Sistemi di gestione razionale degli allarmi

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SISTEMI PER LA GESTIONE RAZIONALE DEGLI ALLARMI Enrico QUERCI 12 aprile 2017

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SISTEMI PER LAGESTIONE RAZIONALE DEGLI ALLARMI

Enrico QUERCI

12 aprile 2017

Page 2: Sistemi di gestione razionale degli allarmi

IntroduzioneCenni preliminari

Scopo della Gestione degli Allarmi

Implementazione della Gestione degli Allarmi

Definizione di Allarme

Agenda della giornata

Razionalizzare le procedure di Gestione degli Allarmi

Destinatari degli allarmi

Strumenti di diffusione in mobilità

Settori di applicazioneDomande e Risposte

12/04/2017 Alarm management – Agenda della giornata 2

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Introduzione

12/04/2017 Alarm management 3

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Cenni preliminari

12/04/2017 Alarm management – Cenni preliminari 4

Al di là di facili allarmismi o di scenari apocalittici, alcuni esempi di una gestione degli allarmi non ottimale possono essere utili: 1976: Seveso 1979: Three Mile Island 1984: Bhopal 1987: Herald of Free Enterprise 1994: Milford Haven 1996: Channel Tunnel

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Occorre innanzitutto decidere la filosofia generale di monitoraggio e controllo degli allarmi: Scegliere fra controllo automatico o manuale

Scegliere quali settori automatizzare e perché

Considerare che gli allarmi sono legati a molti aspetti dovuti a fattori umani importanti

Considerare un più ampio spettro di controllo, ambientale e d’interfacciamento –vedasi EEMUA Publication 201

4/12/2017 Alarm management – Cenni preliminari 5

Cenni preliminari

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Cenni preliminari

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Una corretta procedura di gestione degli allarmi presuppone: L’analisi preliminare del

funzionamento dell’impianto L’analisi preliminare delle

informazioni di allarme da utilizzare

L’analisi preliminare della struttura organizzativa esistente del personale reperibile e del personale di manutenzione

L’organizzazione strutturata (o le modifiche all’organizzazione esistente) del personale reperibile e del personale di manutenzione

L’organizzazione strutturata del flusso delle informazioni dall’impianto al personale destinatario delle informazioni stesse• Tasso di allarme / ora• Media utilizzati

Aderenza agli standard e alle norme internazionali (EEMUA-191, IEC 62682 e/o ISA Working Groups)

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Cenni preliminariLo standard EEMUA 191 è riconosciuto come l’“industry best practice” per la gestione degli allarmi.Non specifica le performance richieste per ogni caso specifico di un dato sistema di gestione allarmi, ciò che sarebbe un’aspettativa ragionevole secondo le situazioni particolari di ciascun impianto.La maggior parte degli utilizzatori ha identificato, come punto di riferimento per gli operatori, la regola ‘un allarme ogni dieci minuti in media, dieci allarmi in dieci minuti durante una sessione di allarmi di massa sull’impianto’ come universalmente accettabile.In ogni caso, l’esperienza pratica suggerisce che, in alcuni casi, le aspettative pongono una vera sfida, non sempre affrontabile con le Tecnologie oggi disponibili.

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Cenni preliminariLo standard IEC 62682 regola tutte le fasi del ciclo di vita (sviluppo, progettazione, installazione ed esercizio) per la gestione degli allarmi nell’Industria di Processo.Esso definisce la terminologia e i processi di lavoro raccomandati per manutenere efficacemente un Sistema di allarme lungo tutto il suo ciclo di vita.Fu scritto come estensione dello standard ISA 18.2 del 2009 considerandoaltri documenti guida sviluppati a livello industriale.Sistemi di allarme inefficaci sono stati spesso citati come fattorideterminanti nei report diagnostici dei maggiori default di processo.Lo standard è stato pensato per fornire una metodologia per ottenere unamaggiore sicurezza nell’Industria di Processo.

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12/04/2017 Alarm management – Scopo della Gestione degli Allarmi 9

Lo scopo della Gestione degli Allarmi (“Alarm management”) non è solo l’ottimizzazione del numero di allarmi annunciati agli operatori, ma riguardasoprattutto i modi e i tempi in cui il personale d’intervento risponde agliallarmi

Lo scopo della Gestione degli Allarmi è fornire agli operatori un’interfaccia di notifica consistente e affidabile, che supporti il loro lavoro di Esercizio e di Manutenzione in maniera sicura ed efficiente

La Gestione degli Allarmi è applicabile non solo ai processi continui con Sistemi di Controllo Distribuiti (“DCS”)

La Gestione degli Allarmi è applicabile anche a impianti di taglia inferiore, la cui affidabilità si basa sulla risposta umana agli allarmi, ad esempio i siti di stoccaggio

Progettazione «Calls for human-centred»

Scopo della Gestione degli Allarmi

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• L’implementazione della Gestione degli Allarmi avviene attraverso 3 fasi (principio CCA): Cause di ciascun allarme Conseguenze operative di ciascun allarme Azioni da intraprendere per evitare (o minimizzare) le conseguenze, e risolvere

la causa di allarme

• Per ciascun parametro che genera allarmi, occorre documentare la CCA come aiuto per gli operatori dell’Esercizio e della Manutenzione.

• La documentazione della CCA dev’essere disponibile da ciascuna stazione operatore

• Se un’anomalia non ha conseguenze, o non richiede azioni da parte degli operatori, non è necessario generare i relativi allarmi

Scopo della Gestione degli Allarmi

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12/04/2017 Alarm management – Scopo della Gestione degli Allarmi 11

La Gestione degli Allarmi deve permettere la risoluzione delle cause delle anomalie

nel modo più facile e più rapido possibile Perciò, un efficace Sistema di Gestione degli Allarmi

deve essere progettato, implementato e manutenuto per fornire al personale d’intervento

tutti gli elementi necessari a operarecorrettamente e rapidamente.

Scopo della Gestione degli Allarmi

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1. Assicurare l’usabilità del Sistema di Gestione degli Allarmi

2. Identificare gli aspetti legati alla sicurezza (Safety)

3. Monitorare costantemente e regolarmente le prestazioni del Sistema

4. Ridurre il cosiddetto “overall cost of ownership” (costoglobale di gestione) tramite il processo iniziale di engineering

12/04/2017 Alarm management – Scopo della Gestione degli Allarmi 12

Scopo della Gestione degli Allarmi

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12/04/2017 Alarm management – Implementazione della Gestione degli Allarmi 13

Filosofia: documentare gli obiettivi, le linee guida e i processi operativi del Sistema di Gestione degli Allarmi

Identificazione: determinare gli allarmi potenziali

Razionalizzazione: processo che determina quali allarmi sono realmente necessari, ne stabilisce i parametri (condizione di allarme, priorità, classificazione, …) e li documenta (causa, conseguenza, azioni correttive, tempi di risposta, …) in un Master Alarm Database.

Progettazione dettagliata: progettazione del Sistema secondo i requisiti definiti per la Razionalizzazione e la Filosofia. Comprende la progettazione base e avanzata degli allarmi e dell’HMI.

Implementazione: il Sistema di gestione degli allarmi è reso operativo (installazione e messa in servizio, test iniziali e training iniziale degli utenti).

Esercizio: il Sistema di gestione degli allarmi è operativo. Gli operatori usano gli strumenti disponibili per la diagnostica e per la reazione agli allarmi.

Implementazione della Gestione degli Allarmi

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12/04/2017 Alarm management – Implementazione della Gestione degli Allarmi 14

Manutenzione: gli allarmi sono settati «fuori servizio» durante i periodi di manutenzione, sostituzione di componenti e test periodico degli impianti.

Monitoraggio e «Assesment»: le performance di un Sistema di gestione degli allarmi sono confrontate con i KPI prodotti durante la fase di progettazione. Gli allarmi problematici sono identificati chiaramente (allarmi transitori, allarmi frequenti).

Gestione delle modifiche: è il processo di autorizzazione a effettuare aggiunte, modifiche e cancellazione di allarmi.

Audit: periodicamente, viene effettuato un audit dei processi di gestione degli allarmi (ad esempio confrontando la parametrizzazione degli allarmi sui DCS con il Master Alarm Database).

Implementazione della Gestione degli Allarmi

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È prioritario definire innanzitutto cosa s’intende per “allarme”.Un allarme è una segnalazione acustica e/o visiva agli operatori di un’anomalia (p.e. guasto a un componente),

di una deviazione dal normale funzionamento del processo (p.e. temperaturafuori range),

o di una condizione anormale (p.e. intrusione in un’area riservata),

che richiede una reazione sotto forma di azione correttiva.12/04/2017 Alarm management – Definizione di Allarme 15

Definizione di Allarme

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Un allarme implica una segnalazione acustica e/o visiva …Gli allarmi devono essere notificati visivamente e/o tramite un messaggio.

… agli operatori …La notifica deve essere indirizzata agli operatori per essere identificata come allarme.Non deve fornire informazioni agli ingegneri, né ai tecnici di manutenzione o airesponsabili. Ciò che normalmente s’intende come “soglia di allarme” può essere un parametro configurato per generare azioni di controllo o traccia dei dati, senzaper questo essere realmente un allarme.

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Definizione di Allarme

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… di un’anomalia di un equipment, di una deviazione di processo o di unacondizione anormale …Gli allarmi devono indicare dei problemi, non una condizione normale del processo (p.e. pompa ferma, valvola chiusa, …).

… che richiede una reazione sotto forma di azione correttiva.Deve arrivare una risposta ben definita dagli operatori per correggere la situazione di allarme e riportare il processo a uno stato desiderato (sicuro e/o produttivo).Se gli operatori non devono reagire alla segnalazione, essa non deve essereconsiderata un allarme.

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Definizione di Allarme

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Razionalizzazione delle procedure di Gestione degli Allarmi

12/04/2017 Alarm management – Razionalizzazione delle procedure di Gestione degli Allarmi 18

Page 19: Sistemi di gestione razionale degli allarmi

Quali sono le caratteristiche base di un allarme correttamente gestibile? Rilevanza: un allarme non deve essere transitorio e deve avere uno scopo realmente operativo

Unicità: gli allarmi non devono essere né duplicati, né ridondanti

Corretta gestione dei tempi: un allarme non deve richiedere un tempo di reazione eccessivo né deve essere inviato troppo tardi per essere risolto.

Corretta priorità: la priorità di ciascun allarme deve rifletterne la reale importanza

Comprensibilità: il messaggio associato a ciascun allarme deve essere chiaro e facilmente comprensibile

Diagnosticabilità: ciascun allarme deve identificare chiaramente il problema a cui corrisponde

Consultivo: il messaggio d’allarme deve indicare chiaramente le azioni da intraprendere per risolvere le cause dell’allarme

Focalizzato: i messaggi d’allarme devono focalizzare l’attenzione solo sugli aspetti realmente importanti: non devono fornire informazioni inutili e/o fuorvianti

12/04/2017 Alarm management – Caratteristiche degli allarmi 19

Caratteristiche degli allarmi

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12/04/2017 Alarm management – Situazioni tipiche di allarme 20

Situazioni tipiche di allarme

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Numero di allarmi gestibili

12/04/2017 Alarm management – Numero di allarmi gestibili 21

Maximum # Alarms per Hr

Ave

rage

# A

larm

s per

Hr 1 -Overloaded

2 - Reactive

3 - Stable4 - Robust

5 - Predictive

600060060

600

60

6 X

ImpossibleImpossible

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Destinatari degli allarmiAbbiamo visto che i messaggi devono essere notificati agli operatori per essere identificati come allarmi.Ciascun messaggio d’allarme deve essere opportunamente classificato, e inviato solo ed esclusivamente agli operatori a cui è destinato.Ciò per evitare sovrapposizione di ruoli o confusione nella gestione degli allarmi, con conseguente utilizzo non ottimale delle risorse operative dell’Azienda.Le Soluzioni utilizzate per la gestione degli allarmi devono permettere, in maniera semplice, rapida e intuitiva: la corretta classificazione di ciascun allarme la conseguente destinazione agli operatori corretti la possibilità per gli operatori di fruire delle informazioni dovunque siano operativi la possibilità di implementare meccanismi di escalation

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Strumenti di diffusione in mobilitàIn particolare, l’esigenza di usufruiredelle informazioni riguardanti gliallarmi anche in mobilità è sempremaggiormente espressa daglioperatori.Ciò consente di ricevere i messaggi e gestire gli allarmi anche senza dover obbligatoriamente presidiarecostantemente gli impianti.

12/04/2017 Alarm management – Strumenti di diffusione in mobilità 23

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Strumenti di diffusione in mobilità

Per la diffusione e la conseguentegestione degli allarmi possonoessere sfruttate sia le Tecnologiepresenti storicamente in ambitoindustriale o civile (SMS, email, …), sia Tecnologie più moderne e dotate di maggiori performance e affidabilità.

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Strumenti di diffusione in mobilitàParticolare importanza riveste la possibilità di gestire gli allarmiriguardanti la sicurezza (Safety) deglioperatori che operano in ambienti in cui ci sia rischio per la loro incolumità.

Deve essere possibile l’invio di allarmiin modo esplicito su richiesta (allarmivolontari), oppure automaticamentesu evento (immobilità, verticalità, tempo massimo di lavoro, …).

12/04/2017 Alarm management – Strumenti di diffusione in mobilità 25

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Settori di applicazione

Gli allarmi possono essere gestiti in maniera strutturata e standardizzata in qualsiasi settore di applicazione.La gestione degli allarmi è una procedura quasi del tuttoverticale.Il principio generale della gestione degli allarmi è applicabile, con adattamenti puntuali, a qualunque situazione e a qualsiasiprocesso.

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Domande e Risposte

Grazie per la vs. attenzione.Per qualsiasi domanda vogliate porre siamo a vs. disposizione.Potete contattarci per email all’indirizzo

[email protected] telefonicamente:

+39 348 025 7900

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