Silvan

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COPIA GRATUITA Premi milanesi L'Ambrogino al Teatro Litta Tradizioni luminose Babbo Natale abita a Melegnano Turismo termale Salsomaggiore tra passato e presente Giornata della Memoria Luigi Bozzini, ex partigiano sopravvissuto al lager di Bolzano, ricorda i giorni trascorsi da prigioniero politico L'Università cambia volto La riforma degli atenei voluta dal ministro Mariastella Gelmini scuote gli animi degli studenti italiani COPIA GRATUITA Anno 4 - n. 10 dicembre 2010 - gennaio 2011 Sim Sala Bim! Parola di Silvan

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Transcript of Silvan

  • COPIA GRATUITA

    Premi milanesiL'Ambrogino al Teatro Litta

    Tradizioni luminoseBabbo Natale abita a Melegnano

    Turismo termaleSalsomaggiore

    tra passato e presente

    Giornatadella Memoria

    Luigi Bozzini,ex partigiano sopravvissuto

    al lager di Bolzano,ricorda i giorni trascorsi

    da prigioniero politico

    L'Universitcambia volto

    La riforma degli ateneivoluta dal ministro

    Mariastella Gelminiscuote gli animi

    degli studenti italiani

    COPIA GRATUITA

    Anno 4 - n. 10 dicembre 2010 - gennaio 2011

    Sim Sala Bim!Parola di Silvan

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  • n.10 - dic 2010-gen 2011by

    SilvanVita da Mago

    Riforma GelminiLe proteste studentesche

    Giornata della MemoriaSopravvissuto al Lager si racconta

    Vittorio PomaL'Uomo e il Politico

    Sfi da alla crisiIndustriali di Pavia e Banca Intesa si alleano

    Teatro LittaUn Ambrogino meritato

    Trecentomila luciilluminano la casa di Babbo Natale

    Teatro Municipale di PiacenzaIntervista all'Assessore Paolo Dosi

    Cenone di CapodannoAll'insegna del tradizionale cotechino

    Salsomaggiore TermeUna meta turistica da oltre cinquant'anni

    EpifaniaRitratto della vecchia signora

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    58A pagina 33 del nostro precedente numero, all'interno della pubblicit di Mister Glass stato erroneamente indicato un indirizzo mail non appartenente a suddetta azienda.

  • 5EDITORIALE

    dei suoi mille seguaci. Figli e allo stes-so tempo avi di poeti, navigatori, santi e quantaltro: italiani popolari come la democrazia, prima fascisti, poi partigiani nella propria terra e irriverenti, altezzo-si come la monarchia, come il marchese del Grillo che lancia pigne dure come il muro ai mendicanti, perch sempre frut-ta . Perch siamo in Italia: abbiamo il settanta per cento delle opere darte mon-diali e non ce ne vantiamo (almeno non pi tanto), anzi le facciamo fruttare ben poco, giusto quel che serve per mangiare. Perch qui la situazione grave (botte in Parlamento e sulle strade, gente che sca-la i monumenti nazionali, immondizia, etc.), ma non particolarmente seria. Per-

    Uniti da tre colori, li sapete tutti: inutile dire quali sono. Signifi ca-no tre semplici ideali, cristallini come il marmo bianco, che due studenti bolognesi ereditarono dalla rivoluzione francese e vollero imprimere sulla stof-fa: Giustizia, Uguaglianza e Fratellanza. Sempre tre come le guerre dIndipenden-za (culminate con un ulteriore confl itto: il Primo mondiale) combattute per mettere sotto una sola bandiera le genti italiche: altri tempi e altro sangue, appena suffi -ciente (ma mai necessario) per tracciare i confi ni che noi oggi conosciamo. E tre, come i lati del Bel Paese, disegnato sul formaggino, che danno sul mare e come le zone in cui divisa la Nazione: Nord, Centro, Sud. A volte sembrano quartieri di un unico Stato, in lotta tra loro, quasi fossero dirimpettai sul medesimo cor-tile, per ricordarsi a vicenda, tra i panni stesi, che sono passati soltanto centocin-quantanni da quando i territori delle Due Sicilie vennero annessi al Regno Sabau-do ad opera dellEroe dei due Mondi e

    Sessanta milioni

    Tommaso MontagnaDirettore

    ch alla fi ne, ammaccati e in ferie, ci si ri-trova (quasi tutti) a vedere gli Undici Az-zurri, a bocca aperta, con le saracinesche chiuse e il caldo che brucia lasfalto, ab-bracciati in un altissimo senso di Giusti-zia, Uguaglianza e Fratellanza sportive. Che dire? Buon Natale e un Felice anno nuovo a noi: sessanta milioni di cuori.

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    di Tommaso Montagna

    Per Aldo Savoldello, di natali venezia-ni, ma da anni cittadino dellUrbe, la vita non un sogno, ma unillusio-ne. Divent prestidigitatore professionista negli anni sessanta, che non aveva ancora ventanni e con il nome di Silvan varc i confi ni (anche televisivi) nazionali per ap-prodare oltre oceano, alle soglie della Nuo-va Frontiera (si legga Usa). Tanto da meri-tarsi, per ben due volte, nel 1990 e nel 1999 ( lunico non statunitense ad esserci riusci-to), lambito premio Magician of the Year (Mago dellanno), consegnato direttamente dallAccademia delle Arti magiche di Hol-lywood. A suggellare una carriera, comun-que non ancora conclusa, costellata di illu-sioni. Alla stregua dei suoi grandi colleghi del secolo breve: da Houdini a Copperfi eld. Non male per un ragazzino che, come a lui piace ricordare, aveva iniziato ad esibirsi in oratorio, quasi per scherzo, per poi essere catapultato nellinfi nito Regno di Fantasia.Ma, in fondo, gli sono bastate solo tre paro-le: Sim Sala Bim!

    Quando ha mosso i primi passi nel mondo della Magia?Da quando avevo 7 anni, il bacillus magico ha condizionato la mia vita facendomi scoprire un mondo irradiato da una luce e una gioia infantile mai spente.

    Quando ha compreso che seguire orme magiche sarebbe stato il suo destino?A Venezia, avevo 11 anni. Nella palestra dellOratorio don Bosco adibita a teatrino. Alla fi ne dello spettacolo, durato 4 ore e mezza (probabilmente per aver preso un colpo di sole in testa) ricevetti, dai preti e laici, una valanga di complimenti. Mi sembr di essere un marziano: suscitai domande stravaganti, bizzarre e curiose. Ci avvenne perch a quei tempi, si poteva assistere di rado allesi-bizione di un prestigiatore. Esternavo la volont di stupire anche

    senza trucchie senza inganni

    Vitadamago

  • 7INTERVISTA

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    da chirichetto: quando attendevo con impazienza la celebrazione di un fune-rale, catturavo lattenzione degli astanti, inchinandomi due o tre volte attorno alla bara e facendo volteggiare il postribolo per creare fumate dense dincenso. Ri-cordo gli occhi di don Oreste: inarcate le sopracciglia, mi scrutava, disapprovando il mio atteggiamento e in sagrestia, men-tre si toglieva la tonaca, diceva: Aldo tropo fumo, ti g messo tropo incenso ostrega!.

    Il termine Mago possiede un corredo di si-gnifi cati similari, tra cui spicca unantica de-rivazione persiana che riporta al concetto di purifi cazioneNon mescoliamo larte della prestidigi-tazione con la magia esoterica torbida e inquieta che sbrigativamente promette la purifi cazione della materia e dello spi-rito. Senza intenti funambolici o pseu-do culturali le dico che nessuno ha mai dimostrato lesistenza di forze occulte e sovrannaturali. Lillusionista ha il solo compito di creare unillusione attraverso il trucco: un artifi zio onesto, insito nella sua professione allo scopo di intrattene-re, stupire e divertire chi assiste ai suoi spettacoli. Certo, scandagliando nella nostre fragilit e paure inconsce, facile scoprire che luomo alla ricerca di un toccasana infallibile e miracoloso.

    Qual la Sua idea di magia?La Magia quella che vediamo ogni giorno: lalba, il tramonto, quando, di-steso sul prato, scruti il cielo accarezzan-do con le dita i fi li derba. La Magia guardare negli occhi le persone che ami e tutto ci che fa bene allanima, la illu-mina, laccende di entusiasmo e ti aiuta a sentirti felice nella quotidianit.

    Quanto conta lo spettatore nel rifl ettere lillusione da Lei generata?Moltissimo. Sono innamorato del mio pub-blico. Il suo giudizio e la sua approvazione mi hanno aiutato a diventare quello che sono.

    E quanto importante il fascino del Mago?Il mago deve essere credibile in ci che fa, capace di creare quella magia che gli spettatori attendono di ammirare, coin-volgendoli ed emozionandoli. Una pre-cisazione: la magia, intesa come presti-digitazione, credo meriti lappellativo di arte solo al 10%.Anche nel campo della pittura, scultura, musica e via dicendo, non si pu parlare di arte pittorica per migliaia di imbratta tele o di arte musicale per qualcuno che strimpella al pianoforte.Arte una parola sublime, piena di signi-fi cati. Esalta le capacit di invenzione, di espressione di competenza e precisione.

    Il Mago ancora depositorio di alcuni re-taggi simboloci, come la famosa bacchetta. Quanto profondo il legame tra Magia e passato?La magia nata con luomo. Abbiamo sempre cercato di trovare risposte al precipitare della pioggia e al calar della notte, rivolgendoci al sapiente, al sag-gio, al vecchio, che, sia per conoscenza sia per invenzione, sfruttava il potere a lui riconosciuto per presentare gli eventi naturali come manifestazioni divine. I Sumeri usarono il termine imga per defi nire il mago-sacerdote, gli Assiri maga. Rab-mag era lo stregone di Caldei e Babilonesi e magus, deri-vante dallantico persiano magush, lo era per i latini. Tra gli oggetti, il bastone magico, antica versione della bacchetta

    FREGENE - UN MOMENTO DI RELAX CON I NIPOTI GIACOMO E FRANCESCO

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    magica (simbolo originario del potere), nella cultura e nelliconografi a Hindu, Buddista e Cinese Taoista. LAntico Te-stamento narra che Mos lo us per far scaturire lacqua dalla roccia e divide-re il Mar Rosso, lo tramut in serpente davanti al faraone, per favorire lesodo degli ebrei. Nel medioevo, la bacchetta veniva ricavata, allalba, da un albe-ro magico, il cipresso, con un coltello, sulla cui lama, i raggi del sole dovevano rifl ettersi. Poi veniva immersa per una notte nel sangue del toro per infonderne la forza. Ancora oggi, la bacchetta non ha perso il suo fascino. Basti pensare ad Harry Potter.

    Per quanto riguarda i luoghi adibiti agli spettacoli di prestigiazione, com mes-so il nostro Paese?

    In Europa la situazione non rosea. In Italia ci sono molti prestigiatori bravis-simi e di talento che non hanno lop-portunit di esibirsi. Mancano teatri, music-hall e luoghi deputati per farlo. La maggior parte di essi sovvenzio-nata dallo Stato solo se rappresenta opere teatrali tradizionali. Le uniche ri-sporse sono le piazze di provincia ed i ristoranti. Mode importate dagli Usa, come la street magic, eseguita ai passan-ti in strada che mi ricorda i girovaghi e mendicanti medievali. Sempre in Usa, alcuni prestigiatori, seguiti da alcuni omologhi italiani, per trenta denari e ignari delle possibili nefaste conseguen-ze per la categoria, hanno oltrepassato il limite etico, svelando nei dettagli, in programmi televisivi nazionali, i trucchi

    dei loro colleghi, suscitando, dai mede-simi, indignazione e proteste. Altri pre-stigiatori, sedicenti innovativi, hanno abusato della Tv, ricorrendo per le loro illusioni ad effetti speciali compute-rizzati in post produzione, come accade nei spettacolari fi lm di ultima generazio-ne, inoculando, nello spettatore, dubbi sulla loro reale abilit. Comportamenti di questo tipo danneggiano le nuove generazioni che vorrebbero intraprende-re unonesta carriera professionale sulla scia della tradizione. Perch la magia, quale arte antica, pu essere attualizzata e modernizzata senza dimenticare mai la sua radice teatrale. Tanto che molti maghi continuano a presentare effet-ti dellinizio del secolo scorso, come la donna tagliata in due pezzi, il baule

    CON IL FIGLIO STEFANO, CONSULENTE ARTISTICO SUL SET DE "I CESARONI"

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    per la metamorfosi e la levitazione. Per i giovani, lalternativa pi allettante e fi nanziariamente valida offerta dalle navi-crociera che propongono spazi ar-tistici dignitosi con mesi e anni di con-tratto.

    Quali sono pregi e difetti del Mago Sil-van?Il mio pregio il grande entusiasmo, profondo, durevole e non limitato, per la professione, che non si esplica solo nellapparire in TV, in teatro o nei miei spettacoli itineranti, ma anche nel colti-vare letture storiche e ricerche settoriali, rivolte a nuove soluzioni per stupire il

    pubblico. Non trascurando di aggiornar-mi con grandi maghi in tutto il mondo. Non passa giorno che non esegua un gio-co di prestigio, che non sfogli un libro o una rivista magica e che non parli di magia coinvolgendo anche i miei adorati nipotini, Giacomo e Francesco. Il mio pi grande difetto la totale mancanza di diplomazia e di tolleranza verso per-sone che in passato, approfi ttando della mia popolarit, hanno tratto vantaggio, rivelandosi in seguito sleali.

    Per concludere, potrebbe narrarmi un episodio curioso o un aneddoto, della sua prestigiosa carriera?Ero a Versailles per esibirmi durante

    lincontro del G7, al quale partecipava-no Francois Mitterand, Helmuth Sch-midt, Margareth Thatcher, Zenko Suzu-ki, P.Elliot Trudeau, Giovanni Spadolini e Ronald Reagan. Dopo lo spettacolo, fui invitato a prendere un cocktail in loro compagnia. Su loro richiesta e fuori dal protocollo, ebbi il privilegio di conti-nuare ad intrattenerli con giochi di pre-stigio tanto che Reagan esclam: You are amazing! I would like to invite you at the White House !. Per un ragazzi-no che aveva mosso i primi passi in un oratorio parrocchiale, mi sembrava di toccare il cielo con un dito.

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    INTERVISTA

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    di Simona Rapparelli

    Un nuovoSessantotto?

    Riforma Gelmini

    Non devono essere stati pochi quelli che, vedendo le immagi-ni delle ultime proteste da parte degli studenti universitari di tutta Italia, hanno pensato al sessantotto, ovviamente mutatis mutandis. Le ragioni del dissen-so di quarant'anni fa erano ovviamente diverse, fatto sta che quando gli studenti si muovono, in fondo fanno paura, o pi semplicemente riescono a manifestare

    un disaccordo che non passa inosserva-to. Abbiamo rivisto in Tv i fumogeni, le cariche della polizia, le vetrine infrante, alcuni volti sanguinanti e gli immancabili striscioni. Abbiamo assistito a forme di protesta spettacolari: a Treviso gli stu-denti universitari, imitando uno scherzo romano di qualche mese fa, hanno co-lorato di rosso le fontane cittadine ri-vendicando l'azione con una nota chiara

    (Rosso come il sangue dei soldati morti in guerre che non appartengono all'Italia, invece che fi nanziare l'istruzione, il no-stro paese brucia milioni e milioni di euro in missioni inutili. Rosso come il sangue degli studenti che hanno perso la vita a causa dello stato degli edifi ci scolasti-ci italiani, che in assenza di fondi sono sempre pi fatiscenti. Rosso come l'inva-lidit della riforma Gelmini, che taglier

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    ATTUALIT

    ancor di pi le risorse al nostro sistema scolastico superiore-universitario por-tando cos l'Italia ancora pi in basso di quanto non sia gi). Metodi di dissen-so decisamente poco eleganti sono stati scelti dagli studenti che hanno lasciato dello sterco abbandonato davanti alla vil-la in cui risiede Mariastella Gelmini. Una situazione simile si verifi cata anche in Inghilterra, dove a met dicembre gli

    studenti hanno preso di mira anche l'auto del principe Carlo e della real consorte Camilla: l'aumento delle tasse universita-rie approvato dalla Camera dei Comuni inglese ha provocato una serie di violen-te reazioni da parte di molti giovani che sono riusciti a intercettare l'auto reale, a sfondarne un fi nestrino, a ricoprirla di vernice e a prenderla a calci e a sassate. Non stata risparmiata neanche la statua

    di Winston Churchill, ricoperta di graffi -ti da mani ignote. Ma torniamo in Italia: prese di posizione corali hanno interessa-to anche momenti della vita mondana da sempre ritenuti quasi intoccabili, come la prima alla Scala, in occasione della festa di Sant'Ambrogio, lo scorso 7 dicembre: in piazza hanno protestato i collettivi stu-denteschi no Gelmini, e i lavoratori e artisti del mondo dello spettacolo. Anche

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    qui cariche, sfondamenti, manganelli, as-setti antisommossa e una ferita alla testa per il Vicequestore milanese. Sulla situa-zione intervenuto il sovrintendente del-la Scala Stephane Lissner, con una frase lapidaria: cos in tutta Europa, tri-ste. Come dimenticare i tetti? Da banale copertura di qualsivoglia edifi cio, a sede della protesta: studenti, docenti e alcuni

    Limiti nuovi per il RettoreIl Rettore non potr restare in carica per pi di due mandati, per un massimo di otto anni, o di sei anni nel caso in cui sia stato eletto con mandato unico non rinnovabile. Secondo i calcoli del Sole 24Ore, scrive il Corriere della Sera, se la riforma fosse entrata in vigore gi da questo autunno, circa il 60% dei rettori in carica sarebbero stati colpiti dagli ef-fetti di questa nuova norma. Professori in carrieraLa riforma abbassa il tetto massimo da 72 a 70 anni per i professori ordinari e a 68 anni per quelli associati. Cambiano anche i meccanismi di accesso alla do-cenza: necessario ottenere unabilita-zione scientifi ca nazionale e attribuita da una commissione. I ricercatoriLa proposta di legge prevede che i ricer-catori entrino solo con contratti a tempo determinato (4-5 anni), seguiti da con-tratti triennali. Al termine i ricercatori dovranno superare un esame di idoneit per avere la conferma a tempo indeter-minato come professori associati. Nel

    La riforma Gelmini in 6 brevi punti

    caso in cui non dovessero ottenerla, il loro rapporto con lateneo sarebbe chiu-so per sempre. I controlli sui contiAumentano le forme di controllo sulla gestione contabile delle universit italia-ne. Gli atenei non in regola con i conti verranno commissariati. Meno facoltOgni ateneo potr avere al massimo do-dici facolt. Le universit potranno per federarsi con accordi inter-ateneo al fi ne di razionalizzare la distribuzione delle sedi universitarie e di ottimizzare luti-lizzazione delle strutture e delle risor-se. Le misure per gli studentiLa riforma creerebbe un fondo speciale fi nalizzato a promuovere leccellenza e il merito fra gli studenti individuati, per gli iscritti al primo anno, mediante prove nazionali standard e per gli iscrit-ti agli anni successivi, mediante criteri nazionali standard di valutazione. Una rappresentanza studentesca prevista anche allinterno del consiglio dammi-nistrazione.

    politici in vista hanno scelto proprio il tetto per installare presidi temporanei dai quali richiamare l'attenzione dei media e del mondo istituzionale: una colorata tendopoli che stata riprodotta anche a Pavia, con l'occupazione della copertura della Nave, la sede della facolt di Inge-gneria dellUniversit. C' da domandarsi se il modo di protestare da parte dei gio-

    vani sia cambiato oppure no nel corso degli anni. Le cronache storiche ci narra-no fatti di rilievo, da cui trarre una rifl es-sione. Verso la fi ne del 1400, a Ferrara, gli studenti manifestarono contro il neo nominato Rettore Gaspare Cipriotto: in-tervennero le guardie ducali e tre ragazzi furono feriti tra la folla. Forse i tempi non sono poi tanto cambiati...

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    INTERVISTA

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    di Tommaso Montagna

    Matricola 9695. Lo chiamavano cos i soldati delle SS allinter-no del campo di concentramen-to di Gries, poco fuori Bolzano, lungo la via Resia. Ci arriv nel giorno di San Va-lentino del 1945: aveva diciotto anni ed era un partigiano. Luigi Bozzini, nato e cresciuto a Pavia, sulle sponde del Ticino, subito dopo lotto settembre 43, form, assieme ad alcuni suoi coetanei, il gruppo Sirio per resistere alloccupazione te-desca e ai rimasugli del fascismo. Ave-vo visto i nostri soldati mandati al fronte male equipaggiati, poi, dopo larmistizio, erano divenuti bersaglio dei tedeschi. Motivi che mi spinsero ad intraprendere la strada partigina: presto divenni il capo del nostro nucleo: il mio nome in codi-ce era Alfa. Mettevamo in atto azioni di sabotaggio e di propaganda. A darci una mano cera anche Monsignor Gandini: ci dava i volantini da applicare sopra i ban-di del Maresciallo Kesslring e del Mare-sciallo Graziani. I suoi genitori non ne sapevano nulla, rimasero ad occhi sbar-rati quando, alle cinque del mattino, ai primi di gennaio del 45, le SS portarono via Luigi: arrestato per aver consegnato una rivoltella ad un partigiano di monta-gna. Durante linterrogatorio confessai, anche per paura di essere pestato e rividi la pistola, appoggiata sul tavolo: mi ven-ne il sospetto che fossi stato ingannato. Dalla cattura alla deportazione, pass circa un mese. Poi, in corriera, vennero trasferiti da San Vittore nellAlto Adige. Durante il tragitto, qualcuno riusc a fug-gire, di soppiatto, complice lautista, ma per la maggior parte dovettero restare in-collati ai loro posti, stipati sul pavimento dellautomezzo, coi mitra puntati contro. Il Lager di Gries, sotto il comando del-le SS di Verona, fu costruito per fungere

  • da smistamento: da qui partivano le vagonate di internati, per giungere ad Aushwitz, Bergen

    Belsen, Mathausen e cos via. Il Maresciallo Haage e aguzzini come Otto Sein (ancora oggi ricercato) e Michael Seifert, detto Misha (ergastolano dal 2000 e scom-parso di recente) sono tragici frammenti della storia del campo. Bozzini fu man-

    dato nel blocco K, tra i prigionieri po-litici, con un triangolo rosso cucito

    sul petto, allaltezza del cuore. I primi tre giorni non vide una briciola di cibo, nei successivi divise la sbobba con altri depor-

    tati, mangiando da una sola ciotola, come fanno i cani. Ci chiamavano sottospecie di uomini, per vestirci ci diedero vecchie divise militari, per mangiare un cucchia-io e una gavetta. Il cibo era poco, conti-nuava a diminuire e presto mi resi conto che eravamo destinati alleliminazione, quindi chiesi di lavorare fuori dal cam-po, per sperare poi in una fuga. Uscire dalle recinzioni spinate, signifi cava an-che mangiare, ogni tanto, una razione supplementare di ministra, un uovo e il castagnaccio. La scelta di Bozzini non fu vana, tanto vero che una sera, tornando

    Luigi Bozzini: un ribelle di cittL i i B i i ib llllllll di itt

    Cartolinedal Lager

    GIORNATA DELLA MEMORIA

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    alla sua baracca, la trov vuota: i depor-tati erano stati trasferiti, pronti per anda-re in Germania. Laveva scampata bella. Anche se poi, il treno, gi carico di per-sone destinate ai campi di sterminio tede-schi, dovette far ritorno a Gries: gli alleati avevano bombardato la ferrovia. Il lager era sovraffollato, nei primi giorni di apri-le fui mandato in val Sarentino, a nord di Bolzano, dove cera un campo ausiliario, per lavorare in una serie di gallerie dove i nazisti si stavano organizzando per una resistenza ad oltranza. A fi ne aprile, gli americani fecero saltare lavamposto te-desco e loro, deportati vestiti di cenci, furono lasciati liberi. Il comandante della Tod (Organizzazione Militare del Lavo-ro) diede a tutti i prigionieri un foglio di licenziamento, come si fa con gli impie-gati, e gli disse che la guerra era quasi fi nita, di tornare a casa. Ci allontanam-mo a piedi, con solo quel che portavamo addosso. Rifocillati da un canonico di

    Bolzano, riuscimmo ad arrivare a Tren-to, poi, a Torbole, ci aiutarono le truppe americane e a Brescia fummo ospitati da altri partigiani. Il sei maggio raggiun-gemmo Milano, in tempo per assistere alla sfi lata del Comitato nazionale di Liberazione. Ricordo che sulla via del ritorno incrociammo i tedeschi che ritira-vano e i repubblichini di Sal che scap-pavamo: con alcuni ci si salutava, giusto un cenno: ormai era tutto fi nito. Oggi, a ottantre anni, Luigi Bozzini, davanti ad un caff (macchiato), sorride ripensando alla gavetta vuota o ad Otto Sein che vo-leva fargli la pelle solo perch, per sba-glio, laveva urtato tra la folla. Come si fa a dimenticare, mi chiede. Il ribelle di citt ha ancora davanti agli occhi i meli in fi ore della val Sarentino e negli orecchi il rumore degli stivali lucidi dei soldati del-la Wehrmacht che calpestavano la neve, appena fuori dalle baracche.

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    INTERVISTA

  • Da questo numero anche a Milano citt!

  • di Simona Rapparelli

    Ricercatore universitario della Facolt diScienze Politiche, studioso di StoriaContemporanea, estimatore di J.F. Ken-nedy: ecco chi Vittorio Poma, Presidente del-la Provincia di Pavia dal 2006. A soli 19 anni stato il pi giovane consigliere di Italia.Da allora e senza mai perdere la pas-sione, si sempreoccupato deiproblemi della sua provin-cia.

    PomaVittorio

    lUomoe il Politico

    di Mario Cristiani

    dicembre 2010 - gennaio 2011 | 22

  • ATTUALITDopo 30 anni di vita politica la sua voglia

    di rimettersi in gioco sempre la stessa? Direi proprio di s, perch quello che mi

    muove allimpegno politico il mio rapportocon il territorio e la gente. Sono loro che gior-no dopo giorno mi danno forza e motivo perritrovare lentusiasmo. Domandarsi, oggi, difronte alla crisi del sistema dei partiti ma an-che dello stesso agire politico, se sia ancorapossibile vivere limpegno in politica comeprofonda passione personale, un interroga-tivo che mi pongo spesso. Io sento forte la vo-glia di reagire ad una politica che ha determi-nato sfiducia, disillusione, stanchezza; sentoforte il desiderio di dimostrare che pu essercicoerenza tra le promesse di impegno e la con-cretezza delle realizzazioni, tra il dire e fare.Per me questa passione. Passione per la poli-tica.

    Quale oggi la vera funzione della politi-ca?

    Dare risposte ai problemi della gente, as-sumere comportamenti seri e coerenti, rispet-tare le regole, vivere la politica con impegnoma senza ossessione. La politica deve essereespressione di ideali e di valori che promuovo-no la dignit e la libert delluomo. Solo cossi pu arrivare al buon governo. La politicadeve essere riflettere esempi positivi, valoriforti, modelli alti cui ispirarsi; stiamo assi-

    stendo invece ad un impoverimento diquesta funzione. Avverto un sentimento dimalessere reale che va ascoltato e al qualedare una risposta urgente.

    Quali sono secondo lei i sa-peri necessari ad un po-

    litico?

    La competenza amministrativa, che nascedallesperienza di un percorso che dal bassoporta passo dopo passo ad assumere respon-sabilit; limpegno, che nasce dalla passioneper i problemi del territorio; la capacit diascolto che nasce dallumilt.

    Nostalgia della vecchia DC?Quasi mai nella vita le nostalgie aiutano a

    fare passi avanti. Di quella esperienza ricordoancora una formazione culturale che su ungiovane di venti anni ha permesso di far cre-scere e maturare valori come solidariet, giu-stizia. I comportamenti e le azioni sbagliatedegli uomini non possono farci perdere la fi-ducia nelle capacit che quei valori hanno diriuscire a formare le coscienze in chi ha la vo-glia di ascoltare. Nessuna nostalgia, quindi.Preferisco guardare avanti sperando crescauna classe dirigente nel paese capace di capirei problemi e di risolverli tenendo a mente qual il bene comune, il bene per tutti.

    Un politico che le sarebbe piaciuto essereOgnuno deve sempre cercare di essere se

    stesso, credendo nelle proprie capacit e senzafarsi prendere dalla rincorsa a modelli chenon ci appartengono o, peggio ancora, a falsimiti. La storia, per, ci ha consegnato uominiche hanno lasciato una importante ereditculturale dalla quale poter attingere. Ecco, mipiacerebbe imparare qualcosa da tutti queipolitici che nella loro vita hanno dimostratogrande senso per le istituzioni dello Stato.Penso a De Gasperi, Adenauer, Schuman o a

    grandi Presidenti come Kennedy di cuiapprezzo il coraggio delle idee. Vor-

    rei, cio, trarre insegnamento datutti quegli uomini che avendo

    un forte senso delle istituzioni,sono riusciti a coltivare

    grandi sogni e a trasfor-marli in progetti.

    23

  • Esiste il governo perfetto?Non so se esista un governo perfetto, sicu-

    ramente dovrebbe esistere un governo respon-sabile se per responsabilit si intende la capa-cit di lavorare per il bene comune.

    A chi chiamato ad assumere incarichiistituzionali si dovrebbe chiedere capacit digoverno che escluda interessi di parte e grettipersonalismi.

    Cosa le chiede la gente quando la incon-tra per strada?

    Lavoro, lavoro, lavoro. Tutti, soprattutto igiovani, guardano con preoccupazione al la-voro. C una evidente preoccupazione per ilfuturo. Molti hanno investito risorse e talentiper una formazione al termine della qualechiedono un inserimento professionale. Darerisposta al bisogno di occupazione non solounesigenza economica, ma interessa la cresci-

    dicembre 2010 - gennaio 2011 | 24

  • INTERVISTAta di un Paese che rischia di perdere impor-tanti talenti. I giovani sono sempre meno en-tusiasti, incerti sul loro futuro; la politica deveripartire dalle nuove generazioni per restitui-re loro fiducia.

    Che cosa per lei la morale? la bussola che ti orienta nelle scelte di

    tutti i giorni e ti aiuta a capire ci che beneda ci che male, ci che si pu fare da ci chenon si pu fare. la luce che ti illumina an-che quando tutto intorno a te buio.

    Cosa le piace meno di Vittorio Poma?Tutto il tempo che sottrae alla sua fami-

    glia, un tempo che nessuno potr mai restitui-re.

    Rimpianti?Nessun rimpianto, forse qualche rimorso.

    Solo chi non fa nulla vive di rimpianti, le per-sone che lavorano possono permettersi i ri-morsi.

    Il giorno pi bello della sua vita?Sono due ma sempre lo stesso: quando

    sono nati i miei figli, Ludovico e Francesca.

    25

  • dicembre 2010 - gennaio 2011 | 26

    di Simona Rapparelli

    1 Ciclovia del Po Provincia Percorso ciclopedonale che si estende dalla confluenza tra i fiumi di Pavia Po e Ticino sino allattracco di Parpanese, in comune di Arena Po.

    2 Segnaletica Provincia Segnaletica integrativa dellitinerario individuatointegrativa di Pavia dal Progetto Integrato dArea: Fra il Ticino e lExPo:dellitinerario storie dacqua e castelli in provincia di Pavia

    3 Ristrutturazione Comune Restauro, sistemazione e ricorsa del tetto e copertura ala ovest;del Castello di Pavia Percorsi interni sottotetto, merlature e torre est;Visconteo Restauro, recupero e sistemazione del piano secondo, sottotetto.

    Creazione di un percorso ciclopedonale in fregioal lato nord del Castello Visconteo

    4 Percorsi verdi Comune Percorso ciclopedonale lungo la riva sinistradi Pavia del Ticino dalla Battellieri Colombo al Parco della Sora;

    Pista ciclopedonale della Francana; Pista ciclopedonale della Costa Caroliana; Rivalutazione dellarea della Darsena alla confluenza Naviglio/Ticino.

    5 Castello Comune Interventi di messa in sicurezza della scuderia e della torre del Bramante;di Vigevano Ex prigioni;

    Interventi di restauro della strada coperta6 Percorsi Comune Ripristino percorsi esistenti e riqualificazione ambientale

    nel Parco di Vigevano per garantire la fruibilit dellitinerario; del Ticino riqualificazione della lanca Ayala creazione aree di sostalegati attrezzata ed inserimento segnaletica;allitinerario punto parco per migliorare la fruizione del percorso;europeo E1 ripristino ponticelli con materiale ecosostenibile

    per la realizzazione degli itinerari; Percorso letterario Mastronardi

    6 Colombarone Comune di Vigevano Piano di valorizzazione e mostra sulle acque7 Ex Polveriera Comune di Vigevano Bonifica e riqualificazione del sito e realizzazione di spazi

    funzionali al bando; operazioni per migliorare la fruibilit quali: allestimento di un infopoint e tappa/punto didattico sul fiume

    Un progetto da 13 milioni di euro per valorizzareil paesaggio e il patrimonio culturale pavese

    Storie dacqua e castelliFra il TicinoFra il TicinoC

    on lobiettivo di valorizzare ilpatrimonio naturale e cultura-le del territorio la Provincia diPavia si fatta promotrice di

    un Progetto Integrato dArea - Fra ilTicino e lExPo: storie dacqua e ca-stelli in provincia di Pavia - che coin-volge i comuni di Pavia, Vigevano, Bel-gioioso, Bereguardo, Chignolo Po, Li-narolo, Monticelli Pavese, Pieve PortoMorone, Spessa Po, Torre dIsola, ValleSalimbene, Zerbo, Zerbol, Mezzanino,S.Cipriano Po, Arena Po, Portalbera,Unione Comuni Albaredo e Campospi-noso; la Camera di Commercio di Pa-via, il Consorzio Parco Lombardo dellaValle del Ticino, lEnte Fiere Castelli diBelgioioso e Sartirana; lOrdine degliAgostiniani e la Chiesa Cattedrale diVigevano. Progetti per un valore com-plessivo di 13milioni di euro e per iquali Regione Lombardia potrebbe in-tervenire con un contributo di 5 milio-ni di euro. La valorizzazione del patri-monio culturale, la realizzazione di re-ti escursionistiche e circuiti naturali-stici e la definizione di strumenti di so-stenibilit ambientale sono i temi prio-ritari del Progetto Integrato dAreache, in vista di Expo 2015, si propone divalorizzare un pezzo di Lombardiadal ricco patrimonio storico e ambien-tale come i castelli di Pavia, Vigevano,Belgioioso e Bereguardo, i bellissimi

    percorsi lungo il Po e il Ticino; ilchiostro della Basilica di San

    Pietro in Ciel dOro a Pa-via; gli arazzi del

    Duomo di Vi-gevano. I numeri del P.I.A.

    19 partners 25 operazioni 12.637.553,75 valore totale del progetto 5.000.000 cofinanziamento richiesto

    alla Regione 36 mesi di tempo di

    realizzazione del progetto (dall'eventuale approvazione da parte di Regione Lombardia)

    100 Km circa lunghezza totale dellitinerario

  • 27

    ATTUALIT

    in Provincia di Pavia9 Castello di Belgioioso Comune di Belgioioso Restauro del Castello di Belgioioso Lotto 2 (Realizzazione Museo del paesaggio e dellambiente)10 Castello di Bereguardo Comune di Bereguardo Riqualificazione e restauro del castello11 Sistema Ciclopedonale Comune di Chignolo Po Realizzazione di un sistema ciclopedonale di collegamento e interscambio tra fiume

    (attracco sul Po in localit le gabbiane), le stazioni ferroviarie di Chignolo Po, sullasse Pavia-Cremona-Mantova, e autolinee per Milano, Pavia e Lodi.

    12 Restauro del Mulino Comune di Linarolo Restauro lotto funzionale del mulino ottocentesco13 Area attrezzata Comune di Monticelli Pavese Area attrezzata per la sosta e assistenza bici14 Riqualifica di area verde Comune di Pieve Porto Morone Riqualificazione darea per il turismo lento15 Riqualifica e valorizzazione Comune di Spessa Po Attracco e centro turistico sabbioni Po

    di un accesso al fiume Po16 Chiesa di Santa Sofia Comune di Torre dIsola Riqualificazione e restauro della chiesa di S. Sofia17 Realizzazione di pista Comune di Torre dIsola Realizzazione di un percorso ciclopedonale di raccordo con il Comune di Bereguardo

    ciclopedonale18 Chiesa dei Templari Comune di Valle Salimbene Realizzazione di Materiale storico-informativo per la Chiesa dei Templari19 Il web: strumento Camera di Commercio di Pavia Realizzazione di un sito web di valorizzazione dellitinerario individuato dal PIA

    di congiunzione e di promozione delleconomia locale.tra promozione turisticae crescita economica

    20 Restauro funzionale Comune di Zerbo Restauro e recupero funzionale delle stalle secentesche21 La via del fiume Comune di Zerbol Rete di piste ciclabili bianche dal Ponte di Barche, lungo il Ticino fino alla Cascina Venara22 Restauro delle sale Ente Fiere Castelli Completamento e restauro delle sale del Castello (Eco Centro Lombardia)

    del Castello di Belgioioso di Belgioioso e Sartirana23 Basilica di San Pietro Ordine degli Agostiniani Realizzazione del Chiostro della Basilica di San Pietro in Ciel DOro di Pavia

    in Ciel DOro di Pavia24 Restauro Arazzi Chiesa Cattedrale di Vigevano Restauro di arazzi e successiva esposizione degli stessi

    allinterno del Museo del Duomo di Vigevano.25 Carta di Valorizzazione Consorzio Parco Lombardo Predisposizione di una carta di valorizzazione ambientale

    Ambientale della Valle del Ticino quale importante strumento di programmazione, messaa valore e sinergia dei territori con lobiettivo di migliorare la Qualit Ambientale delle nostre aree verdi.

    e lExPoe lExPoProvincia di PaviaPiazza Italia 2Segreteriadel PresidenteTel. 0382 597412/325Fax 0382 [email protected]

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  • dicembre 2010 - gennaio 2011 | 28

    di Lorenzo BloneUffi cio Comunicazione Comune di Pavia

    Pavia sta diventando sempre pi un polo di attrazione culturale a livello nazionale e mondiale, e questo confermato anche dalla mo-stra proveniente dallErmitage di San Pietroburgo Intorno a Leonardo che si terr dal 19 marzo al 3 luglio 2011 presso i Musei Civici di Pavia. Un ri-sultato importante di cui giusto dare merito a Gian Marco Centinaio che, da circa diciotto mesi, guida lAsses-sorato alla Cultura e Turismo del Co-mune di PaviaPer far rivivere la citt, anche e non solo dal punto di vista culturale, di-chiara Gian Marco Centinaio- lim-portante avere voglia di fare e, per quanto mi riguarda ce n tantissima. Io, come tutti i miei colleghi di giun-

    ta, sono innamorato di questa citt dove sono nato e sento mia, quindi ho uno stimolo in pi in questo senso.Tra le varie iniziative prettamente culturali vorrei evidenziare alcuni dati importanti: i 30.000 visitatori della mostra da Velazquez a Murillo, proveniente dallErmitage, i 17.000 della mostra di Giorgio De Chirico e i 10.000 di quella di Henry Matisse. Questultimo un dato particolar-mente rilevante, visto che si trattava di mostra di grafi ca, quindi rivolta ad un pubblico particolare. Una del-le priorit decise insieme al sindaco Cattaneo era rendere vivo e vissuto il Castello Visconteo, un luogo storico e bello praticamente abbandonato a s stesso. Appena insediati abbiamo

    Un giovane assessore per rilanciare Paviadal punto di vista turistico e culturale

    Assessorato Cultura, Turismo,Promozione della Citte Marketing TerritorialeP.zza del Municipio, 227100 Pavia (PV)Tel. 0382/399343 - Fax 0382/399244G

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    subito pensato come rivalutarlo, cos abbiamo organizzato mostre di parti-colare rilievo, ma anche iniziative pi popolari come una serie di concerti di spessore, partendo dai Pet Shop Boys che hanno scelto Pavia come unica data italiana, per arrivare a Paolo Conte, I Nomadi, Fiorella Mannoia ed ora stiamo gi pensando alla pros-sima stagione e le sorprese non man-cheranno.

    COMUNE DI PAVIA

  • 29

    Intorno a Leonardo Dipinti dallErmitage di San Pietroburgo e dai Musei Civici di Pavia

    Pavia, Castello Visconteo 19 marzo - 3 luglio 2011. In mostra nella primavera del 2011, una cinquantina di opere di pittori - attivi in Lombardia tra il XV e linizio del XVI secolo - seguaci dello stile del grande genio fiorentino.

    Levento presenter un inedito e ricco nucleo pittorico eccezionalmente selezionato dalle collezioni di pittura rinascimentale dellErmitage - 22 i dipinti dalla Russia - affiancato da unaltrettanto ricca e puntuale selezione di opere, collegate per temi, soggetti, affinit iconografiche ed esecutive al corpus russo, proveniente da collezioni pavesi.

    Unoccasione imperdibile per conoscere le profonde influenze che il soggiorno del genio di Leonardo, presso la corte di Ludovico il Moro, ebbe nella pittura lombarda a quel tempo dominata dalla personalit di Vincenzo Foppa e di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone.

    Lungo il percorso espositivo si potranno quindi ammirare la splendida Sacra Famiglia, ritenuta una delle migliori creazioni di Leonardo e ora attribuita a Cesare da Sesto e il San Sebastiano, dapprima catalogato come originale e riconosciuto poi come dipinto da Bernardino Luini.

    Per informazioni: www.museicivici.pavia.it - tel. 0382.33853

    Pavia- San Pietroburgo Laccordo con lErmitage

    Il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, la Citt di Pavia, i Musei Civici del Castello Visconteo e la Fondazione Banca del Monte di Lombardia siglano un accordo di collaborazione culturale e scientifica per:

    Lo scambio di esperienze tra i collaboratori scientifici e gli specialisti nel campo della storia dellarte, delleredit culturale, della conservazione e del restauro, della museologia, della storia e della cultura.

    La realizzazione di conferenze scientifiche, seminari, tavole rotonde.

    La realizzazione di esposizioninate dalla ricerca comune che possano essere destinate sia al Museo Statale Ermitage sia ai Musei Civici di Pavia.

    La produzione di iniziative particolari di collaborazione nel campo della pittura italiana del XIX secolo e dei primi decenni del XX secolo vista limportanza delle collezioni pertinenti a questo periodo della storia dellarte presenti a Pavia.

    19 marzo - 3 luglio 2011Intorno a Leonardo. Dipinti dallErmitage di San Pietroburgo e dai Musei Civici di PaviaPavia, Castello Visconteo

    settembre - ottobre 2011Ottocento italianoSan Pietroburgo, Museo Statale Ermitage

  • dicembre 2010 - gennaio 2011 | 30

    di Rossana Trespidi ECONOMIA

    Industriali di Pavia e Intesa Sanpaolorilanciano le piccole e medie imprese

    LUnione Industriali della provincia di Pavia e Intesa Sanpaolo hanno recentemen-te stilato un accordo per sostenere lo sviluppo delle piccole imprese del territorio. La partnership prevede lo stanziamento di 1,6 miliardi di euro a favore delle piccole e medie imprese della provincia di Pavia e di altre province lombarde, escluse Milano e Monza Brianza, per favorire la competitivit su tre assi cruciali e strategici: la crescita, linnovazione e linternazionalizzazione, cio la conquista di mercati esteri e di nuovi sbocchi, dato che il sistema Italia al palo e il mercato interno fa registra-re una preoccupante stagnazione, come ha sottolineato il presidente degli Industriali pavesi, Franco Bosi. A Pavia le piccole imprese rappresentano il 90% del tessuto eco-nomico locale: quasi la totalit del mercato. La collaborazione tra listituto bancario e lassociazione di categoria segue quella gi sottoscritta nel 2009 a livello nazionale su una piattaforma di base di 10 miliardi di euro tra Confi ndustria e Intesa Sanpaolo che si articola sul territorio secondo le specifi cit locali. Lobiettivo di supportare e assistere le aziende nella persistente fase congiunturale negativa che caratterizza

    leconomia e cercare di mantenerle attive e vive, soprattutto orientate a coltivare linnovazione tecnologica e la vocazio-ne esterofi la. Su questi aspetti decisivi si gioca il futuro della nostra industria ha sottolineato Franco Bosi LItalia fa-tica a rimettersi in moto e la politica non d certo una mano, sicch linstabilit sempre pi preoccupante. Per questo, secondo Bosi, diventa fondamentale vol-gere lo sguardo verso lestero, in partico-lare verso quei mercati che crescono a rit-mi vertiginosi, come Brasile, India, Cina, e puntare sulla ricerca, come ha fatto la

    Industriali di Pavia e Intessa Sanpaolorilanciano le piccole e meddie imprese

    Unione Industriali della provincia di Pavia e Intesa Sanpaolo hanno recentemen-Unione Industriali della provincia di Pavia e Intesa Sanpaolo hanno recentemente stilato un accordo per sostenere lo sviluppo delle piccole imprese del territorio.La partnership prevede lo stanziamento di 1 6 miliardi di euro a favore d

    leconomia e ce i

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    Ormai ufficiale: a Gambol apre il punto vendita mar-chiato Pietrofontana, presso la sede Stilla Industries inviale Industria!Pietrofontana un marchio di successo nel mondo dellacalzatura e degli accessori che vanta collaborazioni con lemaggiori griffes italiane: lidea di allargare lofferta al set-tore moda, fornendo idee trendissime declinate per ogni ti-po di tessuto.Allinterno dello showroom verr effettuata la vendita di-retta al pubblico di scampoli di lana, cotone, seta e moltialtri tessuti, un vasto assortimento di fodere, ricami, pizzi,organze e tulle... stampe e disegni moda che vi permette-ranno di essere davvero in linea con le nuove tendenze perun look che non passer inosservato! possibile acquistaretessuti a metraggio oppure, per alcuni articoli, a peso e iltutto a prezzi estremamente accessibili... una quantit infi-nita di idee fashion per il vostro guarda-roba e per la vostra casa che acquisteran-no quel tocco in pi che fa la differenza!

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  • dicembre 2010 - gennaio 2011 | 32

    Germania, che negli ultimi tre anni vi ha investito 80 miliardi di euro. Laccordo, al di l dei prodotti fi nanziari certamente utili alle imprese, pu avviare un rapporto diverso con un gruppo bancario primario come Intesa Sanpaolo, ponendo le basi per un dialogo profi cuo con le piccole

    imprese e per una crescita re-ale del sistema economico lo-cale. Per fare questo, occorre sapere ascoltare e valutare i progetti proposti dalle azien-de stesse ha aggiunto Bosi. Certamente laiuto allinter-nazionalizzazione signifi ca sviluppare nuove strategie sui mercati esteri attraverso il supporto operativo e le consu-lenze specialistiche del gruppo bancario in 40 paesi nel mon-do. Il protocollo in essere con-ferma e prolunga gli strumenti attuati da quello precedente per fronteggiare le principali emergenze della crisi, come per esempio la linea di credi-to aggiuntiva per la gestione degli insoluti, i programmi di ricapitalizzazione per il raffor-zamento patrimoniale, lallun-gamento fi no a 270 giorni del-le scadenze a breve termine e il rinvio delle rate su mutui e leasing. In 12 mesi, attraverso tali strumenti, stato fornito

    un riscontro positivo a circa 55mila ri-chieste a livello nazionale e circa 6.700 in Lombardia. Per quanto riguarda Pa-via, sono state date 600 proroghe per un debito residuo pari a 140milioni di euro e per rate pari a 28milioni di euro. Inoltre, laccordo permette di valorizzare nuovi

    strumenti diagnostici e di simulazione studiati al fi ne di agevolare il dialogo tra imprenditori e banca, per facilitare la bancabilit di aziende e progetti alla luce dei requisiti di Basilea, nonch ri-conoscere autonomamente, attraverso parametri prestabiliti, se la propria im-presa sia su livelli competitivi o meno. Nella fase di messa a punto e test stata verifi cata la possibilit di migliorare il rating (la classica che defi nisce il livello di rischio delle imprese) e quindi la capa-cit di credito delle imprese stesse. Bi-sogna fare sistema tra banche, istituzio-ni e imprese ha sottolineato Pier Aldo Bauchiero, direttore regionale Intesa San Paolo Oggi vince lazienda che ha le capacit di innovare e che cerca mercati nuovi. La banca da parte sua non pu pi limitarsi a dispensare credito sulla base di sterili valutatori di bilancio. Gli effet-ti della crisi sono ancora percepibili e il nuovo accordo con lUnione Industriali di Pavia vuole andare proprio nella di-rezione di superare uno dei principali ostacoli percepiti, cio il dialogo tra ban-che, imprese e associazioni. Fare rete serve per arginare gli effetti devastanti delle diffi colt del mercato ha concluso Giuseppe Barrera, presidente del settore Piccola Industria dellUnione Industriali di Pavia, ricordando come in provincia alcuni settori abbiano subito un brusco ridimensionamento, in particolare il comparto metalmeccanico.

    nata natala prima rivista femminilein provincia di Pavia!

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  • dicembre 2010 - gennaio 2011 | 36

    di Chiara Pelizza

    Nuova vita per molte bellissime residenze depoca sopravvissute al lavoro del tempo ed impie-gate per nuovi scopi che portano lustro a quelle affascinanti cornici. Ville oggi utilizzate per lorganizzazione di eventi, principalmente matrimoni, o utilizzate come sedi museali. Passate attraverso diverse propriet, nel corso degli anni le belle strutture sono state riscoperte dagli stessi proprietari, che spesso le abitano, anche in chiave turistica, rivalutando il patrimonio storico e culturale di cui le strutture medesime sono testimonianza. Rimane un sogno di molte donne spo-sarsi in una cornice tanto storica quando articolata nella composizione di sale e sa-loni entro cui gli invitati vengono accolti percorrendo una sorta di tour del gusto,

    con ogni stanza dedicata ad un momen-to preciso della festa e quindi del men. Il Castello di Belgioioso, scelto spesso come location per molti matrimoni che iniziano, col favore della bella stagione, nel grande parco allestito a festa, tra ten-doni e isole di prodotti tipici e specialit culinarie, solo uno degli esempi delle molte possibilit che la provincia di Pa-via offre. Anche villa Botta Adorno nel Comune di Torre dIsola per citarne solo alcune ospita convention, meeting e matrimoni, che possono essere celebrati nelladiacente chiesa di Santa Maria del-la Neve.Il nuovo uso di certe dimore pu quindi essere motivo di conservazione architet-tonica e strutturale con un interesse con-creto da parte dei proprietari ma anche

    delle istituzioni pubbliche. Recentemen-te ristrutturata grazie a fondi regionali anche Villa Cairoli che, nel comune di Gropello, fu residenza della famiglia di patrioti pavese. Oggi, la villa, ha subi-to interventi importanti per riportarla allantico lustro e per adibire i propri lo-cali, parte a residenza per anziani e cen-tro aggregazionale, parte a sede museale e futura sede dellassociazione naziona-le garibaldini.Importante in campo di tutela del pae-saggio e del patrimonio storico e artisti-co italiano e lazione del FAI Fondo ambiente italiano, che, tra le altre attivi-t, si occupa di proteggere e restaurare castelli, complessi monasteriali e ville e case darte, per renderli nuovamente fru-ibili al pubblico.

    Le antiche dimore ospitano matrimoni e museit i ii iiL ti hhh ddii iitResidenze di lusso

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    Ore 00,30I festeggiamenti proseguononella veranda interna con vistaalle fontane ed al parco interno,illuminato nella notte

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    Camera doppia con colazioneinternazionale costo 90 Euro

    Camera singola con colazioneinternazionale costo 70 Euro

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    ...E dopo la notte di gran festa,la possibilit di riposare in unadelle calde ed accoglienti cameredella Locanda da Carla,raggiungibile a piedi dalla Villa.

    Men

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    Dic

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    10Aperitivo al tavolo

    Crema di zucca con mousse di caprino,amaretto e aceto balsamico

    Antipasti Gran piatto di crudit di pesce

    e i suoi abbinamenti Le declinazioni del prosciutto:

    Prosciutto SanDaniele Dop, Culatello di Zibello Dop Podere Cadassa,Prosciutto Serrano riserva Casalba con gnocco fritto e fichi freschi

    Primi Piatti Risotto con barbabietola rossa e fonduta

    di gorgonzola (Blu di San Magno) Ravioli di branzino con carciofi e gamberi

    Secondi Piatti Costata di rombo con cipollotti glassati

    e salsa allaroma di limone e melissa Intermezzo: misticanza aromatica

    e gocce di aceto balsamico Coppa di maialino cotto a 68 gradi

    con mele fondenti, puntarelle e salsa al miele di castagno

    Dessert Semicotto al fondente Guanaja Valrhona

    con gelatina e coulis darancialeggermente aromatizzata allo zafferano

    Caff e piccola pasticceria Vini: Champagne Brut Tradition Brice*

    A mezzanotte: Panettone con crema mascarpone

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    Programma e prezzi

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    Brindisi di mezzanotte Tavolo riservato per tutta la serata

    Ore 20,00 Arrivo alla Villa

    Ore 20,15Aperitivo servito al tavolo

    Ore 20,30Cena servitanel salone delle feste Bamboo

    Ore 24,00Si brinda al Nuovo Anno

  • dicembre 2010 - gennaio 2011 | 38

  • 39

    ATTUALITdi Guido Parri

    Per gli italiani lassicurazione sempre un costo e mai unoppor-tunit. Lo dicono le indagini, un sentire comune, linformazione non mai troppo chiara in questo settore. Inoltre lofferta, negli ultimi tempi e grazie anche allavvento di internet, diventata molto pi agguerrita e so-fi sticata, al punto che molto spesso le persone si ritrovano a dover gestire tre/

    quattro assicurazioni contemporanea-mente e con compagnie diverse: dalla cara vecchia assicurazione sullauto fatta dallassicuratore vicino di casa a nuove formule che, al momento di es-sere usate perch si stati vittima di un qualsiasi incidente, rendono complicati i percorsi e i risultati.Ed proprio dagli Stati Uniti che arri-vato un modello di assistenza assicurati-

    va che sta prendendo piede anche da noi.Riguarda lassistenza al cittadino nei casi di malasanit, di incidenti sul la-voro e stradali. Tre fenomeni in cui, in qualche momento della vita, siamo tutti incappati. Alcuni dati al riguardo, nel caso della malasanit, secondo la Com-missione Tecnica sul Rischio Clinico, istituita dal Ministero della Salute, il maggior numero di errori si commette

    Tutelarsi contro i rischi una priorit

    LA SICUREZZAE' DI CASA

  • dicembre 2010 - gennaio 2011 | 40

    in sala operatoria (32%), nei reparti di degenza (28%), nel dipartimento d' urgenza (22%) e in ambulatorio (18%). Le specializzazioni pi a rischio sono ortopedia e traumatologia (16,5%), on-cologia (13%), ostetricia e ginecologia (10,8%) e chirurgia generale (10,6%).Gli incidenti sul lavoro, secondo il pi recente rapporto dellINAIL del 2009, sono stati 697.000 e i decessi 767; seppur in calo di circa il 10% rispetto allanno precedente, segnano un dato allarmante, soprattutto pensando ai tempi lunghi della giustizia italiana, per la loro risoluzione.Per non parlare degli incidenti stradali che nel 2009, secondo il rapporto ACI, sono stati 215.405 ed hanno causato il decesso di 4.237 persone, mentre altre 307.258 hanno riportato lesioni di di-versa gravit. Signifi ca che, ogni gior-no, le strade italiane diventano campo di battaglia con 12 morti e 842 feriti.Ma esiste anche un altro aspetto, quello dei danni immobiliari, che riguarda la sicurezza in generale delle persone che, in maniera preoccupante, a volte viene violata fi n dentro la propria abitazione. Per questo diventa di vitale importanza prestare attenzione a quello che pos-sono offrire le tecnologie dedicate alla casa. Come, ad esempio, quelle dei ser-ramenti che, oltre ad un miglioramento dellaspetto estetico, negli ultimi anni hanno sviluppato una qualit elevata, sia in termini di materiali che di servi-zio.In questo contesto, dunque, si capisce immediatamente quale valore pu as-sumere lassistenza assicurativa e il

    llo che posdedicate allauelle dei ser-iglioramentoi ultimi annialit elevata,che di servi-

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  • dicembre 2010 - gennaio 2011 | 42

    modello che il gruppo Italiana Risarci-menti ha attivato rappresenta una delle risposte pi concrete al bisogno dei cit-tadini di essere rassicurati.Mutuato da unesperienza di consolida-to successo negli Stati Uniti, llattivit di Italiana Risarcimenti strutturata su due fi loni: la parte che riguarda le pratiche legali in mano ad un pool di avvocati che prediligono la soluzione stragiudi-ziale, per superare le lungaggini delliter abituale che, spesso, si protraggono per anni; mentre ad un gruppo di imprendi-tori affi data la gestione della settantina di agenzie che, in poco pi di un anno, sono state aperte in Italia. Ad essi af-fi dato il compito di assistere il cliente in ogni situazione, dallauto sostitutiva alle case di cura convenzionate.I vantaggi? Italiana Risarcimenti non un gruppo assicurativo ma offre il me-glio che da unassicurazione si pu ot-tenere, ovvero il giusto risarcimento del danno grazie allattuazione dei servi-zi di tipo medico e legale, senza alcun esborso di spese anticipate da parte del cliente.Le modalit di lavoro che il network adotta? Oltre a quelli gi descritti e alla cortesia e professionalit con cui si vie-ne accolti nelle sedi del gruppo, il cliente ha la possibilit di monitorare la sua pra-tica in ogni momento; nessun costo do-vuto in anticipo e il compenso allagen-zia viene effettuato solo in caso di esito positivo della contrattazione e a seguito della liquidazione; la rete di assistenza capillare e in grado di offrire il meglio in ambito medico e legale.

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    ficile scorgere caprioli, fagiani e selvagginache per gli amanti di queste carni, potran-no essere cucinati e serviti in un accoglien-te sala, dove un grande camino vi farcompagnia dando un tocco ancor pi fa-migliare allatmosfera.Alla Cascina Serzego,nulla lasciato al ca-so: le sapienti mani della cuoca, preparanodai primi piatti ai dolci, tutto viene prodot-to da questa simpatica signora proprio co-me facevano le nostre nonne tanti anni orsono e grazie alle idee innovative di Chri-stian, il vostro palato potr vivere esperien-ze diverse a seconda della serata che sce-glierete.Una serata alternativa? Sicuramente il gio-ved dove potrete assaggiare la pizza dellanonna e continuare con affettati, formaggi

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  • di Tommaso Montagna

    Questanno SantAmbrogio si fermato al Teatro Litta. La con-segna dellambito premio, la benemerenza pi importante per la citt meneghina, ha riempito dorgoglio il pre-sidente Gaetano Callegaro, il direttore ar-tistico Antonio Syxty e lintero staff del Teatro. Ci fa sentire utili alla citt di Mi-lano spiega Callegaro, in carica da dodi-ci anni. Le ragioni che hanno portato al ricevimento dellattestato degli Ambrogi-ni 2010 affondano le radici nella storia del medesimo Teatro: un avamposto culturale dedito, fi n dalla sua nascita alla fi ne degli

    anni settanta, a promuovere le nuove generazioni che interpretano il palcoscenico come una concreta prospettiva futura. Tanto che, nella motivazione al premio dedicato al patrono del capoluogo lombardo, si legge che il Litta ha saputo, tra gli altri meriti, coniugare unidea moderna di fruizione degli spazi per la cultura ad una visione artistica con aperture ai giovani e alle arti in genere. Sono in particolare tre i progetti che, negli ultimi anni, hanno portato il Teatro in questione a concretizzare la sua mission. Ormai da un decennio attivo un master alla regia, che funge da anello di congiunzione tra la scuola teatrale e la professione. Il Litta ha ospitato giovani registi, oggi divenuti interessanti realt del panorama nazionale, quali Carmelo Orifi ci e Claudio Autelli. Un secondo progetto la creazione di un open source, studiato appositamente per compagnie che abbiano bi-sogno di uno spazio teatrale. Le loro produzioni vengono successiva-

    ORME SULPALCOIl Teatro Litta lascia il segnonella cultura milanese

  • MILANO E PROVINCIA

    mente inserite nel nostro cartellone. Per quel che concerne le generazioni ancora pi giovani, il teatro milanese ha promos-so liniziativa denominata Connection, rivolta alle produzioni che vedono pro-tagonisti i ragazzi delle scuole superiori. Il format inglese continua Callegaro che, a suo tempo, fu tra i soci fondatori della cooperativa che diede vita al Teatro I testi degli spettacoli devono riguardare le problematiche adolescenziali. Una commissione sceglie quindici soggetti, i pi meritevoli, per poi presentarli al festi-val Connection: una maratona di quattro

    giorni che si svolge ad ottobre. Tra laltro, grazie a questo proget-to, sono possibili scambi interculturali fi nalizzati alla promozione dellesperienza teatrale: lanno passato, il Litta era a Newcastle. La nostra una realt in continuo movimento, un vero e proprio work in progress. Una ruota che gira e non pu sostare, perch il teatro, in quanto dialogo diretto con il suo pubblico, non pu restare in silen-zio. In questo senso, diamo molto spazio alla parola allinterno delle nostre produzioni. Callegaro, da attore quale , non dimentica che il teatro fatto di semplicit, di una scena senza fronzoli, di una sedia e di un interprete. Anche per i tagli alla cultura, non ci si possono permettere grandi scenografi e, scherza il presidente. Il Litta si ormai specializzato nella messa in scena di classici rivisitati in chiave mo-derna e di opere drammaturgiche contemporanee, dove la trama e la storia, assumono una parte vitale all'interno dello spettacolo.

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  • di Roberta Tacchinardi

    Nonostante la sua residenza pri-maria resti al Polo Nord, pare che Babbo Natale abbia una una seconda casa a Melegnano, nel milanese. Qui opera il suo assistente Massimilia-no Goglio che, nel corso degli anni, ha sempre dedicato cuore ed energia alle fe-ste natalizie. Lidea di creare una vera Casa di Babbo Natale si concretizzata, inconsapevolmente, fi n da ragazzino, quando allestivo presepe e albero con

    mia madre e mio padre: delle decorazio-ni ho subito amato il contrasto di colori. Crescendo ho continuato ad arricchire gli addobbi dellabitazione in cui risiedono i miei genitori. Tanto che, un giorno, un amico mi ha fatto notare che il nostro cortile sembrava la casa di Babbo Na-tale. Inizialmente mi sono quasi offeso pensando mi stesse deridendo ma, col tempo e il passaparola, ho iniziato ad avere qualche ammiratore e la cosa non

    mi mai dispiaciuta. Laffascinante re-alizzazione melegnanese non altro che una villa circondata da decorazioni appa-riscenti di ogni genere: dagli alberi veri, quali magnolie, cespugli, pini e betulle a quelli creati con la luce, dai fi occhi di neve a led, alle renne, fi no ai Babbi Nata-le di ogni misura, slitte pi o meno gran-di, funghi, folletti e balocchi. Chi voglia vederla deve soltanto recarsi in via dei Platani 31 e senza sborsare un centesi-

    Trecentomila luci accese per festeggiare la Nativit

    LanterneT t il l i f t i l N tii iitdi Natale

  • MILANO E PROVINCIA MI

    mo pu ammirarla dalla strada. Non ho mai invitato nessuno per non infastidire i vicini. Per lo stesso motivo, le mie de-corazioni si spengono in prima serata e non hanno accompagnamento musicale. Inoltre chiedo alla gente di parcheggia-re lontano da qui spiega Massimiliano Goglio, progettista informatico abilitato allutilizzo di prodotti con marchio euro-peo Mk illumination, che ha trasformato la sua passione in progettualit concrete.

    Realizzate, nel caso in questione, prati-camente da solo. La programmazione del computer che gestisce lo spettacolo quasi interamente opera mia. Impiego i mesi che vanno da gennaio a marzo a smontare lallestimento e ad aprile inizio gi a creare novit per il Natale succes-sivo. Le ore di lavoro complessive im-piegate nellallestimento toccano quota trecento. Nel 2010 la Casa di Babbo Na-tale sar realizzata con 300.000 luci, per

    un consumo, nel periodo di accensione, pari a 15.000 watt. La novit aver so-stituito le lampade a incandescenza con i pi ecocompatibili led. Oltre a miglio-rare lincanto, otterr basso impatto am-bientale, emissioni ridotte e anche minor dispendio di energia elettrica. Come da tradizione, il magico spettacolo sar a disposizione dal 7 dicembre, giorno di SantAmbrogio, fi no allEpifania e sem-pre tra le 17 e le 22, salvo le notti di Nata-le e Santo Stefano nelle quali proseguir fi no alluna. Sar mantenuta la tipica luce calda amata da Goglio: non mancheranno rapidissimi cambi di scena, fl ash scintil-lanti, accostamenti di colore studiati con cura e una cassetta della posta per imbu-care le letterine dei pi piccoli.Una sorta di showroom a cielo aperto, se si pensa che Il sito www.lacasadibab-bonatale.com accoglie, ogni dicembre, circa 50.000 visitatori.

  • di Luigi Franchi

    Ha superato in splendida forma i duecento anni di vita. Costruito nel 1804, il Teatro Municipale di Piacenza uno dei luoghi prediletti dai cittadini e da-gli appassionati di tutto il mondo per la sua straordinaria acustica. Cos lo descriveva nel 1832 Lorenzo Molossi nel suo Vocabolario Topografi co dei Ducati di Parma Piacenza e Guastalla: "il Teatro Comunitativo (al sud della citt presso Sant'An-tonino), opera che molto onora la memoria dell'architetto Lotario Tomba, che seppe valentemente trionfare dell'angustia del luogo. Fondavasi da una societ di piacentini cavalieri, formatasi in agosto 1803. I soci da principio furono cinque; cio il conte Domenico Scotti, il marchese Ranuccio Scotti, il conte Giacomo Rota, Il marchese Alemanno Tredicini e D. Carlo Archieri: se non che, gettate appena le fondamenta il secondo di essi si ritir. Dieci anni appresso la propriet di quest'edifi cio fu devoluta al Governo; indi un sovrano decreto del 7 settembre 1816 ne invest il comune di Piacen-

    Una scopertalunga due secoli

    za''. Da allora il comune ha sempre man-tenuto la propriet del teatro, attraverso diversifi cati strumenti di gestione, fi no ad approdare alla nascita, nei mesi scorsi, della Fondazione Teatri, presieduta per statuto dal sindaco della citt, partecipa-ta da Comune, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Camera di Commercio, ENIA, Confi ndustria, e sostenuta da importanti contributi di soggetti privati tra cui Ca-riparma. Un modello di gestione che sta dando ottimi risultati, come la fruizio-

    Teatro Municipale di Piacenza

  • PCPIACENZA E PROVINCIA

    ne del teatro per 285 giorni all'anno. Ad affermarlo Paolo Dosi, assessore alla cultura del Comune di Piacenza: "Il no-stro impegno quello di usare il teatro in modo polivalente, con il coinvolgimento ampio, diffuso e trasversale del pubblico. Va in questa direzione l'elevato numero di giornate in cui il teatro fruibile. Non si tratta, ovviamente, solo di spettacoli, ma anche delle prove a cui possono par-tecipare gli interessati, delle rappresenta-zioni per le scuole e per gli anziani, dei convegni e delle visite turistiche. Queste ultime, in abbinamento alla splendida sala dei Teatini da poco restaurata, stanno crescendo in maniera esponenziale.''

    Quindi il teatro pu essere un elemento di attrazione non solo per i piacentini?''La qualit delle rappresentazioni porta un pubblico anche dalle province vicine, da Genova a Milano. Ma arrivano ap-passionati anche dalla Svizzera e quel-lo che funziona l'effetto sorpresa. La scoperta di questa citt, ricca di storia e architettura, ancora sconosciuta alla maggior parte dei turisti.''

    Quali sono i settori pi trainanti della programmazione?''Va premesso che il pubblico profon-damente cambiato, nel giro di pochi

  • anni. C' un diverso utilizzo del tempo libero che infl uisce anche sulla program-mazione del teatro. Ad esempio, per quanto riguarda la prosa, avvertiamo la necessit di aggiungere una terza serata agli spettacoli in cartellone che segnano sempre il tutto esaurito.''

    Invece per lirica e concertistica?''Sulla lirica abbiamo scelto la strada di un forte coinvolgimento delle scuole, in un percorso di memoria che da queste parti molto importante. Vengono orga-nizzati percorsi didattici per gli studenti, che stanno dando ottimi risultati. Per la programmazione, invece, abbiamo un pubblico molto fi delizzato. Lo stesso vale per la concertistica, pur essendo molto di nicchia.

    A Piacenza c' una forte attenzione alla danza

    ''In effetti, il cartellone vede sempre tut-to esaurito, grazie alle numerose scuole di danza classica che operano in citt.''

    Un teatro vivo, da duecento anni ca-pace di assorbire gli umori di questa citt, di trasformarne il linguaggio e le abitudini, ma a quanto pare in un eterno con-fronto con Parma. O non cos?''Vorrei interrompere e sfatare questa singolar tenzone. Parma e Piacenza sono due storie diverse, in quasi tutto. Nella cultura ognuna sta facendo un percorso e, allinterno di esso, ci possono essere sinergie ma non competizione.''

  • INTERVISTA

  • di Luigi Franchi

    Cotechini dautoreIl cenone di Capodanno servitoEsattamente un anno fa era stato premiato dal Gambero Rosso per il miglior cotechino dItalia. Pochi

    mesi prima, lAccademia Italiana della Cucina gli assegn il prestigioso premio Dino Villani per lo stesso motivo. Ma la storia di Ambrogio Saronni par-te da ben pi lontano: esattamente dagli inizi del secolo scorso quando la Came-ra di Commercio concesse lonorifi cen-za alla Premiata Salumeria cruda e da cuocere Ambrogio Lavezzi. Il Lavezzi era il nonno della moglie di Ambrogio Saronni, anchegli fi glio darte: lo zio della mamma faceva il mascarpone per

    la Real Casa, mentre il padre gestiva una frequentatissima salumeria a Cremona fi n dal 1936. I clienti? Mina, Tognazzi (un po meno, fi ntanto che lavorava alla Negroni), lavvocato Rimini, la giorna-lista Fiammetta Fadda che, su Grand Gourmet, scrisse che il cotechino di Ambrogio Saronni sta ad un pur ottimo cotechino come una Ferrari di Formula Uno ad una pur splendida Mercedes.

    Insomma, il cotechino vaniglia di Sa-ronni parrebbe essere davvero speciale per la forma e per il tipo di lavorazio-ne. Le tracce mi portano a Castelvetro Piacentino, terra di confi ne dove ormai i cremonesi sono in maggioranza. In viaggio con lavvocato e gourmand Antonino Cella, il primo a parlarmi di questo cotechino, arriviamo con una sola vaga indicazione. Ci viene in aiu-

  • CREMONA E PROVINCIA CR

    to la moglie del barbiere del luogo, che spunta dal retro della bottega con un bigliettino scritto a macchina: Saronni Ambrogio & C. snc, strada statale n 20, Castelvetro (PC). Comunque questa villetta accanto, se c il furgone vuol dire che in casa. La villetta labo-ratorio, cantina di stagionatura e, forse, anche la sua abitazione. Con Ambrogio c il suo collaboratore Silvano Ghidet-ti. Siamo solo noi due. Esattamente ci che basta per fare i cotechini e i salami per i miei clienti. Esordisce in questo modo il Saronni, mentre ci porta gi in cantina, tra salami e cotechini appesi a stagionare accanto a pareti ricolme di attestati, articoli di giornali e uno scaf-fale su cui invecchiano bottiglie gi antiche tra cui Baroli e Gattinara degli anni 60. Le bottiglie me le sono por-tate appresso quando sono arrivato qui, da Cremona, dopo aver chiuso la salu-meria. Limpegno si faceva pesante e let comincia a farsi sentire. Allora ho deciso di dedicarmi solo a cotechini e salami. Praticamente dai maiali, diret-tamente selezionati e portati a 240 kg di peso, Ambrogio ricava solo le carni e il grasso per i suoi insaccati: Esattamente 90 kg per i salami e 27 per i cotechini. In pratica ci va dentro solo il meglio, questo il segreto. Forse uno dei tanti, ma lunico che ci svela! Laltro, quello sul nome cotechino vaniglia, non un arcano ma una precisazione: Un tem-po il cotechino lo si faceva in occasio-

    ne delluccisione del maiale, una o due volte allanno. Mio padre, negli anni Trenta, cominci a produrli ogni setti-mana con lo stesso criterio di oggi, solo carni e grassi pregiati che conferiscono la giusta dolcezza al cotechino. Questo ha consentito un consumo pi immedia-to, oltre ad una maggior leggerezza e digeribilit. Da qui il termine vaniglia, la spezia non centra nulla. I cotechini di Saronni sono a forma di palla, con un

    peso di circa 1,2 kg, insaccati nella ve-scica di vitello molto pi resistente alla cottura: Lideale cuocerlo un paio dore alla sera, lasciarlo raffreddare nella sua pentola, al mattino togliere il grasso che si formato e proseguire la cottura per unaltra ora circa, sugge-risce Ambrogio. Un buon regalo per il prossimo Natale, non c che dire e gu-stare.

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    Ambrogio Saronni

  • di Luigi Franchi

    Ogni volta che si parla di Sal-somaggiore Terme, i discorsi scivolano inesorabilmente sulla nostalgia di quando nella cittadina ter-male cerano i grandi alberghi e la bella gente. Ma questo accadeva cinquantanni fa e la citt in questione, in provincia di Parma, pur nella condizione generalizza-ta di crisi del comparto termale, continua ad esercitare un forte appeal.

    Basti pensare allultimo dei risultati a cui lamministrazione comunale sta la-vorando: quello dellapertura ai privati della gestione dei grandi complessi ter-mali, degli alberghi e del centro benes-sere ad esso collegati.Sono una ventina le dimostrazioni di concreto interesse da parte dellimpren-ditoria privata, locale e nazionale, al nostro progetto di partenariato pubblico-privato.Ai primi giorni di gennaio la maggior parte di questi soggetti sar chiamata a formulare una proposta concreta di ac-

    Ritornoal futuro

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    Conversazione con il sindaco:lonorevole Massimo Tedeschi

  • PAPARMA E PROVINCIA

    quisizione di azioni, in alcuni casi, fi no all80%, per essere socio del pubblico nella gestione delle Terme Zoia e di Villa Igea, delle Terme di Tabiano, del centro benessere delle Terme Berzieri, degli storici alberghi Porro e Valentini. afferma lon. Massimo Tedeschi, sinda-co di Salsomaggiore Terme e presidente dellAssociazione Nazionale dei Comu-ni Termali e dellAssociazione Europea della Via Francigena Si tratta di una svolta epocale per il nostro territorio, che dimostra quante potenzialit riesca ancora a mettere in campo.

    Una strategia precisa, quella del sinda-co, che ha gi dato signifi cativi risultati nei progetti di gestione del complesso golfi stico e del Centro Congressi Teatro Nuovo.Il golf rientra nei nuovi segmenti turi-stici a cui guarda Salsomaggiore e che hanno compensato il calo del comparto termale: benessere, sport, congressuale e culturale. prosegue il sindaco So-prattutto la gestione del Teatro Nuovo, con i suoi 750 posti a sedere, affi data alla societ Just in Time di Modena, dimostra tangibilmente come la cultura generi economia per il territorio.I numeri sono: 15.000 presenze in 110 giorni di apertura del teatro in 11 mesi; 2.000 tra artisti e tecnici ospiti negli alberghi di Salsomaggiore e Tabiano e nei ristoranti, generando un indotto di 250.000 euro.Just in Time, oltre a creare una sta-gione di tutto rispetto ha ideato le Re-sidenze Creative: mette a disposizione il teatro agli artisti di fama nazionale ed internazionale per le prove dei tour, in cambio di uno spettacolo: Paolo Conte e Dario Fo sono due nomi per tutti.Ma Salsomaggiore non solo questo. Le 610.000 presenze turistiche vivono una citt in costante divenire anche sul piano urbanistico.Il rifacimento della piazza antistante alle magnifi che Terme Berzieri, con vasche dacqua pulitissima delimitate da una scultura di Giorgio Milani, solo uno dei progetti in cantiere.La fase progettuale ormai operativa per numerosi progetti che interesseran-no lArena dei platani, con una coper-tura ideata dallarchitetto Mario Botta e un parcheggio sotterraneo, il completa-mento di parco Corazza, la riqualifi ca-zione dellingresso alla citt da Parma, il nuovo disegno dellarea della stazione ferroviaria e la Casa della Salute che ac-coglier tutti i servizi sanitari.Lelenco che il sindaco snocciola un invito a pensare e guardare al futuro di questa citt che ha ancora molto da dire e dare.

  • di Daniela Capone

    Se vi dico Natale a voi cosa viene in mente? Purtroppo il signifi cato religioso di questa unica festivit si legggermente perdurto e lo stress pre-natalizio, causato dalla frenesia di questo momento e dallansia di rispettare termi-ni e scadenze, sempre pi fastidioso. Certo, Natale vuol dire nascita, vuol dire festa, famiglia, riposo, ma vuol dire an-che regali!! Chi non si ritrova in diffi colt ogni anno alla ricerca del regalo giusto

    per il proprio lui o lei? Chi non vorrebbe regalare qualcosa di unico ed indimenti-cabile? C da dire per, che ogni anno, il Natale sempre pi allavanguardia. Novit, regali e sorprese sono molto fa-cili da trovare ed semplice avere nuo-ve idee guardandosi intorno tra vetrine, reali e virtuali che siano. Gi, ormai le-commerce sembra sempre pi utilizzato per fare i nostri doni, anche perch le soluzioni pi innovative le troviamo pro-

    Regali fuori dal coro

  • NATALE & REGALI

    prio l! Un Natale non convenzionale un Natale unico perch scartare il solito regalo non ci soddisfa pi. C chi, per non restare nellanonimato, alla propria fi danzata rega-la una romantica cena in mongolfi era o una giornata da super Vip, ma molti dei regali poco banali possono risultare, a ragion ve-duta, eccessivamente costosi o decisamente esagerati. C invece chi si vuole regalare un Capodanno da urlo in paesi caldi e tropicali, ma per Capodanno, la scelta meno banale e meno scontata sicuramente quella di stare in casa con ottima e non troppo numero-sa compagnia e con prelibato e abbondante cibo. Da un paio danni a questa parte per, sono molto di moda le gift card. Non pi cos inaspettati, questi regali sono ogni volta sem-pre pi innovativi e sempre meno usuali. Ini-zialmente gift card erano solamente legate ad un marchio preciso che offriva soggiorni, cene, degustazioni o giornate di svago. Oggi

    Dalla cena in mongolfi eraalla gift card

  • non pi! Vacanze, cene e

    soggiorni in capitali europee s, ma anche abbonamenti a periodici, shopping nel negozio preferito o giornata allinsegna del relax in una spa 5 stelle o addirittura in un motel con rose rosse, cioccolatini e spumante. Ma questanno il vero regalo originale, quello insolito, fuori dal coro, solo uno. Anche Unicef per Natale promuove le gift card con idee regalo

    non convenzionali. Proprio tramite que-ste ormai note carte, possibile rega-lare molto di pi di un dono, possibile regalare la speranza, addirittura la vita. Vaccino contro il tetano, latte terapeuti-co, vaccino antipolio, quaderni, matite, kit di primo soccorso, perfi no biciclette e kit per la prevenzione di HIV e molto al-tro ancora. Alcune associazioni offrono la possibilit di aiutare, con un piccolo contributo, ad aprire centri nutrizionali dove crescere e curare i piccoli malnu-triti. Ed Unicef, come milioni di altri

    enti, quali Action Aid ed Amka, offre la possibilit di essere davvero pi buoni

    a Natale.Allora, invece di stare tra mille bolle della tan-to desiderata beauty farm, questanno facciamo qual-cosa di insolito: lottiamo contro la malnutrizione, la povert, le malattie e tutte le sofferenze che i bimbi devo-no vivere nel Terzo Mondo, non solo il 25 dicembre.

    non

  • I.P.

    Gli ultimi anni hanno lanciato unimmagi-ne della donna artefatta, dove era impor-tante solo essere uguali alla star di turno.La tendenza dellultimo periodo porta inevitabilmente verso la scoperta di una nuova personalit, pi naturale.Ecco perch importante accogliere il nuovo anno con un look tutto nostro, una acconciatura che possa caratterizza-re la nostra personalit ed esaltare i no-stri pregi.

    Marisa ed il suo staff , sempre allavan-guardia nella tecnica, hanno colto que-sta esigenza e grazie alla competenza di sempre propongono alle clienti tagli nuovi, colori allavanguardia di Paul Mitchell, trattamenti speciali di Kerasta-se e Tecna. Grazie ai prodotti di altis-simo livello, lo staff di Pink Style, pu consigliare la cliente per rendere lucenti e morbidi i capelli.Le nuove tecniche alla Keratina riportano

    vita ai capelli sfi brati, e lextension sa-pientemente appli