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Seconde generazioni Seconde generazioni o o Generazioni alla seconda Generazioni alla seconda

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Seconde generazioniSeconde generazionioo

Generazioni alla secondaGenerazioni alla seconda

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I minori stranieri in Italia sono migranti o figli di migranti:

1) Seconde generazioni

2) Migrati con i genitori (spesso Rifugiati politici)

3) Migrati a distanza di tempo dai genitori (ricongiungimenti)

4) Figli di genitori irregolari

5) Minori non accompagnati

6) Figli di coppia mista

7) Arrivati in seguito ad adozioni internazionali

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Rambaut distingue minori di generazione:

1,25 (migrano tra i 13 ed i 17 anni)

1,5 (hanno iniziato i processi di scolarizzazione e socializzazione nel paese di origine, ma li hanno completati in terra di migrazione)

1,75 (trasferiti da noi in età prescolare tra gli 0 ed i 5 anni)

2 (nati in Italia)

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Il concetto di cultura

Un’eredità problematica

(a cui non si può rinunciare)

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• Fame di antropologia

• Culturalizzazione delle differenze

• Fondamentalismo culturale

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Concetto “tradizionale” di cultura

• “Coltura animi” (da cŏlere: coltivare, onorare): coltivazione dello spirito come forma di erudizione, relativa ad una “grande tradizione” fondata sulla scrittura.

• Espressione di valori universali e distinzione fra chi ha cultura (colto) e chi non la possiede (incolto).

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Illuminismo

• Francia: culture come civiltà e costumi, caratterizzati dalla dimensione della varietà (Voltaire, 1745: Essai sur les moeurs et l’esprit des nations).

• Germania: Kultur come particolarità di un popolo, il suo “genio” o il suo “spirito” (Volkgeist); distinzione fra Bildung e Kultur (Herder, 1764: Geshichte der lyrishen Dichtkunst).

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Romanticismo e positivismo

• Gustav Klemm (1802-1867): Kultur come “costumi, informazioni e tecniche, vita domestica e pubblica di pace e di guerra, religione, scienza e arte”.Stadi di sviluppo culturale: selvaggio, di sottomissione, di libertà.Determinismo razziale: “razza passiva” (mongoloidi, negroidi, egiziani, finni, hindu e gruppi inferiori europei) e “razza attiva” (ariana germanica) (1843-52: Allgemeine Kulturgeshichte der Menshheit)

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Antropologia “evoluzionista”

Edward Burnett TYLOR (1832-1917): Primitive Culture (1871)

Definizione di cultura e antropologia come “scienza generale del comportamento”

Lewis Henry MORGAN (1818-1881): Ancient Society (1877)

Definizione degli stadi dell’evoluzione dell’umanità: selvatichezza, barbarie, civiltà

James George FRAZER (1854-1941): The Golden Bough (1890)

Schema evolutivo delle forme di credenza: magia, religione, scienza

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Paradigma evoluzionista

Civiltà - Scienza

Barbarie - Religione

Selvatichezza – Magia

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Antropologia “funzionalista”

• Bronislaw Malinowski: Argonauti del pacifico occidentale (1921)

Teorizzazione del metodo dell’osservazione partecipante (vita quotidiana all’interno dei contesti studiati)

• Radcliffe-Brown:

La “struttura sociale” come pattern che unifica una società in modelli di comportamento definiti da regole implicite ed esplicite

• E.E. Evans-Pritchard: Stregoneria, oracoli e magia fra gli Azande (1943)

I Nuer (1948)

concetto di struttura sociale

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Paradigma funzionalistaMosaico di culture:

Le “culture” o “società” sono definite all’interno di confini chiari ed uniformanti, che separano etnie, tribù, popoli.

La “coerenza interna” è la regola.

Il funzionamento è “olistico” ed “integrato”.

A B C D E …

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Antropologia interpretativa

• Clifford Geertz: Interpretazione di culture (1973)

Gli uomini, in quanto uomini, sono chiamati a dare delle risposte sulla vita e sulla realtà (la nascita, la morte, la sofferenza, ecc.)

Le culture forniscono tali risposte e, in tal senso, esse sono “interpretazioni” del mondo

L’antropologo si avvicina allo studio culturale fornendo interpretazioni di quello che vede

L’antropologia è costruita attraverso “interpretazioni di interpretazioni”

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Cultura oggi(movimento e conflitto)

• Le società si definiscono attraverso gli incontri e gli scambi

• Le “tradizioni” si strutturano a partire da processi di oggettivazione (“invenzione della tradizione”, Hobsbawn e Ranger, 1983)

• I processi di reificazione culturale sono forme di riproduzione del potere costituito

• Le “identità” si trovano a confrontarsi con queste logiche• Le società sono percorse da processi conflittuali e lotte

per l’esercizio di un’egemonia• Le “culture” rappresentano anche tali dissidi e disaccordi

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Come pensare la cultura in un intervento consapevole(cultura come “conflitto” e “movimento”)

• la mancanza di armonia, compattezza, staticità;

• la presenza di una costante conflittualità, e la lotta fra i suoi attori per l’esercizio di un’egemonia (di senso, di valori, ecc.);

• la difficoltà o l’impossibilità per la totalità dei suoi membri di riconoscervisi, ciò che accade spesso per effetto di forze esterne che svalutano il senso o erodono attivamente il grado di pertinenza simbolica delle culture;

• l’essere percorse da una inquieta dialettica fra adesione e ribellione alle sue norme, dialettica dalle infinite espressioni, come le vicende degli immigrati illuminano in modo esemplare;

• l’incessante creolizzazione e contaminazione dei suoi materiali (miti, lingua, rappresentazioni, comportamenti, ecc.);

• il ruolo decisivo di strategie di occultamento e di finzione, operanti allo scopo di riprodurre poteri e gerarchie.

da Beneduce “Politiche dell’etnopsichiatria e politiche della cultura”Seminario tenutosi ad Arezzo, lug 2000.

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IN CONCLUSIONE

Nel lavoro sociale si incontrano persone, non “culture” (ma le appartenenze e il modo di definirle diventano significative)

La “cultura” è qualcosa che si fa, non qualcosa che si ha: l’attenzione va posta sui “processi di costruzione culturale”, a cui tutti partecipano, in modi diversi e con risorse differenti

«La cultura è uno strumento euristico utile per parlare della differenza, piuttosto che una proprietà degli individui o dei gruppi … propongo di considerare culturali solo quelle differenze che esprimono oppure formano la base per la mobilitazione di identità di gruppo» (Appadurai, Modernità in polvere)

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Alcuni aspetti importanti• Ogni cultura è multiculturale

• Due rischi opposti: relativismo ingenuo e universalismo banalizzante

• Logica del chiunque

• La nozione di AntropopoiesiAntropopoiesi

• Salvaguardare la diversità e non i singoli contenuti culturali

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Processi migratori, Processi migratori, identità e cambiamentoidentità e cambiamento

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Per comprendere la natura ed i conflitti che caratterizzano la scelta di migrare è necessario fare

costantemente riferimento a entrambi i poli del processo: il contesto di partenza e quello di arrivo

(Sayad)

Due aspetti dei processi migratori contemporanei:

1. Disagio economico e politico

2. Globalismo rappresentazionale

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La migrazione nel paese dLa migrazione nel paese d’’origine: origine: ll’’impossibilità di sapereimpossibilità di sapere

IMMIGRATO

NON DIRE

FAMIGLIA

NON CREDERE

OBBLIGO DEL SUCCESSO

FALLIMENTO E’ SEMPRE PERSONALE

IMPOSSIBILITA’ DEL RITORNO

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La migrazione nel paese di La migrazione nel paese di accoglienzaaccoglienza

Bisogno di

manodopera

DIVIETO DI CITTADINANZA

PARADOSSO FONDAMENTALE

Fantasmi di predazione e contaminazione

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ASSEGNAZIONE A DOMICILIO ASSEGNAZIONE A DOMICILIO CONCON

DIVIETO DI CITTADINANZADIVIETO DI CITTADINANZA

LIMINARITA’E

AMBIVALENZA(possibile irrigidimento

e chiusura)

DOPPIA ASSENZA

(Sayad)

OVUNQUE FUORI LUOGO

(Bordieu)

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Ambivalenze ed irrigidimenti

• Tre livelli dell’identità del migrante

• Tre aspetti centrali dell’ambivalenza

• Rischio di modelli identitari imperniati su chiusura ed irrigidimento

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La Famiglia ImmigrataLa Famiglia Immigrata

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• Necessità di maggiore negoziazione e interazione tra modelli culturali e valoriali differenti

• Con la filiazione viene rimesso in discussione il mito del ritorno

• Ruolo peculiare della donna, sottoposta ad una serie di fattori di stress e tensione

• Transizione e passaggio tra modelli di legame e relazione famiglia differenti

Passaggio dal singolo alla famigliaPassaggio dal singolo alla famiglia

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Alcune caratteristiche famiglie immigrateAlcune caratteristiche famiglie immigrate

• Pluralità delle appartenenze

• Stabilizzazione

• Comportamenti riproduttivi più fecondi

• Assenza generazione degli anziani

• Frequenza elevata di nuclei monogenitoriali

• Prevalere delle relazioni orizzontali

• Condizioni socio-economiche spesso precarie o comunque connotate dal vissuto di precarietà

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Percorsi di costruzione della famigliaPercorsi di costruzione della famiglia

1. Prima gli uomini

2. Prima le donne

3. Famiglie in viaggio

4. Coppie “omoculturali” in esilio

5. Nuclei monogenitoriali6. Coppie miste (con un partner italiano o meno)

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Elementi di problematicitàElementi di problematicità• “Norme” sociali implicite che definiscono il posto dei migranti

nella nostra società

• Ambiente di vita caratterizzato da modelli diversi da quelli sperimentali (di genere, famigliari, relazionali, generazionali)

• Centralità di alcuni miti famigliari

• Alcune tappe del ciclo di vita risultano particolarmente problematiche

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Snodi critici del ciclo di vita:Snodi critici del ciclo di vita:

NascitaNascita

ScolarizzazioneScolarizzazione

AdolescenzaAdolescenza

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I ricongiungimenti famigliariI ricongiungimenti famigliari

1. Stiamo parlando di “migranti non per scelta”

2. Migrare in adolescenza comporta un’esperienza di regressione

3. Migrazione come trauma e disorientamento

4. All’arrivo in Italia profonda delusione per le condizioni di vita dei genitori Disillusione traumatica carenza di modelli di identificazione

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Fattori di problematicitàFattori di problematicità

1. Separazione da figure di riferimento (migrazione come trauma)

2. Ri-negoziazione funzioni genitoriali

3. Distanza dovuta al lavoro riproduce quella geografica

4. Difficoltà di relazione con coetanei rischio di marginalità ed esclusione

5. Talvolta pendolarismo

6. Gruppo di pari connazionali come “strategia” di non dispersione (Etnogenesi)

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Per comprendere il disagio psicologico degli adolescenti migranti non bisogna limitarsi a considerare soltanto le variabili

cliniche, la dimensione psicologica appunto della sofferenza, perché quando parliamo di immigrazione siamo già al cospetto di un fenomeno che è sociale, economico e politico e proprio

nei vincoli, nei paradossi e nelle ambivalenze di questo fenomeno, per come si realizza nel nostro contesto, vanno

ricercati gli elementi che possono portare al disagio.

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Integrazione marginaleIntegrazione marginale

Come ha intuito Michel de Certeau (2007), la stigmatizzazione dello straniero ha a che fare anche con alcuni caratteri propri delle società occidentali postmoderne: l’atomizzazione, l’individualismo, la cancellazione progressiva delle gerarchie simboliche fanno sì che l’immigrato e il minoritario siano investiti del ruolo di figura antinomica, «per una folla sempre più deprivata di rappresentazioni proprie». L’identità degli «altri », drammatizzata, serve così a compensare la propria indifferenziazione. In tal modo, come egli conclude icasticamente, «l’immigrato diventa l’antidoto dell’anonimo»

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La "cultura", il confronto fra culture locali e culture straniere, sono stati utilizzati per dissimulare o ridefinire come culturali

conflitti e comportamenti che sono di altra origine, o quanto meno hanno anche altre radici, prima fra tutte quella concernente i

rapporti di forza e la marginalizzazione economica.

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“La violenza simbolica si istituisce tramite l’adesione che il dominato non può non accordare al dominante

(quindi al dominio) quando, per pensarlo e per pensarsi o, meglio, per pensare il suo rapporto con il

dominante, dispone soltanto di strumenti di conoscenza che ha in comune con lui e che, essendo semplicemente la forma incorporata del rapporto di

dominio, fanno apparire questo rapporto come naturale”

Bordieu

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Loro ci descrivono [… ] Loro hanno il potere della descrizione e noi soccombiamo di fronte alle pitture che loro costruiscono.

Rushdie

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Se partiamo da queste considerazioni ci accorgiamo che ha ragione Sayad a definire questi ragazzi come soggetti SCOMODI. Sono scomodi perché fanno cadere illusione della transitorietà: questi ragazzi e queste ragazze, questi bambini e queste bambine che incontriamo, sono lì a rappresentare in carne ed ossa, a presentificare per noi come per i loro genitori che quella era una illusione, che quella cosa non è possibile. Diventano bambini e bambine scomodi tanto per i genitori, tanto per la società che accoglie i loro genitori. Sayad utilizza un’espressione sociologica, e dice: quando un fenomeno migratorio da migrazione per lavoro si trasforma in migrazione di popolamento, cambiano le regole del gioco (Taliani).

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Frattura generazionaleFrattura generazionale

Doppia autorizzazioneDoppia autorizzazione

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In alcuni casi…

I genitori possono avere così paura che i figli vengano discriminati o non si inseriscano nel nostro contesto da fare delle privazioni molto dolorose: in alcuni casi rinunciano alla loro identità culturale ed a trasmettere la loro cultura al figlio, magari parlandogli solo in italiano, per aiutarlo a inserirsi nella nostra società: in questo modo si arriva però gradualmente al rischio di quella che Yahyhaoui ha definito “esclusione dei figli dalla propria genealogia”: viene trasmesso il TRAUMA e non l’identità.

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In altri…

Può però succedere anche l’opposto, ossia può accadere che genitori temano profondamente di avere dei figli “troppo diversi da loro” e quindi facciano ai figli delle richieste di segno opposto: fanno in alcuni casi il sacrificio di rimanere nella migrazione per i loro figli e gli chiedono in cambio quello che potremmo chiamare un “sacrificio di lealtà”, ossia di non essere “troppo italiani” generando nei figli il vissuto di tradire la famiglia proprio per il loro essere “anche” italiani.

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In entrambi i casi:

Nella filiazione nel paese ospite si pone anche e sempre il dubbio sulla replicabilità culturale : come avere dei figli che, oltre ad essere italiani, siano anche propri e quindi continuatori di se

stessi?

Il rischio è che i figli possano diventare come degli estranei per i genitori

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• Il figlio di immigrati è soggetto ad una vulnerabilità specifica, il rischio transculturalerischio transculturale. A questo proposito Marie Rose Moro parla di soggetti espostisoggetti esposti

• Questa vulnerabilità si esprime attraverso “una minima resistenza ai fattori distruttivi e alle aggressioni” (M. R. Moro)

• Il ragazzo deve inoltre far fronte ad una doppia fragilitàdoppia fragilità, la propria e quella dei genitori (il mondo non è sufficientemente prevedibile per lui)

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Fattori di vulnerabilità Fattori di vulnerabilità

1. Fragilità delle figure genitoriali: - trasmissione del trauma psichico migratorio - difficoltà di trasmissione dell’identità

2. Scissione tra mondi culturali (ma anche sociali ed affettivi)

3. Aspetti sociali: svalutazione sociale dei genitori e rifiuto assimilazione subalterna (Non essere cittadini…)

4. Problematico equilibrio tra filiazione ed affiliazione

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Trauma della migrazione

Fragilità genitoriali

Inadeguato sistema di protezione

Trasmissione del trauma psichico

Vissuti di autosvalutazione

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Problematiche socialiProblematiche sociali

1. Assimilazione Atomica

2. Assimilazione Subalterna

3. Delegittimazione dei genitori

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La scuola èLa scuola è……

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Nel rapporto con la scuolaNel rapporto con la scuola

• Disconferma reciproca delle voci educative

• Rispecchiamento delle aspettative

• Figli rapidamente più competenti dei genitori dal punto di vista sociale

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Possibile stigmatizzazione delle competenze genitoriali

Sfiducia e diffidenza verso gli insegnamenti

della scuola

ragazzo col ruolo di mediatore

Indecidibilità

Compensazioni narcistiche

Solitudine e vuoto depressivo

VantaggiSecondari

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Famiglia Scuola

Strada

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LL’’adolescenzaadolescenza

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-Scarsa dimestichezza dei genitori con i tempi ed i modi dell’adolescenza (che non può essere considerata universale né da un punto di vista sincronico né da quello diacronico)

- Processi di inversione generazionaleinversione generazionale e conflitti con l’autorità

- Compensazione attraverso il gruppo dei pari (Affiliazione difensivaAffiliazione difensiva)

- Vissuti di impotenza e vittimizzazionevittimizzazione da parte dei genitori

- Crisi aperta della filiazionefiliazione e aggaravamento dei vissuti di estraneità reciproca

- Dinamiche sociali che producono una delegittimazione dei genitori agli occhi dei figli

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Figli riattualizzano i

problemi di inserimento dei

genitori

Talvolta i genitori non hanno fatto esperienza dei

tempi e dei modi dell’adolescenza

Aumenta tendenzaalla compensazionecon il gruppo di pari

Scissione tra filiazione e affiliazione conconseguente de-filiazione

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Vissutidi

estraneitàreciproca

Allontanamento dei figli dai genitori

Affiliazione al gruppo dei pari come strategia compensatoria

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Riassumendo: dinamiche famigliari rilevantiRiassumendo: dinamiche famigliari rilevanti

1. Svalutazione sociale dei genitori e conferimento di identità deboli

2. Figli mediatori e più competenti parentificazione

3. Uso delle istituzioni da parte dei figli

4. Alternanza (“stranieri” e/o “italiani”)

5. Visione modelli relazionali differenti

6. Gruppo dei pari come veicoli di identità (Entogenesi)

7. Vittimizzazione disconnessione dalla parentalità

8. Rifiuto assimilazione subalterna e difficoltà dei genitori a comprendere i vissuti di discriminazione dei figli

9. Oggi in particolare forti vissuti di precarietà

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Fattori Fattori

Culturali

Sociali

Discriminazione percepita

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IDENTITAIDENTITA’’

1.Integrazione tra gli oggetti interni

2. Appartenenze

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Filiazione e affiliazioneFiliazione e affiliazioneFiliazioneFiliazione

Legame attraverso il quale ogni soggetto viene a situarsi in senso verticale all’interno di un gruppo in rapporto ai suoi ascendenti e discendenti,

reali e immaginari

AffiliazioneAffiliazione

Legame attraverso cui il soggetto si inserisce all’interno del proprio contesto socio-culturale e dei pari

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De-filiazione Difficoltà di affiliazione

Affiliazione difensiva

scissa dalla filiazione

traumatofilia

devianzaautolesionismo tossicomania

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Sappiamo tutti, i modelli psicologici lo dicono da tanto, che chiaramente l’adolescente è alla ricerca dell’identità, ma in questo

caso la ricerca di un’esperienza traumatica nel ragazzo o nella ragazza immigrata, possono essere al contempo la ricerca di una

loro posizione al cospetto delle logiche familiari, al cospetto della società che li ha accolti e al cospetto del gruppo dei pari o dei

coetanei, che appunto li può espellere o integrare proprio in virtù dell’esperienza traumatica (Taliani).

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Ragazzi e RagazzeRagazzi e Ragazze

• La nostra società sembra essere molto più preoccupata del disagio dei ragazzi mentre spesso le famiglie sono maggiormente attente alle ragazze

• Differenti forme di espressione della sofferenza

• Maggiori richieste di conformismo culturale

• Vissuti di tradimento e di colpa

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Lavorare con gli adolescenti migrantiLavorare con gli adolescenti migranti

• Non allearsi con gli adolescenti contro i genitori

• Rapporti di coppia e genitorialità

• Effetto Specchio (Sayad e Benasayag)

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• “Le seconde generazioni sono destinate a modificare la società di accoglienza” Negoziazione tra modelli e valori

• “Le appartenenze sono cumulabili, mentre la perdita di una cultura è una tragedia” (Todorov)

• Attenzione all’effetto pigmalione

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Quello che va salvato è la diversità, non il contenuto storico che ogni epoca le ha

conferito e che nessuna può perpetuare al di là di se stessa

Levy-Strauss

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Ogni essere umano è situato nel tempo e lo spazio; che ognuno di noi è insieme

significato e significante; cioè produce dei significati, attribuisce un senso alla propria esistenza ma è anche, contemporaneamente,

prodotto dal contesto e dagli altri

Sartre

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