SL Metano, un pozzo grande come uno stadio

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C tIt.ttiblU e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola Le campagne di cinque comuni percorse da una rete colossale di metanodotti FAENZA. Grandi manovre nelle campagne di quattro comuni: Faen- za, Cotignola, Bagnacavallo e Ca- stel Bolognese. E' come se si fosse trovato il petrolio, o almeno è que- sta l'impressione nel vedere il grande cantiere aperto giorno e notte vicino a Granarolo, dove si stanno effettuando perforazioni di oltre mille metri in un'area di pro- porzioni simili ad uno stadio di una squadra di serie A. press LinE 05/12/2011 n n, • ,`b. n, n \ Nz , Nz , `\::` ss `r `,` `S' N, N ••; SL \ \ \ Metano, un pozzo grande come uno stadio Giacimenti esausti. Si sta lavorando alla centra- le di un impianto unico nel suo genere. Il sottosuolo accoglierà un immenso giacimento di metano di importanza strategica na- zionale. Saranno riattiva- te le vecchie stazioni di e- strazione, in funzione ne- gli anni '60: una serie di pozzi, risalenti al dopo- guerra, smantellati per e- saurimento dei bacini mi- nerari. Tali siti sono indi- viduati in un decreto del ministero dell'Ambiente del 2005 che assegna alla E- dison Stoccaggio Spa, per la quota del 90%, e a Blu- gas Infrastrutture Srl, per la quota del 10%, la con- cessione per lo stoccaggio di gas naturale nella pro- vincia di Ravenna. Una riserva nazionale. L'obiettivo è di creare una grande riserva nazionale, per approvvigionamenti in casi di crisi o per man- tenere il metano in depo- sito. Il prezioso idrocarbu- ro proveniente dall'Alge- ria sarà infatti prelevato dalla condotta principale nel periodo estivo, quando il consumo è piuttosto li- mitato, e sarà immagazzi- nato nei giacimenti esau- sti. La crisi energetica e possibili tagli ai riforni- menti hanno indotto la ne- cessità di stoccare il com- bustibile per restituirlo alla rete nazionale nel pe- riodo invernale, a costi ac- cettabili, quando la richie- sta tocca i picchi più ele- vati, o in caso di necessità. Nella scorsa stagione i tu- bi hanno solcato poderi anche a Barbiano e San Se- vero fino alla nuova cen- trale in via Rondinina, nel terreno di Giovanni Re- sta. Da qui l'idrocarburo riempirà i vecchi giaci- menti e attraverso bifor- cazioni raggiungerà un'altra centrale a San Po- tito, vicino alla San Vitale in comune di Bagnacaval- lo. L'intero apparato do- vrebbe essere pronto a partire entro il 2013. Agricoltori rimborsati o espropriati. L'operazione non è priva di disagi e grattacapi per oltre un centinaio di proprietari terrieri. A parte le centra- li, la rete dei metanodotti ha creato nei campi un sol- co largo una decina di me- tri, al centro del quale so- no interrati tubi da uno a due metri di diametro, alla profondità di 2,5 metri. Numerose le piantagioni estirpate. Il terreno sovra- stante potrà essere ricolti- vato ma, nella fascia di ri- spetto, vi saranno vincoli: non si potrà costruire fino a quando qualcuno non penserà che l'imponente infrastruttura non servi- rà più. Gli agricoltori si sono sentiti quantomeno avvisati in ritardo, ovvero a progetto avanzato. Sono intervenute le associazio- ni di categoria e sono stati stipulati "accordi di asser- vimento" che prevedono indennizzi tra i 30 e i 40 eu- ro al metro lineare, ma an- che superiori in relazione al tipo di terreno interes- sato e al danno provocato: abbattimento di piante pregiate da frutto, impian- ti di irrigazione, strutture antigrandine, mancati guadagni per tre o quattro anni. In alcuni casi ci sono voluti decreti di espro- prio. Le amministrazioni comunali hanno incassato complessivamente 3 mi- lioni di euro dall'Edison come «misura compensa- tiva». Preoccupazioni. La ri- serva di gas ha fatto pen- sare ad una sorta di bom- ba pronta ad esplodere sot- to i piedi. Ma a parte le mi- sure di sicurezza adottate, pare che un tale interven- to possa addirittura consi- derarsi un toccasana per la geologia del luogo, per- ché saranno ripristinate le condizioni preesisten- ti, e sicuramente farà bene al fenomeno della subsi- denza. Problemi tecnici le- gati alla presenza di com- Pagina 22 Metano, un porm grande come uno stadio

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C tIt.ttiblU e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Le campagne di cinque comuni percorse da una rete colossale di metanodotti

FAENZA. Grandi manovre nelle campagne di quattro comuni: Faen-za, Cotignola, Bagnacavallo e Ca-stel Bolognese. E' come se si fosse trovato il petrolio, o almeno è que-sta l'impressione nel vedere il

grande cantiere aperto giorno e notte vicino a Granarolo, dove si stanno effettuando perforazioni di oltre mille metri in un'area di pro-porzioni simili ad uno stadio di una squadra di serie A.

press LinE 05/12/2011

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Metano, un pozzo grande come uno stadio

Giacimenti esausti. Si sta lavorando alla centra-le di un impianto unico nel suo genere. Il sottosuolo accoglierà un immenso giacimento di metano di importanza strategica na-zionale. Saranno riattiva-te le vecchie stazioni di e-strazione, in funzione ne-gli anni '60: una serie di pozzi, risalenti al dopo-guerra, smantellati per e-saurimento dei bacini mi-nerari. Tali siti sono indi-viduati in un decreto del ministero dell'Ambiente del 2005 che assegna alla E-dison Stoccaggio Spa, per la quota del 90%, e a Blu-gas Infrastrutture Srl, per la quota del 10%, la con-cessione per lo stoccaggio di gas naturale nella pro-vincia di Ravenna.

Una riserva nazionale.

L'obiettivo è di creare una grande riserva nazionale, per approvvigionamenti in casi di crisi o per man-tenere il metano in depo-

sito. Il prezioso idrocarbu-ro proveniente dall'Alge-ria sarà infatti prelevato dalla condotta principale nel periodo estivo, quando il consumo è piuttosto li-mitato, e sarà immagazzi-nato nei giacimenti esau-sti. La crisi energetica e possibili tagli ai riforni-menti hanno indotto la ne-cessità di stoccare il com-bustibile per restituirlo alla rete nazionale nel pe-riodo invernale, a costi ac-cettabili, quando la richie-sta tocca i picchi più ele-vati, o in caso di necessità. Nella scorsa stagione i tu-bi hanno solcato poderi anche a Barbiano e San Se-vero fino alla nuova cen-trale in via Rondinina, nel terreno di Giovanni Re-sta. Da qui l'idrocarburo riempirà i vecchi giaci-menti e attraverso bifor-cazioni raggiungerà un'altra centrale a San Po-tito, vicino alla San Vitale in comune di Bagnacaval-

lo. L'intero apparato do-vrebbe essere pronto a partire entro il 2013.

Agricoltori rimborsati o espropriati. L'operazione non è priva di disagi e grattacapi per oltre un centinaio di proprietari terrieri. A parte le centra-li, la rete dei metanodotti ha creato nei campi un sol-co largo una decina di me-tri, al centro del quale so-no interrati tubi da uno a due metri di diametro, alla profondità di 2,5 metri. Numerose le piantagioni estirpate. Il terreno sovra-stante potrà essere ricolti-vato ma, nella fascia di ri-spetto, vi saranno vincoli: non si potrà costruire fino a quando qualcuno non penserà che l'imponente infrastruttura non servi-rà più. Gli agricoltori si sono sentiti quantomeno avvisati in ritardo, ovvero a progetto avanzato. Sono intervenute le associazio-ni di categoria e sono stati

stipulati "accordi di asser-vimento" che prevedono indennizzi tra i 30 e i 40 eu-ro al metro lineare, ma an-che superiori in relazione al tipo di terreno interes-sato e al danno provocato: abbattimento di piante pregiate da frutto, impian-ti di irrigazione, strutture antigrandine, mancati guadagni per tre o quattro anni. In alcuni casi ci sono voluti decreti di espro-prio. Le amministrazioni comunali hanno incassato complessivamente 3 mi-lioni di euro dall'Edison

come «misura compensa-tiva».

Preoccupazioni. La ri- serva di gas ha fatto pen-sare ad una sorta di bom-ba pronta ad esplodere sot-to i piedi. Ma a parte le mi-sure di sicurezza adottate, pare che un tale interven-to possa addirittura consi-derarsi un toccasana per la geologia del luogo, per-ché saranno ripristinate le condizioni preesisten-ti, e sicuramente farà bene al fenomeno della subsi-denza. Problemi tecnici le-gati alla presenza di com-

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bustibile si ebbero a caval-lo tra gli anni '60 e '70 pro-prio nella zona tra Coti-gnola e Granarolo: i più anziani ricordano ancora un grande incendio verifi-catosi in una centrale di e-strazione del metano. Il fuoco fu domato solo dopo parecchi giorni e se ne parlò a lungo. La possibi-lità che possa ripetersi do-vrebbe essere scongiurata dalla moderna tecnologia, ma non sempre i chiari-menti hanno soddisfatto gli abitanti.

Francesco Donati Il grande cantiere aperto giorno e notte vicino a Granarolo (foto Monti)

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