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Dott.ssa SIMONA PAESE Psicologa, psicoterapeuta Dottore di ricerca in Psicologia della Programmazione e I.A. [email protected]

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Dott.ssa SIMONA PAESE Psicologa, psicoterapeuta

Dottore di ricerca in Psicologia della Programmazione e I.A.

[email protected]

Teorie dell’apprendimento

Indice:

INTRODUZIONE

- Comportamentismo

- Cognitivismo

- Costruttivismo

- Neuroscienze

Finalità ed obiettivi

Il seminario intende discutere il concetto di apprendimento

attraverso l’analisi delle definizioni proposte da diversi modelli teorici, a partire dal comportamentismo fino alle moderne

teorie delle neuroscienze.

Si intende così evidenziare la natura soggettiva di ogni teoria e promuovere la riflessione critica sulle teorie personali.

Partendo dalla definizione di apprendimento si intende discutere

la natura ed il funzionamento del processo di insegnamento, il

concetto di educazione e illustrare le diverse metodologie

didattiche ed educative

Apprendimento - definizione

L’apprendimento consiste nell’acquisizione di conoscenze relative al mondo che ci circonda. La comparsa di un nuovo apprendimento è dedotta dalla comparsa di un nuovo comportamento, oppure dalle modificazioni di un comportamento precedente

Apprendimento -

definizione Lo sviluppo consiste sostanzialmente nell’interazione tra processi genetici ed evolutivi, da un lato e apprendimento- inteso come fattore ambientale- dall’altro

Meccanismi cellulari

L’apprendimento modifica la struttura e la funzione

delle cellule nervose e le loro connessioni

Noi siamo ciò che siamo per via di quello che

sappiamo, apprendiamo e ricordiamo: molti aspetti del

comportamento dipendono dall’esperienza.

Apprendimento e clinica

L’apprendimento ha un ruolo importante nell’insorgenza di

disturbi somatici e mentali.

Tecniche comportamentali e cognitive basate

sull’apprendimento vengono largamente impiegate nella

ricerca e nella pratica clinica.

LE PRINCIPALI TEORIE

COMPORTAMENTISMO

Riflessologia russa ( Pavlov – condizionamento classico)

Behaviorismo americano (Skinner – condizionamento operante)

COGNITIVISMO

Human Information processing

Cognitivismo post-classico

COSTRUTTIVISMO

APPROCCIO MECCANICISTICO

L’approccio meccanicistico descrive l’individuo come sottoposto all’influenza di imponenti forze che ne determinano lo sviluppo, il comportamento, la personalità.

L’individuo è passivo, ed inteso come insieme di parti che non formano un tutto.

Come una complessa macchina, esso può essere scomposto, ed esaminato pezzo per pezzo.

Approccio meccanicistico

Individuo = Oggetto passivo

Sottoposto a imponenti FORZE

psicoanalisi comportamentismo

Le forze provengono Dall’INCONSCIO:

le PULSIONI Governano

Il comportamento

Le forze provengono Dall’ambiente esterno:

L’esperienza e l’educazione

PLASMANO il bambino

Comportamentismo: nascita e definizione

Il COMPORTAMENTISMO è un paradigma

teorico della psicologia che ebbe

origine all’inizio del 900 nell’America

del Nord definibile come :

La riflessione sulla mente e la personalità

basata sull’OSSERVAZIONE e l’ANALISI di

CARATTERISTICHE ESTERIORI

COMPORTAMENTO

<<MANIFESTO>>

Tutto ciò che non è direttamente osservabile deve essere escluso dal campo della psicologia:

LA MENTE COME SCATOLA NERA

NON CONOSCIBILE

nascita

La nascita ufficiale del Comportamentismo è indicata nel 1913

“PSYCHOLOGY AS THE BEHAVIORIST VIEWS IT”

JOHN B. WATSON

La cura psicologica del neonato e del bambino , Watson 1928: I bambini sono considerati come pezzi di argilla plasmati dall’ambiente. Il metodo educativo è impostato sul concetto di «obiettività»

Assunto di base

Il comportamento può essere studiato solo attraverso la relazione STIMOLO-RISPOSTA, senza alcun riferimento a ciò che accade

nella scatola (psiche)

STIMOLO

PROCESSI INTERNI

Black box

RISPOSTA

Apprendimento non

associativo e associativo

Si ottiene apprendimento NON ASSOCIATIVO

quando l’organismo viene esposto, una o più volte, allo stesso tipo di stimolo. Questa tecnica

offre all’organismo la possibilità di apprendere le

proprietà relative ad un certo stimolo.

APPRENDIMENTO ASSOCIATIVO, gli organismi imparano le relazioni che intercorrono tra uno

stimolo e l’altro ( CONDIZIONAMENTO CLASSICO)

o quelle che intercorrono tra uno stimolo e il

comportamento dell’organismo stesso (CONDIZIONAMENTO OPERANTE)

APPRENDIMENTO NON ASSOCIATIVO

ABITUDINE

Riduzione di una risposta comportamentale riflessa in seguito alla presentazione ripetuta di uno stimolo

nocivo

SENSIBILIZZAZIONE (pseudocondizionamento)

L’aumento della risposta a una vasta gamma di

stimoli, quando al soggetto sia stato somministrato

uno stimolo intenso o doloroso

APPRENDIMENTO ASSOCIATIVO

CONDIZIONAMENTO CLASSICO

CONDIZIONAMENTO OPERANTE

Condizionamento classico

(Ivan Pavlov,1849-1936)

Combina il concetto filosofico che l’apprendimento comporta un’associazione di idee con il concetto di azione riflessa di Charles Sherrington. In tale modo segna il passaggio definitivo, nello studio dell’apprendimento, dalle congetture introspettive circa idee che non si possono osservare, all’analisi obiettiva di stimoli e risposte. Ciò che gli animali e l’uomo imparano non è un’associazione di idee ma un’associazione di stimoli ( stimolo incondizionato e stimolo condizionato)

ASSOCIAZIONE DI DUE

STIMOLI:

INCONDIZIONATO E

CONDIZIONATO

Condizionamento classico

Il Condizionamento classico può essere distinto in

Appetivito e Difensivo

E’ un mezzo mediante il quale l’animale

apprende a prevedere le relazioni che

intercorrono tra le diverse evenienze presenti

nell’ambiente che lo circonda.

Le risposte condizionate diminuiscono di intensità

o hanno una minore probabilità di manifestarsi se

lo stimolo condizionato viene presentato

ripetutamente in assenza dello stimolo condizionato. (ESTINZIONE)

Condizionamento Operante

Condizionamento Operante B. F. Skinner ( 1904-1990)

Associazione di un comportamento

proprio dell’organismo con un evento

ambientale successivo di rinforzo

Consiste nella formazione di un rapporto di previsione tra uno stimolo ed una risposta. A differenza del condizionamento classico, che è limitato ad alcune risposte riflesse specifiche evocate da stimoli particolari e ben identificabili, il condizionamento operante riguarda comportamenti, detti operanti, che apparentemente avvengono in maniera spontanea o in assenza di apprezzabili stimoli scatenanti

Legge degli effetti

L’organismo impara che un particolare comportamento

produce una particolare conseguenza

Il topo posto in una gabbia che urta casualmente ad

una leva azionando un meccanismo di fuoriuscita di

cibo tenderà a ripetere il comportamento

Nel bambino elogi (premi ) o rimproveri ( punizioni)

fungono da rinforzi positivi o negativi per

l’apprendimento di alcuni comportamenti

Si basa sulla possibilità di fare acquisire o di scoraggiare determinati comportamenti mediante

RINFORZI o PUNIZIONI

Il rinforzo

Tipi di rinforzo:

Intrinseci

provengono dall’interno dell’individuo e coinvolgono sentimenti di soddisfazione e percezione di autocompetenza

Estrinseci

provengono dall’ambiente

(es. voti – pagamento per un lavoro)

Uno stimolo in grado di accrescere la probabilità che un

comportamento venga ripetuto

e dunque APPRESO

Limiti biologici all’efficacia del

rinforzo

Avversione condizionata ai cibi ( diffidenza per l’esca)

Se un particolare stimolo gustativo viene seguito da nausea

prodotta da un veleno, l’animale sviluppa rapidamente una

forte avversione per quello stimolo.

Questa risposta condizionata si manifesta anche quando lo

stimolo incondizionato (la nausea indotta dal veleno) si

Manifesta con ritardo anche di ore rispetto alo stimolo

condizionato(gusto specifico)

Fattori genetici ed esperienza possono modificare l’efficacia di un rinforzo. I

risultati che si possono ottenere con diversi rinforzi variano tantissimo da specie

a specie, e particolarmente nella specie umana variano da individuo ad

individuo

Apprendimento nei bambini

Un’ampia gamma di comportamenti di neonati e bambini poteva diventare più frequente se veniva

rinforzata; soprattutto i rinforzi di tipo sociale, come

attenzioni, sorrisi e lodi risultavano particolarmente

efficaci.

Gli studi non hanno comunque portato ad una

adeguata spiegazione dei cambiamenti evolutivi

nell’apprendimento.

LO SVILUPPO IMPLICA L’ACCUMULO DI RISPOSTE CONDIZIONATE

DI TIPO CLASSICO O OPERANTE «Il bambino che si sta sviluppando può essere considerato, in termini

concettuali, come un’insieme di risposte interrelate che interagiscono

con lo stimolo»

Esperimento del piccolo albert

Watson e Rayner (1920)

gli sperimentatori fecero apprendere una

risposta condizionata di paura ad Albert, un

bimbo di 11 mesi ( ratto bianco/ rumore

sgradevole)

Esperimento del piccolo Peter

Mary Cover Jones (1924)

Esperimento mirava

ad eliminare la

paura per gli animali

in Peter estinguendo

la risposta che si

ipotizzava

condizionata.

DECONDIZIONAMENTO

CONDIZIONAMENTO E TERAPIA

Il condizionamento può essere usato come

terapia.

DESENSIBILIZZAZIONE SISTEMICA PER ANSIA E

FOBIE - processo di estinzione, caratteristico del

condizionamento classico.

Condizionamento e terapia

Tecnica di rilassamento muscolare

Fobie evocate da situazioni

ambientali: altitudine, folla, parlare in pubblico

Trasferimento della desensibilizzazione indotta

dal trattamento in situazioni

reali

Condizionamento e

terapia

TRATTAMENTO DISTURBI GRAVI DEL

COMPORTAMENTO IN PAZIENTI PSICHIATRICI.

Attraverso il condizionamento operante si cerca di

aumentare la frequenza dei comportamenti

costruttivi attraverso rinforzi efficaci (complimenti, facilitazioni, cibo, denaro).

QUADRO RIASSUNTIVO

Meccanicismo

(determinismo, fisica

newtoniana,ecc.)

COMPORTAMENTISMO

Apprendimento

Processo passivo

Mente= black box

Metodologie:

Condizionamento

classico e operante

Educare=

Plasmare i bambini

come Creta

DEFINIZIONE

La PSICOLOGIA COGNITIVA è un orientamento che si organizzò come tale intorno agli anni 60’ nella

PSICOLOGIA NORD-AMERICANA

Ha però le sue radici in una precedente tradizione di ricerca che si colloca sin dagli inizi del secolo (laboratori

nord europei)

Oggetto di studio

La PSICOLOGIA COGNITIVA studia i PROCESSI

COGNITIVI

(pensiero, percezione, memoria, linguaggio, ecc.)

Pone al centro dell’indagine ciò che il

comportamentismo aveva tagliato fuori dai

confini della psicologia definendola come la

scatola nera:

LA MENTE

Nascita della Psicologia Cognitiva

Il comportamentismo teorizzava le funzioni superiori dell’uomo in base all’osservazione del comportamento visibile e alla relazione tra stimolo somministrato e risposta ottenuta

Il COGNITIVISMO PARTE DALL’IDEA CHE QUESTI MODELLI DI APPRENDIMENTO E ASSOCIAZIONE NON SONO ADEGUATI PER DAR CONTO DELLA COMPLESSITA’ DEL COMPORTAMENTO E

DELLE FUNZIONI COGNITIVI SOTTOSTANTI

GLI ESORDI

[1960]

MILLER, GALANTER, PRIBRAM

Si autodefiniscono

<<behavioristi soggettivi>>

Piani e struttura del comportamento:

analisi centrata sulla possibilità di trovare una nuova unità di comportamento, che

sostituisca quello del riflesso

PRIMI STUDI SPERIMENTALI

Craik [1947]

TEORIA DEL CANALE UNICO

- Uso dei diagrammi di flusso nella spiegazione dei processi cognitivi

- Studio sui tempi di esecuzione di un compito

Miller [1956]

IL MAGICO NUMERO SETTE

Broadbent [1954]

ESPERIMENTI SULL’ATTENZIONE

NEISSER [1967]

SINTESI DELLE ACQUISIZIONI OTTENUTE E DEFINIZIONE DEL MOVIMENTO:

<<Cognitive Psychology>>

Cognitivismo classico:

HUMAN INFORMATION PROCESSING (HIP)

FONDAMENTI TEORICI

DELL’APPROCCIO CLASSICO

Lo Human Information Processing

METAFORA UOMO-COMPUTER

LA MENTE E’ CONSIDERATA UN CALCOLATORE

in modo ASTRATTO e UNIVERSALE, come una macchina, che agisce al di fuori del contesto storico, sociale e culturale

come sistema complesso di regole, indipendentemente dai fattori biologici, sociali, culturali, emozionali, etc.

I cognitivisti, ispirandosi alla struttura del computer, costruiscono dei modelli dell’architettura della mente e cercano di descrivere come avviene il

passaggio dell’informazione nei processi cognitivi

=

HUMAN INFORMATION PROCESSING

La MENTE è un programma che elabora stimoli

Le CARATTERISTICHE del programma sono indipendenti dal tipo di macchina o di organismo in cui è implementato.

E’ possibile studiare la mente indipendentemente dalle caratteristiche fisiche in cui è incorporata.

Sono importanti le CARATTERISTICHE GENERALI della mente come SISTEMA, le caratteristiche universali

Teoria computal-

rappresentazionale La tesi secondo cui ogni processo cognitivo può

essere inteso come l’elaborazione di informazioni da parte di un calcolatore naturale o artificiale.

Considera l’uomo alla stregua di un elaboratore di informazioni codificate sotto forma di simboli.

Le elaborazioni compiute sono descrivibili interamente come PROCESSI DI CALCOLO.

Funzionalismo

I processi cognitivi sono caratterizzabili funzionalmente,

ossia indipendentemente dalle proprietà materiali del

loro supporto e nei termini del ruolo casuale che tali

processi svolgono nella vita cognitiva di un agente.

Si contrappone alla teoria dell’identità mente-cervello:

La descrizione del mentale è situata ad un livello più

astratto di quello fisico-chimico, o biologico, ovvero a

LIVELLO FUNZIONALE

Approccio cognitivo in

psicologia dell’età evolutiva

Si interroga su come evolvono i processi di elaborazione cognitiva durante lo sviluppo e cercano di individuare i cambiamenti e le caratteristiche di

ogni fase del processo evolutivo.

Piuttosto che ricercare regole generali dello sviluppo, le ricerche che seguono questo modello teorico frammentano la cognizione in abilità e funzioni psichiche più semplici, conducendo studi specifici su temi quali:

la percezione, l’attenzione, la soluzione di problemi, la memoria.

Nel frammentare i comportamenti ed i compiti nelle loro componenti elementari, la teoria dell’informazione si avvicina alla teoria

comportamentista, ed inoltre entrambi gli approcci si interessano molto alla natura degli stimoli del compito.

La teoria dell’informazione, tuttavia, prevede una complessità di gran lunga superiore nel modo in cui gli individui operano sulle informazioni dello

stimolo.

L’elaborazione

dell’Informazione

IMPUT

ES.

brano scritto, parola, musica, evento, ecc.

SISTEMA DI ELABORAZIONE

DI INFORMAZIONI

OUTPUT

movimento, discorso, decisione, ecc.

Ogni livello evolutivo è caratterizzato da una particolare relazione tra imput ed output. I bambini di età diverse, o livelli cognitivi diversi mostrano differenze nel modo in cui prestano attenzione, si rappresentano, immagazzinano o combinano informazioni.

QUADRO RIASSUNTIVO

Sviluppo della

tecnologia

Sviluppo delle scienze

COGNITIVISMO

Apprendimento

Processo attivo di

elaborazione delle

informazioni

Mente=computer

Studi su

Memeoria

Attenzione

Problem solving

Intelligenza

SCHEMI COGNITIVI

In psicologia cognitiva il concetto di schema cognitivo

ha giocato un ruolo centrale nella comprensione dei processi di apprendimento e memoria.

In ambito clinico A.T.Beck (1967) ha descritto lo schema

cognitivo come:

«UNA STRUTTURA COGNITIVA PER SELEZIONARE, CODIFICARE

E VALUTARE GLI STIMOLI CHE INFLUENZANO L’ORGANISMO»

Schemi cognitivi

Pensieri

automatici

Credenze

intermedie o

assunzioni

condizionate

Contenuti cognitivi immediati, si

verificano spontaneamente senza sforzo,

in risposta a situazioni specifiche.

CONTENUTO COGNITIVO CONSAPEVOLE

(catastrofizzazione, personalizzazione,

minimizzazione)

Es. «fallirò questo esame», «non troverò mai un altro ragazzo»

Si presentano sotto forma di regole

Es. «se faccio tutto quello che vogliono gli altri, allora mi apprezzeranno»; «se mi fido degli altri, verrò ferito»

Schemi

cognitivi Livello più profondo

Influenza PA e credenze intermedie

SCHEMI COGNITIVI

Altamente generalizzati

Resistenti al cambiamento

Esercitano una forte influenza a livello cognitivo

ed emotivo (memoria cognitiva ed emotiva)

Hanno livelli variabili di dominanza

Come nella teoria psicoanalitica suggerisce il potere dei processi

inconsci nell’influenzare il pensiero, emozioni e comportamento,

Ma gli schemi esercitano la loro influenza attraverso una

ELABORAZIONE INCONSAPEVOLE DELLE INFORMAZIONI, e non

come pulsioni istintuali inconsce

Schemi cognitivi Adattivi

Maladattivo

SCHEMA MALADATTIVO PRECOCE (Young )

«temi estremamente stabili e duraturi che si sviluppano durante l’infanzia e vengono elaborati durante l’arco di

vita»

I pensieri automatici negativi(PAN) e gli errori di elaborazione sono entrambi sotto-prodotti di schemi

cognitivi sottostanti. Si sviluppano precocemente, ed

una volta attivati, influenzano negativamente la

categorizzazione e l’interpretazione delle informazioni.

Lifetraps

«trappole per la vita» Jeffrey Young

La vitalità di uomini e donne apparentemente normali può essere bloccata all’interno di modi di

pensare, di sentire, di agire e di relazionarsi con se

stessi e con gli altri CHE SI SONO FORMATI IN

MOMENTI CRUCIALI DELLO SVILUPPO, si sono rinforzati nell’arco del tempo fino a consolidarsi tanto da

diventare trappole.

Nelle relazioni interpersonali si manifestano le conseguenze più negative dell’essere intrappolati