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PIEDE PIATTO Piede piatto (in latino pes planus) è un'anomalia in cui risultano alterati i rapporti anatomici del piede, caratterizzata dalla riduzione dell'arco plantare e dal conseguente aumento della superficie d'appoggio della pianta del piede. E’ una patologia frequente. La caduta dell’arco mediale in dinamica disallinea ginocchio, anca schiena. E’ il caso opposto al piede cavo. Immaginate cosa significa camminare con delle piastre spianate anziché con dei piedi normali! A fine giornata si accusa un dolore sordo sotto la pianta del piede, più in regione mediale, nel punto di inserzione del tendine del muscolo tibiale posteriore. Questo tendine va incontro ad uno stato di cronica infiammazione perché é costantemente sotto stress, sotto tensione: la volta é caduta e lui che si inserisce proprio a quel livello viene tirato continuamente! In mancanza della volta mediale il peso viene trasferito violentemente sulla testa del primo metatarso (alluce) che viene svirgolata all’esterno con formazione dell’alluce valgo. Particolarmente grave nei corridori.

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PIEDE PIATTO

Piede piatto (in latino pes planus) è un'anomalia in cui risultano alterati i rapporti anatomici del piede, caratterizzata dalla riduzione dell'arco plantare e dal conseguente aumento della superficie d'appoggio della pianta del piede.

E’ una patologia frequente. La caduta dell’arco mediale in dinamica disallinea ginocchio, anca schiena.

E’ il caso opposto al piede cavo. Immaginate cosa significa camminare con delle piastre spianate anziché con dei piedi normali! A fine giornata si accusa un dolore sordo sotto la pianta del piede, più in regione mediale, nel punto di inserzione del tendine del muscolo tibiale posteriore. Questo tendine va incontro ad uno stato di cronica infiammazione perché é costantemente sotto stress, sotto tensione: la volta é caduta e lui che si inserisce proprio a quel livello viene tirato continuamente! In mancanza della volta mediale il peso viene trasferito violentemente sulla testa del primo metatarso (alluce) che viene svirgolata all’esterno con formazione dell’alluce valgo. Particolarmente grave nei corridori.

ALLUCE VALGO

L'alluce valgo è una deformazione del piede costituita dall'allontanamento della testa del primo metatarso dalle altre.

È inesatto dire che l'alluce valgo sia ereditario, più esatto è parlare di ereditarietà di lassità legamentosa e muscolare dei flessori dell'alluce e dei muscoli della volta plantare in questo caso. Un piede piatto (o valgo) condizionerà sicuramente la lunghezza dei suddetti legamenti e muscoli che a loro volta permetteranno al primo dito un atteggiamento in valgismo. In conseguenza di ciò l'avampiede si allarga a ventaglio dando vita alla tipica protuberanza che caratterizza tale affezione. Inoltre la base d'appoggio dell'alluce soprastante si sposta, provocando la deviazione del dito verso l'esterno. Il primo metatarso e l'alluce non sono più allineati ma formano tra loro un angolo detto di valgismo da cui prende nome la deformità.

L'alluce valgo colpisce prevalentemente le donne. Le forme che si manifestano in giovane età sono più spesso quelle congenite.

Il sintomo principale è il dolore che è evidente anche a riposo. In seguito si manifesta tumefazione e arrossamento

NEUROMA DI MORTON

Il Neuroma di Morton è un tipo di fibrosi perinervosa.

È l’aumento di volume di un nervo sensitivo interdigitale, solitamente quello passante nel terzo spazio intermetatarsale, provocato da uno stimolo irritativo cronico di natura meccanica, che causa la crescita di tessuto cicatriziale fibroso intorno al nervo stesso, subito prima della sua biforcazione alla radice delle dita.

Le cause più rilevanti: utilizzo di calzature non adeguate (spesso nelle donne, l'indossare per molto tempo calzature con tacchi a spillo di diversi centimetri o con le punte eccessivamente strette, porta a questa anomalia) scompensi a livello posturale disturbi di tipo neurologico artrite reumatoide alluce valgo alluce rigido ipercarico avampodalico particolari alterazioni morfologiche del piede (come piede piatto e il piede cavo) lassità dei legamenti microtraumi delle ossa del piede, leggeri, ma ripetuti allenamenti su superfici non idonee (soprattutto negli atleti praticanti il fondo).

I sintomi della sindrome di Morton sono molto chiari. Il dolore nevralgico è molto forte, si sentono talvolta scosse elettriche e bruciori e l'impellenza di togliere le calzature. Camminando il dolore è amplificato, ma esso viene avvertito anche a riposo. Si incorre talvolta nella parestesia, nell'intorpidimento e nel calo della sensibilità dei metatarsi.

FASCITE PLANTARE

Per Fascite plantare si intende un insieme di sintomi a prevalenza dolorosa che coinvolge la fascia

plantare. Fra le cause che comportano dolore alla base del calcagno è la più diffusa.

Risulta essere più diffuso nel sesso femminile e in soggetti obesi, perché il peso abnorme causa

schiacciamento delle parti molle del piede causando stress.

I sintomi e i segni clinici presentano dolore tipico è l'episodio che occorre alla mattina quando la

persona si alza dal letto e mettendo i piedi a terra sente dolore ai talloni, ma la manifestazione

ritorna anche durante il susseguirsi del giorno. Il dolore aumenta se viene sollecitato con attività fisica

o altra stimolazione.

SPINA CALCANEARE

Si tratta di una sporgenza ossea del tallone che può essere congenita, quindi presente dalla nascita, o che può

formarsi successivamente per svariati motivi che riguardano la pronazione, cioè il modo in cui appoggia il

piede durante la deambulazione: se la pronazione è alterata, questo causa una trazione persistente della fascia

plantare rispetto al punto in cui si inserisce nel calcagno, dando origine a un'infiammazione.

Tra le cause, il sovrappeso, la postura errata, l'attività sportiva ripetuta, che aumenta le sollecitazioni e la

possibilità di microtraumi; inoltre fare sport con calzature inadeguate, troppo strette e dai bordi rigidi, o su un

suolo non adatto, aggrava la situazione. Questo insieme di cause fa sì che aumentino sia la pressione sia

l'irritazione sul calcagno, oltre a provocare contusioni della superficie plantare.Tra le altre cause della talalgia

ci sono patologie sistemiche e metaboliche, tra cui:

- artrite reumatoide

- gotta

- collagenopatie

- patologie reumatiche

TENDINOPATIA ACHILLEA

La tendinopatia achillea è un'affezione del tendine di Achille.

Coinvolge solitamente chi pratica sport che sovraccarichi tale tendine, come la corsa, con abuso di carico.

Fra i sintomi e i segni clinici si riscontrano dolore anche acuto della zona interessata (talalgia), gonfiore lungo la

guaina del tendine vicino al calcagno, rigidità della caviglia.

Se l'anomalia persiste, ovvero diventa di forma cronica, si possono riscontrare delle complicanze:

Borsite achillea (di tipo acuto o cronico), mostra tumefazione oltre al normale dolore;

Peritendinite.

DISTORSIONE DELLA CAVIGLIA

Una distorsione è una patologia a carico dell'apparato locomotore; è causata da traumi o contusioni

soprattutto delle ossa più sporgenti, o di movimenti innaturali delle ossa mobili, ma anche un insufficiente

tono muscolare può facilitarla. Consiste in una temporanea modificazione dell'articolazione che non comporta

però una perdita di contatto tra le superfici articolari come una lussazione.

La distorsione provoca un danno di gravità variabile alle componenti dell'articolazione: capsula, legamenti,

tendini.

I sintomi caratteristici sono gonfiore, dolore e sensazione di calore. Occorre preoccuparsi molto quando la

distorsione è proprio a carico della caviglia, poiché potrebbe portare a distorsioni recidivanti anche per tutta la

vita, a causa di disfunzioni permanenti e mancanza di risposta muscolo-tendinea.

DEFORMITA’ DI HAGLUND

La deformità di Haglund è una osteocondrosi caratterizzata da un'esostosi localizzata nel calcagno

posterolaterale.

La causa principale è il continuo sfregamento della parte interessata, quindi anche un paio di scarpe alte con

tacchi può portare alla lunga questa deformazione. Inoltre può essere anche di tipo congenito (presente fin

dalla nascita).

Il trattamento è di tipo conservativo (massaggi e utilizzo di un'ortesi), anche se spesso basta utilizzare un paio

di scarpe aperte posteriormente. A volte, nei casi più gravi, si necessita dell'intervento chirurgico con

escissione dell'infiammazione.

In ambito ortopedico, vengono anche utilizzati plantari con scarico mirato sul retropiede (materiali

ammortizzanti).

METATARSALGIE

Con il termine metatarsalgia si intende una serie di sindromi dolorose corrispondenti alla regione plantare del

piede riferita alle teste metatarsali.

Varie classificazioni si sono succedute, ma la più comunemente usata è quella seguente:

metatarsalgie biomeccaniche

metatarsalgie non biomeccaniche

Metatarsalgia biomeccanica

Per metatarsalgia biomeccanica si intende una patologia algica sostenuta da squilibri di carico. Ciò può venire

da:

anomalie di lunghezza dei raggi metatarsali;

anomalie di posizione dei raggi metatarsali (metatarso in equinismo)

anomalia di motilità di uno o più raggi della Lisfranc, come per gli esiti post-traumatici.

Clinicamente in questi casi si apprezzano delle formazioni di ipercheratosi o callosità plantari (callo) in

corrispondenza della/e testa/e metatarsale/i.

Metatarsalgia non biomeccanica

Le metatarsalgie non biomeccaniche hanno origine da interessamento flogistico articolare o para-articolare da

malattie sistemiche (Artrite reumatoide, Lupus eritematoso sistemico, etc...) o da affezioni locali (Artrite

settica).

A volte le metatarsalgie presentano lesioni definite ai nervi interdigitali definite con il nome di Neuroma di

Morton o meglio Neuroma Civinini-Morton, polinevriti, lesioni vascolari o altre lesioni dei capi articolari

(Malattia di Kolher, osteonecrosi asettica della testa del II osso metatarsale) o dei tessuti molli.

MAL DI SCHIENA

Il mal di schiena è una patologia la cui origine è legata a diversi fattori che possono interessare la sfera fisica,

psicologica e sociale. Da una recente ricerca è emerso che in Italia soffrono sporadicamente di problemi alla

schiena circa 15 milioni di persone, delle quali oltre due milioni in maniera cronica.

La causa più comune è la tensione generata da una postura errata. Il 56% dei dolori alla schiena riguarda il tratto lombo-sacrale.

Il rimedio fondamentale per questa patologia resta la prevenzione che può essere di due tipi: primaria, basata sull’acquisizione delle corrette abitudini di vita; secondaria, che si fonda invece su interventi coi quali si cerca, da un lato, di ristabilire le condizioni posturali corrette e, dall’altro, di allontanare il rischio di eventuali recidive.