Soluzioni Benessere

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n. 3 speciale Benessere soluzioni anno I, n.3, novembre 2012 MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA SUL LUOGO DI LAVORO sodexo

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benessere al lavoro

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n. 3 speciale Benessere

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anno I, n.3, novembre 2012

migliorare la qualità della vita sul luogo di lavoro

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Benessere al lavoro:l’Importanza della prevenzIone per la mente e Il corpo

L’attenzione che un’azienda dedica alla per-sona – intesa non solo come “risorsa” da uti-lizzare a beneficio della redditività economi-ca, ma anche come portatrice di un proprio progetto fatto di desideri, valori, capacità, motivazioni, che se ben gestiti e indirizzati possono diventare un vero e proprio patrimo-nio aziendale – rappresenta oggi un aspetto di fondamentale importanza da cui nessun datore di lavoro può più prescindere. Attenzione al benessere significa porre l’ac-cento su vari fattori, che abbracciano da un lato la salute e la sicurezza della persona, dall’altro tutta una serie di aspetti che con-corrono al benessere non solo fisico, ma an-che morale e psicologico del lavoratore e che influenzano in modo determinante la qualità della vita sul lavoro.

ricerche e risultatiAspetti che sono stati ben evidenziati in due ri-cerche realizzate da Sodexo per comprendere appunto quali siano i fattori che influenzano la qualità della vita sul posto di lavoro generando benessere o che, al contrario, possono essere causa di stress e malcontento. In particolare, come vedremo in modo più ap-profondito nelle pagine seguenti, la ricerca “ambiente di lavoro e benessere” prende in considerazione il punto di vista dei lavoratori - “interrogati” su cosa considerano importante per raggiungere il be-nessere in ufficio - men-tre la ricerca “sfide, op-portunità e bisogni del-la funzione Hr”, si rivol-ge a manager e direttori risorse umane per comprendere quali sono oggi i processi di ge-stione del personale più critici e dove si stanno concentrando gli sforzi delle Direzioni HR, nel presente e nel futuro più prossimo. Solo per fare qualche esempio, si tratta di fatto-ri organizzativi, come la flessibilità di orario e di gestione della pausa pranzo o l’opportunità di

seguire corsi di formazione e apprendimento; fattori umani, come l’incentivazione all’attività motoria e sportiva, la promozione di un’alimen-tazione sana, l’offerta di controlli medici o di se-dute psicologiche ma anche la palestra azienda-le o un servizio di mobilità come le navette inter-

ne; e infine fattori ambientali, relativi agli spazi di socializzazione, agli arredi, all’illuminazione e alla climatizzazione...

Possono fare la differenzaTutti aspetti che, se presenti e ben gestiti, de-terminano un buon grado di soddisfazione e motivazione – con tutti i risvolti positivi che ne

Due ricerche commissionate da Sodexo dimostrano che oggi la qualità della vita in azienda è la sfida e l’interesse comune

ai direttori risorse umane e ai lavoratori.

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conseguono, dalla riduzione degli errori a un minore assenteismo, da una accresciuta pro-duttività a una maggiore identificazione con lo spirito aziendale – mentre invece se assenti o trascurati possono trasformarsi in cause di stress e malcontento. Già più di due secoli fa l’economista Smith di-ceva: “Un uomo lavora produttivamente se si sente trattato da uomo dove lavora e se sa che c’è interesse a che lui stia bene”.

tra normativa e interventi volontariOggi questo pensiero si è tradotto in un vero e proprio dettame legislativo: tutti i datori di la-voro hanno infatti l’obbligo giuridico di tutela-re la salute e la sicurezza sul lavoro dei propri dipendenti a 360°, dalla sfera fisica a quella psicologica, così come previsto dal Testo Uni-co Sicurezza Lavoro (D.Lgs. 81/2008 che ha sostituito il D.Lgs 626/1994). Naturalmente, ogni azienda o organizzazione

tra normatIva e azIonI volontarIe, ognI azIenda o IstItuzIone può pIanIfIcare dIversI InterventI a favore della sIcurezza deI lavoratorI e del loro Benessere. la qualItà della vIta personale sI traduce In motIvazIone ed effIcIenza sul lavoro.

Lo stress: non sempre è dannosoil termine stress, ormai entrato nel linguaggio comune con un significato negativo, a indicare una condizione dannosa e pericolosa di sofferenza, ha in realtà una connotazione assolutamente neutra: fu usato per la prima volta dal medico austriaco Hans selye, che lo definì come una sindrome generale di adattamento. stress indica infatti lo sforzo che un organismo fa per cercare di adattarsi all’ambiente in cui vive o di rispondere a una situazione. tutta la vita è basata su continui aggiustamenti che l’individuo mette in atto, spesso senza accorgersene, per affrontare efficacemente la realtà in cui vive. questo vale anche sul lavoro, dove anzi una certa dose di stress positivo, inteso come carica d’energia e attività e motivazione al fare bene, a dare il meglio di sè, è fondamentale non solo per il raggiungimento dei risultati, ma anche per il benessere e la soddisfazione individuale. quello da combattere, semmai, è quel tipo di stress che si allontana troppo dal livello ottimale di carica personale, quello che fa stare in una condizione di eccessiva allerta, oppure lo stress prolungato nel tempo o troppo intenso, che non consente all’organismo di ristabilire l’equilibrio per rispondere e adattarsi ai cambiamenti, ma lo porta invece a una situazione di esaurimento. quella che di solito è chiamata stress, appunto.

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può scegliere di andare oltre il semplice rispet-to della normativa, per esempio rendendo più confortevole l’ambiente lavorativo, da un punto di vista sia materiale sia relazionale, facilitan-do l’adozione di un sano stile di vita dei propri dipendenti oppure semplificando il loro meto-do di lavoro. Come vedremo, alcuni interventi migliorativi delle condizioni di lavo-ro hanno dei costi, che vengono presto bilan-ciati dall’aumento della motivazione, dell’effi-cacia e dell’efficienza delle persone, e altri ri-chiedono soltanto di rivedere l’organizzazione interna, di affrontare i processi e la gestione del personale in modo innovativo.

un numero speciale di soluzioniQuesto è un numero tutto dedicato a questi te-mi, un vero e proprio speciale dove cerchiamo di dare un ampio quadro dei fattori che aumen-

tano la fedeltà verso l’azienda e di quelli che invece possono essere responsabili di stress (per la definizione e le sue interpretazioni vedi il box nella pagina precedente). Secondo la research on work-related stress, dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salu-

te sul lavoro, oggi lo stress negativo legato all’occupazione è una vera e propria malattia che affligge un terzo delle persone attive nell’Unione Europea e che quindi dovrebbe es-sere gestita nello stesso modo con cui si af-frontano i problemi legati alla salute e alla si-curezza in generale. Vediamo allora come limi-tare lo stress e accrescere la soddisfazione.

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Fattori organizzativi, umani e ambientali svolgono un ruolo fondamentale nel creare

benessere per il lavoratore o, se mal gestiti o assenti, a causare stress e demotivazione.

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Un percorso virtuosoFin dall’inizio la Campagna sodexo ha guardato con interesse e rispetto ai contenuti dei Progetti europeo e nazionale sugli stili di vita salutari, e ora ha ottenuto dal ministero il riconoscimento della sintonia degli argomenti e del modo di esprimerli e divulgarli con il Programma guadagnare salute.

benessere al lavoro 5qualItà della vIta: due rIcerche per orIentare al meglIo l’azIone

Per capire quali misure adottare allo scopo di migliorare la qualità della vita in ufficio, So-dexo ha realizzato due interessanti ricerche, di cui riportiamo di seguito i principali risultati.

la ricerca sui lavoratoriLa prima si intitola “ambiente di lavoro e be-nessere”, ed è stata presentata in occasione della Facility Management Convention di IFMA e discussa al Convegno BenEssere, entrambi a Milano. Nell’indagine sono state interpellate 600 per-sone assunte in aziende con più di 250 dipen-denti (rappresentative per aree Nilsen), alle quali è stato chiesto di dire quali fattori - sud-divisi in fattori organizzativi (servizi di suppor-to), ambientali (spazi) e umani (servizi per con-ciliare la vita privata e il lavoro) - influenzano la qualità della vita in ufficio e la fidelizzazione all’azienda.L’obiettivo della ricerca era comprendere cosa le persone considerano importante per rag-giungere il benessere al lavoro, quali sono i fattori maggiormente responsabili dello stress e quali quelli che aumentano la fedeltà verso l’azienda. Ecco cosa è emerso. Per la maggior parte degli intervistati i fattori fondamentali per stare bene al lavoro e accrescere la fedeltà all’azienda sono: ➜ relazioni positive con i colleghi➜ orario di lavoro flessibile➜ spazio di lavoro adeguato➜ ambiente sicuro e pulito➜ sistema di incentivazione equo e che rispet-ti le diversità.Lo stress è causato in particolare dall’essere disturbati (violazione della privacy), dal non po-ter gestire autonomamente il proprio lavoro e dalla presenza di discriminazioni in azienda.

l’indagine sui managerNella seconda ricerca, invece, dal titolo “sfide, opportunità e bisogni della funzione Hr”, re-alizzata da OD&M per Sodexo Motivation Solu-tions in 152 aziende di ambiti, dimensioni e zo-ne geografiche diversi, l’attenzione era rivolta

invece ai Direttori Risorse Umane che, come i lavoratori, hanno interesse alla qualità della vita in azienda. L’indagine era mirata a com-prendere quali sono oggi i processi di gestione delle risorse umane più critici e più presidiati e dove si concentrano gli sforzi delle direzioni ri-sorse umane, distinguendo tra priorità attuali (ultimi due-tre anni) e sfide future (prossimi tre-cinque anni). I risultati dicono che se oggi è prioritario, an-che data la situazione di crisi, puntare a svilup-po e cambiamento organizzativo, costo del personale, efficienza dei processi amministra-tivi, la prospettiva futura si sposta verso i pro-cessi che mettono al centro la persona e l’indi-viduo: sviluppo della leadership, sistemi di in-centivazione e di Performance Management, sistemi di gestione dei talenti. Un’attenzione mirata e particolare ancora una volta a quei “fattori umani” che concorrono a migliorare la qualità di vita in azienda e a com-porre quel benessere a 360° di cui ogni lavora-tore dovrebbe godere.

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fattorI organIzzatIvIovvero strumentI e servIzI per vIvere meglIo In uffIcIo

Nel prendere in considerazione i fattori che possono o meno influenzare la qualità della vita in ufficio, ce ne sono alcuni talmente im-portanti e scontati da non essere neanche an-noverati in un ipotetico elenco ma che, nel momento in cui mancano, causano nel lavo-ratore malcontento e stress. Come fossero una sorta di prerequisito che, se mancante o trascurato dall’azienda, si tra-sforma in un fattore demotivante.Sono quelli emersi dalla ricerca Sodexo, cioè i cosiddetti fattori organizzativi, quella serie di servizi che un’azienda può mettere a dispo-sizone dei propri dipendenti per rendere la lo-ro permanenza in ufficio più piacevole, e per semplificare alcune procedure lavorative.

dal wi-fi ai pasti fuori orarioTra i fattori organizzativi più “sentiti” come fondamentali nella vita aziendale troviamo si-curamente ai primi posti la sicurezza sul po-sto di lavoro e l’igiene, ovvero un’adeguata pulizia degli ambienti: due fattori talmente importanti da essere appunto dati per sconta-ti come presenti sempre e ovunque.A seguire risultano di fondamentale impor-tanza tutti quei servizi che consentono alle persone di lavorare in modo più veloce, anche lontano dalla propria postazione, o che per-mettono di condividere rapidamente informa-zioni e dati con i colleghi.Solo per fare qualche esempio, pensiamo alla possibilità di accedere rapidamente a posta e documenti condivisi, alla disponibilità di un ser-vizio help desk efficiente, alla possibilità di con-nettersi con l’ufficio e consultare i documenti di lavoro anche dall’esterno. Sono tutte opzioni che semplificano e accelerano notevolmente il modo di operare. Non meno importanti, poi, ci sono tutta quel-la serie di aspetti che possono rendere più piacevole la perma-nenza in ufficio: a livel-lo di ristorazione, ad

esempio, è ritenuto un fattore di grande im-portanza la flessibilità della pausa pranzo, ovvero la possibilità di potersi gestire il mo-mento del pasto nell’orario preferito e di di-sporre di cibi e bevande durante tutto l’arco della giornata lavorativa.Altro fattore motivante e fidelizzante riguarda poi l’immagine aziendale: lavorare in un posto in cui anche l’aspetto esteriore viene curato au-menta notevolmente la qualità percepita dalle persone e favorisce l’attaccamento all’azienda. Ecco allora come anche una reception ben cura-ta con personale sorridente ed educato possono fare la differenza.

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Dal cestino da asporto da consumare dove si preferisce alle pulizie, dalla cura del verde

alla gestione dell’help desk, anche così Sodexo soddisfa esigenze differenti.

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Ne avevamo già parlato sul primo numero di Solu-zioni, ma riprendiamo l’argomento in questo Spe-ciale, perché sicurezza e salute sono uno degli aspetti fondamentali che concorrono al benessere del lavoratore in qualsiasi ambiente si trovi: in uffi-cio, in fabbrica, a scuola, in ospedale... Sono tanti i fattori a cui fare attenzione, alcuni più evidenti altri a cui spesso non si pensa, ma che in-vece possono essere fonte di malessere e criticità. Anche questa volta ci siamo avvalsi della preziosa consulenza di Antonio Faggioli, Medico, Libero Do-cente in Igiene dell’Università di Bologna e membro dell’ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente) e del Comitato Scientifico Sodexo, che ci ha fornito altri interessanti spunti su questo tema.

rumore e inquinamento acusticoIl rumore è una situazione acustica sgradevole, non voluta, che infastidisce e che può alterare o impedi-re l’ascolto di segnali utili nel proprio ambiente. Le norme fissano valori limite del rumore diversi per l’ambiente esterno agli edifici, per i luoghi di la-voro chiusi e aperti e per le abitazioni. Nel caso degli

uffici si assumono, secondo prassi corrente, i limiti previsti per le abitazioni, che si distinguono a secon-da che il rumore sia di origine esterna o prodotto all’interno da impianti tecnologici. Per questi ultimi il valore limite è di 35 decibel (dB) per i servizi a funzionamento discontinuo (ascensori, scarichi idraulici, servizi igienici e rubinetterie) e di 25 dB per quelli a funzionamento continuo (apparecchi di ri-scaldamento, aerazione, condizionamento). Per i rumori di origine esterna può essere applica-to anche negli uffici il criterio del “limite differenzia-le” previsto per le abitazioni (DPCM 14.11.1997). Il calcolo di tale limite richiede la misurazione preli-minare del:a) rumore esterno assoluto, ossia quello comples-

sivo prodotto nell’ambiente esterno da tutte le sorgenti sonore presenti;

b) rumore esterno residuo, ossia il rumore che re-sidua dalla riduzione del valore assoluto per la cessazione di particolari sorgenti in esame.

Il rumore residuo con l’aggiunta di 5 dB nell’arco diurno (ore 6 - 22) e di 3 dB nell’arco notturno (ore 22 – 6), costituisce il limite differenziale da non su-

fattorI amBIentalI: tra onde sonore ed elettromagnetIche

anche nell’attIvItà dI uffIcIo sono rIconoscIBIlI, In maggIore o mInore concentrazIone, dIversI fattorI potenzIalmente nocIvIper l’organIsmo umano. esserne pIenamente InformatI aIuta a non sottovalutare perIcolI realI.

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perare. Per esempio, se il valore residuo è di 25 dB, nell’arco diurno si aggiungono 5 dB per cui il limite differenziale da non superare all’interno dei vani è di 30 dB. Un altro limite per il rumore negli uffici può essere quello di cui alla Norma ISE R 1996 (55 dB), considerato che le vigenti norme sulla salute e si-curezza negli ambienti di lavoro (D.Lgs. n. 81/2008) non contemplano gli uffici tra quelli per i quali sono stati definiti limiti di rumorosità. Tuttavia, anche qualora si riscontri negli uffici la conformità al limi-te differenziale correlato al rumore esterno, non va trascurato quello prodotto all’interno da apparec-

chiature di lavoro: ventola di raffreddamento dei PC (30 dB), stampante laser (30 dB), fotocopiatrice (50 dB). Il criterio generale da applicare è quello che i rumori di origine interna non superino quello della voce parlata (40-50 dB), rendendo inintelligibili le parole. In ogni caso, difficilmente il rumore prodot-to all’esterno e all’interno dell’ufficio può essere causa di danni all’udito, ma piuttosto di affatica-mento mentale, difficoltà di concentrazione, ridu-zione del rendimento lavorativo. Se l’osservanza dei valori limite è un buon criterio sul piano giuridico, per la protezione della salute dei soggetti esposti, data la variabilità della sensibilità individuale, i danni alla salute non possono essere esclusi anche per valori inferiori a quelli limite, so-prattutto per esposizioni prolungate e in condizioni psico-fisiche compromesse. Gli effetti del rumore sull’organismo umano hanno alcune caratteristiche distintive: insorgono anche in assenza di percezione sensoriale, non danno luogo ad “adattamento” anche a seguito di esposi-zione prolungata, aumentano in proporzione mag-giore rispetto agli aumenti del rumore, i tempi di recupero sono più lunghi di quelli dell’esposizione e sono influenzati da variabili individuali, tra cui lo stato di salute.Gli effetti nocivi possono essere di due tipi: uditivi,

tipici dell’esposizione professionale in luoghi di la-voro molto rumorosi, ed extrauditivi, che interes-sano la comunità e i singoli individui che, a seguito di esposizioni prolungate, subiscono danni a vari or-gani e apparati che si manifestano dopo lunga la-tenza clinica.Le evidenze scientifiche hanno documentato il ri-schio dei seguenti effetti nocivi, rischio ovviamente condizionato dai caratteri e dall’entità del rumore, dalla durata dell’esposizione, e dalle variabili indivi-duali dei soggetti esposti:➜ sul sistema nervoso centrale e periferico: stan-

chezza mentale, diminuita capacità di attenzione, di concentrazione e della memoria, turbe del sonno, rallentamento dei riflessi;➜ sul sistema neuroendocrino: risposta di difesa allo stress con vari meccanismi, tra cui l’aumento della produzione surrenale di ormoni steroidei;➜ sullo stato psicologico: ansia, depressione o ipe-reccitabilità psicomotoria;➜ sullo stato psicosomatico: ipertensione e turbe del ritmo cardiaco, ipercloridria gastrica e contra-zioni della muscolatura involontaria gastro-enteri-ca, aumento della frequenza respiratoria;➜ sulle relazioni sociali: intolleranza, aggressivi-tà, conflittualità nei rapporti interpersonali.La prevenzione dei danni alla salute da rumore presuppone pertanto il controllo dell’osservanza dei valori limite di legge, l’adozione dei provvedi-menti tecnici necessari e la sorveglianza sanitaria adeguata a evitare l’esposizione dei soggetti più suscettibili per le loro condizioni di salute psico-fisica.

onde elettromagneticheLe onde elettromagnetiche prese solitamente in considerazione sono:➜ onde a bassa frequenza (elF), prodotte da linee elettriche ad alta tensione o da cabine elettriche di

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trasformazione (queste ultime non devono trovar sede nel corpo degli edifici);➜ onde ad alta (HF) e altissima frequenza (vHF), prodotte da radio, televisione, telefonia cellulare, forni a microonde. Per le une e le altre le norme fissano valori limite, nonostante le evidenze scientifiche, che pure am-mettono un effetto biologico, non abbiano ancora raggiunto risultati univoci circa la loro nocività. Ciò soprattutto per le onde ad alta e altissima frequen-za, che sono proprio quelle che possono interessa-re gli uffici (prodotte da sorgenti esterne come an-tenne radio-televisive e antenne radio-base delle telefonia mobile e interne come videoterminali, te-lefoni cellulari).L’Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Can-cro di Lione (IARC), nel maggio 2011 ha classificato le onde elettromagnetiche dei telefonini nel Gruppo 2B, che comprende le cause di tumore “possibil-mente cancerogene”; il rischio è quindi inferiore a quello delle cause del Gruppo 1 (fattori sicuramen-te cancerogeni) e del Gruppo 2A (fattori probabili cancerogeni), ma è superiore a quello dei fattori del Gruppo 3 (fattori non classificabili come cancero-geni). L’inserimento di queste radiazioni nel Gruppo 2B significa che esiste una limitata evidenza scien-tifica che l’uso del cellulare possa essere causa di tumore, ossia che il nesso di causalità è debole ma sufficiente per applicare il “principio di precauzio-ne” tramite adeguati comportamenti nell’uso dei cellulari. La stessa Agenzia di Lione ha precisato che la suddetta classificazione delle radiazioni elet-tromagnetiche da telefoni mobili richiede ulteriori ricerche per essere confermata o meno.Per le onde di origine esterna, le norme vigenti fis-sano valori limite precauzionali nei vani degli “edi-fici adibiti a permanenze (delle persone) non inferio-ri a quattro ore (nel corso delle 24 ore)”; tali limiti si applicano pertanto anche agli uffici. I videoterminali producono onde elettromagnetiche, ma la loro in-tensità è così debole che in genere non sono neppu-re misurabili, per cui si ritiene non comportino rischi per gli operatori addetti e per quelli circostanti. Tut-tavia, poiché una potenziale nocività dipende, come per tutti i fattori ambientali, dalla durata dell’esposi-zione e dalle condizioni di salute degli esposti, si considera precauzionale assicurare al lavoratore una distanza dallo schermo di 50-70 cm (la stessa prevista anche per la prevenzione di danni visivi) e per i circostanti colleghi una distanza laterale di al-meno un metro dal videoterminale più prossimo.I telefoni cellulari comportano rischi esclusiva-mente per gli utilizzatori. Producono onde tra 900 e 1.800 MegaHerz e interferiscono con altre appa-recchiature elettroniche. Il telefono in stand by invia con continuità un segnale di riconoscimento alla rete che lo rende immediatamente rintracciabile;

8 regole per l’uso del telefono cellulare

benessere al lavoro 9emette quindi costantemente un campo elettroma-gnetico di bassa intensità. Durante la conversazione l’emissione di campi elettromagnetici ad alta frequenza aumenta. Le frequenze della maggior parte dei telefoni portatili sono comprese tra 900 MegaHerz e 2 GigaHerz e il relativo effetto biologico dipende dalla quantità di energia elettromagnetica assorbita dai tessuti del-la testa. A parte le caratteristiche tecniche dell’ap-parecchio, l’effetto biologico è tanto maggiore quanto maggiore è l’esposizione, ossia quanto più elevato è il tempo del suo uso. Le norme non stabi-liscono valori limite di esposizione ai telefoni cellu-lari, anche se proposti ai produttori dei telefoni da varie organizzazioni scientifiche. Ad oggi, le infor-mazioni e i consigli sulle modalità d’uso dei telefoni cellulari sono gli unici strumenti di cui gli utenti di-spongano per ridurre i rischi. La Corte d’Appello di Brescia, Sezione Lavoro, con la Sentenza n. 614 del 10 dicembre 2009, confermata dalla Cassazione, ha riconosciuto come malattia professionale la comparsa di un tumore dei nervi cranici (neurinoma) in un dirigente d’azienda che per esigenze di lavoro faceva uso del cellulare almeno 5 ore al giorno. La Corte ha quindi affermato il nesso di causalità, ossia ha riconosciuto un’associazione significativa tra l’esposizione alle radiazioni elettro-magnetiche del cellulare e l’insorgenza del tumore

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alcuni accorgimenti possono ridurre i rischi che potrebbero essere collegati all’uso dei telefoni cellulari, soprattutto se protratto a lungo durante la giornata. eccoli:

1. tenere l’apparecchio alla maggior distanza possibile dal corpo e in particolare dalla testa, facendo uso di auricolari e di vivavoce: a 1 m di distanza i valori di campo si riducono di 50 volte rispetto a quelli registrati vicino all’apparecchio.

2. Fare conversazioni di durata limitata.

3. Non tenere l’apparecchio contro l’orecchio nella fase di attesa della comunicazione, durante la quale lavora alla massima potenza.

4. Non usarlo quando il “segnale di campo” è basso, un altro dei momenti in cui l’apparecchio lavora alla massima potenza.

5. Non usarlo in viaggio, poiché le potenze sono elevate per evitare cadute di linea.

6. spegnerlo durante la notte e nei periodi in cui si pensa di non averne bisogno.

7. Non usarlo durante la guida, non solo perché è vietato ma anche perché aumenta il rischio di incidenti.

8. adottare un comportamento civile, evitando di disturbare i colleghi di lavoro, i vicini in autobus, in treno e nei luoghi pubblici.

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3m, un’azienda innovativa in continuo sviluppoMarchio famoso nel mondo soprattutto per al-cuni prodotti di largo uso per l’ufficio, come Scotch e Post-it, 3M ha un’ampia gamma di pro-dotti e brand in svariati settori: display e grafica, elettronica e comunicazioni, salute, sicurezza e protezione, industria e trasporti. Fondata nel 1902, la 3M è in Italia dal 1959. Oggi ha nella nostra penisola quattro unità produtti-ve, un centro di ricerca e sviluppo e uno di distri-buzione prodotti che comprende l’Europa Sud-orientale, una sede a Roma e la Direzione Gene-rale a Pioltello (alle porte di Milano).

le sfide del cliente: riduzione costi e traslocoL’esigenza di 3M è migliorare l’efficienza dei ser-vizi e ridurre i costi. Inoltre necessita di gestire il trasloco e riorganizzare gli spazi della Direzione Generale da Segrate all’edificio di nuova costru-zione nell’area del Malaspina Business Park di Pioltello. Il nuovo edificio deve essere in grado di ospitare lo stesso numero di dipendenti in un’area tre volte più piccola della precedente, miglioran-do il benessere dei collaboratori.

le soluzioni di sodexo: efficienza e coordinazioneSodexo ha partecipato attivamente fin dall’ini-zio a tutte le fasi di progettazione e realizza-zione del trasloco della sede. La Soluzione di Servizi offerta da Sodexo, che opera nei sei siti 3M in Italia, comprende, ol-tre al Progetto Moving, la gestione di spazi e spostamenti, ristorazione, pulizie, disinfesta-zione, bar, meeting room, organizzazione eventi, handyman, giardinaggio, spaccio aziendale, call center, servizi di posta, parco auto e biciclette, archivio. Non si tratta di un mero elenco di attività: So-dexo ha collaborato con 3M per aumentare la qualità e l’efficienza dei servizi, pensati come un’unica offerta coerente e sinergica.Tale risultato è stato raggiunto attraverso un’attenta analisi delle necessità del Cliente, la progettazione condivisa di adeguati paradigmi di servizio e la reingegnerizzazione delle attivi-tà e delle metodologie tecniche ed operative. In tale ottica 3M e Sodexo sono giunti anche al perfezionamento di una cessione / acquisto di ramo di azienda che ha visto il passaggio in Sodexo di sei risorse 3M.

case hIstory:effIcIenza e Benessere, le soluzIonI sodexo per 3m

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un trasloco di successo curato in ogni particolareSodexo ha gestito il trasloco degli uffici e il trasferimento di 600 persone in ogni aspetto: pianificazione, budget, coordinamento e sup-porto tecnico, istruzioni e comunicazione, im-ballaggio, procedure di Salute Sicurezza e Ambiente, cleaning days, campagna di comu-nicazione e pacchetto di benvenuto. Ha inoltre attivato un help desk dedicato per affrontare i problemi do-po lo spostamento, con il quale ha gestito 366 ri-chieste nelle tre settima-ne successive.

i benefici: nuova location valorizzata La riorganizzazione messa in atto da Sodexo ha permesso un aumento dell’efficienza e una riduzione della spesa. Durante e in seguito al trasloco non c’è stata nessuna interruzione delle attività lavorative. Anche la nuova sistemazione logistica e il contesto ambientale sono stati bene accolti

dal personale di 3M. Alcuni interventi specifi-ci, studiati per valorizzare la nuova location, hanno migliorato l’impatto con il nuovo luo-go di lavoro. Tra questi, l’introduzione del bar in sede e “In bici nel parco”: una postazione, attrezza-ta e completa di spogliatoi, per il prestito di biciclette ai dipendenti. La nuova sede si trova infatti in una delle più

grandi aree verdi dell’hinterland milanese, vicino al laghetto Malaspina. Con l’iniziativa del bike-sharing interno, si con-tribuisce a valorizzare la forte connotazione di sostenibilità ambientale dell’edificio e a incenti-vare l’attività motoria del personale, miglioran-do la qualità della vita quotidiana e il benessere.

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postazIonI dI lavoro dIsposte In modo da favorIre tanto l’attIvItà lavoratIva quanto Il Benessere delle persone, servIzI adeguatI a garantIre effIcIenza e comfort, fIno ad arrIvare a InIzIatIve partIcolarI, come Il BIke-sharIng azIendale...

Promuovere attività ed eventi sportivied incentivare l’attività motoria è uno dei metodi

in cui un’azienda attenta alle personepuò favorirne il benessere.

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fattorI umanI: come essere soddIsfattI e realIzzatI

La motivazione al lavoro può essere definita come la spinta interiore che porta l’individuo ad applicarsi con impegno nella propria oc-cupazione, come una sorta di forza interna che stimola, regola e sostiene le principali azioni compiute dalla persona. Si tratta sicuramente di una caratteristica intrinseca all’indivi-duo, ma che può esse-re anche indotta e sti-molata mediante alcu-ni interventi esterni. Unita alla soddisfazio-ne personale, la motivazione concorre a mi-gliorare la qualità della vita sul luogo di lavo-ro, contribuendo così al benessere psicofisi-co della persona e alla sua realizzazione pro-fessionale.

aumenta anche l’efficaciaEssere soddisfatti e motivati in ambito lavo-rativo significa infatti riuscire meglio nelle proprie attività quotidiane, raggiungere i pro-

pri obiettivi e realizzare i propri desideri, su-perare lo stress e fronteggiare con successo i problemi, esprimere se stessi e mettere a frutto le proprie potenzialità, avere relazioni gradevoli ed efficaci con le altre persone.

La soddisfazione e la motivazione sono due leve fondamentali per la qualità

della vita delle persone sul posto di lavoro, e per la loro efficienza ed efficacia.

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“dopo aver esamInato e scartato l’IntellIgenza, Il temperamento, Il tIpo dI personalItà, Il grado dI IntroversIone, […] tuttI trattI che possono essere presentI o meno, dare Il loro contrIButo, essere, magarI, domInantI, l’unIco elemento veramente generale, presente In tuttI è la motIvazIone” (J. hIllman).

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Un’azienda altamente competitiva, oggi, nel considerare la qualità della forza lavoro non può più prescindere quindi dalla motivazione del personale e dalla sua soddisfazione. Ora, se quest’ultima può essere favorita da una serie di “benefit” materiali - come risto-razione aziendale o buoni pasto, incentivi eco-nomici, avanzamenti di carriera, migliorie a livello ambientale e relazionale, ma anche servizi quali la pale-stra aziendale o una navetta per gli sposta-menti da e per il luogo di lavoro, per fare sol-tanto alcuni esempi - per quanto riguarda la motivazione entrano in gioco altri fattori.Il bisogno di autorealizzazione, di riconosci-mento sociale, di una continua crescita pro-fessionale e psicologica all’interno dell’azien-da, sono solo alcuni dei fattori intrinsechi all’individuo che concorrono a stimolarlo a impegnarsi nell’attività lavorativa per ottene-re un certo livello di soddisfazioni. Soddisfa-zioni che si ripercuotono sia sulla quantità e sulla qualità del prodotto, sia sul livello di stress da lavoro. E naturalmente che hanno ricadute importanti sulla qualità della vita dell’individuo nel suo complesso, anche al di là della professione.

Psicologi esperti in successoPer intervenire su questi fattori, le aziende possono contare sul supporto della psicologia del lavoro, che si occupa proprio delle attività dei lavoratori, dell’efficacia con cui svolgono

le loro prestazioni e di quanta soddisfazione ne traggono. In particolare, esiste una sua branca specifi-ca, dedicata proprio a potenziare le risorse personali e raggiungere gli obiettivi indivi-duali: la psicologia del successo. Aumentare l’autostima, essere maggiormen-te consapevoli di sé (tanto dei propri limiti

quanto delle proprie qualità), avere un ap-proccio critico e attivo alla vita, ma soprattut-to trovare e coltivare un atteggiamento men-tale positivo: queste sono le leve principali sulle quali agisce la psicologia del successo per liberare le potenzialità di ciascuno e con-tribuire alla sua autorealizzazione. E sulle quali i manager delle risorse umane possono intervenire con progetti e programmi capaci di migliorare la qualità della vita individuale e aziendale, anche facendo riferimento a solu-zioni e servizi offerti da aziende specializzate. Realizzando così una sorta di “esternalizza-zione della soddisfazione” dei propri dipen-denti che permette al management di restare focalizzato sul core business aziendale, utiliz-zando competenze specializzate nella idea-zione e nella gestione di prodotti pensati pro-prio per la motivazione, l’efficienza e il benes-sere delle persone.

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La psicologia del lavoro si occupa delle attività dei lavoratori, dell’efficacia

delle loro prestazioni e di quanta soddisfazione traggono dalle stesse.

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Soddisfazione, autostima, realizzazione persona-le, ma anche servizi materiali di vario tipo: sono molte e svariate le leve su cui oggi le Risorse Umane devono spingere per avere dipendenti mo-tivati e aumentare la qualità della vita sul posto di lavoro. E poiché non tutte le persone sono ugua-li e hanno le medesime esigenze e preferenze, è importante identificare quali fattori possono agi-re su ciascun individuo dandogli benessere e fa-cendolo sentire soddisfatto.Un’impresa non sempre facile e che talvolta si scontra con l’organizzazione aziendale. Per non disperdere energie e per ottenere un risultato ot-timale ci si può rivolgere ad aziende specializzate a fornire ai Direttori delle Risorse Umane i servizi più mirati e adeguati a soddisfare i bisogni e le esi-genze dei propri dipendenti. Come Sodexo, leader mondiale delle Soluzioni per la Qualità della Vita Quotidiana, che, per rispondere in modo efficace e puntuale alle più svariate richieste, ha messo a punto uno strumento di studio e conoscenza delle aziende a 360°: Personix™. Personix™ aiuta a identificare i diversi bisogni e aspettative dei collaboratori di un’azienda, anche in relazione alle sue peculirità organizzative. Il meto-do utilizza 28 domande relative a collaboratori, atti-vità dell’azienda, vita sul lavoro e servizi sul lavoro. L’interlocutore principale è normalmente il Diretto-re Risorse Umane o il Direttore Generale.Il modello prende in considerazione tre “punti di vi-sta”: il sito - gli spazi, la localizzazione, il tipo di atti-vità svolta, la concorrenza del settore... - i dipen-denti - età, abitudini, aspettative, desideri- e il clien-te, inteso in termini di valori dell’azienda, il suo core business, le modalità di gestione dei collaboratori, i modelli organizzativi... Grazie a Personix™, Sodexo è in grado di mettere in relazione le diverse variabili ed individuare le soluzioni che permettono da un la-to al cliente di raggiungere i propri obiettivi e dall’al-tro ai collaboratori di trovare risposte alle loro aspettative. Anche ottenendo una buona coerenza tra queste due condizioni, laddove risulti carente, adeguando l’ambiente alle esigenze dei collabora-tori o creando un percorso (formativo, ambientale, comportamentale) per favorire l’adattamento dei collaboratori all’organizzazione aziendale.

Con Personix™ si ottiene una mappa dell’organizzazione, che indica i modelli prevalenti all’interno dell’azienda, che possono essere orientati a una delle quattro tipologie dello schema qui a fianco; e una mappa dei collaboratori, che individua sei grandi gruppi di atteggiamenti e aspettative prevalenti tra i lavoratori, come si può vedere nello schema in basso. Le tipologie si posizionano su due assi: libertà/controllo e individuale/collettivo.

Flessibilità

Continuità

Convivialità

Efficienza

libertà

controllo

individuale collettivo

Spiriti liberi

Efficaci

ConservatoriPratici

Conviviali

Garantisti

libertà

controllo

individuale collettivo