solomagazine nuoto aprile 2011

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nuoto GIOVANILE MASTER SALVAMENTO ACQUE LIBERE SOCIETA' THERESE ALSHAMMAR «AMO IL NUOTO, LA MODA, LA PIZZA E IL TIRAMISÙ» Anno 1| numero 2

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La rivista italiana gratuita che parla del nuoto a 360°

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Page 1: solomagazine nuoto aprile 2011

nuotoGIOVANILE

MASTER

SALVAMENTO

ACQUE LIBERE

SOCIETA'

THERESE ALSHAMMAR«AMo iL nuoTo, LA ModA, LA pizzA E iL TiRAMiSù»

Anno 1| numero 2

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6 6 Therese Alshammar, una diva tra le corsiedi Alberto Dolfin

14 Il progetto 4x200 per tornare in alto di Luca De Matteis

24 Le 14 fatiche di Alessandro Cuoghi di Alberto Dolfin

32 Campionati primaverili, una gioventù che dà spettacolo di Luca De Matteis

40 Diletta Carli nata per l'acqua di Luca De Matteis

46 Andrea Mitchell D'Arrigo ha già vinto di Luca De Matteis

Direttore responsabileWalter perosino

Direttore amministrativomonica Gini

reDazioneCorso mediterraneo 67 torino Fax 011 [email protected]

i nostri Collaboratori:Gianmario bonzi, andrea Ciccone, Federico Colbertaldo, luca De matteis, alberto Dolfin, Francesca Galluzzo, alice mella, Federico militello e la redazione di nuotoacquelibere.com

Contributo FotoGraFiCo archivio Fin, Francesco alessandro armillotta, Getty images,

proGetto GraFiCosimone Caltabiano e Claudia rubiu

realizzazione GraFiCaClaudia rubiu / talia verlato

solomagazine nuotoè una produzioneautorizzazione del tribunale

di torino n.ro 8/11 del 25 gennaio 2011

anno i, numero 2 aprile 2011

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in primo piano

spazio azzurro

giovanile

Sommariosommario sommario sommario sommario sommarioSommario

54 A Livorno con vista su Alicante di Alberto Dolfin

62 La seconda vita di Alessandro Calvi di Alberto Dolfin

salvamento

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acque libere

fuori corsia

focus regioni

le nostre rubriche

le nostre società

66 I baby Master, alla scoperta del mondo Under 25 di Francesca Galluzzo

70 Giulio Divano, un record tira l'altro di Andrea Ciccone

75 Massimo Giuliani, la mia Italia82 Alessandro Bossini è il padrone del mare a cura della redazione di nuotoacquelibere.com

Ellen Hidding e il nuoto come scuola di vita di Gianmario Bonzi

107 Una finestra sull'attività nazionale attraverso i Comitati regionali

The Scienzy's spot di Federico Colbertaldo

98 Al cuore del nuoto di Andrea Ciccone

90 Aquatica Torino, uno sviluppo completo92 Poseidon Catania, un punto di incontro94 Bolzano Nuoto, orizzonte olimpico96 Firenze Nuota Master, uniti per un identico obiettivo

master

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Sommario

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unA divA TRA LE coRSiE

Therese Alshammar è ormai una veterana del nuoto, adora l’Italia e la moda, ma il sogno proibito è legato

alle piscine: vincere l’oro olimpico che le mancadi AlberTo DolfIn / foto Getty Images

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Therese Alshammar ha contagiato tutti con il suo sorriso splendente e nel corso della sua longeva carriera ha saputo farsi apprezzare da quelli che ruotano nell’ambiente acquatico.

intervista intervista ı Therese Alshammar

«Mia Madre scoprì di aMare l’acqua e partecipò a due finali oliMpiche a Monaco, era naturale che anch’io sarei stata iscritta ad una scuola di nuoto»

La svedese ha condotto una vita da vera e propria globetrotter del nuo-to, che l’ha portata fino in Australia,

assieme al suo allenatore Johan Wallberg, con cui attualmente sta preparando l’as-salto all’ultimo, grande sogno: l’oro olim-pico. Per inseguirlo, Therese ha scelto il paese che le ha regalato nel 2000 i due argenti ed il bronzo a cinque cerchi, che brillano nella sua bacheca dei trofei, ma allo stesso tempo bruciano nel suo cuore. L’alloro olimpico di Londra 2012 plache-rebbe la sua fame di vittorie e sarebbe la ciliegina sulla torta di una carriera straor-dinaria. A 33 anni, Therese ha acquisito la giusta esperienza per inseguire questo traguardo e, dopo essere stata nominata nuotatrice dell’anno dalla Fina nel 2010, è pronta a compiere quest’ultima bracciata verso la gloria.

Prima dell’Olimpiade, per la sprinter sve-dese c’è però un appuntamento da non perdere: il Mondiale di Shanghai. Un’oc-casione per bissare l’oro iridato ottenu-to a Melbourne nel 2007 nei 50 farfalla e per spaventare le giovani avversarie che provano da anni a spodestarla dal trono della velocità. Un’impresa ardua, dato che la regina svedese non ha nessuna intenzione di abdicare. Il nuoto è sempre stato nel sangue di Therese, grazie anche alla madre che ha partecipato all’Olim-piade di Monaco 1972 e che l’ha iscritta alla scuola nuoto sin da piccina, poiché non voleva che si trovasse a rischiare un giorno l’annegamento come era succes-so alla nonna. La campionessa svedese

la convocazione per la squadra nazionale svedese ed arrivando a nuotare due finali olimpiche individuali ai Giochi di Monaco 1972. Così, quando sono nata io poco dopo che lei aveva smesso di nuotare, alla tenera età di 20 anni, era chiaro che anch’io sarei stata iscritta ad una scuola di nuoto. Anche se i miei genitori erano molto attivi e mi hanno fatto provare set-te sport differenti, una volta che ognuna di queste discipline richiese uno sforzo di tempo e di energia maggiori, scelsi di dedicarmi anima e corpo al nuoto. Non perché fossi più brava in questo sport rispetto ad esempio all’atletica, che ho praticato e che mi piaceva moltissimo, ma semplicemente perché i miei migliori

ha praticato molti sport da giovane, ma quando è venuto il momento di scegliere non ha avuto dubbi. Ma il nuoto non è tutto per la fuoriclasse svedese, che col-tiva numerosi hobby e spera un giorno di sfondare anche nel mondo della moda.

Therese, quanto è importante il nuoto nella sua vita?«Al momento nuotare è la cosa più im-portante, che riempie le mie giornate. E’ un’attività molto appagante e adoro la mia vita da nuotatrice. Allo stesso tem-po però, penso che ci siano cose più im-portanti nella mia vita, come la famiglia, gli amici, la salute e la felicità. In questo modo, cerco di continuare a vedere il nuoto come un hobby, proprio come lo era quando ho cominciato a praticarlo».

Come ha scelto questo sport?«Se devo essere onesta, la risposta a questa domanda dovrebbe essere che mia madre l’ha scelto per me. E lei a sua volta era stata spinta al nuoto visto che mia nonna, quand’era giovane e non sa-peva nuotare, aveva rischiato l’annega-mento. Così mia nonna decise di iscrive-re mia madre ad un corso di nuoto sin da quando era piccina, per evitarle di trovarsi in una situazione così terrificante, nell’ac-qua profonda senza saper stare a galla, come era accaduto a lei in passato».

Dunque poi sua madre ha trasmesso questo messaggio anche a lei?«Mia madre scoprì di amare l’acqua e di-venne una ranista di successo, ricevendo

amici e le persone con il quale mi diver-tivo di più erano tutti in piscina. Avevo solo dieci anni quando ho dovuto fare questa scelta, non ricordo di essere stata influenzata da nessuno nel prendere una decisione, però mi ricordo di aver detto tra me e me qualche tempo dopo: “Se mia mamma può farcela, posso farcela anche io”. E credo proprio che avere vici-no come fattore motivante qualcuno che abbia raggiunto dei risultati così impor-tanti, mi abbia spinto a pensare che tutto ciò era possibile».

Ricorda la sua prima volta in piscina?«In realtà no, ma ricordo di aver imparato a nuotare nella casa al mare dei miei non-ni, nei dintorni di Stoccolma. Mia madre è stata la mia prima insegnante di nuoto e mi ricordo di aver passato tantissimi gior-ni al laghetto vicino alla nostra casa esti-va, nuotando avanti ed indietro tra nonni e genitori»

Ha mai pensato di praticare qualche altro sport nella sua vita?«Siccome ho sperimentato e praticato numerosi altri sport quando ero ragazza,

non ho mai avuto momenti in cui pensa-vo a come sarebbe stata la mia vita se avessi scelto un altro sport. Mi ricordo di aver adorato il tennis sin dall’inizio, ma poi mi sono imbattuta in un maestro che aveva dei metodi che non andavano a genio né a me né a tutto il mio gruppo di allora, tant’è che abbiamo smesso quasi tutti: notare quanto sia importante avere un buon allenatore in qualunque sport. E anche adesso, dopo aver speso così tante ore a perfezionare la mia tecnica natatoria, non penso proprio che avrei la pazienza per cimentarmi in un nuovo sport dall’inizio. Ma mi ha sempre affasci-nato la danza classica, forse anche per-ché io ballavo da piccola, insieme a molti altri sport che richiedono una perfezione armoniosa».

E’ stato difficile per lei emergere nel nuoto in un paese così legato dalla tra-dizione agli sport della neve?«Quando ero giovane ho praticato lo sci di fondo, ma odiavo il freddo. Per questo e per altre ragioni ho scelto il nuoto. Però mi piace sciare e ogni inverno cerco di passare un po’ di tempo sulle piste quan-

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La staffetta 4x200 cerca di ritornare ai fasti del recente passato: ecco come si prepara la costruzione di una squadra competitiva

di Luca De Matteis / foto Francesco alessandro armillotta

eredità pesante

Nicola Cassio, Massimiliano Rosolino, Filippo Magnini e David Berbotto festeggiano l'oro conquistato agli Europei di Budapest nel 2006

Page 7: solomagazine nuoto aprile 2011

Le 14 fatiche di cuoghi

Il diciannovenne emiliano in tre settimane ha nuotato

in 14 prove differenti che assegnavano titoli italiani

in vasca e ne ha portati a casa quattro

di Alberto DolfInfoto francesco Alessandro Armillotta

Page 8: solomagazine nuoto aprile 2011

Alla scoperta di Andrea Mitchell D'Arrigo, più forte dei suoi avversari e della malattia: «Da poco più di un anno ho scoperto di essere celiaco, ma non mi sono scoraggiato»

di LucA De MAtteis / foto Francesco Alessandro Armillotta

andrea ha già vinto

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Livornotappa verso aLicante

Il ct azzurro Antonello Cano illustra le sue scelte in vista degli Europei spagnoli di settembre: «Al mondo siamo la prima forza in piscina»

di AlbErto DolfIn / foto francesco Alessandro Armillotta

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la seconda vita di calviIl velocista lombardo non ha intenzione di lasciare le piscine ed è pronto ad intraprendere una nuova sfida: il salvamentodi Alberto DolfIn / foto francesco Alessandro Armillotta

Page 11: solomagazine nuoto aprile 2011

i baby masterE' il settore in maggiore crescita del movimento, quello che coinvolge gli Under 25 per i quali i Campionati nazionali restano un tabù

di FranCEsCa GallUzzo / foto di Francesco alessandro armillotta

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Un record tira l'altro

Anche negli M80 Giulio Divano continua a raccogliere medaglie e primati: «Ora penso ai fissare i limiti

dei 1500 poi mi concentrerò sui misti sia 200 che 400, che quest’anno non ho ancora disputato»

di AnDreA CiCCOne