Social network e giornalismo partecipato

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Social network e giornalismo partecipato Ordine dei giornalisti del Veneto Vega - Mestre - 28.2.2012

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Social networke giornalismo partecipato

Ordine dei giornalisti del Veneto

Vega - Mestre - 28.2.2012

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C'erano una volta i mass media chiusi

Ai giornali si potevano scrivere le lettere, ma le speranze di pubblicazione erano affidate al giudizio e al buon cuore del caposervizio o del direttore

Alle radio e alle televisioni si poteva telefonare (ma soltanto nelle trasmissioni che lo permettevano e anche in questo caso non tutti ce la potevano fare)

C'era un problema di spazio (nei giornali) o di tempo (in radio e in televisione)

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Ora (da vent'anni) ci sono internet e i new media

I cancelli della comunicazione - non solo del giornalismo - sono stati aperti. Problemi di spazio non esistono più: gratis o a prezzi bassissimi chiunque può parlare (o cantare o disegnare) per un pubblico sterminato

Anche i "vecchi" mass media si sono aperti: se sulle vecchie piattaforme (di carta e sull'etere) esistono i soliti limiti, giornali, radio e tv sono stati costretti - volenti o nolenti - a lasciare spazio infinito ai lettori, agli ascoltatori e ai telespettatori

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Scusate se sporcoil vostro muro / 1

•Questa è la prima pagina del Gazzettino del 21 febbraio 2012

•Notizie principali: trattative governo-sindacati sulla riforma del mercato del lavoro; tensione Italia - India sui marò accusati di omicidio; donna abbandonata in corsia in un pronto soccorso a Roma

•I lettori possono leggere e commentare all'interno della loro comunità: quella che si è creata nel luogo in cui vivono e quella del loro luogo di lavoro

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Scusate se sporcoil vostro muro / 2

•Stesse notizie su gazzettino.it, lo stesso giorno

•Screenshot presi verso le 21.30

•Naturalmente le notizie sono evolute rispetto a quelle della mattina e più simili a quelle che si troveranno il giorno dopo sul cartaceo

•La prima notizia ha 36 commenti, la seconda 15, la terza 12. Non sono fra le più commentate, ma ognuno ha potuto scrivere il suo pensiero. Senza mediazioni

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Scusate se sporcoil vostro muro / 3

•Tre persone muoiono in un incidente stradale in provincia di Treviso il 17 febbraio

•Il 18 febbraio la notizia produce 65 commenti: una piccola comunità non più unita dal classico vincolo di spazio (persone che si conoscono perché vivono o lavorano nella stessa zona geografica)

•Molti nickname ritornano nei commenti di altre notizie, altri cambiano perché sono persone che arrivano occasionalmente sul sito

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Scusate se sporcoil vostro muro / 4

•Ogni comunità si dà delle regole: la nostra netiquette non è rigida, ma chiediamo di evitare volgarità e xenofobia

•In quella notizia ci sono ben 43 commenti censurati. Chiamatela censura, se volete, ma accettereste a casa vostra persone che parlano in questo modo?

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Scusate se sporcoIl vostro muro / 5

•Modi diversi di usare Facebook: il Washington Post ha un'applicazione che richiede - o può richiedere, a discrezione di chi la gestisce - un proprio linguaggio, Repubblica e Corriere hanno pagine "tradizionali" che diffondono le notizie del sito

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Il modo sbagliato di usare Twitter

“Cari lettori, se volete parlare con noi usate questo hashtag, noi leggeremo in televisione i vostri tweet” è un modo sempre più diffuso – ma sbagliato – di usare Twitter, perché appartiene al mondo di chi si illude di dominare la conversazione e non di esserne una parte, per quanto importante

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E così nacquero decine di social network

Non social media, come dicono in molti

Google+, Tumblr, Posterous, fino ai più recenti come Pinterest, offrono la possibilità di esprimersi con parole e immagini

Le organizzazioni editoriali devono trovare la propria strada e il proprio linguaggio per informare e conversare, alla pari con tutti. Se sapranno farlo bene conserveranno la loro autorevolezza, se non saranno in grado di dialogare, allora soccomberanno

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Il futuro

Oggi c'è un pubblico sterminato, è il periodo migliore per i mass media

La crisi esiste solo per chi resta fermo, per la carta o la tv tradizionale

Dobbiamo decidere se vogliamo assomigliare agli amanuensi o a Gutenberg

Informare non significa più salire su una cattedra e predicare la nostra verità, significa raccontare e dialogare: l'autorevolezza resiste, ma diventa più difficile da conquistare

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In fondo al tunneluna luce più forte

•Laggiù non vediamo che cosa ci sia. Di sicuro non ci sono più le aziende di un tempo e ci sono i cittadini che dialogano (cittadini, non più i giornalisti contrapposti al pubblico)

•Può non piacerci, è legittimo. Resteremo seduti su uno scoglio a guardare un mare magari bellissimo, sapendo che nessuna nave passerà a prenderci più e che non vedremo mai com'è fatto il resto del mondo