Sogni Di Cristallo Febbraio 2014

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Febbraio 2014 - n. 11 Periodico d’informazione SCELTA COSTOSA MA NECESSARIA L’editoriale di Marco Mancini Indovina chi viene a cena Intervista a pagina 3 Appello alla solidarietà per realizzare progetti sempre più personalizzati I l mondo della disabilità non esiste. Non credete a chi ve lo racconta, è solo una triste favola. Le semplificazioni e le generalizzazioni nell’u- mano sentire non funzionano mai. In realtà ciò che esiste è una moltitudine di microcosmi complessi, spesso fragili e puri come cristalli di grotta. Chi lavora immerso nel sociale sa bene che non esistono ricette sempre e comunque valide nell’affiancare persone con fragilità. I bisogni espressi sono molteplici e diversificati ma spesso bisogna fare i conti anche con quelli inespressi, che chiedono una interpretazione o più realisticamente una intuizione. Molti dei nostri compagni di viaggio faticano a tradurre in pensiero le proprie emozioni poiché spesso rimaste impigliate a lungo nelle maglie dei ricordi dolorosi o congelate da improvvise rivelazioni inaccettabili. Il dolore si trasmette e si coglie facilmente ma la sua lettura è sempre cosa complessa. Questa lunga premessa vuole solo dare un sen- so all’operare costante e convinto della nostra Cooperativa in direzione della flessibilità e della personalizzazione nelle sue proposte ri- volte alle persone in difficoltà. Si moltiplicano i nostri servizi, i progetti, le idee, i sogni e non potrebbe essere diversamente poiché crescono le richieste. Possiamo farlo forti di una nostra originale progettualità che nasce dall’esperien- za e dal cuore. Ma se la strada da percorrere ci è ben chiara, cioè quella della diversificazione sempre più spinta delle proposte da rivolgere a persone in difficoltà, siamo altrettan- to consapevoli dei problemi che dobbiamo affrontare. Osta- coli che da soli non potremo mai superare con successo, quel successo che per noi si traduce in benessere dei ragazzi di F&A. La nostra è una scelta fati- cosa e costosa, che richiede risorse, investimenti, ecco perché oggi ci permettiamo di rivolgere un appello a tutti i lettori, ai titolari di attività commerciali, ai re- sponsabili di imprese affinché ci aiutino e ci sostengano in questo straordinario cammino nel solco della solidarietà. OCCUPARSI DELLA PERSONA E NON SOLO DELLA MALATTIA I nostri esperti: intervista al dottor Carlo Capocasa A cura della Redazione “How many roads must a man walk down before you call him a man? (Quante strade deve percorrere un uomo prima che lo si possa chiamare uomo?) Bob Dylan, “Blowin in the wind” A pagina 2 I l cammino messo insie- me dal dottor Carlo Ca- pocasa ne fa un uomo con la “U” maiuscola. Me- dico scrupoloso ed appassio- nato, uno di quelli che mette le persona “al centro”, ci ha dato immediatamente l’im- pressione di una persona che non si accontenta. Severo soprattutto con se stesso, scienziato curioso della medicina “in toto”, sprigiona una tale carica d’e- nergia che quasi contagia. Ne è scaturito un piacevole, denso ed impegnativo po- meriggio, nel quale non si è certo tirato indietro ad al- cuna delle domande che gli abbiamo sottoposto. Ci racconta un po’ la sua storia? Sono specialista in gastroen- terologia, malattie dell’ap- parato digerente. Sono un medico che nel corso degli anni ha scelto l’attività pri- vata perché il mio interes- se si è spostato dalla cura della malattia alla qualità di vita del paziente. La medicina non è semplicemente farmacologia, assistenza, chi- rurgia laddove sia necessario: significa invece occuparsi della persona nella sua integrità, cosa che non sempre avvie- ne. Limitarsi invece a curare l’organo malato di una per- sona, vuol dire non tenere conto dei molteplici fattori in gioco: emotivi, psicologi- ci, familiari. Il grande Patch Adams (il medico americano - sulla cui vita è stato girato anche un film con protago- nista Robin Williams - rico- nosciuto come l’ideatore di una terapia molto partico- lare: quella del sorriso, nota come clowntera- pia, per via del naso rosso indos- sato nelle sue visite ospeda- liere e che lo ha reso famoso in tutto il mondo, NdR) laddove gli era possi- bile, preferiva visitare i suoi ammalati a domicilio: attra- verso la visita in casa (con annessa ispezione al frigori- fero, al bagno ecc.), riusciva a ricavare dettagli utili per la cura delle malattie dei suoi pazienti, individuando, ad esempio, le malattie soma- tiche dalle patologie vere e proprie. “Sogno una visione globale della malattia e del malato” A pagina 10 Lago di Garda IL CAPODANNO DEI “FUORIUSCITI” I Sogni di Cristallo LORENZO PIANOTTI: NON SOLO CAVALLI

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Febbraio 2014 - n. 11Periodico d’informazione

Scelta coStoSama neceSSaria

l’editoriale

di Marco Mancini

indovina chi viene a cena

Intervista a pagina 3

Appello alla solidarietà per realizzare progetti sempre più personalizzati

i l mondo della disabilità non esiste. Non credete a chi ve lo racconta, è solo una triste favola.

Le semplificazioni e le generalizzazioni nell’u-mano sentire non funzionano mai. In realtà ciò che esiste è una moltitudine di microcosmi complessi, spesso fragili e puri come cristalli di grotta. Chi lavora immerso nel sociale sa bene che non esistono ricette sempre e comunque valide nell’affiancare persone con fragilità. I bisogni espressi sono molteplici e diversificati ma spesso bisogna fare i conti anche con quelli inespressi, che chiedono una interpretazione o più realisticamente una intuizione.Molti dei nostri compagni di viaggio faticano a tradurre in pensiero le proprie emozioni poiché spesso rimaste impigliate a lungo nelle maglie dei ricordi dolorosi o congelate da improvvise rivelazioni inaccettabili. Il dolore si trasmette e si coglie facilmente ma la sua lettura è sempre cosa complessa.Questa lunga premessa vuole solo dare un sen-so all’operare costante e convinto della nostra Cooperativa in direzione della flessibilità e della personalizzazione nelle sue proposte ri-volte alle persone in difficoltà. Si moltiplicano i nostri servizi, i progetti, le idee, i sogni e non potrebbe essere diversamente poiché crescono le richieste. Possiamo farlo forti di una nostra originale progettualità che nasce dall’esperien-za e dal cuore.Ma se la strada da percorrere ci è ben chiara, cioè quella della diversificazione sempre più spinta delle proposte da rivolgere a persone in difficoltà, siamo altrettan-to consapevoli dei problemi che dobbiamo affrontare. Osta-coli che da soli non potremo mai superare con successo, quel successo che per noi si traduce in benessere dei ragazzi di F&A.La nostra è una scelta fati-cosa e costosa, che richiede risorse, investimenti, ecco perché oggi ci permettiamo di rivolgere un appello a tutti i lettori, ai titolari di attività commerciali, ai re-sponsabili di imprese affinché ci aiutino e ci sostengano in questo straordinario cammino nel solco della solidarietà.

occUParSi Della PerSona e non Solo Della malattia

i nostri esperti: intervista al dottor carlo capocasa A cura della

Redazione

“How many roads must a man walk down before you call him a man? (Quante strade deve percorrere un uomo prima che lo si possa chiamare uomo?)Bob Dylan, “Blowin in the wind”

A pagina 2 ►

i l cammino messo insie-me dal dottor Carlo Ca-pocasa ne fa un uomo

con la “U” maiuscola. Me-dico scrupoloso ed appassio-nato, uno di quelli che mette le persona “al centro”, ci ha dato immediatamente l’im-pressione di una persona che non si accontenta.Severo soprattutto con se stesso, scienziato curioso della medicina “in toto”, sprigiona una tale carica d’e-nergia che quasi contagia. Ne è scaturito un piacevole, denso ed impegnativo po-meriggio, nel quale non si è certo tirato indietro ad al-cuna delle domande che gli abbiamo sottoposto.ci racconta un po’ la sua storia?Sono specialista in gastroen-terologia, malattie dell’ap-parato digerente. Sono un medico che nel corso degli

anni ha scelto l’attività pri-vata perché il mio interes-se si è spostato dalla cura della malattia alla qualità di vita del paziente. La medicina non è semplicemente farmacologia , assistenza, chi-rurgia laddove sia necessario: significa invece occuparsi della persona nella sua integrità, cosa che non sempre avvie-ne. Limitarsi invece a curare l’organo malato di una per-sona, vuol dire non tenere conto dei molteplici fattori in gioco: emotivi, psicologi-ci, familiari. Il grande Patch Adams (il medico americano - sulla cui vita è stato girato anche un film con protago-nista Robin Williams - rico-nosciuto come l’ideatore di una terapia molto partico-

lare: quella del sorriso, nota come clowntera-pia, per via del naso

rosso indos-sato nelle sue

visite ospeda-liere e che lo ha reso

famoso in tutto il mondo, NdR) laddove gli era possi-bile, preferiva visitare i suoi ammalati a domicilio: attra-verso la visita in casa (con annessa ispezione al frigori-fero, al bagno ecc.), riusciva a ricavare dettagli utili per la cura delle malattie dei suoi pazienti, individuando, ad esempio, le malattie soma-tiche dalle patologie vere e proprie.

“Sogno una visione globale della malattia e del malato”

A pagina 10

lago di Garda

il caPoDanno Dei “FUoriUSciti”

I Sogni di Cristallo

lorenzo Pianotti:non Solo cavalli

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intervista al dottor carlo capocasa

► Segue dalla prima pagina

in cosa consiste il lavoro del gastroenterologo: è legato soprattutto alla diagnostica precoce, alla chirurgia, alla farmacologia o ad altro ancora?È legato soprattutto alla preven-zione (alimentare, farmacologi-ca), alla diagnosi (che avviene soprattutto tramite i vari tipi di endoscopia) ed alla cura dei pro-blemi che di volta in volta si pre-sentano, meno alla chirurgia, per la quale è preposto solitamente il chirurgo gastrico.

ci può parlare della Fondazione lU.v.i onlus di milano per il Progetto Hospice cascina Brandezzata con cui lei collabora?Fondata più di dieci anni fa dal professor Bruno Andreoni, di-rettore della chirurgia ge-nerale e lapa-roscopica dello I.E.O. (Istitu-to Europeo di Oncologia), il quale ha sempre avuto a cuore il problema del co-siddetto fine-vita, della sofferenza del malato cosid-detto in fase terminale (o inguaribile), la Fondazione Luogo di Vita e di Incontro (Lu.V.I. Onlus) è stata istituita il 30 giugno 1999 per facilitare la realizzazione del progetto “Ca-scina Brandezzata” . Il progetto, integrato nella rete per le cure palliative nelle malattie ingua-ribili e terminali, si propone di trasformare uno “spazio dimen-ticato”, la Cascina Brandezzata (un antico cascinale lombardo del XIV secolo, sito alla periferia sud di Milano, in via Ripamonti, al confine naturale tra gli ex Co-muni di Quintosole e di Macco-nago, NdR) in “luogo di vita e di incontro della Comunità” con le finalità di assistere i pazienti in-guaribili e terminali non assisti-bili a domicilio. In questo centro verranno inoltre promosse le atti-vità del “Centro Universitario In-terdipartimentale di Ricerca per le Cure Palliative” nei pazienti con malattie avanzate (oncologi-che e non oncologiche).Parliamo quindi di cure palliati-ve e di hospice, di strutture, cioè,

realizzate per dare cura e accom-pagnamento a pazienti nella fase finale della vita, che non possono essere più curati a casa per via di un’assistenza che esige persona-le specializzato e/o macchinari che solo l’ospedale può garanti-re (pensiamo ai malati di SLA, sclerosi laterale amiotrofica, immobilizzati a letto). In un ho-spice si viene curati nel migliore dei modi, perché chi ci lavora sa perfettamente come si deve assi-stere una persona nella fase finale della vita, sa che questi pazienti (e le loro famiglie) devono vi-vere le loro giornate nel modo migliore possibile. Le stanze perciò sono personalizzabili con oggetti propri portati da casa, non ci sono orari di visita, si possono utilizzare tecniche come la pet therapy (che integra, rafforza e coadiuva, attraverso l’integrazio-ne uomo-animale, le tradizionali terapie), la musicoterapia; si pos-sono organizzare feste con amici

e parenti, è garantita l ’ a s s i s t e n z a spirituale e re-ligiosa per chi la desidera. Quella parte di vita che

prepara alla morte è da considerarsi uno spazio assolu tamente fondamen tale, perciò deve es-sere aperto, solidale, condiviso.

abbiamo letto che è socio fondatore dell’associazione la cura di Sé di milano. Di cosa si tratta?Lo scopo dell’Associazione La Cura di Sé è quello di accompa-gnare la persona con un lavoro interiore volto a ritrovare la sere-nità che qualche evento sfortuna-to della vita, come può essere la malattia, ma non solo, può aver leso. La scrittura è un valido aiu-to nel processo di elaborazione della sofferenza, dei traumi e di tutte quelle fragilità che il vivere quotidiano fa emergere. Peraltro, la scrittura terapeutica e l’auto-biografia sono metodi già usati da Jung. Raccontare la propria sto-ria, scrivere ad una persona cara, esprimere il proprio malumore attraverso un testo autobiografi-co, è una sorta di autocura di cui lo psicoterapeuta può avvalersi come metodo di cura. Questo

metodo assume le forme oltre che della scrittura, anche del’artetera-pia ed anche del teatro.

come riesce a conciliare tutti questi impegni molto onerosi?Grazie al desiderio, sempre vivo, di vedere e praticare una medici-na come si vorrebbe che fosse. La medicina, l’abbiamo detto sin qui, non deve essere sempli-cemente cura. Conta trovare il tempo per parlare con i pazienti, ascoltare i loro problemi, le loro paure, contano quei piccoli gesti che ti fanno avvicinare al mondo del malato: Umberto Veronesi scrive addirittura che “una carez-za serve a guarire”, perché una carezza, in un modo o nell’altro, è una componente della cura, si-gnifica un’attenzione che pone il malato al centro.

come s’immagina la sua attività di gastroenterologo tra 10 - 15 anni? molto diversa da oggi, visti i continui progressi della moderna medicina?Non credo molto diversa da oggi. Penso sia un problema di cultura e di stile, di metodo di lavoro, di una traccia ostinata da perse-guire. Chi fa una attività simile deve lavorare per il pubblico: si tratta di una professione sociale, di un lavoro ad esclusivo servizio del malato. Non ci si pone come dei semplici curatori di malattie, dal momento che ciò che conta veramente è il bene della per-sona, intesa nella sua integrità e completezza. Per questo, in futuro, in prospettiva, vedo una medicina fatta “meglio”: un ap-proccio basato maggiormente sul confronto con il lavoro degli altri colleghi, attraverso la partecipa-zione ai congressi, ad esempio, una partecipazione più mirata, con un’informazione che possa

avvalersi delle conoscenze e delle esperienze “in tempo reale”, pos-sibilità che internet offre a tutti per ampliare il prorprio bagaglio di conoscenze ed esperienze sul campo. Sogno una medicina (un sogno che almeno in parte è già realtà) dove, ad esempio, un medico abbia la possibilità (ed il coraggio) di consultare un ago-puntore, così come il chirurgo lo psico-oncologo, e magari il radio-terapista si confronti con l’ome-opata. Questo porterebbe ad un orizzonte di cura diverso, fermo restando le proprie posizioni ed i compiti precipui. Mi auguro per-ciò una fruttuosa integrazione tra la medicina cosiddetta tradiziona-le e questi nuovi settori di cura, una sinergia che preveda al centro la cura principale, ed intorno tut-to quello che può essere di utilutà per il paziente.

le sue molteplici attività la portano a vivere quotidianamente a contatto con il dolore altrui. come lo affronta? come lo si accetta? come ci convive, da medico e da uomo?Il dolore, la sofferenza fanno parte della vita. Ne fanno espe-rienza le donne al momento del parto, tutti noi quando perdiamo un genitore o un parente stret-to; dobbiamo forse imparare a conviverci più serenemente, con la consapevolezza che siamo di passaggio; noi non trasmettiamo il nostro corpo, trasmettiamo i nostri geni, il nostro dna. Da me-dico, credo che non si debba pen-sare al dolore, quanto meno non ci si deve concentrare su quello: il dolore è una componente della vita, così come la morte, ma an-che come la guarigione. Bisogna vedere e imparare a pensare “ol-tre”. Consiglio a tal proposito la

alcuni dei nostri redattori con il dottor capocasa

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intervista al dottor carlo capocasa

► Segue da pagina 2

visione del film come Departures (bellissimo lungometraggio co-reano del 2008, opera del regista Yojiro Takita, NdR), dove la sco-perta del dolore e della tristezza della morte è vissuta come espe-rienza del passaggio.

Sappiamo che lei è un forte sostenitore della medicina integrata. ce ne può parlare?La medicina integrata comprende appunto la visione globale della malattia attraverso l’uso di tutta una serie di discipline, quali l’on-cologia, la radioterapia, la chi-rurgia, la terapia di supporto, la nutrizione e l’alimentazione. Ma per integrazione, soprattutto in Italia, intendiamo tutta una serie di discipline mediche - citiamo la fitoterapia, l’agopuntura, l’ome-opatia - e discipline che escono dall’ambito strettamente medi-co - shiatsu, reiki, riflessologia plantare, yoga, meditazione - che entrano in un aspetto, definiamolo così, riabilitativo-spirituale, ma che pur sono utili perché lavorano sulla condizione psicolo-gica dei malati. Da noi ci sono molti studi in proposito e molti centri che la applicano; ad-dirittura, la regione Toscana ha inseri-to alcune procedure e discipline all’interno del sistema sanitario regionale. La medicina integrata assume una funzione di complemento, non di sostituzione, della medicina tradi-zionale.

È in atto, e non da oggi, una forte polemica sulla sperimentazione animale. lei cosa ne pensa?Innanzitutto non va confusa la vi-visezione con la sperimentazione animale, sulla prima penso che tutti si concordi sulla sua brutali-tà. Sulla sperimentazione anima-le, invece, in atto è lo scontro tra chi è favorevole e chi no. Io non ho una posizione precisa. Il pro-blema della sperimentazione dei farmaci, in ogni caso, è un proble-ma aperto. Credo che su questo tema lo stato debba dare proprie indicazioni e stabilire precise li-nee guida.

che differenza c’è tra i grandi

medici che operano sul campo, come lei, e queste figure mitiche di dottori “televisivi” che animano tante serie americane di successo, tipo dottor House, Grey’s anatomy, e.r.?Queste serie sono il riverbero del sistema sanitario americano, ma presentano aspetti ben differenti tra loro. Il dottor House è mol-to freddo, scontroso, fuori dagli schemi (non mette mai il camice, qui in Italia verrebbe immedia-tamente giudicato male dai suoi stessi pazienti), sopperisce alla sua scarsa simpatia con una bra-vura ed intuizioni cliniche fuori dal comune. Negli altri due tele-film da voi citati, ci troviamo in reparti di chirurgia d’emergenza. Noi, per la formazione degli ope-ratori dei nostri centri, abbiamo mostrato parecchie scene di que-ste due serie, perché assai interes-santi. È proposto, in un contesto di grande confusione (almeno apparente) l’avvicendarsi di storie

che si svolgono in queste grandi strutture come

spesso sono i grandi pronto soccorso americani (nulla a che vedere con quelli nostrani); da un lato, vi è un approccio alla

medicina molto tecnologico, dall’al-

tro viene mostrato il rovescio della medaglia,

cioè il lato umanissimo, che a vol-te si crea nel rapporto personale tra medico e paziente. Due lati della stessa medaglia, che negli States si confrontano tutti i gior-ni. Una domanda viene da porsi: visti i ritmi forsennati, adrenalina pura 24 ore al giorno, chi farebbe qui da noi la vita di un medico di Grey’s Anatomy?

Ultima domanda, che rivolgiamo a tutti i nostri ospiti: cosa farebbe “da grande”, se con una macchina del tempo potesse tornare indietro ai suoi 18 - 20 anni?Rifarei alcune cose, ne cambierei altre, soprattutto inizierei alcune battaglie molto prima. Farei an-cora il medico, ma lo farei sicu-ramente meglio. Certe idee si ma-turano solo col tempo, ed avere la possibilità di ritornare indietro me le farebbe affrontare con maggior decisione e sicurezza.

a cura della Redazione

cavalli, Giocattoli... e cHiSSÀ coS’altro ancora!

noi che abbiamo avuto la fortuna di vederli stentiamo ancora a credere ai nostri

occhi. Una ricchissima collezione di cavalli giocattolo che vanno dal Settecento agli anni Settanta del Novecento, provenienti da tutto il mondo, di tutte le misure e materiali: cavallini minuscoli, cavalli da giostra, sedie da barbiere a forma di cavallo ed esemplari a grandezza naturale. E molto altro ancora: una vera goduria di un mondo quasi incantato, al di fuori del tempo, eppure lì, a portata di mano, nel cuore di Milano. L’autore, l’artista, il collezionista (e chissà quant’altro ancora…) è Lorenzo Pianotti, che abbiamo avuto il piacere di incontrare, visitando il suo regno fantastico, popolato da “Cavalli di sogno e di leggenda e... non solo cavalli”: questo il nome della mostra ospitata nel mese di gennaio negli spazi Ex Fornace in Alzaia Naviglio Pavese a Milano, in collaborazione con il Consiglio di zona 6. Oltre a

quadri e sculture, Lorenzo ha scelto di esporre alcuni dei pezzi più belli della sua raccolta di cavalli giocattolo, la più ricca del mondo. “Ne ho mille, provenienti dai più diversi Paesi, di ogni dimensione e realizzati con svariati materiali - ci racconta -. Ognuno ha un nome e una storia particolare alle spalle, legata alla circostanza in cui l’ho acquistato”. A mostra finita, sono stati tutti ricollocati nel suo appartamento, aperto gratuitamente ai visitatori su prenotazione; il suo sogno è però quello di creare un museo vero e proprio, dove chiunque possa ammirarli a piacimento. L’amicizia che si è instaurata tra noi e Lorenzo vorremmo non finisse qui: pubblicamente, dalle colonne del nostro giornale, lo invitiamo a venirci a trovare, così che di nuovo possa prenderci per mano, guidandoci a cavalcare un sogno.

indovina chi viene a cena

La medicina integrata ha una

funzione di complemento

di quella tradizionale

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Pagina 4 Febbraio 2014 - n. 11I Sogni di Cristallo

voci in piazza

Un incontro fortuito nel cuore della Tosca-na, avvenuto qualche

tempo fa. La consapevolezza di percorrere in qualche modo lo stesso cammino. Il deside-rio di conoscersi meglio, che si concretizza in un concreto aiuto all’inizio della nostra avventura. Le strade di Fra-ternità & Amicizia, di Sogni di Cristallo e di Amiata Re-sponsabile si incrociano così, quasi per caso, un incontro virtuoso che sfocia subito in una quanto mai proficua col-laborazione: Amiata Respon-sabile è stato infatti il nostro partner e di tutto questo non

possiamo che esserne grati. Vogliamo in piccola parte sdebitarci cercando di far co-noscere ai nostri lettori questa significativa realtà agricola del Grossetano. Ne parliamo con il dottor Alessandri, coordinatore del progetto.

cos’è precisamente amiata responsabile? Si tratta di un progetto di pro-mozione e sperimentazione

dell’Agricoltura Sociale come strumento per favorire la coesione sociale, la sosteni-bilità e la partecipazione nei processi di sviluppo locale del territorio della Maremma Grossetana. Le aziende agri-cole fondatrici del percorso di agricoltura sociale della Provincia di Grosseto, deno-

minato Amiata Responsabile, appartengono tutte alla Strada del Vino Montecucco e dei Sapori d’Amiata ed alcune all’Associazione per la Valo-rizzazione della Castagna del Monte Amiata, al Consorzio di Tutela dell’Olio Extraver-gine di Oliva Seggiano DOP e a Genomamiata.

cosa si intende per agricoltura sociale?Parliamo di una serie di atti-vità legate all’agricoltura ed alla zootecnia che impiegano piccoli gruppi, familiari e no, all’interno delle aziende, per promuovere azioni terapeu-tiche, di riabilitazione, di in-clusione sociale e lavorativa,

di ricreazione, di servizi utili per l’educazione e la vita quo-tidiana.

Qual è il vostro rapporto con il territorio?Il percorso di sperimentazio-ne dell’agricoltura sociale sta interessando in questo momento due Società del-la Salute della Provincia di Grosseto, la SdS Amiata Grossetana, che è attualmente capofila del progetto e il CO-eSO - SdS Grosseto insieme a quattro comuni: Castel del Piano, Cinigiano, Seggiano e Roccastrada. Il percorso è seguito dall’Università degli

Studi di Pisa con il professor Francesco Di Iacovo. Sono coinvolte in questo momento 10 aziende agricole profes-sionali, anche se ve ne sono altre che hanno fatto richiesta di inserimento e manifestato interesse. L’Amministrazione Provinciale di Grosseto, l’U-nione dei Comuni Montani Amiata Grossetano e il GAL FAR Maremma seguono il percorso. Vi sono poi coinvol-te cooperative sociali e agen-zie formative, associazioni di prodotto (castagna, olio ecc.) e le tre associazioni di catego-ria agricole provinciali: CIA, Coldiretti e Confagricoltura. Altre SdS e comuni stanno per entrare nel progetto.

amiata reSPonSaBile Una maremma cHe Più “Sociale” non Si PUò

DireFareBaciare

Tra le proposte di tempo libero promosse dal centro Di inteGrazione Sociale da segnalare questo mese, oltre alla cena di S. valentino dedicata alle coppie di fidanzati, una modifica delle attività durante i primi due fine settimana di marzo: è stata, infatti, anticipata a sabato 1 marzo la partecipazione al carnevale di Busseto, posticipando a domenica 9 marzo la partita del Basket Varese.

il centro SoGGiorni e vacanze “le ali della libertà” propone, attraverso la formula dei Fuoriusciti - viaggi, un week-end nella Locanda di Campagna a Pontremoli, ai piedi dell’Appennino tosco-emiliano, per festeggiare insieme i compleanni del mese di febbraio. La partenza è prevista per venerdì 21 febbraio, con ritrovo alle ore 9.30 presso la biglietteria della Stazione Centrale di Milano, il rientro sarà domenica 23 febbraio alle ore 19.15.

Sabato 15 febbraio gli atleti del centro SPortivo itinerante DiSaBili disputeranno la terza partita di campionato della Coppa Lombardia FISDIR, confrontandosi con la squadra dell’ASD Ticino. Il calcio di inizio è previsto per le ore 14.00 a Cernobbio (Co). Aspettiamo, come sempre, numerosi i supporters per condividere una giornata di sport e divertimento.

i nostri eventi per i prossimi giorni nell’area di milano e non solo

Camilla Sannazzari e la Redazione

Per Ulteriori inFormazioni: www.fraternitaeamicizia.it, email: [email protected],tel. 02.4985558.

Un progetto che parte dall’agricoltura per promuovere azioni terapeutiche, riabilitative, ricreative, di inclusione sociale e lavorativa, di servizi utili per l’educazione e la vita quotidiana

Una sfida affascinante e innovativa, un piano di lavoro che vale la pena di supportare. Vi staremo vicini e con la nostra piccola voce non mancheremo occasione per farvi da cassa di risonanza. Per ora, vi giunga, insieme agli auguri di rito, il nostro “grazie” per l’aiuto ricevuto.

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10 conSiGli Per tUtelare la PrivacY SU internet

acculturiamoci

I Sogni di Cristallo Periodico mensile di informazione on line

Registrazione Tribunale di Milano n.187 del 14/06/2013

tel. 02 4985558cristalli@fraternitaeamicizia.itwww.fraternitaeamicizia.it DIRETTORE RESPONSABILE: Raffaella Ganzetti

CI VEDIAMO A PAGINA 13 CON...

I tre allegri Barlafus

a cura di Rosario Marciano e Max Rovellini

► 1. a DomanDa... neSSUna riSPoSta!Solo perché qualcuno vi fa delle domande, non dovete necessariamente rispondere. Per creare un account di posta elettronica (e-mail), non c’e bisogno di un profilo completo. E se vi iscrivete a un social network, potete sempre limitare allo stretto necessario le informazioni personali.

► 2. attenzione ai File cooKieAccertatevi che soltanto i siti web che visita-te possano raccogliere informazioni personali mediante i cosiddetti file cookie, impostando il vostro browser in modo che non accetti cookie di terzi. In tal modo, si riducono le possibilità che le informazioni siano sottratte da tracker (localizzatori) senza scrupoli, ad esempio fal-si annunci pubblicitari visualizzati sui siti web visitati.

► 3. PaSSWorD, non laSciaPaSSareLe password servono a garantire la sicurezza dei vostri dati e non a consentire l’accesso a dettagli personali. Non utilizzate la stessa pas-sword per ogni sito che la richiede, né utilizzate il nome utente di cui vi servite per un sito come password per un altro sito: gli hacker possono infatti effettuare riferimenti incrociati. Per le password, è opportuno utilizzare cifre e lette-re, queste ultime anche in maiuscolo, creando combinazioni che abbiano un senso completo.

► 4. le inFormazioni PUBBlicate PoSSono eSSere venDUte Da altri...Prestate attenzione e consultate i profili di altri utenti: ciò che voi potete leggere di loro, altri possono leggere di voi! Anche l’upload di im-magini (che vuol dire trasferire file dal proprio computer alla rete) può comportare problemi: una volta messe on-line le vostre foto perso-nali, potete difficilmente controllare come sa-ranno utilizzate. Volete ancora fornire tutti quei dettagli?

► 5. tenete Sotto cHiave i voStri Dati PerSonaliI siti dei social network rappresentano una mi-niera per chi raccoglie dati per cui, se volete rendergli la vita difficile, scegliete per il vostro profilo le opzioni più rigorose di salvaguardia della privacy. Trovandovi nel mezzo di un di-battito acceso, potreste rivelare più di quanto vi rendiate conto: perciò controllate sempre ciò che state pubblicando, accertandovi di omette-re i dati personali.

► 6. cHiUDete Una Porta Prima Di aPrirne Un’altraRestare collegati al sito di un social network o del conto bancario equivale a lasciar aperta la vostra auto: siete pienamente esposti a un’in-filtrazione di hacker. Evitate di correre questo rischio e scollegatevi dagli account (log-off) prima di proseguire la navigazione su Internet.

► 7. cHi aPProFitta Della voStra rete?Se utilizzate una rete WiFi, assicuratevi che nessuno se ne approfitti. Proteggete la vostra rete con una password sicura avvalendovi, pos-sibilmente, della crittografia WPA, che assicu-ra una maggiore protezione.

► 8. SicUrezza: Una StraDa a DoPPio SenSoProvvedete alla sicurezza del vostro computer, prestando attenzione ai dettagli che trasmette-te on-line: ma come si comporta chi si occupa della conservazione dei vostri dati? Infatti, an-che qualora abbiate selezionato le più rigorose impostazioni di sicurezza, se un sito web non è in grado garantire la sicurezza dei vostri dati, siete comunque vulnerabili! Quanto sono affi-dabili i titolari del sito web e i loro sistemi di sicurezza?

► 9. contenimento Dei DanniPensate alla possibilità di utilizzare un metodo di pagamento (tipo carta di credito prepagata) destinato unicamente agli acquisti on-line. Li-mitando il credito massimo disponibile, anche se qualcuno riesce a ottenere i dettagli della vostra carta, potrete comunque limitare i danni che ne possono derivare.

► 10. non Firmate a occHi cHiUSiCome in qualsiasi altro ambito, accertatevi di aver compreso bene il documento che vi appre-state a firmare. Ad esempio, alcuni contratti si rinnovano automaticamente e a un certo punto occorre disdirli esplicitamente per evitare il continuo addebito sulla vostra carta di credito.

► in conclUSione

Per tutelare meglio la propria privacy su in-ternet sono indispensabili norme rigorose. Tuttavia, la vigente legislazione dell’ Ue sulla protezione dei dati personali risale al ‘95 ed è pertanto inadeguata alla realtà del mondo digi-tale di oggi. E, in più ,le norme variano da Pae-se a Paese e tali differenze indeboliscono la tu-tela dei singoli cittadini e creano problemi alle imprese, soprattutto a quelle di piccole dimen-sioni. È per questa ragione che il Parlamento Europeo lavora a un importante aggiornamento della legislazione, allo scopo di definire norme comuni che rafforzino la privacy di ciascuno, semplificando al contempo la vita alle imprese.

VICE DIRETTORE: Marco ManciniCAPO REDATTORE: Giancarlo Volontè

LA REDAZIONE: Alessandro Boarino, Stefania Di Benedetto, Antonio Di Fazio, Sergio D’Andrea, Enzo Marafiotti, Rosario Marciano, Alessandro Rho, Massimiliano Rovellini

Febbraio 2014 - n. 11

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Pagina 6 Febbraio 2014 - n. 11I Sogni di Cristallo

Grazzano viSconti, tra Storia, arti e meStieri Di ieri e oGGi

Magia e memoria fanno di questa località un luogo da incontrare, vivere ed ascoltare

L’arte del cottocentro SPecializzato in terrecotte e ceramicHe

la località è nominata in documenti dell’anno Mille a proposito di donazio-ni di terre al Monastero di San Savino

di Piacenza.Furono “I Visconti, Signori di Milano” a fon-dare il castello nel XIV secolo, per onorare le nozze di Beatrice Visconti - sorella di Gian Galeazzo duca di Milano - con Giovanni An-guissola, appartenente ad una delle più potenti Casate della nobiltà piacentina. Il maniero e le terre di proprietà tra successioni e fatti d’arme rimasero alla Casata degli Anguissola sino al 1884, quando passò nelle mani dei Visconti di Modrone.È Giuseppe Visconti (1879-1941) che nel pri-mo decennio del 1900 progetta il villaggio me-dioevale tutto nuovo di Grazzano, trasforman-do le poche cedenti case coloniche in fascinose

di Longinotti Lorenzo

Nella suggestiva cornice del borgo medioevale di Grazzano Visconti fondato nel XIV secolo dai Visconti, Signori di Milano, in un fiabesco intrigo di case, comignoli, viuzze, grandi spazzi e piante secolari, si colloca la nostra piccola ma interessante

realtà commerciale. Il nostro punto vendita, unico nel suo genere in un vasto circondario, pone alla Vostra attenzione una ricca gamma di prodotti

in cotto, tutta di altissima qualità e raffinatezza, certamente utile a personalizzare soluzioni decorative.Le nostre terrecotte ricercate e selezionate nelle storiche e prestigiose Fornaci Toscane offrono il meglio del prodotto e della qualità artigianale

a prezzi di sicura convenienza.Realizziamo anche lavori su ordinazione (numeri civici in cotto e in ceramica, stemmi, targhe ecc.).

dimore medioevali. La disponibilità di nuovi alloggi, l’avvio di una scuola di arti e mestie-ri, l’apertura di laboratori e botteghe artigiane crearono anche i presupposti per una attività turistica.Il 18 febbraio 1395 il duca Gian Galeazzo Vi-sconti, Signore di Milano, autorizzava la sorel-la Beatrice, sposata al nobile piacentino Gio-vanni Anguissola, a costruire un castello nella loro proprietà di Grazzano.Il complesso castrense fu impostato su schema quadrato con quattro torri agli angoli. All’in-terno del corpo di fabbrica una corte circondata da porticati.Il Castello è circondato da un grande Parco, una piacevole fusione di eleganza, tranquilli-tà e sorpresa. Ricco di rare specie arboree e di una variegata fauna, il Parco accoglie i visita-tori con luci ed atmosfere sempre nuove, che rincorrono le stagioni ed i loro colori.Ma non v’è Castello senza fantasma: quello di Grazzano è di sesso femminile, Aloise, che avendo sofferto pene d’amore in vita, oggi si erge a protettrice degli innamorati.In Grazzano oltre al Castello non mancano cer-to luoghi e costruzioni degni di nota: la Corte Vecchia, le Chiese, il Palazzo delle Istituzioni, il mulino, le fontane e le tante case caratteristi-che. Sull’Albergo del Biscione campeggia un Garofano Rosso con una scritta che, se letta al contrario, recita “impipatene e guarda in alto”.Grazzano è anche famoso per i laboratori e le botteghe artigiane del legno, mobili, ferro bat-tuto e ceramica. Il Conte Giuseppe si fece pro-motore di scuole di apprendistato per formare i giovani ai vecchi mestieri artigiani. Da allora si può parlare di uno Stile Grazzano riconosciuto in tutt’Italia e non solo.

Venite a trovarciL’arte deL cottodi Longinotti Lorenzo

Via anna Visconti, 3129020 Grazzano Visconti (Piacenza)

[email protected]. 0523/872031 cell.349/1791277

acculturiamoci

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Febbraio 2014 - n. 11 Pagina 7I Sogni di Cristallo

iL mitico “boa”Mi chiamo Alessandro Boarino e sono per tutti “il Boa”.Sono un milanese nato 42 anni fa. A raccontare qualcosa di me, posso dirvi che amo l’arte, la musica (soprattutto il Liga, il mitico - mitico come me! - Luciano Ligabue), ho una passionaccia per i colori nerazzurri (che condivido con qualche amico fidato, e con un paio di educatori del centro, per me i migliori di tutti!), mi considero una persona socievole, sincera e, ci tengo a dirlo, onesta.Sono inoltre un’amante della buona cucina e del buon vino, bevuto con doveroso decoro, e, come potete vedere anche dal disegno, non disdegno la piacevole compagnia delle belle ragazze. E qui in F&A, modestamente, ce ne sono tante!

Le Figu di Step

StoP viviSectiona cura di Rosario Marciano e Max Rovellini

Qua la zampa

cos’è StoP viviSectionL’articolo 13 del Trattato sul Fun-zionamento dell’Unione europea stabilisce che “L’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze e del benes-sere degli animali in quanto esseri senzienti”. Questo riconoscimen-to ufficiale porta in sé l’obbligo morale di rispettare i diritti fonda-mentali degli animali, che devono pertanto essere riconosciuti come una priorità dall’Unione europea e dai suoi Stati membri, e tutelati attraverso un coerente quadro le-gislativo comunitario. Da questo punto di vista, la sperimentazione animale (o vivisezione) è senza alcun dubbio una pratica inaccet-tabile, in quanto impone illimitato dolore e sofferenza a esseri sen-zienti e senza difesa.Alle ragioni dell’etica (condivise, nel sondaggio della Commissione Ue del 2006, dall’86% dei cittadi-ni europei), si aggiunge l’appello sempre più stringente del mondo della scienza che afferma che il “modello animale”, non preditti-vo per l’uomo, è privo di valore scientifico; infatti non esiste prova statistica che ne dimostri l’effi-cienza e l’affidabilità.Per tale ragione la pratica della sperimentazione animale rappre-senta:► un pericolo per la salute uma-na e per l’ambiente,► un freno allo sviluppo dei nuovi metodi di ricerca biomedi-ca fondati sulle straordinarie ac-quisizioni scientifiche del nostro tempo,► un ostacolo alla possibilità di attingere alle risposte ben più affidabili, esaurienti, veloci ed

economiche forniteci dalle nuove tecnologie pertinenti per l’uomo.In considerazione di quanto prece-de, noi sottoscritti cittadini europei richiediamo alla Commissione eu-ropeal’abrogazione della direttiva 2010/63/UE, con la presentazione di una nuova proposta di direttiva che sia finalizzata al definitivo su-peramento della sperimentazione animale e che renda obbligatorio per la ricerca biomedica e tossi-cologica l’utilizzo di dati specifici per la specie umana in luogo dei dati ottenuti su animali. Perché StoP viviSectionL’iniziativa STOP VIVISECTION nasce a seguito delle numerose e vibranti proteste dei cittadini europei rispetto all’approvazione della direttiva 2010/63/UE (detta

“per la protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici”). Tale direttiva non ha avviato il percor-so di abolizione di ogni forma di sperimentazione animale come previsto dai trattati europei, se-condo i quali le politiche dell’UE devono tenere pienamente conto delle esigenze e del benessere de-gli animali in quanto esseri sen-zienti. Inoltre la sperimentazione animale rappresenta un serio peri-colo per la salute umana in quanto i test animali non hanno alcun va-lore predittivo per l’uomo e frena-no lo sviluppo dei nuovi metodi di ricerca biomedica.

StoP viviSection in progressDal 1° aprile 2012 grazie all’ini-ziativa popolare con un milione di

firme i cittadini europei possono partecipare direttamente all’atti-vità legislativa dell’Unione Eu-ropea.Con questo nuovo strumento la Commissione Europea è obbli-gata ad analizzare le richieste dei cittadini entro tre mesi dal deposito delle firme necessarie, organizzando un’audizione pub-blica del comitato organizzatore e predisponendo in seguito una co-municazione in cui spiega in che maniera intende intervenire.

Per saperne di più:www.stopvivisection.eu

4. “Il Boa”nelle vesti

di ricco sfondato

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StücK - QUanDo l’Uomoera conSiDerato “Pezzo”

Grazie ad Azione Solidale Società Cooperativa Sociale Onlus siamo venuti a conoscenza di una iniziativa veramente interessante: STÜCK, che si è tenuta lo scorso gennaio presso lo Spazio 6centro a Milano, dove non si parla solo di memoria ma si vive la memoria dei campi di concentramento

Un gruppo di 10 giovani dai 15 ai 20 anni ha realizzato un percorso educa-tivo, condotto dagli educatori del CDE

Creta - Azione Solidale e del CD Giambellino - Comunità del Giambellino, che li ha portati ad affrontare un viaggio per visitare i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Al ritorno si è sviluppato un lungo percorso di rielabo-razione che ha dato vita alla mostra dal titolo “Stück”. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Milano - Consiglio di Zona 6.

All’inizio erano dieci ragazzi e un treno pieno di gente. Destinazione: Cracovia.Potrebbe essere un treno qualsiasi, invece que-sto treno si chiama “Treno della memoria”. Ferma a Cracovia, ma la vera destinazione del viaggio è Auschwitz. La tentazione di fare un’analogia coi treni che andavano davvero ad Auschwitz è forte, ma nella realtà non potreb-be esistere niente di più diverso. Quei treni e questo treno non hanno assolutamente niente in comune. Il treno ferma a Cracovia, è un treno lunghissimo. A Cracovia si scende, un pullman porta ad Auschwitz. All’inizio è tutto qui.Poi i dieci ragazzi tornano a casa e si trovano a fare i conti con un ricordo. Una memoria. Una memoria che solo a tratti è dolorosa, ma di sicuro è molto ingombrante. Bisogna trovarle un posto. I dieci ragazzi fanno un altro viag-gio, questa volta fra le colline del Piemonte, alla ricerca del contenitore adatto. E lì, tra la nebbia e le viti, lo trovano. E non è un conteni-tore ermetico, pensato per conservare e basta: ha un’entrata, un percorso, un’uscita. Conserva e racconta e trasmette quella memoria troppo inconcepibile e incommensurabile per essere racchiusa nei pensieri di uno di loro. Conserva e racconta e trasmette, in una parola: mostra.

Il titolo della mostra è “Stück”, che in tedesco significa “pezzo”. Nel linguaggio distorto dei Nazisti “Stück” significava “prigioniero”. I prigionieri nei campi non erano persone, era-no pezzi. Non erano neanche ebrei, dissidenti, zingari, omosessuali, disabili. Erano tutti pezzi.Un uomo, un pezzo, una donna, un pezzo, un bambino, un pezzo. Un pezzo, un pezzo. Un pezzo, due pezzi, tre pezzi, quattro pezzi, cin-que pezzi, sei pezzi, sette pezzi, otto pezzi, nove pezzi, dieci pezzi. Sei milioni di pezzi.

StücK mostra collettiva a cura di: alessandro corbo, andrea Dall’oca, andrea Pasotti, caterina lo Presti, Giuditta alessandri, Giulia iovine, margherita Protti, mohamed Boughanmi, niccolò casens, teresa Guerrero.

Questa mattina ci siamo recati allo Spazio 6Centro ed abbiamo visitato la mostra sulla memoria. Sono rimasto colpito per come è stata realizzata. Entrando nei diversi spazi per un attimo ho avuto un brivido lungo la schiena e la sensazione di disperazione. Soprattutto nella seconda stanza: “I rumori nel campo”. Ritengo importante continuare a “non dimenticare” di quale follia può essere capace l’uomo. Penso che l’indifferenza sia la sconfitta dell’intelligenza e possa permettere il ritorno a tale atrocità. Esperienze come questa fanno riflettere.

Alessandro Boarino

i luoghi della memoria

DiStinzione DRischiara la luce,

quando ci incontriamocon la varietà

dell’espressione umana.

E si rivela con la compagniae il valore, presente e futuro,

su cui fabbricheremo,l’istinto pregevole

di una varia armonia.

Forse è musica anche qui,che però si esprime, senza

note o accordi.

Trapela celata, attraversofessure buie o oscure.

Per esplodere in un’intuizione,variegatamente illuminante.

Ma non resiste in solitudine,perché la lotta continua,

verso essa stessa.

Procede allora, la voce che incarna,

secondo vario spettacolo,dall’erta pendente

al raggiungimento divarie abilità.

Perché non è sempredisabile chi lo è, ma chi decide

di restare come tale.Anche da un piccolo seme,può sempre germogliare

un grande albero.alessandro Paolo amelio rho

la PioGGiaLa pioggia sono gocce di speranzaLa pioggia sono baci nella tempestaLa pioggia sono abbracci di suoni e di musicaLa pioggia è una rosa solitariache quando bagna riempie d’amore

miriam Barbato

Il mezzo per ascoltare le emozioni

Il nostro pensiero

Poesiabile

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Febbraio 2014 - n. 11 Pagina 9I Sogni di Cristallo

G iandante X, al secolo Dante Pescò, nasce l’8 agosto 1899 a Milano. Suo padre ha un opificio tessile in

via Plinio, che assicura una vita agiata alla numerosa famiglia. Dante cresce senza affetto, solo come in un deserto. Tenta più volte la fuga di casa. Nel 1916 riesce e rompe ogni rapporto con la famiglia. Nel 1919 diviene il più giovane professore d’architettura d’Italia. Due anni dopo termina gli studi di filosofia. A Bologna gli è offerta la docenza, rifiuta, a Brera il posto di assistente alla cattedra d’architettura, ma ancora rifiuta. Il Comune di Milano gli chiede di far parte della Commissione Edilizia ed Artistica della città, rifiuta.

Nel 1920 espone piccoli studi a china su car-ta, nei quali emerge un antinaturalismo nor-dico che non somiglia a nient’altro in Italia, se non a Adolfo Wildt (il quale patrocina la mostra). Nel 1921 è tra le fila degli Arditi del popolo e poco più tardi fonda un’associazio-ne segreta antifascista, chiamata Le Cappe nere. Nel 1923 il tradimento di un compagno lo conduce in prigione e alla tortura. Si taglia i polsi per protestare contro i ritardi del pro-cesso. Ha fretta, deve preparare la sua espo-sizione personale alla I Biennale di Monza. La polizia non trova il nascondiglio delle armi. Giandante è rilasciato, ma posto sotto sorveglianza. L’eco della personale a Mon-za arriva fino in Olanda, dove la redazione di “De Stijl” cerca la sua collaborazione. Gian-dante si isola nel suo studio. È incarcerato ogni volta che un notabile fascista arriva in città. Si susseguono gli arresti, si susseguo-no le mostre.Alla morte del padre rifiuta l’eredità. Nel 1925 partecipa alla II Biennale di Mon-za e comincia a collaborare con “L’Unità”, dove affina la sua sintesi grafica. Lavora solo

in bianco e nero, perché non ha soldi per i colori. Raffigura uomini e donne come lame. Durissimi. Le architetture sono disadorne e trapunte di luce.Nel 1927 è alla III Biennale di Monza. Pica riconoscerà nei lavori da lui esposti l’origine del Razionalismo italiano. Da quest’anno in avanti il suo tratto si fa morbido e sinuoso. Emerge il colore, steso con la spugna. La scultura si buttera tra piani torturati e pro-fondi. Le architetture diventano cavernose e organiche. Nel 1933 lascia clandestinamente l’Italia. A Parigi vive di espedienti, ma riesce ugual-mente a organizzare delle mostre. Nel luglio del 1936 getta le opere in suo pos-sesso nella Senna e parte per Barcellona.

L’ultima cosa che vede della Francia sono i con-tadini meridionali che, al passare dei treni carichi di volon-tari diretti verso il confine spa-gnolo, smettono di lavorare e si mettono sull’at-tenti. Combatte a Monte Pelato nella colonna Rosselli, ma Longo lo vuo-le nell’ufficio Propaganda e Stampa del Commissa-riato brigate internaziona-

li, con sede a Barcellona. Giandante passa qui fino all’ultimo giorno di guerra. Disegna manifesti, volantini, illustrazioni per i giornali delle brigate internazionali. Alla sconfitta della Repubblica, passa a pie-di in Francia. È rinchiuso nei campi di con-centramento di Gurs, Sant-Cyprien, Vernet. Realizza sculture in fango e paglia. Dipinge piccoli acquerelli con mezzi di fortuna, che regala ai compagni di prigionia. Queste figu-re che superano montagne, corrono e dan-zano solitarie sono realizzate con tecnica libera, veloce e umorale. Il colore si fa forma. Nell’estate del 1942 è consegnato alle auto-rità italiane, che lo confinano a Ustica. Dopo il 25 luglio 1943 il go-verno rilascia tutti gli antifa-scisti, eccetto gli anarchici. Giandante è trasferito con altri ottocento nel campo di concentramento di Renicci-Anghiari, in Toscana. Dopo l’8 settembre, sfugge al ra-strellamento tedesco e torna a Milano, dove milita come ufficiale di collegamento nelle

Brigate Matte-otti. Nel 1945 ha già pronta una mo-stra. Le critiche positive di Raf-faele De Grada, Giulia Veronesi e Alfonso Gatto non bastano a scalfire la sostanziale indif-ferenza del mercato dell’arte. Giandante è troppo prolifico per interessare i grossi mer-canti e i critici al loro seguito. Il Giandante del dopoguerra è un uomo so-litario, fiero, diffidente. Ugo Nebbia vede in lui un campione di candore, sincerità e tena-ce indipendenza estetica e morale “in tem-pi in cui non c’è più da fidarsi di nessuno”. Dipinge volti universali, flore magmatiche, montagne terribili le cui cime alzano al cielo

le passioni della terra. A d o p e r a l’antica tec-nica dell’en-causto. Pub-blica versi apocalittici, d’amore, do-lore, gioia.

Dichiara: “La poesia libera l’uomo dalla pau-ra”. Muore il 17 novembre del 1984. Giovan-ni Pesce lo saluta su “L’Unità”. Con Gian-dante, il leggendario comandante dei GAP perde “un compagno tra i più sensibili all’amicizia, al rispetto”.

di Roberto Farina

Chiamale se vuoi emozioni

in questa pagina: alcune opere e poesie dell’artista Giandante X

“Bisogna salvare l’uomo: la libertà si conquistala ruota muove il tempo”

“Il vento gira le erbe:e famigliare è al salice

e al cuore umano”.

GianDante XGianDante X

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Pagina 10 Febbraio 2014 - n. 11I Sogni di CristalloChiamale se vuoi emozioniPagina 10

“Che bella persona e come la stimo,

la signora Gemma!!”

“Educatori 100 per cento ok, in un paesaggio bellissimo e con compagni giusti”

“In questa vacanza ho trovato il giusto rispetto; questi viaggi mi fanno stare molto

bene ma sono preoccupato per il ritorno”

“Le bellezze del luogo e la cucina della Gemma. Che bello!”

“Perché non destinare i soldi eventualmente

avanzati dai nostri viaggi per costituire un fondo cassa che

consenta ad altri ragazzi, se in difficoltà

economiche, di unirsi ai

Fuoriusciti?”.

“ Sì però manteniamo

il piccolo numero altrimenti diventa

tutto confuso”

“Cielo azzurro, montagne bianche e poi il lago cosi trasparente.

Come si sta bene!”

“Oggi mi sento proprio

trattata come un pascià...

cioccolata e biscotti serviti

a letto per colazione”

“ Che bello stare insieme così vicini, mi sono affezionata

a voi come a dei fratelli”

“È possibile divertirsi in modo tranquillo, senza

confusione, come è successo in questi viaggi”

il capodanno dei Fuoriuscitisul lago di Garda

“Con i Fuoriusciti ho trovato la vacanza ideale. Negli ultimi anni ho fatto molta fatica a vivere le mie vacanze serenamente, c’era troppa confusione. Ora finalmente sento di poterlo fare”

“Che peccato dover tornare a Milano, troppo brevi queste vacanze, c’è bisogno di più tempo per sentirsi veramente bene”

“Adesso che abbiamo trovato un nostro equilibrio di pace e serenità in questo posto e con questo gruppo di amici ed educatori, dobbiamo ricominciare tutto daccapo”

“Perché non fare anche delle gite di un giorno con questa stessa formula dei viaggi, con questi compagni, con questi educatori? Si potrebbe stare bene anche il sabato e la domenica”

“Voglio tornare in questo posto con questo gruppo!!”

“Non riuscivo più a stare bene durante le vacanze solite, ho deciso quindi di sperimentare questo nuovo modo di viaggiare accettando anche di separarmi dalla mia compagna. Oggi so che posso tornare a stare bene durante le vacanze e il prossimo viaggio voglio condividerlo con la mia fidanzata”

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Febbraio 2014 - n. 11 Pagina 11I Sogni di Cristallo

“Le Ali della Libertà”Il Centro “Le Ali della Libertà”, durante tutto l’anno, compreso il periodo esti-vo, propone a persone con fragilità o disabilità intellettiva e/o psicorelazio-nale, week-end, vacanze, soggiorni studio, campi intensivi di autonomia attiva e viaggi. Il Centro offre due differenti modi di viaggiare (“Forse Ritornano - Soggior-ni e Vacanze” e “I Fuoriusciti - Viag-gi”) che scorrono in parallelo e con ricorrenti punti di contatto come la professionalità degli operatori e la ri-cerca costante e attenta delle soluzioni

migliori per i nostri viaggiatori. Queste due modalità potranno essere entram-be sperimentate dalla stessa persona, che potrà scegliere l’offerta più coeren-te ai propri desideri e allo stato d’animo del momento, in un’ottica di massima flessibilità. Si potrà quindi viaggiare con “Forse Ritornano - Soggiorni e Vacanze” alla ricerca di compagnia e occasioni diver-tenti e ludiche, così come sarà possibi-le aderire alle iniziative de “I Fuoriusciti - Viaggi”, sperimentandosi in un picco-lo gruppo solidale e in viaggi inusuali.

Fraternitàeamicizia Cooperativa Sociale Onlus

Forse Ritornano - Soggiorni e VacanzeNelle diverse proposte viene messo in primo piano l’aspetto della socializzazione attraverso un approccio ludico, cioè il piacere della vacanza, dello stare insieme divertendosi e godendo pienamente dell’offerta di luoghi e situazioni stimolanti. Questa formula prevede la partecipazione di più persone in gruppi allargati, tutte desiderose di fare nuove conoscenze, sperimentando significativi spazi di autono-mia e benessere.

ProGetto coraLLo ProGetto coraLLo

I Fuoriusciti - ViaggiFormula originale, per rispondere in modo sempre più flessibile e personalizzato ai biso-gni dei nostri ragazzi: piccoli gruppi, località e situazioni inusuali, momenti di benessere e stretta vicinanza (rapporto tra numero di operatori e di viaggiatori max 1 a 5). Sarà possibile quindi un approccio più introspettivo, una sorta di viaggio, interiore, nel viaggio capace di alimentare la solidarietà gettando le basi di una vera e propria comunità coesa e pronta ad accogliere le difficoltà del singolo.

Per qualsiasi informazione o chiarimento si può contattare la segreteria o direttamente il coordinatore del Centro “LE ALI DELLA LIBERTà” - Patrizia Zazzi - tel. 388.6538619

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i l progetto Corallo nasce dal desiderio di far vivere ai nostri viaggia-tori una emozione unica e di rara intensità: lo snorkeling in una delle barriere coralline più suggestive del mondo, quella del Mar Rosso.

Oltre un migliaio di pesci diversi, dai colori meravigliosi e dalle forme talvolta imprevedibili, decine di madrepore dall’architettura fantastica e centinaia di coralli offrono uno spettacolo senza fine. Al tempo stesso la dimensione del silenzio in acqua riesce a portarci in uno spazio di pace e gioia pacata immersi nella sorprendente vita marina. Nuotare accanto a una barriera corallina equivale a volare sopra un pae-saggio fantastico. Perché il Mar Rosso in particolare? In questo mare si trovano reef straordinariamente complessi che forniscono infiniti habitat agli organismi marini. Tutto questo è a portata di mano, cioè a sole 4 - 5 ore di volo dall’Italia.Il nostro viaggio è comunque aperto a chiunque voglia semplicemente trascorrere una splendida settimana godendosi il sole, il mare turchese e la magia del deserto, con la possibilità, naturalmente, se lo desidera, di sperimentare l’esperienza dello snorkeling.

imPortanteil viaggio è rivolto a persone amanti della natura e consapevoli della fragilità dell’ecosistema nel quale andremo a immergerci (la barriera corallina). nulla dovrà essere toccato, rovinato e tanto meno portato in italia (severissime le leggi in materia). non prendiamo nulla e non lasciamo nulla dietro di noi, nemmeno l’impronta delle nostre pinne.

a pagina 12 è pubblicato il

calendario completo delle iniziative per l’anno 2014

iL ViaGGio in sintesi

� Il Tour Operator scirocco by Press tour spa ci supporterà sia per la fase organizzativa che per la scelta dell’hotel e per l’intero soggiorno.� La località individuata è sharm el sheikh (egitto) e il periodo indicativo nel quale si effettuerà il viaggio è dal 23 al 30 maggio 2014 compresi (8 giorni e 7 notti).� Il referente del viaggio è il dott. marco mancini a cui potrete rivolgervi per informazioni o dettagli al numero 328 6133147.� Il coordinatore del Centro “Ali delle Libertà”, Patrizia Zazzi, è sempre a vostra disposizione per qualsiasi informazione o chiarimento.

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Pagina 12 Febbraio 2014 - n. 11I Sogni di Cristallo

agenda 2014

19-22 aprile (4 giorni 3 notti)

“Una Pasqua all’estero” - Lione (Francia)Un viaggio attraverso le Alpi con il velocissimo TGV. Una città tra due fiumi che di notte si illumina con giochi di luci e colori. Cattedrali, vecchi palazzi e mercatini che grazie all’atmosfera unica che li caratterizza ci faranno passare momenti indimenticabili e suggestivi.

Ultimo week-end di maggio

(3 giorni 2 notti)

“Arriva la primavera” - 5 terre (Liguria)Tre giorni all’insegna della natura e del mare. Immersi tra montagne, passeggiate e incantevoli insenature trascorrendo ore serene. Proveremo l’ebbrezza del mare su di una motonave e godremo delle bellezze della costa.

15-19 Luglio (5 giorni 4 notti)

“Estate Adolescenti” - Punta di marina (ravenna) All’Hotel Ambra, situato in posizione incantevole, verremo “coccolati e viziati” da Eulalia che insieme al suo staff renderanno indimenticabile il nostro soggiorno, tra una passeggiata in pineta e bagni in mare. Nonna Pina infine ci delizierà con prelibate specialità tipiche della cucina romagnola.

2-16 agosto (15 giorni 14 notti)

“Finalmente in vacanza” - toscanaLibertà, spensieratezza e tanta voglia di mare e di divertirsi! Questi sono solo alcuni degli ingredienti che faranno della nostra vacanza un ricordo all’insegna del benessere da trascorrere insieme ad amici, tempo dedicato alle bellezze locali e serate danzanti che si concluderanno a notte fonda sulla spiaggia a cantare sotto le stelle.

31 ottobre/2 novembre

(3 giorni 2 notti)

“Weekend in Val Brembana” - dossena (bergamo)Week-end di esplorazione delle bellissime valli bergamasche. Alla ricerca della miniera abbandonata tra storie di minatori e vecchi saggi di montagna. Impareremo ad orientarci, ascoltare il bosco e a superare i nostri limiti.

29 dicembre 2014/ 2 Gennaio 2015 (5 giorni 4 notti)

“Capodanno 2015” - riviera romagnolaGiornate cariche di allegria aspettando di brindare con gli amici l’arrivo dell’anno nuovo. Mattinate da trascorrere tra un torneo e l’altro in spiaggia e merende in compagnia di una cioccolata calda con panna!

Forse Ritornano - Soggiorni e Vacanze

agenda 2014

21-23 Febbraio (3 giorni 2 notti)

“Buon compleanno Acquari!” - Pontremoli (massa carrara)Festa di compleanno, tra amici, dei nati sotto il segno dell’Acquario, accolti nella Locanda di campagna di Stefano e Lorenza all’insegna di golosità e del desiderio di stare insieme in un contesto rilassante e famigliare immersi nella natura.

18-22 aprile (5 giorni 4 notti)

“Una Pasqua un po’ speciale e solidale” - maderno (brescia)Sul Lago di Garda per escursioni in una location tutta speciale: una straordinaria villa primi ‘900 direttamente sul lago gestita da persone con fragilità (Villa dalla Rosa). Saremo ancora ospiti di una cuoca d’eccezione: nonna Gemma.

Ultima settimana di maggio

(8 giorni 7 notti)

“Progetto Corallo” - mar rosso (egitto) Una vacanza di sole, mare turchese e la magia del deserto. Avremo la possibilità di vivere un’esperienza unica: fare snorkeling in una straordinaria barriera corallina circondati dalla stupefacente vita marina e al tempo stesso immersi nel silenzio.

4-6 Luglio (3 giorni 2 notti)

“Abbracci sotto le stelle” - Valle d’intelvi (como)Un piccolo gruppo avrà il privilegio di scrutare stelle e pianeti da un osservatorio astronomico posto in alta quota, poi tutti a dormire in un rifugio CAI. Nell’infinitezza del cosmo il desiderio di stare vicini e abbracciarci.

2-16 agosto (15 giorni 14 notti)

“Colori di Maremma” - marina di Grosseto (Grosseto)L’esperienza del campeggio in totale comfort (mobilehome 6 posti letto/tre bagni), immersi in una pineta secolare, a quattro passi da una splendida spiaggiae a pochi chilometri dalla nota località Castiglione della Pescaia.

2-5 ottobre (4 giorni 3 notti)

“Trekking con gli asini” - roselle (Grosseto)Lo stretto contatto e la cura di animali dolci e intelligenti nel cuore di una vasta area archeologica di straordinario interesse storico e paesaggistico.

31 ottobre/2 novembre (3 giorni 2 notti)

“Ritrovarsi in famiglia” - Pontremoli (massa carrara)Dopo un lungo periodo di assenza, presi dal nostro girovagare, torniamo in una località e da una famiglia che ci sono particolarmente care.

29 dicembre 2014/2 Gennaio 2015 (5 giorni 4 notti)

“Ciaspolata di Capodanno” - Val sesia (Vercelli)In uno scenario immacolato e incantato ci incammineremo di notte tra i boschi, con torce, ciaspole e accompagnati da una guida per trascorrere un inizio anno molto speciale.

I Fuoriusciti - Viaggi

“Le Ali della Libertà”Pagina 12

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Febbraio 2014 - n. 11 Pagina 13I Sogni di Cristallo

I tre allegri Barlafus

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