Sociologia della Comunicazione e dei Media · 2017-12-04 · Sociologia della Comunicazione e dei...
-
Upload
vuongquynh -
Category
Documents
-
view
217 -
download
0
Transcript of Sociologia della Comunicazione e dei Media · 2017-12-04 · Sociologia della Comunicazione e dei...
Sociologia della Comunicazione e dei Media
Lezione IV – 10 novembre 2017
Elisa Giomi
Venerdì 17 novembre anticipata a martedì 14 ore 17-20 Aula Parco (slides on line)
In questa lezione e nella prossima
(Lezione passata nascita e evoluzione mezzi di comunicazione di massa, cap. secondo McQuail e cap. 3 Paccagnella)
La Teoria dell’ago Ipodermico Iniziamo le teorie: due grandi paradigmi nello studio della
comunicazione di massa “dominante” e “alternativo” (sezione Teorie, capitolo terzo McQuail)
Paradigma dominante (McQuail, capitolo terzo, par. 7 e segg)
La ricerca sugli “effetti di mezzi di comunicazione di massa” (McQuail capitolo sedicesimo, Paccagnella capitolo 4) Dentro Effetti anche violenza, ma ci torneremo poi
Teoria dell'ago ipodermico
• Anni ‘30: non scientifica, basata su osservazione popolarità
dei “nuovi” media e loro impieghi...
• Regimi totalitari + tecniche di propaganda bellica: Harold
Lasswell, 1938, Propagnada Techniques in the World War
• Il pubblico è una massa indifferenziata, al cui interno si trovano individui “isolati” (legami deboli, scarsa integrazione)
• I messaggi dei media sono potenti fattori di manipolazione/persuasione = proiettile magico/ago ipodermico
Gli individui sono indifesi di fronte al potere dei mezzi di comunicazione
I messaggi veicolati sono ricevuti da tutti i membri del pubblico nello stesso modo e producono una risposta immediata e diretta
Vi si iscrive tutta Communication Research USA fino '50
Basato su un’idea “normativa” della società = esiste una società giusta, ed è di un certo tipo...
Funzionante e democratica, liberale, pluralista, ordinata (grande accento su integrazione)
= l’Immagine che la società USA ha di se stessa
Anni '40 e '50: società USA molto stabile
Rretorica della società USA come “società ideale”, cui tendono tutte le società capitalistiche e democratiche
I media giudicati in base a questo ideale di società (contribuiscono o ostacolano?)
Paradigma influenzato da regimi totalitari e poi comunismo (si pensa che i media ostacolino!)
Oggi quale minaccia?
Terrorismo, fondamentalismo religioso
Paradigma dominante (quadro storico)
Caratteristiche paradigma dominante (nel libro troppo sintetiche)
1. Analisi della società: fornita dalla sociologia funzionlista (Talcott Parsons, USA, anni '40 e 50)
2. Modello di comunicazione: Teoria matematica della comunicazione, Shannon, Weaver 1949
3. Ricerca “amministrativa”,commissionata da aziende e istituzioni
4) Tutto ciò fa sì che la Communication Research
sviluppata entro questo paradigma si incentri sulla ricerca sugli effetti
5) Si basa sulla ricerca empirica, utilizzando metodologie quantitative
1) Struttural-funzionalismo
• Società come sistema costituito da sotto-componenti interrelate
• Sistema tende alla stabilità, ha bisogni e “funzioni” che li soddisfano
• Agire individuale: egoistico, potenzialmente destabilizzante • Sistema: fonte della stabilità: funzione della cultura
(considerata nella sua funzione normativa, come in Durkheim)
• Cultura:“insieme coerente di credenze, valori, rappresentazioni, norme e istituzioni che producono consenso e integrazione”
• Preoccupazione centrale è mantenimento dell'integrazione e dell'ordine
• Non teorizza conflitto masolo“disfunzioni” • Media non fonte di cambiamento ma attori che
contribuiscono a stabilità e status quo (impostazione conservatrice)
• E’corretta? • Media e controllo sociale, ma anche media e mutamento...
Lasswell, 1948 The structure and functions of communication in society
• Anche media componenti del sistema, con funzioni specifiche:
1) Controllo dell’ambiente (informazioni)
2) Correlazione tra le parti della società nel reagire alle stimolazioni dell'ambiente
– Spiegare il significato degli avvenimenti
– Sostenere l’autorità costituita e le norme
– Socializzare (=educare)
– Coordinare attività separate
– Costruire il consenso
– Fissare le priorità
3) Trasmissione dell’eredità sociale (o patrimonio culturale)
In seguito si aggiunge:
4) Intrattenimento (Lazarsfeld e Merton), anch’esso funzionale a equilibrio del sistema
5) Mobilitazione (Mendelsohn,1966): propaganda e pubblicità, solo qui compaiono “forme di conflitto”
2) Modello di comunicazione nel Paradigma Dominante
• Teoria matematica della“,WeavereShannon,1949comunicazione”
• Nasce in ambito ingegneristico poi adottata da scienze sociali
• Elaborata per massimizzare trasmissione di un segnale lungo un canale (telefono)
• Entità che viene “trasportata”da emittente a ricevente rimanendo immutata, concezione lineare
• Info=grandezza quantitativa (si“ripete”…gli spot!) Applicata a comunicazione di massa, che è considerata
meccanismo efficace per portare a grande pubblico un messaggio sottoforma di pubblicità, propaganda, informazione
• Ma il pubblico puà reagire diversamente!
3) Ricerca “amministrativa”
• Commissionata da aziende, partiti, amministrazioni pubbliche
• Ricerche che guardano a comunicazione come strumento di persuasione e consenso
• Incentrate sulle campagne (politiche, pubblicitarie) e interessate a massimizzarne gli effetti
• Sono oggetto di interesse anche per gli studiosi perché coerente con nozione di “effetti”
Media In termini di “Effetti dei media” Nozione
Pubblico
1 Fino a anni ’30
del ‘900
Stampa
Cinema
Radio
Teorie dei “media onnipotenti”/
effetti forti
(Qui Teoria dell'ago ipodermico)
Passivo
2 Da '40/’50 Stampa
Cinema
Radio
Verifica dei media onnipotenti
sviluppo ricerca empirica
(Qui Usi e Gratificazioni)
Da passivo
a attivo
3 Anni ‘60 Stampa
Cinema
Radio
+ TV
Ritorno a media potenti Di nuovo
“passivo”
4 Da ’70 in poi Stampa
Cinema
Radio, TV +
Internet (’90)
Influenza negoziata dei media
(Qui Teoria dell’Agenda Setting – Spirale
del Silenzio – Cultivation Theory)
Attivo
Le 4 fasi della ricerca sugli Effetti