla di concre-to». —

GR.LO.

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05-11-201912'ILTEMP

CINQUE IN MANETTE

Secondo l'accusa Antonello Nicosia dei Radicali era «vicino ai fedelissimi di Messina Denaro»

Assistente parlamentare arrestato per mafia••• Si stringe il cerchio intorno aMatteo Messina Denaro. Nella re-te degli investigatori è finito uninsospettabile assistente parla-mentare. Si tratta di Antonello Ni-cosia dei Radicali, 48 anni, arresta-to insieme ad altre quattro perso-ne dalla guardia di finanza e daicarabinieri del Ros per associazio-ne mafiosa.Secondo l'accusa i boss più vicinial superlatitante lo consideravanouna vera e propria chiave per po-ter entrare nelle carceri, veicolaremessaggi e avere contatti diretticon gli affiliati dietro le sbarre.Tra i destinatari del fermo, emes-so dalla Dda di Palermo, c'è anche

il capomafia di Sciacca, Accursio«Matiseddu» Dimino. Reclutatoredi nuovi adepti per Cosa Nostra,avrebbe organizzato l'assassiniodi un imprenditore proprio insie-me a Nicosia con lo scopo di im-possessarsi delle aziende della vit-tima. Fortunatamente il pianonon fu mai attuato. E proprio Nico-sia il vero protagonista del blitzscattato lunedì all'alba a cui han-no partecipato più di cento milita-ri. Descritto dagli inquirenti come«appartenente al comitato nazio-nale dei Radicali Italiani», i verticidel partito prendono le distanze:«Non ricopre attualmente alcunacarica. Ribadiamo che i processi si

celebrano nei tribunali». Sarebbe-ro, infatti, delle registrazioni a sve-lare la doppia vita di Nicosia, por-tatore di principi di legalità in pub-blico ma sprezzante nei confrontidelle vittime della criminalità or-ganizzata in privato. Come l'audioin cui insulta Falcone e Borsellino:«È stato un incidente sul lavoro»,dice senza sapere di essere ascolta-to mentre parla delle bombe chenel 1992 hanno fatto saltare in ariai due magistrati. Partecipava alleispezioni penitenziarie grazie allacollaborazione con l'onorevoleGiuseppina Occhionero ex Liberie Uguali, oggi di Italia Viva (nonrisulta indagata, ndr).

Trovata morta dopo un rave

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05-11-20191+12IAGAZZE1TADEIMEZZOGIORNO

BLITZ ANTIMAFIAM portaborsemessaggero dei boss

SERVIZIO A PAGINA 12»

PALERMO FERMATO NICOSIA, ESPONENTE DEI RADICALI ITALIANI E IMPEGNATO IN CAMPAGNE PER I DETENUTI

La Dda: il messaggero dei bossè un assistente parlamentare

PALERMO. Le intercettazioniraccontano una mafia tradizionale:estorsioni, danneggiamenti, affaricoi «cugini» americani, nostalgiadei «picciotti» di un tempo e dellevecchie regole. E se il refrain delboss di Sciacca, Accursio Dimino,impegnato nelle «ordinarie» atti-vità criminali dei clan, rimandal'immagine del vecchio capomafiadi provincia, colpiscono le ester-nazioni del suo interlocutore: unquasi insospettabile. Nell'ultimainchiesta della Dda di Palermo, cheha coinvolto anche Dimino, spuntaun nome nuovo: quello di AntonelloNicosia, pedagogista, esponente deiRadicali Italiani, impegnato incampagne per i detenuti.Una apparenza che cozza con

quanto emerge dalle indagini che lodescrivono come «pienamente in-serito in Cosa nostra». Parlava co-me un uomo d'onore, progettavainsieme al capomafia di Sciacca,suo frequentatore abituale, danneg-giamenti, estorsioni e omicidi. E,utilizzando il ruolo di collaboratoreparlamentare di Giusy Occhionero,deputata di Leu, da poco passata aItalia Viva, incontrava capimafia

ANTONELLONICOSIAUn fermoimmaginetratto da unvideo diAracneTv

detenuti, dava loro consigli, si ac-certava che non si pentissero eriferiva all'esterno i loro messag-gi.

Nicosia non nascondeva alla Oc-chionero le sue simpatie per il bosslatitante Matteo Messina Denaroche definiva «il nostro primo mi-nistro». «Noi preghiamo San Mat-teo. San Matteo proteggici. Mai con-tro a San Matteo», le diceva nonsapendo di essere intercettato.

Grazie al rapporto con la Oc-chionero Nicosia ha incontratoboss detenuti al 41 bis. Come Fi-lippo Guttadauro, cognato di Mes-sina Denaro. «Nicosia 11. febbraio2019 si era recato insieme all'ono-revole Occhionero nella casa cir-condariale di Tolmezzo per farglivisita, per rassicurarlo dell'impe-gno relativo alla sua "causa", pro-ponendosi di presentare una in-terrogazione parlamentare tramitel'onorevole», scrivono i magistrati.E ancora: dava istruzioni al figlio diun boss su come parlargli evitandole microspie.A ben cercare nel suo passato, in

verità, il pedagogista radicale qual-che problema con la legge lo aveva

avuto già: anni fa era stato con-dannato a 10 anni per traffico didroga. Cosa che preoccupava il bossdi Sciacca che temeva che la suavicinanza alla parlamentare di Leuinducesse il partito a fare control-li.Un padrino con un passato di

fedeltà assoluta al clan MessinaDenaro, Dimino. Professione uffi-ciale insegnate e imprenditore it-tico, ha avuto una fitta corrispon-denza con il latitante di Castel-vetrano. Con Nicosia stava proget-tando di uccidere un imprenditoredi Sciacca per impossessarsi delsuo patrimonio, cercava giovanisvegli per fare danneggiamenti alla«Z Costruzioni», impegnata in la-vori al porto di Sciacca, progettavavendette verso debitori, cercava difar soldi coi lavori di ristruttu-razione del complesso alberghiero«Torre Macauda». «Magari ci pos-siamo guadagnare qualche 50 milaeuro», diceva.

Il boss e l'amico stavano ancheprogrammando una fuga negli Usadove da anni avevano rapporti conmafiosi di Sciacca emigrati. «Dob-biamo fare una cosa per fare soldi»,dicevano. Ma i pm sono arrivatiprima che facessero le valigie.

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05-11-201947La Gazzetta dello Sport

l..'operazione antimafia a Palermo

l'attivista dei detenutiche finisce agli arresti«Messaggero dei boss»La doppia vitadi Nicosia, radicalee assistentedi una deputata _«Era vicinissimoa Messina Denaro»

di Pierluigi Spagnolo

onduceva battaglieper i diritti dei dete-nuti e sulla dura con-dizione carceraria.Adesso, però, per

Antonello Nicosia, 48 anni, sici-liano di Sciacca, componentedel Comitato nazionale dei Ra-dicali e ora assistente parla-mentare della deputata molisa-na Giuseppina Occhionero (exLeu, oggi Italia Viva, che prestoverrà sentita dai pm come«persona informata sui fatti»)l'accusa della procura di Paler-mo è pesante. La sua, in sostan-za, sarebbe una doppia vita:portando avanti la sfida per i di-ritti dei carcerati, avrebbe in re-altà fatto da tramite tra i boss(alcuni sottoposti al 41 bis) e lefamiglie o i clan di riferimento,portando fuori dalle celle mes-saggi e ordini. Per i pm «è per-fettamente inserito in Cosa No-stra». Nicosia è stato fermatoieri assieme ad altre 4 persone,tutte legate al boss Matteo Mes-sina Denaro, il super latitante diCosa Nostra, con le accuse a va-rio titolo di associazione mafio-sa e favoreggiamento. Tra loroc'è anche il capomafia di Sciac-ca, Accursio Dimino. Nicosia inpassato aveva ricevuto una con-danna definitiva a 10 anni emezzo per traffico di droga.

L'accesso alle carceriIn virtù del suo ruolo, Nicosiapoteva entrare negli istituti pe-nitenziari senza alcun intralcio,persino di notte. «Ho detto: co-me assistente parlamentare, maanche senza soldi. Serenò mi de-

In tv Antonello Nicosia, 48 anni, in una trasmissione sui diritti dei detenuti

ve dare 10 mila euro al mese... leho detto: "mi fai un contrattoper entrare e uscire dalle carcerie basta"», diceva Nicosia ad uninterlocutore, non sapendo diessere intercettato, spiegandocome avesse convinto la depu-tata Occhionero a fargli un con-tratto da collaboratore parla-mentare, uno status che - assie-me alla deputata - gli consenti-va il libero accesso alle carceri.«Visto che non potevo entrare...così con lei ora entro. Faccio unsacco di cose, hai capito? Hotrovato questo escamotage...».In almeno un caso, utilizzandola carta intestata della Camera,aveva inviato una lettera in cellaa Santo Sacco, ex sindacalista epolitico, condannato comecomponente della famiglia ma-fiosa di Castelvetrano. E il mes-saggio era arrivato a destinazio-ne senza controllo, proprio per-ché inviato da un parlamentare.In un'intercettazione ambien-

L'intercettazioneshock su Falconee Borsellino«Solo incidentisul lavoro...»

tale, parlando con un amico,Nicosia rideva di Giovanni. Fal-cone, e sulla morte del giudiceucciso da Cosa Nostra il 23 mag-gio 1992, diceva: «E stato un in-cidente sul lavoro.... L'aeroporto"Falcone e Borsellino"? Bisognacambiargli il nome». Non sa-pendo di essere ascoltato, Nico-sia definiva inoltre Matteo Mes-sina Denaro «il nostro pre-mier», e in un vocale alludevaad un Matteo che «protegge».

I processi«Nicosia non è mai stato iscrittoal Partito Radicale e come tutti icittadini è innocente fino a sen-tenza definitiva», è la presa diposizione garantista di Mauri-zio Turco, segretario del PartitoRadicale, «pur ricordando cheal Partito Radicale si può iscri-vere chiunque e nessuno puòessere espulso per qualsiasimotivo». E sul caso è interve-nuta anche Emma Bonino, sto-rica esponente dei Radicali, og-gi senatrice di +Europa: «I pro-cessi si fanno in tribunale. Pen- Alfonsoso che debba prevalere la Bonafedepresunzione di innocenza». Ministro

e RIPRODUZIONE RISERVATA della Giustizia

HA DETTOív,__ , _I processisi fanno intribunalee pensoche sidebbapresumeresemprel'innocenza

EmmaBoninoLeader radicale

U TEMPO DI LETTURA 2'48"

Il rispettodellamemoriadi Falconee Borsellinoè per tuttiun valorecui nonsi rinuncia

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05-11-201912LA NUOVA

«Aiutava i boss», arrestato un RadicaleL'accusa del pm: Antonello Nicosia, finito in manette con altre quattro persone, faceva da tramite con i clan in carcere

visita, per rassicurarlo dell'im-pegno relativo alla sua «cau-sa», proponendosi di presen-tare una interrogazione parla-mentare tramite l'onorevole» .E ancora: dava istruzioni al fi-glio di un boss su come parlar-gli evitando le microspie.A ben cercare nel suo passa-

to, in verità, il pedagogista ra-dicale qualche problema conla legge lo aveva avuto già: an-ni fa era stato condannato a 10anni per traffico di droga. Co-sa che preoccupava il boss diSciacca che temeva che la suavicinanza alla parlamentaredi Leu inducesse il partito a fa-re controlli. Un padrino conun passato di fedeltà assolutaal clan Messina Denaro, Dimi-no. Professione ufficiale inse-gnate e imprenditore ittico, haavuto una fitta corrisponden-za con il latitante di Castelve-trano. Con Nicosia stava pro-gettando di uccidere un im-prenditore di Sciacca per im-possessarsi del suo patrimo-nio, cercava giovani svegli perfare danneggiamenti alla «Z

di Lara SirignanoPALERMO

Le intercettazioni raccontanouna mafia tradizionale: estor-sioni, danneggiamenti, affaricoi «cugini» americani, nostal-gia dei «picciotti» di un tempoe delle vecchie regole. E se ilrefrain del boss di Sciacca Ac-cursio Dimino, impegnato nel-le «ordinarie» attività crimina-li dei clan, rimanda l'immagi-ne del vecchio capomafia diprovincia, colpiscono le ester-nazioni del suo interlocutore:un quasi insospettabile.

Nell'ultima inchiesta dellaDda di Palermo, che ha coin-volto anche Dimino, spuntaun nome nuovo: quello di An-tonello Nicosia, pedagogista,esponente dei Radicali Italia-ni, impegnato in campagneper i detenuti. Una apparenzache cozza con quanto emergedalle indagini che lo descrivo-no come «pienamente inseri-to in Cosa nostra». Parlava co-me un uomo d'onore, proget-

II carcere dell'Ucciardone a Palermo

tava insieme al capomafia diSciacca, suo frequentatoreabituale, danneggiamenti,estorsioni e omicidi. E, utiliz-zando il ruolo di collaboratoreparlamentare di Giusy Occhio-nero, deputata di Leu, da pocopassata a Italia Viva, incontra-va capimafia detenuti, dava lo-ro consigli, si accertava chenon si pentissero e riferivaall'esterno i loro messaggi.

Nicosia non nascondeva al-la Occhionero le sue simpatieper il boss latitante MatteoMessina Denaro che definiva«il nostro primo ministro».«Noi preghiamo San Matteo.San Matteo proteggici. Maicontro a San Matteo», le dice-va non sapendo di essere in-tercettato. Grazie al rapportocon la Occhionero Nicosia haincontrato boss detenuti al 41bis. Come Filippo Guttadau-ro, cognato di Messina Dena-ro. «Nicosia l'1 febbraio 2019si era recato insieme all'onore-vole Occhionero - scrivono imagistrati - nella casa circon-dariale di Tolmezzo per fargli

Costruzioni», impegnata in la-vori al porto di Sciacca, proget-tava vendette verso debitori,cercava di far soldi coi lavoridi ristrutturazione del com-plesso alberghiero «Torre Ma-cauda». «Magari ci possiamoguadagnare qualche 50 milaeuro», diceva. Il boss e l'amicostavano anche programman-do una fuga negli Usa dove daanni avevano rapporti con ma-fiosi di Sciacca emigrati. «Dob-biamo fare una cosa per faresoldi», dicevano. Ma i pm so-no arrivati prima che facesse-ro le valigie.

Intercettato per mesi dalRos e dal Gico della Finanza,parlando al telefono, dava giu-dizi sprezzanti sul giudice Gio-vanni Falcone ucciso dalla ma-fia a Capaci nel 1992. Parolepesanti, finite nel decreto difermo firmato dai pm dellaDda di Palermo.

«Le parole offensive di que-sto sedicente difensore dei di-ritti dei deboli suscitano solodisgusto», ha commentatoMaria Falcone, sorella del giu-dice.

Accusati di mafiaIn due sono stati fermati dalla Dda di Palermo per associazione mafiosa,in un'inchiesta sui clan vicini al boss Matteo Messina Denaro

TRAPANIo

o PALERMO

Corleone •

Sciacca

Porto Empedocle so AGRIGENTO

AccursioDimino61 anni

boss di Sc'acca,"corleonese"

In carceredal 1993 al 2004,poi dal 2008 al 2016;pedinato e intercettatonegli ultimi 3 anni

AntonelloNicosia48 anni

trapanese,originario di Sciacca

Radicale, pedagogista,ha partecipato a ispezioniparlamentari nelle carceridi Sciacca (Ag), Agrigento,Trapani e Tolmezzo (Ud)

O CATANIA

SIRACUSAO

Altri tre, Paolo Ciaccio,Luigi Ciaccioe MassimilianoMandracchi,sono stati fermaticon l'accusadi favoreggiamento

ANSA "centimetri

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Radicale, portaborseMutava i boss in carceree insultava Falcone

di Bolzoni e Palazzoloapaginal0

Il portaborse al servizio dei boss"Falcone e Borsellino? Morti sul lavoro"

Arrestato Nicosia: condannato per droga, poi militante radicale e assistente della parlamentare Occhionero (Iv)Sfruttava le visite in carcere per aiutare il clan Messina Denaro. E per i pizzini usava carta intestata della Camera

di Salvo Palazzolo

PALERMO — «Con lei mi giro le carce-ri, vado pure al 41 bis — si vantava —Ho trovato questo escamotage. Leho detto: "Mi fai un contratto da assi-stente parlamentare"». AntonelloNicosia, alle spalle una condanna a10 anni per traffico di droga e oggitante frequentazioni tra i fedelissi-mi del superlatitante Messina Dena-ro, era diventato uno dei principalicollaboratori della deputata Pina Oc-chionero, e pure componente del co-mitato nazionale dei Radicali Italia-ni: le intercettazioni che lo hannoportato in carcere per associazionemafiosa raccontano che orientavatante scelte della parlamentare di Li-beri e Uguali, di recente passata aItalia Viva. Che oggi ringraziai magi-strati per l'arresto: «La collaborazio-ne è durata solo quattro mesi — dice— mi resi conto che mentiva sul suocurriculum di docente universita-rio». In realtà, le parole di Nicosia,erano sempre molto chiare. Si atteg-giava a paladino dei diritti dei dete-nuti, ma solo alcuni.

Preghiamo San MatteoQualche mese fa, sollecitò l'onorevo-le Occhionero a spostare dal carceredi Nuoro a Roma uno dei fidati diMessina Denaro, Santo Sacco: «Stacosa la devi sistemare», insisteva.«Onore' non parlare a matula (a van-vera — ndr) — diceva in un messaggiovocale Sacco è il braccio destro del

primo ministro, non sbagliare a par-lare». Il primo ministro di Cosa no-stra, Matteo Messina Denaro, im-prendibile dal 1993. «San Matteo —diceva in un altro vocale alla deputa-ta — mai si deve dire che siamo staticontro San Matteo, non si può sape-re mai. Per ora c'è San Matteo che co-manda... preghiamo San Matteo.Grazie San Matteo».Non erano solo battute. Nel prov-

vedimento di fermo disposto dalprocuratore aggiunto di PalermoPaolo Guido e dai sostituti Geri Fer-rara e Francesca Dessì si racconta diun messaggio riservato di Nicosia aSacco: «Su carta intestata — spiega-va alla deputata — mi sono fatto dareun blocchetto di carta intestata Ca-mera dei deputati». E la deputatanon ebbe nulla da ridire. Anzi com-mentò: «Bravo». Chissà cosa c'erascritto in quel "pizzino". Gli investi-gatori del nucleo di polizia economi-co finanziaria di Palermo e i carabi-nieri del Ros hanno provato a trova-re una traccia per rilanciare l'indagi-ne sull'imprendibile Messina Dena-ro, che sembra diventato un fanta-sma.

Gli insulti ai magistrati eroiNicosia era personaggio davveroistrionico: al servizio del clan trapa-nese, ma intanto direttore dell'Os-servatorio internazionale dei dirittiumani, conduttore di un program-ma Tv sui problemi delle carceri("Mezz'ora d'aria"), si vantava puredi insegnare storia della mafia all'U-niversità della California, ma sul si-

to non c'è traccia delle sue lezioni.Piuttosto, frequentava Accursio Di-mino, storico boss della sua città,Sciacca, anche lui arrestato insiemead altre tre persone. Pianificavanol'omicidio di un imprenditore e tan-ti affari con i "cugini" di Cosa nostraamericana nel settore delle slot ma-chine. Istrionico Nicosia: in Tv pron-to a parlare di legalità, in auto si sfo-gava con un collega dei Radicali ita-liani, Alessio Di Carlo: «All'aeropor-to Falcone Borsellino dobbiamocambiare nome». Di Carlo ascoltavasorpreso. «Perché dobbiamo sem-pre mescolare la stessa merda — insi-steva Nicosia — non è detto che sonovittime. Fu incidente sul lavoro... Mapoi Falcone non era manco magi-strato quando fu ammazzato, avevaun incarico politico».Interrogazione pilotataAveva anche convinto l'onorevoleOcchionero a fare un'ispezione nelcarcere di Tolmezzo (Udine) dove èdetenuto il cognato di Messina De-naro, Filippo Guttadauro. Qualchegiorno dopo, partì un'interrogazio-ne della parlamentare sul peniten-ziario dove sono ospitati i boss in"casa di lavoro", una misura di sicu-rezza dopo l'espiazione della con-danna. Nicosia brigava per un'altrainterrogazione, «per fare la mappa-tura del 41 bis... e a Trapani, per lariapetura... Visto che non c'è la so-cialità nei reparti di alta sicurezza».Parlava di un "progetto" che a suo di-re stava a cuore a Messina Denaro:«Finanzia il progetto, manda un mi-lione di euro... il contributo della fa-

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miglia». I pm hanno convocato la de-putata, vogliono capire come abbiafatto a non accorgersi di nulla.Cambio di casacca

Sedicente professoreAntonello Nicosia, 48 anni,arrestato ieri. Si vantava diinsegnare all'Università dellaCalifornia. Accanto GiovanniFalcone e Paolo Borsellino

Dobbiamo cambiarenome all'aeroportodi Palermo, perchédeve essere intitolatoai due magistrati?

Non è dettoche siano vittime

Antonello Nicosia intercettato

Ma lui puntava ormai su nuovi refe-renti politici. Troppo rischioso conPina Occhionero, del partito guida-to dall'ex procuratore Piero Grasso

(«Quello rompe i coglioni»). «Io vor-rei fare con questi di Forza Italia». Ilboss Dimino annuiva: «Sarebbe me-glio, sono più garantisti».

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Le intercettazioni: "Ogni mese cambio auto per non farmi incastrare". Pianificava un omicidio

"Falcone e Borsellino? Morti sul lavoroAdesso cambiamo nome all'aeroporto"

LE CARTE

FABIO ALBANESEPALERMO

o ogni mese mi cala-« bio la macchina

ap-posta chissà si met-tessero in testa di

mettere cose... ci vogliono 45giorni per l'autorizzazione e iogliela vado a lasciare prima. Giàne ho un'altra ordinata... No, im-pazziscono, possono solo im-pazzire, monta e smonta, mon-ta e smonta, che minchia mi inte-ressa». Era ossessionato dal ti-more di essere intercettato, An-tonello Nicosia, e per questo no-leggiava ogni mese un'auto di-versa. Proprio quelle microspieinstallate di volta in volta dagliinvestigatori si sono rivelate fon-damentali per l'indagine, vistoche su quelle auto Nicosia si sen-tiva tranquillo e parlava, e parla-vano anche i suoi interlocutori.Anche per il telefono, utilizzavasim intestate ad altre persone.In auto con Alessio Di Carlo,

ANTONELLONICOSIA

EX ASSISTENTEPARLAMENTARE Y.=1

Faccio impazziregli investigatori:monta e smonta,che m...ami interessa?

esponente nazionale dei Radi-cali italiani, Nicosia è davantiall'aeroporto Punta Raisi intito-lato a Falcone e Borsellino:«All'aeroporto bisogna cambia-re il nome eh! Ma perché dobbia-mo spiegare chi sono scusami,perché dobbiamo sempre me-scolare la stessa merda». E anco-ra: «Poi non è che è detto che so-no vittime... di che cosa? Di inci-dente sul lavoro no? Ma poiquello là non era manco magi-strato quando è stato ammazza-to, Falcone. Aveva già un incari-co politico. Perché non si do-vrebbe chiamare Luigi Pirandel-lo o Leonardo Sciascia?».La Dda di Palermo ritiene Ni-

cosia uomo della mafia di Sciac-ca; gli investigatori ascoltanouna conversazione tra lui e ilboss Accursio Dimino in cui pro-gettano un attentato a un'im-presa impegnata al porto diSciacca. Cercano a chi farlo fa-re: «Ce ne vuole uno serio». Epoi, per crearsi un alibi: «Se tulo individui da qui a lunedì... Co-sì appena parto io, lo fai». I due,stando all'inchiesta, avevanoperfino progettato l'omicidio diun imprenditore: «Ah, tu dici di

levarlo di mezzo?», dice Nico-sia a Dimino, e aggiunge: «Enon ci dobbiamo guadagna-re?», ottenendo da Dimino que-sta risposta: «Ma le cose a voltesi fannooper...».La parte più sconcertante

dell'inchiesta è quella che ri-guarda l'attività «ufficiale» diNicosia che spiega l'«escamo-tage», come lo chiamava, peravere libero accesso alle carce-ri di tutta Italia nella sua quali-tà di assistente parlamentaredella deputata Occhionero,che lo ha allontanato a maggioscorso. Parlando con un cono-scente, Nicosia racconta: «Novabbé gli ho detto come assi-stente parlamentare ma an-che senza soldi. Che minchia,sennò mi deve dare diecimilaeuro al mese a me, quelli cheprendi tu. Perché io che min-chia faccio... Le ho detto "mifai un contratto per entrare eduscire dalle carceri e basta"».Era questo il suo «escamota-ge», quello che gli serviva permantenere i contatti con i bossdentro e fuori le carceri ma an-che per ottenere spostamentidi detenuti e condizioni mi-

gliori per chi era al 41bis. Aun'amica spiega che in questasua veste le porte delle carcerisono sempre aperte e senza pre-avviso: «Driin chi è? Chi siete?Sono l'onorevole Occhionerodevo fare un'ispezione, tesseri-no della Camera, si entra e... (ri-de)». A un avvocato di mafiosispiega: «Ci apre la cella, e chiu-diamo la porta, non c'è proble-ma capito, perché col deputatonon è come la visita Radicaleche siamo abituati a fare... aguardia vicino, quando ti rom-pe i coglioni che sentono che...ti devono raccontare delle co-se delicate, ci dici, "scusi si puòallontanare un attimo', quel-lo se ne deve... se ne va». In unmessaggio vocale che gli inqui-renti ritengono inviato allastessa Occhionero, dice: «Ono-rè, non parlare amatula (a van-vera, ndr), già stai parlando amatula. Santo Sacco non sba-glia, Santo Sacco, il braccio de-stro del primo ministro, nonsbaglia, non sbagliare a parla-re tu invece». Il «primo mini-stro», dicono gli investigatori,è il superlatitante Matteo Mes-sina Denaro. —

"bedcnnTlwWOMbfARe,ull ènrizso tel eián".

FeimleW m iiulienle

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05-11-201912LA STAMPA

"Vedeva i boss al 41 bisera a1 servizio del clan"Fermato un radicalePer gli inquirenti Antonello Nicosia è un affiliato mafiosoFaceva le visite in carcere come assistente parlamentare

PALERMO

In una tv locale conducevauna trasmissione sui diritti deidetenuti, forte delle sue com-petenze e della sua apparte-nenza ai Radicali. Faceva l'assi-stente parlamentare di una de-putata, Giusy Occhionero, exLeu oggi Italia Viva, incaricoche gli consentiva di entrare euscire dalle carceri. Una vitaapparentemente stimabile senon fosse che per gli investiga-tori della Dda di Palermo, An-tonello Nicosia, 48 anni, è unmafioso, e non solo per via diquella parentela scomoda conJoseph Focoso, killer del mare-sciallo Guazzelli, o per quellacondanna a 10 anni e mezzoper traffico di droga. Ieri matti-na è stato posto in stato di fer-mo da carabinieri del Ros eGuardia di finanza in un'opera-zione che ha portato in carcere

5 persone. È accusato di asso-

ciazione mafiosa, come Accur-sio Dimino, 61 anni, ritenutoboss della mafia di Sciacca. Adaltre tre persone, i gemelli Pao-lo e Luigi Ciaccio e Massimilia-no Mandracchia, viene conte-stato il favoreggiamento.

Nicosia e Dimino, i cui rap-porti accertati erano moltostretti, stavano per partire pergli Stati Uniti e questo ha acce-lerato l'operazione di carabi-nieri e finanzieri.La figura centrale dell'inchie-

sta «Passepartout» è proprioquella di Nicosia. Dicono di lui ipm Francesca Dessì e CalogeroFerrara, con l'aggiunto PaoloGuido: «Sia gli incarichi assun-ti a diverso titolo in più associa-zioni volontaristiche, sia l'ele-zione nel movimento dei Radi-cali italiani, sia ancora i rappor-ti stretti con l'onorevole Giusep-pina Occhionero sono stati tut-ti da lui strumentalizzati per ac-

Antonello Nicosia era collaboratore di una deputata di Italia Viva

ereditarsi presso diverse strut-ture penitenziarie e per fare vi-sita a mafiosi detenuti, a scopiestranei a quelli, proclamati,della tutela dei loro diritti».

Nelle intercettazioni, Nico-sia arriva a denigrare Giovan-ni Falcone e Paolo Borsellinodicendo che bisognerebbecambiare il nome all'aeropor-to di Palermo, a loro intitolato,perché poi si è «costretti a spie-gare ai turisti cosa fosse succes-so»; tanto, i due magistrati era-no morti per «un incidente sullavoro». Parole che hanno su-scitato la reazione sdegnata diMaria Falcone, sorella del ma-gistrato ucciso a Capaci nel1992: «Le parole offensive diquesto sedicente difensore deidiritti dei deboli suscitano so-lo disgusto». Il ministro degliEsteri Di Maio parla di «parolesconvolgenti e scioccanti» percui provare «ribrezzo». Il mini-

stro della giustizia Bonafededice che «il rispetto della me-moria di Falcone e Borsellino èun valore irrinunciabile». Peril segretario del Partito Radica-le, Maurizio Turco, «Nicosianon è mai stato iscritto».«Amareggiata» la deputata

Occhionero che gli investiga-tori ritengono estranea alla vi-cenda ma che sarà sentita co-me persona informata dei fat-ti: «La collaborazione con me,durata 4 mesi, era nata in vir-tù del suo curriculum» ha det-to la parlamentare che ha poiprecisato di avere interrottoogni rapporto con Nicosiaquando si è resa conto che «ilcurriculum e i suoi raccontinon rispondevano alla veri-tà». In quei 4 mesi, Nicosia hapotuto visitare le carceri diTolmezzo, dove ha incontra-to anche il cognato del latitan-te Messina Denaro, FilippoGuttadauro, Sciacca, Agrigen-to e Trapani. F.ALB.—

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4DOMANDE

SILVJA MANZISEGRETARIA USCENTE DEI RADICALI

"Non avevemoalcun sospettoAspettiamole indagini"

GRAZIALONGOROMA

1 Silvja Manzi, segretariouscente dei Radicali italiani,conosce Antonello Nicosia,arrestato perché sospettatodi associazione mafiosa?«Sì, perché fino all'anno scor-so era membro del comitatonazionale del partito».2 Ha mai nutrito qualche so-

spetto sudi lui?«No, mai. Non ha mai dato se-gnali di pericolosità. Il suocomportamento è sempre sta-to improntato al rispetto delleregole. E comunque, credo siapiù giusto vedere come proce-de la vicenda. È prematuro fa-re ora delle considerazioni».3 Non ha mai avuto sentoreche Nicosia in carcere avessefatto da tramite tra i boss, al-cuni dei quali al 41 bis, e iclan, portando all'esternomessaggi e ordini?«Assolutamente no. Per quelloche risulta a me, Antonello Ni-cosia si recava in carcere per-ché si occupava della tuteladei detenuti, in qualità del suoruolo di direttore dell'Osserva-torio internazionale dei dirittiumani».4 Eppure le intercettazionicontro di lui sono impietose. Icommenti che ha pronunciatosu Falcone e Borsellino non lafanno indignare?«Le intercettazioni riguarda-no le indagini. Non posso ne-garlo: sono sicuramente affer-mazioni che suonano antipati-che ma non basta questo perconsiderare una persona uncriminale. Non vorrei che allafine, al di là di queste sgradevo-li intercettazioni non ci fossenulla di concreto». —

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05-11-20191+6LaVerità

ARRESTATO NICOSIA, ESPONENTE DEI RADICALI

LA RENZIANA COL PORTABORSE MAFIOSOL'assistente della deputata Fina Occhionero «faceva uscire i messaggi dei boss dal carcere dove accompagnava l'onorevole durantele ispezioni». Lei (non indagata) lo scarica, però solo 15 giorni fa erano insieme alla Leopolda. E ci sono intercettazioni imbarazzanti

di FABIO AMENDOLARAe MAURIZIO TORTORELLA

■ Antonino Nicosia, ex collaboratoreparlamentare della deputata molisanaPina Occhionero (appena confluita inItalia viva dopo aver mollato Leu) è statoarrestato in Sicilia con l'accusa di averfatto da tramite fra alcuni boss mafiosiin carcere e altri all'esterno. Nicosia, exradicale, per compiere tale attivitàavrebbe sfruttato i benefici dello statusdella Occhionero, che in quanto parla-mentare può effettuare visite in carcerecon grande facilità.

alle pagine 6 e 7

~ AMICIZIE IMBARAZZANTI

II portaborse della deputata di Renziin realtà portava i pizzini dei mafiosiArrestato Antonino Nicosia, ex collaboratore di Pina Occhionero, appena passata nel gruppo di Italia vivaGrazie al tesserino di lei, partecipava alle visite in carcere e dialogava con i padrini. Anche quelli al 41 bis

dr FABIO AMENDOLARA

Lui era devotoa un Matteo. Lei,dopo aver molla-to uno dei vecchileader dell'Anti-mafia, Pietro

Grasso, di Matteo ne avevascelto un altro. Antonino Ni-cosia, 48 anni, ammanettatoieri dai carabinieri del Ros sumandato della Procura di Pa-lermo, era un radicale che sispacciava per docente univer-sitario con una spiccata sensi-bilità per i diritti dei detenuti,ma che in realtà - secondo leaccuse - faceva il messaggerotra i boss in carcere e i parentipiù stretti del mammasantis-sima di Cosa nostra MatteoMessina Denaro. Non solo.

Gestiva business in societàcol capomafia di Sciacca, donAccursio Dimino, 61 anni, im-prenditore ittico ed ex profes-sore di educazione fisica, giàcondannato per associazione

a delinquere di stampo mafio-so. Giuseppina Occhionero,quarantenne avvocata moli-sana, invece, è una deputatache da Liberi e uguali (in par-lamento era compagna dibanco di Pier Luigi Bersani) èconfluita in Italia viva a ruotadi Matteo Renzi, folgorata dal-la partecipazione all'ultimaLeopolda (ove si è recata incompagnia dell'arrestato). Atenere insieme Nicosia e laOcchionero, oltre ai diritti deidetenuti - anche quelli in 41bis, il regime di carcere duroprevisto dall'ordinamento pe-nitenziario - c'era il tesserinoparlamentare della signoraPina, indispensabile all'uomoper entrare indisturbato nellecelle dei capibastone. Quellevisite ai detenuti il duo le com-mentava poi in auto. E durantele lunghe chiacchierate, Nico-sia illustrava alla deputata lamappa criminale degli uomi-ni d'onore sbattuti in galeradallo Stato. E, «ben consape-vole della delicatezza degli ar-

gomenti trattati», lui, annota-no i magistrati, «intimava alladonna (l'onorevole renziana,ndr) di evitare di citare, du-rante le loro eventuali e futureconversazioni telefoniche, inomi dei mafiosi», posto che ilriferimento a soggetti del cali-bro di Simone Mangiaracina.da Campobello, capo mafiaot-tantenne che per gli investiga-tori era tra i gestori di beniriconducibili al leader supre-mo di Cosa nostra, il latitanteMatteo Messina Denaro,«avrebbe rischiato», sosten-gono i magistrati, «di esporreentrambi a possibili ripercus-sioni giudiziarie». E dopo avera iornato la deputata - di cuiera diventato assistente parla-mentare - con la stessa vervemetteva a parte i boss in liber-tà della sua nuova conquista:la possibilità, grazie alla colla-borazione con la Occhionero,di poter far visita perfino aidetenuti in 41 bis. Così - nono-stante cambiasse un'auto almese per evitare intercetta-zioni ambientali - è stato bec-

cato mentre dava la buonanuova a Pippo Bono, figlio deldefunto Giuseppe Bono, as-sassinato in un regolamentodi conti. All'amico dice di averottenuto il contratto non perragioni economiche e di lavo-ro, bensì perché con quel pez-zo di carta avrebbe avuto il la-sciapassare da ambasciatoremafioso in tutte le carceri, an-che quelle a regime speciale.La deputata, alla notizia del-l'arresto, ha subito scaricatoNicosia, precisando che «ciòche si legge nelle intercetta-zioni è comunque vergognosoe gravissimo». E ha aggiunto:«La collaborazione con me,durata solo quattro mesi, ei-anata in virtù del suo curricu-lum. Non appena ho avutomodo di rendermi conto che ilsuo curriculum e i suoi rac-conti non corrispondevanoalla realtà, ho interrotto la col-laborazione. Le visite in car-cere peraltro sono parte dellavoro parlamentare a garan-zia dei diritti sia dei detenuti

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sia di chi vi lavora». Ma dalleintercettazioni emerge cheera lui a voler scaricare lei,preoccupato dall'ingombran-te figura del leader di Leu, Pie-ro Grasso, cui avrebbe prefe-rito qualcuno più «liberista egarantista». Nicosia i magi-strati antimafia proprio non lidigeriva, tanto da liquidare -in un'intercettazione - la mor-

te di Giovanni Falcone e PaoloBorsellino come dei semplici«incidenti sul lavoro».Un compare allora gli ha

consigliato di guardare a For-za Italia. Dalle carte nonemerge se lo status di Nicosiasia cambiato. Al termine delprimo capo d'imputazione,quello più grave, per associa-zione mafiosa, si fa riferimen-

to a una «condotta perduran-te». E in fondo al decreto difermo con il quale i magistratil'hanno privato della libertà(insieme al presunto boss Di-mino e altre tre persone) sile e che il pericolo è attuale econsiste «nell'essersi messo adisposizione del sodalizio perfavorire i contatti con gli asso-ciati mafiosi detenuti da lui

GRATTACAPI Pina Occhionero, deputata molisana. Si è da poco trasferita da Leu a Italia viva

intrattenuti grazie alla quali-fica assunta che, peraltro, gliha consentito di fruire nelcontesto politico e sociale diun'interfaccia insospettabilee, pertanto, ancor più insidio-sa». Per accertare se la colla-borazione con la deputata sisia interrotta - e quando - i pmsiciliani sentiranno la Occhio-nero come testimone.

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Il portaborse della deputata di Rotaiin realtà portava i pirati dei mafiosi

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05-11-20196libero

Per l'accusa Antonello Nicosia «era il tramite tra carcere e clan»

«Messina Denaro è il nostro premier»Fermato ex assistente di una senatrice renzianaELISA CALESSI

Il cartellino da assistenteparlamentare usato per entra-re nelle carceri più liberamen-te. La carta intestata della Ca-mera utilizzata per bypassare icontrolli. Le ispezioni nellecarceri fatte con la deputata,utilizzate come lasciapassareper dirottare messaggi dal car-cere a fuori, dai boss ad altriboss. La sostanza, secondo ipm, è una trama di rapportimafiosi, arrivati fino a pianifi-care un omicidio. Il contorno,fotografato dalle intercettazio-

ni, è uno sconfortante saggiodi una figura minore che, en-trata nel Palazzo, ne approfit-ta, con una spregiudicatezzadegna di un film, per obiettivi

fuori dalla legge. E lo spaccatoche emerge dalle carte su An-tonello Nicosia, 48 anni, assi-stente parlamentare di Giusep-pina Occhionero, eletta conLeu e passata a Italia Viva. Ar-restato all'alba di ieri dallaGuardia di Finanza e dal Rosdei Carabinieri, è accusato diavere fatto il postino di detenu-ti mafiosi dal carcere all'ester-

Con lui sono finite in carce-re altre quattro persone: ilboss di Sciacca Accursio Dimi-no, 61 anni, Paolo e Luigi Giac-cio, entrambi di 33 anni, eMassimiliano Mandracchia,46 anni, tutti di Sciacca. Ma so-no le intercettazioni a colpire.Di Falcone e Borsellino, adesempio, dice: «Sono vittimedi un incidente sul lavoro,

no?». E scoppia a ridere.Condannato per traffico di

stupefacienti, sconta la con-danna, poi, dieci anni dopo, loritroviamo assistente parla-mentare della deputata Giusp-

pina Occhionero, che, dopo ilfermo, prende le distanze: «Leparole offensive di questo sedi-cente difensore dei diritti deideboli suscitano solo disgu-sto». Ma come è arrivato aMontecitorio? Nicolosi è diSciacca, eletto nel ComitatoNazionale dal XVII Congressodi Radicali Italiani, anche se almomento, come hanno preci-

sato i Radicali, non risultaiscritto né ha alcun incarico.Secondo l'accusa aveva unadoppia vita.Occhionero si è difesa così:

Antonello Nicosiaè accusato di aver fattoda tramite tra capimafiae clan, portando messaggiall'esterno delle carceri

«La collaborazione con me,durata solo quattro mesi , eranata in virtù del suo curricu-lum. Non appena ho avutomodo di rendermi conto cheil suo curriculum e i suoi rac-

conti non corrispondevano al-la realtà ho interrotto la colla-borazione». Il referente di Ni-cosia sarebbe stato il latitanteMessina Denaro. Lo stessoche, in una telefonata, chiama«il nostro premier».A incastrarlo sono state le

conversazioni su qualcosa piùdi una millanteria: il progettodi un omicidio - nei confrontidi un imprenditore di Sciacca- e la fuga negli Stati Uniti insie-me ad Accursio Dimino. Unpiano finito, per fortuna, pri-ma di cominciare.

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05-11-20198L'UNIONE SARDA

Palermo

Mafia, in cellail radicaleNicosiaI

Antonello Nicosia, 48 anni

Nell'ultima inchiesta dellaDda di Palermo. spunta unnome nuovo: è quello di An-tonello Nicosia, pedagogista.esponente dei Radicali Ita-liani, impegnato in campa-gne per i detenuti. Un'appa-renza che cozza con quantoemerge dalle indagini che lodescrivono come ,,piena-mente inserito in Cosa no-stra». Parlava come un uo-mo d'onore, progettava in-sieme al capomafia di Sciac-ca danneggiamenti, estor-sioni e omicidi. E. utilizzan-do il ruolo di collaboratoreparlamentare di Ciusy 0e-chioneio, deputata di Leu,da poco passata a Italia Vi-va, incontrava boss detenu-ti. dava loro consigli, si ac-certava che non sí pentisse-ro e riferiva all'esterno i loromessaggi.Nicosia non nascondeva al-

la Oechionero le sue simpa-tie per il boss latitante Mat-teo Messina Denaro che de-finiva «ili nostro primo mi-nistro». «Noi preghiamo SanMatteo. San Matteo proteg-gici. Mai contro a San Mat-teo», le diceva non sapendodi essere intercettato.

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05-11-201919QN

IL GIORNO ii Resto del Carlino LA NAZIONE

Operazione antimafia a Sciacca

Arrestato il radicaleAntonello Nicosia«Aiutava i boss in cella»La Procura di Palermo ha fermato 5 persone accusa-te a vario titolo di associazione mafiosa e favoreg-giamento. In carcere, tra gli altri, sono finiti il capo-mafia di Sciacca Accursio Dimino e Antonello Nico-sia, membro del Comitato nazionale dei Radicali ita-liani, per anni impegnato in battaglie per i diritti deidetenuti. Nicosia rivolgeva insulti pesantissimi aGiovanni Falcone che, la cui morte viene definita 'in-cidente sul lavoro'. Intercettato per mesi dal Ros edal Gico Nicosia definiva il boss Matteo Messina De-naro 'il nostro Primo ministro'.

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05-11-201910la Repubblica

Intervista a Tina Montinaro

La vedova dell'agente "Attenti ai mafiosie ai messaggi che mandano dalle celle"PALERMO «Mi fa stare malesentire quelle parole dice TinaMontinaro, la vedova delcaposcorta di Giovanni Falconeè una grande mancanza di rispettoper uomini che sono morti perchécredevano nel loro lavoro».Ancora un insospettabile nella

rete dell'ultimo grande latitantedi Cosa nostra, Matteo MessinaDenaro. Lui resta invece unfantasma, ormai dal 1993. Perchésecondo lei non si riesce adarrestare, nonostante l'impegnodi magistratura e forzedell'ordine?«Credo che ci sia qualcuno che lotutela e lo copre. Credo,soprattutto, che non ci sia fino infondo la volontà di arrestarlo. Ioattendo ancora giustizia dopo 27anni, e chissà ancora quanto dovròaspettare. Intanto, i mafiosi incarcere continuano a conservare

GG

talsai TINA

MONTINARO

IL MARITO ERA

IL CAPOSCORTA

DI FALCONE

Sono la primache si batte per

i diritti dei detenutie per dare una

seconda opportunità,ma loro conservano

troppi segreti

tanti segreti».Qualcuno l'ha criticata per i

suoi commenti severi dopo ladecisione della corte europea deidiritti dell'uomo e della cortecostituzionale di aprire aipermessi per i mafiosiergastolani che mostrano segnidi cambiamento.«Vorrebbero farmi passare peruna persona che non ha umanità.Ma ricordo che il morto l'ho avutoio in casa. Sono la prima che sibatte per i diritti dei detenuti, mabisogna fare grande attenzione aimafiosi in cella, che cercano intutti i modi di veicolare messaggiall'esterno. L'ultima indagine dellaprocura di Palermo ce lodimostra».Ha mai avuto occasione di

confrontarsi con i detenuti?«Ho fatto molto di più. Ho scelto dicelebrare la prima comunione di

mio figlio Gaetano nella chiesettadell'istituto di rieducazioneminorile Malaspina. Conoscevo ilcappellano, don Enrico Schirru, hocondiviso con lui unpercorso diimpegno per tentare di dareun'altra possibilità a quei giovanireclusi. La prima comunione alMalaspina è stata un segnaleanche per i miei figli: noi viviamoin questa città, non ci chiudiamo».Sempre più spesso ci

imbattiamo in insospettabilicomplici dei boss. E ormaievidente che la morte di Riinanon ha significato la fine dellamafia siciliana.«Direi che sempre più spesso lamafia ha il volto dell'antimafia.Un'antimafia di facciata, che ci favergognare. E ogni volta bisognaricominciare daccapo, perché lagente perde fiducia».— s.p.

11 portaborse al servizio dei boss"Fa latte eBersellino? Moti sii] lavoro'.

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PIERO GRASSO, EX PM E LEADER DI LEU

"I politici controllino i portaborsee in carcere non portino nessuno"

~ PACEIIIAPAG.2-3

I.r~l;i ;

» VALERIA PACELLI

Pietro Grasso L'ex presidente del Senato: "Nessun imbarazzo per LeU, loro hanno paura di noi"

iuseppina Occhionero èli-stata eletta conLiberi e U-guali (LeU), ilraggruppamen-to dell'ex procuratore PietroGrasso. Poi nell'ottobre scor-so è passata nelle file renzianedi Italia Viva. Come collabo-ratore aveva scelto AntoninoNicosia, fermato ieri con l'ac-cusa di associazione mafiosa.Il decreto di fermo è stato fir-mato dal procuratore aggiun-to Paolo Guido, il magistratoche con Grasso ha condiviso illavoro aPalermo quando que-st'ultimo era capo della Pro-cura.

Grasso lei ha mai incontratoNicosia?

Mai conosciuto.E i suoi rapporti con la Oc-chionero?

L'ho incontrata poche volte,solo alle riunioni di gruppo.Prima della sua elezione nonla conoscevo personalmentee anche dopo non c'è stata oc-

"Basta assistenti parlamentari in carcere"

Pietro Grasso LaF'resse

casione di lavorare assieme.Se me lo avesse chiesto, le a-vrei certamente consigliatogrande ptuden7a e la massi-ma attenzione. Anche solo u-navisita in carcere ai detenu-ti, quando non si conoscono ipropri collaboratori o i codicimafiosi, può avere grandiconseguenze.

Ha provato imbarazzo,comecapo di LeU, per questa vi-cenda?

Assolutamente no, Nicosia e-ra collaboratore, peraltro al-lontanato, della Occhionero,non mio. E poi ci sono le in-tercettazioni in cui si evinceche era lui ad essere ín diffi-coltà: si preoccupava del fattoche avrei potuto scoprire isuoi precedenti penali. Que-sta inchiesta però dimostraanche altro: ossia che CosaNostracercaancorairapporticon la politica, continua ad in-filtrarsi nelle istituzioni. LeUimbarazza chi vuole infiltrar-si: è un dato positivo. E noi nesiamo orgogliosi.

Secondo i pm palermitani cisono anche conversazioni incui si evince che Nicosia cer-cava altri sponsor politiciperché essere associato a leilo "avrebbe messo in diffi-coltà con l'associazione ma-fiosa". I politici dovrebberofare maggiori controlli suipropri collaboratori?

Io l'ho sempre fatto, ma suimiei collaboratori. Però una

volta che il parlamentare vie-ne eletto, la gestione dellapropria funzione non è sotto-posta a un controllo del grup-po politico o del partito. E cu-ra dichi si avvale dei collabo-ratori sapere chi si mette den-

I politici devono saperechi sono i propricollaboratoriMaggiore attenzionenelle visite ispettiveai detenuti al 41-bis

tro. Io sono stato pure presi-dente di una commissione perl'ammissione dei candidati.

Peri pm grazie alla presenzadella deputata, Nicosia a-vrebbe potuto incontrare i

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PRESO DR II.TRATODELLA MAFIA

IN PARLAMENTO

detenuti"al di fuori di qual-sivoglia controllo da partedella polizia penitenziaria".Vi è bisogno di più controllidurante le visite ispettive incarcere?

I parlamentari devono con-trollare che vengano rispet-tati i diritti dei detenuti. Bi-sogna tutelare questa funzio-ne. Ma i politici devono esse-re accompagnati dallapoliziapenitenziaria e dal direttoredel carcere. Posso parlare so-lo delle condizioni di vita incella, se si parla di altro deveessere segnalato. Io però so-no dell'idea di evitare l'in-gresso dei collaboratori.Maggiore attenzione poiquando i contatti sono con chisi trova al 41 bis: i detenuti alcarcere duro non devono ave-re alcunepossibilítà di comu-nicare su temi al di fuori dellecondizioni carcerarie, nean-che durante le visite ispettivedei parlamentari.

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"Falcone e Borvell Ino mortiM un incidente sul lavoro"

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05-11-20197LaVerità

Scambi di Sms sugli inviti dei bossRiferendosi al malavitoso Santo Sacco, Nicosia scriveva alla Occhionero: «Ti aspetta»Lei, per nulla stranita, replicava: «E già uscito dal villaggio?» (ossia dal penitenziario)

* «Ti aspetta Santo Sacco».Una frase secca. Poche paroleper comunicare che l'uomo in-dicato da Antonino Nicosia al-la deputata Giuseppina Oc-chionero è «il braccio destrodel primo ministro». E capireche il «primo ministro» è Mat-teo Messina Denaro non eraper nulla difficile. La rispostadella deputata, in quel mo-mento in fase di passaggio aI talia viva, è questa: «Ma è usci-to dal villaggio?».

Nicosia aveva tentato, tra-mite la deputata, di far trasfe-rire il boss Sacco dal carcere diNuoro, in cui era inizialmentedetenuto, a quello di Roma.L'uomo dei boss si era impe-gnato direttamente con la so-rella di Sacco. E rischiava difare una brutta figura. Gli in-vestigatori registrano ancheun paio di messaggi vocali in-viati alla deputata con le insi-stenze di Nicosia per la storiache la parlamentare conosce-va bene. Eccone uno: «Onore',non è che fai finta che non ca-pisci le cose e te le facciamopassare lisce a matula, a matu-la, a matula, parli a matula, amatula, a matula significa par-li inutilmente, dici minchiatee non è permesso». Poi, il 21ottobre scorso (a rapportoprofessionale tra Nicosia e Oc-chionero ufficialmente ormai

finito), Sacco esce dal carcere.Nicosia quel giorno è alla Leo-polda. Appena ritorna, però,nonostante le prescrizioni cheimpedivano all'ex detenuto vi-site a casa, riesce a incontrareSacco nell'abitazione dell'uo-mo d'onore, a Mariella di Se-linunte. E proprio di Selinunteaveva parlato in uno dei mes-saggi vocali inviati alla deputa-ta nella fase del pressing: «Al-trimenti il cous cous a Seli-nunte non te lo puoi mangiaremanco se viene... lo capisci chipuò venire manco se... e man-co se porti Bersani che tu diciche può fare tutte cose... a Seli-nunte cous cous non ne man-gia nessuno cioè non parlare amatula, trattalo bene lo zioSanto vedi che ti ha mandatopure la fotografia del giornale,la copia ti dice che non c'entra-no più niente loro perché nonso... non sono più al coman-do». E da un santo all'altro.«Noi preghiamo San Matteo...tutti i Matteo... tutti... tutti...quelli buoni, quelli cattivi...tutti i Matteo... San Matteoproteggici... mai contro a SanMatteo... Onorevole Occhio-nero... mai mai si deve dire chesiamo stati contro San Matteo,non si può sapere mai (...) perora c'è San Matteo che coman-da e noi siamo, preghiamo SanMatteo... grazie San Matteo

per quello che ci dai tutti i gior-ni... grazie... grazie... grazie».Quando i carabinieri del Roscaptano questo messaggio vo-cale non hanno ancora identi-ficato la deputata Occhionero.Il nome della parlamentare, inquel momento in quota Leu,non era saltato fuori. Tutte lealtre relazioni di Nicosia, inve-ce, erano già finite nella retedegli investigatori. Compresi imessaggi per il super bossMatteo Messina Denaro: «Gi-ratela a Matteo così mi finan-zia il progetto, manda i milio-ne di euro. Ringrazia... min-chia ringrazia, così... ci vuole ilcontributo, il contributo dallafamiglia... per quello che fac-cio...». E quello che faceva Ni-cosia in quel momento l'han-no scoperto poco dopo i cara-binieri. Si stava occupandodella causa di Filippo Gutta-dauro, cognato di Matteo Mes-sina Denaro, da 12 anni in car-cere e internato da tre anni aTolmezzo in 41 bis. Nicosia, daradicale incallito, aveva appe-na intervistato sul tema del-l'ergastolo bianco (un regimespeciale che per motivi di ma-fia proroga la detenzione an-che dopo la fine della pena)nella trasmissione televisivaMezz'ora d'aria, da lui condot-ta, l'avvocato di Guttadauro.Qualche giorno dopo («l'i feb-

MALA Antonino Nicosia (a destra), col braccio destro di Messina Denaro

braio 2019», annotano i magi-strati) Nicosia si presenta in-sieme alla deputata Occhione-ro proprio al corpo di guardiadella casa circondariale di Tol-mezzo, per far visita a Gutta-dauro e, sottolineano i magi-strati, «per rassicurarlo delproprio impegno relativo allasua causa e, a tale scopo, pro-ponendosi anche di presenta-re una interrogazione parla-mentare per il tramite dell'o-norevole». Ed effettivamente,come accertato dalla poliziagiudiziaria, nella seduta dellaCamera deideputati del 7 mar-zo scorso, Occhionero presen-ta l'interrogazione con la qua-le espone la criticità struttura-le del carcere di Tolmezzo. Undocumento che agli investiga-tori è sembrato cucito addossoalla condizione del cognato diMatteo Messina Denaro. E Ni-cosia, disinvolto, parla con unamico siciliano dei vantaggi diquella collaborazione con ladeputata: «E chiudiamo laporta, non c'è problema, capi-to, perché col deputato non ècome la visita radicale che sia-mo abituati a fare... a guardiavicino, quando... quando tirompe i coglioni che sentonoche ti devono raccontare dellecose delicate», I pizzini al 41bis così diventavano un giocoda ragazzi.F. Amo.RIPRODUZIONE RISERVATA

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il Rottamatore non può far finta di niente

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