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PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI DELLA BANCA TOSCANA COLLOCATI IN PENSIONE ANNO XXXIV - N. 158 - DICEMBRE 2014 DIRETTORE RESPONSABILE: DUCCIO GUASPARRI • COMITATO DI REDA- ZIONE: GIANCARLO BALLERINI - FRANCO LAMPREDI Registrazione al Tribunale di Firenze numero 2892 del 15 ottobre 1980 Stampa: SAFFE srl - Via S. Morese, 12 - CALENZANO - Firenze • Non si stampa- no scritti anonimi e gli autori rispondono dei loro scritti • TRIMESTRALE GRA- TUITO • SEDE: VIA CAVOUR, 82/A - FIRENZE - TELEFONO 055/28.29.25• Po- ste italiane Sped. in abb. postale -70% DCB Firenze Non per piaggeria verso il Diret- tore di Voce Nostra, ma per amor del vero, devo lodare la di lui abi- lità nel degradare, piano piano, dalle “porte scorrevoli” verso la morte facendola entrare in scena tramite la bocca innocente di un bambino. Mi riferisco all’articolo di prima pagina di Duccio nell’edizio- ne Voce Nostra di settembre 2014. In realtà oggi l’ipocrisia sociale ha il terrore di parlare della morte; talvolta la chiama “fine vita” come quando si chiama “operatore eco- logico” quello che una volta si chia- mava onorevolmente “spazzino”. Ma si va ben oltre; con il lifting e con le costose inutili creme, si cer- ca di fermare il calendario. Insom- ma si esorcizza la morte in mille maniere non riuscendo a vincerla con nessun mezzo. Meglio affron- tarla faccia a faccia come Branca- leone da Norcia. Cicerone, in una qualche manie- ra, fu più moderno di noi su questo argomento poiché magnificò i van- taggi della “vecchiezza” nel suo brevissimo libro. “De Senectute” (riflessioni sulla “vecchiaia”) consi- derando la vecchiaia una bella stagione della vita. Peraltro ha scritto anche “De Amicitia” (rifles- sioni sull’amicizia) che si appaiano bene con la stagione della vec- chiezza. Conviene andare a leg- gere i due libretti in questione; si trovano tradotti in italiano e scor- rono come un romanzo giallo. Penso che, leggendoli, troveremo una ventata di ottimismo e di vo- glia di vivere. Li avevo leggiuc- chiati in gioventù e li avevo consi- derati una stravaganza di Cicero- ne, poiché da giovani la vita ci ap- pare eterna e la vecchiaia è quella degli altri. Rileggendo ora i com- menti ciceroniani sulla vecchiaia ho scoperto cose ottime che ave- vo sorvolato da giovane e che ora verifico sulla mia pelle nella mia stagione matura ricavandone spe- ranza e gioia. Passando a cose pratiche di na- tura economica-fiscale (lo faccio per stemperare la crude riflessio- ne di cui sopra) mi accorgo che anche nella vita pubblica le rilettu- re del passato si ripropongono co- me cose nuove. È di ieri (3 ottobre 2014) la notizia del “reverse char- ge” sull’IVA con cui si propone di combattere l’evasione fiscale fa- cendo pagare l’IVA al compratore che, direttamente, la verserà allo Stato anziché nelle mani del ven- ditore che, dal 1972 (per conto dello Stato), “esige” l’imposta dive- nendo così “esattore” per conto di Pantalone. Insomma il venditore è di tanto in tanto un lavoratore pre- cario dello Stato che lavora gratis e che rischia multe se non si sbri- ga a versare. Talvolta non versa e PREVIDENZA a cura di gb/ Blocco adeguamento pensioni Facendo seguito a quanto pubblicato in merito sull’ultimo numero di Voce Nostra segnalo che, patrocinate da DirCredito, sono state pro- mosse tre cause pilota di tre soci pensionati al fine di far dichiarare ri- levante e non manifestamente infondata la questione di legittimità co- stituzionale dei reiterati blocchi, totali o parziali, passati, presenti e futu- ri, delle perequazioni delle pensioni. Ciò allo scopo di far pronunciare definitivamente sul punto la Corte Costituzionale, che già aveva “diffi- dato” il legislatore dal reiterare provvedimenti di blocco delle indicizza- zioni e dichiarato incostituzionale il contributo di solidarietà, inopinata- mente ripristinato sotto altre forme. I tre ricorsi sono stati incardinati presso i Tribunali di Roma, Brescia e Verona e le udienze sono state già fissate rispettivamente per il 26 no- vembre, 5 dicembre c.a e 13 aprile 2015. Il Segretario Generale DirCredito scrive che il nostro sistema pensio- nistico non distingue la previdenza, frutto dei contributi versati, dall’as- sistenza sociale, con la conseguenza che 8,6 milioni di pensioni, socia- li, di invalidità o integrate al minimo, sono a carico della fiscalità gene- rale e, unitamente alla salvaguardia della perequazioni per le pensioni medio-basse, a carico dei contributi che tutti i lavoratori, in particolare del ceto medio, hanno versato nell’arco della loro vita lavorativa. DirCredito, attraverso l’incarico dato ad un attuario, ha verificato che, ricalcolando le pensioni dei tre soci ricorrenti con il metodo c.d. “opzio- ne contributivo”, oggi applicato dall’INPS, a seguito della riforma Forne- ro, ed indicizzandole dalle rispettive date di pensionamento, gli importi spettanti sarebbero superiori di alcune centinaia di euro rispetto alle somme dai medesimi attualmente percepite. Comunque, stante l’attuale crisi, il problema della perequazione delle pensioni in base alle variazione dell’indice Istat, al momento, non riveste più l’importanza degli anni scorsi. In particolare, per il prossimo anno – blocco o non blocco – la variazione, se ci sarà, sarà veramente minima. Ciò in quanto la variazione percentuale tendenziale dell’indice Istat, cioè quella sullo stesso mese dell’anno precedente, nei mesi di agosto e set- tembre è stata negativa (-0,1%); in ottobre di nuovo positiva ma con un misurato +0,1%. A fine 2014 la media annua, probabilmente, si aggirerà intorno ad un modesto +0,2%. (Ved. Tabella e Grafico a pag. 8). la “E” di “esattore” muta in “E” di “evasore”. Quisquilie lessicali, pin- zellacchere, direbbe Totò. Ma questo è un “déjà vu”: È LA VECCHIA I.G.E. (imposta genera- le sull’entrata) che molti di noi pensionati ben ricordano. Come dire: “nihil novi sub soli” (niente di nuovo sotto il sole) che funzionava come un orologio e che, per pro- vincialismo, fu sostituita dall’IVA perché l’IVA ci “dava un tono” in quanto imposta di sapore “euro- peo”. Forse da lì incominciò il tra- vaglio provinciale italico che, pas- so dopo passo, ci ha trascinato nel caravanserraglio europeo che ora dà segni di decrepita vecchiezza e forse di morte. Ritornando “ab ovo”, come dice- va quella gallina mugellese (ed anche quella livornese) – cioè al nipotino cui il nonno risponde che si nasce per vivere – devo dire che il nonno ha dato una risposta cor- rettissima. Auguro pertanto al non- no lunghi giorni affinché spieghi al nipote fra una ventina d’anni il per- ché di tale affermazione e cioè che si nasce per vivere una vita eter- na, datosiché una vita limitata non sarebbe vita ma un battito di ciglia. Peraltro conviene credere e spe- rare in una vita eterna per una ra- gione molto semplice: nascere per morire tout court senza speranza è peggio che non nascere. SLIDING DOORS ATTO SECONDO di Giancarlo Politi La banca MPS è tornata a far parlare di sé, purtroppo in termini sempre più negativi. Questa volta l’occasione per pervadere i media di valutazioni tutt’altro che edifican- ti è scaturita dall’esito degli stress test cui è stato sottoposto il sistema bancario. Fra le banche cattive in Italia figura appunto la Banca MPS (insieme alla Carige). Nonostante il mega aumento di capitale di 5 mi- liardi di euro del Maggio scorso, per rientrare nei parametri di sicurezza contemplati dalla BCE, il Monte dei Paschi dovrà reperire ulteriori 2,1 miliardi di euro. In effetti il CdA del- la Banca MPS il 5 Novembre scor- so ha approvato un capital plan che prevede il varo di un aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro non- ché la cessione di asset per 220 milioni di euro. Il tutto da sottoporre all’Assemblea straordinaria in agenda – sembra – ad inizio 2015. Ciò consentirà tra l’altro di estin- guere in anticipo il residuo debito di Monti bond per 1,07 miliardi di eu- ro. Si parla insistentemente anche di una aggregazione con altra ban- ca (o altre banche), ipotesi che ve- drebbe la Fondazione MPS definiti- vamente esclusa dalla governance della banca, ma come più volte ho detto, questo sarebbe il male mino- re. Più grave è che il burattinaio che ha provocato tutto questo sfa- celo continua a pontificare; e c’è ancora chi lo sta a sentire!!! Oltre alle ormai notissime perle quali l’annientamento della nostra Banca Toscana, lo strabiliante ac- quisto dell’Antonveneta, l’orrida operazione Alexandria, ecc. ecc., abbiamo appreso che tra le parte- cipazioni ‘strategiche’ del Monte ci sono la CMB, Cooperativa Mura- tori e Braccianti di Carpi (40,2%), la Sta di Firenze che smaltisce ri- fiuti e perde circa 2 milioni all’an- no, il 9% di Assofood che ha per oggetto la lavorazione carni (pol- pettoni, braciole, salsicce) e perde ogni anno milioni di euro, il 3,9% nella Società Servizi Cimiteriali di Cesano Boscone controllata dalla solita CMB sorella della UNIECO (cooperative ‘rosse’), nonché il 49% delle Terme di Chianciano che, naturalmente, ha il bilancio in profondo rosso. Ricordate lo slo- gan pubblicitario “Chianciano fe- gato sano”? È un investimento funzionale in previsione dei fegati rovinati dalle schifezze concepite e realizzate dai grandi manager della Banca MPS dal 2001 in poi ! Quando si dice la strategia...... Ho titolato questa nota ‘l’URLO’ con riferimento al celebre quadro di Munch perché l’unica cosa che posso e vo- glio fare è URLARE per la rab- bia, con lo sdegno più profondo, con il mas- simo del biasimo…con tutta la for- za che ho ancora in corpo. Ormai completamente afono, faccio notare con piacere di avere lasciato all’amico Giancarlo Politi l’onere (e l’onore) dell’articolo di apertura che lui ha scritto ottima- mente a commento e complemen- to del mio SLIDING DOORS del numero precedente. Per questo numero, oltre a questa noterella, ho scritto anche L’ELOGIO DELLA BUROCRAZIA che, volendo, po- trete leggere a pag. 6. [email protected] L’URLO di Duccio Guasparri NOT A IMPORT ANTE La ns. Associazione conta al momento 1.348 Soci. Per avere sempre aggiornato il relativo schedario preghiamo i Soci di comuni- care all’Associazione le loro eventuali variazioni di indirizzo, telefo- no fisso e cellulare. Ai Soci, che non percepiscono la pensione inte- grativa della Banca, chiediamo anche di comunicare l’eventuale va- riazione del c/c e relativo IBAN sul quale poter addebitare annual- mente la quota sociale. Il Presidente, il Consiglio Direttivo, i Collegi dei Revisori e dei Probiviri, la Dotazione Emilio Terrosi e la Redazione di Voce Nostra porgono ai Soci, ai loro Familiari ed a tutti i Lettori di questo periodico i migliori auguri per le prossime festività e per il nuovo anno. La Sede dell’Associazione rimarrà chiusa nel periodo delle festività e riprenderà la consueta attività Mercoledì 7 gennaio 2015.

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PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI DELLA BANCA TOSCANA COLLOCATI IN PENSIONE

ANNO XXXIV - N. 158 - DICEMBRE 2014DIRETTORE RESPONSABILE: DUCCIO GUASPARRI • COMITATO DI REDA-ZIONE: GIANCARLO BALLERINI - FRANCO LAMPREDIRegistrazione al Tribunale di Firenze numero 2892 del 15 ottobre 1980Stampa: SAFFE srl - Via S. Morese, 12 - CALENZANO - Firenze • Non si stampa-no scritti anonimi e gli autori rispondono dei loro scritti • TRIMESTRALE GRA-TUITO • SEDE: VIA CAVOUR, 82/A - FIRENZE - TELEFONO 055/28.29.25• Po-ste italiane Sped. in abb. postale -70% DCB Firenze

Non per piaggeria verso il Diret-tore di Voce Nostra, ma per amordel vero, devo lodare la di lui abi-lità nel degradare, piano piano,dalle “porte scorrevoli” verso lamorte facendola entrare in scenatramite la bocca innocente di unbambino. Mi riferisco all’articolo diprima pagina di Duccio nell’edizio-ne Voce Nostra di settembre 2014.

In realtà oggi l’ipocrisia socialeha il terrore di parlare della morte;talvolta la chiama “fine vita” comequando si chiama “operatore eco-logico” quello che una volta si chia-mava onorevolmente “spazzino”.

Ma si va ben oltre; con il lifting econ le costose inutili creme, si cer-ca di fermare il calendario. Insom-ma si esorcizza la morte in millemaniere non riuscendo a vincerlacon nessun mezzo. Meglio affron-tarla faccia a faccia come Branca-leone da Norcia.

Cicerone, in una qualche manie-ra, fu più moderno di noi su questoargomento poiché magnificò i van-taggi della “vecchiezza” nel suobrevissimo libro. “De Senectute”(riflessioni sulla “vecchiaia”) consi-derando la vecchiaia una bellastagione della vita. Peraltro hascritto anche “De Amicitia” (rifles-sioni sull’amicizia) che si appaianobene con la stagione della vec-chiezza. Conviene andare a leg-gere i due libretti in questione; si

trovano tradotti in italiano e scor-rono come un romanzo giallo.Penso che, leggendoli, troveremouna ventata di ottimismo e di vo-glia di vivere. Li avevo leggiuc-chiati in gioventù e li avevo consi-derati una stravaganza di Cicero-ne, poiché da giovani la vita ci ap-pare eterna e la vecchiaia è quelladegli altri. Rileggendo ora i com-menti ciceroniani sulla vecchiaiaho scoperto cose ottime che ave-vo sorvolato da giovane e che oraverifico sulla mia pelle nella miastagione matura ricavandone spe-ranza e gioia.

Passando a cose pratiche di na-tura economica-fiscale (lo faccioper stemperare la crude riflessio-ne di cui sopra) mi accorgo cheanche nella vita pubblica le rilettu-re del passato si ripropongono co-me cose nuove. È di ieri (3 ottobre2014) la notizia del “reverse char-ge” sull’IVA con cui si propone dicombattere l’evasione fiscale fa-cendo pagare l’IVA al compratoreche, direttamente, la verserà alloStato anziché nelle mani del ven-ditore che, dal 1972 (per contodello Stato), “esige” l’imposta dive-nendo così “esattore” per conto diPantalone. Insomma il venditore èdi tanto in tanto un lavoratore pre-cario dello Stato che lavora gratise che rischia multe se non si sbri-ga a versare. Talvolta non versa e

PREVIDENZAa cura di gb/

Blocco adeguamento pensioni

Facendo seguito a quanto pubblicato in merito sull’ultimo numero diVoce Nostra segnalo che, patrocinate da DirCredito, sono state pro-mosse tre cause pilota di tre soci pensionati al fine di far dichiarare ri-levante e non manifestamente infondata la questione di legittimità co-stituzionale dei reiterati blocchi, totali o parziali, passati, presenti e futu-ri, delle perequazioni delle pensioni. Ciò allo scopo di far pronunciaredefinitivamente sul punto la Corte Costituzionale, che già aveva “diffi-dato” il legislatore dal reiterare provvedimenti di blocco delle indicizza-zioni e dichiarato incostituzionale il contributo di solidarietà, inopinata-mente ripristinato sotto altre forme.

I tre ricorsi sono stati incardinati presso i Tribunali di Roma, Brescia eVerona e le udienze sono state già fissate rispettivamente per il 26 no-vembre, 5 dicembre c.a e 13 aprile 2015.

Il Segretario Generale DirCredito scrive che il nostro sistema pensio-nistico non distingue la previdenza, frutto dei contributi versati, dall’as-sistenza sociale, con la conseguenza che 8,6 milioni di pensioni, socia-li, di invalidità o integrate al minimo, sono a carico della fiscalità gene-rale e, unitamente alla salvaguardia della perequazioni per le pensionimedio-basse, a carico dei contributi che tutti i lavoratori, in particolaredel ceto medio, hanno versato nell’arco della loro vita lavorativa.

DirCredito, attraverso l’incarico dato ad un attuario, ha verificato che,ricalcolando le pensioni dei tre soci ricorrenti con il metodo c.d. “opzio-ne contributivo”, oggi applicato dall’INPS, a seguito della riforma Forne-ro, ed indicizzandole dalle rispettive date di pensionamento, gli importispettanti sarebbero superiori di alcune centinaia di euro rispetto allesomme dai medesimi attualmente percepite.

Comunque, stante l’attuale crisi, il problema della perequazione dellepensioni in base alle variazione dell’indice Istat, al momento, non rivestepiù l’importanza degli anni scorsi. In particolare, per il prossimo anno –blocco o non blocco – la variazione, se ci sarà, sarà veramente minima.Ciò in quanto la variazione percentuale tendenziale dell’indice Istat, cioèquella sullo stesso mese dell’anno precedente, nei mesi di agosto e set-tembre è stata negativa (-0,1%); in ottobre di nuovo positiva ma con unmisurato +0,1%. A fine 2014 la media annua, probabilmente, si aggireràintorno ad un modesto +0,2%. (Ved. Tabella e Grafico a pag. 8).

la “E” di “esattore” muta in “E” di“evasore”. Quisquilie lessicali, pin-zellacchere, direbbe Totò.

Ma questo è un “déjà vu”: È LAVECCHIA I.G.E. (imposta genera-le sull’entrata) che molti di noipensionati ben ricordano. Comedire: “nihil novi sub soli” (niente dinuovo sotto il sole) che funzionavacome un orologio e che, per pro-vincialismo, fu sostituita dall’IVAperché l’IVA ci “dava un tono” inquanto imposta di sapore “euro-peo”. Forse da lì incominciò il tra-vaglio provinciale italico che, pas-so dopo passo, ci ha trascinato nelcaravanserraglio europeo che oradà segni di decrepita vecchiezza eforse di morte.

Ritornando “ab ovo”, come dice-va quella gallina mugellese (edanche quella livornese) – cioè alnipotino cui il nonno risponde chesi nasce per vivere – devo dire cheil nonno ha dato una risposta cor-rettissima. Auguro pertanto al non-no lunghi giorni affinché spieghi alnipote fra una ventina d’anni il per-ché di tale affermazione e cioè chesi nasce per vivere una vita eter-na, datosiché una vita limitata nonsarebbe vita ma un battito di ciglia.Peraltro conviene credere e spe-rare in una vita eterna per una ra-gione molto semplice: nascere permorire tout court senza speranzaè peggio che non nascere.

SLIDING DOORS ATTO SECONDOdi Giancarlo Politi

La banca MPS è tornata a farparlare di sé, purtroppo in terminisempre più negativi. Questa voltal’occasione per pervadere i mediadi valutazioni tutt’altro che edifican-ti è scaturita dall’esito degli stresstest cui è stato sottoposto il sistemabancario. Fra le banche cattive inItalia figura appunto la Banca MPS(insieme alla Carige). Nonostante ilmega aumento di capitale di 5 mi-liardi di euro del Maggio scorso, perrientrare nei parametri di sicurezzacontemplati dalla BCE, il Monte deiPaschi dovrà reperire ulteriori 2,1miliardi di euro. In effetti il CdA del-la Banca MPS il 5 Novembre scor-so ha approvato un capital plan cheprevede il varo di un aumento dicapitale di 2,5 miliardi di euro non-ché la cessione di asset per 220milioni di euro. Il tutto da sottoporreall’Assemblea straordinaria inagenda – sembra – ad inizio 2015.Ciò consentirà tra l’altro di estin-guere in anticipo il residuo debito diMonti bond per 1,07 miliardi di eu-ro. Si parla insistentemente anchedi una aggregazione con altra ban-ca (o altre banche), ipotesi che ve-drebbe la Fondazione MPS definiti-

vamente esclusa dalla governancedella banca, ma come più volte hodetto, questo sarebbe il male mino-re. Più grave è che il burattinaioche ha provocato tutto questo sfa-celo continua a pontificare; e c’èancora chi lo sta a sentire!!!

Oltre alle ormai notissime perlequali l’annientamento della nostraBanca Toscana, lo strabiliante ac-quisto dell’Antonveneta, l’orridaoperazione Alexandria, ecc. ecc.,abbiamo appreso che tra le parte-cipazioni ‘strategiche’ del Monte cisono la CMB, Cooperativa Mura-tori e Braccianti di Carpi (40,2%),la Sta di Firenze che smaltisce ri-fiuti e perde circa 2 milioni all’an-no, il 9% di Assofood che ha peroggetto la lavorazione carni (pol-pettoni, braciole, salsicce) e perdeogni anno milioni di euro, il 3,9%nella Società Servizi Cimiteriali diCesano Boscone controllata dallasolita CMB sorella della UNIECO(cooperative ‘rosse’), nonché il49% delle Terme di Chiancianoche, naturalmente, ha il bilancio inprofondo rosso. Ricordate lo slo-gan pubblicitario “Chianciano fe-gato sano”? È un investimento

funzionale in previsione dei fegatirovinati dalle schifezze concepitee realizzate dai grandi managerdella Banca MPS dal 2001 in poi !Quando si dice la strategia......

Ho titolato questa nota ‘l’URLO’con riferimento al celebre quadrodi Munch perché l’unica cosa cheposso e vo-glio fare èU R L A R Eper la rab-bia, con losdegno piùp r o f o n d o ,con il mas-simo del biasimo…con tutta la for-za che ho ancora in corpo.

Ormai completamente afono,faccio notare con piacere di averelasciato all’amico Giancarlo Politil’onere (e l’onore) dell’articolo diapertura che lui ha scritto ottima-mente a commento e complemen-to del mio SLIDING DOORS delnumero precedente. Per questonumero, oltre a questa noterella,ho scritto anche L’ELOGIO DELLABUROCRAZIA che, volendo, po-trete leggere a pag. 6.

[email protected]

L’URLOdi Duccio Guasparri

NOTA IMPORTANTELa ns. Associazione conta al momento 1.348 Soci. Per avere

sempre aggiornato il relativo schedario preghiamo i Soci di comuni-care all’Associazione le loro eventuali variazioni di indirizzo, telefo-no fisso e cellulare. Ai Soci, che non percepiscono la pensione inte-grativa della Banca, chiediamo anche di comunicare l’eventuale va-riazione del c/c e relativo IBAN sul quale poter addebitare annual-mente la quota sociale.

Il Presidente, il Consiglio Direttivo, i Collegi dei Revisori e dei Probiviri, la Dotazione Emilio Terrosi e la Redazione di Voce Nostra porgono ai Soci, ai loro Familiari ed a tutti i Lettori di questo periodico i migliori auguri per le prossime festività e peril nuovo anno.La Sede dell’Associazione rimarrà chiusa nel periodo delle festivitàe riprenderà la consueta attività Mercoledì 7 gennaio 2015.

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Pagina 2 ANNO XXXIV • N. 158 • DICEMBRE 2014 • Voce Nostra

I SEGRETI DI SALUTE DEGLIUILTRACENTENARI

di Agnese Codignola

Studiando le ragioni per cuideterminate popolazioni hannoun alto tasso di grandi vecchi, lascienza sta scoprendo ancheche cosa, a partire dalle caratte-ristiche genetiche, ci proteggedai tumori in età avanzata.

Il numero delle persone che su-perano i 100 anni di età è in au-mento in tutto il mondo ma soprat-tutto in alcuni Paesi come quelli incui vige una dieta mediterranea o,comunque, con poche carni rosse,pochi grassi animali, poco sale eolio extravergine di oliva, moltafrutta, verdura, pesce e in cui siconduce uno stile di vita sano.

Negli ultimi decenni sono statecondotte molte ricerche per cerca-re di carpire i segreti di esistenzecosì lunghe e relativamente sane eora iniziano a esserci le prime ri-sposte. Un dato è subito emersoda grandi studi di popolazioni co-me quelle dell’isola di Okinawa inGiappone, dell’Abchazia, o di Vica-bamba in Ecuador, così come inSardegna e in molti altri luoghi: igrandi vecchi superano brillante-mente la soglia critica delle malat-tie legate all’invecchiamento qualicancro, diabete, patologie cardio-vascolari, che in genere iniziano amanifestarsi dopo i 65 anni e finoagli 80, e in seguito muoiono perprogressivo deterioramento, senzapatologie gravi.

Per quanto riguarda il cancro, lasituazione è sembrata a lungo pa-radossale: i tumori sono, infatti,uno dei frutti più evidenti della se-nescenza dell’organismo, perchésono legati a un progressivo e cre-scente malfunzionamento dei si-stemi di riparazione e difesa. Nona caso, tre tumori su quattro insor-gono in persone che hanno più di65 anni. Come è possibile, dun-que, che per alcune persone que-ste leggi universali non siano vali-de? La risposta non è univoca.Proprio dagli studi di popolazione èemerso che i gruppi etnici che evi-tano il cancro condividono alcunitratti fondamentali: una dieta sana,una vita attiva, uno stimolo intellet-tuale permanente, alimentato an-che da un importante ruolo nellasocietà e, a volte, da un certo pa-trimonio genetico. E si è iniziato afare luce su alcuni dei meccanismifondamentali attraverso i quali tuttiquesti fattori si legano.

Gli effetti del digiuno

Valter Longo è un genovese an-dato a lavorare negli Stati Uniti unaventina di anni fa, dove oggi dirigeil Longetivy Institute dell’Universitàdella California del Sud di Davis;da pochi mesi è anche il responsa-bile di un gruppo di ricerca propriosu longevità e cancro dell’IFOM(Istituto FIRC di oncologia moleco-lare) di Milano. Da molti anni Lon-go studia i segreti della longevità,con particolare attenzione proprioai rapporti tra età biologica e can-cro, e ha compiuto diverse scoper-te importanti, l’ultima delle quali èstata pubblicata, con grande riso-nanza sui media di tutto il mondo,sulla rivista Cell Stem Cell. In que-sto lavoro Longo ha dimostrato, in

modelli sperimentali e in alcuni vo-lontari, il ruolo del digiuno nell’inci-denza del cancro e nella mortalità,e fornito spiegazioni convincentisul perché piccoli periodi di asti-nenza dal cibo possono avere uneffetto protettivo molto potente,chiarendo anche, in parte, i legamitra stile di vita e metabolismo.Spiega Longo: ”Abbiamo visto che,con periodi di digiuno che corri-spondono all’astinenza da cibo perdue-quattro giorni nel corso di seimesi, il sistema immunitario, in uncerto senso, si rigenera. Il digiunospinge, infatti, l’organismo a rispar-miare energia, e ciò provoca moltereazioni inusuali. Tra queste c’è ilreclutamento di varie componentidel sistema immunitario per cosìdire dormienti, comprese quelle in-vecchiate e non funzionanti allaperfezione, che tornano a essereattive o muoiono dopo aver svoltola loro funzione. Alla fine del digiu-no, quindi, le difese sono basse eimpoverite. Ma non appena l’ani-male o la persona tornano ad ali-mentarsi, il sistema immunitario siriprende e torna attivo con elemen-ti appena sintetizzati, biologica-mente giovani, prodotti per rim-piazzare ciò che non c’è più. Que-sto effetto può essere molto utileper avere difese più capaci di con-trastare un tumore, ma anche di ri-prendersi dopo una chemiotera-pia”. Il digiuno sarebbe quindi as-sociato a una miglior capacità direagire alla proliferazione tumora-le. Che cosa c’entra tutto questocon i grandi vecchi? C’entra, per-ché si è scoperto che coloro cheriescono a invecchiare senza am-malarsi hanno avuto, prima dei 65anni, uno stile di vita in cui l’ ali-mentazione è sempre stata bilan-ciata e contenuta e il sovrappesoassente. In altre parole, si sono av-vicinati di più a una sorta di digiunoprolungato.

Spiega ancora Longo: “Tutti i da-ti dimostrano che, prima dei 60-65anni, una dieta ricca di proteineanimali è associata a un aumentodel rischio di cancro di quattro vol-te nei 18 anni successivi e chequindi le basi per una vecchiaia sa-na si pongono anche con la dietatenuta prima dei 65 anni. Dopo ta-le data i fattori si invertono: a unadieta povera di proteine è associa-to un aumento di rischio”. Gli an-ziani sani sono quindi coloro cheda giovani hanno avuto uno stile divita sano e, soprattutto, hannomangiato poco, dando così più vol-te possibilità al proprio sistema im-munitario di rigenerarsi e di contra-stare in modo efficace un eventua-le tumore che cerchi di farsi spazio.

CAMPARE CENT’ANNI IN DIECI PUNTI

Alexander Imich, consideratol’uomo più vecchio del mondo, si èspento pochi mesi fa a New York,all’età di 111 anni. Anche lui, comealtri centenari, aveva alcune abitu-dini che andrebbero imitate, se sivuole favorire un corredo geneticoche senza dubbio deve dare il suocontributo. La rivista Time ne hastilato la top ten:

• Avere un hobby: coltivare unapassione aiuta a sentirsi realizzati ea combattere stress e depressione.

• Filo interdentale: per quantopossa sembrare marginale, neglianziani il ruolo delle infezioni vei-

colate dai denti è importantissimo:avere un’accurata igiene orale ri-duce sensibilmente il rischio di in-farti e ictus.

• Andare in vacanza: pianificare epoi fare una vacanza mentre anco-ra si lavora secondo alcuni studi ri-duce il rischio di infarto e aumentala durata della vita di uno-due anni.

• Riposarsi: il corpo ha bisognodi recuperare le energie perse edurante il sonno ripara ciò che èdanneggiato. L’ideale è dormiresette-otto ore per notte.

• Attività sessuale: il sesso favo-risce il rilascio di ossitocina, che al-lieva lo stress, e aiuta a bruciare lecalorie in eccesso. A qualsiasi età.

• Socialità: le persone che hannonumerose relazioni interpersonalihanno una probabilità superioreanche del 50 per cento di viverepiù a lungo rispetto a chi non neha; secondo alcuni studi l’impattodell’amicizia sulla durata della vitaè paragonabile, in senso opposto,a quello del fumo.

• Dieta: nutrirsi di cibo sano pertutta la vita, limitando sale, grassi ezuccheri aggiunti e preferendo ali-menti ricchi di vitamine, minerali, fi-bre e proteine.

• Esercizio fisico: l’attività fisicafa bene al cuore e al metabolismodelle cellule e favorisce il rilascio diendorfine, gli ormoni del benesse-re;la quantità media consigliata è150 minuti a settimana.

• Contrastare lo stress: alti livellidi cortisolo, l’ormone dello stress,sono associati a un aumento del ri-schio di morte per malattie cardio-vascolari. L’impegno a contrastarelo stress deve essere costante.

• Non fumare e limitare l’alcol: ilfumo andrebbe del tutto evitato;per quanto riguarda l’alcol, mode-rate quantità sono ammesse, manon bisogna eccedere un bicchieredi vino al giorno per le donne euno-due per gli uomini.

Fonte: Tratto dal numero di ottobre2014 di “Fondamentale”, periodicodell’Associazione Italiana per la Ricer-ca sul Cancro che ne ha gentilmenteautorizzata la riproduzione.

CASSA MUTUA ASSISTENZA FRA ILPERSONALE DELLA GIÀ BANCA TOSCANA –SOCIETÀ COOPERATIVA

PRESENTAZIONE CONVENZIONI IN ESSERE

La Cassa Mutua Banca Toscana ha recentemente rivitalizzato nume-rose Convenzioni in essere da qualche tempo e ne ha stipulate altrenuove in campo medico assistenziale, in particolare a favore dei ns. so-ci pensionati.

Tutto questo nell’obiettivo di facilitare la soluzione delle crescenti ri-chieste e le più diversificate situazioni di necessità, ed anche al fine dicontribuire a calmierare i prezzi, specie per quanto concerne le presta-zioni non coperte dalla Polizza Sanitaria.

I continui tagli alla spesa del Servizio Sanitario Nazionale comporta-no spesso liste di attesa per esami e visite sempre più lunghe, di con-seguenza è sempre più sentita la necessità di ricorrere alla struttura pri-vata sopportandone i costi relativi.

Si dice che prevenire è meglio che curare, figuriamoci quando la cu-ra non è nemmeno tempestiva!

Le Convenzioni stipulate comportano sconti, tempestività di interven-ti e altre interessanti facilitazioni. Spesso andiamo nelle strutture e daspecialisti di ns. fiducia senza interessarci di quelle convenzionate conquesta C.M.A.; non è raro il caso in cui scopriamo a posteriori che po-tevamo avere uno sconto sul prezzo richiesto per quella prestazione,perché c’erano accordi ben precisi a favore dei nostri soci.

Vi invitiamo caldamente a visitare il ns. sito www.cassamutuabanca-toscana.it per conoscere i centri, medici, R.S.A., ecc. con cui abbiamostipulato Convenzioni e a contattare questa C.M.A. per ogni eventualechiarimento.

A titolo di esempio si riportano alcune Convenzioni in essere:

CENTRO DIAGNOSTICO SPECIALISTICO PAS-PUBBLICHEASSISTENZE SANITÀ

www.retepas.com Prenotazioni Centralino Unificato Tel. 055711111Per usufruire delle condizioni agevolate stabilite con questa Cas-

sa Mutua Assistenza è necessario fissare gli appuntamenti tramitela suddetta Cassa (Tel. 0554391586-0554391914) nei giorni di lu-nedì, mercoledì e venerdì, la mattina dalle ore 8,30 alle 13,00.

La RETE PAS offre servizi diagnostici e ambulatoriali in 4 sedi con ol-tre 160 fra medici ed operatori sanitari e un numero unico di prenota-zione.

Una rete di professionisti al servizio dei cittadini per una sanità re-sponsabile, attenta, appropriata e alla portata di tutti.

Le sedi sono:• Firenze in Via di San Bartolo a Cintoia, 20• Scandicci in Via Bessi, 2• Badia a Settimo in Via del Botteghino, 380• Pontassieve in Via di Rosano, 17

CENTRO MEDICO CAMPUS MAIOR - Via Italica, 64 - 55041 LIDO DICAMAIORE (LU)Tel. 0584904437 - Sede di Camaiore in Via Oberdan, 39 - 55041 CA-MAIORE Tel. 0584984009 per urgenze Tel. 3397148569

Campus Major è un Centro Medico Polispecialistico e di DiagnosticaStrumentale con sedi a Camaiore e a Lido di Camaiore.

L’ampio raggio dei servizi offerti, compreso il check-up (pacchettoesami previsti dalla CMA).

Nota bene: Chi si presenta a Campus Major dovrà preventivamentemunirsi (anche a mezzo mail) della dichiarazione di Cassa Mutua cheattesta la qualifica di socio.

VENERABILE CONFRATERNITA DI MISERICORDIA DI NAVACCHIO- Via Carlo Cammeo, 24 - Navacchio (Pisa) - Tel. 0507518211 -www.misericondianavacchio.com

La sua missione consiste nell’effettuazione delle opere di assistenzae di carità per gli iscritti ed in genere per tutte le persone che si trovinonello stato di necessità.

I campi prioritari di azione sono individuati nell’assistenza medica am-bulatoriale (visite, medicazioni, indagini strumentali, esami radiografici,ecografici), oltre ad un reparto adibito ad Ospedale di Comunità.

Le attività di diagnosi e terapia sono svolte esclusivamente da mediciabilitati e specialisti nelle branche di azione.

Attualmente la Casa di Cura della Misericordia, che è accreditatapresso la A.S.L. n. 5, sia come Casa di Cura che come Ospedale di Co-munità, è dotata di n. 57 posti letto, di cui 25 posti letto adibiti ad Ospe-dale di Comunità.

È infine da segnalare che dall’inizio dell’anno 2004 ha iniziato l’attivitàdi trasporto sanitario con due ambulanze, avvalendosi anche di un nu-trito gruppo di volontari che hanno conseguito l’attestato di “Soccorrito-re Volontario di livello avanzato”.

CARAVAGGIO AMBULATORIO SPECIALISTICO SRL - Via Accade-mia degli Agiati, 65/67 - 00147 ROMA - Tel. 0659453 - www.cara-vaggio.it

Il Gruppo Caravaggio è presente sul territorio con tre strutture, situa-te a pochi passi l’una dall’altra, complementari sotto il profilo sanitario

(segue a pag. 3)

SALUTE

EMOZIONI

Un sussulto del cuorenato da tenero sentimentoè sincera emozione,

come la nostalgia risvegliaantiche lacrime soffertein una mirabile ansia.

È diffuso pensieroche nella tarda etàs’inaridisca l’emozione.

Ascolto la divina musicache veglia la morte di Mimìe mi emoziono.

Ammiro un tramonto marinocolorato di rosso vermiglio,e mi emoziono.

Carezzo la canuta testache mi ricorda la vita insieme, e mi emoziono.

Recito con velata malinconiadel recanatese un’elegia, e mi emoziono.

Rivedo l’amata figuradell’adorata mamma,e mi emoziono.

Eppure già nella vecchiaianavigano i sentimenti miei,ma ancora mi emoziono.

Giancarlo Brundi

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Voce Nostra • ANNO XXXIV • N. 158 • DICEMBRE 2014 Pagina 3

per la complessità delle prestazioni erogate:• Caravaggio - Via Accademia degli Agiati, 65/67 – Roma• Oneday - Via Attilio Ambrosini, 114 – Roma• Michelangelo Centro Medico - Via Mario Musco, 16 - RomaIl Caravaggio è una struttura omnicompensiva, con oltre 30 specialità

mediche, con il supporto di una diagnostica strumentale di alto livello,un sofisticato laboratorio di analisi, un ambulatorio specialistico che siavvale di un’equipe di medici altamente specializzati, una sezione col-legata di radiologia, RMN, DOC, MOC, DENTALSCAN e TAC, un re-parto per le prestazioni di Fisiokinesiterapia e Medicina dello Sport, laSezione di Medicina Preventiva, Check-Up e Medicina del Lavoro, edun Ambulatorio Odontoiatrico.

AMBULATORI CURAMI - CI PRENDIAMO CURA DI TE- Siena- ViaCassia Nord 1/3/5

Tel. 0577975858 – [email protected] – www.curamisiena.itOrari di apertura dal lunedi al venerdi 9-13 e 15-19 - sabato 9-13

Il centro di recente apertura si caratterizza per la sua adesione ad unnetwork di poliambulatori che nasce per stare vicino alle famiglie dal-l’infanzia alla terza età rivolgendo la sua attenzione alla persona e nonsolo al paziente. È un centro polispecialistico (CARDIOLOGIA, DER-MATOLOGIA, DIAGNOSTICA PER IMMAGINI, DIETOLOGIA, ENDO-CRINOLOGIA E DIABETOLOGIA, FISIATRIA, GERIATRIA, GINECO-LOGIA, MEDICINA INTERNA, OCULISTICA, ORTOPEDIA E TRAU-MATOLOGIA, ORTOTTICA, OTORINOLARINGOIATRIA, PNEUMOLO-GIA, REUMATOLOGIA, UROLOGIA) e odontoiatrico.

U.P.P.I – UNIONE PICCOLI PROPRIETARI - via Bonifacio Lupi 7 -50129 Firenze tel. 055 471303 e-mail: [email protected] – Orario dallunedi al venerdi dalle 15,30 alle 19.00 su appuntamento.

L’unione Piccoli Proprietari si impegna a garantire ai soci della CassaMutua che si presentano muniti di tesserino di riconoscimento tutti i ser-vizi forniti per i soci UPPI dietro il pagamento di una quota ridotta di unquarto che si quantifica in euro 20,00 da pagare direttamente alla sedeUPPI di competenza alla richiesta del primo servizio.

L’UPPI di Firenze è il coordinatore regionale e, pertanto, ogni socio puòrecarsi alla sede più vicina nella propria città per usufruire dei servizi.

L’UPPI offre servizi ai proprietari di immobili per: ASSISTENZA LE-GALE, LOCAZIONI, STIME COMPRA/VENDITE, PROGETTI RI-STRUTTURAZIONI, CONTENZIOSO, CONCILIAZIONE, DICHIARA-ZIONE DEI REDDITI oltre a tutta una serie di consulenze giuridico-tec-niche su tutto lo “scibile” immobiliare come successioni e donazioni, im-piantistiche varie, ristrutturazioni, relazioni di conformità, certificazionienergetiche e molto altro.

Vi preghiamo di controllare di essere in regola con il pagamentodel contributo di euro 12,00 annuo a favore della Cassa Mutua perpoter usufruire di tutti i servizi.

CRAL già BANCA TOSCANA

Firenze 1865Quattro passi nella capitale

È la pubblicazione che il CRAL ha voluto realizzare per celebrare al-cune ricorrenze che cadono tra il 2014 ed il 2015. La ricorrenza più no-ta è certamente i 150 anni di Firenze capitale: quattro passi, una pas-seggiata nella città…dedicando una particolare sosta a Palazzo Porti-nari Salviati Da Cepparello al Corso, allora sede del Ministero di GraziaGiustizia e Culti, poi dal 1904 del Piccolo Credito Toscano. Ricorronoadesso 110 anni.

Una pubblicazione da non perdere e che non può davvero mancarenella biblioteca dei nostri bei ricordi.

Prezzo per i Soci: € 20,00 (prezzo di copertina € 26,00).

(“CASSA MUTUA”... continua da pag. 2)

Parole sussurrate al Cuore

Puoi dimenticare la persona con cui hai riso, mai quella con cuihai pianto.

Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte.La perla è un tempio costruito dal dolore intorno a un granello di

sabbia.Il desiderio è metà della vita, l’indifferenza è metà della morte.L’umanità e la divinità sono divise esteriormente, ma unite nel

profondo.Il valore dell’uomo sta nelle poche cose che crea, non nelle mol-

te cose che accumula.Puoi scoprire il segreto del mare meditando su una goccia di ru-

giada.*Kahlil Gibran

*poeta, pittore e filosofo libanese

Modello 730/2015 redditi 2014

Grandi novità per il Mod. 730 cheda vari anni ha sostituto il Mod.740, entrambi destinati alle dichia-razioni dei redditi dei lavoratori di-pendenti e pensionati.

La legge delega per la riforma fi-scale (L.11.3.2014 n. 23) ha previ-sto che vengano adottate idoneemisure per offrire una migliore assi-stenza ai contribuenti per l’esecu-zione degli adempimenti fiscali a lo-ro carico. Tra queste la dichiarazio-ne Mod. 730/2015 che sarà “pre-compilata” dall’Agenzia delle En-trate.

Riporto in merito un articolo trattodalla Rivista telematica Fisco Oggidel 24.9.2014.

“Per l’elaborazione della dichiara-zione dei redditi, l’Agenzia delle En-trate utilizzerà le informazioni dispo-nibili in Anagrafe tributaria (adesempio, la dichiarazione dell’annoprecedente e i versamenti effettua-ti), i dati relativi agli oneri detraibili ededucibili trasmessi da soggetti ter-zi (interessi passivi per mutui, premiassicurativi e contributi previdenzia-li) e i dati contenuti nelle certifica-zioni dei sostituti d’imposta, con ri-ferimento ai redditi di lavoro dipen-dente e di pensione e ai redditi di la-voro autonomo “occasionali”.

La dichiarazione così compostaverrà messa a disposizione deicontribuenti sul sito dell’Agenzia(entro il 15 aprile), mediante i servi-zi telematici. I cittadini (lavoratori di-pendenti e pensionati) potranno vi-sualizzarla e, quindi, accettarla omodificarla.

A partire dal 2016, poi, potrannoessere utilizzati anche i dati pre-senti nel Sistema tessera sanitaria(acquisti di medicinali, prestazionisanitarie), nonché le informazionirelative ad altri oneri deducibili edetraibili che dovranno essere in-viati all’Agenzia secondo modalitàe termini che saranno individuaticon decreto ministeriale.

La dichiarazione precompilatacomporterà, già dall’anno prossi-mo, una forte semplificazione degliadempimenti a carico dei contri-buenti che, pur in presenza di unquadro normativo particolarmentecomplesso, potranno utilizzare unmodello già compilato – almenoparzialmente – dalle Entrate.

Negli anni successivi, i beneficipotranno aumentare grazie allamaggiore quantità di informazioniche l’Agenzia riuscirà a inserire nel-la dichiarazione, anche in virtù diuna auspicabile semplificazione delcontesto normativo.

Inoltre, per i contribuenti che usu-fruiscono della dichiarazione pre-compilata, ci sarà la riduzione deicontrolli dell’Amministrazione finan-ziaria, in particolar modo per coloroche ottengono dal Caf o dal profes-sionista l’apposizione del visto diconformità “pesante”.

Per rispettare le tempistiche mol-to ravvicinate previste dallo sche-ma di decreto, l’Agenzia ha defini-to, insieme al partner tecnologicoSogei, un calendario dei lavori mol-to serrato, mentre sono già in corsodiversi tavoli di colloquio con i sog-getti coinvolti nel processo: asso-ciazioni di categoria, sostituti d’im-posta, Inps, banche, imprese di as-sicurazione, Caf, intermediari, so-cietà di software”.

Il 30 ottobre u.s. il 730 precompi-lato ha avuto il via libera del Consi-glio dei Ministri e quindi diventa ef-fettivamente realtà, anche se in viasperimentale, a partire dalla dichia-razione dei redditi da presentarenel 2015. Il Direttore dell’Agenziadelle Entrate Rossella Orlandi hacommentato: “Una rivoluzione epo-cale per i contribuenti e il sistemaitaliano; se la precompilata sarà ac-cettata senza modifiche il Fisconon potrà chiedere nulla in più alcontribuente”.

Leggendo l’articolo e il commentodel Direttore dell’Agenzia delle Entra-te ritengo che la semplificazione saràsolo per quei pochi che l’accetteran-no senza modifiche. Ogni cambia-mento, comunque, almeno al debut-to, registra sempre qualche difficoltà.

In particolare, nell’articolo leggesi“La dichiarazione verrà messa a di-sposizione dei contribuenti sul sitodell’Agenzia (entro il 15 aprile) me-diante servizi telematici” ma moltipensionati non hanno Internet. Achi non ha l’accesso al sito dell’In-ps verrà inviata in formato cartaceoal posto del Cud? O forse verrà in-viata in forma cartacea a tutti? L’A-genzia delle Entrate terrà contodelle dichiarazioni effettuate in for-ma “congiunta” o invierà unMod.730 ad entrambi i coniugi?Inoltre, Il Mod 730 che arriverà aicontribuenti conterrà probabilmen-te – come detto in parte nell’artico-lo sopra riportato – nome, cogno-me, familiari a carico, importi dellepensioni o stipendi, rendite catasta-li degli immobili, ma dovrà esserecompletato, dalla quasi totalità deicontribuenti, con tutti gli importi daportare in detrazione, spese sanita-rie in primis, e tutte quelle per cuispetta una deduzione dal redditocomplessivo del 19% e del 24%.Inoltre si dovrà inserire la sceltadella destinazione dell’8 e del 5 permille.

Sarà possibile completarlo e por-tarlo al Caf? Il Caf lo considereràcompilato, controllerà i documentiportati in originale e fotocopia efarà il ‘servizio gratis’ come ha fat-to in passato? Chi ha il PIN dispo-sitivo per accedere alle proceduretelematiche potrà inviarlo diretta-mente? Chi non ha da apportaremodifiche e lo accetta, cosa devefare per accettarlo? Le incognitesono molte!!

Nessun problema, ritengo, perchi invece gli anni scorsi ha fattocompilare il Mod. 730 dal Caf o daun professionista abilitato e ‘paga-to il relativo servizio’. Probabil-mente potrà fare così anche per ilMod. 730/2015. O, forse, potrà ad-dirittura farsi scaricare e trovare ilMod. 730 presso il Caf? Non dispe-riamoci, attendiamo fiduciosi chearrivino i necessari chiarimenti.

Ravvedimento operoso

Il contribuente che ha omesso ilpagamento di qualche tributo o, pererrore, effettuato un pagamento inmisura inferiore a quanto dovuto,può rimediare con lo strumento del“Ravvedimento operoso”. Tale stru-mento è stato modificato dal Ddl.Stabilità (art.44) con un allunga-mento dei tempi per autocorregger-si, una rimodulazione delle sanzio-ni a scalare e la possibilità di acce-dere alla regolarizzazione in situa-

zioni che prima non erano possibili.Queste le percentuali da applicareall’importo dovuto in base ai giorniin cui viene effettuato il pagamento:

• Entro il 14° giorno: 0,2%• Dal 15° al 30° giorno: 3,0%• Dal 31° giorno fino al termine

della presentazione della dichiara-zione relativa all’anno in cui è statacommessa la violazione: 3,75%

• Entro il 90° giorno successivo altermine della dichiarazione: 3,33%

• Entro il termine di presentazio-ne della dichiarazione relativa al-l’anno in cui è stata commessa laviolazione: 3,75%

• Oltre il termine di presentazionedella dichiarazione dell’anno dellaviolazione ma entro il termine perpresentare la dichiarazione dell’an-no successivo: 4,28%

• Oltre il termine di presentazionedella dichiarazione dell’anno suc-cessivo rispetto a quello della viola-zione: 5,0%

Al versamento dell’importo vannopoi aggiunti gli interessi calcolati altasso legale dal giorno in cui il ver-samento doveva essere effettuatoe quello in cui effettivamente vieneeseguito.

Segnalo che queste novità po-trebbero subire qualche modificanel corso dell’esame parlamentare.

Nuovo ISEE

Il Ministro del Lavoro Giuliano Po-letti ha presentato alla Camera ilnuovo ISEE (Indicatore SituazioneEconomica Equivalente) per l’ac-cesso alle prestazioni sociali che so-stituirà la versione 1998 che ha mo-strato una limitata capacità selettivasulla distribuzione dei redditi: il 10%delle famiglie presenta un Isee nulloe quelli di un quinto della popolazio-ne non supera mai i 3mila euro.

Il nuovo Isee attribuirà un mag-gior peso alle componenti patrimo-niali e finanziarie che concorronoalla determinazione del reddito di-sponibile, come giacenze bancariee postali.

Il suo debutto è previsto per il 1°gennaio 2015.

Equitalia

Equitalia è la società a totale con-trollo pubblico (51% Agenzia delleentrate e 49% Inps), nata il 1° otto-bre del 2006, incaricata dell’eserci-zio dell’attività di riscossione di tri-buti, contributi e sanzioni degli entipubblici creditori (Agenzia delle En-trate, Inps, Comuni ecc.)

A Firenze, dal 1° gennaio 2014,non è più Equitalia l’agente di ri-scossione. Il Comune di Firenze hariportato nei propri uffici tutte le pro-cedure per recuperare i tributi co-munali non pagati dai propri cittadi-ni. Ciò avviene per quelli dovuti dal-la data sopra indicata. Restano adEquitalia tutti quelli dovuti in dataanteriore all’1.1.2014.

Ecco cosa cambia. Si dovrà co-munque pagare ma, con la collabo-razione della società partecipata“Linea Comune” il Comune punteràsul cosidetto pre-contenzioso, pri-ma di far scattare mora e quant’al-tro. Il debitore riceverà prima unsollecito informale in cui viene fattapresente la situazione e, prima difar scattare le maggiorazioni, con-cessi 30 giorni di tempo per metter-si in regola.

a cura di Giancarlo Ballerini

NOTIZIE FISCALI

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Pagina 4 ANNO XXXIV • N. 158 • DICEMBRE 2014 • Voce Nostra

Questa mattina, verso le ore set-te, sette e mezzo, ho udito in lon-tananza dei botti che, data la di-stanza dalla quale provenivano,mi giungevano molto ovattati. Do-po la prima incertezza ho abbinatola loro esistenza con la data delgiorno e li ho riconosciuti: eranocolpi di fucile; era aperta la caccia!

Mi sembrava di vedere la scena:cacciatori con le canne del fucilepuntate verso il cielo in attesa diqualche uccelletto sventurato chesi trovava a passare in quei parag-gi! Sono certo che la maggior par-te di questi muore perché gli scop-pia il cuore dalla paura che noncentrati dai “fucilieri” stagionali. Midomando, anzi vi domando: ma virendete conto, ai giorni d’oggi,quanto viene a costare l’abbatti-mento di un povero, malauguratopasserotto, perché, specialmentenelle nostre zone, a parte qualchefagiano “lanciato” dalle locali se-zioni cacciatori il giorno prima del-l’apertura e che, normalmente, lamaggior parte di essi viene abbat-tuta entro la prima ora di aperturase, non catturata immediatamentedopo l’immissione dei capi nellezone di battuta dai soliti furbastri,non vi è sorta di selvaggina degnadi questa definizione. Ebbene, fini-ti quelli, si deve sperare, per il be-ne delle creature che volano, chenon passino ali in movimento nel-la zona di battuta, perché qualun-que cosa si muova nell’aria: pas-serotti, rondini, gabbiani, e forseanche qualche farfalla “cavolaia”,queste creature corrono il ragione-vole rischio di non tornare ai loronidi! Sparano su tutto. Agghindaticome novelli “Rambo”, dotati dellearmi migliori e conseguentementepiù care, sparano cartucce dal co-sto incredibile, sono vestiti secon-do l’ultima moda venatoria e spa-rano e sparano...con quello checosta tutta l’attrezzatura, ogni vol-ta che schiacciano il grilletto sonodecine gli euro che escono dallecanne. Mi domando: ma lo sa-pranno che sono tutti possibili sog-getti al controllo del “redditome-tro”? E che se ci mette gli occhil’Agenzia dell’Entrate...

Comunque, mentre mi facevo labarba, gli sparì che provenivanoda oltre la ferrovia, negli unicicampi esistenti nei paraggi, a circamille metri da casa mia, mi solleti-cavano la mia memoria...

...Terranuova Bracciolini in queld’Arezzo, dove ho lavorato un paiod’anni ed in quegli anni, oltre a fa-re esperienza di lavoro, imparail’arte della caccia.

Bisogna che chiarisca. Sonostato e tutt’ora lo sono, nonostan-te la rispettabile età nella quale miritrovo, un grande appassionato diTiro a Segno. Frequentavo e fre-quento la mia sezione di tiro diPietrasanta che ha dato eccellenticampioni fino a partecipare per di-verse volte anche ai giochi olimpi-ci. L’ultima gemma è stato il se-condo posto e conseguente me-daglia d’argento alle ultime olim-piadi di Londra del nostro tiratoreTesconi L.

Non sono mai stato un campio-ne, le mie migliori “performance” sisono fermate ad alcuni titoli sezio-nali e provinciali, un paio ancheregionali, oltre ad alcune parteci-

pazioni, con scarsa fortuna, aicampionati italiani di specialità eclasse.

Dovevo questo chiarimento an-che per rendere più comprensibileil seguito della storia...

Cosicché, appena ebbi un po’ ditempo, dopo avere preso cono-scenza della filiale che ero statochiamato a dirigere (lavoravo inbanca ed era il mio primo incaricoda direttore!) e trovato casa perme e la mia famiglia, poiché nontutti i fine settimana rientravo inVersilia, mi misi a cercare un poli-gono di tiro nelle vicinanze. L’uni-co agibile ed in piena attività eraquello di Arezzo, ma dopo breveriflessione decisi che era troppodistante e mi misi l’animo in pace.

Non avevo mai preso in consi-derazione l’attività di caccia ma...in quell’incantevole cittadina diTerranuova B. si viveva in mezzoalla caccia!

Dovunque ci fosse un capannel-lo di maschi adulti nelle settimaneprecedenti l’apertura di caccia siparlava solo di quell’argomento.Anche molti miei clienti erano cac-ciatori e siccome con il passaredel tempo, molti erano venuti a co-noscenza della mia passione per ifucili di precisione, incominciaronoa fare opera di persuasione perportarmi nel loro circolo e, devo di-re, non ci volle molto per convin-cermi!

Mi ricordo che il primo fucile dacaccia lo comprai dal locale segre-tario comunale perché, mi disselui, non ci “chiappava”. Per amoredella precisione dirò che era unsovrapposto Beretta in cal. 20. Unfucile molto modesto che comun-que a me bastava. Molti cacciatoristorcevano il naso nel giudicare ilcalibro: troppo piccolo e, sebbeneavesse una gittata superiore ai ca-libri più grossi, mi dicevano, civuole abilità e precisione per riu-scire nel tiro ed io, neofita, avevopoche speranze di trovarvi soddi-sfazione...ma si dovettero ricrede-re...In poco tempo avevo acquisitola baldanza e la presunzione delvero cacciatore. Ero entrato nelruolo!

Grazie alle numerose riserve dicaccia che erano in zona ebbi oc-casione di ricevere molti inviti daparte dei proprietari. Dicevano cheera una tradizione della zona invi-tare le persone “in” del paese (!) ese non era “in” un direttore di ban-ca...!

A parte la battuta, a me facevamolto piacere partecipare alle spe-dizioni di caccia che mi consenti-vano anche di contattare personeed acquisire eventuali nuovi clien-ti. Non c’è niente di meglio che se-dere davanti ad un tavolo per con-sumare un buon pasto dopo le fa-tiche della caccia, insieme ai nuo-vi e vecchi compagni di battuta,per approfondire conoscenze edacquisire nuovi rapporti. Tuttoquesto, in termini tecnici, volevadire fare sviluppo!

Potrei scrivere delle pagine epagine per illustrare tutte le miegesta ed avventure in campo ve-natorio ma mi limiterò a dire che fuun’esperienza meravigliosa. Vive-vo la natura, così a stretto contat-to, per la prima volta. Boschi e ra-dure mi affascinavano con i loro

colori che cambiavano con il cam-biare delle stagioni. L’autunno eraquello che più mi sorprendeva coni suoi colori vivi e vari. La selvag-gina non mi entusiasmava. Segui-vo con interesse il “lavoro” dei ca-ni che stanavano gli animali e li“fermavano” e questa era per meuna cosa che aveva sempre unaspetto magico, ma, se potevo, miastenevo dallo sparare. Stavosempre in coda al gruppo, non so-lo per quanto prima detto, ma an-che per il fatto che non mi piacevasapere che dietro di me c’era gen-te con un fucile carico in mano eche molta di questa denotavascarsa sicurezza nel suo maneg-gio! Le disgrazie venatorie preferi-vo leggerle sul giornale che esser-ne protagonista...

Successe così, nel frequentarel’ambiente dei cacciatori, un am-biente dove il fucile la fa da padro-ne in tutte le discussioni, fu gio-coforza che si venisse a scoprireche la mia passione era il tirosportivo con carabina, nei vari ca-libri consentiti, su bersagli fissi esu varie distanze a seconda dell’i-dentità del calibro.

Devo confessare che l’argomen-to per me aveva un fascino parti-colare. Era come per un tifoso dicalcio parlare della sua squadrapreferita; non ci si stanca mai. Ese si parla di un argomento delquale siamo particolarmente pre-parati ed il tuo pubblico lo è scar-samente, la tentazione di salire incattedra è troppo forte.

Così il popolo dei cacciatori, enon solo, apprese che ero unesperto oplologo ed un buon tira-tore.

Nell’attività venatoria avevo di-mostrato di cavarmela discreta-mente ma, siccome le chiacchiereal bar sono sempre motivo di di-scussione, successe che alcuni miincensarono decantando la miaabilità nel centrare i bersagli, an-che se non mi avevano mai vistoall’opera! Ma, sapete come succe-de, per mantenere il proprio puntosi arriva anche ad affermare cosecampate in aria e chissà quelli dicui faccio cenno a quali altezzeerano arrivati! Io ero all’oscuro ditutto; anche se avevo notato chedurante le visite in banca alcuniclienti trovavano il tempo di parlar-mi della mia attività di tiratoresportivo. Ma io non davo alcun si-gnificato alla cosa, se non quellodi soddisfare la curiosità su un ar-gomento non molto conosciuto. Aquell’epoca il tiro sportivo era as-sai meno noto di adesso. Comun-que, a mia insaputa, si crearonodue gruppi; uno sosteneva me el’altro si dette da fare per cercarequalcuno che potesse sfidarmi inuna “singolare tenzone”. Lo stra-no, forse neanche tanto strano,perché certe situazioni si creanocosì, era che io non avevo alcunsentore di tutti questi maneggi. Fuil maresciallo comandante la sta-zione dei carabinieri che un giornochiamandomi da parte mi mise alcorrente di che cosa stava bollen-do in pentola. Me lo riferì con lapreghiera in caso di “provocazio-ne”, di non accettare la competi-zione perché entravano in giro del-le armi e con certi argomenti noneravamo mai sicuri di come finis-

sero le cose. Sorpreso di quantomi si rivelava assicurai il bravomaresciallo che mai mi sarei la-sciato convincere di scendere inlizza. Un altro pensiero mi avrebbeimpedito di aderire alla richiesta:era il fatto che occupando io un in-carico piuttosto delicato nell’eco-nomia del paese, in caso di scon-fitta sicuramente avrei messo a ri-schio la faccia ed era un rischioche non potevo correre.

Ebbi conferma della confidenzadel maresciallo subito nei giornisuccessivi. La presenza nel mioufficio, da parte di persone chenormalmente vedevo solo per rap-porti d’affari, aumentò; le visiteerano sempre improntate al solitoargomento: giravano sempre in-torno alla caccia, alla mia passio-ne per le armi sportive e via di se-guito. Questa situazione durò perun bel pezzo, poi, visto che non misbilanciavo e restavo sempre mol-to distaccato, un giorno arrivò unaspecie di comitato: tre o quattropersone, non ricordo esattamente,che capeggiate da un mio cliente,un venditore ambulante di confe-zioni, una “sagoma” che del barche frequentavamo era semprel’animatore, che a muso duro, midichiarò che era in ballo unascommessa fra alcuni frequenta-tori del bar che appoggiavano meed altri che invece erano “suppor-ters” di un altro “tiratore” che, midicevano, era capace di fare pas-sare una palla di calibro 22 l.r. at-traverso il buco di una caramella“life-saver” (molto alla moda, queitempi!) alla distanza di 50metri!

Era tutto talmente assurdo chefeci fatica a controllarmi e a nonesplodere in una sonora risata. E,per mantenere un atteggiamentocoerente, bilanciai l’assurdità delladichiarazione con la giustificata in-dignazione per l’offesa ricevuta erimasi impassibile. Si, in altro am-biente, quello mio sportivo, mi sa-rei veramente sentito offeso sequalcuno avesse provato a darmiad intendere che poteva verificarsiun evento del genere come quelloche intendevano farmi credere! Inprimis: il foro delle allora famosecaramelle era molto più piccolo deldiametro della palla in questione,secondo: non ero a conoscenza diun fucile che potesse garantire ta-le esattezza.

Passarono alcuni giorni ed ecco-ti rifarsi vivo il “comitato”!

“Direttore, c’è una scommessafra noi (oltre i componenti del “co-mitato”, chi fossero questi altri noinon ne avevo la minima idea) el’altro gruppo (?) per una cena da“Sabatini” (all’epoca rinomato ri-storante per la qualità delle porta-te e...per i prezzi!) a Firenze. C’èun tiratore, quello delle caramelle,che vuole misurarsi con lei. E noiabbiamo accettato la scommessasempre che lei sia d’accordo. Laposta è importante ma noi anchese non lo abbiamo mai visto spa-rare, abbiamo fiducia sulle sue ca-pacità”.

La cosa cominciava a preoccu-parmi. Ma, comunque, nonostanteche il guanto di sfida fosse statolanciato, riuscii per un lungo tem-po a barcamenarmi; trovai un’infi-nità di scuse: non avevo tempo, illavoro mi impegnava tutta la gior-

nata, nei fine settimana raggiun-gevo i familiari in Versilia, le gior-nate erano troppo corte (eravamoin pieno inverno, ricordo), e che ilmaresciallo mi aveva diffidato dalprestarmi a certi giochi (non eravero, mi aveva solo raccomanda-to, per quanto possibile, di evitared’imbarcarmi in certe situazioni).Per un po riuscii ad aggirare la co-sa, finché un giorno...era domeni-ca pomeriggio, e non ero tornatoin Versilia come in effetti quasi tut-ti i week-end facevamo, perchéuno dei mie figli era indisposto oper altri motivi, non ricordo...quan-do verso le tre del pomeriggio,sentii suonare il campanello..unpo’ sorpreso, perché non attende-vamo alcuna visita, mi affacciai dalterrazzo e...indovinate un po’? Da-vanti all’ingresso della casa sta-zionava tutto il mio “comitato”!!!: ilsolito portavoce mi spiegò del per-ché della loro presenza: in una zo-na fuori del paese, in un ampio pe-rimetro chiuso dalle mura di unafabbrica in costruzione (per incisosi trattava dell’INPLA, una fiorentefabbrica di prodotti in plastica, frale prime, in Italia, nel settore) ciaspettava l’altro “comitato”, quellodel potenziale avversario, per dareluogo allo “scontro” che da tempoaggiravo. Mi sentii preso in trappo-la, non avevo molte argomentazio-ni da contrapporre. L’unica cui po-tevo appellarmi era l’invito dellamassima autorità del paese incampo di sicurezza: il maresciallodei carabinieri che non aveva maiapprovato l’eventualità di arrivareallo “scontro”.

Ma non appena accennai l’argo-mento mi zittirono tutti, quasi incoro: “anche il maresciallo assi-sterà alla “gara”! Lo sta aspettan-do!...”

Mi sentii incastrato! E fui presoda un nervosismo che appena riu-scivo a controllare. Fu mia moglieche, a conoscenza della situazio-ne, sbloccò il momento d’impasse;e, avendo notato che stavo salen-do su di giri, mi si avvicinò e...:”vai, levati il pensiero, anzi cerca didivertirti. Non puoi continuare asvicolare. Come va, va...levati ilpensiero! Vedrai che poi torni sod-disfatto e tranquillo!”.

Così andai...Condotto dal mio “comitato” che

mi accompagnò fino sul posto del-la “tenzone”, arrivammo al fabbri-cato in costruzione già accennato.Era una vasta superficie appenachiusa dai muri perimetrali e con ilfondo riempito da materiale del piùvario genere; notai perfino unavecchia padella il cui manicospuntava da una catasta di calci-nacci che dovevano essere statilasciati da poco poiché avevanoancora la posizione del materialeappena scaricato da un pianale in-clinabile… Particolari che mi sonorimasti nel ricordo perché stavo vi-vendo un momento particolare.

Ho sempre evitato di essere unprotagonista, non ho mai amato es-sere al centro dell’attenzione e figu-rarsi i sentimenti che provavo nellasituazione nella quale mi trovavo!

Beh...ormai ero lì, dovevo farebuon viso ed apparire tranquillo esicuro di me..

LA GARAdi Ugo Bacci

(segue a pag. 5)

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Voce Nostra • ANNO XXXIV • N. 158 • DICEMBRE 2014 Pagina 5

Mi guardai intorno e con miagrande sorpresa notai che eranopresenti un sacco di persone. Nonle contai ma non dovevano esseremeno di una ventina! Alcuni non liavevo mai visti!

Notai però, era impossibile nonvederlo per la sua notevole mole eper la sua divisa, il maresciallodella locale stazione dei carabinie-ri. Sovrastava tutti; non per nienteaveva militato anche nel corpo deicorazzieri! Lo guardai e lui, con uncenno del capo, sembrò volessetrasmettermi tutte le raccomanda-zioni del caso. Gli risposi con unsorriso forzato, nel tentativo di ras-sicurarlo...

Dopo avere salutato le personeche conoscevo e non, con un cen-no della mano, mi guardai più at-tentamente intorno per scoprire ilmio antagonista. Fu lui a venirmiincontro accompagnato dal “capo”del mio “comitato”... me lo ricordomolto bene... era un giovane sicu-ramente ancora non trentenne,con un maglione verde bandieraed una faccia rubiconda che spriz-zava assoluta sicurezza; teneva inmano una carabina mod. Whe-terby Beretta cal.22lr. Con un pic-colo collimatore ottico (in parolepovere: un cannocchiale) da pochiingrandimenti...conoscevo moltobene quel fucile ma non ne avevogrande esperienza in quanto iosparavo con carabine tecnicamen-te preparate per il tiro agonistico equello era un bel “fucilino” adattoper il tiro “plinking” (tiro ai busso-lotti e...per la caccia di frodo! ... ri-tengo che questo avesse già ucci-so diversi capi di selvaggina an-che se il calibro non era autorizza-to per cacciare!).

Non appena esaurite le forma-lità, il mio giovane amico (alloraero giovane anch’io!), impugnan-do il suo fucile mi indicò nel muroappena costruito, alla distanza dicirca venti metri, un foro irregolaredel diametro di circa cinque centi-metri, lasciato da un’imperfezionenella colata del cemento e rilevatodopo lo smontaggio delle tavole.Dopo avermelo indicato: “vedequel ‘buarino” laggiù? quello è ilmio bersaglio”; imbracciata la ca-rabina, presa la mira e, con legambe divaricate e ben piantate,lasciò partire tre colpi consecutivi.Intorno al detto foro si formaronotre fori vicini di qualche centimetro,distribuiti circolarmente intorno al“bersaglio”. Quelli del “comitato”avverso si guardarono compiaciutie giudicarono il risultato moltosoddisfacente. Quelli del mio, in-vece, mi guardarono preoccupa-ti...

Dopo questa esibizione che milasciò del tutto indifferente e chemi tranquillizzò sulle capacità delmio “avversario”, mi preparai a da-re, a mia volta, un saggio delle miecapacità; feci per prendere la miacarabina, una vecchia carabina, dipiccolo calibro, colpo singolo, conla quale avevo iniziato la mia atti-vità sportiva. Era molto vecchiama la tenevo come, scusatemi lablasfemia, una figlia!... era di un’e-sattezza che nonostante la suaetà manteneva invariata. Non lausavo più come attrezzo agonisti-co perché i tempi si evolvevano edi modelli che si succedevano era-no tecnicamente superiori e moltopiù belli ed io ero molto sensibilealle novità tecniche ed estetiche.

Ma poi mi trattenni, e rivolto almio giovane “Buffalo Bill”, gli chie-si se potevo usare la sua arma:accondiscese senza alcuna obie-zione...

Non appena presi possesso del-la carabina consegnatami, la pri-ma cosa che notai fu che era te-nuta in modo indecente; fra la can-na e la cassa, la sporcizia era re-gina, nei punti dove queste si uni-vano si era infilata della polvereche unita ad un d’olio per la lubrifi-cazione e pulizia (?) aveva creatouna crosta che da tempo, sicura-mente, insisteva; mi fu impossibiletrattenermi e ne uscii con: “ma èun’indecenza! non si tratta così un’arma!” Ma non appena me la por-tai alla spalla, sentii che essa mi“calzava” alla perfezione, sembra-va quasi volesse dimostrarmi lasua simpatia per avere manifesta-to la mia indignazione per il modoindecoroso con il quale venivatrattata e sembrava supplicarmi diridargli tutta la dignità cui aveva di-ritto, e della quale si sentiva datempo orfana!

Vi sembrerà molto strano il fattoche io potessi entrare in sintoniacon le cose, gli oggetti, che tuttigiudichiamo senz’anima, ma ioriuscivo, tanta è la passione con laquale mi avvicinò alle cose cheamo, che riesco a pensarle consentimenti che solo chi ne è inna-morato riesce a percepire. Ed io,quel pomeriggio, quando entrai incontatto fisico con la disperazionedi quel fucile, ne percepii i senti-menti ed i desideri (!)...

Lo portai alla spalla, lo impu-gnai, traguardai lo stesso bersa-glio usato dal mio avversario e...sentii che eravamo in perfetta sin-tonia e che potevamo permetterciogni cosa!...

“Sparo nel tuo stesso “buarino”disssi al giovane con il maglioneverde... E, traguardato il bersaglioattraverso il collimatore, con lacroce posta al centro del foro, por-tai il dito indice sul grilletto; nonconoscendo la pressione neces-saria per sganciare il colpo, né l’e-sattezza dell’arma, premetti condolcezza e lasciai partire il colpo.Con mia grande soddisfazione miresi conto che la carabina era bencollimata ed il grilletto era dellatensione giusta.

Pertanto il primo colpo si infilòdirettamente nel foro dal qualeuscì una nuvoletta di polvere dicemento che era rimasto seccoper l’imperfezione della colata.Confortato dal favorevole inizio,sparai tutti colpi contenuti nel cari-catore, mi sembra in tutto cinquecolpi e dal “buarino” uscirono al-trettante nuvolette di polvere di ce-mento. Strinsi con calore la cara-bina e con il pensiero le dissi: gra-zie. Mi sembrò di sentire un fremi-to di soddisfazione percorrere tut-ta la lunghezza dell’arma...erava-mo entrati in perfetta simbiosi...

Da quel momento mi scatenai.Riempito il caricatore comincia atirare su tutto quello che potevarappresentare un bersaglio: coccidi laterizi, lettere che figuravanosui sacchi di cemento vuoti sparsiin ogni dove, con la preferenza perquei caratteri che avevano unaparte circolare come “o” di cemen-to...

Supportato dall’entusiasmo ini-ziale non sbagliai un colpo. Intornoa me una parte del pubblico si era

bloccato (non esagero), sicura-mente erano quelli della parte av-versa che già pensavano al contoda pagare nella cena da “Sabati-ni”...altri, i miei, inneggiavano e di-leggiavano gli avversari.

Per finire, allungai la distanza ditiro sui 50 metri circa, che è la di-stanza regolamentare per lo svol-gimento delle gare e, per esseremaggiormente sicuro del risultato,estrassi dalla custodia la “mia”amata carabina, che sicuramentestava scalpitando per potere en-trare in lizza anche lei. Non aven-do altro a portata di mano, raccol-si dei pezzetti di laterizio che ab-bondavano tutto intorno, cercaiche la superficie non superassequella di un cartone da 33 ml. diun succo di frutta, li posi tutti in fi-la e caricando un colpo dopo l’al-tro perché, come già detto eraun’arma a colpo singolo, li feci fuo-ri in sequenza.

Non mi fermai se non quando miresi conto che preso dal sacro fuo-co della tenzone mi ero quasi di-menticato della presenza del miogiovane avversario.

Lo cercai con gli occhi e fui col-pito nel notare che la sua faccia,inizialmente rubizza e vispa, ave-va assunto un colore che si avvici-nava al colore del suo maglioneche, se ricordate, era verde!

Mi fece quasi pena e tendendo-gli la mano cercai di dirgli alcuneparole di circostanza. Non infieriiperché ero già pienamente soddi-sfatto del significato della meta-morfosi che il suo viso aveva subi-to; non feci comunque in tempo adaprire bocca che presa la sua ca-rabina che teneva in mano, e sicu-ramente ricordando il mio com-mento circa l’“indecenza” con laquale era tenuta, me la porse e midisse: “direttore, mi farebbe ungrande favore potesse darleun’occhiata e vedere se tutto è aposto...” Mi fece così pena che astento mi trattenni dal dargli unbuffetto sulla guancia.

La giornata fini, con il riconosci-mento da parte del nostro mare-sciallo, che il mio comportamentoera stato esemplare, sopratuttonell’essermi adoperato acché al-cuni partecipanti che intendevanomisurarsi tra loro, non potesseromettere le mani sulle armi. E, fral’allegria generale, un po’ sponta-nea un po’ di facciata... fui procla-mato sul campo campione comu-nale di tiro con carabina!

Per alcuni giorni di seguito fuioggetto di visite nel mio ufficio daparte di persone che erano venutea conoscenza dell’evento e chie-devano precisazioni, così, persemplice curiosità. Forse qualcu-no dei miei clienti mi vide con unocchio diverso da quello con ilquale mi aveva visto fin lì e si reseconto che quando con tutta calma,chiedevo il rispetto delle regole edil mantenimento della parola data,in quella calma era insito un atteg-giamento risoluto e, anche se il to-no era cortese, le parole dette do-vevano essere interpretate nel lo-ro giusto significato..., ..

Poi con il tempo tutto tornò nellanormalità delle cose e non si parlòpiù dell’avvenimento...

qualcuno si domanderà: e la fa-mosa cena da Sabatini a Firenze?Stesso destino...

U.Bacci ([email protected])

Settembre 2013

(“LA GARA”... continua da pag. 4)

Se fosse ancora fra noi avrebbecompiuto cento anni lo scorso 5settembre 1914. È stato per moltiitaliani una presenza amica, gar-bata, che entrava ogni sera nellenostre case prima del TG delleventi e ci regalava le previsioni deltempo e qualche cosa di più. Pillo-le di saggezza, una rassicurantegentilezza, la capacità di farci sco-prire i segreti dell’atmosfera. Sichiamava Edmondo Bernacca eall’epoca delle sue prime compar-se in video era un tenente colon-nello, poi colonnello dell’Aeronau-tica militare. Benché sia andato inpensione col grado di generale, èrimasto per tutti colonnello a vita.È l’uomo che ha fatto appassiona-re alla meteorologia generazioni diitaliani: da lui in modo semplice egradevole tanti hanno imparatol’esistenza di isobare e isoipse,hanno familiarizzato con l’antici-clone delle Azzorre e conosciuto laporta di Carcassona. Un militare,uno scienziato, un divulgatore: so-prattutto quest’ultima definizione èquella che meglio lo descrive.

Le previsioni del tempo negli an-ni Sessanta erano qualcosa da“apprendisti stregoni”. In famigliaci si basava sul dolorante callo delpiede della nonna, che al perdura-re delle fitte sentenziava: “Domanipiove”. Ci si affidava agli almanac-chi e ai lunari, come il mitico SestoCaio Baccelli, o al calendario di“Frate Indovino”, dove per l’appun-to il concetto dell’indovinare erabene in evidenza.

Con Bernacca entrammo tutti inun’altra dimensione. “Io non pre-vedo, deduco” era la frase con cuidefiniva la sua attività. Il che la-sciava presupporre osservazioniscientifiche accurate, dati raccoltiin modo da dare un’ampia possi-bilità di confronto. “L’ha detto Ber-nacca” era la frase che rispec-chiava la fede assoluta in quantoil colonnello aveva preannunciatoper l’indomani. E siccome l’Italia,per la sua posizione nel Mediter-raneo è soggetta a mutamenti re-pentini delle condizioni atmosferi-che, le sue deduzioni non anda-vano mai oltre le ventiquattro ore.Gli bastavano una lavagna e ungessetto bianco; la sua bacchettalocalizzava gli eventi. Bucava il vi-deo. Una sua espressione ricor-rente. “Nebbia in Val Padana” di-venne un modo di dire tra i piùusati. Perfino irreprensibili profes-sori di Liceo la utilizzavano quan-do vedevano un alunno arrancaredurante un’interrogazione o veni-va loro consegnato un compitopieno di errori.

Con lui anche le teorie più sem-plici: “Se una farfalla batte le ali inGiappone, può cambiare il tempoa Frascati”. Così spiegava, adat-tandolo al suo pubblico, l’<effettofarfalla> di Lorenz, ossia l’appli-cazione alla meteorologia del teo-rema per cui in un sistema picco-

le variazioni nelle condizioni ini-ziali producono grandi effetti alungo termine.

Si era arruolato nel 1938 nellaRegia Aeronautica; aveva poi in-segnato meteorologia, oltre che aTaranto e a Roma, anche allaScuola di Applicazione della suaarma a Firenze. Non è questo ilsolo legame con la Toscana: nelsettembre 1948 iniziò a collabora-re con “Il Tirreno”, con un articolodal titolo “Fisiologia dei terremoti”.Era anche giornalista pubblicista.Nel 1949 entrò in RAI. Prima fu al-la radio, poi dal 1955 in televisio-ne. La rubrica fissa “Il tempo in Ita-lia” gli fu affidata nel 1968. Il gran-de successo convinse quelli dellaTV a spostarla dalle 13 alle 19,55,orario privilegiato, prima del Tele-giornale. Fu un vero trionfo, tantoè vero che il più famoso dei suoi li-bri, stampato nel 1971 dalla Mon-dadori, avrà proprio questo titolo.Nel 1972 ci fu il tentativo di ridurreil suo intervento da tre minuti adue. Una sorta di sollevazione po-polare convinse i dirigenti a torna-re alla vecchia formula. Nel 1979andò ufficialmente in pensione,ma fu richiamato nel 1982. Abilenel bricolage, appassionato viag-giatore, sapeva a memoria i so-netti di Belli e di Trilussa. A Romagli hanno intitolato un Largo nelquartiere dell’EUR. Portano il suonome una Associazione scientificadi meteorologia nata nel 2006 eduna Stazione meteorologica pres-so l’Osservatorio Astronomico diVivaro presso Rocca di Papa.

Era un uomo intelligente, capa-ce di prendersi in giro con il garboche gli era abituale. Si ricorda an-cora un suo intervento a Canzo-nissima del 1968 quando lesse unBollettino di Natale in cui l’affannoper i regali, i cenoni e le speseproprie del periodo lo spinsero adannunciare fra l’altro “Banchi ditratte in Val Padana”.

*Elena Giannarelli

L’articolo è tratto da “TOSCANAOGGI” Settimanale Regionale diInformazione che ne ha gentil-mente autorizzata la riproduzione.

*Professore associato di lettera-tura cristiana antica – Università diFirenze.

EDMONDO BERNACCA,il signore delle nuvole

COME UN CAPO CONQUISTA LA FOLLA

“La massa vuole uno stile semplice, chiaro, aforistico e al con-tempo perentorio, assertivo, ripetitivo: è un gregge che non può fa-re a meno di un padrone”

Da “La psicologia della folla” di Gustave Le Bon (1841-1931)

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sarò ancora vivo, dovrò rifare tuttoda capo; se sarò nel mondo deipiù, dovranno provvedere gli eredi.C’è pur sempre l’alternativa di con-segnare quelle ARMI al questurinodi turno con la divisa più o menopropriamente indossata. Insommaun bell’esempio, emblematico del-la nostra burocrazia con le sue re-gole astruse, i suoi riti inutili fuorida qualsiasi logica.

Allora: EVVIVA LA BUROCRA-ZIA!!!

[email protected]

Sotto questo titolo vorrei auspi-care l’inizio di una nuova rubrica diVoce Nostra. Chissà quanti altricolleghi hanno avuto la possibilitàe il piacere di verificare come nelnostro Paese, anche grazie alletroppe leggi, alle troppe normespesso contraddittorie e confuse,la burocrazia prevalga su tutto, inparticolare sul buon senso.

Mi accingo dunque a riferirequanto capitatomi qualche tempofa a proposito di detenzione di armi.

Nei primi anni Ottanta, ancoraincombenti le ‘brigate rosse’, loStato italiano fece un censimentomirato a conoscere i cittadini che,a vario titolo, detenevano le armi.

Venuto a conoscenza del ‘ban-do’, mi rivolsi allora ad un Mare-sciallo dei Carabinieri, che cono-scevo, per sapere se ero tenuto omeno a denunciare ciò che – for-se – poteva essere assimilato ad

un’arma e cioè:• una sciabola con fodero in pel-

le a ramages dorati, da indossarein occasione di cerimonie che pre-vedevano l’alta uniforme fuori ordi-nanza in qualità di Ufficiale del-l’Aeronautica Militare. Trattasi diuna lama non affilata e dalla puntaarrotondata, con l’elsa in similororecante il simbolo dell’Aeronauti-ca, corredata da una cordicellacon nappa finale;

• un antico fucile da caccia, cali-bro 12, ad avancarica con i per-cussori esterni del tutto fuori uso escollegati dai grilletti privi di molle.

Il buon Maresciallo mi disse:“dotto’ ma denunci pure, così evitaogni possibile noia”. E io, sventu-rato, denunciai.

Il 5 Marzo 2014 ricevo una lette-ra, mittente la Questura di Firenze(datata 27.02.14), qui sotto ripro-dotta:

rinviare perché devo presentare ladocumentazione entro 30 giornidal 5 Marzo 2014; allora mi vieneprospettata la possibilità di recar-mi alla ASL di Calenzano (Comu-ne limitrofo a Sesto F.no), previaprenotazione. Mi faccio dare il nu-mero telefonico per fissare l’ap-puntamento. Dopo alcuni tentati-vi…. “premere UNO se vuole pre-notare una visita specialistica”,“premere DUE se vuole effettuareanalisi ematiche”, “premereTRE… ecc, ecc. Finalmente miviene suggerito il tasto giusto eriesco ad ottenere la prenotazionecol medico legale per il giorno 26Marzo 2014, alle ore 11. La visitamedica doveva essere precedutadal pagamento di una gabella dieuro 55,66 .

Così il 26 Marzo 2014 mi reco aCalenzano alla ricerca della localeASL. Non conoscendone affattol’ubicazione ma immaginando chenon dovesse essere lontana dalcentro del paese, cerco un postoper parcheggiare nei paraggi; im-presa tutt’altro che facile. Dopoaver girato a vuoto per più di 10minuti, vedo una macchina uscireda dietro a un cassonetto dellanettezza, mi affretto a subentrare.Quindi chiedo ad un edicolante neipressi dove fosse ubicata la ASL.Mi viene detto che è ad un centi-naio di metri da lì, adiacente al Co-mune. Arrivo finalmente alla ASLpoco prima dell’orario prefissato.Aspetto una ventina di minuti evengo ricevuto dal medico legale ilquale prende in esame i docu-menti che gli presento: carta d’i-dentità, lettera della Questura diFirenze Commissariato di SestoFiorentino, descrizione delle AR-MI, tessera sanitaria, bollettino po-stale saldato per l’importo già det-to (euro 55,66)… “ah, ma mancala marca da bollo di 16 euro, vedeera indicata qui in basso a sinistranel modulo di prenotazione!” Do-mando dove avrei potuto procurar-mi detta marca da bollo, “ma daltabaccaio, che diamine”. Pur mol-to contrariato esco dalla stanza echiedo alla signorina della recep-tion (brutta e vecchiotta) dove fos-se un tabaccaio vicino “non lo so,non sono del posto!” Mi rivolgo al-lora ad un signore di passaggioche mi consiglia di rivolgermi albar lì di fronte: Mi viene indicatoun tabaccaio abbastanza vicinoche purtroppo però non tiene mar-che da bollo; “deve andare nellastrada che porta a Firenze, a circacinque minuti da qui”. Non senzaulteriori domande, trovo il negoziodi tabacchi dotato di valori bollati.Ritorno alla ASL, consegno lamarca da bollo e finalmente miviene rilasciato il certificato dove siattesta che attualmente non pre-sento malattie mentali, o vizi chene diminuiscono, anche tempora-neamente, la capacità di intenderee di volere.

Torno sui miei passi e vado a ri-prendere la macchina; sul tergicri-stallo trovo una multa per sosta inzona non consentita, altri 43 eurose pago entro 5 giorni! Tutto ciòper certificare che non ero pazzo,per cui potevo detenere QUELLEARMI CHE ARMI NON SONO, de-liberatamente ignorando che incucina posseggo coltelli lunghi ed

di Duccio Guasparri

ELOGIO DELLA BUROCRAZIA

Con la migliore disponibilità miappresto ad adempiere alla richie-sta dell’Autorità, nei tempi prescrit-ti. Il 13 Marzo 2014 mi reco alCommissariato di Sesto Fiorentinocon le armi sopra descritte nell’in-tento di dimostrare che – in realtà– NON DI ARMI VERE E PRO-PRIE si trattava. Dopo circamezz’ora di attesa vengo ricevutoin uno stanzone, pieno di scartof-fie (distribuite disordinatamente inogni dove) da un poliziotto gra-duato in divisa, o meglio la divisace l’ha ma la indossa come se nonl’avesse: tutta sbottonata davanti,con la cravatta penzoloni, il collet-to della camicia slacciato…e unatteggiamento che più indisponen-te non si può; della serie: ‘io sonol’Autorità e tu sei qui per sottosta-re a tutto ciò che io dico’. A comin-ciare da una bella reprimenda peressermi permesso di recarmi CONLE ARMI nel Commissariato sen-za le dovute preventive autorizza-zioni. A nulla valgono le mie paca-te controdeduzioni, né la disponi-bilità a disfarmi seduta stante delvecchio fucile ad avancarica. Perevitare la certificazione della mia

idoneità alla detenzione di armiavrei dovuto disfarmi anche dellasciabola che, invece, per me ave-va – e tuttora ha- un grande valo-re affettivo poiché costituisce un‘trofeo’ del tempo che fu, nonchéun ricordo particolare di due mieifratelli – entrambi da poco defunti– cui molti anni fa avevo avuto mo-do di prestare quella sciabolaavendo io assolto prima di loro agliobblighi di leva come sottotenentedell’Aeronautica (anche loro, co-me me, fecero il corso alla SGAdelle Cascine). Quindi dovevo perforza adeguarmi alla DOPPIA cer-tificazione medica: prima quelladel medico di base, previo esbor-so di 25 euro, e successivamentequella del medico legale con altrioneri che preciserò fra poco. Do-mando dove avrei dovuto recarmiper incontrare il medico legale “maalla ASL” mi fu risposto con suffi-cienza, anzi con commiserazione.Vado alla ASL di Sesto Fiorentinodove mi dicono che il medico lega-le è in ferie e per la visita avrei do-vuto aspettare la metà del mesesuccessivo (Aprile 2014). Facciopresente che non mi è consentito

affilatissimi e nel garage dispongodi un ‘tavolo da lavoro’ con punte-ruoli, cacciaviti e altri attrezzi, que-sti sì, vere e proprie armi micidialicon le quali potrei uccidere real-mente qualcuno, come del resto lacronaca nera sui giornali, in radioe tv quotidianamente propina e te-stimonia.

Il tutto per la modica cifra di euro96,66 multa esclusa e senza tene-re in conto alcuno il tempo perso!“Beh – dice- l’hai fatta tanto lunga,ma almeno ti sei tolto un pensiero!”Eh, no, non è così. Fra sei anni, se

Le gambe

Le gambe ci possono tradire,non – in questo caso – nel sensodi non sostenerci e di farci cadere,ma nel senso di svelare un segre-to. La Cnv (Comunicazione nonverbale) fornisce il dettaglio inter-pretativo delle diverse posture:gambe accavallate, indice di for-malità e controllo; caviglie intrec-ciate, indice di distacco; gambedivaricate significa ottimismo eaggressività; caviglia appoggiataal ginocchio, espressione di di-sapprovazione. Poi, di norma lapersona rilassata stando sedutasporta i piedi in avanti, rispetto al-la sedia, e li ritrae in una situazio-ne d’animo negativa e, se il disa-gio aumenta, spesso lo esprimeinconsciamente aggrappandosicon i piedi e le caviglie alle gambedella sedia.

Altri segnali da altre parti delcorpo: toccarsi i capelli, morder-si le labbra, incrociare le brac-cia, sintomi di disagio, di ansia osenso di colpa.

Da tener presente, comunque,che si tratta di codici di lettura chevanno inseriti e interpretati tenendoanche conto del tipo di educazione,della personalità e delle esperienzefatte dalle varie persone.

Il modo con cui col corpo occu-piamo lo spazio è carico di mes-saggi: sedersi è un po’ come par-lare. C’è chi non sta mai fermo,chi, appena seduto, sembra inprocinto di andarsene…chi si ac-comoda sulla sedia e si sente per-fettamente a suo agio. “La fatica èsedersi senza farsi notare” scriveCesare Pavese.

Le bugie

Anche la miglior bugia può esse-re scoperta. Da uno studio effet-tuato presso il Dipartimento di Psi-cologia dell’Università di Milano-Bicocca risulta che la bugia lasciaun’impronta digitale nel cervellodi chi mente. Risulta inoltre che lamisurazione dell’attività elettricadel cervello effettuata durante uninterrogatorio è un indicatore piùaffidabile rispetto alla classicamacchina della verità che si basasulla misurazione di fenomeni fi-siologici come la sudorazione e ilbattito cardiaco.

L’Olfatto – Chi ne è più o menodotato?

Con olfatto s’intende l’insiemedelle sensazioni dovute dall’ecci-tazione delle cellule olfattorie si-

tuate nella mucosa nasale. Nelmondo animale chi ne è più dota-to?

Dei ricercatori dell’Università diTokio hanno effettuato una ricercae pubblicato i dati sulla rivista Ge-nome Research. Con tali dati hostilato la seguente tabella e relati-vo grafico:

Cosa evidenziano la tabella ed ilgrafico a barre? Chi è il più dotato,diciamo il re degli annusatori? L’e-lefante! E non c’è da stupirsi, inquella proboscide, in quel naso,c’è posto per tante ghiandole de-putate a sentire gli odori. A segui-re la mucca e il cavallo.

L’uomo è al terzultimo posto se-guito solo da uistiti e macaco.

Maxiemendamento sul mercatodel lavoro, pardon “Jobs Act”

Il maxiemendamento è una cosaseria. L’ho inclusa nella rubrica cu-riosità per la sua compilazione. Neriporto, come esempio, un piccolostralcio:

“Nell’esercizio della delega di cuial comma 1 il Governo si attiene aiseguenti principi e criteri direttivi:”

Fra questi criteri ho estrapolatoe riporto il numero 8 tratto dal pun-to 2 lettera a):

“revisione dell’ambito di applica-zione e delle regole di funziona-mento dei contratti di solidarietà,con particolare riferimento all’arti-colo 2 del decreto-legge 30 otto-bre 1984, n.726, convertito, conmodificazioni, dalla legge 19 di-cembre 1984, n.863, nonché allamessa a regime dei contratti di so-lidarietà di cui all’articolo 5, commi5 e 8, del decreto-legge 20 mag-gio 1983, n.148, convertito, conmodificazioni, dalla legge 19 luglio1993, n.236”.

Chiarissimo!?

CURIOSITÀa cura di gb/

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Voce Nostra • ANNO XXXIV • N. 158 • DICEMBRE 2014 Pagina 7

ROMPICAPOQuesta volta un problema di logica matematica. Esaminare i numeri

riportati nella griglia sottostante ed individuare il numero da porre al po-sto dei punti interrogativi.

Soluzione del rompicapo pubblicato su Voce Nostra N.157Sono necessarie solo tre pesate. Con la prima si dividono i 50 Kg in

due porzioni di 25 Kg ciascuna. Con la seconda, mettendo il peso da 1Kg su un piatto della bilancia, si dividono 25 Kg in una porzione da 12e una da 13 Kg. Con la terza ed ultima pesata si divide la porzione da13 Kg in due parti da 6,5 Kg.

A PROPOSITO DELL’ESISTENZADi fronte alle innumerevoli e gravi violazioni dei diritti umani nel

mondo contemporaneo, di fronte al tedio e allo scetticismo delle no-stre società, si potrebbe rimanere come sopraffatti dal senso diun’impotenza insuperabile.

Ci troviamo tuttora al cospetto di un’enorme minaccia contro la vi-ta e la vera libertà, non solo di singoli individui ma dell’intero corposociale: una minaccia che sta diventando sempre più reale, vicinae diffusa.

Eppure è questo il tempo nel quale ciascuno è chiamato a pro-fessare, con umiltà e coraggio, la propria fede in Gesù Cristo “il Ver-bo della vita” (I Gv.1,1).

È anche il tempo per ciascun uomo e per ogni donna, di fare ap-pello a tutte le istanze della ragione e alle risorse di umanità e di co-raggio che certamente ognuno possiede.

Ciascuno di noi è venuto all’esistenza grazie ad un atto di amoree di gratuita accettazione, compiuto da nostro padre e da nostramadre. Tale accettazione è avvenuta superando, anche allora, dub-bi, difficoltà, temporanei disagi economici o abitativi, a motivo diuna energia positiva, di una istintiva generosità, di un atto leale disincera donazione.

È stata assecondata la tendenza naturale, inscritta nella corpo-reità e nell’animo di ciascuno, a trasmettere la vita, la propria vita,ad altri.

È stato dato lo stesso giudizio che fu ed è del Padre: “Dio creòl’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò, maschio e fem-mina li creò,… E vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa moltobuona (Gen.,1,27;1,31).

Tale spontaneo sentimento della positività dell’esistenza ha pre-valso sulle difficoltà reali e sui dubbi, sui timori e sulle prospettive disacrificio che un evento nuovo e impegnativo suscita.

Ha prevalso altresì sulle chiusure mentali, sui calcoli egoistici,sulle suggestioni infantili e narcisistiche e sulle paure, reali o im-maginarie, del futuro.

È stato dato un giudizio di valore positivo sul creato, sulla natura,sull’esserci, sul tempo presente e quello futuro e sulla pur faticosaavventura umana.

Si è affermata così una nuova e più vera idea di libertà.Libero infatti, non è colui che fa ciò che gli pare e piace ma colui

che si vincola nell’amore e accetta di portare nel proprio cuoreun’altra persona umana per generarla nella vita.

Volantino consegnatomi, in quel di Rimini, da un prof.re di religione inpensione.

L’ANGOLO DEL BUONUMORE

Fonogramma

Da Ministero Interno Servizio Protezione CivileAt Comando Stazione Carabinieri – Balvano1) Urgono notizie presunto sisma, sospetto epicentro vostra zona2) Calcolare danni provocati movimento tellurico et controllare scala

Mercalli3) Rispondere, riportando gradi esatti.

Risposta del Comando Stazione Carabinieri di Balvano:A Ministero Interno Servizio Protezione Civile• Identificato finalmente presunto Sisma, trattasi di Gargiulo Giuseppe

fu Gaetano, per quanto riguarda Epi Centro, non risulta nel nostro elen-co anagrafico né in quello dei comuni vicini. Stop. Può trattarsi dovutoerrore vostra battitura telegramma; Bepi Centro è figlio del nostro con-cittadino Pasquale Centro, maestro elementare. Stop

• Il movimento tellurico non ha provocato nessun danno perché que-sta locale caserma tiene sotto controllo tutti i movimenti: politici, sinda-cali et religiosi. Stop

• Il sig. Mercalli, non ha controllato la scala, è caduto e si rotto unagamba. Stop

• Per noi carabinieri i gradi sono sempre gli stessi di prima: io sono“appuntato” et il mio collega “carabiniere semplice”. Stop

• Infine ci scusiamo per non aver risposto prima perché qui c’è statoun terremoto della madonna. Stop

previsto l’obbligo di nominare unamministratore. In caso d’inter-venti di ristrutturazioni sulle particondominiali, l’Agenzia delle En-trate ha chiarito, con la circolare11/E/2014, che, per poter fruiredella detrazione Irpef del 50%, oc-corre “richiedere il codice fiscaledel condominio” ed eseguire tuttigli adempimenti “a nome del con-dominio stesso”. Specifica che ibonifici per il pagamento dellespese devono indicare “sia il codi-ce fiscale del condominio chequello del condomino che effettuail pagamento”. Chiarisce inoltreche per i bonifici può essere utiliz-zato, indifferentemente, sia il con-to corrente personale del condo-mino che esegue il pagamento,sia un eventuale conto correnteappositamente acceso.

La ripartizione delle spese relati-ve alle parti comuni dovrà essereeffettuata in base ai millesimi diciascuna unità immobiliare.

Contratti di telefonia fissa, gas,luce acqua

Il Dl. 28.3.2014 n.47 convertitonella Legge 23.5.2014 n.80 pub-blicata sulla G.U n. 121 del27.5.2014 all’Art. 5 – Lotta all’oc-cupazione abusiva di immobili –prevede, fra l’altro, che tutti i nuo-vi contratti stipulati per fruire dipubblici servizi (telefonia fissa,gas, luce, acqua) devono riporta-re, oltre i dati identificativi del ri-chiedente, il titolo attestante lareale detenzione dell’unità immo-biliare per la quale è richiesta lafornitura. A tale scopo i richiedentidevono fornire al gestore del ser-vizio l’esistenza di tale titolo comecontratto di compra/vendita, con-tratto di locazione, atto che certifi-chi l’acquisizione di altri diritti co-me usufrutto o diritto di abitazione.

In caso di mancato rispetto di ta-le norme può scattare, se richiestada chi ne ha interesse, come ilproprietario dell’immobile, la nul-lità dei relativi contratti.

Affitto con riscatto

Su Voce Nostra N. 152 – Giugno2013 nella rubrica CASA MIA hosegnalato la possibilità dell’Affittocon riscatto.

Ora l’Art. 23 – “Disciplina deicontratti di godimento in funzionedella successiva alienazione di im-mobili” del Dl. 12/09/2014 (dettoSblocca Italia) pubblicato sullaG.U. n.212 del 12.09.2014 ha re-golamentato ed introdotto nell’or-dinamento giuridico italiano unanuova forma contrattuale.

L’affitto con riscatto, detto RENTTO BUY, per distinguerlo dallenormali locazioni, è svincolato dal-la disciplina della durata minimadei contratti, del loro automaticorinnovo e della disdetta per impe-dirne il rinnovo (Leggi 392/1978 e431/1998). Il rapporto tra il conce-dente e il conduttore è regolatodalle norme sull’usufrutto. Può co-munque elementarmente inqua-drarsi nel seguente schema:

Tizio concede in godimento aCaio un immobile col diritto di Caiodi poterlo acquistare, entro un de-terminato tempo, imputando aprezzo dell’acquisto, tutto o in par-te, i canoni versati per il godimen-to dell’immobile. In altri termini,dalla stipula del contratto, Caio uti-lizza l’immobile di Tizio e ne diven-terà proprietario con le modalitàed i tempi convenuti nel contrattostesso.

La regolamentazione previstadal Dl. di cui sopra permette ora,se il contratto è stipulato per attopubblico o scrittura privata autenti-cata, di trascriverlo nei Registri im-mobiliari, con una pluralità di im-portanti effetti, fra i quali l’applica-bilità dell’Art. 2932 del Codice Ci-vile (Esecuzione specifica del’ob-bligo di concludere un contratto).

In sostanza questo tipo di con-tratto viene incontro alla mancan-za di liquidità degli acquirenti –che sono in attesa o nell’impossi-bilità di ottenere un mutuo – per-mettendo al venditore di “finanzia-re” egli stesso l’acquisto perce-pendo il prezzo a rate (i canoni)ma restando proprietario fino ache tutte le rate convenute saran-no state pagate. Nel contempo ilproprietario/venditore mette “areddito” l’immobile con la garanziache: la promessa di vendita deca-de e il contratto si risolve se l’uti-lizzatore diventa moroso di un cer-to numero di canoni stabiliti con-trattualmente.

Bonus per chi compra e affitta

L’art. 21 – Misure per l’incentiva-zione degli investimenti in abita-zioni in locazione – del già citatoDl. 12/09/2014 (Sblocca Italia) sta-bilisce che alle persone fisiche,non esercenti attività commercialiche, negli anni dal 2014 al 2017acquistano immobili abitativi, nuo-vi o ristrutturati (escluse cat. cata-stali A/1, A/8 e A/9), da imprese dicostruzione per poi darli in loca-zione, entro sei mesi dall’acquisto,per almeno otto anni a canoneconcordato (legge 431/1998) op-pure con canoni speciali (Dpr.380/2001 o legge 350/2003) è ri-conosciuta una deduzione Irpef

dal reddito complessivo pari al20% del prezzo di acquisto risul-tante dall’atto di compravendita,nel limite massimo di spesa di300.000 euro e quindi per una de-duzione massima (bonus) di60.000 euro. La deduzione va ri-partita in otto quote annuali di pariimporto e quindi pari a 7.500 euroall’anno. Occorre poi considerareche il vantaggio effettivo varia se-condo l’aliquota Irpef a cui è sog-getto il reddito del contribuente. Adesempio con un reddito compresotra 55.000 e 75.000 euro (aliquota41%) si verifica un risparmio effet-tivo di soli Euro 3.075. Detto ri-sparmio diminuisce con l’aumen-tare del reddito; considerando poiche il bene deve essere locato acanoni concordati e quindi inferioria quelli del libero mercato mi paredi poter concludere che è un bo-nus poco conveniente.

Canoni dei contratti dilocazione

I canoni dei contratti di locazionecontinuano a calare. Dopo la dimi-nuzione del 4-5%, registrata nel2013, anche quest’anno – secondoil rapporto realizzato da “Solo Affit-ti” con il supporto di Nomisma – re-gistrano una flessione del 2-3%.

Per quanto riguarda i canoni deicontratti in corso, dal mese di ago-sto non subiranno aumenti Istat inquanto il relativo indice dal mesedi agosto è negativo (-0,1); idemsettembre (-0,1).

Mini condominio

Il mini condominio è un edificiocomposto da non più di otto con-domini. Ai sensi della nuova leggesul condominio (220/2012 entratain vigore il 18 giugno 2013) non è

CASA MIAa cura di gb/

Si tratta di quattordici incontri culturali (due già effettuati) il mercoledìdalle 16 alle 18 a Firenze presso l’Accademia toscana di Scienze e let-tere “La Colombaria” in Via S. Egidio, 23 e a Prato presso il “Ridotto” delTeatro Metastasio in Via Cairoli, 59.

A Firenze:• 7 gennaio – LUDOVICA SE-

BREGONDI – Picasso e le donne.Le figure femminili nella vita e nel-le opere del grande artista.

• 19 febbraio (di giovedì in quan-to mercoledì Le Ceneri) – Dolce,divertente e stralunata. A tu per tucon ANGELA FINOCCHIARO.

• 4 marzo – SANDRA VONBORRIES – Aisha e i suoi amici.Fiabe che arrivano al cuore.

• 1° aprile – FRANCESCO MAL-LEGNI – Dai remoti antenati ai no-stri bisnonni. Memorie di un pa-leoantropologo.

• 6 maggio – MAURO BANCHI-NI – Gli ultimi tweet di Jacopo Or-tis. Come cambia il linguaggio dal-la lettera a WhatsApp.

I THÈ DI TOSCANA OGGI

A Prato:• 21 gennaio – PAMELA VILLO-

RESI – Io, la Paloma volata daPrato.

• 25 febbraio – ANDREA MARTI-NELLI – Confessioni di un artista.

• 18 marzo – IRENE SANESI –Francesco e Margherita Datini, unmatrimonio (quasi) perfetto.

• 15 aprile – FRANCO CARDINI– Cento anni fa…l’inizio di unaguerra non ancora finita!

• 20 maggio – VERONICA BAR-TOLETTI – Prato e i suoi taberna-coli. Visita alle Madonne del cen-tro storico.

Gli incontri sono riservati agli abbonati del settimanale e a chi, per par-teciparvi, sottoscrive un nuovo abbonamento all’ingresso del locale (10euro per i due incontri (a Firenze e a Prato) di ogni mese; 48 euro perl’intero programma).

Ad ogni incontro thè e delizie della stagione.

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Auto in comodato

La legge 120/2010 introdussemodificazioni all’art.94 comma 4bis del Codice della Strada ed ora,fatti salvi quanto previsto dall’art.comma, ecc. ecc. (ometto di ripor-tare i vari rinvii). In pratica, cosaora è prescritto?

Se il veicolo viene concesso indisponibilità ad altro soggetto, di-verso dall’intestatario della carta dicircolazione, per un periodo supe-riore a 30 giorni, è obbligatorio co-municare i dati relativi al diversosoggetto agli Uffici della Motoriz-zazione che provvede ad annotar-lo sulla Carta di Circolazione.

Tale obbligo non sussiste se ilveicolo è utilizzato da un familiareconvivente dell’intestatario come ilconiuge o un figlio. Tale obbligodecorre dal 3 novembre 2014 ecioè per le situazioni che inizianodopo tale data. In caso di manca-to adempimento: sanzione di705,00 euro e ritiro della carta dicircolazione. Ritengo però difficileper gli agenti capire se il guidatorediverso dall’intestatario sta utiliz-zando l’auto occasionalmente oda più di 30 giorni! D’altra parte ladisposizione può facilitare l’indivi-duazione del responsabile in casodi incidente.

È obbligato a fare la comunica-zione chi usa il veicolo. Costo del-l’operazione: Euro 16,00 per bollied Euro 9,00 per diritti di motoriz-zazione.

Animali domestici

Sempre più italiani, nonostantela crisi in atto, hanno e mantengo-no senza badare a spese un ani-male domestico (aumentano i ne-gozi con prodotti dedicati a cani egatti, sia di alimentari, sia di ac-cessori, come guinzagli, cappottinianche firmati, giochi, cucce, ecc.).Sono in aumento anche le spesemediche per veterinari e medicina-li. (Ricordo, per inciso, che è pos-sibile recuperare con la denunziadei redditi il 19% della spesa. Èammesso un importo massimo di387,34 euro a cui va detratta unafranchigia di 129,11 euro e, quindi,l’importo massimo recuperabile èdi Euro 49,06).

Vivere con un animale domesti-co regala felicità a tutta la casa. Lodice un recente rapporto Assalco-Zoomark (Associazione NazionaleImprese per l’Alimentazione e laCura degli Animali Domestici) cheha intervistato 458 italiani padronidi cani e gatti, chiedendo loro di il-lustrare tutti i benefici dell’avere vi-cino un animale domestico: per il94% degli interpellati avere un ani-male domestico trasmette gioia atutti i membri della famiglia e, inparticolare ai bambini: oltre a di-vertirli, li educa anche al rispetto ealle responsabilità.

Chi ha animali sostiene anche ditrarre benefici psicofisici dalla loropresenza e, infatti, sembra che ac-carezzare un cane o, forse meglio,un gatto, contribuisca a regolariz-zare il respiro, a ridurre l’ansia e aridurre il battito cardiaco. Si diceinoltre che il pensionato con uncane vive più a lungo: ritengo taleaffermazione veritiera. Tutti i medi-

ci consigliano una camminata dialmeno mezz’ora al giorno; il pen-sionato con il cane è costretto aportarlo fuori e quindi a cammina-re…

Secondo il Rapporto Italia Euri-spes 2013 in Italia nel 55,6% dellecase ci sono cani (il dato è in fortecrescita: nel 2012: erano il 41,7%)e nel 49,7% ci sono gatti. La cre-scita è forse dovuta anche allalegge 220/2012 che, fra l’altro,prescrive che le norme del regola-mento condominiale non possonovietare di possedere o detenereanimali domestici e, pertanto, rico-nosce il diritto dei condomini di vi-vere col proprio animale. Cane,gatto e company sono quindi ri-tenuti “condomini” a tutti gli ef-fetti “con diritto di residenzanella casa di famiglia!”

Dopo il Gran Premio“FORMULA 1” il Gran Premio“FORMULA E”

Il Gran Premio “Formula E” èper auto monoposto a propulsioneelettrica. Il primo campionato mon-diale è iniziato a Pechino il 13 set-tembre u.s. e la prima gara è statavinta da Lucas De Grassi.

Questa “Formula E” è stata volu-ta dalla Fia (Federazione interna-zionale dell’automobile) con l’in-tento di rendere più attraenti le au-to a propulsione elettrica.

Le vetture di questa prima sta-gione sono tutte uguali: Spark-Re-nault Srt-01E costruite dalla casafrancese sul telaio dell’italianaDallara, con un motore elettricoMcLaren e batterie Williams. Que-ste auto raggiungono velocità dipunta di 270 chilometri orari ed ac-celerazione da 0 a 100 in meno di3 secondi. Inoltre una caratteristi-ca innovativa e del tutto particola-re: i piloti hanno un pulsante sulvolante che regala un premio-po-tenza da 40 cavalli in più per 5 se-condi ai 3 piloti che hanno raccol-to più “like”! sui social networknei giorni precedenti la gara.

Qualche caratteristica: ogniGran premio durerà meno di un’o-ra; si svolgerà nelle città; nei pitstop gli spettatori non vedrannocambiare le gomme ma i piloti checambieranno auto passando daquella scarica alla sua gemellacon le batterie cariche al massimo.Inoltre gli spettatori non sentirannoil “rombo” dei motori ma un “fischiocupo”. Questo il calendario For-mula E 2014-2015:1 - Pechino (Cina) – 13 settembre

20142 - Putrajaya (Malesia) – 22 no-

vembre 20143 - Punta del Este (Uruguay) – 13

dicembre 20144 - Buenos Aires (Argentina) – 10

gennaio 20155 - Ancora da annunciare – 14

febbraio 20156 - Miami (Stati Uniti) – 14 marzo

20157 - Long Beach (Stati Uniti) – 4

aprile 20158 - Monte Carlo (Monaco) – 9

maggio 20159 - Berlino (Germania) – 30 mag-

gio 201510- Londra (Gran Bretagna) – 27

giugno 2015

Campagna “sleep stop”

È la campagna lanciata dall’Aciche evidenzia i benefici di una bre-ve pausa di sonno durante i lunghitragitti in auto e sollecita gli auto-mobilisti a prendere maggiore co-scienza delle proprie capacità psi-co-fisiche alla guida. Il sonno al vo-lante è infatti la causa del 22% ditutti gli incidenti stradali: oltre40.000 l’anno solo in Italia, quasi240.000 nella UE. La campagnalanciata dall’ACI ha come obiettivoquello di prevenire i rischi del colpodi sonno con una breve sosta in cuiconcedersi 15-20 minuti di riposo.

Il pesce e la depressione

Uno studio condotto in Tasmania– pubblicato sull’“American journalof epidemiology” – durato cinqueanni e che ha preso in esame uncampione di 1.400 soggetti dai 26ai 36 anni ha evidenziato che esi-ste un legame tra il consumo dipesce e l’incidenza della depres-sione. Soprattutto le donne trag-gono i maggiori benefici, perchésono gli ormoni sessuali femminilia meglio combinarsi con gli acidigrassi omega-3 contenuti, in parti-colare, in salmone, tonno, cernie,acciughe, gamberi e pesce spada.Nei soggetti femminili il pesce con-sumato almeno due-tre volte asettimana sembra ridurre, secon-do detto studio, del 6% il rischio dicadere in stati depressivi.

Inoltre, mangiare pesce aiuta lamemoria e la salute delle ossa.

I super miliardari

In Italia – come rilevato dallaconsueta ricerca annuale cheWealth-X e Ubs conducono suigrandi patrimoni (persone con unpatrimonio di oltre un miliardo didollari) – i super miliardari sono33. Per questi “paperoni” la reces-sione non esiste; la loro ricchezzain soli 12 mesi è passata da 97 a115 miliardi di dollari. Nella gra-duatoria mondiale il ns. Paese hascalato due posizioni, collocando-si al 15° posto, dopo Stati Uniti,Cina, Germania, Regno Unito eFrancia. A livello mondiale il nu-mero dei miliardari è passato in unanno da 2170 a 2325 (+155) peruna ricchezza complessiva di7.300 miliardi di dollari!!!. SempreWealth-X e Ubs segnala che il mi-liardario tipo è un uomo di 63 an-ni, diventato miliardario verso i 50anni e la sua ricchezza è così ri-partita:

• 47% investimenti privati, • 29% società quotate in Borsa• 5% immobili• 19% liquidità

Emigrazione

Quotidianamente sbarcano im-migrati sulle nostre coste ma,contemporaneamente, molti italia-ni emigrano all’estero ed il feno-meno è in continuo aumento. Nel-l’anno 2013 gli italiani che sonoandati a vivere all’estero sono sta-ti 94.126 contro 78.941 del 2012facendo registrare un aumentodel 19,23%. La maggior parte de-gli espatriati sono uomini (56,3%)

non sposati nel 60% dei casi, dietà tra i 18 ed i 34 anni (36,2%)seguita da quella dei 35-49enni(26,8%). Il più gettonato tra i Pae-si europei è il Regno Unito, segui-to da Germania, Svizzera, Fran-cia. Ciò emerge dal Rapporto Ita-liani nel Mondo 2014 della Fonda-zione Migrantes presentato a Ro-ma il 7 ottobre u.s.

L’Inflazione e la deflazione

Facendo seguito a quanto scrit-to in merito sul numero scorso diVoce Nostra segnalo e dimostrocon dati e relativo grafico comel’inflazione è continuata a scende-re; dal mese di agosto è addirittu-ra negativa.

Pagina 8 ANNO XXXIV • N. 158 • DICEMBRE 2014 • Voce Nostra

NOTIZIE VARIEa cura di Giancarlo Ballerini

Patrimonio immobiliare delnostro Paese

Le unità immobiliari censite ne-gli archivi del Catasto sono circa73 milioni per una rendita com-plessiva di quasi 37 miliardi di eu-ro. Ciò rilevasi dalla pubblicazio-ne “Statistiche catastali 2013”che ha fotografato il patrimonioimmobiliare italiano al 31 dicem-bre 2013. Per quanto riguarda ladistribuzione per tipologia degliimmobili si nota, rispetto al 2012,una diminuzione delle abitazioniclassificate come ultrapopolari(-5,8), quelle di tipo rurale (-5%),quelle popolari (-0,8%) e quelle diparticolare pregio artistico o stori-co (-0,9%). Aumenta, invece, ilnumero delle abitazioni civili(+1,6%), dei villini e delle abita-zioni signorili (+1,4%).

Ancora allarme phishing

Continuano ad arrivare falsimessaggi apparentemente prove-nienti dall’Agenzia delle Entrateche, invece, si dichiara totalmenteestranea. Questi ultimi messaggihanno per oggetto “Aggiornamen-to”: si presentano come Linee Gui-da dell’Agenzia e sono rivolti inparticolare a chi usa i servizi di “In-ternet banking”.

Quindi massima attenzione:eliminarli senza aprire l’allegatoche contiene un virus che po-trebbe compromettere la sicu-rezza del computer del destina-tario.

Mickaej HallerIL QUINTO TESTIMONEPiemme

Ho comprato questo libro perchénel risvolto di copertina ho lettoche, oltre ad essere un thriller, eda tempo non ne leggevo, trattavail problema dei pignoramenti inAmerica delle abitazioni effettuatidalle banche nei confronti di chinon riusciva a pagare le rate delmutuo, problema che purtroppo siverifica anche nel nostro Paese.

L’intreccio vede un avvocato,specializzato nel difendere queicittadini che hanno subito o stannoper subire il pignoramento dellacasa, nel caso di una sua cliente –certa Liza Trammel, una donnacombattiva, ficcanaso, che era

stata addirittura diffidata dall’avvi-narsi alla Banca che aveva intra-preso la procedura di pignoramen-to della sua casa – che viene ac-cusata di aver ucciso il dirigente diquella Banca.

La causa da civile si trasforma inpenale, tutti gli indizi sembranoandare contro Liza Trammel, arre-stata, incarcerata, rimessa in li-bertà su un’elevata cauzione pa-gata da un misterioso personag-gio. L’avvocato prende in mano leredini della difesa e, dopo tantedifficoltà, riesce ad ottenere un“verdetto di non colpevolezza”.

Interessante e scorrevole la let-tura di tutta la serie di sottigliezzedibattimentali del procedimentopenale statunitense in cui hannomolta importanza le indagini preli-minari, la selezione della giuriacon la possibilità di portare riscon-tri a favore e contro l’imputato, ilsottile gioco psicologico delle dueparti, che si confrontano in aula,entrambe tese ad influenzare aproprio favore la Giuria.

È un libro di ben 485 pagine chesi legge bene, senza annoiarsi,perché è una storia di grande at-tualità conseguente alla famosa“bolla immobiliare” americana, conuna serie di personaggi profonda-mente umani, un continuo susse-guirsi di trame, al tempo stessoconcrete e fantasiose, fino ad arri-vare, con una certa tensione, al-l’imprevista conclusione finale.

SCAFFALEa cura di gb/

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Voce Nostra • ANNO XXXIV • N. 158 • DICEMBRE 2014 Pagina 9

Anche quest’anno ho partecipa-to, come spettatore, al “meeting2014 “Verso le periferie del mon-do e dell’esistenza – Il destinonon ha lasciato solo l’uomo”.che si è tenuto nei padiglioni di Ri-mini Fiera dal 24 al 30 agosto u.s.

Il tema scelto per quest’anno,verso le periferie, riecheggia unacostante sollecitudine del SantoPadre. Egli si rese conto fin dalsuo episcopato a Buenos Airesche le “periferie” non sono soltan-to luoghi, ma anche e soprattuttopersone. Riporto un passo di unSuo intervento nel 2013 durante leCongregazioni generali prima delConclave: “La Chiesa è chiamataad uscire da se stessa e ad anda-re verso le periferie, non solo quel-le geografiche, ma anche quelleesistenziali, quelle del mistero delpeccato, del dolore, dell’ingiusti-zia, quelle dell’ignoranza e dell’as-senza di fede, quelle del pensiero,quelle di ogni forma di miseria”.

La seconda parte del titolo, il de-stino non ha lasciato solo l’uo-mo, è invece un’espressione didon Luigi Giussani, fondatore diCL, che ci ricorda che il Signorenon ci ha abbandonati a noi stes-si, non si è dimenticato di noi.

Il meeting è stato aperto il matti-no del 24 agosto con la celebra-zione della Santa Messa officiatadal Vescovo di Rimini Mons. Fran-cesco Lambiasi, e, con l’Angelusdel Papa, in collegamento conPiazza S. Pietro. L’omelia del ve-scovo e le parole del Pontefice so-no state incentrate sulla paginadel Vangelo che, alla domanda diGesù ai discepoli: “Voi chi dite cheio sia”, Pietro esclama: “Tu sei ilCristo, il Figlio del Dio vivo”. I pre-senti alla celebrazione si sono uni-ti a una sola voce alla folla di Piaz-za S. Pietro che ha risposto all’in-vito del Papa a ripetere per tre vol-te la frase di Pietro: “Tu sei il Cri-sto, il figlio del Dio vivo”.

Il pomeriggio si è aperto con ilmessaggio inviato dal Presidentedella Repubblica, Giorgio Napoli-tano, letto da Emilia Guarnieri,presidente della Fondazione Mee-ting. Qualche stralcio del messag-gio: “Il tema scelto per questa edi-zione….è di scottante attualità….Le periferie non sono lontane, fan-no anzi parte del nostro mondo edel nostro vissuto, e le tragedieche si verificano quotidianamentein molte parti del pianeta ci riguar-dano da vicino. Esse non possonoe non devono consumarsi senzarisvegliare la nostra coscienza e lanostra attenzione, senza suscitareil nostro coinvolgimento emotivo emorale. Devono anzi essere fortemonito e stimolo ad agire per unacoesione nuova della comunità in-ternazionale.... In questo contesto,dominante è la dimensione umanadei drammi che affliggono il mon-do d’oggi. L’uomo non è d’altrondesolo. È parte di una realtà in cuil’interazione con gli altri e il con-fronto con la diversità devono es-sere fonte d’ispirazione e di ric-chezza per il superamento di fata-li contrasti. Con questo spirito…

formulo i più fervidi auguri di suc-cesso per i lavori del Meeting….”

Nel corso della settimana incon-tri, spettacoli, conferenze, sport,tanti interventi di laici e sacerdoti,economisti, imprenditori, politici,atleti, insegnanti, paleontologi,matematici, filosofi…

Senza alcun ordine ne cito solouna piccolissima parte:

Bernard Scholz, Presidente del-la Compagnia delle Opere – Raf-faele Bonanni, Segretario Genera-le Cisl – Goerge Abou e GiuseppeNazzaro, vescovi di Aleppo –Amm. Giuseppe De Giorgi, Capodi Stato Maggiore Marina Militare– Roberto Maroni, presidente Re-gione Lombardia – Sergio Mar-chionne, amministratore delegatoFiat e Chrysler Group LLC – Pisa-pia, Nardella e Tosi, sindaci di Mi-lano, Firenze e Verona – LucianoViolante, ex magistrato ed ex pre-sidente della Camera – Don JuliànCarròn, Comunione e Liberazione– Shlemon Warduni, vescovo delpatriarcato di Babilonia – BradGregory, professore di storia all’U-niversità di Notre Dame – Gian Lu-ca Galletti, ministro dell’Ambiente,– Eugenio Mazzarella, filosofo –Giuliano Poletti, ministro del lavo-ro e della Politiche Sociali – Gior-gio Squinzi, patron della Mapei epresidente di Confindustrua –Adriano Fabris, ordinario di Filoso-fia morale all’università di Pisa –Mons. Javier Echevarria, prelatodell’Opus Dei – Panteleimon, alsecolo Arcadij Viktorovich Shatov,vicario del patriarca ortodosso diMosca e di tutte le Russie, reducedai campi profughi dove si sono ri-fugiati migliaia di ucraini in fugadalla guerra civile – Mario Melaz-zini, assessore di Regione Lom-bardia alle Attività Produttive –Mons. Giuseppe Bassetti, arcive-scovo di Perugia – Stefania Gian-nini, Ministro dell’Istruzione.

Nei sette giorni del meeting tantiincontri, tante cose da “ascoltare”ma anche da “guardare e vede-re”… tanti stands… Wind, Enel,Inps, Inail, Trenitalia, Sky, Peroni,Federlegno, Amadori, Conai, Ban-che, Regioni, ecc.ecc.

Poi le mostre…. Ricordo quelleche ho visitato con una breve de-scrizione in corsivo:

�“Storia di un’anima carnale. ACent’anni dalla morte di Char-les Pèguy”.La mostra su Péguy narra di un

uomo e di un mondo di umanitàveramente sorprendente. Ateo inuna certa fase dalla sua vita, unuomo fuori dagli schemi, un anar-chico che si inchina solo alle ra-gioni profonde dell’umano e quindiun uomo autenticamente religiosoche si inchina all’Infinito. Infine unmistico che seppe accostarsi aGesù e raccontarlo in maniera sor-prendente.

�“Un dramma avvolto di splen-dori. Uomini e donne al lavoronella pittura di Jean FrancoiMillet”.

Millet ha dedicato 25 anni dellasua vita a una pittura avente peroggetto il lavoro. Mentre la mag-gioranza dei pittori è affascinatadalla natura, Millet è impressiona-to dagli uomini che lavorano incondizioni durissime; è colpito daldolore degli uomini che vivevanonelle periferie del mondo. Questamostra è allestita accanto a quelladedicata a Pèguy e, se il poeta escrittore francese è il primo ad ac-corgersi che il mondo sta allonta-nandosi da Dio, Millet è forse unodegli ultimi che riesce a documen-tare l’umanità che ancora ricono-sce le radici cristiane.

�“Tolstoj. Il grido e le risposte”.È il Leopardi russo, il romanzie-

re che cercava l’infinito. Negò lanatura divina di Cristo ma la figuradi Cristo è nel suo orizzonte. Ènella sua ricerca, nell’incontro enella lettura delle sacre scrittureche fa propria tutta l’impalcaturamorale del cristianesimo, arrivan-do però a negare la natura divinadi Cristo, che viene declassato agrande pensatore della storia.

�“Il Majdan: dalla pazienza allasperanza”. Racconta le proteste della piaz-

za di Kiev, di uomini che non han-no paura di morire, che si aiutanoa vicenda, condividendo la spe-ranza, il cibo, le coperte…una lot-ta per dire che ogni uomo vale piùdi un sistema politico.

Aleksei Sigov, trentenne reducedalla rivoluzione ucraina che ac-compagnava i visitatori “nel” suoPaese e “nella” sua storia, ha det-to che la mostra sul Maidan è sta-ta per lui l’occasione per capiremeglio quello che a lui e ai suoiamici è accaduto tra le barricate diKiev, per rifarne di nuovo espe-rienza e diventare esperienza pertutti.

�“Dal Profondo del tempo: al-l’origine della comunicazionee della comunità nell’anticaSiria”.Scendere nel buio abisso di un

tempo lontano, dove vivevano inostri antenati che ci hanno prece-duto di sessantamila generazioni,dove è iniziata 2 milioni di anni fal’avventura dell’uomo, e poi da lìrisalire all’oggi, spuntando nel de-serto di un Paese, da tre anni mar-toriato dalla guerra, la Siria, doveattorno ad un importantissimo sitoarcheologico, vive una comunitàche non si disgrega nonostante ledifficoltà.

�“Explorers”.La Mostra propone un viaggio

fuori dalla Terra, verso luoghi maisolcati dall’uomo. Fa sentire leconversazioni originali tra gliastronauti Amstrong e Aldrin quan-do misero piede sulla luna e lasorpresa nel vedere, per la primavolta, la Terra come un piccolopuntino immerso nello spazio.Propone lo spazio come estremaperiferia dalla quale si vedono me-glio le cose e si può riscoprire labellezza e il significato della Terra.

Un’archeologa siriana a proposi-to di queste due ultime mostre hadetto. “ Non c’è differenza. Noi nelpassato, tra le rovine. Loro ai con-fini dell’universo. C’è un unico filo:L’uomo che cerca l’uomo”

�“Mondo piccolo – Roba Mini-ma – Le periferie esistenziali

di Giovannino Guareschi eEnzo Jannacci”.I personaggi raccontati dai due

artisti così diversi, ma in fondo si-mili, sono proprio i cosiddetti “peri-ferici”, la gente comune, “roba mi-nima” e “mondo piccolo” di cui disolito non ci curiamo. Nei loro rac-conti c’è il dramma e l’umorismo, ilpianto e il sorriso, le storie minimeche compongono la realtà.

Altre notizie in breve:

– Nella conferenza “La verità èun incontro” padre Antonio Spa-daro, direttore di La Civiltà cattoli-ca ha detto che si può intendere laChiesa “come un faro”, una luceche illumina la via alle navi in tem-pesta: “Sono qui, il porto è qui. Quic’è la sicurezza”. Ed è verissimo.È una roccia, la Chiesa. Indefetti-bile, da sempre. Ma c’è un altromodo di fare luce a chi è nel buio:la fiaccola. Che non sta ferma, ma“cammina là dove sono gli uomini,illumina l’umanità dove si trova. Sel’umanità va verso il baratro, lafiaccola va verso il baratro, cioèaccompagna gli uomini nei loroprocessi”. È così che “magari rie-sce a strapparli dal baratro, facen-doglielo vedere”.

– Mi piace terminare questa cro-naca sul Meeting 2014 segnalan-do l’intervento di Panteleimon, ve-

scovo do Orekhovo-Zuevo, vicariodi Sua Santità il patriarca di Moscae di tutte le Russie, nell’incontro“Amore con la lettera minusco-la”.

Ha spiegato l’amore partendo daquello terreno, tra uomini: ”amorecon la lettera minuscola” appunto.“Io non conosco l’amore in modoperfetto, ma so dove trovarlo: pri-ma di tutto in famiglia” Alcune per-sone vedono la famiglia come rea-lizzazione perfetta del Mistero del-la Trinità: marito, moglie e figli.

“Oggi assistiamo sempre più aun processo di distruzione dellafamiglia”. Il vescovo ha sottolinea-to che in Russia la famiglia non èpiù una delle priorità nei progetti divita del cittadino medio. Ma per-chè accade questo? “Perché ilconcetto stesso di amore è travi-sato. Nella persona che amiamotroviamo caratteristiche che a noimancano e con l’altro ci sentiamocompleti, ma questo non basta peramare veramente. Amare è dispo-nibilità a sacrificarsi e a sopporta-re l’altro con speranza, con l’ideadi un cambiamento e di una matu-razione, morale e spirituale”. L’a-more è il fondamento del matrimo-nio, infatti, ma può “inaridirsi” colpassare del tempo. Oggi le fami-glie vanno “in rovina” perché han-no dimenticato Dio, ha spiegatoPanteleimon.

di Giancarlo Ballerini

È finita. Dopo anni ed anni di soddisfa-

cente convivenza, e gli ultimi mesitrascorsi fra riparazioni, suppliche,pugni e carezze, io e la mia lava-trice ci stiamo lasciando.

Mentre comincio ad orientarminel mare magnum delle macchinedi ultima generazione, la com-messa di un mega store mi propo-ne quello che secondo lei è il so-gno di ogni donna: il Top del Mer-cato, una lavatrice dotata di unascheda che non solo lava i pannie li strizza, ma anche li bacia, emagari li rammenda, li stira e li ri-pone… si sa… oggi questi appa-recchi fanno di tutto, frullano, im-pastano, tritano, montano, canta-no l’opera, ballano il latino ameri-cano, traducono dal latino all’ita-liano e dall’italiano al latino, spie-gano le leggi universali della fisi-ca, correggono gli esercizi di tri-gonometria.

La mia mente va indietro di unavita e mi rivedo bambina in un bo-schetto dei nostri Appennini, cin-

que donne che lavano la bianche-ria in un ruscello cristallino ridendoe cantando, colmi i seni a tenderele vestagliette di cotone a fiori, ru-vide le mani, rosse le guance… epoi lenzuola candide stese sull’er-ba verde, le corse tra i fiordalisicon un bambino dagli occhi di vel-luto, il cuore impavido e le ginoc-chia sbucciate, il mio capitombolosui ciottoli, il sapore salato dellelacrime unito a quello aspro delsangue e a quello dolce del panebagnato nel vino e cosparso dizucchero…

I clienti in attesa sbuffano, lacommessa mi incalza.. “signora,ma cosa vuole lei più di tutto dallasua futura lavatrice?” Vorrei ri-spondere “che mi restituisca i pan-ni che profumano di risa e di pian-ti lontani …” ma non posso. Cosasi aspetta questa da me? Rialzo latesta, raddrizzo le spalle, torno nel2014 e dico.. “Ma … forse.. direi… una classe che mi dia un ade-guato risparmio energetico…”

Risposta esatta?

LA LAVATRICERacconto breve di Francesca Giusti

La giustizia è la forza dei re, la furbizia è la forza della donna, l’or-goglio è la forza dei pazzi, la spada è la forza dei vigliacchi, l’umiltàè la forza dei saggi, le lacrime sono la forza del bambino, l’amoretra un uomo e una donna è la forza del mondo.

Detto cinese

Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa so-gnare, comincia.

L’audacia reca in sé genialità, magia e forza.Comincia ora.

Johann Wo fgang Goethe

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IL TOTEM DEFICIT/PIL 3%3/11/2014

Tutti pensano (7 miliardi nelmondo) che il rapporto deficit/PIL3% sia un dogma invalicabile sta-bilito da un congresso straordina-rio di dotti e preceduto da lavoripreparatori di alcuni mesi.

Ormai questo 3% ossessionapolitici, economisti (o supposti talicome molti dei nostri), professioni-sti, imprenditori, sindacalisti, finoal popolino minuto. È ormai unadivinità intoccabile.

Ed ecco come è nato: MonsieurGuy Abeille (nomen omen) funzio-nario del Ministero delle Finanzefrancese contribuì a definire que-sta misura. Ma non la basò su al-cunché di scientifico o di analisiteorica, ma semplicemente fu unariflessione di pochi minuti duranteun’intervista negli anni ’80 rilascia-ta al quotidiano Aujourd’hui enFrance-Le Parisien. Sostanzial-mente Monsieur Abeille (ape) “det-te i numeri”. E siccome il TRE è ilnumero che maggiormente attira,lo sentenziò e divenne intoccabile;ed ora ce lo teniamo tutti come sefosse l’oracolo di Delfi o della Si-billa Cumana. Ci sarebbe da met-tersi a piangere se potessimo sco-prire tutte le imbecillità che circola-no nella burocrazia europea doveun manipolo di tecnocrati giocasulla pelle di 500.000.000 di per-sone. Io ricordo che negli anni ’80(se non erro) eravamo nel “ser-pentone” ECU (praticamente l’Eu-ro ante litteram) ma ne uscimmo dicorsa insieme al Regno Unito poi-ché, benché la parità fosse flessi-bile, era tuttavia opprimente edannosa per la nostra economiacome ora lo sono l’euro ed il FiscalCompact. Le imprese chiudono, lagente perde il lavoro, le tasse au-mentano. Peggio di così non po-trebbe andare in tempo di guerra.

Forse una telefonatina a Came-ron per uscire insieme ancora unavolta dalla gabbia valutaria potreb-be essere presa in considerazione.

IL CIRCOLO PICKWICK24/10/2014

Il sig. Barroso, non avendo nien-te di meglio da fare alla scadenzadel suo mandato in CommissioneEuropea, ha inviato una “letterina”alla Repubblica Italiana chiedendochiarimenti entro 24 ore sulle ma-novre finanziarie italiane. Ora unoche sta per andare a casa fra po-chi giorni, che viene da un paesesuper disastrato dalla crisi (Porto-gallo), anziché celebrare il finemandato novennale con una bellacena a tutti, va a scrivere all’Italiacon un colpo di coda dispettoso edinutile. Ad esso si è affiancato Ka-tainen un finlandese appena ap-prodato alla mangiatoia europea esubito salito in cattedra con rigorefanatico brutta copia di quello te-desco.

Il Governo Italiano ha giusta-mente pubblicato il testo della let-tera sul suo sito per il massimodella trasparenza e per rispetto delpopolo sovrano.

I due “mittenti” di Bruxelles si so-no lamentati di tale pubblicità uffi-

ciale affermando che la “letterina”aveva carattere “riservato” (sic).

Ma hai capito? I due burocratitrattano le cose degli stati aderen-ti alla UE come cose strettamenteconfidenziali e private! Ma questidue (ed altri euroburocrati diBruxelles) si rendono conto chenon sono al Circolo Pickwick de-scritto (se ben ricordo) da CharlesDickens, ma che sono lautamentestipendiati anche da noi? Non so-no indignato, bensì sono preoccu-pato poiché mi pare di essere inmezzo a ragazzetti che giocanocon le cose serie ben più grandidel loro spessore politico. Ma inquali mani siamo finiti?

EUROPA, QUESTA UNIONES’HA DA FARE25/10/2014

La situazione italiana assomigliamolto a quella in cui il Texas (exmessicano ‘Tejas’ pieno di proble-mi economici e sociali) rimase lastella solitaria che entrò per ultimanell’Unione americana. Mi sembrache in Europa tutti i membri sianostelle solitarie senza reale volontàdi divenire Unione. L’Italia è pienadi problemi di ipertrofia legislativa;di un Sud distante ancora anni lu-ce dalla realtà moderna a causadella sabaudizzazione che subì edi cui ora si vendica; di un mondopolitico che si autoalimenta nei sa-lotti romani in commutazioni conti-nue di poltrone fra i soliti noti, in-clusi quelli che hanno spartito lespoglie dell’industria Iri lasciandol’Italia deindustrailizzata; infine diun provincialismo esasperato chenon ha ancora capito dove va ilmondo.

L’Europa deve divenire Unionedi diritto e di fatto prendendo il me-glio delle varie legislazioni dagliStati più avanzati per contarequalcosa nel mondo, prima di dis-solversi fra ‘crescitisti’ e ‘rigoristi’che conbattono un’inutile pateticaguerra da brancaleoni.

IL POTERE PIRAMIDALE10/08/2014

Nel nostro sistema “di comando”e di “direzione” ho scoperto inquesti giorni che esiste frequente-mente la “piramide a due punte”(Euclide andrebbe al manicomiose mi sentisse).

In parole povere ho appreso chein molte grosse aziende (non ri-cordo se pubbliche o provate o mi-ste) esiste il Direttore Generale.

Fino a qui niente di particolare(almeno per ora); ma viene il bel-lo: la seconda punta della pirami-de è costituita dal Direttore Gene-rale Operativo.

In pratica c’è il secondo (l’opera-tivo) che sa tutto, fa tutto, è re-sponsabile di tutto, se sbaglia, pa-ga, se fa bene fa carriera il primo(Direttore Generale tout court)

Ed il NON operativo cosa fa? Ma carissimi: dirige, coordina,

indica, programma e, soprattutto,tiene le relazioni esterne nellequali spesso dice delle banalitàche, però, vanno dette stando at-tenti ad usare il lessico corrente

poiché, se va di moda una fraseincisiva, tipo: “detto questo”, “nellamisura in cui”, “al netto di”, “a pre-scindere” ed altre mille che hannole loro stagioni di vita (es. “nellamisura in cui” era un lessico deglianni ‘70 usato in politichese; oggiè defunto), vanno OBBLIGATO-RIAMENTE dette con sussiego;specialmente se, in quel momentoci mancano le parole giuste e si ri-corre all’inciso per pensare a cosadire dopo.

In sostanza par di capire che tut-ti possiamo svolgere la mansionedi Direttore Generale (specialmen-te se ignoranti di tante materie tec-niche e magari cumulando la man-sione con quella di Presidente ta-glianastri). Le conoscenze specifi-che di lavoro non servono; anzipossono essere di intralcio talvol-ta.

E perbacco! Non si può toglierelavoro al Direttore Operativo; qual-cosa deve fare anche lui!

Se rivisitiamo la nostra vita lavo-rativa forse ci sovverranno casi si-mili. All’epoca non percepivamo lastupidità e lo spreco di queste fi-gure; ma oggi, con il tempo che dapensionati abbiamo a disposizioneper riflettere, sobbalziamo sullasedia ripensando personaggi rite-nuti grandi che abbiamo visto coni nostri occhi e che solo ora ci ap-paiono privi di veli come clamorosibluff.

Ma oggi si possono risparmiaregli stipendi ed i premi agli esseriinutili della specie suddetta abo-lendo il comando piramidale (conuno o due vertici) delegandolo afunzionarietti e capireparto perife-rici diligenti, onesti e capaci.

Poi in fondo sono loro che man-dano avanti la baracca per la lorocompetenza, capacità e lealtà. Ilcomando apicale va bene solonella vita militare (non democratiz-zabile per principio consolidato neisecoli).

In questo risparmio colossale di“risorse” ci sovviene la telematicacon la quale un qualsiasi consigliodi amministrazione fa a meno delpresidente e dell’amministratoredelegato nonché dei direttori ge-neralissimi emanando circolari online e seguendone on line l’appli-cazione in periferia operativa.

Altro che 80 euro! Credo d’avertrovato la pietra filosofale per ab-bassare i costi di produzione e perlasciare in tasca ai piccoli tecniciperiferici almeno € 100 in più almese più bonus di produttivitàeventuali.

VOGLIO DARE I NUMERI3/09/2014

Voglio dare alcuni numeri: 1995,120%, 2011, 115,675%, 1948 edecco perché:

Nel 1995 il debito pubblico in Ita-lia era il 120% del PIL, proprio co-me prima del Governo Monti del2011. Eppure nel 1995 andavamoa gonfie vele in economia poiché ildebito veniva smorzato dall’am-mortizzatore delle varie monetesovrane prima che esse conver-gessero verso il baratro dell’euroche ha ingessato tutte le econo-mie a partire da quelle più deboli

per terminare la corsa in Germa-nia che comincia già a battere intesta. E non è ancora finita l’apo-calisse. Il cavallo economico “nonbeve” e ci ha “preso la mano” co-me dicevano i cavallai (fra cui miononno) quando il cavallo non sen-tiva più le briglie.

Sempre prima del governo Mon-ti lo spread BTP-BUND in aprile2011 era a 115 finché la Germanianon ordinò il sell off (la svendita)dei titoli italiani per mettere l’Italiain mano alla Troika per una duracura di “rigor mortis” con la scusadello spread a quasi 675 p.b. arti-ficialmente provocato dalla mossacriminale della svendita artificialedei nostri titoli pubblici ordinata dainovelli “baffini” di Berlino in un de-lirio di vendetta postuma sia sullapace di Versailles del 1919 che suquella del 1945 ambedue umilian-ti.

Nel 1948 il debito pubblico del-la Germania, iniziato nel 1919con la Pace di Versailles, era al675% del PIL tedesco (il 675 è unnumero che stranamente ricorrequando c’è di mezzo la Germa-nia) ma nessuno si mise a grida-re “al lupo” poiché i nostri “padri”di allora sapevano bene che ilDEBITO non è un male “a pre-scindere” poiché serve a fare cre-scere sia l’attività privata chequella pubblica; cioè il tanto tor-mentato PIL per capirsi.

Il debito pubblico è male quandoviene speso ed impiegato nelclientelismo, nella compravenditadei voti, nella dispersione in millerivoli di spese inutili centrali e peri-feriche. Si pensi ai mille rivoli dispesa delle regioni e degli 8094comuni.

Ma i nostri “padri” sapevano be-ne che la finanza è un “darsela abere” o, se preferite, un “darselaad intendere” e che quel che con-ta è l’economia reale insieme conl’occupazione, la pace sociale, laricerca, lo studio e via dicendo.

La prova provata che la finanzaè un “darsela a bere” ci venne pro-prio dalla disastrata situazionegermanica postbellica che, comesoluzione finale, ebbe IL CONDO-NO TOMBALE DEL DEBITO TE-DESCO. I nostri “padri” furonopazzi? No assolutamente. Pro bo-no pacis i nostri antichi “padri” ri-conobbero che le condizioni di pa-ce di Versailles erano state vendi-cative verso l’Austria – Ungheria –Germania secondo il detto “guai aivinti” e riconobbero che anchel’occupazione della Germania daparte degli “Alleati” non fu un’umi-liazione da poco conto per i giova-ni che nascevano nel dopoguerrae che non avevano alcuna colpadei misfatti dei loro padri e nonni.

Saggiamente fecero una PaxAugustea con tutto il vecchio con-tinente astioso e litigioso sin dallacaduta dell’Impero Romano d’oc-cidente e d’oriente. La novella Ro-ma divenne Washington, la nuovaBisanzio divenne Mosca.

Però “ricevuta la grazia gabbatolu santu” nel 1992 la Germania in-comincia a scalpitare per fare laguida d’Europa strizzando l’occhioagli Stati Uniti d’America e, al con-tempo, strizzandolo a Mosca cheera ormai depurata dal suo passa-

to e che appariva come un grandemercato.

Però Berlino incominciò a recita-re le solite litanie, forse mai sopite,del suo passato imperialista e fececiò perché gli altri europei dormi-vano in cavezza e, specie in Italia,si dormiva il sonno dei giusti inco-scienti e caciaroni. E così fu firma-to il trattato di Maastricht forsesenza neppure leggerlo e senzaapprovazione del “popolo sovra-no”.

Così ci fu imposto il “rigore” conla complicità dei servi provincialied incompetenti nostrani. Ed eccoche il rigore ha ucciso l’occupazio-ne, la ricchezza, la speranza, lavoglia di intraprendere poiché èben difficile intraprendere vessatida tasse e burocrazia (domesticae di Bruxelles) cui ci ha portato ilfiume reno-danubiano del rigoredove i Tedeschi, brava gente ope-rosa ma manichea, ci spingonotutti nel baratro economico e so-ciale (infilandoci anch’essi) per leloro ossessioni del passato: iperin-flazione di Weimar, rigore fine a sestesso, organizzazione senza fles-sibilità, manicheismo ideologico.

Ed eccoci alle “porte co’ sassi”.E che bisogna fare? Bisogna imi-tare i Tedeschi in una cosa: la so-lidarietà nazionale. Cioè bisognaapplicare contratti di solidarietànel lavoro, spingere i mini-jobesenti da tasse, poiché è meglio“lavorare meno e lavorare tutti”che licenziare e chiudere le fabbri-che. Se le fabbriche rimangonoaperte (così la pensano i Tede-schi) anche con salari bassi è mol-to meglio che chiuderle. Quandosono chiuse non riaprono con faci-lità; mentre se rimangono aperte,possono anche riprendere fiatonel tempo.

Poi bisogna condonare i debitipubblici anche indirettamente at-traverso il “quantitative easing” diDraghi che sa bene che la finanzaè “aria fritta” ed un “darsela a be-re” e che va usata come carburan-te per la crescita. Draghi non fa al-tro che imitare USA, GIAPPONE,CINA, UK che usano la loro mone-ta sovrana a piene mani poiché,come diceva un omino di Rifredi:le etichette per le merci e le mo-nete sono solo carta stampata difacile produzione mentre per il pa-ne ci vuole il grano, l’acqua, il mu-gnaio ed il forno.

Quindi, se fu abbattuto il debito“MONSTRE” della Germania post-bellica, che ci vuole a bonificarel’uso del nostro debito pubblico(non distruggendolo perché ormaiè planetario) bensì rimaneggian-dolo come meglio ci pare. In pri-mis va disdetto il FISCAL COM-PACT (camicia di forza asfissian-te) e va tolto dall’art. 81 della Co-stituzione l’obbligo del “pareggio dibilancio”. I Tedeschi hanno questoobbligo in Costituzione e nello sta-tuto della Bundesbank perché so-no ancora ossessionanti dalla fi-nanza di Weimar; però ciò nongiustifica aver infettato con questeidee anche lo statuto della BCEche non è solo a partecipazionetedesca ma che è di tutti i soci.

Speriamo che il solito “stellone”italico ci indichi la strada per usci-re dal pelago.

LA PAGINA DI GIANCARLO POLITI

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PICASSO E LA MODERNITÀSPAGNOLA

A Firenze – Palazzo Strozzi – fi-no al 25 gennaio 2015 una mostradedicata ad uno dei più grandimaestri della pittura del XX secolo:Pablo Picasso (Malaga 1881 –Mougins 1973).

La mostra presenta un’ampiarassegna di opere di Picasso – se-lezionate nell’ambito della Colle-zione del Museo Nacional Centrode Arte Reina Sofia di Madrid –

che per-mette dirifletteresulla suainfluenzae sulconfron-to conaltri im-portant ia r t i s t ispagnoli.

La mostra accoglie circa 90 ope-re, di cui quarantacinque di Picas-so con un nucleo di acqueforti, di-segni, studi completi e dipinti adolio che fanno parte della “costel-lazione” di Guernica, il grande mu-rale dipinto di getto dall’artista peril padiglione della Repubblica spa-gnola all’Expo tenutasi a Parigi.Picasso realizzò il dipinto a segui-to del genocidio commesso dall’a-viazione della Germania nazista inappoggio alle forze di FranciscoFranco, con il bombardamentoche rase al suolo la città di Guer-nica. Dopo le sale interamente de-dicate a Picasso, altre in cui l’arti-sta è messo a confronto con i prin-cipali rappresentanti dell’arte mo-derna spagnola, quali Joan Mirò,Salvador Dalì, Antoni Tàpies – difama universale – con altri famosiin Spagna ma meno in Italia, qualiMarìa Blanchard (una sorta di Fri-da Kahlo spagnola) Julio Gonzà-les o Josè Gutièrrez Solana.

L’arco cronologico percorso dal-la mostra si estende dal 1910 al1963: si va da un capolavoro delprimo periodo cubista come “Te-sta di donna”, alle tre diverse ver-sioni del “Pittore e la modella”.Altre opere: “Il ritratto di DoraMaar”, la “Testa di Cavallo”, di Pi-casso “Siurana, il sentiero” diMirò, e i dipinti preparatori di Pi-casso per il grande capolavoro“Guernica” mai esposti in numerocosì elevato fuori della Spagna.

La mostra è promossa e orga-nizzata dalla Fondazione PalazzoStrozzi e dal Museo Nacional Cen-tro de Arte Reina Sofia di Madrid.

Firenze – Palazzo Strozzi –Piazza Strozzi

Fino al 25 gennaio 2015 – Ora-rio: tutti i giorni 10/20 – giovedì10/23 – Biglietto: Intero € 10 – Ca-talogo Mandragora.

LUCI SUL 900

A Firenze – Palazzo Pitti – laGalleria d’arte Moderna, per cele-brare il centenario della sua fon-dazione, ha dedicato una mostraalle collezioni novecentesche pos-sedute dal museo e, fino ad oggi,relegate nei depositi. Questaesposizione, grazie al suo tagliostoricistico, racconta i tempi ed i

modi che caratterizzarono le ac-quisizioni delle opere in Galleriacosì da evidenziare, attraverso lescelte operate, nel corso dei de-cenni del secolo scorso, i fermenticulturali della Firenze di quel tem-po.

Per l’esposizione sono statescelte quelle dei principali inter-preti della cultura figurativa italia-na del ’900: Felice Carena, FeliceCasorati, Giorgio De Chirico, Filip-po De Pisis, Gino Severini, Giu-seppe Capogrossi, Guido Peyron,Ottone Rosai, che contrappuntanoquelle, prevalenti per quantità, de-gli esponenti del gruppo “Nove-cento toscano” di Baccio MariaBacci, Giovanni Colacicchi e diquelli vicini al clima della rivistaSolaria ed al ritrovo delle “GiubbeRosse”, centro d’incontro dei mi-gliori artisti ed intellettuali italiani.

Trattasi di opere acquistate allevarie biennali di Venezia tra il1925 ed il 1945, alla QuadriennaleRomana del 1935 ed alle varie

mos t reregiona-li secon-do i cri-teri dis c e l t aeffettua-ti dauna ap-

posita Commissione tuttora ope-rante.

Il percorso della mostra terminacon le ultime acquisizioni: tra que-ste “Confidenze” di ArmandoSpadini, la “Mascherata” di MarioCaglieri e una bellissima “Vedutadi Grizzana” di Giorgio Morandi,dedicata all’amico Ragghianti.

Firenze – Palazzo Pitti – Piaz-za dei Pitti, 1

Fino all’8 marzo 2015 – Orario:lunedì-domenica 8.15/16.30 di-cembre, gennaio, febbraio –8.15/17.30 marzo, con ora legale18.30 – Chiuso primo e ultimo lu-nedì del mese. Biglietto: Intero €

10,00 – Ridotto € 5,00 cittadiniU.E tra i 18 e 25 anni – CatalogoSillabe.

PINTURICCHIO – LA PALADELL’ASSUNTA DI SANGIMIGNANO E GLI ANNISENESI

Alla Pi-nacotecaCivica diSan Gi-mignano(SI) unam o s t r ache inau-gura unprogettoche in-tende farconosce-

re e valorizzare il patrimonio dellecollezioni civiche di San Gimigna-no. La città, dichiarata nel 1990dall’Unesco patrimonio dell’uma-nità, merita tale titolo, infatti, nontanto per le sue suggestive torrimedioevali, ma anche per le ope-re d’arte, cicli affrescati e dipinti,raccolti in chiese e collegiate.

Al centro della mostra la paladella “Vergine Assunta fra santiGregorio Magno e Benedetto”

realizzata da Bernardino da Peru-gia, detto Pintoricchio o anchePinturicchio (piccolo pittore, per lasua corporatura minuta), La Palache raffigura ai lati della Madonnain gloria i santi Gregorio Magno eBenedetto, fu dipinta tra l’ottobre1910 e il febbraio 1512 per il mo-nastero olivetano di Santa MariaAssunta a Barbiano, a pochi chi-lometri da San Gimignano. È l’ul-tima opera documentata dell’arti-sta, che morì l’11 dicembre 1513in Siena, ove è sepolto, nellachiesa di San Vincenzo in Camol-lia. La Pala racchiude la Madonnain una mandorla che evoca astrat-tamente lo spazio paradisiacopresidiato da cherubini e serafini;al di là dello spazio sacro unprofondo paesaggio di colline,prati e rocce.

Intorno alla Pala altre cinqueopere del pittore e della sua botte-ga. Il percorso della mostra è co-struito con l’intento di leggere que-sto dipinto del tardo Pintoricchio alconfronto con altre opere realizza-te nello stesso periodo provenien-ti dalla Pinacoteca Nazionale diSiena fra cui la “Madonna colBambino e San Giovannino”, la“Sacra Famiglia con San Gio-vannino”, e la “Natività” attribuitaalla sua bottega. Il Pintoricchio, in-fatti, manager del tempo, disegna-va, schizzava, dipingeva, seguiva ilavori, ma si serviva di molti colla-boratori nella sua attività errabon-da tra Perugia, Roma, Siena e al-tre città.

San Gimignano (SI) Pinacote-ca Civica

Fino al 6 gennaio 2015 – Orario:Tutti i giorni: 11/17.30 – Biglietto:Intero € 6,00 – Ridotto € 5,00.

CAPOLAVORI CHE SIINCONTRANO

A pochi mesi dalla riapertura(ved. Voce Nostra N.157 pag.11) ilMuseo di Palazzo Pretorio a Prato

ospita lam o s t r adi cui alt i t o l o ,promos-sa dallaB a n c aPopola-re di Vi-cenza edal Co-mune diP r a t o .Con leo p e r e

d’arte più prestigiose della BancaPopolare di Vicenza propone unpanorama quasi completo dei temireligiosi e profani dell’arte venetae toscana tra il ’400 e il ’700.

È suddivisa in quattro sezioni:La prima “Imago Magistra” è dedi-cata ai soggetti religiosi. La secon-da “L’immagine ideale” ai dipintiche per soggetto si rifanno all’ere-dità del mondo greco e romano Laterza “Il volto dell’idea: il ritratto”con la ritrattistica toscana e vene-ta. La quarta ed ultima sezione “Labella Natura” che riunisce paesag-gi e nature morte.

Tra tavole e tele sono esposte86 opere: capolavori, tanto per ci-tarne alcuni, di Giovanni Bellini, Fi-

lippo Lippi, Veronese, Tiepolo eCaravaggio.

Prato – Museo di Palazzo Pre-torio – Piazza del Comune

Fino al 6 gennaio 2015 – Orario:Lunedì, mercoledì, giovedì, ve-nerdì: 10.30/13.30; 16/20 – Saba-to, domenica e festivi: 10/20 –Chiuso martedì. Biglietto: Intero €8,00 – Ridotto € 6,00.

LE DONNE DI PUCCINI

Trattasi della mostra effettuatadalla Casa d’Arte Cerratelli, natanel 1914, che in un secolo ha pro-dotto i manufatti sartoriali più belliper le scene liriche e cinematogra-fiche di tutto il mondo. Per cele-brare il secolo di vita ha scelto co-me testimonial il maestro Puccini,molto amico del fondatore.

In mostra sono esposti i costumistorici della Fondazione tra cuiquelli dell’ultima opera pucciniana,Turandot, e quelli di diverse altreimportanti produzioni. Trattasi dicostumi che hanno reso celebre intutto il mondo la sartoria Cerretellie che sono stati indossati da fa-mosi cantanti come Renata Scot-to, Fiorenza Cossotto, Katia Ric-ciarelli, Daniela Dessì, GiovannaCasolla, in diverse produzioni divarie epoche.

In mostra, oltre i costumi, ancheelementi scenici e modellini di sce-nografie a firma di grandi maestricome Ezio Frigerio, Arnaldo Po-modoro, Pietro Cascella.

San Giuliano Terme (Pisa) –Fondazione Cerratelli – VillaRoncioni – Via Statale dell’Abe-tone, 226 (loc.Pugnano).

Fino al 3 maggio 2015 – Orario:Da venerdì a domenica: 15/19.

AMEDEO MODIGLIANI ELES AMIS

A Pisa – Palazzo Blu – dopo lamostra “Balle di scienza” chiusa il20 luglio u.s. (ved. Voce Nostra N.156) il 3 ottobre u.s. si è apertauna nuova grande mostra. È dedi-cata al livornese Amedeo Modi-gliani (1884/1920), che proverà abattere il record di 85mila visitato-ri detenuto, per ora, dalla mostra aChagall che inaugurò nel 2009 laserie di grandi mostre autunnali.

L’esposizione si apre con unasezione che racconta, a cento-trent’anni dalla nascita, l’inizio del-la sua attività artistica, la famiglia,gli studi, la malattia, la difficoltà aseguire le regole della comunitàebraica cittadina, tutti elementiche contribuirono a rendere trava-gliata la sua infanzia e la sua vita.A Livorno dipinse i primi paesaggie ritratti di stampo post macchiaio-lo, come la “Stradina toscana” unolio su cartone. Poi una sezionededicata al primo periodo a Parigi,dove arriva nel 1906, ed entra nel-la comunità artistica di Montmar-tre, conosce artisti come Picasso,Kisling, poeti e scrittori ed inizia adipingere sotto l’influenza di Cé-sanne e di altri artisti dell’avan-guardia, ben rappresentati in mo-stra. Insieme alle pitture completa-no il percosso espositivo una sele-zione di sculture di Modigliani e dialtri scultori dell’epoca.

La mostra cade a 30 anni dallabeffa di Livorno (1984) quando trestudenti realizzarono tre teste raf-figuranti volti di donna, le gettaro-no nel Fosso Reale di Livorno e, liritrovate, furono attribuite a Modi-gliani. Le tre pietre scolpite escambiate per vere sono state ri-chieste dalla Fondazione PalazzoBlu e inserite in una sezione sepa-rata della mostra che ha trovatospazio nel Museo Nazionale diSan Matteo (Pisa – Piazza SanMatteo in Soarta,1). Le tre teste,pur false, dettero vita a suo tempoad un acceso dibattito sul sensodell’arte ed hanno avuto l’onore diessere inserite nei testi di storiadell’arte.

In mostra oltre cento opere tradipinti, disegni e sculture prove-nienti dal Centre Pompidou di Pa-rigi e da molti altri musei come l’O-rangerie, i Musèe d’Art Modernede la ville de Paris, de la ville deTroyes e da collezioni pubbliche eprivate.

Pisa – Palazzo Blu – Via Gam-bacorti, 9

Fino al 15 febbraio 2015 – Ora-rio: da martedì a Venerdì 10/19 –sabato e domenica 10/20 – lunedìchiuso. Biglietto: Intero € 10,00 –Ridotti: € 8,50 – 7,50 – 4,00.

IGOR MITORAJ – ANGELI

Dal 17 maggio u.s. al 15 gen-naio 2015 in Piazza del Duomo a

Pisa la mostra del maestro polac-co Igor Mitoraj. Organizzata dal-l’Opera della Primaziale occupaun nuovo spazio dedicato adesposizioni temporanee, creatoper arricchire l’offerta culturale delcomplesso monumentale di Piaz-za dei Miracoli. L’evento si inseri-sce nelle iniziative per il 950° anni-versario della posa della primapietra della Cattedrale di Pisa.

Mitoraj è scultore e nei dipintimantiene la monumentalità dellesculture con tele molto grandi, dioltre due metri con temi legati allaToscana. In mostra circa cento

M A N I F E S TM A N I F E S T A Z I O N I I N TA Z I O N I I N T O S C A N AO S C A N Aa cura di gb/

(segue a pag. 12)

Page 12: SLIDING DOORS ATTO SECONDO PREVIDENZA · 2020. 1. 28. · cui vige una dieta mediterranea o, comunque, con poche carni rosse, pochi grassi animali, poco sale e olio extravergine di

ligneo e l’arredo della sacrestia. Vilavorarono poi l’Allori, il Caccini,Benedetto Veli e Domenico Cresti,detto “il Passignano” che disegnòla cappella di San Michele Arcan-gelo realizzata nel 1598. Sempredel Passignano è l’affresco cheraffigura l’“Eterno Padre in glo-ria”; nell’affresco sono rappresen-tati anche quattro angeli musican-ti seduti su una balaustra da cuiinizia una progressione di figuresu cerchi concentrici fino ad arri-vare, verso il centro, ad una seriedi teste di cherubini circondanti laColomba dello Spirito Santo.

Orario di visita: Lunedi-sabato10/12 – 15.30/17.30 – domenica16/18.

Pagina 12 ANNO XXXIV • N. 158 • DICEMBRE 2014 • Voce Nostra

opere tra sculture, bronzi, fusioniin ghisa, gessi e disegni.

Un giornalista ha chiesto all’arti-sta: “Perchè rappresentare gli an-geli” “Perché fanno sognare. Lisento vicini e sono sicuro che ilmio mi abbia salvato almeno trevolte”.

Pisa – Piazza del DuomoFino al 15 gennaio 2015 – Orario:

Tutti i giorni 9/17 – Biglietto € 3,00.

ROSSO FIORENTINO – ROSSO VIVO – LA DEPOSIZIONE, LA STORIA,IL ’900, IL CONTEMPORANEO

A Vol-terra, dalmese dim a g g i ou.s. e fi-no al 31d i c e m -b r e2 0 1 5 ,u n ag r a n d eespos i -z i o n ededicataa Rosso

Fiorentino, al centro così di unomaggio che coinvolgerà tutti i piùprestigiosi spazi della città.

Chi visita la città potrà godere diuna esposizione diffusa, che hacome fulcro centrale proprio il piùgrande capolavoro di Giovan Bat-tista di Jacopo (1495/1540), dettoRosso Fiorentino: “La Deposizio-ne della Croce” definita da Vitto-

rio Sgarbi l’anima di Volterra. Di-pinta nel 1521 per la Cappella del-la Croce di Giorno presso la Chie-sa di San Francesco a Volterraquesto quadro rappresenta un im-portante momento della storia del-l’arte italiana. Gli aspri contrasti dicolore indicano che l’artista simuoveva nella stessa direzionedel Pontormo.

Come ripeto si tratta di un’espo-sizione diffusa: pitture e sculturesaranno negli spazi del Palazzodei Priori (Orario: tutti i giorni10.30/17.30), della Pinacoteca Ci-vica (Orario:tutti i giorni: 9/19), delMuseo Etrusco Guarnacci (Orario:tutti i giorni 9/19), del Battistero diSan Giovanni (Orario: tutti i giorni10/18), del Teatro Romano (Ora-rio: tutti i giorni:10.30/17.30) e del-l’Ecomuseo dell’Alabastro (Orario:tutti i giorni 9.30/19).

Volterra – Fino al 31 dicembre2015

Biglietto valido per tutti i luoghi eacquistabile in uno qualunque de-gli spazi: Intero € 14,00 – Ridotto€ 12,00 – Ridotto Gruppi € 10,00– Scuole € 5,00 – Famiglia (2adulti + 2 bambini) € 20,00.

A CACCIA CON COSIMO I.ARMI MEDICEE IN VILLA

La mostra, alla Villa Medicea diCerreto Guidi, propone un percor-so attraverso una ventina di opereprovenienti da sette diversi museie istituzioni, tutte dedicate alla cac-cia. Il percorso inizia dall’arazzoche raffigura “La caccia al cin-

ghiale con l’archibugio” tessutoper la Villa Medicea di Poggio aCaiano che rappresenta il tipo dicaccia praticata da Cosimo I nellavicina riserva del Barco Reale. Ac-canto all’arazzo una serie di armida caccia cinquecentesche. Fraqueste l’archibugio mediceo, pro-babilmente appartenuto a France-sco I, databile al 1560-70, un’armadi gran lusso, minutamente intar-siata con paesaggi e scenette dicaccia; nel sottocanna un gran nu-mero di animali esotici. Poi duespiedi, armi indispensabili nellebattute di caccia al cinghiale, ap-partenuti a Paolo Giordano Orsini,genero di Cosimo I in quanto mari-to di Isabella de’ Medici, figlia pre-diletta di Cosimo, che morì proprioa Cerrreto. Emozionante il dipinto“Caccia al cinghiale” di FransSnijders che rappresenta unacruenta caccia ad un enorme cin-ghiale con cani e vari cacciatori.

Cerreto Guidi (FI) Via dei Pon-ti Medicei, 12

Fino al 18 gennaio 2015 – Ora-rio: 10/18 – Ingresso libero – Ca-talogo Sillabe.

L’ABBAZIA DI SAN MICHELEARCANGELO A PASSIGNANO

Segnalo che dopo vari anni dichiusura quest’anno l’Abbazia èstata riaperta al pubblico. È ubica-ta in mezzo alle colline del Chiantie sembra più una fortezza che unluogo di culto. Le sue origini sonoincerte: forse fondata per una co-munità di monaci nell’anno 395 daSan Zanobi, vescovo di Firenze.Nell’XI secolo il monastero adottò

la regola vallombrosana per operadi Giovanni Gualberto che ivi morìnel 1073. Anche grazie ad alcuneleggende che vorrebbero la pre-senza di un crocifisso miracolosoall’interno dell’Abbazia, il mona-stero di Badia a Passignano, nelComune di Tavarnelle Val di Pesa,è uno di quei luoghi che possonocontare sull’affetto e sull’attacca-mento della gente, è cioè un luogodi arte e di fede caro a tutti i chian-tigiani. Di arte in quanto al suo in-terno sono conservati dei veri te-sori come il “Cenacolo” (1476) diDomenico Ghirlandaio. Nella pri-ma metà del cinquecento Bastianodi Simone Confetto e DomenicoAtticciati realizzarono un bel coro

(“MANIFESTAZIONI”... continua da pag. 11)

TAGLIATELLE DEL BUON GUSTAIO

Ricetta per 6 persone

IngredientiTagliatelle verdi Gr. 500Funghi porcini oppure champi-gnons Gr. 200Prosciutto crudo Gr.150Pomodori freschi Gr. 500Piselli in barattolo Gr. 150Parmigiano grattugiato Gr. 60Burro Gr. 40Un piccola cipollina bianca – Olioextravergine d’oliva – sale – pepeq.b.

LA RICETTADI FRANCHINO

Lavare i funghi accuratamente,tagliarli a fettine e metterli a scola-re in un colino.

Tritare con la mezza luna pro-sciutto e cipollina e depositare iltutto in una casseruola, aggiunge-re la metà del burro, un po’ di olioe rosolare. Unire i funghi, i pomo-dori tagliuzzati privi di buccia e se-mi, sale, pepe e procedere ad unalenta cottura, se necessario ag-giungere un po’ di acqua calda.

Pochi minuti prima della cotturaaggiungere i piselli scolati.

In abbondante acqua salata les-sare la pasta, scolarla e condirlacon il ragù caldo, il burro residuo,il parmigiano e... Buon appetito.