Social Report 2009-2010 altraQualita

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Social Report 2009/2010

description

bilancio sociale 2009-2010 altraQualita - full publication 72 pg

Transcript of Social Report 2009-2010 altraQualita

Social Report 2009/2010

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Diamo di nuovo i numeri...    

2 anni passati da raccontare  

2 nuove certificazioni ottenute : GOTS e Fairtrade  

1 nuovo progetto a sostegno di Emergency  

2 nuove collaborazioni  

6 nuovi produttori da presentarvi  

5 fotostorie da scorrere  

8 nuovi prezzi trasparenti    

Tutte le novità nel bilancio sociale 2009/2010.   

3

La cooperativa … pg. 4 Chi siamo … pg. 5 Per quale commercio equo … pg. 7 Le certificazioni … pg. 8

Fare commercio equo … pg. 9 Progetti e sperimentazioni … da pg. 10 Collaborazioni … pg. 26 Viaggi … pg. 27 Analisi della commercializzazione … pg. 30 Comunicare e raccontare … pg. 32

Produttori a valore aggiunto … pg. 34 Mappamondo e analisi sui produttori… pg. 35 Schede produttori e relazioni commerciali … pg. 39 America Latina … pg. 39 Africa … pg. 44 Asia … pg. 48 Italia … pg.60

Approfondimenti e novità … pg. 63 Focus sulla crisi del cotone … pg. 64 Novità 2011 … pg. 66 Allegati: Bilanci d’esercizio 2008 e 2009 … pg.67

Indice

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La cooperativa Chi siamo … … pg. 5 Per quale commercio equo … … pg. 7 Le certificazioni … … pg. 8

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La co

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Chi siam

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La cooperativa > chi siamo altraQualità è una cooperativa di commercio equosolidale.

Ci occupiamo dell’ importazione di prodotti artigianali e alimentari che arrivano da piccoli produttori e organizzazioni prevalentemente dei paesi del Sud del mondo.

altraQualità è nata nel 2002, a Ferrara.

Quando abbiamo deciso di fondare altraQualità il commercio equo italiano era in un momento delicato, di ne-cessaria trasformazione: nonostante stesse crescendo la quota di mercato, così come la consapevolezza dei consumatori, tuttavia tardava nel confrontarsi con nuovi attori, nuovi stili, nuove contaminazioni, rischiando così di esaurire la sua forza propulsiva. Abbiamo cercato da subito nuove strade e nuove possibilità, coniugando in maniera originale la sapienza antica e moderna dei produttori, la stravaganza di designer e stilisti, la funzionalità richiesta dai consumatori … par-tendo dalla collaborazione con le Ong, spingendoci all’idea del merchandising equo.

Ogni anno rinnoviamo e rielaboriamo. Incroci di storie e culture, collaborazioni aperte e costruttive e l’ascolto e mille ispirazioni ci permettono di scoprire nuovi percorsi e proposte per il commercio equo. Siamo consapevoli che il lavoro di rete per-

mette crescita commerciale, professionale per noi e per il fair trade.

Lo sviluppo prodotti è curato nei minimi dettagli, ricercato, rispettoso dell’ambiente. Ogni oggetto è proposto, raccontato e commercializzato con rispetto e passione.

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Fatturato aQ

Margine lordo di aQ

Importazioni dirette, inclusicosti d i trasporto,sdoganamento, dazio

Acquisti d i prodotti e servizi dacooperative sociali e aziendeitaliane socialmenteresponsabili

2002

0ttobre ‘02 Nasce

altraQualità

Iniziamo la rac-colta fondi per il progetto sanita-rio in Bangladesh

2003

maggio ‘03 altraQualità è

socia di

Alla nostra prima fiera Organizziamo l’incontro

con Vandana Shiva

Prima collezione

2004

2005

Parte il progetto “Semi di libertà”, con Navdanya e Equoland

Inizia la collabora-zione con

per il merchandising

Nasce il progetto “Incenso Indiano”

Inizia il progetto “Te verde speranza”

Parte l’idea di

2006

2007

Alla fiera Tuttaunaltracosa Viene presentato

altraQualità sostiene la campagna

2008

Sperimentazioni: progetto Design

a Piel Acida, Oxidos e Artesa

raddoppia, con le colle-

zioni invernali

Scopriamo il copertone riciclato di

Otteniamo da Icea la certificazione biologica GOTS per i prodotti in

cotone di Assisi Garments

A Ferrara inizia il progetto

Sartoria Sinti Madaliss

2009

Sperimentazioni: progetto Design a

Craftlink

Sperimentazioni: progetto Design a Mai Handicraft

altraQualità vince il 1° premio come

“Impresa femminile innovativa”

(CCIAA Ferrara)

Esce il nostro primo Social Report 2008

2010 altraQualità presenta

il primo Chewing gum equo e bio

Sperimentazioni: A Ferrara apre

altraQualità porta

a Ferrara 1-2-3 ottobre ‘10

Pubblicazione del Social Report 09/10

In versione completa, abstract e web

Apriamo il nostro blog

Richiediamo e ottenia-mo la certificazione

Fairtrade per il cotone destinato al merchandising

Rappresentazione delle dinamiche del fatturato e del margine aQ, delle importazioni dall’estero e degli acquisti e servizi da cooperative sociali

Inizia il progetto altraQualità per

Emergency

febbraio ‘07 altraQualità è

ammessa come socia di

Parte la collaborazione con le Ong, la prima è

mergency

altraQualità viene sele-zionata per esporre la

collezione di al White dell’

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La cooperativa > quale commercio equo?

altraQualità è socia di

Agices è l’associazione di categoria di tutte le organizzazioni italiane operanti nel commercio equo, ed è nata nel maggio del 2003.

Agices è l’ente depositario della Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale in vigore dal 1999, realizzata dopo un anno di confronto

tra tutte le organizzazioni italiane del commercio equo. Agices gestisce inoltre il Registro italiano delle Organizzazioni di com-

mercio Equo e Solidale, attraverso l’individuazione di standard e indicato-ri oggettivi che rappresentino la trasposizione operativa dei principi ge-

nerali sanciti nella Carta dei Criteri.

altraQualità è membro di

Wfto (ex-Ifat) è l’autorità guida mondiale del fair trade da vent’anni. L’appartenenza è permessa solo ad organizzazioni che applichino i 10

principi del fair trade e il cui impegno sia totalmente in ambito equo soli-dale. Attualmente opera in 70 paesi, coinvolgendo più di 110 milioni di arti-

giani, agricoltori, allevatori e altri collaboratori e sostenitori. E’ una comunità globale che opera attraverso tavole democratiche e si occupa di politiche per l’accesso al mercato, servizio di advocacy, cam-

pagne, marketing e monitoraggio della filiera.

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L’Equo in tempo di crisi Questi anni di recessione economica ci hanno portato a riflettere sul senso e sulla funzione del commercio equo e solidale oggi. In un periodo in cui la gente comune vede ridotto il proprio potere d’acquisto è ancora disponibile ad un acquisto solidale, ad una scelta di consumo che tenga in

considerazione il valore reale del lavoro e i costi umani ed ambientali della produzione? A noi pare di si e una serie di dati a livello Europeo sembrano confermarlo, con alcune novità. Da un lato il richiamo del commercio equo e solidale ad uno stile di vita più sostenibile a livello socio-economico ed ambientale, si fa più attuale, più urgente e per questo più coinvolgente per il consumatore. Da un altro lato si assiste ad un cam-biamento nelle richieste del consumatore etico, ora più maturo, che cerca prodotti eticamente garantiti per l’uso comune in diverse sfere della vita quotidiana (alimentazione, regalo, arredo, cosmesi, cartoleria, abbigliamento, ecc.). Un fattore, quest’ultimo, che spinge noi operatori ad aggiornare costantemente l’offerta, cercando di sostenere gli artigiani nell’adattare le loro competenze alle nuove richieste ed aprendo spazi per altre realtà artigianali e manifatturiere. La crisi, inoltre, ha evidenziato alcune inefficienze del nostro sistema. La prima e la più macroscopica riguarda le realtà italiane (le cooperative che fanno importazione), tutte di piccola entità ad esclusione di una, con una complessità interna degna di un colosso commerciale, che si occupano di categorie merceologiche tra le più disparate (solo un esempio: tisane, abbigliamento, ceramica, bomboniere...) seguendo tutte le fasi dalla progettazione del prodotto alla distribuzione sul mercato ed occupandosi an-che della promozione, dell’attività politica legata alle nostre tematiche e di altre cose ancora. Ciò impone una profonda riflessione, soprattutto alle cooperative della nostra dimensione. Una riflessione che a nostro avviso deve portare a valutare processi di collaborazione profonda per condividere alcuni costi e per permettere a ciascuna orga-nizzazione di concentrarsi su ciò che sa fare al meglio, al fine di specializzarsi. Da anni sosteniamo questa tesi, inizialmente senza grande successo, ma ora vediamo crescere questa voglia di collaborazione tra i vari attori del commercio equo-solidale italiano. Chissà che questa recessione economica non porti davvero qualcosa di buono. “

La cooperativa e la rete del commercio equo

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La cooperativa > Le certificazioni Ogni nostro prodotto è realizzato secondo alti standard etici e ambientali

ed è monitorato da organismi indipendenti riconosciuti a livello nazionale e internazionale.

Oltre ad essere soci di Agices e membri della WFTO, diversi dei nostri prodotti hanno certificazioni aggiuntive, biologiche o fair trade.

Gots da Gennaio 2009 i tessuti in coto-ne biologico che importiamo da

Assisi Garments (India) sono cer-tificati da ICEA

secondo gli standard del

Global Organic Textile Standards (Gots), lo standard internazionale per la certificazione biologica dei tessili.

www.global-standard.org 

CCPB abbiamo scelto

metodi di produzio-ne biologica sia per i tessili che per i pro-dotti alimentari. La linea Ayurvethica,

tisane e integratori alimentari ispirati alla tradizione ayurvedi-ca indiana, è realizzata con ingredienti da agricoltura biologica ed è certificata da CCPB, organismo di controllo e certifica-

zione riconosciuto dal Ministero delle Poli-tiche Agricole Alimentari e Forestali

(MIPAAF). www.ccpb.it 

Fairtrade di cui siamo licenziatari

per i prodotti in cotone, è il marchio di garanzia del

Commercio Equo e Solida-le gestito in Italia da Fair-

trade Italia membro di FLO (Fair Trade Labelling Organisations), il coordi-namento internazionale dei marchi di garanzia,

assieme ad altri 20 marchi che operano in Europa, Stati Uniti, Canada e Giappone. Il

marchio Fairtrade garantisce prodotti lavo-rati, acquistati e distribuiti secondo i principi

del commercio equo. www.fairtradeitalia.it 

Numero produttori certificati

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Su un totale di 30 produttori dai quali abbiamo acquistato nel 2009/2010 : - 12 di loro sono membri di WFTO - 5 di loro hanno la produzione da noi acquistata certificata bio-logica (si tratta di tutti i produttori di alimentari e dei produttori di cotone organico, Esteam e Assisi Garments) - 4 di loro sono licenziatari FLO (Fairtrade) per i prodotti da noi importati e commercializzati - i 12 casi restanti sono produttori che non possono sostenere i costi delle certificazioni o che producono prodotti per i quali non esiste ancora una certificazione di prodotto, oppure che sono in corso di conversione. Per questi produttori ci preoccupiamo, ancor più scrupolosamente, di controllare personalmente l’ade-renza di fatto agli standard equo solidali e di rispetto dell’am-biente. Questi produttori sono accreditati indirettamente al registro Agices come fornitori aderenti ai principi equo solidali e monitorati periodicamente secondo il regolamento Agices.

9

Fare commercio equo Progetti e sperimentazioni … da pg. 10 Il progetto sanitario … pg. 10 Promoetica per il merchandising … pg. 12 Trame di storie … pg. 14 Incenso indiano … pg. 17 Ayurvethica … pg. 18 El otro plan colombia … pg. 20 altraQualità per Emengency … pg. 24

Collaborazioni … pg. 26 Viaggi … pg. 27 Viaggi e incontri con i produttori … pg.27 Viaggi di design con Edoardo Perri … pg. 28 Fotoracconto del laboratorio presso Craftlink … pg. 29

Analisi della commercializzazione … pg. 30 Comunicare e raccontare … pg.32 

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Fare commercio equo > Progetti e sperimentazioni

Progetto sanitario, presso la manifattura di SHB Garments, a Dhaka - Bangladesh

Il punto della situazione: il boom delle manifatture e lo sfruttamento dei lavoratori

Negli ultimi 25 anni l’industria tessile del Bangladesh è cresciuta a partire da un livello praticamente nullo, fino a diventare il settore più importante del paese. Nel 1977 c’erano solo otto fabbriche d’abbigliamento nello stato. Oggi ce ne sono almeno 4 000, che impiegano 2 milioni di lavoratori e che generano il 76% del valore totale delle esportazioni. I due milioni di lavoratori del settore provengono, per la maggior parte, da un am-biente rurale e contadino, emigrati alla ricerca di lavoro nelle grandi città. La perife-ria della capitale Dhaka oggi è punteggiata di decine di fabbriche tes-sili dove operai ed operaie lavorano giorno e notte in condizioni mol-to difficili. La settimana lavorativa media è di 80 ore e molte donne sono regolarmente obbligate a lavorare tra le 14 e le 16 ore al giorno. L’igiene è carente e gli operai sono spesso chiusi a chiave nelle fab-briche durante i turni. Questo, anche Il 15 dicembre 2010 quando a Narsinghapur l’ennesimo incendio in una fabbrica ha provocato la morte di 26 persone, ferendone altre 100. Le uscite di emergenza erano chiuse a chiave. La fabbrica produce per marchi internazionali e non ha fermato la produzione neanche un giorno dopo l’incendio.

Fondi accantonati anno per anno e ampliamento del progetto

Il progetto Nel 2003 abbiamo iniziato ad accantonare parte delle risorse derivanti dalla vendita di T-shirt del merchandising per realizzare un progetto a beneficio dei lavoratori della manifattura di Dhaka, che le producono. Abbiamo deciso di lavorare insieme a SHB Garments perché la manifattura offriva condizioni lavorative e umane molto migliori rispetto a tutte le altre manifatture della capitale. I salari erano al di sopra del minimo previsto per legge e veniva garan-tito un lavoro stabile per centinaia di lavoratori (attualmente più di 500, al 90% don-ne), inoltre l’ambiente di lavoro era pulito, salubre e sicuro.

Ma volevamo fare qualcosa in più. Inseguito ad una indagine fatta da Aarong-Brac e da alcune ong partner era emerso che le carenze del sistema sanitario pubblico si ripercuotevano fortemente sulle condizioni di vita dei lavoratori. Perciò decidemmo in accordo con Aarong-Brac di procedere con un progetto sanitario di educazione, prevenzione e cure di base. Il monitoraggio sull’andamento del progetto viene fatto attraverso le nostre visite (almeno annuali), a cui si sommano i controlli fre-quenti delle ong locali. Nel corso del 2010/2011 il progetto sarà este-so ad una seconda manifattura (Minar) attraverso la copertura

delle visite e delle cure oculistiche. Ad ogni lavorato-

re viene offerto un contro l lo medico completo semestrale gra-tuito. Attraverso Brac si procede poi con un’indagi-ne sui bisogni sanitari dei lavo-ratori.

Mappatura dei risultati dell’in-dagine e con-fronto sulle proposte.

P r i m o check-up C o m p l e t o per tutti i lavoratori

Creazione di un ambulatorio interno alla fabbrica, il medi-co è presente 3 volte a setti-mana. Ogni lavoratore pos-siede una health card perso-nale. I farmaci comuni sono coperti dal fondo.

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

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Primo ciclo annuale di lezioni sull’educazione sanitaria (igiene di base e strumenti per la cura dell'igiene, informazione sulle malattie a trasmis-sione sessuale).

Vengono creati dei fondi aggiuntivi per le gravidanze, per la cura e le operazioni di casi difficili .

Inizia l’accanto-namento per una seconda m a n if a t t u r a (Minar).

Riorganizzazione per il cambio di proprietà di SHB.

Definizione del pro-gramma presso Minar e programmazione delle visite oculistiche per il 2011

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Interviste ai lavoratori di SHB Garments

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Prezzo trasparente di una T-SHIRT in cotone a manica corta

per il merchandising (marzo 2010)

Hosne Ara ha 37 anni, viene da un villaggio sulla costa e si è trasferita a Dhaka con suo marito 15 anni fa. Ha 4 figli, fra i 10 e i 20 anni. Lavora presso SHB da 6 anni, ha iniziato a lavorare come helper e ora è specializzata nella finitura delle magliette. Poter consultare la dottoressa è stato molto importante per lei, perché in seguito ad una visita specialistica le è stato diagnosticato un linfonodo nella zona tiroidea. E’ stata operata 6 mesi fa ed è stata a casa in malattia per 4 mesi, ricevendo il salario minimo. Ora è tornata a lavorare da due mesi, ma con orario part-time e mansioni leggere perché è ancora in convalescenza. Dice che è molto con-tenta di lavorare lì e di avere la possibilità di consultare delle brave dottoresse e di avere rimborsate anche le cure più costose.

Labli ha 18 anni e lavora qui da 2. E’ di Dhaka, vive con lo zio, due sorelle e un fratello. Ha iniziato a lavorare come helper e nel giro di 8 mesi è diventata operatrice della mac-china da cucire semplice, dice che è contenta del suo stipendio e della possibilità di crescita professionale. Ha consultato il medico 5 volte durante l’anno per problemi sem-plici, e ha ricevuto gratuitamente delle medicine per la tosse. Inoltre è molto contenta delle lezioni di educazione sanitaria iniziate quest’anno, e la parte che ha trovato più interessante è stata quella sulla cura e l’igiene personale, perché non era a conoscenza di alcune regole di base che ora le sono molto utili. Hasinaha ha 22 anni e lavora qui da 5. E’ contenta del suo lavoro attuale e in questi 5 anni ha notato diversi miglioramenti nell’ambiente di lavoro. Dice che SHB è un’azienda diversa dalle altre per le migliori condizioni lavorative e salari, perché gli straordinari sono pagati e per la presenza di un medico e delle lezioni di educazione sanitaria. Lei ha consultato il medico 3 volte nell’ultimo anno per problemi e malattie comuni. Inoltre, ha trovato molto utili le lezioni sull’igiene personale e sulle malattie virali.

Nazneen ha 22 anni e lavora qui da 4. Ha iniziato a lavorare come helper e ora è operatrice alla macchina da cucire. E’ l’unica fonte di reddito della famiglia, insieme a suo padre, che però è molto vecchio, facendo il guidatore di rickshaw è sempre molto affaticato e guadagna poco. Il suo stipendio quindi è fondamentale e permette anche di far studiare il fratello. Dice che ha trovato utili le lezioni sull’igiene personale ma soprat-tutto quelle sull’aids e sulle malattie sessualmente trasmissibili, di cui non sapeva nulla. Chiede se sarà possibile, di allargare il progetto sanitario includendo l’assistenza dei familiari malati.

Voce di costo Valori %

costo della materia prima: cotone filato 50,23 tk

lavoro di maglieria fatto con macchine industriali 2,71 tk

tintura del tessuto effettuata con macchine semi-industriali

23,32 tk

costo del lavoro di taglio, cucito, stiratura 17,85 tk

filo per cucire, etichetta, busta di plastica, cartone di imballaggio

8,20 tk

Controllo qualità, imballaggio, spese amministrative per spedizione, presso Aarong 21,80 tk

quota del 2,5% sul prezzo fob accantonata per il progetto sanitario 3,18 tk

Prezzo FOB pagato al produttore 127, 29 tk

51% € 1,52

Costo trasporto e sdoganamento: trasporto tramite container, documentazione, pra-

tiche doganali, competenze spedizioniere € 0,21 7%

Costo finanziario dell'anticipo pagato al produttore, costi dei bonifici

esteri, oneri e commissioni € 0,14 5%

Costo progettuale: costo della progettazione dei capi, confezione pro-

totipi e cartamodelli, eventuali prove di stampa, spese DHL

€ 0,10 3%

Totale costo del prodotto per altraQualità € 1,97 66%

Margine altraQualità per spese amministrative, retribuzione del lavoro,

spese di gestione, tutti i costi generali dell’importa-tore/distributore all’ingrosso

€ 0,98 33%

Prezzo finale medio al cliente (iva esclusa) € 2,95 100%

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Fare commercio equo > Progetti e sperimentazioni

Prodotti etici ed ecosostenibili per la comunicazione d’azienda e il fundraising

Scelte di stile Etico, ecologico e di design: è lo stile della linea promozionale di altraQualità.

Da anni proponiamo esclusivamente prodotti provenienti da filiere produttive trasparenti, garanti-te senza sfruttamento del lavoro e dal basso impatto ambientale. Tutti i materiali sono naturali, ecologici o riciclati: cotone organico, tagua (l’avorio vegetale dell’a-mazzonia), pietra saponaria, ceramica, carta artigianale di gelso o camere d’aria recuperate e tra-sformate in borse, astucci porta laptop e porta cellulari. Dall’abbigliamento all’oggettistica ogni pro-dotto è la perfetta unione di design e solidarietà, per aggiungere alla comunicazione d’impresa un messaggio di responsabilità sociale e consapevolezza ambientale, attraverso un oggetto originale e dall’alto valore aggiunto. Sviluppare prodotti completamente sostenibili è stata per noi una scelta di campo. Sin dai primi anni abbiamo creato relazioni, individuato partner e costruito filiere produttive che garantiscono prodotti eticamente ed ecologicamente sicuri, realizzati da piccole organizzazioni del Sud del mondo. In termini concreti: ogni prodotto è frutto di un lavoro artigianale di qualità pagato equamente, svolto in condizioni sicure e in ambienti salubri, con processi produttivi non inquinanti e rispettosi dell’ambiente. Promoetica è stato anche lo strumento attraverso il quale abbiamo finanziato il progetto sanita-rio: sin dall’autunno del 2003 con alcuni partner abbiamo deciso di stanziare una parte del ricavato delle t-shirt a beneficio dei lavoratori della manifattura SHB Garments di Aarong-Brac.

Produttori coinvolti fin’ora nel progetto:

Hanno scelto PROMOETICA finora: Amnesty International, Emergency,

LAV-LegaAntiVivisezione, MSF-MediciSenzaFrontiere, Focsiv,

UNHCR, Ibo Italia, Mani Tese, Legabiente, Botteghe della solidarietà,

Internazionale, Slow Food, Comitato Addio Pizzo, Arcigay-Il Cassero,

Un ponte per…, Coordinamento Agende 21, Immagini e cinema, La Sinistra Arcobaleno, Provincia di Ferrara, Provincia di Bologna,

Terra di Tutti Film festival, la Feltrinelli, Arci, Urbit,

Fondazione di Venezia per il teatro, Peschiera in Bici, ToscanaLab, Samuele Bersani, Fiom, Naga,

Terra mia, Chico Mendes, Aiutare i bambini, Alfa Romeo,

… … e molti altri … ...

Aarong - Brac Assisi Garments Piel Acida/ Sapia Cyclus Esteam

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I produttori di PROMOETICA Analisi sul valore dei prodotti degli ordini di merchandising 2009 e 2010

Investire e promuovere un merchandising equo e rispettoso dell’am-biente ha dato finora dei buoni risultati e ci ha incentivato ad una continua rielaborazione delle proposte, innovando, diversificando l’offerta e cercando anche di differenziare il tipo di servizio presta-to: dalla progettazione del prodotto alla realizzazione di linee ad hoc complete, dall’assistenza per la produzione, fino alla presa in carico degli ordini e della logistica (come facciamo per Amnesty Internatio-nal, Medici senza Frontiere ed Emergency). I prodotti più richiesti sono tessili (91,5% sul fatturato totale): t-shirt e shopper, neutre o stampate, prodotte principalmente da Aarong, e le felpe in cotone biologico di Assisi Garments. Il valore aggiunto dato dal marchio biologico o Fairtrade è stato riconosciuto e parti-colarmente apprezzato tra i nostri partner. Tra gli altri prodotti hanno avuto successo gli articoli in camera d’a-ria riciclata di Cyclus (4%) e i prodotti di tagua di Sapia (2,8%).

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73,

57%

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Cyclus 3,83%

Esteam 1,73%

Smolart 0,87%

Navjeet 0,52%

Usha 0,38% Equoland 0,2%

TPI 0,13%

Prokritee 0,1%

Sapia 2,66%

Um Thai 0,03%

€ 1.526.269

€ 49 8.247

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250.000

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2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Fatturato aQ

Fatturato PROM OETICA

Sacchetti 0,1%

TOT. FATTURATO TESSILE: 91,5%

T-shirt e shopper 51,9%

Felpe bio 11,3%

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I prodotti di PROMOETICA Analisi sul fatturato degli ordini di merchandising 2009 e 2010

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Trame di storie è una linea di abbigliamento equosolidale che coinvolge organismi di produttori di diversi Paesi del Sud del Mondo. Come un viaggio, parte dall’incontro con la materia e con le conoscenze tradizionali di chi da sempre la utilizza e continua tra le mani di chi acquista uno dei capi Trame di Storie . Nata nel 2003, è arrivata alla 9° edizione nel 2011: nove anni di ricerca, sviluppo e creazione di abiti interamen-te realizzati nel pieno rispetto dei diritti di chi produce, con metodi tradizionali a basso impatto ambientale, tessuti naturali, ricami, stampe e dettagli che riprendono le tecniche locali. Ogni anno vengono create due collezioni complete (primavera-estate e autunno-inverno) composte da capi realizzati da produttori diversi (Bangladesh, India, Nepal, Vietnam) che si incrociano e si abbinano nei modelli e nei colori. Il nostro progetto vuole offrire ai consumatori consapevoli la possibilità di fare una scelta equo solidale, an-che nell’abbigliamento, oltre la semplice T-shirt: abbiamo voluto creare una collezione completa, con abiti che si potessero abbinare tra loro, realizzando più combinazioni e molte possibilità d’uso. Abbiamo scelto tessuti delle tradizioni locali dei nostri partner, recuperando antiche tecnologie di tessitura: così sono nati abiti in lino, canapa, seta non violenta, endi cotton ed endi silk, cotone malka e khadi. Anno dopo anno, grazie al crescente apprezzamento di Botteghe del Mondo e consumatori, abbiamo inserito nuovi tessuti e conso-lidato il rapporto con i produttori coinvolti, che, insieme a noi, sono cresciuti in qualità del lavoro e dei risulta-ti. Infine, abbiamo continuato la ricerca sui tessuti e sulle decora-zioni aumentandone la varietà e aggiungendo una linea di bigiotte-ria in tagua abbinata ai colori della collezione e una linea di borse.

Fare commercio equo > Progetti e sperimentazioni

, vestire equosolidale

A migliaia i fili si intrecciano sui telai, a formare trame vitali...

Da Gennaio 2009 i tessuti in cotone organico della collezione invernale di Trame di Storie sono cer-tificati da ICEA secondo gli standard del Global Organic Textile Stan-dards (Gots).

I dati sul fatturato del 2003 e del 2004, sono

parziali. Per il 2003 è escluso il

fatturato della vendita di vestiti e sono incluse

solo le t-shirt. Per il 2004 sono inclusi solo è inclusa solo una

parte dell'abbigliamento.

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

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180.000 Fatturato del progetto

Impegno progettuale

Acquisti vestiti e t-shirts

Legenda:

Costi di pro-gettazione,

sartoria, spedizioni e promozione

suddiviso in:

Costi di im-portazione

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e I dati sul fatturato del 2003 e del 2004, sono parziali. Per il 2003 è escluso il fatturato della vendita di vestiti e sono incluse solo le t-shirt. .Per il 2004 è inclusa solo una parte dell'abbigliamento.

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Tram

e di storie

Dal nostro blog

Telai sott’acqua Novembre 2009 A volte ci si mette anche la natura. Saravan, il nostro referente per Auromira, ci ha scritto per avvertirci che i campioni per la presentazione della linea estiva di Trame di storie tarderanno. Tutto il Tamil Nadu, la regione di Auro-ville, dove ha sede Auromira, da una decina di giorni è sotto una pioggia incessante che ha provocato danni alle case, alle strade, alle persone e ai laboratori artigiani. Le piogge monsoniche hanno provocato allagamenti che a loro volta hanno bagnato i telai con i quali si stavano tessendo le stoffe per i nostri abiti. Inconvenienti che capitano quando si lavora direttamente con i piccoli produttori e che si sommano agli altri mille -a volte semplici altre meno- contrattempi quotidiani. Mi vien da sorridere (ma è un sorriso un pò storto) pensando alle sfilate di Milano e Parigi del mese scorso, in cui venivano presentate le collezioni estive delle maison: grandi apparati scenici, roboanti macchine da soldi e da spettacolo, complesse geografie di potere che muovono enormi interessi economici, nascondendo gli anelli più piccoli di questa luccicante catena. Distanti anni luce dalla vita reale fatta anche di monsoni e telai sott’acqua. I monsoni non sono solo fonte di difficoltà, ma sono un elemento fondamentale dell’equilibrio climatico dell’India. Il regime monsonico scandisce i ritmi di vita di vita di tutta la regione e da esso, dalla sua regolarità, dipende la sopravvivenza di milioni di indiani. L’India è attraversata dal Tropico del Cancro e gran parte del paese si trova nella zona dei grandi deserti tropicali. Esiste però un solo grande deserto, il THAR, nel Rajasthan. E sono proprio i monsoni, a permettere all’India di sfuggire al clima desertico. L’arrivo ciclico delle grandi piogge monsoniche è importante ma delicatissimo: l’agricoltura dei villaggi, dipendendo dalla regolarità del monsone, è costantemente precaria. Se le piogge sono eccessive i raccolti marciscono, le acque invadono le campagne e le città. Il riscaldamento globale può alterare questo fragile equilibrio, causando stagioni monsoniche con scarse piogge e conseguenti periodi di forte siccità (come è stato a maggio-giugno di quest’anno) che si alternano a inondazioni: entrambe le situazioni hanno esiti disastrosi per la popolazione.

“ Abbigliamento T-shirt

2003 Aranya, Bibi Russel, Craftlink, Grameen Uddog, Imagination Aarong

2004 Bibi Russel, Craftlink, Grameen Uddog, Imagination, Mahaguti Aarong Bigiotteria

2005 Craftlink, Grameen Uddog, Imagination, Mahaguti Aarong, I ranozoi Piel Acida

2006 Craftlink, Grameen Uddog, Imagination, Mahaguthi, Grrc Aarong, I ranozoi, L’Eco Piel Acida

2007 Assisi garments, Auromira, Ayesha Abed Fundation, Grrc , Craftlink, Grameen Uddog, Mahaguti Aarong, L’Eco Piel Acida Borse

2008 Assisi garments, Auromira, Ayesha Abed Fundation, Grrc, Craftlink, Grameen Uddog, Mahaguti Aarong, L’Eco Piel Acida Cyclus,

Manifactura Aritza

2009 Assisi Garments, Auromira, Ayesha Abed Fundation, Grrc, Craftlink, Weavers weel Aarong, L’Eco Piel Acida Cyclus,

Manifactura Aritza

2010 Assisi Garments, Auromira, Ayesha Abed Fundation, Grrc, Craftlink, Weavers Weel Aarong, L’Eco Piel Acida/

Sapia Cyclus,

Manifactura Aritza

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VOCE DI COSTO € %

Prezzo FOB al produttore: include stoffa, sartoria, margine, imballaggio e trasporto fino alla zona di partenza per l'Italia

€ 9,08 25,0%

Costi di trasporto e sdoganamento: trasporto tramite aereo, documentazione,

pratiche doganali, competenze spedizioniere € 1,16

Costo finanziario dell’anticipo pagato al produttore, costo dei

bonifici esteri, oneri e commissioni € 0,64

Costo totale del prodotto per aQ € 5,12 39%

Margine altraQualità per spese amministrative, retribuzione del

lavoro, spese di gestione, tutti i costi generali dell’importatore/ distributore all’ingrosso

€ 7,59 20,9%

Margine medio Bottega per spese amministrative, retribuzione del

lavoro, spese di gestione, tutti i costi generali del distributore al dettaglio

€ 14,53 40,0%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa) € 36,33 100,0%

Iva 20% € 7,27

Prezzo finale al consumatore € 43,60

Dazio del 9,6% del valore della merce € 0,87

Costo progettuale: progettazione dei capi, confezione prototipi e cartamodelli, trasporti campioni, spese pro-

mozione collezione

€ 2,45

Prezzo trasparente Gonna Assam quadri rosa-marrone

Collezione Trame di Storie 2010, prodotto da Auromira, India

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Fare commercio equo > Progetti e sperimentazioni

Incenso indiano, Saperi tradizionali e profumo d’innovazione

VOCE DI COSTO € %

Prezzo FOB Chennai: produzione artigianale degli stick e trasporto

fino al luogo di caricamento del container € 0,31 26,50%

Costi di trasporto e sdoganamento: trasporto tramite nave, documentazione,

pratiche doganali, competenze spedizioniere € 0,09

Costo finanziario dell’anticipo pagato al produttore, costo dei

bonifici esteri, oneri e commissioni € 0,02

Costo totale del prodotto per aQ € 0,42 35,90%

Margine altraQualità per spese amministrative, retribuzione del

lavoro, spese di gestione, tutti i costi generali dell’importatore/ distributore all’ingrosso

€ 0,25 21,40%

Margine medio Bottega per spese amministrative, retribuzione del

lavoro, spese di gestione, tutti i costi generali del distributore al dettaglio

€ 0,50 42,70%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa) € 1,17 100,00%

Iva 20% € 0,23

Prezzo finale al consumatore € 1,40

Prezzo trasparente incenso al sandalo 10 bastoncini, codice IN0021019

Prodotto da New School Craft, India

Sperimentazioni e nuove strade per l’incenso tradizionale indiano totalmente naturale, senza componenti artificiali dannosi.

Incenso indiano è un progetto nato nel 2003 in collaborazione con il nostro par-tner New School Craft, con l’obiettivo di lavorare insieme per trovare nuove for-me per distribuire il loro prodotto più tradizionale. Ne sono nate moltissime fragranze e diverse linee: classico in stick oppure in va-setto, in confezione regalo, con carta riciclata da giornali indiani e con portaincen-si in ceramica decorati. Il progetto ha superato molte difficoltà: problemi di salute dell’anziana guida di NSC e la sfiducia generale dei consumatori a causa della progressiva diffusione di incensi prodotti con aromi chimici e tossici. Ciò nonostante continuiamo a collaborare e credere in questo progetto “aromatico” e al 100% naturale che rispetta le persone, le tradizioni e l’ambiente.

2003

2004/05

2007

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14.300 confezioni, 564kg, $6

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11.400 confezioni, 390 kg, $5.002

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Fare commercio equo > Progetti e sperimentazioni

: tè, tisane e integratori biologici in collaborazione con

Ayurvethica è una linea di tè e tisane equosolidali e biologiche ispirata all’antica tradizione ayurvedica indiana. L’Ayurveda, in sanscrito “conoscenza della vita” o “scienza della vita”, intende la cura del corpo come rigenerazione e mantenimento dell’armonia, e considera la salute come il risultato dell’equilibrio tra corpo e spirito, uomo e ambiente. Il progetto Ayurvethica vuole unire la ricerca di un benessere naturale con la sfera dell’etica in una filiera produttiva garantita del punto di vista etico, sociale e ambientale. Ayurvethica infine coniuga la tradizione e la natura con il rigore delle preparazione erboristiche controllate. Le formulazioni sono preparate e verificate da una esperta tecnologa ali-mentare in base ai principi attivi di ogni erba. La qualità degli integratori è assicurata dalla selezione delle erbe, tutte da agricoltura biologica, e dal controllo di ogni fase del processo di produzione. Coltivate da produttori che garantisco-no gli alti standard socio-economici del commercio equo, le erbe sono poi miscelate da una azienda partner italiana specializzata nella produzione di fito-preparati, prodotti dietetici e integratori alimentari. Le tisane Ayurvethica sono riconosciute dal Ministero della Salute come integratori alimentari .

2005

2006

2007 2008

2009

Costo progettuale: €40.282 Materia prima (Phalada, TPI): € 21.749, kg 2.457

Costo progettuale: €45.419 Materia prima (Phalada, TPI): € 49.804, kg 4.610

Costo progettuale: €34.100 Materia prima (Phalada, TPI):

€ 2.302, kg 326

Costo progettuale: €41.265 Materia prima (Phalada, TPI, Lendi):

€ 14.544, kg 1.906

Costo progettuale: €47.692 Materia prima (Phalada, TPI, Lendi): € 13.726, kg 2.648

Abbiamo lavorato con i produttori per rinnovare la linea e i prodotti. La nuova produzione sarà completata nel corso del 2011.

2010

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Il costo progettuale include:la consulenza di una tecnologa alimentare, l’analisi di qualità, il confezionamento e la progetta-zione della grafica.

Nel 2007 la crea-zione della linea di integratori in opercoli ha com-portato alti costi progettuali per ricerca, sviluppo prodotti e confe-

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Ayurvethica

Produttori coinvolti nel progetto:

Peshok workers commetee (TPI): comitato di piccoli produt-tori che ha recuperato la

piantagione di tè della qua-le erano dipendenti, situa-

ta nel Darjeeling.

Phalada: associazione di 110 piccoli agricoltori residenti nello stato del Karnataka colti-vatori di erbe e spezie bio-

logiche.

VOCE DI COSTO € %

Costo FOB erbe biologiche per tisana da Phalada, India € 0,15 9,23%

Costi di trasporto e sdoganamento: trasporto tramite container, documentazione,

pratiche doganali, competenze spedizioniere € 0,04 2,4%

Costo analisi di laboratorio € 0,01 0,67%

Costo confezionamento e progetto grafico € 0,47 27,33%

Costo di ricerca per il progetto, viaggi e spese amministrative € 0,03 1,9%

Costo finanziario dell’anticipo pagato al produttore, costo dei bonifici esteri, oneri e commissioni

€ 0,06 3,47%

Costo totale del prodotto per aQ € 0,78 45%

Margine altraQualità per spese amministrative, retribuzione del lavo-

ro, spese di gestione, tutti i costi generali del-l’importatore/ distributore all’ingrosso

€ 0,26 15%

Margine medio Bottega per spese amministrative, retribuzione del lavo-

ro, spese di gestione, tutti i costi generali del distributore al dettaglio

€ 0,69 40%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa) € 1,73 100%

Iva 10% € 0,17

Prezzo finale al consumatore € 1,90

Prezzo trasparente Tisana bio Twak,

Digestiva, 10 filtri da 2 gr, codice al0050008

Per offrire un prodotto di altissima qualità, abbiamo coniugato al meglio ottimi te ed erbe biologici con un accurato processo di confezionamen-to in bustina singola che permette di conservare al meglio il profumo, il sapore e le proprietà delle erbe, così come gli olii preziosi che le compon-gono. La notifica dei prodotti come integratori alimentari presso il mini-stero della salute garantisce l'efficacia dei principi attivi contenuti nelle tisane e prescrive in maniera dettagliata tutte le fasi di lavorazione se-condo alti standard di qualità.

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Fare commercio equo > Progetti e sperimentazioni

El otro plan colombia, progetto di valorizzazione dell’artigianato colombiano

Il progetto ha preso forma dalla stretta collaborazione con Piel Acida (oggi Sapia), un laboratorio artigianale di Bogotà che si è trasformato in un centro di fermento e sperimentazione artigianale,

e che ha aggregato molti altri laboratori e artigiani in un percorso di sviluppo socioeconomico e di qualità delle produzioni. Piel Acida è una azienda piccola, ma molto attiva, che ci ha fatto conoscere la grande vitalità del piccolo artigianato, soprattutto femminile, colombiano e i problemi riguardanti la forte e cronica disoccupazione, in particolare nelle grandi città come Bogotà, approdo di tutti i desplazados (famiglie intere scappate

dalle campagne a causa della guerriglia). Con Piel Acida abbiamo iniziato a lavorare sul primo, positivo, aspetto, cercando altre realtà artigianali da inserire nel circuito equo solidale.

Si è costituito così un nucleo di piccole imprese, di laboratori, di persone con le quali sviluppare nuovi prodotti anche con la collaborazione di un designer ita-liano, Edoardo Perri, che ha passato un periodo in Colombia. Edoardo ha lavorato con gli artigiani, per sperimentare ed innovare le produzioni, sempre nel

rispetto dei loro tempi e della loro cultura. Nel 2009, dall'incontro fra Piel Acida e Salvarte nasce SAPIA, nuova impresa che intende valorizzare la produzione artigianale colombiana, unendo le rispettive

competenze nella promozione del lavoro di piccole imprese artigiane sul mercato locale e su quello internazionale, e rafforzando il comune impegno nella sostenibilità sociale e ambientale della produzione artigianale.

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6% Manifactura Ariza: borse il pelle e plastica riciclata 1,72%

Arte a mano: presepi decorati a mano 0,59%

Benacho TeJedor: giochi per bambini in cotone riciclato

Chelei: prodotti in cartapesta 0,35%

Antakarana: oggettistica di design in legno 0,32%

Dekomadera: giochi e oggettistica in legno decorata 0,31%

Arca de lana: animaletti in filo di lana e cotone 0,28%

Asmudes/Tayte: accessori in lana 0,20%

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Produttori El Otro plan Colombia Rappresentazione a dispersione sulla base di fatturato e

quantità vendute da aQ degli anni 2009/2010

I laboratori sono diverse realtà diretta-mente collegate a Piel Acida, che intervie-ne come appoggio, riferimento e coordi-namento per il loro inserimento nell’ambi-

to del fair trade.

Si tratta di piccole aziende, artigiani o designer dalle produzioni particolari, inno-vative, ecologiche, colorate... che trovano in questo spazio la possibilità di portare avanti la propria attività, l’appoggio nella commercializzazione e nella ricerca di mercati di sbocco che valorizzino i loro

prodotti, sia a livello locale che internazio-nale. I prodotti sono in gran parte piccoli oggetti, prodotti manualmente. Prodotti che, senza questo progetto, avrebbero

uno sbocco limitato e incerto.

Accostare il valore del fatturato alle quantità vendute evidenzia le specificità dell’artigianato dei singoli produttori.

In particolare i prodotti di Cyclus hanno un valore unitario elevato, dovuto principalmente allo studio continuo nello sviluppo di nuovi prodotti e ai costi di lavorazione della materia prima, che pur es-sendo di recupero richiede trattamenti accurati che la rendano

riutilizzabile. Oxidos offre una gamma molto variegata di articoli, variabili per valore e utilizzo e si pone quindi ad un livello intermedio di prezzo unitario, mentre Sapia si è specializzata nella produzione di piccoli articoli da regalo e di bigiotteria, con un target di prezzo più contenuto. Piccoli pezzi, colorati e accurati, che hanno avuto

sempre molto successo. La posizione in alto a destra spiega l’alto fatturato con l’elevata diffusione dei prodotti.

ASMUDES/TAYTEARCA DE LANADEKOMADERA

ANTAKARANA

CHELEI BENACHO TEJEDOR

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Dal nostro blog

Blanca, mani che profumano d’arancia Giugno 2010 Blanca ha 59 anni, vive a Bogotà ed è un “satelite” di Sapia/Piel Acida.

La capitale colombiana con i suoi più di sette milio-ni di abitanti è una città in continua espansione e Blanca lo sa bene. Per raggiungere il laboratorio di Sapia/Piel Acida dall’estrema periferia in cui vive, Blanca impiegherebbe circa 2 ore, ma la scelta di divenire un “satelite”, lavorare cioè a cottimo da casa, le ha permesso di avere uno stipendio riu-scendo allo stesso tempo ad accudire gli 8 figli e i 29 nipoti. Essere un satelite a Sapia/Piel Acida significa essere rispettate e valoriz-zate come qualsiasi altro lavoratore: Sapia paga i lavoratori assunti se-condo le norme di legge e riconosce loro tutti i benefici di legge possibili, oltre a premi stabiliti dalla ditta in funzione degli utili. Le “sateliti” vengono pagate al pezzo, il cui valore è calcolato in base al tempo medio impiegato da un artigiano per produrlo e include tutti i benefici goduti dal lavoratore

assunto. L’artigiano satellite può decidere se incassare tutta la somma - cosa che in ge-nere avviene - o farsi versare i contributi come si fa per i dipendenti. Sapia/Piel Acida assicura quindi stabilità e sicurezza ai propri artigiani e Blanca ne è consapevole e orgogliosa: le piace il proprio lavoro e le persone con cui lo condivide. Questo entusiasmo si rivela anche nella qua-lità dei prodotti e nella precisione e puntuali-tà con cui li realizza: è una delle migliori arti-giane ed è espertissima nella lavorazione della buccia di arancia. Per questi motivi è stata scelta proprio Blanca per partecipare alla fiera di Genova e per tenere un laboratorio per bambini a Ferrara, nella Equilibreria Le Pagine.

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Dal nostro blog

La scommessa di Rosa Settembre 2009 Era già da molto tempo che volevamo averla qui, in Italia, per farla conoscere alle botteghe e mostrare anche a lei dove termina il viag-

gio del suo lavoro. E finalmente quest’anno si è presentata l’occasione giu-sta. Rosa è stata la prima a scommettere con Ana Maria su una idea piuttosto folle, quella di creare una realtà artigianale a partire da bucce di arancia. I primi esperimenti nel garage della famiglia di Ana Maria a Bogotà, le corse per portare dentro e fuori a seconda del tempo le bucce a essiccare, i litri e

litri di spremute bevute per recuperare ma-teria prima e le prime gloriosissime vendite. Con grande allegria e spontaneità, Rosa ci ha raccontato come con Piel Acida si sia realizzato il sogno di vivere del proprio lavo-ro e permettere a molte altre donne in con-dizioni difficili, abbandonate dai mariti, come ce ne sono tante a Bogotà, di fare altret-tanto. La scommessa nata nel garage è una azienda vera e propria con più di 40 dipen-denti interni , vari laboratori partner e negli ultimi mesi è cresciuta ancora di più unen-dosi a un’altra azienda locale, Salvarte, nata per valorizzare e diffondere l’artigianato colombiano.

Nonostante la crescita, i rapporti interni a Piel Acida (che d’ora in poi, si chia-merà Sapia) sono rimasti gli stessi degli inizi: si respira un’aria familiare, aperta, collaborativa. E’ una organizzazione attenta alle persone, capace di offrire a chi si dà da fare e vuole crescere professionalmente, nuove op-portunità. E’ una struttura orizzontale e generosa, come è testimoniato dalla continua ricerca di nuovi produttori da inserire nel circuito del commercio equo, aiutandoci a realizzare il progetto di El otro plan Colombia.

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Prezzo trasparente Orologio da parete Gufo

codice CO4030417

prodotto da Oxidos, Colombia

VOCE DI COSTO € %

Prezzo FOB Cartagena: produzione dell’orologio e trasporto fino

al luogo di caricamento del container € 6,58 30,85%

Costi di trasporto e sdoganamento: trasporto tramite container, documen-tazione, pratiche doganali, competenze

spedizioniere

€ 0,66

Costo finanziario dell’anticipo pagato al produttore, costo dei bonifici esteri, oneri e commissioni

€ 0,46

Costo totale del prodotto per aQ € 7,70 36,10%

Margine altraQualità per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese di gestione, tutti i costi

generali dell’importatore/ distributore all’ingrosso

€ 4,46 20,90%

Margine medio Bottega per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese di gestione, tutti i costi

generali del distributore al dettaglio

€ 9,17 43,00%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa) €21,33 100%

Iva 20% €4,27

Prezzo finale al consumatore € 25,60

VOCE DI COSTO € %

Prezzo FOB Bogotà produzione della borsa e trasporto fino al

luogo di caricamento sull’aereo € 25,59 31,18%

Costi di trasporto e sdoganamento: trasporto tramite aereo, documentazio-ne, pratiche doganali, competenze spedi-

zioniere

€ 5,12

Costo finanziario dell’anticipo pagato al produttore, costo dei bonifici esteri, oneri e commissioni

€ 1,79

Costo totale del prodotto per aQ € 32,50 39,60%

Margine altraQualità per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese di gestione, tutti i costi

generali dell’importatore/ distributore all’ingrosso

€ 14,29 17,40%

Margine medio Bottega per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese di gestione, tutti i costi

generali del distributore al dettaglio

€ 35,29 43,00%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa) € 82,08 100,00%

Iva 20% € 16,42

Prezzo finale al consumatore € 98,50

Prezzo trasparente Borsa PC in camera d’aria riciclata

codice CO0071804

prodotto da Cyclus, Colombia

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Fare commercio equo > Progetti e sperimentazioni

altraQualità per

a sostegno del centro di maternità Anabah, in Afghanistan altraQualità per Emergency è una nuova linea di alimentari equo solidali per sostenere il centro di maternità di Anabah gestito da Emergency in Afganistan, nella Valle del Panshir , abitata da circa 250.000 persone e priva di altri presidi sa-nitari. Il Centro di maternità di Emergency ad Anabah offre servizi di ostetricia e ginecologia alle donne della Valle del Panshir e di neonatologia per i piccoli nati presso il Centro. Presso il centro è inoltre disponibile un programma di assistenza prenatale, rivolto alle gestanti, al fine di prevenire ed eventualmente curare anticipatamente condizioni critiche che altrimenti renderebbero necessarie terapie d’urgenza, mettendo a rischio la salute di madri e bambini. In media oltre la metà delle donne che si rivolgono al Centro di Emergency per partorire hanno potuto beneficiare del servizio di assistenza prenatale. Ogni anno 500.000 euro sono necessari per mantenere il centro di maternità, con questo progetto vogliamo contri-buire devolvendo a Emergency una percentuale del prezzo di ogni confezione: l’11% per il caffè e il 15% per tè e cioccola-to. Il progetto è partito a Dicembre 2009 e da allora abbiamo versato ad Emergency €4.275. I prodotti provengono da una filiera etica, trasparente, equa e solidale: sono acquistati direttamente da piccoli gruppi di coltivatori a un prezzo più alto di quello di mercato garantendo una relazione stabile, paritaria e continuativa. In Italia vengono effettuate solo le fasi finali della produzione, per garantire il massimo della freschezza e qualità per il consu-matore, lasciando, allo stesso tempo, il maggior valore aggiunto possibile ai produttori di India, Ecuador e Guatemala. Per il 2011, su richiesta di Emergency, il fondo sarà devoluto alle strutture operanti in Italia: i Poliambulatori di Palermo e Marghera, che si occupano dell’assistenza gratuita ai migranti (con o senza permesso di soggiorno) e delle persone in stato di bisogno.

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Equoland Centrale di importazio-ne equosolidale, si oc-cupa della importazio-ne e della trasforma-

zione della materia prima e del semilavo-

rato.

Peshok workers commetee:

comitato di piccoli produttori che ha re-cuperato la piantagio-

ne di tè della quale erano dipendenti, si-tuata nel Darjeeling.

“La Nueva Esperanza” cooperativa di El Bosque, un villaggio del municipio di Santa Cruz. Le famiglie vivono sparse all’interno

di una vasta zona bo-schiva e coltivano il caf-fè all’ombra degli alberi e degli arbusti del bosco.

Laboratorio di Salinas-Guaranda, che acquista dagli agricoltori di Ab-

don Calderon le pregia-te fave di cacao nacio-nal “fino de aroma”. Le lavora nella Fabbrica de Chocolates per trasfor-

marle in semilavorati per l’esportazione.

Fondo 2010

4.275€

Italia

Guatemala

Ecuador

India

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per Emergen

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Caffè di altura 100% arabica , coltivato all’interno del bosco

come vuole la tradizione. L’om-bra degli alberi e degli arbusti assicura alle piante una natu-rale protezione, impedisce l’e-

rosione del terreno e da rifugio a numerose specie di uccelli.

Tè verde Darjeeling biologico: un tè delicato coltivato sen-za pesticidi né fertilizzanti

chimici nella omonima regio-ne, alle pendici indiane dell’Hi-malaya. E’ tra i tè indiani più pregiati per la sua fragran-

za aromatica e delicata.

I prodotti di altraQualità per Emergency

Tè nero Assam biologico: Un tè corposo coltivato nella regione dell’Assam, che, caratterizzata da un terreno e un clima particolari dà origine a

un tè dall’aroma intenso.

Il cioccolato al latte (40% di cacao minimo) oppure fondente extra

(60% di cacao). La lavorazione artigianale esalta le caratteristiche della pasta di

puro cacao. Non contiene grassi vegetali diversi dal burro di caca-o né ingredienti ottenuti da OGM.

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Tè VERDE DARJEELING biologico 10 filtri

27%

Tè NERO ASSAM

biologico 10 filtri

23%

Cioccolato Fondente

100 g

25% Caffè

d’altura

10%

Cioccolato al Latte

100 g

15%

VOCE DI COSTO € %

Costo FOB te verde bio per bustina di TPI, India € 0,15 8,24%%

Costi di trasporto e sdoganamento: trasporto tramite container, documentazione,

pratiche doganali, competenze spedizioniere € 0,04 2,2%

Costo analisi di laboratorio € 0,01 0,55%

Costo confezionamento e progetto grafico € 0,47 25,82%

Costo di ricerca per il progetto, viaggi e spese amministrative € 0,03 1,65%

Costo finanziario dell’anticipo pagato al produttore, costo dei bonifici esteri, oneri e commissioni

€ 0,06 3,3%

Costo del prodotto per aQ € 0,76 41,76%

Margine altraQualità per spese amministrative, retribuzione del lavo-

ro, spese di gestione, tutti i costi generali del-l’importatore/ distributore all’ingrosso

€ 0,10 5,49%

Margine medio Bottega per spese amministrative, retribuzione del lavo-

ro, spese di gestione, tutti i costi generali del distributore al dettaglio

€ 0,69 37,90%

Prezzo di vendita consigliato (iva esclusa) € 1,82 100%

Iva 10% € 0,18

Prezzo finale al consumatore € 2,00

Contributo a Emergency €0,27 14,85%

Prezzo trasparente Tè verde Darjeeling bio 10 filtri da 2 gr, codice al0050027

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Fare commercio equo > Collaborazioni con ...

EQUOLAND Centrale di importazione equo solidale

specializzata negli alimentari. Con Equoland abbiamo una forte sintonia sul modo di fare commercio equo e gra-zie a ciò abbiamo iniziato a collaborare

nel 2002, sul progetto sul riso di Navdan-ya, ognuno facendo leva sulle proprie

specifiche competenze. Sono poi seguiti altri progetti:

Ayurvethica la linea di te e tisane bio ispi-rate all’Ayurvedica indiana, e due linee specifiche di prodotti pensate per Am-

nesty International ed Emergency (progetto aQ per Emergency).

www.equoland .it 

IBO ONG che opera nel capo della coopera-

zione e del volontariato nazionale e internazionale. IBO ci ha fatto conosce-re il progetto Navjeet, un centro che da 30 anni promuove l’istruzione, organizza programmi sanitari e favorisce l’acces-

so al credito per le donne. Dal 2006 è partito un laboratorio di sartoria dove 10 artigiane realizzano prodotti tessili. Noi abbiamo appoggiato questo progetto

formando i volontari riguardo allo svilup-po prodotti e si occupa dell’importazio-

ne, commercializzazione e diffusione dei prodotti in Italia. www.iboitalia.org 

MACONDO Collaboriamo da diversi anni con Ma-

condo, cooperativa palermitana che si occupa di importazione e distribuzione di prodotti di commercio equo e solida-le, nella reciproca promozione di pro-dotti e progetti. Nel 2010 abbiamo ini-ziato a sperimentare la distribuzione congiunta di alcuni dei prodotti princi-pali sviluppati da Macondo negli anni, i datteri dell'oasi berbera di Siwa e le

sciarpe di Yadawee, entrambi progetti egiziani. Dal 2011 la collaborazione verrà rafforzata ed allargata ad una gamma

più ampia di prodotti. www.progettosoledad.it 

LE PAGINE Cooperativa sociale attiva nei servizi

educativi, culturali e librari. Nel 2010 ab-biamo aperto insieme l’Equilibreria, un nuovo concetto di negozio/libreria, in

cui trovare libri insieme a prodotti equo solidali ed ecologici per formare ragazzi e adulti sempre più consapevoli e sensi-bili sui temi della solidarietà, della soste-nibilità, del consumo consapevole. Altra-Qualità si è occupata della pianificazione

e del monitoraggio commerciale e di magazzino, e della promozione attra-

verso la redazione di materiale promo-zionale dedicato. Www.lapagine.com 

RI-GIRANDOLA Associazione che ci occupa della for-

mazione e dell’educazione al riutilizzo e al riciclo creativo.

Durante Tuttaunaltracosa a Ferrara, abbiamo realizzato insieme RESET, un progetto speciale: una mappa tridi-

mensionale da attraversare, con isole create con materiali e arredi di recu-pero su cui abbiamo esposto oggetti di artigianato, accessori, abiti e persi-

no chewing gum, tutti realizzati e commercializzati secondo i principi di

eticità, sostenibilità e giustizia del commercio equo e solidale.

IL GERMOGLIO È una cooperativa sociale che ha attivato

un progetto di mediazione culturale, forma-zione e inserimento lavorativo con la popo-lazione sinti di Ferrara. In particolare ha atti-vato nel 2007 un laboratorio di taglio e cuci-to, nato grazie alla collaborazione dell’Opera

Nomadi in collaborazione e con il finanzia-mento del Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara per l’acquisto delle macchine da

cucire. Noi ci siamo occupati della formazio-ne per lo sviluppo creativo di prodotti, e del-la commercializzazione dei tessili realizzati

dalle donne che lavorano nel laboratorio. www.ilgermoglio.fe.it

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Fare commercio equo > Viaggi

Viaggi e incontri con i produttori Gennaio 2009

David è in Kenya e incontra: African Heri-tage visitandoli per la prima volta dopo averli conosciuti alla fiera dell’artigiana-

to di Francoforte ; Kivuli, una casa-famiglia gestita in maniera comunitaria dall’Ong Amani che avevamo conosciuto tempo fa. David ha verificato l’aderenza ai principi del commercio equo e ha rea-lizzato con loro un workshop per valo-rizzarne i prodotti. Smolart con i quali

periodicamente ci incontriamo per lavo-rare sullo sviluppo prodotti e sull’innova-

zione di forme e decorazioni.

Giugno 2009 David va in Colombia per lavorare con i designer di

Cyclus e gli artigiani di Manifactura Ariza (Sapia) sullo sviluppo della nuova

linea di borse.

Giugno 2009 Marcella è in Bangladesh, per visitare Aarong. Si in-

contra con SHB, la manifat-tura che realizza le T-shirt per monitorare il progetto sanitario realizzato a favo-re dei dipendenti grazie ai fondi accantonati con la vendita delle magliette e delle borse; e con Minar,

altra manifattura aderente ad Aarong, sia per monito-

raggio, sia per coordina-mento sugli ordini in corso

Luglio 2009 David fa un lungo viaggio in India per il monito-raggio periodico e incontra: i gruppi tessili di

Auromira per vedere i nuovi materiali e le stof-fe; Navjeet e Creative handicrafts che collabo-

rano per le nostre produzioni; New School craft, Grrc e Auromira per confrontarsi con gli artigiani su nuove produzioni e nuove idee, Assi-si garments che in quel momento stava realiz-

zando proprio il nostro ordine, e visita per la prima volta This & That, una piccola azienda di lampade e arredamento che, anche su nostro stimolo, sta avviando un processo di adesione

alle associazioni locali di commercio equo. Si incontra anche con Iffad e Sipa, due produttori con cui abbiamo lavorato in passato e con cui

rimaniamo in contatto tutt’ora.

Aprile 2010 David va in Colombia per visitare il nuo-

vo laboratorio di Oxidos e per cono-scere le tecniche produttive rinnovate,

si incontra anche con gli artigiani di Sapia per il monitoraggio degli stan-

dard equosolidali e per discutere insie-me su come rinnovare i prodotti pro-posti. Poi si sposta in Perù dove visita la fiera dell’artigianato Promoperu e conosce nuovi produttori aderenti a Manos Amigas, tra cui Cuzco Hands,

produttore di ceramiche colorate, con cui abbiamo iniziato una relazione

commerciale.

Agosto 2010 David va in Vietnam con Edo-ardo Perri per lavorare con

Craftlink, poi prosegue per la Thailandia dove incontra By

per il monitoraggio periodico e UM Thai di TDC, per rimane-re in diretto contatto con i

produttori in un momento in cui Il Tonpao Distribution

Center sta attraversando un momento difficoltoso.

Dicembre 2010 David è in Colombia e si in-contra con Sapia/Piel Acida e tutti i laboratori collegati ,

e con Oxidos. Come ogni anno ragiona con gli artigia-ni sullo sviluppo prodotti e si

aggiorna su nuove produ-zioni. Inoltre visita la fiera

Expoartesania, la più gran-de fiera colombiana dedica-

ta all'artigianato.

Dicembre 2010 Marcella è in Bangladesh per Visi-tare Aarong per pianificare l’al-

largamento del progetto sanita-rio nella Manifattura di Minar.

Visita poi Ayesha Abed Founda-tion, Usha e in particolare il grup-po Ask Handicraft, specializzato in cesteria; Prokritee e AKH nuo-va azienda che produce maglie-ria certificata Fair Trade e biolo-gica , con cui decidiamo di inizia-

re una relazione commerciale dal 2011.

2009

2010

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Viaggi di design con Edoardo Perri: quattro anni di sperimentazioni e creazioni con gli artigiani di tutto il mondo

2007 In Colombia, presso Piel acida e Manifactura Aritza

“Esploreremo uno ad uno i materiali e per poi combinarli sperimentando finiture, giunzioni ed abbinamenti. … Abbiamo generato una serie di possibili soluzioni di design utili per il

successivo sviluppo di nuove linee di prodotti.”

e presso Oxidos “Proveremo a elaborare forme evocative, astratte, geometrizzanti, facendo particolare attenzione

ai dettagli delle saldature e dei meccanismi di giunzione.”

In Ecuador, presso Artesa “ Abbiamo recuperato i vecchi disegni e abbiamo giocato su un equilibrio di toni lasciando intatte le forme e i motivi tradizionali e sperimentando soprattutto sul colore. La tecnica del crayon, in cui loro sono molto abili, ci ha permesso di creare effetti particolari. Abbiamo sperimentato, pensa-

to, dialogato.”

Edoardo è un giovane designer appassionato di arte ed intercultura, che ha sviluppato ricerche e progetti nel campo del design sostenibile. Ha una Laurea in Design e diversi anni di esperienza creativa nello sviluppo di progetti per aziende ed istituzioni, è il direttore creativo di Creolo e fondatore di Todomundo. Abbiamo conosciuto Edoardo durante un viaggio in India e abbiamo subito apprezzato il suo stile e il suo lavoro. Presso Saathi è stato capace di recuperare e valorizzare le abilità artigianali di un produttore con sede nel cuore dell'India tribale, zona estremamente ricca e varia dal punto di vista culturale e artigia-nale.

Edoardo col suo lavoro è capace di ascoltare e reinventare la tradizione senza snaturarla. Ne è nato un viaggio comune, una collaborazione, tra sperimentazioni, tradizioni, paesi e produttori diversi,

con l’obiettivo di ri-immaginare la materia e ampliare le abilità tecniche, sempre in armonia con tempi e culture autoctone.

2008

In Vietnam, presso Mai handicraft “Abbiamo fatto vari esperimenti,

abbiamo provato a modificare l’ordine delle fasi, per creare effetti diversi e particolari, per dare alla ceramica un

certo tipo di profondità e fare spesso-re, creare intersezioni di colore … Abbiamo anche sovrapposto varie

tecniche. Abbiamo lavorato insieme: io ho portato le ricerche che ho fatto per

loro sulle tendenze della ceramica internazionale contemporanea e loro le forme tradizionali locali, semplici e

sinuose.”

2010

In Vietnam presso Craftlink

Abbiamo osservato da vicino gli

artigiani e abbiamo cercato di capir-ne la sensibilità, poi ci siamo sbiz-zarriti, sperimentando modalità di lavorazione e decorazioni tra mo-

menti di stupore, incredulità e curio-sità …

Con le foto più belle e rappre-sentative, abbiamo ricostrui-

to la fotostoria di questo viaggio creativo ... (nella pagi-

na di seguito)

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Fotoracconto del laboratorio creativo con Edoardo Perri presso Craftlink Agosto 2010: abbiamo realizzato un laboratorio creativo con una piccola impresa di produttori di ceramica del villaggio di Ba Trang, in Vietnam, affilia-ta a Craftlink. Il viaggio è stato preceduto da un lavoro curato di preparazione e pianificazione fatto insieme ai produttori e al designer Edoardo Perri.

1– Conoscersi e condividere il

metodo di lavoro

2- Osservare le fasi produttive e ascoltare gli arti-giani, per capirne la sensibilità e le

tecniche.

4– Sbizzarrirsi, elaborare forme, colori e tecniche decorative nuove 3– Individuare i punti

di forza e i possibili lati critici delle lavora-

zioni per capire le modalità di interven-

to creativo.

5– Cuocere la ceramica e spolverarla

6– Valutare insieme i prototipi per svilup-pare una linea vera

e propria

Tutti sembrano

molto soddisfatti!

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Tipo di clientela Suddivisione del fatturato 2009 e 2010

per tipologia di cliente

Ong, terzo settore e istituzioni

35,70% (-4,17% rispetto

2008)

Botteghe e altri punti vendita

62,10% (+3,31% rispetto 2008)

Privati presso showroom, fiere e sito web prodotti Amnesty

2,18% (+0,84% rispetto al 2008)

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Fare commercio equo > Analisi della commercializzazione Dal grafico accanto sulla tipologia di clientela

emerge il doppio canale di commercializzazione di aQ, cui si sommano le vendite ai privati nel nostro showroom, durante le fiere e tramite il sito dedicato ai prodotti di merchandising di Amnesty International, che è gestito di-rettamente da noi. Il canale tradizionale delle botteghe è in aumento +12,67% in termini di valori assoluti dal 2008 ad oggi, con l’aumento più consistente (+10%) nel 2009/2010. L’aumento si regi-stra anche in termini di peso relativo, rispetto agli altri canali: + 3,31% rispetto al 2008. Il canale del merchandising appare invece in ridimensionamento (-15,72% in termini as-soluti dal 2008 ad oggi). Le Ong hanno in genere ridotto gli acquisti, con un paio di im-portanti eccezioni. Le circostanze economiche hanno allo stesso modo portato una contrazione degli acquisti delle istituzioni e in parte delle aziende. Il peso relativo della nella suddivisone del fatturato cala del 4,17%. Le vendite ai privati aumentano invece leggermente rispetto agli anni passati. Per quanto riguarda invece la localizzazione possiamo vedere nel grafico in basso la distribuzione regionale dei clienti degli ultimi due anni. Ogni regione è disposta sul piano in base al numero di clienti che hanno acquistato da noi nel 2009/2010 (botteghe, ne-gozi e clienti merchandising) e in base al volume di acquisti effettuato dai clienti della regione. Il dato è chiaramente influenzato dalla popolazione e dalla dimensione regio-nale; infatti non pretende di rappresentare la distribuzione dei consumatori né il con-sumo pro-capite, ma solamente localizzare geograficamente il peso della clientela.

molise

valle d 'aostabasilicata

trentino marche

calabria

umbriasardegna

friuli abruzzo

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pugliasicilia

veneto

toscanapiemonte

lazio

emilia romagna

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2008 MENSILE

2009 MENSILE

2010 MENSILE

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Altro

Abbigliamento, T-shirt, Sciarpe

36,94%

Tessili, arre-do, giocattoli

in tessuto

15,28%

Ceramica, pietra,

terracotta

12,50%

Ferro e metallo

9,91%

Fibre naturali 6,49%

Alimen-tari

5,94%

Candele 0,24%

Osso 0,03%

Vetro 0,07%

Sapone e cosmetici 0,35%

Incenso 0,47%

Legno 1,44%

Carta 3,20%

Bigiotteria 3,71%

Stampe, servizi, altro… 4,44%

Qui accanto abbiamo una rappresentazione del fatturato mensile degli ultimi 3 anni, che ne evidenzia l’andamento e la variabilità. L’an-damento a M evidenzia due picchi: a marzo/aprile in corrispondenza degli acquisti della collezione primavera/estate di Trame e delle T-shirt per il merchandising, del rifornimento primaverile delle botte-ghe e dei consistenti acquisti di bomboniere che si concentrano proprio in questi mesi; e poi a settembre/ottobre/novembre in prossimità degli acquisti natalizi delle botteghe, della collezione au-tunno/inverno di Trame di Storie e dell’arrivo delle felpe autunnali per il merchandising. In fondo alla pagina invece troviamo la suddivisone del fatturato per categorie merceologiche. Il tessile, includendo abbigliamento, t-shirt, tessuti e giocattoli rappresenta oltre la metà del fatturato e dimo-stra il successo e l’importanza di progetti come Trame di Storie e Promoetica che promuovono tessuti e capi di abbigliamento rispet-tosi delle persone e dell’ambiente, cercando di coniugare tradizioni e innovazione. Seguono i prodotti in terracotta, pietra e le linee di ceramiche su cui abbiamo fatto molto lavoro negli ultimi anni con Edoardo Perri, che ha collaborato con Artesa, Mai Handicraft e Craftlink. Ci sono poi i prodotti in metallo e ferro, in prevalenza prodotti da Oxidos, oltre che da This & That, nuovo produttore dell’india.

Queste prime quattro categorie (Abbigliamento, Tes-suti, Ceramiche, Metalli) spiegano il 75% circa del fat-turato di due anni. Tra l’altro i Tessili includono anche le borse in pelle e in camera d’aria riciclata, che sono cresciute molto in questi due anni. A queste produ-zioni si aggiunge un ulteriore 25% di prodotti più pic-coli e meno costosi come i prodotti in fibre naturali (cesteria e buccia d’arancia), le tisane, la bigiotteria, prodotti in carta e in fibre, l’incenso, le candele e i saponi, che completano la nostra offerta artigianale

ed alimentare, equo solidale ed ecologica.

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Fare commercio equo > Comunicare e raccontare

altraQualità 2.0: web, blog, news, twit e dintorni ...

www.altrablog.it Il blog, attivo da gennaio 2008, è uno strumento di informazione e appro-fondimento. E’ allo stesso tempo uno spazio di condivisione, e una occasio-ne per incontrarci e approfondire i progetti, scoprire nuovi prodotti, rice-vere riflessioni e spunti da parte di tutti. Il blog è aggiornato settimanal-mente con tutte le novità che riguar-dano noi, i nostri produttori e il mon-do del fair trade. Ogni post è comple-tato da immagini, foto, video o pre-sentazioni.

Grazie ad Issuu è possibile sfogliare online tutte le bro-chure e le pubblicazioni: Tra-me, Sapia, bomboniere, Pro-

moetica e proposte di Natale. E’ possibile per ognuno fare

anche l’embed in altri siti web, diffondendo informazio-

ni risparmiando carta, car-tucce e inchiostro.

http://issuu.com/altraqualita 

Novità! Da poco è anche attivo il canale YouTube di altraQ. Troverete i video delle sfila-te di Trame di Storie e le presentazioni fotografiche della collezione 2011!

 www.youtube.com/coopaltraq

www.altraq.it Il sito web viene aggiornato più volte al mese con nuovi produttori, i pro-getti intrapresi e i prodotti in arrivo. Raccoglie tutte le schede produttori disponibili per leggerle, stamparle e diffonderle. Il catalogo prodotti è co-stantemente aggiornato e agevol-mente consultabile per produttore, categoria merceologica o parola chiave e consente la ricerca per codi-ce prodotto.

Tutti gli strumenti che ci consentono di rimanere in contatto con le diverse realtà che abbiamo accanto: botteghe e “bottegai” informati e consapevoli, ne-gozi, associazioni, consumatori responsabili e curiosi, aziende sensibili all’equo solidale e attente alla responsabilità ambientale.

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k Su Flickr trovate gli album fo-to: immagini di viaggi, foto dei produttori, i colori delle colle-zioni, i dettagli delle stoffe e le proposte per le bomboniere … tutte le nostre foto preferite divise in 7 album tematici.

 www.flickr.com/altraq 

Con i twit vi segnaliamo tut-to quello che ci passa per la testa! Aggiornamenti su di noi e sui produttori, informa-zioni per un consumo consa-pevole, tutti gli articoli e le novità sul mondo dell’equo e dell’eco. http://twitter.com/altraqualita 

Informazione dedicata ...alle botteghe La newsletter settimanale è uno stru-mento di aggiornamento costante per tutte le botteghe in contatto con noi. Contiene le proposte di altraQualità a seconda della stagione e dell’occasione, raccoglie le novità e le collezioni, gli stili, i colori e i dettagli dei prodotti non appena disponibili per gli ordini. ..alle aziende Promoetica.com è il sito dedi-cato alla presentazione di pro-dotti etici ed ecologici pensati per la comunicazione d'azienda e il fundraising. Il sito è in fase di completamento e una volta on-line sarà possibile approfondire ogni singolo prodotto con foto delle finiture e descrizioni dettagliate. Ci sono inoltre sezioni dedicate alle certificazioni etiche e ambientali, alle caratteristi-che di ogni tipo di materiale utilizzato e alle ragioni di una scel-ta sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale.

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Statistiche del blog

Statistiche sulle pubblicazioni Statistiche sulle foto

aarong abbigliamento abbigliamento equo solidale abiti puliti agricoltura biolo-

gica ayurvedica ayurvethica basso impatto am-bientale benessere bibliografia bigiotteria bomboniere borse bot-

teghe del mondo buccia di arancia colombia commercio equo cotone organico

creatività design educazione estate fiere gadget India integratori

alimentari laboratorio equo solidale link Mahatma Gandhi matrimonio

merchandising equo solidale novità piel acida progetto sanita-

rio regali regali aziendali saathi scuola sostenibilità tè

tagua tessuti naturali tisane trame di storie

Di cosa si parla nel blog? Riepilogo per tags:

i tags più grandi indicano gli argomenti trattati più di frequente Le parole chiave da google al blog

- bomboniere equo solidali - borse Cyclus, in copertone

riciclato - felpe Emergency - abbigliamento equo solidale

100 post all’anno circa

23.500

visite annuali

sabato e domenica i giorni con maggiori

visite

I post più cliccati: - Design e basso impatto ambientale per le tracolle in copertone

riciclato dalla Colombia (27 marzo 2008) - Tutto Cyclus: storia e design delle borse in camera d’aria rici-

clata (parte 1 e 2, del 6 e 10 novembre 2008) - Tag “Abbigliamento equo solidale”

Pubblicazioni di natale

2.323 visite

Album Bomboniere eque

80.070 visite

Abstract Social report 2008

1.129 visite

Album Cyclus - Colombia

704 visite

Album Bigiotteria equa

696 visite

Brochure Trame di storie 2010

1.453 visite

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Produttori a valore aggiunto Mappamondo … pg.35 Analisi sui produttori … pg. 36 Schede produttori e relazione commerciale:

America latina … pg. 39 Oxidos, Sapia-Piel Acida,  Cyclus, 

Manos Amigas, Consorcio chiclero, Artesa  Fotostoria di un confetto di Chicza … pg. 43

Africa … pg. 44 Smolart, Yadawee, Oasi di Siwa, Kivuli 

Fotopuzzle: i datteri dell’Oasi di Siwa … pg. 46 Fotoracconto di una maschera (Kivuli) … pg. 47

Asia … pg. 48 Aarong, Assisi Garments, Craftlink, Mai Handicraft, TDC,  Auromira, Ayesha Abed Fundation, Grrc, TPI,  

Usha Handocraft, Phalada,  New School Craft, Y Development Prokritee, Selyn, Navjeet, Esteam, This & That 

Beyond the T-shirt (Aarong) … pg. 50

Italia … pg. 60 Filò, Ecotoys, L’Eco, Scarceranda

Donne di Sui & Dhaga- Navjeet (Mumbay, India)

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Colombia Sapia

Oxidos Cyclus

Ecuador Artesa Perù

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Smolart

Italia L’Eco

Ecotoys Filò

Scarceranda

Bangladesh Aarong

Ayesha Abed Fundation Prokritee

Usha handicraft

Produttori a valore aggiunto > Mappamondo

Egitto Yadawee

Siwa

Messico Consorcio Chiclero

India Assisi garments

Auromira Grrc TPI

Phalada Esteam

NSC Navjeet

This & That

Sri Lanka Selyn

Thailandia TDC

Y Development

Vietnam Mai Handicraft

Craftlink

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2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

America Latina

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La maggior parte dei nostri acquisti vengono da paesi asiatici (63%), principalmente da Bangladesh e India. Il 77% degli acquisti sono nell’ambito del tes-sile e si tratta di vestiti, tessuti e shopper realizza-ti da produttori che rientrano nei progetti di Pro-moetica e Trame di Storie. Gli acquisti hanno avuto un andamento crescente fino al 2008, calando negli ultimi due anni a seguito di aggiustamenti nella gestione dei progetti Trame di Storie e Pro-moetica. Per questo motivo in un lasso di tempo di 8 anni la variazione 2003/2010 è minima (+8%).

Dall’America Latina proviene il 32% dei nostri acquisti dall’este-ro, quasi tutti relativi al progetto dell’Otro Plan Colombia, che sta dando risultati oltre ogni aspettativa: dal 2003 al 2010 abbiamo più che decuplicato gli acquisti nel continente. Que-sto è il frutto del lavoro fatto insieme ad Ana Maria e Javier di SAPIA/Piel Acida e insieme al designer Edoardo Perri. Lavoro che ci ha permesso di scoprire artigiani e designer locali con voglia di sperimentarsi e rinnovarsi. In Africa storicamente abbiamo sviluppato meno progetti che negli altri continenti. Ciò è dovuto sia al fatto che da sem-pre ci siamo concentrati sul tessile, settore in cui l’Asia ha certamente il primato, sia alla difficoltà di lavorare in un’otti-ca di progettazione e sviluppo. Una causa ulteriore è la satu-razione del marcato per alcuni prodotti, come i batik dallo Zambia, innovativi ma, per una scelta errata del produttore, inflazionati dopo pochi anni sul mercato. In questi due anni abbiamo investito su nuove relazioni e nuovi progetti: i datte-ri egiziani (presidio Slow food) e i tessuti di Yadawee, entram-bi in collaborazione con Macondo. Inoltre abbiamo dato inizio ad una collaborazione con il laboratorio di lavorazione del legno del Kivuli center dell’ONG Amani.

Analisi importazioni 2009 e 2010 Suddivisione delle importazioni per continente, variazione 2003/2010 e tipologie merceologiche

Asia 63%

dal 2003 al 2010

+8%

America Latina

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dal 2003 al 2010 1.180%

Africa 5%

Prodotti Abbigliamento 80% Carta 6% Ceramica 6% Alimentari 4% Accessori d’arredo 0,77% Accessori abbigliamento 0,89% Varie 3%

Prodotti Accessori d’arredo 33% Accessori persona in camera d’aria 23% Oggettistica 22% Bigiotteria 9% Ceramiche 7% Alimentari 3%

Prodotti Oggettistica 87% Accessori abbi-gliamento 7% Alimentari 5%

dal 2003 al 2010 +150%

Produttori a valore aggiunto > Analisi sui produttori

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Produtto

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Solidità del rapporto Analisi dei produttori in base agli anni di relazione effettiva (con importazioni), per numero e per volume di acquisti

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Il prefinanziamento

23 produttori

prefinanziamento al 50%

2 produttori prefinanziamento

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1 produttore prefinanziamento 70%

Migliorare le condizioni di vita dei produttori  aumentandone l’accesso al mercato, 

rafforzando le organizzazioni di produttori, pagando un prezzo migliore 

ed assicurando continuità nelle relazioni commerciali.  

Offrire ai produttori, se da essi richiesto, il pre-finanziamento della merce. 

Carta italiani dei criteri del commercio equo solidale

La grande maggioranza dei nostri acquisti deriva da relazioni durature. Il 51% degli acquisti proviene da 6 produttori con i quali abbiamo rapporti sin dall’inizio della sua attività. Allargando la prospettiva, l’82% degli acquisti viene fatto da 16 produttori, con i quali c’è una relazione commerciale che dura da più di 5 anni. Questo è il frutto della scelta di investire, insieme ad ogni produttore, nel-la ricerca e nello studio di nuovi prodotti così come nello sviluppo di nuove linee. L’obiettivo è quello di differenziare l’offerta commerciale invece di sovrapporsi alla gamma tradizionale di prodotti del commercio equo. La collaborazione con il designer Edoardo Perri, i viaggi e gli incontri fre-quenti con i produttori, la partecipazione alle fiere del settore ed affini, l’ascolto dei feedback delle botteghe, sono tutte attività che ci permetto-no di aggiornare la nostra visione, rimanere curiosi ed essere continua-mente contaminati per far nascere nuove proposte. Oltre alla relazione commerciale esiste poi, con tutti i nostri produttori, una relazione di “vicinanza” che esiste e prosegue anche quando non è possibile per noi effettuare importazioni durante l’anno, o quando gli ac-quisti vengono sospesi. Anche in questo caso estremo restiamo in con-tatto con i produttori, ci incontriamo durante i nostri e i loro viaggi per essere aggiornati sulle loro attività. Infine, tutti i nostri produttori godono del prefinanziamento: nella maggior parte dei casi copriamo il 50% dei co-sti al momento dell’ordine, con saldo alla spedizione della merce. Per un produttore (Aarong) il prefinanziamento ammonta al 70%, mentre per altri due produttori (Chicza e Cyclus) il prefinanziamento equivale al totale dei costi, erogato al momento dell’ordine.

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Distribuzione dei produttori in base alla dimensione e al tipo di struttura

Gruppo

informale Associazione

di 1° livello Associazione

di 2° livello

Impresa o struttura di servizi

Micro > 10 addetti 1

Piccolo 10-50 addetti 1 1 2 4

Medio 50-250 addetti 1 5 3

Grande >250 addetti 1 6 3

tot  1  4  13  10 

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Progetto sanitario

Incenso indiano

Otro plan colombia

8 produttori

non rientrano

nei progetti

I produttori con cui iniziamo una relazione vengono inseriti in progetti, crea-ti appositamente per valorizzare particolari capacità dei produttori e per sfruttare le opportunità che offre il mercato dell’equo solidale. Lavorare per un progetto è molto di più che una semplice importazione, poiché richiede continuo coordinamento, lo studio congiunto di prodotti ad hoc, e dei costi di progettazione ulteriori (le consulenze specifiche, la pro-mozione, i viaggi..). Da un lato questo permette a noi di offrire un prodotto unico e innovativo, di dare visibilità al percorso fatto per trasmetterlo a botteghe e consumatori; dall’altro permette al produttore di percorrere un processo di “sviluppo prodotti” che dà risultati ben più longevi di un sempli-ce acquisto da catalogo. Riguardo alle caratteristiche dei produttori con cui lavoriamo, si tratta spesso di associazioni di secondo livello di dimensione medio-grande, che a loro volta raccolgono diverse associazioni di base. Questo perché esistono nell’ambito dell’equo delle realtà “ombrello” create per aggregare singole organizzazioni di produttori, metterle in contatto diretto, seguirle e sup-portarle nell’inserimento nel mercato internazionale attraverso consulen-za, “marketing”, formazione e assistenza tecnica all’esportazione. Questo non esclude un lavoro diretto con i singoli produttori, con i quali anzi ci in-contriamo e ci confrontiamo stabilmente durante i viaggi. Altra realtà importante sono le imprese partner: si tratta di iniziative priva-te guidate da persone che si dedicano all’equosolidale (un esempio per tutti è Sapia/Piel Acida) dando la massima attenzione al rispetto delle persone e alle loro esigenze così come agli standard ambientali.

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Produttori a valore aggiunto > Schede produttori

America Latina Pr

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Oxidos Colombia

33,49%

Sapia-Piel Acida Colombia

31,49%

Cyclus Colombia 23,25%

Manos Amigas Perù 5,86%

Artesa Ecuador

2,86%

Novità 2010! Consorcio chiclero

Messico 3,01%

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+ 22% Totale acquisti

da America Latina

- 10% Oxidos

+ 79% Sapia/

Piel acida

+ 43% Cyclus

- 16% Manos Amigas

-100% Artesa

*

Novità in prova:

Cons.Chiclero

Acquisti sospesi:

Arca de noe Antakarana

Acquisti sospesi e motivazioni:

Arca de Noe: si trattava di prodotti legati per la maggior parte a Promoetica, la nostra linea di merchandising, per i quali è venuta meno la domanda. A questo si è sommata l’estrema difficoltà ad innovare e diversificare il prodotto. Antakarana (laboratorio di Sapia): elevate gia-cenze di prodotto * Artesa: sono stati sospesi gli acquisti poiché la manifattura ha cambiato proprietà e i nuovi proprietari non sono interessati al canale del commercio equo.

Riassunto biennale: 1 nuovo produttore: Consorcio Chiclero 3 viaggi presso i produttori: a giugno 2009, aprile e dicembre 2010 Per un totale di 8 visite ai produttori 5 visite da parte di produttori: Liliana e Monica, di Oxidos (02/2009) Ana Maria e Xavier, di Sapia (02/2009) Rosa, di Sapia (09/2009) Ana Maria e Xavier, di Sapia (02/2010)

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Sapia – Piel Acida Piel Acida e tutti i suoi laboratori interni,

raggruppati in un marchio di etica e qualità. (Bogotà, Colombia)

Piel Acida nasce da un’idea di Ana Maria Pedrahita, un me-dico con la passione per l’artigianato: creare piccoli ogget-ti con materiali naturali e semplici, dando un’opportunità di lavoro alle ragazze in condizione di disagio. Il progetto inizia riciclando le bucce delle arance che ogni giorno, ad ogni angolo della città, le venditrici di succo di arancia spremono e scartano. Le bucce si trasformano così in piccoli oggetti decorativi e bigiotteria. Poi la produzione si è allargata alla tagua, ai semi di melone, alle foglie e la pasta di mais, alla carta pesta...nuovi materiali, nuove idee e nuove persone. Piel Acida inizia poi ad essere appoggio e riferimento del fermento artigianale di Bogotà, diventando cardine di diversi laboratori: - Arca de Lana: laboratorio di 8 donne che realizzano a

mano piccoli animali in fil di ferro e cotone - Arteamano: laboratorio di presepi e oggetti in terracot-

ta - Asmudes: associazione di auto-aiuto femminile che

realizza diversi capi di vestiario - Benacho Tehedor: laboratorio di pupazzi e giochi per

bambini realizzati riciclando stoffe e lavorandole all’unci-netto

- Manifactura Aritza: laboratorio di accessori e borse in pelle di Ana Rosa Aritza

Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

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Liliana e Monica Otalora sono due giovani designer di Bogotà, che nel loro laboratorio riciclano parte del metallo delle lavorazioni industriali, dandogli nuova vita e calore e trasformandolo in tantissi-mi oggetti originali. Il metallo viene ossidato attraverso una partico-lare tecnica di ossidazione e dipinto a mano con tinte resistenti agli agenti atmosferici. E’ un lavo-ro artigianale complesso, realizzato con l’ausilio di pochi strumenti meccanici e alcune saldatrici. Liliana e Monica hanno scelto di lavorare con gli artigiani locali, con persone povere e donne madri capofamiglia abbandonate dal marito, cui viene assicurato un ambiente di lavoro sicuro, forma-zione e remunerazione adeguata. Oxidos fa parte del progetto di promozione delle realtà artistiche e artigianali portato avanti da Piel Acida/Sapia, con la nostra collaborazione nell’-Otro plan Colombia. 

www.oxidos.com.co

Oxidos Laboratorio di metallo in parte riciclato

fondato da due giovani designer (Bogotà, Colombia)

Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

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Ximena e Jorge sono due giovani designer che, cercando un modo per coniugare design e riciclo, hanno scoperto la validità e la versa-tilità delle camere d’aria dei copertoni dei Tir, che circolano in grandissima quantità per Bo-gotà. Le camere d’aria vengono raccolte presso i gommisti, lavate, igienizzate e oliate con un particolare composto che le rende lucide, morbide e profumate. Ogni borsa è cucita a mano e curata nei dettagli (anch’essi riciclati). Cyclus ha inoltre avviato un progetto con le donne indigene Putumayo per utilizzare i loro tessuti a decorazione delle borse. Gli stipendi dei dipendenti sono maggiori del minimo salariale a cui si aggiunge un bonus in base al rendimento e al lavoro. Dal 2002 ad oggi Cyclus a riutilizzato più di 39.000 copertoni .

www.cyclus.com.co 

Cyclus Laboratorio di copertone (e non solo) riciclato

fondato da due giovani designer (Bogotà, Colombia)

Manos Amigas è una impresa famigliare fondata a Lima nel 1991 che, consapevole del valore dell’ar-tigianato peruviano, ha deciso di promuovere e coordinare il lavoro di diversi piccoli produttori di varie regioni del Perù, fornendo loro una apertu-ra al mercato internazionale attraverso il com-mercio equo, l’assistenza e la formazione ne-cessaria. La formazione è il punto cardine: Manos Amigas organizza diversi corsi per migliorare le tecniche produttive, la consapevolezza del valore del lavo-ro, la formazione del prezzo, la contabilità e il controllo qualità. Inoltre investe il 20% degli utili in attività a favore dei bambini delle baraccopoli, con programmi di alimentazione e fornitura di materiali scolastici. Nel 2010 abbiamo conosciuto Cuzco Hands, labo-ratorio artigianale colorato e originale afferente a Manos amigas, con cui abbiamo iniziato una relazione commerciale.

www.manos-amigas.com 

Manos Amigas Impresa familiare e di promozione di piccoli

laboratori artigianali peruviani (Lima, Perù)

Rapporto commerciale: importazioni annuali in € Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

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Artesa Azienda con alti standard sociali impegnata nella produzione di ceramica artigianale di alta qualità.

(Cuenca, Perù)

Artesa nasce nel 1971 a Cuenca, la terza città dell’Ecuador per numero di abitanti, nota per la antichissima tradizione ceramista. Inseren-dosi in questo tipo di produzione Artesa ha iniziato a realizzare ceramica di qualità e a formare molti giovani locali a questa lavora-zione. Verso la fine degli anni '90 ha attivato una intesa relazione commerciale con l'olan-dese Fair Trade Organisatie. Collaboriamo con Artesa da diversi anni attra-verso numerose importazioni, nuove linee di ceramiche, e viaggi di design e sviluppo pro-dotti (in particolare quello insieme ad Edoardo Perri nel 2007). Tutti i prodotti di ceramica dell'azienda sono dipinti a mano con colori atossici, non conten-gono cadmio né piombo e sono fatti per resi-stere a tutti i moderni elettrodomestici, lava-stoviglie e forno a microonde compresi.

www.artesa.com.ec 

Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

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Progetto design

Consorcio Chiclero Consorzio di chicleros che ha studiato e realizzato la prima

gomma da masticare interamente naturale, biologica, biode-gradabile ed equosolidale.

(Chetumal, Messico)

Il Consorcio chiclero riunisce 56 cooperative, dove la-vorano più di 2.000 chicleros su un’area di 1,3 milioni di ettari di foresta di Chicozapote, l’albero della gomma. Il consorzio è nato a cavallo del millennio per coordina-re produzione, organizzazione e fund raising delle cooperative. Con un unico scopo: trasformare il chicle, da semplice ingrediente da esportazione, in un pro-dotto locale, naturale, sostenibile e finito autonoma-mente. Chicza è il risultato del lavoro di 5 anni e dell’e-redità millenaria delle conoscenze maya. L’idea di sostenibilità è centrale nel lavoro del consor-zio. Il riferimento è non solo alle risorse naturali, ma anche alla creazione di una filiera equilibrata ed equa tra i diversi soggetti e momenti della produzione: l’ambiente, i chicleros e le loro famiglie, la lavorazione della gomma, il trasporto e la vendita a consumatori attenti. La vendita del prodotto finito ha moltiplicato di 6 volte il reddito del lavoro dei chicleros e delle famiglie e per-mette loro di continuare a salvaguardare la foresta pluviale messicana, una delle più grandi al mondo.

www.chicza.com 

Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

Novità 2010

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2009 2010

© 2008 Consorcio Chiclero SC de RL /

Mayan Rainforest Co., Ltd.

© 2008 Fulvio Eccardi

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America

Latina

Fotostoria di un confetto di

Originariamente la base della gomma da masticare era il chicle, reperibile solo nelle foreste pluviali tra Messico, Gua-temala e Belize. L’albero della gomma per produrre lattice ha bisogno di un complesso equilibrio biologico, per questo non può essere espiantato al di fuori del suo ambiente naturale. 1) Il lattice liquido è estratto da alberi alti oltre 30 metri, at-traverso delle incisioni superficiali a zeta sulla corteccia. Il liquido scorre lentamente a zig-zag, fino alla borsa alla base dell’albero 2) Ogni albero rende per ogni “raccolto” dai 3 ai 5 kg di lattice, e bisogna attendere 6/7 anni tra un raccolto e l’altro per permettere all’albero di rigenerasi completamente. L’albero in questo modo non soffre delle incisioni; alcuni alberi vivono e producono gomma da più di 300 anni. 3) Il lattice viene poi bollito e disidratato, e trasformato in una pasta appiccicosa. 4) La pasta viene tirata, lavorata, impastata e modellata in panetti 5-6-7) Il chicle ottenuto viene poi impastato con cere naturali, sciroppo di agave biologico e aromi naturali. Queste progressive rielaborazioni lo trasformano in un chewing-gum al 100% naturale e biologico. Radicalmente diverso dalle gomme artificiali in commercio, dove il lattice naturale è pressoché totalmente sostituito da derivati del petrolio come butadiene o polivinil-acetato.

© 2008 Consorcio Chiclero SC de RL / Mayan Rainforest Co., Ltd.

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Produttori a valore aggiunto > Schede produttori

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Novità 2010! Yadawee

7,53%

Novità 2009! Kivuli

Kenya 0,44%

Smolart Kenya 86,68%

+49% Totale acquisti

da Africa

+18% Smolart

Acquisti sospesi:

African Heritage Tribal Textiles Street wires

Novità in prova:

Yadawee Siwa Kivuli

Novità 2010! Presidio datteri Siwa

Egitto 5,33%

Acquisti sospesi e motivazioni:

African Heritage: si tratta di una sospen-sione temporanea, stiamo infatti cercan-do di inserire questo produttore nell’am-bito del progetto Promoetica. Tribal Textiles: elevate giacenze e inflazio-namento dei prodotti sui mercati italiani Street wires: elevate giacenze e forte innalzamento dei prezzi sugli stessi pro-dotti da parte del produttore

Riassunto biennale: 3 nuovi produttori: Yadawee, Oasi Siwa, Kivuli 1 viaggio presso i produttori a gennaio 2009 per un totale di 3 visite ai produttori 1 collaborazione con Macondo, per la distribuzione e la promozione delle sciarpe di Yadawee e dei datteri dell’oasi di Siwa

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Africa

Smolart Self Help Group nasce nel 1990 dall’ag-gregazione spontanea di un gruppo di artigiani e artisti della pietra saponaria. I buoni risultati garantiti anche dalla relazione con diverse organizzazioni di commercio equo europee, hanno consentito di coinvolgere sempre più artigiani nel lavoro dell’organizzazione. Oggi il gruppo conta circa 200 aderenti, di cui 60% donne, specializzati nelle varie fasi di lavo-razione della pietra saponaria, e offre loro sostegno tecnico, finanziario e commerciale. La struttura di Smolart è simile a quella di una cooperativa: l’assemblea degli associati si riu-nisce una volta l’anno, il consiglio direttivo si occupa invece della gestione quotidiana delle attività. Gli aderenti possono usufruire delle strutture comuni, laboratori di formazione e micro-credito agevolato. Smolart è inserito nel progetto Promoetica.

www.smolart.co.ke 

Smolart Self help group - A community project

Artigiani specializzati nella lavorazione della saponaria (Tabaka, Kisii, Kenya)

Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

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Yadawee Consorzio di piccoli laboratori indipendenti e artigiani locali pro-

duttori di sciarpe e scialli di cotone (Naqada, Egitto)

Naqada è una cittadina dell’Alto Egitto famosa per la lavorazione del cotone a fibra lunga locale rinomato per la sua morbidezza, che viene realiz-zata da laboratori artigiani con telai in legno tra-dizionali. Attraverso la cooperazione internazio-nale canadese sono stati creati piccoli laboratori indipendenti per la tessitura e per miscelare e testare i coloranti, rigorosamente naturali. Yada-wee ha valorizzato l'abilità degli artigiani locali, elevando il prodotto a qualità straordinarie. La formazione specifica ha consentito loro di gesti-re correttamente la loro attività, sia sotto il pro-filo economico e finanziario, che sanitario e strutturale. Il lavoro comune ha dato loro una forza contrattuale maggiore e ha permesso la creazione di economie di scala che hanno aumen-tato i loro margini di guadagno. Infine ha svincola-to la produzione dai bazar turistici della Valle dei Re, incanalandola verso realtà che sapessero riconoscerne il maggiore valore.

Www.progettosoledad.it 

Novità 2010

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Siwa si trova a 60 km dalla Libia e a 600 dal Cairo. E’ un’oasi berbera, e qui la palma da dattero è sinoni-mo di vita: è cibo per uomini e animali, materiale edile, materia prima per l’artigianato. Consapevole dell’importanza di questa produzione per la popola-zione locale e per l’ecosistema dell’oasi, la Fondazio-ne Slow Food, in collaborazione con lo SCDEC (Siwa Community Development Environmental Conserva-tion) e con il progetto di commercio equo e solidale Macondo - Scambi Sostenibili, ha creato nel 2006 il Presidio dei datteri di Siwa, progetto che ha come obiettivo la salvaguardia di questa antica varietà, fresca, morbida e dolce, adatta solo al consumo fresco, un fattore penalizzante sul mercato. La pro-duzione e la commercializzazione dei datteri è orga-nizzata dall’associazione SCDEC, composta da un consiglio di 13 membri, ognuno eletto dal proprio vil-laggio, ed è diretta da un comitato esecutivo for-mato da 4 persone. SCDEC cura inoltre un progetto di microcredito, uno di educazione e di alfabetizza-zione informatica, fornisce assistenza tecnica per la coltivazione e l’essicazione.

www.progettosoledad.it 

Presidio dei datteri di Siwa Slow food ed equo solidale per preservare la biodiversità

e sostenere i coltivatori (Oasi di Siwa, Egitto)

Novità 2010

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Rapporto commerciale: acquisti annuali in €

Fotopuzzle: i datteri dell’Oasi di Siwa L’Oasi di Siwa, la raccolta e la lavorazione dei datteri

Immagini di Mauro Olocco e Slowfood

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Il confezionamento

Siwa

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Kivuli Center (letteralmente “rifugio”) nasce nel 1997 come programma dell’Ong Amani per of-frire un luogo protetto a 60 ex bambini di stra-da, che lì vivono in forma residenziale. Si trova nello slum di Riruta, a circa 45 minuti dal centro di Nairobi. Gli operatori e gli educatori del centro curano la crescita e l'educazione di altri 70 ra-gazzi che con il tempo sono stati reinseriti nel-le famiglie di origine. Oggi è un vero e proprio centro sociale e un punto di riferimento a disposizione di tutte quelle persone materialmente povere che vivo-no nei quartieri di Riruta e Kawangware. Tra le attività del centro (farmacia, biblioteca, scuola informatica, etc) ci sono anche i Laboratori di Intaglio del legno, il cui scopo è quello di offrire una possibilità ai quei giovani (ragazzi e ragaz-ze) che dimostrano inclinazione per l’intaglio e la scultura.

www.amaniforafrica.it 

Rapporto commerciale: importazioni in €

Kivuli Center Centro sociale e laboratorio

di intaglio del legno e scultura (Nairobi, Kenya)

Fotoracconto di una maschera Laboratorio di David insieme agli artigiani di Kivuli,

durante il viaggio in Kenya nel gennaio 2009

Novità 2009

1- Riunione mattiniera, per reinventare le ma-schere di Kivuli, speri-mentare nuovi colori, accostamenti parten-do dalle forme tradi-zionali.

2- David propo-ne nuovi smalti, che vengono applicati e la-sciati asciugare al sole.

3- Discussione sulle decorazioni: moderne , (post)tribali e lumino-se ...

4– Un perfetto incro-cio di tradizione e contaminazione!

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Riassunto biennale: 2 nuovi produttori: This & That, Esteam 4 viaggi presso i produttori: a giugno 2009, luglio 2009, agosto 2010, dicembre 2010 per un totale di 13 visite ai produttori 1 visita da parte di produttori: Sipa, gruppo di New School Craft (05/2009) 1 collaborazione con IBO per Navjeet 1 collaborazione con BRAC per Aarong

Aarong Bangladesh

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Assisi Garments India

17,26%

Craftlink Vietnam

4,69%

Mai Handicraft Vietnam

4,59%

TDC Thailandia

3,75%

Auromira India 3,73%

Ayesha Abed Found. Bangladesh

2,50%

GRRC India

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TPI India 2,11%

Usha Handicraft Bangladesh

1,90%

Phalada India 1,67%

Novità 2010! Esteam

India 1,34%

New School Craft India 1,11%

Y Development Thailandia

1,08%

Prokritee Bangladesh

0,84%

Novità 2010! This&That

India 0,76%

Navjeet India 0,54% Selyn

Sri Lanka 0,33%

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+ 7,37% Totale acquisti

dall’Asia

+64% Navjeet

Acquisti sospesi:

Mahaguthi Saathi

Gospel House Creation Bao Loc

Novità in prova:

This&That Esteam

Acquisti sospesi e motivazioni:

Mahaguthi: improvvisa assenza di un referente per la produzione e lo sviluppo prodotti. Trattan-dosi di un produttore coinvolto nel progetto Tra-me di Storie è essenziale la comunicazione quoti-diana con le persone che seguono lo sviluppo pro-dotti. Saathi: piccolo produttore in prova, abbiamo ele-vate giacenze dei prodotti Gospel House: problemi nelle forniture ed evasio-ne parziale dell'ordine. Nella primavera del 2010 l’organizzazione ha avuto una scissione interna. Ciò rende necessarie ulteriori verifiche in loco pri-ma di decidere se e come continuare la relazione. Creation: problemi di qualità e forniture incomple-te o non conformi agli ordini inviati. La stessa organizzazione ha aumentato fortemente le vendite ad altri soggetti, anche del commercio equo, raggiungendo un buon livello di sviluppo e sostenibilità. Alcune merceologie sono state in parte sostituite con altri produttori già nostri fornitori (Aarong e Prokritee). Bao Loc: eravamo molto legati a questo proget-to, ma a causa dell’inquinamento dei terreni cir-costanti abbiamo riscontrato nel tè livelli di pesti-cidi e metalli pesanti superiori agli standard con-sigliati per legge. I terreni si trovano sul pendio di una montagna e non c’è modo di proteggere le loro colture biologiche dai pesticidi. Bao Loc ha quindi cambiato produzioni, spostandosi su pian-te e fiori per strutture turistiche ed alberghiere.

+41% Craftlink

+40% Assisi

Garments

+28% Mai Handi-

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+17% Auromira

+4% Phalada

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-91% TPI

-63% Prokritee

-50% Usha Han-dicrafts

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-29% Y Develo-

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-10% GRRC

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-1% Aarong

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Aarong è il programma commerciale della organiz-zazione non governativa Brac. E’ nata nel 1978 ed è stata tra le prime organizzazioni di commercio equo nell’ambito del tessile manifatturiero. Oggi include 65.000 artigiani, l’85% dei quali sono donne. Inoltre ha incluso altri settori artigianali diversi dal tessile: terracotta, bamboo, juta, legno, pelli e gioielleria. Oggi si compone di 13 centri produttivi e altri 653 laboratori sparsi in tutto il Bangladesh. Attraverso Aarong distribuiscono i propri prodotti anche gruppi indipendenti, cooperative e imprese familiari, soprattutto per le produzioni di artigia-nato. Aarong è coinvolta in diversi progetti “tessili”, pri-ma di tutto in Promoetica e nel progetto sanita-rio che è stato attuato in collaborazione con Brac nelle manifatture di SHB Garments e sta partendo a inizio 2011 in quelle di Minar. Inoltre è coinvolta in Trame di Storie nell’ambito della produzione e della stampa delle t-shirt.

Aarong Organizzazione di commercio equo di Brac, che raccoglie diverse manifatture tessili e non ad alti standard sociali

( Dhaka, Bangladesh)

Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

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Un anno prima si sviluppano i nuovi modelli delle T-shirt per la collezione Trame di storie e per il progetto Promoetica; si disegna la linea, si definiscono le finiture, si scelgono i tessuti e i colori e si realizzano i prototipi corredati di tutti i dettagli tecnici e misure da inviare al produttore Aarong. Aarong realizza in un mese i campioni di T-shirt nelle diverse taglie da inviarci per il controllo di qualità insieme al listino prezzi Tra settembre e ottobre si raccolgono gli ordini di merchandising. A fine ottobre vengono inviati ad Aarong gli ordini definitivi di merchandising insie-me a quelli per la collezione Trame di storie e viene versato il prefinanziamento del 70%. Inizia la produzione presso le manifatture di Aarong, che dura circa 3 mesi. Aarong acquista il cotone, lo lavora e lo trasforma in filo, segue la fase di stabiliz-zazione dei tessuti e dei colori per evitare restringimenti e deformazione dei tes-suti. Prima di procedere con la produzione vengono inviate dal produttore le prove colo-re per ogni colore di T-shirt ordinato Successivamente nelle manifatture si proce-de al taglio e alla cucitura dei tessuti per la produzione degli ordini. Durante il processo di produzione ci vengono inviate due campionature per il no-stro controllo di qualità interno oltre a quello che viene sistematicamente fatto all’interno delle manifatture di Aarong durante tutte le fasi di produzione Se possibile, anche la stampa viene fatta presso Aarong, altrimenti viene ultimata in Italia presso delle cooperative sociali o imprese socialmente responsabili. Le T-shirt della collezione Trame di Storie vengono presentate in anteprima a gen-naio insieme alla linea di abiti e accessori. Il primo container arriva a marzo e un secondo arriva ad aprile. Per entrambi il saldo (30%) dell’ordine trasportato avviene alla partenza. Da marzo le T-Shirt sono disponibili sul catalogo on-line e vengono acquistate dalle Botteghe del mondo con pagamento a 60 giorni.

Una T-shirt per tappe L’anno di lavoro che porta alla realizzazione delle T-shirt

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Assisi Garments è un laboratorio sartoriale, nonché un programma di riabilitazione per ra-gazze disabili, emarginate o molto povere. E’ nato nel 1994 per volontà di una piccola comu-nità di suore dell’Ordine di San Francesco di Assisi. Il laboratorio è non-profit e lavora solo cotone biologico. Si trova a Tirupur, nel Tamil Nadu, il cuore del sistema tessile industriale indiano. Assisi Garments lavora oggi con 120 ragazze cui viene assicurato un salario ade-guato, la formazione, vitto e alloggio e un ac-cantonamento che viene versato alle ragazze alla conclusione della loro permanenza. L’am-biente di lavoro è sano e accogliente. Inoltre Assisi ha sin dall’inizio puntato su lavo-razioni di qualità molto elevata e per questo è stato possibile fare insieme il percorso che si è concluso con la certificazione secondo gli standard GOTS del loro cotone organico.

www.assisiorganics.com 

Assisi Garments Progetto di riabilitazione e laboratorio sartoriale nel qua-le lavorano ragazze disabili, molto povere o emarginate.

(Tirupur, India)

Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

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Craftlink Organizzazione di supporto all’artigianato tradizionale

(Hanoi, Vietnam)

Craftlink è una organizzazione non profit nata per mediare e trasmettere i mutamenti del mercato agli artigiani della zona e per permettere loro di aggiornarsi attraverso una struttura di riferimen-to. Craftlink lavora con 50 gruppi e ha una sezione in-terna che lavora esclusivamente con le comunità di base, che non hanno esperienze commerciali pre-gresse. Gli artigiani fanno parte di popolazioni rurali o minoranze etniche che vivono in un’economia di sussistenza e in questo modo vedono valorizzate le loro capacità e i loro prodotti. Craftlink si occupa inoltre della formazione e di corsi per lo sviluppo prodotti. Fra i vari gruppi affiliati a Craftlink abbiamo privile-giato i produttori tessili, che sono quelli meno pre-senti nel commercio equo italiano. Poi ci siamo allar-gati anche all’artigianato, all’oggettistica e alle cera-miche. Proprio sulla ceramica abbiamo realizzato nel corso del 2010 un laboratorio creativo con il sei-gner Edoardo Perri e gli artigiani del laboratorio Thuy Khin nel villaggio di Ba Trang.

www.craftlink.com.vn 

Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

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Mai Handicraft Organizzazione per la formazione di donne madri e

ragazzi abbandonati, associati in laboratori artigiani. (Ho chi minh, Vietnam)

Mai Handicraft è un'organizzazione nata nel 1990 con l'intento di favorire la formazione di donne ma-dri e ragazzi abbandonati dalle loro famiglie. Attualmente lavora stabilmente con una ventina di gruppi e con altri cinque in maniera occasionale. I gruppi più giovani e inesperti sono ovviamente i più seguiti dall'organizzazione centrale, soprattutto per quanto riguarda la creazione di nuovi prodotti. Ci sono poi dei gruppi di persone con handicap coi quali Mai Handicraft collabora anche senza ottenere al-cuna entrata, al solo scopo di assicurare loro una possibilità di guadagno. Nel sud del Vietnam il lavoro di Mai Handicraft si con-cretizza nel sostegno di diverse minoranze etniche: attraverso il lavoro sulla qualità e la commercializ-zazione dei loro prodotti, si cerca di mantenere in vita la cultura di questi gruppi. Mai Handicraft è un'organizzazione già ben avviata, con una gamma di prodotti davvero ampia. Nel 2009 abbiamo organizzato con il designer Edo-ardo Perri un laboratorio creativo sulle ceramiche per ricercare insieme nuove forme e decorazioni.

www.maihandicrafts.com 

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Tonpao Distribution Center Centro servizi creato dalla pubblica amministrazione di

Tonpao per sostenere gli artigiani locali (Chiang Mai, Thailandia)

TDC è una evoluzione di GTZ, programma finanziato dalla cooperazione tedesca per ridurre l’impatto ambientale di diversi tipi di produzioni attraverso l’uso sostenibile delle risorse e l’utilizzo di metodi produttivi più ecologici. TDC è un servizio creato dalla Pubblica Amministrazione di Tonpao, e nasce per sostenere le aziende locali, prevalentemente artigianali, nella produzione, nella distribuzione ma soprattutto nel marketing che era l’aspetto più difficoltoso da affrontare. TDC coordina l'attività di varie imprese artigianali, sei delle quali sono state selezionate con il nostro aiuto per la fase iniziale di questo progetto di promozione. Tra queste realtà troviamo By Hands, che realizza bellissimi prodotti in carta di gelso. E’ una piccola e bella realtà con le dimensioni e il calore di una azienda familiare, che risponde perfettamente ai criteri del commercio equo e solidale. Il nostro progetto di promozione coinvolge inoltre altre piccole realtà, ognuna specializzata in prodotti diversi, dalla cartoleria alle decorazioni.

www.tonpao.go.th 

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Auromira Progetto per la valorizzazione della tradizione tessile

indiana e di un modello economico sostenibile. (Auroville, India)

Auromira nasce da Imagination, un’esperienza di convivenza civile e spirituale tra persone di provenienze diverse per nazionalità, cultura, religione. Auromira è un’oasi di pace e laboriosità im-mersa in una natura incontaminata e situata nei pressi di Pondicherry, nell’India Meridionale. E’ un progetto che attraverso la produzione al telaio a mano di tessuti non solo si impegna a rilanciare le grandi tradizioni tessili dell’India meridionale, ma vuole anche proporre uno stile di vita in completa sintonia col corpo e col mondo che ci circonda, e ovviamente un mo-dello di economia basato sulla crescita globale di tutti gli attori coinvolti. Oltre agli abiti realizzati per la linea Trame di Storie da Auromira importiamo anche altri prodotti artigianali e le dolcissime bamboline “Peppa” di concezione steineriana.

Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

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Ayesha Abed Foundation Progetto per la professionalizzazione di donne emargi-

nate e per il recupero della tessitura tradizionale (Dhaka, Bangladesh)

AAF nasce come ramificazione di Aarong, con lo scopo di fornire un ambiente di aggregazione e professionalizzazione alle donne sole o abban-donate, che vivono in zone rurali o periferiche. Le attività di AAF vanno dalla tessitura tradizio-nale, al ricamo e al block printing, oltre che tintu-ra e sartoria. Il nome della fondazione ricorda Mrs.Ayesha Abed, collaboratrice e moglie del fondatore di Brac, volendo così ricordare la sua attenzione e sensibilità alle tematiche del pro-getto. AAF si dedica alla donne, come opportuni-tà per sostenersi economicamente, attraverso il proprio lavoro, e socialmente, attraverso la professionalizzazione e intraprendenza. AAF offre un ambiente di lavoro appropriato, assi-stenza tecnica e finanziaria. In questo modo più di 17.000 donne non sono più “accessorie” e ai margini della società, ma attive e impegnate in questo progetto di impresa.

www.aarong.com/aaf.php 

Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

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Il Gandhi Rural Rehabilitation Center è una ONG nata nel 1983 ad Alampoondi, un piccolo villaggio del Tamil Nadu, nell’India meridionale. Il centro fu creato da padre Shanti-das, della congregazione dei Piccoli fratelli di Gesù per assistere i lebbrosi della zona, ma con il passare del tem-po il centro è cresciuto e ha diversificato le sue attività. Al momento esistono tre rami: il laboratorio tessile, il centro di riabilitazione per disabili e la clinica erboristica. Il laboratorio tessile è partito con tre artigiani disabili, de-terminati a cambiare la loro situazione di povertà ed emarginazione. Oggi è un vero e proprio centro di tessitu-ra e impiega circa 40 persone, in parte disabili. I lavoratori hanno un salario equo, integrato da diversi benefici. Il laboratorio è autosufficiente e si mantiene con le vendite locali (50%) e le esportazioni. Dalla fine del 2010 Grrc sta attraversando una pesante situazione di crisi, Delle tre organizzazioni di commercio equo che acquistavano i loro prodotti è rimasta solo la nostra. La conseguenza è che l’organizzazione non è in grado di pagare costante-mente i salari e diversi artigiani si sono trasferiti, loro malgrado, in città per trovare lavoro. Le notizie più recen-ti mettono in forse la prosecuzione dell’attività. Da parte nostra stiamo valutando possibili attività di sostegno.

http://grrc.org.in 

Gandhi Rural Rehabilitation Center Progetto per l’occupazione e l’assistenza di artigiani e

persone disabili (Alampoondi, India)

Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

Tea Promoters India è nata come una piccola a-zienda famigliare che promuoveva una visione in-novativa e radicalmente diversa dal punto di vista sociale e ambientale nell’ambito della coltivazione del te. E’ stata punto di riferimento sin dal primo momento nella definizione degli standard per il te equo solidale. Oggi riunisce e offre sostegno tecni-co e commerciale a piccoli produttori e agricoltori. Uno di questi è il Pashok Workers Commettee un comitato di piccoli che ha recuperato la piantagio-ne di tè della quale erano dipendenti (nel Darjeeling), ha riconvertito i terreno al biologico e hanno crea-to una apposita associazione che realizza diversi progetti di carattere sociale, educativo o sanitario. Il te viene coltivato con il metodo biodinamico tra-dizionale: il concime è ottenuto dal compostaggio di prodotti biologici e le malattie delle piante si combattono attraverso la biodiversità. Il tè di TPI è utilizzato come materia prima per la linea Ayurve-thica e per le linee dedicate di Emergency ed Am-nesty International. 

Tea Promoters India Organizzazione che si occupa di coordinare

e supportare piccoli produttori di te biologico (Calcutta, India)

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Usha nasce dalla volontà di fornire un sostegno tecni-co e finanziario a gruppi di persone che vivono ai mar-gini della vita economica e sociale in Bangladesh: so-prattutto giovani donne e comunità rurali. Usha si pro-pone di creare attorno ad essi una rete di solidarietà che garantisca un livello minimo di assistenza sanita-ria, di educazione elementare e professionale. Per ren-dere più concreto il supporto alle comunità interessa-te e per consentire loro un sostentamento autonomo, Usha Handicrafts ha iniziato dapprima un'azione di formazione per gli artigiani e in seguito un'attività di promozione commerciale dei prodotti sia a livello loca-le, sia per l'esportazione. Con lo sviluppo dell'attività produttiva e commerciale è stato creato un fondo comune, che dà la possibilità agli artigiani di ricevere piccoli crediti per acquistare materie prime e per migliorare i loro laboratori di pro-duzione. Abbiamo iniziato con Usha Handicrafts un rapporto commerciale su stimolo del Consorzio BDS, con l'obiettivo di sostenere i produttori nella ricerca e nello studio di nuovi prodotti.

Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

Usha Handicrafts Organizzazione per il sostegno e la professionalizza-zione di giovani donne e di artigiani di comunità rurali.

(Dhaka, Bangladesh)

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Phalada Azienda impegnata nella promozione e nell’assistenza

all’agricoltura biologica tra piccoli produttori indiani. (Bangalore, India)

Phalada è impegnata dal 1999 nella agricoltura biologica per l’esportazione. Il suo lavoro si espli-ca su diversi fronti: dalla produzione dei fertiliz-zanti, compost e prodotti per il controllo di ma-lattie e parassiti per l’agricoltura biologica, alla formazione degli agricoltori, al marketing, alla trasformazione dei prodotti e fino a politiche per il miglioramento del reddito degli agricoltori. Phalada ha poi creato una fondazione apposita per la formazione, infatti per molti contadini che vogliono staccarsi dalla produzione tradizionale gli aspetti più difficili sono la conoscenza e la padronanza dei metodi biologici e la ricerca di uno sbocco adeguato sul mercato. Phalada oggi lavora con più di 360 agricoltori, de-diti alla coltivazione di caffè, spezie e piante tra-dizionali dell’ayurveda. Ogni produttore possiede pochi acri di terra e tutti sono certificati biologici o in fase di conversione.

www.phaladaagro.com 

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New school craft Organizzazione per l’occupazione e l’emancipazione di

giovani donne, occupate nella produzione di incensi. (Auroville, India)

Auroville è il luogo in cui è nata New School Craft, un piccolo laboratorio di produzione di incensi ed oli es-senziali che offre lavoro alle giovani donne delle zone rurali alla periferia di Pondicherry, garantendo loro un equa retribuzione, un'adeguata formazione ed un sostegno economico per le famiglie. Uno degli obiettivi di New School Craft è quello di coin-volgere l'intera comunità in un programma più vasto di istruzione elementare, educazione alimentare, sani-taria ed agricola, il tutto per un miglioramento equili-brato della qualità della vita delle artigiane. Le artigiane di New School Craft preparano a mano ogni singolo bastoncino di incenso, utilizzando ingredienti naturali, aromi, resine, erbe e piante tipicamente indiane, e nessuna sostanza tossica. Loro stesse confezionano poi gli incensi con carta fatta a mano. La linea "Incenso Indiano" prevede alcune confezioni regalo dotate di portaincenso in ceramica artigianale prodotti da Sri Sivan Pottery, un piccolo laboratorio di Auroville che segue i medesimi criteri etici. La collabo-razione tra queste piccole realtà produttive è un altro valore aggiunto del progetto.

Rapporto commerciale: importazioni annuali in €

Y development Organizzazione per il supporto ai piccoli artigiani per lo sviluppo prodotti, il marketing a produzioni ecologiche.

(Chiang Mai, Thailandia)

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Y-Development è un'organizzazione fondata dal YMCA di Chiangmai nel 1986, in seguito a un progetto di supporto ai piccoli produttori artigiani dei villaggi della zona. Il ruolo di Y-D è quello di sviluppare oppor-tunità di mercato principalmente per i piccoli produt-tori artigianali delle zone rurali del nord della Thailan-dia. Tra le loro attività c'è quella di organizzare mo-menti di formazione per migliorare le proprie capaci-tà e la qualità, per lo sviluppo prodotti, per il marke-ting, per lo sviluppo di metodi di produzione ecologici (come il trattamento acque di scarto nella produzio-ne di Saa Paper) e per la promozione dell'uso di mate-riali naturali. Attualmente lavorano con oltre 30 grup-pi di produttori. Lo staff è composto da 25 persone. Internamente, oltre alle attività amministrative, fan-no il controllo qualità ed il confezionamento. Tra gli artigiani di Y-D abbiamo conosciuto Candle p. Hanma-de fondata da Kanya Sungkagaroon. Produce cande-le e ha anche un piccolo vivaio di piante ornamentali che vende in un negozio a Chiangmai.

http://y-develop.yd-craft.com 

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Prokritee Organizzazione bengalese fondata da MCC per suppor-tare gruppi di artigiani della carta e di donne in difficoltà

(Mohammedpur,Dhaka, Bangladesh)

Prokritee è un'organizzazione bengalese fondata da MCC (Mennonite Council Commitee) per fornire servizi di promo-zione e commercializzazione a supporto di gruppi di artigiani in condizione di povertà. Biborton Handmade Paper, nell'area di Agailjhara, nel distretto di Baribal, offre occupazione a una settantina di artigiani di Biborton, che lavorano da casa realizzando oggetti in carta artigianale prodotta con il giacinto d'acqua.La carta viene poi utilizzata da un secondo gruppo, Jobarpar Entrerprise, per realizzare diversi prodotti. Bonoful Handmade Paper è un gruppo di artigiani che produ-ce carta con materiali naturali (cotone, canapa, foglie di ananas, paglia di frumento) realizzando ogni genere di pro-dotti, dalle lampade agli album per le foto, scatole regalo e quaderni. La Keya Palm Handicrafts nasce dall'idea di alcune donne di produrre braccialetti, cesti, portatovaglioli e una incredibile varietà di altri prodotti con foglie di palma e di keya. Shuktara Handmade Paper Project è uno dei gruppi di produt-tori più solidi e duraturi e occupa donne poverissime che grazie a questo progetto hanno potuto trovare una fonte di sostentamento producendo carta a partire da pezzi di juta riciclata e dalla canapa.

www.prokritee.com 

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Selyn Manifattura tessile, recupera la tradizione tessile locale

realizzando pupazzi e tessuti colorati ed eco-friendly (Kurunegala, Sri Lanka)

Sul finire degli anni '70, in seguito all'abbattimento delle misure protettive, l'industria della tessitura domestica cingalese, praticata con telai manuali rischiò l'estinzione a causa della concorrenza portata dalle produzioni indu-striali e dalle più economiche manifatture indiane. Per tale motivo moltissime donne, da sempre le principali protagoniste del settore e custodi di questa tradizione, si trovarono senza impiego nel volgere di pochi anni. Nel 1991 Sandra Wandrugala, un avvocato deciso a con-tribuire allo sviluppo del suo popolo attraverso il recupe-ro delle tradizioni locali, fondò Selyn, piccola manifattura con sede in un vecchio casolare donato a Sandra dal padre in occasione del suo matrimonio. Il laboratorio aveva solo tre telai ed era situato nel villaggio di Wandu-ragala. Oggi Selyn ha spostato la sede nella cittadina di Kurune-gala e di recente ha inaugurato il suo terzo laboratorio. Spesso la ditta riesce anche a coinvolgere piccoli labora-tori della zona e donne che lavorano principalmente a casa. Oggi Selyn impiega regolarmente 570 persone, il 97% delle quali sono donne.

http://selynexports.com 

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2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010Copyright © 2010 Selyn Exports

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Dal nostro blog

Navjeet 30 aprile 2009

Letizia, la cooperante che segue il progetto per conto di Ibo Italia, ci ha scritto per raccontarci l’entusiasmo delle donne davanti a questa impor-tazione e il piccolo grande effetto che ha avuto sulle loro vite. “La settimana scorsa  le donne hanno ricevuto  il pagamento del  lavoro fatto per  il vostro ordine.  Ieri Geeta ed  il gruppo di Bandra East era qua con me ed ho chiesto loro cosa avessero  fatto con  i soldi. si sono messe a ridere e mi hanno risposto  “…spesi tutti!”.  In passato avevamo parlato di “gestione dei soldi”, e soprattutto alle ragazze che  fanno  i gioielli, avevo suggerito di mettere sempre qualcosina da parte. Ecco che allora le donne, dopo una gran risata, mi hanno subito detto “… ma li abbiamo spesi bene Lethy!” Geeta,  la nostra sarta migliore, ha comprato  il cellulare al figlio, un ventilatore, una particolare brocca per fare il the ed altre cose per la casa che non saprei tradurvi. Le figlie e nipoti di Geeta che hanno partecipato all’ordine  (principalmente gioielli   e un po’ di cucito) sono felicissime perchè si sono potute pagare le tasse per fare un corso di beautycian (estetista), e sono venute al Navjeet con pinzette e fili vari per la depilazione, così adesso tra stoffe, bottoni, ago e  filo, ci dedichiamo anche alle cure estetiche! Scherzi a parte, sono ragazze giovani, ed è bene che si creino opportunità diverse per  il futuro, quindi è bello sapere, che con  i soldi ricavati dalla produzione di gioielli, hanno pensato ad iscriversi ad un corso (600 Rs circa 10 Euro) Geeta Warma,  la nostra giovane e attivissima new entry,  invece ha pensato bene di  fare spese  folli comprandosi ben 6 salwar kameez    (vestito tradizionale  locale)! “come 6?!”    le ho chiesto stupita.  il suo  volto entusiasta ha  risposto per  lei. Non avremmo  forse  fatto così anche noi, avendo nell’armadio solo  le solite 2 vecchie magliette?! Kamlesh, la più grande del gruppo gioielli, che questo anno ha iniziato anche a cuci-re le borse come supporto a Geeta, è l’unica che non ha usato i soldi, ma li ha mes-si via per i suoi figli che sono ancora piccoli. Anche lo scorso anno aveva fatto così. Le abbiamo fatto i complimenti e valorizzato la sua scelta. Grazie a Kamlesh non manca mai un appunto sul risparmio. Sicuramente ne do-vremo riparlare, ma avrà senso quando ci sarà una buona continuità di lavoro. (…)  Insomma, ecco un piccolo spaccato della nostra vita qui, di come an-che tra loro queste donne sono così diverse in maniera splendida, ognuna di loro con propri sogni ed idee.”        Letizia 

Navjeet Organizzazione che si occupa di programmi sanitari e

sociali per le donne negli slum di Mumbai (Mumbai, India)

Navjeet è un centro che da 30 anni promuove l’istru-zione, organizza programmi sanitari e favorisce l’accesso al credito per le donne. Il Navjeet Community Health Centre si sviluppa a fianco dell’-Holy Family Hospital che si trova a Bandra Est, quar-tiere di Mumbai. Dal 1984 il centro Navjeet ha realizzato diverse attivi-tà per migliorare lo standard di vita di 15 slums nelle aree di Bandra, Chembur e Khar. Dal 2006 ospita anche un laboratorio di 10 artigiane che cuciono bor-se e portafogli, tessuti per la casa e realizzano o-recchini. Per rendere il progetto sostenibile anche nel lungo periodo e fare in modo che la professionali-tà delle donne si trasformasse in reddito, Ibo ha contattato noi di altraQualità per acquistare le bor-se e rivenderle secondo i criteri del commercio e-quo. Per rendere il ciclo ancora più virtuoso, le stoffe con cui sono fatte le borse vengono comprate da Sewa, una associazione indiana di donne artigiane.

www.navjeet.org 

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Esteam Manifattura di prodotti cotone organico ed equo

solidale, certificato FLO (Mumbai, India)

Esteam è una piccola impresa che dal 1991 produce tessili biologici e li distribuisce tramite il circuito equo solidale. I prodotti sono shopper, borse, sciarpe, ac-cessori alla moda e abbigliamento da lavoro. La manifattura si trova a Mumbai ed ha ottenuto certificazioni in ambito etico, sociale e ambientale, nonché la certificazione Fairtrade di FLO. Esteam ha infatti delle politiche molto attente alle persone e all’ambiente (raccolta delle acque piovane da riutiliz-zare nella produzione, trattamento delle acque di scarto, riutilizzo dei ritagli di cotone con cui si ottie-ne della carta fatta a mano utilizzata poi nel confe-zionamento, sfruttamento massimo della luce natu-rale e utilizzano solo lampade a LED). I 498 lavoratori sono organizzati in comitati di fabbrica, uno per ogni reparto, che rappresentano i propri iscritti nelle rela-zioni con la proprietà. Le iscrizioni sono libere e volon-tarie. Esteam è nostro partner nel progetto Promoetica, per il merchandising.

www.cottonwithaconscience.com 

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This&That This & That riunisce artigiani indiani particolarmen-

te abili nella creazione di accessori per la casa (Jaipur, India)

This and That è una piccola impresa con sede a Jaipur, nello stato del Rajastan. Da diversi anni realizzano oggetti decorativi e di arredamento per la casa in legno, in ferro e in pel-le. Acquistano ferro e legno grezzo, mentre la pel-le di capra proviene da alcuni villaggi rurali del Raja-stan dove diversi conciatori sono specializzati da sempre in questa attività. C’è poi un laboratorio spazioso dove una ventina di artigiani creano, mo-dellano e decorano a mano ogni oggetto. La qualità dell’ambiente di lavoro e dei compensi è molto alta, per iniziativa e volontà del proprietario, che solo recentemente è entrato in rapporto di-retto con il commercio equo. Attualmente This and That ha avuto riconosciuta la certificazione SA8000 ed ha fatto domanda per entrare nel Fair Trade Forum India. Hanno sviluppato fin’ora diverse linee di prodotti, alcune più tradizionali, altre che cercano di moder-nizzare gli stili decorativi locali.

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Novità 2009! Scarceranda

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da Italia

-25% Il Filò

Acquisti sospesi :

LPK

Riassunto biennale: 1 nuovo produttore: Scarceranda 1 collaborazione con il Germoglio per il Laboratorio di sartoria Sinti

Acquisti sospesi e motivazioni:

LPK: elevate giacenze di prodotto, inol-tre la collaborazione era nata nell'am-bito del Consorzio BDS che ha cessato di esistere. SARTORIA SINTI: si trattava di un acqui-sto sperimentale. Rimane comunque attiva la collaborazione con Il Germo-glio per la formazione sartoriale e cre-ativa delle ragazze sinti.

Novità in prova:

Scarceranda

Il Filò 63,39%

Ecotoys 21,97%

L’Eco 9,55%

+27% Ecotoys

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Italia

Ecotoys Azienda familiare che progetta e produce giocattoli

innovativi, etici ed ecologici. Como

Ecotoys nasce dall'idea di due imprenditori da tempo impegnati nel settore dello sviluppo so-stenibile e della conservazione della natura. Pro-getta, realizza e distribuisce prodotti e giocat-tol i innovativi , etici ed ecologici . Vuole contribuire alla diffusione di uno stile di vita più consapevole e rispettoso della natura. Happy mais è il gioco ecologico per bambini in Mater-Bi, una bioplastica realizzata con materie prime rinnovabili come l'amido di mais genetica-mente non modificato. È completamente biode-gradabile, può essere addirittura usato per pre-parare il compost, concime naturale per le pian-te e allo stesso tempo può essere plasmato, stampato e colorato come la plastica tradizio-nale, senza però tutti gli svantaggi che quest'ul-tima comporta dal punto di vista ambientale ed energetico.

www.ecotoys.it

Rapporto commerciale: acquisti annuali in €

Il filò Cooperativa sociale per il reinserimento di giovani in

situazione di emarginazione o disagio sociale. Venezia

La cooperativa il Filò nasce nel 1989 come coo-perativa sociale con un laboratorio di pellette-ria artigiana e attraverso progetti pedagogici ed educativi accompagna i giovani che si tro-vano in momentanea situazione di disagio so-ciale verso riscatto sociale e autonomia lavo-rativa. Il gruppo del Filo ha scelto di intervenire su forme di disagio a cavallo tra disabilità ed emarginazione sociale, che tendono a sfuggire alle classificazioni classiche così come all’assi-stenza sociale. Per questo la cooperativa ha sviluppato importanti rapporti con i servizi sociali locali. Il laboratorio utilizza esclusiva-mente pelli conciate con tannini vegetali e le colorazioni sono naturali. Nel laboratorio del Filò si confezionano borse, astucci, cinture, portachiavi e diversi altri accessori.

www.coopfilo.it 

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Scarceranda Progetto editoriale ideato da alcune cooperative sociale per

l’inserimento lavorativo di persone deboli e carcerati Monza

Scarceranda nasce come "esercitazione pratica" nell'ambito di un corso di formazione organizzato nel carcere di Monza dal Consorzio SIS Sistema Imprese Sociali per conto della cooperativa socia-le Teseo. E’ una iniziativa che viene da lonta-no: diffusa da 8 anni per mantenere ogni giorno viva l'attenzione sui temi della giustizia e dell'inclu-sione sociale di persone in esecuzione penale. Sono 4 le cooperative sociali che collaborano al progetto, tutte impegnate nell'inserimento lavo-rativo di persone deboli ed in particolare di perso-ne in esecuzione penale: Teseo, per l'ideazione, la progettazione e la commercializzazione; La Meri-diana 2, per la stampa e la rilegatura; Gram-ma, per la grafica e l'impaginazione; E.s.t.i.a., per l'ideazione dei testi, oltre alla associazione “Trasformazione”.

http://scarceranda.interfree.it

Rapporto commerciale: acquisti annuali in €

L’eco Cooperativa sociale che lavora con ragazzi con disagi

psichici e psichiatrici. Reggio Emilia

L'ECO è una cooperativa Sociale di tipo B, nata nel 1996 a Rubiera (RE), che si occupa di inserire nel mondo del lavoro ragazzi con disagi preva-lentemente psichici e psichiatrici . E' composta da operatori, operai assunti e 16 ragazzi tiroci-nanti. Le attività che svolge sono molto diversificate tra loro e l'ultimo nato è il laboratorio di manu-fatti con creazione di borse, maglie, sciarpe, grembiuli e arazzi interamente dipinti a mano. Il suo obiettivo è accompagnare, lavorando, un percorso di conseguimento dell'autonomia da parte dei ragazzi inseriti permettendo loro di lavorare, di essere a pieno titolo partecipi della società civile. L’eco decora per noi le T-shirt e le felpe prodotte da Aarong e Assisi Garments, e accessori diversi (spille, foulard..) destinati alla collezione Trame di storie.

www.lecocoop.it 

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Approfondimenti e novità Focus sulla Crisi del cotone … pg. 64 Novità 2011 … pg. 65

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La crisi del cotone Nel giro di meno di un anno l’impennata del prezzo del cotone del 115% è stata traumatica, per noi e per i produttori che lavoravano alla realizzazione dei nostri ordini. All’origine del problema ci sono alluvioni e siccità fuori dalla norma che hanno rovinato buona parte dei raccolti, cui si aggiunge l’au-mento continuo del consumo di fibre che da oltre un anno intacca stock sempre più scarsi. Questo per chi come noi lavora sulla pianificazione e sul partenariato è stato spiazzante.

Cosa c’è di più semplice e (apparentemente) economico di una maglietta in cotone? Chiunque ha un capo simile nell’armadio, nella stragran-de maggioranza dei casi acquistato per pochi soldi. Eppure quella essenziale maglietta ha molto da raccontare. E non sempre sono cose positive. Il cotone, infatti, è una delle fibre più costose, poichè necessita di molto lavoro, acqua e fertilizzanti con costi umani e ambientali molto

alti. Quando avete tra le mani prodotti in cotone economici anche se per voi sono poco costosi sicuramente c’è una parte della filiera produttiva che ne sta facendo le spese (quelle vere).

Questo si è verificato in particolare negli ultimi 6 – 8 mesi da quando, cioè, il prezzo del cotone ha avuto una impennata che non si verificava da 15 anni (anzi, secondo alcuni analisti, dalla guerra di secessione americana). Molte sono le cause di questo aumento:

innanzitutto le tremende inondazioni che India, Pakistan e Cina, tre dei principali produttori di cotone, hanno subito tra aprile e luglio 2010, mentre il Brasile, altro importante fornitore di questa materia prima, ha avuto una estate di grande siccità. Per

far fronte alla penuria di cotone causata da queste calamità naturali, alcuni paesi come l’India o il Pakistan hanno deciso di limitare le loro esportazioni di cotone per sostenere l’industria tessile locale. A fronte di una diminuzione drastica dell’offerta è però aumentata la domanda, in particolare nei paesi asiatici. Così tra aprile e ottobre il prezzo del cotone è aumentato del 30%, per arrivare, a fine anno, al 75%. “Lo spettro della scarsità dovrebbe far riflettere,” – scrive Marinella Correggia* -“forse è finita l’epoca dell’abbigliamento usa e getta, economico - quando

non si aggiunge la «cresta» della firma - e subito rottamato per i continui cambiamenti di forma e colore dettati dalla «moda». Infatti si calcola che nel 2008 siano state gettate in discarica 1 milione di tonnellate di tessili, molti

provenienti dal settore della cosiddetta fast fashion, che comprende tutti quei marchi per i quali una parte più o me-no consistente della collezione (dal 25% al 40%) viene disegnata e consegnata nei negozi nel giro di poche settimane

(mediamente da 4 a 6). Al prezzo di una maglia da boutique se ne possono comprare 20 e cambiarne una al gior-no per quasi un mese. Un meccanismo spietato, questo, che alimenta sia lo sfruttamento della manodopera che l’inquinamento dell’ambiente. Un paio di anni fa una inchiesta di The Guardian ha analizzato l’impatto am-bientale di diversi materiali tessili a basso costo: la moda fast produce ogni anno oltre 3 milioni di emissioni di diossina. Per non parlare delle condizioni di lavoro degli operai dell’industria tessile. Il 2010 ha visto numerose

rivolte dei lavoratori del settore tessile in Bangladesh e in Cambogia per l’aumento dei salari. Il primo novembre è entrato in vigore in Bangladesh il nuovo salario minimo che passa dall’equivalente di 18 € mensili a 34 € (al cambio o-

dierno), mentre in realtà i lavoratori chiedevano di arrivare fino a 56 euro circa TK 5,000 al mese, anche se l’Asia Floor Wage Campaign ha calcolato come TK 10,000 al mese il salario minimo di sussistenza.

* Marinella Correggia - il Manifesto 25 settembre 2010

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Approfondimenti e novità > La crisi del cotone

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Gli effetti della crisi del cotone Prezzo trasparente di una T-SHIRT in cotone a manica corta per il merchandising

Voce di costo Valori

Maggio 2010 % differenza

Valori Gennaio 2011

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costo della materia prima: cotone filato 50,23 tk 20,33% + 97,49%  99,20 tk 28,69%

lavoro di maglieria fatto con macchine industriali 2,71 tk 1,10 % + 10,70%  3,00 tk 0,87%

tintura del tessuto effettuata con macchine semi-industriali

23,32 tk 9,44% + 13,64%  26,50 tk 7,67%

costo del lavoro di taglio, cucito, stiratura 17,85 tk 7,23% + 52,38%  27,20 tk 7,87%

filo per cucire, etichetta, busta di plastica, cartone di imballaggio

8,20 tk 3,32% + 28,05%  10,50 tk 3,04%

controllo qualità, imballaggio, spese amministrative per spedizione, press Aarong 21,80 tk 8,82% + 147,57%  53,97 tk 15,61%

quota del 2,5% sul prezzo fob accantonata per il progetto sanitario 3,18 tk 1,29% + 66,98%  5,31 tk 1,54%

Prezzo FOB pagato al produttore 127, 29 tk

51,53% + 77,30% 225,68 tk

€ 1,52 € 2,35

Costo trasporto e sdoganamento: trasporto tramite container, documentazione, pratiche

doganali, competenze spedizioniere € 0,21 7,12% + 23,81% € 0,26 7,22%

Costo finanziario dell'anticipo pagato al produttore, costi dei bonifici esteri,

oneri e commissioni € 0,14 4,75% + 50% € 0,21 5,83%

Costo progettuale: costo della progettazione dei capi, confezione prototipi e

cartamodelli, eventuali prove di stampa, spese DHL € 0,10 3,39% = € 0,10 2,78%

Totale costo del prodotto per altraQualità € 1,97 66,78% + 48,22% € 2,92 81,11%

Margine altraQualità per spese amministrative, retribuzione del lavoro, spese

di gestione, tutti i costi generali dell’importatore/distributore all’ingrosso

€ 0,98 33.22% - 30,61% € 0,68 18,89%

Prezzo finale medio al cliente (iva esclusa) € 2,95 100% + 22,03% € 3,60 100%

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L’accostamento riportato qui accanto evidenzia quanto acca-duto da maggio 2010 a gennaio 2011. Il prezzo del cotone filato neces-sario ad una maglietta è raddop-piato passando da 50tk a 99tk. A questo si è aggiunto l'aumento dei costi di sartoria (+52,38%) e del lavoro svolto da Aarong per il controllo di qualità e l’impacchet-tamento (+147%), legati agli au-menti dei salari in Bangladesh dopo numerose proteste e scio-peri dei lavoratori nel corso del 2010. Come conseguenza sono cre-sciuti anche i fondi per il progetto sanitario, che sono legati propor-zionalmente al prezzo FOB dell’or-dine da noi effettuato (2,5% del FOB). Il prezzo FOB di una maglietta è passato per noi da €1,52 a €2,35 aumentando così del 77% Questo ha comportato per noi maggiori costi finanziari legati al prefinanziamento del 70% al pro-duttore (a pg. 50 all’interno delle tappe della T-shirt sono segnalati i momenti di prefinanziamento e saldo). Noi abbiamo cercato di tampona-re questi aumenti, riducendo all’-osso il nostro margine (-30%), non volendo scaricare tutto sui consumatori. In questo modo ci siamo caricati di buona parte dell’aumento dei costi all’origine e per il consuma-tore finale l’aumento del prezzo della T-shirt è “solo” del 22%.

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Sui progetti Trame di storie uscirà nel 2011 con una speciale collezione di T-shirt sulla condizione femminile in Italia e sulla preca-rietà del lavoro, realizzate insieme a Teresa Sdralevich. Ayurvethica nel corso del 2010 è stata rinnovata e la nuo-va linea, che includerà una nuova tisana, sarà disponibile da maggio. altraQualità per emergency dal 2011 destinerà il suo fondo, su richiesta di Emergency, alle strutture operanti in Italia: i Poliambulatori di Palermo e Marghera, che si occupano dell’assistenza gratuita ai migranti (con o senza permes-so di soggiorno) e delle persone in stato di bisogno.

Approfondimenti e novità > Novità 2011

Sui produttori Abbiamo intrapreso dall’inizio del 2011 una nuova rela-zione commerciale con due produttori: - AKH: manifattura bengalese di T-shirt in cotone biologico e certificate Fairtrade. - Conserve: organizzazione indiana che dalla trasfor-mazione di materiali di recupero in borse e accessori crea possibilità lavorative per gli abitanti dei quartieri più poveri di Delhi.

Equolink Dopo diversi mesi di stasi sta ripartendo il progetto Equo Link, allargato a nuove organizzazioni. Oltre ai promotori iniziali (altraQualità, Equoland e Ravinala) si sono aggregate altre due realtà italiane di com-mercio equo: Equomercato e Macondo. Insieme stiamo valutando una possibile sinergia per affrontare le sfide attuali e future del commercio equo.

Su altraQualità Aggiornerà il nostro sito web, realizzando delle sezioni specifiche dedicate ai prezzi trasparenti, alle certificazio-ni e al social report. Moltiplicheremo la nostra presenza in rete creando tra le altre cose alcuni siti web dedicati a progetti specifici: Pro-moetica e la collezione speciale di T-shirt “Grafica attiva” realizzate con Teresa Sdralevich. Sarà realizzato inoltre il web social report, una versione on line del presente bilan-cio sociale, per aumentare la fruizione e la diffusione. Infine amplieremo il magazzino, anche nell’ambito della collaborazione con Macondo.

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Bilanci d’esercizio 2008 — 2009

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altraQualità scarl Via Caselli 11/2, Ferrara

tel-0532.978893 - fax-0532.909427

www.altraq.it [email protected]

Il Social Report 2009/2010 è stato realizzato da Laura Ruggeri.

Social Report 2009/2010

Il social report 2009/2010 di altraQualità è stato realizzato in tre versioni: • full publication - 72 pagine • abstract - 12 pagine • web social report - www.reportaq.tk